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Il Monaco e l'aspirante Eroe

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con Kamichi, Tsuyunotama

20:55 Tsuyunotama:
  [Ruscello] Sono passati ben dieci anni da quel giorno a Konoha, e tante cose sono ancora successe dopo ma lui, l'Iniziato del lontano Tempio è rimasto pressoché uguale: un poco più alto e più formato fisicamente ma per il resto nulla è cambiato nella sua condotta. Cosa ha fatto in questi anni? Professato ed educato, è rimasto tra gli ultimi e ai margini di questa nuova assurda società che si è fatta avanti. Girovagato per le località di campagna che si sono piano piano riformate, aiutando come meglio poteva i degenti e parlando dei Kami alla popolazione. Non è facile risanare le ferite che quel giorno ha portato a tutto il mondo, il popolo è triste, non riesce a darsi una spiegazione di tutto questo, perché è successo? Perché a noi? Domande ovvie e più che giustificate ma per riuscire ad avere una risposta bisogna andare più nel profondo di quello che si possa credere. Si ritrova nuovamente a Shokusato, quel piccolo paesino che ora è ancora più spoglio e povero nel quale i ninja di Konoha lo avevano scovato durante un'erudizione collettiva e se lo erano portato a combattere una guerra che a lui nemmeno interessava. Ha abbandonato il piccolissimo centro abitato per continuare il suo eremitaggio sempre più estremo per i territori del mondo. Il bosco ora ha ripreso ha vivere, l'acqua scorre e il vento soffia sereno tra le fronde nonostante stasera vi sia la neve. Un piccolo ruscello scorre in un meandro della foresta ed è proprio lì che lui si trova. Con una canna da pesca in mano in religioso silenzio... Medita.

21:26 Tsuyunotama:
  [Ruscello] Addosso ha un kimono pesante con una piccola mantella tirata sulle spalle e il cappello a falde larghe in bambù sulla testa a proteggerlo dalle intemperie. Affianco a sé c'è appoggiato il suo fedele zaino pieno di utensili da viaggio e da sopravvivenza. Poco più in là una cesta di vimini con dentro un pesce che ha smesso di dimenarsi da qualche minuto. La vita non è per niente facile ma, il fatto di essere libero da ogni obbligo verso tutto e tutti lo rincuora, la distruzione dei villaggi ad opera dei Kami ha permesso che la giurisdizione cadesse e nessuno potesse avanza pretese sulla sua cittadinanza nonostante abbia combattuto per Konoha quel giorno che caddero i volti di pietra. Ecco che il monaco apre lentamente gli occhi dopo aver tirato un lungo sospiro <bene> incalza allargando un leggero sorriso e alzando lentamente la testa verso il cielo <con questo tempo è già tanto se sono riuscito a prendere un pesce> esclama sicuro di quelle parole riportando lo sguardo sul trasparente ruscello che davanti a sé scorre lentamente. <ma facciamo ancora un tentativo> sussurra scrollandosi le spalle e continuando a pescare in religioso silenzio.

21:33 Tsuyunotama:
  [Ruscello] Ride bene chi ride ultimo, ecco che la lenza si muove leggermente e la canna di bambù s'impenna verso il basso; scatta in piedi facendo forza con ambedue le braccia effettua uno stacco di forza così potente da far saltare immediatamente fuori il pesce. Con la mano destra avvicina la lenza così da vedere il bottino <mh> mugugna guardando la sua preda. Ecco perché è stato così facile, quello che ha abboccato è un pesce poco più grande di una mano, sicuramente con poche settimane di vita <oggi i Kami ti sorridono> dice sorridendogli e liberandolo dall'amo. Il pesce si dimena come impazzito ma senza perdere ulteriore tempo lo rilancia nel piccolo torrente e velocemente sparisce. <Basta così> ormai si è fatta una certa e la sua piccola lampada sta iniziando a perdere luce. <Mangiamo qualcosa> infine, un pesce lo ha pur sempre preso, mangiare si può mangiare. Si avvicina quindi al piccolo cestello dove il pesce ha smesso di dimenarsi <prima però il fuoco> si ricorda d'un tratto, ed ecco che il suo sguardo viene rivolto verso lo zaino a qualche metro di distanza con affianco la canna da pesca.

21:46 Kamichi:
  [Bosco] Vaga errante, come un vero e proprio nomade in cerca di una locazione dove stare, vista l'assenza di soldi e di contatti nel villaggio principale di Kage. <Ci mancava solo la neve, che palle> si lamenta, osservando come in quello scuro e fitto bosco, ormai il bianco candore abbia del tutto ricoperto la totalità del paesaggio. Fortunatamente, da buon nomade qual è, non pare soffrire molto l'idea di girovagare in cerca di un riparo naturale, tutto soletto. <Quella donna... era così strana> riferendosi all'incontro di qualche ora fa, relativo alla figura della Hyuga sul monte dei Kage della fu konoha <Chissà cosa la turbava a tal punto...> dubbioso, l'ha vista andar via come un fulmine, salutando di tutto tono, mentre camminava aguzzando uno sguardo freddo e triste. <Sarà, ora dev..> sente dei rumori, qualcuno che scrosta la neve, che muove qualcosa dall'erba lì vicino. Animale? Persona? Demone a piede libero? Chi può saperlo, lui di certo no <CHI C'è Lì?> ad alta voce, cercando in lontananza di scrutare la figura in questione da dietro quegli alberi, sperando di vedervici un contadino o una faccia amichevole, e nessun lupo affamato. <C'è NESSUNO?> ribadisce, ammantando qualche passo nella direzione dei suoni che spezzano il dolce silenzio di quella notte nevosa.

21:54 Tsuyunotama:
  [Ruscello] Si avvicina lentamente al suo zaino per prendere la classica legna di scorta che si porta appresso quando ad un tratto dei passi e poi una voce rompono il silenzio ma egli non si muove verso di lui piuttosto continua a fare le sue faccende: apre lo zaino e prende la legna che posizione sotto delle fronde di un sempreverde per poter accendere il fuoco su una zona senza neve ma soprattutto non bagnata <un vivo tra i morti> risponde cordialmente verso l'altro <che ora accende un fuoco> prosegue buttando la legna nella zona designata mentre si avvicina al cesto con il pesce <se hai dai qualcosa, se non hai nulla, vieni a prendere> e si tace, raccattando la sua roba e continua ad allestire il suo campo per la notte che ora come ora fungerà anche da cucina per poter mangiare quel pesce che i Kami gli hanno donato questa sera. Il Monaco si trova sotto le fronde di un pino poco lontano da Kimichi, seduto a terra intento ad accendere un piccolo fuocherello. L'altro sarà libero di fare quello meglio crede.

22:06 Kamichi:
  [Bosco] Dal bosco pare alzarsi una voce, maschile e calma, un qualcosa di inaspettato in questo momento di piena notte e neve, in cui di certo non ti aspetti di trovare quel qualcuno di nascosto tra le coltri di neve e i pini semi-innevati. <Vivo tra i morti?> inclina il capo verso destra <Cos?> sorride al pelatone difronte a lui, seduto ai piedi di un albero abbastanza grossa da proteggere il di lui corpo ed il fuoco dalla nave. <Già, servirebbe anche a me un fuocherello per riscaldarmi> porta qualche passo verso la figura del monaco difronte a lui, facendo spallucce e lasciandosi cadere da dosso parte della neve accumulato sui suoi abiti di lontana provenienza, sia temporale che geografica. Cappuccio, panneggi variopinti in celeste e bianco, con delle scarpe in stoffa marroni, nulla di relativamente usuale per il tempo ed il luogo. <Purtroppo vengo da molto lontano, e con me ho poco più che me stesso> volendosi riferire alla proposta del monaco pelato, rivelandogli il suo non possedere praticamente nulla. <Cosa ci fai tutto solo nel bosco, a quest'ora e con questo tempo?> prende fiato <Voi monaci non avete dei templi in cui vivere?> chiede, appoggiandosi con la schiena allo stesso pino ove si trova il monaco. <Il mio nome è Kamichi> prende fiato, passando avanti <Il tuo?> chiede, lasciando la parola.

22:17 Tsuyunotama:
  [Ruscello] Il legno viene sistemato assieme a della paglia e degli aghi di pino che si trovano tutto attorno, un veloce colpo di acciarino ed ecco che la fiamma si sprigiona e soffiando con velocità il fuoco prende illuminando la notte. Affianco a sé la lanterna viene spenta e il fedele pugnale in bambù appoggiato vicino allo zaino. Nel frattempo il nuovo giunto appare, alza lentamente lo sguardo scrutandolo da capo a piedi da sotto il suo largo cappello in bambù pieno di neve <i pesci hanno casa in fondo al mare, gli uccelli tra le nuvole, gli animali tra i loro pascoli ma il figlio dell'Uomo non ha una casa> risponde verso il ragazzo sorridendogli e afferrando il pugnale con mano ferma. <Allora vieni come sei; l'uomo nudo è l'uomo vero> continua a rispondere verso il ragazzo afferrando con la mano libera il pesce dentro il cestello mentre il fuoco divampa e inizia a fare una grossa luce attorno ai due e ad emanare calore. <mi chiamo Tsuyunotama> dice con poca enfasi come se il suo nome non avesse affatto importanza <siediti e raccontami la tua storia> lo invita a prendere posto vicino al fuoco mentre lui inizia ad adoperarsi per eviscerare il pesce.

22:30 Kamichi:
  [Bosco] Il monaco, da monaco, pare essere di natura calma e pacata, lasciandosi alle spalle qualsivoglia dubbio relativo alle intenzioni del nostro giovane ragazzo. Addirittura, ponendogli delle domande, pare essere interessato al passato del nostro nomade di fiducia, così come lo è stata la donna Hyuga questo pomeriggio. <Sono d'accordo con te, nella mia tribù è usanza dire che non esiste un paese unico, ma che siamo figli e debitori della stessa terra che solchiamo> prende fiato, sedendosi accanto al pelato <Alla fine ci sei riuscito ad accendere quel fuoco, anche senza chakra> ridacchia, volendo sottolineare come si sia messo lì ad accendere un qualcosa a mano, anche con l'esistenza di attrezzi e tecniche ninja basilari per farlo. <è una storia lunga a dire il vero, e già spiegata qualche ora fa ad una donna incontrata non troppo lontano da qui> parlando della hyuga in questione. <Dimmi tu piuttosto, cosa sei? Cosa ci fai qui?> continua, andando a parlare verso la figura del monaco <Qual è la tua storia invece?> passando la parola al pelato.

22:37 Tsuyunotama:
  [Bosco - Sotto il pino] Il ragazzo divaga non rispondendo propriamente alla domanda del monaco ma questo non lo turba affatto. Finisce di eviscerare il pesce buttando le interiora dentro il fuoco che ora zampilla per via del contrasto umido con le parti molle della carpa. Fatto questo andrebbe a prendere un ramoscello lì vicino infilzandovi più volte il pesce che viene apposto vicino al fuoco affinché incominci a cuocersi <prendiamo un tè> esclama quasi senza dare peso a quello che va dicendo Kamichi. Un pentolino in piombo ormai logoro viene tirato fuori dallo zaino e riempito con l'acqua della borraccia in bambù legata al suo fianco e infine messo a bollire sul fuoco ardente. <La terra che calpestiamo non ci appartiene, siamo solo ospiti di un mondo che abbiamo distrutto> sentenzia con molta serietà in direzione del nuovo giunto. <Il chakra...> Ripete quella parola guardando il fuoco che arde <quella cosa datavi dai Kami con la quale voi avete distrutto il mondo...> Triste verità ma pur sempre verità. Sospira sconsolato a questa esclamazione scuotendo leggermente il capo e ruotandolo verso il ragazzo che ora ha preso posto vicino al focolare <io? Io sono solo un messaggero dei Kami. Non ho storia, non ho prima né dopo, io vivo il presente> e allarga un sorriso <non ho patria, non ho padre né madre, nemmeno un fratello, né una sorella, io sono un punto messo nel mondo per essere crocevia delle rette> e ritorna a guardare il fuoco che zampilla <vago per le terre a portare conforto e a convertire le genti basite dalla cattiveria dell'uomo>.

22:58 Kamichi:
  [Bosco] Il monaco si appresta celere a rispondere alle domande poste dal nostro biondo eroe, lasciandoci sicuramente ancora qualche dubbio, ma avendogli quantomeno spolverato parte delle notizie di base per conoscere meglio il pelato davanti a se. <Quindi non vedi di buon occhi il chakra, vero?> chiede, cercando quanto meno di ascoltare con senso critico le parole del monaco. <Bhe, con me vai senza paura, non ne ho quasi per nulla di chakra> prende fiato <E neppure conosco la tipologia a cui appartengo> continua, ascoltando il discorso del pelato, mentre questi mette su un pentolino per del thè. <Scusami eh, dovrai pur essere uscito da qualcosa no?> riferendosi alla madre <Qualcuno ti avrà pur cresciuto ed inculcato ai credo che vivi ora, no?> parla con il pelato, cercando di capire perchè tutta questa riservatezza sul di lui passato. <E sentiamo, hai incontrato tante persone in questo tuo viaggio? E qualcuno, è riuscita a redimersi da questi peccati di cui parli?> chiede, incuriosito dal lavoro che il buon monaco fa.

23:09 Tsuyunotama:
  [Bosco - Sotto il pino] L'acqua bolle, molto bene, prima del previsto, dalla manica interna il monaco estrae fuori un sacchetto con delle erbe e lo getta dentro il pentolino che ora viene allontanato dalle fiamme per farlo riposare e permettere al tè di rilasciare le sue essenze. Ridacchia alle domande del giovane tirando fuori dallo zaino due consunte tazze in ceramica dipinte a mano notevolmente datate <sono nato in un Tempio> sentenzia iniziando il discorso <ma questa è una delle mie tante vite, le ricordo tutte quelle passate, ecco perché non ho padre e nemmeno madre> con l'Iniziazione è riuscito a ricordare tutti i cicli cosmici passati nelle vecchie vite <io sono qua per liberare gli altri dal giogo della vita e dell'eterno ritorno in questo mondo di sofferenza> esclama annuendo leggermente <vuoi del tè?> s'interrompe indicando il pentolino che ora prende iniziando a versarne il contenuto nelle due tazze senza nemmeno ascoltare la risposta del ragazzo. <Il mio credo me lo hanno insegnato i Kami, quelli che questo il mondo ha dimenticato e infatti ne ha pagate salate conseguenze...> Inutile ricordare cosa sia successo dieci anni fa. Lascia quindi la tazza di tè a disposizione del ragazzo prendendo invece la propria tra le mani <sì, uomini che ora sono felici e liberi. Ma essi erano gli ultimi, persone ai margini della società, i cosiddetti shinobi, politici e quant'altro non capiscono, sono troppo occupati a fare la guerra e a inseguire la chimera del potere...> E ritorna a guardare il pesce che ormai è quasi pronto.

23:20 Kamichi:
  [Bosco] Le parole del monaco risultano precise e ben strutturate, e sembra proprio che non abbia paura alcuna a dire quello che vive e pensa tutti i giorni. <Quindi sei una sorta di giustiziere di questi Kami?> chiede, lasciando rispondere il monaco lì difronte a lui, mentre questi, pare essere in procinto di mangiare un pesce da poco pescato lì vicino. <Guarda tu il caso, hanno il mio stesso nome... o forse sono io a chiamarmi come loro?> prende fiato, per poi ridacchiare riguardo la somiglianza dei nomi. <Ma si dai, vediamo come un monaco ultraterreno e sempiterno fa un tè> ironico, non dando poi troppo peso alle parole del monaco dalla pelata lucida. <E sentiamo un pò, ho capito che vai di terra in terra per redimere i > muove ambo gli indici e i medi di ambo le mani, come ad apostrofare delle virgolette immaginarie in aria <Cattivi>, continua <Ma cos'è che fai precisamente? Vai lì e chiedi loro di redimersi con gentilezza e cordialità?> chiede giustamente, lasciandosi allagare dalle domande nei suoi confronti. <Hai qualche formula magica o preghiera esorcizzante?> sempre ironico, un pò per sdrammatizzare il momento, cercando di sorseggiare il tè appena preparato dal monaco.

23:28 Tsuyunotama:
  [Bosco - Sotto il pino] Sorseggia pacatamente il tè ascoltando le risposte ironiche del ragazzo ma esse non le colpiscono più di tanto <non redimo i cattivi, redimo tutti> precisa <non sono il giustiziere dei Kami, essi vi hanno già punito dieci anni fa> e fa una lunga pausa appoggiando a terra la tazza fumante. La mano quindi va ad afferrare lo stecco con infilzato il pesce ormai cotto a dovere <ne vuoi?> chiede al ragazzo addentando la pietanza alla schiena e incominciando a mangiare con somma calma e lentezza. <Gentilezza e cordialità sono parole vuote, le parole devono parlare all'anima, non al cervello, poiché cervello e cuore non viaggiano sulla stessa strada> afferma prendendo con la mano destra nuovamente la tazza e sorseggiandola come intermezzo tra un boccone e l'altro <non ci sono formule magiche e nemmeno preghiere esorcizzanti anche se spesse volte demòni se ne trovano in giro, soprattutto in questi tempi bui> ebbene sì, il male di questo mondo non è finito, siamo solo all'inizio dei problemi. <Perché mi interroghi Kamichi-Kun? Cerchi forse ristoro per la tua anima?> Gli chiede guardandolo intensamente da sotto le falde del suo cappello in bambù.

23:38 Kamichi:
  [Bosco] Il monaco sembra ormai aver avviato tutto un discorso particolare assieme alla figura del nostro biondo ragazzo, fatto di redenzione e demoni, interiori e non. La neve continua a cadere copiosa al di fuori del loro pino di fortuna, mentre quel pesce profumato pare proprio avere le stesse sembianze della cena che ancora non ha fatto. <Se non ti dispiace, accetto la proposta> afferrando un pezzo del pesce in quello spiedo rudimentale <Grazie per avermi offerto vitto e alloggio hahaha> ridacchia, azzannando parte di quel pesce, mandando giù il tutto con un sonoro sorso di tè. <In realtà queste domande fanno parte di quello che è il mio cammino> prende fiato <Ho bisogno d'incontrare persone, di carpirne i pensieri, devo diventare ciò per cui sono stato cresciuto fino ad ora> prende fiato <Qualcuno che possa difendere tutte le persone> continua, lasciando per un secondo il pesce a raffreddarsi <Questa sera ho finito il rito d'iniziazione al cammino dell'eroe che c'è nella mia tribù> continua, prendendo fiato e lasciando il suo sguardo libero verso il pelato <Ho scelto le virtù dell'ordine e della forza> ridacchia <Anche se a forza siamo a 0, e per l'ordine... chi ascolterebbe mai le parole e gli ordini di qualcuno privo di forza?> ridacchia, in un qualcosa abbastanza lontano dalla pura simpatia. < Per ora non ho peccati degni di nota, o almeno credo...> passando il testimone al pelato.

23:46 Tsuyunotama:
  [Bosco - Sotto il pino] Il ragazzo prende la sua parte di pesce alla brace mentre il monaco si appresta a finire la sua porzione mandandola giù con quel po' che rimane di tè. <Non ti preoccupare, viviamo tutti sotto lo stesso cielo> risponde verso il ringraziamento del di Kamichi. <Ordine e forza?> Ripete il calvo pensandoci su <l'ordine è la cattiveria dell'uomo, la forza la sua rabbia> risponde verso di lui <non vi può essere ordine nella forza e forza nell'ordine> sentenzia guardando fisso il fuoco che arde <quello che c'è bisogno in questo mondo è la Pace ma attenzione, non la pace come la intendiamo noi> e si gira a guardarlo scuotendo leggermente il capo in rafforzamento alle sue parole <non la Pace sociale, politica o militare, la Pace è una condizione dell'Anima, è uno stato di quiete che si raggiunge solo quando si abbandonano tutte le cose inutili che questo mondo ci da per tenerci ancorati qui e uccidere la nostra anima> e ora volge lo sguardo altrove <vedi il mondo in cui siamo finiti? Questo mondo ancora più degenerato di com'era dieci anni fa, questa tecnologia che è l'antitesi dell'umanità ci da già un Ordine, ma è fittizio...> E ritorna sul giovane <è un Ordine che è la morte dell'Anima, dissociata dal corpo e dalla natura... La forza che tu persegui è la coercizione all'Ordine, non c'è più nessun uomo da proteggere poiché il mondo lo ha già ghermito> e fa una piccola pausa <bisogna piuttosto liberare l'Uomo da questa condizione, donare lui la Pace, che è estasi e abbandono del mondo> e tace. Probabilmente l'altro non capirà cosa ha detto ma tempo al tempo.

23:57 Kamichi:
  [Bosco] Il monaco inizia a filosofeggiare insieme al nostro biondo eroe, lasciando trapelare nelle sue parole quel qualcosa che mancava al loro incontro, la filosofia stessa di scelta del pelato religioso. <Il tuo è un discorso interessante, ma è molto più ottimista del mio, monaco> afferra la tazza con il tè, bevendone <Dai per scontato che le persone possano essere tutte redente> continua <Dai per scontato che tutti gli uomini possano prima o poi, in qualche modo essere liberati da questo male interiore di cui parli>. Volge il capo verso il monaco, lasciando la tazza al suolo <Esistono degli ordini naturali secondo me, dei tasselli indissolubili ai quali bisogna sottostare per rendere la vita di tutti fruibile> prende fiato <Esistono delle regole imprescindibili, delle regole e delle leggi che magari t'impongono di seguire anche i tuoi stessi kami> allacciandosi al discorso del pelato <Ma le persone secernono dal loro spirito qualcosa di malvagio, e questo non può essere cambiato> continua, lasciando trapelare un concetto filosofico molto più pessimista <L'ordine è la voce della Giustizia, la forza è il mezzo con cui sancisce i suoi passi> guarda con molta serietà la figura del monaco, ormai lì con lui da un pò <Sono due concetti indissolubili, non può esserci ordine senza la forza, e non può esserci forza senza che questa venga sottomessa da ordini> è ormai il suo credo, ormai i suoi due dogmi. <Per me tutti meritano di vivere, tutti coloro che ascoltano la voce della giustizia, e si assoggettano ad essa senza prostrare segni di insurrezione verso la forza> passando dunque il testimone al kami-follower <L'anima nera di un uomo non può essere cambiata, ma tenuta in gabbia> termina, passando il testimone al monaco, mangiando quel gustoso pesce arrosto.

00:09 Tsuyunotama:
  [Bosco - Sotto il pino] Ascolta attentamente le parole del ragazzo incalzando subito dopo la propria risposta <non sono ottimista> sentenzia <tutti possono essere redenti ma in molti ormai molti hanno abbandonato ogni volontà di esserlo> che è ben diverso <essendo l'uomo preso dalle preoccupazioni di questa vita ha smesso di svolgere gli occhi al cielo poiché incollato agli schermi, agli affari mondani, al sesso, ai piaceri futili della vita> dice scrollando le spalle con una certa veemenza. <Ma io non sono qui per salvare tutti e non ho questa volontà, sono venuto per salvare chi vuole esserlo. Per gli altri lo Yomi profondo li attende così come ha atteso tutti i Kage che hanno permesso il tracollo di questo mondo> dice con estrema durezza <non sono venuto a portare la Pace ma la Spada, a mettere padre contro figlio, sorella contro fratello, moglie contro marito, amico contro amico> cattiveria? No, ma chi decide di seguire certi percorsi è destinato ad andare contro tutto e tutti. Si gira ora verso il ragazzo guardandolo con serietà <se non farai attenzione finirai come tutti coloro che dieci anni fa hanno portato il giudizio dei Kami, sarai accecato dalla fama anche se camuffata da bontà e penserai solo e soltanto al tuo tornaconto nonostante ti spenderai per gli altri> e lo dice come se fosse un monito avendo visto in prima persona come alla fine della storia tutti cadano sempre in questo cliché della vanagloria. <E' tardi e devo ancora meditare> taglia il discorso <tu se vuoi puoi restare qua ma devi trovare della legna, qui dietro ci sono due alberi caduti ormai secchi che possono fare al caso tuo> e quindi tace, prendendo un piccolo bastoncino d'incenso dallo zaino che accende su un tizzone ardente del fuoco che va piano piano a spegnersi per poi chiudere gli occhi e coordinare il respiro iniziando una profonda meditazione prima del breve sonno fino all'alba. [X]

00:18 Kamichi:
  [Bosco] Il monaco esprime tutta la sua visione riguardo il mondo che li circonda, compresa la storia che li ha preceduti, e parte del futuro che a suo avviso potrebbe avvenire. <Abbiamo due visioni del giusto diverse, seppur simili sotto certi punti di vista> continua, volgendo lo sguardo verso il monaco <Se dovessi redimere tante persone, renderai il mio di obiettivo più semplice> prende fiato <Meno cattivi ci sono, meno persone ci saranno da difendere> equazione giusta <quindi persevera pure in questa tua strada monaco, che può solo portare a fini positive> afferma, lasciando per ultime le parole pronunciate invece verso la sua figura. <è difficile che questo possa accadere, la brama di potere cresce di pari passo con la ricerca di forza, ma in tutto questo io pongo l'ordine come cardine di tutto questo> afferma, solenne. <Esistono degli ordini da rispettare anche per me e te, e questo, ci porta senz'altro a restare quanto più possibile nei nostri cammini> in un modo, o nell'altro. <Grazie del consiglio, e della cena> afferma, vedendolo andare via <Io resterò ancora qui, ci rivediamo Monaco> sospira <E fa attenzione ai demoni che incontrerai> salutandolo, infine[end]

Tsuyunotama riprende il suo pellegrinaggio nelle terre di Shukosato e durante una notte passata a pescare incontra Kamichi con il quale si ferma a cenare. Durante la cena i due espongono la propria visione del mondo a tratti molto diversa una dall'altra ma con un filo conduttore molto simile.