Sogno o verità?
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Giocata del 09/02/2021 dalle 11:11 alle 12:29 nella chat "Quartiere dello Spettacolo"
Dieci anni son passati dalla fine della guerra. Ricorda che stava combattendo a Konoha prima essere portato via dai Pipistrelli. Ha vissuto vagabondando nei territori del Paese del Fuoco e dell'Erba, vedendo l'orrore che quelle strane creature hanno fatto. Che fine hanno fatto coloro che conosceva? Keiga, la sua allieva, è ancora viva? Ryuuma è ancora vivo? Gli altri membri della Yakuza sono ancora vivi? Yukio, il suo Sensei, è ancora vivo? Furaya, colei che lo ha mandato a chiamare a combattere e difendere Konoha, è ancora viva? Domande che si porta da anni ma a cui non ha nessuna risposta. I tempi sono cambiati e la tecnologia è avanzata. Oggi indossa un pantalone rosso, una maglietta a maniche corte viola e le sue scarpette da ginnastica. Non ha nessun'arma con sè. Si presenta come un ragazzo alto e magro, con i capelli lunghi, mossi, rossi ed un ciuffo bianco e gli occhi grandi e arancioni. Importante dire che ha disegnato sulle guance delle zanne di colore rosso, segno di appartenenza al Clan Inuzuka a tutti gli effetti. Ha pure la faccia piena di cicatrici: un taglio obliquo che attraversa il volto dall'alto verso il basso da destra verso sinistra, che intacca: la fronte, il sopracciglio destro, setto nasale, passa sotto l'occhio sinistro, attraversa la guancia fino al mento e un taglio verticale che parte da sotto l'occhio destro e taglia la guancia fino al mento. Ha il sigillo dell'Hirashin nelle scapole, impresso dal suo Sensei Yukio, ma ben nascosto da un tatuaggio, grazie alle mani della sua Kage, Furaya. Il suo compagno animale, AISU, è cresciuto ed un cane di razza Husky con gli occhi color ghiaccio, un manto bianco e grigio e le orecchie tese. Sta camminando nel quartiere dello Spettacolo, dove attori e giornalisti cercano la loro fortuna. Nelle mani tiene un pacchetto di caramelle gommose che ogni tanto mette in bocca <Spaccapalle. Cosa è successo? Perché non riusciamo a richiamare le nostre tecniche?> sbuffa sbattendo il piede sinistro a terra, nervoso mentre il cane, oramai anziano, continua a masticare un osso. La pioggia continua a scendere, creando delle pozzanghere a terra, bagnando anche i presenti. [Chakra off] Che nottata, davvero! Non ricorda quasi nulla per ovvi motivi, ma facciamo finta che sia stata una nottata da leoni, quelle di cui non ricordi proprio un cazzo, ma di cui sei sicuro che sia stata fantastica. Uscito dal quartiere notturno, però, ha ben pensato di girovagare per gli altri settori, perdendosi ovviamente. È sceso per Ame che non ha ovviamente riconosciuto come tale, vedendo soltanto alti grattacieli ai quali non saprebbe neanche dare un nome. Ha svincolato per Oto, vedendo piazze, case, fogli di giornale e rimasugli dei festeggiamenti della sera prima. Festeggiamenti che sembrano proseguire ancora, ma dei quali non ha grande interesse. L'importante è che si sballi e che riesca a trovare anche con chi farlo. È completamente sfatto, i capelli arruffati, le occhiaie sotto gli occhi verdastri, un rivolo di saliva lungo il labbro inferiore ormai asciutto. I vestiti sono quelli della sera prima: una camicia sgargiante gialla, viola e arancione a righe; un pantalone nero sorretto da un paio di bretelle che gli attraversano il petto e le spalle; un paio di scarpe totalmente diverse l'una dall'altra e neanche l'ombra di uno spicciolo o di qualche pasticca. È fortunato da questo punto di vista, se riesci a recuperare i materiali dovrebbe riuscire tranquillamente a ricreare le droghe delle quali ha bisogno. Tuttavia, ha bisogno di qualcuno che sappia come muoversi, nonché dei macchinari e dei soldi necessari a prenderli. Si passa una mano tra i capelli, cercando in qualche modo di sistemarli come si deve. <Che botta. E il trip ancora non è passato. Che figata, il trip più lungo della mia vita!> Sai, forse quello che ti hanno detto gli altri... Circa l'essere stato congelato dieci anni e risvegliatosi in una nuova epoca forse non è tanto sbagliato. Dico solo, eh. Non si accorge di Sakir. Anzi, pur vedendolo lo ignorerebbe. Lui lo ricorda bambino, mica adulto! Ma Aisu? Potrebbe riconoscerlo dall'odore? [ Chakra OFF ] Sta continuando a camminare e mangiare caramelle mentre osserva qualche bancarella e qualcuno che, nonostante la pioggia, passeggia insieme ai suoi bambini mentre un gruppetto di musicista suona in un parco con sopra una tettoia. E' festa, nonostante tutto. Il ventiquattr'enne si sofferma su di essi, ascoltando una canzone o due prima di riprendere a camminare mentre il suo compagno animale sembra essere distratto dall'arrivo di Ryuuma. Alza il sopracciglio sinistro prima di socchiudere gli occhi verso il Demone, spalancando gli occhi quando lo riconosce. Non è cambiato per nulla e come mai? Sa che sono immortali ma almeno qualche ruga o qualche capello bianco dovrebbe averli. Affretta il passo verso l'altro dicendogli <ZIOOOOO> allungando le braccia verso la sua direzione <Sono Lo Sfregiato e lui è Lo Spaccapalle> già, perché nonostante siano passati tanti anni, lui oramai vuol farsi chiamare in quel modo da tutti <Ti ho cercato in lungo e in largo ma non ti ho trovato. Ero preoccupato per te e per gli altri> annuisce un paio di volte, mordendosi le labbra fermandosi a un metro e mezzo circa da lui. Il sacchetto di caramelle che teneva in precedenza? Lasciato cadere durante quella piccola corsettina verso l'altro, oramai bagnati o direttamente sciolti dalle piccole goccioline d'acqua che scendono dalle grosse e nere nuvole in cielo. Ah, ovviamente anche il suo compagno a quattro zampe, anche se lentamente, proverebbe ad avvicinarsi al suo superiore, scodinzolando la coda felice di rivederlo. [Chakra Off] Può un essere umano continua a credere che tutto questo non esista? Insomma, basta guardare attentamente tutto quello che sono riusciti a creare in questi lunghi anni. Stiamo parlando pur sempre di Rasetsu, non di qualcuno a caso che potrebbe iniziare a crederci avendo le prove inconfondibili che sia tutto reale. Muove il collo da un lato all'altro nel tentativo di scrocchiar le ossa delle spalle. Solleva persino le braccia verso l'alto, stiracchiandosi per quanto possibile. Ai lati degli occhi si formano due goccioline, due piccole lacrime per via degli sbadigli che escono dalle sue labbra, fauci spalancate attraverso le quali è possibile vedere l'ugola e i denti appuntiti da squalo del mostro. Passa letteralmente di fianco a Sakir ed Aisu senza riconoscerli, continuando il suo passo fintantoché non sia proprio l'ex moccioso ad avvicinarsi e ad attirare la sua attenzione. <Oh, non ti do un cazzo, eh.> Parte subito mettendo le mani avanti, non potendolo ovviamente riconoscere. <Non ho neanche un ryo con me, quindi tu e il tuo cane pulcioso andate a mendicare altrove.> Sancisce, agitando la manca davanti a lui come se volesse appunto cacciarlo, mandarlo via in qualche modo cosicché possa proseguire nella sua passeggiata. Non sa dove sia finito, è uno dei tanti quartieri che non conosce. Difficilmente riesce a guardarsi attorno con quel mal di testa che ha, quindi cerca di focalizzare almeno l'attenzione sull'Inuzuka che appare insistente, oltre ad annunciarsi con il proprio soprannome. Un soprannome che riporta ovviamente Rasetsu a dieci anni prima, affrontando le sopracciglia con evidente perplessità disegnata sul di lui volto. <Se tu sei quel moccioso insolente, io sono il Quinto Hokage.> Non sa manco a quanti Hokage sono arrivati nella storia del villaggio della Foglia, quindi ne ha tirato fiori uno a caso dal cilindro. Scoppia a ridere, inondando le strade di quella sua stramba risata, riconoscibile per il ragazzo senza problemi. <NYAHAHAHAHAHAHAH!> Non ci crede, è talmente palese da essere quasi triste nella sua ottica. <Dai, ora lasciami andare. Nel mio sogno, non puoi dettare tu le regole.> Ancora insisti con questa storia? Ma basta! Dovrai svegliarti prima o poi... [ Chakra OFF ] Son passati dieci lunghissimi anni dal loro ultimo incontro e glielo fa subito notare <Zione, il nostro ultimo incontro era in locale al Tanzaku Gai dove la polvere regnava. Ero cacciato dagli uomini di Orochi Hyuuga che ti ho consegnato. Anzi, che fine ha fatto il suo corpo?> domanda poco dopo, mostrando i denti canini appuntiti, tipici dei membri del suo clan d'appartenenza. Aisu, il suo cucciolone, finisce di sgranocchiarsi l'osso, prima di scuotersi, lanciando le piccole goccioline d'acqua accumulate nel suo pelo addosso al padrone che scuote la capoccia <Sempre il solito eh> sospira, gettando aria dalle narici <Anche io mi son ritrovato senza un ryo e senza le mie armi. Non riesco nemmeno ad usare le arti mediche o alcuni jutsu. Non so per qualche motivo> sembra essere insistente. L'altro non può essersi così tanto drogato da essere ancora nel trip <Rasetsu> adesso diventa serio rispetto a qualche istante prima <Sono io. Son passati dieci lunghissimi anni dove tutto è cambiato. La tecnologia è avanzata e noi dobbiamo iniziare ad abituarci ad essa. Sono io, svegliati, CAZZO!> urla quest'ultima parola che una mamma con il bambino in faccia scappa terrorizzata <EEEEH, SIGNORA, I LIMONIIII> random. Non c'entra assolutamente con il discorso ma è impazzito o quasi. Il Demone non lo riconosce e sembra ancora incredulo di ciò che è successo in questo frattempo <Non è affatto un sogno ma è la pura realtà. Dimmi, cosa ti ricordi di questi anni? Cosa hai fatto dopo che ci siamo separati al Tanzuku Gai?> domanda perché vuol conoscere la sua versione dei fatti per rimettere in sesto la storia. [Chakra off]
Giocata del 09/02/2021 dalle 15:07 alle 17:13 nella chat "Quartiere dello Spettacolo"
Si distrae con poco in questi frangenti, la testa ancora rimbomba di tutto l'alcol, il sesso e le droghe che ha buttato giù ieri senza freni al Quartiere Notturno del settore di Kusa. <Ma che ne so, l'avrò già venduto. Non è importante questo> Come non è importante? Avevi il corpo di Orochi Hyuuga con due occhi funzionanti, un'innata da Jonin fatta e finita. Agita la mano davanti alla sua faccia, sbarrando poi per un attimo gli occhi come se Sakir avesse appena pronunciato qualcosa di sconcertante. <anzi, chi cazzo sei?> Ma te l'ha detto chi è! Solo che, giustamente, continua a non credere a mezza parola di quello che sente. Ti pare che siano veramente passati dieci anni e quella che sta vivendo è la realtà? Suvvia, non diciamo baggianate. Attorno a lui ci sono edifici molto alti, appartamenti, locali, tivù, di tutto e di più: quella parte tecnologica che non conosce, che non ha assolutamente mai visto, che non saprebbe neanche comprendere pur mettendocisi d'impegno. Lui lavorava come genetista, quindi riesce a rammentare soltanto quello che ha appreso col sudore della propria fronte: la clonazione con le proprie cellule, l'idea di far nascere un bambino tramite l'uso di alcune cellule prese sia dal suo corpo che da quelle di Kouki. Un esperimento che avrebbe sicuramente portato avanti se non fosse finito a fare la spola tra Oto e Kusa, cercando d'entrare o d'uscire da uno dei due villaggi. <Ma innanzitutto> Alzando entrambe le mani verso l'alto, così da frapporle tra lui e il ragazzo. <ti dai una fottuta calmata perché non stai parlando con tuo padre.> Ma ce l'hai coi parenti ultimamente? Stai elencando la famiglia di tutte le persone che incontri praticamente. No, insomma, per dire. Cambia registro di tanto in tanto. <E non chiamarmi zio, come sai il mio nome?> Te lo sta dicendo da prima, ma da un orecchio gli entra e dall'altro gli esce. Solleva gli occhi verso l'alto, facendoli ruotare e soltanto in un secondo momento torna a fissare l'interlocutore, per quanto possibile. Deve soltanto toglierselo di torno, no? Qual è il problema? Non ce n'è. <Ho combattuto in guerra. Ai Monti Ardenti, dico. Non so perché cazzo si stavano menando, ma sembrava divertente e mi sono precipitato ad uccidere chi incontravo.> Semplice, lineare, stringendosi nelle spalle come se avesse appena detto qualcosa di talmente sensato che non ammette giustificazioni di sorta. [ Chakra OFF ] Lo sguardo del Genin si sofferma sui movimenti dell'altro. Sta in silenzio per ascoltare attentamente ogni singola parola pronunciata dal compagno, alzando il sopracciglio sinistro, ancora una volta <Tu cosa?> scuote il capoccione <Cosa stra cazzo stai dicendo?> non vuol crederci. Ha faticato e stava perdendo la vita per uccidere Orochi, aiutando anche il Senjuu per raggiungere quell'obiettivo e l'altro ha venduto il corpo, senza dirgli nulla? No. Non può essere. Non deve essere. Fa un sospiro, appoggiando la mano destra sulla fronte dicendo poi con calma <Sono Lo Sfregiato, Shinobi del Villaggio della Foglia> quando era ancora intera e non distrutta <Tuo collaboratore al vecchio Locale Kukoku, spaccino della Yakuza e l'assassino di Orochi> ripete lentamente per far capire all'altro che sembra essere ancora rimbambito dalla sera precedente <Ti ho consegnato il corpo dello Hyuuga e mi avevi detto che lo analizzavi, mettendo al mercato nero gli organi mentre per gli occhi non ricordo cosa volevi farne. Forse venderli a qualcuno in particolare> scrolla le spalle indicando poi con un cenno della mano sinistra la zona dove stanno e quindi diversi uffici, cinema, grattacieli <Svegliati> ancora una volta. Maledetto che ha perso la capacità di saper usare il suiton, se no gli tirava dell'acqua in viso. Dovrà capire anche il perché di questo suo problema <No. Mio padre è morto per mano mia e quindi non sei tu> fa su e giù con la testa, due o tre volte <Lo so perché sei Rasetsu Kokketsu, Capo della Yakuza e noto ricercatore> ripete ancora ed ancora ma è convinto che l'altro crede ancora che sia tutto un sogno. Ascolta la frase finale dicendogli poco dopo <Alleanza contro Oto ma poi sono arrivati delle strane creature che hanno iniziato a distruggere tutto> sospira incrociando le braccia al petto <Sono riuscito a mettermi in salvo e poi ho iniziato a girare il mondo, in lungo ed in largo mentre la tecnologia iniziava a crescere e solo oggi finalmente vedo una faccia conosciuta ed amica> ovviamente si riferisce a chi si trova di fronte. Il suo compagno animale proverebbe a girare intorno al Demone, abbaiando contento "WOLF WOLF" scondizolando anche esso alla fine. Che lo possa aiutare a capire che è tutto reale? Si scoprirà presto. [Chakra off]La festa non accenna affatto a ridursi, i paraventi tra i palazzi e gli stand messi praticamente ovunque vi aiutano a ricordarlo, in giro c’è qualche ubriaco più o meno molesto e il tutto però sempre sotto il vigile occhio della Shinsengumi che cammina per le vie in divisa, parlottano tra loro, sembrano quasi distratti ma potete star sicuro che controllano che nulla degeneri, soprattutto quel pazzo che se ne va in giro abbracciando gente al suono di “Dio è Morto!” e ridacchia. La reazione di tutti a quella frase è una risata e poi un divincolarsi veloce per allontanarsi dall’alito pestilenziale. Ma siamo nel quartiere dello spettacolo, quindi largo agli artisti di strada che improvvisano monologhi e canti in onore di queste celebrazioni, c’è chi la butta sul melodrammatico, chi sul comico e chi ancora prova a fare un introspettivo racconto storico, insomma a prescindere dal vostro gusto personale troverete un’esibizione che possa piacervi. Tra tutti loro c’è qualcuno che ha creato intorno a sé un po’ più di folla, a scorgere oltre al piccolo capannello di gente che si è formato potrete notare un uomo di mezza età, dalla faccia poco sveglia ma con un sorriso sornione da far invidia, non ha capelli, ormai li ha persi tutti così come le sopracciglia sono poco folte ed incastonano un paio di occhi castano scuro dalla luce vispa, forse non è poi così stupido come appare. Se vorrete ascoltare potrete accorgervi che il monologo fa più o meno così <E in mio onore mi fanno un barile di pasta con le sarde> parla veloce lui <e mi ci butto dentro!> non ci sono grandi pause tra una parola e l’altra, il mimino necessario per respirare <e nell’orgia del cibo mi ritrovo a dire: OH E ALZA STA CAZZO DE MUSICA!> il tono si alza, è un crescendo <e ogni cinque minuti un brindisi cordiale> silenzio. La gente ride, se la gode, si sente all’interno di quel racconto [fato di ambientazione, continuate pure da soli]
Diciamo le cose come stanno. Lui non sa neanche se l'ha venduto il corpo di Orochi. Non se lo ricorda perché reputa d'essere ancora in un magico trip creato dalla sua droga. Si stringe nelle spalle quando il ragazzo, giustamente adirato, gli chiede cosa stia dicendo. Che deve dire? Niente. Non è importante. Non reputa necessario rispondere a qualcuno che non conosce. <Senti, lo Sfregiato che conosco io ha quattordici anni> Abbassa la mano per farla arrivare ad un'altezza che sarebbe di circa un metro e cinquanta, insomma quella d'un ragazzino. <alto così e con un cane decisamente più piccolo di quello.> Persino l'animale lo ha riconosciuto come Rasetsu, ma lui continua ad asserire che non si tratta di lui, non è possibile che sia Sakir. Punto e basta. Per lui non esiste nessun'altra contrattazione. <A proposito, devo proprio trovare il locale Kukoku.> Sicuramente non qui a Kagegakure, tanto meno altrove visto che è rimasto abbandonato per tanto tempo ed in balia degli eventi. <Sì, questo lo so pure io.> Riferendosi all'essere Rasetsu, capo della Yakuza e tutto ciò che ne consegue. Si stringe di nuovo nelle spalle, sistemando meglio gli abiti che ha indosso. <Senti, ragazzo, personalmente parlando non m'interessa chi tu sia né cosa hai fatto in questi anni. Anche perché io mi sono risvegliato ieri, ma non ci credo manco morto che son passati dieci anni. Nyahahahah!> Ridendosela pure, sistemando meglio i capelli cremisi. Per favore, dagli una botta in testa perché stiamo rasentando il ridicolo. Si rifiuta anche di fronte all'evidenza. Tuttavia, nel bel mezzo del quartiere dello spettacolo, ci sono spesso e volentieri artisti che cercano di spiccare in questo favoloso mondo. E quindi lui n'è misteriosamente attratto, tanto da volersi avvicinare al pelato che parla. <Sì, ma ora fai star zitto quel cane che devo sentire qui, eh! Poi dopo parliamo!> ...Sì beh, non è proprio il volto amico che tutti vorrebbero incontrare. E s'avvicina alla folla, scansando qualcuno che lo guarda inorridito data la condizione in cui versa. Ha bisogno sicuramente d'una doccia. [ Chakra OFF ] Quando è troppo è troppo. Va bene i trip mentali che provocano le diverse sbrillucciche. Va bene che Ryuuma è sempre stato strano. Non va bene che non accetta che siano passati dieci anni. Che sia intrappolato in un Genjutsu? Può anche darsi. Lui, che è un esperto delle arti illusorie, si è fatto fregare? Boh. Il Genin della Foglia ringhia, stringendo i pugni dal nervoso prima di sbottare del tutto <SONO IO LO SFREGIATO E LUI E' LO SPACCAPALLE. VUOI CAPIRE CHE SON PASSATI DEGLI ANNI DALL'ULTIMA VOLTA CHE CI SIAMO INCONTRATI?> forse in questo modo inizia a prendere consapevolezza che sta dicendo la pura verità e non è un sogno o altro. Cosa può fare ancora? Non tiene nessun oggetto con sè e ha perso la capacità di usare molte delle sue tecniche. E' nervoso. Molto nervoso <E' stato distrutto. Non c'è assolutamente nulla. Mesi di lavori buttati nel cesso e anche Gina e compagnia sono scomparsi> sicuramente con queste informazioni l'altro potrà capire che lui è Sakir e non qualcun altro. Il luogo inizia a riempirsi di tanti artisti di diverso genere ed anche di shinobi e civili che stanno passeggiando e celebrando la fine di quella guerra. <Dove ti sei svegliato?> domanda ancora una volta <Non è un semplice cane. E' un ninja anche lui, idiota di un Rosso> si, lo provoca come fa di solito mentre anche il duo Inuzuka inizia a farsi strada per vedere il pelato di mezz'età che fa il suo monologo <Bravoooo> batte le mani mentre il suo compagno a quattro zampe cercherebbe di rubare una borsa, appoggiata ad una panchina allontanandosi in un vicolo lì accanto. [Chakra off] E' letteralmente tempo perso. Non si renderà probabilmente mai conto che quella che ha davanti è la realtà e non si tratta soltanto d'una illusione. Chissà, magari qualcuno gli fa davvero aprire gli occhi. <E' il mio sogno, decido io le regole.> Ci risiamo. Anche a Dyacon, la sera precedente, ha pronunciato circa le stesse parole credendo che si tratti d'un trip tossico, magari dettato dalla troppa droga che ha ingerito. Il problema è che continua a buttarsene in gola ed in vena come se niente fosse, ubriacandosi coi soldi che è riuscito a raccattare dalle borsette delle fanciulle. <Senti, voglio vederlo coi miei occhi s'è distrutto, okay? Quindi, mi ci sai portare? A chi devo chiedere? Non capisco che cazzo di villaggio è questo e non mi riesco ad orientare per tornare a Kusa.> E no, non intende il settore, ma proprio il villaggio nel paese dell'Erba, quello dove ha sempre vissuto fin dalla nascita. Vuole vedere cos'è rimasto. Se è andato tutto distrutto, vuole almeno capire perché e come. Per il resto, si tratta sempre d'un sogno quindi è sicuro che riuscirà a ricostruirlo immediatamente. Vero? In fondo, qualunque regola viene meno se si tratta del tuo libero arbitrio, per non parlare della mancanza di buonsenso che di base possiede da sempre. Non a caso, non ha fatto altro che tradire la fiducia di chiunque fosse al suo fianco, tradendo, uccidendo, rubando informazioni, dandole a chi non avrebbe dovuto e chi più ne ha più ne metta. <Ai Monti Ardenti, te l'ho detto!> Cantilena, infastidito. <Senti, io me ne voglio tornare nel quartiere di ieri sera che è quasi sera. Tu fai che cazzo vuoi, altrimenti accompagnami. Però si fa come dico io.> Cambio d'umore, di nuovo. Non che sia una novità, ormai. Cambia talmente in maniera repentina che neanche se ne rende conto, rendendo i suoi atteggiamenti del tutto infantili, mai sensati. E quindi, inizierebbe semplicemente ad avviarsi in tutt'altra direzione, aspettando Sakir qualora voglia seguirlo oppure avviandosi semplicemente da solo. [ END ] A nulla è servito le sue parole. Pensa che sia un sogno ma prima o poi dovrà capire che è la pura verità. Non vuol dire altro. Si è stancato ma come detto in precedenza, troverà il modo di fargli capire che lui è il suo fido collaboratore e che son passati dieci lunghi anni di evoluzione e tecnologia. <Fai come credi> scuote le spalle dicendo poco dopo <Si. So come ti ci devo portare. Ho memorizzato in questi mesi i vari percorsi per il Villaggio della Foglia e dell'Erba> annuisce facendo un sorriso. Forse in quel modo comprende la distruzione provocata dal Dio <Giusto. Ai Monti Ardenti. Lo avevo dimenticato> si sbatte la mano destra, aperta, in viso scuotendolo <Ti accompagno che ho voglia di bere e farmi una sbrilluccica che non la tocco da tanto tanto tempo> fa il teatrale e mentre si allontana, cercherebbe di rubare dei ryo o qualcosa di valore in una borsetta tenuta semiaperta da una ragazza che sembra essere concentrata al monologo del pelato, facendo poi un fischio al suo cagnolone che li raggiunge con la borsa che lui ha rubato, allontanandosi di tutta fretta. [END]