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con Ichirou, Keiga

21:39 Keiga:
  [Esterno Accademia - Altalena] Nevica. Dannazione. Non che la odi ma preferisce che il cielo non si lasci sfuggire nulla. E' seduta sull'altalena che da tempo ormai sta fuori dall'entrata. Capelli neri nascosti dal cappuccio della felpa dello stesso colore. Total black riguardo l'abbigliamento. Dopo la felpa continua col pantalone nero lungo e le scarpe chiuse. Ha anche una giacca rivestita con la lana di chissà quale bestia. Gli occhi neri sono fissi a terra ed il cappuccio, che ne nasconde in parte il viso, oscura anche parte dei triangolini rossi, simbolo del clan. Porta armi è legato alla coscia destra, mentre la tasca porta oggetti è in vita sul lato sinistro. A contatto con la pelle ci sono vambracci e schinieri, invisibili agli occhi degli altri poichè sotto i vestiti. Alle mani porta i guanti senza dita con la placca di ferro che ne protegge i dorsi. Il culo sull'asse di legno, tenuto su da una catena fino al ramo alla quale è attaccata. Ha le mani ce stringono le catene ed i piedi che sembrano attirare particolare attenzione, dal momento che li sta fissando da ore. Akuma, cucciolo di pastore italiano totalmente nero, sta col tartufo infilato nella neve ad annusare odori che si mescolano con la neve. Un pò confuso infatti ma non demorde. Alcuni conosciuti, altri nuovi ma solo flebili tracce. Lei sospira, alza appena il capo per guardare il cane e poi lo riabbassa. I fiocchi di neve la stanno prendendo di mira, stando ferma, probabilmente diventerà bianca anche lei. Chissà perchè non ha pensato prima a quel posto. A quell'ora è ottimo per stare da soli. O forse no?..

22:00 Ichirou:
  [Cortile Accademia] Finalmente è fuori da quella stanza di ospedale, dopo aver parlato con la Hokage stessa ed essersi messo d'accordo con svariati medici, lo Hyuga è finalmente libero di lasciare quelle quattro mura e di respirare un po' di sana aria pura, una cosa che non gli capitava da molto tempo, non con così tanta libertà almeno, certo aveva la possibilità di salire sul tetto della struttura, ma non è la stessa cosa in fin dei conti. Finalmente cammina con tutte e due le gambe, la protesi provvisoria gli è stata impiantata alla gamba, per quanto riguarda il braccio, lo Hyuga ha deciso di non montare la protesi, quindi è rimasto senza. La protesi alla gamba è in legno, ma i pantaloni lunghi in tela nera la ricoprono completamente, se non fosse per il fatto che zoppica, giustamente, non si riconoscerebbe nemmeno la differenza, in fondo è solo una soluzione provvisoria e temporanea, quindi è normale che non ci sia del tutto abituato. La parte superiore del suo corpo viene coperta da una maglia in tela dello stesso colore dei pantaloni, le maniche larghe, una di esse, la destra ovviamente, vuota e lasciata a penzolare lungo il fianco gemello , mentre la sinistra, ovviamente riempita dal braccio ancora presente nel suo corpo, viene fatta muovere avanti e indietro con moto regolare, andando a tempo con i suoi passi sotto quella bianca neve che continua a cadere inesorabile sulla sua testa. Il coprifronte è legato nuovamente intorno al collo, dopo esser stato lavato e ripulito dal sangue perso dalla gamba, la collana a forma di testa di lupo non è presente sulla sua persona, mentre le cinture che una volta portava sugli occhi, beh, quelle non esistono più proprio. I suoi lunghi capelli neri sono raccolti in una coda alta selvaggia che scende e si posa in mezzo alle sue scapole. Se si facesse attenzione, guardandogli i piedi si potrebbe notare la differenza tra i due, in quanto indossando dei semplici sandali ninja, sarebbero in parte scoperti, rivelando infatti il piede sinistro in legno di frassino. Camminando raggiunge il cortile dell'accademia ninja, dove tutto ebbe inizio, da lontano nota l'altalena sulla quale si divertiva da piccolo, prima di iniziare il suo percorso si intende, notandovi una persona seduta su di essa, decidendo quindi di dirigersi in sua direzione con passo calmo, lasciando le sue impronte su quel prato di neve, sperando che la figura che vede non sia ostile nei suoi confronti.

22:11 Keiga:
  [Esterno Accademia - Altalena] L'ostilità fa parte di lei. Ha un carattere irascibile, testardo e ottuso ma ha anche dei difetti. Uno di questi è che è una dannata cagna in tutti i sensi. Akuma è il primo ad accorgersi dell'arrivo di qualcuno. Il suo odore fresco gli arriva al tartufo, spingendolo a puntare il muso proprio verso la figura di Ichirou. Il corpo nero è immobile con la coda dritta, che segue la linea del garrese e la zampotta destra sollevata. Una posizione standard di quando si accorge di qualcosa. Ed i labbrini neri si alzano anche, mettendo in mostra quei dentini bianchi che per ora non farebbero paura a nessuno, sebbene facciano particolarmente male se conficcati nella carne. Perfino il ringhio non pare aggressivo. Di certo non ha il vocione che avrebbe un adulto e questo forse lo rende addirittura carino. Gli occhietti neri puntano il ragazzo dunque. Lei, alza appena la testa e ruota il capo verso Akuma. Si accerta della posizione presa e poi sospira <Che palle..> Sussurra tra sè e sè. Conscia del fatto che sta purtroppo arrivando qualcuno, anche perchè il cucciolo non si sbaglia praticamente mai. E dalla posizione che ha preso non è neanche qualcuno di conosciuto. Solo adesso, la testa ruota verso quella figura che si avvicina. Il cappuccio continua a nascondere parte del viso, tranne qualche ciocca di capelli neri che scendono verso il basso, allo scoperto, per via dell'inclinazione della testa. Non si accorge subito nè della protesi nè della mancanza del braccio. E conoscendola non gliene fregherebbe neanche nulla. Finchè non le si rompe le palle lei se ne sta sulle sue. Sempre da sola. Sempre in silenzio.

22:30 Ichirou:
  [Cortile Accademia] Nota solo adesso la presenza del cucciolo, prima non se ne era per niente accorto, troppo assorto dai suoi pensieri e dalla gioia di star di nuovo camminando con entrambe le gambe e soprattutto senza l'ausilio della stampella. Raggiunta dunque la posizione della ragazza, lo Hyuga andrebbe ad osservare coi suoi occhi perlacei le due figure, lo sguardo è serio, non lascia trapelare nessun emozione, se non per il cagnolino che gli ringhia contro. Rapido, come mai prima d'ora, lo Hyuga andrebbe ad accovacciarsi facendo persino scricchiolare quell'arto fittizio, le giunture in legno non sono proprio perfette per fare movimenti silenziosi, andrebbe quindi a fissarlo con due occhioni enormi, da cerbiatto quasi, la mano sinistra andrebbe ad appoggiarsi su quel ginocchio finto, non vuole toccarlo, non ha avuto il permesso, ne tanto meno l'ha chiesto quindi si limita a sorridere a quel cucciolo. La mano si muoverebbe lenta verso il suolo, andando a toccare la fredda neve che lo ricopre, prendendone un po' in mano e porgendola verso di lui. Continua dunque ad osservarlo con sguardo gentile, passivo e sorridente in attesa che il cucciolo faccia qualcosa. Arriva però il turno della ragazza, non la guarda, non ne ha bisogno per poterle effettivamente parlare, con tono pacato andrebbe semplicemente a chiederle <Come si chiama..?> una domanda semplice, nulla di personale, solo un informazione sul nome del cucciolo <Se posso chiedere ovviamente..> come sempre rimane educato e tenta di provocare il meno fastidio possibile alla di lei persona. La neve continua a cadere sui due, tre se si conta il nanetto di fronte a lui, due ciocche di capelli cadono sul viso del ragazzo, mentre con tutto il corpo andrebbe a sedersi davanti a quel cagnetto, sempre sulla sua posizione, ma incrociando le gambe e rimanendo con la mano, piena di neve, in direzione dell'animale. Non si aspetta delle risposte da parte della di lei persona, non è tenuta a dargliene in effetti, quindi attende in silenzio una risposta od un azione da parte del cane.

23:10 Keiga:
  [Esterno Accademia - Altalena] Akuma, come la sua umana, non assomiglia per nulla agli altri cuccioli. è schivo e per nulla affabile all'inizio. Quando l'altro si avvicina si limita ad accorciare le distanze, il tanto che basta per sentirne meglio l'odore ma nulla di più. Quando l'altro si china, lui flette le zampe come se dovesse partire ma resta fermo quando l'altro non fa nulla. Gli occhietti si abbassano sulla neve che ha in mano, tirando in avanti le orecchie ed inclinando il muso di lato. Un classico. Poi a quando si rivolge a lei, si può sentir scricchiolare l'asse su cui è seduta, un pò come la gamba del ragazzo alla quale non ha fatto caso, perchè come detto puoi anche avere solo il sedere, basta che non rompi le balle <Akuma..> Risponde al ragazzo mentre il cucciolo raddrizza la testa nel sentirsi chiamare. E' davvero troppo carino per essere uno shinobi anche lui, eppure.. Finalmente lei si decide ad alzare la testa per guardare quel ragazzo. Si interessano sempre tutti ad Akuma all'inizio. Non la guarda e, probabilmente come fanno tutti, lei si incanta quasi in quegli occhi che così da vicino non ha mai visto.

23:35 Ichirou:
  [Cortile Accademia] Nota tutti i piccoli movimenti che il cucciolo fa, vede come sia interessato da quella neve, però non fa nulla per andargli incontro, sa come trattare con i cani, devono essere loro a fidarsi di te per primi, quindi resta con quell'unica mano sinistra in direzione del nasino di quel cucciolo nero, che rizza le orecchie non appena sente il suo nome, ne girarsi verso la ragazza che l'ha appena pronunciato, le perlacee dello Hyuga si fanno strada sotto quel cappuccio, andando a notare i tipici segni degli Inuzuka, nonostante non ne abbia mai incontrato uno, conosce le peculiarità del loro Clan, torna però a guardare il cagnolino <Ciao Akuma..> andrebbe a salutarlo, per poi volgergli un sorriso, tranquillo e sereno, è probabile che dopo aver ricevuto la prima protesi nulla gli possa dar fastidio. La mano che reggeva la neve di fronte al muso di Akuma, ora andrebbe lasciarla cadere al suolo, chiudendola a pugno e riposizionandola come prima, come a volersi far conoscere da quel esserino di fronte a lui. Nota come lei infine si giri verso di lui, si sente un po' osservato all'inizio, ma non ci fa molto caso, o meglio non gli da molto fastidio, quindi decide di incatenare le iridi perlacee alle nere altrui, facendo un piccolo cenno di sorriso in sua direzione <Ichirou.. piacere..> andrebbe a presentarsi senza troppe manfrine, senza giri di parole e senza frase alcuna, un nome e basta. Si aspetta che anche lei faccia lo stesso, ma notando come elle in effetti resti sulle sue in silenzio, non lo stupirebbe se effettivamente non rispondesse affatto a quella presentazione, ma non lo disturberebbe affatto se ciò accadesse, non può piacere a tutti in fin dei conti. La neve continua a cadere sulle loro teste, mentre la corda dell'altalena sulla quale si trova lei, il sedile della stessa e la gamba dello Hyuga provocano ogni tanto qualche scricchiolio, la cosa gli provoca un piccola risata divertita, ma una domanda gli sorge spontanea <Come mai siete qua fuori al freddo..?> una domanda innocente, alla quale non per forza vi deve essere una risposta, semplice curiosità la sua, attende dunque in silenzio e con un sorriso sia le azioni del cucciolo che le eventuali risposte della ragazza.

00:01 Keiga:
  [Esterno Accademia - Altalena] La calma che emana quel ragazzo è impressionante ed è una cosa che sentono entrambi i..cani. Akuma al saluto guarda il ragazzo, in viso, mugolando appena mentre indietreggia quasi come se volesse incitarlo al gioco. L'umana è calma e di conseguenza è calmo anche lui <*Wof!*> Eccolo che inizia. Abbaia, stridulo, da cucciolo, insomma. Lei, imbambolata a guardare gli occhi dell'altro, non distoglie lo sguardo neanche quando Ichirou la guarda a sua volta. Lui si presenta, lei non risponde. Non a quella domanda almeno. <I tuoi occhi..> La voce profonda, femminile, calda. Sembra spezzare quel silenzio tra una frase e l'altra del giovane. Poi ancora una domanda da parte dell'altro. Sospira e distoglie lo sguardo alzando le spalle e lasciando la presa sulle catene, finendo con l'appoggiare i gomiti sulle gambe <Non fa freddo..> Risponde. E' abituata a stare fuori. Ma torna presto a guardarlo. Sente il cigolare provenire dall'asse dell'altalena e anche da una qualche parte del ragazzo. Anche Akuma inclina di nuovo la testa di lato al sentire quel rumore. <...> E poi tace. Non è di certo di troppe parole, lei.

00:16 Ichirou:
  [Cortile Accademia] Sempre con un lieve sorriso in volto, lo Hyuga asseconda il cucciolo, avvicinando lentamente la mano per non spaventarlo, nonostante pare abbia voglia di giocare, quindi andrebbe semplicemente ad appoggiare la mano sulla neve, facendola sprofondare in essa poco dopo, come se volesse giocare a nascondino con lui, come meglio può e senza dover per forza correre in giro per il cortile. Per quanto riguarda la calma quasi insopportabile del ragazzo, beh non c'è nulla da dire, è fatto così, l'unica volta che forse ha perso la calma è stato quando gli è stato fatto quel terribile Genjutsu alla spiaggia di Kiri, immagini che non potrà mai dimenticare, il corpo mutilato, stuprato e senza vita della donna che un tempo amava, ma che ora vede come una sorella, ma questo è un racconto per un'altra occasione. Cerca quindi di coinvolgere il cagnolino nel far seguire la sua mano sotto quel candido e freddo manto, ma la sua attenzione, per un istante, viene catturata dalla voce della ragazza, che fa un commento incompleto sugli occhi del ragazzo, alla quale andando a guardarla dritta nelle pupille con sguardo gentile ed interessato a quello che potrebbe dire, rivolgerebbe un semplice quesito <I miei occhi..?> come ad incitarla a continuare quel pensiero <Ti spaventano..?> un lieve sorriso viene porto insieme a quella domanda, non si aspetta che sia quello che voleva chiedere, ma lui prova ad indovinare cosa volesse dire, sta a lei se rivelare o meno il motivo di quella frase. La mano sinistra del ragazzo rimane sotto la neve, pare che anche lui non patisca il freddo, anzi <Hai ragione, non fa freddo..> andrebbe ad ammettere sorridendo in direzione del cucciolo <Ma non è quello che ho chiesto..> ribatterebbe quindi marcando il fatto che abbia chiesto come mai si trovassero lì. Non aggiunge altro a quella domanda, lascia che sia lei ad interpretarla come meglio preferisce, non si aspetta una grande conversazione questa sera, ma un po' di compagnia dopo un periodo di prigionia in una gabbia e poi in una stanza di ospedale son quello di cui ha veramente bisogno lo Hyuga in questo momento, quindi si limita ora a giocare con Akuma, in attesa della di lei reazione, sempre ammesso che ne abbia una.

00:54 Keiga:
  [Esterno Accademia - Altalena] Il ragazzo è l'esatto contrario di lei. Lei che non è sempre calma. E' irruenta spesso e volentieri. Riprende parola sugli occhi, il che la porta a guardarli di nuovo. Lui conclude la frase con un qualcosa che non è neanche lontanamente vicino a quello che pensa realmente. <Sono belli> Termina, inespressiva, apatica, come se non avesse un cuore per nessuno. In realtà c'è nascosto dietro quel muro che si è costruita e dietro al quale si nasconde. Akuma segue la mano. Il gioco gli piace. Cacciare è sempre stato il suo passatempo preferito. Segue quella mano sotto la neve per poi spostare il peso sulle posteriori ed alzarsi, manco fosse un cavallino. Impenna cercando di tuffarsi su quella mano sotto la neve, spostando il peso sulle anteriori. Buffo, sicuramente. Si ferma poi un attimo, per capire se la mano si muove ancora o se l'ha uccisa sul colpo. All'affermazione dell'altro lei si alza dall'altalena, lasciandola dondolare dopo quel movimento. E poi flette le ginocchia, appoggiando i palmi delle mani a terra, come l'altro, sulla neve. Lei è più simile ad un cane con quella postura, ovviamente. Una postura che ormai fa parte di lei. Inclina la testa di lato. Non si fa problemi ad avvicinarsi. Si spingerebbe anche oltre se lui glielo permettesse. Si inclinerebbe verso quel viso mai visto, come a volerli guardare nel dettaglio. <Sto qui e basta.> Risponde, semplicemente. Ma insiste. Purtroppo è senza vergogna e conoscendola le stanno anche venendo strane voglie. Perfino Akuma mugola appena, perchè ha già capito che aria tira.

15:27 Ichirou:
  [Cortile Accademia] Il cucciolo si mette a giocare con la mano dello Hyuga, la cosa lo diverte e il sentire le zampette fredde e morbide di quel cagnolino lo fanno sentire di nuovo vivo, non come quando era intrappolato in quella cella, le unghiette di quelle stesse zampe graffiano appena la sua pelle, non gli fa male, e se gliene fa, ha sopportato ben di peggio negli ultimi mesi, quindi non ci fa nemmeno caso a dire il vero. Il commento sui suoi occhi arriva tempestivo dopo la sua domanda, non si aspettava di certo nessun tipo di complimento, non perché sia lei, ma perché non si aspetta mai dei complimenti il ragazzo, la cosa quindi gli fa guardare in direzione della ragazza, alla quale volgerebbe un sorrisetto seguito da un lieve rossore delle goti, appena visibile a dire il vero <Beh, ti ringrazio..> per come la vede lui, quei suoi stessi occhi sono maledetti, dato che l'hanno ridotto nello stato in cui si trova ora, ma si limita ad accettare il parere esterno di una persona che non ha mai visto degli occhi come i suoi, o almeno così crede. Nel momento in cui Akuma si ferma per osservare se la sua "preda" è morta, lo Hyuga andrebbe a fare un leggerissimo scatto sotto la neve con quella stessa mano, in modo da fargli capire che la suddetta, è ancora viva e vegeta, non sa come mai, ma la cosa lo diverte e allo stesso tempo lo fa sentire strano, come se in un certo modo rivivesse le esperienze passate. Sente ora lo scricchiolio dell'altalena quando lei vi si alza, il tintinnio delle catene quando inizia a dondolare da sola e persino il rumore della neve che viene premuta dalle mani altrui, ovviamente si volta in direzione altrui per capire cosa stia succedendo, nota dunque come lei si stia comportando, andando a spostare lo sguardo da lei al cucciolo e viceversa, notando una certa somiglianza tra i due. Ecco che quindi lei gli si avvicina pericolosamente, per modo di dire si intende ovvio, ma a lui non da fastidio, la osserva ora, guarda tutti i particolare di quel viso quasi apatico rimanendo impassibile e con un sorriso stampato in volto, mentre le sue iridi perlacee continuano a muoversi su quel volto a lui sconosciuto, cerca di carpire ogni informazione possibile da esso <Capisco.. ed è un problema se ci sto anch'io..?> pone quella domanda come se potesse infastidirla la sua presenza, ma data la vicinanza che ha raggiunto con lui, non credo sia questo il caso, quindi si limita ad attendere le azioni altrui, vuole vedere fin dove vuole arrivare ecco, sentendo anche i piccoli lamenti del cucciolo con la quale sta giocando.

15:41 Keiga:
 Akuma sta con le zampotte su quella mano, convinto di averla fatta fuori una volta per tutte. Ma quando quella si sposta, il musetto si abbassa per seguirne meglio i movimenti e le orecchie ricadono, sebbene dritte, in avanti. Inclina il muso di lato, di nuovo. Quanto è tenero. <Wof!*> Abbaia contro quella dannata. Vieni fuori! Sta giocando, trottolo. L'altro intanto ringrazia. Lei non risponde e distoglie lo sguardo per un attimo, abbassandolo a terra sul bianco della neve in netto contrasto con tutta la sua persona. Oscura, sebbene sia solo un qualcosa che ha creato per difesa. Non è cattiva, in fondo. Quando poi le distanze vengono rovinosamente dimezzate, le nere tornano su quelle perlacee del ragazzo. Nessuna espressione nonostante apprezzi guardarle. Deglutisce, mentre le mani che poggiano sulla neve, ne stringono un pò chiudendosi appena, come se stesse tastando il terreno per capire se è in grado di reggerla o meno. Abbassa lo sguardo, ancora una volta. Ma si ferma sulle labbra dell'altro. Un silenzio che per lei non è neanche imbarazzante. Si morde il labbro inferiore per poi tornare a guardare gli occhi dell'altro. Sembra abbia qualcosa in mente, come suo solito ma al momento pare spiazzare tutti, rispondendo alla sua domanda. <No. Piaci ad Akuma> Solo per quello. Vive per quel cane. Se lui è felice, lei sta bene, o meglio, è felice per lui. Raddrizza appena la schiena poi, ruotando il capo verso il cucciolo ma senza abbandonare quella posizione "seduta" che inuyasha, levati. Quella calma è piacevole. La compagnia di quel ragazzo è piacevole sebbene e molto probabilmente non lo ammetterà mai.

16:05 Ichirou:
  [Cortile Accademia] Lo sente abbaiare e i movimenti che fa lo fanno sorridere sempre di più, gli fanno capire quanto sia fortunato a trovarsi lì, quanto sia bello e gli piaccia vivere, nonostante le condizioni e gli eventi che ha passato, sposta nuovamente quella sua unica mano quindi, continuando a farla inseguire ed attaccare dal piccolo Akuma, che ha già fatto breccia nel piccolo cuore avvizzito dello Hyuga, riscaldandolo sotto quel clima gelido e sotto quella scorza apatica che gli si stava formando addosso. I due sono ora faccia a faccia, pochi centimetri li separano, i loro respiri persino si potrebbero incatenare tra loro per quanto sono vicini i due, ma rimangono comunque lì a fissarsi ed a studiarsi a vicenda, non sa bene cosa lei abbia in mente, nota però come le nere iridi altrui passino dalle perlacee di lui alle sue labbra, portandola perfino a mordersele, quindi una piccola idea in mente gli è piombata al ragazzo, ma decide comunque di stare a vedere cosa farà lei, non si osa a fare nulla, in fin dei conti non la conosce affatto, potrebbe semplicemente essere un pensiero sbagliato che si sta facendo da solo. Si limita dunque ad osservarla attentamente, non gli sfugge nulla in quel totale silenzio, che viene rotto solo dalla risposta della di lei persona, che ammette la simpatia che il cucciolo prova nei suoi confronti, la cosa un po' la vede e un po' lo fa rimanere in dubbio a riguardo, non crede che sia bastato così poco per far sì che il cucciolo si affezioni a lui, ma in fondo è pur sempre un cucciolo, quindi potrebbe essere anche così <Beh, allora grazie Akuma per avermi accettato sotto questo albero e al vostro cospetto..> tratta i due come se fossero due principini, andando con il semplice ausilio del dito indice a tentare di fare un grattino sulla testolina del cucciolo che, se glielo avesse permesso, sarebbe poi diventata una carezza per il piccoletto. Non la perde di vista mentre il silenzio cade nuovamente tra i due, si sà che non è un tipo di molte parole se non gli si da modo di parlare, quindi si limita ad ascoltare il suono della neve che cade, che ovviamente è molto diverso rispetto a quello della pioggia, quasi impercettibile a dire il vero, tuttavia, ha passato talmente tanto tempo nel silenzio che oramai gli sembra di sentirlo come se fosse fortissimo, infatti il suo udito percepirebbe il semplice tocco di un fiocco di neve con il rumore che avrebbe un singola scheggia di vetro che andrebbe a cadere su tanti piccoli detriti dello stesso materiale e la cosa ovviamente, gli da molta gioia e pace interiore.

16:23 Keiga:
 Il piccolo pelosetto nero, dopo quel gioco, opta per appiattirsi un attimo facendo aderire il panciotto soffice all'altrettanto soffice patina di neve candida. Un contrasto non indifferente anche per lui, nero su bianco. Alza il musetto lasciando che il tartufo annusi l'aria come se qualcosa gli interessasse particolarmente ma finendo per cercare di addentare qualche fiocco al volo. La coda si muove, spazzando la neve che sottostante. Lei, che da quella posizione proprio non si schioda, con la coda dell'occhio cerca di seguire i movimenti del ragazzo, soprattutto quando parla. E presto torna su Akuma che si lascia accarezzare da quella mano, senza troppi problemi. Lei ne approfitta adesso, inclinandosi verso di lui, approfittando di quella poca distanza per cancellarla completamente. Attirata da qualcosa, forse l'odore dell'altro, cerca di avvicinar il viso al collo. E se non si becca un qualche ceffone, come potrebbe benissimo succedere, cercherebbe di annusarlo, letteralmente, spostandosi fino a cercar di raggiungerne l'orecchio. Forse molto simile al cane che è, sebbene quei movimenti siano molto più vicini ad un essere umano. Lenti e fin troppo provocatori. Le labbra schiuse, che potrebbero anche sfiorarne il lobo. Istinti soliti che prima o poi dovevano venir fuori, sebbene la calma del ragazzo mettano calma anche a lei che non sembra, almeno per ora, buttarglisi sopra e sperare di fare le peggio cose. <i tuoi occhi mi eccitano> Eppure, l'essere diretta non l'abbandona mai. Una sensazione strana che non ha mai cercato di capire ma solo di metterla a tacere cedendo agli istinti ed alla voglia che la pervade. Non aggiunge altro, ma resterebbe in quella posizione, assaporando l'odore che emana come se fosse un qualcosa di cui non può fare a meno.

16:43 Ichirou:
  [Cortile Accademia] Al tatto, il pelo del cagnolino e soffice, la neve sotto la quale stazionava la sua mano pocanzi ha reso quella stessa lievemente umida, ma il suo calore corporeo non gli ha permesso di farla diventare fredda, non troppo almeno, quindi decide di fare qualche coccola a quel batuffolo di pece che annusa l'aria e morde qualche fiocco di tanto in tanto, la cosa ovviamente non fa altro che divertirlo, quel cucciolo gli è simpatico, e sembra proprio che il sentimento sia reciproco per l'animale. La cosa prende un piega inaspettata persino per lo Hyuga, che ora si ritrova ad avere la ragazza attaccata al suo collo, mentre il suo stesso respiro, parrebbe prendere sembianze canine, comincia infatti ad annusare il collo del giovane uomo che, non riuscendo a trattenere i percettori presenti su di esso, subisce dei brividi incontrollabili che gli scatenano una lieve pelle d'oca, alla quale reagirebbe andando a piegare leggermente il capo in direzione altrui, come a proteggersi, ma senza chiudere del tutto il passaggio alla di lei persona. Quando poi gli vengono praticamente bisbigliate quelle parole all'orecchio, lo Hyuga non può fare a meno di rispondere <Non so se prenderlo come un complimento o se chiederti scusa a riguardo..> lo esprime con una tale gentilezza da sembrare quasi una battuta, in fondo non crede sia il caso di continuare, ma la sua curiosità gli impedisce di esternare quel pensiero, vuole vedere fin dove si vuole spingere quella ragazza, sin troppo minuta rispetto a lui. Una domanda piomba ora come un lampo nella mente del ragazzo, andando a cercare lo sguardo altrui per potervi incatenare le iridi perlacee, andrebbe a porle quindi il quesito <Posso chiedere il tuo nome..?> pone quella domanda come se effettivamente sia un quesito proibito, quasi come se non gli fosse permesso domandare una tale scempiaggine ad una persona del suo calibro, come se non fosse all'altezza di una simile domanda, insomma, il tono che la plebe userebbe verso i sudditi del reame, non per un motivo particolare, ma solo perché lui parla così, attende dunque la risposta, sempre ammesso che gli venga fornita dalla di lei persona.

17:01 Keiga:
 Coccole. Quando arrivano poi è difficile smetterle. Che lo Hyuga abbia la mano umida non è un gran problema per Akuma che è zuppo d'acqua incastrata nel pelo. Abbassa il musetto, appoggiandolo sulle anteriori ma tenendo le orecchie dritte con i padiglioni che si muovono ogni qual volta sente un rumore nelle vicinanze. Una sentinella, in pratica. Lei sta ancora lì, allontanandosi leggermente quando l'altro inclina la testa verso di lei. Abbassa le nere su quel collo, sebbene siano socchiuse. <Prendilo come vuoi, ma a me piace..> La risposta arriva immediata alla reazione dell'altro, sempre diretta e senza vergogna. La ricerca dell'altro dei suoi occhi la costringono ad allontanarsi, il tanto che basta per incrociarne lo sguardo. Nere su perlacee, anche qui, un contrasto evidente. Stavolta però, la risposta tarda ad arrivare. Perchè tutti vogliono saperlo? Non basta stare bene con qualcuno in un determinato momento? Ancora non capisce certe cose ed è un qualcosa con cui non riesce a convivere facilmente. L'espressione si fa seria, come se in quegli occhi neri si spegnesse qualcosa. Abbassa lo sguardo e fissa la neve sotto di lei per un pò. Eppure per un qualche motivo sconosciuto non riesce a trovare la rabbia necessaria per rispondergli male. Cosa che di solito avrebbe fatto. E' sicura che è tutta colpa di quella calma che emana. Finisce col sedersi a terra, con il sedere sulla neve, direttamente. Le gambe si piegano a sè mentre le braccia le cingono, le abbracciano come se dovessero farle da scudo. Affonda il mento tra le ginocchia e lascia che le nere vaghino distratte verso Akuma. Stringe a sè le gambe senza guardare più quel ragazzo, nonostante sia vicinissimo. Eppure non risponde. Tanto basta chiedere in giro, lei è la pecora nera degli Inuzuka. Quella che non sta più con il suo clan. Quella irascibile e sempre incazzata.

17:26 Ichirou:
  [Cortile Accademia] Ovviamente il cucciolo non disdegna le coccole, il suo pelo anche s'è bagnato rimane comunque soffice al tatto del ragazzo, un privilegio che ormai sembra essere quasi proibito anche per lui, quindi se lo gode il più possibile mentre la neve continua a cadere sulla sua testa, sulla quale è andata a formarsi una minuscola montagnetta di neve, simbolo di quanto sia tranquillo e stabile nonostante tutto. La ragazza si allontana per guardarlo meglio, fa quel commento, quasi disprezzando il fatto che abbia pronunciato quella frase pocanzi, anche se in realtà è un complimento, almeno crede, rimane però stupito da quel che succede quando le viene chiesto il nome, ha rischiato troppe volte di morire, non gli andrebbe di conoscere una persona senza neanche saperne il nome, quindi andrebbe a spiegarlo alla ragazza, che sembra addirittura offesa da quel gesto <Sai.. sono stato troppo vicino alla morte troppe volte per dimenticarmi delle persone che si avvicinano a me..> ora incomincia a parlare sul serio <Capisco perfettamente se non vorrai dirmi il tuo nome, ma voglio che tu sappia una cosa, le persone interessanti, mi attraggono come poche cose al mondo.. non ti nascondo, che il tuo comportamento mi intriga da matti, non mi è facile dimenticare un volto, ma purtroppo mi serve un nome per associarvi il viso che ricordo.. per quello ti ho guardata così tanto.. sono fatto così mi dispiace..> un sorriso alla ragazza fa sì che le coccole al cucciolo terminino, facendo impattare la mano al suolo per far si che lo Hyuga si possa alzare in piena tranquillità, facendo nuovamente scricchiolare quell'arto artificiale al posto della gamba sinistra e, chinandosi in direzione della ragazza sconosciuta, andrebbe ad appoggiare delicatamente la mano sinistra sul suo capo corvino, come se fosse il tocco di un genitore amorevole o di un fratello preoccupato, non sa come potrebbe reagire a quella sua azione, ma l'ha fatta per istinto, per via di ciò che ella gli ha trasmesso, quindi andrebbe a dirle <Spero che la prossima volta che ci vedremo, avrai qualcosa in più da dirmi.. ma è stato comunque un piacere conoscervi.. dico sul serio..> la mano verrebbe ritratta dopo un lieve massaggio, quasi grattino, alla testa della Inuzuka sconosciuta <Purtroppo devo ritirarmi, sono appena uscito dall'ospedale e ho bisogno di riposare ancora un po'..> direbbe stiracchiandosi portando il suo unico braccio al cielo <Ci si becca in giro.. buonanotte..!> con un sorriso, lo Hyuga andrebbe a fare un salutino con la mano al cucciolo e prima di allontanarsi dai due, darebbe un'ultima carezza al capo corvino della ragazza, il tutto se gli fosse stato permesso ovviamente, allontanandosi poi da quel luogo con calma e serenità. [END]

17:45 Keiga:
 Lo scudo, la protezione, il muro che la protegge dal mondo esterno. Si stringe in quelle gambe, abbassando anche un pò la testa come se volesse nascondervi anche la faccia. Quello che ne blocca il gesto sono le parole del ragazzo. Rialza un pochino la testa e quando capisce che sta parlando sul serio ruota il capo, per tornare a guardarlo in quegli occhi che tanto le piacciono, che le mettono calma e quasi la rassicurano. Eppure le nere si abbassano di nuovo anche se la testa resta girata verso di lui. Non apre bocca di nuovo ma rialza in tempo lo sguardo per vedere quel sorriso. Inespressiva fuori ma piena di emozioni che non sa come gestire, dentro, nel profondo e che cerca di nascondere o addirittura reprimere. Porta l'attenzione su Akuma che scodinzola anche se il ragazzo lo lo accarezza più. Gli occhietti neri del cucciolo lo seguono quando si alza. Entrambi, umana e cane, muovono la testa e lo sguardo verso la gamba cigolante nello stesso istante e quasi nella stessa maniera, inclinando anche la testa di lato. Sono ancora cuccioli entrambi, se consideriamo che la signorina è ancora minorenne. Incassa poi la testa nelle spalle, sospirando. Il ragazzo ormai è in piedi e se ne andrà presto. Ma gli occhi si sgranano, non aspettandosi minimamente quel tocco. Un tocco dolce, gentile. Non ha nessun motivo per scansarsi o peggio ancora, dargli una bella masticata. Sotto sotto, quelle piccole attenzioni le mancano tanto. Gira la testa solo per appoggiare la parte sinistra del viso sulle ginocchia, socchiudendo gli occhi per quel tocco piacevole. Lui parla ancora ma lei non risponde. E' così che allontana le persone. Si chiude in sè stessa o li tratta come se fossero spazzatura. Eppure vorrebbe stare con lui ancora un pò, anche se non lo esterna. Il suo tocco è simile a quello dell'unica persona che fino ad ora l'ha capita ed è risucita ad abbattere un pò quel muro che si è creata per difesa: Furaya. Vive con lei, praticamente adottata, come si fa con un randagio. Quando il tocco svanisce chiude gli occhi, per immaginarlo ancora per qualche istante. Come se volesse prolungare quella sensazione di calma e sicurezza che l'altro le ha infuso per tutto il tempo. <*Woff!*> Akuma risponde, come fa sempre, per entrambi. Lei ormai è nel suo mondo. Tra le sue cose che non capisce e le sue difese verso il resto del mondo. [X]

Finalmente le protesi provvisorie sono arrivate allo Hyuga, che immediatamente ne approfitta per fare una passeggiata notturna, arrivando al cortile dell'Accademia Ninja ed incontrando una ragazza della quale non riesce a scoprire nulla. I due formano una sorta di imprinting, che tuttavia viene spezzato dalla mancanza di fiducia da parte di lei, o forse è solo timida, sta di fatto che come al solito, il carattere incomprensibile della di lei persona, mette una certa curiosità nell'animo dello Hyuga, che mentre si allontana, spera di poterla rincontrare un giorno e che i due si ricordino l'uno dell'altra soprattutto.


I'm back for real babies <3