Giocata del 27/01/2021 dalle 15:14 alle 21:19 nella chat "Dojo Hyuga"
A te la prima. Motivazione, luogo, evocazione. ♥
l'ultima conversazione che ha avuto con Mattyse l'ha sconvolta. Letteralmente l'ha lasciata con l'idea che sia così. Che lei sia morta dentro e i morti non possono salvare nessuno, ne se stessi, ne i propri figli, ne chi amano. Non sono capaci di prendere delle decisioni, vivono nel passato, vivono nei rimpianti e nel rancore, se così si può dire. Sono solo l'eco di un desiderio, di qualcosa che non possono raggiungere. Lei ha provato a morire molte volte e non senza fare dei tentativi reali e l'aiuto che ha cercato è stato semplicemente sopprimere questa sensazione, questo bisogno fisico di lamentarsi, di trovare il colpevole dei propri mali e alla fine guardarsi allo specchio. Non poteva guarire: è come un vampiro, qualcosa di morto che parassita il suo stesso corpo e gli altri, qualcuno che doveva essere eliminato a costo di fare altro danno. Lei...deve prendere questa decisione e deve chiedere aiuto. Non deve aspettare che qualcuno che si sente magnanimo le dia degli aiuti perché "in fondo è un cittadino di Konoha". Non sa se sia possibile quello che chiede, ma deve parlare con le creature che in qualche modo hanno visto qualcosa in lei, un motivo per la quale esseri così violenti ed orgogliosi possano essersi associati ad un verme come lei. Mekura rimane seduta per un breve momento sulla scrivania, guardando i documenti di fronte a lei: queste sono informazioni di tutti i suoi "figli" tutti gli Hyuga che sono sotto di lei e che deve guidare, tutte persone che senza una guida forte finiranno inevitabilmente nel perdersi ad essere cacciati per i loro occhi o controllati in altri modi. Non lo deve fare solo per se stessa, lo deve fare per loro, per Kurako, Per Hiashi, per Mattyse e in un certo senso, lo fa anche per Orochi: se fosse stata completamente simile a lui, se fosse stata più in controllo con i propri sentimenti e desideri lui non sarebbe morto, Aya non esisterebbe, avrebbe avuto la sua famiglia e una dinastia da rafforzare. potevano essere molto forti insieme. Quindi lo fa anche per lui per quanto non lo meritasse. Prende un lungo respiro e si allontanerebbe chiudendo la porta in modo da rimanere da sola. I bambini non ci sono al momento, sono con il cane a giocare in cortile. Guarda verso la finestra e sorride a Hiashi che la saluta completamente ignaro di dove sia Orochi. il sorriso che ricambia al figlio è un sorriso stanco. Allunga anche una mano agitandola, dona un bacio e poi chiude la finestra. Tiene gli occhi chiusi per un paio di minuti e poi si metterebbe all'opera. Arriva al centro della stanza e si toglie l'haori del clan rimanendo solo con il kimono sottostante. Solleva le maniche, concentrandosi ed entrando in comunione con il suo corpo per raccogliere il chakra all'interno del corpo, a questo punto comporrebbe i sigilli del cane del serpente, del drago e del serpente cercando di raccogliere una certa quantità di energia, solleva la mano sinistra alle labbra e si morderebbe il pollice abbastanza da farlo sanguinare sibilando e tirando fuori la lingua mentre sente quella sensazione ferrosa sulle labbra che lecca con un certo piacere istintivo. si marchia il palmo destro con una lunga striscia rossa, Si inginocchia portando il ginocchio destro a terra mentre il piede sinistro rimane ancorato sul terreno, allunga la mano destra di lato e poggiandola al terreno rilascerebbe il chakra all'esterno ne tentativo di richiamare il quel luogo la sua evocazione più "piccola" <tecnica del richiamo: Sir Biss> lo preannuncerebbe in questo modo e dopo la comparsa del marchio sul terreno, allo stesso modo se avesse fatto tutto correttamente una nuvoletta verrebbe rilasciata e da questa arrotolato attorno al braccio destro la figura di un serpente di 2m bianco con dei tratti verdi ed un ridicolo cappellino sulla testa.[tecnica del richiamo serpenti bianchi -sir Biss ][ch on ][chakra tot 90/100] NESSUNO deve OSARE definire il cappello di Sir Biss ridicolo. /Nessuno/. Compone i sigilli, si ferisce il dito e poggia la mano a terra. Evoca un serpente dalla grandezza di due metri, piuttosto sottile, il quale le si attorciglia attorno all'arto predominante. Il cappellino blu, una piccola bombetta, permane stranamente ben ritto, come se sfidasse le leggi della gravità. E' capace di parlare e rispondere alle domande dell'evocatrice, verso cui rivolge gli occhietti chiari, capaci - di giorno - di vedere i colori. <Mekura-SSSan> La lingua biforcuta vien fuori dalle fauci mentre si sofferma a guardarla. <da quanto tempo> In effetti, dovrebbe esserne passato parecchio. <qual motivazione l'ha SSSpinta ad evocarmi?> Non dice nient'altro, aspettando appunto che sia la donna a far la prima mossa. Non gli interessa quel che ha attorno né le voci dei bambini all'esterno che si stanno divertendo sotto l'occhio attento e vigile della madre. Sir Biss fa soltanto vibrare la lingua biforcuta all'esterno un'altra singola volta, in attesa di domande e/o affermazioni da parte di Mekura. [ Ambient - CHIUSA ]
Guarda Sir Biss sorridendolo mentre questo appare di fronte a lei. Fa un inchino in segno di rispetto, per poi rispondere al serpente senza fargli perdere altro tempo. <ho bisogno del vostro aiuto, devo cambiare la muta> sospira <e non ho idea di come fare> commenta la donna in modo allegorico continuando a concentrarsi sul serpente. <Non posso essere così...debole, le mie decisioni sono solo un danno per chi mi circonda. Voi siete le creature più sagge che conosco. quelle che potrebbero avere una conoscienza di...cancellare questi miei tratti, togliermi questa "pelle" per diventare qualcosa di più forte, qualcosa di meglio> Sospira la donna mettendosi a sedere a gambe incorciate di fronte al serpente in modo tale da trovarsi allo stesso livello ed in un certo senso anche mettersi in una condizione di "pace" con lui, di ulteriore rispetto perché sta chiedendo un grosso favore. <ho delle ferite che non riescono a guarire, non riesco ad uscire da certi pensieri della quale mi devo liberare, non posso fare altro che cancellarli, in un modo o nell'altro. Ma non posso farlo da sola, ti chiedo qualcosa di importante e forse non praticabile, ma ti dovrei un grosso favore...> spiega la donna abbassando il capo rimanendo in attesa della risposta del rettile dal bellissimo cappellino [ch on] Di tanto in tanto, la linguetta biforcuta vien fuori. Ascolta con interesse quello che viene pronunciato da Mekura. Piega la piccola testolina di lato, attento a non far cadere neanche per errore lo stupendo cappellino che porta con sé. <PoSSSo provare a gettarti nella mia ipnoSSSi> Pronuncia alla di lei volta, mantenendo un tono pacato. <comprendere coSSSa ti SSSpinge ad eSSSSSSere coSSSì legata alla te SSSteSSSSSSa di ora.> Il procedimento potrebbe essere più difficile del previsto. <Il mio potere illuSSSorio è meno potente di quello dei miei fratelli> L'anticipa, giusto perché venga informata. <dunque, potrebbe eSSSSSSere coSSSa buona e giuSSSta interpellare anche Nagi.> Definito il demonio, quindi sicuramente qualcuno di non eccessivamente raccomandabile, ma comunque tollerabile. D'altronde, la donna riesce ad evocarli tutti, compreso il Re. <DovreSSSti laSSSciarmi entrare nella tua mente SSSenza opporre reSSSiSSStenza> Spiega alla di lei volta, mantenendo ancor un tono di voce piuttosto pacato, tipico del serpentello con cui sta avendo a che fare. Quanto meno, le ha trovato immediatamente una soluzione che possa fare al caso altrui. <potrei provare a modificare e rintracciare il penSSSiero che ti SSSta diSSStruggendo. Tuttavia, Nagi è neceSSSSSSario per un lavoro perfetto e per una muta adeguata.> La lingua vien fatta saettare di nuovo all'esterno, prima di venir intrappolata tra le fauci e i dentini acuminati da serpente. <SSSei SSSicura di voler arrivare a tanto, Mekura-SSSan? Non rieSSSci ad uSSScirne da SSSola?> Una domanda apparentemente innocente, ma che potrebbe darle pensiero. [ Ambient - CHIUSA ]
Non è una scelta furba quello che sta facendo, farsi ipnotizzare da dei serpenti mangia uomini, di cui uno è Nagi. Lo vuole davvero fare? Chiude gli occhi, si rilassa e cerca di allontanare quei pensieri: ormai è fatta ha solo da perdere se stessa ed in un certo modo vincerebbe in entrambi i casi. <qualsiasi cosa sia, non voglio più limitarmi da altri dubbi, non voglio più avere dubbi> quindi si è decisa. Prende un lungo respiro e raccoglierebbe le sue energie e ancora una volta comporrebbe i sigilli del cane del serpente, del drago e del serpente cercando di raccogliere una certa quantità di energia, solleva la mano sinistra alle labbra e si morderebbe il pollice abbastanza da farlo sanguinare sibilando e tirando fuori la lingua mentre sente quella sensazione ferrosa sulle labbra che lecca con un certo piacere istintivo. si marchia il palmo destro con una lunga striscia rossa. e poggia la mano a terra che rilascerebbe il chakra all'esterno nel tentativo di richiamere "Nagi" su questo piano. Ci starà stretto magari ma la stanza è abbastanza grande per tutti. <tecnica del richiamo : Nagi> e con questo se fosse riuscita a richiamarlo davanti a loro due si presenterebbe il demonio....allegorico il fatto che sia disposta a scendere a patti con il "demonio" per questo patto mefistofelico. <voglio liberarmi dalle mie catene> afferma sempre a sir Biss prima di salutare il Demonio <salute a te grande Nagi> [ch on tecnica del richiamo Nagi chakra tot 60/100 ] Sir Biss non commenta oltre. Mekura ha preso la sua decisione, quindi le lascia richiamare Nagi, il Demonio. Una volta evocato, avrà davanti agli occhi un serpente di ben otto metri di lunghezza, bianco con le squamature rosse e nere. Gli occhi ferali s'assottigliano nel vedere l'evocatrice. "Chi non muore SSSi rivede." Il suo tono è ben più baritono e roco di Sir Biss che, in confronto, potrebbe essere etichettato come la mascotte dell'evocazione dei Serpenti Bianchi. Schiocca un'occhiataccia verso Sir Biss, ovviamente fin troppo pacato rispetto alla natura orgogliosa di Nagi, senza proferire parola. <Nagi-SSSan> Sir Biss ora gli si rivolge per fargli capire la situazione attuale. <Mekura-SSSan vuole fare la muta.> Detta così, potrebbe non avere un grande senso considerando come non sia affatto un serpente e la muta non possa farla. <Vuole diSSStruggere i legami che la rendono debole, capire coSSSa l'ha ridotta ad eSSSSSSere coSSSì. Per farlo, la mia ipnoSSSi non è abbaSSStanza.> Commenta la prima evocazione, passando dunque alla successiva, al Demonio che alterna lo sguardo su entrambi facendo sbucare la linguetta rosea fuori dalle fauci. "E' naturale che il tuo potere SSSia inferiore al mio", il che non vien pronunciato neanche con cattiveria, bensì con una consapevolezza di cui son d'accordo entrambi. Infatti, Sir Biss si limita ad annuire pacatamente in sua direzione. "Dunque, avete biSSSogno della mia arte illuSSSoria", si sincera, avvicinandosi strisciando verso Mekura, sormontandola dall'alto dei suoi metri, chinando il capo dabbasso e verso gli occhi chiari della fanciulla. "SSSono curioSSSo di SSSapere coSSSa bazzica nella mente della noSSStra evocatrice", pare anche ghignare se soltanto lo guardasse più attentamente. "ma coSSSa ottengo in cambio?", come ogni evocazione che si rispetti, come ogni essere vivente, non c'è mai nessuno che voglia far qualcosa soltanto per il puro gusto di farlo. "Noi aiutamo te, Mekura-SSSan, ma tu coSSSa ci offri?", pur volgendo il suo sguardo verso il serpente col cappello, quest'ultimo pare trovarsi d'accordo con Nagi sotto ogni punto di vista. In fondo, cosa c'è di male in questo? Qualcosa in cambio per ottenere finalmente la liberazione dai tuoi problemi. [ Ambient - CHIUSA ]
Lo guarda il demonio, non abbassa lo sguardo questa volta. Non si tratta di Sir Biss questa volta deve dimostrare la serietà delle sue intenzioni e della riposta che ha già pronta. Lo sa bene che chiedono una cosa. <ti offro una sfida> afferma la donna seriamente <le illusioni sono il vostro terreno, se non riesco a superare la vostra prova allora significa che non posso essere all'altezza come evocatrice dei serpenti bianchi e potrete mangiarmi, non mi opporrò, se riesco invece avrò quello che ho chiesto. Offro tutto quello che sono, voi siete disposti ad accettare?> ricorda come è diventata evocatrice, dove il povero Sir Biss, forse per punizione da parte degli altri l'hanno mandato ad affrontarla. Non era proprio un vero confronto, questo potrebbe essere invece giusto. Nagi è un sadico ed entrambi sono dei serpenti orgogliosi. Il semplice fatto di stringere un patto con un essere umano ed essere richiamati dovrebbe essere detestabile nel profondo del loro cuore, chi più chi meno. L'idea di mangiare il proprio evocatore dovrebbe essere allettante. Attende, aspettando la loro risposta. [ch on 60/100 ch tot] Nagi e Sir Biss ascoltano con interesse. La proposta di Mekura è piuttosto interessante. Persino il più pacato dei due sembra essere d'accordo con la presa di posizione altrui, ma tace. Lascia che sia il maggiore a comunicare. "Va bene. Allora SSSpero che tu non SSSia abbaSSStanza forte per SSSopravvivere", sentenzia il serpente dalle squame rossastre, portandosi davanti alla donna. "Guarda SSSir BiSSSSSS" (vorrei soltanto chiedere chi è lo stronzo che ha dato un nome con così tante S ad un serpente, davvero) "negli occhi e non abbaSSSSSSare mai lo SSSguardo", le spiega subito dopo, tenendosi ad una distanza irrisoria da Mekura per iniziare anche la sua tecnica, non prima del serpente col cappello. "Non opporre in neSSSSSSun modo reSSSiSSStenza, altrimenti tutto questo non avrà un SSSenSSSo", prosegue mantenendo un tono di voce pacato e baritono. Quando la donna avrà guardato il serpente col cappello negli occhi, questi inizierà ad utilizzare la lingua dei serpenti. Non ne capirà neanche mezza parola, lasciandosi però cullare da quella moltitudine di S serpentine e cadrà in una sorta di trance che non le permetterà di fare più nessun movimento. Se reputiamo questa tecnica già formidabile, sappiate soltanto che non è sufficiente per gettare Mekura nella consapevolezza che dovrà affrontare. Dopodiché sarà Nagi a prendere parte alla ballata odierna. Getta la Hyuuga in una cupola che non le permetterà di avvertire ciò che c'è all'esterno, zero percezioni, venendo dunque inglobata proprio dall'oscurità di quella cupola generata dal serpente. E' tutto buio attorno a te quando riaprirai gli occhi, Mekura. Buio. Ad una decina di metri da te, due occhi s'aprono nell'oscurità alla tua stessa altezza. Non ti sarà possibile sfruttare nessuna tecnica particolare, niente potrebbe aiutarti all'interno di quella che sai essere un'illusione generata per tuo volere. E' il momento di incontrare ciò che ti distrugge giorno dopo giorno e che va estirpato. [ Ambient - CHIUSA ]
Mekura annuisce e si rilassa cercando di abbassare tutte le sue difese in modo che entrambi possano avere accesso alla sua mente e fare quello che devono fare. Si renderebbe più precettiva cercando di seguire con diligenza gli ordini dei due serpenti in modo da partecipare attivamente alla ipnosi.Si lascia cullare da quel suono sibilante e alla fine buio e ancora dopo la fine due occhi luminosi. Mekura rimane ferma per qualche momento, poi si solleva in piedi camminando lentamente verso l'unica fonte che le possa ricorda qualcosa di tangibile. Farebbe fatica non avendo alcun altro punto di riferimento se non quegli occhi e arrancherebbe verso quegli occhi o ci proverebbe, in modo tale da capire quale sia la prova e il suo "destino". Le fa paura questo posto? non lo sa è solo emozionata e...in pace? bhe almeno se deve morire morirà per mano dei suoi serpenti come è giusto che sia. Prende un'altro lungo respiro sguardo sempre fisso attendendo. Non prepara nulla, nessuna tecnica, attende, attende, attende ancora. [ch on 60/100 tot] Privata delle percezioni esterne, è letteralmente da sola all'intrno di quella che sarebbe una cupola ma che, all'interno d'essa, non riesce affatto a percepire. I due serpenti non sono più visibili, dunque è lì dentro da sola e non l'aiuteranno assolutamente. La donna deve riuscire a capire dove ha sbagliato, qual è stata la parte errata della sua vita da cui poi è iniziato il baratro. Avanza portandosi sempre più vicina a quella coppia d'occhi chiari che vede nell'oscurità, la quale prende via via forma e viene rappresentata agli occhi della Hyuuga. Capelli corvini. Centosessanta centimetri. Fisico allenato, piuttosto magro. Occhi perlacei come quelli gli utilizzatori del Byakugan, ma ammantati di nero sulle sclere. <Debole, debole Mekura> La tua stessa voce. La senti penetrare nelle orecchie, ti infastidisce. Siete così pochi distanti che potrai toccarla se vuoi, ma ti resta comunque frontale. <quale rimpianto ti ha spinto fin qui?> Niente più troppe S che girano come ruote o come le palle di qualcuno che è violentemente arrabbiato. <La tua debolezza non ti lascerà mai andare se non la accetti. Ma, d'altronde, come potresti mai accettarla se la tua debolezza sei tu?> Appare un ghigno, le mani sui fianchi. Null'altro vien pronunciato dalle labbra che hanno la medesima voce di Mekura. Sta a lei adesso decidere come comportarsi, come agire e come fare. Sta di fatto che qualunque scelta presa deve portare ad una soluzione, altrimenti Nagi e Sir Biss potranno dire d'aver mangiato non un Ninja qualunque. [ Ambient - CHIUSA ]
<lo sai che ti odio, che mi odio> commenta la donna a bassa voce. Ricapitolando quello che è stata la mia storia ho solo ferito, tradito, deluso e danneggiato le persone che mi volevano bene: ho fallito come ninja già da genin con mio fratello, Yukio mi considerava a sua volta debole, quando ho cercato di affrontare gli Hyuga puri e salvare Kaori me la sono fatta rapire sottomano, ho ascoltato tutta la conversazione per cercare di riprenderla successivamente con delle prove su dove l'avrebbero portata ma non sono riuscita neppure in questo, Hiashi è morto sotto il miei occhi, Kurako ha cercato di uccidermi, Raido ha cercato di uccidermi e farmi la morale, Azrael ha cercato di uccidermi, farmi la morale e poi darmi della puttana. Ho perso il clan, mio zio mi ha buttato fuori e lo ha donato a kaori come se nulla fosse in confronto a quello che dovevo passare io. Mia madre è una criminale e ho subito costantemente oltraggi su oltraggi. Ho fatto solo compromessi, sono sopravvissuta per anni, il mio gruppo mi ha abbandonata, Akendo mi ha abbandonata> e si sorprende che questo le faccia ancora così male. Riprende fiato <e Orochi era pessimo quanto me, però mi dava qualcosa su cui lavorare, ora? non ho un alleato e la persona che ho detto di amare non so che cosa deciderà: sta parlando di sua figlia non nostra e se continuo su questa strada perderò di nuovo i miei figli, i sangue del mio sangue...come è successo con Ken anche se non è sangue del mio sangue> lo dice completamente amareggiata al solo pensiero <dimmi, cosa dovrei aver fatto di buono nella mia vita? cosa dovrei aver fatto per avere valore in questo mondo? che senso avrei di esistere: dovevo salvare il mondo, dovevo essere un maestro, dovevo essere una forza del cambiamento, sono solo una forza della distruzione, egoista e ...sola> sospira <anche se questo l'ho cercato, quest'ultimo almeno> si sta compatendo di nuovo? si possibile rimane un secondo in silenzio cercando di analizzarsi per una volta sul serio su quello che ha fatto su quello che è successo del suo passato. <eppure non mi sono mai arresa...sono un cancro che non si è mai arreso...forse il mio scopo non è essere un salvatore, forse dovrei essere un distruttore> [ch on] Sprezzante, la parte oscura di sé la fissa senza distogliere lo sguardo né cancellare quel ghigno dalla faccia. <Se ci odi così tanto perché non metti fine al tuo odio?> Il modo per farlo è piuttosto semplice, talvolta forse troppo. Togliersi la vita è una valida alternativa. Se non vuole più vivere coi propri rimpianti, è una via che potrebbe seguire. Gesticola con la dritta nell'aria come se avesse appena fatto un elenco senza senso. <Tuo fratello s'è comportato come un eroe per il villaggio, scendendo sempre in campo. Se s'è fatto uccidere è perché a sua volta ha fatto cazzate. Le facciamo tutti, tu più degli altri, ma questo non significa che tu sia peggiore di loro. Togliti dalla testa quest'assurdo vittimismo di cui ti fregi ogni volta.> Sospira pesantemente, alzando gli occhi al cielo come se si stesse già scocciando d'avere a che fare con la Hyuuga. <Yukio è un fottuto Tessai, come pensi che possa provare rispetto nei tuoi confronti? Te lo sei scopato, non c'era altro, non c'era amore. Non puoi definirlo tale. Non gli hai mai dimostrato d'essere forte abbastanza, anzi ai suoi occhi sei e sarai sempre debole.> Asserisce senza mezzi termini, facendo schioccare la lingua contro il palato. <Kaori ha fatto più di quel che avresti potuto fare tu in meno tempo. La vedono come un'eroina del villaggio, tutti pensano che sia la migliore e che tu sia lo scarto. Vuoi sapere la motivazione? E' molto semplice: s'è sacrificata anima e corpo per gli altri, per il clan e per Konoha. Tu, invece, cosa sei in grado di fare oltre lamentarti e far di tutto un vittimismo grande quanto una casa?> Insiste, gira il coltello nella piaga, prosegue nell'infierire priva di rimorso alcuno. <Per Hiashi, sei stata una delusione. Quel giorno, saresti dovuta morire tu al suo posto, ma ha scelto di salvarti la vita. Non sei servita a nulla, a niente. Devi essere consapevole di questo: chiunque avrebbe preferito che tu morissi al posto suo perché lui, come gli altri prima di te, si sono sempre dimostrati migliori, pronti a sacrificare se stessi. Tu, invece? Non fai altro che lamentarti, non fai altro che aprire la bocca per tirare fuori il tuo dannato vittimismo!> Inizia ad alzare la voce la parte oscura di Mekura, digrignando i denti per via dell'alzarsi del pathos. <Kurako! Kurako ha preso per il culo chiunque incontrasse sulla sua strada soltanto per il massimo potere. Una volta ottenuto, s'è fatto uccidere perché non era abbastanza. Per quanto mi riguarda, è riuscito nel suo obiettivo prima di crepare ed è crepato seguendo i suoi ideali. Tu, invece? Ti fai cullare dagli eventi, ti lasci trascinare da loro. Quando reagirai? Quando inizierai a percorrere la TUA strada?> Sbraita ancora, mentre tutt'attorno alla figura della Hyuuga sembra esserci una cappa che si restringe attorno alla sua testa. <Tutti ti fanno la morale cercando di ucciderti perché è l'unica volta in cui smetti di fare la vittima ed indossi armatura e spada per combattere. Soltanto con le parole, NESSUNO ti dà retta perché sei un'inutile VITTIMA!> Esclama, s'avvicina di mezzo passo, ritrovandosi dunque ancor più vicine del solito. <Kaori s'è dimostrata migliore di te, s'è dimostrata l'eroina di cui il clan aveva bisogno e che permetteva loro di fare più bella impressione di te: figlia d'un criminale come l'Hokage, la quale almeno ha avuto le palle di mettersi in gioco, di scendere sul campo di battaglia e dimostrare che dal genitore non ha preso proprio nulla.> Non lo direi a voce così alta, ma tant'è. Per ora. <Akendo? Akendo non esiste, non è mai esistito per te. Cos'ha mai fatto, oltre che trascinarti dove non era casa tua?> Scosta una ciocca di capelli dal volto, il passo che avanza ancora una volta. <Sai cosa puoi fare? SAI COSA?> Incide col proprio timbro vocale. Sgridata da se stessa. <VIVI DA SOLA! Allontana qualunque di questi esseri viventi che hai appena menzionato, allontana qualunque ricordo tu abbia di essi, ancorché siano morti. Staccati da LORO. SMETTILA DI VIVERE NEL PASSATO!> Urla ancora in sua direzione, alzando il tono, le vene sul collo si tendono. <Sappiamo entrambe che Orochi aveva ragione. Dovevi abortire quando avevi il tempo per farlo. Dovevi restare con OROCHI, dovevi riuscire a far funzionare le cose. Mattyse non ha fatto altro che distruggerti la vita. E' entrato come palliativo, come un amore adolescenziale che poteva salvarti dal passato. E come hai visto, è stato peggiore dei precedenti. ALLONTANA-CHIUNQUE-DALLA-TUA-NUOVA-VITA. Vivi come se ogni giorno fosse l'ultimo, smettila di piangerti addosso come una bambina, prendi la situazione in mano. SE VUOI IL CLAN, PRENDITELO. SE VUOI I TUOI FIGLI, PRENDITELI. NON PERMETTERE PIU' A NESSUNO DI DECIDERE PER TE! Sii distruttore: distruggi il passato e allenta ogni presa che ha su di te.> Calmandosi all'ultimo. [ Ambient - CHIUSA ]
La ascolta, la lascia andare, la lascia urlare le lascia fare il resoconto, lo ascolta e su qualcosa quella parte di se ha ragione, per altre, rimane a fissarla con uno sguardo differente, più vivo, più arrabbiato. Tanto che digrigna i denti. La detesta, non perché dice delle cose vere, ma tra quelle cose ci sono solo delle convinzioni, sono le convinzioni che le hanno fatto più male di qualsiasi altra cosa. Si avvicina e rapidamente le afferrebbe i vestiti per tirarla verso di se. <dici un sacco di cose giuste> la guarda facendo una breve pausa <ed in mezzo a questo dici un sacco di cazzate> Afferma aggrottando la fronte mentre sibila <Daiko era un fratello di merda, che non faceva altro che controllarmi e limitarmi , non ha esitato a buttarmi fuori dalla casa che lui mi aveva offerto e poi non contento minacciato di uccidermi e trasformarmi in una criminale dal MIO Villaggio. Era un pezzo di merda che non era dissimile da Kuugo> Boom finalmente lo ha detto, non che non lo nascondesse ma si limitava sempre <era un bastardo che si vendeva come la persona migliore del mondo e si è fatto strappare gli occhi perché voleva fare l'eroe> si sente come se si stesse liberando <Kaori è e rimarrà sempre una privilegiata che ha avuto tutto quello che voleva dalla vita e che da sola ha preso l'iniziativa di mettersi in pericolo andandosene da sola a fare anche lei l'eroina, è lei la causa della morte di suo padre perché non era capace di stare ferma in un solo posto sicuro. Ha dato tutto per stupidità, perché era una cogliona che pensava di sapere tutto della vita, sua madre è diventata mukenin grazie alla sua lungimerante idea. E MI SONO PRESA LA COLPA IO! IO CHE SONO L'UNICA CHE SI è COMPORTATA COME UN CAZZO DI NINJA IN QUELLA SITUAZIONE, HO CERCATO DI TRASFORMARE UN SUO ERRORE IN UN VANTAGGIO! poi quel coglione di Hiashi si sveglia e si ricorda di essere un evocatore dei lupi e che può cercare le traccie COME AVEVO CHIESTO SUBITO e RAIDO va a sua volta a rischiare la sua vita e quella di Kaori per fare l'eroe. Mio zio è un povero rammollito che si è fatto togliere il capo clan perché Azrael lo ha minacciato di bacchettarlo sulle mani e Kaori ha sfruttato questa cosa per prendere il controllo. IL CLAN NON ERA CONTROLLATO DA UNA PERSONA MIGLIORE DI NESSUNO, non era una eroina, era una approfittatrice che biasimava gli altri dall'alto della sua perfezione e dal supporto che gli altri le davano per qualche assurda adorazione, ah si perché era "gentile"> le viene quasi da ridere <ma sono IO che ho indagato sugli Hyuga puri, IO che ho riportato Akane mia madre VIVA, IO che ho salvato il mondo sull'isola, IO CHE HO VISTO GLI ORRORI DELLE GUERRA DA QUANDO ERO DENSHI, IO SONO SOPRAVVISSUTA A TUTTO, MI SONO RIGUADAGNATA IL CLAN NON PER PIETà DI KAORI, SONO DIVENTATA CAPO CLAN NON PERCHé NON CI FOSSE QUALCUNO DI MEGLIO, QUELLO è IL MIO POSTO, M-I-O! e Orochi....> ha gli occhi iniettati di sangue e la mano che le trema <Orochi era spaventato da me, mi teneva buona perché era fottutatamente spaventato da me> prende un lungo respiro e rilassa la mano e ride <ora ho capito...ora ho capito quello che ho sempre voluto> Solleva le mani verso l'alto <io lo amavo...solo perché lui aveva paura di me ed è quello che voglio, voglio che tutti abbiano una fottuta paura di me, voglio che nei loro sguardi, nelle loro considerazioni egocentriche ci sia solo estremo terrore, voglio che sappiano l'immenso disprezzo che provo, io non verrò mai più cancellata, trattata come un parassita, io dedicherò la mia vita a riempire la gente di orrore, come si riempie un tacchino> si calma alla fine <quindi che vadano a farsi fottere tutti quanti, non c'è bisogno che viva da sola, da sola non posso avere quello che voglio e voglio i miei figli, voglio il mio clan, voglio potere e sopratutto io voglio sangue> questa volta il tono lo canticchia <e me lo prenderò io distruggerò questo mondo, lo distruggerò per renderlo più adatto alle mie esigenze> [ch on]
Giocata dal 28/01/2021 21:56 al 29/01/2021 00:58 nella chat "Dojo Hyuga"
La figura di sé oscura le ha vomitato addosso tutto quello che poteva, non una parola di meno e non una di più. Mekura, tuttavia, non sembra essere molto d'accordo con le sue parole. O, comunque, non con tutte quante. <Hai mai pensato al fatto che forse eri TU quella che si faceva manipolare e controllare da suo fratello? Ti sei mai opposta al suo volere o l'hai seguito soltanto perché era il maggiore?> Le concede altre parole sulle quali pensare, in modo che possa aprire la mente e tranciare in maniera netta i ricordi del passato dal suo nuovo io. <Si è fatto strappare gli occhi facendo l'eroe perché si tratta del rischio del mestiere. Un rischio che tu non potrai mai correre perché sei debole, perché scappi con la coda tra le gambe non appena il pericolo diventa maggiore. Non sei mai stata forte. Sei soltanto /debole/ ed è inutile che io torni a ripetertelo: questa è l'unica cosa che hai capito della tua patetica vita.> Fa schioccare la lingua contro il palato. Non smette ovviamente di rispondere a nessuna delle affermazioni di Mekura, deve distruggerla, deve aiutarla ad essere quella che vuole diventare. Deve abbracciare l'oscurità, deve abbracciare ciò che è diventata a causa delle altre persone, deve essere consapevole di questo per poter andare avanti. <Stai letteralmente affermando che tutti erano e sono degli stupidi soltanto perché non hanno seguito il tuo modus operandi. Tu varchi l'ingresso soltanto se sei sicura di sapere cosa c'è all'interno, a differenza degli altri che si comportano da ninja leggendari quali sono. Parli per invidia, Mekura-chan. Non sai affrontarti diversamente? Sei una piccola bambina capricciosa ed invidiosa che vorrebbe essere come gli altri ma, non riuscendoci, non fa che criticarli.> Si stringe nelle spalle, allargando le braccia verso l'esterno con fare teatrale e mostrando un ghigno che s'estende da un lato all'altro, abbastanza marcato da essere ben visibile anche con quella poca luce, immerse come sono nell'oscurità che continua a circondarle. <SONO STUFA DI SENTIRE LE TUE STERILI LAMENTELE!> Esclama di botto, raggiungendola velocemente, quasi fosse invisibile agli occhi di Mekura, la quale è priva di qualunque percezione esterna, ma a quanto pare anche all'interno dell'oscurità generata da Nagi non riesce a fare molto altro. Sentirà soltanto il dolore allo stomaco, un dolore lancinante che le fa salire dei conati di vomito. Un pugno dato con quanta forza ha in corpo, proveniente da nient'altro che da se stessa. La piega in due. Le poggia dopodiché una mano sulla spalla, come se ciò servisse a farla stare meglio. <Queste fottute parole avresti dovuto pronunciarle davanti a Kaori, davanti a tuo zio, davanti ad Hiashi, davanti a Raido, davanti ad Azrael. Ma del resto non hai le palle, giusto? Pensi soltanto alle conseguenze delle tue azioni, mai a quello che ti farebbe davvero vivere come si deve. E quel ragazzetto da quattro soldi, mh? Ti lascerai ancora comandare anche da lui? Come con Orochi? Perché è palese l'ascendente che aveva su di te, aveva capito come manipolarti. Ti farai manipolare ancora?> Un sussurro l'ultima frase che viene diretta al suo orecchio mancino. <RISPONDIMI.> Sbraita subito dopo senza distaccarsi dal suo apparato uditivo. [ Ambient - CHIUSA ]
Era ingiusta con quella persona? no, non lo era. Si è sempre mossa come se lei fosse la migliore di tutti, con la credibilità dalla sua parte di essere entrata in gioco tardi e comunque essere sempre una "martire" che ha dato tutto. Non è vero, non ha mai dato tutto, non ha mai dato nulla. SUo padre è morto? capita a fare le mosse sbagliate, ma la colpa è sempre degli altri vero? cattiva Mekura che ti stava ad ascoltare dall'altra parte dell'auricolare, cattiva perchè non ha parlato rischiando di mettere in pericolo l'unica possibilità di ritrovarla, cattiva Mekura perchè Raido si è lanciato da solo dentro il rifugio considerando che c'era un esercito alle spalle che si stava muovendo mettendo in imbarazzo tutti gli Hyuga come salvatore unico. Facile fare la capitana dopo che qualcuno ha lavorato per lei, facile dire che le hanno fatto degli esperimenti senza ricordarsi che a Mekura e Hiashi lo hanno fatto forse per anni, ma nessun trauma! erano incoscienti! gli hanno solo preso del materiale genetico e utilizzato per fare degli esperimenti! NESSUN TRAUMA! NO NO! NON è per questo motivo che ha una parte del giardino dove c'è una lapide commemorativa per tutti quei bambini morti perché non trovavano i pezzi interi. Sua madre Mukenin poverina era sconvolta, ma Akane, la madre di Mekura, doveva morire! doveva morire perché l'ha fatta soffrire, POCO importa che fosse controllata mentalmente e che l'ha anche salvata. E Mekura era pronta a prendersi il suo compito come erede del capo clan di uccidere con le sue stesse mani sua madre. Kaori e Raido e Azrael non sono questi fantomatici eroi, sono degli arroganti che credevano di sapere meglio degli altri e che hanno manipolato gli altri a credere invece il contrario. E Mekura ci ha creduto, ha creduto a tutti loro, ha creduto a chi le diceva che non era una ninja, che era una sgualdrina, che era debole, tutti sapevano meglio di lei chi era. E tutti, dall'alto della loro misericordia le concedevano la grazia di un aiuto. ma torniamo a Daiko <volere bene ad una persona, sperare in qualcosa che si è dimostrato incapace di darmi non significa farsi manipolare.> e poi il fatto che si è fatto strappare gli occhi <sei tu che dimentichi!!> grida la donna con tutta la sua forza <CHI ALLA PRIMA MISSIONE HA AMAZZATO UN NINJA DENTRO UNA PRIGIONE SENZA CHAKRA? CHI è CHE HA FATTO SCAPPARE UN JOUNIN A GAMBE LEVATE METTENDOSI UNA CARTA BOMBA NEL PETTO? CHI HA COMBATTUTO AD OTO? CHI HA FATTO PARTE DELLA AKATSUKI? CHI HA SCONFITTO AKANE? CHI ? CHI? CHI? NON SONO MAI SCAPPATA!> ma era vero, era vero: aveva capito solo le lezioni sbagliate nella vita, aveva solo capito le colpe dei suoi fallimenti ed era anche vero che alcune cose le negava. <non sto solo affermando che sono degli stupidi, ma sono degli stupidi fortunati. Guardiamoci in faccia te e me: se fossero stati degli altri, il risultato sarebbe stato lo stesso?> lei è una bambina capricciosa? capace di ammetterlo? invidiosa? si quello lo era, lo è, invidiosa e anche lei è stufa delle sterili lamentele. Non sono sterili e il dolore che le arriva le impedisce di rispondere altrove. Stringe i denti e piega il corpo in avanti. Ma non trova pace, lei non si trova in accordo con la sua parte che la sta facendo ragionare. Per niente, vorrebbe solo staccarle la testa di netto in questo momento. Ma le ultime parole sono più interessanti, quelle che effettivamente doveva dire. Lo ha detto? le ha dette quelle parole? no, era sempre lei che si piegava, lei che era colpevole, che si sentiva colpevole ed ha dato lei ragione a tutti di quello che non sentiva suo, ma che è diventato suo. Ha creduto ad ogni singola parola degli altri. SOlleva la testa e rimane in silenzio. per un lungo periodo. Tiene gli occhi chiusi e alla fine guarda il suo doppio: no. la risposta è no. non vuole farsi più manipolare da nessuno, nemmeno da se stessa. <io non posso ucciderti, vorrei, ma tu sei me e io sono te, quindi divertiti fino a quando due serpenti ti danno il permesso di farlo, ma stai certa che d'ora in poi io non ti permetterò di farmi quello che hanno fatto tutti quanti. Non mi farò manipolare mai più. Non sarò MAI PIù COSì FRAGILE> [ch on] Perfetto. Partiamo da questo presupposto. Partiamo dal fatto che quello che viene pronunciato dall'originale, dalla vera Mekura ha quasi senso. Senza dubbio, bisogna ancora lavorarci, ma come base di partenza sembra essere piuttosto ottima. <Ancora fingi che Orochi ti abbia voluto bene almeno una volta in vita sua? Sei così convinta che abbia avuto paura di te che ti leghi esclusivamente a questo, quando lui te l'ha lasciato credere in modo che potesse manipolarti a dovere. Davvero credi che ci fosse del buono in uno Yakuza? Sei ridicola.> Scuote il capo la Mekura oscura, le mani sui fianchi, or rimasta distante decisamente pochi centimetri, il necessario per darle un colpo nello stomaco e parlarle in prossimità dell'orecchio. <Continua a non fregarmene un cazzo delle tue conquiste se sono costellate dal tuo perentorio vittimismo.> Le sbraita contro, portandole una mano dietro la nuca e dopodiché spingendola dabbasso, a voler farle baciare il pavimento, a farle rendere conto che continuare a parlare in questa maniera non è il modo migliore per uscire dalla sua bolla. <Non sono gli altri che devono cambiare, continui a commettere lo stesso errore. SEI TU CHE DEVI SMETTERE D'ESSERE ANCORATA AL PASSATO! Esci da qui, esci da questa cupola, abbattimi se necessario. O accettami. Finché non farai una delle due cose, non potrai mai ritenerti davvero migliore degli altri da te citati o di te stessa.> La Mekura oscura si calma, lo sguardo è di chi rivolge pietà all'altro. <Allora accettami.> Se, come detto, non può ucciderla, non c'è nessun'altra soluzione. <Altrimenti resta quella che sei adesso, continua a piangerti addosso e a non maturare mai. A te la scelta, Mekura-chan. Io esisto perché esisti tu.> Mai frase fu più vera. [ Ambient- CHIUSA ]
Porta le mani a terra per cercare di sostenersi quando questa le fa piegare la testa per farle baciare il terreno. Cercherebbe di forzarsi, di non piegarsi ma smette di parlare. Farebbe forza con i muscoli e le verrebbe da piangere. Stava cercando qualcosa negli altri che mancava in se stessa, lo cerca disperatamente, così disperatamente da accettare tutto quello che ha subito fin ora. voleva la pace, voleva l'amore, voleva, voleva tanto qualcosa che non aveva lei per se stessa. Quel desiderio di affetto, quella forza interiore. Quella voce che la criticasse, che si scontrasse e che lo facesse perché si amava e amava lei. Lo ha cercato nei suoi compagni, una approvazione che invece voleva e aveva bisogno solo da una persona: se stessa. Sente delle lacrime scenderle dagli occhi e dalle guance. Le sente calde. Piega la testa e pensa. La sua mente è calma, la sua mente è come se si sgombrasse ad ogni lacrima che fa scendere fuori dagli occhi. Lentamente, come dei fotogrammi lascierebbe uscire fuori quei ricordi, lasciaerebbe uscire fuori quel dolore, tutto l'orrore, si concentra proprio per fare questo, spingerebbe tutte le sue forze mentali verso questo, per imparare la lezione. Quanto ha combattuto? quanti nemici erano dentro di lei? quanti ne stava combattendo nella sua testa costantemente? Prende lunghi respiri e si lascia trasporare, svuotare. Perché dovrebbe odiare lei? perchè dovrebbe odiare la sua parte malvagia? è bellissima. Cercherebbe di sollevarsi e rimane in silenzio, solo dopo che si fosse risollevata in piedi la donna ripete l'ultima frase <io esisto, perché esisti tu...e devo smettere di tenerti in silenzio, devo smettere di accumulare dolore e piangere senza agire> afferma accettando questo suo difetto, accettando di liberarsene.<ho sbagliato...tanto> sorride amaramente. <ma questo non significa nulla, solo che devo..> sospira <provarci meglio, ogni volta di più. Non avere rimpianti, non farmi condizionare. è tutto qui, in questi gesti, posso perdere molto, ma posso riguadagnarlo, sta a me, sono io che scelgo il mio destino, non gli altri, sono io che mi libero..dalle catene> commenta guardando la cupola (si fa per dire) ragionando suo cosa fare ora. Mekura guarda il suo doppio e le offre la mano, in un segno di pace. <io voglio uscire di qui, vieni con me? > chiede a se stessa fissandola. [ch on] Finalmente sembra essere riuscita a capire quello che vuole da se stessa. Deve accettare la parte più oscura di sé anziché combatterla. Fortunatamente, è proprio quello che decide di fare, senza opporsi ancora. <...> La guarda dall'alto al basso, le permette di rialzarsi, sostando di fronte alla vera Mekura, quella reale. Osserva la mano di quest'ultima, per un attimo appare piuttosto titubante prima di agganciare il palmo e le dita a quelle dell'altra. La stringe con poca forza, sia chiaro, come se volesse farle intendere che non sia d'accordo nella sua totalità. Quando però verrà trascinata all'esterno, iniziando ad incamminarsi, la presa si farà più salda ed è come se questa parte di sé diventasse parte integrante della vera Mekura. In un battito di ciglia, si ritroverà ad essere fuori dalla cupola e dell'ipnosi, da sola. La parte oscura di sé è tornata proprio dove dovrebbe stare, ancorata vita e morte a Mekura, ma incapace di controllarla come una volta avrebbe potuto fare. Se riesce a convivere con quest'ottica, può davvero dire d'essere riuscita nel suo intento, altrimenti non le resta da far altro che continuare a piangersi addosso. Davanti agli occhi, tornano ad essere visibili sia Nagi che Sir Biss. "A quanto pare, queSSSt'oggi digiuneremo, Mekura-SSSan" sibila proprio Nagi, il Demonio. Il piccolo serpente bianco col cappello la guarda piegando il capo da un lato, prima di attorcigliarlesi attorno alla gola e alle spalle, senza farle alcun male. <MiSSSSSSione compiuta.> O così potrebbe sembrare. Che sia questo il nuovo inizio per Mekura Hyuuga? [ END ]
Sente la mano che la afferra. Sospira e annuisce. Non dice nulla, ma l'altra parte lo sa, non ha bisogno di chiederlo, o dirlo. La ringrazia. Il mondo ritorna da''altra parte della sua cupola oscura. La donna sente il sibilo dei serpenti. Socchiude, gli occhi, ascolta Nagi. Allunga una mano per accarezzare Sir biss quando questo si attorciglia attorno al collo alle spalle quasi un simbolo profetico di quello che può accadere se perderà di nuovo il controllo in questo modo. Mekura sorride coccolandosi il serpente come se fosse prezioso e unico. Ma nel mentre rimane quasi in meditazione, con gli occhi chiusi rimanendo con se stessa, cercando di ascoltare l'altra parte di se, ascoltare i suoi sentimenti, gonfiando il petto lentamente. Schiocca le labbra alla fine e risponde a Nagi <è solo rimandato Nagi caro> afferma sibilando con malizia <presto avremmo molte persone da mangiare> si avvicina alla finestra, la apre prendendo un lungo sospiro soddisfatto guardando il giardino, guardando i suoi figli e la sua casa. Il suo regno...non lo ha mai visto così luminoso. <è ora di andare a caccia> il sorriso diventa sempre più malevolo e quasi di impulso, farebbe uscire la lingua verso l'esterno, andando a toccarsi le labbra lentamente come se saggiasse l'aria con questa. [end]