Eclisse
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Giocata del 26/01/2021 dalle 19:10 alle 23:32 nella chat "Montagne delle Serpi"
Nuvole scure coprono il cielo serale di Otogakure. Come se fossero il simbolo di un oscuro presagio, rendono la Senjuu inquieta. Forse perché tra non molto partirà per quel viaggio. Quel viaggio che cambierà la sua intera vita. Che la porterà, finalmente ad essere libera da quelle inutili catene che la tengono ancorata al passato. Solo ieri ha mandato delle missive a tre membri della Yugure, Beto-Beto, Chiko e Bakeneko, ed ad un'altra persona, con un'anima simile alla propria. Si è ricordata di quelle parole particolari che quella persona le ha detto in varie occasioni e, dunque, ha deciso di coinvolgerla in quella follia. Si tratta di Sango, la kunoichi delle Tigri. E proprio lei le ha chiesto un incontro. Per questo, quella sera, si trova in quel luogo quasi sacro, in cui è avvenuto il suo battesimo nella Yugure. La storia sembra ripetersi, è come se proprio in quel luogo qualcos'altro di altrettanto importante stesse per accadere. I passi si muoverebbero verso il punto prestabilito, mentre l'unico occhio si sposterebbe nel buio. Una garza bianca attraversa quasi metà del proprio viso, coprendo parte della guancia sinistra e parte della fronte sulla destra. Circonda, poi, il capo, diagonalmente. Il suo occhio sinistro è completamente coperto. I lunghi capelli rosa sono lasciati liberamente ricadere sulle spalle, attraversati, dunque, da quella garza bianca che regge il bendaggio in quella cavità in cui prima vi era l'occhio ceruleo sinistro. indossa quella candida veste della Yugure, con dietro il simbolo dell'organizzazione, una luna crescente. Al di sotto di quella veste, si possono intravedere una felpa nera corta ed una gonna nera a ruota, che le arriva a metà coscia, lasciando scoperte quelle gambe nivee, percorse da calze a rete nere. Ai piedi porta degli anfibi neri che si allacciano a metà caviglia. Il Chakra scorre già con potenza all'interno del suo esile corpo. Ed arriverebbe nel luogo prestabilito. Il silenzio è tutto ciò che la circonda in quel momento. Si ritrova, così, a chiudere l'occhio e a fare un lungo respiro, in attesa. [Chakra on][vesti Yugure] L'unione tra suono e fuoco, monti che si dilungano perdendosi nella notte che giunge, dolce e tesa a elettrizzar l'aria stessa in quel suono di spiragli di libertà e terrore che frusciano tra le due terre. Un cammino già percorso, passi che risuonano come lievi piume ad orecchie attente in un fruscio che si porta dietro come una figura sbocciata dall'oscurità stessa. Tace, ode soave quella natura, ne percepisce la potenza immensa , una beatitudine quel silenzio nel marasma inquieto della propria mente. L'incontro è stato deciso, una località remota ad occhi e orecchie non degne di quelle parole, un loco che ha apprezzato nel suo unico cammino che l'ha portata d'innanzi al possessore del sei code. Rimembra bene quel che si dissero, quella promessa di muta comprensione altrui e di rispetto. Non un aiuto, ma uno scambio , l'essere venuta a conoscenza di un potere che va oltre la morte potrebbe donarle una vita più grande e ampia di qualsiasi altro eppure l'attrazione proviene da quel presente e dalla fine di una vita di dolore . Una fine annegata nel proprio sangue o in quello altrui, avrebbe deciso lei , e i kami questa volta non avrebbero potuto sceglier per lei. Volti che si susseguono nella propria mente, volti dolci , amati, e scomparsi, strappati a lei uno dopo l'altro recidendo un legame che avrebbe dovuto vivere in l'eterno. Un dolore acuto , eppure si ritrova li, all'ascolto di un'altra anima dannata e folle abbastanza dal rischiare il proprio essere per un potere che probabilmente finirà per distruggerla. Non vi sono difficoltà in quell'inseguimento, raggiunge la parte della montagna più alta con leggerezza per fermarsi proprio davanti l'eredità di Hashirama. Immobile la osserva, i capelli di un rosso sanguinolento che si riversano verso di lei, la veste d'ossidiana e pianti che sembra volerla avvolgere e farla propria, e sul viso un'espressione di calma quasi bonaria < Yami > pronuncia quel nome lievemente, paurosa di risvegliar la natura a quell'ora della tarda . Lo vede quell'occhio bendato < la vita di uno shinobi è pregna di perdite più che di conquiste > un'allusione anche alla sua condizione fisica, ma non solo, rimembrando quale sia la forza caotica che la spinge < parlami > un invito ad iniziar quell'incontro la cui curiosità solletica l'anima,e l'alba e il tramonto che si incontrano in un eclisse di morte o di vita. Starà a lei decidere quali parole usare, starà a se stessa valutarle nel peso del mondo. [chakra on] L'orecchio si tende ai suoni della natura dormiente. Il vento tra le foglie. Il verso degli animali selvatici. Madre natura tutta che in quel momento la circonda. E la bellezza che la abbraccia. Respira ancora, mentre sulla sua pelle arriva il tocco di quel vento leggero. I lunghi capelli rosa vengono scostati appena, in un movimento ondulatorio. Quell'unico occhio che nuovamente si apre, per osservare sotto di sé il Bosco della Morte che si apre in una vasta distesa scura. Ricorda il suo primo incontro con Nemurimasen: non tutte le foglie riescono a salire fin lì. Solo quelle che ne sono davvero all'altezza. Ed in fin dei conti, lei si sente all'altezza di quel luogo. Si sente all'altezza di quella veste bianca, di quel nome che l'Insonne le ha dato. Si sente all'altezza di quel viaggio che sta per intraprendere. Ha qualcosa da dimostrare all'intero mondo: quel potere non la ucciderà. Ma ecco che in quel momento, una nuova voce s'aggiunge a quella della natura. < Byakko >. Si volterebbe verso di lei, lasciando, dunque, che la donna veda quella benda, quella parte coperta del proprio viso, che lascia già presagire che qualcosa manchi, che qualcosa sia diverso dalla normalità. < C'è sempre un prezzo da pagare, quando si punta al potere > esclamerebbe quindi, come a sottolineare il fatto che quell'occhio mancante sarà presto rimpiazzato da un occhio molto più potente. Da ciò che lei stessa, nella missiva, ha chiamato Potere. Torna a guardare quella distesa verde ai suoi piedi per qualche secondo, cercando di capire da dove cominciare. Le cose da dire sono fin troppe, ma deve riassumere le nozioni più importanti, perché il tempo scorre. E lei non può lasciarlo andare così facilmente. Quell'obiettivo vuole portarlo a compimento ben presto. < Come vedi, questo è il prezzo da pagare per il potere che voglio ottenere > comincerebbe con una semplice spiegazione del perché quell'occhio non vi sia più. < Nemurimasen mi ha indicato il luogo in cui si trova lo Sharingan che appartenne a lui > lo sguardo, adesso, si sposterebbe sulla Rossa, mentre il leggero vento continuerebbe a scostarle i capelli. < Il suo custode è un ninja molto potente che si nasconde tra i Monti Ardenti > è tutto ciò che accennerebbe per il momento, lasciando che sia l'altra a trarre le proprie conclusioni. [Chakra on] L'incontro che avviene con una naturalezza incredibile, due petali che si costeggiano l'un l'altro, un danza di un duo tanto dissimile eppure tanto simile. In quello sguardo di pura fierezza, di desiderio di potenza, di rivalsa, non può che veder se stessa molto tempo prima, desiderosa di raggiungere un briciolo di libertà. Una scelta che va compiuta, una scelta presa consapevolmente e che le ha tolto tutto quanto, pezzo dopo pezzo, anima dopo anima. Una pesantezza che porta su di se pur di avere la possibilità di sceglier per se stessa. Tace, non si avvicina ancora, l'osservar l'altra è l'unico compito che può donarle così come ascoltarla , e tale cosa compie. La ruga che sfrega con le dita tra gli occhi, una ruga profonda di dolore e perdita . < il prezzo è il perdere lentamente qualcosa di se fino a morire > ode quelle voci antiche, il peso sul petto che diviene pressante così da toglierle il fiato, e ogni passo, ogni atto compiuto, non rivolge altro che una muta preghiera ad un kami ormai morto. Non sarà molto il tempo delle spiegazioni , le comprende, se ne sorprende < Katsumi > un solo singolo nome che sfugge dalle morbide gemelle, un ricordo che riaffiora riportandola indietro nel tempo, e a quegli occhi di un potere illimitato . Un sospiro sfugge e il corpo che si porta verso di lei con calma, in un altezza che non vi sarà più mentre cala verso la fredda e nuda terra . La vuole li, davanti lei, da pari a pari, per frugarle l'animo . Un incontro dolciastro, Nemurimase, Hitomu, Yukio, Akendo, anime con la quale ha condiviso un momento simile < non sarò io a dirti di fermarti > le dona la libertà di poter far ciò che desidera della propria vita, eppure quello scontro che pare impossibile incombe anche sulla propria scelta < prima di andare avanti, Han'nya > pronuncia il nome che l'ha battezzata con quella candida cappa di pura luce < devo sapere quel che si nasconde nel tuo cuore > parole dolci che sfuggono, in un occasione che le dona ancora adesso < voglio sapere quale sia il tuo vero sogno > non desidera altro per il momento, sapere di poterla veder nuda completamente la attrae , incredibilmente simile a se stessa o forse non lo sarà. Ma sarà lei adesso a condivider o meno con lei il peso delle proprie scelte. Avrebbe scelto solo così, guardandola per davvero ove pochi hanno osato avventurarsi. [chakra on] Non sa dove la porterà quel potere. Non sa se la propria anima ne verrà completamente divorata. Una cosa è certa: ha scelto di compiere quel viaggio perché la distruzione di quell'anima non avvenga. Kioshi le aveva di fare attenzione a quel potere, tanto grande quanto difficile da sopportare. Ed è proprio per questo che la rosata non ha scelto la via più semplice. Perché aveva bisogno di combattere. Ha bisogno di combattere. Per evitare che quello stesso potere la distrugga. Adesso osserverebbe l'altra, quella donna che per la prima volta ha incontrato nel Bosco di Shukosato, quando ancora il futuro era incerto. Eppure, adesso il futuro le si schiude davanti. Finalmente è pronta a compiere ciò per cui ha lottato negli ultimi mesi. A compiere qualcosa che la porterà definitivamente a slegarsi dal passato. A rompere quelle catene. Ed a spiegare quelle ali ad una nuova vita. Una vita, forse, felice. E nessuno potrà fermarla dall'intraprendere quella strada che ha scelto. L'unico che poteva riuscirci era Eryk. Eppure, non l'ha fermata. Eppure, l'ha lasciata fare. Ed adesso che anche lui è dalla sua parte, nessuno più potrà fermarla. Andrà ai Monti Ardenti, con o senza Byakko o chiunque altro. Ormai quella decisione è stata presa. Ma l'altra la mette alla prova. Cerca di scavare nell'animo della chunin, come per capire se sia veramente degna dell'aiuto della Rossa. E lei, che non è abituata a dire menzogne, risponderebbe semplicemente con la verità. < Tutto quello che mi spinge a ricercare questo potere > la mano destra si solleverebbe per aria, come se disegnasse le parole pronunciate dalla Senjuu, segno del fatto che quella discussione la tocca parecchio < è proprio quel sogno >. La mano s'abbasserebbe nuovamente, mentre lo sguardo ricadrebbe sull'orizzonte lontano. < Il mio sogno è liberarmi definitivamente del mio passato > e, forse, questo potrebbe già far intendere all'altra di quale passato la Senjuu stia parlando. Ma ecco che viene aggiunto subito dopo < Userò quel potere per salvare Onosuke dalla sua stessa mente. E poi, finalmente, sarò libera > parole come sussurri nel vento, che vengono portati via. [Chakra on] Il tempo che si dilaga, trattiene il suo respiro per loro adesso l'una davanti l'altra , pari in quell'atto e in quelle menti, e sente la lieve tensione piacevole su per il corpo. L'ascolta, ne ricerca l'emozione nella voce, quella sensazione di due anime che possono equivalersi nel loro sogno, nella loro arte, nel loro puro e infimo desiderio. La gambe che si incrociano, la posizione del loto che la riporta alla piena armonia con la natura, ne ode la voce ma non esclude quella della rosata d'innanzi. Avrà tutto il suo tempo, l'attenzione che si stringe in un unico punto focale, e arde dentro di se di quella sete che ormai la abita. Ingorda ed egoista a chieder così tanto, ma necessario ai propri occhi che si cibano dei sogni altrui. Ode quel sogno, leggero come una piuma che sa d'amore, e li sorride lievemente per la prima volta in quel loro incontro < un sogno, per quanto piccolo o grande che sia , è una tempesta > la stessa che sembra voler incombere sopra i loro capi , giudice di quelle vite e possessore dei loro esseri < spazza via migliaia di altri sogni > lente le iridi si riportano li, verso l'alto, rimirando un punto invisibile che la attende, una meta tanto vicina da sentirne il sapore sulla punta della lingua < per quanto sia irrealizzabile, diviene necessario per colmare la nostra fragile esistenza > gracile come un puledro appena nato ed esposto al mondo senza nemmeno saper camminare con le proprie gambe < passeresti la tua vita come un martire per questo sogno? > qualcosa che potrebbe davvero portarle via tutto, l'amore, la gioia, la vita stessa pur di compiere qualcosa per qualcun altro? < e qualcuno disonorasse il tuo sogno, per difenderlo combatteresti dedicandovi anima e corpo... anche se quel qualcuno fossi io? > la prova che le pone davanti è ardua, forse non basteranno solo le parole pronunciate per comprenderle davvero < solo qualcuno che abbia un sogno così posso considerarlo come qualcuno uguale a me > non una ragazza, non una chunin, non una donna, ma solo un uguale. Le iridi che scivolano di nuovo verso il basso, verso quel giovane viso di donna, e quel sogno che ha udito e che custodirà per se, gelosamente egoista nel nutrirsene la stessa anima. [chakra on] Cosa sono i sogni, se non l'essenza stessa della vita? Il suo è un sogno d'amore, è vero. Ma non dell'amore che provava per Onosuke. Ma dell'amore che prova per se stessa. Non può più vivere nel ricordo. Non può più vivere nel rimorso di aver sbagliato, di non essere stata abbastanza. E' giunto il momento di dare una svolta alla propria vita. E' giunto il momento di essere felice. E per quella felicità, lei combatterà quella battaglia che si avvicina e tutte le altre battaglie che le si porranno davanti. < Un sogno ti sconvolge la vita > ribatterebbe lei. Perché solo raggiungendo quell'obiettivo riuscirà finalmente a cambiare. Riuscirà finalmente ad assaporare tutti i piaceri di una vita felice. < Per molto tempo ho creduto che questo sogno fosse irrealizzabile > è così. Non faceva altro che darsi la colpa di ciò che è successo. Piangeva nel suo letto vuoto, prima che Eryk arrivasse per riempirlo. Ed è stato proprio grazie a lui, proprio grazie al Doku che ha capito: la sua vita non poteva andare avanti in quel modo. E lasciandosi andare ad un nuovo amore, quell'amore venuto fuori quasi dal nulla ma che è diventato un'ancora di salvezza alla quale aggrapparsi, si è resa conto che era giunto il momento di far qualcosa. Era giunto il momento di spezzare ciò che ancora la tiene legata all'Aburame. Spezzarlo, una volta per tutte. Spezzarlo, per sempre. < Non lo sono già? > un lieve sorriso si disegnerebbe sul proprio volto sfregiato. E' divenuta una martire dall'esatto momento in cui ha deciso di salvare Onosuke. E' divenuta una martire quando ha sacrificato una parte del proprio corpo per seguire il proprio obiettivo. < Ma sì, sarei disposta a perdere la mia stessa vita durante la lotta per quel sogno > una breve pausa, mentre ripensa a quel viaggio che dovrà fare. Perché sì, in quel viaggio potrebbe perdere la vita < Perché se non si combatte per qualcosa, se non si rischia in questa vita > un'altra pausa, mentre quella frase verrebbe lasciata in sospeso per qualche secondo < allora che senso ha sognare? >. Un obiettivo non può essere raggiunto senza lottare, con anima e corpo. < Non permetterei a nessuno di ostacolarmi. Anche se fossi tu, non cambierebbe. Sono disposta a lottare >. Perché è stanca. Perché vuole, finalmente, raggiungere la sua serenità. [Chakra on] Stoica l'osserva, silente ad attender tutto ciò che l'altra abbia desiderio di dire, troppo è stato detto e in silenzio fa una promessa all'altra, non avrebbe rivelato quel suo esser a nessuno contro il suo desiderio. Così come fu per la Yugure, avrebbe preservato per se l'essenza di un altro sogno. La mente che scivola in quelle parole, si lega tra esse, tra i suoi silenzi, tra le sue emozioni che sfarfallano ad ogni singola lettera pronunciata da labbra troppo acerbe che ha perso l'innocenza di una vita libera e leggera. La vede scivolar via, le ultime tracce di una bambina che s'è costretta a crescer troppo in fretta < comprendo > non aggiunge altro, non ha altro da chieder quando quel quadro s'è tinto di tutte le sue tonalità, quel rosa tanto intenso da parer rosso, quella delicatezza d'un amore perduto e la promessa, il desiderio, di potersi infine perdonare. Un giorno entrambe avrebbero perdonato se stesse, un giorno quei sogni si sarebbero avverati, o il naraka le avrebbe accolte tra le sue fredde braccia non lasciando che un bieco fantasma di ciò che erano < la mia conoscenza si basa sulla natura, ho conosciuto molti poteri > tutti legati a quel mondo vasto e spietato, amorevole e gentile alla quale sta giungendo in quel regno lontano e sconosciuto < non ho mai visto qualcuno prender per se l'occhio di un clan per poterne usare l'innata, ne ho mai sentito parlare di qualcuno che possa utilizzarle entrambe > può giunger facilmente alla conclusione che quel potere possa esser appreso davvero, sebbene il potere reale degli Uchiha le rimane pressoché celato; il momento perfetto per terminare quello scambio, per avere quel che desidera, la conoscenza di mondi diversi dalle varie sfumature , di poteri oltre la propria cerchia e posseder quella moneta di scambio < ho visto quegli occhi divenire rossi , eppure il loro reale potere mi sfugge ancora > un invito a parlar di quel clan, un invito a narrarle come farebbe , quale sia il reale segreto che si cela dietro un contratto tanto particolare. Le osserva quell'occhio mancante, il dubbio che le sfiora la mente ma rimarrà li, incatenato a se stessa, e non avrebbe chiesto altro. Non ancora, non ha bisogno di altro se non la comprensione massima di quel che l'altra stia cercando. [chakra on] E' cresciuta troppo in fretta, è vero. Eppure, quel suo carattere infantile spesso fa capolino, soprattutto quando deve prendere una scelta. Quell'impulsività non può esser placata. Ma, in fondo, stiamo pur sempre parlando di un'adolescente. Un'adolescente che si è sentita costretta dal suo stesso ego a prendere la strada più difficile. A lottare, pur di non essere divorata da un potere tanto grande. Ma ancor di più, è stato quell'amore che provava per Onosuke a cambiarla. A farla maturare. A farle vedere il mondo da un'altra prospettiva. La prospettiva dell'egoismo. Perché ciò che si porta dentro è un legame tossico. Un legame tossico con il passato. E, in quanto tale, va reciso. Per sempre. E lei ha fatto la sua scelta. Ha deciso di salvare il chunin degli insetti, piuttosto che ucciderlo. Sperando, un giorno, di poter ricevere il perdono per i peccati commessi. Sperando di poter essere finalmente libera di vivere la propria adolescenza e la propria maturazione con estrema naturalezza. < Ho studiato tanto per capire effettivamente come funzionasse > esclamerebbe, riguardo i dubbi altrui su come funzioni quell'arte di prendere per sé altre innate < e le mie conoscenze in ambito genetico, mi hanno condotta a pensare che questa fosse la giusta strada. Ottenere quel potere e farlo proprio non è impossibile. Basta avere le giuste conoscenze e le giuste abilità. Ma, d'altronde, la genetica mi ha sempre affascinata > rivelerebbe, così, di essere in grado di fare una cosa del genere. Di essere in grado di dare a qualcuno un potere che non gli apparterrebbe. Ma se invece quel qualcuno fosse sempre stato destinato ad ottenere quel tale potere? Non c'è limite a ciò che un genetista può fare. Tutto dipende soltanto dalle sue abilità. < Ho vissuto su me stessa ciò che quegli occhi sono in grado di fare > comincerebbe qui il proprio racconto. Ed i pensieri volerebbero a quella notte, ai piedi del faro di Kirigakure. < Sono in grado di mostrare agli altri ciò che hanno dentro. Ma anche di procurare dolore, rabbia, gioia ed ogni tipo di emozione. Sono in grado di mostrarti ciò che più vogliono > è per questo che vuole ottenere quel potere. Per entrare nella mente di Onosuke. Cercarlo. E riportarlo indietro. Togliendosi di dosso, finalmente, quel peso causato dal senso di colpa per averlo abbandonato a se stesso. [Chakra on] Egoismo, cos'altro muoverebbe quel mondo se non le proprie pulsazioni più intime e nascoste? Null'altro, e se ne bea in un certo modo, se ne inebria come il bouquet di un vino centenario, rimasto li per poter essere saggiato lentamente . Oh quanti peccatori che vivono li, un mondo ove il resto non conta se non il proprio ego e il proprio volere. Sorride a quel pensiero eppure viene distratta dal fiume in piena della propria mente per quel che l'altra rivela. Genetica, impiantare un occhio per poter usare un potere non proprio, per accrescerlo e rubare i segreti di qualcun altro. Tace ma i denti che afferrano lievemente il labbro inferiore donano una parte del proprio tumulto al mondo. Come può esister un modo del genere? Oto s'è sempre distinta per il suo passato sanguinario, per la sua medicina sotto certi aspetti < dunque potrebbe esser possibile farlo anche con le altre innate > si sente gelosa, nuda di fronte quella possibilità, che giunga infine davvero qualcuno che provi anche solo a tender le proprie mani sudicie verso la propria famiglia. Affascinata al contempo di poter prender per se qualcosa che non le appartiene in alcun modo, senza diritto , toccando segreti che voglion solo rimaner tali . Le sue parole continuano, quella descrizione , quella scelta di parole, il provocar emozioni in altri senza nemmeno toccarli < genjutsu > mormora a bassa voce, ripercorrendo a ritroso i brevi e sporadici incontri con coloro che detengono gli occhi di sangue. Un Kioshi fermo e deciso, una bambina senza ricordi che si trova nella propria casa, un Katsumi in grado di celare il proprio essere ad altri. Piccoli pezzi di un quadro più grande che va componendosi. < ho avuto modo di provarlo sulla mia pelle, di tale portata che mi ha distrutto parte della mente > qualcosa che ancora le fa provare una paura primordiale, insensata, isterica < sei certa che sia lo sharingan a portare a questo? > lecito il proprio dubbio, troppe le battaglie combattute nella mente, perfino Rayuki ne è stata capace con tanta facilità. Un motivo per allenar ancor di più la propria mente, per proteggersi da un invasione di tale portata. Eppure sente, dentro di se, che quella sia la risposta giusta. [chakra on] Con un solo genjutsu lei ha visto le porte della propria vita spalancarsi. Ha capito che non poteva nascondere più ciò che si portava dentro da fin troppo tempo. Ed erano stati proprio quegli occhi, gli occhi di Kioshi Uchiha a mostrarglielo. Quegli occhi color sangue a cui lei adesso punta, perché sa che sono la chiave per il successo del proprio obiettivo. Sa che sono la chiave per entrare all'interno delle parti più buie della mente di Onosuke. Per ritrovarlo. E per portarlo indietro. < E' così. E' possibile farlo con le altre innate > svelerebbe, così, i segreti del proprio mestiere, anche se, in realtà, non può dire all'altra il procedimento esatto da usare. Le ci sono voluti anni di pratica per apprenderlo. Non è qualcosa che si impara dall'oggi al domani. Ma non negherà all'altra ciò che vuole sapere. Perché, d'altronde, le ha chiesto di accompagnarla in quel viaggio. Le ha chiesto, in modo egoistico, di rischiare la sua vita per lei. E la rosata le offrirà qualcosa in cambio. Perché nulla si ottiene gratuitamente, in quella vita. E lei, per raggiungere il proprio obiettivo, è disposta a pagare anche quella quota, segno della sua decisione, della sua fermezza in quella scelta. Non si tirerà indietro. Ed ancora il discorso volge su quegli occhi di sangue, in grado di portare terrore, dolore, distruzione. Dei semplici occhi che in realtà nascondono molto di più. < Genjutsu > ripeterebbe la rosata, andando ad annuire appena con il capo. Lo sguardo, nuovamente, si sposterebbe sul Bosco della Morte. Ma i pensieri volerebbero a quella notte, a Kiri. A quegli occhi illuminati di rosso. A quella verità svelata, ai piedi di quel faro, davanti a quella distesa marina. Ed ancora, torna al Lago Nero, a quell'incontro che qualche settimana fa le ha fatto perdere l'occhio. Ed a quella nuova realtà rivelata: salvare Onosuke per poter chiudere definitivamente con il proprio passato. < Ne sono certa > ammetterebbe. Perché ha vissuto il potere di quegli occhi sulla propria mente. Ed è per questo che ha scelto proprio quei rubini come chiave della propria salvezza. Come chiave della propria felicità. [chakra on] Oramai la luna è alta in cielo, le temperature che scivolano verso lo zero. La natura che sospira, il vento che sembra soffiar più forte e il corpo che si irrigidisce. Troppo tempo ha trascorso in quella posizione, senza la concentrazione adatta a tale compito, ma ormai il tempo delle parole è terminato. La rosata s'è svelata in quel che è , quella sua creatura nascosta che è sgusciata via dal suo antro per nascere nel mondo e far sentir la propria voce. In quel modo s'alza in piedi di nuovo, il manto che si muove per l'ennesima volta e la tempesta che sta per arrivare. Percepisce l'energia del chakra risvegliarsi in ogni arto , circolare con forza e un lieve tremore nelle mani; lo stesso che la prende prima di una battaglia. < mi hai rivelato te stessa > annuncia con calma, la voce che rimane morbida e dolce < e posso considerarti una mia pari > sebbene la tua crescita , Yami, Tenshi, Han'nya, sia ancora lunga e il tuo albero possa trovar la forma più adatta < ti aiuterò a mio modo, ma non posso prender per te quello che desideri > il patto che viene sugellato infine, la rossa che china lievemente il capo per richiamar a se quell'energia interiore. Una pozza di puro argento vivo, bellezza e forza nella quale immergere se stessa e rinascerne come figlia della pioggia. < se il nemico è potente come dici, servirà un piano studiato, ma quello ..> il sorriso che amplia davvero infine < sarà compito tuo > che possa decider la propria vita o la propria morte, ella sarebbe stata solo un contorno nella sua ascesa al potere. < a presto > un sussurro per poi dissolversi in quella piccola foresta nera di farfalle e di origami. Avrebbe lasciato presto quel posto per ricongiungersi alla famiglia, in attesa che la vera Sango arrivi da quel mondo. [end] Per l'ennesima volta in quei mesi, torna a mostrarsi finalmente per ciò che è. Un essere dell'oscurità, ma anche della luce. Perché, in fondo, luce e buio non possono mai essere scissi del tutto. Quell'egoismo e quei sentimenti d'amore che spesso si contrappongono, in realtà in lei si completano e compensano allo stesso tempo. Ha bisogno di entrambi per essere se stessa. Ha bisogno di entrambi per poter camminare lungo quella strada chiamata vita. < Sono orgogliosa di questo, Byakko > è orgogliosa di se stessa. E' orgogliosa di essere finalmente all'altezza di quel mondo. Di venir considerata una pari, piuttosto che una pedina. Questo è tutto ciò che ha sempre voluto per se stessa. E piano piano, un passo dopo l'altro, tutti i propri obiettivi sono stati raggiunti. Solo quell'ultimo sogno, quell'ultimo desiderio, la distanzia dalla felicità. < Non ho mai chiesto a qualcuno di fare il lavoro sporco per me > esclamerebbe al dire dell'altra. Ha chiesto aiuto, è vero. Ma non perché gli altri portino a compimento quella missione al suo posto. Sarà proprio lei a prendersi ciò che vuole. < Mi serve solo del supporto > aggiungerebbe poi, come a sottolineare ciò che Sango stessa ha appena detto. E l'uomo, si sa, è un animale sociale. Ed ha bisogno anche degli altri per vivere. In questo caso, la rosata ha bisogno degli altri per sopravvivere. Altrimenti, non ce l'avrebbe mai fatta. < Penserò a tutto io > farebbe un cenno con la testa. Un attimo di silenzio, poi il sussurro dell'altra tra il leggero vento. < A presto > risponderebbe a sua volta, vedendo l'altra allontanarsi nel turbinio della carta. Adesso, quel viaggio può avere inizio. E lei è pronta a lottare per ottenere ciò che vuole. [END]