Sensei
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Giocata dal 23/01/2021 17:33 al 24/01/2021 02:30 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Un nuovo giorno, si, eppure la rossa non torna da circa due giorni alla sede del proprio clan, considerando il ciclo solare e il fatto che abbia cercato un medico per quella che è una bambina di piccole dimensioni, di dieci anni circa data la sua statura, un metro e venti in tutto. I capelli lunghi e neri con quella frangettina, e gli occhi rossi che osservano il tutto intorno. La rossa cammina davanti a lei, la piccola che la trattiene quasi per la lunga veste nera e rossa dell'akatsuki eppure non se ne sente infastidita, comprende il suo esser spaesata seppur non sembri ricordare quel che accaduto all'interno del bosco della morte, ne dell'uccisione della propria madre, tantomeno di averla mangiata. Le sue mani, come i suoi piedi, sono stati curati e fasciati, semi visibili in quel kimono nero che porta con se un pò troppo grande per lei e che giunge con qualche piccolo disegno di fiori rossi, sporco e logoro nella fattura < stiamo per arrivare > la voce che scivola fuori dolcemente, bassa, mentre in vista si trova la sede del clan con quelle case rese belle dalla loro innata e dal loro gusto personale. La piccola, timida al primo sguardo, non fa altro che guardarsi in giro, ma la propria di casa è vicina, molto vicina < questa è la nostra casa > perchè ha deciso di portarsela dietro e non lasciarla da qualche parte? Eppure sa che lei ha deciso di donarle un'altra possibilità, di donarle la vita oltre le parole dello stesso kokukage . Sospira, sapendo che abbia lasciato momentaneamente il focolare per un impresa diversa dal solito, e sa chi troverà al suo arrivo, sa che ci sarà il bianco a vederla arrivare. Sposta lo sguardo ovunque, gli occhi dei propri sottoposti che si portano sul duo, eppure non chiedono, continuano il loro lavoro sapendo della natura della donna, senza una casa fissa e sempre in giro per il mondo ninja per compier qualcosa di grande < adesso ti presenterò qualcuno > annuncia, mentre si ferma davanti la propria casa. La piccola che la stringe più forte e si nasconde in parte dietro di lei e attendono in silenzio < Shiro > un'unica parola che viene pronunciata adesso prima che torni al silenzio. [chakra on][PNG: https://i.pinimg.com/564x/d4/5b/28/d45b284722e52ee3eaa7f39e0d9beb52.jpg] [Salone d'ingresso] L’inchiostro nero cade sulla pergamena. Il pennello che non scorre, rimane lì a mezz’aria mentre gli occhi celesti del niveo fissano quel rotolo vuoto. Si umetta le labbra pensandoci, riflettendoci. Inizierebbe a scrivere qualcosa, pennellate veloci e fini mentre scrive dall’alto verso il basso. Gli ideogrammi che si susseguono mentre il polso fluido si destreggia tra setole e pelle. I capelli sono lasciati liberi di scendere lungo la schiena, come una cascata di neve e ghiaccio. Le labbra rosse sono corrucciate così come la fronte mentre continua a scrivere qualcosa. Sono due giorni che Sango non si fa vedere, ma l’aveva messo in conto. Una piccola preoccupazione c’è visto che non ha ricevuto nessun messaggio, ma certamente sa che la rossa avrà avuto le sue ragioni. Addosso ha uno yukata azzurro, chiuso da una cintola dello stesso colore. Calze nere sotto le vesti ed un paio di tabi. La madre non si trova in giro, forse è anche lei a fare compere per il villaggio e quindi il giovane si è messo a scrivere di nascosto. Quando la porta si apre e quella voce colpisce il suo udito, cercherebbe di arrotolare velocemente quella pergamena per metterla sotto al tavolino che stava usando per scrivere. Si alzerebbe in piedi camminando verso l’entrata andando ad osservare Sango con quel vestiario < …Bentornata> direbbe il ragazzo mostrando un leggero sorriso. Ma lo sguardo viene colpito da una figura più piccola, quella ragazza dagli occhi rossi. Rimane in silenzio fissandola, forse in modo abbastanza crudo, il suo solito, inarcando un sopracciglio < e lei?> direbbe solamente andando a fare un cenno con la testa in direzione proprio della bambina prima di tornare verso Sango < Che è successo?> chiede. Insomma sono due giorni che non c’è e torna a casa con una piccola koropokkuru, qualcosa deve essere per forza avvenuto. Sa che la sentirà, sempre che sia in casa, non può sprecare altro chakra , le serve per qualsiasi evenienza, come proteggere il clan. Sente i passi arrivare e infine mostrar quel giovane e bellissimo volto davanti a lei. Sorride anche lei, ma sa che la principale attenzione se la beccherà la piccina. Nota lo sguardo altrui, freddo e distaccato come suo solito, e sente un sibilo e un piccolo ringhio dalla bambina nei suoi confronti. Lo sta sfidando, è evidente dallo sguardo e da come si sporga verso di lui ma la destra della rossa andrà a porsi sul suo capo < lei è Motoko > la presenta in qualche modo , sebbene non abbia davvero un cognome < lui è Shiro mia cara > lentamente andrebbe a far qualche passo verso il ragazzo, seguita a ruota dalla bimba < è una lunga storia > geme a mezza voce , sa che la piccola la sta ascoltando e non vuole riportare alla luce ricordi orribili dei suoi ultimi attimi, ore, giorni, con un corpo morto e il suo sangue tra le fauci. < entriamo > un invito per tutti , per potersi infine spogliare di quelle vestigia e poggiar via la cappa nera su una sedia e prendersi qualche momento per discutere con la piccola < questa sarà anche casa tua adesso, ma se vorrai andare dal kokukage potrai farlo benissimo > che possa andare anche da Kioshi a rompergli le scatole insomma non sarebbe un male, per se stessa, eppure quell'innocenza rubata le fa tremare un poco le mani . Andrebbe in silenzio verso la porta sulla sinistra, una delle camere sarà la designata per lei e la lascerà sola per il momento, che possa abituarsi alla nuova abitazione e che la rossa possa infine tornare dal bianco < non esser così freddo con lei > lo ammonisce con sguardo severo ma un sospiro sfugge via dalle morbide labbra rosse , lo sguardo è stanco, non dorme da un bel pò < scusami, sono stati giorni strani > ma ancora non è tempo di raccontare, preferisce prender tempo e che l'altro si calmi e apprenda la verità, dovranno dividere la casa con quella piccola mangiatrice di persone. Una bellissima presenza, no? [chakra on] [Salone d'ingresso] Sente quel ringhio ed andrebbe a guardarla di nuovo. Gli occhi che si alzano ma continuano a fissare lei < grrrrr> ringhierebbe anche lui come di risposta. Se è quello il suo modo di esprimersi, allora che sia. La rossa lo presenta e lui non fa altro che guardarla ancora. Vede le bende sulle mani ed i piedi e riflette. Rimane fermo mentre Sango accompagna la bambina nella sua nuova stanza. Sente quelle parole e farebbe un respiro profondo. < mh?> quella ramanzina non se l’aspettava. Andrebbe a portarsi le braccia conserte all’altezza del petto nascondendo le mani nelle larghe maniche dello yukata < Freddo?> direbbe solamente inarcando un sopracciglio. Si muoverebbe quindi andando a mettersi dietro di lei. Proverebbe quindi a portare le mani sulle spalle di lei cercando di farle un leggero massaggio per rilassare la muscolatura < Non ti preoccupare, ora riposati, poi mi dirai.> direbbe in un sussurro prima di fare un cenno con la testa < volete mangiare qualcosa?> chiede poi sia per lei che per la ragazzina. Gli occhi azzurri andrebbero verso quello scribacchino dove ha nascosto quella pergamena, sperando di averla celata bene alla vista di chiunque prima di fare un respiro profondo. < L’acqua è ancora calda nella vasca se vuoi andare a farti un bagno> alla fine, sebbene sia chiuso e freddo, si preoccupa comunque per la donna, la sua, prima di andare a muovere le mani lungo le braccia di lei cercando di massaggiarle anche quelle, strofinando per donarle calore atto a sciogliere le fibre e non far venire crampi < hai rischiato questa volta?> chiede infine verso di lei, sol quello vuole sapere. Gli occhi Azzurri andrebbero verso la stanza dove si trova la bambina, osservando nel caso lei fosse uscita per non restare da sola. Si morderebbe il labbro inferiore prima di fare un cenno con la testa < vuoi farla rimanere qui?> dice infine cercando di capire i pensieri della Capoclan e farsi comunque un’idea di quello che sta succedendo. Osserva anche il ragazzo ringhiare eppure non dice nulla, non ancora, aspetterà che siano soli e che possa esser più tranquilla nel non vederli.. litigare? Non siede, non si stende, solo la mente che elabora diverse informazioni e anche quella nuova arrivata di cui dovrebbe prendersi cura in qualche modo < si, freddo > sussurra verso l'altro, conosce bene il suo modo d'essere sebbene ne abbia avuto visione agli inizi del loro incontro . Lascia che possa massaggiarle le spalle, si rilassa lievemente, ma la ruga nel mezzo degli occhi non sparisce, si accentua ancor di più e si scioglie lentamente da quel tocco per portarsi con gli occhi a guardar fuori dalla finestra. Porta le iridi indietro solo per qualche attimo, la bambina nella sua stanza che chiude lentamente la porta per far quel che desidera, non ha averi, non ha nulla, ha solo lei < il bosco della morte è diventato pericoloso , ancor di più > stringe i denti e i pugni con forza < non so se ne sei al corrente ma.. sono un evocatrice > una notizia che è stata riconosciuta a livello mondiale < le mie tigri si trovano fuori dalle mura per proteggere il villaggio > inizia lei con calma, sebbene non andrà a dire altro sulle amate amiche, non le avrebbe tradite per alcuno, nemmeno per lui < e c'è qualcuno che vuole loro e che vuole me. > si, ha rischiato, come sempre dopotutto < eppure questa volta sia io che Kioshi Uchiha abbiamo trovato qualcosa di diverso lungo la nostra strada > stranita anche nell'essersi trovata tanto vicina al kokugake , a decider insieme per le vite di tre persone < niente bagni, non ancora. Per il cibo direi che la bambina potrebbe aver fame > solleva lo sguardo verso di lui, seria come poche altre volte, sta prendendo seriamente quegli incontri fuori dalle mura , sempre più perigliosi < rischio sempre > un lieve sorriso sboccia tra le labbra < si, per adesso resterà qui > non sta chiedendo il permesso, lo sta annunciando. La schiena eretta, la figura del capo clan che sostituisce quello della donna , il simbolo sulla schiena che svetta contro il bianco della veste . E' preoccupata. Lo si vede dallo sguardo, la tensione che emana, pronta a combattere. [chakra on] [Salone d'ingresso] Farebbe un respiro profondo prima di sciogliersi anche lui in quel preciso istante. Continua a massaggiarle le spalle prima di andare verso il collo < si, scusa.> direbbe somanete prima di abbassare il capo. < Hai ragione.> direbbe poi mordendosi il labbro inferiore < Già non aveva la nomea di posto per famiglie.> direbbe lui andando a sbuffare < cosa hai trovato?> chiede infine verso di lei prima di muovere le dita dietro le orecchie, facendo roteare la testa di lei per rilassare la muscolatura vicino alla colonna cervicale < Evocatrice di tigri> direbbe solo andando ad archiviare quell’informazione. Non chiede altro se non un < Sai chi è questo qualcuno? > dice verso di lei andando a stringersi nelle spalle prima di provare a far muovere le scapole per aiutare le articolazioni delle spalle < Eri insieme al Kokukage?> non conosce bene il clan Uchiha, segreto anche lui ma la figura di Kioshi non è celata, anzi. Si umetta le labbra prima di provare a darle un bacio in mezzo alle spalle < mh.> direbbe solamente < sai cosa mangia?> insomma, magari ha scoperto qualche sua preferenza < va bene> lo sa che non è stato un chiedere il permesso, alla fine non è propriamente casa sua, ma la magione della capoclan Ishiba, lei, Sango. Abbasserebbe il capo continuando a muovere le mani < la prossima volta verrò con te.> …ed a quanto pare non le sta chiedendo il permesso, è solo un dato di fatto < adesso rilassati però, sei a casa, stare così in tensione non ti fa bene.> direbbe lui cercando quindi di scendere con le mani seguendo la colonna vertebrale cercando di sciogliere tutti i muscoli che riesce a toccare < Vuoi che se ne prenda cura mia madre?> insomma, un aiuto in più potrebbe essere sempre ben accetto no? Fa un respiro profondo prima di provarla a far girare e , se ci fosse riuscito ecco che l’abbraccerebbe forte, affondando il viso nel suo collo, cercando di sentire il suo profumo < …> non parla, ma quel gesto significa mille parole che lei possa sentire. Preoccupazione, timore, felicità, amore, tutto questo può percepire in quel singolo tocco. Non risponde a quelle scuse, semplicemente sta pensando oltre, sta pensando a cose che son successe e a quelle che accadranno , eppure non può dire l'altro che una parte di se è nei pressi di una terra nascosta alla ricerca dell'arte eremitica. Stringe i denti, segreti, sussurri, sguardi, tutto quello a cui è abituata, eppure perchè prova quel senso di disagio? < se spingessi lo sguardo fuori da Oto, vedrai una farfalla e una tigre di grandi dimensioni > qualcosa che potrebbe veder tranquillamente se solo quelle si facessero vedere < è un essere mostruoso, metà ragno, metà donna > un'altra evocazione, eppure tanto diversa da quelle che ha potuto conoscere < ho trovato il kage li, e una donna estranea; ci ha promesso una strada per conoscere noi stessi > la destra che lenta andrebbe a prender quella collana che le è stata donata, quella che le manca, lo Yin nero che si pone sul petto adesso . La rigira tra le dita, la stringe prima di lasciarla andare sul petto < abbiamo trovato la bambina ed un uomo crocifissi. Non so cosa abbia fatto l'uomo > quello rimane un segreto dell'Uchiha < ma la bambina.. aveva ucciso la madre e se ne era cibata > porta le iridi di nuovo al volto dell'altro, si, stanno ospitando una piccola cannibale a poche stanze da loro < dovevamo sceglier chi salvare e chi uccidere.. abbiamo ucciso l'uomo e la ragazza che ci guidava.. ma ho salvato lei > un cenno verso la piccola che non si vede per il momento < e l'ho portata qui > non le rimane che attendere le sue parole , la sua reazione < non so molto di lei, non parla tanto > sa solo il nome, null'altro < NO > si volta a quelle parole , lo sguardo che diviene fuoco < non ti permetterò di starmi vicino al di fuori di queste mura Shiro, quella creatura ha battuto me, un'altra jonin e due evocazioni contemporaneamente > la voce che raggiunge diverse ottave eppure l'altro potrà notare la paura nel fondo dei propri occhi .. qualche attimo prima che si calmi e si renda conto della propria reazione < scusa > mormora < no, me ne occuperò io , per quanto possa farlo > decisa anche in quel dire eppure nonostante quell'abbraccio che arriva, che ricambia, non riesce a rilassarsi davvero < mi sono estraniata per troppo tempo da ciò che accade la fuori, mi sono sottratta al mio esser ninja per viver una vita che desidero ma che non merito ancora. Sta giungendo il momento di combattere sul serio e la guerra sta per raggiungerci > il tono che rimane grave, e lievemente si discosterà da quel suo petto < non posso permettermi di perdere te e il clan > seria, grave in ciò che dice, forse la prima volta in cui l'altro si trova d'innanzi a Byakko e non a Sango. [chakra on] [Salone d'ingresso] Anche lui percepisce quella nota di tensione nell’aria, così diversa dalla solita Sango che è abituato a vedere. Annuirebbe lentamente prima di guardare anche lui oltre il vetro della finestra. < capisco> direbbe solamente < non ho sentito niente in giro riguardo questo mostro.> ammetterebbe prima di fare un respiro profondo e chinare la testa di lato < conoscere voi stessi, sembra molto criptico> rifletterebbe su quel racconto. Si fermerebbe con le mani quando sentirebbe quel dire sulla bambina < magari stava morendo di fame.> dice solamente il ragazzo cercando forse di giustificarla? < le persone affamate, disperate, possono fare di tutto..> già. Rimane un attimo in silenzio prima di annuire < si hai fatto bene, sebbene il rammarico è non sapere cosa abbia fatto l’uomo.> magari era più innocente della bambina, ma il dado è stato tratto, e non si può tornare indietro < allora farò sia carne che verdure, almeno così qualcosa la mangerà.> direbbe solamente. Alzerebbe le braccia quando sente quella voce alzata, quello sguardo di fuoco. Le azzurre la fissano, senza una reale reazione. Rimane in silenzio ora facendo scendere le braccia lungo il corpo. Schiocca la lingua sul palato in segno di stizza, certamente non per il tono che gli è stato usato ma per l’idea di sentirsi ancora inutile. Sta giungendo il momento di combattere e lui annuirebbe quindi < Allenami allora.> direbbe verso Sango, serio in volto < Permettimi di diventare utile al mio sogno ed al tuo> si morde il labbro inferiore vedendola scostarsi lievemente dal suo petto < voglio essere in grado di proteggerti come meriti, proteggere il clan come merita, ed adempire alla mia promessa.> una promessa fatta con un filo di lana rossa legato al polso che lui ancora ha, ora ben visibile alla destra estremità < Se la guerra sta per raggiungerci, allora voglio essere pronto> concluderebbe prima di fare un respiro profondo e cercando di carezzarle un attimo la guancia, la guancia di Byakko, parte della sua amata Sango, anch’essa amata dal bianco. Ogni sfaccettatura, ogni parte di lei, il tutto la rende quella che è. < in pochi sappiamo della sua esistenza > la mascella serrata, i denti che sui stringono tra loro con forza < solo gli evocatori l'hanno conosciuta, almeno , solo io e Medusa a quanto ne so > solo loro due son state attaccate da quel genjutsu, una tale potenza da farla rabbrividire anche adesso, la paura che si annida nello stomaco < stava morendo di fame > consapevole che quella sia la verità della situazione altrui < le ho dato una seconda opportunità > sibila a denti stretti, i pensieri che corrono al passato < quella che non è stata data a me > quella che nessuno le ha voluto concedere estraniandola da tutto quanto, trattandola come una reietta, e quel che è diventata lo ha preso da se < non so se provo rammarico > il corpo che lento si porta verso quel piccolo giardino interno ove un albero e un laghetto ne fanno da padrone, il tutto nascosto all'esterno ma non a loro < ho ucciso tante persone nella mia vita solo perchè erano dalla parte opposta alla mia > tutte vite che si sarebbe portata dentro per sempre < ho fatto un'altra scelta, ho scelto l'innocenza che possa aver una bambina che un uomo adulto > per quanto possa esser innocente, per quanto potesse aver ancora vita, avrebbe comunque e sempre scelto la bambina per puro egoismo. Ecco la sua parte oscura, ecco il nocciolo di ossidiana che si annida nel proprio essere . Si volge a lui in quell'attimo, lo osserva di fronte la sua certezza, vuole essere anche lui una macchina di morte e bagnare il suo essere del sangue di qualcun altro < non vedo altre soluzioni > il corpo che si muove prima della stessa mente, spinta da un desiderio di rabbia e paura ,e tutto per andar a parlare un attimo con la bambina e poi tornare a lui < è il momento di farti conoscere un potere e un legame che va oltre il comune > i passi che la portano fuori nell'oscurità ma vuole essere seguita ovviamente, e i piedi che inizieranno a correre attraverso il villaggio senza esser troppo veloce, per permetter l'altro di seguirla, sempre che lo faccia si intende, verso le mura esterne < credo che parlare con Nemurimasen ti farebbe bene > un nome che forse al bianco non dirà nulla, ma il rispetto che prova anche solo nel pronunciar il suo nome è ben visibile. Lo attende davanti quelle mura, molto vicine per via della posizione del clan rispetto al resto. [chakra on] [Salone d'ingresso] Medusa…Ha sentito quel soprannome in giro per Oto < …capisco> dice solamente andando a guardarla < allora si è un pericolo.> concluderebbe andando a fare un respiro profondo < hai fatto bene..> direbbe solamente non andando a commentare la seconda parte della frase. Sa bene quanto questo abbia ferito l’animo della rossa, quanto possa aver sofferto per quella situazione. < Si. Hai fatto bene Sango.> la chiama per nome ora andando ad abbassare il capo. Quando lei sembra accettare quella sua decisione ecco che rialzerebbe lo sguardo. La seguirebbe con lo sguardo ascoltando le sue parole. Si umetta le labbra prima di vederla uscire dalla magione. Gli occhi azzurri andrebbero verso la sua pergamena segreta. Farebbe un respiro profondo poi passando alla porta della bambina. Ecco che andrebbe a mettere i tabi per uscire da quel luogo e correre seguendo la donna. Il silenzio, la mancanza di persone in giro sembrerebbe rendere il villaggio come infestato. Sente la brezza della notte sul viso, come a ferirlo mentre corre e corre arrivando alle mura esterne. Sente quel nome, ma non lo riconosce. Inarca un sopracciglio prima di prendere fiato < Chi è Nemurimasen?> chiederebbe alla compagna prima di fermarsi vicino a lei. Gli occhi celesti che si soffermano sulle alte mura dove oltre ci dovrebbero essere quelle farfalle e quelle tigri a proteggere il villaggio e le persone al suo interno. Gli occhi del ragazzo poi scenderebbero verso Sango cercando di capire cosa stia succedendo. < Quale potere Sango?> direbbe più per curiosità che timore. Si fida ciecamente di lei e qualunque cosa dirà o gli consiglierà di fare lo farà volontariamente. Si morderebbe il labbro inferiore quindi attendendo qualche risposta da parte della capoclan prima di sistemarsi meglio lo yukata, non proprio pesante per quel tipo di notti. Si stringerebbe nelle spalle come per cercare di scrollarsi da dosso quella sensazione, quel brutto presentimento che ancora lo pervade. Si guarda attorno comunque, sempre guardingo riguardo a chi avrebbe potuti seguirli, non si sa mai. I corpi che si muovono, il proprio forse più silenzioso dell'altro, ma giungere alla loro prima destinazione non sarà poi tanto difficile, le mura sono li vicine e il passo rallenta immediatamente per attender l'altro senza ancora guardarlo < è colui che detiene il vero potere del suono > cammina adesso verso l'uscita, ha il permesso di farlo quando e quanto desidera < stammi vicino > un ordine imperativo, non gli avrebbe permesso di far ciò che desidera al di fuori di quelle mura. Ossessiva verso quell'uomo come poche altre < la sua mente è particolare, può donarti consigli e può darti una visione diversa del mondo > lo rispetta, ma non ferma il proprio fare , il proprio cammino, la direzione presa verso il bosco della morte che confina li vicino < lo conoscerai forse con il nome di Hanae, possessore del jinchuuriki > una informazione di pubblico dominio quella, sebbene si senta in dovere di esplicarla < per quanto ne so sta sempre sul monte delle serpi, ti consiglio di andar da lui e fare il mio nome > ma adesso blocca il proprio passo proprio all'entrata del bosco della morte e si volta lentamente , sono li per un motivo e sa che deve spiegarsi, per quanto sappia anche che l'altro si fidi di lei < il potere che ho conosciuto io è molto antico > comincia eppure concentra la propria essenza per lasciar fluire fuori una parte della propria orza, del proprio chakra, una piccola onda d'urto che l'altro sentirà pregna del suo reale potere, più forte nel ninjutsu di molti altri < è un legame particolare quello che unisce evocatore ed evocazione > ecco quello che gli vuole mostrare adesso < posso darti uno scorcio di quel che ho voluto io, ma il resto se lo vorrai, dovrai esser tu a trovarlo e farlo tuo > e da dietro le spalle può sentirla, un ringhio basso e potente, le zampe che calcano la terra nel suo peso e Shiro, tu potrai vedere degli enormi occhi gialli dentro la foresta che ti fissano. Un essere che ancora non si palesa < se lo vorrai potrò aprirti la via per qualcosa di più grande > tace adesso, toccherà a lui decider per se stesso, se voglia parlare con Nemurimasen, se voglia sapere qualcosa delle evocazioni, è tutto nelle tue mani e nelle tue decisioni. [chakra on] [Salone d'ingresso] <Il vero potere del suono?> rimane in silenzio un attimo non capendo bene quella risposta. Si avvicina a lei mentre la segue fuori da quelle mura. Si stringerebbe nelle spalle ora prima di annuire < e pensi che possa aiutarmi ad ottenere il potere che dici?> domanda verso di lei prima di fissarla con i suoi occhi celesti. Si blocca poi sentendo il suo nome < …Hanae?> non ha detto mica bruscolini. Ecco che si schiarirebbe la gola prima di guardarla < …va bene lo farò> sebbene adesso l’idea di andare ad allenarsi da un cercotero gli infonde terrore e riverenza. Lei si ferma ed il ragazzo, istintivamente, dopo aver sentito quel frammento di forza farebbe un passo indietro portando una mano in avanti in protezione, un riflesso dovuto alla sua mente sempre all’erta purtroppo. Sente quel ringhio ed ora capisce. L’evocazione, le tigri. Ecco di cosa parlava. Gli occhi gialli nell’oscurità, predatori di un essenza che va altre l’umana concezione. Ci riflette dunque. Gli occhi che si abbassano forse per pensare ad ogni possibile effetto di quelle scelte. I pensieri volano, saettano nella sua mente mentre stringe i denti ed i pugni. <Lo voglio.> direbbe infine dopo averci pensato attentamente a quella decisione. Iniziato non si torna più indietro < Conducimi per questa via Sango.> un cenno di diniego con la testa < ed andrò a parlare con Nemurimasen, farò tutto.> per diventare utile, per non essere più protetto, per poter, nel suo piccolo, proteggere anche lei < dimmi cosa devo fare, e lo farò> conclude infine stringendo i pugni. Il rumore di zampe che comunque lo fanno sussultare, attento ad ogni movimento di quei occhi gialli, sebbene, beh, se quella tigre volesse mangiare Shiro, ci sarebbe già riuscita senza particolare fatica. Gli occhi azzurri cercano di concentrarsi nei gemelli di lei mentre china la testa di lato come a capire qualcosa, come se stesse cercando di anticipare le parole della Capoclan, sebbene invano. Fa un respiro profondo sistemandosi meglio le maniche dello yukata accettando il silenzio come sua scelta per questo momento. Sorride a quelle parole, eppure Nemuriasen cosa potrebbe dirgli? Tutto o niente, entrambe probabilmente < non so cosa ti mostrerebbe, eppure le sue parole son sempre veritiere. Provo un grande rispetto per lui e per la sua Yugure, sono sicura che potrà mostrarti possibilità che io non posso fare > la propria via e quella del bambino dell'eterna giovinezza non sono mai stati uguali, nemmeno i loro cammini per il loro potere < non so come si ottenga il potere di un demone, ma so cos'è il potere della natura > sibila nel vederlo indietreggiare di fronte il proprio chakra, lei che lo utilizza come fonte di richiamo proprio per lei, per la regina < io posso mostrarti, posso indicarti una via, qualcun altro potrebbe indicartene una diversa > sorride adesso di nuovo, sinceramente rincuorata dal suo desiderio e dal sentire la regina tanto vicina < toccherà a te però trovare le risposte e seguire il sentiero, nessun altro potrà farlo per te > in questa via Shiro dovrai affrontare te stesso, dovrai venire a patto coi tuoi demoni < posso aiutarti senza alcun dubbio però > lei che allunga la mano della disgrazia verso quel bel ragazzo, forse troppo giovane per cadere nel baratro nero in cui s'è gettata lei stessa tempo addietro < mia regina > un sussurro per voltarsi , e lentamente, davanti ai loro occhi, farà la sua comparsa la regina delle tigri. Maestosa e bellissima, alta nei suoi 4 metri e potente nei suoi muscoli. Un sorriso della rossa, un legame profondo che si instillato in loro due da così tanto tempo "non pensavo che mi avresti portato un cucciolo di umano" il ringhio della tigre si fa basso eppure rimane li, altezzosa, sicura di se , della propria potenza e della propria bellezza < lui è Shiroyuki Seiun > utilizza quel nome importante per presentarlo < lei, Shiro, è la mia più fidata amica e compagna. La regina delle tigri, Kamachiteki > le iridi che si volgono verso l'altro e spera, davvero, che l'altro abbia del buon senso dentro di se, ma sarà comunque divertente vederli confrontarsi tra loro . La destra che sale verso la zampa della tigre, la mano che vi affonda in quel contatto intimo e segreto < la piccola è a casa, hai visto altro ieri notte? > .. "no, solo il Kokukage, non vi è traccia di Rayuki per adesso > una buona notizia finalmente. [chakra on][Kamachiteki] [Salone d'ingresso] Riamane in silenzio andando a sbuffare, ma non stizzito questa volta, come se si stesse togliendo un peso < Va bene, allora tenterò, sperando di essere degno.> direbbe verso di lei mostrando un mezzo sorriso. China la testa di lato. Sente il suo dire e cerca di riflettere, cerca di capire cosa stia intendendo con potere della natura. La chiama, e la regina appare in tutta la sua maestosità. Rimane quasi incantato dalla bellezza di quella creatura. Gli occhi celesti che la fissano come se fosse una creatura mitologica, ma in fondo praticamente lo è. Parla anche! Il ragazzo andrebbe ad aprire leggermente la bocca dallo stupore. Si schiarirebbe la gola. La ragazza lo indirizza come Seiun e lui non può fare ameno di guardare da un’altra parte. Si morde il labbro inferiore andando a battere la punta del piede sull’umida erba. Chinerebbe comunque la testa in segno di rispetto nei confronti della regina prima di rialzare lo sguardo. <Piacere vostra maestà.> direbbe solamente verso di lei prima di continuare a fissarla nella sua imponenza. Loro due iniziano a parlarsi di cose che non sapeva fino a poco tempo fa. Cercherebbe di fare un passo in avanti, uno solo, provando a non invadere lo spazio vitale della regina e della capoclan. Rimarrebbe in silenzio osservando la rossa, non sapendo bene cosa dovrebbe fare in questo preciso istante. Spiegargli l’arte dell’evocazione? Farlo mangiare dalla tigre? No quello no, non sarebbe mai questa la decisione della donna. Si sofferma ora verso di loro prima di guardare Sango < …E’ questo il potere della natura> direbbe poi notando il legame tra lei e Kamachiteki, la regina dei felini < adesso capisco. Quindi mi stia consigliando di apprendere l’arte dell’evocazione…> crede di aver capito il ragazzo abbassando lo sguardo e socchiudendo gli occhi in quel momento di riflessione cercando quindi di archiviare anche quelle informazioni all’interno della sua testa per non perderle mai. < lo deciderà lui se lo sarai > non vi è altro da aggiungere, lei può mostrare le vie possibili, può donargli dei consigli e una spinta, ma ciò che vuole deve guadagnarselo da solo, deve dimostrare la propria essenza per potersi ergere oltre i meri ninja. Il confronto con la regina avviene, veloce, non è un essere di molte parole preferendo il silenzio, e il suo sguardo indugia sul giovane "beh almeno lui sa come rivolgersi" sbuffa sempre altezzosa, ma almeno non lo ha ancora minacciato ne attaccato, è un buon inizio insomma "cosa gli hai detto Sango??" il ringhio che si concentra sull'evocatrice adesso, rabbioso, di un patto nascosto e di un potere ancor più celato , di qualcosa che in pochi conoscono davvero e che hanno deciso di avere < nulla che non possa sapere cercando in giro > lo scambio è breve ma gli sguardi son quelli che parlano di più per loro < quello che vi è tra evocatori ed evocazioni si basa sulla fiducia reciproca Shiro > comincia quella lezione come se fosse dentro l'accademia ponendosi davanti la tigre, dandole le spalle < è un legame eterno di amicizia che perdura > un legame che non è possibile spezzare se non con la morte di uno delle due < se vuoi cercare quel legame devi comprendere che le evocazioni non sono oggetti che puoi desiderare solo per averle con te > che questo sia un errore da non fare, mai, con nessuna di esse se non si desidera la fine della propria vita < ogni evocazione ha una sua peculiarità, caratteristiche che le distinguono dalle altre > esseri senzienti, con una loro capacità di giudicare, di pensare, di vedere il mondo stesso < le tigri, le farfalle di Medusa, i lupi di Furaya.. i corvi dell'Hasukage, i serpenti giganti di Hanae > si premura di non pensare davvero al nome del possessore di Kusa ma snocciola tutti coloro che nel tempo si son rivelati esser degli evocatori < ognuno ha una propria identità e ognuno di loro sceglie chi è davvero pronto e degno di poter stare al loro fianco > tace adesso, mentre l'enorme tigre dietro di se la osserva dall'alto < comprendi di cosa sto parlando? > lascia che sia lui adesso a comprender davvero le proprie parole, eppure si sorprende, è il primo allievo a cui mostra le evocazioni da così vicino, spiegandone in parte il legame che ne consegue. [chakra on][Kamachiteki] [Salone d'ingresso] Annuisce a quelle parole andando a guardarla. Severa ma giusta, alla fine è lui che deve decidere se allenarlo o meno. Un mezzo sorriso verso la tigre quando sembra fargli quel mezzo complimento. Sgrana un attimino gli occhi quando ringhia arrabbiata però, sperando che Sango non abbia fatto niente di male nel rivelargli quelle cose. <Fiducia reciproca…> direbbe solamente prima di guardare meglio le due. Riflette un attimo su quelle parole e quell’elenco. Si morde il labbro inferiore andando a guardare la rossa, un mezzo sorriso preoccupato < E’ un legame di fiducia, di amicizia, ma come faccio io a sapere con chi io possa legare così tanto.> in effetti sembrano veramente tanti i clan di questi animali capaci di potersi legare ad un evocatore. < E come faccio io ad essere scelto?> direbbe solamente verso di lei prima di fare un respiro profondo. Annuisce lentamente facendo un passo in avanti ancora, abbassando il capo in segno di rispetto anche per la Regina prima di guardare di sottecchi proprio l’evocatrice, avido di sapere, avido di conoscere. L’evocazione, un arte proibita, un arte segreta, un arte che potrebbe essere l’ago della bilancia in un combattimento contro il Padre, in una guerra che sta arrivando, una battaglia inevitabile. Gli occhi tornano ad osservare i propri piedi andando a riflettere su quella possibilità. Sembra difficile, se non lunga e dispendiosa. Sango parla di legame di amicizia duraturo, parla di profonda fiducia. Lui non sa se può essere degno di un legame così bello, un legame quasi simbiotico. Deglutisce sonoramente prima di alzare di nuovo lo sguardo < Ho capito Sango. Mi impegnerò per essere degno di un legame così importante e bello> conclude poi ritornando silente, attendendo quindi qualche reazione da parte delle due. edit: [Ingresso Foresta] Le parole scorrono, veloci come fiumi, impetuose ma chiare e concise. Gli sta dando tutti gli elementi per iniziare la sua ricerca eppure la chiave ultima è lui stesso < ognuno ha trovato la propria via > sussurra la rossa, mentre il corpo si flette verso il basso per saltare direttamente sopra la regina, alte entrambe e osservandolo da quell'altezza , ergendosi oltre il limite umano e ninja < io ho percorso i passi di Ren a mio tempo eppure lui non è stato degno, io si > un segreto messo alle orecchie altrui, sebbene la tigre sappia tutto di lei, lei stessa che inizialmente aveva evitato quel contratto eppure adesso sono unite come due sorelle < vi sono delle prove per esser considerati degni di un tale legame > ma li andrebbe solo ad aprire le braccia e mostrarsi, il kimono bianco che sventola nella stessa notte < cosa ci accomuna secondo te, Shiro? > sorride di una bellezza e spietatezza immensi, li ove l'arroganza prende il passo e le possa innalzare entrambe oltre l'umana concezione, li ove Konan ha peccato in passato, vi indugia anche lei < bellezza e forza , non è molto difficile vederlo, eppure l'essenziale ..> un sussurro mentre ritorna giù dopo quella piccola dimostrazione < è invisibile agli occhi > . Un sussurro e uno sguardo di comprensione alla regina, la quale andrà a sparire nel mezzo della foresta lasciandoli da soli < inizia la tua ricerca, vi sono tante evocazioni, ma devi sentire quel legame come se fosse stato deciso dalla tua nascita > la voce che diviene fioca, perde quella vitalità presa per tornare a lui , ai suoi stessi occhi < cerca di comprendere questo legame, cerca le evocazioni, e trovale. > i passi non saranno ne semplici ne facili, la ricerca sarebbe stata lunga ed ardua come la propria o forse no, o forse peggio, ma tutto dipende da te, giovane Seiun. < non posso parlarti delle altre evocazioni, ma conosco gli evocatori . Ti consiglio di leggere su di loro, ti daranno una comprensione migliore di chi potresti desiderare al tuo fianco > sospira e i passi tornano verso le mura di Oto < ti aiuterò fino a dove posso > una promessa, ma anche un insegnamento. Avrebbe donato lui la conoscenza, ma il resto , beh, non tocca a lei affrontarlo di nuovo. [chakra on] Annuirebbe leggero prima di riflettere anche su quello, dovrebbe sentirlo? Dovrebbe percepirlo?. Sente la storia del fratello ed ecco che farebbe un cenno con la testa < quindi non è neanche il sangue…> direbbe cercando di unire tutti i tasselli di quel puzzle prima di guardare lei che va sopra alla regina. Di nuovo quello sguardo sorpreso nel vederla così, possente, regale sopra quella creatura. Si morderebbe il labbro inferiore andando ad abbassare la testa mentre ascolta quella spiegazione. Stringe i pugni prima di fare un bel respirone e cercare di calmarsi. < Leggere su di loro eh.> un mezzo sorriso ora si presenta sul suo volto < Lo farò.> Gli occhi azzurri che osservano la tigre che si allontana < Otterrò questo legame, troverò l’evocazione affine alla mia persona, e ne sarò degno.> sicuro di se come sempre. Si sistema un ciuffo di capelli ribelle prima di guardarla. Cercherebbe di avvicinarsi a lei provando a prenderle la mano nel tragitto < lo stai già facendo Sango.> direbbe solamente prima di schiarirsi la gola e permetterle di camminare senza il contatto fisico. Lo sguardo andrebbe indietro verso la foresta, dove anche la farfalla risiede ed ecco che rimarrebbe fisso a guardare < un potere oltre ogni immaginazione.> direbbe prima di umettarsi le labbra. Ecco che a questo punto tornerebbe verso Sango. < se dovessi rimanere da Nemurimasen per allenarmi…ti mancherei..?> la stuzzicherebbe un attimo, come per rendere quella situazione meno pesante, meno seria, più rilassata prima di fermarsi. < Farò di tutto per essere un elemento valido per questa guerra. > direbbe osservando il cielo limpido prima di mordersi il labbro inferiore < e per non essere più un ninja> riguardando il sogno di Sango di una vita che ancora non merita. Le spalle lentamente che scivolano verso il basso, i timori che dilagano eppure è abituata a quella stretta quasi soffocante < questa guerra la sento così mia e così lontana da me > sussurra a voce bassa ripassando di nuovo i cancelli < eppure è quello che mi fa sentire davvero viva > il chakra, fonte della loro vita, che si muove, si agita, la stimola in tutto il proprio essere , le fa comprendere quale sia il suo posto e quale non lo sia davvero < non forzare te stesso > forse vi è un pò di paura infine nel pensare che potrebbe perderlo, nella sua essenza più intima . La notte è calata da un bel pò, non vi è più alcuno che cammini per strada per desiderio, solo ninja che continuano le loro ronde di pattuglia dei confini . La mano che ricambia quel tocco, lo stringe con la poca forza che possiede, ma tace ancora < non so cosa ti dirà lui, ma se dovesse esser necessario, preferirei affrontassi le tue prove anche senza di me > si, le mancherebbe , senza dubbio, ma adesso ragiona come farebbe un sensei, come ha sempre fatto, cercando di metter un attimo da parte la propria..umanità. < fa di tutto per vivere, sempre > un ultimo sussurro prima di ritornar dagli Ishiba, li ove una bimba li attende, e si, ha già mangiato per via dei propri clannati che si occupano anche di quelle piccole cose. La notte che cala su di loro, per infine togliersi di dosso quel ruolo per qualche ora e ritornar ad esser solo donna. [end]