Inglobare l'energia della natura
Free
con Kimi
La regina l’ha accompagnata in un nuovo posto, qui è il caldo a regnare sovrano e ad esso dovrà abituarsi. Sa però, visti i suoi precedenti allenamenti, che ormai qualsiasi sensazione corporea non è che un limite rispetto a quello che può effettivamente raggiungere. Sospira appena andando semplicemente a guardarsi intorno, per prima cosa con l’intento di ambientarsi e comprendere, seppur per ora superficialmente, il più possibile quel mondo. Solo così, infatti, potrà abituarsi ai rumori ma soprattutto andare poi ad espandere la sua coscienza e riprendere l’allenamento. Se ne sta lì, all’ingresso della pianura di fuoco, osserva con attenzione quelle pozze di putrida poltiglia in cui le anime continuano a sciogliersi, in una tortura infinita, implacabile operata dalle sue sorelle. Ne ammira quasi la poesia, ascolta accogliendo con gioiosa tracotanza le urla dei dannati, le ascolta. La farfalla è alle sue spalle, le ordina di sedersi ed eccola quindi accontentarla, piega le ginocchia sul terreno, i piedi vanno a formare la conca per ospitarla, una posa regale la sua, ordinata come si conviene agli abiti che sta indossando. Ascolta le sue parole voltando appena la faccia in sua direzione, lascia che alla regina sia visibile solo il lato destro del volto, il profilo, l’occhio che nemmeno la raggiunge, non ha più bisogno di vedere con i suoi occhi, ormai ha appreso come sentire e percepire. Il rosso del fuoco ribalza su quel volto candido, illuminandola sinistramente e donandole una bellezza unica, lei si è sempre accostata dal ghiaccio e al freddo; eppure, anche il katon sembra donarle. Annuisce appena a quelle parole e la lascia andare, sospira e torna a guardare davanti a sé [chk on] Prende dunque un profondo respiro, è ora di iniziare. Esattamente come i giorni o i momenti precedenti, non saprebbe dirlo, andrebbe a concentrarsi prima di tutto inspirando e lasciando che le sue percezioni vadano ad amplificarsi, nuovamente proverebbe ad usare i suoi sensi così da andare semplicemente a percepire tutto quello che la circonda. Fase uno, primo allenamento, ricorda e dovrebbe anche essersi velocizzata. Non c’è pensiero esterno che la distragga ormai, ha quasi fame di quel potere che è riuscita ad intuire, quel flusso in cui si è sentita immersa ma che non ha saputo afferrare, ma che ora brama, per la prima volta in via sua. Il chakra nuovamente verrebbe fatto fuoriuscire dai suoi punti di fuga, andando a riempire l’ambiente circostante, immettendosi appunto nel flusso della natura. Non si tratta di gelo ora ma di caldo, di fuoco e persino di sofferenza. Vorrebbe diventare tutt’uno con questo, persino con le anime. Non sono più le sue orecchie ad udire la sofferenza ma è lei ad urlarla per mezzo di quei dannati. Vuole la conoscenza, quasi dimentica di qualsiasi cosa l’abbia portata ad intraprendere il cammino cercherebbe solo di immergersi con tutta sé stessa in ciò che la circonda. Penetra nel tessuto stesso della natura. Silenzio e rumore al tempo stesso, ancora una volta lo percepisce quel potere, lo sente scorrere intorno a lei, lo sente scorrere in lei ma senza nemmeno poter immaginare la vera soglia, senza poterlo bloccare, afferrare. Conoscenza e potere ecco cosa la spinge a far uscire il suo chakra, ad alimentare quel flusso continuo che la vorrebbe legare alla natura stessa del Naraka, lei non è più solo morte, lei è semplicemente fine. [chk on] Eccola, quindi, ora andare a distaccarsi dal suo corpo, perdere coscienza di sé, lasciando ciò che era per andare alla ricerca di quel flusso, per buttarsi in esso. Con estrema attenzione cercherebbe semplicemente di utilizzare il suo chakra per rintracciare la fonte di quel potere. Quello che vorrebbe fare è dunque andare ad avere una consapevolezza maggiore e non limitarsi a farsi attraversare ma poter stringere in sé quel potere, seppur non miri ora al controllo. Bisogna però vedere il potere, percepirlo distintamente prima di poterlo controllare ed utilizzare ed è per questo che semplicemente andrebbe a vagare. Come sempre inizierebbe da quel terreno, bruciato, caldo e morente, in esso però resta la vita, resta il potere, perché è da esso che il fuoco trova giovamento, da lì che nasce e per questo parte proprio da quello che potremmo definire l’alimentatore principale della questione. Mente e chakra vagano, anima e sentimento, qualsiasi cosa potesse averla composta fino a qualche istante fa ora è slegato da quel corpo e completamente immerso nella natura, lo sente quel potere andrebbe ad immaginarsi un grosso artiglio, lunghe dita affusolate, unghie ancora più lunghe ed un immenso palmo, cercherebbe di avvicinarsi a quella fonte del potere, la vorrebbe vedere, lì con quella sfera pulsante di forza all’interno del terreno. Se fosse riuscita a visualizzarla andrebbe solo ad allungare l’artiglio che starebbe creando con la sua stessa mente, esso vorrebbe poi andare semplicemente ad avvolgersi intorno a quella sfera, per ora evitando di toccarlo, come se fosse una specie di immenso segnalibro, come se si fosse ancorata al punto di partenza, lo dovrebbe aver trovato ed intorno ad esso aver stabilito il vero e proprio inizio di quell’avanzamento di conoscenza[chk on]
Il potere della natura. Lo sente attraversarla, scuoterla con forza donandole nuove sensazioni, oltre al semplice corpo ma soprattutto a quelli che da sempre sono stati i suoi limiti. I capelli sono immobili, non c’è vento a soffiare in grado di scuoterli, eppure non li riconosce, non li sente. Semplicemente ha la consapevolezza del suo stato fisico seppur essendo ora altro, qualcosa di al di là, parte stessa di quel fuoco, di quelle urla e di quel caldo. Parte delle anime dannate, parte delle torturatrici e parte del Naraka. Una nuova sensazione la scuote, una consapevolezza del tutto diversa da quella che ha sempre posseduto. Lei e i suoi tormenti, le sue convinzioni e persino le sue azioni, non sono nulla se confortato a tutto quello che sta apprendendo ora. Non è che una parte però Stringe con quell’artiglio di chakra il potere della terra ma manca il fuoco, manca il resto della natura e il poterli fare suoi, possedere nello stesso modo in cui lei la possiede. Un dare e avere che solo adesso raggiunge il suo potenziale. Eccola quindi cercare di andare a riprendere il controllo della situazione, sforzarsi di restare concentrata non solo sull’immensità che sta sperimentando ma soprattutto su quello che le manca. Andrebbe quindi a cercare nuova fonte, a protendere il suo chakra verso il fuoco, verso tutte quelle fiamme che con prepotenza torturano le anime, andrebbe nuovamente ad espandersi, tenendo comunque nel suo primo artiglio il potere già scovato. Come un cane da tartufo che usa il naso andrebbe a setacciare tutto ciò che la circonda, che sovrasta il terreno alla ricerca di un indizio, di una strada, qualcosa che la chiami [chk on] Lo cerca, si muove sinuosa all’interno dello strato di atmosfera, di realtà che la circonda, il chakra viene spinto e sospinto alla ricerca di quell’ennesimo nucleo. Occupa ogni spazio disponibile andando a seguirne i fili di potere, lo percepisce attraversarla ogni istante di più ma ha bisogno di individuarlo per poterlo davvero fare suo, per quanto ora si concentri solo sulla capacità di agguantarlo e non manipolarlo. Non è più una semplice questione di Senjutsu, non si tratta più di proteggere le farfalle, no ora è una questione di interesse personale, per la prima volta davvero spinta ed interessata ad avere più forza dalla sua parte. Comprende, quasi inconsciamente, il desiderio provato prima da Katsumi e poi da Nemurimasen, capisce anche Rio e Tenshi, riesce finalmente a spiegarsi le loro azioni, quella loro ambizione. Ora che qualcosa di così grosso la pervade ha finalmente trovato la motivazione per agguantarlo. Continua, dunque, in quella sua ricerca, affamata e bramosa. Lo intravede finalmente, l’altra fonte di potere, così da poterlo sentire tutto. Nuovamente il suo chakra andrebbe a modellarsi, un lungo artiglio quello che vorrebbe immaginare ancora una volta. Una sfera che dirada potere, irradia forza e la attrae con forza. Dopo aver visualizzato nella situa testa il chakra si dovrebbe modificare, mentre lei continuerebbe, pronta anche ad esaurire le sue energie. Si protrae come esasperata, incapace di rinunciare a quello che vede, quello che sente ma non nel pieno, può solo lasciarsi sfiorare la mente dall’idea di quello che potrebbe succedere tenendo l’ennesima sfera nei suoi artigli di chakra [chk on] Finalmente dovrebbe esserci, i lunghi artigli scheletrici si dovrebbero dunque chiudere intorno a quella fonte di potere ed è a quel punto. Non stringe, non lo attraversa né tantomeno distrugge, prova solo a lambirlo, quasi trattenerlo ed unirsi ad esso con il suo chakra. Se fosse riuscita ora finalmente la sua sete di sapere dovrebbe venir saziata, donandole ora la percezione e la coscienza di ciò che la circonda, della potenza che l’attraversa. Contemporaneamente la sua mente va a fuoco, viene ghiacciata, una scossa la rianima e ancora subisce una rilassante doccia. Viene pervasa e finalmente dovrebbe poter percepire completamente quel potere, non solo come un passivo simulacro attraverso cui tutto scorre ma un soggetto attivo in grado di sentire quel potere, di lasciarlo volutamente passare attraverso sé stessa. Se ci fosse riuscita permarrebbe in quello stato senza andare ad interrompere, godendosi quella situazione e andando ad alimentarsi. Inconsapevolmente il suo corpo è ormai accasciato a terra, in ginocchio, non perché senza forze ma perché senza più un vero controllo. I polsi che ricadono sul caldo terreno di quella collina, l’abito ormai sporco anche della fuliggine, della cenere creata dai fuochi tutt’intorno a lei. Senza coscienza in un certo senso per quanto ancora sia lì, solo distaccata dal semplice corpo, presa nella natura, ora parte integrante di essa, non più un semplice essere vivente, non più solo una kunoichi o un’evocatrice ma Naraka[end]
Parte terza del SEN.
@Fufu per la visione
GG a me che l'ho finita ♥
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