Cure per il ciclope (?)
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Giocata di Corporazione
Giocata dal 15/01/2021 23:53 al 16/01/2021 01:20 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Sangue. Dolore. Vista offuscata. E' questo ciò che deve affrontare la Senjuu, quella notte. Si trascina per le strade di Oto, andando alla ricerca della propria casa. Quella casa in cui troverà il calore di cui ha bisogno in quel momento. Il dolore provocato da quella ferita non la fa muovere come vorrebbe. Non la fa pensare in modo razionale. Ha sfidato Kioshi. Gli ha detto che avrebbe sopportato ogni cosa pur di ottenere il potere. Gli ha detto che gli avrebbe dimostrato che lei sarebbe stata in grado di esserne all'altezza. Gli ha detto di bruciare quell'occhio. Quell'occhio sinistro, di cui ormai non rimane più nulla. La cavità oculare è completamente vuota, contornata da un macabro alone nero, di sangue misto a cenere. Vede il mondo quasi a metà, con la sola capacità dell'occhio destro. Tutto ciò, solo per ottenere quel potere. Solo per ottenere lo Sharingan. Per diventare abbastanza forte e portare indietro Onosuke, liberandosi, finalmente e completamente, dal proprio passato. Ma ogni cosa ha il suo prezzo. E lei quel, prezzo, lo sta già scontando. Avanza ancora lungo quelle strade, trascinandosi a forza i piedi, lentamente. La veste bianca del Crepuscolo è completamente zuppa di quella pioggia che quella sera non ha dato tregua. C'è del fango su di essa, segno che la rosata è restata sul suolo per qualche momento. Gocce di sangue dipingono ancora quella veste candida. Al di sotto di essa, ha una felpa nera corta che le arriva proprio sopra quella vita stretta. Una gonna a ruota nera le copre il ventre, ma lascia quasi completamente scoperte quelle gambe nivee, protette semplicemente da calze a rete, anch'esse nere, rotte in varie parti. Ai piedi porta degli anfibi neri, che si allacciano proprio sopra le caviglie, coperti di fango. I capelli rosa sono ricolmi d'acqua e, sulla sinistra, di sangue. Finalmente le par di vedere quella casa tanto agognata, nel buio di quella notte. Cerca a fatica la chiave all'interno della tasca della veste del Crepuscolo. La prenderebbe, dunque, inserendola nel chiavistello e facendo scattare la serratura. Aprirebbe la porta, lasciando che quelle poche forze vengano finalmente meno. Si inginocchia al suolo, grondante d'acqua, per poi stirarsi su di un lato, sul pavimento. Non ha nemmeno la forza di chiudere la porta dietro di sé. Fortuna vuole che Eryk era a casa quella sera e che si stava allenando come spesso accade anche se in questo momento era più un qualcosa sul proprio flusso di chakra velenoso più che allenamento fisico in quella routine che ha di allenarsi ogni sera. È seduto sul divano con le gambe conserte, lasciate scoperte interamente se non fosse per un paio di pantaloncini, così come il busto, coperto da una maglietta bianca senza stampe, mono tinta con un colletto tondo, semplicissimo pigiasma sostanzialmente. Un allenamento sul proprio flusso di chakra e su quell'antidoto unico che solo lui produce per il proprio veleno, cercando di applicarlo al proprio chakra basico per tentare un immunità automatica al suo veleno, uno dei vari tentativi che da sempre fa per conquistare le catene che lo vincolano a quel sangue maledetto dei Doku. < Hey Tenshi... > la va a salutare dal divano se non fosse che si allarma quando la sente collassare a terra e non riceve una risposta. Si alza e cammina verso la porta di casa, scattando tuttavia quando la trova a terra.Si butta sulle ginocchia per poi cominciare subito ad accertarsi delle condizioni, partendo dal vedere se è appunto cosciente o meno e se ha lesioni sulla schiena per poterla girare. Dovrebbe voltarla in maniera supina e, una volta che le ambrate si posano sul volto deformato della Senjuu, non può che ammazzare un grido di rabbia e preoccupazione in gola. Sono ninja, sono cose che vanno preventivate e lui è così: analitico. Inspira a pieni polmoni, rilasciando l'aria dalle narici e dalla bocca con le labbra che si allungano e schiudono al centro. Rapido analizza la situazione, partendo dalle mani che non sembrano portare segni di lotta, così come non ci sono altre abrasioni sul volto, solo quell'occhio bruciato. Non era stata attaccata, o almeno non si era trattata di una rissa e per bruciare un occhio intero a Tenshi di sicuro qualcuno di forte deve essere stato. < Che è successo? > le chiede infinel, cercando di infilare le braccia sotto il corpo di Tenshi, con le sinistra a sorreggerle la schiena e la destra sotto le ginocchia. Si rialza Eryk, grosso com'è senza neanche fatica, portandola infine sul divano ancora caldo dove si era seduto e soggiornava fino a poco fa. Si allontana giusto un attimo, recandosi in bagno per prendere un pò di materiale che ha dall'ospedale come garze, disinfettante, forcelle. Torna pure con le mani ancora bagnate ma pulite, lavate per renderle sterili. [Chakra on] E' cosciente oppure no? Sente la mente annebbiata. Sarà colpa di quell'occhio mancante? Solo adesso si rende conto dell'importanza di entrambi gli occhi nella stabilità di una persona. Il mondo sembra diverso, visto solo attraverso l'occhio destro ed il dolore sembra divorarle il cervello, dove quei nervi ottici sono stati brutalmente bruciati. Non sa se quella sia stata la scelta giusta. Non sa se aver intimato Kioshi a fare una cosa del genere sia stato troppo, anche per lei. Ma aveva bisogno di dimostrargli qualcosa. Aveva bisogno di dimostrargli il proprio coraggio. La propria fermezza. La propria mancanza di paura davanti ad una tale sfida. La sua capacità di sopportare quel dolore, in vista di un potere più grande. E' la voce di Eryk, però, a rassicurarla. Lui è in casa e lei si sente già serena, sono con il suono di quella voce roca. L'occhio destro vorrebbe osservare il Doku mentre si avvicina, ma quell'unico zaffiro pare non rispondere ai propri comandi, probabilmente per via del dolore acuto. Solo quando lui è accanto a lei, la rosata può focalizzare la propria attenzione e quel che rimane della propria vista su di lui. E' visibilmente preoccupato per le condizioni della chunin e questo un po' la rattrista. Pensa che, forse, quella di farsi bruciare un occhio è stata una scelta azzardata, egoistica. Non ha pensato a come l'altro avrebbe reagito. < Eryk > sussurra, facendo a fatica un sorriso sincero, come a dirgli di stare tranquillo, perché la rosata si riprenderà. Conosce le abilità mediche dell'altro e sa bene che non la lascerebbe morire. < Ho pagato il prezzo per il potere >. Lascia quella frase lì, sospesa nella stanza, mentre l'altro la solleva. Sente il calore del suo corpo, contro il proprio, freddo e bagnato dalla pioggia. Non sa se all'altro basterà solo quella frase per capire ciò che la rosata ha fatto solo qualche ora prima. Il chunin già sa a quale potere la Senjuu punti, ma ci sarebbero ancora tante altre cose da aggiungere. Ma in quel momento non ne trova la forza, perché i pensieri sono troppo confusi. E quindi sta lì, inerme, su quel divano, mentre attende che l'altro torni da lei. Se non avesse entrambe le mani impegnate a tenere utensili e a reggerla, si sarebbe già tirato uno schiaffo in fronte a sentire quella frase. Scuote il capo mentre appoggia quelle mani grandi e roche sullo zigomo e sulla fronte lato sinistro, aprendo con i pollici la cavità oculare, cercando di non mettersi in mezzo tra lui e il lampadario. < Ahaaaah... e il prezzo prevedeva pure la totale distruzione pure del nervo ottico? > scuote il capo in senso di disappunto, sarebbe stato molto meglio che se lo fosse asportato lasciandogli il nervo intatto pronto per essere ricollegato alla macula non appena avesse ottenuto lo sharingan. Non gliene fa un cruccio, sa che quello che ha fatto è più o meno necessario, eppure non può che mordersi le mani a tanta avventatezza. < Dimmi che almeno hai già l'occhio nuovo che ti devo trapiantare Tenshi, è inutile che ci giro troppo attorno, bruciare il tutto è stata una cazzata trementa. > Le spiega dandole la sua opinione da medico appunto e da genetista qual'è, con le operazioni chirurgiche che sono tra le sue competenze. < Il nervo ottico è stato bruciato ed è deteriorato. Non ti nego che ho bisogno di un occhio che abbia una radice forte e che dovrò rimuovere l'estremità cauterizzata del nervo, tuttavia ci dobbiamo muovere prima che muoia. Non hai troppo tempo...> le spiega, aspettandosi da lei che almeno abbia un occhio da fargli trapiantare, uno sharingan. Insomma si è fatta incenerire un occhio per tornare a mani vuote, non è un qualcosa che si aspetta da lei, va bene il prezzo del potere e tutto quanto ma non così, non in questa maniera dopo che avevano riconosciuto che si dovevano liberare di quelle catene, non era quello il modo corretto. Attinge alla sua riserva di chakra già impastato, concentrandosi sulla composizione proprio per attingere al terzo tipo di chakra che ha a disposizione: quello medico conseguito in seguito ai suoi studi, chakra che lo ha tenuto in vita proprio alle mura. Quella sensasione di calore, quell'energia verrebbe reindirizzata propro tramite gli tsubo, verso i palmi, cospargendoli di quell'energia visibilmente verde, poggiandoli entrambi su ciò che rimane, sul cratere superstitte di dove un tempo ci stava un occhio azzurro come il cielo, almeno per chiudere le ustioni e alleviarne il dolore. [Mani curative][Chakra 35/45]
Giocata del 17/01/2021 dalle 13:40 alle 16:52 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Quel prezzo era stato molto alto, è vero. Avrebbe dovuto, forse, agire in maniera più razionale, sfidare Kioshi in un altro modo. Ma si sa, lei ed i ragionamenti razionali non vanno esattamente d'accordo. Se adesso avesse anche l'altro occhio e non stesse provando tutto quel dolore, sicuramente ammiccherebbe ironicamente all'altro. Ma lei è fatta così, aveva bisogno di dimostrare a se stessa che ce l'avrebbe fatta. Più che un atto di coraggio, quello è stato un atto di fede: vuole credere in se stessa. Vuole credere che riuscirà ad ottenere ciò che vuole. Vuole credere che riuscirà ad avere lo Sharingan. < Sono brava nelle cazzate, lo sai > cercherebbe di scherzarci su, di prendere alla leggera quella situazione, che probabilmente di divertente non ha proprio un bel niente. Ma vuole prendere la vita come viene. Non vuole più rimanere fossilizzata in pensieri. Fossilizzata, ancora, nel passato. C'era rimasta per troppo tempo, in quel limbo tra passato e presente, in cui lei stessa non riusciva a distinguere ciò che separava le due cose. In cui lei stessa non riusciva a muoversi. In cui non riusciva a distinguere i veri sentimenti da quelli che ormai erano svaniti. E incontrare di nuovo il Doku, dopo più d'un mese, parlare con lui, apertamente, con il cuore in mano, glielo aveva fatto capire: quella situazione non poteva andare avanti ancora per molto. Ciò che ha fatto, farsi bruciare quell'occhio, è stato il primo passo per liberarsi definitivamente del passato. Per liberarsi definitivamente da ciò che ancora la lega ad Onosuke. Lo salverà, come ha promesso a se stessa, perché il senso di colpa è davvero grande. Ma non ritornerà sui propri passi. Perché adesso, il proprio cuore appartiene ad un'altra persona. Una persona che la rende migliore. Una persona che la rende se stessa. < Non ho lo Sharingan, Eryk > esclamerebbe infine, mentre il torpore del Chakra medico invade il proprio viso niveo e quella cavità oculare dove fino a qualche ora prima vi era uno zaffiro. Sa che adesso, probabilmente, l'altro sarà arrabbiato con lei e, più di ogni altra cosa, preoccupato. Ma lei ha già una via d'uscita per quella situazione. O, almeno, così spera. Ci sono diversi livelli per descrivere ciò che è andato storto e sicuramente 'cazzata' è altamente riduttivo per la situazione in cui si è cacciata da sola alla ricerca di quell'obiettivo che si è posta, che si sono posti per chiudere definitivamente con il passato. < Stai zitta e non muovere i muscoli facciali. Già arrivando fino a qui hai perso una marea di sangue e la cavità così esposta alla sporcizia potrebbe essersi già infettata a dovere. > glielo intima, apprezzando quel suo voler sdrammatizzare la situazione che comunque di per se è molto grave dato che è tornata a casa con un occhio in meno e per di più senza Sharingan. Scuote il capo, di nuovo, in segno di disappunto, sostanzialmente non è stato uno scambio bensì lei che ha perso un occhio per la possibilità di avere appunto accesso a uno di quei bulbi scarlatti dalle tomoe nere, famoso in tutto il mondo ninja per le loro proprietà di doujutsu, riconosciuto come probabilmente il migliore di tutti. < Immagino tu abbia fatto ciò che ritenevi necessario. > conclude infine, non preoccupandosi oltre e rassicurandola con quella frase, come a farle capire che ha capito il suo punto di vista. < Certo, mi mancherà il tuo sguardo da cerbiatto. Ora al massimo mi fai uno sguardo da ciclope... > Continua a concentrare quel flusso di chakra curativo nei palmi della mano, continuando a infonderlo per pulire e arrestare l'emorragia, chiudendo i tessuti bruciati e lacerati per rendere il tutto almeno salvabile data la natura del trauma che Tenshi ha subito, non la migliore opzione per rimuovere un occhio, questo è poco ma sicuro. [Mani curative][Chakra 34/45][PF recuperati fin ora 16/50] Ciò che più le piace di Eryk è sicuramente il fatto che non la giudica per gli sbagli che ha commesso. Certo, si arrabbia naturalmente, come farebbe ogni umano che debba sopportare la psycho-rosata al proprio fianco. Eppure, continua ad accettarla, sempre. Di cazzate ne ha fatte tante, ma lui è sempre stato lì con lei, a parlare, a cercare di rimediare. Perché probabilmente, il Doku è l'unica persona che davvero può starle accanto, senza intaccare la sua personalità. Senza renderla una persona diversa. Adesso il dolore comincia a farsi man mano più lieve e, finalmente i muscoli di tutto il proprio corpo cominciano a rilassarsi. E così anche i suoi pensieri. < Mmm > mormorerebbe a quell'ordine, cercando di non muoversi, di non aggiungere altro. Il fatto è, però, che avrebbe voglia di raccontargli cosa è successo. Avrebbe voglia di raccontargli di quell'incontro con l'Uchiha, di cosa egli le abbia fatto vedere. Avrebbe voglia di raccontargli cosa ha sentito dentro, quando ha sfidato Kioshi, intimandogli di bruciarle l'occhio. E che tutto ciò di cui la rosata ed il chunin del veleno avevano parlato in quella vasca da bagno solo pochi giorni prima, era stato dimostrato da quell'illusione a cui ha avuto accesso grazie al Kokukage: ciò che la lega ad Onosuke, ormai è solo quella promessa. Non le importa cosa il konohano vorrà dopo. Perché lei tornerà ad Oto. Tornerà da quella che è diventata la sua famiglia. Eryk. E si tiene dentro queste cose, per il momento, assecondando l'ordine dell'altro. < Mm > mormora ancora, facendo un lieve cenno con la testa per dire che sì, ha fatto ciò che riteneva necessario in quel momento. Non solo per dimostrare a Kioshi di essere abbastanza forte da sopportare quel dolore. Ma per dimostrarlo anche a se stessa. Ma ecco che poi non riesce più a stare ferma, mentre gli zigomi scivolano verso l'altro e le labbra si distendono in un sorriso divertito alla battuta dell'altro. Una risatina mozzata vien fuori ugualmente da quelle labbra, ma poi il volto si fa stranamente serio, mentre nella sua mente compare un dubbio atroce. < Mi amerai anche senza un occhio? >. L'unico occhio che le è rimasto si sposta, alla ricerca dello sguardo ambrato altrui. Sa che è una domanda stupida, ma se quell'elemento estetico cambiasse ogni cosa? Non riesce a toglierselo dalla mente, come una bambina capricciosa che vuole ad ogni costo sapere. Processo che si ripete, energia curativa che continua a venir immessa in quella cavità che ora è vacante, vuote, un buco nero che gli fa percepire incredibilmente quella mancanza dell'occhio color mare che era lì a guardarlo ogni mattina che si svegliava e apriva gli occhi, i suoi ambrati. C'è tempo, nessuno gli corre dietro, hanno una vita davanti e sicuramente il momento per parlare arriverà a breve, sopratutto adesso che ha finito di curare la parte più delicata di quella ferita evitando che appunto venga infettata. < A cure terminate tienilo bendato, il nervo ha l'estremità bruciata quindi non dovresti sentire troppo dolore, tuttavia è esposto e quindi freddo e vento li sentirai comunque. > le comincia a spiegare la situazione senza girarci troppo attorno mentre quell'energia curativa continua a rimetterla in sesto. < A occhio ottenuto comunque dovrò tagliare l'estremità bruciata e connetterlo a quello del bulbo oculare nuovo, sentirai pareccio dolore, è meglio che ti prepari all'idea dato che dovrò unire i due nervi insieme e sperare che il tuo corpo non rigetti il nuovo organo. > le spiega le sue preoccupazioni, non tanto curarla che quello è l'ultimo dei mali ma, da genetista a genetista, è sicuro che Tenshi possa benissimo capire la situazione in cui si trova da un punto di vista medico e distaccato, neutrale. Vederla sorridere è indice che il dolore si sta pian piano sopendo, scemando di intensità nel frattempo che le cure proseguono in maniera continua. < Non lo so... ci devo pensare...> fa il finto tonto, guardando un pò in aria per fare il pensieroso. Sposta un secondo quelle mani per guardarla bene in viso per poi abbassare il capo alla ricerca delle sue labbra in maniera da farle incontrare con le proprie. < Ti amerei anche senza l'altro occhio e senza arti. Non chiedermi più un qualcosa di così superficiale. > le bisbiglia, labbra contro labbra con quella solita voce roca e soave, prima di rialzarsi di nuovo e riprendere con il processo di cure. [mani curative][chakra 33/45][PF recuperati fin ora 24/50] Come sempre ha dato ha l'altro una marea di problemi di cui occuparsi. Essendo una ferita sul viso, aveva bisogno di qualcun altro che la curasse per sé, probabilmente da sola non ci sarebbe riuscita. L'altro problema è che dovrà essere lui a metterle lo Sharingan, qualora riuscisse a trovarlo. Fare un'operazione del genere da sola è estremamente difficile ed il dolore renderebbe tutto più complicato. Sa già, comunque, quali sono le avvertenze e le complicazioni, sia della guarigione, sia dell'operazione, anche se non lo ha mai provato sulla propria pelle. Sarà sempre un'esperienza nuova, no? Comunque, nonostante già sappia ciò che Eryk le sta dicendo, lei annuirebbe, pensando in realtà a quanto sia sexy il proprio medico. Un barlume di malizia, difatti, percorrerebbe l'occhio destro, mentre le labbra si distendono appena in uno dei suoi sorrisi maliziosi, segno che il dolore stia svanendo sempre più, lasciando spazio ad altri pensieri più importanti (...). Si sta riprendendo, difatti, la Senjuu, che adesso può lasciarsi andare, rilassarsi sotto quelle mani dell'altro, che le infondono quel calore così piacevole. < Lo so bene >. Certo, se il proprio corpo rigettasse il nuovo occhio, sarebbe un gran problema. A quel punto, dovrebbe andare alla ricerca di un altro occhio o, peggio, accontentarsi del solo occhio destro per tutta la vita. Ma si sente stranamente fiduciosa, sarà per l'effetto rilassanti delle mani terapeutiche sopra il proprio viso che, come una droga, alleviano il suo dolore facendolo pian piano sparire. Andrebbe a chiudere per qualche secondo l'occhio destro, prendendosi qualche minuto per rilassarsi mentre l'altro continua a curarla. Ma ecco che solo dopo qualche attimo, quell'occhio si sgrana, in uno sguardo alquanto raccapricciante, mentre l'altro fa il finto tonto. Eh no, caro Eryk, la psycho-queen non ti lascerà andare così tanto facilmente. Ma basta qualche secondo per far nuovamente addolcire quello sguardo. Perché il Doku avvicina le sue labbra a quelle di lei, pronunciando quella frase che le scalda il cuore. Gli lascia un tenero bacio, prima che l'altro si risollevi e continui con il suo lavoro. Sul viso della rosata, un sorriso angelico e soddisfatto. Sposta appena le mani proprio per valutare bene lo stato di guarigione della ferita la quale ormai è a un buon punto. < Ormai la parte critica dovrebbe essere passata. Anche se senti meno dolore non vuol dire che puoi comunque prendere e andare in giro o fare sforzi: hai perso tanto sangue e quello come sai non possiamo ripristinarlo con il chakra medico.> precisazioni che da quando gli capitava di lavorare in ospedale a Kusa e che ormai fa parte della sua deformazione professionale, quando gli chiedevano una mano nei reparti e non poteva stare in laboratorio a svolgere le proprie analisi ed esperimenti del caso, come quel progetto che dovrebbero riprendere che avevano abbozzato proprio insieme Tenshi ed Eryk. Riparati ormai i danni del nervo ecco che le attenzioni dell'energia si muovono verso i tessuti interni dell'orbita oculare, cominciando a curare le ustioni che ha riportato almeno per rendere la cute sana e pronta a ricevere un altro trapianto di occhio, che sia sharingan o un altro occhio qualsiasi a questo punto. Quella malizia la coglie eccome, peccato che non sia in camice da ospedale altrimenti si sarebbero pure potuti divertire. < Mi dica, paziente, come si sente oggi? >le domanda in modo ironico e allo stesso tempo provocatorio, sicura che possa capire a che cosa sta alludendo Eryk con quel modo di porsi e quel gioco di ruolo tra paziente e dottore. < Devo dire che è una brutta ferita ma non intacca la sua bellezza, se mi posso permettere. > Fa il broccolone e chissà che nella testolina bacata di Tenshi magari non si chieda se faceva lo stesso con qualche paziente che ha curato con successo, magari approfittandosi proprio del fascino del camice bianco.[mani curative][chakra 32/45][PF recuperati fin ora 32/50] Adesso quella situazione comincia a farla divertire sul serio. La cavità oculare vuota ormai sta del tutto guarendo, dovrebbe mancare poco. E quindi lei si sente sempre più leggera ed in vena di scherzare. Non le dispiacerebbe, in effetti, vederlo con un camice bianco mentre la cura. Certo, se poi sotto quel camice non indossasse proprio nulla, sarebbe ancora meglio. Ma sorvoliamo su questi pensieri sempre più maliziosi della Senjuu. Annuisce, dunque, alle prime parole dell'altro, pensando che sì, ha bisogno certamente di riposo, ma quel riposo potrebbe essere alquanto interessante: osserverebbe Eryk cucinare per lei, portarle il cibo in tavola, allenarsi mentre le gocce di sudore scivolano su quei muscoli (sta di nuovo facendo pensieri maliziosi, vero?). Insomma, sarebbe la regina di casa e la cosa non le dispiacerebbe. Il sorriso si fa sempre più malizioso, mentre quelle cure avanzano, accompagnato da quel gioco che si è appena creato tra i due. < Oggi mi sento... senza un occhio > adesso il sorriso si trasforma in quello da ebete, per la squallida battuta che lei stessa ha appena fatto. E nuovamente, poi torna quel sorrisetto, mentre l'occhio destro viene percorso da un nuovo barlume. < Però, devo dire che ho un altro dolorino, proprio qui > la mancina scivolerebbe verso la propria minigonna nera, afferrandone un lembo. La solleverebbe appena, mentre quel gioco prende una piega sempre più provocante. Poi ascolterebbe le successive parole dell'altro , osservando quei suoi occhi ambrati e quei capelli corvini < Grazie dottore, accetto il complimento > perché lei accetta sempre i complimenti < ma non vorrei che facesse questo tipo di apprezzamenti anche ad altre pazienti... > lo sguardo andrebbe a diventare dolce, come quello di un cucciolo indifeso e le labbra si piegherebbero verso il basso, facendo il musino triste. < Sa, io sono molto gelosa... >. La destrorsa, adesso, si poggerebbe sul petto dell'altro, risalendo verso il collo altrui, in un tocco sensuale. Concentrarsi con Tenshi che lo provoca non è esattamente facile e di sicuro se la dovesse valutare per le sue provocazioni, sarebbe a un livello da Tessai per quanto è brava e per quanto riesce a tirarlo in mezzo. Diammine mollerebbe tutte quelle cure e proseguirebbe con quel gioco di ruolo se solo non fosse Eryk, già perchè se pur quelle frasi e modi di porsi hanno un effetto biologico evidente sul corpo del ragazzo i quali non si limitano solo a sudare freddo o al battito accelerato del cuore. Meno male che la battuta squallida lo riporta con i piedi per terra e lo tiene ancorato lì, altrimenti avrebbe indagato personalmente e con priorità assoluta l'altra fonte di dolore indicata dalla ragazza rosata. < No suvvia cosa pensa, che faccio complimenti a tutte le mie pazienti? > fa pure spallucce mentre glielo chiede, lasciandosi toccare tutto da quella mano che va a cercare quel petto coperto solo da una maglietta fino a trovare il collo scoperto con quel pomo d'adamo che causa un dislivello sulla gola. Si era rasato di nuovo quindi la pelle era tornaa a essere bella morbida. < Al massimo posso chiederle di chiudere un occhio... sa come si dice: occhio non vede, cuore non duole... > Inarca pure un sopracciglio a quella battutaccia rispondendole pan per focaccia . Leva le mani un attimo per vedere appunto lo stato della ferita con i bordi che ormai sono l'ultima cosa che rimane da curare mentre i tessuti all'interno sono belli che guariti ormai. Fa comunque schifo da vedere ma almeno non dovrebbe farle più male. <Dai, abbiamo quasi finito. Ti preparo dopo una bistecca ai ferri così da ripristinare un pò di ferro e sangue che ne hai bisogno. > [mani curative][Chakra 31/45][PF recuperati fin ora 40/50]
Giocata dal 17/01/2021 22:51 al 18/01/2021 00:07 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Sente la pelle altrui sotto le proprie dita, quella pelle da cui non vorrebbe mai separarsi. Non più. Perché in quel mese senza di lui, ha capito quanto l'altro fosse importante. Non ha bisogno di lui solo fisicamente, per soddisfare i propri desideri o per fargli curare le proprie ferite. Ha bisogno di lui umanamente. In modo genuino. Ha bisogno che lui le stia accanto, così come lei starà al fianco di lui. Ovunque egli vada, lei lo seguirà. Perché lui è la sua famiglia. Ride a quella battutaccia che l'altro lancia di rimando, socchiudendo l'occhio destro. Nonostante abbia appena perso una parte importante del proprio corpo, la rosata è felice: perché lui è al suo fianco. La destrorsa adesso si sposterebbe dal collo alla guancia sinistra altrui. Guarderebbe ancora quegli occhi ambrati. Avrebbe tante cose da dirgli ancora, come se non potesse tenersi tutto dentro e volesse ad ogni costo raccontargli ogni cosa. Ma l'unica cosa che in quel momento dice, in un sussurro, è < Mi dispiace averti dato questi problemi >. Come sempre, si sente in dovere di scusarsi. Sa che con lui non c'è bisogno, sa che il Doku non ha bisogno di scuse e ringraziamenti. Ma lei è fatta così, si sente sempre in dovere di scusarsi o ricambiare il favore, soprattutto se si tratta di lui. Perché le è rimasto sempre accanto.E lei, invece, più volte gli ha voltato le spalle. Non sa come l'altro, in effetti, sopporti una persona come lei. Non riesce a sopportarsi lei stessa, figuriamoci! Ma sa che lo vuole ancora accanto. Perché, in fondo, l'amore è un sentimento egoistico. E lei vuole avere l'altro tutto per sé, sempre. Lo sguardo di lei adesso si addolcirebbe, lasciando cadere quel gioco di ruolo e tornando alla realtà. Il dolore, intanto, è quasi svanito. < Adoro le tue bistecche > le viene l'acquolina solo a pensarci. D'altronde lei non è mai stata una brava cuoca ed ha conosciuto la buona cucina solo da quando ha iniziato a vivere con Eryk. La destrorsa, intanto, continuerebbe a carezzare la guancia dell'altro, in un movimento delicato e cadenzato, quasi a volerlo ringraziare per ciò che sta facendo. E per tutto ciò che egli ha già fatto per lei. Continua con il trattamento ormai prossimo alla fine, con il pericolo sventato, con quella orribile bruciatura ormai arginata e curata anche se non può ricreare dal nulla ciò che è stato distrutto, non ha quel potere e le mani curative non funzionano in quella maniera purtroppo. Si prendere quelle carezze in quegli attimi intimi e romantici che ormai hanno più di frequente da quando si sono dichiarati e hanno deciso di mettere fine a quello che erano per diventare a conti fatti una coppia. Non cambia sostanzialmente nulla rispetto a prima se non che non devono più mettersi paletti per proteggersi con quella bugia che si erano detti, forse erano una coppia prima ancora di saperlo, già da quando a Konoha si era trasferito da lei a vivere. Sorride con mezza bocca, alzando il lato destro mentre chiude quegli occhi d'ambra. < Non è la prima volta e sappiamo entrambi non sarà di certo l'ultima. > le risponde così, inutile dirle di nuovo che non serve che si scusi con lui o che lo ringrazi, appunto perchè Eryk è fatto così e si è sempre donato a lei, accettandone anche questi lati così difettosi ma che tutto sommato compongono il carattere di Tenshi, infondo tra i due quella più giovane è proprio la Senju, avrà tempo di crescere e maturare sicuramente, sopratutto stando al suo fianco dato che la va a bilanciare in quel suo carattere estremamente impulsivo a volte. < Non so se ti riferisci alla mia cucina o a qualche parte del mio corpo... > le risponde perplesso cercando di capire esattamente se fosse una delle sue solite battute maliziose o le stava venendo davvero fame. Non rimane praticamente nulla da curare, quei tessuti ormai si erano ripresi ed erano tornati sani e normali anche se appunto privi di un occhio. <Dovremmo esserci, l'ultimo ritocco e poi ti fascio bene l'occhio che lo devi tenere al chiuso e pulito.> le sottolinea di nuovo, rimanendo comunque nel ruolo del dottore anche fuori da quel gioco di ruolo per l'appunto, tanto aveva appunto preso tutto il materiale necessario prima di iniziare a curarla. [Mani curative][Chakra 30/45][PF curati fin ora 48/50] Sì, forse lo erano sempre stati. Erano sempre stati una coppia, pronti a lavorare insieme, pronti a cercarsi in qualsiasi momento. Pronti ad affidarsi l'una all'altro. Ma a lei serviva del tempo per ammetterlo. E, probabilmente, anche a lui. E, finalmente, quel periodo che hanno trascorso l'uno lontana dall'altra, ha aperto i loro occhi. Ed hanno cominciato a vedere il mondo da un'altra prospettiva. Una prospettiva in cui non possono più stare lontani. Farebbe spallucce alla prima affermazione dell'altro. Vorrebbe dirgli che no, non sbaglierà più, che non si caccerà più in ulteriori guai. Ma sappiamo tutti che non può andare così. Perché la sua impulsività la porta ad agire d'istinto, piuttosto che razionalmente. Difatti, quello razionale nella coppia è proprio il Doku, non di certo lei. Il dolore, intanto, è quasi del tutto svanito. Anche stavolta, non sa come sarebbe andata se lui non fosse stato lì con lei, pronto ad aiutarla. Sente che le proprie forze sono quasi del tutto tornate, se non fosse per quella spossatezza, probabilmente causata dall'ingente perdita di sangue e da quei vestiti ancora zuppi d'acqua piovana che probabilmente le causeranno un raffreddore. Ma certamente, curare quella ferita era più importante che farsi una doccia calda ed indossare il pigiama caldo, in quel momento. Ascoltando le successive parole di Eryk, nuovamente quel sorrisetto malizioso farebbe capolino sul suo volto. < Potrei riferirmi ad entrambe le cose > sussurrerebbe, mentre quella mano destra continuerebbe a carezzare la guancia dell'altro. Adesso che si sente meglio, sarebbe anche pronta a saltargli addosso. Evita di farlo solo perché il suo medico personale le ha detto di stare a riposo. E così farà, per quella sera. Finalmente, poi, l'altro le annuncia che il lavoro è quasi finito. Fortunatamente, per stavolta non è morta di setticemia. < Va bene, doc > annuirebbe, lasciando che l'altro finisca di curarla. Che dire... me no male che i fatti odierni sono accaduti DOPO il periodo di pausa che c'è stato tra i due, altrimenti senza un occhio chissà che cosa potrebbe aver visto Tenshi quando quel periodo ha aperto gli occhi a entrambi. Inoltre si sa che la prospettiva è diversa avendone solo uno, cambia proprio a partire dalla percezione della profondità! Scherzi a parte finisce quel trattamento, interrompendo infine il flusso di energia curativa sui palmi delle mani. Abbassa a sua volta le braccia, abbastanza stanco per l'intervento sostanzioso che ha dovuto eseguire su quella moribonda Tenshi. Afferra dunque un pezzo bello grande di bambagia, apportandolo sopra la cavità oculare vuota, in maniera da proteggerlo ulteriormente da infiltrazioni. Segue uno di quei cerotti quadrati grossi per tenere in posizione appunto il cotone, incollandosi praticamene sopra il sopracciglio e allo zigono e infine la benda in maniera diagonale, passando sopra e sotto l'orecchio, lasciandolo comunque scoperto e nascondendo il bendaggio tra la chioma rosea di Tenshi. È ovviamente un qualcosa di provvisorio, nella speranza che possa trovare presto un rimedio a quella situazione. <Cambiamo il bendaggio ogni giorno e te lo tengo d'occhio... scusa il gioco di parole... se dovesse infettarsi o secernere pus. Ora fila a lavarti mentre io preparo la cena. > finisce dunque il suo lavoro, abbassando finalmente le braccia, infilando quelle mani in tasca a tirare fuori una delle sue solite sigarette, accendendosela immediatamente per poter finalmente fumare visto che ne voleva una dal momento che era collassata all'ingresso di casa. Aspetta che Tenshi se ne vada in bagno per sedersi a sua volta sul divano dove l'aveva coricata per poi appoggiare i gomiti sopra le ginocchia e buttare il capo in basso. La mano sinistra si infila tra i capelli corvini a coprirsi il viso mentre quelle ambrate si abbassano sulla destra che tiene tra indice e medio la sigaretta dal filtro, notando solo come ora inizi a tremare la mano, come se finito il momento di concentrazione e adrenalina, ecco che tutta la paura e l'ansia si arrampicano sulla spina dorsale e lo cominciano a divorare... c'è andato vicino. Si concede un paio di minuti per riprendersi per poi alzarsi e dirigersi verso la cucina per preparare la cena. [Mani curative][Chakra 29/45][PF curati fin ora 50/50][end] Finalmente, quel processo curativo finisce ed il dolore scompare. Certo, la ferita andrà tenuta ancora sotto controllo, ma per il momento è già stato fatto tutto il possibile. E questo, solo grazie ad Eryk. Lascia che l'altro le metta una benda sull'occhio e attorno al capo, così da tenere al riparo quella cavità oculare ormai vuota. < Mm! > mormorerebbe, mentre andrebbe ad annuire con la testa. A quel punto, la rosata ha abbastanza forze per alzarsi da sola. La vista non è più offuscata, ma ancora deve capire bene come muoversi con un occhio solo. Tiene le braccia aperte, come a mantenere l'equilibrio. Tutto è cambiato. I suoi sentimenti per Eryk sono diventati un fuoco che non può essere spento. Il Doku è diventato la sua famiglia. E lei si ritrova con un occhio in meno. Ancora, quel percorso verso l'allontanamento dal passato è appena iniziato, accettando i propri sentimenti per il chunin del veleno e decidendosi una volta per tutte di fare qualcosa per ottenere lo sharingan. Spera che finalmente riuscirà a liberarsi dell'ultima cosa che la tiene ancora legata al proprio passato. Ha fiducia nelle proprie capacità. Ha fiducia in Eryk. Dovunque lei vada, lui la seguirà. Qualunque cosa faccia lui la asseconderà. Non ha paura del proprio futuro. Perché sa che il Doku sarà lì a stringerle la mano e a tirarla su quando cadrà. Prima di entrare in bagno, darebbe un ultimo sguardo a quella persona così speciale che ha accanto. Osserva come l'altro si sieda sul divano e si accenda una sigaretta. E nota come la sua mano tremi. La rosata, quella sera, ha fatto una scelta azzardata. Se non fosse riuscita a tornare a casa, sarebbe potuta morire lì, al lago nero, lasciando Eryk da solo. Eppure, è arrivata fin lì, con un solo pensiero: raggiungere la persona che ama e poterla baciare nuovamente. Ed è per quel motivo che, prima di entrare definitivamente in bagno, tornerebbe nuovamente verso il divano, dove ora è seduto l'altro. La destrorsa si distenderebbe verso la guancia sinistra dell'altro. Il viso si abbasserebbe. E le labbra lascerebbero un dolce bacio sulla sua fronte. < Ti amo > sarebbe tutto ciò che la rosata direbbe, prima di dirigersi in bagno e fare una doccia calda. Perché l'altro non ha bisogno di ringraziamenti. Ha bisogno d'amore. [END]