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con Tachiko, Touma

21:40 Touma:
 [Strade] La tempesta ormai perdura da giorni, settimane, mesi. Se Touma non fosse sicuro di essere a Konoha, direbbe di trovarsi nel villaggio della pioggia. Il lungo mantello nero protegge la figura longilinea del genin dalla furente pioggia. Cammina sotto le pensilline a bordo strada, permettendogli così di camminare a viso scoperto con il solo coprifronte della foglia a ripararne le tempie. I capelli sono raccolti da una lunga coda che muore all’interno del mantello, così come la totalità del suo equipaggiamento, dai guanti ai vambracci, passando per i kunai nella sua sacca e il borsello con all’interno fuuda, carte bomba e pillole rigeneranti. Il passo è lento e sicuro lungo le tortuose strade della città, ma è una zona che lui conosce fin troppo bene e non ha problemi a muoversi al suo interno. Alla mano destra regge un sacchetto dalla quale esce del vapore, qualcosa di caldo al suo interno. Si avvicina dunque alla casa materna, luogo dove ha vissuto fino alla morte della madre, momento in cui ha dato una svolta alla sua vita ed intraprendere la via che gli ha strappato la sorella, in un modo o nell’altro.

21:47 Tachiko:
  [Strade] Usare le pensiline per proteggersi dalla pioggia? MA QUANDO MAI!?. Tachiko si trova invece in mezzo strada, saltellando allegramente con quel kimono ormai quasi inesistente per via dell’umidità. I capelli sono lasciati liberi di essere appesantiti sulle spalle mentre alle gambe, sotto a quel kimono nero con fiori di sakura rossi al fianco, delle calze contenitive nere per proteggersi dal freddo ed un fodero con dentro un coltello da cucina, il solito. Tabi ai piedi per proteggere la pianta dei piedi dal terreno, anche se inutile adesso. < Tutturu! Quindi andiamo a casa tua?> direbbe la ragazza cercando di saltare in quante più pozzanghere possibili, insomma, la Zia la bacchetterà per bene. Sotto al kimono, come una fascia di garze, si nasconde il marchio dei sacrificati, ancora bello presente e pronto ad esplodere in quelle lacrime di sangue. Gli occhi rossi della ragazza osserverebbero prima Touma e poi la strada mentre le persone che, malaugurate, si trovano come loro di fuori la osserverebbero con un moto di stranezza e timore. < Dovresti provare Mocchan! E’ divertente! > direbbe poi andando a saltare a pie pari dentro una di quelle pozzanghere facendo volare l’acqua per via dell’urto.

21:56 Touma:
 [Strade] Il passo è quasi telecomandato verso la sua casa natia, mentre una piccola vespa ronza attorno alla sua figura non curante della pioggia. <Tachi, ti stai bagnando come un pulcino…> facendo un profondo sospiro, fintamente biasimevole <Se riuscirò a trovare delle risposte al ritorno mi farò tutte le pozzanghere fino a casa, ok?> non vi è ironia nelle use parole, anzi, dal tono sembrerebbe molto serio. <Grazie per avermi accompagnato..> proferisce mantenendo l’attenzione sulla strada <Non se…> stoppa con forza le sue parole, socchiudendo gli occhi e cercando di mantenere la calma, una calma che è bene non perderla se non vuole riattivare il marchio posto dietro la sua schiena, quel doloroso fardello che si porta da un po’ di tempo ormai. Il passo inizia a rallentare fino a fermarsi del tutto davanti ad una piccola costruzione, classica casa di Konoha suddivisa in due piani. <Siamo arrivati..> proferisce alzando lo sguardo verso la costruzione, deglutisce pesantemente mentre inserisce inizia a rovistare all’interno delle tasche dei pantaloni un mazzo di chiavi con un piccolo ciondolo usato come portachiavi. Le inserisce e, dopo un profondo sospiro, ruota il pomello per entrare al suo interno. <Vieni, così possiamo anche mangiare un boccone al caldo e al riparo della pioggia, ti ho preso anche i tuoi mochi preferiti.> dopotutto bisogna pur ripagarla quella piccola vespa.

22:18 Tachiko:
  [Strade] Lo sguardo della ragazza si fermerebbe su Touma facendo un cenno di confusione < Mh? Come si bagnano i pulcini?> direbbe poi continuando ad inzupparsi. < Oh si! Saltiamo insieme Mocchan!> direbbe la ragazza che continua con il suo gioco senza avere remore nel farlo. Continua a camminare andando a togliere quelle ciocche bagnate dal viso così da poter vedere. Si ferma però quando sente le parole del Genin. Ecco che osserverebbe la porta che Touma sta per aprire < Arrivati!> alzerebbe la mano come ad avvertire il gruppo di essere giunti a destinazione (?) < …perché mi ringrazi? Mi chiedi ed ho detto di si, semplice!> concluderebbe prima di stringersi nelle spalle. < Oh! Tachiko è contenta! > direbbe andando a battere le mani un paio di volte tra di loro prima di entrare all’interno dell’abitazione < …Permesso! Mocchan ha i Mochi!> insomma, si presenterebbe la ragazza ad una casa, credo, abbandonata. Scuoterebbe la testa ora per far volare le gocce d’acqua intorno a lei prima di ridacchiare < ops.> magari bagnando anche il ragazzo < che risposte? A quali domande?> chiederebbe poi curiosa la Vespa prima di rimanere sull’entrata gocciolante.

22:33 Touma:
 [Casa Fukaikuro] <Si bagna dalla testa ai piedi.> afferma con tono lievemente Ironico Aprendo la porta tutti i ricordi affiorano in maniera prepotente, ma non vi è sentimenti negativi,anzi. Osserva la casa con una profonda malinconia, tutto è dove deve essere, come se quel giorno il tempo si fosse fermato, cristallizzato fino a questa data. Si guarda un attimo attorno mentre osserva la figura di Tachiko sgocciolare da una parte all’altra, ritrovandosi qualche goccia anche sul viso. Poggia il sacchetto col mangiare su un mobiletto posto alla destra di Touma, quindi con fare lento inizia a sfilare il mantello, lasciandolo gocciolare su un piccolo attaccapanni. Indossa un kimono rosso scuro con delle bardature bianche sui lembi, chiuso in maniera classica e legata alla vita da un obi nero. I pantaloni sono anch’essi neri con delle piccole tasche laterali. Spiccano sulla cintura in pelle le due sacche con kunai e utensili vari.Dalla parte bassa del mobiletto tira fuori due paia di ciabatte, donandone un paio anche a Tachi <Metti pure quete…> proferisce vedendola totalmente bagnata. <Aspettami qui…> fa un piccolo corridoio e gira subito a sinistra, sparendo per un attimo alla vista di Tachiko. Dopo di che ritorna con kimono asciutto e un asciugamano <Asciugati e se vuoi cambiati, non voglio che ti ammali..> ammette abbozzando un lieve sorriso, quieto quanto malinconico <Questa è la casa dove ho vissuto quasi tutta la mia vita..> ammette mentre riprende il sacchetto dal mobiletto <Seguimi pure, ti mostro dove potresti cambiarti…> Inizia a fare dunque qualche piccolo passo verso l’interno. La casa non è grandissima. Un piccolo corridoio iniziale con una stanza a sinistra e una stanza a destra chiusa. Mentre in fondo al corridoio vi sono una rampa di scale che portano al secondo piano dell’abitazione ed un’altra porta a sinistra con un ampio soggiorno con una cucina, mentre a destra un bagno con vasca. <Puoi cambiarti qui..> dice indicando la stanza subito sulla sinistra, una stanza modesta ma comunque dignitosa, vagamente spoglia <è una piccola stanza degli ospiti.> si prodiga a dire, quindi si avvia verso la cucina, in un’eventuale attesa della ragazza.

22:54 Tachiko:
  [Strade] Non capisce la Folle che andrebbe a chinare la testa di lato < come tutti gli altri animali no?> direbbe solamente prima di ridacchiare < tranne i pesci, loro vivono nell’acqua!> direbbe solamente andando a toccarsi una ciocca bagnata. Quando vede le ciabatte andrebbe a togliersi le proprie per mettersi quelle asciutte. Lui si allontana e lei comincerebbe a curiosare vicino all’entrata, toccando tutto quello che vede. Quando Touma torna con quel kimono lo prenderebbe per osservarlo < oh, Tachiko ringrazia!> direbbe iniziando a togliersi il kimono bagnato, non attendendo la seguenti parole di Touma. Si blocca guardandolo < oh, serve una stanza?> mostrandosi con quella fascia a contenere il seno e quell’intimo di colore nero a nasconderne altre grazie. Inarca un sopracciglio andando ad osservare la stanza < oh, allora mi cambio qui!> direbbe solamente prima di dare le spalle all’uomo e chiudere la porta. Lui potrebbe notare quelle fasce a nascondere la schiena ma anche altre, decine di ferite e tagli su tutta la schiena, fino a raggiungere i lombari, nascoste un pochino dai capelli lilla della giovane. Lei chiuderebbe la porta ma alzerebbe la voce per farsi sentire < Se ci hai vissuto tanto tempo, perché non ci torni?> chiede poi andando a fare quella domanda innocente prima di togliersi anche l’intimo bagnato < Cosa cerchi precisamente?> chiede infine prima di andare a mettersi quel kimono lentamente attendendo qualche risposta.

23:10 Touma:
 [Casa Fukaikuro] <Tachi è un modo di dire, quando il pulcini escono dall’uovo sono zuppi, per questo si dice così..> cerca di spiegare, anche se così non sembrerebbe così immediato. Abbozza un sorriso in sua direzione, salvo arrossire leggermente quando vede che inizia a spogliarsi all’ingresso. Si schiarisce appena la voce <Almeno l’intimo..> proferisce scrollando la testa, ma non può fare a meno di notare quelle fasciature, cicatrici, segni lasciati dagli allenamenti e dalla sua vita. <Tachi, posso farti una domanda un po’ strana?> domanda rimanendo dietro la porta, in modo da farsi sentire. La schiena si poggia sul muro a fianco alla porta <Non torno semplicemente consideravo un capitolo schiuso della mia vita..ma devo ammettere che qui nascondo molti piacevoli ricordi..> ammette con tutta l’onestà possibile. Socchiude gli occhi rimanendo in silenzio qualche secondo prima di aprire le labbra per abbozzare un leggero sorriso magari ci ritornerò..> confida, salvo poi tornare ad essere più serio <Sto cerco delle informazioni su una persona..> esordisce, deglutendo pesantemente <…ieri ho avuto un confronto con tua cugina riguardo la morte della mia sorella e lei sospetta che sia opera di un ninja traditore della foglia…> scrolla la testa <…sto cercando informazioni su quello che potrebbe essere mio padre, Tetsuo Nara..> mugugna appena <..è probabile che sia un traditore della foglia e che mia sorella sia stata eliminata perché sapeva troppo…> dice solo questo, avviandosi definitivamente verso la cucina per posare il pasto.

23:23 Tachiko:
  [Strade] Non capisce l’analogia ma ecco che si stringerebbe nelle spalle prima di ridacchiare < se lo dici tu!> direbbe solamente prima di fare un respiro profondo. Si sta cambiando quando sente quella domanda < Tachiko Risponde!> dice poi prima di rimanere ferma, con le maniche già vestite di quel kimono < E’ una delle domande che cerchi?> confusa chiede al rosso prima di inarcare un sopracciglio < Devi tornare a casa solo se hai almeno un ricordo felice, se hai solo ricordi brutti, bruciala.> conclude come se fosse una verità a cui è arrivata lei dopo la sua esperienza con la matrigna < Nara?> direbbe prima di aprire la porta, con ancora il kimono mezzo slacciato di dietro < Come Tachiko Nara?> chiede infine inarcando un sopracciglio < Perché non ti ho mai visto al quartiere del clan?> chiede infine non riuscendo a capire il nesso. Si umetta le labbra prima di guardarlo < oh! Tachiko capisce!> al contrario suo che è sempre stata all’interno del clan Nara fin dalla nascita, è Touma che ha vissuto praticamente sempre all’oscuro della cosa < beh, allora cerchiamo informazioni! > direbbe poi mostrando un leggero sorriso andando ancora a gocciolare da quei capelli < Magari troviamo qualcosa! Hai provato nell’armadio?> domanda stupidissima la sua < io ci trovo un sacco di cose nell’armadio! Tipo la salsa di soia!> …forse non troppo stupida per lei.

23:39 Touma:
 [Casa Fukaikuro] <Non lo dico io..è un mod…> scrolla la testa <..lasciamo stare..> la Nara non può che farle bene, aiuta a smorzare quella pressione che avvertiva nel rimettere piede in casa dopo così tanto tempo. Abbozza un sorriso mentre,salvo poi abbozzare ritornare più serio, più che altro preoccupato. Le iridi rimangono a fissare il muro per lunghi istanti, in silenzio, salvo poi fare un rapido sospiro <Ultimamente hai fatto un sogno strano dove c’ero anche io?> così di getto, a bruciapelo, come lo strappo di una ceretta. <Ti sembrerà strano, ma ho fatto una specie di sogno e…> si ferma, non vuole rischiare di far riaffiorare tutto, si limita a rimanere in silenzio in attesa di un’eventuale sua risposta. Uno sbuffo dedicato alla ragazza sulla questione casa <Ritornerò qui quando riuscirò a mettere a posto i frammenti della mia vita, solo così posso godermi i ricordi felici qui dentro..> e lo dice con una certa pesantezza. Quando Tachiko sbuca dalla porta ancora col kimono slacciato scrolla la testa <Si, come Tachiko Nara…vieni, se vuoi te lo lego io il kimono…> l’inflessione della sua voce cala di qualche tono, risultando più dolce, delicato, ma senza risultare mellifluo. Allunga la mano verso la ragazza, qualora volesse accettare il suo aiuto <Non mi hai visto perché..> si zittisce dopo il lampo di genio di Tachiko. Fa un ampio sorriso <Armadio…beh, il primo posto che controllerei è la stanza di mia madre, dopotutto non mi è mai stato permesso di entrare fin da piccolo e da adulto non avevo interesse alcuno per entrarvi…> dopotutto non così bislacca come idea <Salsa di soia?> commenta inarcando un sopracciglio, perplesso <Da uno come te mi aspettavo del mirin o del wasabi dentro l’armadio..> ironizzando.

00:18 Tachiko:
  [Strade] Lascia cadere il discorso prima di guardare il ragazzo imbronciata a quella domanda < No! Tu sei entrato nel sogno di Tachiko, e Tachiko ti ha salvato!> direbbe andando a puntare il dito verso di lui gonfiando le guance, il kimono che quasi riparte se non lo tenesse con l’altra mano < Non si entra nei sogni altrui, Zia lo dice sempre!> non è vero, ma quello che dice Zia è leggenda < Quindi non farlo più, Cattivo Mocchan!> alla fine gli ha risposto prima di guardarsi intorno, come se si fosse distratta < oh ma ci sono le infiltrazioni!> …no, aveva perso il filo del discorso. Alla sua richiesta ecco che andrebbe a girarsi mostrando di nuovo quella schiena al ragazzo < Si! Nell’armadio finisce di tutto!> e quando lui parla degli altri ingredienti ecco che ridacchierebbe < ma no! Quelli sono nella vasca da bagno!> …ecco svelato il mistero. Lascerebbe dunque che le allacci il kimono prima di fare un respiro profondo < Tutturu!> e saltellare sul posto < Allora armadio sia!> e non aspetterebbe touma, andrebbe ad aggirarsi per la casa alla ricerca della camera da letto della madre aprendo tutte le porte con un leggero < Tutturu> per ognuna prima di guardare Touma < Perché?> no, non si è perso il discorso sul non averlo mai visto il ragazzo. Rimane in silenzio fissandolo con i suoi occhi rossi color sangue prima di sbattere un paio di volte le ciglia in quel frangente. < Oh! Hai visto anche sotto al futon? Io di solito ho due kunai lì, li dimentico sempre! > eh beh, chi non ha kunai sotto al futon.

00:37 Touma:
 [Casa Fukaikuro] Una piccola smorfia che assomigli ad una risata quella che fa l’uomo nei confronti di Tachiko <Dici che io sia entrato ne tuo sogno? Beh può essere…> incassando la testa tra le spalle, perplesso <quello che so è che per colpa di questo sogno ho visto scene che vorrei dimenticare ma…> una pausa mentre si guarda un po’ attorno <..ho un orrendo marchio che non me lo permette> lo dice tutto d’un fiato, scrollando la testa pesantemente <Vivo incubi continui…> proferirebbe a fil di voce, salvo poi concentrarsi sulla ragazza che nel mentre si è girata. Afferra i lembi del kimono per stringerlo appena, quindi lo avvolge con delicatezza lungo le forme della ragazza, infine fa scivolare l’obi lungo tutta la vita, chiudendolo con un nodo. Fa un leggero sorriso <io nell’armadio del bagno ci tenevo i biscotti> seguendo il discorso della Nara. Quando lei parte lui fa un cenno con la mano <Al primo piano, prima porta a destra, cerca nella stanza di mia madre qualsiasi foglio, appunti, foto, rotoli. Passerò la notte a leggerli..> deglutisce. <Io invece andrò nella stanza di mia sorella..> dice solo questo mentre fa uno scatto per salire le scale e prendere la stanza subito a sinistra, quello della sorella. Si guarda attorno curioso, non era mai entrato in quella casa, la madre lo proibiva sempre e dopo la sua morte quella porta non è quasi mai stata aperta. Gira il pomello della porta ed entra. La stanza è molto semplice e ben arredata ed inizia la sua ricerca. Controlla negli armadi, sotto il futon, sposta scrivanie ed apre ogni genere di cassetto alla ricerca di qualsiasi cosa possa minimamente avvicinarsi a quello che cerca

00:57 Tachiko:
  [Strade] <Si è un mio sogno quello! Uno di quelli belli!> e pensa quali sono quelli brutti! < Incubi? Gli incubi sono deliziosi! Io faccio solo quelli!> e poi dici perché sei matta da legare. Si toccherebbe le spalle poi con la mano destra < Anche Tachiko ha un marchio, quando Tachiko si arrabbia comincia a sanguinare. > spiega poi andando a mordersi il labbro inferiore. < Oh nel bagno ho altri kunai ed un coltello!>… forse è meglio non continuare questo discorso, shall we? < Tachiko ascolta! Tachiko va!> e detto questo, appena sentito le indicazioni di Touma, salterebbe sui gradini per salire al primo piano ed aprire la porta che ha detto lui. < Tutturu!> salutando la stanza ormai vuota. Ecco che andrebbe a muoversi cercando ovunque, rivoltando cassetti, cercando addirittura doppi fondi, che non si sa mai. Apre l’armadio e controlla dove di solito lei trova la salsa di soia mancante ma…forse niente, chi lo sa< Tachiko Cerca! Proveeee dove sieteee?> direbbe solamente canticchiando qualcosa mentre rigirerebbe anche il futon, se mi ci fosse ancora stato, controllando sotto, sopra ed in mezzo alle coperte prima di camminare intorno sbattendo il piedi a terra per controllare anche tavole di legno smosse. La missione che ha fallito le ha insegnato tantissimi posti in cui potrebbero stare pergamene e prove varie…un gesto di stizza ricordando, appunto, il fallimento, prima di tornare a provare.