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con Furaya, Touma

21:50 Touma:
 La tempesta imperversa su Konoha, come ormai da questo mese a questa parte, salvo qualche piccolo scorcio di quiete fatto di freddo e neve. Il genin, sfidando la furiosa pioggia, si muove lungo le vie della città in direzione della magione dell'hokage, ove è richiesta la sua presenza. Il passo sprofonda nel fango sotto il peso dei pesanti scarponi che indossa, vista la serata. Un lungo mantello nero ricopre interamente tutta la sua figura, celando sotto di esso un kimono nero con delle bordature sottili di colore bianco, il collo coperto dal colletto di un maglioncino della medesima tonalità del kimono, mantenendo la parte in caldo. Un paio di pantaloni, grigio scuro, coprono le gambe, mentre alla vita un obi bianco e una cinta di pelle con una fibbia di metallo avvolgono i fianchi del giovane. Lungo la cintura trova posto la borsa porta oggetti con pastiglie di recupero chakra e vita, un fuuda con tronchetto e una carta bomba al suo interno. Mentre alla gamba viene legato il portakunai con sei kunai al suo interno. Schinieri, vambracci e guanti trovano posto nei loro rispettivi posti. Il movimento dell'uomo è rapido lungo l'intera via che lo porta verso la sua destinazione. Arrivato all'ingresso fa scivolare il cappuccio mostrando un accenno di chioma cremisi legata in una coda bassa e il coprifronte col simbolo della foglia al suo posto, sulla fronte. Si fa riconoscere dalle guardie quindi, dopo aver posato il suo mantello, salirebbe verso l'ufficio di Furaya. Arrivato alla porta da due colpi secchi nella superficie lignea della porta, infine entrerebbe all'autorizzazione dell'hokage. <Equip: guanti,vambracci,schinieri|Sacca porta oggetti: 1xfuuda con tronchetto,1x carta bomba, 1x pillole rigeneranti chakra e salute|sacca porta kunai: kunai x 6>

22:05 Furaya:
 Avete presente quando scoprite qualcosa di così terribile da essere divisi in due? Una parte di te pretende di dirlo a tutti perché il segreto è talmente grande da non poter essere tenuto per se stessi; l'altra, invece, non saprebbe neanche quali parole utilizzare per farlo. Si rigira le scartoffie tra le mani, tutti i documenti di Kuugo quand'era sotto il suo mandato. Quel nome l'era talmente tanto da familiare da risultare opprimente, finendo con il controllare. Al momento, però, siede dietro la scrivania del suo umile ufficio. Trattasi d'una stanza comunque abbastanza ampia. Di fronte all'ingresso, oltre alla magica vetrata che dà sul villaggio, v'è una scrivania capiente cosparsa di documenti in diverse pile, qualche quadro con delle foto ritratte, un paio di penne, delle matite, una ricetrasmittente. Ed è anche piuttosto in disordine, non sa neanche dove poggiare le mani. Di fronte alla scrivania, vi sono due poltroncine di legno con dell'imbottitura cremisi qualora ci si vogliano sedere. Sulla sinistra dell'ingresso, un armadio a doppia anta sembra contenere dei rotoli od altri documenti. Alla parete di destra, invece, son affissi dei quadri rappresentanti tutti i precedenti Hokage, compreso Kuugo. Avrebbe tanto voluto rimuoverlo, ma avrebbe potuto coincidere fin troppo con l'attentato al Monte dei Volti permesso proprio dalla donna. Un lungo pantalone nero, aderente alle forme della fanciulla, ne copre le inferior leve. E' sorretto da un cinturone in cuoio con fibbia argentata, avente sul fianco mancino dei ganci per i foderi delle rispettive katana. Non si separa da nessuna delle due, fedeli compagne di battaglia nel corso di tutta la sua esistenza come Ninja. A coprire l'addome, una camicia bianca con il colletto ben piegato, poggiato sui lati e lasciando visibile parte del collo e il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha. Al di sopra, vi è un maglione nero che ne fascia l'addome permettendole di stare anche al caldo, per via delle temperature prettamente invernali che stanno raggiungendo anche Konoha. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri rinforzati metallicamente tramite degli schinieri. Sotto le maniche della camicia, sono stati posizionati anche dei vambracci per qualunque evenienza. Un lungo giaccone grigio chiaro è indossato sulle spalle al posto del consueto haori da Decimo, dal Il coprifronte della Foglia è ben legato tra i capelli rosei della fanciulla, lunghi sino a metà della schiena in piccoli boccoli curati e profumati. Con sé, ha portato soltanto qualche tonico coagulante e di recupero chakra, nessun'altra arma od oggetto essenziale. Data l'ufficialità della convocazione, sulle spalle ha anche poggiato l'haori bianco da Hokage con la scritta cremisi lungo la spina dorsale. Le armi di Touma vengono comunque richieste dalle due guardie all'esterno dell'ufficio della donna. "Devi lasciare le tue armi qui, prima d'entrare". Tendendo ovviamente la dritta con il palmo rivolto verso l'alto. <Entra pure.> Dall'interno, la voce della Nara quando avrà ceduto ovviamente le sue armi che s'è portato dietro. Sicurezza prima di tutto. [ Chakra ON | Copia ]

22:17 Touma:
 Prima di bussare si trova le guardie richiedere le armi, a cui risponde con un cenno d'assenso. Con un movimento lento della mancina la porta sulla pelle della cintura, quindi ne tira la cinghia e la fa scivolare lungo l'occhiello della fibbia per poter finalmente sfilare la sacca, quindi fa la stessa cosa con la sacca porta kunai e la cede alle guardie. La voce dall'interno autorizza il suo ingresso. Con un gesto lento fa scivolare la mano sul pomello della porta, poi la spinge ed infine si ritrova davanti la figura dell'hokage ricurvo sulle sue scartoffie. Fa qualche passo verso l'interno fermandosi al centro della stanza, attende che la porta si chiuda dietro di se <Buonasera hokage, come da voi richiesto sono giunto il prima possibile..>il tono è posato, con una leggera marzialità nei gesti e nei toni. Rimane dunque fermo in piedi, le braccia dietro la schiena, le gambe appena divaricate, lo sguardo dritto davanti a se, mantenendo lo sguardo fisso su Furaya, senza invadenza alcuna.<Equip: guanti,vambracci,schinieri|>

22:59 Furaya:
 Una volta cedute le armi, lo lasciano entrare senza nessun problema all'interno dell'ufficio. Il capo della donna si piega lateralmente, fissando Touma che s'accinge ad entrare. <Accomodati pure.> Gli indica una delle due poltroncine poste di fronte alla scrivania, facendo in modo che possa sentirsi quanto più possibile a suo agio. <Come stai?> Si premura di conoscere anche le sue condizioni, portando i palmi d'ambo le mani a poggiare sulla superficie della scrivania. La schiena s'incurva leggermente in avanti, stringendosi nelle spalle per cercare di sgranchirsi le ossa. <Salto subito al dunque perché vorrai sicuramente sapere il motivo per il quale ti ho convocato in via ufficiale.> Ammette, comprendendo fin troppo bene l'animo umano da capire anche l'ansia che questi potrebbe provare, mosso dalla curiosità. <Mi sono permessa di cercare delle informazioni riguardanti te e la tua famiglia. Volevo conoscere la missione durante la quale tua sorella ha perso la vita.> Senza troppi fronzoli, gesticolando piano con la mancina. <Lo so, non erano fatti miei> Anche se riguardano comunque casi particolari e missioni che dovrebbe conoscere, pur essendo passato tanto tempo. <tuttavia, più andavo a fondo alla faccenda e più trovavo un senso a tutto. Il problema è ben altro.> Professa, lasciando fluire dalle labbra schiuse un piccolo sospiro, uno dei tanti di questa giornata, considerando quanto accaduto alla miniera di rame e quello a cui deve stare attenta ogni giorno. Lascia il discorso in sospeso, sincerandosi dapprima delle sue risposte e della sua reazione, poiché potrebbe anche infastidirsi. Lo sguardo della donna, tuttavia, appare piuttosto serio, segno che qualcosa ha trovato e che potrebbe non essere una bella notizia. [ Chakra ON | Copia ]

23:16 Touma:
 Al comando dell'hokage scioglie la sua posizione marziale in favore di una più rilassata. Fa qualche altro passo verso una delle poltrone poste dinnanzi alla scrivania di Furaya dopodiché, con un movimento lento della destra, scosta la poltrona di qualche centimetro indietro, infine si siede, mantenendo comunque una postura ben ritta, le mani poggiate sui ginocchi, lo sguardo che spazia su tutta la scrivania disordinata, poi si pianta sulla donna. Un cenno con il capo <Beh, diciamo che ho passato momenti più tranquilli...ultimamente ho fatto un sogno particolarmente strano...> da fa una pausa, non nascondendo il disagio dietro le sue parole. Infine scrolla la testa, ritornando con l'attenzione verso il suo Hokage, annuendo un paio di volte <Effettivamente non mi aspettavo una convocazione ufficiale nei vostri uffici..> commenta portando la destra dietro la nuca, sfiorando i capelli cremisi ed abbozzando un lieve sorriso, cosa che va scemando nel sentire le successive parole <Ah...> deglutisce mentre la mano spinge sul ginocchio con più forza <non immaginavo che avesse tanto a cuore la morte di mia sorella..> incassa la testa tra le spalle, salvo poi dniegare col capo <Non preoccupatevi, era una cosa sulla quale avrei indagato anche io, se ne avessi avuto l'opportunità...> non lo nasconde, anzi. Lo sguardo non indugia a scostarsi dalla figura di Furaya, lasciando trasparire un velo di preoccupazione. La testa viene inclinata verso destra mentre lo sguardo si assottiglia, perplesso <Cosa avete scoperto?> anche lui senza fronzoli, diretto. Un profondo sospiro <Dal vostro sospiro non sembrerebbero liete novelle, dico bene?> rimane in silenzio dunque, in attesa di scoprire le novità in merito.<Equip: guanti,vambracci,schinieri|>

23:56 Furaya:
 L'attenzione viene donata esclusivamente a Touma, il quale replica alla domanda appena posta dall'Hokage circa le sue condizioni di salute in generale. <Un sogno particolarmente strano?> Le sopracciglia vengono aggrottate, l'espressione diviene di pura sorpresa. <Se vuoi parlarne, sono tutt'orecchi.> Si mette ovviamente a sua disposizione, poiché ciò di cui stanno per parlare successivamente potrebbe mettere a dura prova l'altro. <Se convoco qualcuno, è per qualcosa d'importante.> Si stringe nelle spalle, distogliendo per un attimo lo sguardo e saettando quest'ultimo verso la porta d'ingresso, al silenzio che proviene oltre questa, preoccupandosi di continuare ad ascoltare le parole altrui. Apparentemente, pare turbata da qualcosa, ma non si saprebbe dire esattamente da cosa. D'altro canto, deve tener conto di talmente tanti progetti, argomenti, piani, discussioni e persone soprattutto che potrebbe averne perso il conto. <Non me ne sarei interessata se non mi fossi ricordata d'un particolare.> Allunga la dritta verso un rapporto d'una missione datata 61DK, dunque poco prima della Grande Guerra Ninja. Il rapporto tratta di una missione che sarebbe dovuta essere piuttosto facile, ma che ha condotto alla morte di sua sorella e rimasero feriti gravemente anche gli altri due compagni. Sono sicuramente avvenimenti frequenti tra i ninja, ma il caso fu chiuso per un mero incidente causato dal terreno instabile. <Succedono spesso missioni che terminano con la morte di uno o più compagni, se non l'intera squadra. E' il rischio del mestiere> E fin qui non ci sarebbe niente di strano. <e ne siamo tutti consapevoli quando accettiamo di partecipare ad una missione.> Anche le più difficili ed impervie. <Beh, a mio modesto avviso, è una missione che non sarebbe potuta terminare in questo modo. Temo che ci fosse qualche infiltrato nella magione all'epoca o qualcuno che collaborasse a stretto contatto con Ryota Nara.> Il traditore della Foglia per eccellenza, il genitore della qui presente Decima Hokage che fece tremare le Cinque Terre Ninja circa dieci anni prima. Un figuro che nessuno vorrebbe più menzionare, il cui sol nome fa ricordare quanti morti si lasciò alle spalle. Un frangente di storia dei Nara e di Konoha che mai andrà via, specialmente dalla pelle e dalla mente di chi l'ha subìta. <Li aspettavano al varco, è l'unica spiegazione logica che sono riuscita a darmi. E' possibile che tua sorella e i compagni avessero messo il naso in affari che non li riguardavano.> L'espressione è a metà tra lo schifato e il risentito, il solo pensiero che a distanza d'anni Ryota continui a fare danni le fa ribollire il sangue. Possibile che neanche bruciarne il cadavere sia bastato? [ Chakra ON | Copia ]

00:14 Touma:
 Deglutisce pesantemente mentre lo sguardo si distoglie dalla scrivania in favore della finestra posto alle spalle dell'hokage, quella pioggia intensa, prolungata <piove sangue...> proferisce con un filo di voce, poi un sospiro <Qualche giorno fa ho fatto quello che sembrasse un sogno...ero con Tachiko e lo sfregiato..> una pausa, storcendo il labbro <O almeno così si è presentato a me...> lo saguardo è vagamente perso in quella finestra, verso quella pioggia che cade incessante <Ricordo l'aria ricolma di malvagità al punto di bruciare la gola...ricordo che eravamo in un corridoio con le mura fatto di ossa..una pioggia di sangue che lentamente ci stava per far annegare...> socchiude gli occhi facendo una profonda pausa, lunga, pesante <Ricordo una voce metallica che ci induceva ad avanzare e poi...vedo mia sorella torturata da un demone..> scrolla la testa mentre il marchio inizia a pulsare, fare male. Sospira in maniera più affannata <Era riprovevole...voleva che sacrificassi tachi-kun per salvare l'anima di mia sorella...mi sono rifiutato ed in cambio...> si ferma un attimo la mano manca si porta sul viso, come se volesse cacciare via quel pensiero insistente come un tarlo <sono stato marchiato come una bestia...> scosta dunque la mano, osservando l'hokage <Credo fosse un sogno...ma ho percepito il dolore della bruciatura quando mi son svegliato...ed ho è apparso effettivamente un marchio sulla mia schiena...> un attimo lungo silenzio salvo poi scrollare la testa per ritornare al motivo che lo ha spinto li. Allunga la testa e inclina la schiena per osservare meglio il rapporto. Rimane in assoluto silenzio mentre ascolta le successive parole di Furaya con un'attenzione incredibile mentre gli occhi saettano da una parte all'altra del foglio per leggere il rapporto <Mi sta dicendo che mia sorella potrebbe essere stata assassinata da un traditore della foglia a capo di Ryota Nara..?> digrigna i denti, con forza. La rabbia è viva e palese, le mani si stringono a pugno sul ginocchio, il dolore e la rabbia è tanta, al punto da far pulsare il marchio in maniera vivida. Le immagini che scorrono veloci come diapositive, il dolore che si fa intenso e vivo come quella volta. Respira più velocemente <Pensate che sia stata vittima di un agguato?> chiede infine cercando di mantenere un contegno tra il dolore mentale, fisico, emotivo. <Equip: guanti,vambracci,schinieri|>

01:01 Furaya:
 <Uh?> Drizza le orecchie quando Touma comincia a raccontare del sogno o per meglio dire dell'incubo. <...> Non si dovrebbe sorprendere che ci fosse Tachiko in mezzo, no? Assimila tutto il racconto, memorizzandolo. Di tanto in tanto, annuisce per assecondarne il dire e far comprendere all'altro che lo sta ascoltando, pur standosene in silenzio per tutto il tempo del racconto. <Avevate davanti delle prove, per così dire. Un sogno che s'è rivelato essere poi reale.> Specialmente per il marchio che si porta dietro le spalle. Il marchio le fa tirare un piccolo sospiro, di nuovo, la sua schiena che diviene nuovamente pesante come se si fosse fatta carico di un qualcosa estremamente eccessivo per il suo fisico, causandole uno sforzo immane. <Posso vederlo?> Si riferisce ovviamente al marchio che porta sulla schiena e che reputa sia appunto reale. <Posso cercare qualche riscontro in base al simbolo. Deduco tu non sia andato in ospedale né ti sia fatto controllare da un medico.> Asserisce alla di lui volta, piegando la testa da un lato. Poggia la guancia contro il palmo della dritta, portando il gomito a prender fermo sulla superficie della scrivania, sorreggendone il cranio. Lo sguardo s'abbassa per un attimo, dandogli il tempo che gli serve per prendere coscienza della situazione tramite quel rapporto che gli ha permesso d'avere tra le mani. <Non lo escluderei. E' un modus operandi che s'avvicina pericolosamente a quello di mio padre> Rivela, trattandosi comunque d'una informazione, quella del loro legame di sangue, che non dovrebbe essere ormai sconosciuta. <tuttavia, non sono riuscita a trovare il motivo o una correlazione. Per farla breve, non sono sicura al cento percento che si tratti di questo perché non ho abbastanza prove a mio carico.> Deglutisce, schiarendosi di conseguenza la voce. <Non riesco a capire cosa fosse riuscita a trovare. C'è una certa correlazione con un uomo, tale Tatsuo Nara> Principia, riportando or lo sguardo color del cielo più chiaro alla di lui volta, soffermandosi sull'espressione di rabbia che palesa nei tratti del volto. <il quale era a sua volta legato a Ryota.> Gli mostra un altro documento che tratta proprio di Tatsuo, un volto che l'altro potrà riconoscere anche fin troppo bene. Lei non è a conoscenza di molto, in verità, ma questo dovrebbe essere più che sufficiente per indirizzarlo nelle sue ricerche. <Touma> Lo richiama per attirarne l'attenzione e lo sguardo su di sé. <so cosa si prova> Vedere sua madre e suo fratello morire per la mano di un assassino riprovevole, assieme a molte altre persone del villaggio completamente innocenti. Kuugo Gaito, l'Ottavo Hokage. Son nomi e cenni storici che resteranno vivide per sempre nella vita di tutti. <lo so fin troppo bene. Trattandosi d'un Nara> Come detto poc'anzi. <me ne occuperò personalmente, non posso esimermi dal metter in mezzo la mia persona.> Trattandosi comunque del Capo Clan, appunto. <Con tutto il rispetto parlando, trovo che proseguire nella ricerca e nella raccolta delle informazioni potrebbe essere la via migliore. Siamo ad un buon punto, come vedi.> Il plurale, dannata. Lo hai infilato in qualcosa che forse neppure voleva conoscere e ora vuoi costringerlo ad andare avanti per mero diletto? Solo perché c'è tuo padre di mezzo? Ossessione. Estirparne ogni traccia. Cancellarlo dalla storia dei viventi e dalla tua. [ Chakra ON | Copia ]

01:29 Touma:
 Mugugna appena, decisamente preoccupato della situazione che si è venuta a creare circa il marchio <Esatto...> proferisce con un filo di voce mentre asserisce con la testa. Si alza dunque, la mancina che va ad afferrare il lembo destro del kimono, quindi lo tira per creare lo spazio adatto per poter sfilare la destra dalla manica, poi fa la stessa cosa con la destra, lascia cadere il kimono che rimane sospeso ed aderente al corpo solo grazie all'obi. Si sposta di spalle e lentamente afferra i lembi inferiori del maglioncino, quindi fa sfilare dall'alto il maglioncino, mostrando una schiena atletica, nervosa, non eccessivamente muscolosa, ma una cosa salta subito all'occhio, una serie di tatuaggi che ricordano vagamente una greca scivolare dalle spalle fino a lambire la spina dorsale per poi seguirne il percorso fino al centro della schiena. Proprio al centro delle spalle spicca il marchio, una linea retta,sul cui vertice superiore termina in una tricuspide, che taglia a meta una sequenza di due rombi, una del tutto chiusa e uno mancante dello spigolo superiore, facendolo assomigliare ad una specie di bocca. <Il marchio brucia e mi fa male quando provo determinati tipi di emozioni, per lo più negative..e rivivo ogni singolo istante passato in quel maledetto sogno...> rimane il fermo lasciando che l'hokage possa osservare il marchio. <Ho preferito parlarne prima con voi, non volevo allertare nessuno...> appena la donna avrà finito, si volterà, mostrando la stessa trama di tatuaggi passara da petto a petto e una sequenza di artigli lungo il fianco che risalgono fino a congiungersi al plesso solare. Infilerà nuovamente il kimono e si siederà. Continua a visionare carte ed ascoltare con attenzione le parole dell'hokage <Quindi ha dei sospetti comunque..> alzando le cremisi verso Furaya <Tatsuo Nara...> un mugugno. Allunga la testa per osserva gli altri documenti, osserva i lineamenti di quell'uomo, così simili ai suoi, alla sorella. Spalanca gli occhi <Quest'uomo...> non termina la sua frase deglutendo in maniera amara. Fa un profondo sospiro, cercando di placare il suo istinto e non far partire nuovamente il marchio <E'...dura.> si limita a dire mentre dentro di se mastica bile. Osserva tutti gli incartamenti, tutto quello che riguarda quelle figure <Come posso aiutarvi..in maniera concreta...> una pausa <Voglio rendermi utile in qualunque maniera possibile.> <Equip: guanti,vambracci,schinieri|>

01:55 Furaya:
 Gli occhi della fanciulla si posano sulla schiena del ragazzo, piegando la testa da un lato e scrutando tutti i segni e i contorni di quel marchio. Acchiapperebbe una matita ed un foglio che si troverebbero nei pressi delle mani, iniziando celermente a disegnarne i tratti. Una volta completato, lo squadrerebbe dall'alto al basso e ritorno, girandolo anche da tutt'altro verso ma non riuscendo a ricavare alcunché riguardante proprio quest'ultimo. <Proverò a cercare qualcosa a riguardo tra i rotoli della magione.> Alla quale gli altri non hanno ovviamente accesso, sfruttando quindi le sue risorse. Il marchio brucia, sta dicendo. L'espressione della Nara sembra essersi persa chissà dove, ragionando su tutto quello che sta succedendo e quanto sia innaturale, oltre che fastidioso. E' una situazione inverosimile, pare che non ci sia mai fine al peggio o una pace che possa definirsi tale. <Ti farò visitare da un medico di fiducia.> Asserisce in sua direzione, appuntando mentalmente tutto quello che c'è da fare. La testa potrebbe iniziare a scoppiare da un momento all'altro. Per fortuna, ha ben pensato di cedere il comando delle guardie a Jushan-san. Più che ceduto, è stata costretta proprio dal suo braccio destro, ma a ragion veduta. <Sì, dei sospetti piuttosto fondati, azzarderei.> La testa viene ancor sorretta dalla mano, mentre l'altra sfrega gli occhi e li socchiude per un attimo. Invero, essendo una copia, non accusa la stanchezza, tuttavia deve pur dimostrare a chiunque d'essere l'originale, l'unica ed indiscussa. <Mi serve sapere cosa sai a proposito di quest'uomo> Tatsuo Nara, appunto. <dov'è stata l'ultima volta che lo hai visto; in pratica, qualunque informazioni riguardante lui che possa tornare utile. Al momento, è dato per disperso, dunque non saprei dirti dove possa essere. Molti dei seguaci di Ryota si sono dati alla macchia pur di non essere catturati quando lui cadde.> Per mano del Nono Hokage e della Decima qui presente. Questo. <Per il resto, dovrò parlare coi vecchi saggi del Clan.> Ha bisogno di sapere chi fosse a favore di suo padre, chi del Clan è sparito subito dopo. Deve riuscire a rintracciare la maggior parte delle informazioni, cercando di stabilire l'ordine delle cose. E nel frattempo l'originale se la sta spassando nella caverna dei lupi, irraggiungibile da chiunque se non da Saisashi e Mattyse. [ Chakra ON | Copia ]

02:11 Touma:
 Lascia tutto il tempo possibile a Furaya di prendere appunti circa il marchio. Nonostante il lieve disagio nel mostrare la sua maledizione. Fa un cenno con il capo <Va bene...> sulla questione medico si limita a sospirare <Si, magari possiamo trovare qualcosa di utile esaminandolo..> commenta sulla questione medico. Infine riprende il suo discorso principe della serata.Rotea gli occhi al cielo <In verità riconosco il voto per via di alcune foto che trovai da piccolo nascoste da mia madre..> una pausa, lunga <Mia madre e mia sorella non hai parlato volentieri di loro, credo che sapessero qualcosa di cui volevano tenermi all'oscuro..posso provare a cercare nella casa della mia defunta madre se ci siano indizi utili in merito...d'altronde ammetto di non aver mai cercato dopo la sua morte...> lo sguardo si pianta sull'hokage <.Se Testuo Nara fosse mio padre vorrei poter far ammenda chiedendo di entrare all'interno del vostro clan e ripulire l'onta che mio padre abbia arrecato al clan tutto..> chinando la testa in segno di rispetto <Equip: guanti,vambracci,schinieri|>

02:25 Furaya:
 Si limita ad annuire con un lento movimento del capo quando si tratta di discutere a proposito del medico, trovandolo positivo in tal senso. Per fortuna non dovrà costringerlo. Coi marchi poi la Nara ci va a nozze. Il paparino gliene ha messo uno sulla schiena e lei, durante la Luna Rossa, ne ha piazzato uno sul petto di Mattyse. E ora sbuca anche Touma con questo strambo marchio. Dovrà parlare quanto prima con Tachiko per capire cosa sia successo e se anche lei abbia riportato proprio quello strano simbolo su di sé. <D'accordo.> Le va bene che si occupi del proprio lato familiare senza che lei si intrometta totalmente. D'altro canto, lei agisce esclusivamente per il proprio tornaconto adesso, strano ma vero. Deve riuscire a capire fin dove il marciume di Ryota s'è spinto. <Le porte del Quartiere Nara sono aperte per quando vorrai venire da noi.> Replica in sua direzione con un mesto sorriso, un sorriso che tuttavia non coinvolge granché gli occhi. E' stanca di continuare a parlare di suo padre, stanca che venga fuori ogni volta qualcosa non torni. <Se non c'è altro, anch'io tornerei a casa.> Senshi la starà sicuramente aspettando, a meno che non sia crollata a dormire come un sasso, il che non sarebbe poi molto inverosimile. <Ci aggiorniamo, allora.> Che sia alla magione o al quartiere Nara. S'alza in piedi a sua volta, lo sguardo severo che permane sul ragazzo anche quando e se sarà andato via. Da un lato, qualcosa di positivo c'è: non ha bisogno di dormire, quindi può continuare a rimuginarci su anche sotto le coperte. [ END ]

02:33 Touma:
 La conversazione comincia a scemare verso le fasi conclusive. Non proferisce nulla in più da quanto detto poc'anzi, decisamente perplesso dalla scoperta fatta. Lo sguardo è ancora chino, salvo poi rialzarlo in direzione di Furaya <Allora spero di non presentarmi a mani vuote..> ricambia il mesto quanto stanco e appesantito sorriso. La mannaia della notizia lo ha falciato decisamente- Annuisce <Si, direi che è giunta l'ora..> si alza dunque sorreggendo il maglioncino con la mancina <Grazie per le notizie, seppur nefaste, mi ha dato uno spiraglio per trovare la verità dietro tutta questa storia e la morte di mia sorella..> un cenno con il capo mentre si lascia l'hokage alle spalle, apre la porta e si avvia a prendere le armi ed avviarsi verso casa, col cervello confuso, il cuore a pezzi ma con una sete di verità più viva che mai. <Equip: guanti,vambracci,schinieri|> [end]

Touma viene richiamato in veste ufficiale dall'Hokage per fornirgli nuovi ed inaspettati sviluppi sulla morte della sorella e sul ruolo di suo padre all'interno della faccenda. Approfittando dell'incontro, Touma fa vedere il marchio a Furaya che ne disegna uno schizzo per poter fare una ricerca in merito.