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con Keiga, Dyacon

21:49 Dyacon:
 [Monte dei Volti] Diluvia, come al solito. La pioggia ha dato solo ieri come giorno di tregua al villaggio della foglia, ripresentandosi quest'oggi sottoforma di ennesimo temporale con tanto di tuoni e fulmini. < ..... > Resta in silenzio, perfettamente in eretta postura sopra il volto del Primo Hokage, standosene raccolto in una sorta di meditazione. Occhi chiusi e sigillo caprino ben in vista ad altezza della bocca dello stomaco, mantenuto con entrambe le mani. Bagnato da testa a piedi, si presenta vestito in questa maniera, qualora altri coraggiosi lo raggiungano in quel posto: capigliatura corvina lasciata alla mercé delle condizioni climatiche, dove delle ciocche ribelli gli ricadono lungo i lati del volto, terminando ad altezza guance, incorniciando tra loro quei tratti somatici morbidi e privi di tonalitò, in netto contrasto con il colore blu degli occhi. Gorgera in metallo a protezione del collo e sotto di essa fanno capolino una maglietta e un gilet a doppio petto con trama a scacchi bianco e neri, quest'ultimi coperti dalla presenza del kimono scuro come la pece con ricami rosso fuoco. Delle corde del medesimo colore si distendono dalle spalle fino al petto, facendo pandance(?) con i pantaloni purpurei. Su di essi sono assicurati sia il portaoggetti - contenente tonico chakra, fuuda di sostituzione e altre cose dall'utilizzo simpatico(?) - sia il portakunai, al cui interno sono nascoste varie tipologie di armia, dagli shuriken ai kunai per l'appunto. Il primo sporge di poco dal fianco destro, il secondo invece è legato intorno al quadricipite mancino. A concludere l'outfit, dei guanti rinforzati sul dorso e degli stivali alti fino alle caviglie e aperti sulle punte. < Ancora... > Sussurra tra se e se, impegnandosi a far fluttuare la sabbia intorno a lui. Infatti, da dietro la schiena, s'issa la giara di medie dimensioni dai colori ocra e rossi, grande novità degli ultimi giorni. Dal tappo del contenitore fuoriesce un gran quantitativo di sabbia che il Sabaku sta controllando anche sotto la pioggia, così da testare eventuali cambiamenti dell'elemento in situazioni climatiche estreme. Coprifronte da Genin non nel posto che il nome suggerirebbe, ma bensì legato in vita a mò di marsupio.[Chakra ON][Chakra 29/30]

21:59 Keiga:
  [Testa Primo Hokage] Eccolo il posto dove può stare da sola a pensare. Qui di solito non c'è mai nessuno. E questa sera neanche la pioggia l'ha costretta a stare a casa, tra le urla e i pianti di Senshi. Quello che è rimasto a casa è il piccolo Akuma, perchè non aveva la benchè minima voglia di mettere il muso fuori. Abbigliamento parlando, non è diverso dal solito, anzi, è lo stesso. La felpa con cappuccio nero sulla testa che ne copre i capelli scuri tenuti sciolti e nasconde in parte il viso dalla pelle olivastra, gli occhi neri ed i triangolini rossi simbolo del clan Inuzuka. Un pantalone nero, lungo e delle scarpe ai piedi, scure e chiuse. Legato alla coscia destra c'è il porta armi, con dentro un kunai, uno shuriken e 5 fuuda da sostituzione. Al lato sinistro della vita è presente la tasca porta oggetti con dentro i vari tonici curativi e di chakra. A contatto con la pelle indossa schinieri e vambracci, impossibili da vedere essendo sotto gli indumenti. Le mani sono guantate con la placca in ferro che ne protegge i dorsi ed unite nella composizione del sigillo della capra, intenta ad immaginare le due energie, psichica e fisica. Cerca di farle muovere, prima facendole ruotare su sè stesse per poi spingerle una contro l'altra così da incontrarsi alla bocca dello stomaco. Qui le basta solo provare ad unirle, a fonderle in quell'energia più potente che dovrebbe espandersi per tutto il corpo. Sospira, mantenendo quel silenzio che sempre la accompagna. Stavolta, come molte altre, è la pioggia a parlare, mentre si infrange sul villaggio che da quella posizione potrà vedere dall'alto. Le manca poco per piazzare i piedi sul testone, con un balzo e già si accorge della presenza di qualcuno. Da qui solo luci data la notte ma qualche lampo di tanto in tanto la illumina. E resta lì, con gli occhi sgranati su quel ragazzo di cui vede le spalle. Eccolo il posto dove può stare da sola a pensare. Qui di solito non c'è mai nessuno. Ah, no. Qualcuno c'è eccome. Qualcuno che conosce e che non pensava di certo di beccare lì. Resta zitta mentre fa scorrere le nere sulla giara dalla quale sembra uscire qualcosa. Di getto alza appena la testa per annusar l'aria per poi tornare a guardarlo. Eretta, con le mani nelle rispettive tasche. A breve se ne accorgerà anche lui della sua presenza. Per ora, sembra intento a fare altro. Ed anche se qualche secondo dopo averlo visto arriva anche la morsa allo stomaco. Altro sospiro. [Tentativo Impasto]

22:14 Dyacon:
 [Monte dei Volti] "FSSSS" La sabbia contenuta nella giara ben assicurata dietro la schiena del Sabaku, facente capolino da sopra la spalla sinistra ed il fianco destro, continua ad uscire ma con meno intensità rispetto a prima. L'elemento di cui sono protettori e portatori gli shinobi di Suna - in particolar modo il clan Sabaku - resta a mezz'aria, proteggendo il Genin da ambo i lati. L'acqua piovana compatta e rende più pesante la sabbia, ma non ne modifica la velocità di comando ed altre caratteristiche secondarie che ha potuto testare ieri sera con Touma, durante l'allenamento tra i due. < Uhm... > Le palpebre si schiudono lentamente, fissando le luci del villaggio della Foglia che s'espande sotto di lui. < A quanto pare non sono l'unico pazzo ad uscire con questo tempaccio... > Ammette con sincerità senza mostrare nessun cambiamento sul volto, concentrato a mantenere attivo il chakra nella sabbia. < Sei tu Furaya? > Keiga è ancora troppo lontana da lui, per questo non riesce ad essere sicuro che si tratti del membro del clan Inuzuka. Prova a scommettere su Furaya, dato che è proprio qui che si sono incontrati la prima volta, vista la volontà dell'Hokage di rimanere sola e scordare, per alcune ore, tutti i suoi impegni. Una sorta di luogo dove scaricare i pensieri e liberare la mente. Nel frattempo nel cielo plumbeo ecco arrivare l'ennesimo lampo che va a rischiarare l'oscurità in cui si trova, illuminando la sua figura e quella della ragazza verso cui però non si volta. Non ancora.

22:27 Keiga:
  [Testa Primo Hokage] E' incuriosita da, quella che sembra essere sabbia, uscire da quella giara. Inclina la testa di lato nel guardarlo e la riporta dritta subito dopo. Però vederlo deve ammetterlo, le fa piacere. Non lo vedeva da quel cazzotto, alla fine. Magari la odia e ha risolto tutti i suoi problemi. Ma sfida la sorte e si avvicina di qualche passo. Movimenti lenti, cercando di produrre meno suoni possibili. Non vuole attaccarlo alle spalle o altro, è solo il suo modo di camminare, dal momento che preferirebbe passare inosservata sempre e comunque. I passi, uno dopo l'altro, continuano ad accorciare la distanza dal Sabaku, che però nomina quel nome. Si ferma, tenendo il piede destro davanti al sinistro, con solo il tallone appoggiato. Abbassa la testa e guarda a terra. Schiude le labbra per prendere più aria, con le gocce di pioggia che la tartassano interamente. Dopo quel sospiro, riprende a camminare verso di lui. Eretta, braccia lungo i fianchi e mani nelle rispettive tasche del pantalone. Rialza la testa, qual poco che basta per inquadrarne la schiena da sotto il cappuccio. Il passo lento che si velocizza appena per annullare quella distanza il prima possibile. Non risponde ancora. Solo quando è davvero vicino, tanto vicino da essergli proprio alle spalle. Guarderebbe la giara dalla quale esce la sabbia che lo affianca da entrambi i lati. E ce la vorrebbe appoggiare la testa sulla sua schiena ma quel nuovo giocattolino del Sabaku non lo permette. In realtà vorrebbe proprio abbracciarlo al momento. Dannata sabbia. <Non sono Furaya.> La voce profonda, seppur femminile, sembra perdersi in quello strazio che cade dal cielo. Deglutisce e fa ancora qualche passo, cercando almeno di affiancarlo così da guardare il villaggio, illuminato di tanto in tanto dai lampi che il cielo fornisce. [Chakra ON]

22:45 Dyacon:
 [Testa Primo Hokage] Ogni goccia ormai si è insinuata nei tessuti dei vestiti, i quali traboccano di acqua piovana. Infatti, accanto a lui, l'acqua in eccesso che cade dal suo outfit si unisce a quella accumulatasi sul terreno sottostante. Rimane impassibile alle intemperie, mantenendo la posizione ed il sigillo della capra in bella mostra ad altezza bocca dello stomaco. Mano a mano che Keiga si avvicina a lui, dimezzando e bruciando le distanze che li separavano, capisce di aver sbagliato persona. Non è Furaya, ma l'appartenente del clan Inuzuka. < Allora sei tu... > Sentenzia con tono di voce quieto, pacato, insistendo in quella sorta di allenamento che non sa se effettivamente gli sarà utile E' tutto uno scoprire. < Che cosa ti porta qui, Keiga. > Chiede curioso, spostando gli occhi color ametista sulla struttura fisica della ragazza una volta che questa gli si affianca. < Se sei venuta per stare sola e ti do fastidio, posso anche adarmene... > L'ultimo loro incontro non è stato certamente dei migliori o uno di quelli da incorniciare e ricordare negli anni. Lei aveva espresso chiaramente il desiderio di essere lasciata sola e, in risposta, lui non ha fatto altro che fare quanto chiesto. < Akuma dov'è? Quel mucchio di pelo, se visto, non mi avrebbe fatto sbagliare. > Abbozza un sorriso, mentre la sabbia verrebbe convogliata, tramite sua volontà, sul lato opposto occupato da Keiga, così da lasciare campo e visuale libera ad una possibile chiacchierata. Con lentezza e precisione chirurgica, l'elemento sotto il suo controllo si sposta, addensandosi da caviglia a spalla destra, librandosi in aria e staccato di circa 20cm dalla sua figura. [Chakra ON][Chakra 29/30]

22:59 Keiga:
  [Testa Primo Hokage] Ormai accanto a lui. Guarda davanti a sè, cercando di tanto in tanto la figura del ragazzo con la coda dell'occhio, sebbene la sabbia che l'altro controlla non lo permetta granché. Abbassa lo sguardo, sul villaggio, proprio sotto di sé. La sua voce, le era mancata. Le vengono anche in mente le parole dell'Hokage ma l'affermazione del Sabaku la fa tornare con la testa al presente in un attimo. <No.. Resta> Risponde, incassando la testa nelle spalle, come se avesse fatto una qualche marachella e fosse stata beccata in pieno. <A casa, non aveva voglia di uscire.> Risponde riguardo il peloso nero per poi ricadere in un silenzio che sembra essere lunghissimo. La pioggia che li infradicia, lui che gioca con la sabbia e lei che guarda in basso, verso la parte di villaggio che sta subito lì sotto. <Scusami..> Spezza il silenzio, lasciando comunque una piccola pausa tra quella parole ed il resto <Per il pugno> Ah, solo per quello. Ma è già un inizio. Solo ora, finalmente, con la coda dell'occhio riesce ad inquadrarlo in parte. Cosa da poco, visto che ruota il capo per riuscire a guardarlo in viso. Vuole solo capire se è arrabbiato, se la odia, se deve andarsene e cose del genere. Tornerà sul villaggio quasi subito, comunque, con lo sguardo. <Hai passato l'esame..> Aggiunge, per tastare il terreno, visto che dal viso non ha scoperto una mazza. L'aria è un pò tesa e lei non è abituata a queste cose. Ma ci sta provando e bisogna dargliene atto. Preferisce comunque assumere la sua posa comoda e quindi estrae le mani dalle tasche e lascia che le ginocchia si pieghino fino a riuscire ad appoggiare i palmi delle mani a terra. Keiga formato cane, con furore. [Chakra ON]

23:18 Dyacon:
 [Testa Primo Hokage] Gli occhi color ametista indugiano per un breve istante sulla figura di Keiga che gli si è affiancata sul lato sinistro. < ..... > Resta stupito dalla sua prima affermazione. E lui che già immaginava di prendere baracca, burattini e giara(?) e lasciare il posto. < Essia. > Annuisce con dei leggeri cenni del capo, mantenendo sempre un tono di voce pacato, quieto, per nulla infastidito o altro. Anzi. < Ah si? Quel mucchio di pelo può decidere in autonomia se uscire o meno di casa? > Gli angoli delle labbra si arcuano verso l'alto, ampliando quel sorrisso abbozzato in precedenza. < E io che pensavo foste come due fratelli siamesi: inseparabili. > Breve attimo di pausa, tornando con l'attenzione sulle case che compongono il villaggio della Foglia proprio sotto di loro. < Dove lo hai lasciato? > Chiede curioso, prima di sgranare gli occhi a quella singola parola detta dall'Inuzuka: "scusami". Resta in silenzio, gustandosi il momento da vero bastardo qual'è(?), rispondendo poi a quella sorta di confessione. < Non devi scusarti. > Per lui quell'episodio non è mai stato un problema. < Ma con il tuo comportamento sei riuscita a trovare le risposte che cercavi? > Domand, indurendo i tratti somatici e rendere il tono di voce più basso, simbolo della serietà del discorso. Nonostante tutto ci tiene a quella cagna furiosa(?). < Si, ho passato l'esame. Ora posso unirmi a te e gli altri shinobi per le missioni. > E non vedeva l'ora di farlo. < Questa pioggia mi ha letteralmente stancato... > Sbuffa, mentre il sigillo caprino resta in vita ad altezza addome. Esternata quella frase, ecco che la sabbia, per sua volontà, andrebbe ad alzarsi d'un metro sopra le loro teste, compattandosi ed unendosi in ogni granello, ricreando un vero e proprio scudo. < Sabaku No Tate! > Sussurra a fil di labbra il nome della tecnica durante la chiusura della stessa. Se tutto fosse andato come descritto, non dovrebbe più piovere su di loro per via della presenza di un quadrato 2mt x 2mt - larghezza e lunghezza - spesso 10cm. Va bene tutto, ma ad una certa il temporale lo annoia. [Chakra ON][Chakra 24/30][Tentativo Scudo di Sabbia]

23:34 Keiga:
  [Testa Primo Hokage] In realtà non sa cosa fare. Più che guardare verso il basso, non le viene in mente altro, soprattutto da quella posizione. Ma alza la testa quando l'altro parla di Akuma <Certo che può. Può fare quello che vuole, non è uno schiavo> Risponde riabbassando la testa sul villaggio <Lo siamo> Ma stavolta non aggiunge altro, perchè arriva la domanda successiva. Deglutisce e schiude le labbra per rispondere <Da Furaya. Viviamo lì> Ha lasciato del tutto il vicolo. Ormai sta a casa dell'Hokage quasi sempre. Ancora silenzio quando arriva l'altra domanda. Tarda un pò a rispondere ma alla fine, lo fa <No..> Come volevasi dimostrare. E' solo un'attaccabrighe degenere che si scalda troppo facilmente e agisce senza pensare. Ma per fortuna si parla di qualcosa di più tranquillo <Non fare le D> Come se si potesse scegliere <Ti mandano dalle vecchie pazze> Così, perchè ci è passata e non è stato del tutto carino e simpatico. <...> Riguardo alla pioggia poi, non può fare a meno di alzare la testa e vedere quella sabbia che si aggrega fino a formare quella sorta di ombrello enorme sopra le loro teste. Sbatte gli occhi per un attimo, stupita. <...> Non dice nulla ma cerca di adocchiare la giara, poi lui, in viso. Ne osserva il profilo, passando dagli occhi al naso e soffermandosi sulle labbra forse più del dovuto. E se ne rende conto, infatti riabbassa la testa ed alza la destra da terra per cercare di asciugarsi la faccia con la manica, bagnata anch'essa. Ma almeno adesso non piove più. Al contrario dell'altro, resta in *posa cane* rialzando sul villaggio quando un lampo lo illumina. E di nuovo non sa come interagire. Guardare quelle case dall'alto sembra l'unica soluzione per restargli vicino, per il momento. [Chakra ON]

23:50 Dyacon:
 [Testa Primo Hokage] Smorfia di disappunto appare sul volto nel medesimo istante in cui avverte una debolezza nel mantenimento del chakra - mix di fuuton e doton - tant'è che un angolo di quel quadrato si sbriciola, tornando come madre natura lo ha creato: semplici granelli di sabbia. < Se siete dall'Hokage, allora vuol dire che avete abbandonato quel dannato tugurio dove ti ho visto l'ultima volta. > Incontro in un vicolo fatiscente di Konoha, condizionato come al solito dalla presenza della pioggia che rendeva il tutto ancora più degradato. < Non hai trovato le risposte che cercavi? > Inarca il sopracciglio destro mentre strofina la guancia dritta contro la spalla rispettiva, togliendosi delle gocce d'acqua che gli rigavano il volto, dandogli prurito. < Siamo sinceri Keiga... > Indurisce i tratti somatici dalla pelle albina. < Vuoi cercarle veramente queste risposte, oppure hai paura che, una volta trovate, siano troppo grandi per te. > Gli cambierebbe totalmente la vita: sia l'approccio verso la stessa, sia l'apertura alle emozioni. < Ne hai parlato con l'Hokage? Sicuramente lei potrà aiutarti... > Anche perchè lei è a conoscenza del problema dell'Inuzuka, al contrario del Sabaku che ne è totalmente all'oscuro. < Non devo fare quelle di fascia D? > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, stupito da quella dichiarazione. < Ma perchè si possono scegliere? > No, affatto. Tutt'altro. < Spero di prendere parte ad una che mi riporti a casa... > A Suna, nel paese del Vento. < Ma staremo a vedere Furaya cos'ha in serbo per me. > Lei ed il Kazekage ovviamente. < Che cos'hai? > Si è accorto che l'altra indugia più del previsto sulle sue labbra e lui, di rimando, si morde quello inferiore con nonchalance, magari scaturendo nell'altra qualche emozione. < Uhm... > Alza gli occhi sullo scudo di sabbia. < Regge bene... > Sempre più soddisfatto del regalo fattogli da Geemon Sabaku. E deve ancora provarlo in battaglia. Lì sarà estasi pura. [Chakra ON][Chakra 23/30][Mantenimento Scudo]

00:09 Keiga:
  [Testa Primo Hokage] Lei non si accorge dell'angolino dello scudo sabbioso che si sgretola. Finchè non arriva acqua, va bene. Annuisce alle sue parole sul tugurio. Si, ha finalmente lasciato il vicolo, anche se a volte deve ammettere che le manca visto che dorme per terra. Ah, non avevamo accantonato quel discorso? No, probabilmente non si scappa. E cosa rispondere? Panico. Lunghi attimi di silenzio per poi cercare di far uscire qualche parole <Io..> Pausa come se cercasse di formare un discorso per lo meno comprensibile <Credo di avere.. p-> Ma non finisce. Lo stava davvero ammettendo? Stava davvero sbattendogli in faccia una sua debolezza? <Ne abbiamo già parlato> Risponde, per cercare di cambiare discorso, che invece porta alla stessa cosa. <Tu.. perchè insisti così tanto..> Con lei, ovviamente. Che non ha ancora capito quello che prova per quel ragazzo. Anche perchè l'essere ninfomane di certo non la aiuta in una situazione come questa. <No, ma evitale..> Non può, cretina e lo sai bene. Lo sguardo adesso è sul villaggio. Lo ha notato mordersi il labbro e forse è stato proprio questo a spingerla a voltarsi <Niente..> Sospira, sta di nuovo male. Lo stomaco si contorce ed è a disagio. Neanche la *posa cane* la sta aiutando adesso, tanto che decide di recuperare la postura eretta e infilare le mani nelle tasche del pantalone. Non lo guarda più, visto che tanto finisce per star male. Non dice nulla riguardo allo scudo. Si sta richiudendo, le cambia anche lo sguardo che sembra spento e perso in quel villaggio illuminato da qualche lanterna e di tanto in tanto da qualche lampo. [Chakra ON]

00:30 Dyacon:
 [Testa Primo Hokage] Ha raggiunto il suo obiettivo di serata: allenarsi sia su una nuova tecnica che, in contemporanea, sulla tenuta del chakra per alimentare la sabbia tenuta all'interno della giara. Vorrebbe eliminare un pò d'acqua addensatasi sulla testa, oltre che asciugare le gocce che gli scendono dalla cute fino al mento, procurandogli un dannatissimo e fottutissimo prurito. Però non può sciogliere il sigillo caprino se vuole mantenere intatta la scultura che volteggia sopra di loro, donandogli la giusta riparazione dal temporale. < Uh? > Aggrotta la fronte, sentendo la possibile confessione che l'altra è in procinto di fare. < Si....? > La incita, la incalza a vuotare il sacco, ma come al solito, com in un film thriller, arriva la pubblicità sul più bello(?). < Uff... > Sospira, perchè è sicuro che la parola troncata dall'Inuzuka fosse "Paura". Ma non può averne la certezza. < Parlato è un eufenismo. Io ho cercato di farti parlare, ma tu non l'hai fatto. > Si limita a snocciolare quanto effetivamente è accaduto. Lui la spronava e lei si chiudeva sempre di più in se stessa. < Fai tanto la dura e ancora non hai capito perchè insisto così tanto. Babbea. Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, insultandola aGGratis, senza un apparente motivo. < Ora è meglio che vada... > Le mani si disuniscono, sciogliendo il sigillo caprino tenuto unito fino ad ora. Appena ciò avviene, lo scudo si sgretola, divenendo semplice e comune sabbia che viene prima richiamata e poi portata all'interno della giara dietro di sè. < Ma prima... > Sussurra, tornando ad assaporare il freddo della pioggia. < Dopo il dovere voglio il piacere... > Sentenzia, ruotando con tutto il corpo verso la struttura fisica - in eretta postura - di Keiga. Le si avvicina, azzerando praticamente le distanze che li separava. Le bracci si distenderebbero verso di lei, tentando di afferrarla per le spalle così da posizionarla frontale rispetto a lui. Petto pronunciato in avanti, così come la faccia. Cerca lo sguardo di lei mentre la mano destra scivola verso l'alto con delicatezza, dal collo alla guancia manca dell'altra. E' bramoso delle sue labbra e senza indugi va a ricercarle. Un bacio intenso, mix a morsi e giochi di lingua, lasciandosi trasportare dalla voglia soppressa fino ad ora. Se tutto fosse andato come descritto, continuerebbe in quel gesto ma senza andare oltre. Si volterebbe, dando le spalle alla donna - se glielo avrebbe concesso - incamminandosi verso la strada del ritorno, inghiottito dalla notte scura e buia. [X][Chakra ON][Chakra 22/30][Mantenimento Scudo]

00:54 Keiga:
  [Testa Primo Hokage] No, non continua più su quel discorso. Ha già detto anche troppo. E poi si è praticamente chiusa a riccio, un'altra volta. Una difesa che fino ad ora è servita ad andare avanti e che per abitudine si attiva in automatico senza neanche darle il tempo di reagire. Lui poi continua a parlare, ed in realtà l'unica cosa che le interessa è il motivo di tanta insistenza. Furaya le ha già detto qualcosa ma dentro di sè è come se non ci credesse o meglio, è come se non volesse crederci. Perchè dovrebbe? Perchè lei? Con tutte le ragazze carine e dal carattere decente che ci sono anche solo in accademia. Non lo capisce. E poi vogliamo mettere la caga di venire lasciata come il cazzo di punto in bianco? Di nuovo? Sindrome dell'abbandono, alla quale reagisce in questo modo. Sono troppe cose. Dai, cazzo è disturbata a bestia. Eppure quella risposta non arriva nemmeno. Lo sguardo perso nel vuoto reagisce alla parola *Babbea*, come se l'avesse presa nel profondo. E se fosse stato qualcun altro le sarebbe saltata alla gola. E poi se ne va. Non si gira. Guarda davanti a sè, stringendo le mani in pugno nelle tasche. La pioggia torna a cadere. Alza la testa, ed ecco che lo scudo è scomparso. Se ne va davvero. Ma non fa in tempo a tornare a guardare avanti che lui fa la sua mossa. Inaspettata, perchè ormai non ci sperava più. Se lo ritrova davanti, con le labbra su quelle di lui. Gli occhi prima sgranati per via della sorpresa di quel gesto, piano piano iniziano a chiudersi mentre ricambia quel bacio. Finalmente. Era da tanto che avrebbe voluto farlo lei stessa. Fa uscire le mani dalle tasche, cercando di alzarle per abbracciarlo, incrociandogliele dietro il collo. E qui però la ninfomane che è in lei sta anche esultando. Chi glielo dice che glielo sta solo facendo annusare da lontano? Si, perchè poi se ne va. E lei lo lascia andare. Allontana le braccia dal suo collo e le riabbassa, lungo i fianchi guardandolo allontanarsi sotto quella pioggia che ha anche rotto le palle più di poco. E' stato solo un momento. Abbassa la testa, quasi da sembrare afflitta, ma in realtà non sta capendo una sega, neanche dopo questi gesti inaspettati e piacevoli. Si siede sul testone, abbracciandosi le gambe ed infossando la testa tra le ginocchia. Non capire le cose è brutto, soprattutto quando in ogni caso fanno male. La pioggia va bene solo in questi momenti, quando stai piangendo ma le lacrime si confondo con tutte le gocce che il cielo piscia. POESIA. [X]

Keiga e Dyacon si incontrano sopra il testone del Primo Hokage. Dopo il discorso con Furaya, Keiga cerca di spiaccicare qualche parola, sebbene alla fine finisca per chiudersi nel suo guscio, ancora una volta. MA UN PO' HA PARLATO! Dyacon, durante la chiacchierata ha il lampo di genio e usa lo scudo di sabbia per riparare entrambi dalla pioggia. UN GENIO. Alla fine..