Noodles e marchi
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Giocata dal 08/01/2021 21:43 al 09/01/2021 00:43 nella chat "Chiosco di Ramen "
[Strade] La pioggia non cala la sua fracida morsa sul villaggio, rendendolo, così come il freddo invernale che fa da compagnia in queste sere konohaniane. Molti sono ormai al sicuro nelle loro case, mitigate dal tepore dei focolai, dalle cene calde e c’è chi non ha per niente voglia di cucinare, come il Genin, fresco fresco di promozione. Dopotutto non ha ancora festeggiato la sua promozione, anche se il suo aspetto è tutto fuorchè gioviale. Gli occhi scavati e solcate da lunghe occhiaie di fanno largo sul viso impallidito del ragazzo. Il tessuto nero a buon mercato del lungo kimono nero avvolge il corpo atletico e snello dell’uomo, chiuso in vita da un semplice obi bianco, senza particolari evidenti. Alle gambe dei lunghi pantaloni neri infossati all’interno di un paio di scarponi neri sporchi di fango. Alla fronte, invece della solita fascia, spicca il metallo del coprifronte con inciso il simbolo della foglia. I capelli sono sciolti e liberi di muoversi. La mancina sorregge un ombrello mostrando la presenza di guanti e un accenno dei suoi vambracci. Alle gambe schienieri e la sua immancabile sacca porta kunai con tre kunai. Fuuda carte bomba nella tasca destra del pantalone, rigeneranti di chakra e salute alla tasca sinistra. La luce del locale non fa altro che attirare la sua attenzione, così come il brontolio del suo stomaco. Un lungo mugugno prima di spostare il telo di stoffa ed entrare nel locale, non senza prima aver chiuso l’ombrello. <Equip: Vambracci, schinieri, guanti| Sacca porta kunai vita sx con 3 kunai|Tasca dx: fuuda con tronchetto e carta bomba- tasca sx rigenerante chakra e rigenerante salute> [Esterno Chiosco] Come al solito ha fatto tardi nell'allenarsi e come al solito si ritrova a correre per le vie di Konoha: direzione chiosco di Ichiraku. Lo stomaco brontola in modo rumoroso, confondendosi con i boati che si alternano in cielo, voglioso di cibo. In effetti ha pranzato con poche cose oggi, soprattutto pietanze in scatola, adesso è il momento della parte concreta della giornata, quella dell'abbuffata. C'è chi la notte la passa con l'alcool, devastandosi in modo alquanto opinabile fino a non ricordare nulla e chi, come lui, torna a casa rotolando. Questione di stile. "TAP - TAP!" Il suono dei passi riecheggia per le strade, fregandosene altamente d'impattare sulle pozzanghere venutesi a creare con l'acquazzone. Condizioni climatiche avverse, molto critiche, come da un mese a questa parte. E' passato da un villaggio arido, ad uno dove la pioggia la fa da padrona. < ..... > Passa accanto a Touma, sorpassandolo, riconoscendolo solo più tardi. < Forza Touma ti aspetto al chiosco! > Zuppo da testa a piedi, continua quella corsa forsennata, infilandosi sotto le tende del ristorante alla ricerca di un riparo. < Ahhhhh... > Respiro di poco affannato per via dello sforzo, mentre lo sguardo si alterna da Ichiraku alla figlia, fino a soffermarsi sul Fuaikuro, attendendo il suo arrivo. Lui si presenta agli occhi del Genin vestito come al solito: capigliatura corvina lasciata alla mercé delle intemperia, con alcune ciocche laterali che scendono fino alla mandibola, incorniciando tra loro quei lineamenti morbidi e candidi, dove gli occhi color ametista vanno in contrasto con la pelle albina. Gorgera a protezione del collo e gilet doppio petto con trama scacchi coperto dal kimono scuro come la pece dove primeggiano i ricami rosso fuoco. Pantaloni purpurei dove sono assicurati sia il portakunai - quadricipite mancino - sia il portaoggetti. Quest'ultimo sporge di poco dal fianco destro, passante per la cintura. A concludere l'outfit, gli stivali neri e alti, aperti alle punte, ed i guanti indossati sulle mani con riforzi in acciaio ad altezza dorso. La mente va sempre a quei ricordi a tutto quello che ha visto nei giorni passati, la causa di quel malessere e di quei incubi continui e la conseguente mancanza di sonno. I passi del genin si trascinano fin dentro al locale proprio prima che la voce di Dyacon non interrompono quello strisciare verso l’interno. Un cenno con la mano in segno di saluto, la destra precisamente <Ehi Dyacon…> cercando d’impastare un sorriso tirato, appesantito. Si chiude la tendina dietro di se, trovandosi subito davanti gli sgabellini vuoti, quindi li agguanta senza troppi complimenti, lasciando cadere il fondoschiena alla seduta con una certa pesantezza <siediti pure qui…> indicando a Dyacon lo sgabell vuoto. L’ombrello chiuso viene adagiato alla sua sinistra, tra i due genin, qualora lui si sieda ove indicato poc’anzi <Ti stavi ancora allenando?> domanda cercando d’intavolare subito una chiacchierata <cosa prendi?> proferisce infine mentre con lo sguardo cerca di passare in rassegna i vari tipi di ramen presenti nel menù <equip: Vambracci, schinieri, guanti| Sacca porta kunai vita sx con 3 kunai|Tasca dx: fuuda con tronchetto e carta bomba- tasca sx rigenerante chakra e rigenerante salute> [Chiosco Ichiraku] Segue con lo sguardo l'arrivo di Touma, affiancando lo stesso nello sgabello che gli viene indicato. L'osserva con attenzione, notando ed avvertendo una certa tristezza, ma rimane in silenzio, insicuro al riguardo. Non lo conosce bene, lo ha visto qualche volta all'accademia per un paio di minuti e poi all'esame da Genin. Si può dire che lì ha potuto avere una sorta di idea dello stesso, ma niente di più. < Touma... > China leggermente il capo, rispondendo con un tono di voce quieto, pacato, alla volta del saluto dell'altro. < Arrivo. > Si sposta dalla posizione occupata fino ad ora, lasciando dietro di sè un piccolo laghetto d'acqua piovana, creatosi per via del rilascio del liquido da ogni singola fibra degli indumenti. Le terga sprofondano sullo sgabello, adagiandosi quanto più comodo possibile. Quasi stravaccato(?). < Sì. > Riguardo al suo allenamento. < Anche tu? Questa è la fascia oraria dei ritardatari. Persone che tardano a mangiare perchè troppe impegnate a fare altro durante il giorno... > Ovvero, allenarsi e migliorare il loro status di ninja. < Per me una porzione di ramen di carne. > Ordina alla volta di Ichiraku, sbavando un minimo nell'esternare quella frase. < Tu che cosa prendi? > Chiede, di rimando, attendendo una risposta da quest'ultimo. < Hai saputo i risultati dell'esame? > In effetti è passata una settimana e ancora silenzio da parte della Sensei Yume. L’aria è decisamente assorta nei suoi pensieri mentre osserva più e più volte quel menù quasi come se stesse leggendo chissà quale rotolo proibito. Si scrolla per un attimo quel torpore di dosso, limitandosi a muovere appena il capo e battendo le palpebre un paio di volte <si…ehm…> un sospiro <prendo un ramen di miso…> quindi poggia il gomito sul bancone, la manca che regge la testa e le iridi cremisi che si portano sul suo interlocutore <cosa stavi dicendo?> un istante di silenzio mentre cerca di scavare nei suoi ricordi le parole iniziali del genin <A si…> un profondo sospiro <scusa, sono stanti un paio di giornate in cui non ho dormito particolarmente bene e con gli allenamenti mi ritrovo decisamente un po’ sottotono..> abbozza un placido sorriso <ammetto che sono uscito perché non avevo voglia di prepararmi da solo la cena, mi sono allenato fino al tramonto, giusto il tempo di fare un bagno caldo e venire qui…ultimamente non faccio altro che mangiare ed allenarmi…> fa spallucce <..se continua così stramazzerò al suolo, ma almeno avrò un fisico invidiabile…> non nasconde il velo d’ironia che solitamente porta con se, accompagnando il tutto da un sorriso tagliente e affilato, nonostante l’aria stanca <Esiti? No, ammetto di non averci badato..> storcendo appena le labbra <tu come stai?> domanda, giusto per fare conversazione.<equip: Vambracci, schinieri, guanti| Sacca porta kunai vita sx con 3 kunai|Tasca dx: fuuda con tronchetto e carta bomba- tasca sx rigenerante chakra e rigenerante salute> [Chiosco Ichiraku] Lui chiacchiera con Touma mentre dietro di loro, come al solito, si sta consumando l'ennesimo temporale che flagella il villaggio di Konoha da settimane. Di tanto in tanto, la notte scura e densa viene illuminata, irradiata dai lampi che cadono nel paese del fuoco, seguiti come sempre dal fragore dei tuoni. < ..... > Resta in silenzio, ascoltando attentamente ogni singola parola esternata dal suo interlocutore di serata, aggrottando la fronte nell'avvertire, ancora una volta, una sensazione di malcontento e di tristezza nel suo sguardo. < Mmm... > Increspa le labbra, abbozzando un sorriso in sua direzione. < Avrai anche un gran fisico al termine dell'allenamento... > Addominali scolpiti, spalle larghe, pettorali gonfi. Insomma, un bronzo di riaceo di Konoha. < ...ma ogni singolo muscolo esasperato, stressato e portato al limite, deve avere anche il tempo di riposarsi. Siamo una macchina perfetta, possiamo rigenerarci... > Gli strizza l'occhio destro in maniera amichevole, ironico quanto basta. < Quindi dormi appena puoi. Non concentrarti unicamente sullo sviluppo dei ninjuts. O meglio, fallo dopo esserti riposato in egual maniera. > Sta facendo una paternale? No. Un semplice consiglio. < Almeno che tu non abbia qualcosa che non ti faccia dormire. Non ti conosco bene Touma. Non abbiamo mai parlato, anzi, un "ciao" e poi ce le siamo date di santa ragione. Tsk... > Schiocca la lingua sul palato, ampliando il sorriso in volto. < Però il tuo sguardo lo conosco bene... > I tratti somatici subiscono un indurimento repentino, diretto. L'ultimo in ordine cronologico è quello di Keiga. Maledetta Inuzuka. [Ichiraku] La mano libera andrebbe ad appoggiarsi sul bancone, tastandone la lignea superficie. Lo sguardo è decisamente assorto nei suoi pensieri, lontano da quel quel posto che solitamente trasmette giovialità, pacatezza. I tuoni, così come i fulmini imperversano con prepotenza. Le iridi si portano verso l’esterno, osservando l’acqua scendere copiosa dalle nuvole nere e minacciose <eppure mi ricordavo di essere nel villaggio della foglia..> mantenendo la sua spiccata ironia, in quel tono stanco ma pur sempre tagliente. L’attenzione si riporterebbe su Dyacon <Lo so bene questo…> non vi è cattiveria nel tono, ne tantomeno saccenza, solo una mera constatare <ti assicuro che non voglio arrivare a spingermi a quel livello…> il sospiro che ne segue è ampio, i polmoni si gonfiano ampiamente prima di buttare via tutta l’aria al suo interno <Diciamo che il sonno è una delle cose che per ora riesce meno…> increspando le labbra in una smorfia. Fa spallucce <nemmeno io, Dyacon, ma sembri un bravo ragazzo e di sicuro dispensatore di buoni consigli..> un cenno con il capo <Già, per fortuna il tuo shuriken alla caviglia non mi ha dato paricolare noie, è guarito abbastanza velocemente..> facendo un occhiolino, fugace <comunque io sono Touma Fukaikuro..è vero che il modo migliore per conoscere una persona è lottarci, ma è sempre bene sapere almeno nome e cognome, non trovi…> uno sbuffo, salvo poi distogliere lo sguardo dal giovane, dedicandosi al cuoco che cucina davanti ai loro occhi <hai mai avuto la sensazione di fare un sogno talmente vivido da sembrarti vero…?> domanda, così a bruciapelo,<equip: Vambracci, schinieri, guanti| Sacca porta kunai vita sx con 3 kunai|Tasca dx: fuuda con tronchetto e carta bomba- tasca sx rigenerante chakra e rigenerante salute> [Chiosco Ichiraku] Le dita della mano destra si dipanano e poi vengono fatte passare tra la folta capigliatura corvina, eliminando un buon quantitativo d'acqua accumulatosi sulla cute. < Dovrei passare anche io per il mercato e comprare un paio di schinieri... > Ammette con franchezza, spostando lo sguardo e l'attenzione su Ichiraku che arriva con due belle e abbondanti porzioni di ramen fumante. < Se io mi fossi trovato al tuo posto, non so veramente come avrei fatto per uscirne illeso. > Già. Non aveva mai preso in considerazione l'utilizzo di vambracci e schinieri. A Suna sono poco utilizzati, forse è per questo che li discrimina così. < Anche tu non ci sei andato leggero. La caviglia su cui sei atterrato... > E di certo Touma non è un peso piuma(?). < ...mi ha dato fastidio per un pò, ma fortunatamente è guarita. > Annuisce poi alla presentazione dell'altro verso di lui. < Giusto! > Sbatte la mano destra aperta a palmo sulla superficie lignea del bancone. < Piacere di fare la tua conoscenza Touma Fukushima... > No, non è proprio quello il cognome. < Fughiro... > Neanche questo. < Facciamo che ti chiamo Touma eh... > Abbozza un sorriso, terminando lì la mera figuraccia appena fatta. < Uh? > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, assumendo un'espressione pensierosa nell'esaminare l'ultima domanda postagli dal Genin. < Si mi è capitato... > Anche cose zozze. Molto zozze e intime. Il Fukaikuro però si sta riferendo ad altre cose. Sicuramente. < Perchè questa domanda? > Chiede, rigirandosi sullo sgabello, ponendosi frontale rispetto al piatto di ramen appena arrivato. [Ichiraku] Quando sente della questione schinieri non può fare a meno che abbozzare un ampio sorriso <Beh, me lo ha insegnato Tachiko o quanto meno, mi ci ha costretto visto che ha provato più e più volte ad ammazzarmi…> ammette scrollando la testa, smuovendo la lunga capigliatura cremisi che si muove in maniera armonica rispetto al ciondolare della testa <..diciamo che è stato più istinto di sopravvivenza che altro…> ammette facendo spallucce <non credo che ti saresti trovato nella mia stessa situazione, sono stato abbastanza sprovveduto ad arrivarti frontalmente, mi sono fatto prendere dalla fretta e dalla foga, ora in un esame genin o in allenamento va anche bene…> un attimo di pausa per umettare le labbra e spostare il suo busto per permettere a Ichiraku di servire le ciotole del ramen <…lì fuori poteva andarmi molto peggio..> commenta con moto decisamente più stizzito, ovviamente per se stesso <non ti sei mai esposto e non hai mai offerto punti deboli, sei molto abile nella lotta, decisamente..> commenta portando l’attenzione alla ciotola, lo stomaco che inizia a gorgogliare <son contento che ti sia guarita..> commenta circa la gamba <beh, diciamo che devo perdere un paio di chili..> ironizza. Poi al tentativo sgangherato di pronunciare il suo cognome fa una piccola risata, gutturale <Fukaikuro..è il cognome di mia madre..> puntualizza, quindi annuisce con la testa <certo che puoi..> alla domanda finale di Dyacon lo sguardo si perde nella ciotola, in quel brodo sulla quale si riflette per lunghi istanti <perché qualche giorno fa ho avuto la stessa sensazione, è da allora che non riesco a trovare quiete nel sonno…> commenta prendendo le bacchette di legno, le spezza con un movimento secco, poi porta a congiungere i palmi al petto <itadakimasu> infine inizia mescolare il brodo per mescolare i vari sapori tra loro.<equip: Vambracci, schinieri, guanti| Sacca porta kunai vita sx con 3 kunai|Tasca dx: fuuda con tronchetto e carta bomba- tasca sx rigenerante chakra e rigenerante salute> [Chiosco Ichiraku] Oltre a storpiare più e più volte il cognome dell'altro, non contraccambia la presentazione di Touma. Se ne accorge subito dopo, forse troppo tardi. Sbianca - qualora fosse possibile per un albino - ruotando il capo con molta lentezza in sua direzione. < Comunque il mio nome è Dyacon Sabaku! > Condito tutto da un lampo e da un tuono per rendere la scena ancora più pregna di suspence(?). < Scusami. > Il braccio destro si piega dietro il capo, dando modo così alla mano rispettiva di grattarsi la base del collo nel più classico dei gesti che denota imbarazzo. < Uhm? > Inarca il sopracciglio destro nel sentire e riconoscere il nome di Tachiko. < Ah, ti sei allenato con quella sorta di psicopatica e sadica? > Colei che gli ha dato il benvenuto al villaggio della Foglia con tanto di blocco dell'ombra. Non l'ha più incontrata da quel giorno. Meglio così. < Ci credo quando mi dici che ha provato ad ammazzarti... > Perchè è conscio che l'ha fatto sul serio. < Ahhh, non lusingarmi... > Sorride, provando di nuovo imbarazzo, ma stavolta è diverso rispetto a quello di prima. < Comunque gli allenamenti e gli esami servono proprio a questo. Imparare dai nostri errori. > Annuisce, fermamente convinto del concetto appena esplicato. < Piuttosto, c'è la possibilità che potremo fare qualche missione insieme da Genin... > Breve attimo di pausa, mentre la mano destra massaggia il mento glabro. < Chissà chi ci capiterà come capo squadra... > Di Jonin ne ha conosciuti pochissimi, molto pochi. Però ha conosciuto l'Hokage in persona. Oltre che fare lezione direttamente con lei. < Se non sono troppo indiscreto. Cos'hai sognato? > Chiede, mentre imita nei movimenti quelli fatti dall'altro: spezza le bacchette in un sonoro "stack!" e poi le infiola nella ciotola, mescolando il brodo con la carne e tutti gli ingredienti. [Ichiraku] Osserva il suo sbiancare(?) per quanto possa essere possibile, vista la natura albina del giovane. Si limita ad abbozzare un sorriso, accondiscendente, anche se vagamente tirato per quanto sincero <piacere mio..> una pausa <quindi sei originario di Suna, giusto..?> domanda con una certa dose di cautela, onde evitare magre figure. Sulla questione Tachiko scrolla la testa < sadica e psicopatica…non esageriamo…> un velo d’ironia sulle sue parole <bisogna solo saperla prendere e capire quando è il momento di lasciarla tranquilla, ognuno di noi ha le sue particolarità, non trovi?> commenta inclinando la testa da un lato e iniziando a raccogliere i primi fili di ramen con le bacchette <diciamo che con lei impari molto velocemente..> si limita a dire portando in prossimità delle labbra le bracchette e soffiando un paio di volte <concordo> riferito agli errori portando finalmente il primo boccone in bocca. Un leggero mugugno di piacere <Ottimi come sempre!> decisamente più ringalluzzito <Non ti sto lusingando..> riportando le iridi in favore di Dyacon <ti reputo un valido avversario..> fa spallucce <Perché no, mi piacerebbe l’idea..ed è probabile che faremo squadra assieme, mi farebbe piacere…> ammette con un leggero sorriso <ammetto di non conoscere nessun jonin…conosco sakir..> si ferma, mordendosi il labbro e portando il brodo un altro boccone alle labbra, rimanendo in silenzio questa volta <Che rimanga tra noi, mi raccomando..> un profondo sospir, lo sguardo verso la ciotola ora, come se quel brodo aiutasse in qualche modo a ricordare quegli avvenimenti <Ricordo di essermi svegliato in questa versione di Konoha con questo cielo grigio e rosso, ricordo una sensazione di pura malvagità che mi opprimeva la gola..mi sentivo debole…molto debole ed ero con Tachiko e Sakir…> una pausa mentre socchiude gli occhi <…ricordo un corridoio con mura di teschi alti centinaia di metri..dovevamo superare un corridoio e il cielo pioveva sangue…ricordo che pioveva così tanto che il corridoio si è allagato e stavo per affogare per il sangue…> un sbuffo, come se quel ricordo gli costi una fatica immane ad uscire <ricordo un demone che afferra Sakir e lo tira giù nelle profondità del terreno…ricordo che io e Tachiko che ci siamo separati ed abbiamo preso due scalinate diverse..è lì che ho visto…> una pausa, deglutisce pesantemente <una persona a me cara violata e torturata da un demone…> le mani si serrano con forza mentre la rabbia inizia a montare dentro di se <dovevo fare una scelta..ed ho scelto di lasciarla lì…> la rabbia riaffiora in tutto il suo rigoglioso dolore. Le scene si susseguono in maniera vivida nella mente del genin, ogni goccia di sangue ingurgitata, secondo di bruciore dovuta alla malvagità, quella voce metallica che ancora echeggia nella sua mente e quel marchio, quel marchio che pulsa, brucia come il fuoco come se fosse appena fatto. Touma riesce a percepire chiaramente quel dolore lancinante che lo porta ad inarcare violentemente la schiena all’indietro, portandosi la mano destra, in maniera del tutto istintiva, proprio al centro delle scapole o almeno in quella prossimità. Il sangue inizia a scivolare lungo la schiena. Le mani si poggiano entrambe sul bancone, la testa china, il volto coperto dai capelli cremisi che scivolano lungo i lineamenti dell’uomo, il respiro affannato <devo…andare..scusami Dyacon…non è ancora arrivato il momento di parlarne…> dice solamente questo mentre raccoglie le sue forze per alzarsi e avvicinarsi verso la porta d’uscita, lasciando lì il ramen ancora bollente, l’ombrello e Dyacon qualora non decidesse di seguirlo.<equip: Vambracci, schinieri, guanti| Sacca porta kunai vita sx con 3 kunai|Tasca dx: fuuda con tronchetto e carta bomba- tasca sx rigenerante chakra e rigenerante salute> [Exit?] [Chiosco Ichiraku] Le bacchette affondano nel brodo, mescolano ed uniscono tutti gli ingredienti, prima di prendere tra la loro morsa un quantitativo sufficiente di ramen da portare alla bocca. Non lo gusta più di tanto, causa la tremenda fame che lo affligge da oggi a pranzo. < Ahhhh... > Si riscalda e al contempo lo stomaco riceve il tanto agognato premio. < Esatto. Provengo dal Paese del Vento. > Annuisce, mentre un noodle scompare tra le sue labbra, risucchiato con ingordigia. < Oh no no, non esagero per nulla... > Psicopatica e Sadica sono gli unici due aggettivi che raccontano e raffigurano Tachiko. Non ne trova altri così perfetti, così ad hoc. < Quasi quasi gli chiedo se vuole allenarsi con me... > Abbozza un sorriso, trovando l'idea entusiasmante e carica di adrenalina. Confrontarsi con una del suo livello sarebbe perfetto per l'iter di crescita che ha intrapreso. < Staremo a vedere cosa ci riserva il futuro... > Conclude così il discorso sull'eventuale possibilità di affrontare una missione insieme. In gruppo. < Sakir? > Inarca il sopracciglio destro, assumendo un'espressione pensierosa. < L'ho sentito nominare... > Chiacchiere del villaggio. < ...ma non l'ho mai incontrato di persona. > Fa spallucce, tuffandosi di nuovo nella ciotola di ramen, stavolta afferrando tra le bacchette un pezzo di carne. < Certo che rimane tra noi... > Non capisce tutta questa segretezza, ma gli ha dato la sua parola e la manterrà. Si pone all'ascolto, corrugando ed indurendo i propri tratti somatici nell'immaginare la descrizione fornitagli dal Genin. < Beh, più che un sogno mi sembra un vero incubo... > Ammette con sincerità, sgranando leggermente gli occhi. < ..... > Resta stupito dalla reazione di Touma, non riuscendo a capire nulla di quello che gli sta accadendo. Non ha la minima idea che abbia un marchio dietro la schiena. < Certo... > Lo lascia andare, seguendo la sua figura lasciare il chiosco e immettersi sotto la pioggia battente. < Che strano... > Sussurra, prima di rivolgere l'attenzione a Ichiraku, anche lui rimasto sbalordito dal fare del Fukaikuro. < Li pago io Ichiraku, non preoccuparti... > E così, la serata si conclude con una bella ciotola di ramen nello stomaco, seguita, molto probabilmente, da una sonora dormita fino a domani mattina. Di Touma solo un ricordo, su cui non tarderà ad indagare. [X]