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Sono andata al letto col nemico

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con Furaya, Keiga

21:48 Furaya:
 Appena tornata alla propria Magione dopo essersi inoltrata sin quasi a Kusa per controllare che il territorio fosse sotto controllo, oltre a porvi maggiore difesa qualora i traditori decidano di farsi vedere ulteriormente, sta entrando proprio in questo momento in salotto. La ragazza che bada alla bambina è appena andata via, avendola messa per altro a dormire. Perdere i progressi della bambina potrebbe essere deleterio, specialmente adesso che è così piccola e fragile e sta soltanto imparando a capire ciò che la circonda. Deve resistere per Senshi e per se stessa: è davvero l'unica cosa che adesso può fare. Un lungo pantalone nero, aderente alle forme della fanciulla, ne copre le inferior leve. E' sorretto da un cinturone in cuoio con fibbia argentata, avente sul fianco mancino dei ganci per i foderi delle rispettive katana. Non si separa da nessuna delle due, fedeli compagne di battaglia nel corso di tutta la sua esistenza come Ninja. A coprire l'addome, una camicia bianca con il colletto ben piegato, poggiato sui lati e lasciando visibile parte del collo e il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha. Al di sopra, vi è un maglione nero che ne fascia l'addome permettendole di stare anche al caldo, per via delle temperature prettamente invernali che stanno raggiungendo anche Konoha. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri rinforzati metallicamente tramite degli schinieri. Sotto le maniche della camicia, sono stati posizionati anche dei vambracci per qualunque evenienza. Il coprifronte della Foglia è ben legato tra i capelli rosei della fanciulla, lunghi sino a metà della schiena in piccoli boccoli curati e profumati. Con sé, ha portato soltanto qualche tonico coagulante e di recupero chakra, nessun'altra arma od oggetto essenziale oltre alle proprie spade e al Ninjutsu che sa utilizzare alla perfezione. Sta percorrendo la zona del salotto che conduce dai divanetti all'enorme vetrata che dà sul giardino sottostante. La vetrata è posta sulla destra rispetto all'ingresso, portandosi da tutt'altro lato, in prossimità della cucina ampia e spaziosa. Di fronte alla porta, invece, vi sono una coppia di poltrone e dei divanetti classici, con tanto di piccolo tavolino posto al centro di questi. Alcuni quadri sono appesi alle pareti, ma la direzione intrapresa è quella dell'armeria posta sulla sinistra dell'ingresso, laddove lascerebbe tutte le armi che ha addosso, chiudendola ben bene affinché nessuno possa avvicinarvisi. Sospira, passandosi poi una mano sulla faccia mentre svicola verso la cucina subito dopo. <Keiga?> Chiama, volendo capire se la ragazza si trovi nell'abitazione in cui la ospita oppure no. [ Chakra ON | Copia ]

22:04 Keiga:
 Una delle poche volte che è a casa già a quest'ora. MA PENSA. In realtà quando l'hokage entra lei sta bellamente ronfando, sdraiata a terra e in un angolo della cucina. Sdraiata su un lato con la faccia rivolta verso il muro. I capelli neri sono tenuti sciolti e ricadono sul pavimento ed un ciuffo tagli a metà la guancia e con lei un triangolino rosso, simbolo del clan di appartenenza. Indossa una maglia nera a maniche lunghe, ed un paio di pantaloni neri, più larghi rispetto al solito. In effetti non mangia come si deve da giorni, la cretina. Ha ancora le scarpe ai piedi. Non c'è traccia di porta armi e tasca porta oggetti, probabilmente lasciati a morire da qualche altra parte della casa. Sembra quasi una bambina quando dorme, con il viso rilessato che scaccia via quell'eterna espressione o apatica o incazzata. Akuma è sveglio però e dopo una snuffiata all'aria è l'unico che trotterella scodinzolante verso la donna appena tornata a casa. E quando sente nominare il nome dell'umana, cerca solo si piazzarsi davanti a lei, con il codino che si muove frenetico e lo sguardo dolce verso quello di Furaya. Ha la bocca aperta e la lingua a penzoloni, con le orecchie belle dritte e tese verso la donna. La guarda, con il culetto nero appoggiato a terra. Lei, sembra collassata in un sonno profondo, ma si muove, appiccicandosi di più a quella parete, come se cercasse una qualsiasi tipo di contatto.

22:43 Furaya:
 Non ricevendo alcuna risposta dalla fanciulla, si premura di camminare e avviarsi verso la cucina. Nel farlo, adocchia i diversi ingressi alle stanze, così da capire se si sia rintanata in qualcuna d'esse o se non sia affatto a casa. Akuma, tuttavia, le corre in contro scodinzolante. Ciò potrebbe voler significare solo una cosa: Keiga è a casa. Non uscirebbe mai senza il cagnolino che s'è conquistata con tanta fatica, giusto? E girando il capo, infatti, seguendo altresì l'animale a cui rivolge un sorriso di tutto punto, riesce anche a trovare la cagnolina dormiente. Si piega sulle ginocchia cercando di fare meno rumore possibile, allungando anche la dritta verso il capo della bestiola a cui dà piccole carezze. Scruta il volto di Keiga così tranquillo e sereno mentre dorme. Non comprende il motivo per il quale abbia deciso d'addormentarsi in un angolo della cucina, neanche fosse la cuccia per il cane. Ci avrebbe sicuramente visto Akuma a dormire lì, non la padrona. Ci manca solo che uggioli nel sonno come i cagnolini addormentati o muova la gamba a mo' di zampa. Sarebbe oltremodo divertente, però, impossibile negarlo. <Ehi> La richiama dolcemente, mentre la mancina vien distesa proprio alla volta della di lei guancia, scostando la ciocca di capelli che su di essa s'è posata. <non dovresti dormire qui> Le sussurra, volendola sì svegliare ma con metodi delicati, anche perché Senshi è nell'altra stanza che ronfa e non intende in nessun modo svegliare la bambina. <hai tutta una casa per te.> Anche una stanza in più qualora vorrebbe, quella degli ospiti, motivo per il quale potrebbe tranquillamente approfittarsene. Esiste anche un divano! Resta piegata sulle ginocchia in attesa del suo risveglio, piegando appena il capo da un lato e lasciando scivolare i lunghi capelli rosei sulla spalla. Non si sente in dovere di pronunciare nient'altro, anche perché non si trova neppure troppo d'accordo nello svegliarla. Tuttavia, è sicura del fatto che potrebbe trovare un posto più confortevole dove potersi riposare. [ Chakra ON | Copia ]

22:59 Keiga:
 La lingua a penzoloni di akuma viene ritirata solo quando la donna lo accarezza. Si rimette sulle anteriori e continua a muovere la codina, sebbene si volti per guardare come la donna si pone alla sua umana. Sempre attendo nonostante sia tranquillo. Le braccia di Morpheo sono così accoglienti che è difficile abbandonarle. Resta distesa con le labbra leggermente schiuse, segno che sta respirando con la bocca. Il respiro è tranquillo, nessun sogno molesto o motivo per agitare le zampe nel sonno. Eppure qualcosa probabilmente lo sta sognando. Quando viene chiamata, sebbene senza venir nominata, è come se sentisse quella voce in lontananza, e quel tocco lo avverte come un qualcosa di dolce e pure materno e infatti.. <Mamma..> Una parola quasi spezzata da quel sonno. E si gira appoggiando la schiena al pavimento e ruotando la testa verso le gambe dell'hokage. E' ancora più di là che di qua, ma sembra essere sulla buona strada per svegliarsi. Akuma nel frettempo sembra rovistare nel cestino. Sia mai che abbiano buttato avanzi di cibo. E' un ottimo aspirapolvere e schifezze, lui <Mmm..> Un lieve mugugno finchè non apre gli occhi che punta nel vuoto restando comunque ancora sdraiata. Un diesel a cui serve qualche minuto prima che il cervello si riavvii in maniera per lo meno decente. Deglutisce e ruota il capo verso il soffitto. Non si è mica accorta ancora di Furaya lì accanto. Sbatte le palpebre un paio di volte, cercando di capire come si vive e ruota di nuovo il capo, stavolta inquadrando la donna, con lo sguardo spento, ancora assonnato. Si volta di nuovo ma si rende conto, finalmente. Sgrana gli occhi e si gira verso l'hokage con gli occhi sgranati. Non sa se è così vicina per farle una ramanzina, sbatterla in galera o che altro ma di certo l'ha presa alla sprovvista.

23:15 Furaya:
 La ragazza non sembra svegliarsi del tutto quando la Nara la chiama, pur non adoperando il di lei nome reale. Sarà forse questo che non la porta a svegliarsi del tutto, ma il tocco della mano sulla guancia fa in modo che qualche reazione l'abbia eccome. E sarà l'istinto materno che sta provando adesso, avendo partorito da neanche un paio di mesi, che la porta a sbarrare a sua volta lo sguardo innanzi a quanto pronunciato dalla Inuzuka. <M-Ma-Mamma?> Però, ammettilo almeno a te stessa. Quanto può averti fatto piacere l'averti definita in questo modo? Dentro di te, tutto sommato, lo vorresti, ma sai che sei ben lontana dal poter essere la madre che Keiga potrebbe desiderare. Una vita normale. Giusto? E' questo che vorresti per te e potrebbe realizzarsi anche l'idea di prendere la Genin sotto la tua ala, se non fosse per tutto quello che hai da fare ogni giorno. Un'utopia che però ti lascia l'amaro in bocca per quanto possa essere bello. Ritira subito la mano quando la vede muoversi e girarsi, segno che potrebbe starsi per svegliare di lì a breve. Resta però inginocchiata, ovviamente; non intende muoversi dalla sua posizione, in trepidante attesa che apra gli occhi. E lo fa dopo poco. Li sbarra e solo dopo qualche attimo si rende conto di chi ha davanti. In fondo, chi aspettava di trovarsi? Senshi che neanche sa camminare? O Saisashi che gran parte del tempo è fuori ad allenarsi o a cercare di combattere i suoi demoni interiori? <Tutto bene?> Le chiede di rimando, l'attenzione che le viene concessa del tutto, non avendo altri interlocutori al momento. Di tanto in tanto, patta soltanto la testa di Akuma che si è seduto a terra tra di loro. <Non ti conviene dormire sul divano o su un letto? Credo che a terra sia piuttosto comodo.> E anche poco soffice per le ossa del costato, delle spalle o della schiena. Ma potrebbe anche ricredersi in base alle altrui risposte. [ Chakra ON | Copia ]

23:32 Keiga:
 Gli occhi ancora sgranati sulla donna, cercando di capire più che altro da quanto tempo sia lì. Ma riesce a recuperare anche il movimento degli arti, cosa che la aiuta a mettersi seduta. Le gambe incrociate, schiena leggermente ricurva in avanti e testa che ciondola appena. I gomiti si appoggiano all'altezza dei menischi interni. Guarda Akuma, che si prende ben volentieri le coccole e poi torna su Furaya, inclinando la testa di lato nel guardarla. I capelli un pò arruffati ne seguono il movimento. Alza le spalle. <Si, e tu?> Chiede, di rimando. Torna a guardare Akuma che come il signore dei ruffiani si è messo a pancia all'aria per farsi grattare la pancia. <Vergognati.> Dice verso il cane che in risposta lascia cadere la lingua fuori dalla bocca. Sospira e torna sull'hokage <Sono ancora abituata al vicolo> Che poi qualche sera ci si ferma ancora a dormire in quello schifo. Si è anche fatta la casetta che con l'ultima tempesta probabilmente sarà crollata ma dettagli. <...> E non dice più nulla. Raddrizza la schiena ed alza le mani per stropicciare gli occhi, ed in questo movimento ecco che quella cavolo di foto tutta stropicciata ed ormai appallottolata le cade di nuovo dalla tasca, rotolando di qualche centimetro lontano da lei <Senshi urla troppo> Brontola, riabbassa le mani e la guarda. Lo sguardo che sembra come raffreddarsi. Non dice altro. E' sicuramente più rilassata del solito vicino a Furaya. Unica persona che ha capito come prenderla.

23:48 Furaya:
 La ragazza sembra finalmente svegliarsi del tutto e riuscire anche a metterla a fuoco. Si siede, mentre lo stesso farebbe la Nara, poggiando i glutei sulla pavimentazione ed incrociando le gambe. La schiena resta ben dritta, sollevando la mano che era posata sulla testa del cane poiché quest'ultimo decide saggiamente di portarsi a pancia all'aria, volendosi far coccolare come si comanda. Fa discendere quindi con delicatezza la mano sul pancino paffuto del cucciolo, mostrando un altro sorriso e, probabilmente, anche una Furaya come non l'avete mai vista prima. <Ma ciao, patato! Come siamo belli!> Avete presente quella voce tanto tenera quanto stupida che fate nel vedere i begli animaletti carini e coccolosi che si fanno coccolare? Ecco, la stessa. Le guance si colorano leggermente di rosso mentre gli occhi brillano; che le piacciano gli animali è anche abbastanza palese, tutto sommato. Non a caso, possiede un falco ed un cane di grossa stazza. Ahimè, il gatto ha deciso che era invecchiato troppo! Povera Choco. <Mh? Oh, tutto bene.> Niente da recriminare o nulla che voglia far pesare anche sulle spalle della Inuzuka. <Vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare?> Ma sai preparare soltanto il ramen, che diamine di proposte fai? Cucinare non è proprio il tuo forte, ma avrà di sicuro qualcosa già pronto conservato nel frigorifero. <Immagino. Se vuoi, posso comprarti una... cuccia? Sembravi una cagnolina addormentata.> Sghignazza, cercando di sdrammatizzare e di prenderla in giro, sperando in una risposta quanto più positiva possibile da parte di Keiga. Ne studia il comportamento, cercando sempre nuovi metodi per riuscire a farla parlare con lei. Non che ci voglia poi molto per scucirle, adesso, le parole di bocca. Ha notato d'avere un certo ascendente su di lei. <Non è colpa sua, è in questo modo che comunicano i bambini. Non sanno parlare. Mi dispiace, forse non è stata una buona idea farti stare qui.> Storce le labbra, non sapendo dove altro sbattere la testa. Potrebbe dargli un'altra casa, sicuramente, ma deve discuterne con l'originale prima (?). [ Chakra ON | Copia ]

00:07 Keiga:
 E sta lì, davanti a quella donna che adesso, con il suo cucciolo, sembra un'altra persona. Quella vocina scema nel rapportarsi ad Akuma la spinge ad abbozzare un sorriso, timido. Una sorta di cosa fulminea perchè quando rincrocerà lo sguardo della donna rimetterà il broncio, quello solito. Come se non volesse proprio lasciarsi andare del tutto. E quando l'altra chiede di mangiare, abbassa lo sguardo e scuote il capo. Mangia si e no qualche schifezza al giorno, ultimamente. Akuma però parte a scodinzolare così tanto alla parola "mangiare" che se fosse un elicottero prenderebbe il volo, continuando a lasciarsi pacioccare il panciotto nero con il pistolino all'aria, per forza di cose. Rialza lo sguardo su di lei, inclinando la testa di lato a quella proposta <Una cuccia?> Guarda il cagnolino, cominciando a pensare che non sia una cattiva idea. <Costano tanto?> chiede. Con la cosa che quando è fuori prende da mangiare solo per il cucciolo ha di certo messo da parte qualcosa. <Neanche io parlo, ma non strillo mica> Risponde lasciando una lunga pausa per poi continuare <Io.. vorrei stare qui> Ammette, incrociando le braccia al petto ma guardando comunque a terra. Akuma, dopo la vagonata di coccole con elicottero sempre presente (fatto con la coda e non con altro), si rimette sulle quattro zampe, perchè la parola "mangiare" gli ha aperto lo stomaco sempre aperto. <Hai già mangiato tu> Sbotta lei che si becca pure un mezzo ringhietto dal pelosetto nero che piazza il tartufo a terra e snuffia il pavimento fino alla foto appallottolata che prende in bocca <Oggi hai ucciso qualcuno?> Chiede, perchè lo splatter sembra interessarle e non poco e non si accorge del cane che butta tra le gambe dell'hokage quella cartaccia misto bava. Si vede che è vecchiotta e per nulla tenuta bene. L'unica cosa che le è rimasta della sua famiglia. <Come fai a capire se ti piace qualcuno?> Domanda dal nulla, ben piazzata. <Chiedo per un'amica> Ma certo, tanto Furaya è scema, si si. [ Foto: https://i.imgur.com/xlfiXvv.png ]

00:56 Furaya:
 Non s'accorge in tempo del sorriso che viene formato sul volto di Keiga, girandosi soltanto quando il broncio torna a far parte della solita espressione della fanciulla. <Sei sicura? Guarda che devo preparare qualcosa anche per me.> Quindi, non le peserebbe affatto. Tuttavia, è una mezza bugia poiché, trattandosi di una copia, non ha effettivamente necessità di mangiare proprio nulla tanto meno di dormire. Lungi dal dirglielo o dal farglielo notare, onde evitare che la notizia trapeli altrove. Non si tratta di mancanza di fiducia nei confronti di Keiga, quanto più una possibilità che le venga letta la mente. E non vuole che le succeda niente del genere, come sempre. Si preoccupa tanto anche per lei, iniziando comunque a provare dell'affetto maggiore nei confronti della ragazza che ha davanti. <No, anzi, credo che se ne possano trovare anche ad un prezzo basso. Dipende dalla qualità dei materiali, ovviamente.> Non lo nega, le rende comunque nota la possibilità di dover spendere qualcosa in più se vuole una cuccia migliore. <E comunque la cuccia era per te.> Tanto per sottolineare, cercando di mostrarsi quanto più ironica possibile, con tanto di piccolo sorriso che mostra direttamente all'altra. La successiva argomentazione le fa sollevare appena gli occhi al cielo per via della perplessità che manifesta. Riporta lo sguardo sulla fanciulla subito dopo, lasciandosi sfuggire un mezzo sospiro e un piccolo sorriso incoraggiante. <Già, ma quando vuoi la lingua sai usarla per parlare. Al contrario, Senshi non ci riuscirebbe. È ancora troppo piccola.> Le spiega, mantenendo pur sempre una tonalità pacata per metterla a suo agio. <Oh> Sorpresa dalla di lei affermazione, non potrebbe però esserne più felice in effetti. <speravo tanto di sentirtelo dire, sai?> Scosta la mano dal pancino paffuto dell'animale, il quale si drizza in piedi cercando evidentemente qualcosa da mangiare. <È un cucciolo anche lui, è normale abbia fame. Dovresti vedere quando diventerà grosso come Ranmaru.> Il cane Ninja, appartenuto ad un Inuzuka, che tiene nel giardino di casa propria e che sicuramente Keiga avrà potuto vedere anche solo dalla finestra. Prosegue poi con le domande, con lei diventa sempre piuttosto loquace e non può che esserne contenta, tanto da mostrare un atteggiamento sereno nei di lei confronti. <No, anche se incontrare qualche traditore non mi sarebbe dispiaciuto.> Li avrebbe rispediti a Oto o quanto meno catturati, anche perché ha deciso di volerli vivi in modo tale che possano essere costretti a parlare, a spiegarsi, ad avere almeno voce in capitolo a differenza di Kunimitsu, uccisa senza che potesse averne. Il cane, però, sembra prendere qualcosa tra le fauci, una foto stropicciata. <Uh? Ha rigurgitato qualcosa?> Chiede al suo indirizzo, allungando l'indice ed il pollice di ambedue le mani verso il pezzo di carta, cercando di aprirla per quanto possibile. <Ma sei tu da piccola? E loro?> Non riesce a trattenersi, rendendosi conto forse soltanto in ritardo che non è un argomento che l'altra vuole affrontare. Gliela porge, però, stendendo la mano verso di lei. <Tieni, credo ti appartenga.> Senza tante cerimonie, poggiando infine le mani sulle cosce qualora lei abbia preso l'oggetto che le stava porgendo. Incuriosita, poi, dall'ultima domanda che, per carità, non crede neppur per un istante che sia per un'amica, si prende il tempo per pensare. Facendosi pensierosa per un attimo, prende poi la parola. <Ti piace stare in sua compagnia, ti piace guardarlo e ti piace averlo attorno o a stretto contatto.> Si stringe nelle spalle. <Anche quando senti un pizzicore allo stomaco o ti batte forte il cuore.> Essendo stata fin troppo seria finora però, si premura di diventare anche un po' scema. Come al solito. <Dai, dimmi chi è questo qui che piace alla tua amica?> Finge di crederci, ma è curiosa davvero come una scimmia. La solita comara. [ Chakra On | Copia ]

01:25 Keiga:
 Scuote di nuovo il capo al mangiare. <Non ho fame> Precisa ancora per poi guardarla quando parla delle cucce <Basta che sia comoda> Risponde, aggrottando poi la fronte <Per me?> Resta un attimo perplessa raddrizzando la testa <Ma io non sono un cane!> Esclama, di nuovo. Dejavu. E torna a guardarla con quella faccia imbronciata, sebbene non sia dura come quella che rivolge al resto della popolazione. Sta bene con l'Hokage, e piano piano si sta lasciando andare sempre di più. <Posso farle cavalcare Akuma?> Chiede, magari smette di piangere. Quello che fa paura è che è pure seria. Lo farebbe davvero. Legherebbe quella povera bambina com eun salame sul cane e lo farebbe correre in giro per Konoha. Ma se la bimba dovesse ridere avrebbe vinto tutto. <Perchè lo speravi?> Chiede, non è proprio abituata a tutta quella bontà da parte di altri, sebbene le faccia piacere, soprattutto quando è Furaya a dimostrarglielo. <Eh?> Non si era accorta della foto sputazzata dal cucciolo addosso alla donna e quando lei la apre, sgrana gli occhi tenendoli su quel pezzetto di carta. Silenzio. Abbassa la testa quando l'altra è tutta incistata al vederla da piccola <Mamma, papà e quel coglione di mio fratello> Rialza lo sguardo sulla foto che le viene porta, la prende e la accartoccia di nuovo finendo per lanciarla a caso, lontano, nella cucina. <Non mi interessa più> Bugiarda, sempre a fare la tosta. Akuma segue la traiettoria della pallina di carta fino a quando non tocca terra e si trattiene tantissimo dall'andare a riprenderla per riportargliela. E cambiamo discorso <Quando mi porti con te a uccidere qualcuno?> Chiede ancora, guardandola di nuovo. Non ha più bisogno di quelli, adesso c'è lei e sta cominciando a capirlo quanto sia importante. Ma tornando a chi le piace, quando Furaya parla, lei cerca di fare mente locale su quel trambusto che ha nello stomaco <Queste cose sono da deboli> Dove l'ha sentito ancora non è chiaro ma lo ha detto allo stesso Dyacon, diretto interessato. <Non c'è un altro modo per capirlo?> Ma che vuoi il libretto di istruzioni? <E' un cretino> Iniziamo bene <Gli sanguina sempre il naso. Ed è appiccicoso> Inizia ad elencare cose dal suo punto di vista <Però quando non c'è a volte dice che ci pensa> L'amica, si. <Anche se gli ha tirato un pugno in faccia, qualche giorno fa> Che resti tra noi, eh. <Però hanno giocato a palle di neve e si sono divertiti. Solo che lei non capisce..> Abbassa la testa <Quello che sente e cosa deve fare> Chiacchierona stasera, Furaya si starà mangiando le mani per averla svegliata. <Non conosce queste cose> Rialza la testa, ricordandosi solo ora che una sera si sono incontrati tutti e tre ai tre tronchi <E' quello di quando hai visto Akuma per la prima volta> Spiega, dando per scontato che la povera donna si ricordi di quella sera <Ma è un cretino e le dirò di picchiarlo appena lo vede> Non fa una piega. Neanche una. Liscio proprio.

21:40 Furaya:
 <D'accordo> Si rialza per dirigersi alla dispensa dalla quale tira fuori del ramen già pronto. <allora mangeremo soltanto io e Akuma.> Il quale, poco ma sicuro, in quanto cucciolo, avrà sicuramente molta fame. Trattasi di un modo come un altro per farle venire appetito, almeno provandoci. <Non lo sei, ma stavi dormendo proprio come uno di loro. La mia era una battuta.> Solare nei suoi confronti, le rivolge un altro sorrisetto, iniziando a far scorrere l'acqua affinché fuoriesca bollente. <Eh?> Farle cavalcare Akuma? <A S-Senshi?> Le sta venendo un coccolone, è abbastanza palese dal colorito pallido che ha assunto la sua faccia e dall'espressione stranita che le rivolge. <Dovresti starci attenta e tenerla ferma tu, senza correre e senza uscire dal recinto. Anzi, potresti farlo solo qui con la presenza di un adulto.> Solo che... Ci rimugina. Gli occhi vengono sollevati con fare pensieroso. Gli unici adulti in casa sono lei e Saisashi. <Facciamo che te lo lascerò fare> Ritratta subito. <ma solo in mia presenza.> QUANTA FIDUCIA STAI DANDO AL TUO UOMO? L'UOMO CHE HAI ACCETTATO DI SPOSARE. Tuttavia, pensateci bene un attimo. Se soltanto lasciaste Senshi con Saisashi, suo padre, sarebbe proprio LUI a mettere la bambina sul dorso del cane. Lui, non Keiga. <Perché preferisco saperti dentro quattro mura e con un tetto sulla testa piuttosto che in mezzo ad una strada.> Si fa poco più seria, mentre aspetta soltanto che i noodles si raffreddino e prendino la consistenza giusta per essere divorati. Si stringe nelle spalle, lanciandole un'occhiata di sottecchi mentre la sente parlare dei propri genitori e del fratello. <Cosa ti ha fatto tuo fratello?> E' verso di lui che sembra rivolgere maggiormente il suo adirarsi. E' incuriosita dalla sua storia, ma non insisterà oltre la prima ed unica domanda che ha fatto nei confronti del fratello di Keiga. <Io non uccido la gente, Keiga> Poggia i glutei contro il bordo del bancone da cucina, così da prestarle maggiormente attenzione, così come lo sguardo che verrebbe rivolto proprio alla di lei volta. <quanto meno non lo faccio se è evitabile. Inoltre, non vado in missione come gli altri ninja. Posso però raccontarti l'ultima volta che ho ucciso qualcuno.> In fondo, cosa c'è di male a parlare della morte se è quella che ti accompagna ogni giorno della tua vita? E' impensabile sperare che non parlandone morirà meno gente, specialmente se una morte è stata una vittoria per una nazione intera, per un'alleanza. Tornando, invece, al discorso riguardante il tizio che piace alla sua amica, la donna aggrotta le sopracciglia, non sapendo bene come altro spiegarsi. <Dovrebbe parlargliene apertamente, il che comporta due possibili conseguenze: venire rifiutata o venire ricambiata. Tuttavia, già il fatto di pensare spesso a lui o volerlo per sé sono dei punti che ti fanno capire se ti piace oppure no.> Picchietta l'indice sul mento. <Dovrebbe uscire con lui, ecco cosa dovrebbe fare. E capire come vanno le cose, come si sente lei assieme a lui e come ci si sente quando è distante. Potrebbe anche soltanto piacergli fisicamente e non per forza in maniera platonica. L'istinto sessuale è diverso da quello amoroso, è più passionale; ma dipende da persona a persona.> Sostanzialmente, questo. Sono discorsi che prima o poi si affrontano durante il corso della vita. <Uhm> Cerca di pensare a quella sera. <chi c'era quella sera? Aiutami a ricordare.> Un po' lo fa apposta consapevole che Keiga sta parlando di se stessa, ma se fosse anche una sua amica tanto vale. Il problema è che l'amica, l'unica che sa che lei abbia, è Tachiko. Dunque, la cerchia si restringe molto. [ Chakra ON | Copia ]

22:05 Keiga:
 Hai detto "mangeremo" e "Akuma"? E' già pronto. Quando Furaya si alza lui la segue scodinzolando come un cretino manco non mangiasse da una settimana. <...> Riguardo la battuta non ride, si limita a guardarla restando seduta a terra con le gambe incrociate. Ne segue i movimenti, spostando lo sguardo su Akuma che tira indietro le orecchie quando la donna apre l'acqua. Qualcuno ha problemi col bagno? Si. Puzzone. Ma torna sulla donna quando sembra sbiancare riguardo alla piccoletta <Secondo me le piace> Ed alza anche le spalle nel dirlo. <A cosa le serve un adulto? Ci sono io con lei!> Esclama, forse pure troppo. E se ne accorge, incassando la testa nelle spalle subito dopo. Poi ecco che cambia le carte in tavola. Deglutisce e.. vabbè, se è lei l'adulta allora andrà sempre bene. <Va bene.> Incrocia le braccia al petto ed annuisce convinta, manco le avesse fatto la proposta del secolo. <Ahn..> Risponde riguardo allo stare per strada. Distoglie lo sguardo, perchè se no si lascerebbe andare troppo. Un pò va bene ma non esageriamo <Eh?> Sentir parlare del fratello le stringe un attimo lo stomaco e infatti passano molti attimi di silenzio prima che riapra la bocca per parlare <Niente..> Ed è vero. Guarda verso la porta dell'altra stanza, imbronciata <Ma invece di schierarsi con me, ha preferito gli altri> Ed infatti lui è ancora bello e coccolato dal clan, al dojo. Poi torna su di lei, dopo la sua affermazione sul non uccidere. Aggrotta la fronte, seguendone i movimenti. La guarda in quella posizione, non so vuoi anche denudarti? Quanto è gnocca. Svarioni a parte. Non ha di certo una mente normale. <Non pensi mai di voler uccidere qualcuno? <Chiede per poi annuire alle parole dell'altra <Oh, si!> E niente, l'ha catturata. Se la storia è anche splatter hai vinto su tutto, Hokage. E torniamo all'amica famosissima. Ascolta Furaya con la bocca aperta, manco sputasse oro. Ma scuote il capo ad un certo punto <Alla mia amica piace fare sesso> Troppo diretta? <Magari è solo quello..> E si fa pensierosa lei stessa. <Non so se vorrà uscirci. E se gli da un altro pugno in faccia?> Chiede, visto che per lei la donna ha tutte le soluzioni del globo. <Eh?> Le parole della donna le fanno sgranare gli occhi, rendendosi conto che ha quasi mandato all'aria la sua copertura dell'amica. <Ehm..> Ci pensa un attimo <Eravamo io, te e quello> Eh.. <E.. la mia amica è rimasta tra i cespugli perchè si vergognava> Scampata? Probabilmente no, ma ehi, è un piccolo genio del male. E no, oltre a Tachiko non ha altre amiche. La vespa sembra essere l'unica in grado di sopportarla e volendo anche sotterrarla se ce ne fosse bisogno. E torna zitta. Un lungo silenzio, interrotto dallo stomaco che sembra chiedere di fare colazione, pranzo e cena in una volta sola. Incassa la testa nelle spalle e lentamente torna a guardare Furaya. Ops. Akuma la guarda dopo quel suono, inclinando il musetto di lato per poi riportarlo dritto.

22:51 Furaya:
 Non aveva dubbi nei riguardi di Akuma, il quale zampetta immantinente in direzione della Nara che ha il ramen istantaneo tra le mani. Cerca la ciotola del cane, quella che gli ha comunque messo a disposizione. Giunta in sua prossimità, vi farebbe scivolare dei noodles con carne e verdure con l'aiuto di un paio di bacchette. <Ti sei mai occupata di una bambina piccola? Sai cambiare un pannolino?> Vabbè, Fru, manco tu lo sai ancora fare alla perfezione. La mamma di Tachiko ti sta insegnando proprio perché sei una completa frana in merito. <Bisogna essere responsabili e non le deve capitare assolutamente niente. In questa fascia d'età, sono molto vulnerabili.> Si sta informando e sta accrescendo il suo istinto materno, tanto da diventare forse un po' pressante. E meno male che si tratta soltanto della copia. Non riesco a pensare come potrebbe essere l'originale quando tornerà dalla terra dei lupi, distante dalla figlia così tanto tempo. <Hai mai avuto modo di affrontare questo discorso con tuo fratello?> Le chiede, piegando il capo di lato mentre porta le bacchette, afferrando un paio di noodles, direttamente alle fauci. Inizia la sua lenta masticazione, nonostante non abbia davvero bisogno di mangiare essendo fatta di Chakra. <Sì, è successo> Le svela, guardandola di sottecchi. <con Mattyse> Che lei dovrebbe aver imparato a conoscere anche piuttosto bene. Anche se la Nara non è ancora stata informata della loro notte di fuoco! NON VA BENE, RAGAZZI, NON VA BENE. QUI BISOGNA FATTURARE. <quando ho scoperto che aveva commesso degli errori. C'era la Luna Rossa, quindi non ero in me. Avevo davvero desiderio di farlo fuori, ma mi sono autocontrollata. L'unica cosa che gli ho fatto è stata marchiarlo a fuoco.> Quel simbolo che si è peraltro fatto anche tatuare per renderlo maggiormente evidente. Per quanto riguarda la storia dell'uccisione vera e propria, si schiarisce la voce gettando giù il boccone con tutta tranquillità. <Qualche tempo fa, quando ci fu la battaglia a Kiri contro il Finto Dio, l'ex Mitzukage ha cercato di attaccare il Villaggio della Foglia. Mi intrappolò dentro una bara di roccia dalla quale non potevo uscire.> Era troppo alta e non poteva certo saltare come una lepre a primavera. <Lui era armato ed anche molto pericoloso, ma in quella bara avevo un asso nella manica. La lava con cui combatto ferisce tanto quanto quella naturale, ma io sono immune al suo calore. Utilizzandola, ha ferito a morte lui, ma ne sono uscita illesa io.> Un corpo completamente coperto dalla lava. Ustioni che lo hanno portato al decesso. Non si sente in dovere d'aggiungere dell'altro, ma lascia all'immaginazione. Keiga, dopodiché, pare comunque molto schietta nel proprio fare, il che non è una novità per la Nara. <Okay, quindi potrebbe trattarsi di mero desiderio sessuale senza complicanze date dal sentimento.> Lei, personalmente, non riuscirebbe mai ad avere una relazione del genere. Ha sempre cercato qualcuno di fedele e di cui potersi fidare, se togliamo ovviamente Kurako dalla lista. Era rinata cerva. <No, non ti conviene proporle di dargli un pugno in faccia. Rischia soltanto che lui s'allontani. Non è questo che vuole o sbaglio?> Piega la testa di lato, tornando a mangiucchiare distrattamente la propria cena, ma non per questo perdendola di vista. <Oh, Dyacon? Ci ho parlato parecchio di recente. Mi ha fatto domande su di te.> Quindi, la copertura dell'amica temo salti completamente, anche perché è palese che quella sera ci fossero soltanto loro tre assieme ad Akuma. Poco male! <Tra i cespugli con te? Non ho visto nessuno! Vuol dire che era molto brava.> Sta facendo palesemente finta di crederci per non metterla a disagio, ma s'addolcisce nello sguardo. Malandrina! TUTTO PUR DI FAR LA COMARA. <E a te? Piace qualcuno?> Giustamente, la domanda doveva farla. Mica scema. E poi quel brontolio. Sospira e allunga la mandritta con la confezione alla di lei volta. <Mangia.> Un ordine. Il tono è quello da Generale Anbu che era una volta, lo sguardo serio e imperturbabile, di quelli che ti costringono a dire di sì se non vuoi passare un brutto quarto d'ora. [ Chakra ON ]

23:17 Keiga:
 Akuma felice come una pasqua aspetta che gli venga messo il ramen nella ciotola. Scodinzola e si lecca i baffetti neri. <Che schifo, no> Una smorfia in viso nel guardare la donna. <Voglio solo farla giocare se urla come oggi..> Spiega, distogliendo lo sguardo, con le braccia ancora incrociate. <Va bene, va bene. Lasciamo perdere.> Imbronciata più che mai. Da sola probabilmente non ne sarebbe in grado. Proprio no. Torna su di lei, quando parla del fratello <No, ho deciso che quando sarò più forte li ammazzerò tutti.> Sarà vero? O forse no? Di certo per ora l'idea nella testa c'è, ma ha tempo di cambiare oppure di infittirsi. <Ci sono andata a letto> Ma cosa centra? <Volevi ucciderlo? Wow> Risponde come se la storia del marchio a fuoco fosse il racconto di un eroe epico. Ma è quando incomincia a raccontare che gli occhi si soffermano sulla donna, quasi sgranati. Ha tutta la sua attenzione. <...> Immaginate un bambino che guarda quello che potrebbe essere una sorta di eroe raccontargli una storia. Occhi sgranati, bocca aperta e silenzio totale. <Wooooow> Riesce a rispondere solo questo, probabilmente perchè sta ancora immaginando la scena nella testa. <Mi insegni ad essere forte come te?> Chiede, perchè ormai è persa proprio. <E anche la lava> Giusto perchè c'era nella storia e non è male. Si raddrizza poi quando si torna a parlare di Dyacon e guarda verso AKuma che si spolvera il ramen, deglutendo, perchè l'odore quanto è buono? <Non lo sa cosa vuole> Risponde, alzando le spalle. Lo sguardo si abbassa sul ramen della donna, mentre lo porta alla bocca. E quando Furaya lo nomina, si irrigidisce. Sta zitta qualche attimo, fissando quel ramen fumante. <Eh? Che? Ah si, potrebbe essere lui> Ruota il capo, guardando altrove <Su di me? E che vuole da me?> Fa la tosta ma un pò al solo sentire il nome le guance si sono colorate. <Non le piaceva la mia amica? Che sfacciato> Ci prova a salvare la situazione, ma forse è troppo tardi.<Ooooh, bravissima. Non hai idea. Invisibile> Risponde guardandola, solo ora <Mi piaci tu, ma hai quello là!> Risposta buttata lì neanche troppo lontana dalla verità. Ma poi sospira <Non credo di far bene a nessuno. Anche se mi piace, non vado bene> Torna a guardare il ramen e poi ancora lei. Si alza e la raggiunge, prendendo il ramen <Se mi guardi così ti salto addosso> Diretta come poche, prende il ramen ed appoggia le chiappe, come l'altra, sulla cucina. Akuma ha belle che spolverato la sua ciotola e ora va a fare il mendicante dall'umana <Sei un cesso, Akuma> Lo ama però, davvero. Prende le bacchette e parte a mangiare che Goku, spostati. <wraffie> Ringrazia anche, cercando di guardare quella donna che ha di fianco per poi tornare sul ramen, alla faccia del cane che la guarda con le orecchie indietro e ringhiando appena.

00:04 Furaya:
 <Ecco.> Non sa cambiare un pannolino e la sola idea le fa anche piuttosto ribrezzo. <Va bene, puoi farlo, ma devi stare attenta.> Potrebbe dare di matto, andare in escandescenza. D'altro canto, si tratta della propria bambina, sangue del suo sangue. <E se anziché ammazzarli provassi a parlare con tuo fratello? Magari ti ha detto qualcosa che non doveva e potrebbe farsi perdonare. Uccidere tutti non è la migliore delle soluzioni. Verresti cacciata dal clan.> E già adesso non si può dire che sia ben vista da alcuni membri, ovviamente. <Sì, volevo uccide---> Surclassa totalmente la prima affermazione riguardante Mattyse. Si blocca di scatto. Irrigidisce ogni muscolo del proprio corpo. <CHE CAZZO HAI FATTO???> Così, priva di peli sulla lingua. <Ma lui- la bambina- Orochi-> CHE CAZZO HAI COMBINATO, MATTYSE? Poggia una mano sul bancone accanto alla sua coscia, mentre l'altra vien condotta sulla testa, infilando le dita tra i capelli chiari. Un piccolo lamento proviene dalla culla di Senshi che si tramuta in un pianto sommesso. <Shhht> Zittisce subito l'Inuzuka, seppur la colpevole di tutto sia proprio la Nara. Le s'avvicina, portando l'indice della dritta davanti alle sue labbra, poggiando l'altra mano sulle proprie labbra per trattenere qualunque urla. Sol quando sarà certa che la bambina abbia smesso quei piccoli lamenti precedenti al risveglio, tira un sospiro di sollievo e scosta ambo le mani. <Che significa? Quando? Com'è successo?> Non vuole realmente saperlo, ma per cazziare Mattyse appena si rivedono questo e altro. Dovrà cantargliene quattro. Anche di più! Diventerà sua madre che lo sgridava quand'era bambino e gli diceva, con la ciabatta in mano, di raggiungerla che non gli avrebbe fatto niente. Cerca di placare l'ira funesta che vorrebbe lanciare direttamente addosso al Senjuu. <Dipende da te> Resta accovacciata in sua direzione, avendole ormai ceduto la propria cena. <e da quanto forte vuoi diventare. Devi allenarti e, per farlo, devi anche riuscire ad apprendere le tecniche del tuo clan, oltre alle altre. Quanto sei disposta ad apprendere da me?> Perché prenderla come allieva non sarebbe affatto un male, seppur molti altri siano passati sotto la sua ala in precedenza. Alcuni son stati costretti poi ad allontanarsi, per un motivo o per un altro, ma nulla le vieta di prendere altri allievi ed addestrarli per quanto possibile. <La lava temo di non potertela insegnare. E' un'arte innata.> Allo stesso modo, non fa parte del corredo genetico dell'Hokage, dunque non teme affatto che Senshi possa apprenderne a sua volta. <Se lei non sa cosa vuole, purtroppo non posso dirglielo io. Deve riuscire a capirlo da sola.> Lei ha soltanto potuto darle dei consigli. <Mhm, credo tu gli piaccia.> CHE INFAME CHE SEI, FRU! Mamma mia. Il loro non è altro che un giro di parole per raggiungere l'obiettivo, lasciando credere ad entrambe che siano cascate nel tranello. <Sì sì, una dissimulazione perfetta. Non me ne sono resa conto neppure io.> Ma pensa te! Che falsa! E poi ti lamenti se Tenshi decide di lasciare il villaggio e tradire la tua fiducia. <Ehi, non chiamarlo *quello là*. Ha un nome, sai? E poi sei troppo giovane per me.> Stai zitta, per piacere. Anche Saisashi è più giovane di te, però non fai tutte queste moine. Si rimette in piedi così da star l'una accanto all'altra senza problemi, osservandola mangiare. <Fidati, non dovrebbe piacerti il mio sguardo quando sto per sgridarti.> E le rifila un'altra occhiataccia. <Ora mangia tutto, altrimenti ti faccio dormire nel lettone con me.> Sì, al contrario, anziché cacciarla pretende di dormirci assieme. Saisashi non sarà contento, ma non è questo il punto. [ Chakra ON ]

00:39 Keiga:
 <Tanto ci sarai tu, no?> Ormai l'ha detto. Le piace averla intorno, anche se è per controllarla. <Cacciata dal clan? E' tanto diverso da ora?> Domanda. Non va tra quella che dovrebbe essere la sua gente ormai da un sacco di tempo. Vede solo Sakir che l'ha presa sotto la sua ala. <E poi..> Pausa <Sakir può ammazzare i suoi genitori, e io non posso far fuori neanche quel cretino di mio fratello?> Forse questo non doveva dirlo. Ma ormai il danno è fatto. <E non mi ha detto niente. Ha semplicemente scelto loro a me. Piccolo stronzo> Sospira. Parlare del fratello la sta un pò alterando, sebbene vada meglio in confronto a quando è con le altre persone <Nh?> La guarda quando alza la voce <Ssssh, svegli la bambina!> Addirittura si preoccupa, andiamo bene. <Non so di chi parli> A differenza della donna lei resta tranquilla, mentre la guarda <Non male comunque se ti intere--> Si zittisce quando l'altra la intima di far silenzio, con il dito che si ritrova sulle labbra. Sebbene in sussurro, deve dire la sua, una volta che l'altra avrà tolto il dito dalla bocca <Sei tu che hai urlato prima> E che cavolo. <Sembra che sia morto qualcuno da come parli> E la guarda alzando un sopracciglio <Era ubriaco e forse anche io. O forse no. Non mi ricordo> Alza le spalle. <Devo anche dirti le misure o può bastare?> Troppo diretta. Qualcuno la fermi. <Da me?> Inclina la testa di lato, ascoltandola. <Forte come te> Su questo non ci piove. <Me le insegna Sakir le tecniche di clan> Come se volesse convincerla <Apprendo tutto se mi viene spiegato> Si e magari se le si sta un pò dietro visto la scarsa attenzione per lo studio. <Voglio apprendere tutto> Sembra seria. <Tu spacchi i culi!> Non è un buon motivo. <Voglio spaccarli anche io> Forse non ha usato le parole giuste, ma lo vorrebbe davvero o non lo avrebbe manco chiesto. Gonfia le guance quando le vien detto che per la lava non è cosa. Era troppo bello per essere vero. Ma aggrotta la fronte quando si torna su Dyacon. <Glielo dirò..> Risponde, quasi lasciando il discorso lì, perso nel nulla. <Che?> Sgrana gli occhi, quasi terrorizzata in viso <N-Non è possibile> Stringe il ramen e le bacchette per girare la brodaglia, cercando di fare finta di niente <L-Lui a me non piace> Tutto detto guardando il ramen che al momento sembra essere davvero, davvero molto interessante. E la velocità con cui lo gira, è un lievissimo segno di agitazione. Ma piccolo eh. E si distrae di nuovo che la parte sulla dissimulazione della fantomatica amica viene sentita quasi come fosse in lontananza. <Eh?> Annuisce, così a caso. E poi torna sulla terra anche con la testa <Saisacoso> e dire che bastava poco per completare il nome. <L'amore non ha età> Risponde, di rimando. Anche questa chissà dove l'ha sentita. <Ma il tuo sguardo è bello anche quando mi sgridi> Ammette per poi cacciarsi in bocca un'altra bacchettata di ramen. La pasta che penzola dalla bocca e la donna che se ne esce con quella frase. Si blocca. Guarda la donna accanto a lei e poi il ramen. Apre la bocca e fa uscire tutta la schifezza, pure un pò masticata. Così, giusto per non finirlo. <Non avevo così fame..> Che schifo. Ma cosa non si fa anche solo per dormire con Furaya. Tanto Akuma non si farà problemi a spolverare anche quella masticatoia in brodaglia rimasta. <Quindi, letto?> Improvvisamente le è venuto sonno. Incredibile.

01:23 Furaya:
 Annuisce alle sue prime parole, chiudendo definitivamente il discorso riguardante Senshi a bordo di Akuma. <E' diverso perché adesso puoi tornarci quando vuoi.> Al contrario, infatti, non potrebbe. <Cosa significa che Sakir ha ucciso i genitori?> Non sa niente a riguardo, quindi è qualcosa che dovrà affrontare con il diretto interessato prima o poi. Ma l'argomento di Mattyse la riguarda più da vicino perché già portarsi a letto e mettere incinta la Capo Clan Hyuuga è uno scandalo, però la *sua* Keiga no. Non si fa. <Affrontarvi potrebbe appianare le cose?> Cosa te ne frega, Fru? Non puoi cercare di appianare tutti i diverbi che capitano su queste terre. Non sei un Kami. <Shhht, lo so!> Che potrebbero svegliare la bambina, per questo sta cercando di zittire entrambe alla bell'e meglio. <N-N-N-Non voglio sapere i dettagli intimi! Insomma> Un brivido le percorre la schiena. <diamine, non lo vedrò più con gli stessi occhi. Ed ora vi immaginerò a fare cosacce! Per tutti i Kami!> Non ci vuole pensare e scuote repentinamente il capo da un lato all'altro, come se ciò potesse in qualche modo risolvere la situazione. <Perché tu non sai parecchie cose su di lui che io, sfortunatamente, sono tenuta a sapere! Ecco perché non capisci la gravità della situazione, ma non è colpa tua. E' sicuramente lui che si è approfittato di te.> Ti ha appena detto che era ubriaca e che lui lo era forse di più. <Non lo voglio sapere!> Esordisce ancora, guardando altrove con le gote che si evidenziano di rosso. Dannazione. Questa non gliela farà passare liscia. Si ritroverà un altro marchio a fuoco, ma stavolta in piena fronte con scritto "Infedele". SICURO AL CENTO PER CENTO! <Possiamo dire con certezza che la buona volontà c'è.> Quindi, potrebbe prenderla come allieva e riuscire a farla sbocciare. <Ci alleneremo.> Lo conferma, portando poi una mano sul capo della fanciulla, carezzandone delicatamente i capelli e scostandoglieli piano. <Facciamo finta che sia la verità e che resterà soltanto tra me e te, mh?> A proposito di Dyacon e dell'agitazione che non riesce ad evitare di mostrare, quella stessa agitazione che ovviamente la Nara nota, cercando di non fargliela pesare in maniera eccessiva. N'è felice, non tanto quando si tratta del Senjuu, tuttavia son discorsi che affronterà col diretto interessato. <Oh, ti ringrazio, ma ora ti conviene mangiare.> Sbaglia completamente nei confronti della ragazza, la quale opta IMMANTINENTE di non mangiare, sputare fuori quel che aveva tra le fauci pur di finire nel letto con la donna. MICA SCEMA. Ha colto l'occasione al balzo. <Okay, non è esattamente così che sarebbe dovuta andare.> Dà un colpo di reni al bancone contro cui era poggiata, iniziando ad avviarsi proprio alla volta della stanza. <Non fare troppo chiasso, mi raccomando. E se torna Saisashi, fa finta di niente.> Ma come fai finta di niente? 'n che senso, Fru? [ EXIT ]

01:45 Keiga:
 <Ma io non ci voglio tornare, quindi è uguale> Risponde per poi alzare le spalle <E' quello che mi ha detto> E lei non ha approfondito perchè parlare con gente che non sia Furaya, sia mai. <E' rimasto con loro. Mi ha abbandonata anche lui> Fa una pausa <Non cambierebbe nulla> Ormai l'ha messo sulla lista nera. Il death note di Konoha. <E allora cosa dici sssshh a me> risponde ancora ma poi per lo meno la smettono di sparare "ssssh" a raffica. <Ah, mi sembrava> Ma che stronza. <Perchè immaginare quando posso dirti tutto?> Domanda, pure seria, tra l'altro. E la guarda, non pensava che la cosa la provasse così tanto. Ascolta poi le successive parole restando a guardarla con un sopracciglio alzato <Guarda che era solo sesso, non lo devo sposare> Si lascia andare in un sospiro e poi continua <Se mi preoccupassi di tutte le cose che hanno fatto quelli e quelle con cui sono stata, forse avrei già smesso di andare a letto con chiunque> Lo dice più a sè stessa che alla rosata, infatti guarda davanti a sè, pure stranita. <E in realtà ho iniziato io> Lo ammette, senza troppi problemi <Mi ha stupito un pò che ci sia stato ma..> Alza le spalle <Lo sai che ha 5 cinghiali?> Non uno, cinque. CIT. <Sei arrossita?> Domanda, tra lo stupito e il divertito <Sei arrossita!> Esclama per poi portare le mani alla bocca per via della voce troppo alta. <Davvero?> Sgrana gli occhi poi, quando l'altra decide di prenderla sotto la sua ala <Si!> E chiude la mano in pugno, in segno di vittoria, vicino al busto. E quando sente la mano sulla testa, si rilassa maggiormente. <Va bene> E come si fa a dirle di no, quando fa così? Eh no che non è scema. Ma scherziamo. Si china per dare quell'ormai schifezza al cane che ci caccia il muso dentro appena tocca terra. Ed anche lei si scosta dal bancone, infilando le mani nelle rispettive tasche del pantalone. Alza le spalle <E' quello che mi viene meglio> Afferma, seguendola verso la stanza. Akuma finisce in tempo zero il ramen, cosa che domani cagherà a spruzzo anche l'anima delli mortacci sua. <Furaya..scusa se ti ho fatto fare tardi> E' forse la prima volta che la chiama per nome. Sta zitta un pò e poi parla di nuovo <Mi abbracci, nel letto?> Un velo di dolcezza, quasi nostalgia in quelle parole. E se l'altra accettasse la giornata finirebbe al meglio. Akuma le seguirà, probabilmente ficcandosi ai piedi del letto con le due. Mica sta a terra, che è, un cane? [X]

IO NON CE LA FACCIO A RIASSUMERLA IN POCHE RIGHE
CI PROVO EH

Fru trova Keiga a dormire per terra come i cagnolini. La sveglia. Chiacchierano. La costringe a mangiare. Parlano della famiglia di Keiga, di come lei si sia fatta Mattyse.

MATTYSE, PREPARATI, MORIRAI.

Ah, e del fatto che a Keiga piace Dyacon.

Mi sento una comara. ED E' BELLISSIMO.