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Un bicchiere di troppo

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con Mattyse, Keiga

21:33 Mattyse:
 Non ne sono successe ultimamente, solo qualche piccolo evento che ha visto la situazione del bianco peggiorare in... pochi minuti? Ha il controllo di una squadra, ha libertà di far esplodere cose al di fuori di quel villaggio, ma non può prendere in braccio sua figlia... La cosa è alquanto demoralizzante, fa passar la voglia di seguire la strada da shinobi, o quanto meno da quello leale al villaggio. Il bianco è seduto in un locale del cavolo, composto da un bancone e una tettoia utile a riparare i clienti dall'acqua che sta scendendo. E' seduto su uno sgabello, con entrambi gli avambracci contro il bancone e davanti a se un bicchiere vuoto e una bottiglia di vino. Sappiamo tutti che non è solito bere e che, soprattutto, la sua resistenza all'alcool non sia proprio delle migliori... però ogni tanto ci vuole, bisogna poter staccare la spina ed essere Mattyse Kanishiro. Il padre sena figlia. Che visione stupida e debole per uno shinobi eh? Indossa i suoi soliti stivali neri ed alti, con quei pantaloni bianchi stretti fino a metà stinco dai precedenti. Il petto è coperto da una giacca in pelle munita di una cerniera metallica, questa però è aperta e mostra una maglietta gialla sotto di essa. Niente cappuccio, niente ombrello o veste. Nulla che possa ripararlo da quella pioggia che batte con forza su quella copertura che ora impedisce all'acqua di riempire quel bicchiere. Il bianco, dai capelli ora più che bagnati, isserebbe la propria figura per allungare le mani, la destra verso la bottiglia e la sinistra verso il bicchiere, intento poi ad inclinare la prima per riempire il contenitore di vetro con quell'alcolico, unico ora in grado di risollevarli il morale... O giustificare un suo ipotetico attentato. [Status: Alticcio]

21:46 Keiga:
 Di nuovo fuori anche stasera. Nonostante tutto. Nonostante ora abbia un altro posto dove stare. Le abitudini sono dure a morire e quel vicolo lurido e puzzolente dove era solita passare la maggior parte del tempo sembra non riuscire a lasciarlo del tutto. Ed è da lì che parte per cercare un riparo da quell'acqua che a momenti la annega. Ne ha presa troppa. E' fradicia, zuppa da testa a piedi. Il locale più vicino è proprio a qualche metro. Lo raggiunge per poi entrare. Dietro di sè c'è il cucciolo, altrettanto zuppo e nero. Il vestiario nero è il solito. Una felpa con cappuccio, un pantalone lungo e scarpe chiuse. Sopra ha una giacca felpata, giusto per non morire di freddo. I capelli sono sciolti e zuppi le ricadono sulle spalle. Avanza nel locale preferendo sempre il bancone ad un classico tavolino. Akuma alza il muso puntando quello seduto col vino. Lei lo guarda per poi alzare gli occhi neri sul ragazzo. Non dice nulla ma avanza, per prendere posto ad uno sgabello di distanza dall'altro. Sospira e guarda il proprietario che la guarda a sua volta. Guarda il vino e poi di nuovo il proprietario. "Anni?" Dannati. Deglutisce <23.> Ci prova sempre ma non ci crede mai nessuno.

21:54 Mattyse:
 Qualcuno entra, ma lui non ci fa caso, i rumori dei passi non sono pesanti, come nemmeno dei tonfi, qualcuno di leggero, o che per lo meno sappia camminare. Sente anche le zampette del cucciolo, ma non ci fa caso. Mat non si volta, continua a versare e poi posa il vino sul bancone. Keiga si siede e lui afferra il bicchiere con la mano sinistra, il dipendente le chiede gli anni, ma non è la risposta che interessa al bianco, ma la sua voce. "Dagli dal bere." Ringhia nei confronti dell'uomo, aprendo bene gli occhi e puntandoli su di lui con un espressione a dir poco minacciosa. Un sospiro, poi il gomito sinistro si piegherebbe per avvicinare il bicchiere verso il proprio volto, portandolo contro le labbra per poi issarlo e berlo. Il vino va sorseggiato, no? Bhe, non questa sera, lui lo manderà giù di rigore, intenzionato a sentire quegli effetti che arriveranno, ma non subito purtroppo. "Cosa ci fai in giro a quest'ora? Non dovresti essere a casa? Magari con amici e parenti?" Chiede senza voltare lo sguardo verso la Inuzuka. Ha già detto che questa sia la sua preferita, e se tratta così lei, figuriamoci come tratterebbe Tachiko o Hoshiko in questo caso. E' palese che sia di mal umore, non riesce a sorridere e, per ora, gli è impossibile essere ironico. Per ora. [Status: Alticcio]

22:03 Keiga:
 Come volevasi dimostrare lo sguardo del proprietario è quello di un "ma va laaa". Le parole del ragazzo però la spingono a voltarsi verso di lui. Se funziona così potrebbe anche pensare di uscirci tutte le sere dal momento che il vino arriva pure per lei. Che meraviglia. Dona uno sguardo dei suo al proprietario, apatico, freddo, distaccato. Un caciucco di roba poco rassicurante. Guarda il bicchiere e poi prende la bottiglia. La porta alla bocca e beve qualche sorso a canna. Ninfomane e pure mezza alcolizzata. Una favola. Riposa il vino sul bancone pulendosi la bocca con la manica della mano libera. L'altro parla, lei non lo guarda. Quella domanda fa incupire anche lei. Lo sguardo si perde sull'etichetta di quel vino. Passa qualche secondo di silenzio che Akuma riempie sdraiandosi a terra, accanto all'umana, con il musetto sulle anteriori. <Non ne ho.> Risponde solo questo e riprende la bottiglia per tracannare qualche altro sorso. Avere un discorso con la cagna qua è difficile ma forse alle domande potrebbe anche rispondere. Non si volta a guardarlo piùttosto appoggia i gomiti sul bancone con la destra che sorregge la testa.

22:11 Mattyse:
 Annuisce appena con il capo in favore dell'uomo, sollevando poi ancora la bottiglia per riempire il bicchiere. A differenza di Keiga ci prova a comportarsi come una persona civile. Lo sguardo ambrato si concentrerebbe sul liquido che scivolerebbe dal collo della bottiglia per poi andare dentro a quel bicchiere, riempiendolo nuovamente. La risposta proveniente dalla Inuzuka lo blocca per qualche istante. Domanda sbagliata eh? "Quindi sei sola anche tu?" Chiederebbe alla ragazza posando la bottiglia sul bancone. Lo sguardo si volterebbe ora in suo favore, senza però che le mani lascino i due oggetti. "Pensavo di essere l'unico sfigato a vivere da solo, abbandonato come un cane." Cane? Mat, sei serio? "Ops.. termine sbagliato?" Chiederebbe voltandosi ancora verso il bancone, osservandola con la coda dell'occhio mentre il bicchiere verrebbe portato alle labbra per svuotarlo velocemente come fatto col primo. Un iniziale giramento di testa lo colpirebbe, obbligandolo a scuotere il capo prima di sbuffare con forza. "Finalmente. Iniziavo a perdere le speranze." Parla da solo, in realtà al vino, mentre cercherebbe di voltarsi per allungare le gambe verso il terreno, intento a scendere dallo sgabello. Ci riuscirà con non poca fatica, iniziando finalmente a sentire i primi colpi, ma ancora non sarà soddisfatto. [Status: Brillo]

22:19 Keiga:
 La domanda successiva può anche non avere risposta. Sospira, prende la bottiglia e beve. Si sofferma di più. Butta giù qualcosa di più rispetto a prima e poi riappoggia la bottiglia. In realtà potrebbe anche non essere da sola ma non riesce proprio ad andare d'accordo con le persone, se non quelle due o forse tre. <Non mi importa> Altra risposta riguardo al termine per poi aggiungere qualcosa <Non vivo da sola..> Afferma ma non aggiunge altro. Ruota la testa per guardarlo. Sta barcollando? Ed aggrotta la fronte quando parla, secondo lei, da solo. Sta scendendo dallo sgabello deducendo che abbia finito ed ora tornerà alla sua solitudine. Lei di rimando riprende la bottiglia e beve ancora, ricambiando di tanto in tanto lo sguardo del proprietario. Chiude le iridi nere in fessure. Akuma alza il muso al fare di Mattyse per guardarlo inclinando la testolina di alto. Quei movimenti strani lo confondono.

22:25 Mattyse:
 La ragazza risponde in maniera rapida e palesa una scarsa voglia di parlare, nonostante lo status che sta affliggendo il povero Mat, è qualcosa che riesce comunque a comprendere. Il bianco tornato in piedi, allungherà una mano verso la bottiglia, riacciuffandola per poi portarla verso le proprie labbra, come la Inuzuka le ha mostrato. Uno, due, tre sorsi o forse più. Non gli importa se domani se ne pentirà, non gli importa se non raggiungerà la propria abitazione, necessita di quel veleno più che mai. Del vino, sceso più in fretta di quanto lui possa deglutire, sgorgherà anche dalle sue labbra, andando a sporcargli viso e collo, scendendo verso quella maglietta. Mat poserà la bottiglia solo quando questa sarà vuota, accennando a qualche passo in direzione della porta. "Metti tutto sul conto di Orochi Hyuga. Se avrà da ridire digli che Mattyse lo manda a baciargli il culo." Tuona ancora, trattando quel povero lavoratore come uno schiavo, minacciandolo come se fosse un terrorista... aspettate, ma Mat lo è! Lo sguardo ora si poserebbe verso Keiga, a qui porgerebbe un profondo sorriso. "mangiate e bevete mia cara. Offre un morto che cammina." Da una rapida delucidazione alla fanciulla, mentre secondo dopo secondo l'alcool prende a fare effetto, rendendo sempre più difficile al Senjuu camminare, avanzare verso quella porta, tanto da farlo inciampare e obbligarlo ad aggrapparsi allo stesso ingresso da cui è entrata la Inuzuka. [Status: Tra poco canta]

22:38 Keiga:
 E lei assiste a quella scena in silenzio. Il ragazzo che tracanna il vino e poi schiavizza il proprietario. Lo sguardo balza da uno all'altro manco stesse guardando una partita di ping pong. Akuma nel frattempo si alza, perchè quello barcolla e non vuole essere pestato neanche per sbaglio. Le nere si soffermano sul collo dell'altro dove il vino scivola giù, veloce, facendole venire in testa i peggio pensieri, tra l'altro. Al "morto che cammina" resta un attimo spiazzata ma mantiene lo sguardo sul legnoso che a quanto pare se ne sta andando davvero, anche se per poco non finisce a terra. Attimi di indecisione per poi sospirare. Prende la bottiglia, la sua, ancora mezza piena e scende dallo sgabello. Allunga una mano cercando di richiamare l'attenzione del ragazzo e se ci fosse riuscita allungherebbe la bottiglia. Che carina, l'altro è ubriaco e lei che fa? Lo fa bere di più. Ma voleva essere davvero un gesto gentile il suo, solo che proprio non è capace a relazionarsi con la gente.

22:44 Mattyse:
 Il bianco si aggrappa all'ingresso, fermandosi non appena qualcosa, un movimento strano, non entra nel suo campo visivo attirando la sua attenzione. Ancora lì, su un ginocchio, poserebbe lo sguardo verso Keiga che porge a lui la bottiglia. No, dare la bottiglia a un ubriaco non è proprio una grande idea... Ma è così che ho compreso chi potessero essere i miei migliori amici! Ika cercherebbe di rimettersi in piedi, mantenendo la schiena contro il muro, allungando poi la mano destra per afferrare la bottiglia. Alzerebbe il viso, assieme alla stessa bottiglia, portandola sopra le proprie labbra ma senza farcela entrare in contatto, come segno di rispetto, non sa se l'altra possa essere schifata dal bere dove ha bevuto lui... Quindi, agli occhi della Inuzuka sarà più che visibile il vino che cade per poi finire tra le labbra del Senjuu, non sempre restandoci! Come prima, qua in maniera più copiosa il vino uscirà da quella bocca, andando a sporcarne il mento, il collo e la maglia, che di giallo avrà poi poco. Mat non finirà la bottiglia, si fermerà prima per osservarla e posare lo sguardo su Keiga, lasciando solamente due dita di quel vino. Straordinario per uno che non regge nulla eh? Da qui in poi garantisco che non si ricorderà nulla! [Status: Perso]

22:56 Keiga:
 Ci è riuscita, missione bottiglia conclusa con successo. Lo guarda restando davanti a lui, in posizione eretta. Non capisce perchè sprechi tutto quel vino, dannato mica gliel'ha dato per lavarsi. Sgrana gli occhi per poi avvicinarsi di più, forse anche troppo. Nel momento in cui il vino gli scivola ovunque, tiene gli occhi sul collo. Alza le mani per cercare di appoggiarle su di lui, sulla zona addominale. La poca differenza di altezza non la fa neanche sollevare sulle punte. Fa sporgere la testa verso quel collo, con tutto l'intento di andare a leccare quanto più vino riesce. Anche se l'idea è un'altra, ovviamente. Dal basso collo fin verso la mandibola la lingua cerca di non far sprecare troppo di quel liquido color porpora. <Impara a bere> Aggiunge poi, con le labbra ora forse vicine più che mai al suo orecchio. Akuma mugola appena rimettendosi a terra. Poveraccio, ha già capito tutto. Quando l'altro finisce di sprecare questo mondo e quell'altro si allontana quel tanto che basta per cercare di riprendersi la sua bottiglia. Due dita. Va che sei na bestia. Torna a guardare lui, apatica. Sospira e finisce quello che ne rimane. <...> E che cavolo, il suo vino.

23:04 Mattyse:
 Eccola, sente le sue mani posarsi sul suo addome e non prova certamente a spostarle, come non tenta di fuggire quando lei si avvicina per leccargli il collo in quel modo, anzi. Mat chinerebbe il capo verso il lato opposto, offrendoglielo senza alcun problema. Impara a bere? "Mi vuoi insegnare?" Chiederebbe di tutta risposta dopo aver addrizzato il capo, portando le proprie labbra vicino all'orecchio dell'Inuzuka, come in quel momento starebbe facendo lei. La mano mancina andrebbe a cercare la parete dietro di se per appoggiarcisi contro, mentre il Senjuu tenterebbe di avanzare con il busto per bruciare quei pochi centimetri che vedrebbero i denti del bianco catturare il lobo della signorina. In ogni caso, che questa glie lo conceda o meno, accennerebbe con un sorriso, voltandosi poi, utilizzando la spalla posata contro l'ingresso come perno, per uscire da quel locale e fare qualche passo verso l'esterno, incurante della pioggia. Posato lo scarpone sull'acqua, Mat si volterà ancora, sorridendo apertamente a Keiga ed allungando verso di lei la mano destra, invitandola a raggiungerlo o a seguirlo. Dove la vorrà portare? Chi lo sa! [Status: lo abbiamo perso]

23:14 Keiga:
 E lui sta. Forse stasera non si incazza perchè la rifiutano, come il famoso poveraccio del vicolo. <...> A quella domanda lo guarda, lasciandolo così vicino. Alla fine la serata non sta andando neanche male. Sente i denti sul lobo e schiude le labbra in un sospiro. Quando l'altro si allontana cerca di seguirne i movimenti. Alla fine se ne va lo stesso. Ormai è già di nuovo sotto la pioggia. Sospira e fa per voltarsi per tornare al suo sgabello ma l'altro si gira ancora. Un movimento lesto con la testa che con la coda dell'occhio avverte quella sua attenzione che nuovamente le pone. Lo inquadra in viso e poi scende su quella mano. Ha ancora la bottiglia in mano, vuota. La appoggia sul bancone. Il cucciolo la guarda cogliendo quello schiocco di dita che lei gli va a fare. Ormai lo sa. Quella non parla e anche con lui spesso ci parla a gesti e sguardi. Si alza ed assieme tornano sotto la pioggia. Non prende la mano di Mattyse, piuttosto infila le proprie nella tasca della giacca ma lo segue. La pioggia torna ad infradiciarla. Ormai, è zuppa da prima. <...> Lo segue, come ha detto che lo avrebbe seguito per quell'altra cosa. Non si fida ancora. Non del tutto almeno, ma potrebbe essere un inizio.

23:22 Mattyse:
 La donna pare dubitare per qualche momento, torna anche al bancone ma... Hey, poi lo raggiunge veramente! E come fare? Ora che anche lei sta giungendo sotto a quella pioggia? Mat è un ragazzo di una certa classe, non si riproduce all'interno dei vicoli, sotto un acquazzone! No! Approfitta di quella sua solitudine! Keiga esce e non afferra la sua mano, Mat, di rimando, afferrerebbe la manica della destra con la mano mancina, tirando poi via il braccio da lì solo per poter allargare la giacca e tentare di avvicinarsi a lei e al cucciolo. L'idea è quella di issare la giacca tanto da coprire quanto meno le loro teste. Non hanno una grande differenza di altezza, come è già stato sottolineato, ma con un po' di collaborazione non è nulla di impossibile! A seguire, vi è un ottima notizia! Mat, circa cento, centoventi metri più avanti, si avvicinerebbe ad una porta su cui allungherebbe la mano mancina per afferrare la maniglia e ruotarla, così da aprirla. Non aveva nemmeno chiuso a chiave. Il bianco si sposterebbe di lato e farebbe un piccolo cenno ai due di entrare, cenno che terminerebbe con Mat che posa la spalla e la testa contro la porta a causa di un giramento a dir poco improvviso. L'ingresso darebbe alla sala, mostrando un divano semplice e un tavolino al centro di questa. Alle spalle del divano, un muretto con un'apertura all'altezza di un metro e e quaranta circa mostra la piccola cucina, su cui sono riposte diverse bottiglie... vuote.

23:33 Keiga:
 E quindi siamo sotto la pioggia. Akuma la affianca tenendo il musetto in alto per guardare il ragazzo. anche lei lo guarda. Quella cosa che fa per un attimo la fa mettere sulla difensiva. Chiude la destra in pugno e la alza quasi sopra la testa. Pensava chissà cosa. Il piccolo e pelosetto li guarda dal basso, con le zampotte luride ed a mollo in acqua. Guarda in alto lei. Quella è una cosa strana. Ma almeno non sembra piovere. Ed Akuma si piazza in mezzo, muovendosi con loro fino alla porta. L'altro la apre ma non sembra voler entrare subito. Oh, è pur sempre un terrorista quello là. Il cuccio è il primo ad allungare il muso per annusare l'interno muovendo poi anche qualche passo. E nel vederlo entrare lo seguirebbe, restando dietro e cercando di mapparne l'interno che Rumba levati! Solo una volta dentro si volta verso di lui, attaccato alla porta. Aiutarlo? Perchè? Non sa neanche cosa fare. E poi si è prosciugato la sua bottiglia lo ha già aiutato.

00:01 Mattyse:
 Il bianco aspetterebbe che la coppia entri per poi seguirli, lasciando cadere la giacca a terra prima che possa voltarsi e andare a chiudere la porta. La luce assente non permette inizialmente agli occhi dei tre di vedere molto, magari Akuma... Mat andrebbe poi ad accendere la luce prima di guardarsi attorno, spaesato. Il capo si sposterebbe verso sinistra, seguito da tutto il corpo, le gambe sarebbero le ultime a muoversi e lo farebbero di rimando, solo per non cadere con la faccia contro il terreno. Avanza quindi con un passo palesemente non da sobrio, intenzionato a raggiungere il divano su cui poi si butterebbe, cercando una posizione seduta, sollevando il volto verso il soffitto mentre le labbra si schiuderebbero, facendo far capolino alla lingua e, attraverso la giusta posizione, con un soffio andrebbe a generare un forte fischio. Si, un fischio che rimbomberebbe in quella stanza. Dopo qualche secondo di silenzio, si sentiranno dei rumori provenire dalle scale, rumori seguiti dai cinque cinghiali che scendono, corrono, si lanciano e rotolano giù da quegli scalini. "In cucina ho del sakè se vuoi ancora bere." Mugola tenendo gli occhi ambrati puntati verso il vuoto [Ingresso cinghialini]

00:13 Keiga:
 La mappatura viene meglio con la luce accesa che però la porta a socchiudere gli occhi finchè non si abituano. Guarda la giacca che l'altro lascia a terra e poi lo segue sul divano con lo guardo, restando ferma e statuaria in mezzo alla sala. Lo guarda sedersi e poi dopo il fischio, una lieve smorfia le compare in volto. Akuma tira indietro le orecchie. Non è stato molto carino, no. Quel rumore dall'alto però la spingono ad alzare la testa. Madonna che bordello. Indietreggia di due passi mentre il nerino la affianca e punta verso la direzione del rumore, ringhiando. Alza i labbrini e mette in mostra i dentini. Poesia. Un silenzio a dir poco piacevole interrotto da un terremoto di bacon selvatico con le zampe. Cinque cinghiali. Non uno. Cinque. <Hai molta fame?> Domanda senza togliere lo sguardo alla pancetta in movimento. Ma ehi, c'è il sakè! E se lui non si scompone per i cinghiali di certo non lo fa neanche lei. Akuma invece non sembra star tranquillo. Ringhia, guaisce, brontola ma senza allontanarsi dall'umana che subito cerca il sakè. <...> In cucina dove. Guarda a destra e a sinistra fino ad incrociare una bottiglia. la apre ed annusa. Oh si, è lei. La prende e torna nei pressi del divano, non prima di aver tracannato due sorsi. Non di più che quello è forte e la fa partire come niente. Cerca poi di evitare le porchette per avvicinarsi di più al divano e porgergli la bottiglia alla quale, come un animale, ci si è attaccata manco fosse sua.

00:21 Mattyse:
 I cinque cinghiali arrivano, si tratta di cinque cuccioli, più o meno. Uno tra loro risulta più entusiasta di rivedere Akuma, lo stesso con cui ha fatto 'amicizia' quando Keiga è stata portata al cospetto di Tobirama. "Ho stretto accordi con la yakuza perché uno di loro è stato preso in braccio." Puntualizza, lasciando poi intendere il resto. Ci tiene a quei cinghiali, parecchio. Sono l'unica cosa che gli sta tenendo compagnia nell'ultimo periodo. Lo sguardo segue la ragazza quando questa si avvia a prendere da bere, mentre il bianco porterebbe il busto in avanti, posando il gomito sinistro contro il ginocchio. La testa gira, sembra una trottola, e adesso un sorriso non sembra essere intenzionato a sparire da quel volto. Mat schioccherebbe le dita della mano destra, attirando l'attenzione dei cinque, poi indicherebbe dietro il tavolino con l'indice e questi si muoverebbero ammassati, spingendosi e facendo fare qualche rozzolone a qualche fratello. "Sono tranquilli. Potrebbero essere gli amichetti del cuore del tuo..." Osserverebbe poi il piccolo Akuma, ampliando il sorriso sul suo volto. La mano destra si allungherebbe verso la bottiglia, sei sicuro di continuare a bere? Si. Mat avvicinerebbe la bottiglia alle proprie labbra, intento a berne qualche sorso. Dopo aver deglutito un paio di volte, abbasserebbe la bottiglia per osservare la ragazza. "Vuoi?" Chiederebbe porgendole ancora la stessa bottiglia che lei ha preso, prendendo poi un altro sorso, più copioso e che non manderà giù questa volta. La destra stringerà il collo della bottiglia, allontanandolo dalla Inuzuka, sarà la mancina a sollevarsi per indicare le proprie labbra chiuse con il dito indice

00:34 Keiga:
 Annuisce a quelle parole senza aver capito una mazza. Yakuza.. mai avuto niente a che fare con quelli. Ma non chiede perchè forse non le interessa abbastanza. Akuma nasconde i dentini solo quando riconosce il cinghialotto dell'altra volta. Ma sono comunque cinque. Sicuro sono ubbidienti. Li guarda camminare e rotolare dietro al tavolo. Akuma no, lui sta accanto all'umana. <Se lui vuole..> Abbozza qualcosa, abbassando lo sguardo sul cucciolo che lo alza su di lei. Poi finalmente l'altro prende la bottiglia e lei lascia ricadere il braccio lungo il fianco. L'altro beve e poi quella domanda. Fa per prendere la bottiglia ma la posta in gioco è diversa da quella che pensava. Una posta che non le dispiace affatto. Si avvicina, cercando di azzerare le distanze tra le labbra ed inclina la testa di lato per evitare scontri tra nasi. Schiude le labbra il tanto che basta per ricevere il sakè direttamente dalla bocca di Mattyse. Le mani di nuovo si alzano, tornando là, sulla zona addominale. Si chiudono per afferrare la veste e tirarlo verso di sè.

00:42 Mattyse:
 La ragazza dimostra di essere una buona padrona, lasciando libera scelta al cucciolo di quali e quanti amici avere. Anche se in effetti, cinque cinghialini potrebbero attirare l'attenzione o generare una certa paura, soprattutto per due cuccioli. Però diciamo le cose come stanno, ora ci interessa ben altro! Keiga decide di accettare, si avvicina al bianco e posa le mani sul suo busto, stringendo la maglietta e tirandolo verso di se. Il Senjuu porterebbe il pollice a tappare la bottiglia. Lui, prima di schiudere le labbra, si accerterebbe di entrare in contatto con le labbra della Inuzuka, spingendosi poi verso di lei mentre la mancina cercherebbe di superarle il fianco e posarsi dietro alla sua schiena, deve poi sollevarsi appena, cercando di alzare un poco sulla gamba sinistra dopo averla fatta ruotare in senso antiorario di circa novanta gradi, così da sollevarsi abbastanza e poter schiudere le labbra, lasciando ricadere l'alcolico tra le labbra della signorina. Mat cercherebbe anche di non far finire quel contatto, tra le loro labbra, con il passaggio della bevanda, ben si cercherebbe di far passare la lingua tra le proprie, andando a sfiorare quelle di Keiga, speranzoso di poter... continuare in maniera più divertente

00:49 Keiga:
 Se lo tira mentre l'altro cerca di piazzarsi in modo da rovesciar il sakè nella propria bocca. Ed il liquido arriva, tranne per qualche goccia che straborda disegnando quella riga a lato delle labbra fino a scendere sul collo. E si vede che il bianco ancora non conosce la cagna, di nome e di fatto. Le mani si alzano, anche per effetto dell'alcool che inizia a farsi sentire anche su di lei, e ne cercano il viso dell'altro. Prova a prendergli il viso tra quelle mani, per avvicinarlo alle proprie, di più. E la lingua, irruenta come la stessa ragazza cercherebbe quella di Mattyse. Per nulla timida, anzi. Gli occhi socchiusi con la testa che inizia a girare anche a lei. Si sporge in avanti che tenendo conto della poca stabilità pure dell'altro non ci sarebbe da stupirsi se cadessero una sopra l'altro all'indietro.

Keiga e Mat si trovano in un locale, sotto la pioggia. I due non parlano molto, semplicemente bevono fino a superare i loro limiti e si tengono occupati... Non ditelo a Mekura