Sotto la neve con furore.
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Giocata del 26/12/2020 dalle 15:05 alle 20:02 nella chat "Campi d'Addestramento"
Toh, nevica. Che due palle. Quella neve troppo candida che la mostra una macchia scura e fin troppo visibile in mezzo a quell'ammasso bianco e freddo. Ma chissene, alla fine non interessa granchè al momento. La neve scende silenziosa ed altrettanto silenziosa è la situazione che si è venuta a creare. Se ne sta sopra il tronco centrale, dove la neve non è ancora arrivata. L'abbigliamento è totalmente nero e prevede una felpa imbottita, un pantalone lungo e scarpe chiuse. Ha anche una giacca col pelo all'interno, data la temperatura. Legato alla coscia destra c'è il porta armi mentre al fianco sinistro la tasca porta oggetti, entrambi con il solito equipaggiamento. Sotto i vestiti e quindi invisibili agli altri, ci sono vambracci e schinieri. Alle mani ha i guanti senza dita con le placche di ferro che dovrebbero proteggere i dorsi. Il cappuccio della ferma è sulla testa e ne nasconde la chioma nera legata dietro la nuca e parte del viso. Gli occhi neri, profondi ed i triangolini rossi sulle guance potrebbero vedersi se solo deciderà di rialzare la testa. E' china ed in equilibrio su quel tronco, quasi in meditazione. La mano destra, solo una, unita nel mezzo sigillo della capra. Dal momento che tutti sono capaci vuole provare anche lei per farsi poi la figa che usa una mano sola. E dunque la mano è già in posizione mentre gli occhi aperti fissi sull'ammasso di neve candida e l'immaginazione delle due sfere posizionate sulla testa una e sull'addome l'altra. Gli occhi si chiudono appena in fessure mentre cerca di farle ruotare su se stesse. Cerca di farle muovere quasi per dargli la giusta spinta che le dovrebbe veder sfrecciare l'una verso l'altra per incontrarsi all'altezza della bocca dello stomaco. Qui proverebbe a farle fondere, unirle, così da ricreare quell'energia molto più potente che dovrebbe raggiungere ogni parte del suo corpo. In tutto questo, Akuma è poco lontano, che gioca in mezzo alla neve mantenendo una certa attenzione nel caso arrivi qualcuno. Pronto ad avvertire, in ogni caso. Edit [Tentativo impasto]
[Campo d'addestramento] Nevica. Stranamente non c'è pioggia, ma qualcosa di più solido e freddo. Nonostante sia un tipo che ama più le temperature basse rispetto a quelle alte, il sole ed il caldo del villaggio della sabbia iniziano a mancargli. E non poco. Almeno lì poteva girare in calzoncini e maglietta a mezza manica(?). < Uff... > Sbuffa sonoramente mentre i fiocchi candidi e leggeri si adagiano sulla capigliatura corvina, quest'ultima lasciata alla totale mercé degli eventi atmosferici. Cammina sul manto bianco venutosi a creare, lasciando dietro di sè delle impronte chiare, nitide, simbolo del proprio passaggio. < Dicono che il freddo tempra... > Cerca di vedere il lato positivo della situazione, mentre ormai il campo d'addestramento dove si ergono i leggendari tre tronchetti, è davanti a lui. < Mmm? > Inarca il sopracciglio destro, avvedendosi della presenza di Akuma che gioca tra la neve. Pochi istanti e le due ametiste incastonate tra quei tratti somatici morbidi e sinceri, guizzano in direzione di Keiga che con tutto quel vestiario d'agente di pompe funebri(?) ancora non viene riconosciuta. Almeno non subito. < In questo dannato campo non sono mai solo. > Si lamenta in un sussurro a fil di labbra, prima di bloccare il suo incedere. < A quanto pare ci rivediamo. > Alza i decibel della voce per raggiungere la figura dell'Inuzuka posizionata sul secondo tronchetto, quello centrale. Lui si mostra vestito più o meno come al solito: gorgiera in metallo che si allunga sul collo e muore a V al centro dello sterno. Gilet di lana a doppio petto con una trama a scacchi come prima copertura, coperto quasi totalmente dalla presenza del kimono - più pesante per contrastare le temperature rigide - scuro come la pece con ricami rosso fuoco. Pantaloni purpurei e scarpe chiuse, non le solite da ninja aperte sulle punte. Legato ad altezza quadricipite sinistro vi è il porta kunai, mentre assicurato alla cintura fa caplino dal fianco destro il portaoggetti. Piccolo borsello. Sulle mani, invece, spiccano i guanti dove al dorso vi è una placca in metallo che fornisce più protezione. Resta distante da Keiga, circa 7/8 metri, squadrandola da capo a piedi, rimanendo in attesa di una risposta. Incredibile. Chakra impastato? Pare di si. Rilascia dal naso quell'aria trattenuta, spingendola fuori fino a liberarsene del tutto. Solo dopo scioglie il mezzo sigillo caprino così da far forza sulle ginocchia in modo da recuperare la postura eretta. Akuma, che prima saltava sulla neve, ora si ferma. Annusa l'aria e poi guarda verso l'umana. Lei, sposta lo sguardo sul cane che permane comunque tranquillo, segno che probabilmente chi è arrivato non è un pericolo. E lei, quando sente quella voce alzarsi allora ruota il capo e di poco il busto per agevolare il movimento. Le nere da sotto il cappuccio squadrano la figura di Dyacon, restando però ancora zitta. Gonfia il petto lasciandosi andare in un sospiro silenzioso con l'aria sputata dalle labbra leggermente dischiuse che a contatto col freddo crea quella nuvoletta solita. Braccia lungo i fianchi. Permane statuaria a guardare il deshi, in silenzio, tutta nera e lui forse non lo sa ma anche il chakra impastato. Forse un pò d'ansia? Voleva giusto trovare un manichino per allenarsi nelle tecniche di clan. [Chakra ON] [Campo d'addestramento] Resta immobile in eretta postura, con gli stivali ben piantati sul terreno e affossati nella neve. < ..... > Abbozza un sorriso, inarcando leggermente gli angoli delle labbra verso l'alto. < Sempre di molte parole. > Ormai dovrebbe conoscere il membro del clan Inuzuka: poche parole, tanti fatti. Fa spallucce, lasciando cadere un pò di neve addensatasi sul proprio corpo, precisamente tra collo e spalle. < Bene, visto che sono venuto qui per allenarmi: Diamoci sotto. > Dato che l'altra non è così loquace da intrattenere un discorso, prende i giusti provvedimenti. Le punte dei piedi si allargano verso l'esterno, dando più stabilità a tutta la struttura fisica. Gli avambracci si chiudono sui fianchi, dando la possibilità alle mani di unirsi ad altezza stomaco. Pochi attimi, ed il sigillo della capra viene creato. Socchiude leggermente le palpebre, immergendosi nella ricerca della concentrazione, immaginando due sfere roteanti, di colore diverso, prendere posto nella fronte e nell'addome. La prima è di un colore rosso acceso, mentre la seconda, blu elettrico. Oltre a questo, il fisico verrebbe diviso da una linea verticale astratta, immaginaria, dividendolo equamente in 2 parti. La coppia di sfere inizierebbe a muoversi lungo il tratto appena descritto, avendo il chiaro intento d'unirsi. E' grazie alla sua stessa volontà che ciò dovrebbe accadere. < .... > Si isola dall'esterno, non provando quasi più freddo e nel frattempo i due oggetti sferici dimezzano ed azzerano le distanze che li dividevano. Si fonderebbero l'una con l'altra, esplodendo in un'energia unica chiamata chakra. [Tentativo d'impasto chakra] Esatto. Poche parole e tanti fatti. Si lascia andare in un altro sospiro, distruggendo quella posta statuaria che aveva mantenuto fino a poco prima. Ma si muove solo quando l'altro si mette a fare altro. Ad impastare, data la posizione ed il sigillo che crea. Un balzo da parte della cagna che la riporta con i piedi dentro la massa candida dopo un "tonf" flebile che si perde nella radura. E si china, estraendo le mani dalle tasche che si infilano in mezzo al manto nevoso per iniziare a maneggiarne un pò. Brandelli di neve che vengono uniti e compattati a tal punto da formare una palla pure troppo compatta. La testa si rialza e poco dopo recupera anche la postura eretta. La posizione che assume adesso ricorda molto quella di un battitore di baseball. Braccio destro che tiene la palla di neve che indietreggia e mano sinistra appoggiata sulla stessa palla, solo da accompagnamento nel movimento. Il busto viene ruotato appena verso il braccio che sta per lanciare e la gamba sinistra si piega verso l'alto. gli occhi neri da sotto quel cappuccio inquadrano la figura di Dyacon, in particolare la faccia. Ed una volta che il bersaglio è stato acquisito non resta che scagliare quel bolide che cerca di lanciare senza fare la benchè minima attenzione alla quantità di forza che ci mette. Il braccio quindi come una molla, aiutato dalla gamba sinistra che torna a terra e fa da appoggio, si porta in avanti sfino a lasciare la presa su quella palla che dovrebbe partire come un proiettile proprio verso la faccia del povero ragazzo. Ah, stava impastando il chakra? Ops. Akuma lancia di tanto in tanto qualche occhiata verso i due, facendo balzare gli occhietti prima su uno e poi sull'altro. Si avvicina un pochino solo quando vede la palla sfrecciare. Oh, palla! Ed anche lui si lancia verso il ragazzo, con la codina scodinzolante e tutto fradicio ma è ancora molto lontano rispetto ai due. Edit: [Chakra ON]
[Campo d'addestramento] A quanto pare, sembra che l'impasto del chakra sia riuscito, visto lo sprigionarsi dello stesso lungo tutto il corpo. Ogni singola fibra muscolare ne verrebbe inebriata, donando al Sabaku un senso di benessere generale. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, mentre gli angoli delle labbra si arcuano ancora di più verso l'alto, disegnando un ghigno di pura soddisfazione. E' compiaciuto d'esserci riuscito ancora una volta. Con il passare del tempo e con l'allenamento, sta prendendo sempre più dimistichezza con questa tecnica basilare. < Uhm? > Sgrana gli occhi, accorgendosi solo troppo tardi del fare di Keiga. < Ma che...!? > Non fa in tempo a reagire a quell'attacco che lo subisce in piena faccia, con tanto di dolore annesso, vista la forza impressa nell'offesa da parte dell'Inuzuka. [Stamp!] La palla di neve impatta sul volto, sbilanciandolo all'indietro e facendolo crollare a terra. Schiena sdraiata sul manto nevoso e pancia rivolta verso il cielo bianco. < MA CHE DIAMINE FAI RAZZA D'IDIOTA! > Facendo leva sui muscoli addominali, alza il busto da terra, sbraitando in direzione di Keiga con un'espressione alquanto iraconda. Occhi completamente bianchi, intrisi di rabbia; fronet corrugata e braccio destro disteso in avanti con tanto d'indice inquisitorio allungato in direzione della ragazza. < QUESTO LO CHIAMI ALLENAMENTO?!? > Sbotta ancora, mentre la pelle albina dei tratti somatici va a tingersi di rosso, causa il colpo appena incassato. Le zone dove il sangue si rende visibile? Punta del naso, guance e labbra. < Giuro che me la paghi... > Ghigna sommessamente, immaginando già come contrattaccare. Nella mente - ancora poco lucida per via della rabbia - passano mille piani d'offesa, ma ancora non ne decide uno. Per ora. [Chakra ON] La palla sfreccia. Sfreccia! Un bolide che vuole a tutti i costi raggiungere la base. E c'è, e c'è! Colpito! Colpito signori! Telecronaca a parte. La palla di neve si schianta contro la povera faccia del ragazzo, scaraventandolo all'indietro. Sul viso della cagna le labbra si allargano in un ghigno. Soprattutto quando l'altro si riprende ed inizia a sbraitare, indicandola. Lo guarda, restando con le gambe leggermente piegate e solo quando Akuma è finalmente arrivato a portata lei parla <Adesso!> Esclama verso il cucciolotto nero che tenta un balzo direttamente addosso a Dyacon, se possibile sulla faccia. Non ringhia e non ha i denti in mostra. Una sorta di diversivo. Infatti, nel caso il cane riuscisse a distrarre il ragazzo lei scatterebbe in avanti, muovendosi a zig zag, cercando di cancellare la distanza di quei 7/8 metri che la separano dal ragazzo. Forse l'allenamento è già andato alle cozze, dal momento che anche lei si lancia contro il ragazzo, per atterrarlo, nel caso Akuma avesse già iniziato a sistemarlo con la schiena a terra. L'espressione in viso è tornata quella apatica, sebbene stia pure iniziando a divertirsi nonostante non lo dia a vedere per il momento. [Chakra ON] [Campo d'addestramento] Resta con le natiche e le gambe distese nella neve, mentre il busto è eretto verso l'alto in modo tale da privilegiare lo sguardo ed inquadrare e tenere sott'occhio ogni singolo movimento dell'Inuzuka. Rientra nel proprio campo visivo e di certo non vuole commettere lo stesso errore: farsi prendere alla sprovvista. Intanto, all'interno dei meandri oscuri della propria mente, ha finalmente deciso come passare al contrattacco. Meglio metterlo in atto senza perdere troppo tempo. L'avambraccio destro con tanto di dito inquisitore, verrebbe richiamato all'indietro, permettendo alla mano dritta di unirsi alla gemella. Darebbe vita ad una rapida sequenza: bue, cane, drago, cinghiale. Nell'ordine descritto. Al termine dell'ultimo sigillo, la concentrazione aumenterebbe, dirigendo il flusso del proprio chakra verso gli tsubo dei fianchi. < Ngh! > Ci mancava solo Akuma! Lo aveva proprio dimenticato, concentrandosi unicamente sulla ragazza. Errore banale. Da matita rossa. Non dal ninja che vuole diventare. Ormai il dado è tratto e deve imparare dai suoi errori. Lascia che il cucciolo gli salti addosso, precisamente sulla faccia, facendolo ancora una volta caracollare all'indietro, completamente disteso sul manto nevoso. Chiude gli occhi, cercando di non perdere la concentrazione trovata. Non sente alcun dente dell'animale, nessun emozione ostile. Lo lascia fare, senza dimenarsi. Nel frattempo aumenterebbe la quantità di chakra condensata negli tsubo laterali del corpo. Se tutto fosse andato come descritto, un piccolo quantitativo di vapore sempre più denso andrebbe a fuoriuscire dalla sua destra e dalla sua sinistra. < Ahhhh... > Fa finta di giocare con Akuma, in realtà l'urlo è quasi liberatorio, come ulteriore spinta alla realizzazione della tecnica. Nello stesso istante in cui Keiga gli piomba addosso, due nuvolette dense e grigiastre si mostrerebbero accanto a lui, nascondendo una coppia esatta di cloni. Altri 2 Dyacon verrebbero creati, aventi le stesse caratteristiche dell'originale: capigliatura corvina; altezza di 170cm per 72kg; pelle albina e tratti somatici distinti. Anche l'abbigliamento è perfettamente copiato: gorgiera; gilet a doppio petto in lana con trama a scacchi, coperto dal kimono più pesante scuro come la pece dai ricami rosso fuoco. Pantaloni purpurei su cui vi è il porta kunai - gamba sinistra - ed il porta oggetti, quest'ultimo assicurato alla cinta e che sporge da dietro la schiena, lato destro. Essi, si ritroverebbero in eretta postura accanto a lui, godendo - forse - di una posizione di vantaggio riguardo a Keiga ed Akuma che si sono fiondati sull'originale. [Chakra ON][Tentativo Moltiplicazione del corpo] Akuma for president. Tattica effettuata con successo. E mentre lei, zigzagando, si avvicina al ragazzo questo ha già iniziato i sigilli. Un altro errore che aveva fatto anche lei durante un allenamento quando ancora era Deshi. <Scemo, le tue copie sono inutili> Si, perchè dovrebbero scomparire al minimo tocco, sebbene lei punti all'originale <E dovresti crearle quando nessuno ti vede!> Quello che hanno detto anche a lei, ovviamente che si lancia sul vero Dyacon fregandosene bellamente delle due copie. <Akuma, falle sparire!> Giusto perchè almeno si sposta visto che stava giocando con il ragazzo, scodinzolante. Ed il cucciolo cerca di balzare verso destra, con tutto l'intento di impattare contro la copia di quel lato e farla sparire. Lei, cerca solo di atterrare sopra il ragazzo, in quella posa che la fa sembrare un cane come al solito. Piedi puntati a terra, busto inclinato in avanti e le mani appoggiate a terra, ai lati del corpo del ragazzo <Sei sicuro di voler giocare sul serio?> La voce si abbassa. Perchè stronza e ormai lui dovrebbe saperlo. Abbozza un altro ghigno guardandolo da quella posizione che se fosse riuscita ad arrivarsi dovrebbe essere sopra di lui con la faccia subito sopra la sua. Una di quelle posizioni pericolose per via della vicinanza. [Chakra On] [Akuma cerca di distruggere una copia] [Campo d'addestramento] Le sue due copie esatte prendono forma accanto a lui, create appositamente per la situazione. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, mantenendo quel ghigno stampato sul volto albino, anche quando Akuma si toglie dal viso per andare ad attaccare il clone posto alla sua destra. E' visibilmente soddisfatto del suo operato, tant'è che se ne frega altamente di quello che l'altra gli dice. Non può non constatare una cosa però. < Ah ma allora la lingua per parlare ce l'hai... > Sembra quasi stupito, visto che quelle sono le uniche parole che l'altra ha proferito fino ad ora. < Mi dispiace, ma dei tuoi consigli me ne sbatto altamente... > Gli strizza l'occhio destro, restandosene sempre sdraiato a terra nella neve. Adesso, invece di avere il cucciolo di pastone italiano addosso, ha tutta la struttura fisica dell'Inuzuka. A carponi, sopra di lui, ad una vicinanza troppo pericolosa. < E poi, sono giorni e giorni che non fai altro che stuzzicare... > Per non parlare del loro primo incontro: ha perso ettolitri di sangue a causa della sua sfrontatezza. < Sai... > Sussurra, mentre gli occhi color ametista si piantano in quelli scuri di lei, infilandosi nel cappuccio che ne protegge il capo. < ...dicono che giocare con il fuoco sia pericoloso. > Prova a tenerla occupata, ad attirare completamente la sua attenzione e nel frattempo muovere tutto l'arto superiore destro. Esso scatterebbe verso l'alto, muovendosi agile e veloce, portando le dita ad afferrare il cranio dell'altro. Una volta agganciato, tenterebbe di spingerlo verso il basso, così da avvicinare ancora di più il volto dei due. In contemporanea, i muscoli addominali e del collo verrebbero chiamati in causa, permettendogli di protendersi in avanti, azzerando ancor più velocemente le distanze. Vuole constatare lui stesso se l'altra ha una lingua. Per questo tenta di baciarla, di venire a contatto con le sue labbra e, secondo fine, farle abbassare la guardia. La bacia, facendosi trasportare dal momento, mordendole anche il labbro inferiore in un momento di enfasi. Tenta in tutti i modi di tenerla impegnata. Se tutto fosse andato come descritto, scatterebbe la seconda parte del piano. Stavolta a muoversi è la copia posta alla sua sinistra - destra di Keiga - accovacciandosi repentinamente. Il baricentro si abbasserebbe in pochi istanti, grazie al piegamento sulle ginocchia, tant'è che le natiche sfiorano il manto innevato. < E' tempo anche per te di andare a terra... > Sussurra il clone, prima di scattare in avanti, spingendo sia con le spalle, sia con la testa e, soprattutto, con le gambe che rilasciano a terra l'energia elastica accumulata fino ad ora. Proverebbe a pernderla di sorpresa, distendendo il braccio dritto ed infilarlo tra lo spazio che intercorre tra il suo arto destro piegato con la mano nella neve, e la neve stessa. Una volta penetrato, l'avambraccio si chiuderebbe sulla sua spalla, agganciandola. Con il balzo fatto dritto per dritto, oltre a ghermila, tenta di portarla con sè, scaraventandola all'indietro ed affossarla campo bianco, tra la precipitazione atmosferica mista a ghiaccio. [Chakra ON][Chakra 8/12][Trasformazione 1/3 - Cloni 1] Cavolo, per una volta che parla e da forse pure consigli utili, non vengono manco presi in considerazione. <Non solo per parlare.> E te pareva che non cadeva nel malizioso. Poi la posizione suggerisce di tutto. Non risponde riguardo ai consigli. Sono affari suoi, di certo non insiste. Le mani restano nella neve. E' fredda e comincia a sentir le dita congelarsi. <E tu continui a scappare> Risponde a tono senza scostarsi, convinta di averlo messo alle strette. Convinta che troverà il modo di scappare ancora. <Eh?> Inclina appena il capo quando parla del fuoco. Aggrotta la fronte sotto il cappuccio continuando a tener le iridi nere su quelle di lui. Almeno finchè non si sente tirare e si ritrova con le labbra spalmate contro quelle dell'altro. Un qualcosa che non aveva mai fatto nessuno. Forse dato il suo caratteraccio. Sgrana gli occhi, presa alla sprovvista, decisamente. Ma dopo poco gli occhi tornan normali fino a socchiudersi. Visto che finalmente l'altro si è svegliato, meglio approfittarne. Lo asseconda quindi, premendo le labbra su quelle dell'altro, cercandone il labbro superiore e lasciando a lui il proprio inferiore. Le lingue giocano pure per qualche attimo, almeno finchè non finisce tutto. Riapre lentamente gli occhi, ancora un attimo scombussolata per via della determinazione dell'altro. Tanto che le gote già olivastre di loro potrebbero perfino mostrare un pò di rossore. <Che?> Quella frase sembra campare per aria e subito dopo <Oufh!> Un verso che la porta a terra, svaccata con la schiena sulla vene fredda. Strabuzza gli occhi mentre la copia dell'altro dovrebbe scomparire. Ruota il capo per guardare Akuma che la guarda e scodinzola <Quella copia faceva schifo?> Chiede, così per sapere. Ma cerca di nuovo Dyacon con lo sguardo, provando a mettersi almeno sui gomiti, che sprofondano nella neve. <Te l'ho lasciato fare.> Ma certo. E' ovvio. Per lo meno sta iniziando a parlare anche con lui. Un buon segno. [Chakra ON] [Campo d'addestramento] Ha fatto questo grande sforzo nel baciare Keiga. Eh già, un vero e proprio sacrificio. Si è sacrificato per la patria. D'altronde gli eroi si riconoscono anche in questo no?. Intanto il clone, unico sopravvissuto della coppia - l'altro è stato cancellato da Akuma - afferra la spalla di Keiga e grazie alla spinta fatta in precedenza, fa caracollare quanto basta l'Inuzuka all'indietro, prima di scomparire anche lui. Che amarezza. Cloni inutili. < EH?! > Sgrana gli occhi nel vedere come le copie hanno una valenza pari a ZERO. < Non servono praticamente a nulla... > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, incredulo davanti alla triste realtà. Pensava che fossero più concreti, più reali. L'hokage lo aveva avvertito che sarebbero scomparse al minimo tocco, ma non immaginava che la stessa regola valeva anche in fase d'attacco. < Che amarezza... > Il busto riacquista l'eretta postura e, al contempo, il capo cade in avanti, affranto, con il mento che viene a contatto con lo sterno, mentre un alone nero gli aleggia sopra la testa. Infinitamente triste(?). Sono le parole di Keiga a riportarlo su questa dimensione. < Mmm... > Si morde il labbro inferiore, cercando di riportarsi in posizione dritta, lasciando solo gli stivali a contatto con il manto nevoso. Le mani sbattono più e più volte contro gli indumenti imbiancati, togliendosi di dosso la neve accumulatasi sugli stessi. < Sai che non era male? > Afferma, ripercorrendo quei brevi attimi con la mente, riassaporando il momento. < Però ti facevo più grintosa, più domatrice. Sarà che con le parole mi ero immaginato una tutt'altra situazione... > La istiga, la stuzzica, consapevole che l'altra si accenderà come un cerino. < Me lo hai lasciato fare? > Inclina di poco il capo verso destra, osservandola dall'alto verso il basso, dopo aver fatto qualche passo in avanti per azzerare le distanze. < Sì sì, come no. > Continua imperterrito a prenderla in giro, continuando a mostrare quel ghigno ironico stampato sul volto albino. < Vuoi fare il bis? > Domanda, portando le mani ad infilarsi nelle rispettive tasche dei pantaloni, ricercando un pò di calore, visto il loro essere state a contatto con la neve per un periodo troppo lungo. [Chakra ON][Chakra 8/12] Lo guarda blaterare sulle copie, inclinando la destra di lato ed aggrottando la fronte. Non dice nulla a riguardo, piuttosto cerca di mettersi seduta e poi di recuperare la postura eretta. E' piena di neve dietro la schiena ma non se ne preoccupa. Quell'altro poi torna a parlare, stavolta riguardo al bacio. Deglutisce e distoglie lo sguardo a quel ricordo, arrossendo appena sulle gote, di nuovo. <Cosa volevi, che te lo prendessi in.. > Ma grazie agli dei divini si ferma. Lo sguardo cade su Akuma che paretirare su la zampina intento a fare la pipì su una gamba di Dyacon. Almeno è calda. E lei torna su di lui, senza avvertirlo di quel piccolo problema che potrebbe umido che potrebbe investirlo a breve. Non risponde di nuovo più ma cerca di fare un passo verso di lui, anche lei, per azzerare le distanze. Le sue parole hanno iniziato a farle venire quella rabbia che solitamente lascerebbe uscire per frantumargli la testa. Ma non oggi <Siamo sicuri che non sei tu quello che vuole il bis?> Chiede. La voce di Keiga è profonda sebbene sia femminile. Alza la destra, cercando di prendergli quella cosa che ha davanti al petto e tirarlo verso di è. Forse arriva davvero il bis, sempre se entrambi stanno pensando allo stesso bis <..> Uno strattone mentre inclina la testa di poco e la porta in avanti. Si, per baciarlo di nuovo. Cercando di trattenerlo a sè da quella cosa che ha cercato di agganciare in precedenza. E si alzerebbe anche la mancina che però cerca il volto dell'altro, per appoggiarla di lato. Un gesto fin troppo delicato dal momento che si tratta di Keiga. La mano è fredda ma non se ne cura. Lascerebbe di nuovo uscire la lingua in cerca di quella dell'altro senza tralasciare qualche morso dolce sulle sue labbra. Che succede, cagnetta? Ti ha stupita così tanto prima? Lo bacerebbe quindi, lasciando all'altro, nel caso accettasse quel bacio, la scelta del momento in cui interromperlo. Akuma? E' tornato a giocare a saltare sulla neve, senza allontanarsi e restando attento a quello che accade attorno. [Chakra ON] [Campo d'addestramento] Le mani restano infilate nelle tasche dei pantaloni, stringendo la stoffa contenuta all'interno, alla spasmodica ricerca di calore. Intanto gli occhi color ametista restano sulla figura di Keiga. L'osserva alzarsi, guadagnare di nuovo l'eretta postura, focalizzandosi di tanto in tanto su qualche fiocco di neve che cade dai suoi indumenti. < ..... > Non dice nulla, mantenendo quel sorriso stampato sul volto, conscio di aver fatto centro con le parole dette in precedenza. Tuttavia non aveva calcolato la sua sfrontatezza così dettagliata e descrittiva [Pffff!]. Gli occhi sgranano fino a diventare due semplici palle bianche, mentre un fiotto di sangue inizia a fuoriuscire dalla narice destra con tanto d'espressione da pervertito stampata in faccia. < Ma magari... > La frase gli esce in tutta sincerità, prima di scuotere il capo nel tentativo di cancellare le immagini che si stanno susseguendo nella testa. Oltre che recuperare un minimo di dignità(?). < Sempre schietta e diretta eh... > L'ammonisce in modo scherzoso, osservandola avvicinarsi ancora e ancora. Non la ostacola nel suo fare, anzi, le lascia carta bianca. Si sente afferrare per il kimono prima e poi, successivamente, il contatto della pelle con la sua mano. Socchiude le palpebre, facendosi trasportare dal momento e contraccambiare il bacio in tutto e per tutto, anche nel gioco delle lingue. La mano destra gli scivolerebbe dietro la schiena, adagiandosi sulla sua zona lombare, spingendola contro di lui. In questo modo entrambi i bacini dovrebbero venire a contatto, sfregando l'uno contro l'altro, dando ancora più eccitazione al tutto. La mano sinistra? Non rimane ferma. Anzi, s'infila con delicatezza nel cappuccio, afferrandola senza forza alcuna ad altezza collo. Se ne sbatte altamente dell'innocente pisciatina che Akuma gli dona. E' troppo preso da altro ora come ora. E poi com'era la storia della pipì dei cuccioli? E' acqua santa no(?). Resta così con l'Inuzuka, facendo scendere di tanto in tanto la mano destra dalla schiena alle natiche, continuando a spingerla verso di sè. [END] Lui ricambia e lo lascia anche fare quando la sua mano le tocca la schiena per farla andare maggiormente contro di lui. Apre di poco gli occhi poi, quando sente la mano infilarsi nel cappuccio. Un brivido per la mano fredda dell'altro che aderisce sul collo. Ma è solo questione di abitudine. La mano sul sedere, la sente eccome e anche lì non fa una piega. La mano che era sulla guancia si sposta verso la nuca, cercando di infilarsi tra i capelli scuri. Oi oi c'è qual quadra che non cosa. Tanta delicatezza non era prevista. Ma ci penserà poi a star male dopo che non capirà che diavolo sia successo. Per ora si gode quel momento, sotto la neve ed in mezzo al silenzio totale dei tre tronchi. |X|