Presente e Passato
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Giocata del 21/12/2020 dalle 17:24 alle 21:11 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Stanza Creata: Terme Naturali.
[Riva Terme] La neve ha smesso di cadere. Bianco che ricopre tutta la vegetazione circostante. Vapore che si libra da quel piccolo laghetto di acque termali appena fuori il villaggio di Oto. Dei vestiti possono essere notati a riva, piegati il meglio possibile. Sembra esserci un silenzio quasi innaturale in quel posto. All’improvviso ecco che dall’acqua calda esce il corpo di Shiro. Un’enorme boccata d’aria come se fosse rimasto lì sotto per più tempo del necessario. I capelli bagnati che rilasciano miriadi di gocce che increspano gran parte di quel placido laghetto. Gli occhi sono chiusi mentre inarca la schiena in quel frangente. Il ragazzo si presenta come una persona alta per la sua età, con quei lunghi capelli argentati che raggiungono delle fossette di venere appena accennate. Fisico longilineo ed asciutto, di chi si è adattato più alla velocità che alla forza fisica. Le mani delicate andrebbero sul viso, liberandosi dell’acqua in eccesso, salendo verso la fronte e facendo finire le dita tra i fili di metallo grigio. Farebbe un lungo respiro mantenendo gli occhi chiusi e percependo solo ora l’impatto tra il caldo delle terme ed il freddo dell’ambiente circostante. Le mani tornerebbero a cadere verso i fianchi, sfiorando con i polpastrelli il pelo dell’acqua. Inizia a muovere una gamba, poi l’altra, guadando tranquillamente verso la riva non percependo ancora la presenza di nessuno in quello stesso luogo. Fa dei movimenti concentrici con le spalle, forse per riscaldare anche i muscoli oltre che la pelle, andando a gonfiare quei pettorali nell’esecuzione. Poggia le mani sulla riva ma rimane così, con metà corpo nascosto dall’acqua e l’altra a sorbirsi ora il freddo invernale. [Chakra off] L'aria stessa della notte si fa più densa, palpabile, umida nelle vicinanze di un loco che non conosce particolarmente bene, eppure la promessa di un poco di calore attrae molto di più che la sola fredda notte. Avanza anche la rossa, passi lenti, interminabili, senza un corso vero , solo per prender un attimo di un riposo , un attimo di respiro da tutto per potersi dedicare ai pensieri intimi che l'assillano. Sembra quello un interminabile stallo , Oto che non si muove, Kusa e Konoha che sembran esser morte, e una guerra promessa che prima o poi arriverà. Ma è li che si sofferma, su quel sentimento di rivalsa e di angoscia, un continuo mal di pancia a torturarla e quello stress che si pone sulle proprie spalle dolci, calate verso il basso, coperte solo da quel manto nero pesante a cui solo le nuvole di ame donano vita. Un viso sottile, bello e adulto, forse troppo vecchio perfino per la propria reale età, solcato da piccole rughe di un dolore passato e mai superato davvero e un sogno che sembra divenire quasi carta nel vento. Sospinta forse dai stessi kami, abili degrinatori della propria esistenza, verso qualcosa di più puro della stessa neve che la circonda. Non ha bisogno, non ne sente, di nasconder le proprie tracce, basta lei, con quel manto scuro e quei capelli di sangue e farla vedere, come un animale fuori posto. Le acque calde non sono poi troppo lontane, si sostengono in quella piccola radura naturale , eppure non ha mai percepito qualche presenza, gli abitanti del suono che son soliti rimanere chiusi nelle loro fortezze, mentre lei, abituata a muoversi spesso non esita a farlo nuovamente. Ancora nulla s'avvede eppure da lontano potrà andar ad osservare quegli abiti prettamente maschili mollati li, sulla stessa riva. Oggetti di uso comune, oggetti che prima dello stesso rumore altrui le fanno comprendere la presenza di qualcuno. Strano, eppure non smette di avanzare, forte del proprio chakra attivo, forte della propria convinzione, per sbocciare fuori dalla natura come un rosso fiore di sangue, con le iridi azzurre come il cielo a lambire il circondario. Ci metterà qualche attimo prima di trovar lui, di ritrovar quei capelli argentei come la luna più bella, con quel viso sottile e delicato quasi fosse un bambino eppure è li. Di nuovo . Davanti a lei. Il respiro stesso che si ferma, il cuore che prende a galoppare per donarle anche un rossore intimo sulle gote, qualcosa di troppo intimo per troppi, ma non per lui. Le labbra che sbocciano, rosse, in una sorpresa che le fa tremare le mani, l'animo stesso. < Ren > un sussurro soffocato, un emozione che la travolge e lacrime che offuscano gli occhi < sei di nuovo qui .. com'è possibile > non comprende, ma cosa importa? Quando può soffermarsi di nuovo su di lui, di poterne vedere il corpo, il viso, l'anima stessa, quando può lasciarsi andare e camminare come un fantasma verso di lui, con la paura che lui possa sparire di nuovo, come se potesse lasciarla una seconda volta. Trema, dentro e fuori, evidente l'emozione che la colora ma ancora non sa cosa sta per accaderle, come il mondo possa trascinarla ancor più in basso, nelle più becere delle verità. [chakra on][vetsi akatsuki] [Riva Terme] Gli occhi si aprono finalmente. Un azzurro cielo senza nuvole che brillano sotto e sopra quel bianco. Le iridi osservano i propri vestiari come se pensasse a qualcosa. Increspa le labbra mordendosi l’interno della guancia prima di aprirle per far uscire un vivido vapore dovuto alla condensa del respiro. La mano destra, veloce e fugace, si infilerebbe tra le vesti alla ricerca di qualcosa, sembra. Solo la voce di Sango lo ferma. La chioma argentea si muove seguendo lo scatto della testa verso la ragazza dai capelli di fuoco. Npn parla ancora, la fissa mentre lei si avvicina, come un fantasma. Ne nota le fattezze e quelle vesti non riconoscendo niente di simile. Lentamente ritirerebbe la destra facendola scomparire in acqua <…> un respiro profondo mentre socchiude gli occhi, quasi concentrandosi su qualcosa. Un cenno di diniego con la testa prima di guardarla di nuovo intensamente < Ti stai sbagliando> direbbe con la sua voce da uomo, bassa, fredda, quasi gelida come il respiro che fuoriesce ad ogni parola < Non sono questo… Ren.> conclude poi come se avesse anche parlato troppo. Tornerebbe ad osservare il proprio vestiario tornando a cercare qualcosa di particolare mentre lo sguardo periferico ancora prova a catturare la sagoma di Byakko in quel frangente. Nota la sua avvenenza ma non è quello il momento in cui pensare a cose del genere. < Cosa vuoi?> chiede infine, trovando faticosa la sopportazione di un’altra presenza vicino a lui in quei momenti di riposo. Vorrebbe andarsene, lasciare quelle terme e tornare a casa ma si limita a poggiare il gomito sulla riva ghiacciata. La parte superiore del suo corpo che esala quel vapore dovuto al calore. Gli occhi azzurri tornerebbero su di lei, cercando di studiare qualsiasi suo movimento. La testa del ragazzo sarebbe ora altezza caviglia della Ishiba e quindi non farebbe altro che alzarla sempre di più quando lei si avvicina, per mantenere il contatto visivo. [chakra off] Occhi azzurri che nascono in quel volto conosciuti, anche se adesso ne puo apprezzar ancor di più le fattezze di un uomo, un ragazzo, con occhi di una donna. Il sorriso nasce come nulla, non deciso, qualcosa di unico e raro che non dedica se non a pochissimi nel proprio esistere, ma come potrebbe mai nascondere l'intenso amore per lui? Non può. Avanza lenta, soffice nella stessa neve che va via via diradandosi per concedere alla natura stessa un poco di respiro e di verde naturale. Gli occhi azzurri, tanto simili ai propri per colore e forma sono la conseguenza di esser fratelli e non avrebbe alcun dubbio in merito, se non per quella voce, per quel suo dire. Quella voce fredda e distante , gelida come l'inverno stesso, contraria alla propria calda e morbida, soffice e accogliente come quando ci su ritrova ad esser finalmente a casa propria, al proprio posto. Ma quel dire la congela sul posto mentre qualcosa sembra morire dentro di se, una piccola parte di quell'amore per ceder il posto alla tristezza < è impossibile che io mi sbagli, conosco il tuo viso fin dalla nascita, non posso ne dimenticarlo ne confonderlo > ancora certa che si tratti davvero di lui, del proprio Ren. < non puoi esser reale, l'ultima volta sei scomparso..eri solo un anima e anche in quel frangente non ricordavi nulla di me > si è lui, deve esserlo! È dentro un genjutsu? Ma chi potrebbe saper di loro, chi potrebbe averla seguita? Lo sguardo che si sposta di malavoglia da quel volto desiderato per guardarsi intorno < o sei un illusione.. > e li per un attimo la voce risulta solo un ringhio soffuso e cattivo, chi desidera farle tanto? Giocare con i propri sentimenti. Solo allora proverebbe ad abbassarsi verso lui, come un gatto, trattenendo il corpo in un perfetto equilibrio sulle punte e la destra atta a voler toccare lui, quei capelli, quel viso < sono certa che la mia mano passerà di nuovo attraverso te > un ricordo dolce amaro sulla quale vuole incedere. Vuole farsi male con lui, ma non può andare via finche l'altro non sparirà di nuovo. < desidero poterti toccare ancora, poterti stringere per un'ultima volta > un desiderio che sfocia come miele dalle morbide labbra, in un sussurro caldo.[Stessi tag] [Riva Terme] Fa un respiro profondo quando la vede congelarsi sul posto alle sue riposte. Gli occhi che si socchiudono un attimo prima di muovere ancora la mano, toccando qualcosa di solido finalmente. Ma lei si avvicina, e già questo vuol dire invadere il suo spazio vitale, cosa che odia. Uno sbuffo che nasconde una piccola risata amara prima di guardarla < cocciuta.> direbbe verso di lei continuando a tirare fuori parole di ghiaccio prima di fare un mezzo sorriso, no, non la conosce < mi spiace ma no, non sono quello che cerchi.> direbbe andando a muovere la mano per toccarsi la fronte corrugata < ma su una cosa hai ragione, non mi ricordo di te, non ti conosco.> insomma, è bravo ad allontanare le persone Shiroyuki, quella neve bianca che è il suo nome. Si umetta le labbra secche per il freddo mentre scatta con gli occhi verso di lei, vedendola abbassare in quel modo. Ne osserva i lineamenti meglio, quegli occhi che stranamente sono simili ai suoi, ma potrebbe essere una coincidenza. < come mi hai chiamato scusa?> direbbe mostrando la bianca dentatura tra quelle rosse labbra carnose e piccole. Quando lei proverebbe ad avvicinare la mano, lui tenterebbe di prenderla con la destra il polso, senza farle male, bloccandole il movimento < ed io sono certo invece che stai esagerando.> conclude prima di lasciarle il polso con una piccolissima spinta. Beh, è stato lui a toccare lei < non sono il tuo amore morto.> non sapendo che si parla di consanguinei < e non pensare a me come un’anima che sta per andare oltre il fiume.> conclude prima di guardare altrove, forse diffidente di fronte a quel modo di fare che sta facendo Sango. Tenterebbe quindi di uscire dal lago caldo, mostrandosi completamente nella propria nudità. Lo sguardo sarebbe fisso verso Sango, senza pudore, almeno sembra. Glabro dal viso ai piedi se non fosse quella leggera peluria argentea all’altezza del pube. La guarderebbe ora, mentre lei è lì < se sei qui per le terme, prego, sono tutte tue ora.> conclude prima di prendere una sorta di asciugamano ed iniziare ad asciugarsi cercando di catturare tutto il calore rimasto. Si girerebbe verso Sango infine per poter vedere i suoi movimenti e se non si fosse mossa allora si porrebbe davanti a lei con solo quel panno sulle spalle mentre i capelli continuano a gocciolare per terra facendo sciogliere la neve al tocco. < si può sapere chi sei?> chiede infine verso la Rossa, ormai presenta nel suo spazio vitale e decisamente non convinta di andarsene. Inutile aggiungere come ella possa perder il lume della ragione solo con lui, al solo nominarlo, figurarsi vederselo li in carne e ossa, anche se per il momento non sa cosa stia accadendo, lascia solo che il fato e il tempo si allunghino in quegli attimi, in quei sospiri < lo sono sempre stata > testarda e attaccata permenentemente ad un filo che la lega al passato per sempre, alla quale non vuole nemmeno allontanarsi di un poco < non ti ricordi di me? > un sussurro quasi triste ma sebbene vi sia quel muro immenso contro di se, non si oppone ad avvicinar la mano, eppure con sua enorme sorpresa la mano dell'altro, calda, pallida, le dita di un ragazzo che forse non ha mai visto una fatica nella propria vita come lei, la afferrano. Caldo e gelo che si uniscono, eppure provengono dai due in modo contrapposto a quel che sono. La sorpresa che la fa tirare lievemente indietro, la mano che scivolerebbe fuori da lui , umida dell'acqua calda < s-sei caldo > impossibile che lo sia, impossibile che quel corpo sia di nuovo sulla terra stessa < oh no, non può essere > lo ha già visto accadere, con Akendo stesso, il viso di Madara, il viso del quarto Hokage riflesso su quello di Hitomu, cose che accadono, come il falso capo clan uguale a Konan < oh no, i kami non possono avermi fatto questo , no non possono > un diniego totale mentre il corpo si rialza e si fa indietro, lo sconvolgimento che la abita e che le annebbia la vista, non comprendendo subito il fare dell'altro, mentre scivola fuori da quelle calde acque completamente nudo , e beh, lo sguardo della rossa segue il corpo del giovane. Flessuoso, quasi sottile, eppure bello, ma l'imbarazzo che ne viene fuori la fa avvampare di vergogna, quel corpo che sarebbe lo stesso del fratello. Come se stesse guardando qualcosa di indicibile, andrebbe a spostar lo sguardo alla ricerca del respiro . Sente che si muove, verso i propri averi, verso quel soffice capo che lo ricopre un poco senza vergognarsi di averla vicino, troppo vicino < hai lo stesso viso di mio fratello > una frase che quasi le scappa, ma la verità, lo stesso identico viso, probabilmente un corpo simile se non uguale anch'esso, e un essere che riesce a farla tremar dentro come nessun altro. Non si muove e vedendoselo di fronte, non farebbe che seguire lui con lo sguardo, poco più in alto l'altro di lei. Perfino la stessa altezza. < quanto sono crudeli gli dei? > una domanda per se stessa, ma non riesce a staccarsi dall'altro, catturata come una falena davanti la propria fiamma, si sta bruciando < Sango Ishiba > un sussurro senza sapere cosa fare davvero, se provare a toccarlo di nuovo, se sentire il suo calore, la voce diversa da quella di Ren, non vi è nessun amore ad accarezzarla, solo il ghiaccio più freddo. Il dolore che sovviene dentro, la stringe togliendole lo stesso respiro < tu chi sei ? > deve saperlo, deve conoscere il suo nome, chi sia realmente, tutto. DEVE. [stessi tag] [Riva Terme] Gli occhi azzurri che osservano la ragazza, la scrutano, notano quel suo dire, quei suoi sospiri, non si perde nulla. Cerca di capire, cerca di osservare dentro la sua anima con i suoi occhi celesti come il cielo d’estate. Lo sguardo si abbassa sul proprio corpo, le mani che si aprono e chiudono. Alza di nuovo la testa quando lei fa quella domanda < no, non mi ricordo di te, non ti ho mai vista prima d’ora.> letale, come una stalattite che cade dall’alto e distrugge tutto quello che ha al di sotto. Un altro buffo mentre la osserva portandosi la mano destra a cingere il proprio fianco con la gamba corrispettiva più in avanti in quella posizione rilassata < certo, mica sono morto.> direbbe solamente come se fosse veramente la cosa più scontata del mondo. Quando la voce rotta dal panico raggiunge le sue orecchie non fa altro che muovere quel panno sulla testa per iniziare ad asciugarsi i capelli argentati. < I kami possono fare anche di peggio.> direbbe lui come se parlasse per esperienza. Gli occhi celesti che vengono nascosti dalle palpebre mentre finisce di asciugarsi e guardare la rossa confessarle quella verità quella somiglianza. Si umetta le labbra lui, secce ancora dal freddo, sente quel ruvido e riflette < ah si?> dice solamente prima di guardarla dall’alto verso il basso < mi dispiace per te.> dice solamente dandole le spalle, mostrando quella schiena chiara e delicata con i muscoli in risalto. Un cenno di diniego con la testa prima di far cadere il panno a terra. Gli occhi che si fissano sul pelo dell’acqua, vedendo come stia diventando tutto più scuro a causa delle giornate corte. < Più di quanto potresti immaginare…> e si volterebbe verso la ragazza < Sango.> chiamandola poi con solo il viso girato verso di lei ed il busto in torsione mentre le gambe ancora punterebbero dall’altra parte. Si volterebbe quindi, andando a muoversi lento fino a provare ad azzerare le distanze. Si morde il labbro inferiore prima di andare a toccare il mento della ragazza con il l’indice ed il pollice della destra <Shiroyuki.> dice solo il suo nome, per adesso basta questo. < …> rimarrebbe a fissarla negli occhi per qualche secondo prima di fare un passo indietro e darle il suo spazio ritornando in silenzio e tornando ad osservare il lago termale < Ma sai cosa, I kami sono ancora più crudeli con chi vive nel passato.> frecciatina la sua che andrebbe a fare un piccolo sospiro mostrando il fianco ed il profilo alla ragazza. Entrambi sanno quanto i kami possano esser letali, quanto possano godere nel piazzare su una qualsiasi strada l'unico essere che ha il volto per farla crollare. Capo clan, futuro Kage, mukenin, jonin, tutto ciò che non ha valore adesso, quando nel momento più debole si staglia lui. Sembra quasi goderne di quelle stilettate che scendono al petto, nel cuore, torturandola e quella mezza espressione di dolore che sfugge per qualche attimo prima di ricomporsi < non gli permetterò di distruggermi, non adesso. > ma per quanto quelle parole siano cariche di rabbia, a quel semplice tocco del viso potrebbe perfino sciogliersi in una pozza di calore, potrebbe divenire nulla quando a lenir quell'antico dolore non vi è altro che quell'angelo vendicatore. Se lei è nata dal sangue, la sua purezza è innegabile. Ancora travisa la mente trascinando in lui un essere che non vi è più. Ne apprende il nome, le labbra che si schiudono quasi a cercar altro dentro quegli occhi, sono uguali, identici ai propri. Ren, non è lui. S'addolcisce , farebbe pure le fusa se ne fosse capace, prima che quel freddo ritorni a pungerla di nuovo con più forza.. e con quelle parole che la raggiungono facendola sbiancare < l'ho visto morire.. come potrebbe non uccidermi di nuovo > lo sguardo che cala, lento verso il basso ma le mani salgono sottili e delicate, femminile in quei pochi tocchi in cui incede verso il proprio petto per lasciar che la veste venga giù con un lieve tonfo sulla stessa neve. Il corpo che si mostra coperto di quel kimono poco sopra le ginocchia, bianco e candido, con quei rossi petali che sembran fuoco ad adornarlo in tutta la stoffa pregiata che concede una visione quasi perfetta del corpo . La cintola rossa tiene tutto legato in vita, ma anche quella lentamente viene sciolta < perchè dovrei dunque vergognarmi se non sei lui > un'ennesima frase solo per se, per convincersi che lui non è davvero /lui/. Lenta lascia che la prima fascia possa cader a terra, che possa scivolare per lasciar aperto quel kimono ove indossa un intimo sottile e pallido < non andare via per la mia presenza.. puoi rimanere qui > con me. Ma quelle ultime due parole rimangono celate, ma a cosa basterebbe dirle quando basta solo lo sguardo che lancia verso i suo di occhi, scostando il viso e il collo, dimenticandosi di tutto quanto, di quel che è stato e di quel che sarà, tremando in quel momento dentro e la pelle che si raffredda per via delle temperature così basse. Ha perso la testa la donna, potrebbe leggersi chiaramente in viso senza problemi. Ma attende lui, attende che possa dir qualcos'altro, e che possa dargli un assenso.. lo spera. [stessi tag] [Riva Terme] Non solo letali, anche beffardi nel loro essere dei sadici guardoni. Si morderebbe il labbro inferiore quando sente quelle parole. Percepisce ora un peso, un peso al petto, non è il suo dramma, non è un suo problema quella donna distrutta. Abbasserebbe il capo andando a guardare verso la riva, quell’acqua che si increspa < se vogliono distruggerti, lo faranno…e non potrai fare niente per fermarli.> direbbe lapidario in un sussurro. <Non è realmente morto.> direbbe poi lui andando a guardare verso il cielo privo di nuvole, quelle stelle che fanno capolino, quello spicchio di luna che fa da testimone < finché lo ricorderai così intensamente, non sarà mai morto davvero.> direbbe lui tornando ad osservarla mentre si toglie quella veste. Gli occhi azzurri che avidi cercano di percepire ogni singola parte del corpo visibile della ragazza. Farebbe un passo in avanti, un piccolo tremito anche lui per il freddo prima di mordersi l’interno della guancia. Un cenno di diniego con la testa mentre lei si mostra nel suo intimo. Sembra indifferente Shiro, almeno all’inizio, ma si nota una luce nei suoi occhi azzurri. Annuisce lento andando a fissarla, goderne quelle curve e quelle linee così femminile che solo un eunuco potrebbe resistere < non me ne sarei andato.> dice solamente tirando fuori ghiaccio verso il fuoco. Farebbe un passo in avanti quindi verso di lei, osservando il suo collo, osservando le clavicole, il seno, i fianchi. Tutto di lei urla donna, una donna bellissima. Chinerebbe la testa di lato andando a fare un piccolo sorriso sadico, arricciando quelle piccole labbra < è così che vorresti sfidare i Kami?> direbbe poi cercando di schernirla ed incitarla allo stesso tempo. Sente quella sensazione, se ne vuole cibare il più tempo possibile. Rimane in silenzio provando ad azzerare un’altra volta le distanze. Ora l’obbiettivo sarebbe quello di provare a poggiare le mani sulle spalle di lei, aggrappandosi delicatamente, per poi far scendere il kimono verso il terreno e permettere al corpo di lei di prendere aria < sai, mi aspettavo un nero sotto quel kimono, secondo me ti sta meglio..> parlando del suo intimo, ovviamente provando ad avvicinarsi al suo orecchio. Lei sentirebbe il profumo della pelle di lui, un profumo dolce ma anche acre. Lui soffierebbe verso l’orecchio di lei, un soffio caldo, un soffio provocatorio prima di tornare eretto con la schiena. Osserva quelle labbra torturarsi ad ogni sospiro, un piccolo gesto forse compiuto involontariamente, ma visibile su occhi che sanno dove guardare, con un lieve desiderio che sa di malato. E' come suo fratello dopotutto! Eppure allo stesso tempo non lo è.. la confusione che regna sovrana dentro di lei, quasi desiderosa di un tocco e totalmente sbagliato dall'altro, quando lei vede qualcuno che non vi è più < davvero non posso? > davvero non può sfidarli e vincerli? La lingua lieve va ad assaporar le proprie morbide < il suo ricordo vive ancora > sempre, indelebile dalla propria mente e come un desiderio fatto nel momento più terribile che uno stesso simil volto le nasce davanti. Può toccarlo, sentirne il calore stesso, ma sa che sia un anima diversa e a se, sarebbe ingiusto non dargli il reale valore. Lenta va a spogliersi, a volerlo sfidare, a voler mostrare la propria pelle nuda e intonsa, delicata e candida anch'essa a modo suo . Ad ogni movimento non può che osservar il suo di viso, quasi seriosa, in quel suo accendersi di una luce di vita intensa, malvagia quasi . Davvero non se ne sarebbe andato? Non adesso perlomeno . Non si scosta, lascia che possa avvicinarsi, lo attende in ogni secondo e una brevissima visione di quel sadismo che lo abita, mal celato eppure non del tutto visibile. Sospira mentre un brivido scende lungo la schiena per annidarsi al basso ventre, e un calore che la sollecita in maniera delicata e pressante a scioglierla ancor di più < forse .. o forse sfidare solo te > non le mancano le parole, nemmeno quelle taglienti, ma nulla andrà a fermarla se non quelle mani che la carezzano. Dolci piume a sfiorarla e farla quasi ansimare di un piacere inespresso a parole, ma sarà lui stesso a toglier anche quell'ultimo strato che cadrà a terra e non perderà nulla di quel suo viso in ogni attimo. Un vago rossore a colorarla, cosa sta facendo? Mostrarsi in quel modo totalmente indifeso ad un perfetto sconosciuto per di più! Solleva un sopracciglio senza aggiunger altro, il corpo che va da se e la destra stessa che proverebbe a sfiorargli una mano, la destra, con la punta delle gelide dita .. il profumo dell'altro che le invade le narici, lo assapora, ne gode mentre gli occhi tremano e si celano a quella notte ove le ombre si sono allungate verso di loro , e il caldo respiro che ne provoca un brivido più forte. Trattiene quel lieve sussulto, ma a lei continuar . Proverebbe dunque ad avanzare al limitare dell'acqua, privandosi delle ultime stoffe a coprirla per poi immergersi completamente, alla ricerca di calore . Qualche attimo prima di uscirne fuori, voltarsi, e attenderlo in silenzio. Cosa stanno facendo? [stessi tag] [Riva Terme] La guarda intensamente, perdendosi in quei capelli come fuoco, in quel momento così strano, incredibile, improvviso. Respiri profondi, petto che si gonfia e torna normale . Sente quella domanda, sente quella voce che le stuzzica comunque l’udito. Annuirebbe leggermente < io lo faccio ogni giorno, ed ogni giorno che sono vivo, vivo per me, alla faccia loro.> dice poi con quelle lame di ghiaccio di una voce bassa, gelida, ma piena di risentimento per qualcosa in generale. Annuirebbe poi quando lei sembra capire il suo discorso < Esatto.> direbbe solamente prima di far cadere quel kimono. Sente il respiro, i gemiti, gli ansimi. Se ne gode, se ne compiace mentre si stacca da lei. Ascolta quella sua sfida. Non la conosce e, se fosse una trappola, ci sta cadendo con tutte le scarpe, ma se deve essere così, sarebbe stato destino. Destino infausto che i Kami hanno deciso per lui, senza fare domande. Osserva ora quella sirena di fuoco, quella donna così invitante stare dentro l’acqua. Gli occhi celesti che la guardano prima di tornare dentro l’acqua lentamente. Sente il calore bruciare per un attimo la sua pelle, quella sensazione così diversa dall’esterno. I capelli lunghi si sparpagliano sul filo dell’acqua divenendo tentacoli d’argento. Gli occhi celesti cielo sarebbero fissi sulla figura di Sango mentre camminerebbe verso di lei fino ad azzerare di nuovo le distanze. La mano sinistra che si alzerebbe, ora calda grazie a quel liquido caldo, salirebbe verso la sua guancia, andando a muoverla e sfiorare con i polpastrelli quella pelle liscia. Un’altra volta quel morso dentro la guancia, torturandosela prima di chinare la testa. Forse qualche fiocco tenderebbe a scendere ma poco gli importa ora. La mano destra proverebbe a poggiarsi sulla spalla fino a scendere lungo il braccio gustandosi ogni centimetro. La lingua uscirebbe fuori dalle labbra rosate bagnandole. Respiro che diventa più pesante mentre non parla non ne ha bisogno. < Sango.> direbbe solamente il suo nome, per ricordarselo o per chiamare a se la sua anima < Sango.> un’altra volta, un soffio, un sussurro, un desiderio. La donna lo potrebbe notare, nel suo sguardo, quella richiesta, quella sensazione di richiamo. Sembra un predatore, la vuole tutta per se ora, lo sente. Farebbe un respiro profondo osservando ancora quel collo così sinuoso, quelle clavicole così ben disegnate su un corpo che non ha nulla da invidiare. Deglutirebbe sonoramente prima di provare ad aderire il proprio corpo con quello di lei, sentendo quel calore fondersi in uno solo, come quando si richiama il chakra, rosso e bianco in un'unica forma e valore.