Adozione
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Giocata dal 15/12/2020 20:47 al 16/12/2020 02:19 nella chat "Campi d'Addestramento"
[Campi d'addestramento] < Più che dei campi d'addestramento, mi sembrano un ritrovo di depravati e psicopatici... > Tra Keiga e Tachiko è una bella battaglia. La prima troppo diretta, la seconda, con qualche rotella fuori posto. Ruota il capo a destra e a manca con occhi guardinghi, attenti, sperando che non lo raggiunga nessun'altro di anormale. Ne ha abbastanza. Magari il ragazzo mezzo nudo incontrato sul monte dei volti poche sere fa. Ci mancherebbe solo lui. < Uff... > Sbuffa, scaricando tutta l'agitazione e la tensione accumulatasi in ogni singola fibra muscolare. Resta seduto alla base del ceppo centrale, considerato quasi come un monumento; con la schiena adagiata contro il legno della struttura cilindrica appena citata. Gambe incrociate a formare la classica posa del loto, mentre le braccia sono posizionate di fronte alla bocca dello stomaco, dove le mani si uniscono e danno vita al sigillo della capra. < Bene... > Sinceratosi che non c'è nessuno all'orizzonte, riporta l'attenzione all'allenamento odierno. < ..... > Inspira ed espira, gesto visibile dal gonfiarsi della cassa toracica, rallentando a mano a mano il battito cardiaco. Si rilassa, chiudendo le palpebre ed immergersi alla ricerca di una buona dose di concentrazione. < Due sfere... corpo diviso a metà... > Ripassa a fil di labbra i vari passaggi per impastare il chakra, tecnica acquisita poche sere fa insieme all'Hokage in persona. Rimane comunque ancora visibile grazie alla luce della luna, nonostante la notte e l'oscurità siano ormai scese sul villaggio di Konoha da diverse ore. Capelli corvini lasciati al vento, i quali fungono da cornice per quei tratti somatici morbidi e dalla colorazione albina. Gorgera in metallo a protezione del collo e classica forma a V dove la punta muore nei pressi del centro del petto, poco sotto le clavicole. Gilet a doppio petto dalla trama a scacchi, coperto in gran parte dal kimono nero come la pece con dei ricami rosso fuoco. Pantaloni purpurei su cui è visibile e allacciato il porta kunai a tre tasche. Le calzature, anch'esse scure, sono le classiche da ninja: stivaletti alti fino alle caviglie con le dita ben in mostra. Aperte sul davanti. < ..... > Resta in silenzio, mentre la luce lunare si riflette sulle placche in metallo poste come rinforzo dei guanti che indossa. Anch'essi ultimo acquisto da shinobi. La copia dell'Hokage s'aggira per il Villaggio con tranquillità, specialmente nelle ore notturne in cui ha un briciolo di tranquillità e, anziché restarsene dentro casa lontana dal resto del mondo, opta per fare almeno un giretto e sincerarsi che sia tutto sotto controllo. Neanche immaginate, invece, ciò che sta facendo l'originale in questo istante. Un lungo pantalone nero, aderente alle forme della fanciulla, ne copre le inferior leve. E' sorretto da un cinturone in cuoio con fibbia argentata, avente sul fianco mancino dei ganci per i foderi delle rispettive katana. Non si separa da nessuna delle due, fedeli compagne di battaglia nel corso di tutta la sua esistenza come Ninja. A coprire l'addome, una camicia bianca con il colletto ben piegato, poggiato sui lati e lasciando visibile parte del collo e il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha. Al di sopra, vi è un maglione nero che ne fascia l'addome permettendole di stare anche al caldo, per via delle temperature prettamente invernali che stanno raggiungendo anche Konoha. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri rinforzati metallicamente tramite degli schinieri. Sotto le maniche della camicia, sono stati posizionati anche dei vambracci per qualunque evenienza. Un lungo giaccone grigio chiaro è indossato sulle spalle al posto del consueto haori da Decimo, dal Il coprifronte della Foglia è ben legato tra i capelli rosei della fanciulla, lunghi sino a metà della schiena in piccoli boccoli curati e profumati. Con sé, ha portato soltanto qualche tonico coagulante e di recupero chakra, nessun'altra arma od oggetto essenziale oltre alle proprie spade e al Ninjutsu che sa utilizzare alla perfezione. Gira per Konoha con lo stesso equipaggiamento di sempre, soffermandosi per i campi d'addestramento o per le vie del Villaggio affinché faccia la sua parte. Ha lasciato che dell'ufficio se ne occupasse Jushan-san mentre lei ha cercato di passare gran parte del proprio tempo dietro alla bambina. Adesso, quindi, si limita a muoversi lenta nel suo fare, schiena diritta, occhi che scandagliano la zona e che si soffermano sulla figura di <Dyacon> in particolare, volendone di fatto attirarne poi l'attenzione con placida calma. [ Chakra: 60/60 | Copia ] Di nuovo lontana dal dojo, non ci torna omrai da un pò, preferendo dormire nel vicolo solito, lercio e puzzolente. Gli abiti soliti, felpa con cappuccio, pantalone lungo non troppo stretto e scarpe chiuse ai piedi. Tutto nero. Il cappuccio sulla testa che nasconde i capelli lunghi, neri ed in parte il volto. Alcuni ciuffi escono ribelli incorniciando il viso dagli occhi scuri, neri, anche loro. Legato alla coscia destra c'è il porta armi con dentro lo shuriken e il kunai. Dal momento che si è comprata altra roba ecco la tasca porta oggetti legata al fianco sinistro con dentro i 5 fuuda da sostituzione. Indossa anche vambracci e schinieri ma son sotto i vestiti, quindi probabilmente invisibili agli occhi degli altri. Alle mani porta i guanti neri senza dita con la placca di ferro a protezione dei dorsi. Sta in mezzo alla boscaglia con un bel ghigno stampato sulla faccia. Il viso rivolto in particolare verso Dyacon, se non fosse per l'arrivo dell'Hokage, verso la quasi sposta l'attenzione. Sgrana gli occhi e mannaggialgalateo (?) è costretta ad abbandonare il piano. Akuma è lì accanto a lei. Abbassa lo sguardo per volgergli un cenno del capo. Il cucciolotto, partore italiano tutto nero molto simile ad un lupetto, parte a correre verso i tronchi. Il musetto con quegli occhietti dolci si trasforma mentre cavalca nella direzione di Dyacon. I labbrini si alzano, mostrando i dentini bianchi ed affilati che sul nero risaltano ancora di più. Ringhia, cattivissimo anche se forse non fa paura a nessuno. Lei resta tra i cespugli, nascosta, se possibile. [Campi d'addestramento] S'addentra nei meandri della propria mente, richiamando un quantitativo sufficiente di concentrazione utile a fare quello che si è prefissato: impastare il chakra. Immagina iò corpo diviso perfettamente in due parti da una linea astratta nera, da testa a pube, dove alle estremità ruotano una coppia di sfere dal colore diverso: una blu - ad altezza mente - e una rossa - nei pressi dell'addome -. < ..... > Il ritmo con il quale inspira ed espira è sempre più cadenzato e lento, simbolo inequivocabile della fase di trans in cui si è gettato e sta nuotando. Pochi istanti dopo e i due oggetti sferici vengono mossi, portati ad incontrarsi, ad avvicinarsi, senza smettere di roteare sul proprio asse. Qualche secondo più tardi e l'impasto dovrebbe avvenire senza troppi problemi. Se tutto fosse andato liscio come l'olio, una grande sensazione di forza e di benessere generale dovrebbe pervaderlo. < Oh oh... > Entusiasta "ascolta" il cambiamento del corpo, rimanendone quantomeno stupito. Gli angoli delle labbra si arcuano verso l'alto, abbozzando un ghigno di soddisfazione. < Ho... > Non fa in tempo a finire la frase che trasale appena, alzando lo sguardo color blu oceano verso la figura di Furaya. Non la riconosce di primo acchitto, dato il suo vestiario completamente diverso dal loro ultimo incontro. < Hokage! > Sorride sincero nel vederla lì. < Come state? Anche stasera una passeggiata alla ricerca del silenzio? > Chiede con tono di voce quieto, pacato, prima d'inquadrare la sagoma del piccolo Akuma venirgli incontro. < EH?!?! > Sbraita, conscio che oltre al cucciolo di pastore italiano c'è anche Keiga. Sgrana gli occhi, facendoli diventare due palle bianche, mentre un'espressione terrorizzata prende forma sui suoi tratti somatici. < Scommetto che tu non sei da solo vero? > Domanda retorica, mentre la testa inizia a scattare con veemenza a destra e a sinistra alla ricerca della ninfomane. Non s'accorge di Keiga o fa finta di non vederla dietro un cespuglio. Non è dato saperlo. Per il momento, però, non se ne preoccupa eccessivamente dal momento che la sua attenzione viene colta maggiormente da Dyacon. Ne ha attirato in precedenza il fare, cosicché possa salutarlo di rimando. Un piccolo sorriso affiora sul volto della donna, mentre si ferma a pochi passi di distanza dal diretto interessato. <Questa volta, facevo una ronda personale. Mi sincero che sia tutto in ordine.> Il grosso lupo Fenrir non è a protezione del portone, sicché ha dovuto accompagnare l'originale nelle terre dei Lupi, facendo sì che potesse prendere parte all'addestramento per il Senjutsu. <Hai riscontrato qualcosa di strano nei dintorni?> Giusto, appunto, per capire se sia tutto okay o se c'è qualcosa che non va. In fondo, i motivi potrebbero essere tra i più disparati, ma per il momento non sembra doversi preoccupare di molto altro. Un cane, poi, corre loro incontro, anche se presumibilmente raggiungerebbe più Dyacon che lei. <Uh? E lui da dove sbuca?> Solleverebbe lo sguardo per direzionarlo tutt'attorno a sé, facendo in modo che possa intravedere qualcuno o qualcosa, cercando di proposito un proprietario, un Inuzuka magari, chiunque si trovi in quello spiazzo. <Che sia scappato?> Chiede anche all'indirizzo del ragazzo, intrattenendo così una discussione quanto più pacata possibile, mentre si china sulle ginocchia e allunga la mandritta verso il capo della bestiola, ammesso si lasci avvicinare dato che sta ringhiando di tutto punto. <Ad ogni modo, ti stavi allenando?> Forse una domanda un tantinello sciocca, ma tant'è. [ Chakra: 60/60 | Copia ] E l'Hokage si mette in mezzo. MADDAI? Akuma stava andando benissimo, se non fosse che la donna si china cercando di avvicinarlo. E lui si ferma, tenendo il musetto basso con i dentini di fuori e gli occhietti coccolosi che balzano dagli occhi della donna alla mano. Doveva mordere chiunque si trovasse lungo il cammino. Ed infatti è quello che cerca di fare, spalanca le faucine ed allunga i dentini verso la mano della donna <Akuma!> Le tocca uscire. Sta donna è gnocca ma altrettanto sempre in mezzo. Un cespuglio inizia a muoversi finchè lei non esce allo scoperto. L'espressione più incazzata che mai, braccia lungo i fianchi e mani nelle rispettive tasche. La testa leggermente incassata nelle spalle mentre avanza verso i due. Akuma al sentirsi nominare tira indietro le orecchie e nasconde i dentini, abbandonando la voglia di masticare l'Hokage. <*Wof!*> Abbaia verso l'umana, che ancora lontana risponde tra se e se <Wof un cazzo.. che diavolo ci fa qua> Nel frattempo accorcia le distanze. Sta circa ad una decina di metri. [Campi d'addestramento] Sa benissimo che il piccolo Akuma è, quasi sempre, accompagnato dalla figura di Keiga. Non rientrando nei dieci metri di diametro dalla sua attuale posizione, non riesce a percepirne la presenza, ad individuarla con esattezza, ma sa che è lì. E' pronto a buttarci qualche ryo. < Ronda personale? > Inarca il sopracciglio destro, restandosene ancora seduto nella posizione del loto con le terga a contatto con il terreno sottostante. Schiena sempre adagiata contro il legno del ceppo centrale. < Da sola? Senza neanche una guardia del corpo? > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, aggrottando successivamente la fronte e aumentare di poco i decibel della voce, come se stesse rimproverando l'Hokage. D'altronde, è ignaro che davanti a lui non ci sia la vera Furaya, bensì una copia creata dalla stessa. < Qualcosa di strano? > Sinceramente è stato completamente attento al suo allenamento, conscio che della sicurezza del luogo se ne occupano gli anbu posti di guardia sulla torretta poco distante. Ma lui se ne sbatte e decide di fare bella figura con la massima carica del paese del Fuoco. < Certo che sì. Tutto apposto. > Si gonfia il petto, neanche fosse un jonin. < E sì... > Annuisce un paio di volte con dei rapidi quanto lenti cenni del capo. < Mi stavo allenando. Stavo migliorando il modo d'impastare il chakra, come mi ha detto poche sere fa. > Ammette sicuro e fiero di quella deposizione. D'altronde, vuoi o non vuoi, quella è la prima tecnica che lo ha immesso di fatto nella strada del ninja. < Uh? > Ruota il capo e leggermente il busto nella direzione da cui ode la voce di Keiga. < Allenamento e pace finiti... > Borbotta tra se e se, incurante d'esser sentito da Furaya. Gli occhi color blu oceano restano inchiodati sulla sagoma dell'Inuzuka, attendendo che si unisca a loro. Espressione tranquilla quella che permane sul volto della Nara, rivolgendo la propria attenzione direttamente a Dyacon. <Sì, esattamente quello che ho detto.> Si stringe nelle spalle poiché non le sembra nulla d'utopico o fuori contesto, crede di potersi permettere d'uscire quando vuole. <Guardia del corpo?> Sbatte a sua volta le palpebre, confusa da questo commento e portando un sopracciglio ad alzarsi con evidente perplessità. <Non ne ho bisogno. Sono la guardia del corpo di me stessa.> Sorride alla di lui volta, mostrandosi sicura e fiera delle proprie capacità, oltre che molto caparbia. Solitamente Jushan-san la seguirebbe ovunque o svolgerebbe proprio l'incarico di guardia del corpo dell'Hokage. Invero, sono in molti quelli che le dicono di stare attenta, di non fare sconsideratezze, trovandosi però la porta sbattuta in faccia. <Se non so difendermi da sola, come posso difendere il villaggio?> E' una domanda ormai divenuta retorica, una di quelle frasi che chiameremo "scusa" dato che la sfrutta esattamente a questa maniera, lasciando passare come inutile una ipotetica guardia del corpo, dato il ruolo che ha e trattandosi comunque d'una figura importante che, qualora venisse a mancare, potrebbe causare non pochi problemi. <Ottimo, allora.> Sorride di rimando quando, gonfiando il petto, il ragazzo asserisce d'avere tutto sotto controllo, compiaciuta dalla volontà che vi mette e dall'orgoglio che mostra. <Attivalo, dai. Voglio vedere se sei migliorato. Se sei migliorato e riesci ad attivarlo senza problemi, ti insegno un'altra tecnica. Ci stai?> Cerca di motivare le nuove leve, specialmente se sa del periodo buio che si sta avvicinando. Le difese di Konoha devono sempre essere alte e gli shinobi devono collaborare, oltre che maturare in fretta, volente o nolente. L'arrivo di Keiga pare rovinare un po' i piani del ragazzo, ma non quelli della donna, la quale rivolge la propria attenzione sia al cucciolo che sembra pronto a morderle la mano ma di cui non ha paura (litiga costantemente con Fenrir, un lupo alto quattro metri, insomma), soffermandosi poi sulla Inuzuka. <Hai ricevuto il tuo cane, quindi? O lo hai rubato alla fine?> Scherza, è palese, anche se forse non si rende conto d'usare un approccio troppo amichevole con Keiga, che potrebbe non essere d'accordo. [ Chakra ON | Copia ] Il passo è normale, non è veloce. Non freme dalla voglia di avvicinarsi. Akuma quando lei si avvicina scodinzola, correndole incontro e girandole intorno una volta raggiunta <...> Neanche lei sa che quella è la copia dell'Hokage. Certo è che potrebbe farne una per lei, solo per lei, lei e basta. Sarebbe davvero molto apprezzato. Passa qualche minuto, forse due, e li raggiunge, fermandosi a circa due metri sia da uno che dall'altra. La prima che guarda è FUraya perchè le rivolge la parola. Aggrotta la fronte inclinando appena la testa di lato <E' mio> Così non deve rispondere a nessuna delle due domande. <Cosa sei, mia amica?> Ed è ovvio che si riferisce a quel modo di parlare. Akuma dal basso la guarda e poi guarda l'Hokage che ha un odore strano, ammesso che abbia odore, insomma, in un modo o nell'altro ne è incuriosito. Lei volge il capo verso Dyacon, fissandolo. Zitta, ferma, vuole mettergli ansia? Si, ovvio. [Campi d'addestramento] Ascolta attentamente ogni singola parola, scusa compresa, proferita dall'Hokage. L'osserva dal basso verso l'altro, data la differente posizione adottata dai due. < Uhm... > Si umetta le labbra, mentre la mano destra va a massaggiare il mento glabro, assumendo un'espressione pensierosa. < Nessuno mette in dubbio le vostre capacità Hokage... > Sia mai. Soprattutto se ad attaccarle è un novellino come lui. < Il concetto che cercavo di spiergarle è questo... > Breve attimo di pausa, ricercando nella propria mente le parole giuste per esprimere quanto gli passa per la testa. < Dico solo che semmai il villaggio dovesse esser attaccato, voi dovete essere il pezzo da novanta. Quello che entra in scena all'ultimo, quando la situazione si fa drastica. > Tono di voce quieto, pacato, continuando poco dopo. < Dovete rendere difficile il riuscire a trovarvi. Come nel gioco degli scacchi. Il Re è l'ultimo a muoversi. Tsk > Sentenzia con fierezza, sicuro di quello che dice, schioccando appena la lingua sul palato < EHHHHH?! > Gli occhi assumono la forma di due stelle nell'istante in cui le orecchie sentono l'affermazione "tecnica nuova". < Accetto la sfida! > E quando mai si tira indietro. Nel frattempo Keiga si è avvicinata a loro, azzerando praticamente le distanze che li dividevano. < La vogliosa di ka... > Si blocca appena in tempo, ricordandosi di avere davanti a sè l'Hokage in persona. < ...katsudon e tonkatsu è arrivata. > Si riprende in calcio d'angolo, sviando il vero senso del suo discorso, buttandosi sul culinario. Alla fine non dice stronzate: sono i nomi due piatti a base di maiale. < Bene. Ora torniamo a noi! > Sogghigna, spingendo fuori il petto e drizzando la schiena, oltre che unire le mani ad altezza stomaco nel sigillo della capra. Socchiude gli occhi, leggermente in ansia, provando a ritrovare la concentrazione perduta poco tempo prima. Immagina il corpo diviso in due parte da una linea nera immaginaria. All'apice e a margine della stessa, vi sono due sfere che roteano su se stesse di colore diverso: la rossa nei pressi della testa, e la blu nei pressi dell'addome. Con calma decide di farle avvicinare, di unirle, dando modo all'energia fisica e spirituale d'unirsi. Se tutto fosse andato come descritto, ne trarrebbe subito dei benefici in merito a forza, destrezza e capacità generiche. [Tentativo d'impasto] Keiga, con il suo solito fare sprezzante, sancisce la possessione sul cucciolo. <Oh, ottimo, no?> L'ultima volta che si sono incontrate, stava rubando l'animaletto dal quartiere degli Inuzuka, desiderosa d'averne uno il prima possibile. La successiva domanda dalla ragazzina le fa drizzare per un attimo la schiena, l'espressione che resta appena contrita. <Vorrei esserlo se a te va bene. L'amicizia non è unilaterale.> Anche se talvolta si reputa amico chi magari non lo è davvero e cospira alle spalle del prossimo. Non reputa Keiga capace di ciò, specialmente se adesso è anche un membro della Task Force. Le lascia il tempo di comprendere quanto appena dettole, glissando sull'altro interlocutore. Le sfugge un piccolo sospiro alle spiegazioni di Dyacon, verso cui replica subito dopo. <Mi sembra di sentir parlare Jushan-san.> Un commento ad alta voce che non è diretto proprio a questi, come se fosse sovrappensiero. La dritta vien sollevata e condotta verso la fronte, infilando le dita tra le ciocche rosee e scostandone alcune. <Quello che dici ha senso, tuttavia odio restare con le mani in mano. Devo limitare la caduta dei ninja di Konoha, anziché incentivare questi a perdere la vita per preservare la mia.> La mano scende dalla fronte al petto, proseguendo nel suo dire, mantenendo un tono pacato. <Scenderò in campo personalmente ogni volta che ce ne sarà occasione, ogni volta che sarà necessario al fianco degli shinobi.> E' questo il suo credo e glielo rende noto perché non ha mai nascosto a nessuno né il suo spirito battagliero né le proprie intenzioni. <Tuttavia, anche quello che dici tu ha senso. Se io dovessi cadere per prima, non riuscirei a difendervi comunque.> Questo il suo modesto parere, concludendo con una singola alzata di spalle. Nel frattempo, Dyacon sembra essere convinto dalle parole della Nara pronta ad insegnargli qualcos'altro. Attiva correttamente il chakra, formando dapprima il sigillo caprino. <Sai, voi due potreste allenarvi un giorno di questi.> Cerca di spronare le nuove leve, come detto, ad allenarsi vicendevolmente per riuscire ad essere abbastanza forti data la guerra che avverrà di lì a breve, di cui se ne respira l'odore, ma che nessuno ancora ha ben afferrato e compreso. <Quindi, ci siamo? Ti spiegherò la tecnica della Moltiplicazione del Corpo.> La primissima basilare. Fa un po' ridere il fatto che ad insegnargliela sia proprio una copia! <Una delle tecniche più famose e che vengono insegnate a voi Deshi è la tecnica della Moltiplicazione del Corpo. Formando i sigilli del Bue, Cane, Drago, Cinghiale> Unendo le mani al centro del petto, li andrebbe a formare uno dietro l'altro con tranquillità e lentezza, facendo sì che possa memorizzarli facilmente. <dopodiché, devi riuscire ad immaginare bene te stesso: come sei vestito, quanto sei alto, cosa hai addosso, la tua fisionomia, il tuo volto. Immagina d'essere davanti ad uno specchio e di iniziare a tracciare tutti i tuoi tratti. Fatto questo, devi far fuoriuscire il tuo Chakra dal corpo tramite gli tsubo e proiettarlo all'esterno, nei pressi dei tuoi fianchi. Devi fare in modo che il Chakra accumulato prenda la forma da te desiderata. A differenza della trasformazione dove il Chakra ti riveste per farti assumere sembianze diverse, in questo caso prenderà la tua stessa forma ma restandoti di fianco.> Continua a spiegare alla di lui volta, mantenendo un tono mellifluo, attenta ovviamente anche ai particolari. <Inoltre, per dare un ordine alla tua copia, dovrai farlo mentalmente prima della creazione oppure a voce quando l'avrai già formata. Tieni a mente che la copia non può allontanarsi da te di troppi metri.> Infine, tornerebbe su Keiga. <Che ne dici?> Come a volerne ricercare l'approvazione, tentando come sempre di farla parlare e di permetterle di socializzare. [ Chakra ON | Copia ][ La tecnica consuma 2pt Chakra per COPIA. Puoi consultare la tecnica in Registri - Lista Tecniche - Deshi | Per una migliore descrizione della tecnica, descrivi attentamente com'è il tuo PG: vestiario, equipaggiamento, fisico, altezza, peso, etc oltre al normale processo ♥ ] Guarda Quella copia, che è identica e prima o poi ne ruberà una (?). Guarda la donna muovendo qualche passo in sua direzione, per fermarsi, se possibile davanti a lei. E' più alta ed un poco abbassa lo sguardo <Se vuoi essere mia amica, devi darmi altri baci> Ed è seria nel guardarla. Per ora non dice chi le ha detto sta cosa, perchè meno si parla e meglio è. Ma lo fa sapere, almeno. Poi lo sguardo torna su Dyacon. Quando lui esprime quella cosa lei chiude le nere in due fessure. E niente, ha svegliato la cagna. Cerca di avvicinarsi, piazzandocisi davanti mentre lui ha gli occhi chiusi ed approfittando proprio della sua concentrazione nell'impastare. Cerca anche di sedersi, in stile cane che inuyasha spostati. I palmi delle mani a terra e le ginocchia piegate, divaricate per far stare in mezzo le braccia. Lo fissa, da vicino. Tanto vicino. Ha fatto attenzione a non far rumore. Perchè il signorino lì ha ancora un con in sospeso per quanto la riguarda. Il fatto che ci sia l'Hokage non lo salva poi così tanto. Akuma continua ad annusare la copia. Che roba strana. Inclina il musetto di lato poi raddrizza ed inclina dall'altro con le recchie tese verso l'alto, guardandola dal basso. [Campi d'addestramento] Sente il chakra impossessarsi del suo corpo. Ascolta l'energia affluire in ogni singola fibra muscolare. Nell'avvertire tale sensazione, gli angoli delle labbra si arcuano verso l'esterno, dando vita ad un ghigno di soddisfazione. Ormai quella tecnica basilare, riesce sempre più a padroneggiarla. < ..... > Mentre si rialza, ascolta la risposta dell'Hokage, annuendo a parte del suo discorso. < Quello che avete detto vi fa onore... > Ammette, riferendosi alla sua voglia di scendere immediatamente in battaglia al fianco dei propri ninja. < Tuttavia c'è una scala gerarchica da rispettare. Se voi siete Kage e gli altri dei Jonin, Chuunin e via dicendo... > Gesticola con la mano destra, cercando di dare più enfasi al discorso, mentre le gambe si sciolgono dalla posizione del loto, facendo leva verso l'alto, aiutate anche dalla pressione sul terreno del braccio sinistro. < I vostri ninja quando hanno intrapreso questa strada sapevano a cosa andavano incontro. Credo che non ci sia missione più onorevole e difficile che difendere il proprio Kage. > Hokage o Kazekage che sia. < NGH?! > Sgrana gli occhi e digrigna i denti nell'accorgersi solo ora della posizione assunta da Keiga. Praticamente una rana di fronte a lui. Tanto vicino a lui. < Se-sempre così addosso de-devi starmi? > Un lieve rossore appare sulle guance albine, simbolo dell'imbarazzo che sta provando. < Sp... > Deglutisce rumorosamente. < Spostati... > La incita ad indietreggiare, a spostarsi di lato. Insomma a fare qualcosa. Perchè? Semplice. Perchè lui riguadagnerebbe l'eretta postura, innalzandosi per tutti i suoi 170cm. Avere Keiga aqquattata e piegata proprio lì davanti e a quell'altezza, gli procura un senso d'ansia e porcaggine(?) assurda. Tuttavia, cerca di eliminare tutti i pensieri impuri dalla sua mente, concentrandosi unicamente sulla nuova tecnica spiegatagli da Furaya. < Bene... > Annuisce, spostando di tanto in tanto lo sguardo verso il basso, dove c'è l'Inuzuka. Un pò di bavetta gli fuoriesce dalle labbra al solo pensiero di lussuria. Ci saranno giorni in cui cadrà ai piedi della Genin; ci saranno giorni in cui la forza di volontà verrà meno a beneficio della carne. Ma non è questo il giorno! Oggi deve imparare a moltiplicarsi. Magari la cosa si rivelerà utile anche alla stessa Keiga(?). < Bue, Cane, Drago e Cinghiale. > Memorizza i passaggi, ripetendoli a voce alta. Una volta pronto, andrebbe ancora una volta a chiudere le palpebre, ritrovando la concentrazione necessaria. Piedi divaricati alla stessa larghezza delle spalle e mani poste di fronte allo stomaco. Quest'ultime, assieme alle dita, si muovono nella sequenza di sigilli citata in precedenza. Una volta fatto questo, s'immaginerebbe altri due Dyacon prendere vita accanto a lui. Uno per lato. Come uno scanner, passerebbe in rassegna la propria figura da capo a piedi. Dai capelli corvini, agli occhi blu. Dalla pelle albina, ai lineamenti morbidi e candidi. Fino alla struttura corporea slanciata. < ..... > Resta in silenzio, mentre dagli tsubo posizionati ai lati del fisico, dovrebbe iniziare a fuoriuscire del chakra, quest'ultimo utilizzato per creare due cloni. Se tutto fosse andato come descritto, due nuvolette dovrebbero apparire accanto a lui e, dietro ad esse, le sagome di due Senshin così descritte. Struttura corporea di circa 70kg per 170cm di altezza. Capigliatura nera e folta, abbinata a dei tratti somatici dalla pelle albina, dove due ametiste fungono da fari. Vestiario identico all'originale: gorgiera a protezione del collo con una forma a V; gilet doppio petto con trama a scacchi, in gran parte coperto dal kimono nero con rifiniture rosso fuoco. Pantaloni purpurei, alla cui gamba destra è legato il porta kunai. Stivali aperti sulle punte e alti fino alle caviglie e guanti rinforzati con delle placche in acciaio sul dorso degli stessi. Ci prova con tutte le forze. Non vuole fare brutta figura. Non oggi. [Chakra 8/12] Non si mette in mezzo quando i due si scambiano dolci parole d'amore(?), rischiando più che altro d'esser presa a male parole da Keiga stessa. E sappiamo tutti che la Nara sta cercando d'esserle amica per quanto possibile. <Potrei dartene qualcun altro se fai la brava> Fa appena ruotare gli occhi verso l'alto, riportandoli sulla fanciulla con un sorriso appena più accentuato. <ma dobbiamo rivedere un attimo questa storia.> Ammette, dal momento che va bene darsi bacini, ma quelli che intende Keiga sono un pochino fuori dalla portata dell'Hokage. Insomma, Saisashi le ha persino chiesto di sposarlo mentre litigavano sul Monte dei Volti. Sì, per Mattyse di nuovo, ormai sta diventando una moda. Della serie, incontri per strada qualcuno e gli chiedi come sta; questo ti risponde che di recente ha litigato con un bamboccio dai capelli bianchi perché voleva far esplodere la sua abitazione. Cento percento lui. La vede avvicinarsi a lui, ma come anticipato, sceglie di tacere e farsi gli affari propri; magari riesce a campare fino a cent'anni (spoiler: poco probabile). Le parole di Dyacon la riportano alla realtà, annuendo pian piano in sua direzione, cercando le giuste parole da rivolgergli. <Sono contenta che ci sia ancora qualcuno che la pensa come te.> Dice in sua direzione, mantenendo le braccia incrociate al petto e abbassando per un attimo lo sguardo verso i propri piedi. <Con questo non intendo dire che sono sfiduciosa nei confronti dei konohani, tuttavia trovo che non debbano sacrificarsi ancora.> Tenendo anche conto dei traditori di questa nuova generazione, nella quale aveva instillato ogni sua più grande fiducia, vedendola poi venir schiacciata da Tenshi e da Rio, anche dallo stesso Senjuu citato prima che, però, ha una visione della pace come la Nara per quanto più caotico sia il suo raggiungimento tramite questo fine. Dyacon, nel frattempo, riesce a creare due copie di se stesso ai rispettivi fianchi, le quali prendono la stessa fisionomia del ragazzo. <La particolarità di queste copie è che, al minimo tocco, spariscono nel nulla. Quindi, possono essere sfruttate a scopo difensivo o tattico. In linea di massima, direi che ci siamo.> Dopodiché non resterà da far altro che affinare maggiormente questa tecnica, con calma e con il tempo. In seguito, il Deshi opta per allontanarsi dalla zona, cercando magari riposo o allontanandosi direttamente da Keiga! Tutto può essere, una scusa non esclude l'altra. [ Chakra ON | Copia ] Eppure non dovrebbe fare così paura. E' così carina sotto sotto. Molto sotto. Il ragazzo se ne va, di nuovo. Lo guarda mentre si allontana e non sembra volersi alzare da quella posizione. Una rana? Si, forse simile ad una rana. Akuma, che non sta capendo, cerca di addentare la parte sopra della veste della donna. Balza con la bocca aperta. Oh, al massimo strappa. <Sei indietro di uno> Ricorda. Mica si è dimenticata. Inclina la testa di lato però nel vedere Akuma che scompare e ricompare alle spalle della Somma capa. Starà giocando, che si diverta povera stella. Torna sulla donna aggrottando la fronte a quelle parole. <Non ho più fatto niente, quindi me ne spettano altri> No, forse non ha capito. Deglutisce e continua <Cosa c'è da rivedere> Dovrebbe essere una domanda e segue una pausa <Tachiko ha detto le amiche lo fanno> Ecco svelato il mistero. <Se vuoi essere mia amica devi baciarmi> Non fa una piega. O forse si? Ed ora abbasserebbe lo sguardo a terra. Un insettino ne cattura l'attenzione e non sembra riuscire a distogliere lo sguardo, aggiungendo anche un movimento del capo nel seguire lo schifezzino. Akuma zampetta attorno ad entrambe, gli occhi azzurri della fanciulla si posano proprio sulla codina che muove da un lato all'altro. <Sai che è proprio un bel cucciolo?> Torna a piegarsi a sua volta verso il basso, mantenendo i talloni sollevati. Le braccia vengono posate sulle rispettive cosce, le mani penzolano verso l'interno di queste ultime. <Vieni qui e fattelo dare, allora.> Va bene giocare, quindi le vuole permettere d'avvicinarsi, facendo sì che possa effettivamente darle quello che vuole, ma a modo proprio. <Tesoro, non hai fatto nient'altro perché ti ho mandato qualcuno che potesse indirizzarti a dovere.> Le rivela adesso che sono rimaste da sole, essendo comunque informata tramite Mattyse e il loro sigillo empatico di quanto concerne la Task Force. <Posso farti anche dei grattini, sai? O del ramen. Sono brava a fare entrambi.> Anche ad usare la spada, ma su questo sorvoliamo perché non è il momento giusto per prenderlo in considerazione. <C'è da rivedere il punto in cui ti do quel determinato bacio.> Annuisce alle parole che ha appena pronunciato, cercando d'apparire comunque convincente, seppur si tratti di Keiga e sa bene come potrebbe prenderla, oltre ai discorsi che ne usciranno di lì a poco. <Tachiko, eh?> La signorina verrà probabilmente punita non appena si vedono di nuovo. La cugina sta elargendo informazioni sbagliate e questo non va bene! <Certo, tra amiche è normale scambiarsi gesti d'affetto ed effusioni.> Se poi c'è dell'altro, si tratta d'amiche con benefici ma non si sente in dovere di discuterne di fronte a lei. <E ti ho detto che va bene> Baciarla, ancora. <ma decido io dove.> Non vuole lasciarle in mano sempre le redini della situazione, deve meritarsi qualunque bacio riceva, a prescindere da chi glielo dia. [ Chakra ON | Copia ] La guarda abbassarsi e poi guarda Akuma che adesso la smette di fare la molla. <Si, lo so> Ammette riguardo al cucciolo. Lo guarda, e lo sguardo si addolcisce appena. Ma non è lo stesso quando torna a guardare Furaya. Deglutisce e si avvicina. Gattona, visto che ormai sta diventando un cane pure senza innata. L'insettino? Al diavolo, mo c'è il bacio. Si ferma davanti a lei, tornando in posizione "rana". E raddrizza la schiena quando l'altra parla di aver mandato qualcuno <Mandato qualcuno?> Quello che le viene in mente sono solo le due pazze mascherate, tra cui Tachiko ed il capo. Ma non chiede oltre. Anche se il solo fatto che lei lo sappia sembra tranquillizzarla in qualche modo. <Grattini? Non sono mica un cane> Su questo ci sono due postille da rivedere. <Vuoi adottarmi?> Chiede inclinando la testa di lato. E cazzo quanto cambia in presenza di quella donna. Non è dolce come con Akuma ma di certo è completamente diversa rispetto a come si comporta col resto del mondo. <Qui> alza la mano destra indicando le proprie labbra con l'indice. Ci prova sempre. E continua ad ascoltarla. Se continua così le salta addosso e facciamo prima. <Dove, allora?> Si inclina in avanti, inclinando la testa di pochissimo di lato. La guarda con quell'espressione imbronciata sebbene non riesca più ad esserlo più di tanto con l'Hokage. Resta piegata sulle gambe, lasciando per un attimo stare il cucciolo che zampetta in giro per i campi d'addestramento. Aspetta solo che Keiga possa avvicinarsi a lei e raggiungerla, gattonando. <Sai bene di chi sto parlando, in fondo, non è il luogo adatto per parlarne.> Glielo ha soltanto anticipato, cosicché la fiducia in lei crescesse ulteriormente. La squadra dalla testa ai piedi quando asserisce di non essere un cane, lasciandosi scappare una mezza risata. <La posizione ed il clan a cui appartieni farebbero pensare l'esatto contrario.> Non la schernisce, semplicemente la sta prendendo un po' in giro per sondare quanto possa spingersi oltre con lei. Sente che man mano si sta allentando quella iniziale tensione che c'era tra le due, in particolar modo per via della sfiducia di Keiga nei di lei confronti. <I grattini sono belli anche se fatti all'essere umano.> E qualora lei non si ritragga, allungherebbe di proposito la dritta per portarla dietro le orecchie della ragazza, muovendo piano le unghie e i polpastrelli per grattinare proprio in quella zona. Questo se, ovviamente, l'Inuzuka non scelga d'evitare un contatto simile. <Adottarti?> Riprende il discorso che hanno fatto l'ultima volta, dove aveva invitato lei dentro la propria dimora, dandole una casa e un posto in cui stare a differenza d'adesso. <Vorrei ospitarti finché non trovi una sistemazione migliore. Ho una casa grande e ci viviamo soltanto in tre, quindi avresti tutto lo spazio e la privacy che ti serve, un giardino enorme in cui far giocare e allenare il tuo cane.> Senza contare che anche la Nara ha un cane Inuzuka nella Magione, lasciatole tempo addietro da un Ninja ormai morto, l'unico per il quale aveva persino tolto la maschera Anbu per mostrarsi in volto, tanta era la fiducia nei suoi confronti nonostante quanto successo. <Qui> Le mostra, posando le labbra delicatamente sulla fronte, ammesso le permetta d'avvicinarsi. <qui> Sussurra, soffermandosi sulla punta del naso. <o qui.> Conclude sulla guancia destra. <Baciarti sulle labbra è molto personale e invadente. Inoltre, credo che Saisashi non sarebbe tanto contento di ciò.> Gli rivela con un sorrisetto che s'allunga sul viso e glielo illumina di rimando. <Cosa vuoi fare, vieni?> Le chiede, poiché a seguito delle risposte di Keiga, deciderà comunque di tornare a casa per occuparsi della bambina o di qualunque altro dovere, lasciando definitivamente il luogo. [ END ] Si, lo sa. E non dice altro sull'argomento. Ma è stata l'altra ad iniziare quindi non decapitatela. Inclina la testa di lato. Gonfia le guance ed aggrotta la fronte. Più che arrabbiata è imbronciata e pure un attimo buffa. Ma l'altra ride e sappiamo tutti quanto a Keiga piaccia l'Hokage che ride. Dunque non dice nulla incassando appena la testa nelle spalle. <Anche ad Akuma piacciono> Eh è un cane. Si volta a guardarlo sentendo poi un brivido quando l'altra la tocca. Poteva essere anche sulla spalla avrebbe sentito il brivido lo stesso. Sposta lo sguardo su di lei ed ascolta le sue parole. Serra le labbra come se non sapesse cosa rispondere. Ma al giardino per Akuma in un certo senso l'ha convinta. E poi arriva la mappatura dei vari baci. Si irrigidisce, un pò, ma se li lascia dare. E chi se move. <Ma possiamo dirlo anche a lui> Keiga per dio sta buona. Alla fine però cede. Recupera la postura eretta e si ritrova con le mani nelle tasche, tutta zozza, a camminare accanto alla donna. Akuma al seguito che poi passa davanti, poi corre, poi trotterella, che al mercato mio padre comprò [X]