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Ritrovo e promessa.

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con Sakura, Saisashi, Tenshi

14:37 Sakura:
  [Davanti al monumento] E' tornata da qualche giorno, ormai. Il tempo per ambientarsi nuovamente, non è bastato affinché potesse sentrsi nuovamente a casa. Aveva ed ha ancora molte cose da fare, troppe a dirla tutta. Ma per il momento, prende la sua vita un passo per volta, come lo psicologo ha detto. Un passo per volta. Ma sappiamo benissimo che, per certe cose, bisogna muoversi. Ed anche velocemente. Con il dolore, lei, ha una lunga esperienza. Principalmente quello fisico, certo. Ma il suo grosso ostacolo è sempre stato e sempre sarà quello emotivo. Durante le sue lunghe notti, in questi ultimi nove anni, non ha avuto modo di poter interagire con se stessa. Non si è.. Evoluta, se si vuol usare una metafora. Non ha ricevuto quegli stimoli che servono affinché si possa crescere emotivamente. Ed è rimasta ancora un'adolescente, sotto quel punto di vista. Pertanto, deve riuscire a tirare fuori una buona parte di quel dolore emotivo. Ed è per questo che si trova li, al Monumento ai caduti. I lunghi capelli castano scuri sono raccolti in una morbida coda di cavallo, bassa, mentre i cerotti che aveva sul volto non coprono più le gote e la fronte. Zone in cui ci sono alcune cicatrici, rosee. Gli occhi bianchi sono puntati sul monumento, mentre la bocca rimane tirata e sottile, nel vederlo. Indossa degli abiti nuovi, comprati grazie al suo conto corrente, che per fortuna è rimasto attivo. Almeno con i soldi che aveva messo da parte, potrà permettersi un mezzo affitto, in una casa che andrà bene anche agli ambu che la seguono. Dove sono, non ha molta importanza. Il lungo cappotto beige copre la felpa grigia, mettendo in risalto il fisico asciutto della ragazza; semplici jeans aderenti blu scuri e degli stivali marroni. Questo è tutto, nulla di più. Il chakra è attivo in tutte le zone del suo corpo e sentirlo nuovamente, sembrerebbe darle una buona e quanto più prosperosa forza, che non sentiva da diverso tempo. In mano tiene un mazzo di fiori, dei gigli per la precisione. Comprati al mercato questa mattina. E rimane li, immobile, mentre la luce del sole irradia di tanto in tanto quel luogo, permettendole di poter stare con i suoi pensieri. Non abbiamo detto perché si trova li, no? Presto detto: i suoi genitori e suo fratello sono morti. ed è rispettoso, tutto sommato, andare li e rendergli omaggio.. Oltre che affrontare la loro perdita, nella maniera più banale e di uso comune che si fa. <Ch:ON>

15:01 Saisashi:
 Potrebbe essere una giornata qualcunque, di una persona normale, che vive la sua vita con pace e perchè no, un pò di monotonia. Quanto sarebbe bello di tanto in tanto godere di quella superficialità e quella noia monotona di cui chi non ha problemi da affrontare si lamenta tanto? Ahimè, non è così. Se quest'ultimo periodo è stato pieno di continue difficoltà da affrontare per Saisashi, verificatosi una dietro l'altra senza dargli nemmeno uno spazio per recuperare, non sarà certo questo il momento di tirare un sospiro. Il fatto di aver posticipato di qualche giorno il suo viaggio verso Oto in cerca di Akuma ed aver visto per la prima volta sua figlia, stringendola tra le braccia, gli aveva donato quei pochi attimi di serenità, ma a quanto pare erano destinati a durare poco. Perchè? Molto semplice. Un giorno fa ha ricevuto una missiva da parte di Furaya, che spiegava in modo abbastanza sfuggente, come se non sapesse trovare le giuste parole per dirlo, che Sakura è viva...la missiva parlava solo di questo e del suo ritorno a Konoha, facendo presente che era stata ricoverata in ospedale. Non capendo come poter reagire a questa notizia, l'ex corvino si è catapultato presso l'ospedale , scoprendo che ormai era stata rilasciata. L'ha cercata lungo il centro ma ancora nulla. In questo momento di sconfort, il genin dai capelli ormai cenere, si recherebbe con passo altalenante e mani riposte nelle tasche dei pantaloni, verso la prateria della memoria. Non frequenta molto questo luogo, per tutto ciò che ne consegue, ma di recente dopo 9 lunghi anni, ha scoperto con certezza che il suo migliore amico Lind, che tanto si era dannato per poter ritrovare, è morto...ucciso davanti ai suoi occhi da Akuma. Per questo motivo, è stata finalmente inserito il suo nome nel monumento dei caduti, in ricordo del genin della foglia. Il taijutser, con questo suo ultimo viaggio, credeva che avrebbe scoperto lo stesso di Sakura, non essendo mai riuscito a ritrovarla in tutti questi anni di follia, ma il destino sembra aver creato altri piani. Saisashi, nonostante il freddo, indossa una t-shirt bianca monocolore, una delle tante prese dall'armadio di Furaya e che non ha mai più restituito. Un pantalone nero, tessuto lucido, slim, che cade su un paio di sandali neri ninja in pelle. Guanti mezze dita a coprire le mani, ed una pettorina da 50 kg indossata come seconda pelle sotto la maglietta. Con se non porta nulla come suo solito, nemmeno l'armatura. A differenza di 9 anni prima, si potrà notare una grande differenza nel ragazzo, ormai cresciuto di 10 cm, dai lineamenti adulti, con il corpo pieno di cicatrici segnate da ciò che è accaduto in tutto questo tempo, di cui la più marcata e di cui non ha ancora scoperto le origini, sotto l'occhio sinistro. I suoi capelli inoltre, hanno di recente cambiato colore, a seguito di un forte shock dopo le visioni recuperate di una parte del suo passato. Quei capelli corvini e splendenti, ora sono bianco cenere. Giunto nel luogo, si avvicinerebbe quindi lento, con sguardo perso nei suoi pensieri, verso il monumento. Una figura femminile di spalle con un mazzo di fiori in mano è poco più avanti di lui ma non ci farà caso, non la riconoscerà. [ch on]

15:02 Saisashi:
 [edit: lungo tutto il braccio sinistro, ha un tatuaggio che ruota per intero avvolgendo l'arto]

15:18 Sakura:
  [Davanti al monumento] Cosa si potrebbe mai scoprire di più sconvolgente, di non avere più nulla? Il fatto che si ha qualcosa. Si era rassegnata all'idea di poter avere un appoggio. Eppure, sapere che parte delle sue conoscenze passate sono ancora vive, l'ha resa più vulnerabile. Più sensibile, di quanto non osasse mai essere. E non perché è sbagliato esserlo, quanto più perché il sapere della loro esistenza, del loro essere li, l'ha resa più agganciata alla vita di quanto non pensasse. E al tempo stesso, le ha dato l'idea materiale del tempo passato e trascorso. Della sua lontananza, non voluta certo e della sua assenza, notevolmente sentita a quanto ha scoperto dall'Inuzuka. Il dolore inciso su di una persona, non si smacchia facilment.e Ed è anche possibile che al momento, quelle stesse persone legate a lei, non vogliano in alcun modo averla vicino. O comunque avere a che fare con lei. Comprensibile, d'altronde. Alza le spalle, inspirando aria pulita, mentre andrebbe a chinare le ginocchia, piegandosi leggermente in avanti. <Mamma, Papà.. Ni-Chan.> Non vuole trovare i loro nomi. Le ricerche che ha fatto, l'hanno resa ancora più triste, scoprendo come sono morti. Non vuole avere a che fare con i loro nomi, ora. Vederli sulla lapide lucida, renderebbe il loro ricordo solo un contornato di nebbia e nulla di più. Ed è quello che non può e non vuole permettersi. Poggia dunque i fiori sulla lastra, andando poi a sospirare. <Sono tornata.> Con le sue forze. Poche, troppe poche. Ancora oggi fa fatica a ritornare se stessa, quella che tutti hanno avuto modo di conoscere. <Scusate, non ero li con voi..> Quando è successo. <E scusate se non sono stata presente. Stando nell'altro mondo, sicuramente avrete modo di scoprire perché non c'ero.> Una credenza popolare, forse. Non lo sa. Ma al tempo stesso, parlare con tutti loro li non le da l'assoluta certezza che quelle parole possano in qualche modo raggiungerli. E' terapeutico, dice il dottore. Liberarsi del peso della perdita. <Non ho avuto modo di fuggire, fino a qualche giorno fa. Papà..> Si rivolge soltanto a lui, ora <Avevi ragione. E' un mostro..> un mostro che non vuole e non può essere ancora nominato. L'ultima volta è stato con Furaya. E non ha intenzione, per il momento, di rinominarlo. <..Comunque, ho scoperto tante cose, da quando sono tornata. Forse troppe.>Sorride, appena. Non vuole aggiungere altro, per il momento. Non se la sente. Quello che sta provando ora è un dolore diverso. Nostalgico. Ed è incredibile che dopo tutti questi anni, abbia ancora la lucidità necessaria per far si che possa ancora definirsi persona. <Ma le affronterò. Sono pur sempre Sakura Kuchiki, no?> Altro piccolo sorriso, prima di alzare le ginocchia, spiccando in tutta la sua minuta altezza. Le mani vengono riportate dentro le tasche, mentre le spalle abbassate. Alza la testa, occhi rivolti verso il cielo, mentre andrebbe a dire. <Tornerò. Ve lo prometto.> E questa volta, sembrerebbe che la promessa voglia mantenerla. Il piede sinistro comincia a fare da perno, mentre la testa si abbassa e il piede destro da la spinta necessaria per muoversi. La lunga coda di cavallo si muove sinuosa, mentre gli occhi puntano sulla figura che si sta avvicinando. No, non può ancora riconoscerlo. Ci sono tratti caratteristici che sono mutati. Ed il suo ricordo, ormai, è avvolto da una fitta nebbia. I connotati del suo volto, sono nascosti agli occhi della memoria. Solo il corpo è rimasto immutato nella sua mente.. E quello non può di certo essere quello di Saisashi. No?<Ch:ON>

15:33 Saisashi:
 Un passo dopo l'altro, giungerebbe in breve tempo di fronte al monumento costeggiando quindi la figura femminile che coperta dalla lunga coda, non viene presa ancora in considerazione. Si troverebbe esattamente alla sua sinistra. Lo sguardo verde smeraldino del genin, è completamente assuefatto da tanti, troppi pensieri, così tanto da non permettergli nemmeno di godere di ciò che lo circonda. Farebbe quindi un lieve chino del capo in avanti, quasi impercettibile, socchiudendo gli occhi. Un suo modo per onorare il suo migliore amico, lo stesso che per quanto ci abbia provato, non è stato abbastanza forte per poterlo salvare. Ma scoprirà presto tutto il resto della verità ne è più che sicuro. Senza voltare lo sguardo verso la donna, notando i fiori lasciati li accanto, andrebbe semplicemente a schiudere le labbra domandando con tono particolarmente cupo, ed una voce che non è più quella del ragazzino bulletto e vivace che conosceva Sakura. In quelle note, risiedono anni di azioni indicibili, di cui per fortuna, ne ha rinvenute solo in parte < venire qui è sempre dura. Perdere qualcuno è sempre un fallimento non trovi? Che cosa avrei potuto fare per salvarlo? Ho fatto abbastanza? E' mia la colpa? Sempre le stesse domande. Ma niente risposte > terminerebbe facendo semplicemente spallucce, socchiudendo ancora una volta gli occhi. Una nuvola nel mentre coprirebbe il sole velandolo qualche istante, portando l'ombra al di sopra del villaggio < stupido idiota, sei stato così s****o da morire davanti ai miei occhi. > accenna un sorriso strano, tremante, mentre nella sua testa balena un istante lo stesso ricordo che ha reso i suoi capelli bianchi: Lind che viene sgozzato vivo da Akuma, davanti ai suoi occhi, mentre legato ed inerme non può che guardare la scena in lacrime di disperazione. "Hey st***o a chi eh corvetto di m***a! TI RICORDO CHE IO SONO ANCORA QUA DENTRO E POSSO PRENDERTI A CALCI NEL C**O QUANDO VOGLIO!" Si sveglierebbe la doppia personalità di Saisashi, che dentro la sua testa schiamazza prendendosela con l'immagine del taijutser. < poco male. Avrò la mia vendetta.> inspirerebbe silente, come se da quel nome inciso sulla pietra, volesse ricavare quel pò di forza necessaria ad affrontare tutto ciò che gli spetta [ch on]

15:47 Sakura:
  [Davanti al monumento] Non si muove ancora. Non può farlo. La presenza di un uomo, li vicino a lei, non la mette di buon umore. Né aiuta la sua mente. Sicuramente dovrà trovare un buon sistema affinché quel genere di paura, attacco di panico possa prendere il sopravvento. Dovrà trovare il giusto sistema per far funzionare tutto. E' la scoperta della sua nuova io, del suo nuovamente essere libera. E della sua incapacità di relazionarsi. Nonostante questo, andrebbe dunque a puntare lo sguardo davanti a lei, mentre l'altro le si avvicina repentinamente. Le mani si stringono a pugno, sentendo quella voce. Voce che ha ben poco di famigliare. Domande che vengono poste e che secondo l'uomo, non hanno una risposta. Ma non la vede così. Ora come ora, sono cose a cui pensa continuamente. Ma..<Ce l'hanno.> Risponderebbe, continuando a guardare il vuoto davanti a lei. <Quando si perde qualcuno, la colpa non è mai nostra a meno che non siamo noi gli artefici.> Logico, no? Tutta logica e poco sentimentalismo, quando parla. Una specie di sdoppiamento della personalità, completamente diverso da quello che c'è dentro al ragazzo, di cui non ne è a conoscenza. <Il senso di colpa, di impotenza, di incapacità ci rende schiavi di colpe che non sono nostre. >E questo è vero. E' una dura realtà, riuscire ad accettare che molte delle cose che capitano, sono volute a forze di cui non abbiamo conoscenza. O potere. Per poter debellare qualsiasi tipo di problema, bisognerebbe essere del tutto invincibili. E sappiamo bene che questo genere di potere, non è concesso all'essere uano. <Vendetta?> E solamente ora, andando a girarsi verso di lui, noterebbe meglio i dettagli sul volto. Molto più affilato e decisamente cresciuto, quello del ragazzo che ha dinanzi. un ragazzo che non pensava di conoscere.. Ma quel colore. Il colore dei suoi occhi. Il verde.. Un verde che da speranza, ma al tempo stesso incute terrore. Un verde che simboleggia la lotta, la voglia di vincere, il suo essere potente. E la sua sofferenza. <Saisashi..> Sussurra il suo nome, mentre i perlacei occhi non si scostano dal viso dell'uomo. Non fa nulla se non cominciare ad ansimare, mentre il cuore prende il sopravvento su di lei, aumentando il ritmo cardiaco. Il peso che non voleva e non poteva affrontare, si stabilisce proprio li, sullo sterno. E come un fiore che cresce e diventa pianta, lo stesso fa il suo peso. Questa volta il dolore appare materiale. Vivido. Potente. E non aggiunge altro. Non può, al momento. Perché nell'assoluto vuoto di pensieri, costernato da una serie di lunghe e potenti ondate di dolore, non c'è spazio per altre azioni. Altre cose.<Ch:ON>

16:02 Saisashi:
 Sbuffa silente, serrando i denti di fronte alla sensazione di sentirsi quasi stupido ad ammirare li di fronte a se, un'inutile pietra che a parte riportare il nome dei caduti, non può certo fare altro. E quindi perchè attribuirle così tanta importanza? Chi lo sa, ma l'aldilà esiste, Saisashi ne è certo, avendo avuto l'insolità opportunità di incontrare il fantasma di Lind, quello vero, nessuno scherzo o film del paranormale. Il loro addio, ha consentito al bianco di eliminare definitivamente la remota speranza che il suo ricordo della morte dell'amico, potesse essere frutto di qualche Genjutsu maligno, rendendo concreta quella realtà così cruda e schifosa, da non voler essere accettata. La donna sembrerebbe rispondere alle parole del taijutser, motivo per cui sollevando leggermente il volto, ruoterebbe leggermente le iridi verso di lei, a scrutarla con la coda dell'occhio. Ha qualcosa di familiare la sua figura, ma non la riconosce. Anche la voce non è riconoscibile, anche se la cadenza gli da una strana sensazione di nostalgia < sarà come dici. Ma so bene quali sono le mie colpe. E non mi aggrapperò a questa idea solo per non sentirmi colpevole. Non ero abbastanza forte. Forse non lo sono nemmeno ora. Nient altro. Ecco la verità> nuovamente spallucce, come se volesse scansare qualsiasi altro tipo di idea a riguardo. Se fosse stato forte, avrebbe potuto far qualcosa. Avrebbe salvato il suo amico e non si sarebbe fatto controllare da Akume per anni, compiendo azioni sotto il controllo. < si, vendetta. Un sentimento banale, che tanti criticano. Ma per me stesso e per lui....> indicando con la mancina la tomba ed il suo nome < non esiste altro modo di dare una giusta memoria ed un giusto riposo. Chi gli ha strappato l'ultimo respiro, terminerà la sua esistenza. > è sicuro, pacato ma allo stesso tempo colmo d'ira in quelle poche e serrate parole. Poco dopo, sentirebbe qualcosa di completamente inaspettato. La donna pronuncia il suo nome. Il cuore sobbalzerebbe senza un motivo particolare apparente, ma è così. Una sensazione di inquietudine. NOn dovrebbe sorprendersi, dopo tutto nonostante la sua lunga assenza di anni e nonostante non si consideri più nemmeno un ninja, non volendo accomunarsi a quella categoria che tanto disdegna, è comunque molto conosciuto all'intenro del villaggio ed anche fuori , con i suoi trascorsi concerti dei Random Heroes. <mh...? Ci conosciamo forse?> domanderebbe voltandosi verso di lei, con le mani riposte in tasca, scrutandone solo ora il viso in ogn idettaglio. Rimarrebbe immobile, paralizzato [ch on]

STOP. Attendere fato! <3

Dolore. Sulla pelle. Nella mente. Nei ricordi. Cicatrici che raccontano un passato doloroso. Mente fragile, che a volte pare cadere il mille pezzi. Corpo che ancora regge, nonostante tutto. Come si fa a vivere con un carico del genere? Come può un essere umano sopravvivere a tutto quello sconvolgimento emotivo? Eppure, Sakura e Saisashi sono ancora in piedi. Le loro mani possono ancora toccare delicatamente un fiore o affondare un kunai nella carne di qualcuno. Il loro olfatto può ancora sentire l'odore dolciastro del miele e quello ferroso del sangue. I loro occhi possono ancora guardare quel mondo, tanto meraviglioso, quanto crudele. Ed adesso, quegli occhi si incrociano nuovamente, dopo anni. Occhi verdi del Taijutser che si perdono in quelli perlacei della Hyuga. E questi ultimi, a loro volta, si perdono in quelli verdi altrui, come un'onda che si infrange sulla battigia, ma che poi torna nel mare, perdendosi nell'immensità. Saisashi par ancora non riconoscere quella figura che ha davanti a sé, eppure quegli occhi li ricorda bene. Sono occhi familiari. Occhi che ha amato. Quando è stata l'ultima volta che quegli occhi si sono incrociati? Un dubbio che in quell'esatto momento attanaglia la mente dell'ex-corvino. Una nuova ferita si apre all'interno della sua testa. Un nuovo dolore lo attanaglia. E, forse, quel dolore lacera anche la mente di Sakura. Il Taijutser ricorda quegli occhi bianchi spalancati. Ma dove? Dove si trovavano quella volta? C'era un albero. No, erano tanti. Si trovavano in un bosco. Sì, era proprio un bosco. Non erano a Konoha. Ma quando? Saisashi vagava nel bosco di Shukosato già da tempo ormai, per andare alla ricerca di qualcosa. O di qualcuno. Sì, era scappato da Konoha, per cercare Sakura. Per cercare Lind. Ricorda ancora la voce della Hyuga. Sì, era proprio lei, quella volta. Sakura, ansimante, come se avesse corso all'interno del bosco e si fosse fermata solo in quell'esatto momento. Ricorda i segni sui polsi di lei. Che segni erano? Sì, erano rossi, la pelle solcata. Segni di cinte che l'avevano tenuta legata per tanto tempo. Cosa si erano detti quella volta? Sì, adesso lo ricorda. Anche Sakura era stata rapita da Akuma. Ma era riuscita a scappare, anche se ancora Saisashi non sa come. Non avevano avuto il tempo di parlarne. Solo due cose erano state rivelate: il luogo in cui si trovasse il laboratorio di Akuma ed il fatto che Lind fosse ancora laggiù, sotto le sue torture. Ecco chi aveva rivelato all'albino dove si trovasse il proprio amico. Era stato proprio il suo primo amore, che sarebbe scomparso dalla sua vista, poi, per altri anni, a rivelargli tutto. E che fine aveva fatto la Hyuga per tutto quel tempo? Questo, Saisashi non può ancora saperlo. E, solo adesso, quegli occhi verdi di lui e quelli perlacei di lei possono tornare a guardarsi. [Piccolo fato per voi patatini belli <3 potete continuare semplicemente in free][Se avete qualche dubbio, chiedete pure su discord!]

16:23 Sakura:
  [Davanti al monumento] <Se la tua unica colpa è quella di non essere abbastanza forte, si può sempre rimediare. Ma la forza stessa, non è una cosa che sbuca fuori, dal nulla. Richiede sacrificio, sforzi disumani e soprattutto un'incrollabile volontà.> Tutte qualità che non si possono acquisire faiclmente, ma sempre con grande sforzo e soprattutto grande dedizione. Cose che al momento, forse per tutti, deve ancora riscoprire. E pare non essere l'unica. Ma in quel preciso istante, le parole non sembrano sortire alcun effetto. D'altronde quando qualcuno si fissa così tanto su qualcosa, non servono quelle parole per rendere il tutto più semplice. E al contempo, non può minimamente riuscire a convincere qualcuno che non conosce.. O forse si? La vendetta è un piatto che piace sempre servire freddo. Va degustato, appieno. Non è estranea a quella sensazione e più di una volta, in più occasioni, ha avuto modo di pensare e ripensare. Solo negli ultimi giorni, ha accantonato quel pensiero, per il suo bene. E forse per il bene della persona che diventerà. Ma ora, tutto questo discorso, si perde. Definitivamente. Il verde di quegli occhi, la loro forma, il loro rimpianto.. Ma soprattutto, la loro potenza, ciò che trasmettono non li vedeva da troppo tempo. Troppo. E' una sensazione molto diversa da quella che si aspettava di provare. razionalmente parlando, aveva già previsto questo incontro. Sapeva che sarebbe successo, ma non si aspettava quel tipo di reazione. Ora il ricordo di Saisashi, nella sua mente, diventa decisamente più limpido. E sebbene i tratti siano completamente diversi, più maturi e con accenni più evidenti di combattimenti, gli occhi sono rimasti immutati. Sofferenti, sotto un certo punto di vista, e bramosi di vita sotto un altro. E proprio quando anche lui si perde nei suoi, ritornano alla mente anche altri ricordi. Quelli riguardanti Lind. Ma sono semplici ricordi fugaci, nulla di quello che presumibilmente sta passando il ragazzo. <I-io n-non..>Non sa che dire. Non sa che fare. E quella incalzante sensazione di peso sul petto si fa molto più pesante. Ma non riesce a muovere un singolo muscolo, se non per le gambe che senza pudore e senza ritegno, cominciano a tremare. Flebilmente, all'inizio, per divenire un crescendo di paura. Troppa paura. Ma di cosa, per essere chiari? Di se stessi o magari di quello che era il passato?<Ch:ON>

16:44 Saisashi:
 Il giovane resta immobile, in quei pochi istanti che sembrano fermare il tempo per durare all'infinito. Quegli occhi, di quel colore perlaceo. Li conosce, li conosce bene. Sono occhi familiari, occhi in cui si è perso in giorni e notti del passato, gli stessi occhi che ha amato e che per tanto tempo ha inseguito senza tregua, fino a perdere la memoria e rassegnarsi ad un irrimediabile destino <tu...sei tu.....Sa..ku> non riesce a completare il nome della ragazza, perchè in quello stesso istante, qualcosa inizierebbe a prendere il sopravvento. Come accaduto nel corso del viaggio intrapreso un paio di settimane prima, la testa inizierebbe a bruciare, come a voler esplodere da un momento all'altro. Dei ricordi, ci sono dei ricordi che vogliono emergere alla luce , mostrando altri ttratti degli ultimi anni che Saisashi ha ocmpletamente dimenticato. Il dolore è tanto, le mani andrebbero a stringere forte il capo, premendo sulle tempie, mentre la voce sibilante di Akuma sembrano pronunciare il suo nome a ripetizione. Il sigillo che rinchiude la voce demoniaca dentro di se, sembra anche questa volta agitarsi, come se volesse tornare in libertà. In pochi secondi, ed il giovane con fauci spalancate e respiro affannato, si troverebbe con il busto curvo a 90 gradi per poi poggiare sull ginocchia. <argh...> un grido strozzato, per poi rivivere in mod oconfuso dei ricordi come se si trovasse altrove in questo momento. E' nel bosco di Shukosato, lo ricorda. Sta correndo, propri oin quello stesso bosco della scorsa visione. Ma cosa ci faceva li? E' tutto confuso. Una voce, la sente. Chi è? La conosce, è lei. E' la voce di Sakura! La vede, la può vedere li di fronte a lei, con chiari segni di torture sul corpo, lo sguardo distrutto ed impaurito. Era fuggita? Che cosa gli sta dicendo? Il labiale della ragazza, si fa sempre più udibile fino a poter comprendere. Era sta rapita da Akuma! In qualche modo, l'aveva ritrovata, era riuscita a fuggire e lei stessa gli stava rivelando dove si trovasse Lind ed il laboratorio del rapitore... Ma quindi, è sempre tutta colpa di Akuma? Ma se Saisashi aveva trovato Sakura, che fine ha fatto successivamente? La sua amata gli aveva rivelato dove trovare il suo migliore amico ma poi cosa successe? Vuole saperne di più , non basta. <NON BASTA!> pronuncia a squarcia gola disperato, ritornando lentamente alla realtà, mentre quella visione lo abbandona, riconciliandosi come un pezzo di puzzle agli altri frastagliati ricordi. <Akuma....AKUMA!> grida con odio, strazio, tirando due pugni contro il terreno, con il fiatone dettato dalla collera. Ma perchè Akuma aveva rapito proprio Sakura? Che collegamento c'è con Lind? Perchè proprio le due persone più care a Saisashi? Forse un solo caso, o forse c'è altro. Fatto sta che per il momento, il taijutser resta accasciato al suolo, con l'adrenalina e la rabbia che scorrono dentro[ch on]

17:01 Sakura:
  [Davanti al monumento] Tutto quello che accade, succede nell'arco di pochi secondi. Eppure sembrano minuti, ore quasi. Avere il potere del Byakugan non permette di vedere a rallentatore ciò che succede. Quello accade, purtroppo, quando si ha a che fare con situazioni traumatiche, che inducono il cervello a far recepire le immagini, i suoni e gli stessi impulsi dall'esterno in maniera più lenta, favorendo così un processo di metabolizzazione più calmo. Ed è quello che sta succedendo proprio alla ragazza. Che ora guarda fisso Saisashi, negli occhi, tremante come una delle tante foglie rosse che si muovono al vento. Lo guarda e ricorda anche lei, mentre la sua immagine si china in avanti, andando a poggiare quasi a terra. Lo segue, lentamente con lo sguardo, senza mai cercare di perdere quel contatto. E poi.. l'urlo. L'urlo di dolore. Una cosa che non le mancava, di certo, era proprio sentire l'unica persona che abbia mai amato, fare quel genere di verso. E solamente per una persona, l'ha sentito. Ed è proprio Lind. Ora che fare? Sentire ancora una volta le urla dell'uomo? Cercare di aiutarlo in qualche modo? O scappare. L'ultima opzione non è da considerarsi, anche perché la raggiungerebbe nell'arco di pochissimo tempo. Tentare di confortarlo, potrebbe rivelarsi poco produttivo. Ma è anche l'unica soluzione che ha al momento. Ormai è lui.. E' Saisashi. Cercherebbe dunque di allungare la mano destra, estraendola dalla tasca. Tremante anche lei, proverebbe ad avvicinarla alla spalla del ragazzo, cercando di non essere troppo invadente o veloce, lasciando così il tempo anche all'altro per accertare il movimento. Una volta avvicinatasi a sufficienza, sente urlare quel nome. Un nome che non sentiva da troppi anni. E che non avrebbe mai voluto sentire. Un nome che, diciamocelo, ha dato inizio al suo percorso di tortura. La mano si blocca. Tremante, mentre il piede sinistro retrocede di una buona porzione di terreno. E gli occhi rimangono sempre fissi, questa volta quasi spalancati. No, questo è veramente troppo. Perché nessuno l'ha fermata? Perché voleva vederlo, se poi nel suo cuore e nella sua mente, il dolore sarebbe stato così forte? Non lo paragona a quello del ragazzo. Non può. Sono due dolori completamente diversi. Ma al momento, perché non ce la fa? Perché non riesce a spiccicare parola? Con la bocca semi aperta, continua ad indietreggiare, atteggiandosi in parte da colpevole. E sa benissimo che non è colpevole di nulla, ma il discorso fatto prima da Saisashi calza a pennello. Se non fosse stato per lei, probabilmente non sarebbe corso verso quel laboratorio. E sicuramente, durante il viaggio di ritorno a Konoha per chiedere rinforzi, non avrebbe incontrato Aizen. E tutto questo, non sarebbe accaduto. E forse tutto il dolore che hanno passato, non sarebbe mai accaduto. E nell'ignoranza totale, forse Lind sarebbe rimasto un vago ricordo, piuttosto che una fonte di dolore. E' bello quando la logica combatte con il senso di colpa e con il dolore, vero?<Ch:ON>

17:28 Saisashi:
 "Hey corvetto...alzati...che c***o fai li a terra come un verme...vuoi forse che debba prendere io il controllo!? MUOVITI MERDINA! Non fare la femminuccia, riprenditi!" Interviene la sua personalità Lind, dentro la sua mente, a bacchettarlo per la sua attuale debolezza e come biasimarlo. Si ritrova a terra per l'ennesima volta, si è ritrovato in questa posizione più volte in questo mese che nell'arco della sua intera esistenza. E qui, silente, l'ex corvino andrebbe a rallentare il respiro, scuotendo il capo in cerca di maggiore lucidità. Un altro pugno al terreno, più debole come se orma imancasse di energia. La mano della Hyuga tocca la sua spalla, ma lui come se non la percepisse, non muove un muscolo. Pochi istanti dopo, in un barlume di lucidità, tenterebbe di rimettersi in piedi. Un accenno di sorriso, un sorriso strano, che come a voler rassicurare la persona che ha di fronte, la sua amata del passato, verrebbe forzato mascherando dietro di esso dolore, rabbia, anni di ricerche e di speranze. Due lacrime solcando lentamente il viso del genin, mentre fissando la ragazza proferirebbe delle semplici parole <allora sei viva...ti ho cercata così tanto...ma non riesco..non riesco a ricordare. > vorrebbe saperne di più , vorrebbe collegare i rimanenti pezzi. Forse lei ha dei ricordi in più rispetto a Saisashi? Rimarebbe immobile qualche istante per poi compiere qualche passo lento in sua direzione. Il suo corpo è completamente diverso dopo questi 9 anni, ma la sua volontà è ancora rimaasta in piedi...quella di mettere il prossimo sempre prima di se stesso. Nonostante il suo odio questo non è mai cambiato. In un gesto lento, quasi disperato, tenterebbe di avvicinarsi a lei, per poi portare le proprie braccia, ormai molto più muscolose e piene di cicatrici, ad avvolgerla in un abbraccio intento a trasferire della sicurezza nell'anima della Hyuga. L'amarezza è tanta e non può far nulla. Anni di ricerche incessanti. E' fuggito da KOnoha. Si è ritrovato in mezzo alla caccia. E' tornato a Konoha con l'intento di distruggerla per poi sparire di nuovo. E tutto questo sempre con un vuoto nell'anima, qualcosa che non poteva dargli pace. Se fosse riuscito, piangerebbe in silenzio, cercando di mascherarlo, per poi sussurrare < mi dispiace. Mi dispiace molto. Non sono stato abbastanza forte per proteggere nessuna delle persone che amavo. Ne te ne Lind. Perdonami se non lo sono stato. > vorrebbe chiederle se ricorda altro, se sa come è finita nelle mani di Akuma, se conosce il motivo per cui quel pazzo ha rapito entrambi. Ma non riesce, non ancora. Ha sperato così tanto che questo momento potesse avverarsi,..e dopo aver perso ogni speranza, ritrovarcisi in mezzo, è più difficile del previsto[ch on ]

17:52 Sakura:
  [Davanti al monumento] Ha a che fare con qualcosa che non si aspettava minimamente. Il tremore continua, mentre con gli occhi cerca di seguire ogni movimento del ragazzo. Movimenti che nella sua testa risuonano troppo lenti. Ancora quella strana sensazione, quel sentore di movimento che non è percepibile. Che non è palpabile. Non tangibile. E non ha il controllo di fermarlo. O anche solo di ripristinarlo al tempo in cui si trovava prima della grande rivelazione. Il problema fondamentale, di tutto questo, è che non può in alcun modo fare qualcosa. E rimane inerme, passiva, immutabile nel tempo. E in quelle che sono le cose che sta per fare Saisashi. L'avvicinarsi dell'uomo comincia ad agitarla. Comincia a pompare più sangue nelle vene, più velocemente. Il tremore aumenta, ora non sono solo le gambe ma anche le braccia ed il tronco. Come se fosse sotto crisi convulsiva, ma cosciente. O parzialmente. Il momento in cui le braccia dell'altro si stringono a lei, diventa catartico. C'è qualcosa in quell'abbraccio che le dona conforto.. Ma per pochissimi istanti. I muscoli che si stringono intorno al suo corpo, quella sensazione così tremenda e famigliare di un altro corpo che si avvinghia al suo, mentre cerca di dimenarsi e di non rimanere impassibile. E quelle parole, il ricordo della sua mente, che giungono e dicono "Tu sei mia." mentre forti spinte di bacino colpiscono il suo corpo, sbattuto contro il muro, senza possibilità di fuga e di salvezza. Il tintinnio delle catene che, come un orologio, scandiva i colpi. Sette, otto, nove.. Le lacrime giungono anche alle sue di palpebre, inondando gli occhi perlacei. Rendendoli umidi. Ma non escono, si accumulano. Un istinto primordiale, prende il sopravvento. Non ricambia l'abbraccio. No. Prima ancora di potersi stringere, le braccia vanno a cingere il suo di corpo, incrociando il seno. Le mani vanno a sfregare il torace, in maniera convulsiva, mentre un susseguirsi di ricordi a dir poco orribili passa davanti a lei. Saisashi è li, lo sente. Sa che è lui, ma in qualche modo il suo cervello lo rielabora come Aizen. Troppo contatto. Le mani continuano a vibrare lungo il torace, mentre il viso si incolla al torace dell'uomo, mascherando l'espressione di paura che sta affrontando. <N-no.. Non v-voglio..> Cosa non vuoi? Lui? Bugia. Non vuoi sentire il dolore. Il bacino si abbassa, piegandosi indietroe le gambe si stringono, cercando di chiudersi. Non vuole assaporare ancora quei ricordi. La terapia. La voce del terapeuta che dice di ripetere il mantra. <Sono Sakura Kuchiki. Sono una Kunoichi. Sono a Konoha..> E lo ripete. Tre volte, durante le quali non ha il coraggio di guardare Saisashi. Non ha il coraggio di mostrargli cosa ha subito. Cosa ha passato. Non può farlo. Non deve farlo. Non può permettersi di fargli addossare nuove colpe, di cui non è colpevole. Non può, in nessun caso. E sono solo le ultime parole che dice, che vanno subito a rendere un po' di lucidità alla donna, mettendola in una posizione più semplice da gestire. Favorevole del mantra, andrebbe dunque a dire, rimanendo con la testa incollata sul torace dell'uomo. <N-non è colpa tua.> Non è colpa di nessuno di loro. <No-non ti prendere la colpa di n-niente, Saisa..> Non vuole addossargli questo fardello. Lui non se lo merita, in nessun modo. Alza la testa ora, lentamente, mentre i tremori continuano. Ma almeno il ricordo, o il flusso di ricordi, si è stoppato. Ci sono alberi, c'è la pietra monumentale e ci sono anche loro due. Gli occhi perlacei vanno ad incontrare quelli verdi di Saisashi. E solo quelli. Non le interessano le cicatrici al momento. Sono l'unica ancora che ha per ritornare alla realtà, l'unica cosa materiale a cui aggrapparsi. < Sono successe t-troppe cose, dopo q-quella volta. Sia a me che a te.> Non sa cosa gli sia successo, ma di certo non ha fatto progressi da quando lo ha visto l'ultima volta. Nessun tipo di progresso, per il dolore. Forse è rimasto accentuato. O forse peggio. Molto peggio. <N-non è colpa t-tua.> Ma solo di Aizen. E di Azuma. Sono loro la vera causa del dolore dei due ragazzi. <Ch:ON>

18:13 Saisashi:
 Il tempo è ancora fermo in questo momento, ed i due si ritrovano in un abbraccio che al contrario di 9 anni prima è cupo, completamente diverso a causa dell'evolversi delle cose. Cosa sarebbe successo se Sakura non fosse mai partita per quei dannati corvi? Non è dato saperlo. Saisashi voleva andare con lei, ma è stata proprio lei a non volerlo. Forse se solo si fosse imposto un pò di più...non le sarebbe accaduto nulla. Ma no, nella testa ai tempi aveva troppa rabbia, troppo rancore e troppa impulsività di cercare e ritrovare Lind, motivo per cui non insistette e la lasciò partire <avrei dovuto insistere quel giorno.> pronuncia con tono basso, mentre questo abbraccio andrebbe via via ad allentarsi. Un tempo sarebbe stato forte, pieno di energia e positività. Ad oggi, si ritrovano così vicini eppure così distanti. Ha chiaramente avvertito l'irrigidirsi di Sakura, segno che qualcosa si sia rotto in lei, e che più che donarle sicurezza, le stava causando disagio. Non è giusto continuare egoisticamente a forzarla, motivo per cui, accennando nuovamente un sorriso e cancellando le lacrime, andrebbe a staccarsi lentamente da lei. <hai ragione> risponde al suo "non voglio". <non voglio prendermi colpe. Ma allo stesso tempo so cosa avrei potuto fare e cosa invece non ho fatto. Ecco la realtà dei fatti. Ero troppo immaturo ed impulsivo per ragionare. > non che adesso l'impulsività sia cambiata. Oltre ai muscoli che ha messo su, tuttavia, anche le esperienze sono molte di più. < sono contento che tu sia viva. Ho sognato mille volte come sarebbe ppotuto essere questo momento, ma con il tempo la speranza è svanita. Ed ora è tutto così difficile. > niente di più vero. Saisashi che non è bravo con le parole non è in grado di sostenere certi momenti <sento che sei terrorizzata...che qualcosa ti ha fatto del male. Lo so. Lo so bene. E se sei la stessa Sakura di un tempo, so anche se non vorrai dirmi nulla pensando di risparmiarmi del dolore. Ma ti chiedo un favore. Devi raccontarmi tutto ciò che sai. Tutto ciò che hai vissuto, tutto ciò che ti ricordi, ogni dettaglio. So che ti chiedo molto, ma giuro che questa sarà l'ultima richiesta che ti farò. Ti prometto che non peserà sulle mie spalle ma userò le tue informazioni per trovare la giustizia che cerco da tempo. Tra pochi giorni tornerò in viaggio per Oto, verso il laboratorio di Akuma. Devo ucciderlo. Voglio ucciderlo. Che io muoia o meno non importa...ma ogni informazione può aiutarmi a ricordare questi anni che la memoria ha cancellato. Ogni dettaglio può fare la differernza nella riuscita della mia vendetta. Dimmi Sakura. Ti prego> [ch on]

18:35 Sakura:
  [Davanti al monumento] Insistere? Quel giorno? No. Non avrebbe dovuto fare nulla. Tutto era già stato stabilito. E si, è vero che i Corvi Bianchi le sono stati di grande aiuto, ma al tempo stesso non ha avuto molta forza per combattere quello schifoso di Azuma. E nessuna forza ancora per battere Aizen. Al suo allentarsi di presa, sembra quasi che le dispiaccia. quel contatto, per quanto fisico e brutto possa esser stato a causa dei ricordi, le trasmetteva qualcosa. Forse un'emozione che da tempo non sentiva più: sicurezza. E se ne distacca, a rammarico, mantenendo comunque la testa bassa. Si intravede un pezzo di collo e sicuramente dalla sua altezza, Saisashi potrà vedere dei segni ancora presenti, più rossi delle cicatrici sul volto. Degli ematomi che stanno via via guarendo, ma ancora presenti. A cosa si possono ricondurre? Non è dato saperlo, ancora. <Le cose tra noi non sono mai state semplici..>Dici, dopo un lungo respiro. Il tremore scema, così come l'ansia. Forse per via del distacco o perché si è aggrappata all'unica cosa che le rimaneva per aggrapparsi. Le mani scendono, dal torace, verso la giuntura delle cosce, incrociandosi nervosamente. Il tutto mentre gli occhi puntano ancora quelli di Saisa, andando poi ad ascoltare. Dirgli cosa è successo o non dirglielo? Fargli patire le pene dell'inferno, o lasciarlo morire nelle sue? Ma alla sua richiesta, si desta da quel momento di assoluta mancanza emotiva. E lo guarda, questa volta con maggiore interesse. E' la vendetta che vuole. E la vendettà avrà, perché se c'è una cosa che ha appreso di Saisashi, nel passato, è che prende sempre ciò che vuole. In un modo o nell'altro. Sospira, dunque, andando a dire. < Non voglio che sia l'ultima richiesta..> E come potrebbe? <..Quando ero di ritorno a Konoha, Hiashi ricevette una missiva da parte di Mekura. Dovevano andare in missione. Io partii per la mia seguente e fui rapita da Azuma.> Cerca di fare mente locale. Sono passati anni, ormai e tutti i ricordi sono sfocati. E' difficile da poter gestire, questo genere di cose. <Mi portò nel suo Laboratorio e li incontrai altre persone. Non conoscevo il suo scopo.. Mi paralizzava con del veleno e mi obbligava ad assistere.>Le mani si aprono, andando subito a massaggiare i polsi. Quegli stessi polsi che mostrano gli stessi lividi presenti sul collo. <Ho assistito agli esperimenti fatti su Lind.> Non ricorda nemmeno quanti, ma li ha visti. E non erano un bello spettacolo. Di certo dietro a tutto questo, c'è una mente malata. Come lo sono quelle di chi rinchiude, tortura e stupra le proprie vittime. Raccontare quella storia, in qualche modo, le sta dando un minimo di sollievo. Non per il peso che porta, quanto più per non dover pensare a quell'altro. Ed ora sta continuando. <Quando mi hai trovata, ero riuscita a fuggire. Per fortuna non mi aveva drogata, con qualche strano aggeggio o miscela. Ero lucida. E riuscii a liberarmi. La prima cosa che feci fu fuggire, per tornare a Konoha e dare l'allarme. E ti trovai nel bosco.> Non pensò minimamente a Lind. Non le passò per l'anticamera del cervello. Eppure doveva essere il suo principale pensiero. La sua preoccupazione visto e considerato ciò che rappresentava per Saisashi. No? No. Lei voleva seguire le regole. Uscire da li e dare l'allarme. <Ti dissi dove stava il laboratorio e quallo che doveva essere il piano. Ma non mi ascoltasti.>Purtroppo si potrebbe aggiungere. <Sapevi di Lind. Te l'avevo detto. Mentre correvi da lui, io tornavo a Konoha e fu li che mi prese...> Ora retrocede di un altro passo, andando a sbattere il tronco contro un albero. Il contatto con esso è abbastanza evidente e forte, tanto che la mente la porta inevitabilmente alla gabbia. Come un semplice tocco possa dimostrarsi così fatale, per la stabilità mentale. <.E mi r-rinchiuse. Per t.tutt questi anni.>Secca, nell'ultima parte e pure veloce nel dirlo. Prende fiato, cercando di rimanere stabile. Punta gli occhi e la mente sulle frasi di Saisashi e sul suo essere li. Vuole ritornare da Azuma. Per ucciderlo e cercare vendetta. <Non partire da solo.. >Direbbe, con un flebile tono di voce, continuando. <..Porta me.> E perché dovrebbe farlo? <Ch:ON>

15:32 Saisashi:
 Si trova ad indietreggiare ancora di un passo rispetto a lei, così da darle lo spazio che in qualche modo avverte essere necessario per non farla sentire a disagio. QUante cose sono potute cambiare in questi 9 lunghi anni. Il genin poserà il suo sguardo sul collo analizzando ora i dettagli che prima non aveva potuto notare. I segni, le cicatrici, tutto ciò che riporta a cosa possa aver subito Sakura in questi anni. Non dice nulla, guarda, lasciando che sia il silenzio a parlare per lui. < dici? Sicuramente per me non lo erano. Farti arrabbiare era un rischio costante alla vita> farebbe spallucce nuovamente, cercando in qualche modo di alleggerire quell'aria tesa che si è instaurata intorno a loro. Finalmente dopo alcuni momenti di attesa, la Hyuga decide di accogliere la sua richiesta. L'ex corvino si prepara al peggio, sapendo che ciò che sentirà non potrà far altro che causare dolore, ma allo stesso tempo è indispensabile conoscere. Ascolta il racconto con estrema serietà ed attenzione, un'aria tesa e cupa che non si associa bene al ricordo che si potrebbe avere di Saisashi, solare, spavaldo e casinista. <ho capito. Io non riesco a collegare i punti. COme diavolo avevo fatto a trovarvi? Come sono finito li... ma soprattuto c'è qualcosa che non torna fin dal principio...per quale motivo Akuma aveva preso di mira te e Lind, che casualmente eravate strettamente legati a me...è solo un caso...?> in realtà questo è un monologo, una riflessione, uno sfogo ad alta voce tra se e se, a cui tuttavia non potrà ancora dare risposta < non ricordi quindi altri dettagli... se ti venisse in mente qualsiasi cosa, anche la più dolorosa, ti prego di dirmelo> e qui darebbe ora le spalle alla ragazza portando lo sguardo al cielo. < comunque è chiaro. Tipico di me. Non avrei potuto aspettare sapendo che c'era ancora il mio migliore amico imprigionato. E poi di KOnoha e dei ninja ormai non volevo più fidarmi. Ma tu....chi ti ha imprigionata per il resto di questi anni se eri riuscita a fuggire da AKuma?> quasi come in una barzelletta, è realmente possibile che fu rapita nuovamente nel viaggio di ritorno? Un caso? Chi lo sa. Anche questo è folle. Chinerebbe il capo, con un macabro sorriso, alla richiesta di Sakura. <non si può fare. Se Raido deciderà di accompagnarmi bene...altrimenti farò da solo, non ho più tempo per aspettare.> direbbe per poi sentire la personalità Lind tartassarlo nella tessa "stupido corvo, non vorrai portarla con te vero?!? FUCK! NON E' NEMMENO DEL TUTTO RIPRESA HAI VISTO CHE COSA HA SUBITO!? IO LO SO BENE! NON CI PROVARE !" con il massimo dello scazzo insomma. Il genin annuirebbe da solo per poi voltarsi nuovamente verso di lei riponendole mani in tasca < ti ringrazio per avermi raccontato ciò che è successo. Ci vuole forza e fiducia e sembra che queste tue qualità siano rimaste invariate nonostante questi lunghi anni> le sorride < tu non devi venire con me. Sei appena rientrata. Hai bisogno di recuperare la tua vita, la tua lucidità... di reintegrartiin un mondo che ti è stato strappato via per troppo tempo.... e per nulla sulla faccia della terra ti porterei nuovamente nello stesso inferno dove hai vissuto i tuoi peggiori ricordi. Scordatelo. > e lo sta dicendo seriamente, ma per il suo bene. <non permetterò che ti accada qualcosa di nuovo... Ho già sbagliato una volta. E non c'è nulla per cui tu possa farmi cambiare idea > [ch on]

15:58 Sakura:
 Rischio costante, ma mai seriamente calcolato. Certo è che nel passato, poteva anche mettere paura, la ragazza. Nonostante ciò, aveva sempre da pensare per Saisashi. La cosa che più la indispettiva, era la sua costante mancanza di giudizio in quello che faceva. SI buttafa a capofitto, senza possibilità di discussione o altro. E a quanto può vedere e sentire, le cose non sono poi tanto cambiate. In fin dei conti, cosa si potrebbe mai aspettare da una persona che ragiona solo con la violenza? <Il punto non è come ha fatto a trovarci, ma perché..> Vedete, in fin dei conti nel ragionamento che ha appena portato avanti il ragazzo, potrebbe anche essere vero che tutto sia collegato a lui. ma ciò non toglie il fatto che erano presenti altre vittime. Altri Ninja. Non erano soltanto lei e Lind. Il che potrebbe star a significare qualcosa. <C'erano altre persone, ma se non ricordo male non avevano qualcosa di specifico che le collegasse. Prendiamo me e Lind. >Fa un po' fatica a parlare. Non tanto per il danno che può causare, quanto più per la difficoltà nel ricordare. Ricordare dei dettagli che potrebbero essere importanti per lui. Per la sua salvezza, si potrebbe anche dire. <Non avevamo nulla in comune, se non te. Ma gli altri presenti, non avevano nulla in comune con te. Pertanto, seguendo questo ragionamento, non sei te il vero bersaglio.> E questo è un bene, tutto sommato. Non è costantemente preso di mira. Ma potrebbero esserci altre cose che non le dice. Altri problemi sorti durante questi nove anni di assenza da Konoha. E non vuole in alcun modo scoprirli. Non ora. Il carico sarebbe troppo gravoso. Alla domanda del ragazzo, abbassa ancora una volta lo sguardo. Pronunciare quel nome lo rende reale, no? <Ti.. Ti ricordi, come sono venuta al mondo?> Domanderebbe. La storia la conosce bene, il ragazzo. Figlia di uno stupro e adottata dalla famiglia Kuchiki. <Mi ha rapita quello che comunemente viene nominato padre Biologico. Il Mukenin Aizen Kyuurako.> Il nome completo. Per la prima volta, da quando è tornata. Ma torniamo a quello che dice Saisashi, che è meglio. La sua stori non è minimamente pronta a dirla. O anche solo a raccontarla nuovamente. Non a lui, per lo meno. <Raido?> Domanderebbe. Un nome che ricorda parecchie cose. Kaori, tanto per cominciare. Kouki, per continuare. Ma torniamo un attimo alla situazione. <Inferno.. No, non è stato quello il mio inferno, Saisashi.> E come avrebbe potuto esserlo? In fin dei conti, veniva solo drogata e costretta a vedere cose delle quali non voleva saperne nulla. <E non voglio che sia anche il tuo. Le mie ferite sono guarite. Quelli che vedi sono i segni dell'inferno che ho passato con quell'uomo. Ma ciò non toglie che per recuperare, devo mettermi in gioco.> Ed è un fatto, questo. Non a caso, subito, appena tornata ha detto di voler continuare con la sua vita da Shinobi, no? <Non ti lascerò andare da solo. E per ricominciare a stare bene, devo risolvere le cose che ho lasciato in sospeso. Tra cui questa. >Chiariamo una cosa: è l'inizio del suo percorso di redenzione. Del suo percorso di guarigione. Lui stesso ha detto che la vendetta è una cosa che vuole avere. E per lei non sarebbe così, ma è un banco di prova per testare e soprattutto per valutare a che punto sta. A che punto è rimasta, con le sue tecniche. <Ho il Byakugan. E per l'infiltrazione e lo spionaggio, sai bene cosa può fare. Oltre a questo, posso occuparmi di più persone contemporaneamente. >Genjutsu. Ti ricorda qualcosa, Saisashi? < Due persone sono migliori di una, anche se questa ha una determinazione ed una forza incrollabili. Verrò con te, Saisashi. Fattene una ragione. E posso prometterti che non mi capiterà nulla.> Lo puoi veramente fare, Sakura? O è solo un palliativo per quell'altro ed un modo per evitare che dica di no? <Ch:ON>

16:28 Saisashi:
 Ascolta nuovamente le parole di Sakura. Attende fino all'ultima, senza rispondere fino a che ogni sua frase sarà giunta al termine. <vero...forse sono solo paranoico...ma non credo più alle coincidenze...> direbbe distogliendo ora lo sguardo da lei. Il fatto che comunque sia lei che Lind fossero finite nelle mani di Akuma non lo lascia indifferente. <devo assolutamente ricordare il prima possibile, non importa quanto saranno osceni , ma ho bisogno di capire> e per ora tutto ciò che sa , arriva fino al suo arrivo nella caccia, il resto degli anni è un vuoto totale. <Si, credo di ricordare. > non aggiungerebbe altro. <capisco... alla fine non possiamo mai lasciarci indietro il passato senza prima affrontarlo , non credi? Anche il tuo passato è tornato a prenderti.> e qui si collegherebbe alle parole di Sakura successive < Questa dovrebbe essere la partenza della tua personale vendetta. E' da qui che dovresti partire. NOn seguire le mie ombre ed essere la mia ombra. Ma affrontare ciò che ti ha fatto questo. Devi tornare in forze, riprenderti e andare da questo Aizen. Poterlo guardare negli occhi...e restituirgli il dolore che ti ha fatto provare...> e qui uno strano sorrisetto macabro, mai visto sul volto del genin, verrebbe a mostrarsi d'improvviso <è la stessa cosa che farò io con Akuma...NON TU.> e qui nuovamente categorico. "stupido corvetto. Io so che non vuoi ferirla. Ma ora ascoltami. Sai bene quanto è difficile e pericoloso entrare ad Oto. Portare con te una persona che in questo momento è così fragile, sarebbe un peso. Metteresti a rischio la sua vita e pure la tua. Se non vuoi farlo tu, dammi il cambio. Non mi farò problemi." pronuncerebbe nella mente la personalità di Lind. Saisashi stringerebbe i pugni ai lati del corpo, con forza, ad indicare che effettivamente non avrebbe altra scelta "va bene.", darebbe quindi possesso del suo corpo, lasciandosi andare alla sua seconda personalità, riconducibile al carattere di Lind. Improvvisamente lo sguardo del ragazzo si farebbe più sottile, scrutando la ragazza, mentre la bocca mostrerebbe un ghigno divertito , che rivelerebbe i canini. <bene bene bene. Chi non muore si rivede eh?! hihihihi!> ridacchia sibilante < Mi dispiace deluderti, ma non verrai con noi. In questo momento sei fragile. Debole. Una veeeeera seccatura non trovi? Entrare ad Oto e uccidere AKuma è già così un impresa abbastanza imposssibile. Una palla al piede non farebbe altro che rallentarci! > parla al plurale puntandole ora il dito contro <TU NON VERRAI CON NOI, SHIT! TOGLITELO DALLA TESTA!> direbbe per poi farle una linguaccia. <accetterò Raido, ma solo perchè quel ba****o è estremamente forte, non certo perchè mi stia simpatico hihih! A parte che per me chiunque è solo feccia > fa spallucce. <e con questo ho finito. Ah dimenticavo. Piacere, Lind ihhaihahah!> ride di gusto concludendo il suo discorso [ch on]

16:48 Sakura:
 Lui non crede alle coincidenze. Ma esse ci sono, esistono da millenni. Ed è sempre una coincidenza, quella che è successa li. La cosa che si domanda ora è perché si sia intestardito così tanto. Sa benissimo che è per Lind, ma fino a questo punto? Possibile che in quegli anni non avesse ancora capito con chi aveva a che fare? O con quale dolore dovesse combattere Saisashi ogni singolo giorno? <Vuoi ricordare?> Domanda, come se cercasse una sua approvazione a quello che ha appena chiesto, nonostante la fermezza ed il tono di voce le possano dare un chairo segno di assenso. <Sai che posso aiutarti, con un Genjutsu specifico.> Non ne è propriamente certa, ma qualcosa forse può fare. <Se i tuoi ricordi sono stati bloccati e non cancellati, posso accedervi. >Ecco, il che potrebbe essere più utile rispetto all'andare con lui. E' vero che deve ancora riprendersi ed è vero che deve maturare e diventare qualcosa di più forte. Di più spaventoso di quello che è. Ora come ora, è solo una ragazza infreddolita e timorosa del contatto umano. Ma le parole successive, la portano s muovere la testa, in segno di diniego totale. No, non è che non voglia la vendetta. Il problema ne è un altro. <Vedi, Saisashi, per poter raggiungere il mio obiettivo, ho bisogno di migliorare. Alle mie attuali capacità..> Delle quali nemmeno lei sa nulla <..Non sarei in grado di sconfiggerlo. Per questo e per un'infinità di altri motivi, posso esserti utile in missione. Mi darà la possibilità di migliorare le mie capacità, per poter affrontare Aizen.> Ma poi.. Le cose cominciano a cambiare. Gli occhi di Saisashi cambiano, così come la sua stessa espressione facciale. Non le piace, per niente. E' quasi istintivo quello che andrebbe a fare, ossia il mezzo sigillo della tigre, portato al plesso solare, mentre il chakra che scorre velocemente nelle sue vene, tenterebbe di arrivare diretto agli occhi. Di li, proverebbe ad attuare una semplice mossa: circondare tutta la zona oculare, dalla radice del nervo ottico fino ad arrivare alle vene pulsanti di sangue. Ogni singolo vaso e cellula verrebbero poi raggiunti dal chakra, così da attivare la sua innata. Il Byakugan. Con una vista come quella dovrebbe riuscire a capire una cosa. Un mezzo dubbio che le è venuto fuori. Al sentir quelle parole e soprattutto quel nome, è partito tutto il procedimento. E vuole vedere se all'interno del corpo di Saisashi, potrebbe esserci qualcun altro. O magari vedere se è controllato da qualche Fuuinjutsu. O Genjutsu. In questo modo le peculiarità del chakra dovrebbero darle una risposta. <Lind.> Direbbe, cercando sempre di mantenere un buon occhio sul corpo dell'uomo. < Non sono né fragile, né debole. Tu lo sai bene, no?> Vediamo e capiamo fino a che punto sa del loro incontro al laboratorio. E soprattutto se si ricorda qualcosa. Anche questo è un test. <Sono più utile io, che per quanto mi ritieni fragile e debole, sono pur sempre riuscita a sopravvivere negli ultimi anni, di quanto lo possa essere tu. Non credi?>Tanto per cambiare argomento.. <E se sei veramente Lind, dimmi.. Che tipo di veleno usava per tenermi imprigionata?> Questo non lo sa di preciso nemmeno lei. Ma conosceva bene gli effetti di quella droga. Sono tutti test, questi. E si permette di farli solo ed esclusivamente per un unico scopo: aiutare Saisashi. Vedi? Non è poi cambiata molto negli ultimi nove anni.<Ch:ON><Attivazione Byakugan 2/4>

17:20 Saisashi:
 Sorride, divertito ascoltando la proposta di Sakura che nella sua ingenuità pensa che sia tutto così semplice. Il modo di affrontare le cose della doppia personalità di Saisashi nata da poche settimane , è completamente diverso e a primo impatto la forza e l'impeto con cui questa prende decisioni ed impatta contro le avversità, è riconducibile proprio all'atteggiamento di Lind, il nome con cui si è presentato. Incrocia le braccia al petto, mantenendo quel sorrisetto pungente < hihi! Fosse così facile sarebbe un mondo pieno di fiorelliniii e luci colorate > direbeb con tono cantilenoso da presa in giro < se può interessarti sono stato esaminato dai migliori genjutser del villaggio. Ci sono così tante cose che non sai. I ricordi torneranno da soli , casualmente. Una parte tuttavia li ho recuperati, tutto ciò che riguarda la mia vita fino al giorno della mia fuga. FIjno a qualche mese fa, non ricordavo nemmeno il mio nome, è stato già un successo non trovi?hiihihi!> in effetti, quando fece suo ritorno a Kiri era un anima vagante , che non ricordava nemmeno di essere Saisashi . Fu proprio Furaya a dirgli chi fosse, trovandolo in modo del tutto casuale. <ceeeeerto mi sembra giusto stron***ta eh!?? Non sei abbastanza forte per affrontare i tuoi problemini, ma lo sei abbastanza per Akuma? Pensi sia più debole di questo Aizen? Per lo meno lui è solo. Akuma è dentro Oto...e no, non è facile nemmeno entrarci in quel villaggio di merdosi SHIT! > direbbe togliendo lo sguardo incazzoso. <per migliorare vuoi far fallire noi. COL C***O!> esclama, ancora più nervoso e deciso. Con il Byakugan la ragazza potrà vedere solo 2 cose particolari: la prima, il sigillo ul petto, ad altezza del cuore, ovvero l'empatia impressa da Furaya stessa. Ed un altro sigillo, sulla schiena in mezzo alle scapole, lo stesso che il vecchio mago dei sigilli gli ha impresso rinchiudendo per ora la presenza demoniaca che la caccia aveva installato nella sua mente. Quante cose di cui Sakura non è a conoscenza. <utile? TREMI COME UNA FOGLIA! Dire una cosa, non ti rende automaticamente in grado di rispettarla e non ti farà più coraggiosa. Nelle tue condizioni solo una sciocca potrebbe credere di potercela fare. FUCK!> e qui le farebbe il dito medio con la mancina, classico di Lind dei tempi. Fa spallucce indifferente alla sua ultima domanda <hiihihih mi hai preso per un piccolo chimico? Quel bastardo faceva esperimenti continui, ti pare che abbia mai avuto tempo di analizzare che veleno usasse!? Non lo avresti avuto nemmeno tu. SHIT!> e qui le darebbe le spalle un ultima volta < Verrà Raido. Sempre che sia disponibile. Discorso chiuso. Anzi.... vuoi farmi credere che non sei una debole femminuccia? Allora battimi a duello e ti farò venire con noi!> le punte il dito contro mostrando nuovamente la lingua < ma non sarà Saisashi on quel caso a combattere. Ma io stesso, con tutto ciò che ne consegue. ZERO PIETA'. Se non puoi affrontare me, come potresti essermi utile con AKuma? HIHAHIIAHIHAI!> [ch on]

17:41 Sakura:
 Esaminandolo.. Nota solo due cose strane. Due sigilli, di cui ovviamente non ne conosce la natura. Ma il flusso di chakra, così come eventuali altri disturbi, non ne trova. Solo quei due sigilli e non crede che siano loro la causa del cambio di personalità. E non sembra essere soggetto a qualche Genjutsu. Il che porta inevitabilmente alla conclusione che.. Saisashi è malato. O quello che rimane di lui, per lo meno. E' cambiato, non c'è che dire. E sicuramente sarà stato per colpa di Akuma, senza ombra di dubbio. Ma addirittura interpretare Lind? Lo ha spinto a questo punto. Tuttavia, in tutto questo, le uniche cose che le arrivano sono solo gli insulti. E non tanto quelli convenzionali, quanto più quelli derivati da tutta una lunga serie di peripezie affrontate durante il corso degli anni. Non le piace. Non le da quella giusta e quanto più sincera prospettiva. E soprattutto fanno riemergere parte della sua paura. Del suo terrore. E del panico. Questo comporta l'immediata interruzione del Byakugan, con netta conseguenza che gli occhi tornano normali. E la vista, di cui ha usufruito, è ritornata normale Nessun altro sistema circolatorio del Chakra. E tutto questo, ovviamente, è accompagnato anche da uno strano senso di disagio, nel sentire quelle parole. E' possibile che qualcun altro sia a conoscenza di questa sua doppia personalità, dedotta dal fatto che non sapesse di che tipo di veleno si trattasse? Sì, vero che faceva esperimenti, ma una cosa che non sa è che lei e Lind parlavano. Almeno quelle poche volte che sono riusciti a farlo. ispira aria pulita, riaprendo gli occhi. Nessun sorriso, solo due labbra sottili presenti sul volto. E al richiamo della sfida, ci pensa su un attimo. Gli Ambu che la seguono potrebbero intervenire da un momento all'altro. E non sarebbe il caso, no? Inoltre, bisognerebbe mettere in conto nove anni di differenza. Sicuramente Saisashi sarà diventato più forte. E probabilmente avrà anche appreso nuove tecniche di Taijutsu. E' un rischio.. E pure grosso. Senza togliere al fatto di essere debilitata, dovrebbe ricorrere alle sue armi più subdole per riuscire a batterlo. Ma cosa si intende poi per batterlo? <D'accordo.>Dice <Accetto. Ma non qui e non ora. Domani, alle prime luci dell'alba. Se ritieni che questo sia l'unico modo, accetto.> Non aggiunge altro. Si volta anche lei, scostandosi dall'albero. Ed incomincia a camminare, andando verso la via di casa. < Ti aspetterò. Sappi che se non ti presenterai...> Direbbe, questa volta voltandosi verso Saisashi-Lind. <Ti verrò a cercare io.> Ultimo sguardo prima di defilarsi anche lei, in direzione di qualche altra zona del Villaggio. Probabilmente in un luogo lontano da quello.<Disattivazione Byakugan><Ch.On><End>

17:57 Saisashi:
 Sakura sembra tanto decisa e folle da accettare la sfida. Possibile non si renda conto del rischio? Davvero la sua perspicacia da shinobi non le permette a mente lucida di ragionare sulla sua reale situazione attuale e sulle sue reali psosibilità? DOpo 9 anni, non bastano pochi giorn iper recuperare mancanza di allenamento e sanità mentale. Eppure qqualcosa la spinge ad accettare. La doppia personalità di Saisashi, che sembra più che altro una corazza creata per afrontare con decisione e difendersi da tutto ciò che è una decisione dolorosa, sghignazza silente ascoltando la parole della Hyuga <hihih...e così sia. Ti chiedo scusa ma.... Dovrai farti un altro giro all'ospedale. > e qui una volta che la donna avesse dato le spalle al genin, per poi allontanarsi, d'improvviso sul volto di Saisashi sembrerebbe sparire quello sguardo e quel ghigno malefico, palesandosi un volto a denti stretti, con due lacrime che scendono silenti fino a cadere. Le mani che nuovamente si stringono ai lati del corpo, a sopportare da spettatore le parole di Lind. ALlo stesso tempo, per quanto dolorose, sapeva che era la cosa giusta da fare. Non permetterà mai che Sakura si unisca. Vincerà il duello, lascerà come da accordi che Lind la sfidi a duello. [end]

Sakura si reca al monumento ai caduti di Konoha, per rendere omaggio ai suoi genitori, mentre arriva anche Saisashi. I due, dopo attimi di esitazione, si riconoscono e parlano.

E rimangono con la promessa di affrontarsi, per decidere le prossime mosse.