Tachiko & Hoshiko/ Kachigāru & Lilith
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Giocata dal 25/11/2020 17:44 al 26/11/2020 00:11 nella chat "Cascata dell'Epilogo"
Il bianco attenderebbe sulla riva di quel fiume, accanto al punto ove questo va a cadere in quella cascata per formare il lago sotto stante. I piedi, avvolti da un paio di stivali alti e di colore nero, sono posati sui detriti di quello che rimane della statua di Madara Uchiha, leggendario shinobi della foglia che, secondo la leggenda, ha assistito il primo hokage prima di affrontarlo in uno scontro mortale. Gli stivali stringono fino a metà stinco un paio di pantaloni neri, che vanno poi a nascondersi sotto una cappa del medesimo colore. La cappa, presenta un apertura sul lato destro del petto, verticale, ma è tenuta chiusa da tre bottoni posizionati in altezze ben diverse: uno poco sotto al mento, uno all'altezza dello stomaco ed uno al bacino. Il cappuccio dell'abito è sollevato, nascondendo i capelli bianchi che ora sono sciolti sotto di esso. La cappa ha anche due tagli ai fianchi, utili per permettere alle mani di raccogliere quello che vi è sotto: sulla coscia sinistra si trova un porta kunai con ben 3 di queste lame, mentre su quella destra è legata una borsa porta oggetti contenente 15 carte bomba, un tonico curativo speciale e un tonico recupero chakra speciale. Al polso sinistro, sotto le lunghe maniche, sono tenuti due fuuda con all'interno dei tronchetti da sostituzione mentre i capelli sono legati da un kunai ed una carta bomba, uniti da un filo di nylon. Il volto è coperto da una maschera classica da anbu della foglia, con sembianze di volpe, ma dal colore nero. La figura è lì, ad attendere le due persone invitate il giorno prima. La mano destra del Senjuu si solleverebbe per portarsi all'altezza del petto, formando poi il mezzo sigillo della capra e, successivamente, Mat andrebbe a ricercare quelle due energie, quella mentale e quella fisica; la prima verrebbe cercata all'altezza della fronte, assegnandole poi un colore azzurro, mentre la seconda all'altezza del ventre, con un colore rosato. Se fosse riuscito a trovarle, le racchiuderebbe in due sfere ben distinte, che successivamente verrebbero fatte avvicinare al plesso solare, ove tenterebbe di unirle per ricreare il chakra. Ora siamo pronti. Mancano solo loro. [Tentativo impasto chakra 3/4][Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (15 carte bomba, 1 tonico curativo speciale, 1 tonico recupero chakra speciale), polso sx (2 fuuda con tronchetto), capelli (Kunai con carta bomba)][Maschera da Anbu: Tobirama] [Vicino cascata] L’acqua gelida si increspa al tocco delle dita della giovane Nara. Sdraiata sull’erba vicino al ciglio del torrente che sta per diventare quella cascata. Muove lentamente indice e medio della mano destra mentre muove le gambe in quella posizione molto rilassata. Addosso ha un kimono nero con rifiniture rosse che volano al fianco sinistro prima di raggiungere il seno. Calze nere contenitive che nascondono la nivea pelle e proteggono dal freddo. Sandali ninja che sono posti accanto a lei. I capelli Lilla sono lasciati liberi di sparpagliarsi sulla sua schiena, toccando il terreno ed espandersi come dei tentacoli di una creatura pericolosa. Si umetta le labbra carnose mentre osserva il suo riflesso distorto dalle sue stesse dita, esempio perfetto del suo essere. Gli occhi rossi come il sangue, illuminati da quella lanterna che si era portata dietro visto il tempo senza stelle e luna, continuano a seguire il movimento dell’acqua mentre viene cullata dal suono di quella cascata, scoperta una volta cercando di raggiungere una farfalla della morte. Non molto con se, se non quel kunai posto all’interno del suo fodero porta kunai e shuriken e dei fuda di sostituzione nella manica destra di quel kimono comodo per muoversi veloce. Si umetta le labbra andando a muovere la mano destra verso il petto formando metà di quel sigillo caprino. Lentamente andrebbe a riflettere e ad immaginare le due energie, quelle mentali e quelle fisiche, come due gocce di sangue che scivolano sul suo corpo, superando il petto e riunendosi all’altezza del plesso solare. Quel vortice di energia, di quel chakra che dovrebbe essere impastato, verrebbe sposato attraverso il sistema circolatorio verso ogni tsuubo che ha nel suo corpo, propagando quella sensazione di benessere, quel formicolio fantastico che è diventato quasi una droga per lei. Se ci fosse riuscita farebbe un verso di goduria prima di umettarsi le labbra < Chi stiamo aspettando?> chiederebbe poi andando a muoversi, rotolando sull’erba e mettendosi col viso in direzione di quelle nuvole che sembrano presagire una pioggia imminente < sei sempre così silenzioso?> dice solamente prima di ridacchiare < o questa volta al posto del dito ti sei martellato la lingua! > si stiracchia, mostrando per un attimo le forme più pronunciate, inarcando la schiena ed osservando le proprie dita bagnate dall’acqua gelida < Ho fame.> conclude sbuffando e tornando silente, gonfiandosi le guance e nascondendo gli occhi con il polso della destra. Al collo, risplendente per via della lanterna, ci sta il coprifronte con il simbolo di konoha, simbolo della sua appartenenza al villaggio nascosto. Si sistema meglio quei guanti ninja protettivi, mentre muovendosi si potrebbero anche notare quei parastinchi posto sopra le calze nere. [tentativo impasto chakra][30/30][Equip: kunai e fuda][armor: guanti e parastinchi] Certamente non si aspettava tranquillità nel Villaggio della Foglia, ma neanche messaggi anonimi attaccati davanti agli alloggi con strani avvertimenti e richieste di incontri segreti di dubbia provenienza. Durante il cammino, la strada intrapresa non ha incrociato quella della famosa ragazza citata nelle scritture, tuttavia, dubbi e perplessità iniziano a diramarsi nella mente della Genin che ha già trovato difficoltà nel seminare Raido con una delle scuse più banali mai esistite nel mondo femminile. Ho mal di testa, vado a letto. Minuta la statura, non più di centocinquanta centimetri, ciò che spicca sono sicuramente i capelli, una cascata argentea e setosa terminante le fosse di venere. Epidermide chiara come la Luna; accentuata la colorazione degli occhi esaltati da un leggero trucco a valorizzarne la forma. Curve accattivanti, ma saranno i fianchi ad essere più sviluppati del seno, coperti da abiti scolareschi: una gonna con i volant verde lunga sino metà coscia, camicetta castigata fin sotto la gola dove, un nastro infiocchettato, ricade morvido sul petto, parigine nere tuffate in stivaletti semplici ed una cinghia in cuoio che la aiuta a trasportare le classiche armi. Kunai, Fuuda, carte bomba e fumogeni. Le mani sono guantate, eccetto l'unghia dell'indice, appuntita e nera dove, attorno alla falange, vi è attorcigliato un anello d'oro a forma di serpe. Ricordiamoci del bavagioa coprirle i connotati fino a raggiungere le clavicole. Per quale motivo fiondarsi senza scrupoli verso l'ignoto? Non è nella posizione di poter muoversi liberamente senza pagarne amare conseguenze, ma seppur ci fosse la lontana possibilità di incontrare qualche ninjia del proprio villaggio, riuscito a sfuggire dalla morsa più dura del ferro del Villaggio del Suono, sarebbe un'ulteriore prova della redenzione di chi, un'assassino ingiustificato, non lo è mai stato. Abbassare la guardia potrebbe divenir un rischio ed ormai, le cascate, sono prossime a comparire nel campo visivo. Vien ricercata la concentrazione, essa aumenta fin quando inizia ad immaginare due sfere di energia, pura essenza risiedente in ogni creatura che attende solo d'esser risvegliata. Come lo Yin e lo Yang, esse viaggiano in due linee parallele, certo, ma affiancate per viaggiare verso la stessa direzione fin quando verranno mescolate in un'unico agglomerato proprio al centro del petto dove, le mani guantante, andranno simular il simbolo della capra. Eleganti le dita, si aprono gli tsubo che vengono irrorati dal Chakra come un fiume in piena, dovrebbero divenir più sviluppati i sensi, fortificate le fibre muscolari, affinato l'udito e la vista. Mancina che vien scagliata verso l'impugnatura di un Kunai nell'esatto momento in cui Mattyse e Tachiko vengono captati nell'oscurità incombente <Siete stati voi a consegnarmi questa?> e sarà la gemella a sventolare il pezzo di carta utilizzato come riconoscimento per l'assemblea sindacale delle capanne. Divertente ed eccitante. Inchioda il passo ad una distanza di 5 metri. Non ci rimane che aspettare. [Chk On][4 Kunai] [4 Carte Bomba] [3 Fuuda] [2 Fumogeni] Il bianco porterebbe lentamente la mano mancina all'interno di quel taglio laterale che lui stesso ha fatto a quella cappa, nascondendola sotto all'indumento mentre le dita andrebbero a cercare il porta kunai. L'indice andrebbe a infilarsi in quell'anello presente in quelle armi, formando poi un uncino, piegandosi appena, così che solamente piegando il gomito e sollevando il braccio, il kunai possa venire fuori senza alcun problema. La manco mancina afferrerebbe meglio l'arma, stringendone un secondo l'impugnatura con tutte e cinque le dita. Gli occhi ambrati di Mat si volterebbero verso quella lanterna con cui si era presentata Tachiko. Il braccio mancino poi verrebbe allungato repentinamente, distendendo il gomito e l'avambraccio, aprendo poi le dita in quello che sarebbe il momento migliore per lanciare il kuani proprio verso quella fonte di luce. Se vi fosse riuscito, il lancio avrebbe dovuto attraversare la lanterna, rompendola e spegnendo la fiamma stessa che illuminava attorno a loro. "Vi ho convocate in due. Se la tua compare non si presenterà, tornerai a casa a mani vuote anche tu." Tuonerebbe ora, mentre la voce verrebbe camuffata dall'apposito apparecchio presente dietro la maschera, così che la ragazza non possa riconoscerlo. I due non devono attendere molto che Hoshiko fa la sua apparizione, catturando subito l'attenzione del Senjuu che non farà altro che annuire. "Per l'appunto." Dopo aver annuito alla domanda della Doku, il bianco utilizzerebbe il piede destro come perno, ruotando in senso antiorario di qualche grado, quanto possa bastare per avere entrambe le figure nel proprio cono visivo. "Ben arrivata. Tu devi essere Hoshiko Hotaka. Lei è Tachiko Nara." indicherebbe la giovane sollevando lo stesso arto sinistro con cui poco prima avrebbe tentato di lanciare quel kunai. "Siete state invitate qui perché qualcuno vi ha reputate all'altezza di un compito. Il problema, è che a valutarvi in maniera definitiva sarò io. Potete chiamarmi Tobirama." E così darebbe un nome alla propria maschera. "Quindi, perché non iniziate a dirmi qualche cosa di voi?" [Lancio kunai 2/4][Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (2 kunai), Borsa porta oggetti (15 carte bomba, 1 tonico curativo speciale, 1 tonico recupero chakra speciale), polso sx (2 fuuda con tronchetto), capelli (Kunai con carta bomba)][Maschera da Anbu: Tobirama] [Vicino cascata] Non sta guardando quando lui tira fuori quel kunai. Muove lo sguardo solamente quando sente il rumore di essa fendere l’aria fino a rompere quella lanterna e far tornare tutto nell’oscurità quasi totale visto il nuvoloso e la mancanza di una luna abbastanza piena da illuminare la zona. Sente la voce dell’uomo ed inarcherebbe un sopracciglio rotolando sull’erba per tornare con il petto verso essa. <Mh. Spero di no, ho saltato il thè con fu-chan per questo incontro.> dice poi sentendo una voce sconosciuta. Si alzerebbe con la schiena, usando le mani sulla morbida erba per mantenere in alto il busto. Gli occhi rossi sanguinei cercano di adattarsi alla nuova oscurità per notare la figura di Hoshiko prima di mostrare un debole sorriso. Non fa in tempo a presentarsi che ci pensa Tobirama a farlo < esatto.> direbbe solamente muovendo la mano in segno di saluto < qualcuno chi?> chiederebbe poi cercando di muoversi per alzarsi in piedi. Si pulirebbe le mani e la parte del kimono bagnato dall’umidità serale prima di osservare entrambi. Alla richiesta dell’uomo lei non farebbe altro che fare un respiro profondo, abbassando il capo prima di chiudere gli occhi. Rimane in silenzio ora cercando di riflettere prima di osservare Hoshiko. No, non l’aveva mai vista al villaggio e la cosa non la mette molto a suo agio prima di tornare verso Matttyse/Tobirama guardandolo < Oh, non ho molto da dire!> spiegherebbe tranquilla ,ciondolando con la testa < Mi chiamo Tachiko Nara, sono la Vespa di Konoha!> ecco, questa è la semplice descrizione di se stessa. Farebbe un passo indietro poi, con i suoi piedi nudi, andando prima a toccare con la punta e poi con il tallone dei piedi l’erba fredda rimanendo in silenzio < Lady Furaya è a conoscenza di questa cosa?> ovvio che chieda questa cosa prima di mordersi il labbro inferiore e tornare con la mente persa nel suo mondo. Gli occhi rossi osservano la natura circostante, le orecchie percepiscono il rumore del torrente e della cascata, la pelle libera da vestiario invece la leggera brezza serale. Si porterebbe le mani dietro la schiena, intrecciando le dita tra di loro prima di tornare fissa ad osservare l’uomo mascherato < Che maschera strana, perché la indossi?> chiede come farebbe un bambino innocente. [Chk on][30/30] [Equip: kunai e fuda][armor: guanti e parastinchi] Capta non il lancio del Kunai, bensì il rumore che questo effettua nel mentre fende l'aria, il vetro rotto della lanterna ad illuminare una piccola porzione di ambiente, ed in fine, l'oscurità prepotente ad accerchiar tutte le figure presenti. Oh,se solo vi fosse la Luna a disegnar contorni più vividi e non sfumature confuse di grafite su di un foglio bianco. Permane in silenzio, preferendo l'osservazione. Di natura non è mai stata molto avvezza alle chiacchiere, anzi, risultano alle volte essere controproducenti, specie dinanzi a chi conosce l'identità altrui senza presentare la propria, sostituendola con un nomignolo fin troppo sospetto. Cremisi che, perplesse, s'alternano palleggiando tra l'uomo e la donna dal quale mai distacca l'attenzione, ed infine, dopo le ultime dichiarazioni elargite da Tachiko, le labbra rosee nascoste al di sotto del bavaglio nero vengono finalmente schiuse per pronunciare il verbo con tonalità candide, leggere, una carezza per l'udito seppur rovinata dall'acidità e diffidenza <Sei a conoscenza dei nostri nomi interi, di dove risiedono i nostri alloggi, ma desideri che stiliamo presentazioni accurate in mezzo al boschetto dopo averci elargito un soprannome da mascherato> schiocca lalingua biforcuta contro il palato una mancianta di volte, gesto accompagnato dal capo che ritmicamente evidenzia quanto sia contrariata da tutto questo teatrino. Braccia che lentamente vanno ad incrociarsi dinanzi al petto, mai lamancina abbandona l'impugnatura dell'arma che vien rivolta, con la punta, verso il terreno sottostante. La Vespa non par essere pericolosa, al contrario di Tobirama che è il fulcro di questo incontro decisamente bizzarro <se questo qualcuno ci ritiene idonee per determinati compiti, ammesso e concesso che decidiamo di accettarli, vuol dire che sa perfettamente parte del nostro passato o le qualità che ci contraddistinguono dalla massa> puntigliosa, probabilmente avrebbero dovuto aspettarselo se, almeno un minimo, si son fatti un'idea generale di che tipo di persona sia l'albina. Il vento le smuove la chioma argentea in una danza ipnotica abbandonata nell'etere, divarica di poco le gambe perpoter equiparare il peso su entrande ed esser pronta a qualsiasi evvenienza. Potrebbe perdere, oppure no. Non conosce le capacità dello sconosciuto, tanto meno le reali intenzioni che smuovo i suoi passi nei loro confronti <Ad ogni modo, ti basterà sapere che provengo da Oto. Nulla di più, e nulla di meno> dichiara senza diritto di replica, un punto gigantesco che se vorrà estirpare dalla sua bocca, dovrà quanto meno strapparle un bulbo ocupare e farle vivere pene destinate solo ai peccatori dell'inferno. [Chk On][4 Kunai] [4 Carte Bomba] [3 Fuuda] [2 Fumogeni] Lo sguardo, come le attenzioni, ricadono inizialmente su Tachiko, che parla in maniera così leggera, ma senza effettivamente esporsi troppo, ne da un lato, ne dall'altro. Il bianco non può che annuire appena, lasciando poi spazio all'albina, ignorando bellamente la domanda fatta dalla Nara. Gli occhi si aprirebbero bene notando quelle constatazioni fatte ad alta voce, è sicuramente un qualcosa in più, un punticino a favore della shinobi del suono. "Esattamente, Hoshiko." Ammette nei suoi confronti, sollevando i bicipiti e piegando i gomiti, accompagnando così entrambi gli avambracci dinanzi al petto: il sinistro, passerebbe sotto al destro, piegando il polso verso l'alto per permettere alle dita di sta sopra al bicipite destro, mentre la mano gemella si tufferebbe sotto il bicipite sinistro. "So i vostri nomi, so dove dormire e con chi lo fate. Quindi potete anche presupporre che se vi avessi volute morte lo sareste già, no?" Chiederebbe ironico, aumentando la tonalità di voce con quel 'no' finale proprio per sottolinearlo. "Potrei anche dirvi che siete circondate da carte bomba pronte a esplodere e che quindi ritirarvi per voi sia impossibile. Ma non sono qui per spaventarvi." Ah no? "Vedete, come già detto avete attirato l'attenzione di qualcuno. Una..." Rivolgendo lo sguardo proprio all'albina "Perché ha tradito Oto e si è presentata alle porte di Konoha con Raido, ninja di Kiri che ha giurato di rivendicarsi servendo Kusa." Apparirebbe così alquanto informato, quando in realtà sta solo usando informazioni si in suo possesso, misti a un po' di immaginazione e somme che può tirare grazie ai loro precedenti incontro. "L'altra perché ha parlato con un po' troppa leggerezza al centro del villaggio." Riferendosi ora a Tachiko e al suo non nascondere momenti da psicopatica. "Quindi, ora mi dite quello che mi interessa veramente, ok? Voglio sapere cosa ambite. Cosa desiderate. Perché una Nara ha aggredito un civile in un vicolo e perché una ninja di Oto è venuta nella foglia. Voglio la parte macabra, quella dove tenete gli scheletri." Chiederebbe ora in maniera molto diretta alle due, ma ancora non le lascerebbe spazio per parlare. "Come ricompensa vi darò informazioni su chi vi abbia messo gli occhi a dosso. E ricordate, la fiducia verrà ricompensata." [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (2 kunai), Borsa porta oggetti (15 carte bomba, 1 tonico curativo speciale, 1 tonico recupero chakra speciale), polso sx (2 fuuda con tronchetto), capelli (Kunai con carta bomba)][Maschera da Anbu: Tobirama] [Vicino cascata] Per non essere una chiacchierona, l’albina sta parlando decisamente di più della Nara. La ragazza rimane ad ascoltarla, tutte domande valide, tutto logico, per lei. Annuisce lentamente andando a portare la mano al mento, con l’indice che va a tamburellare sul mento prima di scivolare sulle labbra, seguendone il contorno. < Ma Oto non è brutta e cattiva?> chiede infine come un pensiero lasciato volare nell’etere. Si volterebbe verso Hoshiko andando a sorridere delicatamente < Che belli i tuoi capelli! Li tingi per caso?> domanda proprio fuori luogo prima di girarsi verso tobirama. < Quindi non ci vuoi uccidere?> domanda poi andando a schioccare la lingua sul palato in segno di fastidio. Quando si sente interpellata ecco che guarderebbe la maschera in modo più serio e quando parla del ragazzo aggredito mostrerebbe finalmente il suo sorriso malato. Le labbra si incresperebbero mentre inizierebbe a ridere con un modo di fare altamente inquietante < hihihihihi> le spalle si muovono in quella risata < sai tante cose tu.> un attimo di respiro facendo un passo laterale allontanandosi così da Tobirama ed Hoshiko < peccato che le sai in modo sbagliato. Come quell’insulso omuncolo> parlando del ragazzo aggredito < io l’ho solo visto amoreggiare con una cagna, che nel frattempo ansimava come se fosse in calore> parole di disgusto, completamente diversa dalla Tachiko di prima < lo ha buttato a terra, le ho detto di ucciderlo…anzi, da brava cagna gliel’ho ordinato.> china la testa di lato, alzandosi con la schiena mentre la mano destra, come una sorta di tic, inizierebbe come a suonare il pianoforte sulla sua gamba < lei non l’ha fatto. Io non l’ho toccato quel ragazzo, quindi…sono innocente…hihi, si innocente, innocente ti ho detto! > ecco le sue compulsioni. La mano sinistra andrebbe ad una ciocca di capelli, arricciandola intorno all’indice < è così che è andata la cosa.> conclude prima di sorridere di nuovo < accuse infondate date da un verme, insulso, inutile maschio.> altro disgusto nelle sue parole prima di portarsi le mani dietro la schiena. < Volevo solo vedere il sangue, volevo solo osservarlo sgorgare da una persona e vederla morire lentamente, non è un crimine.> per il suo pensiero ora. Si porterebbe la mano destra vicino alle labbra mentre il viso sta diventando rosso. Ecco che si morderebbe l’unghia della mano destra, del pollice, come a volersela mangiare prima di ridacchiare di nuovo < adesso lo sai, e cosa farai, lo andrai a dire a qualcuno?> dice poi andando a ridacchiare di nuovo < sappi che se lo scopre Fu-chan…ti taglierò la gola, a morsi..> e sbatterebbe i denti tra di loro per fargli sentire il rumo di ossa che sbattono. [Chk on][30/30] [Equip: kunai e fuda][armor: guanti e parastinchi] Flemmatiche le cremisi che scivolano verso Tachiko, una bambola di porcellana le cui emozioni sono state estirpate affinchè nulla possa essere trapelato all'esterno, se non apatia, alla pari di un cielo grigio ed insipido che mai verrà oltrepassato da alcun raggio solare <No.> risposta secca per la domanda rivoltale sulla chioma albina, senza elargire ulteriori spiegazioni estetiche glissando quindi anche l'affermazione sul proprio Villaggio. Che concezione stupida che il mondo esterno ha di Oto, conoscono solo leggende metropolitane che, però, neanche s'avvicinano all'orrore racchiuso nelle sue mura <Tradito?> s'espande una risata sommessa coadiuviata al roteare delle orbite per aria prima di tornar a puntare la maschera. Non prosegue oltre, sostanzialmente lascia scorrere questo fiume di informazioni ammirando la velocità del corso d'acqua con il quale sfocia nell'immensità dell'importanza datagli all'interno della propria mente. Cioè nulla. <Se sei consapevole dell'uomo, degli uomini o della donna con il quale condivido il mio letto, sono sicurissima che una cazzata del genere non l'avresti neanche pensata> ucciderla avrebbe significato aizzare Raido Oboro la cui forza, da quanto compreso, è assai vicina a quella dell'Hokage, indi per cui, davvero avrebbe rischiato così tanto per motivazioni apparentemente ignote? Capo scostato per poter sondare l'ambiente circostante, annuisce soddisfatta prima di sollevare parzialmente le spalle con sufficenza <e di grazia, se il perimetro è circondato da carte esplosive, credi davvero che ad un tuo eventuale allontanamento io e la signorina Tachiko rimarremmo allegramente qui ad attendere la morte incombente? Chiedo per un'amico> Kimi era decisamente più inquietante di un ciarlatano le cui minacce risultano essere fin troppo bonarie. Prima di proseguire però, il cambiamento della femmina riesce a farle spalancare impercettibilmente le palpebre, i suoi tic nevrotici, l'inconsapevolezza di una malattia mentale da far raccapricciar le orecchie di chiunque si dichiari puritano. Non sono simili. Una nasconde la bramosia di sangue, l'altra invece è mossa da ambizioni fin troppo grandi per una semplice Genin. Sospira attraverso il tessuto, tace qualche istante di troppo per poter cercare di placare la curiosità a corroderle l'anima, discende sino l'inguine, tramutandosi in eccitazione. Le condizioni le piacciono tanto, specie se è di un gioco psicologico che si sta parlando. Cosa ha davvero da perdere in fondo? E' sempre verso l'Ade che la sua strada pare voler terminare <Sono venuta alla Foglia perchè non sono contro l'alleanza. Vuoi sapere davvero le mie intenzioni?> s'accende il rosso, fiamme ardenti di un'inferno imprigionato nella sola inesperienza <sterminare chi regna Oto pensando che nessuno possa scollare il loro culo da quel meraviglioso trono. Vederli inginocchiati dinanzi i miei piedi nel mentre pregano che sia salva la loro vita rendendoli non più di vermi da letame> si irrigidisce la muscolatura, preda dalla rabbia che ne colora i toni sino a tramutarli in ringhio feroce <vendicare ogni singolo ninja con le sofferenze atroci di una tortura che non li porterà mai alla morte poichè quella sarà per naturale vecchiaia. Regalare loro un'intera esistenza da animali prima che paghino le loro pene anche nell'aldila> il sonno eterno immediato sarebbe solo un regalo, sprecare invece il dono della nascita accusando dolore e disperazione che si ritroveranno anche nell'oltre mondo, quello si che potrà essere abbastanza soddisfacente per spegnere l'arroganza e la saccenza a contraddistinguere un'ammasso di capre ignoranti ed inutili all'ecosistema. Il respito è affannoso, tenta di calmarsi scuotendo il capo <ed adesso, tocca a te,Tobirama>[Chk On][4 Kunai] [4 Carte Bomba] [3 Fuuda] [2 Fumogeni] Non si intromette a quello scambio che hanno le due, in fondo è giusto lasciare spazio anche per conoscersi tra loro. E' Hoshiko ora che risponde più velocemente, per lo meno all'inizio. "Grazie per l'informazione. Non sapevo condividessi il letto con Raido." Puntualizza, è una correzione per la ragazza, non sapeva che i due potessero avere una relazione ed è una cosa importante... Imparare a non farsi scappare nulla. "Quindi ora so che uccidendoti mi verrà a cercare in preda ad una variazione sentimentale, cosa che lo renderebbe più vulnerabile. Tengo anche a sottolineare che si, il Jonin è decisamente uno dei migliori che io stesso abbia mai visto all'opera, ma il combattimento diretto non è l'unica opzione! Prendendo l'esempio da te appena fatto: è vero, se mi spostassi per far scoppiare le carte bomba voi avreste tutto il tempo per fare lo stesso, ma vi sono due cose che non hai tenuto in mente. Prima, non sapete la disposizione, quindi vi muovereste alla cieca, sperando nella fortuna. Secondo, una carta bomba ha una portata di cinque metri, con una progettazione adeguata si può tranquillamente disseminare il terreno. Io ho scelto il mio posto con largo anticipo, potrei dire la parolina magica e far scoppiare tutto senza obbligatoriamente muovermi. Magari l'esplosione terminerebbe proprio a un metro attorno a me. No?" E questa sarebbe la seconda lezione: programmare, progettare e con furbizia. Tutto è dettato da una regola matematica e, come fatto per il ponte Naruto, permette di lavorare in sicurezza. E' adesso che Tachiko prenderebbe parola, chiamando l'attenzione del giovane che, da dietro quella maschera, solleverebbe il sopracciglio sinistro. "Oh... Questo è un inizio. Un validissimo inizio." Risponderebbe a tutto quel riassunto. "Quindi eri una spettatrice, in fondo." Ancora annuirebbe con il capo, dando spazio a Hoshiko, nuovamente, che invitata dalla proposta ha deciso di dare una spiegazione artistica di quelli che sono i suoi sogni. "Stupendo." Accennerebbe ora ad una risata, annuendo appena con il capo. Ora, Mat, allungherebbe il piede destro in avanti, intento ad avanzare verso le due. "Allora ho buone notizie per entrambe. Avete passato il primo esame. Quindi meritate una spiegazione quantomeno generica. Avete attirato l'attenzione di una squadra, una task force, con compiti molto particolari, tanto particolari da darci modo di non sottostare a ordini di nessuno se non da una cerchia ristretta di persone, tanto ristretta da essere composta solamente da due persone. Non saprete da chi fino ai successivi step." Ora lo sguardo salterebbe, nuovamente, sulla albina "Perché non possiamo permetterci di far trapelare informazioni importanti." Tornando poi a rivolgersi ad entrambe. "Avrete modo di far scorrere il sangue, ma solo dei soggetti richiesti. Vi verrà insegnato a non farvi sgamare nei vicoletti con le cagne e come raccogliere informazioni da una semplice chiacchierata. Tendere imboscate che vi facciano sembrare intoccabili e giocare con la psicologia altrui." Un bel percorso formativo in somma. "Quindi, ho la vostra attenzione?"[Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (2 kunai), Borsa porta oggetti (15 carte bomba, 1 tonico curativo speciale, 1 tonico recupero chakra speciale), polso sx (2 fuuda con tronchetto), capelli (Kunai con carta bomba)][Maschera da Anbu: Tobirama] [Pressi cascata] Si gira verso la ragazza andando a ridacchiare leggermente. Gli occhi rossi fisserebbero l’albina prima di fare un respiro profondo <Peccato.> direbbe infine andando a muoversi lentamente con la testa < mi sono mossa sperando di beccare qualcuna di quelle carte bomba, sai che bei fuochi d’artificio?> concluderebbe la folle prima di ridere di nuovo < a quanto pare era destino che rimanessimo in vita.> si stringe nelle spalle prima di ascoltare le parole della ragazza, quella sorta di spiegazione dei suoi sogni …non parla ma il sorriso diventa sempre più malato, con quello sguardo che si alza sempre nell’osservarla < stai cominciando a piacermi Ho-chan.> direbbe solamente verso di lei prima di andare a grattarsi la punta del naso. Tobirama parla, e lei ascolta prima di fare un piccolo sorriso < chi non lo è?> direbbe solamente prima di fare un passo in avanti muovendo la mano destra fluidamente prima di indicarlo < Non siamo noi a guardare qualcuno da prendere come esempio, o vedere i fallimenti di un allievo per spiegare lo sbaglio?> un passettino in avanti prima di ridacchiare < guardare la propria partner a letto per godere del suo sguardo eccitato?> e si sofferma mentre si morderebbe le dita della mano destra< ognuno di noi è lo spettatore…puoi solo scegliere di quale scena godere…> e si sofferma con quella frase in un soffio prima di sentire quella proposta. Si umetta le labbra andando a fare qualche passo indietro prima di annuire< diciamo che sono curiosa> direbbe solamente la ragazza, pronta nel caso ad usare le proprie tecniche per bloccare quell’uomo e fare tutto quello che vorrebbe fare, nella sua testolina malata.[Chk on][30/30][equip e armor su richiesta] Ogni parola. Ogni sillaba. Ogni onda sonora provocata dalla sola esalazione d'aria proveniente dalla bocca di Mattyse, le suscita una rabbia controllata dalla sola mandibola contratta. Talmente forte da far scricchiolare le corone dei denti neanche stesse masticando pezzi di vetro pronti a conficcarsi nel palato. Raido è una debolezza. I rapporti sentimentali sono leve pericolose con il quale ricattare un'umano e spingerlo oltre ogni limite. Non può permettere che questo possa far perdere di vista un'obbiettivo alla pari dell'ossigeno ad animare ogni creatura vivente, far perdere l'ultimo barlume di ragione a contraddistinguerli dalle bestie. Tace, non proferisce alcuna risposta, ma se solo l'altro fosse più attento, noterebbe come quelle cremisi dello stesso colore del sangue stiano ribollendo a tal punto da desiderar ardentemente di divorar ogni lineamento della sua maschera, spezzando l'apatia precedentemente dimostrata. <Rimane una tua supposizione> asserisce infine, proseguendo con il discorso successivo che prevede il passaggio di uno dei molteplici step al quale, però, non ne riesce a trovare un senso. E' giunta a Konoha proprio per riuscire a ricevere fiducia, questa Task Force di cui parla non sembra risuonarle molto legale, bensi, una catena stretta al collo con delle conseguenze che probabilmente non gioverebbero alle priorità elargite precedentemente <oh, due persone...quindi questi moschettieri che cosa sono esattamente scusa?> seccata, ma interessata allo stesso tempo di poter accrescere l'esperienza in certi ambiti che normalmente sarebbero per lo più inaccessibili. Scivola l'attenzione verso Tachiko, ne osserva le movenze, i discorsi elargiti, ingloba ogni singolo dettaglio divertita in parte dal sadismo c'attorna la sua figura. Ognuno ha i suoi punti di vista, basta che non vada ad intralciare la libertà degli altri. Riprende quindi verso l'uomo <sostanzialmente dei sicari..> non c'è termine migliore per descrivere qualcuno assoldato per puntar ad un'obbiettivo preciso. Sospira, tenta di riacquisire la quiete nel mentre scioglie l'intreccio e infodera il Kunai nella cintola. <Solo se mi farai capire che cosa ci guadagno io> e non sarà un po di assassinio a smuoverla. #Chissenefrega. <Voglio Oto in fiamme con dinanzi al portone tre picche dove le teste di Kimi, Kioshi e Sango troveranno ristoro eterno> La giovane Tachiko appare entusiasta, per lo meno è quello che Mat pare comprendere dalla sua reazione. La maschera, insieme a tutto il volto, verrebbe appena sollevato nel gesto di alzare il mento, classico movimento che viene eseguito da chi è desideroso di mostrarsi sicuro di se. "E' uno spettatore chi decide di guardare. A capodanno la gente guarda i fuochi d'artificio. Io li accendo." E' un parere, quello, nei confronti di quello che potrebbe essere un discorso filosofico con la giovane Nara, mentre lo sguardo si rivolge verso Hoshiko. "No." Risponde secco a quella sua approssimazione. "Non siamo sicari. Non veniamo pagati per far sparire gente. Il lavoro è sporcarci così che il resto del mondo resti pulito." Ecco una spiegazione molto generale. Poi quel nome, Kimi. Momento di sconforto, che lo colpisce in piena tempia e lo obbliga ad abbassare lo sguardo. "Non sei l'unica che vuole Oto in fiamme. E se saremo noi a darle le fiamme, nessuna nazione punterà il dito verso le altre. Noi ci sporchiamo e la pace prolifera e si propaga." Un esempio pratico. "Vi do una rapida dimostrazione di come si basa la gerarchia nella squadra? Che ne dite? Giusto per rendervi bene l'idea." Ora sarebbe lui a esporsi, mantenendo fede agli accordi: fiducia per fiducia. "All'interno della squadra vi sono due livelli, semplici e basilari. Il capo..." E lì piegherebbe il gomito destro verso l'esterno, indicandosi con la mano destra, palmo rivolto verso l'alto e mano a coppetta. "...E i fiduciari." E il braccio ora si allungherebbe per indicare le due ragazze, distendendosi di fronte. "Perché Fiduciari? Perché se per un qualche motivo il sottoscritto fosse compromesso, non avrebbe modo di dar ordini alla squadra. Di conseguenza, devo aver completa fiducia che i membri siano in grado di continuare la missione anche senza di me. Sembra una cosa stupida, tipo lasciare in dietro un compagno, ma solo perché non avete una visione precisa del quadro." Ammette che la spiegazione è molto confusionaria, ma è a causa delle circostanze. "Per avere una visione precisa dovreste seguirmi. Qualche richiesta, qualche chiacchierata e col tempo potrete valutare se approfondire o meno la cosa. Un ingresso graduale, così che entrambe possiate comprendere se la cosa faccia al caso vostro." Continuerebbe lui, proponendo quella versione di prova, anche in previsione dei 'test' futuri. "Posso garantire che, salvo cappellate apocalittiche, verrà garantito il vostro anonimato. Quindi se, per esempio, si ammazzasse un kage, non sapranno che sono stati Hoshiko e Tachiko, ma sapranno di... Caina e Abele" Ipotizzando due soprannomi lampo. "Permettendovi di vivere senza degli anbu perennemente attaccati al culo." Lo sguardo ricadrebbe ora su Tachiko, che pare essere quella più propensa ad accettare, voltandosi poi in direzione di Hoshiko. "Però dovete decidere in fretta. Avrei una prima 'missione' per voi, semplice e sicura, ma prima devo sapere se ci state o no."[Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (2 kunai), Borsa porta oggetti (15 carte bomba, 1 tonico curativo speciale, 1 tonico recupero chakra speciale), polso sx (2 fuuda con tronchetto), capelli (Kunai con carta bomba)][Maschera da Anbu: Tobirama] [Pressi cascata] Sorride alla parola sicari di Hoshiko, sorriso che svanisce subito a quel no secco di Mattyse. Un cenno di diniego con la testa prima di pensare, di riflettere, prima di prendere una decisione frettolosa. Si morde il labbro inferiore prima di guardarlo in quella sua spiegazione prima di chinare la testa di lato < Quindi possiamo uccidere il nostro obbiettivo in qualsiasi modo?> insomma l’importante è ucciderlo giusto? Si umetta le labbra prima di sorridere < non mi importa.> inizia subito prima di portarsi le mani alle guance sentendo tutto quel calore crescere < non importa se ci sporchiamo e non mi importa di rendere il mondo un posto migliore.> si morde il labbro inferiore talmente forte da ferirselo. Il sapore metallico che riempie la sua bocca è un qualcosa di paradisiaco per lei. < l’importante è che mi sporco io..> insomma, metafora per metafora < il resto…non ha senso!> concluderebbe guardando la figura di Hoshiko prima di sorriderle < …sei troppo frettolosa..> un sussurro il suo prima di piegarsi in avanti con il busto mostrando alcune delle sue curve sotto il kimono < devi gustartelo il momento prima di metterli su una picca, devono vedere ogni orrore e poi dopo li uccidi, quando ti imploreranno loro. > direbbe solamente prima di ridacchiare in modo fanatico e tornare eretta con la schiena<dobbiamo mettere anche noi delle maschere?> chiede infine verso Tobirama tutta allegra prima di socchiudere gli occhi < e dobbiamo trovarci un soprannome?> conclude prima di fare un altro respiro profondo. Si umetta le labbra sporche di sangue prima di sorridere < che missione?> chiede subito la ragazza. E’ sempre stata attenta a non fare niente che potesse incastrarla, ora le stanno dicendo che può farlo in modo “legittimo”? La Nara non aspettava altro. Permane in silenzio osservando anche la ragazza di Oto e sussurrerebbe < ti insegno io a godere dei piccoli momenti> ovviamente si sa di cosa sta parlando la ragazza, ma quella malizia nella voce roca da eccitazione, lo sguardo umido e le guance rosse potrebbero far intuire molte cose oltre all’originale. [Chk on][30/30][equip e armor su richiesta] Portatori di pace o angeli della morte. E se non esistesse un divisorio? Due facce della stessa medaglia che sembrano non voler intaccare in alcun modo l'alleanza, per questo motivo la curiosità continua a divampare nello stomaco nonostante il naso riesca a captare odore di bruciato. S'assottigliano le palpebre nel mentre viene elargita molto frettolosamente la spiegazione sulla gerarchia, leggero il sorriso che inizia a nascere sulle labbra coperte, cosi pallido da far sollevare malapena gli angoli della bocca e lasciar strusciare l'epidermide sul tessuto nero <Inutile fermare una freccia> dopo averla scoccata, deve raggiungere il bersaglio nonostante le intemperie. Gli ostacoli. Nonostante il guerriero, ormai alle spalle, giace al suolo privo di vita. <sono pienamente d'accordo> solleva le spalle con sufficenza, un capo addestra i propri uomini affinchè un giorno possano continuar a marciare anche dopo la sua morte <il corpo di un serpente, nonostante la testa mozzata, continua a muoversi sino all'esaurimento d'energia> dato che entrambi continuano a far metafore...Nuovamente l'attenzione viene indirizzata su Tachiko, le cresimi scivolano lentamente su ogni centimetro del suo corpo, ne studia per quanto possibile ogni dettaglio seppur alcune gocce d'acqua inizino ad impattare contro le gote, come lacrime tacite di chi adesso, probabilmente, sta per vendere l'anima al diavolo. < Simile trattamento è riservato ad ostipi d'onore ben più succulenti di tre zingari> sancisce scioccando la lingua contro il palato. Ed adesso che un fulmine squarcia il cielo nero per illuminare in un solo istante il trio riunito alle cascate. La domanda è stata fatta, la risposta deve essere donata immediatamente senza neanche aver la possibilità di rifletterci su. Allora, Hoshiko, ti unirai all'armata dei Bastardi senza gloria ascendendo lentamente tra le fiamme infernali? <Quale missione> un si netto, limpido e cristallino. L'ambiguità della femmina però la mette in imbarazzo, per questo volte il viso altrove, lasciando ricader attorno ad esso qualche ciocca del crine argenteo Una raffica senza fine di risposte positive, pare essere la giornata fortunata di Mat! Il bianco quindi farebbe ora un sospiro di sollievo, si toglierebbe la maschera molto volentieri, ma è presto per farlo. Deve ancora apparire come il capo un pochetto bastardo intenzionato ad insegnare a quelle due come fare casino senza farsi beccare. Poco per volta. "Potete uccidere il bersaglio come volete se c'è da ucciderlo. Potete torturare per le informazioni e potete distruggere se è necessario. Ma ovviamente, non a casaccio." Ci sono dei paletti, soprattutto in questo periodo, con Oto. "Ci sei quasi, Hoshiko. Se mi arrestassero con delle accuse, senza delle prove, taglierebbero la testa ad un serpente che pian piano smetterebbe di muoversi. E io per primo sarei condannato. Invece avrete la mia fiducia. Mi arresteranno senza aver delle prove e il vostro continuare le missioni, come se la mia mancanza non gravasse, sarà addirittura la chiave che aprirà la mia cella e mi farà uscire. Un'idra, a cui tagli una testa, ma a colpirti ne rimangono sempre altre, fin quando la prima no torna con una sorella." Niente metafore, un vero e proprio paragone adesso. "La figura del leader serve solo in situazioni di estrema necessità." Ora poserebbe lo sguardo verso la Nara, annuendo alle sue domande. "Un nome a vostra scelta, che non userete mai se non con la vostra maschera. Maschera che copra tutto il volto. Non proferite parola a nessuno di questo incontro. Ne Raido, Ne la Judai." gli occhi ambrati salterebbero su l'una e sull'altra. "Se continuerete la strada nel task force, capirete tutto. Fiducia chiama fiducia. Ora sono io che ve la sto dando." E adesso prenderebbe a camminare, dirigendosi verso una posizione non precisa. "Procuratevi una maschera senza comprarla in un negozio di Konoha. Cercate al Tanzaku." E poi, superate le due di circa dieci metri, si volterebbe repentino, utilizzando il piede sinistro come perno. "E Tachiko, fai da sola, o fatti aiutare dalla tua nuova compagna. Vorrei quella cagna di cui mi hai parlato. Viva. Se me la porti con un guinzaglio al collo ti regalerò una bambola." Potrebbe essere una battuta... o forse no? Quindi, il bianco ora attenderebbe i nuovi nomi delle fanciulle prima di voltarsi e andarsene. "Ho fiducia in voi ragazze. Non traditemi." [END] [Pressi cascata] Annuisce lentamente andando a sorridere. <Si ti prego…> quando sente la parola torturare se necessario. Si umetta le labbra, comincia a tornare rossa in viso anche se la pioggia inizia a scendere ed i fulmini illuminano il loco. Ascolta le parole di Hoshiko e farebbe un bel sospiro prima di fare un cenno con il capo < ci provassero.> direbbe a proposito di staccare la testa al serpente. Si morde il labbro inferiore prima di chinare la testa di lato. La ragazza inarcherebbe un sopracciglio < come non posso dirlo a Furaya?> direbbe palesemente innervosita dalla cosa. Gonfierebbe le guance prima di guardare da un’altra parte < non posso non dirglielo…> un cenno di diniego con la testa prima di sbuffare andando ad osservare la figura di Mattyse allontanarsi < rubarla?> cominciamo con le cose illegali, bene < …va bene!> niente, ha cambiato di nuovo umore la ragazza. Sorriderebbe ad entrambe come se non fosse niente di che prima di sentire la sua richiesta < prima di portartela al guinzaglio, mi ci posso divertire un po’?> direbbe solamente mostrando un sorriso velenoso, uno di quelli pericolosi. Ecco che annuirebbe prima di guardare Hoshiko < la mia maschera si chiamerà Kachigāru…> eccolo il suo nome da task force. Quando sente la bambola ecco che si girerebbe verso di lui < si! Ti prego regalamela!> a prescindere che sia una battuta o meno, Tachiko è convinto che gliela regalerà. Lo osserverebbe andarsene prima di voltarsi con gli occhi rosso sangue verso Hoshiko < Oh cara, ma sei completamente bagnata…> lei no eh, ma non ci fa caso < vieni da me che ti asciugo con un panno, altrimenti ti prenderai un malanno! > apprensiva come una sorella maggiore, come se non fosse successo niente, come se la conoscesse da anni. Cercherebbe quindi di prenderla sottobraccio per trascinarla verso il quartiere Nara, verso la sua stanza, per darle dei vestiti asciutti e magari un pasto caldo. Altrimenti, beh, sarebbe tornata da sola, con la voglia di parlare ma con una promessa riguardante una bambola da mantenere.[End] Una vera e propria squadra quindi, basata sulla reciproca fiducia. Interessante. Permane ora in silenzio limitandosi dunque ad ascoltare senza battere neanche ciglio, ma quella pioggia diviene prorompente e fastidiosa, specia per le vesti macchiate, la chioma argentea che perde la morbidezza apicciando le ciocche tra di loro. Che enorme seccatura. Ancora il nome di Raido viene proferito, rotea le orbite tornando ad incrociare le braccia contro il petto, una bambina offesa che mette il broncio <ohhh e va bene> strana è la sensazione che questo tizio le dona, non più una minaccia, ma un nuovo anarchico che simpaticamente vuol tirar su guerrieri che s'aggirano nell'ombra. Questi sono i ninja. Non vogliono fama e riconoscimenti, ma vivere nell'oscurità lasciando che nel cuore dei nemici s'arrampichi il terrore d'addormentarsi nella loro camera da letto. Deve scegliere un nome per la maschera, pare non rifletterci molto su specie quando, rotando il capo verso Tachiko che la informa del proprio, annuisce con flemma prima di dichiarare il suo con decisione <Lilith. La mia si chiamerà Lilith> la prima vera donna nel Pianeta terra, che si ribellò al volere supremo poichè non giusto, colei che combattè per gli ideali di libertà seppur il Demonio abbia corroso il cuore facendola divenir Regina degli inferi e Dea della Luna. Pregno di significato, la nascita della doppia personalità che potrebbe un giorno portarla alla follia. Annuisce infine a Mattys, seguendolo appena andar via prima d'accorgersi dell'avvicinamento femmineo sei suoi riguardi <Ma cos..> spalanca le palpebre trovandosi sotto il suo braccio. Divampano le gote, imbarazzata, ed adesso come fugge da questa pazza? [END]