Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

C'è ancora speranza

Free

0
0
con Furaya, Raido, Hoshiko

15:53 Raido:
  [Pressi mura] Ha fatto pervenire una missiva alla Nara, non ha scritto, solo cose veloci ed essenziali. Le ha chiesto di presentarsi dinanzi alle mura del villaggio per parlare di un qualcosa, senza specificare cosa. Non ha avuto fisicamente il tempo per poterlo fare, viaggiando tutta la notte e tutta la mattina, è giunto da poco davanti alle mura di Konoha con Hoshiko sulle spalle e non serve dire il modo in cui è arrivato. Stanco, letteralmente a pezzi...ora comprende cosa ha patito Saisashi quel giorno...povero ragazzo, può quasi sentirsi in colpa ma siccome parliamo del Jonin, la colpa non sa neanche cosa sia in questi casi. Ansima e respira pesantemente con le occhiate a gonfiare gli occhi mentre le mani si tengono sui fianchi, il busto chinato in avanti inghiottendo grumi interi di saliva, cercando di respirare, di trovare un equilibrio. Le gambe tremano appena, non si è fermato un singolo momento, ne per riposare ne per riprendere fiato e si vede, tanto che non riesce quasi a parlare <Sono...> parole dette con una lentezza disarmante, non da lui <...sfinito> sospira infine alla Doku ricercandola con lo sguardo, nella speranza che sia scesa dalla di lui schiena. E' talmente stanco che neanche se ne accorge ma per fortuna quella sensazione di nervoso e fastidio è passata con il sorgere del sole ma senza rendersene minimamente conto. Bocca aperta, labbra secche. Sono arrivati e guarda le guardie a guardia delle mura, intente a svolgere il loro ruolo come è giusto che sia. Non cerca di entrare nel villaggio ma attende l'arrivo della Kage ed è anche meglio così, non riuscirebbe a fare un altro singolo passo, figuriamoci arrivare direttamente alla magione anche se...quelle poltrone potrebbero aiutarlo. Deglutisce alzando lo sguardo, ricercando Furaya a sua volta, non la vede da quel giorno alla locanda, chissà cosa è successo in quei giorni di tranquillità. Il Jonin indosso porta un chimono totalmente bianco con uno spacco a V sul petto mostrandone, difatti, parte del fisico. Maniche lunghe e larghe a coprire le braccia ed un paio di pantaloni bianchi larghi a coprire interamente le gambe. Alla vita è posta una cinta bianca e spessa che rigira 3 volte intorno al busto del Jonin per tenere saldo e legato il chimono e è proprio in questa che viene incastonato il fodero con all'interno la Bishamonten, la sua nuova compagna di viaggio e amica fidata. Infine abbiamo un paio di sandali ai piedi, di legno (quelli di Jiraya in pratica), abbastanza comodi per una visita informale. Questa non lo è ma non ha avuto letteralmente il tempo di andare a cambiarsi o fare altro. L'imprevedibilità di Hoshiko lo ha travolto all'improvviso e alla fine eccolo qua, a Konoha, per l'ennesima volta. Piega ancor di più il busto poggiando i palmi sulle ginocchia mentre la bianca chioma ricade in avanti coprendogli interamente il viso, tanto lunghi da toccare quasi per terra se non fosse alto come una piccola montagna. [Chk On]

16:18 Hoshiko:
 Non credeva che avrebbe davvero avuto la possibilità d'evitarsi la fatica di correre senza sosta verso Konoha, eppure, Raido sembra non averla abbandonata un solo istante, trattenendola sulle spalle sino alle porte del Villaggio dinanzi a loro. Le gambe sono leggermente indolensite, tuttavia, non osa lamentarsi dinanzi all'altro che, invece, pare letteramente sfinito. Cremisi a ripercorrere il suo corpo, è per caso dispiacere quello sbocciato nel suo animo? Ma viene spezzato da un leggero sorriso divertito per ammirare finalmente un colosso, massacrato per un'idea propria balzata in mente ed attuata nell'immediato. Cerca di posizionarsi difronte a Lui nell'esatto momento in cui, l'uomo, s'accovaccia sorreggendosi soltanto sulle ginocchia affinchè il capo non sbatti al suolo <lo comprendo...> sussura con tonalità vagamente morbide, diversa dalla freddezza dimostrata da quando si sono incontrati la prima volta. Allunga le mani guantate per tentar di raccogliere la lunga chioma albina avversa, con delicatezza vuole acconciarla in un'alta coda che lascia libere però alcune ciocche <incontrare l'Hokage in queste condizioni non è appropiato> ironica nel tono, un voler alleggerire l'arrivo di un viaggio, altrimenti, massacrante. Minuta la statura, non più di centocinquanta centimetri, ciò che spicca sono sicuramente i capelli, una cascata argentea e setosa terminante le fosse di venere. Epidermide chiara, accentuata la colorazione degli occhi esaltati da un leggero trucco a valorizzarne la forma. Curve accattivanti, ma saranno i fianchi ad essere più sviluppati del seno, coperti da abiti scolareschi: una gonna con i volant verde lunga sino metà coscia, camicetta castigata fin sotto la gola dove, un nastro infiocchettato, ricade morvido sul petto, parigine nere tuffate in stivaletti semplici ed una cinghia in cuoio che la aiuta a trasportare le classiche armi. Kunai, Fuuda, carte bomba e fumogeni. Le mani sono guantate, eccetto l'unghia dell'indice, appuntita e nera dove, attorno alla falange, vi è attorcigliato un anello d'oro a forma di serpe. Ricordiamoci del bavagioa coprirlei connotati finoa raggiungere le clavicole. <E quindi questa è la famosa Konoha...> si, hai compreso bene, evita i ringraziamenti da brava bimba viziata, quel gesto affettuoso tanto basta per lei, orgogliosa com'è. Ruota l'intero corpo per poter rilanciare l'attenzione sulle guardie ed ogni dettaglio da lei percepibile <scusaaateeee> urlerebbe sventolando la mancina per richiamarne almeno uno <è vero che siete specializzati in ramen?!> giustamente, la prima domanda che le balza nei pensieri non è certamente comprendere come convincere Furaya, bensì, percepire l'indole dei suoi abitanti e se effettivamente sono così socievoli quanto dicono. <Dai Rai...> si blocca schioccando la lingua contro il palato <Oboro...vuoi te sia io a portarti in braccio adesso?> se la ride sotto i baffi. Ma è tempo di attivar l'energia per ogni evvenienza. Oto insegna a non farsi mai cogliere impreparati.Vien ricercata la concentrazione, essa aumenta fin quando inizia a visualizzare ed immaginare due sfere di energia, pura essenza risiedente in ogni creatura che attende solo d'esser risvegliata. Come lo Yin e lo Yang, esse viaggiano in due linee parallele, certo, ma affiancate per viaggiare verso la stessa direzione fin quando verranno mescolate in un'unico agglomerato proprio al centro del petto dove, le mani guantante, andranno simular il simbolo della capra. Eleganti le dita, si aprono gli tsubo che vengono irrorati dal Chakra come un fiume in piena, dovrebbero divenir più sviluppati i sensi, fortificate le fibre muscolari, affinato l'udito e la vista. <Dici che arriverà all'appuntamento?> [Chk On][4 Kunai] [4 Carte Bomba] [3 Fuuda] [2 Fumogeni]

16:23 Furaya:
 Un lungo pantalone nero, aderente alle forme della fanciulla, ne copre le inferior leve. E' sorretto da un cinturone in cuoio con fibbia argentata, avente sul fianco mancino dei ganci per i foderi delle rispettive katana. Non si separa da nessuna delle due, fedeli compagne di battaglia nel corso di tutta la sua esistenza come Ninja. A coprire l'addome, una camicia bianca con il colletto ben piegato, poggiato sui lati e lasciando visibile parte del collo e il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha. Al di sopra, vi è un maglione nero che ne fascia l'addome permettendole di stare anche al caldo, per via delle temperature prettamente invernali che stanno raggiungendo anche Konoha. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri rinforzati metallicamente tramite degli schinieri. Sotto le maniche della camicia, sono stati posizionati anche dei vambracci per qualunque evenienza. Infine, come ultimo vestiario visibile e da mesi poggiato sulle sue spalle, l'haori bianco da Hokage con la dicitura recante il suo ruolo di Decimo sulla schiena in rosso capeggia fiero. Il coprifronte della Foglia è ben legato tra i capelli rosei della fanciulla, lunghi sino a metà della schiena in piccoli boccoli curati e profumati. Con sé, ha portato soltanto qualche tonico coagulante e di recupero chakra, nessun'altra arma od oggetto essenziale oltre alle proprie spade e al Ninjutsu che sa utilizzare alla perfezione. E' chiaramente sparito il pancione, Raido potrà notarlo piuttosto facilmente. Storce appena le labbra ed attende fuori dal portone, braccia incrociate e sguardo severo. Fenrir è in piedi alla sua sinistra, annusando l'aria circostante e aspettando l'arrivo di Raido, il quale l'ha appunto avvisata di farsi trovare lì. Le guardie sono disposte ai loro posti, senza fiatare per via della sfuriata avuta dalla Nara di recente ai danni proprio di questi ultimi. Hanno cercato di farle del male fisico soltanto perché avevano bevuto sul posto di lavoro. Li ha semplicemente sostituiti con un paio di Anbu, aumentando appunto le difese del Villaggio. E' ancora innervosita da questo atteggiamento, per non parlare di tutti gli altri ai quali deve sempre fare fronte da sola. La bambina, in questo momento, è stata lasciata a Jushan-san e alla balia, anche perché il primo deve occuparsi d'alcune scartoffie al suo posto dal momento che si trova nei pressi del portone. "Sei nervosa, Judai" professa il bestione alto quattro metri che sbuffa brina davanti a sé. <Sono stanca, Fenrir> Professa al suo indirizzo, senza distogliere lo sguardo dall'ingresso e dalle due figure in avvicinamento. Una la riconosce, l'altra affatto. <Senshi non mi ha fatto chiudere occhio.> Senza Saisashi, risulta difficile occuparsi di un bambino quando hai anche un ruolo importante come quello di capo del villaggio. Infila la mano sotto l'haori, portandola ad altezza del gluteo dove pende una tasca porta oggetti, dalla quale tira fuori una borraccia d'acqua. Non appena Raido è a portata d'occhio e di lancio, non farebbe altro che lanciargliela direttamente contro con moto semicircolare, cosicché gli ricada direttamente sul petto o tra le mani, qualora sia abbastanza scattante da intercettarla. Non adopera molta forza. <Chi è la tua amica, Oboro?> Professa, restando frontale all'ingresso con un mezzo broncio incastonato sul volto pallido. [ CHAKRA ON + Fenrir ]

17:03 Raido:
  [Pressi mura] Ansimante come non mai si ritrova mezzo morto e abbastanza dolorante con le gambe, la corsa lo ha provato. Non ha energie piene, non ne ha proprio a questo punto. In tutto ciò la Doku cammina e scende, si muove dinanzi a lui avvicinandosi. Non la guarda chissà quanto, non ha manco la forza di vivere in tal momento e si lascia fare tutto quanto. Sorride appena alle di lei parole, un sorriso con un accenno di divertimento che svanisce subito dopo quando sente i propri capelli venire presi ed aggiustati in una coda di cavallo. Umetta le labbra smuovendo la lingua su di esse per inumidirle appena un po'. Alza lo sguardo portandolo verso di lei <Non appropriato? La prossima volta corri tu, poi vediamo> non può trattenersi nel parlare. Alla fine la pazienza è quella che è seppur il divertimento permanga in lui. Per quanto il nervoso lo abbia preso quella notte, adesso la sensazione di relax sta tornando a visitarlo, rendendolo più tranquillo e meno incline ad esasperazioni di qualsiasi genere. Non ha armi con se, non ne ha bisogno per un incontro del genere, per tal motivo non è morto a terra, si mantiene leggero, anche se quella katana pesa più di lui a momenti <Grazie per il passaggio Raido, sei stato gentile> in tutta risposta alle osservazioni su Konoha <Oh ma figurati Hoshiko, l'ho fatto con piacere> lui dice, lui fa, lui se la canta e lui se la suona continuamente. Oramai è in quella modalità, deve infastidirla per quanto possibile ma a niente servono le sue parole. Un bel facepalm giunge tramite la mano destra la quale va a colpire il viso strofinandolo fino al mento. Sospira pesantemente, non crede alle proprie orecchie, ha davvero detto una cosa simile? Volge lo sguardo altrove osservando la vegetazione che li circonda, il verde caratteristico di quella parte del mondo ninja e poi lo sente. Il proprio nome sta per essere pronunciato, manca poco ma niente, finisce con il cognome andando a distruggergli le speranze <Ti picchio> diretto, senza girarci minimamente intorno, la picchia solo per quella battutina inappropriata ma allo stesso tempo si ritrova a sorridere. Non risponde alla genin in quanto Furaya è li, in compagnia del suo lupo gigante il quale viene ammirato dal Jonin. Alza lo sguardo per osservarne le fattezze ed un cenno del capo viene fatto in direzione di Fenrir, in fondo è una creatura comunque maestosa che non ha eguali. Alza il braccio destro, la mano ben aperta afferra la borraccia lanciatagli con decisione e in pochi secondi la porta alla bocca iniziando a bere, senza finirla ma ne beve una cospicua quantità <Grazie> andrebbe a dire alla fine ma bando alle ciance. Non hanno tempo da perdere e fino ad ora ne hanno perso moltissimo. Guarda Furaya e prima di dire qualcosa le sorride <E' nata, congratulazioni> altro cenno del capo con quel sorriso più morbido e cordiale, felicitazioni per quella nascita attesa <Lei è Hoshiko Hotaka, una genin di Oto e ha qualcosa da dirti> non nasconde questo dettaglio, anzi, è la prima cosa che palesa tanto è la fiduca che ripone in Furaya. [Chk On]

17:29 Hoshiko:
 Ascolta il monologo che sarebbe dovuto essere il dialogo mancato tra entrambi, rotea le orbite per aria sino a distogliere l'attenzione dal portone per poter lanciar un'occhiata in tralice verso Raido, adesso, alle sue spalle <Non credevo ti servissero i ringraziamenti espliciti per comprenderli> acidella, ma con quel pizzico di ironia che ormai colora perennemente le tonalità vocali. Come se avesse riacquisito la giovinezza che il suo Villaggio le stava, lentamente, spegnendo, trascinandola in un buco nero ed oscuro dal quale mai più sarebbe riuscita a risorgere. Stringe le palpebre per qualche istante, permane il sorriso nonostante però non sia visibile a terzi per via del bavaglio, ma prima che possa replicare all'affermazione, vien colta di sorpresa dalla borraccia proveniente dalle sua spalle. Essa le smuove la chioma albina, quanto basta per costringerla a voltar con flemma il cranio in direzione di Furaya e la bestia che le fa da scorta. Taciturna diviene all'improvviso, vittima forse dell'educazione impartita dentro delle mura nel quale l'orrore e l'angoscia fanno da padroni <Lieta di conoscerla> espone tentando di fronteggiarla senza indietreggiare, ma anche senza avanzare. Una posizione che la farebbe sembrar una bambolina inchiodata al suolo, di solito non è permesso far passi azzardati, la sua Capo Clan per un personale errore di valutazione quasi non la lasciava morire avvelenata. Contrae la mascella, impeto di nervosismo palpabile nonostante gli effetti inconsapevoli della Luna rossa, per ora, non stiano assortendo alcun effetto particolare. Il Lupo potrebbe aggredirla? Non scorre buon sangue verso chi, nell'alleanza, non ha posto. Segue la presentazione elargita dall'Oboro, deglutisce susseguendo il tutto con un cenno del mento <si...sono una Genin di Oto> ribadisce senza vergogna, senza paura <sono qui con le migliori intenzioni, se non doveste fidarvi di me, rinchiudetemi pure in prigione, ma prima le chiedo per favore di ascoltarmi> sospira profondamente, emozioni già provate, di non essere all'altezza, di non essere capita pagandone amare conseguenze. Si sollevano le mani per poter raggiungere il tessuto scuro che nasconde i connotati, li svela con fatica, lasciando svettare la cicatrice a deturpar un viso fine, fresco, dall'espressione malinconica. Si evince che non abbia un passato roseo, ma l'apparenza non è tutto, giusto? <chiedo umilmente aiuto all'alleanza per poter salvare il mio popolo> non prosegue. Il motivo? Lo scoprirete dopo.

17:51 Furaya:
 Le iridi chiare come il cielo sereno glissano alla volta di Raido, in primis. L'attenzione però non scema affatto da Hoshiko, prestandole l'udito e la coda dell'occhio. Fenrir, dal canto proprio, si limita ad annusare e a tenere conto delle presenze altrui. Non si sposta ancora dalla sua attuale posizione e sbuffa alla volta dell'Oboro e al suo saluto. <Prematura, ma sta bene.> Per forza che è nata prematura, non hai mai rispettato neppure per un istante il riposo che il medico che ti aveva consigliato. Infatti, è frequentemente visitata dai medici onde evitare che possano esserci delle complicanze maggiori. E' cipiglio quello che sul viso della Nara prende posto di lì a breve, uno schioccar della lingua contro gli incisivi alle parole di Raido. <Tsk.> La mandritta raggiunge immantinente l'elsa della katana al suo fianco, la prima delle due, la più vicina. Serra forte la presa su di essa, facendo strisciare la pianta del piede manco sul terreno ed in avanti. L'equilibrio statico verrebbe mantenuto grazie alla specular opposta appena flessa indietro, molleggiando su di esse. Il busto s'arcua leggermente in avanti, con il braccio sinistro sollevato a mezza altezza per eventuale protezione del fianco qualora debba partire all'attacco. Si pone soltanto in posizione, ma non scatta né fa altro. E' pronta all'evenienza. Le palpebre s'assottigliano, l'espressione muta in cagnesco ed arriccia il naso. <Hai cinque minuti, Hoshiko Hotaka> Pronuncia alla di lei volta, sostenuto e profondo il tono. <e un'unica chance per convincermi che non sia meglio ucciderti davanti al portone.> Seria, minacciosa, senza dubbio, ma non esagera. Si limita a tenerla sott'occhio, pronta ad intervenire in qualunque momento. Con un singolo cenno del mento, l'attenzione viene rivolta all'Oboro di rimando. <Perquisiscila. Qualunque arma abbia indosso deve essere confiscata. Non voglio fare l'Hokage cattivo, lo sai, Raido.> Lo chiama per nome proprio in virtù dell'Alleanza stessa che li unisce, fissandolo in tralice con solita espressione guardinga. <Tuttavia, spiegami perché ti fidi di un membro del Villaggio di Oto.> Non può certamente lasciarli andare come se niente fosse, vuole ascoltare quello che Hoshiko ha da dirle, incuriositasi invero, ma non abbassando la guardia neppure per errore. [ CHAKRA ON + Fenrir ]

18:14 Raido:
  [Pressi mura] Ennesima ironia che vien fuori dalla ragazzina e per risposta va a smuovere le labbra in una smorfia appena accennata. Ironico a sua volta ma non vuole rispondere apertamente, lascia che il tutto vada in secondo piano al momento preferendo che l'attenzione sia tutta per Furaya e viceversa. Vuole intervenire il meno possibile e solo quando è necessario ma già sa che, pronunciare il nome di Oto avrebbe scatenato non poche reazione, consapevole che persino lui potrebbe essere indicato come traditore attualmente. Hoshiko parla con la Nara e l'ascolta notando come la maschera venga abbassata, un gesto che comprende e capisce quanto possa essere dura per lei fare una cosa simile. Può solo immaginare la fatica di una simile movenza ma non dice nulla, nemmeno quando la Kage porta la mano alla katana, pronta a sguainarla per attaccarla. Una reazione del tutto comprensibile, lui stesso avrebbe reagito in tale maniera al suo posto senza conoscere i fatti e adesso si ritrova in una situazione a dir poco spinosa. China il capo tenendo ancora la borraccia ma passandola sulla sinistra. Silente, osserva e ode il dire dell'altra senza battere ciglio o dire qualcosa di più. Purtroppo le pratiche sono quelle e non può farci niente, purtroppo è soltanto un Jonin e lei un suo diretto superiore e, per quanto sia potente, non può surclassare in questo modo rischiando di mettere in pericolo tutta l'alleanza. Non le avrebbe permesso di ucciderla, questo no ne permetterebbe una sua possibile incarcerazione, li si che si sarebbe messo in mezzo facendo valere la sua parola ma spera che tale occasione non debba mai arrivare. Lo sguardo si scosta su Hoshiko andando a fare un semplice cenno del capo, invitandola a parlare ed a dire la sua sulla questione Oto e poi, ecco un'ordine diretto. Perquisirla, privarla di tutte le armi che indossa. Scrocchia il collo smuovendolo da destra verso sinistra e viceversa, spinge in avanti la schiena per rendersi meno acciaccato per via di quella corsa e lentamente fa qualche passo verso la ragazzina <E va bene> senza alcun tipo di obiezione <Fai come dice, dammi le armi> e tenterebbe di toglierle i vari porta kunai e shuriken, compresi i portaoggetti che indossa. Tutto pur di rendere quella conversazione il più tranquilla possibile. Attenderebbe la collaborazione di Hoshiko in questo. Pochi attimi e poi una nuova richiesta, questa volta più diretta <Una sola parola? Sangue> ecco che va a farsi più serio, mettendo da parte la stanchezza per concentrarsi sulle parole <L'ho incontrata la prima volta la notte in cui ho aperto gli occhi, il giorno in cui sono rinato> un po' di filosofia non fa mai male <E poi l'ho rivista nel bosco, ferita e sanguinante. Riusciva a malapena a camminare, colpa di coloro che vivono all'interno di Oto. Inoltre veniva da Kusa e sai meglio di me che, per quanto Yukio sia particolare, tiene ai suoi abitanti. Non le avrebbe permesso di correre rischi, per questo, da quel che ho capito, ha un sigillo. Quello che mi ha raccontato mi ha colpito dandomi una spinta maggiore per agire. Mi fido? Si e se non fosse così, non sarei qui a metterci la faccia nonostante parliamo di Oto> e con questo conclude il proprio discorso. [Chk On]

18:38 Hoshiko:
 Le cremisi scivolano lentamente sulla femmina dinanzi a se, specie quando vien assunta la posizione di difesa con l'estrazione della sua arma. Si incupisce maggiormente l'espressione, il semplice liberarsi del bavaglio la fa sentire più vulnerabile, ma comprende la reazione dell'Hokage più di quanto possa immaginare. Permane in silenzio per qualche secondo di troppo, vorrebbe riflettere sul da farsi, su cosa dire e come porglielo, ma forse non esistono metodi migliori di altri se non la totale sottomissione verso un suo superiore. Mani guantate che raggiungono la cintola posta sulla gonna dove i Kunai e tutta la sua attrezzatura è riposta, lenti i movimenti che slacciano il porta oggetti per lasciarlo cascare al suolo con un tonfo sordo e secco <So perchè mi percepisci come una minaccia. Ma come ti sentiresti se venissi giudicata per azioni deplorevoli di chi rappresenta il tuo Villaggio senza aver compiuto le stesse oscenità?> Raido, adesso, è come un'ombra lontana. Tremano i muscoli, ma la spocchiosità e l'arroganza celata dietro il coraggio di avanzare con dei passi decisi verso Furaya, contraddistinguono allenamenti crudeli che ancor segnano la sua epidermide. Arti superiori spostati ora sulla coscia per disfarsi ancora di un'ulteriore cinghia che capitombola al terreno durante il macinar dei metri frapposti tra le due <Se vuoi uccidere un Genin di Oto, membro del Clan Doku per discendenza, che è giunto sin qui dinanzi al tuo portone..> la sclera diviene lucida, sa bene quanto rischi la vita in questo preciso istante, ma in fin dei conti, cosa ha da perdere? Se viene rifiutata, non può tornare indietro, non può proseguire altrove. La morte, sarebbe soltanto un regalo <...per poter portare all'attenzione dell'alleanza il grido di aiuto di centinaia di allievi massacrati, gettati in un piazzale e costretti ad uccidersi a vicenda per sole cinque promozioni scolastiche..> ed anche i guanti inizierebbero ad essere sfilati, dito dopo dito, senza permette quindi ad Oboro di poterle mettere le mani addosso nel confiscarle gli affetti personali. Troppo per la dignità che tanto desidera proteggere. <... che vuole farvi udire le urla di dolore dei genitori ai quali i figli sono stati strappati dalle braccia perchè dei bastardi malati credono sia giusto istruirci in questo modo...> mostra i palmi in segno di resa e, se solo avesse raggiunto i tre metri, arresterebbe il tutto per iniziar a flettere le ginocchia con fatica, sino a sorreggersi solo ed esclusivamente con queste <Fai pure>...<noi non siamo colpevoli e non dobbiamo pagare per dei regnanti che non abbiamo scelto. Hanno stuprato il nostro Villaggio, lo hanno reso un covo dove i malviventi trovano ristoro. Non abbiamo diritti, non abbiamo protezione. Ci hanno levato tutto, anche la Libertà e nonostante la Lealtà dei più fedeli, ci ripagano con la morte, la reclusione, trattandoci peggio delle bestie servite per il macello> come quando rimise piede all'interno delle mura, imprigionata, derisa, avvelenata più volte <Sango, la ricercata, sicuramente è rientrata ad Oto. Hanno emanato una restrizione dove non è possibile abbandonare il Villaggio se non previa giustificazione ed io sono riuscita a fuggire prima che questa entrasse in vigore. A causa di Kioshi, di Kimi...sono stati isolati, ma esiste gente come me che, invece, desidera solo il meglio per la propria terra natale> trattiene le lacrime lanciando le iridi rosse come il sangue dritte in quelle chiare altrui <Che soffre> strozzata la voce, ma deve, deve, DEVE continuare <PER UN'INGIUSTIZIA!> sbotta alla fine nel mentre vien rigata la gota dove svetta la bruciatura cicatrizzata <So di chiedervi troppo, ma davvero volete abbandonarci così? Davvero non esiste un modo per scacciare quei bastardi e ridonarci i diritti che ogni essere umano dovrebbe avere?> Raido ha detto che siete diversi. Sarà davvero così? <Combatterò in prima linea se sarà necessario, o morirò qui, in questo preciso istante...>abbassa il viso <ma vi prego...salvateli> la situazione, non è delle migliori. Istantaneo l'abbandono del Chakra che smettere di fluire negli tsubo. Se dovrai ammazzare, dovrai farlo davanti un'innocente.

14:34 Furaya:
 A Raido viene chiesto di perquisire la giovane e prendere tutte le armi in suo possesso. In questo modo, si è certi che non faccia mosse avventate con queste ultime. Qualora dovesse utilizzare qualche jutsu, pur volendo, deve rendere conto delle guardie, dell'Hokage e del lupo maxi gigante al portone. Quindi, affatto una passeggiata. <Yukio è molto particolare da questo punto di vista, ma non è l'unico ad imporre sigilli sulla propria gente.> Indirettamente, dunque, lo comprende. <Tuttavia, conosciamo anche le leggende provenienti da Oto, dove gli addestramenti sono al limite dell'umano.> Non si sorprende, tutto qui, e presta maggiore attenzione alla Hotaka verso cui rivolge di nuovo lo sguardo gelido, austero e la punta della katana che stringe nella dritta. <Non so cos'hai fatto né cosa non hai compiuto. Tuttavia, provieni da un Villaggio che, in questo momento, è un nemico giurato dell'Alleanza. Comprenderai da te che non è facile darti fiducia. Raido lo ha fatto, di Raido mi fido, ma non per questo devo crederti.> La avvisa qualora qualcosa non le tornasse, giusto per mettere le cose in chiaro ed evitare che ci siano dei fraintendimenti di sorta. <Non intendo uccidere nessuno, Hoshiko> La chiama per nome, il capo che viene appena piegato da un lato. <ma ammetti a te stessa che potresti essere una minaccia e rammenta che questo portone viene difeso con la mia stessa vita. Non faresti lo stesso per ciò a cui tieni?> La vuole portare a ragionare, mantenendo la fredda espressione sul di lei volto, aspettando che possa comprendere, che ascolti e che risponda di conseguenza. <Tuttavia> A seguito delle parole pronunciate da lei, alle quali piega un sopracciglio con interesse e curiosità. <perché sei la sola a lamentarti? Perché gli altri nel Villaggio non si ribellano se non è questo ciò che vogliono? Hai provato a convincere gli altri delle tue ideologie? Una ribellione non si fa da sola e se sei l'unica a pensarla così, vuol dire che il resto non vuole essere salvato e che conviene con il nuovo comando.> Quanta gente è tornata da Oto sinora se non soltanto Hoshiko? Gli altri, al contrario, vi si sono diretti speranzosi di trovare la redenzione o un nuovo stile di vita che, non molto diversamente dai villaggi, troverà la fine nella morte in battaglia. <Qualsiasi villaggio non può essere abbandonato senza giustificazione.> Aggiunge, raddrizzando la colonna vertebrale e rasserenandosi per un attimo, non abbastanza per indurla a mettere via la spada, tuttavia è già un inizio. <Potrei prendere in considerazione la tua sincerità soltanto se ottengo informazioni utili in cambio.> Letteralmente: dimmi ciò che sai su Oto e i suoi abitanti. Mento sollevato, schiena diritta e petto in fuori. Un animo adibito al comando. [ CHAKRA ON + Fenrir ]

15:17 Raido:
  [Pressi mura] Hoshiko non si fa toccare, prova a prenderle le armi come ordinato da Furaya ma a nulla vale, sente quel tonfo di oggetti sul terreno sparpagliati. Inspira trattenendo l'aria in corpo, gonfiando il petto. Una reazione che comprende e capisce da parte andando a rispettarla. La osserva avvicinarsi, muoversi in direzione di Furaya consapevole di quello che l'aspetta ma le sue parole lo allarmano quanto basta da cominciare a movimentare il chakra. Non ha motivo di fare chissà cosa però lo prepara, lo tiene pronto in caso debba intervenire. Deglutisce a quella visione ammirando la determinazione dell'altra e sperando che sia proprio la Kage a notarla, a prendere la decisione più giusta. Ripone in quella donna tante speranze e tanta fiducia, abbastanza da fare ciò che gli viene richiesta. Le gambe e l'intero corpo si irrigidiscono. Hoshiko parla, espone quanto detto allo stesso Jonin, forse non in modo completo ma il succo è quello. Socchiude appena le palpebre, le tiene abbassate quanto basta pensando, riflettendo, permettendo ad entrambe di esprimersi <Lo so, lo per proteggerli e aiutarli> ne è consapevole avendone uno sul proprio capo impresso dinanzi alla Kage stessa. Non va a commentare oltre lasciando andare avanti il discorso. Lei parla di leggende ma i segni visti sul corpo della Doku dicono ben altro, offrono una visione completamente diversa, più veritiera e cruda di quanto si possa pensare. Sospira, alla fine, rilasciando andare l'aria dai polmoni e facendo qualche passo avanti, non troppi, difatti non va ad avvicinarsi alla Doku ma cerca di portarsi alla luce, mostrarsi a Furaya <Tornare a Kusa, a far parte di questo mondo per me è stata una salvezza. Mi hai visto al mio ritorno e mi vedi ora, sai com'ero e sai come sono adesso. Avevo abbandonato tutto, affogato nelle mie colpe e nei miei peccati ma grazie a te, a Yukio, grazie a tutto questo> indicando ciò che li circonda <Sono riemerso e ho nuovamente giurato lealtà all'alleanza, ho giurato di proteggerle e di dare la vita per essa, a qualunque costo> si ferma nuovamente respirando, ponderando le proprie parole <Ed in virtù di questo, non farei mai niente per rovinare anche di un minimo tutto ciò. Hai ragione, mi sono fidato e mi fido e non l'avrei mai portata da te se avessi avuto anche solo il sospetto di un qualsiasi tradimento. Non c'è menzogna nelle sue parole ne malafede. Se non credi a lei, almeno...credi a me> facendo proprio leva su quella fiducia mentre ricerca lo sguardo della Nara e la sua attenzione. Sollevato nel sapere che non l'avrebbe attaccata, quanto meno non deve intervenire <E' qui per questo, per difendere ciò a cui tiene> ultime parole prima di tacere definitivamente. Le ultime frasi non lo competono, non è lui a dover rispondere e non lo fa, non mette bocca lasciando ad Hoshiko il compito di farsi valere. Se può interviene altrimenti sarebbe finita così solo che, l'ultimo dire della Kage risveglia in lui qualcosa <Beh...su questo posso darti anche io delle informazioni, su Oto qualcosa so, forse più di qualcosa>. [Chk On]

15:52 Hoshiko:
 Ginocchia divaricate, mani che aderiscono i palmi sulle rispettive cosce, posa indiscussa di sottomissione insegnatale nel Villaggio natale, doverosa dinanzi a chi possedeva gradi maggiori rispetto ai prorpi. Ne ascolta le parole in rigoroso silenzio, tuttavia, le cremisi saettano verso l'alto nel ricercar lo sguardo altrui per fissarlo con maggiore intensita. Leggende? Voci di corridoio? Evidentemente al di fuori delle mura di Oto davvero non sono consapevoli delle crudeltà atroci subite da ogni componente del popolo, e questo, non fa che crescere rabbia e rancore nel proprio cuore da poco rinsavito. <Furaya...quegli addestramenti li ho vissuti sulla mia pelle, e se potessi resuscitare i miei compagni morti il giorno in cui sono diventata Genin, potrebbero confermartelo> lascia intendere quanto il rispetto sia fondamentale se si sfiorano argomentazioni dinanzi ad una creatura che ha vissuto in prima persona la cattiveria umana <Ci hanno chiuso in trenta all'interno di un cortile, da loro, circondato. Hai mai insegnato a degli allievi?> una domanda che non attende risposta, ma servita solo per sollevare nell'Hokage un qualsiasi barlume di ricordo a Konoha ed i suoi sottoposti <riusciresti a vedere i loro cadaveri per terra? Perchè la nostra missione era quella di uccidere. Quanti più ne ammazzavi, più ti avvicinavi all'ottenere i cinque coprifronte messi in palio. Vuoi sapere come sono diventata Genin?> contrae la mascella per un momento fugace, ma respira profondamente ricercando la calma <perchè ho semplicemente permesso agli altri di farlo nel tentativo disperato di aggrapparmi alla vita senza morire in un posto come quello> se ne vergogna, certo, ma perchè biasimarla per la dottrina nel quale, da bambina, è sempre stata indirizzata? Schiocca la lingua biforcuta contro il palato, compare sulle labbra un sorriso leggero, dal sapore malinconico ed ottenebrato dalla consapevolezza di quanto l'omertà faccia davvero pena <Hai mai visto una pecora distaccarsi dal gregge durante l'attacco dei Lupi?> la massa tende a raggrupparsi, rari sono i casi di fuga di un solo componente <Kasei Uchiha la pensava esattamente come me, tuttavia, non ci era permesso anche solo premeditare l'evasione poichè costretti a sottoporci ad una lettura mentale approfondita> inizia a snocciolare, ma l' amarezza è palpabile <Eryk, componente del mio stesso Clan, ha cercato di ribellarsi ed è stato massacrato e sbattuto contro la nuda e fredda pietra di Oto, divenendo lo zimbello dell'intero Villaggio. Anche lui, Anarchico> pesca i nomi e li porge su un piatto d'argento, ecco le informazioni basiche in possesso <Io sono stata rinchiusa solo per aver avuto un qualsiasi rapporto con l'Hasukage Yukio. Kimi mi ha avvelenata per vedere la reazione del mio corpo e se non avessi soddisfatto le sue aspettative, avrebbe lasciato che la tossicità mi corrodesse fino ad esalar l'ultimo respiro. Per aver protetto Eryk, due guardie mi hanno genjutsata inieme a Kasei che, ci tengo a sottolineare, era innocente, facendoci vivere il nostro peggiore incubo> scuote il capo <quando ha richiesto aiuto, è stato picchiato esaltando il bentornato a casa> glissa il proprio tentativo di far saltare per aria la statua di Sasuke. Probabilmente la donna non comprenderebbe a pieno il significato che quel simbolo ha per i cittadini <il silenzio non è indice di accettazione> chi è vittima di mafia, tace solo per paura <perciò, per quale motivo una guerra dovrebbe marchiare a fuoco anche noi?> non comprende, a questo punto, un piccolo, minuscolo fattore < cosa vi differenzia, allora, dai criminali che adesso regnano la mia terra?> forte come affermazione, ma in fin dei conti, la fiducia deve essere reciproca. Ruota il capo verso Raido a prendere parola, spalanca impercettibilmente le palpebre prima di serrarle del tutto. Perchè non glielo aveva detto? <Ho compiuto una missione prima di abbandonare definitivamente il villaggio. So con precisione dove è situata una delle entrate per i sotterranei che si diramano al di sotto delle intere abitazioni. Ci hanno inviato per mappare e scoprire le funzionalità di alcuni cunicoli ancora inagibili per le macerie. Presumo le vogliano utilizzare perchè si aspettano un'attacco da parte dell'alleanza> ... <so come muovermi all'interno di Oto. Posso esservi utile sotto molti punti di vista poichè non sono consapevoli di quando, come e perchè io mi sia allontanata> effettivamente, rimane ancora un mistero <non ci era dato sapere oltre, purtroppo, sotto questo punto di vista sono inutile. Kimi però non dovrebbe essere sottovalutata per la possessione del Clan Doku dopo aver ucciso con le sue mani il predecessore Itawoshi, oltre ad aver stretto alleanze con gli Uchiha> solleva infine le spalle.

16:13 Furaya:
 L'Oboro fa da garante, da avvocato del diavolo, ponendosi dalla parte di Hoshiko. Non che sia sbagliato, ma si fida così tanto di quella fanciulla da rischiare in questo modo? L'attenzione della Nara è ovviamente rivolta ad entrambi, notando le armi che vengono depositate al suolo. "Non è questo il punto, umano" è Fenrir a prendere la parola questa volta, spiazzando la Nara che solleva lo sguardo sorpreso dagli occhi sbarrati verso l'animale. "La bambina potrebbe averti illuso. Bisogna valutare lei, non te" sbuffando dalle nari brina gelida e tornando al suo posto, silente con fastidio malcelato per il comportamento dei presenti. <Esattamente come dice Fenrir.> Sospira appena dalle rosee labbra socchiuse, stanca d'avere una novità al giorno. Invecchierà precocemente e di sicuro ha già qualche capello bianco di troppo. <A chi aspetti, dunque?> Ha le informazioni su Oto ma non le sta ancora elargendo a chi di dovere? Qui, la tonalità della propria voce assume connotati un po' più severi, bassa. Medesima espressione quella che viene poi di rimando rifilata ad Hoshiko quando riprende a parlare. <Ho insegnato, ma nessuno durante gli esami Genin rischia di morire. Feriti senza dubbio, ma il Sensei di guardia è tenuto a fermare l'incontro prima che possano esserci ripercussioni gravi.> Sentenzia, spiegandole il modo d'operare di Konoha, ma presumibilmente anche di Kusa e del resto dell'Alleanza. <Oto è sempre stata così, anche sotto Kunimitsu. Ma da quello che mi stai raccontando, sembra essere peggiorata drasticamente.> Abbassa la katana dabbasso, portandola contro la sua gamba ed evitando finalmente di puntarla direttamente contro Hoshiko. Le permette di parlare esattamente come le ha concesso inizialmente, cosicché possa avanzare la propria proposta ed il motivo per il quale gliela stia facendo. <Ad Oto, prevale la legge del più forte. Nell'Alleanza, invece, tendiamo a far progredire tutti i Ninja verso livelli più alti. Se moriranno, accadrà per aver difeso il villaggio e in battaglia, non durante un esame.> Fa schioccare la lingua contro il palato, affatto felice di dover star a sentire quei discorsi. <Non vergognarti di ciò che hai fatto se l'hai commesso per salvarti la vita. Avevi altra scelta? A giudicare dalle tue parole, no.> Le dice con tono pacato, apparentemente tranquillizzatasi rispetto a quando l'ha vista avvicinarsi. Anche l'Hokage ha ucciso per difesa personale e del Villaggio. <Se la pensano come te, se sono anarchici, per quale motivo non hanno abbandonato come hai fatto tu? Inoltre, se sanno che li hai abbandonati, potrebbero venirti a cercare. Ciò sarebbe un rischio per qualunque membro dell'Alleanza. Vuol dire che devi nasconderti.> Viene annoverata circa Kasei Uchiha, Eryk Doku che ha per altro conosciuto. Che ci sia del Karma in questo? <A differenza di Oto, non ti leggerò la mente. Gli Hyuuga all'ingresso possono avvedersi immediatamente dei sigilli che hai addosso> Qualora quello di Yukio non sia l'unico. <o qualunque reazione di Chakra. Ma se servirà e non mi riuscissi a fidare di te, adotterò le stesse contromisure.> L'hanno presa per il culo troppe persone, quindi il metodo di lettura della mente è oltremodo giustificato da entrambe le parti. <Reputi che queste persone potrebbero allearsi con te e abbandonare Oto, dunque, qualora trovassero il giusto appiglio?> Le chiede, volendo comprendere appieno ciò che conosce e che sa di queste persone citate. <Immaginavo. Vuol dire che trascriveremo queste informazioni.> E no, non è una domanda. [ CHAKRA ON + Fenrir ]

16:40 Raido:
  [Pressi mura] Un conto e venir bloccato da Furaya, un altro da un lupo. Lo sguardo vola verso la creatura e poi su Furaya non appena ne ode il nome. Umetta le labbra, le strofina tra loro velocemente lanciando una veloce occhiata al cane gigante <Con tutto il rispetto> rivolgendosi all'animale <Non sono uno sprovveduto ne un'idiota, perciò tieni questa insinuazioni per te> e no, questa volta non scherza ne si dimostra bonario. E' tremendamente serio e deciso. Lui venire illuso e raggirato? Potrebbe succedere ma l'orgoglio che si porta dietro gli impedisce di piegarsi ad un simile pensiero, non è così debole, non è così fragile da poter cadere in un tranello del genere. La risposta di entrambi va a seccarlo in un modo non indifferente, abbastanza da sentire l'agitazione farsi strada in lui, troppa per i suoi gusti e troppa per poter essere sopportata. Dunque la sua parola non vale niente e viene tenuto in disparte. Sospira chinando il capo ed indietreggiando di qualche passo, anche di più così da mettere la giusta distanza. Lo sguardo di Hoshiko viene notato, non si sente in difetto nel non averle detto di sapere cose su Oto, non che sappia effettivamente tantissimo ma il giusto per poter provare ad entrarvici. Deglutisce scuotendo il capo <D'accordo, valutala ma tieni a mente le mie parole> e detto ciò non andrebbe ad esporre più niente. Ha compreso fin troppo e ogni parola risulterebbe superflua giunti a questo punto, sprecare fiato non gli va ne gli importa al momento. Sarebbe intervenuto solo in un unico caso ma dalla reazione della Nara si evince come le intenzione stiano leggermente cambiando. La katana viene abbassata, non più puntata sulla ragazzina alla quale viene permesso di parlare liberamente e senza minacce dietro. Inoltre ode anche il nome di Kasei..Uchiha, un nome che dice tutto e niente ma la sorpresa è tanta. Il ragazzino incontrato quel giorno si rivela facente parte di uno dei clan più famosi dell'intero globo. Interessante è anche poco ma sentire quelle parole, in qualche modo, un piccolo moto di fastidio giunge nel Jonin. Anche lui la pensa come la Doku, un qualcosa in comune ma è proprio lui che avrebbe dovuto proteggerla e invece non è successo lasciandosi sottomettere dal Suono. Deglutisce restando in ascolto, persino alle domande poste dalla genin non interviene se non quando una frase della Kage attira la sua attenzione <Ci penso io a nasconderla e se vogliono attaccarmi per riprenderla, ben venga. Avranno un assaggio di ciò che li aspetta> ovvio, come potrebbe mai tirarsi indietro in quel caso? Poterli combattere e far fuori per mandare un chiaro messaggio al suono, mostrare loro che l'alleanza è forte come un tempo seppur abbastanza divisa attualmente. [Chk On]

17:13 Hoshiko:
 Non rimbecca all'appellativo utilizzato dal Lupo, anzi, spalanca impercettibilmente le palpere sorpresa <da quando i cani sanno parlare?> non possiede ironia, neanche malizia, ma è palese lo stupore sbocciato dinanzi ad un qualcosa che non conosce. Lo fissa intensamente come si farebbe con qualsiasi stramberia incontrata, tuttavia, torna con l'attenzione su Furaya dopo aver schiarito la voce e ripresa la serietà. Annuisce con flemma, lasciando trapelar un sorriso più delicato, sincero <lo so...il primo esame Genin che ho fatto era proprio a Kusa. Il Sensei era intervenuto immeddiatamente oltre a provvedere per le medicazioni necessarie. A Oto questo non accade> purtroppo, perdendo dicine e decine di forze braccio che potrebbero difendere a spada tratta il Villaggio. <Proprio per questo motivo, Hokage, Oto per quanto possa aver piazzato sentinelle a guarda del territorio, con il Modus Operandi attuato non possiede un grande esercito. Ma risultano essere pericolosi proprio per la mente folle che hanno traviato sin dalla giovane età> non hanno paura della morte, di suicidarsi per una causa persa. L'ordine ricevuto è seguito senza comprenderne neanche le ragioni. Divampano le gote per esser stata compresa, un macigno che vien levato dallo stomaco per sensi di colpa dissipati lentamente nell'etere. Non è stata colpa sua. <...Lo so...> ma fa male, maledettamente male. Finalmente vien abbassata l'arma che prima la minacciava, solo in quel momento andrebbe a raddrizzarsi avvertendo indolensimento alle ginocchia coperte dalle parigine. Sono sporche di terra, per questo inizierebbe a picchiettarvici sopra affinchè possano essere pulite dalla polvere <Posso sottopormi alla lettura della mente anche adesso, non sono così stupida e se avessero dovuto mandar spie, di certo non sarei qui perchè neanche a Oto si fidano di me in quanto marchiata da Yukio> solleva le spalle con sufficenza, direi che è abitudine <ero tornata al Villaggio per ringraziare, ma la situazione è insopportabile. Vince la regola del più forte, ma la severità è ben lontana dall'essere delle bestie senza raziocinio> gli umani non sono animali e per questo non accetta comportamenti così violenti verso i propri simili <desidero liberare Oto da chi la regna, pulirla e disintossicarla, darle una guida degna e farla rientrare nell'alleanza per vederla crescere rigogliosa> e non importa se sarà lei stessa a farlo, purchè salga al trono una persona che ama il proprio paese più di ogni altra cosa al mondo. Annuisce infine <Kasei sicuramente si, è spaventato però, consapevole di non poter abbattere i muri rappresentati da chiunque abbia maggiore forza di lui> li chiama mostri, tende a fuggire <per protreggerlo, non ho dichiarato i miei intenti. Uscire da sola è decisamente più facile che farlo in due e, lasciargli un messaggio, avrebbe decretato sicuramente la sua morte o tortura> non poteva permettere tali atrocità, anche se non vi è più quel sentimento, adesso, rivolto verso un'altro, rimane comunque una persona importante <su Eryk...avrei dei dubbi poichè odia qualsiasi tipo di Governo. La giusta leva lo smuoverà sicuramente. Tutti abbiamo un prezzo, bisogna solo scoprire qual'è> un mercenario, nulla di più. Incrocia lo sguardo con quello di Raido che, lentamente, si sposta alle sue spalle, ma è a lei che continua a rivolgersi <se fossi stata seguita, mi avrebbero trovata a Kusa data la lunga accoglienza che Oboro mi ha donato per guarire le mie ferite. Se preferite nascondermi, seguirò alla lettere ciò che più ti aggrada> e solo adesso, finalmente, solleva il bavaglio per cancellare alla vista di terzi i connotati e la cicatrice ad usurparne il bel visetto. Raccoglie i guanti in pelle nera, ma le armi no <certamente, trascrivere aiuta a tener bene a mente ogni dettaglio> saetta infine sull'uomo per l'affermazione a spezzarle il fiato. Forse lo avrà detto per desiderio di lanciar un messaggio al Villaggio nemico. Non è dato al momento saperlo.

17:38 Furaya:
 Fenrir sposta la zampa anterior manca in avanti, anticipando l'idea d'avanzare. Solleva il braccio, invece, la Nara per frapporsi sulla via tra il lupo e lo spadaccino. <Non è il momento.> Solleva lo sguardo sulla bestia. <Dopo, potrai giocarci. Sono sicura che a Raido farà senz'altro piacere un allenamento del genere.> Sorride anche alla volta dell'Oboro, il quale non potrà più sottrarsi da questa ingiustizia. Ed è sempre verso questi che ancora continua a parlare, ascoltandone il dire prima di qualunque risposta possa dargli. <Vuol dire che sarà tua premura controllarla, aggiornandomi dei suoi spostamenti. Qualunque atto venga compiuto da Hoshiko, macchierà anche te.> Questo per far capire ad entrambi che non sta scherzando e che Raido s'è sì posto dalla sua parte, ma ciò non implica che la ragazza possa essere davvero sincera. Per questa ragione, deve tenerla sotto controllo e Raido farà ovviamente da garante. "Come osi?" bercia di nuovo la bestia gigante nei confronti di Hoshiko, mentre la Nara è costretta a spalmarsi una mano sulla faccia. <Porta rispetto al difensore di Konoha, il suo nome è Fenrir, il Re dei Lupi.> Sono delle evocazioni, ma lo omette, non reputa neanche necessario farlo presente e sbandierarlo ai quattro venti, nonostante sia facile intuirlo da parte di chi abbia un minimo di cultura in quest'ambito. <Si tratta pur sempre di un unico Villaggio decimato dalla guerra recente, avendo dovuto sicuramente uccidere le precedenti guardie per istituirne di nuove.> Vi ragiona e, effettivamente, il ragionamento ha senso. Sono in pochi contro gli eserciti di ben altri quattro villaggi, contando quelli che fanno parte dell'Alleanza al momento. <Puoi entrare> Con Raido come garante, poi, assieme alle informazioni che le sta fornendo proprio davanti ai portoni, ha un buon motivo per farlo. <ma verrai controllata da capo a piedi.> Non si scusa, non è nella posizione per farlo. <Gli Hyuuga all'ingresso controlleranno anche te, Raido.> E' stato via a lungo, potrebbe essere una trasformazione, non è dato saperlo, ma deve sincerarsi di tutte le particolarità del caso, positive o negative che siano. <Gli Inuzuka tracceranno il suo odore> Indicando Hoshiko con un cenno del capo. <cosicché possano trovarla ovunque vada. Queste sono le mie condizioni. Farai riferimento a Raido che, a sua volta, ne farà a me e al suo Hasukage, in quanto ninja di Kusa.> Si volta, dando loro le spalle e avviandosi verso l'ingresso. Li scorterà sin all'interno, salvo poi lasciarli alle amorevoli mani delle guardie. Hoshiko potrà riprendersi anche le sue armi. Sol quando avrà terminato questa prassi, correrà verso la Magione per tornare da Senshi. [ END ]

18:05 Raido:
  [Pressi mura] La reazione di Fenrir lo sorprende e lo sguardo si focalizza sul cagnolone gigante in procinto di muoversi, forse per attaccarlo. In qualche modo ne ha intaccato la natura ed un sorriso beffardo va a crearsi sul viso del Jonin ma sono le parole di Furaya che ne illuminano lo sguardo <Oh si. Ho sempre voluto mettere al loro posto i bulli da strada> sfottendo apertamente il lupo per provocarlo quanto basta da rendere il loro scontro inevitabile <Cosa ne dici Fenrir? Dopo giochiamo un po'?> e continua lo scemo, non è che si ferma. Gli piace il pericolo e gli piace mettersi alla prova e quale miglior modo se non contro una creatura maestosa come quella, il re di tutti quanti i lupi. Pochi attimi di ilarità prima di torna serio e concentrare lo sguardo su Furaya annuendo a quelle parole <Non è un problema> tanto, con tutte le macchie che ha su di se. Non gli importa molto ma è sicuro delle intenzioni della Doku, ripone fiducia in quella determinazione ed un suo possibile tradimento non è contemplato minimamente. Scuote il capo al dire del lupo e successivamente a quello della Kage, un sorriso torna a visitarlo, forse ancor più beffardo <Andiamo Fenrir, come sei suscettibile, lo ha detto in buona fede> niente, non ce la fa a stare zitto, deve continuare a parlare ed a provocarlo solo perchè ha osato parlare nel momento sbagliato, ha osato fare una mossa avventata nei suoi confronti. Grosso errore cagnolone, troppo grosso. Alla fine tutto si risolve, circa. Viene concesso ad Hoshiko il permesso di entrare nel villaggio con lui come garante per le sue azioni non senza un controllo accurato prima. Una smorfia viene fatta <Come desideri> tanto il massimo che possono trovargli è un chakra stanco ed un corpo nudo sotto quel KIMONO che indossa. L'unica arma è la bishamonte ma è in vista, non ha bisogno di nasconderla ovviamente. Si avvicina ad Hoshiko adesso, il passo viene accelerato tanto da sorriderle, un sorriso complice che vuol dire tutto ciò che ora non può dire ad alta voce ma tanto basta. Ha raggiunto il suo scopo lei, la prima parte almeno. Adesso bisogna andare avanti con tutto il resto ma la prima cosa da fare è dormire. Ne ha bisogno, il corpo lo richiede. [END]

Hoshiko, accompagnata da Raido, chiede di incontrare Furaya.
Dopo i dovuti accorgimenti (guardie, Byakugan, Inuzukaku, etc) e le informazioni che la Doku acconsente a fornirle, le permette di entrare nel Villaggio.

Fenrir vs Raido a breve...

Sono cinque azioni, quindi non valutabile ♥