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Senshi, non è il momento!

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con Furaya, Tenshi

Il cielo coperto di Konoha sembrerebbe non far presagire nulla di buono quest'oggi. La pioggia cade giù con violenza e le strade del villaggio sarebbero quasi deserte, se non fosse per i vari ninja di ronda o per i cittadini che, anche con il temporale, devono lavorare. Dov'è finito il sole splendente? L'inverno, a quanto pare, sta arrivando e, con lui, anche qualcos'altro. Ma veniamo al dunque. Un Inuzuka, fradicio e con il fiatone, aveva bussato solo qualche minuto prima alla porta dell'ufficio dell'Hokage. Alla Judai erano stati annunciati da costui dei movimenti sospetti alle mura esterne del villaggio ed anche un certo trambusto. Così, è proprio in quel luogo che si trova Furaya in questo momento, per cercare di capire cosa stia succedendo. Del resto, il mondo è sconvolto da tutto ciò che sta accadendo e le minacce potrebbero essere all'ordine del giorno. Focalizziamoci, quindi, su ciò che vedono gli occhi azzurri della Nara. Gli shinobi di ronda, in un primo momento, sembrerebbero spariti. Ma guardando in modo più attento, si potrebbero notare uno Hyuga e due Inuzuka distesi al suolo, semi-nascosti da alcuni cespugli. I loro occhi sono chiusi, ma i loro petti si alzano e si abbassano in modo cadenzato, segno del fatto che sono ancora vivi. La donna potrebbe udire delle risate, non lontane, ma piuttosto vicine, provenienti da un albero a nemmeno dieci metri da lei. Le fronde dello stesso albero vengono mosse, provocandone la caduta delle foglie gialle ed arancioni che erano rimaste attaccate ai suoi rami. Si può sapere cosa diamine sta succedendo in quel luogo? [Ambient per Furaya - START!][Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

11:38 Furaya:
 La giornata è destinata a peggiorare, ma questo lei ancora non lo sa. Non lo immagina neppure. E' soltanto stata avvisata che c'è qualche problema ai portoni di Konoha, la qual cosa non le stuzzica particolarmente il buon umore, specialmente se poi continua a piovere. Non c'è molta gente in giro, tuttavia bisogna assicurarsi che al portone non vi siano veramente dei problemi, dal momento che bisogna avere delle ronde di guardia fisse che garantiscano la protezione al Villaggio. Veste con uno yukata nero, chiuso in vita tramite una cintura che vien tenuta piuttosto larga, evitando che stringa in maniera eccessiva il ventre gonfio. Raggiunge le cosce sin quasi alle ginocchia, laddove son invece indossati un paio di sandali ninja con tanto di schinieri metallici neri. V'è anche un paio di calze contenitive per tenere le gambe al caldo, evitando opportunamente di non prendere freddo. Sotto le larghe maniche dell'indumento, vi sono anche un paio di vambracci di ferro per maggiore protezione. Le mani sono coperte da un paio di guanti a mezze dita con tanto di placca sul dorso. Non sono granché utili per difendersi, ma riesce ad impugnare le armi con tranquillità, evitando che per il sudore le scivolino di mano. Sul fianco mancino, prendono posto le due katana che ha sempre con sé, ma che è difficile maneggiare in un momento del genere. Sul polso destro, inoltre, compare un fuda - nascosto dalle lunghe e larghe maniche dello yukata - avente in esso sigillata una falce; a sinistra, invece, un secondo fuda contiene una zanbato. Altri due fuda sono disposti sotto l'abito, ad altezza del seno. Attorno alla coscia destrorsa, porta anche una tasca porta kunai e shuriken, nella quale ha inserito tre kunai, tre shuriken, tre carte bomba legata ai primi e un filo di nylon. Nelle tasche, s'è ricordata di premunirsi di tonici recupero chakra e coagulanti. Tra i capelli rosei, tenuti sciolti e cascanti sulle spalle, è chiaramente legato il coprifronte della Foglia con il laccetto nero. Un ulteriore laccetto cremisi è tenuto attorno alla gola, assieme al ciondolo recante il ventaglio degli Uchiha, regalo di Hanabi. Eventuali cicatrici e tatuaggi sono perlopiù nascosti dagli abiti indossati. S'è affrettata per quanto possibile, ma evidentemente non è stata abbastanza veloce. Si lascia sfuggire uno sbuffo dalle labbra socchiuse, mentre il proprio sguardo saetterebbe dapprima alle due sguardie stese al suolo e soltanto in seguito alla risata che pare provenire da un albero non molto distante dalla sua attuale posizione. Inutile aggiungere l'attivazione dell'innata per maggiore sicurezza, no? Ne riscalda l'animo, l'intero corpo, unendo i due elementi del quale è composto: Doton e Katon. La prima sarebbe posta immaginariamente verso l'alto e l'altra, invece, dabbasso e distante. Non dissimile dal Richiamo del Chakra, entrambe le sfere elementali inizierebbero a ruotare su loro stesse, unendosi e formandone una soltanto, denominato come l'elemento lavico. Lo stesso Chakra venutosi a formare adesso confluirebbe sia sotto le ghiandole salivari che sotto cute, aumentandone la temperatura corporea: pronta all'azione. <Fatti vedere, non ho tempo da perdere con stupidi giochetti.> Specialmente se davanti ti porti un pancione non indifferente, no? I sensi sarebbero all'erta, attenta a qualunque movimento sospetto possa esservi nel raggio previsto dalla sua percezione. [ Chakra: 161/165 ][ 2/4 - Hijutsu Yoton lv4 ][ Equip: se serve lo aggiungo ]

Prontamente, la Judai va ad attivare correttamente la propria innata, così da poterla usare semmai ne avesse bisogno. Se la donna guardasse più attentamente gli uomini al suolo, noterebbe come sulla loro pelle non vi sono tracce di ferite. Le guance, però appaiono molto arrossate. Uno di loro sembrerebbe addirittura russare rumorosamente. In ogni caso, alle parole della donna, si alzano due voci maschili, provenienti proprio da quell'albero, la cui fronda viene ancora mossa freneticamente. < OH JUDAI, LAVALI COL FUOCOO, OOH JUDAI, LAVALI COL FUOCO > ripetono in coro quello che sembra essere un inno da stadio, mentre battono a tempo le mani. Quando il teatrino è finalmente finito, dal ramo di quell'albero salta giù un Jonin Konohano. Si tratta di uno Hyuga, probabilmente uno di quelli che avrebbe dovuto fare la guardia al portone. Anche le sue guance sono arrossate ed i suoi occhi ridotti in fessure. Cammina verso la donna, ma il suo andamento non è retto. Si ferma ogni tanto, perdendo il proprio sguardo chissà dove. Poi sembra poter cadere da un momento all'altro, ma riesce a destarsi, creando una traiettoria a zig-zag verso la Nara. < Sigh > un singhiozzo che fa trasalire l'uomo stesso. Si guarda intorno, lo Hyuga, per poi concentrarsi nuovamente sulla donna. < Hogake-samaaaaa > la sua voce sembrerebbe biascicata e con uno strano accento. < Quel pancione -sigh- le sta da dioooo >. Anche l'altro uomo, adesso, si mostrerebbe. Scende giù dall'albero anch'egli, non facendo ben attenzione, però, alla caduta. Difatti, i piedi non vengono poggiati correttamente e le ginocchia cedono, facendolo rotolare al suolo. Si tratta di un Chunin Inuzuka, riconoscibile dal giubbino e dalle due zanne rosse sulle guance. Si trascina con le braccia per qualche metro, per poi finalmente riuscire a rialzarsi e raggiungere il proprio compagno. I due, adesso, se la Nara non si fosse allontanata, disterebbero circa due metri da lei. A quanto pare, anche l'Inuzuka ha qualcosa da dire < Le donne incinte mi eccitano -sigh- >. E, con la lingua, va a leccarsi le labbra. Davvero una situazione ridicola, non c'è che dire. Ma le cose assurde non sono ancora finite! Difatti, Furaya sentirà un liquido caldo scivolare lungo le proprie gambe, bagnando quelle calze che aveva messo per non prendere freddo. E no, non si tratta proprio della pioggia. E neanche di pipì. [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

12:18 Furaya:
 E poi le affibbiano anche il nome di Tiranno. Permette alle guardie di ubriacarsi durante una giornata lavorativa, sotto la pioggia invernale e coi portoni chiusi, per fortuna. E cosa riceve in cambio? Questo. La dritta s'alza alla volta della fronte, scendendo poi lentamente sino al mento. Non ci vuole credere. Se chiude gli occhi e poi li riapre tutto questo avrà una fine. Invece no, anche strizzandoli, la situazione sembra soltanto degenerare. <Questa è colpa sua.> L'inno che sembrano aver imparato TUTTI a sue spese. <{Me la paghi, sappilo.}> Così, dal nulla, Mattyse si vedrà ricevere una minaccia lampante tramite sigillo dell'empatia, indirizzando il Chakra alla volta del Fuda che porta sempre con sé. Sospira, adocchiando man mano le figure che vi sono nei dintorni, cercando di capire chi di loro sia ancora vivo per comunicare. <Vendita di alcolici sospesa dalle diciotto in poi.> Mettici anche il coprifuoco, Judai, ti prego. Magari attorno alle ventidue fino alle cinque del mattino successivo, con obbligo dei commercianti della chiusura delle loro attività e costringedoli solo all'asporto. Se vuoi una rivoluzione interna, QUESTO è il momento GIUSTO per attuarla e per metterla in pratica. Fai la dittatrice, fai la dittatrice! Al contrario, si limita a sospirare pesantemente, avvertendo poi qualcosa che non avrebbe AFFATTO voluto accadesse. Non adesso. <...> Anche questo evento lo attribuirà chiaramente a Mattyse e a Jushan-san, per non parlare di Saisashi e Raido, i quali le hanno sempre detto di restare a letto. Ma ehi, sono l'Hokage, perché devo stare a sentire un terrorista e un maggiordomo? <...fidati, tra qualche secondo potrei essere la persona meno eccitante di tutto il villaggio.> Poi, volente o nolente, qualora provino anche soltanto ad avvicinarsi, è bollente. In un caso del genere, proferirlo non è sicuramente la migliore delle ipotesi, però non è neppure una cosa tanto positiva. Sente quel liquido caldo scivolarle lungo le gambe, finendo al suolo, e non farebbe altro che attendere l'inevitabile. <FENRIR! Tieni d'occhio il portone.> Continua a dare ordini, cercando però di respirare profondamente e di arretrare d'un paio di passi, volendosi appunto allontanare dai ninja che, invero, potrebbero però darle una mano non indifferente. <Magari ne riparliamo dopo che ho partorito, cosa dici?> Inspira profondamente, sfruttando quella vena di sarcasmo che non fa mai male, vero? Cosa fare? Attendere? Partorire da sola sotto la pioggia? Sei anche in anticipo di... un po'? NIENTE PANICO. Ma il cuore ha già accelerato i battiti. [ Chakra: 157/165 ][ Hijutsu Yoton LV4 ON ]

Quel liquido, dunque, scivola lungo le gambe e non c'è modo di arrestarlo. Il messaggio della donna arriverà forte e chiaro a Mattyse, il quale sentirà un brivido lungo la schiena. Quelle sottili minacce non toccano nemmeno, nel frattempo, i due ninja, troppo presi dall'alool. < Dai Hokage, mostraci il tu -sigh- il tuo bel senoooo > esclama l'Inuzuka, con parole impastate ma ben chiare. Fa qualche passo in avanti, ma le sue gambe non lo aiutano. Difatti, non riescono a reggere il peso del proprio corpo. Proprio in quel momento, la Nara sentirà la prima contrazione. No, non è un lieve dolore sopportabile. E' un dolore che sembra quasi volerle squarciare il ventre. Dura pochi secondi, ma quei secondi bastano per non farle rendere conto che il chunin Inuzuka le sta proprio cadendo addosso. Di colpo, la Nara si vedrà capitolare al suolo, in preda al dolore e con un peso morto che la sovrasta da sopra. < Sìì, vai Ken, puoi farcelaaaaa > esclama adesso lo Hyuga, che, euforico, osserva la scena. Il chunin, intanto, sbava, osservando il volto dell'Hokage. Quest'ultima potrà sentire, oltre alla pesantezza di quel corpo sopra di lei, una pungente puzza di sakè mischiato probabilmente a vino. Non si può mai stare tranquilli in questo villaggio. O ti tradiscono o si ubriacano. In entrambi i casi, finiscono sempre per fare quel caz*o che gli pare. Forse, farebbe meglio a diventare una dittatrice. Intanto, lo Hyuga riprende ad esultare. < LAVALI, LAVALI, LAVALI COL FUOCOOOO, OOOH JUDAI LAVALI COL FUOCO >. Prenderebbe a camminare attorno ai due capitolati al suolo, con dei movimenti delle braccia e delle gambe che sembrerebbero ricordare la danza della pioggia. [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

13:16 Furaya:
 Qualcuno domani potrebbe ritrovarsi tra le amorevoli mani di Boryoku. O delle proprie se riesce a riprendersi abbastanza in fretta da riuscire a reggersi in piedi. Vogliono il dittatore? L'avranno. I presenti di oggi, sicuramente, l'indomani non avranno più un impiego e probabilmente neanche la voce per parlare. Inizia ad essere parecchio infastidita, non tanto dal fatto che le chiedano di uscirle, tutt'al più per il modo di comportarsi sul posto di lavoro. Il giro in gattabuia non verrà loro risparmiato neanche se vanno a scusarsi in ginocchio davanti al suo ufficio. <NGH> Ed è la prima contrazione, durata appena qualche secondo, ma abbastanza per lanciarle un segnale d'allarme enorme nel cervello. Il corpo trema appena, costretta a stringere i denti e ad inspirare profondamente. <Okay, ho letto qualcosa in mer--> Ma si ritrova a cascare a terra. Prova a stendere l'arto mancino per attutire la caduta, mentre l'altra mano proteggerebbe ovviamente il pancione e la piccola Senshi. Perché sì, hanno finalmente scelto il nome della bambina. Ritrovatasi quindi a terra, con una contrazione che le causa non poco dolore, per non parlare del tipo che viscido l'è finito addosso, cerca di formare un grumo di saliva. Avendo attivato in precedenza l'innata, non farebbe altro che unire la propria saliva alla lava che riesce a generare tramite le ghiandole salivari al contempo. Non vuole creare nessun getto di lava incandescente, non vuole rischiare di uccidere nessuno sul colpo, ma di fargli male sì. Un male limitato, atto soltanto a riuscire a scivolarsi da quella situazione in progressiva degenerazione. Raggrumato il tutto, cercherebbe semplicemente di sputare in direzione del volto avverso o comunque in una direzione tale da poterlo colpire in qualunque punto del corpo, in base alla posizione che avrebbe ottenuto su di lei. Stringerebbe appena le guance, prenderebbe la mira per quanto possibile, spingendo fuori il piccolo grumo di saliva e lava, non più grande di un paio di centimetri, che dovrebbe anche bruciare al contatto come se la saliva risultasse acida, ma in realtà non è altro che bollente come la stessa lava. <Levati immediatamente.> Si rivolge a questi, cercando poi di spingerlo via con il braccio libero, dandogli un sonoro spintone con il palmo della mano, nella fattispecie aiutandosi con il polso e la spinta coadiuvata dalle spalle. [ Chakra: 153/165 ][ Hijutsu Yoton LV4 ON ][ 2/4 - Sputo + 2/4 - Spinta ]

La Judai, quindi, si ritrova al suolo, con quel tizio proprio sopra di lei. Dopo un breve periodo di scombussolamento, dovuto alla prima vera contrazione, la donna capisce che deve liberarsi di quel peso morto. Così, dopo aver condensato per bene la propria saliva, la sputa (salutiamo il covid che ci sta seguendo in diretta). Essa raggiunge esattamente la guancia destra dell'Inuzuka, il quale, istintivamente ed in un attimo di lucidità, probabilmente provocata dal dolore, si porta la destrorsa al viso < ARGH >. Si lamenta del dolore, mentre gli occhi cominciano a lacrimare involontariamente. Neanche il tempo di rendersi conto di ciò che sta accadendo, che la Nara lo spinge via, facendolo rotolare sul suolo. < Mmm hokage-sama cattiva! > mugugnerebbe il chunin, mentre lo Hyuga ferma il proprio balletto. Quest'ultimo, non fa altro che stare a guardare, senza capire in realtà cosa stia succedendo a Furaya. Difatti, è proprio in quel momento che la donna ha una seconda contrazione. Stavolta ancora più forte e lunga della prima. E' come se sentisse il proprio addome squarciarsi e le proprie ossa rompersi, una ad una. Un dolore insopportabile, accompagnato dall'impeto irrefrenabile di spingere. < Hokage, hai lavato col fuoco Keeeeen > esclamerebbe lo Hyuga, in preda al delirio alcoolico. < Sei una donna fantastica >. Ma come, il suo amico viene colpito e lui invece si eccita ancor di più? < Sigh > singhiozzerebbe di nuovo, lo Hyuga, avvicinandosi alla donna sdraiata sul suolo. Il suo sguardo è quello di un viscido maniaco alcolizzato. Proprio una brutta situazione per partorire una bambina. E quella bambina, a quanto pare, vuole proprio venire alla luce lì, in quel luogo, in mezzo al fango ed alla pioggia. Ed in mezzo a due maniaci completamente ubriachi. Che dire, buona fortuna Judai! [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

14:49 Furaya:
 La situazione sta diventando veramente imbarazzante, per non dire caotica e disturbante. Il Chunin sopra di lei viene investito dallo sputo e spinto a terra successivamente. In questo modo, riesce a toglierselo di dosso, ma non è il momento per gioire. Non ha veramente il tempo per pensarlo né per farlo. La seconda contrazione, a distanza veramente ravvicinata, fa sì che il cuore aumenti ancora una volta il proprio battito. <Non è il momento.> Biascica a mezza voce, stringendo i denti e lasciandosi investire totalmente dalla pioggia che cade dal cielo. Rivolge proprio il volto alle nuvole scure per bagnarsi la fronte, le guance, cercando un minimo di refrigerio. <Se l'avessi lavato col fuoco, non sarebbe viv-- NGHH.> Deve attirare l'attenzione, se non di Fenrir, di chiunque altro. Quindi, farebbe nuovamente affidamento al sigillo empatico, come prima cosa, per cercare di attirare l'attenzione del Senjuu. Saisashi potrebbe essere ovunque, potrebbe ancora trovarsi a Kusa e difficilmente rientrerebbe in tempo. <{Va da Jushan, chiama qualcuno!}> Anche il singolo pensiero è sofferto, ma cerca in qualche modo di favorirsi e, sicura che ciò non basti, per sfogare la frustrazione, la rabbia, il dolore e tutti i sentimenti negativi che è costretta a sopportare non soltanto oggi, ma da qualche tempo a questa parte, farebbe confluire anche il chakra elementale del Vento verso le proprie corde vocali. Non necessita d'alcun sigillo, bensì non farebbe altro che cercare di incanalare aria dalla bocca schiusa, divaricando la cassa toracica e adoperando la capacità polmonare per esternare un potente quanto baritono getto d'aria verso l'alto dei cieli. <AIUTOOOO!> Sfrutterebbe tutta la sua capacità nell'ambito delle arti magiche, tenendo in considerazione anche l'elemento da sfruttare e avvantaggiandosi per via del dolore, sfogando all'esterno la frustrazione accumulata. Dovrebbero riuscire a sentirla, nonostante la pioggia, sia perché è una voce fin troppo nota, sia perché chiede aiuto e sia perché dovrebbero esserci anche gli Anbu di ronda negli ultimi periodi. Se non Fenrir, almeno, qualcuno che abbia la capacità tale da portarla in ospedale o da aiutarla fisicamente, tenendo conto della presenza di ninja ubriachi che vorrebbero soltanto infilare il loro pezzo di carne in un pertugio qualunque. Cerca di tenere d'occhio anche l'individuo in avvicinamento, sbarrando le palpebre e inspirando profondamente. E' come in guerra, Judai. Occhi aperti, ma porta a termine l'obiettivo, okay? Guerra. Focalizza mentalmente la trincea, il nemico ai portoni di Konoha che deve essere fermato e tu che hai una gamba fuori uso. Focalizza, ragiona, mantieni il controllo. Freddezza, te la sei sempre cavata anche quando eri ad un passo dalla morte. Non ti fermerà il parto. [ Chakra: 133/165 ][ Hijutsu Yoton LV4 ON ][ 2/4 - Do Maggiore ]

Eh già, non è proprio il momento adatto. Non è il momento adatto per aver dei ninja ubriachi lì alle mura. Non è il momento adatto per partorire una bambina. Non è il momento per quella pioggia di scendere giù. Cerca di farsi forza, la Judai, pensando a quel luogo come un campo di battaglia. Ma forse, i dolori in un campo di battaglia non sono mai stati così atroci come in quel momento. E' come se le ossa continuassero a rompersi, come se il ventre continuasse a squarciarsi. Cerca di richiamare l'attenzione di Mattyse tramite il sigillo dell'empatia, neanche fosse lui il padre del bambino. Egli riceverà, comunque, quel grido d'aiuto. E si recherà velocemente alla Magione, per trovare qualcuno, chiunque, possa aiutarlo. La donna, poi, si prepara a prendere con il tono di voce un Do Maggiore. Quell'urlo, molto potente, va a minare l'udito dei due ubriaconi accanto a lei. Cercano di coprirsi le orecchie, ma invano. Ricadono al suolo, contorcendosi, confusi. L'urlo, però, attira l'attenzione di chi non era esattamente sul luogo. Arrivano, così, due ANBU. Uno ha una maschera rossa e nera, l'altro bianca. < Hokage-sama! > urlerebbe il primo, accorrendo verso di lei. Si inginocchierebbe al suo fianco, per cercare di capire cosa stia succedendo. Il secondo, invece, osserva esterrefatto la scena, non riuscendo a capire cosa abbiano combinato gli shinobi di guardia al portone. Fortunatamente per la Judai, qualcuno è arrivato. Ma le contrazioni non sembrano ancora fermarsi. Un'ennesima e dolorosa contrazione sembra squarciarle tutto. L'impeto di spingere torna con violenza, ancora e ancora. Cara Senshi, hai scelto il momento peggiore per venire al mondo. < Che succede? Ha dolore? > chiede a quel punto l'ANBU di fianco alla donna. [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

15:43 Furaya:
 Come se non si sentisse già abbastanza in colpa, c'è chi rincara la dose con un ovvio pensiero. Avrebbe potuto -dovuto- interpellare Saisashi in qualche modo. Pur facendolo, non avrebbe risolto alcunché essendo fuori dal villaggio, ma sicuramente lo interpellerà al momento opportuno. O forse si maschera con questo pensiero per nascondere quanto fatto, dando modo al taijutser d'aver ragione quando le ha espresso delle paranoie non indifferenti, accusandola di tradimento nei suoi confronti. Diciamo che, per completare la lista di cose per le quali non sarebbe il momento, possiamo inserirci anche quest'ultima. I malcapitati attorno a lei vengono ovviamente investiti a loro volta dal Do maggiore citato poc'anzi, con il quale non ha fatto altro che cercare d'attirare l'attenzione. Sopraggiungono due Anbu che ovviamente chiedono informazioni circa la situazione. Il dolore inizia a diventare sempre più lancinante, con la necessità di spingere, di tirare fuori il bambino dal ventre materno, nonostante non sia affatto momento. <Sto per partorire davanti al portone e circondata da ubriaconi!> Sbotta, riferendosi ovviamente a coloro i quali sono svenuti lì attorno e che è piuttosto palese abbiano bevuto, avendo potuto sentire prima, all'avvicinarsi del Chunin, la puzza di sakè. <Mi serve un medico--> Stringe i denti, irrigidendo i muscoli del collo e della mascella, cercando di inspirare profondamente. Le mani scivolano a contatto col terreno, stringendo saldamente la presa su anche un sassolino, un filo d'erba, infilando le unghie nella fanghiglia pur di non infilzare gli occhi di qualunque malcapitato vi sia nelle immediate vicinanze. Involontariamente, a prescindere, il corpo le urla di spingere e pur non volendo, come se dovesse trattenere il nascituro finché non avrà raggiunto l'ospedale, inizierebbe a non far altro che questo. <E' ancora-- presto--> Affaticata, le parole le escono a fatica dai denti stretti. Senza dubbio, il dolore non è affatto paragonabile alle ferite subite durante le battaglie passate. In questo momento, forse, preferirebbe davvero trovarsi a combattere di nuovo contro suo padre o contro Kuugo Gaito che partorire in un posto impensabile ed in un momento piuttosto critico. Trattiene a stento le urla per il dolore, resistente come l'acciaio, forte come un uragano, non vuole piegarsi neanche di fronte al parto più naturale del mondo. [ Chakra ON ][ Stessi tag ]

I due ANBU, adesso, cominciano a capire la situazione. Con una ricetrasmittente, l'ANBU dalla maschera bianca, si appresta a parlare con qualcun altro. < Suiko, presto, l'Hokage sta per partorire alle mura >. Si avvicina, poi, anch'egli alla donna ancora sdraiata al suolo. < Un medico sarà presto qui e valuterà la situazione. Cerchi di respirare a fondo > invita, quindi l'altra, a controllare il proprio respiro, così da essere pronta per ciò che avverrà a breve. L'altro ANBU, invece, si limita a rialzarsi e a togliere di torno i due alcolizzati, allontanandoli da quel posto. Finalmente, arriva una donna, correndo verso la Judai. I suoi occhi sono azzurro oceano, mentre i suoi capelli, a caschetto, sono corvini. Si ferma a pochi centimetri dalla donna, per poi, senza fare nessun movimento con il proprio corpo, creare una vera e propria barriera di legno, che spunta velocemente dal suolo, sopra la Nara, così da proteggerla dalla pioggia. Poi, si inginocchia la donna proprio di fronte all'Hokage, accanto ai suoi piedi. < Devo dare un'occhiata e poi valutare se portarla all'ospedale >. Se la Nara glielo permettesse, vorrebbe sfilarle le calze, senza però sollevare lo yukata, così che ella abbia giusto un po' di intimità, dato che al suo fianco vi è un ANBU uomo. Quindi, Suiko abbassa il capo, ed allunga la destrorsa, per andare a constatare a che punto sia la dilatazione. Tutto ciò, ovviamente, solo se Furaya glielo permettesse. [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

16:15 Furaya:
 Per fortuna, nelle Forze Speciali esiste ancora qualcuno con del sale in zucca. Uno dei due riesce ad interpellare un medico o comunque qualcuno di competente che raggiunge il portone in men che non si dica. Genera una sottospecie di cupola in grado di difenderla dalle intemperie e separarla dal mondo all'esterno. Non sa se questo possa essere un bene od un male, specialmente se di questi tempi tende a non fidarsi proprio di nessuno. Lo sguardo permane assottigliato, scruterebbe con attenzione l'altra figura appena giunta, venendo comunque interrotta dal dolore che continua a sentire, dalla spinta necessaria a far uscire il bambino a cui lei vorrebbe tanto opporsi. <Va bene-> Cerca di pronunciare a mezza voce, cercando di inspirare profondamente, ma non riuscendovi a pieno. Talvolta, lo stesso respiro viene spezzato direttamente dal dolore, da quella fitta che riceve con talmente tanta forza da costringerla a restare sdraiata al suolo, impossibilitata a fare altro. Cerca di aprire le gambe per quanto possibile, lasciando che la schiena e il capo poggino finalmente al suolo. Incurante che sia sporco, bagnato o qualunque altra cosa. Non è il momento per pensarci. Deve rilassarsi per quanto possibile, respirare a fondo come vorrebbe fare e spingere. Nient'altro. La preoccupazione nasce dal fatto che mancano ancora delle settimane al termine della gravidanza. Le lascia allungare la mano e fare ciò che deve fare, fidandosi sì, ma non togliendole gli occhi di dosso per quanto possibile, proprio per mancanza di fiducia nei confronti di chiunque altro le giri attorno nell'ultimo periodo. E se succedesse quanto accaduto a Kimi Aya? E se ci fosse qualche altro malintenzionato che vuole rapire anche la sua bambina? E se questo avvenimento sia soltanto il preludio di qualcosa di più malvagio? Deve soltanto sperare che tutto vada nel verso giusto, ma anche questa usanza è ormai vecchio stampo e nient'affatto certa. [ Chakra ON ][ Stessi tag ]

La Judai sente sempre più pressione sul suo basso ventre. Sempre più dolore, che parte da lì e si espande in ogni cellula del suo corpo. La bambina vuole uscire, ad ogni costo. Non importa che la donna trattenga quelle spinte. Vuole venire alla luce, come un fulmine a ciel sereno. O come il cielo sereno, all'improvviso, dopo una tempesta. Come quel cielo che adesso di colpo si schiarisce, mostrando gli ultimi istanti di luce. La pioggia che si arresta di colpo, in quel pomeriggio d'autunno. Sentirà quelle dita tastare lì dove non tocca il sole. Vedrà lo sguardo di Suiko cambiare. Si sgrana appena, quello sguardo color oceano. Ma la sua espressione è serena, controllata. < Hokage-sama, faccia un lungo respiro > sì, ne ha bisogno per ciò che il medico andrà ad annunciare poco dopo. < Si vede la testa, basta solo qualche spinta e tutto finirà > il tono della sua voce è rassicurante, anche se non si sa fino a che punto la Nara possa essere rassicurata da quella notizia. Insomma, sua figlia nascerà in mezzo al fango. Non era di certo il parto in cui sperava. Magari aveva pensato ad un comodo letto dell'ospedale, assistita da grandi medici. E, invece, si trova lì, davanti alle mura di Konoha, sull'erba mischiata a fango e con un medico che neanche conosce, affiancata da un ANBU sconosciuto. < Non c'è tempo per portarla in ospedale > si rivolge a quell'ANBU di fianco all'Hokage, affinché egli prepari qualcosa per trasportarla successivamente. < Coraggio, Hokage-sama > esclama ancora Suiko. Ed è in quel momento che arriva un'altra contrazione, più forte delle precedenti, che sembra volerle lacerare l'anima. < Spinga! >. Nel frattempo, l'ANBU si alza, lasciando le due donne da sole. Sparirà dalla visuale della Nara per un breve periodo di tempo. Il momento è giunto. Senshi sta per nascere. [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

18:58 Furaya:
 Okay, decisamente è la notizia meno divertente che avrebbe voluto ricevere nell'arco della giornata o della sua vita. Partorire nel fango ed in mezzo alla strada, non è esattamente ciò che avrebbe voluto. Ora come ora, forse è meglio che ascolti i consigli della donna che è accorsa in suo aiuto, quindi potrà lamentarsi in un secondo momento quando tutto sarà quanto meno finito. Sente male in ogni fibra muscolare del proprio essere, come se le stesse ossa adesso le facessero male e si stessero rompendo. Si lascia sfuggire un gemito di dolore che, man mano, per via delle contrazioni, diventano sempre più forti e simili a strilli. Sfoga tramite le corde vocali la frustrazione del momento, l'ansia del parto e tutto il dolore che avverte lungo ogni parte del proprio corpo. Cerca di mantenere le gambe aperte per quanto anche queste ultime stiano letteralmente tremando per quello che sta subendo. E non farebbe altro che spingere in effetti, cos'altro potrebbe fare se non urlare a squarciagola mentre c'è la testa di un bambino che ti squarcia ben altro? <La prossima volta- ADOTTO!> Sbraita, la fronte imperlata di sudore mentre ogni fibra viene sconquassata. Che Saisashi non si faccia venire la strada idea di avere un secondo bambino perché è la volta buona che il pipo glielo evira o glielo brucia per via della lava. Di base, oltre ad urlare come un'ossessa, non farebbe altro che spingere, prendere un profondo respiro e spingere ancora. [ Chakra ON ][ Stessi tag ]

La Judai spinge, spinge, spinge ed urla. Non può fare altro, in quel momento, se non far nascere la sua bambina. E, ad un tratto, si sentirà come svuotata. Il ventre che si abbassa, vuoto. Le contrazioni che si arrestano, lasciando sul corpo della Nara un'enorme spossatezza. Un gridolino, poi un pianto. E' Senshi. E' la sua bambina. Quest'ultima scivola tra le mani pronte di Suiko. Non la tiene molto tra le mani, perché, subito, l'appoggia al petto della neo-madre, lasciando che sia lei la prima a tenerla tra le braccia. < Che bellissima bambina! > esclama, così, il medico. I lineamenti non sono ancora molto riconoscibili, per via del sangue e del liquido amniotico. E poi, succede qualcos'altro. Giunge Fenrir, seguito dai due ANBU di poco prima. < Mettetela sul mio dorso, la porto in ospedale > intima l'evocazione ai presenti. Si abbassa, piegando le gambe ed accucciandosi al suolo, così da permettere ai tre di posizionare la donna e la sua creatura sulla propria schiena, tra quel pelo caldo. Così, i due ANBU si appresterebbero, se la Judai glielo permettesse, a sollevarla, naturalmente facendo attenzione alla piccola Senshi. Uno la prenderebbe da sotto le braccia, l'altro dalle gambe. E, con delicatezza, la poggerebbero sul pelo morbido di Fenrir. Quest'ultimo si recherebbe verso l'ospedale, dove le due potranno ricevere le cure necessarie. La tragedia è appena finita. E adesso un nuovo sole splende per la Judai. Quel sole che proprio adesso tiene tra le braccia. [Ambient per Furaya - END][End non obbligatoria, avvisami se non la fai <3]

Furaya viene chiamata alle mura per dei trambusti. Lì trova gli shinobi di guardia completamente ubriachi e due di loro ci provano perfino con lei. Qualcosa di inaspettato accade, nel momento meno adatto: le acque si rompono e, come se non bastasse, cominciano le contrazioni. Grazie ad un Do Maggiore riesce a chiamare aiuto ed accorrono due ANBU ed un ninja medico che le annuncia che partorirà proprio lì, in mezzo all'erba ed al fango. Dopo il parto, viene portata da Fenrir in ospedale.

Che dire, auguri mammina pancinaaa <3
No exp, buon drop <3