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[Ambient] - Cure per Misashi

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con Misashi, Tenshi

21:58 Misashi:
  [Ospedale] Splende alta nel cielo, la luna, ad illuminare le vie del Villaggio in sostituzione del collega maschile, ora a riposo. Il riposo è ciò che anche il Senjuu ha provato a concedersi in questi giorni, anche se con risultati ben scarsi e fragili: il braccio, nient'affatto guarito, non gli ha infatti permesso di recuperare a dovere le energie. Passo dopo passo, con una certa fretta, il Biondo si avvicina di volata all'ospedale della Foglia: l'ultima volta, per quanto gli fosse stato detto all'accoglienza di dirigersi verso la stanza 104, non ha trovato nessuno lì. E tutti gli altri medici erano impegnati. Ha dovuto prendere un appuntamento; seppure riservi ancora qualche dubbio, vista l'ultima esperienza con i medici. Entra in gran fretta, come se il suo fosse un caso di vita o di morte. <Buonasera...> sceglie accuratamente le parole, pensando che ci sia la possibilità di essere frainteso <Ho preso un appuntamento per delle cure al braccio>. Gli vien indicata una stanza, e prima dell'ultima sillaba il Foglioso si avvia verso di essa, quasi avesse paura che qualcuno arrivi a rubargli il posto, entrando prima di lui. Poi, realizza <Non è possibile... Ancora la stanza 104...> è una condanna! Ormai sa perfettamente dove si trovi: di fronte alla porta, ancora una volta chiusa, busserebbe tre volte con le nocche della man destra, in modo energico e producendo un suono ben chiaro. Quindi aprirebbe la porta, entrandovi: che l'ultima volta non abbiano sentito bussare?

E' una serata tranquilla, lì all'ospedale. La struttura è silenziosa, si sentono solo bisbigli sommessi provenire dai vari corridoi. Fortunatamente, in quel periodo di pace apparente, seppur con una minaccia incombente, non sono tanti i pazienti che hanno bisogno di cure. Si tratta solo di ninja tornati da qualche missione ardua. Questo è il caso di Misashi, il quale, dopo aver ricevuto un morso al braccio da parte di un cane Inuzuka, è stato nuovamente colpito in missione, proprio in quel punto, ironia della sorte. Il ragazzo, quindi, si avvicina alla reception, per andare a chiedere il numero della stanza verso la quale dirigersi. Dopo aver percorso vari corridoi, ecco che il Senjuu bussa alla porta. Nella quiete dell'ospedale, sentirà dei passi provenire da dentro la stanza. Essi si avvicinano, fino a fermarsi. La maniglia viene abbassata e, fortunatamente per il chunin, la porta viene aperta. Adesso, davanti a lui, vi è una donna dagli occhi azzurro oceano. I suoi capelli, a caschetto, sono nero corvino. Indossa un camice bianco, che copre interamente il suo vestiario. Tra le mani ha una cartella blu scuro, che probabilmente contiene le informazioni riguardo i pazienti. < Prego, accomodati > esclama la donna, per poi fare un largo sorriso ed indicare con la destrorsa un piccolo lettino. Sembrerebbe solare ed amichevole. < Tu devi essere Misashi > gli occhi vengono abbassati sulla cartella, cercando le informazioni che le servono. < Oh, un morso di cane, eh? > fa una pausa, continuando a leggere < contornato da un bellissimo ematoma >. Adesso gli occhi si alzano ad osservare la figura del biondo. < Posso dare un'occhiata? > chiede poi, avvicinandosi all'altro. [Ambient di cura per Misashi - START!][Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

22:19 Misashi:
  [Ospedale] La porta, miracolosamente, si apre: contro ogni aspettativa il Senjuu si ritrova dinnanzi ad un medico dal bell'aspetto; in particolare, rimane come ipnotizzato dalla profondità degli occhi della donna. O semplicemente non credeva che sarebbe stato visitato, proprio come l'altra volta? Prova dell'imbarazzo, il che lo rende impacciato; addirittura le guance si arrosserebbero un pochino. <Grazie...> farfuglia, prendendo posto sul lettino dopo essere entrato nella stanza: nemmeno si guarda attorno, abbassando del tutto la guardia; non che si aspetti di trovarci chissà cosa, tuttavia uno Shinobi dovrebbe avere una capacità di osservazione costantemente attiva. <Già, durante un allenamento> aggiunge alle parole della dottoressa, sentendosi improvvisamente un perfetto idiota per il modo in cui si è procurato quella ferita. Quindi, ancora un po' impacciato, direbbe <Certamente> alla domanda della ragazza: lentamente e con delicatezza, prende a sfilarsi la nera maglietta di dosso, poggiandola di fianco a sé sul lettino. Esibisce la muscoltatura sviluppata e scolpita del suo corpo, giovane ed attraente; ma, al contempo, dimostra anche la sua totale incompetenza nel primo soccorso. Infatti, il suo braccio è avvolto alla bell'e meglio da una garza - anche storta, tra l'altro - e del nastro cerottato. Macchie di sangue qua e là dimostrano come la ferita si sia più volte riaperta. <Credo di aver fatto un pasticcio... Eheh> se la ride, con estremo imbarazzo e rosso sugli zigomi.

Il giovane Senjuu viene colto alla sprovvista. E' forse per la bellezza della donna? Oppure perché non si aspettava, effettivamente, che quella porta si aprisse? Questo, in ogni caso, non ci è dato saperlo. Appare impacciato di fronte a quel medico che, sicuramente, ne sa più di lui di primo soccorso. Difatti, la fasciatura non è proprio delle migliori e la ferita sembrerebbe essersi riaperta più volte. Si avvicinerebbe, dunque, la donna, osservando più da vicino. Poggerebbe la cartellina su di un comodino e le mani si metterebbero all'opera. < Bene, diamo un'occhiata > sussurrerebbe, quasi tra sé e sé, andando a togliere, lentamente, quelle garze, sperando di non tirare via dalla ferita il sangue raggrinzito, provocando un ulteriore sanguinamento. Toglie tutte le fasce, quindi, per poi domandare con tono cordiale < Ti ho fatto male? >. Osserverebbe ancora quella ferita, studiandola da ogni prospettiva, con quegli occhi azzurro oceano in cui ci si potrebbe perdere. < Eh sì, hai fatto proprio un pasticcio > esclamerebbe la donna < la ferita è infetta, ma non preoccuparti > un altro sorriso le disegnerebbe il volto, un sorriso sereno ed amichevole. < Non è niente di irreparabile >. Le mani, a quel punto, verrebbero sollevate in aria, a circa dieci centimetri dalla ferita. Un alone verde prenderebbe a circondarle. L'alone, poi, fluirebbe, dalle mani verso la ferita. Si tratta proprio del chakra medico, il quale comincia a fare il suo dovere su quel braccio martoriato. < Ti allenavi con un Inuzuka? > domanda la donna, curiosa di sapere come siano andate le cose e come quella ferita si sia complicata in quel modo, nonostante si trattasse inizialmente di un semplice morso di cane. [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

22:52 Misashi:
  [Ospedale] Dopo essersi accomodato e tolto la maglietta, lascia che l'esperta faccia il proprio lavoro: d'altro canto, sintomo della sua professionalità è proprio il fatto che la donna non sembra scandalizzarsi alla vista del corpo del Senjuu; sarà abituata a vedere quei muscoli e forse anche di più sviluppati, con tutti gli Shinobi che vengono lì a farsi medicare. <Per nulla> risponde, con garbo e gentilezza a quelle parole altrettanto gentili, rivolgendo a sua volta un bel sorriso alla donna. Distrattamente, di tanto in tanto ma con fare nervoso, il Legnoso getterebbe i propri occhi dentro all'oceano di quelli dell'altra, non resistendo a quell'intenso e misterioso colore, come fosse una calamita per il suo sguardo. <Già, durante una missione si è riaperta la ferita: mi sembrava stesse guarendo, ma ogni giorno era punto e accapo> del resto doveva costantemente provare a cambiare le fasciature, ma è un disordinato cronico e non avrebbe potuto fare di meglio. Quindi, risponde ancora <Si, i miei avversari erano un Inuzuka ed il suo cagnolone... Quest'ultimo devo averlo sottovalutato, eheh> ridacchia ancora, stavolta un pochino più rilassato: la dottoressa è riuscita a metterlo rapidamente a suo agio, con naturalezza e disinvoltura.

La donna ci sa proprio fare con i propri pazienti, a prescindere da chi si tratti. Dopo anni di esperienza, ormai sa come comportarsi. E, ovviamente, qualche muscolo non attirerà di certo la sua attenzione. Ne ha vista a bizzeffe di gente così! Ma questo, in realtà, non le importa più di tanto, in quel momento. Infatti, l'unica sua preoccupazione è curare quella brutta ferita e far sì che il proprio paziente stia bene. Il Chakra medico, intanto, comincia a guarire il braccio del Senjuu. Egli, difatti, potrà vedere inizialmente come l'ematoma si schiarisca sempre di più. < Non guariva perché non è una semplice ferita > osserverebbe, ancora quel morso, contornato da quell'alone verde. < I denti del cane hanno penetrato qualche strato di pelle. Sei stato fortunato, comunque, avrebbero potuto lacerarti qualche vaso sanguigno > pronuncerebbe quelle parole senza troppi problemi, abituata a cose del genere che capitano quasi giornalmente. < I cani Inuzuka sono molto intelligenti > lo sguardo azzurro, adesso, si poggerebbe su quello altrui, mentre le labbra si distenderebbero ancora in un sorriso. < Seguono un addestramento molto duro > adesso lo sguardo tornerebbe su quella ferita. L'ematoma, intanto, dovrebbe essere quasi sparito. Resta, adesso, la ferita più profonda, ovvero proprio il morso di Aisu. Il Chakra medico continua a scorrere senza sosta, dalle mani della donna verso quella ferita. [Per qualsiasi cosa, chiedi pure <3]

23:23 Misashi:
  [Ospedale] Sembra che la donna sappia fare piuttosto bene il suo lavoro, del resto non sarebbe lì altrimenti: il momento nel quale lo sguardo di lei incontra quello del ragazzo - un istante lunghissimo - il secondo diventa paonazzo, essendo costretto ad abbassare subito il proprio. Possibile che si sia fatto così timido, da quando è tornato? Eppure non lo mette così in soggezione parlare con tutte le donne... Fatto sta che, per un attimo, i problemi cutanei del ragazzo rischiano di trasformarsi in problemi cardiaci. <Oh beh...> tenta di riprendersi, nell'effimera speranza che l'altra non abbia ancora notato questo suo imbarazzo <Allora si, devo ritenermi davvero fortunato... In effetti, quel cane era piuttosto sveglio> sa perfettamente che i cani degli Inuzuka ricevono un addestramento al pari dei padroni, semplicemente tenta di intavolare una conversazione con la donna. Nel frattempo, il formicolio sul suo braccio si fa sempre più intenso, quasi divertente, e l'alone verde pare al contempo diventare più luminoso, come se la ragazza stesse profondendo buona parte - maggiore rispetto a prima - del suo bagaglio medico nel nuovo tipo di cura.

Ancora quel Chakra medico fluisce velocemente dalle mani della donna verso quella ferita. Ferita che, intanto, prende a rimarginarsi. I fori causati dal morso del cane cominciano pian piano a restringersi, non lasciando tracce. Capisce come il battito cardiaco dell'altro aumenti, mentre quello sguardo viene scambiato. Nota come il colore delle sue guance muti, diventando quasi vermiglio. Le scapperebbe una piccola risata, che non vuole di certo essere offensiva. < Sei tutto rosso > un sorriso divertito, a quel punto, spunterebbe sul volto di lei < tutto bene? > direbbe, mentre un'altra piccola risata, una risata quasi musicale e armoniosa, viene fuori dalle sue labbra. Ma non per questo si lascia distrarre dal proprio lavoro. Difatti, quel chakra verde continuerebbe a fluire imperterrito verso quella ferita, ormai quasi del tutto rimarginata. Continuerebbe a sorridere, la donna, incrociando nuovamente lo sguardo dell'altro. Farebbe qualche secondo di silenzio, per poi esclamare < Il mio nome è Suiko >. Solo alla fine di quell'incontro, la donna si presenta. < Se dovesse succederti qualcos'altro, chiedi pure di me >. Ed ecco che, a quel punto, la ferita sarebbe del tutto rimarginata. La pelle è tornata liscia, come se in quel punto non ci fosse stato mai nulla, come se quelle ferite non ci fossero mai state. A quel punto, il flusso di Chakra viene interrotto e l'alone verde attorno alle mani scompare. La donna le allontana, tornando a prendere la propria cartella blu. < Bene, abbiamo finito > farebbe un altro sorriso all'altro, per poi continuare < buona serata, Misashi > e, abbassando il capo in sua direzione, lo saluterebbe in quel modo gentile. [PS completamente ristabiliti | Turni di mani terapeutiche superiori: 3 | PS ristabiliti ad ogni azione: 18 (punteggio d'attacco sul nin/3)][Puoi fare la tua end <3]

00:00 Misashi:
  [Ospedale] Continua a percepire il lievemente il prurito sulla pelle, avendo quasi l'istinto di grattarsi proprio in quel punto. Ma sa che non può farlo, e resiste a questo istinto primordiale. Poi la domanda, improvvisa ed inaspettata, da parte della ragazza: se prima era rosso, ora prenderebbe la tonalità di alcuni tra i peperoncini più piccanti; guarda di colpo l'altra, non resistendo, stavolta, all'impulso, e prende a farfugliare <Oh, io...> non sapendo cosa dire. Quindi sposta immediatamente lo sguardo verso il basso, mugugnando nuovamente, con crescente velocità verbale <Sisi, tutto bene>. S'affretta a rispondere, dimostrando di non dire l'esatta verità. Quindi osserva finalmente la fine del trattamento terapeutico, alzando nuovamente il capo. Incredulo all'abilità della donna, ne ascolta anche il nome, rimanendo attonito: <Oh, io sono misashi! Piacere> risponde, tirando fuori un bel sorriso, come non faceva da anni. <Ti ringrazio, sei stata molto gentile> si scioglie un pochino, infine, infilandosi la maglietta ed avviandosi verso l'uscita, sembrandogli opportuno non mostrare il desiderio di parlare per avere una chance. Esce dallo studio, finalmente, pensando di essersi fatto un lungo viaggio mentale, per non chiamarlo in altro modo. [End]

Misashi si reca in ospedale per una brutta ferita al braccio. Sarà una donna, Suiko, a curare quella ferita e, a quanto pare, il giovane Senjuu resta ammaliato dagli occhi del medico.

I tuoi PS sono stati ristabiliti completamente. No exp. data la natura della quest <3 Buon drop!