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Il fantasmagorico Lind!

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con Furaya, Misashi, Saisashi

22:15 Misashi:
  [Campo] Il sole ha ormai abbandonato il cielo sovrastante il Villaggio, tuffandosi dietro alle chiome più alte ed imponenti, in lontananza, in un meraviglioso gioco di riflessi. Il buio è calato sulla Foglia, ma il Corvino non ne è affatto spaventato; del resto ha vissuto per anni in mezzo alle montagne, nell'isolamento - e dunque nel buio - più totale, per la maggior parte del tempo. Oggi si trova al di fuori delle mura konohane, intento nel godersi il bosco con una bella passeggiata; indossa un paio di semplici calzari da Shinobi color pece, poi dei banali pantaloni neri da allenamento, una magliettina con le maniche a tre quarti, nera, ed il copri fronte della Foglia sotto l'attaccatura dei capelli ormai quasi castani. Erano biondi un tempo, ora risultano come più sporchi. Sugli avambracci indossa delle protezioni in placche metalliche, degli schinieri sulle tibie, e con sé ha tutta l'attrezzatura da Shinobi e le sue armi, riposte all'interno delle tasche Ninja e del tascone porta oggetti sul fondo schiena. Passeggia con ritmo lento, cadenzato, con fare rilassato, le iridi che ondeggiano leggiadramente da una chioma all'altra. Non è lontano dai tre tronchi, storico luogo di Konoha, ma si trova ancora nel fitto del bosco.

22:17 Saisashi:
 E' una notte serena, una come tante altre al villaggio di Konoha. La maggior parte delle persone in questo momento sta riposando, dormendo sonni sereni...e allora perchè Saisashi non può essere semplicemente una di quelle? Perchè non può vivere una vita fatta di semplici cose, senza la preoccupazione di ciò che può accadere ogni singolo giorno? Il genin ha subito da pochi giorni un trauma che potrebbe averlo cambiato per sempre. I Suoi capelli, passati da Corvini a Bianchi cenere per via dello shock, sono la dimostrazione della maledizione che di lì avanti dovrà portarsi dietro. Prendere coscenza anche solo di un piccolo frammento dei ricordi degli ultimi 8 anni , così di colpo, scoprendo le azioni orribili compiute e soprattuto rivedendo la morte del suo migliore amico, sgozzato di fronte ai suoi occhi da un pazzo , chiamato Akuma...lo ha semplicemente distrutto. Sarà in grado questa volta di rimarginare questa ferita senza impazzire? Potrà tornare il Saisashi gorilla idiota e solare di sempre? Questo non è ancora dato saperlo, ma tutto ciò che chiede ora è semplicemente scoprire tutta la verità. Vuole partire, trovare Akuma, e ricordare tutto ciò che è realmente successo...a costo della vita. Solo così potrà gettare una pietra su questo passato tormentato. Il genin si trova in questo momento in uno dei suoi posti da sempre preferiti: i campi d'addestramento. E' qui che ha trascorso infinite notti per forgiare il suo corpo cercando di diventare abbastanza forte da raggiungere i suoi compagni talentuosi, in grado di usare innate e tecniche...cosa che purtroppo lui non è mai stato capace di fare. Si trova in piedi, di fronte ad uno dei pilastri di legno, con entrambe le mani appoggiate contro diesso. RIvive in questo momento il se sesso di 8 anni prima, che pieno di animo, colpiva con forza ripetutamente fino allo sfinimento quel pezzo di legno, per perfezionare ogni colpo in vista del famoso torneo dei villaggi. Tutti lo consideravano un bulletto scansafatiche, ma in lui ardeva lo spirito di chi non si arrende . Forse questo spirito oggi si è spento. Il genin indossa un outfit semplice: t shirt bianca, che nasconde la sua pettorina da 50kg, un paio di pantaloni neri, tessuto lucido, slim. Guanti mezze dita in pelle neri, e sandali ninja neri ai piedi. Nessun segno ninja con se, nemmeno il coprifronte, rinnegato ormai anni prima. [ch on]

22:27 Misashi:
  [Campo] L'incedere del Senju prosegue con costanza, e man mano sopra di lui le chiome, prima fitte, si fanno sempre più rade, aprendosi verso un cielo trapuntato di stelle. Quest'ultimo non è sempre visibile, poiché a tratti coperto da alcune nuvole passeggere, ma risulta comunque una vista mozzafiato. Per questo, giunto al limitare della foresta, il Legnoso alza gli occhi verso il cielo, immobilizzandosi a fissare l'oscurità più immensa: con il capo gettato all'indietro, talmente indietro da sentire quasi la gola strapparsi, il ragazzo osserva estasiato le miriadi di puntini bianchi e gialli che tempestano il buio, come tante goccioline d'oro fuso. In questi anni ha vagabondato a lungo, soprattutto tra le montagne, e lì il cielo lasciava intravedere molte più stelle; tuttavia questo rimane comunque un cielo migliore, forse perché quello di casa propria. Dopo un tempo piuttosto prolungato di contemplazione, il ragazzo tira giù il collo con lentezza, nel frattempo indolenzito, posando casualmente gli occhi su una figura distante qualche decina di metri, di fronte ai tre tronchi. <Umh?> mugugna, lasciandosi udire senza problemi. Da subito il sospetto s'insinua nella sua mente, un pregiudizio che difficilmente riuscirà a rimuovere: è tornato da poco al Villaggio, ci sono molti volti nuovi, e come se non bastasse quel che gli ha raccontato Furaya non è affatto rassicurante. <...> prende ad avvicinarsi all'altro, giungendo dal suo lato destro e lasciandosi percepire, non provando in alcun modo ad occultare la propria presenza; non si muove in modo silenzioso, dunque, eppure con cautela si. <Tutto bene?> domanda banalmente, d'improvviso, vedendo quel ragazzo poggiato su uno dei tre tronchi. Da subito lo sguardo del ragazzo prenderebbe ad indugiare sulla sua figura, squadrando da cima a fondo lo sconosciuto e non potendo fare a meno di notare che non ha il copri fronte della Foglia, o di uno degli altri Villaggi alleati...

22:37 Saisashi:
 Se ne sta lì, semplicemente immerso in se stesso, a rimuginare rivivendo ricordi di un passato che ormai sembra così lontano da togliere il fiato. Non aveva nulla eppure era spensierato, pieno di grinta e voglia di rivalsa. In questo istante, potrebbe rivedere quella giornata, quando la sua mano venne alzata al cielo proclamandolo vincitore del torneo dei villaggi sezione genine, ed in quel momento finalmente i suoi sforzi ebbero un risvolto. Le persone lo acclamavano, non lo chiamavano più bullo oppure feccia, ma finalmente lo guardavano con occhi diversi. Se solo quel giorno non decise di fuggire da Konoha, prendendo quella decisione avventata per salvare il suo compagno sparito, forse ora non si ritroverebbe qui inq uesta situazione. Qualche istante dopo, lungo la schiena dell'ex corvino passerebbe un brivido improvviso, sentirebbe la voce di Akuma che come ad interrompergli quel rivivere del tempo passato, lo riporterebbe alla realtà "vuoi fare la stessa fine di Lind...?" sentirebbe con quella voce macabra. Non può trattenersi dal tremare inerme come una foglia, e potrebbe essere notato tranquillamente dalla figura che ora gli si avvicina. NOn ci aveva fatto caso, era troppo immerso nella sua testa e si accorgerebbe di lui solo una volta sentita la sua voce <eh?> domanda, ruotando lentamnete il capo. Chi è questo tizio? Certo è tornato da poco a Konoha eppure anche in passato non ricorda di averlo mai incrociato <beh, diciamo che ho avuto periodi migliori. Che sia una giornata di me**a si può dire?> direbbe con tono ironico ma allo stesso tempo giù di tono. Non è il solito Saisashi purtroppo <pensavo non avrei incrociato nessuno qui, la notte è sempre vuoto. Cerchi qualcosa?> domanda essendo ormai stato "interrotto" nel suo momento introspettivo. [ch on]

22:47 Misashi:
  [Campo] Ad una prima occhiata, e ad un primo scambio di parole, non è affatto chiaro al Senju quali siano le intenzioni dell'altro: se buone o malvagie, se pericolose, o invece innocue; quel che è chiaro è che lo sconosciuto non è di buon umore. Eppure neanche il Legnoso è lo stesso di un tempo: qualche anno fa avrebbe sorriso davanti a quelle imprecazioni, avrebbe probabilmente tentato di far tornare il buon umore all'altro; eppure è diventato ruvido come il legno che riesce ad evocare grazie alla sua innata, durante il periodo di isolamento. <Oh> esclama, con solenne banalità, continuando ad osservare lo sconosciuto con squadro apatico e con volto inespressivo. Una giornata storta? <Beh...> inizia, sollevando gli occhi verso la volta celeste <...con questo cielo trovo difficile pensare che possa essere stata una brutta giornata> asserisce, tornando a guardare l'altro dritto negli occhi. Naturalmente sa che non si riferisce alle condizioni metereologiche, e neanche il Senju fa riferimento a quelle. <Tuttavia non posso certo contraddirti> pertanto se ritiene che è stata una pessima giornata, così sia. Il senso di tutto quel discorso? Semplicemente non c'è: oltre ad essere freddo e distaccato - ed a sentirsi in colpa per questo, poiché un tempo non era così - il Chunin si sente anche infinitamente a disagio, poiché non più abituato ad una vera conversazione. Lo sguardo scatta verso il basso, come se avesse trovato un'immensa fonte d'interesse in un paio di semplici filamenti erbacei. <Già> proferisce poi, dando man forte all'affermazione dell'altro <anche per questo mi piacere venire qui a passeggiare... O meglio mi piaceva> si corregge subito dopo, perché in effetti da molto tempo non camminava sotto quelle fronde. Quindi le iridi si spostano ancora, sondando l'aria tutt'attorno, quasi si aspettasse di scorgere qualcosa che fino a qualche istante prima era misteriosamente invisibile <Qui è così tranquillo, e silenzioso...> ammette, rievocando in sé, anche se involontariamente, il silenzio continuamente ascoltato in mezzo alle montagne in cui ha vissuto.

23:00 Saisashi:
 Il genin ora, terminato quel brivido e quel tremore causati da quella visione, si volterebbe del tutto verso l'individuo per poterlo squadrare più nel dettaglio. Indossa il coprifronte di Konoha, quindi se tanto mi da tanto, dovrebbe essere un ninja della foglia. <il cielo dici? Hai ragione che scemo...un tempo passavo ore a guardarlo immaginando che un giorno sarei potuto diventare figo come una stella. Quanto ero ingenuo eh? ehehe> accenna una risata malinconica per poi essere portato a sollevare le smeraldine iridi verso di esso, accorgendosi solo ora di quanto sia meravigliosamente tempestato di stelle. Era così preso da quel malessere che non aveva nemmeno pensato di sollevare lo sguardo quanto basta per veder tutto questo <sei un ninja della foglia oppure quel coprifronte è solo di bellezza?> domanda quasi ironicamente <credo di non averti mai visto prima. Ma potrebbe anche essere che la mia testa non mi permetta di ricordare...non mi meraviglierebbe> fa spallucce inspirando quasi infastidito dal fatto che ancora non riesce ad avere un quadro completo dei suoi ricordi <beh vengo qui spesso. Era il mio luogo di pace. Quanto sudore gettato e quante notti insonni solo per essere ogni giorno un pò più forte...e rendere qualcun altro fiero di me. Volevo solo questo ai tempi, essere finalmete visto dalle persone> che lo snobbavano solo per la sua apparenza grezza, ma non si è mai dato per perso <il silenzio è uno dei motivi per cui mi sono sempre trovato bene qui. Sai non sono bravo con le parole, so usare solo le mani...>non descrive come < il problema è che ora proprioq uesto silenzio non mi permette di togliere questi fottuti pensieri...queste voci...fuck....> brontola quasi tra se e se, non riuscendo a trovar pace a questo flusso di pensieri negativi < sai mi incuriosisce il fatto che tu come tanti altri indossiate quel simbolo in testa in modo così fiero e spavaldo. Che cosa ti rende così fiero di essere un ninja a servizio di schifoso villaggio?> conserva ancora un pò di astio [ch on]

23:13 Misashi:
  [Campo] Inaspettatamente, Saisashi sembra essere più loquace di quel che sembrava inizialmente, nonostante dica di non essere bravo con le parole. Distrattamente, il Senju alza di nuovo lo sguardo assieme allo sconosciuto, verso le stelle che trapuntano il cielo. Asserisce senza alcuna convinzione, neanche ha sentito benissimo quel che ha detto l'altro riguardo alla sua passata ingenuità. L'attenzione del Chunin, difatti, viene rapida da altro: <Per bellezza?> domanda, credendo di non aver sentito bene, mentre la destra sale lentamente ad indicare la placca metallica, con il pollice. <Come si potrebbe mettere un coprifronte solo per bellezza?> risponde con un'altra domanda, la quale tuttavia dovrebbe essere del tutto esaustiva rispetto al dubbio dell'altro. Anche se nella voce di Saisashi, il Senju crede di udire una certa ironia. I timpani continuano a rimbombare delle sillabe pronunciate dal Genin, mentre gli occhi di Misashi aleggiano da una parte all'altra, come vacui: è palesemtne a disagio, non sa cosa dire, né tanto meno vuole ascoltare. <Capisco, volevi che qualcuno ti notasse... Beh, questo allora non è il posto giusto: né per essere notato, né per scacciare dei pensieri insistenti> taglia corto, facendo riferimento a quanto detto dall'altro ed unendo le due cose in una risposta secca, sintetica, quasi striminzita. Ma chi gli ha dato tutta quella corda, tutta quella confidenza, tale da intavolare una discussione come se si conoscessero da mesi? Sgranchendo le spalle come se si fosse appena svegliato, il ragazzo torna a posare lo sguardo sulla figura di Saisashi, quasi follemente; poi, un dettaglio nel suo parlare rapisce davvero la sua attenzione, finalmente. <Ti chiedo di non insultare la Foglia...> il tono si fa più profondo, più gutturale, forse anche più minaccioso a seconda dell'interpretazione dell'ascoltatore. E con che coraggio, o autorità, potrebbe chiederlo, lui che è stato lontano dal Villaggio per tre anni? Non sapeva nemmeno del cambio di Hokage... Improvvisamente, ed involontariamente, prende a mordersi il labbro inferiori, quasi pentito di quel che ha appena detto.

Giuro che NON è affatto per infastidire Saisashi perché s'è permesso di mandare a quel paese la sua adorata Hokage. PER NIENTE! Non potrei MAI comportarmi in maniera tanto deplorevole. Tuttavia, il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti s'è assottigliato ormai da qualche giorno. Sopra le loro teste, possono sentire il fastidioso stridio dei pipistrelli. Alcuni, sbattendo le loro ali, si librano nel cielo notturno. Ma v'è anche qualcos'altro assieme a loro. Le farfalle si sono sollevate anch'esse e intrecciano il loro passaggio con le altre bestie, tuttavia non finisce qui. Assieme a queste fantastiche belve, solo fastidiosi per via dello stridio e prive della necessità d'infastidire l'uomo, vi sono anche dei punticini bianchi che viaggiano assieme a queste ultime nel cielo. Di tanto in tanto, se li lasciano scappare, in attesa che forse un altro portone s'apra e permetta loro di tornare indietro. Ce n'è una in particolare che fluttua proprio attorno a Saisashi. Lui, in un primo momento, non se ne renderà conto. Misashi, invece, guardando oltre le sue spalle, potrà invece accorgersi di un fantasmino, di un fuoco fatuo o qualunque altra interpretazione voglia dargli. Ad un'attenta visione, sembra anche fare le... boccacce? Sì, alle spalle di Saisashi, una figura biancastra e trasparente sta facendo le linguacce proprio all'ex corvino. Trattandosi d'un fantasma, non se ne renderà affatto conto, a differenza del Senjuu. D'un tratto, gli inizia semplicemente a vorticare attorno, volando dall'alto al basso e lasciandosi dietro urla di giubilo e divertimento. La voce... Quella, sì, caro mio, ti è piuttosto familiare. Comprendo che con le voci nella testa tu sia molto affine in quest'ultimo periodo. Si tratta però di quella che adesso ti fa compagnia il più delle volte... [ Ambient - GO ]

23:28 Saisashi:
 Sta straparlando, molto più di quanto è abituato a fare. NOn era lui l'eremita solitario che schifava qualsiasi conversazione? Forse si, ma queste poche parole intavolate potrebbero sembrare un semplice tentativo di aggrapparsi a qualcosa, qualunque cosa pur di distogliersi da se stesso e dalle voci che ha in testa, per niente piacevoli. Eppure l'altro, che in un primo momento si è palesato facendo la prima domanda, sembra a disagio, forse è loquace tanto quanto Saisashi, ovvero pari a zero chissà. <beh, magari lo indossi per accessorio. Ho visto tanti ninja spassarsela, tenere il coprifronte ma essere delle nullità. > direbbe tranquillamente dopo aver conosciuto certi elementi davvero inutili < lo so bene. Anni fa poteva essere così. Ora invece vorrei più che altro sparire e non sentir nulla. Ma so che me ne pentirei> ecco perchè cerca il silenzio anche se doloroso. Con chi potrebbe mai parlare di ciò che sta passando? A chi interesserebbe di lui e della sua situaizone? Probabilmente a nessuno. L'ex corvino inarcherebbe un sopracciglio nel notare la reazione dell'altro alla sua affermazione. Sembra indispettirsi, chissà, forse ha trovato un modo per distrarsi. Magari può farsi prendere a pugni fino a perderei sensi e guadagnare un pò di pace. <ah si? E per quale motivo, Signor Ninja, non dovrei insultare il villaggio che non si è fatto problemi ad insultare me ed il mio migliore amico? Se insulto il villaggio te la prendi perchè sono tuoi amichetti?> direbbe con tono ironico con un non so che di sfida. La cosa divertente è che nessuno dei due si è presentato. Poi d'un tratto un forte stridio attireerebbe l'attenzione del genin. Rivolge lo sguardo verso l'alto vedendo quei pipistrelli. Poco dopo le farfalle si unirebbero al branco, e potrebbe vedere degli strani puntini luminescenti <mh...che cazzo succede? Dimmi che non lo vedo solo io...> in effetti cn tutte le visioni dell'ultimo periodo non si meravglierebbe. Poi, d'un tratto una voce. Una voce familiare. <ma che diav....> non comprende [ch on]

23:42 Misashi:
  [Campo] Questo Saisashi ce l'ha con l'intera umanità - quanto meno con gli Shinobi e con Konoha, questo è poco ma sicuro - eppure il Biondo non può capirne il motivo. Del resto non conosce l'altro, e per questo inarca un sopracciglio, il destro, in un gesto che invece è rimasto tipicamente suo nonostante l'assenza dal Villaggio. <Delle nullità, dici?> ancora con tono freddo e per nulla empatico: non ha idea di cosa l'altro abbia vissuto, non sa quali dolori abbia potuto patire, eppure neanche se lo chiede. <E tu ti sei fatto insultare? Come fai ad accusare qualcun altro di essere una nullità, allora?> chiede, mostrando il gelido collegamento logico effettuato; non vuole essere una provocazione, né nel contenuto né tanto meno nella forma, seppure molto tagliente. Eppure l'altro potrebbe interpretarla come tale, non c'è alcun dubbio. Ma questo per ora il Chunin non può saperlo, perché il suo sguardo si innalza per l'ennesima volta verso il cielo: dapprima crede di vedere uno stormo di rondini, poi si rende conto che sono animali notturni, di quelli dalle orecchie appuntite e dal linguaggio molto acuto. <Pipistrelli> sussurra, notando poi numerose farfalle, e... Punti bianchi? Una serie di puntini luminosi svolazzano qua e là: eppure non gli sembra essere periodo di lucciole, per quanto poco ne sappia di animali e delle loro abitudini. Poi, improvvisamente, una sagoma luminosa si palesa dietro a Saisashi: è molto più grande delle altre, ed ha una forma ben particolare... Come se non bastasse il suo viso - decisamente più espressivo di quello del Senju - inizia a fare le pernacchie a Saisashi... O ad entrambi? <A dire il vero... Te lo direi volentieri> asserisce, affermando che sarebbe meglio che fosse così perché significherebbe che l'altro è pazzo, o qualcosa del genere; invece sembra che quella figura sia reale, così come il suono che produce... Oppure no? Fletterebbe le gambe il ragazzo, comporrebbe un mezzo sigillo dinnanzi al proprio petto e richiamerebbe istantaneamente le proprie nergie psico-fisiche: per l'esattezza l'energia fisica, celata in una sorta di serbatoio nei pressi della pancia, inizierebbe a fluire lenta e costante alla volta della bocca dello stomaco, come un ruscello ordinato, composto, dolce nel suo scorrere. Contemporaneamente la mente divaricherebbe i propri portoni, lasciando fluire un tipo diverso di energie da un diverso tipo di serbatoio: quella mentale, dirompente e disordinata, aggressiva, come un fiume in piena. Questa si fionderebbe a tutta velocità verso la bocca dello stomaco, incrociando l'altra e tentando di soverchiarla, sopraffarla, con violenza e prepotenza. L'altra, costretta a difendersi, prenderebbe a ruotare assieme a lei: non tentando di bloccarla, bensì canalizzandone la forza distruttiva, unendosi a lei. Le due, danzando ipnoticamente, continuerebbero a girare con ritmpo sempre più incalzante, in senso orario, fino ad unirsi contemporaneamente alla composizione del mezzo sigillo caprino dinnanzi al petto del Legnoso. Ma spera di non doverlo utilizzare, il chakra, non vuole causare problemi - anche se appena fuori dalle mura - poco dopo essere tornato al Villaggio.

Nel giro di qualche altro secondo, i pipistrelli e le farfalle escono fuori dal campo visivo di Misashi e di Saisashi. Vi pare che dovete avere anche il nome simile voi due? Come se non bastasse Sosachi. Andiamo avanti! Sta di fatto che, seppur le bestie alate vadano via, stessa cosa non accade per la "lucciola" dalla forma umanoide che gironzola ancora attorno a Saisashi. <Sei proprio brutto, cazzo! AHAHAHAH!> Lo punzecchia liberamente, ridendosela col suo solito fare, quella risata che è così tanto conosciuta dal Taijutser che potrebbe forse aver finalmente compreso di chi si tratti. Proprio frontale a questi, inizierebbe a prendere forma. Volge le spalle al Senjuu, ma questi potrà vedervi attraverso per via dell'intangibilità classica dei fantasmi. Per precauzione, però, il biondino attiva il Chakra. Nonostante tutto il tempo passato, riesce a far sì che scorra nei propri punti di fuga ed in ogni angolo del proprio corpo. In un battito di ciglio, ad un pugno dal naso, si ritroverà proprio Lind. <Che diavolo sono quei capelli, oh?> E sembra voler allungare la mano, coperto da un ipotetico guanto a mezzo dito, per cercare di sfiorare i ciuffi dell'ex corvino, senza riuscirci affatto. <Oh fuck! Odio questa cazzata!> E riprova a sfiorargli i ciuffi in maniera compulsiva, spingendo in avanti prima la destra e poi la sinistra, a ritmo, abbastanza velocemente ma non in maniera sufficiente da non essere visto. <Se non ti ricordi di me, ti piscio in testa, t'avviso!> E sembra veramente serio a riguardo. Del resto, erano praticamente due cazzoni colossali assieme, non sarebbe neanche tanto fuori luogo. Appare esattamente come lui se lo ricorda, con un berretto calcato in testa dal colore chiaro. Sembra infischiarsene del fatto che sia... un fantasma? Ecco, sì. Si preoccupa soltanto di continuare ad infastidire il compagno in modi poco maturi. Potrebbe trattarsi di un incontro scelto dal destino, se non fosse per le tue vicissitudini che hanno costretto il povero Saisashi a vederne di tutti i colori, così come la morte del suo amico. E nel momento stesso in cui la mano di Lind scende poco più in basso, attraversando la fronte dell'ex corvino, questi non sentirà altro che rivivere la morte e il dolore del compagno: esattamente come li ha ricordati neanche poco tempo prima. La solitudine, la comprensione che tutto stia per finire, l'arrendevolezza, la rabbia, la paura, il dolore. E poi... dopo tante orribili sensazioni, la pace più pura. Misashi, invece, potrà osservare tutti quei movimenti buffi compiuti dall'ectoplasma, sentendo tutti i discorsi, ma non riuscendo neanche minimamente ad immaginare cosa possa provare l'altro. [ Ambient - GO ]

00:10 Saisashi:
 Qualcosa non va, quella voce, la sente ancora, è familiare, troppo familiare. E' la stessa voce che può sentire ormai dentro la sua testa da qualche giorno, come una sorta di doppia personalità che lo spinge a fare cose. Ora il taijutser potrebbe finalmente identificare lo spettro. E' lui, LIND. Strabuzza gli occhi, rimanendo immobile comeun pesce lesso, con sguardo tremante. Non sa bene che fare, che dire. Come può essere vero? Un genjutsu? Una visione? I fantasmi non esistono dpo tutto,...o così crede <he...hey ...bi...biondo> direbbe esterefatto verso l'altro < lo vedi anche tu.....?> lo domanda quasi con la speranza che l'altro potesse dargli risposta negativa, comprendnedo così che fosse tutto frtutto della sua testa. Le smeraldine si fanno lucide, cariche di magone, trasportante in un lampo in tutto ciò che ha vissuto fino ad oggi solo per poter ritrovare proprio lui, Lind, il suo unico grande amico. <HEY CHE CA**O DICI?! TI SEI VISTO?! DEVO RICORDARTI CHI ERA IL SUUUUBLIME FIGO DEI DUE?!?!> sbraita come un idiota, reagendo come un pollo alle offese di Lind. Sembra quasi essersi catapultato a 10 anni prima, quando vivevano liberi per strada, senza vincoli ne regole, contand solo l'uno sull'altro, litigando tutto il giorno come due idioti. < questi...questi capelli...SONO PER COLPA TUA SERPENTE MALEDETTO! SE TU NON FOSSI SPARITO DAL VILLAGGIO , TESTA DI C***O ORA AVREI ANCORA I MIEI CAPELLI NERI! FUUUUCK!> la scena ha del comico perchè l'ex corvino litiga come se avesse davanti Lind in carne ed ossa, come se il tempo si fosse fermato e non fosse mai cambiato nulla da allora < stupido piscialetto. Come posso dimenticare?! Però un momento....questa è una visione vero??!> domanda tra se e se mentre l'altro cerca di toccargli i ciuffi come un ossess <STAI FERMO CON QUELLE MANACCE!> in cuor suo Saisashi, nonostante fosse tornato impresso nella sua testa il ricordo di come Akuma avesse ucciso a sangue freddo Lind proprio di fronte ai suoi occhi...spera ancora che fosse frutto solo di un ricordo deviato, innestato volutamente...la speranza che il suo amico sia vivo, infondo al suo cuore è ancora viva. Ma tutto questo sembra cessare. Il cuore di Saisashi sembra fermarsi per un secondo, dopo il tocco del fantasma. Si ritrova ad occhi sbarrati, quasi assenti, a perdere le forze di colpo, trovandosi a terra, in ginocchio a busto eretto. Il suo viso è sbiancato, gli occhi assenti e tremanti. Delle lacrime sembrano iniziare a scendere al suo viso. In questo istante, sta provando tutte le sensazioni terribili ed i dolori vissuti dal suo amico. Non gli bastavano i suoi? ORa sta provando sulla sua pelle la realtà di Lind. Ma questo chiarisce qualcosa di importante. Vanifica quell'ultimo barlume di luce...quella speranza seppur piccola <qui...quindi tu....sei...mo.....> non riesce a dirlo. Non ce la fa , non vuole ammetterlo a se stesso [ch on ]

00:17 Misashi:
  [Campo] Non c'è alcun dubbio, ciò che ha pensato in precedenza era corretto: non ha visto nulla del genere, nemmeno sulla cima della più sperduta delle montagne, non c'è che dire. Osserva sbalordito quella scena, mentre le farfalle ed i pipistrelli passano del tutto in secondo piano - per non dire che è come se non fossero mai passati di lì. <Ma che diamine succede!?> si chiede il ragazzo, deflettendo le leve inferiori e tentando di eseguire un balzo all'indietro: l'obbiettivo è quello di allontanarsi di circa un paio di metri dalla coppia, allungare le distanze così da assicurarsi un certo tempo di reazione, in caso di imprevisti... Eppure i suoi movimenti non sarebbero così fluidi, così rapidi come quelli cui è abituato il Senju; la sorpresa per quella visione sovrannaturale, infatti, è tanta da smussare anche la sua costante freddezza visiva, lasciando intendere senza alcun dubbio che il Legnoso è spiazzato. E sapere che quella specie di ologramma riescce anche a parlare non fa che accrescere lo stupore, probabilmente di entrambi i vivi. <Ma cos'è!?> domanda, non capendo neanche lui se lo stia chiedendo a se stesso, a Saisashi o addirittura il fantasma. Poi un briciolo di freddezza pervaderebbe le sue membra, come una goccia d'acqua gelida: prenderebbe ad inspirare con maggiore calma, tentando di regolarizzare la respirazione. Ma ecco che le urla di Saisashi lo turbano, facendogli perdere immediatamente quel minimo di tranquillità guadagnata; deve concentrarsi, tuttavia, e venire a capo di quella situazione rapidamente. Si concentrerebbe a fondo sul proprio flusso di chakra, come volendolo afferrare in corrispondenza di tutti i punti di fuga del suo corpo: terrebbe salda la presa sul flusso, e contemporaneamente chiuderebbe gli occhi componendo il sigillo della [Capra] dinnanzi al proprio petto. Deve essere per forza un'arte illusoria, non c'è alcun dubbio in merito. In una improvvisa esplosione energetica, il Biondo scuoterebbe violentemente il proprio chakra e lo rilascerebbe al tempo stesso, lasciandolo deflagrare verso l'esterno con estrema violenza. Tenterebbe così d'interrompere il flusso di chakra di un potenziale avversario, magari celato nella foresta; senza escludere che quel Genjutsu possa essere opera dello stesso Saisashi... [Ck on: 82/85; tentativo rilascio illusorio]

Misashi opta per un rilascio illusorio. D'altronde, perché dovrebbe essere reale tutto questo? Si tratta di un dannato fantasma e tutti sanno che non esistono. Il problema di fondo avviene quando, pur tentando il rilascio ed eseguendolo in maniera corretta, quest'ultimo non sortisce l'effetto sperato. Lo spirito continua a dondolare avanti e indietro, soffermandosi però frontalmente a Saisashi con il quale sta chiacchierando o, a dirla tutta, lo sta perculando amabilmente come farebbero due amici di vecchia data. Il Senjuu continuerà ad averlo davanti agli occhi, per quanto sia possibile vedere un essere intangibile, sia chiaro. <Ovvio, finto corvo, ero io il più SUBLIME del Villaggio!> E si punta il petto con il pollice in un moto di tronfio orgoglio. L'altra mano viene poggiata su un fianco. <Guarda che non è stata colpa mia. Sei bravo sempre a puntare il dito addosso agli altri, stronzo che non sei altro!> Tira di nuovo fuori la linguaccia, portandosi anche un dito sotto l'occhio con il quale abbassare la palpebra. Continua a prenderlo in giro, esattamente come se dal loro ultimo incontro non fossero passati più di otto anni, ma soltanto otto secondi. <Sono successe tante cose, ad esempio non sai di quella volta ch--> Si blocca nell'istante in cui uno stridio più forte dei precedenti annuncia l'arrivo, o il ritorno, dei pipistrelli che sorvolavano il cielo in precedenza. <Fuck! Devo proprio andare, altrimenti sono cazzi!> Esclama, facendo schioccare la lingua sotto il palato. Non concluderà la frase, non spiegherà mai all'amico perché è dovuto andare via e cos'altro sia successo una volta lì. Non gli racconterà niente per il semplice fatto che riprenderà a fluttuare verso l'alto. Si ricongiunge con i pipistrelli e le farfalle dell'Ade, visione che sarà possibile per entrambi vedere. Lo saluta con un cenno della mano che si sposta da destra a sinistra, nonostante Saisashi sia lì inginocchiato al suolo. <Rialzati, coglioncello! Non è il momento di piangere come una checca.> Sono le ultime parole di conforto che vengono lanciate alla di lui volta, seguite da un: <E poi qui sto bene! Dovresti vedere quante belle mutandine. AHAHAHAH!> E sparirebbe, così com'è apparso, assieme alle bestie dell'Ade che lo riporteranno, volente o nolente, verso il Portone che lo conduce nel mondo ultraterreno. Un incontro fugace, senza dubbio, che ha interrotto il loro quieto vivere. [ END - Potete continuare ♥ ]

00:54 Saisashi:
 Il genin è incredulo, non può davvero credere che stia succedendo davvero. L'unica cosa che riesce a tranquillizzarlo un istante è quella sensazione di pace che potrebbe avvertire dopo tutti i dolori e le amare esperienze vissute da Lind, come se ora avesse trovato la propria strada, la pace. Questo potrebbe renderlo felice...solo che quella pace, l'ha trovata allontanandosi da lui...ma non in un altro villlaggio, non in un altro continente, non in un altro pianeta...ma nell'aldilà, dove non potrà mai più incontrarlo. Questa è l'amara verità che lascia Saisashi inerme di fronte al realizzarsi di ciò che in fondo già sapeva ma a cui non aveva mai voluto credere veramente. Le sue speranze non ci sono più. Il suo amico non c'è più. Quello di fronte a lui è Lind e probabilmente questa sarà l'ultima volta che potrà sentire la sua voce, prendersi a insulti e rivivere insieme quei ricordi di una vita passata, che ormai rimarrà tale. Il bianco non riesce ad alzarsi in piedi, vorrebbe fare qualcosa, vorrebbe rispondergli, eppure il suo corpo non glielo permette. Singhiozza rumorosamente, mentre strizzando gli occhi e tirando su dal naso, come un bambino piccolo, continua a tentare invano di asciugare le lacrime, che cadono a fiumi, ascoltando quelle che saranno le ultime parole del suo migliore amico. E' davvero tutto finito? Si. Sente le parole del serpentello, che sembra volergli raccontare di ciò che successe quel giorno all'ospedale ma all'improvviso si interrompe. Continuando a piangere, Saisashi vedrebbe Lind cominciare a fluttuare verso l'alto, come se richiamato da qualcosa, come se di li a pochi secondi sarebbe dovuto sparire. <no...no ...no no no NO!> esclama singhiozzando <voglio sapere...NON HAI FINITO...ANCORA QUALCHE SECONDO TI PREGO!> strilla singhiozzante vedendo l'amico sempre più lontano, cercando di aggrapparsi a qualche ultimo secondo. Ormai è chiaro. Lui sta andando via, per sempre. Ma sembra felice, e questa è una buona notizia. Solleverebbe il capo in sua direzione , vedendo il fantasma porgere i suoi saluti, e con le lacrime che ancora non vogliono cessare andrebbe ad esprimere le sue ultime parole, qualcosa che non ha mai avuto occasione di dire all'ex genin, forse per orgoglio, forse per paura, forse perchè non ne ha mai avuta occasione. <LI.....LIND! > piccola pausa tra un singhiozzo e l'altro <grazie....MI HAI SENTITO?! GRAZIE DI TUTTO! > solo questo? Probabilmente una parola scontata, semplice, banale... ma per il corvino è qualcosa di mai detto. Ringraziare qualcuno? non lo ha mai fatto, ed il loro rapporto era così strambo che certamente non si sono mai scambiati parole d'affetto. Si supportavano menandosi a vicenda. <NON ME LE RUBARE TUTTE BRUTTO BAS***DO HAI CAPITO!??! SONO IO IL SUBLIME FIGO!> e piangendo, andrebbe a porgergli un sorriso a 32 denti , per poi con tutte le sue forze sforzarsi di fare lui stesso una dele linguacce che si scambiavano frequentemente con tanto di palpebra abbassata dallindice della mancina e poi....puff...così com'è arrivato, sparirà nel nulla. Questa volta non c'è speranza. Questa volta non è un arrivederci. Questo è un Addio <addio....> pausa tremante <avrai la tua vendetta> serra i pugni terra digrignando i denti, mentre lelacrime sembrerebbero diminuire. Si alzerebbe ora in piedi <non so cosa sia appena successo... ma devo andare, scusami> direbbe con tono stravolto, per poi dare la schienaa l biondo con un cenno della mano. Avranno sicuramente modo di incontraris ncora e conoscersi, ma l'andamneto della serata ha preso una piega completamente inaspettato [end]

00:57 Misashi:
  [Campo] Il Kai sembra sortire il suo effetto. O forse no? Il Senju, difatti, non può fare a meno di notare che il suo sigillo non spezza immediatamente l'influsso del presunto Genjutsu; il fantasma si dissipa autonomamente, diversi istanti dopo lo sfruttamento di chakra da parte del Chunin. Non può far altro che rimanere ad osservare, il sigillo caprino ancora composto, mentre quella strana figura dice quelle che sembrano essere le ultime parole al suo ex-compagno. Non è difficile capire che i due si conoscono bene, data la confidenza che il fantasma sembra avere nei confronti di Saisashi. Allibito, il Legnoso continua ad osservare quell'incredibile scena; tutto d'un tratto, poi, il fantasma riprende ad aleggiare verso l'empireo dopo le ultime parole proferite al suo conoscente. Si mischia alle farfalle ed ai pipistrelli, ancora una volta di passaggio sopra le loro teste, per poi sparire assieme a loro. Dopo alcuni istanti di indugio, il ragazzo scioglierebbe il sigillo e si rilasserebbe, provando ad analizzare la situazione; ma del resto che diamine c'è da analizzare!? Quel che ha visto sfugge ad ogni possibile spiegazione razionale... <Cosa diamine era quello!?> domanda, non osando ancora avvicinarsi all'altro, e soprattutto non curandosi affatto del suo stato emotivo; anche Misashi del resto è scosso da quel che ha visto, seppure in misura largamente minore rispetto al Genin. Non può proprio accettare di aver visto un fantasma, quale persona sana di mente lo farebbe? <Io...> balbetta, scettico ed insicuro riguardo alla propria salute mentale: il ritorno a Konoha deve avergli causato un forte trauma emotivo, forse la spiegazione di quella visione è proprio questa; l'altro lo anticipa, annunciando di doversene andare, ma non prima di aver promesso all'altro di vendicarlo. Ma chi dovrà subire questa vendetta? Rimane in silenzio il ragazzo, ancora per qualche minuto, rivendo mentalmente quel che è appena accaduto. Poi anche lui si avvierà verso il Villaggio, troppo sconvolto per farne parola con qualcuno. [End]

Misashi e Saisashi stanno chiacchierando tra di loro sul villaggio, sull'essere ninja e compagnia cantante quando dei pipistrelli e delle farfalle sorvolano il cielo sulle loro teste. Un fantasma s'avvicina loro, conosciutissimo da Saisashi: il suo amico d'infanzia Lind. Misashi tenta il rilascio illusorio senza speranze, costretto ad avere davanti un ex corvino in lacrime e ad essere molto confuso!

E poi son FEELS ç_ç ♥

Mezzo punticino ad entrambi!