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Il pontificato

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con Mekura, Raido

18:55 Raido:
  [Ponte] Si è diretto in una zona molto più avanti di Kusa, il ponte che collega Kusa ad Iwa ma non è come se lo ricorda. Difatti il Jonin si ritrova al limitare dello stesso trovandolo distrutto e marcio. Un qualcosa di inaspettato, improvviso, troppo. Un attacco, di sicuro è successo questo, qualcuno ha attaccato il ponte Tenchi ma chi? Chi avrebbe mai voluto interrompere i legami con Iwa in questo modo. Non comprende cosa possa essere accaduto, non lo capisce ma la situazione è questa qui oramai e niente ci può fare purtroppo. Il tempo, inoltre, non è amico. Un temporale si abbatte sul paese dell'erba, la pioggia cade come non mai ed il vento soffia con una forza inaudita capace di spaccare ogni singola cosa. Tuoni e lampi squarciano il cielo con forza estrema illuminando quell'oscura serata. Il Jonin resta fermo a sorbirsi tutto questo senza muovere un singolo muscolo, osserva ogni singola cosa lasciandosi bagnare totalmente, completamente sentendo le vesti appiccicarsi tutte addosso. Inspira ed espira beandosi, però, di quel silenzio presente. L'Oboro indossa un'armatura pesante a coprire petto, gambe, braccia e collo. Ogni singolo spiraglio è tutto quanto ricoperto per impedire agli attacchi di toccarne la pelle. Sopra l'armatura vi sono una maglia nera a maniche lunghe recante il simbolo di Kusa ed un paio di pantaloni neri, sempre lunghi, fino alle caviglie. Ai piedi un paio di sandali ninja di colore blu mentre alle mani vi sono dei guanti ninja, blu anch'essi. Ai polsi e lungo gli avambracci sono posizionati dei vambracci mentre alle cosce vi sono degli schinieri, un'ulteriore protezione contro qualsiasi tipo di minaccia. Legati sotto i vambracci vi sono, sul polso destro un fuda con sigillata all'interno una nodachi mentre sul polso sinistro un altro fuda con al suo interno una katana a doppia lama. Al di sotto dell'armatura, attaccati al petto, sono stati posizionati dieci fuda potenzianti per potenziare le abilità in caso di estremo bisogno. Andando avanti, a coprire ulteriormente il petto è stato posto un giubbotto verde scuro, simbolo del suo ruolo all'interno del villaggio, privo di tasche, liscio e chiuso fino alla gola con il colletto alto. Sulla fronte vi è il copri fronte dell'erba legato tramite una fascia nera che ricade lungo la schiena. Sul lato sinistro della vita vi è legato il fodero contenente la sua nuova arma, la Bishamonten, ottenuta da poco ma che sta per divenire una sua fidata compagna. Finendo, alle cosce, sono stati legati dei portai kunai e shuriken, uno per gamba, contenente rispettivamente 9 kunai a tre punte e shuriken. Sulla schiena, sempre ai lati, vi sono dei portaoggetti, due praticamente, i quali contengono 2 tonici recupera chakra e 5 tonici curativi in uno mentre nell'altro vi sono posti 5 fuda con all'interno dei tronchetti per la sostituzione ed una ricetrasmittente. [Chk On][Bishamonten equip][Equip in descrizione]

19:07 Mekura:
  [--> ponte] Perché è qua fuori? ancora non si è del tutto ripresa dalla batosta del parto, le cose non vanno bene Orochi sanno che è un criminale, il capo criminale. Ogni piano che aveva è sfumato, ogni credibilità è sfumata e lei è li a prendere l'acqua...a piangersi letteralmente addosso. <ahh> non ne poteva più di prendere solo le botte dalla vita, non chiedeva poi la luna..ma forse sono tutte quelle piccole cose che invece ha reso questa vita insopportabile. Ora è come quel ponte: a pezzi e come quel ponte si può riparare, vale solo la pena domandarsi se ne vale la pena. Deve salvare sua figlia ed è suo dovere come capo clan fermare i criminali anche all'interno del proprio clan, come è Orochi al momento. Ma poteva essere gestita in un'altro modo...ma fai differente se hai una Hokage che si è data al crimine. Francamente, sta davvero iniziando a dubitare che lei non abbia solo scatenato un motivo a due criminali di darsi battaglia e che Mattyse sia solo una pedina come lei per arrivare a questo scopo. Ancora peggio si sentiva come qualche anno fa con Yukio quando si è proclamato colpevole del massacro tra gli anbu di Konoha, non le piaceva il fatto di accusarlo o di vederlo morire e non le piace il fatto che Orochi possa fare la stessa fine, Con la differenza iniziale che oltre a perdere il marito, il suo alleato, un compagno ha perso anche il padre dei suoi figli, cosa dovrebbe dire a Hiashi ed a Kurako un giorno? che tutto questo è accaduto perché i loro genitori sono dei pezzi di merda? Continua a camminare verso il ponte, la pioggia le batte sulla testa Indosso porta solo una maglia a collo alto nera e dei pantaloni neri, insieme ad un paio di scarpe chiuse. Non ha armi: non ne ha per ora e sopratutto non ha voglia di portare nulla che abbia a che fare con la sua qualifica di ninja...e poi, se vuole difendersi il suo corpo può farlo senza bisogno di altri sostegni [ch on]

19:21 Raido:
  [Ponte] Il silenzio viene rotto solo e soltanto dal rumore della pioggia e dal temporale che imperversa in modo costante e continuo senza alcuna sosta. Si sente tranquillo seppur la situazione di quel ponte lo abbia destabilizzato. Il mondo ninja è davvero cambiato da quando si è isolato da tutti, il mondo è come impazzito di punto in bianco e niente e nessuno è più come prima. Tutto è andato storto, la pace è finita nel dimenticatoio lasciando posto alla guerra, al malvagità dell'essere umano e lui? Lui è rimasto a guardare mentre ogni cosa veniva meno, ogni saldo principio per cui ha combattuto adesso è tutto distrutto. Lui stesso ha sbagliato in passato arrivando sull'orlo di un abisso eppure, adesso, è tornato in se, è ritornato quello di un tempo pronto a fare ciò che è necessario per riportare la pace, riportare l'alleanza quella di un tempo. La guerra logora l'animo in ogni sua forma e queste ne sono le conseguenze, questo è ciò che accade quando viene perso il controllo. Inspira ed espira lasciando che il petto avanzi ed indietreggi sempre di più, pensa e ripensa mentre cerca un modo per sistemare ogni cosa lasciata in sospeso quando, d'un tratto, i sensi percepiscono qualcosa. Una presenza in movimento alle sue spalle, in avvicinamento. Non ha idea di chi sia ma non avverte ostilità ne avverte altro, solo qualcuno in procinto di avvicinarsi a lui ed a quel ponte oramai fatto a pezzi da chissà cosa. Deglutisce lasciando che quella camminata la conduca sempre più vicino al Jonin <Gli effetti del marcio che c'è nel mondo> indicando il ponte, marcio a sua volta come se esso stesso fosse un simbolo di tutto quello che non va <Tutto è davvero cambiato e non più come lo ricordavo> continua con il suo dire, esprimendo i pensieri ad alta voce prima di voltarsi, lentamente. Piccoli passi che lo portano non più a dare la schiena alla Hyuga ma il viso, il petto ed è in questo modo che potrebbe riconoscerla in quel temporale. Dopo anni e anni, finalmente incontra Mekura, riesce a rincontrarla in una giornata infausta e non proprio propizia <Ciao Mekura> se non muore d'infarto ora, non può morire più. [Chk On][Equip lo stesso]

19:48 Mekura:
  [--> ponte] La pioggia, i suoi pensieri, la sottile e carezzevole idea di lasciarsi andare dalla corrente come del resto sta già facendo e guarda un po' chi si trova davanti? la sua figura oscura. L'uomo del suo passato che è legato a fin troppe persone che non vuole più vedere nella sua vita e che, francamente avrebbe preferito non rivedere più neppure lui. Al ciao Mekura La Hyuga lo fissa con uno sguardo sempre più duro. Il ricordo di quella notte echeggia, procede velocemente ed al tempo stesso è troppo lento è si sovrappone ad altri eventi così simili per lo stesso maledetto motivo. E lui, la saluta..la saluta, la saluta, una lama sul suo collo ecco quale è stato il suo saluto. Lo guarda, contornata dai capelli umidi che le incorniciano gli occhi, lo guarda con un misto di sorpresa e rancore. Non direbbe nulla, il cuore le batte e le vene pulsare di sangue. Lo fissa quasi con l'istinto di attaccarlo, ma ha già fatto troppe cazzate ultimamente e, per ora non ha alcuna voglia di combattere, è qui solo per farsi del male da sola, neanche per pensare, ma aveva bisogno di ferirsi mentalmente e Raido sta interrompendo questo momento. Lo guarda ancora un po' poi gli risponde <cosa vuoi ricordare? hai sempre avuto una vista preferenziale del mondo da quello che ricordo, è sempre stato marcio, niente più niente meno> e sospirando fa per andarsene poi a 5m si gira e lo affronta di nuovo. <ciao Mekura? con quello che è successo CIAO MEKURA?> [ch on]

19:58 Raido:
  [Ponte] Non si è lasciato in modo amichevole con la donna, questo lo sa benissimo ma se adesso si trova li, dinanzi a lei, non è per fuggire o per lasciarsi alle spalle il passato, non tutto. Sa che sarebbe arrivato questo giorno e, infatti, la resa dei conti è giunta. Anni fa ha fatto qualcosa, orribile per alcuni, giusto per altri ed il vecchio Raido si è ritrovato nella posizione di dire di aver fatto bene ad attaccarla in quel modo, tentare di ucciderla per le sue scelte. Inspira continuando ad osservarla, fissarla notando il rancore nei suoi occhi, la rabbia che pervade il di lei animo minuto dopo minuto. Non fa cadere lo sguardo bensì lo mantiene ben saldo dinanzi al suo viso, seppur i metri che li separano siano abbastanza. Schiarisce la voce permettendole di parlare, di replicare a quello detto dal Jonin e ciò che sente è la verità, una verità che per tanto tempo ha accompagnato lo shinobi di Kiri nel corso della sua lunga e gloriosa vita <Già ma quello era il vecchio me> commenta tenendo un tono di voce abbastanza basso ma perfettamente udibile dall'altra <Il vecchio Raido è morto, per sempre> e non sarebbe più tornato, non come viene ricordato dai più eppure la vede andarsene, voltargli le spalle, fare svariati metri prima di tornare ad essere guardato. La voce si alza, urla rabbiosa e non può biasimarla se quel rancore persiste ancora dopo tanti anni. Sospira cominciando a camminare, piccoli e lenti passi fatti per accorciare le distanze con la Jonin. Passo dopo passo cerca di macinare quei metri che li separano, senza ostilità, senza alcun tipo di voglia di fare del male, anzi, è tranquillo, decisamente tranquillo e pronto ad affrontare ogni conseguenza ritenuta opportuna dall'altra. Se gli viene permesso continuerebbe a muoversi per fermarsi a poco meno di un metro da lei guardandola fissa negli occhi. Importante quello sguardo, importante per mostrare come, effettivamente, sia cambiato e ciò che sta per dire rasenta la verità <Mi dispiace> alla fine lo dice, una frase sola ma significativa, estremamente importante per mettere l'ennesima pietra agli errori passati. Un dispiacere sincero il suo. [Chk On][Equip lo stesso]

20:33 Mekura:
  [--> ponte] <mi dispiace?> ripete seccamente <mi dispiace? cioè dopo ytutto quello che ho passato mi vieni a dire mi dispiace?> le viene da ridere e sa perfettamente che questa reazione può sembrare esagerata ma non ha mezzi termini. Sbotta <ah certo! vai da quella cogliona di Mekura, dille che ti dispiace, sicuramente ti perdonerà perchè sarà comprensiva del resto se lo è anche meritato, anzi in realtà non mi sto scusando per niente però mi serve che sia carina con me> afferma quasi gridandolo. <aspettiamo che faccia un paso falso così la posso trattare come un parassita e farle intendere quanto ha bisogno di essere guidata nel mondo. MASSì SE L'è CERCATA, costringiamola a metterci degli anni di redenzione e fatica per riavere quello che aveva, sarà ancora più divertente vederla a strisciare nel fango!> non è colpa di Raido questa volta, se l'è davvero cercata, ma la fa arrabbiare che arrivini da lei le persone che vogliono lavarsi la coscienza dopo anni dopo quello che è successo. Stava continuando ma il rant le sfugge dalle labbra e si trasforma in un ringhio basso. Armeggia con le braccia, si sbraccia e scuote la testa, poi si porta le mani dietro la nuca trattenendo il peso dello sfogo che si sta trasformando in un pianto frustrato. <e perché dovresti dispiacerti? perché vuoi sentirti dire che così mi hai spinto a reagire per tornare dai miei figli con il senso di colpa di non essere una brava madre?> si asciuga le lacrime e scuote la testa <come vuoi, va bene, almeno sei venuto a scusarti, ti dispiace, ok,...ok> ma almeno era venuto con quello che sembravano delle scuse sincere. <come puoi vedere tutto non è davvero cambiato, io non sono cambiata da quando hai cercato di decapitarmi, sono sempre la solita stupida che fa scelte del cazzo e in ritardo> rimane in un profondo silenzio facendo un passo indietro agitandosi come una tigre in gabbia mentre sospira calciando per terra Solo dopo diverso tempo riprende parola <cosa intendi dire che il vecchio Raido è morto comunque> chiede la donna ancora sotto la pioggia. ch on]

21:09 Raido:
  [Ponte] Parole fatali ma che vogliono una risposta e, soprattutto, vogliono vedere in lei una reazione, capire fino a che punto il gesto fatto anni ha portato in lei dei traumi o dei cambiamenti. Purtroppo ciò che ode è solo rabbia, frustrazione, tanto rancore inespresso verso il Jonin <Si> replica tranquillo l'Oboro dinanzi ad una donna oramai, visibilmente, distrutta in ogni parte di se. Inarca un sopracciglio al dire dell'altra quando finalmente sbotta arrivando persino ad insultarsi, sentendola gridare ancor di più, come non mai, forse anche troppo per i suoi gusti però nulla va a dire lasciando che la parola continui a fuoriuscire dalle di lei labbra <Non ho bisogno che tu sia carina con me ne di piacerti> comincia a parlare, lentamente, molto lentamente, scandendo ogni singola parola <Ho sbagliato anni fa a reagire in quel modo. Ho agito seguendo l'istinto e fare questo mi ha portato solo guai. C'erano tanti altri modi e ho scelto il peggiore, perciò mi dispiace> non può cambiare il passato ma può migliorare il futuro, per quanto sia possibile <Non ho intenzione di fare niente. Non sono qui per rinfacciare qualcosa, non sono la persona che credevo, non ho tutte le risposte> sospira pesantemente per poi vedere una scena decisamente inusuale da parte della Hyuga, una scena quanto mai inaspettata. La osserva ringhiare ed iniziare a piangere, lacrime che fuoriescono da quegli occhi. Il primo incontro dopo tanti anni si trasforma in qualcosa che non capisce ne comprende eppure deve guardarla e continua a farlo senza sosta focalizzandosi sul di lei sguardo <No> replica nuovamente <Mi dispiace perchè è la verità. Non c'è alcun secondo fine. Sono le scuse di un uomo che ha compreso i suoi errori dopo molti anni e sta cercando di rimediare in qualche modo> non può essere più sincero di così, è il massimo <Se tutto questo è stato provocato dalle mie azioni, me ne farò una ragione e oggi sarà l'ultima volta che vedrai il mio viso> quanto meno ha parte della coscienza pulita, ha fatto quello che si era prefissato. <Cosa hai fatto?> dopo una frase del genere come può non chiedere? Come può rimanere indifferente a tanta rabbia che gli sta sputando addosso. Deglutisce umettando le labbra, smuovendole lentamente per inumidirle sotto quella pioggia <Intendo quello che ho detto. Raido Oboro come lo conoscevi non esiste più. Gli eventi passati e ciò che è successo in Kiri mi hanno...segnato> socchiudendo gli occhi per qualche momento. [Chk On][Equip lo stesso]

21:43 Mekura:
  [--> ponte] Ormai piange per ogni cosa. Piange anche con Raido che lo vuole ancora pestare a prescindere dalle sue scuse, ma almeno sono delle parole sincere, glielo deve concedere, sempre che sia vero. <cosa ho fatto...> sospira <me lo domando anche io da un po'> afferma la donna stanca senza guardarlo. <me lo ripeto quando mi piango addosso, me lo ripeto quando penso seriamente a come è possibile che sia ricaduta così in basso, me lo domando quando non vedo un briciolo di rispetto dalle persone, me lo domando come ogni volta sono io che mi prendo le colpe di tutto, me lo domando quando non reagisco e me lo domando quando reagisco> affranta, sospira e scuote la testa <e continuo a ripeterlo e ripeterlo e non c'è mai una fine, non c'è mai una fine> ripete sogghignando amaramente tra se e se <poi, arriva il momento in cui mi domando come ho fatto a diventare una persona disprezzabile e mancante di fiducia come sono io, o se magari lo sono sempre stata egoista e scalpitante di affetto come una bambina mai cresciuta che seembra solo intenzionata a compiacersi della sua disperazione invece di avere la forza di fare altro, di tentare ancora, sbagliare se necessario ma tentare> ma è stata davvero tanto vaga e stava parlando solo di lei. Si gira, più tranquilla, apparentemente e incalza Raido con un commento amaro e pungente <io non ci sono riuscita, anni di psicologia e mi sento come se avessero approfittato di una menomata mentale.> E Kiri, Kiri le dispiaceva parecchio, quella missione che sottolinea di nuovo la sua incompetenza. Guarda di nuovo verso l'alto, la tempesta che non cessa. Mekura portando le mani al livello dello sterno comporrebbe i sigilli del cinghiale e del bue in rapida sequenza alterando parte del flusso raccolto in modo da creare un impasto con l'alterazione doton. A quel punto si inginocchierebbe e portando le mani a terra rilascerebbe il chakra rilasciandolo dai punti di fuga associati alle articolazioni superiori e da terra cercerebbe di generare una sorta di muro ricurvo verso l'alto, una mezza cupola di terreno massiccia di 2m di larghezza 4 di altezza e 4 di larghezza in modo da creare un riparto per entrambi dalla pioggia. Fatto questo e solo dopo si metterebbe a sedere per terra alla base del riparo, incrociando le gambe <mi dispiace per quello che è successo a Kiri> afferma sinceramente pattando poi per terra, invitandolo a sedersi. <servirebbe del Sakè ora> mugugna la donna pensandoci. [ch on 2/4 manipolazione terrestre]

22:02 Raido:
  [Ponte] Mekura si lascia andare in uno sfogo senza pari, sembra quasi che la questione dell'Oboro passi in secondo piano dinanzi ai problemi della capo clan. Deglutisce continuando a fissarla, ad osservarla mentre piange e si dispera in quel fiume di lacrime e nemmeno la pioggia riesce a coprire il rumore di tanto dolore, un dolore immane che prova e che sente. Nuovamente si ritrova a respirare ed a fissarla con una certa intensità, non perdendola mai di vista, anzi, la scruterebbe anche più di prima per capire più informazioni possibili. Un donna distrutta ha davanti e solo i Kami sanno cosa ha passato ma il sospetto che non sia solo per quello che il Jonin ha fatto, si fa più vivo minuto dopo minuto ma comprenderlo è assai problematico. Resta sul vago, parlando di come si sente e può comprendere tali sentimenti. Annuisce piano per poi tentare di fare qualche altro passo verso di lei in un'impresa quasi titanica, ovvero risollevare una donna che lui stesso ha contribuito a buttare giù <Quando sono stato rinchiuso nelle segrete di Kiri...> rivelando quello che ha passato <Ho toccato il punto più basso della mia vita. Sono rimasto dietro le sbarre, al buio e da solo, per mesi e mesi> un'esperienza terribile che lo ha letteralmente distrutto dentro, ha distrutto ogni singola cellula del suo corpo <Ma ho imparato che quando tocchi il fondo, dopo puoi solo risalire. Nessuno colpisce duro come fa la vita ma la vera forza sta nel rialzarsi e continuare a combattere, anche quando tutto sembra andare contro di noi> si ferma umettando le labbra <Non possiamo lasciarci andare, altrimenti è finita. Io, come anche tu, possiamo affrontare qualsiasi avversità, qualsiasi cosa e dobbiamo farlo pensando a noi, alla nostra persona, a ciò che vogliamo ottenere e poterci riaffermare. Io ci sto provando e devi farlo anche tu perchè non tutto è perduto> non sa bene come prenderla non avendo mai avuto rapporti con lei, non eccessivi comunque <E lo sei? Una menomata mentale non diventa Gran Consigliera> nonostante sia anche a conoscenza delle magagne da lei fatte ma non è il luogo per parlarne. Osserva il fare della Jonin, i sigilli formati e la terra che va a coprirli e ripararli dalla pioggia. Resta in piede al contrario di lei che si appresta a sedersi. Sbuffa sonoramente guardandosi intorno <Dispiace anche a me> ammette sinceramente <Sakè? Alle donne incin-> si ferma andando a guardarla meglio <Sapevo aspettavi un bambino> indicandole il ventre, ora decisamente stranito. [Chk On][Equip lo stesso]

22:23 Mekura:
  [--> ponte] La donna si tocca la pancia, solleva la maglia e mostra la pancia sgonfia del parto <sei in ritardo, di diversi anni e di qualche settimana: ne ho tre di bambini e poi è una bambina..chi te ne ha parlato?> chiede la donna più per curiosità che per altro, è evidente che se lo sa Raido MEZZA KONOHA sa di un parto che doveva essere segreto, tranquillo e senza nessuno che lo spiattellasse in giro. <gran consigliera un cazzo> lo dice apertamente ed in modo scurrile <si presume dalla parola consigliare che mi si chieda qualcosa, ma no, la Hokage dall'alto della sua...saggezza ha deciso che non ha bisogno di consigli> sospira <da parte mia è anche vero che non volevo l'hokage in un affare della mia vita privata, ma non è che sono stata distante, non veramente> si frena dal continuare a parlare in quella riservatezza che è intrinseca: dovrebbe essere in giro ad urlare ai quattro venti che L'hokage sta pianificando del terrorismo mirato a proteggere "la pace" Chiude gli occhi e poggia la schiena alla forma del muro rivolgendo la testa verso l'alto. <quando penso a queste frasi motivazionali, mi viene voglia di spaccare tutto. Non tutto è perduto, ma una parte importante si, una parte che devi ricostruire e potrebbe non essere mai più risanata e ti trovi a fare strani pensieri ed a rivivere il passato a credere che quelle bugie fossero una realtà migliore di quella che stai vivendo> e parla del rapporto con Orochi delle conseguenze che verranno fuori. la loro dinastia per cosa? per il capriccio di un amore, per l'insistenza di Orochi immotivata, per esercitare su di lei cosa? controllo? E dovranno parlare e non sarà un discorso piacevole. Voleva solo non portare via suo padre ai suoi figli per quanto sapesse che sarebbe inevitabile considerando cosa da solo si era immischiato. <...come ci si sente in basso? hai capito allora che cosa provavo?> domanda la donna ancora una volta incuriosita da quello che ha detto Raido e vuole sentirlo parlare, per un po' mentre ripensa a quanto le mancano certe persone, la sua famiglia e coloro che vuole diventino tale. [ch on]

22:43 Raido:
  [Ponte] Resta un tantino di sasso nell'apprendere del numero di bambini al suo seguito. Sforna peggio di un panettiere quella donna ed è tutto dire, si tiene attiva. Scopre anche il sesso del nascituro, una femmina e sorride nell'apprendere una tale notizia <Furaya quando sono andato a trovarla alla magione per discutere di alcune cose e mentre ero alla tua ricerca> semplice, non ha motivo di nasconderlo ovviamente. Per quanto ne sa, è in buona fede <E perchè sei qui? Non dovresti essere con la tua bambina adesso? E' appena nata, ha bisogno di sua madre, sei molto lontana da Konoha> in effetti non si può dire che siano vicini al villaggio della foglia, anzi, sono quasi dall'altra parte in pratica. Inarca il sopracciglio mentre torna a muoversi per andare a sedersi al di lei fianco, ad un metro di distanza circa. La spada viene sollevata portando la lama in avanti e l'elsa rivolta alle proprie spalle. Ginocchia piegate e sospira pesantemente <Sento un po' di astio nei suoi confronti> riferendosi a Furaya <Non veramente? Vuol dire che in qualche modo lo sei stata ed essendo Kage, deve pensare al villaggio prima di tutto, anche se ciò vuol dire non tenere conto dei consiglieri> non sempre ma quando è necessario ovviamente ed in quei mesi lo è stato fin troppo. Tiene il capo fisso avanti a se mentre le braccia si poggiano sulle ginocchia permettendo alla donna di continuare a parlare dopo averle detto quello che pensa. Non possono buttarsi giù ne devono abbattersi in alcun modo altrimenti sarebbe stata la fine, per loro e per chiunque <Le bugie non sono mai un bene Mekura. Mentire è la cosa più sbagliata che si possa fare, fidati, lo so> in passato lo ha fatto e ne ha pagate le conseguenze <Probabilmente questa parte della tua vita è finita, un'altra ne deve iniziare. Devi andare avanti, a testa alta, sempre. La vita è imprevedibile, oggi sei così ma domani chissà, potresti essere ancor più felice> lo dice ma a conti fatti non sa niente di niente di quello che ha passato e parla solo secondo le proprie esperienze ed il proprio vissuto. A quella domanda si inscurisce in viso, gli occhi vengono abbassati ed il silenzio sprofonda fra di loro, un silenzio quasi tombale <Ci si sente dei falliti come se avessimo sbagliato ogni cosa da quando siamo nati. Ti senti come qualcuno che non è riuscito a combinare niente perchè tutto quello che hai fatto ti ha portato a questo> nel suo caso, la prigione di Kiri <Si, l'ho capito> andando a voltare il viso per guardarne nuovamente gli occhi <L'ho capito ed anche per questo mi dispiace, per averti fatto male e fatta soffrire in quel modo> ripete nuovamente quelle parole, con maggior forza. [Chk On][Stesso equip]

23:09 Mekura:
  [--> ponte] <semplice, la mia bambina è qui a Kusa> spiega Mekura per nulla serena <in mano alla persona che mi ha aiutato a partorie, mio marito> spiega la donan che detta così sembra idillico <ma la bambina non è la sua> Sospira, affranta e cerca di spiegarsi meglio o quanto meno di ripercorrere a parole quello che è successo. <io e mio marito... non ci siamo mai realmente amati: ci siamo messi insieme più che altro per un interesse comune: avere una famiglia, ma non la famiglia nel senso più...tradizionale del termine, avevamo più che altro bisogno di una dinastia> sospira <per motivi differenti, io volevo semplicemente che i miei figli non venissero guardati male semmai si sapesse che sono loro madre...in più> sospira toccandosi istintivamente il ventre <...glielo dovevo, a tutti quei bambini morti, glielo dovevo di portarli in vita> si riferisce chiaramente agli orrori che ha visto dal cappuccio rosso. <ci abbiamo provato e ripensandoci ora ho sentito la sua mancanza, mi piaceva anche a me quando fingeva con gli altri. Un grande attore, una volta credo di avergli chiesto di fingere anche con me, per qualche minuto, non ricordo bene,ma se è così dovevo sembrare patetica.> si ferma a pensare a quei regali, al modo materiale che conosce per farsi amare...da una amante. <volevo qualcosa di più, incosciamente. Lo avevo represso e sotterrato ed è uscito fuori quando questo bisogno mi è stato dato...essere amata incondizionatamente> sospira appensantita da quelle rivelazioni a se stessa <mi piace discutere con lui, non mi piace litigarci e sopratutto non so neppure cosa mi sia passato per la testa di lanciargli un letto addosso e distruggere mezza stanza d'ospedale...ma questa è un'altra storia> basta fare i salti temporali, la narrazione altrimenti si confonde. <A kiri io mi sono innamorata, stupidamente innamorata di qualcuno che era meglio che non prendessi neppure in considerazione. Troppo avventato, troppo giovane, troppo...troppo. ma come ho detto mi piace discutere con lui, mi piace sentirmi viva con lui...ero felice ma ero felicemente morta> ma lasciamo perdere la licenza poetica che eclissa con un cenno della mano. <ed è finita che, a prescindere da tutto quello che mi hanno detto i medici, io sono rimasta incinta ed ho deciso di non abortire. Volevo divorziare, da mio marito, pesavo addirittura che poteva esserne contento: non è facile mantenere le apparenze e davvero, non sarebbe cambiato nulla per lui, gli avrei tolto solo l'impegno di essere mio consorte. Ma si è rifiutato ferocemente> prende un lungo respiro mentre piega la testa indietro, di nuovo <e qui, è andato tutto in discesa: evitare che il mio amante ci stesse male, trovare un modo per soddisfare entrambi, andare a Kusa per parlare di un progetto che volevo portare avanti da un po' e che avrebbe risolto in parte il mio problema, scoprire che volevano mio marito morto, non riuscire a fare nulla e> sospira ...<e poi ritrovarsi con L'Hokage che mi tratta in un modo che oltre ad offendermi mi ha anche deluso profondamente. Ho sbagliato, non ne ho voluto parlare, volevo mantenere la mia vita privata perché lei ha da portare avanti un villaggio non si deve mettere in mezzo anche ai miei problemi...oltre al fatto che adesso il mio amante è una minaccia per il villaggio, tale e quale a Orochi posso aggiungere anche se in misure differenti di pericolosità. ma sai chi è l'ipocrita qui? io..io e e poi inizio a far volare i letti d'ospedale> si lascia andare ad un lungo, lunghissimo sospiro frustrato mentre appoggia i gomiti alle ginocchia e le mani sul volto e rimane così senza aggiungere nulla. [ch on]

15:16 Raido:
  [Ponte] Preso in contropiede. Guarda attonito la Hyuga per qualche momento <Ah> non si sarebbe aspettato di vederla partorire proprio nel paese dell'erba <Beh, se è con tuo marito allora...la domanda resta, perchè sei qui e non li?> si, non comprende ancora cosa è effettivamente successo e neanche lo immagina. Le sue parole e le sue domande sono semplicemente quelle di una persona che si ritrova a conversare con una vecchia conoscenza, ne più, ne meno eppure la risposta arriva subito, come un fulmine a ciel sereno. La Hyuga afferma che quella bambina, non è del marito. Socchiude gli occhi il Jonin, li tiene chiusi qualche istante, lungo istante <Mekura..> ne pronuncia il nome ma non dice niente, in attesa di sentire delle spiegazioni ulteriori per quella faccenda davvero strana ma ciò che sente non fa che peggiorare l'idea che si è fatto della situazione. L'ascolta in silenzio guardandone il viso, in particolar modo si concentra sui di lei occhi <Avete fatto un matrimonio di interessi? E sei rimasta comunque incinta di un altro? Perchè? Ti sei andata a mettere in un guaio evitabile> almeno è quello che pensa e non condivide neanche le motivazioni <Mekura, ricordo anche io quella storia ma non è così che funziona. Quei bambini sono morti, non sono più qui e non puoi pensare che figliare come una dannata li riporterà in vita> fermandosi qualche secondo <Fai il mio stesso errore, vivi nel passato e non nel presente. Non vivi la tua vita ma pensi a come correggere il passato e non puoi farlo. Il passato è passato, quello che è accaduto resta, bisogna andare avanti> ripetendo quel concetto con maggior forza ma la storia continua. Torna a farsi più silente dinanzi alla donna mentre quest'ultima parla e si esprime. Scuote il capo incredulo <Sei donna che vuole palesemente essere amata e questo tipo di matrimonio non fa per te> e l'arrivo dell'amante modifica ogni cosa. Lo descrive seppur in modo semplice e superficiale ma lo fa e non le nega l'attenzione <Hai tirato un letto di ospedale?> scuotendo il capo incredulo ma non ci si sofferma preferendo andare avanti. Ascoltare la sua versione dei fatti. Parla di Kiri. In quel periodo quel villaggio ha fatto davvero tanto, ha coinvolto un numero di persone in modi del tutto inaspettati ma anche li è finita, probabilmente male, molto male <Lo so che mi ripeto ma è sempre quello il punto. Guardi troppo al passato> ecco il perchè del suo essere felicemente morta ma il tutto prende una piega ancor più assurda. In un primo momento non commenta, riflettendo su ciò che sente e ode. Tante parole, tante informazioni date e non sa bene come elaborarle al meglio. Sospira pesantemente <Orochi? Suppongo sia tuo marito> comincia con il proprio dire <Si è opposto al divorzio> una cosa strana <Ora spiegami, perchè lo vogliono morto? E perchè questo Orochi dovrebbe essere una minaccia per il villaggio insieme al tuo amante? E, soprattutto, alla luce di ciò, perchè lasci tua figlia con lui? Stando con uno che rischia di morire la metti in pericolo> chiede e domanda senza fine per cercare di ordinare tutti i pezzi. [Chk On][Stesso equip]

15:37 Mekura:
 Non sta raccontando della bella roba e se ne rende assolutamente conto e francamente le sembra surreale che tra tutte le persona che la quale può parlarne lo sta facendo proprio con Raido. <vuole mantenere la "nromalità" ovvero vuole far passare l'idea che io abbia avuto un aborto spontaneo e che la bambina non sia mia, ma adottata giocando sul mio...trauma> scuote la testa <e li per li, ho anche detto che era una idea, una idea orrenda> i suoi occhi sono chiusi la maggior parte del tempo e spenti, affaticati, stanchi e arrabbiati allo stesso tempo. <io capisco che tutti quanti non capiate> afferma la donna seria e secca nel tono della voce, come se sapesse perfettamente che era meglio se non avesse portato avanti questa gravidanza e che le sue motivazioni sono sbagliate. <io sono consapevole che vivo nel passato, ma non posso semplicemente dire che devo andare avanti, non ce la faccio...mi vergogno orribilmente per quello che è successo allora e per quello che ho visto> lo guarda sempre con uno sguardo appesantito, come se il tempo non avesse mai lenito quella ferita. <non ero abbastanza forte, ne abbastanza veloce...erano sangue del mio sangue Raido...> si trattiene dal piangere ancora una volta e scuote la testa, reagendo <lo so anche io che se tanto valeva avere un amante era meglio abortire era davvero il male minore e non ci sarebbe stato nulla di male ma, ho il sangue di quei bambini sulle mani, non me la sono sentita> non è riuscita a superare quel trauma, una di quelle cose che la rendevano quello che è adesso è anche a causa di quello che è successo. <non me ne parlare, ma credo che sia solo una mossa per fare rivalsa su di me, non c'è da leggere molto> compie una breve pausa quando la voce si spezza per via del pensiero e delle parole che si è costretta a dire prima <Orochi è...> chiude gli occhi e ricomincia <Orochi era tenuto sotto controllo credo perché io ho avuto un dubbio sulla forza del mio comando e che qualcuno potesse fare del male a me o ai bambini, casualmente il mio amante sapeva questo e casualmente mi sono ritrovata con il clan sotto osservazione, casualmente Orochi l'hanno avvicinato così come Casualmente sia Yukio che il medico consigliato da Yukio volevano che io glielo consegnassi/farlo sparire/ucciderlo, non me lo hanno neppure nascosto. All'epoca non sapevo che nel frattempo è diventato...> si ferma, come se si sentisse di tradire suo marito in questo preciso momento, non con Mattyse, non per altri motivi ma per spiattellare il suo lavoro <il capo della Yakuza> ma è inevitabile: lei deve proteggere il clan anche da chi fa parte del clan stesso. <l'ho saputo mentre partorivo: ah comunque sono a capo della Yakuza, sembra una barzelletta> scuote la testa e continua <mia figlia è con lui, perché è l'unico modo per tenere vivi sia mio marito, sia il mio amante ed impedirgli che facciano delle cose stupide tutti e due e sopratutto perché come ho detto lui aveva un piano per insabbiare la cosa, volevo parlarne meglio e con la mente lucida almeno fino a quando non mi sarei ripresa...BEH il mio amante è arrivato di corsa iniziato a dire che avrebbe fatto a modo suo, che io non ho fatto nulla per aiutarlo e so per certo che il clan ci finirà in mezzo. Poi mi ha dato della ipocrita, ha continuato a parlare e non ricordo davvero molto, gli ho lanciato il letto addosso ero ancora stordita...non capivo bene ero...sono completamente fuori di me> [ch on]

16:05 Raido:
  [Ponte] Mekura si presenta totalmente distrutta nel corpo e nell'animo e le sue parole non fanno altro che riflettere quello che prova in ogni singolo minuto di quella conversazione <Un'idea? Non va neanche presa in considerazione come idea. Ma sai cosa vuol dire per un bambino sapere di essere adottato e non figlio naturale di qualcuno? E cosa avresti detto alla bambina? I genitori sono morti o l'hanno abbandonata?> chiede incredulo da quelle affermazioni altrui. Pensare una cosa del genere è puramente da folli o disperati e non gli va a genio. Non replica al suo dire. Non capisce bene il suo punto di vista, non lo comprende a pieno preferendo non dire altro, lasciando alla Hyuga il compito di parlare. Sospira nuovamente buttando fuori aria dal naso <Non devi dirlo, devi farlo, devi impegnarti a farlo e volerlo> perchè se non lo vuole, allora sono tutte parole sprecate. China il capo andando a ricordare ciò che hanno passato gli Hyuga con cappuccio rosso, ricorda quel periodo nero passato di quello che, purtroppo, anche lui ha visto ed è venuto a conoscenza. Tante cose da dimenticare ma impossibili da fare <L'unico modo che hai per ricordare la loro memoria, è rendere grandi gli Hyuga, nient'altro> andando a mettere un punto alla questione <Avere un amante è un grande scandalo per chi, come te, è in una posizione fragile e potente> essendo lei gran consigliera di tutto il villaggio e, di conseguenza, subito sotto alla decima. Silente lascia che le sue parole continuino andando a parlare di Orochi, di quello che è successo e delle varie vicissitudini. Un casino, un vero e proprio casino. Non sa che pesci prendere ne che comportamento adottare, si tratta veramente di una situazione ancor più spinosa del normale e poi la rivelazione finale. Orochi a capo della Yakuza. Gli occhi del Jonin si spalancano, si aprono totalmente e le pupille divengono più piccole. Anche Jinto è scomparso? Non ricopre più quel ruolo? Tutto sta cambiando, tutto è dannatamente cambiato da quando è andato via e l'equilibrio è definitivamente rotto. Non parla, evita accuratamente di parlare per non ferirla, per non aggiungere dolore a dolore. Lentamente si alza rimettendosi in piedi mentre Mekura finisce il racconto, conclude quella lunga e travagliata storia. Una guerra tra marito e amante, una lotta tra due uomini e di mezzo c'è una bambina appena nata, colpevole di essere nata. Deglutisce <Alzati> andrebbe a dire alla Hyuga <Ti aiuterò a mettere fine a questa storia ed a riavere tua figlia una volta e per sempre. Sarà il mio modo per scusarmi di quello che ho fatto> il famoso attacco alla gola <E non ammetto repliche> fermo su questo punto <Andiamo, cerchiamo Saisashi e torniamo a Kusa> e con questo inizierebbe a camminare al di fuori della creazione di terra. Ha preso la decisione, vuole aiutarla in quella storia per ripagare il suo torto. [END]