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Un bacio al sapore di ramen

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con Furaya, Keiga

22:38 Keiga:
 Dopo la lezione ha già mangiato due volte. Impastare il chakra porta davvero via così tanta energia? Sospira mentre cammina per le strade di Konoha. Il cielo è limpido e la luna in tutto il suo spicchio è bella piazzata in alto, nel cielo. Indossa la felpa nera con il cappuccio tenuto sulla testa che nasconde i capelli, neri, ed in parte il viso. Una cintura nera regge un paio di pantaloni lunghi dello stesso colore. Uguali le scarpe, chiuse e..nere. Le braccia lungo i fianchi e le mani ficcate nelle rispettive tasche. Alza appena lo sguardo che da sotto il cappuccio punta il chiosco. Lo stomaco brontola ed il vecchio Ichiraku è sempre ben disposto a sfamare quella tenia che probabilmente vive dentro di lei. Come si fa a mangiare così tanto? Ad ogni modo. Il passo è velocizzato, per paura di esser arrivata troppo tardi e beccare i sei sgabelli occupati. Abbassa la testa, lasciando che la tendina le scivoli lungo il cappuccio fino a cadere penzolante dietro di lei una volta -entrata- se così si può dire. Il vecchio è intento a trafficare e quindi aspetterà che la caghi. Nel frattempo si siede sullo sgabello più spostato a destra, come al solito, nell'angolo. Per fortuna è sola.

22:56 Furaya:
 Ormai, si tratta veramente di un must. Tre quarti delle volte durante il giorno ha fame, se non consideriamo che il restante lo passa in preda a sbalzi d'umore dei quali si fa carico perennemente Jushan-san, il suo collaboratore. Per sua somma fortuna, la luna ha deciso di rischiarare il cielo notturno, seppur la temperatura mite dell'autunno sia pronta a cedere il passo a quella rigida invernale. S'è coperta, per ovvi motivi, indossando il suo solito yukata. Ne ha dovuto prendere uno più grande perché ormai non le sta più niente addosso. Tuttavia, ha preferito restare sulla tonalità del nero con dei fiori di ciliegio disegnati lungo il fianco mancino, sino a raggiungere il seno dal medesimo lato. E' chiuso in vita da una fascia addominale che, dato il pancione da palese sesto mese di gravidanza, è tenuta piuttosto larga e serve soltanto per tenere chiuso l'abito ed evitare che s'apra in momenti indelicati. Sulle spalle, è posata una cappa rossa bella pesante, poggiata sulle spalle e chiusa sotto il collo con un gancetto dorato avente su di sé il simbolo di Konoha. L'indumento scende sin ad altezza degli stinchi, tenendola dunque bella al caldo. Con sé, ha soltanto le due katane che son poste sul fianco mancino, infilati nei rispettivi foderi. Il problema è che vederla attaccare in quelle condizioni con un paio di katana sarebbe probabilmente la cosa più ridicola del mondo. Non ha molte altre armi con sé, se non degli oggetti che è sempre solita avere dietro quali il ciondolo con il simbolo degli Uchiha al collo, un paio di vambracci nascosti dalle maniche dello yukata ed un paio di saldali ninja ai piedi, di colore scuro e uniti a degli schinieri che ne coprono gli stinchi. Il coprifronte della Foglia è tenuto tra i capelli e, nonostante sia in giro per il villaggio da sola, con un volto che è inciso anche sul monte di pietra, non si cruccia molto delle occhiate delle poche persone presenti, subentrando nel chiosco e scostando appena la tenda superiore. Esordisce con un misero: <Buonasera> privo di chissà quale inflessione, evidentemente stanca se teniamo conto di come cerchi immantinente uno sgabello per poggiare le stanche membra. <Ahi, la schiena.> Bella figura Hokage, come sempre. [ Chakra ON ]

23:06 Keiga:
 <Ok, lei ha una creatura a cui dar da mangiare nella panza. Ma te, che sei na ragazzetta dove la metti tutta quella roba che te magni? Stava aspettando il vecchio che stasera non sembra star cucinando per una ventina di persone. Gli avranno chiesto un glovo. Al sentir quella voce, alza gli occhi al cielo, per fortuna l'altra non dovrebbe vederla, dal momento che il cappuccio è ancora sulla testa, manco fosse una bandita. Ruota appena il capo, perchè se è donna è più apprezzabile. La guarda partendo dal viso. E' molto bella. Dischiude appena le labbra scendendo sul collo, avvistando di sfuggita il simbolo uchiha quindi scende ancora, continua a radiografarla raggiungendo la panza. Qui si ferma aggrotta la fronte e torna sul suo viso. Oh, è molto bella. E le sembra anche di averla già vista ma non ricorda dove, al momento. Il vecchio che si accorge di avere gente e che chiede cosa vogliono ordinare la fa tornare sulla terra, spingendola a guardarlo <Ramen, senza quelle schifezze a forma di girella dentro> Simpatia portami via. Diciassette anni di apatia e scontrosità (?). I gomiti si alzono e si appoggiano sul bancone. Il cappuccio di solito copre tutto ma se non lo facesse, si potrebbe vedere sulla guancia il triangolino rosso, chiaro segno di appartenenza al clan Inuzuka.

23:52 Furaya:
 Una volta preso posto su uno sgabello libero, cerca di sistemarsi alla bell'e meglio evitando di piegarsi troppo in avanti. <Sta iniziando a diventare ingombrante> Borbotta tra sé, piegando un sopracciglio con far accigliato e aggiustando lo yukata indossato. La cappa viene sbottonata, ma non per questo rimossa dalla sua posizione, restando sulle spalle della Nara per evitare che prenda freddo. Jushan-san si è molto raccomandato di questo, pertanto è bene che lo prenda veramente in considerazione. Potrebbe rinchiuderla nella torre più alta della Magione... Trema al sol pensiero. Solo che poi rimembra come la Magione non abbia affatto delle torri, ragion per cui non v'è nessun bisogno di preoccuparsi tanto. In fondo, è o non è il capo del villaggio? La mandritta accarezza delicatamente la pancia che si ritrova davanti, prestando attenzione alla figura del mitologico Ichiraku a cui rivolge gli occhi chiari. <Doppia porzione!> Sollevando indice e medio per formare il simbolo di una V o di, appunto, un due per indicare la doppia porzione appena ordinata. <Anzi, no. E' meglio non esagerare> Le dita vengono condotte tra i capelli, scostando qualche ciocca rosata per via dell'imbarazzo causatosi da sola. E' davvero molto abile a vedersi. Tuttavia, la richiesta stramba della giovane Inuzuka, fa sì che pieghi ambedue le sopracciglia verso il centro del viso con espressione sorpresa. <Non ti piacciono? Sono buoni!> Sorpresa, s'intromette senza volerlo davvero, ma a quanto pare oggi le gira bene e non è arrabbiata come al solito. Non pensare a Saisashi, che or le porterebbe sol dolore, estraniandosi dal mondo in cui dovrebbe dare le regole ed avere il comando, come già anticipato più volte a se stessa, la fa stare bene. Non ha preoccupazioni e, in questo momento, necessita davvero di riposo e di allontanarsi da un genere d'emozioni negative che le rovinerebbe soltanto la giornata intera. <E quelli di Ichiraku sono anche più buoni degli altri!> Sei proprio una Mangiaramen, Furà. [ Chakra ON ]

00:05 Keiga:
 Con la coda dell'occhio cerca di inquadrare quella figura panciuta ma il cappuccio è spesso d'intralcio. Nonostante tutto non sembra volerlo abbassare sulle spalle. Quando l'altra ordina non fa una piega. Ognuno mangia quanto gli pare. Di certo non è una che rompe le balle al prossimo così, a caso. O meglio, non stasera per lo meno. Ancora sta cercando di ricordare dove ha visto la sua faccia ma nulla. Solo quando la donna sembra voler interagire, allora gira la testa, lasciando che gli occhi neri finalmente la inquadrino senza ostacoli. <Fanno schifo> Ecco. Diretta e concisa. Poi alza le spalle e torna con lo sguardo davanti a sè, cercando di capire a che punto sia il vecchio con quel dannato ramen. <Di sicuro sono i più lenti ad arrivare> Eccola che inizia. Ma suvvia, almeno sta spiaccicando parola. Il petto poi si gonfia, buttando fuori l'aria con uno sbuffo. La bocca si apre lasciandosi andare in uno sbadiglio neanche troppo corto e che non copre nemmeno, lasciando che il vecchio possa guardarle le tonsille una volta che porta il ramen sia a lei che all'hokage. <...> Non dice nulla, non ringrazia neanche. Gli occhi neri cadono nella ciotola fumante, mentre il naso si riempie di quell'odore che tanto le piace. Ma cosa più importante, controlla che non ci siano dentro le schifezze. <Ho detto senza schifezze> Prende le bacchette e le rompe, impugnandole come da tradizione cercando di catturare quella dannata girella che galleggia nella zuppa <Che schifo> Brontola tenendola con le bacchette, guardandosi poi attorno per capire dove buttarla. E speriamo che trovi un modo o sicuro la lancia a terra o direttamente al vecchio.

00:25 Furaya:
 Anche il proprio sguardo or viene direzionato verso la fanciulla. Quest'ultima, oltre ad essere particolarmente schietta e ad aver rinunciato alle girelle denominate "Naruto", non sembra essere molto incline alla chiacchiera. Risponde il giusto, quel che può e che deve, senza sprecarsi in maniera eccessiva. A sua volta, perdendosi qualche istante nelle ultime preparazioni del ramen, afferra le bacchette con ambo le mani. Le rompe con delicatezza, cercando di far in modo che siano egualmente separate in maniera perfetta. Una volta fatto questo, attende soltanto che le venga dato il piatto che ha precedentemente ordinato, rifiutando la doppia porzione più per buona volontà che per altro. La sua coscienza, sotto voce, ancora le chiede di sforzarsi e di cambiare idea, nonostante non sia la decisione più saggia da prendere. <Ottima motivazione> Mormora in tutta risposta, aggiungendovi un'alzata di spalle come se, da un momento all'altro, non fosse più necessaria una spiegazione esemplare che possa colmare la sua richiesta. <non una delle migliori, ma almeno non lascia spazio ad altre domande.> Sì, è stata letteralmente una di quelle risposte che non ti lasciano modo di continuare la conversazione, il che dovrebbe farle capire quanto non sia affatto desiderosa di star lì a chiacchierare. <Buon appetito, nel dubbio.> Soffia pian piano sulla ciotola bollente, chinandosi appena innanzi avendo un bel paraurti anteriore che le limita i movimenti ormai. <Se non le vuoi, dalle a me. Devo mangiare per due.> Non hai mica detto che non volevi la seconda porzione onde evitare di diventare più grossa di quanto tu già non sia? E ora le chiedi di darti anche la sua porzione di girelle di gamberi? Allunga delicatamente la ciotola in sua direzione, evitando di sbrodolare fuori il contenuto. Cerca d'avere la mano molto ferma come quando impugna un'arma e deve prendere la mira prima di lanciarla. <Qual è il tuo nome?> Le avanza un ulteriore quesito, ma in maniera del tutto innocente. [ Chakra ON ]

00:37 Keiga:
 L'altra parla ancora, speriamo che con la bocca piena non faccia lo stesso. Aggrotta la fronte <Grazie.> Sta mangiando anche lei comunque.. no eh?! Vabbè. Poi quando le viene offerto un posto per le girelle si volta a guardarla, quasi stranita da quella proposta ma ci sta. Allunga il braccio e cerca di piazzare la schifella o gifezza dentro la sua ciotola. E deglutisce quando le viene chiesto il nome. Chissà perchè non è mai ben disposta a dirlo <Keiga> La gente ha anche un cognome a volte ma lei no. <Inuzuka> o forse sì? Riporta le bacchette nella sua ciotola e gira in senso antiorario, facendo avvolgere quanti più ramen riesce alle bacchette. Inclina la testa in avanti, giusto per evitare di sgocciolare ovunque, ed apre la bocca, piazzandosi quel boccone in quella sorta di grotta che da su un pozzo senza fondo. Le guance si gonfiano per cercar di contenere tutti quegli spaghetti ed i denti iniziano con la prima digestione. Un'esplosione di sapori la pervade. Che bello mangiare. E mentre mastica le bacchette sono già alla ricerca di altri ramen da arrotolare, trovando però l'ennesima girella. Sospira, ancora intenta a buttar giù il groppone. Ruota il busto ed il capo porgendo alla donna l'altra girella catturata. Senza parlare, resta così col braccio teso sperando che si volti e la veda. E ne approfitta per guardarla. Se potesse la consumerebbe. Uno perchè è davvero bella -l'ho già detto?- e due perchè è sicurissima di averla già vista da qualche parte ma proprio non ce la fa a spremere quelle dannate meningi per capirlo.

01:01 Furaya:
 Sì, oggi sembra essere totalmente estranea al suo normale atteggiamento. E' parecchio logorroica! Sarà colpa del bambino. O forse ha finalmente trovato il modo per evitare di pensare, accaparrandosi chiunque si trovi a tiro. Azzarderei anche l'ipotesi della reazione differente di Keiga quando s'è girata a guardarla. Chiunque altro sarebbe saltato su con cerimonie, vezzeggiativi ed altri nominativi per via del suo ruolo di Decimo Hokage. L'Inuzuka, invece, sembra non averla affatto riconosciuta o forse, dato anche il carattere dimostrato, non se ne cruccia granché. Entrambi gli aspetti sono a favore della Nara, forse non della ragazza che si ritrova a doverci avere a che fare quando, di sicuro, è andata da Ichiraku soltanto per mangiare qualcosa. <Keiga?> Si fa pensierosa per un istante, lasciando che il ramen si raffreddi il giusto. <E' davvero un bel nome.> Anche per una bambina, poiché di fondo Keiga deve esserlo stato prima di diventare grande. Le bacchette eseguono il loro "dovere", sollevando il cibo che viene con delicatezza condotto alle labbra. Queste si schiudono, permettendosi così di far entrare solo una parte, richiudendosi e iniziando con lentezza a masticare. Il cognome altrui giunge soltanto dopo una breve pausa, ma non si scompone più di tanto. Sol quando avrà deglutito, avvicinando un tovagliolo pulito con la mano libera, si guarda attorno come se stesse cercando qualcosa che, alla fine, non sembra affatto trovare. <E il tuo cane?> Sorpresa dall'assenza di quest'ultimo e conoscendo ormai bene anche questo Clan, la domanda le sorge talmente spontanea che non fa in tempo a ricacciarla indietro. Tuttavia, per fortuna, quella parvenza d'educazione che ancora sembra avere, le ricorda un dettaglio importante: non si è presentata a sua volta, dandolo per scontato (che oscenità!). <Piacere mio, sono Furaya Nara.> Jushan-san, innanzi a questa presentazione, le darebbe una cinquina sulla fronte per non aver aggiunto il grado nella società. Deplorevole da parte d'un capo di stato, ma affatto fuori contesto per una che vuol essere ricordata tramite gesti e non nomi. [ Chakra ON ]

19:49 Keiga:
 Decisamente non l'ha ancora riconosciuta, ma anche se fosse probabilmente la sua reazione sarebbe la medesima. Le bacchette arrotolano un'altro boccone di ramen che viene presto cacciato in bocca. Le guance si gonfiano e la mandibola si muove, attivando la prima digestione prima di ingoiare il pappone. E ruota il capo quando sente ripetere il suo nome. Aggrotta la fronte nel vederla così spensierata ma non aggiunge altro. Non si parla con la bocca piena. E poi beh, quella domanda che sembra voler infilare il dito nella piaga. Deglutisce sonoramente e guarda nella zuppa. Seria in viso, stringe le bacchette nella destra, man forte <Non ce l'ho ancora> Risponde, prendendosi qualche secondo prima di rituffare le bacchette tra il brodino, cercando spaghettini sopravvissuti ai bocconi precedenti. Le muove in senso antiorario, finchè lei non si presenta. Quel nome lo conosce bene. Ma come volevasi dimostrare non fa una piega. Continua a guardare la zuppetta acciuffando uno spaghettino in mezzo al brodo per portarlo alla bocca. <Okkei> Ma che risposta è?

20:09 Furaya:
 Keiga continua a mangiare dalla sua ciotola il ramen che ha ordinato assieme alla Nara. A differenza di quest'ultima, ha già quasi terminato, mentre lei è soltanto all'inizio. Le bacchette vengono afferrate con l'ausilio della destrorsa, iniziando a sollevare alcuni spaghetti e conducendoli alle labbra. Quivi, vi soffia delicatamente, tenendo ben ferme le posate di legno che sta usando per la sua cena. Il vapore sale verso l'alto, continuando nel soffiare ed evitare che si ustioni una volta condotto tra le fauci. Mastica lentamente, assaporando man mano il brodino nel quale sono immersi ed il sapore che ne scaturisce. <Deduco lo riceverai presto.> Asserisce alla di lei volta dopo aver deglutito il boccone, sempre per la regola di non parlare con la bocca piena. Che genitore degenere sarebbe altrimenti? Poggia le bacchette sul bordo del piatto, recuperando il tovagliolo bianco con cui pulirsi il bordo delle labbra, eseguendo il tutto in maniera delicata e attenta. <Sei sempre di poche parole, eh?> Le chiede con un mezzo sorriso, provando a tenere una conversazione in qualche modo, anche se lei non sembra essere proprio del medesimo avviso. <Se vuoi che ti lasci in pace, basta dirlo.> Non si cruccerebbe poi molto di un rifiuto, d'altro canto è lei che la sta disturbando quando potrebbe dedicarsi semplicemente a mangiare il suo ramen. Lo sguardo glissa dalla ragazza alla ciotola sotto il proprio naso, continuando però a scrutarla di sottecchi in attesa di qualche risposta che sia differente dal suo solito monosillabo tenuto finora. Che si vergogni? O è proprio così silenziosa di natura? [ Chakra ON ]

21:43 Keiga:
 Quella ciotola ormai è arrivata al termine o almeno per quanto riguarda gli spaghetti. Appoggia le bacchette sul bancone ed afferra la scodella con entrambe le mani per portarla alla bocca. Il tepore della ciotola è quasi piacevole al contatto con la pelle delle mani. Le labbra si dischiudono appena lasciando che il brodino, aiutato dalle braccia che si sollevano, venga scaricato dentro il pozzo senza fondo e ingerito. Deglutisce una volta, due e tre. Lunghi sorsi, finendo per riappoggiare la ciotola in maniera anche un pò brusca sul bancone. Durante l'ingerimento ha ascoltato le parole dell'Hokage e forse adesso è anche pronta a rispondere <Da cosa lo deduc.. BUUURP... deduci?> Stellina, le è caduta la corona. Peccato che non faccia una piega dopo quel rutto. Tutto nella norma. Ed è solo ora che ruota il capo per guardarla in faccia. <Meglio i fatti delle parole> Che detto da lei è tutto dire. Quindi alza le spalle, abbassando lo sguardo un attimo <Mi chiedo perchè una persona del tuo rango si metta a parlare con una del mio> Eh, si sta lasciando andare ma forse non nel migliore dei modi.

22:01 Furaya:
 A differenza sua che pare aver già finito, la donna mangia con tutta la calma del mondo. Al momento, afferrate nuovamente le bacchette, prende alcuni spaghetti assieme alla carne per condurli, ancor una volta, verso le fauci aperte. Mastica diligentemente e con tutta la calma del mondo, evitando di inghiottire bocconi masticati male che rischiano soltanto di restarle sullo stomaco. Si stringe appena nelle spalle nel sentir le parole di Keiga, per poi girar appena il capo con gli occhi sgranati per via della digestione che ha tirato fuori di prepotenza. <S-Salute!> Esclama e le viene persino da riderci su, per quanto lei non sia affatto tipo da fare qualcosa del genere né mai le verrebbe in mente di adoperarsi in simili atti. <Ogni membro del vostro clan è destinato ad avere un compagno per la vita.> Asserisce, mostrando la sua conoscenza nell'ambito del clan altrui, anche se effettivamente non sa molto altro e non s'è mai davvero interessata a scoprire tutti i misteri dei Clan di Konoha. Da Capo Clan, giustamente, deve essere rigorosamente giusta e corretta anche nei confronti degli altri. Del resto, non faresti mai qualcosa che non vorresti fosse fatto a te, no? <Non dico che questo succederà l'indomani, potrebbe volerci un po' più del previsto, ma questo non preclude che succederà.> Prosegue, poggiando nuovamente le bacchette e pulendosi il bordo delle labbra con attenzione. Per fortuna, è giunta almeno a mezza ciotola, altrimenti si raffredderebbe prima che possa giungere ad assaggiare lo squisito brodino che rimane nel piatto. <Mi trovi assolutamente d'accordo. Le parole possono anche essere fasulle.> Si trova quindi a concordare con quanto esternato dalla fanciulla, sollevando un sopracciglio in merito all'ultima domanda che le viene posta. <Che differenza c'è tra il tuo rango ed il mio? Per quale motivo io non dovrei parlare con qualcuno soltanto perché non è a sua volta un Kage?> Le chiede in maniera diretta e concisa, mantenendo un tono sostenuto e attenta a non esagerare, seppur sia seria nel pronunciarsi in questo modo. E' un quesito che difficilmente riesce a comprendere. [ Chakra ON ]

22:10 Keiga:
 Non risponde al salute pronunciato con stupore dalla Kage, piuttosto ruota le chiappe sulla sedia, per piazzarsi dritta e rivolta verso la donna. Appoggia un gomito sul bancone e la testa sopra la mano della stessa parte del braccio appoggiato. Le ginocchia sono piegate ed i piedi appoggiati sull'apposito pezzetto di legno dello sgabello. <Lo so> Risponde quando lei parla. Quasi interrompendola <Capisco> Forse cercava di capire qualcosa in più, nonostante conosca per filo e per segno la gavetta che c'è da fare per avere quel dannato cane. Poi sospira ascoltandola ancora. Alza le spalle. <Lo sono la maggior parte delle volte> Ecco, si, si sta lasciando andare almeno un pochino. Speriamo che non sia solo per un doppio fine. <Quindi non c'è differenza?> Domanda, guardandola. Stavolta non distoglie lo sguardo. La fissa proprio con quell'aria impassibile. Di quelle che non capisci a cosa stia pensando o se sta pensando a qualcosa. <C'è una bella differenza, direi> Conclude.

22:50 Furaya:
 Porta alle fauci gli ultimi bocconi rimasti, eseguendo le stesse manovre di poc'anzi, evitando di risultare ripetitivi. Keiga si gira e le porge il fronte, lei invece resta ancor rivolta di profilo. Con la coda dell'occhio, ne segue i movimenti e gli spostamenti, ascoltando ovviamente anche le sue parole. Rispetto alla Nara, si presenta nuovamente poco incline alla chiacchiera, anticipando il tutto come desiderosa dei fatti. La comprende, tuttavia le parole, spesso e volentieri, servono proprio per comprendere meglio chi si ha di fronte. A prescindere dai fatti, ovviamente, seppur anche questi siano piuttosto importanti. <Dipende da chi hai di fronte. Mentire lo reputo privo di senso, ma delle volte può risultare essere indispensabile.> Pochissime volte, in realtà, tuttavia le mette di fronte l'eventualità che questo possa accadere. Se poi non avvenga, tanto di guadagnato. L'importante è averne comunque parlato. L'espressione imperturbabile della Deshi la costringe adesso a volgere anche lei il busto e il capo alla volta di Keiga. Ne scruta i connotati, ascoltandone al contempo le affermazioni che ne conseguono. <Dimmi quale sarebbe la differenza per te e io ti dirò qual è per me.> Spiega in sua direzione, contornando il tutto con un tiepido sorriso. Del resto, non può pretendere che il discorso prosegua se non si hanno delle basi dalle quali prendere spunto. Asserire che vi sono delle differenze non basta per colmare le domande e dichiarare chiuso il discorso. Vuole incentivarla a parlare, anche se non intende costringerla a fare qualcosa che non vuole, questo deve essere chiaro. <Non farti pregare.> La esorta con un cenno d'ironia nella voce, permettendole ora di prendere la palla al balzo qualora voglia davvero risponderle. Lascia sempre che abbiano il loro libero arbitrio. [ Chakra ON ]

23:05 Keiga:
 E niente, continua a fissarla. Quella faccia impassibile dalla pelle olivastra. Gli occhi neri e pungenti che sembrano essere parcheggiati sul viso di Furaya. Dalla fronte si abbassano sugli occhi, poi scendono sulle labbra, il mento e poi risalgono. Lentamente, ripetono il tragitto. <Solo quando si tratta di un tuo tornaconto> Secca la risposta. Sospira mantenendo quella posizione statuaria. <...> Al suo modo scherzoso di incitarla a parlare lei resta seria. Come se avesse qualche problema a dimostrare qualsiasi tipo di emozione che non sia la rabbia e l'apatia. <Lo finisci quello?> La tocca pianissimo e cambia discorso. Con un cenno del capo indica la ciotola di ramen che la donna deve ancora finire <Ah, ma c'ha lo schifo dentro> Si ricorda delle rotelline. In tutto questo ha spostato lo sguardo da lei solo per indicare il ramen. Chissà quanto resisterà l'Hokage prima di rivoltarle la faccia con un qualche jutsu.

23:19 Furaya:
 Si sente chiaramente osservata, gli occhi puntati su ogni centimetro della propria pelle del volto per chissà quale ragione. E' riuscita a riconoscerla, dunque non vede perché continuarla a fissarla. Tuttavia, non si sente in dovere di farglielo capire o di renderglielo noto. In fin dei conti, non sta facendo niente di male e non le crea davvero così tanto fastidio. Riesce a tollerarlo piuttosto bene, sarà che sta facendo le prove per quando sarà madre e dovrà svegliarsi nel cuore della notte, sentendo il pargolo piangere e incapace di farlo smettere. <Si può mentire anche a fin di bene, sai?> Le chiede, ma non si aspetta ovviamente una risposta adeguata. Nonostante siano lì da poco, il tempo di un ramen, sta già iniziando a capire il comportamento di Keiga. Non vuole forzarla a fare qualcosa che non vuole, tanto meno intromettersi nei motivi per cui si ponga in questa maniera. <Se la verità fa più male della bugia stessa, cosa sceglieresti di fare?> Darebbe questo dispiacere a chi vuole bene? <Chiaramente, qualora riguardasse qualcuno che si conosce bene, come un familiare o un amico.> Lo sottolinea onde evitare che non fosse chiaro. Alla domanda precedente, la Inuzuka sceglie di stare in silenzio. Che non sappia la risposta? Questo non riesce ad intuirlo, la conosce troppo poco a fondo e non può essere saccente su questo. <Le ho già mangiate entrambe, credo sia rimasta poca roba ancora.> Indicando la ciotola contenente il ramen a cui l'altra sembra essere interessata. Le sovviene però un'idea niente male che potrebbe spronarla a parlarle. <Te la concedo se rispondi alla domanda di prima.> Sposta lo sguardo dal cibo alla figura femminile, in volto è stampato un sorrisetto sornione. Sembra riuscire a divertirsi con poco quest'oggi! [ Chakra ON ]

23:33 Keiga:
 Il discorso continua e la donna sembra lasciarsi andare ancora più di lei. La ascolta, deglutendo durante quella pausa a bocca chiusa <Scelgo di non dire un cazzo. Mi faccio i fatti miei così non rendo conto a nessuno> Ecco. <Non ho di questi problemi> Termina quando si parla di familiari e amici. Come se il discorso la infastidisse ma in realtà è solo il suo modo di esprimersi. Male. L'argomento poi si sposta sul ramen, unica cosa che riesce a farle spostare lo sguardo dal viso della donna per inquadrare la quatità di ramen rimasta. Poi alla proposta della donna, non può fare a meno di tornare su di lei. Socchiude gli occhi in due fessure e dischiude le labbra <Come potrei togliere il cibo a.. > fa una pausa guardando la panciona per poi tornare su di lei <alla cosa, lì> L'istinto materno sicuramente non c'è. E questo è appurato. Il suo non riuscire a fidarsi di nessuno è davvero un blocco gigantesto. E' il motivo per cui se ne sta sempre da sola, imparando a convivere solo con sè stessa e trovandocisi pure bene. <Tu lo baceresti un Deshi?> Domanda, tornando per pochissimo al discorso precedente e nel frattempo tasta pure la strada senza pensare al fatto che potrebbe iniziare ad essere molesta. Ma ehi, vi presento Keiga.

00:07 Furaya:
 <Buon per te.> Le viene da dire nei confronti della risposta di Keiga, la quale dice di non avere questo tipo di problemi. <Buon per te davvero.> Non s'è mai dovuta porre delle domande simili, quindi non ha mai compreso quanto possano fare male. Arrecano più dolore a chi cerca di dirle che chi le riceve. Si stringe nelle spalle, sistemando meglio la cappa su di esse ed evitando di prendere freddo. Non può affatto permettersi d'ammalarsi in una situazione del genere, anche se al momento sembra non risentirne più del dovuto, forse mascherando le evidenti problematiche con cui è solita avere a che fare ogni giorno. <Non è carino chiamarlo cosa. Anche se non so bene neppure io che nome dargli tutt'ora.> Non ha voluto ancora sapere il sesso, anzi deve sbrigarsi ad eseguire quella visita con Sakir in ospedale, proprio per sincerarsi che le proprie condizioni siano perfette e che non ci sia nessun rischio per il bambino che porta in grembo. <Inoltre, abbiamo mangiato e sono sazia. Ultimamente, mi costringe a mangiare alle ore più disparate, per non parlare del fatto che mangerei tutto ciò che ho davanti. Per fortuna, ho un po' di contengo.> Per non parlare dell'aiuto estenuante di Jushan-san che le toglie di torno qualunque alimento non debba mangiare o che possa nuocere al prossimo erede. <Mh?> L'ultima domanda che le viene posta la lascia lievemente sconcertata e, in un primo momento, non sembra riuscire a trovare una risposta adeguata. <Un bacio innocente sulla guancia, certo. Non ci vedo nulla di male. Al di fuori di ciò, credo proprio di no.> Non tradisce, è troppo corretta per fare qualcosa del genere, se ne pentirebbe subito e correrebbe immediatamente a dirlo al diretto interessato. Non potrebbe davvero mai nella vita fare qualcosa del genere. <Perché questa domanda?> Le sembra lecito chiedere a sua volta, giusto per comprendere da dove nasca. [ Chakra ON ]

00:19 Keiga:
 Sospira scostando la mano dal viso smettendo di sorreggerlo. Abbassa il capo, finalmente, puntando un punto a caso sul pavimento. Ed alza le spalle a tutti quei "buon per te" sfoggiati dalla donna. Poi la guarda quando si parla del pancione e di quello che ci sta dentro. <...> Non sa cosa dire e quindi sta zitta. Non ha un buon rapporto con i suoi genitori e non saprebbe neanche come affrontare un qualsiasi discorso su famiglia figli etc. Meglio tacere e proseguire. Il discorso cibo è decisamente più a portata di mano <Io sono uguale ma senza l'intralcio> E' schietta, forse troppo. Sicuramente troppo. Ed è vero, mangia come un bidone. Nel vederla interdetta innalza le sopracciglia per poi chiudere gli occhi in fessure mentre ascolta la sua risposta <Che me ne faccio di un bacio sulla guancia> Pausa <Innocente poi..> Distoglie lo sguardo. Non ha peli sulla lingua e di certo la cosa le causerà molti problemi in futuro. Forse anche nell'immediato, futuro. <Ad ogni modo, peccato> Ammette allontanando la ciotola vuota che ancora sta davanti a lei. Il vecchio non sparecchia stasera. Ed arriva poi un'altra domanda <Perchè ho voglia di baciarti> SBAM. E' così sempre. Con chiunque e questa è la prova del nove. Che qualcuno la fermi prima che la arrestino. <E non insisto solo perchè mi faresti il culo> Giusto per metterlo in chiaro. E' un tipetto particolare. Bisogna saperla prendere. In tutti i sensi.

00:34 Furaya:
 Da "cosa" siamo passati ad "intralcio". Storce un po' le labbra sentendosi in difetto. I primi mesi anche lei lo appellava come qualcosa di indefinito, non credendoci fin quando non si è ritrovata con una circonferenza di vita per niente invidiabile. <La voglia di mangiare non è niente in confronto alle nausee mattutine dei primi tempi e agli sbalzi d'umore.> Si metteva a piangere per niente, ma lo fa anche tutt'ora quando nessuno la vede oppure soltanto nei confronti di Jushan-san che, conoscendola, non si stupisce davvero di nient'altro. Dovrebbe aver ormai visto qualsiasi aspetto della Nara, abbastanza da sapere come prenderla per evitare che esploda e faccia fuori qualche altra scrivania con lo Yoton. <Perché, quale vorresti?> Ha ormai intuito che sia la deshi della quale sta parlando, anche e soprattutto per la richiesta successiva, un'ammissione palese, una risposta che nessuno si sarebbe mai aspettato. Che sia una sua grande ammiratrice, una fan, una futura allieva? O è soltanto il suo modo di fare a renderla tale? <Dipende> Ammette, senza scomporsi eccessivamente, ma cogliendo la palla al balzo con un innocente sorrisetto sornione che s'espande sul pallido ovale della fanciulla dal crine rosato. <se rispondi alla domanda che ti ho fatto prima> Qual è la differenza tra il suo ruolo e quello altrui e per quale motivo dovrebbe essercene per forza una, qualora siate smemorini. <potrei anche concederti un bacio. Non sulla guancia.> Socchiude le palpebre, tenendo aperto sol un occhio come i gatti e osservandola di sguincio. Testa la sua concentrazione, oltre alla possibile reazione che queste parole potrebbero avere su di lei. <Sbrigati, però. Mi sta per venire sonno!> Sarebbe ora che tornasse a casa in effetti, si è attardata anche troppo e Jushan-san potrebbe essere dietro qualche cespuglio a sorvegliarla. [ Chakra ON ]

00:48 Keiga:
 Resta impassibile quando l'altra parla di nausee e sbalzi d'umore. Anche lei sbocca spesso quando si crede grande e beve troppo. Gli sbalzi d'umore invece non li ha o almeno lei pensa. E' completamente fuori di testa. Alla sua domanda su quale vorrebbe, la bocca per la prima volta si allarga in un ghigno, mettendo in mostra quei canini più appuntiti di quelli normali, ed inclina la testa di lato. Non dice nulla, poichè la Kage coglie al volo. E la ascolta. Di nuovo le viene chiesto di rispondere a quella domanda. Il ghigno scompare perchè i denti vengono stretti tra loro e se potesse ringhierebbe pure. Non che non possa farlo ma non vuole far vedere di essere stata presa all'amo, per un bacio. Ruota di poco la testa e guarda in alto, fintamente pensosa e poi torna su di lei. <La differenza è che tu puoi fare tutto quello che vuoi e gli altri devono stare zitti e farlo. E parlare con gente del mio rango è come se ti facesse abbassare allo stesso livello. Non devi> Che fa da gli ordini adesso? <Ancora non capisco perchè non sono dietro le sbarre dopo averci palesemente provato> Si ferma. La guarda <E adesso baciami.> E torna a fissarla. Ha di nuovo quell'inespressività che metterebbe di certo ansia. Sembra una bambola senza anima, finta, che sta lì ad aspettare>

01:16 Furaya:
 Certe volte, si reputa intelligente. Questa è una di quelle volte. Per fortuna o meno, riesce a fare in modo che Keiga venga colta all'amo. Le porge un bacio come esca, reputa che sia più che passabile. In fondo, chi avrebbe da ridire? Ichiraku? Saisashi potrebbe anche non venirlo a sapere poiché lo farebbe con nessuna malizia in corpo, ma soltanto per spronare la deshi che glielo ha chiesto in cambio. In fondo, questa chiacchierata è stata perlopiù una sfida, apparentemente per entrambe. <Gli altri possono anche decidere di disobbedirmi. Tutto dipende da come questo viene fatto. Ognuno ha diritto a pronunciarsi contrario, non tutti possono pensarla come la sottoscritta.> Allontana delicatamente la ciotola di ramen, evitando che si butti e sporchi tutto. Non è proprio il momento. <Sì, lo faccio spesso proprio perché c'è gente che reputa io non sia capace, che ostenta la sua sicurezza e muove le sue critiche, ma senza mai parlarmene.> Al contrario, s'è sempre dimostrata incline ad avere scambi di battute con altra gente, preoccupandosi anche dei loro sentimenti e delle relative preoccupazioni. Il di lei tono si mantiene serio per rispondere alla sua affermazione, mostrandosi austera come fa spesso, oltre che seria e ligia al proprio dovere. Le labbra però si incurvano in un sorrisetto divertito alla successiva affermazione altrui. Perché non è dietro le sbarre pur avendoci provato? <C'è chi ha osato far di peggio> Fumie che dietro le sbarre c'è finita davvero, Mattyse che le rischia da quand'è nato e da quando ha iniziato il suo percorso accademico, Tenshi che ha tradito il villaggio con Rio e che ancora non hanno conosciuto le fredde celle Anbu. Nel frattempo, le s'avvicina schiudendo appena le labbra rosee e piene, rivolgendole al viso della fanciulla alla ricerca di quelle altrui. <questo è nulla e posso concedertelo.> Qualora anche lei si sia avvicinata e glielo abbia concesso, poggerebbe la bocca sulla sua, spingendo delicatamente per compiere quel bacio. Non esagera, non viene fatto con malizia, tuttavia si ritrarrebbe soltanto dopo qualche secondo, permettendole di assaporarla. Anche fin troppo gentile! <Contenta?> Le chiede prima d'alzarsi e pagare la cena per entrambe. Nel caso in cui voglia tornare anche lei a casa, potrebbero fare la strada assieme; caso contrario, le loro strade si divideranno lì. [ END ]

01:30 Keiga:
 Lei risponde immediatamente. La ascolta e beh, il discorso non fa una piega. Sebbene abbiano pensieri differenti al momento su cosa fare e non fare col potere. Ma il Kage è lei e per il momento il casino è il suo. Quando parla della prigione non può fare a meno di alzare un sopracciglio <Capisco> Risponde ora, con la testa già persa in quelle labbra che ha iniziato a puntare. E nonostante l'essere impassibile sempre, quando quelle labbra si avvicinano i lineamenti del viso sembrano rilassarsi un poco. La lingua va ad umettare appena le labbra per poi sporgersi in avanti. Le incontra, finalmente. E' da tutta la sera che aveva in testa sta cosa. Giusto il tempo che lei smette di parlare che inclina di poco la testa di lato, qualche centimetro, incontrando finalmente quelle labbra. Un bacio a stampo, è vero, ma quei secondi gentilmente donati, appunto, per assaporarla le permettono di chiudere gli occhi per qualche istante. Li riapre quando la magia finisce e la guarda. Il cambiamento è repentino. La faccia torna quella di prima. Impassibile. Una maschera probabilmente, una di quelle che non andrà mai via. Sospira <Si, certo> Ammette scendendo dallo sgabello. La osserva pagare ma non ringrazia, come segno di pace, camminerà con lei per un pezzo <Se hai altre domande posso rispondere in cambio di altri baci, ma a seconda della domanda il prezzo poi sale> Keiga! Smettila! E così braccia lungo i fianchi e mani nelle tasche, cammina affianco all'Hokage e l'intralcio, per un pezzetto, perchè è di strada, sia chiaro. [FINE]

Cena da Ichiraku (inauguriamo la nuova chat, yey!) dove le due iniziano a parlare, seppur sia Furaya quella a ciarlare di più. In cambio di un bacio, però...