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Ricordi di un passato doloroso pt. 2

Ricordi di un passato doloroso

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con Raido, Saisashi, Tenshi

Vi trovate all'esterno di Konoha, davanti alle mura, pronti per la partenza. Il caso vuole che oggi piova. A voi la prima.

14:08 Saisashi:
 Il giorno è arrivato. QUEL GIORNO. Il momento in cui Saisashi potrà riprendere in mano le redini della sua vita, vendicarsi di ciò che è stato e chiudere il capitolo Lind e Sakura, che ormai da 10 lunghi anni porta con se. Questo per lo meno è la speranza con cui oggi il genin inizierà il suo viaggio, ben consapevole dei rischi e del fatto che tutto potrebbe andare per il peggio. Akuma , per come lo ricorda in quei frangenti di memoria, è un pazzo da cui ci si può aspettare di tutto, capace di farti tremare senza neppure sfiorarti con un dito. Tuttavia, come ha spiegato a Furaya, se non rischiasse ora la vita per dare fine a tutto questo e cercasse semplicemente di nascondersi dietro ad un dito, continuerebe a vivere una vita a metà, fatta di paura e di incertezze.. a quel punto, varrebbe davvero la pena vivere? Il giovane ex corvino, si trova quindi alle mura di Konoha, pronto per partire. Raido si è proposto per accompagnarlo in questo viaggio, ciò non può che rassicurarlo. Ha promesso al Kage che non partirà solo ed intende mantenere la promessa, anche se mettere a rischio anche il suo sensei, non è qualcosa che gli faccia così tanto piacere. Il giovane, starebbe li immobile con sguardo assente, immerso in mille pensieri, in attesa di compiere il primo passo verso quello che sarà un lungo viaggio. Non si ripara dalla pioggia, come suo solito, infatti sarebbe zuppo dalla testa ai piedi, ma questo non lo disturba. Indossa lo stresso indispensabile, una t shirt bianca con uno stemma di KOnoha sul petto, rubata al solito dall'armadio di Furaya, un pantalone nero slim , in tessuto lucido, Pettorina da 50 kg nascosta sotto la maglietta, disposta sopra alla sua armatura completa che ha rispolverato per essere pronto a tutto. Schinieri e Vambracci di Mekura sono al loro posto, guanti neri mezze dita in pelle e sandali neri ninja anch'essi in pelle. Sulle spalle uno zaino in tessuto impermeabile, in cui conserva lo stresso indispensabile, come alcune razioni di cibo, acqua, tonici ed utilities varie. A fianco a lui Raido. <ci siamo.> annuncerebbe deciso <pensi che il nostro allenamento...sia stato abbastanza..? E' come se non mi sentissi abbastanza forte> farebbe riferimento all'allenamento speciale svolto in questi giorni con Raido prima di partire <sarò all'altezza di vendicare il mio pssato e tornare indietro...dal mio futuro figlio?> DI Saisashi sembra rmasto poco in questo momento, vista la sua serietà[ch on ]

14:14 Raido:
  [Esterno] Si trova dinanzi alle mura del villaggio della foglia per cominciare un lungo viaggio che lo avrebbe portato in un paese ostile. Un incognita, un dilemma che mai si sarebbe sognato di affrontare così presto eppure non lo fa per se quanto per un'altra persona. Il giovane Saisashi. Per l'occasione e, per la partenza, il Jonin ha portato con se tutto il necessario e tutto ciò che gli serve per affrontare qualsiasi tipo di ostacolo. Cominciando dal corpo indossa un'armatura pesante a coprire petto, gambe, braccia e collo. Ogni singolo spiraglio è tutto quanto ricoperto per impedire agli attacchi di toccarne la pelle. Sopra l'armatura vi sono una maglia nera a maniche lunghe recante il simbolo di Kusa ed un paio di pantaloni neri, sempre lunghi, fino alle caviglie. Ai piedi un paio di sandali ninja di colore blu mentre alle mani vi sono dei guanti ninja, blu anch'essi. Ai polsi e lungo gli avambracci sono posizionati dei vambracci mentre alle cosce vi sono degli schinieri, un'ulteriore protezione contro qualsiasi tipo di minaccia. Legati sotto i vambracci vi sono, sul polso destro un fuda con sigillata all'interno una nodachi mentre sul polso sinistro un altro fuda con al suo interno una katana a doppia lama. Al di sotto dell'armatura, attaccati al petto, sono stati posizionati dieci fuda potenzianti per potenziare le abilità in caso di estremo bisogno. Andando avanti, a coprire ulteriormente il petto è stato posto un giubbotto verde scuro, simbolo del suo ruolo all'interno del villaggio, privo di tasche, liscio e chiuso fino alla gola con il colletto alto. Sulla fronte vi è il copri fronte dell'erba legato tramite una fascia nera che ricade lungo la schiena. Sul lato sinistro della vita vi è legato il fodero contenente la sua classica katana, arma utile per combattere in ogni evenienza. Finendo, alle cosce, sono stati legati dei portai kunai e shuriken, uno per gamba, contenente rispettivamente 9 kunai a tre punte e shuriken. Sulla schiena, sempre ai lati, vi sono dei portaoggetti, due praticamente, i quali contengono 2 tonici recupera chakra e 5 tonici curativi in uno mentre nell'altro vi sono posti 5 fuda con all'interno dei tronchetti per la sostituzione ed una ricetrasmittente. Sulla schiena vi è anche uno zaino contenente dei vivere, una tenda e tutto l'occorrente per un viaggio così lungo. Si trova al fianco del genin in questa giornata, pronto a partire in ogni momento e gli occhi vanno a portarsi proprio su di lui <C'è un solo modo per scoprirlo> commenta serio in viso per poi riportare lo sguardo avanti a se con la pioggia che cade copiosamente. Non un buon segno eppure, in qualche modo, quella pioggia va a rinvigorirlo facendogli assaporare l'aria di casa, di Kiri <Hai un obiettivo, uno scopo e questo ti rende all'altezza, sempre> deglutendo e sospirando pesantemente. [Chk On][Equip in descrizione]

Raido E Saisashi si apprestano a lasciare Konoha, per un nuovo viaggio. Un viaggio che terrà nuovamente legati i due, un tempo allievo e sensei. Un viaggio che sembra profilarsi in modo incerto. Un viaggio verso quella meta che il Taijutser ricorda appena: il laboratorio di Akuma. Tanti, troppi dubbi sono rimasti irrisolti. Come ha trovato quel luogo? Come ha fatto ad arrivarci? Cosa voleva Akuma di preciso da Lind e Saisashi? Perché Lind è stato ucciso? In quel viaggio, il corvino di Konoha, che forse adesso dovremmo chiamare albino, spera di trovare le sue risposte, in compagnia dell'Oboro. Un compagno che in un certo senso gli trasmette sicurezza. Un compagno che si è dimostrato sempre pronto ad aiutarlo nel corso del tempo. Un compagno che, si spera, gli darà conforto e saprà placare l'allievo in quel lungo viaggio. Non si tratta di un semplice viaggio fisico, un semplice spostamento in cui gli arti inferiori si alternano verso la meta. Più di ogni altra cosa, si tratta di un viaggio interiore. Un viaggio nei meandri della mente dell'albino. Un viaggio che potrebbe distruggerlo. O potrebbe farlo rinascere. E in tutto ciò, la presenza di Raido potrebbe essere fondamentale per lui. Non si tratta solo di avere le giuste abilità fisiche. La loro psiche sarà abbastanza forte da poter affrontare questo viaggio? Mentre i due si scambiano i primi convenevoli, il Taijutser viene attraversato da un brivido. Non è tanto l'aria cupa della giornata, con quella pioggia che cade giù, a provocarglielo. La pioggia fa solo da contorno a quelle mura. Quelle mura che, proprio in quel momento, gli ricordano qualcosa. La sua mente comincia a vagare tra i ricordi nascosti, rilegati in una parte buia a cui prima non riusciva ad accedere. E' stata quella lettera e quella benda a far rivivere quella parte di ricordi, precedentemente oscurata. Non sa per quale motivo preciso, ma il suo sguardo si posa su quelle mura, dunque. Una scena gli torna alla mente. Rivede se stesso, mentre attraversa quel portone che conduce all'esterno del villaggio. Sta piangendo, dopo aver detto addio a Mekura. Sta andando alla ricerca di Lind. Ma ecco, poi, un'altra scena. Nuovamente, vede se stesso attraversare quel portone, stavolta per entrare all'interno del villaggio. Non è da solo. E' in compagnia di una figura incappucciata. E Saisashi ricorda bene di chi si tratti. E' proprio lui: Lind. Allora era riuscito a portarlo indietro? [Per qualsiasi cosa, chiedete pure <3]

[A sinistra, una ost per voi <3]

14:39 Saisashi:
 E' arrivato il momento. Vorrebbe compiere il primo passo ma è come se qualcosa di più grande gli imponesse di rimanere lì, immobile, a fissare le mura. Sente le parole di Raido, che in qualche modo dovrebbero fornirgli sicurezza, ma che allo stesso tempo non sono abbastanza per placare quel cratere dentro l'anima del genin, fatta di sole incertezze e terrore..altamente instabile. Socchiude gli occhi un istante, rimanendo ad udire per qualche secondo il solo rumore della pioggia. Un brivido incontrollabile gli percorre tutto il corpo attraversando la spina dorsale, così marcato da portarlo a digrignare i denti. Riaprirebbe gli occhi e le smeraldine iridi si poggerebbero nuovamente sulle mura. E' proprio in quel momento che qualcosa accade, nello stesso modo in cui si è ritrovato a rivivere ricordi, ricevendo quel messaggio da Akuma. In questo caso, come immerso in unavisionein prima persona, potrà rivedere se stesso, proprio lì all'esterno delle mura. Sta piangendo , colmo di odio e di tristezza. In quel momento ricorda: aveva appena dato il suo addio a Mekura dopo la loro discussione, che portò ad incrinare il loro rapporto e far si che sensei ed allievo di dividessero. Forse per sempre? No, non lo ricorda, ma come un Deja vù, riesce a ricordare che anche 9 anni prima, stava varcando quelle mura per andare alla ricerca di Lind, in quell'occasione però, completamente in solitudine. La visiona è sfocata e pochi istanti , dall'esterno Raido potrebbe notare Saisashi divnetare sempre più rigido e tremante ed allo stesso tempo assente, mnetre serrerebbe i pungi lungo i fianchi. La stessa visione ora si trasformerebbe di colpo. I battiti del genin aumentano a dismisura, come se si ritrovasserealmente lì a vivere quei secondi. <anf...anf..> il respiro si fa affannato. Potrebbe vedere chiaramente se stesso, questa volta far rientro alle mura. Con se al suo fianco, uno strando ndividuo incappucciato. Ora ricorda, era Lind. Quindi era riuscito a recuperarlo? Perchè avevano fatto ritorno e che cos'era successo? No, qquesto non lo ricorda, almeno per ora. SOlleverebbe entrambe le mani ad afferrare il capo, chinando leggermente la nuca ad occhi chiusi, come se si sforzasse di ricordare di più, come se pretendesse di sapere altro di quel passato tanto oscuro [ch on]

14:47 Raido:
  [Esterno] Comprende quanto questo viaggio risulti importanti per Saisashi e per saldare i suoi problemi con il passato, mettere fine a tutto ciò che lo tormenta una volta per tutte e arrivare ad affrontare i suoi demoni, probabilmente interiori più che fisici. E lui? Lui è li in qualità di mentore oltre che di amico, per aiutarlo a superare un'impresa di tale levatura ed impedire di perderlo, impedire all'oscurità di portarselo via per sempre. Ha fatto una promessa, non solo a lui ma anche alla di lui compagna, ora è un padre e deve tornare dalla sua famiglia, deve vivere una vita con suo figlio, lunga e felice, una vita che entrambi non hanno potuto godersi neanche in un momento. Inspira ed espira, il petto si gonfia e si sgonfia buttando all'esterno l'aria fredda dell'autunno. Tutto è pronto per partire e dare inizio al loro viaggio, niente può fermarli od impedire loro di andarsene, persino l'Hokage ha dato il suo benestare ma, a quel pensiero, d'istinto si volta a guardare il villaggio, fissa la foglia e con essa squadra tutto quanto intorno a se. Ha compreso quanto Furaya abbia la testa dura, per non dire di coccio e sarebbe capace di seguirli di nascosto nonostante il suo ruolo e le sue condizioni. Sbuffa esibendo un minuscolo sorriso prima di posare gli occhi sul taijutser e, in modo fin troppo evidente, qualcosa in lui non va. Lo fissa intensamente scrutandone tutto il corpo, notando come questo divenga più rigido come una statua di cera, ne segue i movimenti con gli occhi, non lo perde di vista, ode il respiro del genin divenire più affannato. Qualcosa sta accadendo in lui ma non ha la minima idea di cosa eppure lo vede, chiudere gli occhi, portare le mani alla testa. Probabilmente i ricordi lo stanno tartassando, i traumi di un passato che non vuole andarsene lo attaccano senza sosta. Umetta le labbra smuovendo la lingua su di esse per renderle più morbide mentre la mano sinistre si solleva andando ad allungarsi in direzione del genin cercando di poggiare il palmo aperto sulla di lui spalla, un tocco delicato ma che va a premere contro di essa, stringendo appena le dita come a volergli infondere sicurezza <Non sei da solo, non più> inizia a parlare il Jonin, parole dette a bassa voce, con fare amichevole seppur sempre autoritaria <Qualsiasi cosa accada, l'affronteremo insieme ed insieme ne usciremo> una promessa che continua a far presente, non solo agli altri ma a se stesso <Andiamo, mettiamo fine a questa storia> lo incita a muoversi, a fare lui il primo passo verso la meta del suono. [Chk On][Stesso equip]

Saisashi viene nuovamente travolto da una montagna di ricordi. E' come se gli oggetti, i luoghi, risvegliassero una nuova parte di sé. Nuova perché viene riportata in vita solo adesso, dopo mesi di buio. Il dolore che sta provando è evidente. Ma è proprio a questo che servirà la figura di Raido. La figura del suo sensei. Stavolta, più che mai, deve essere pronto a sorreggere il proprio allievo. Deve essere pronto ad accompagnarlo in quel viaggio sconosciuto. Ed anche se già Saisashi mostra i tratti di quello che potrebbe essere definito un attacco di panico, questo è solo l'inizio. Ed il taijutser ricorda, ricorda ancora. E ancora. Ricorda, uno dopo l'altro, tutti gli avvenimenti che hanno avuto luogo proprio lì, alle mura di Konoha. Sta attraversando, dunque, quel portone in compagnia di Lind incappucciato. Potrebbe dire per certo che in quel momento il se stesso del passato non ricorda proprio nulla, proprio come è successo quando Saisashi si è ritrovato a Kiri. Come ne è sicuro? Percepisce tutto. E' come se stesse rivivendo quella scena. Come se stesse attraversando di nuovo quelle mura, accompagnato dal suo migliore amico. Ed ha solo una cosa in mente: distruggere il villaggio della Foglia. La voce demoniaca è già nella sua testa e lo spinge a tentare di portare a termine quell'obiettivo che lo ha condotto nuovamente a Konoha. Vuole solo distruggerla. Distruggerla e terminare il proprio compito in quel villaggio di traditori. Si tratta di una vera e propria infiltrazione di Saisashi e Lind, all'interno del loro stesso villaggio natio. A poco a poco, i pezzi del grande puzzle vengono messi assieme. Ma sono ancora molti i pezzi mancanti. Quei pezzi che darebbero senso all'intera storia. E' davvero sicuro di voler scoprire di più, adesso? [Per qualsiasi cosa, chiedete pure <3]

15:10 Saisashi:
 E' una situazione difficile da spiegare. Voler ricordare, ma allo stesso tempo essere consapevoli che ogni singolo ricordo possa essere più letale e tagliele di una lama affilata. E' proprio questo quello che starebbe accadendo, e Saisashi stesso dopo aver superato da poco un periodo di instabilità mentale dovuta a quella voce demoniaca finalmente sigillata, teme che la sua volontà non sarà abbastnaza per poter sorreggere quel muro di carte che comporrebbero ora la sua mente, fragile ed incrinata. Potrebbe avvertire la mano di Raido poggiare sulla propria spalla, ma in quell'esatto istante i ricordi che si fanno ancora più forti, la tramuterebbero in una nuova visione. Infatti non vedrebbe Raido, bensì Lind in questo momnto, poggiargli la manosulla spalla, dandogli una sola e semplice comunicazione: "portiamo a termine il compito, non perdiamo tempo". Ma a cosa sta facedo riferimento?? Ora ricorda, ricorda un altro tassello. Era tornato al villaggio con Lind con un unico scopo: distruggere il villaggio di traditori. Aveva quindi fatto ritorno senza nemmeno saperlo? Inoltre è conscio del fatto che in quel momento, fosse privo di ricordi, già allora proprio come successe al suo arrivo a Kiri, e quella voce demoniaca...era già presente nella sua testa. Che tutto fosse iniziato proprio lì? Ma questo non spiega come il corvino avesse fatto a ritrovare Lind, dove lo avesse ritrovato e perchè fossero li insieme per distruggere Konoha. Un piano folle, assegnato a soli due individui, entrambi genin e molto giovani. TUtto questo non basta, non è abbastanza a collegare i tasselli, ma pian piano si mostrerebbe una chiarezza fino ad ora ignota. L'albino si ritroverebbe immerso in un vero e proprio attacco di panico. All'esterno si potrebbe notare la sua iperventiazione, come se non riuscisse più a respirare. Nella sua visione, le paorle di Raido, giungono come una voce esterna, compressa, a malapena percettibile. Senza respiro il genin si trova in ginocchio in men che non si dica, e questo noon promette bene, visto che non sono ancora partiti per il viaggio e la situazione si fa già complicata. Proprio le parole "non sei solo" in qualche modo gli rimbomberebbero nella testa, a recuperarlo riportandolo un istante alla realtà. Il suo sguardo è shockato, non comprende. Tra le sue tante orribili azioni quindi c'era anche questa? Distruggere Konoha? <Ra....raido..anff....anf...> cerca di riprendere fiato. Rivelare tutto oppure tenerenascosto? In questo caso deve fidarsi <ho appena ricordato qualcosa di importnte....io....anf...anf...ho provato a distruggere Konoha in passato...proprio cn Lind> [ch on]

15:22 Raido:
  [Esterno] Sta cercando di consolare il genin, ha notato la sua forza durante gli allenamenti, ha potuto godere dei miglioramenti fatti nel campo del taijutsu eppure non mostra la sicurezza necessaria per affrontare una simile impresa. La sua mente risulta ancora troppo debilitata e questo lo ha notato, non solo oggi. Una cosa è sicura e questo il Jonin lo sa, Saisashi non è pronto e probabilmente non lo sarebbe stato mai fin quando i sentimenti e le emozioni avrebbero governato la sua mente e la sua persona. Non riesce ad isolarsi, non riesce ad essere lucido ed in battaglia una condizione del genere porta ad una morte quasi certa. Deve trovare una soluzione, deve trovare un rimedio ai problemi che affliggono il giovane e le soluzioni sono due ora come ora eppure trova difficoltà nell'applicarle correttamente senza che il genin ne esca distrutto. Fa sentire la propria presenza con quella mano e quelle parola ma non serve a molto vedendo Saisashi inginocchiarsi a terra in un attacco di panico, panico prima di partire. Strizza gli occhi guardando tutta la scena dall'alto, senza fare alcun movimento. I pensieri dell'Oboro si rivelano, difatto, corretti ed estremamente veritieri ed è lo stesso ragazzo a confermarli con le sue azioni. Panico continuo, respiro affannato, ecco come comincia quel viaggio. Scuote il capo restando silente mentre viene chiamato arrivando a dargli delle rivelazioni, questa volta davvero scottanti. Deglutisce nell'apprendere cosa ha cercato di fare e d'istinto porta gli occhi al villaggio della foglia, lo guarda, ricerca piccoli dettagli sulle mura, qualcosa che possa dargli ulteriori indizi <Eppure è ancora in piedi> commenta in quel suo dire <Cosa vi ha fatto fallire?> perchè di un fallimento si tratta <Perchè non siete riusciti a distruggerla?> ma non sono domande che rivolge al ragazzo bensì a se stessi. Non vi è alcuna reazione nel viso del Jonin, non vi è rabbia od odio nei confronti di Saisashi, anzi, tutto il contrario <Più ci avviciniamo ad Oto e più i tuoi ricordi vengono a galla> iniziare il viaggio è il primo passo per giungere nel Suono <Ricorda il giorno in cui mi hai trovato, alle cascate. Ricorda cosa è successo> rimembrandogli di come lo abbia quasi attaccato <Devi reagire Saisashi, devi farlo per Furaya e per tuo figlio. Ad Oto ci sono le risposte che cerchi ma non puoi entrarci in queste condizioni>. Sospira pesantemente <Devi capire e convincerti che quello non eri tu. Ti è stato fatto qualcosa e ora ti logora da dentro ma non eri tu. Hai cercato di distruggere Konoha? O ti hanno indotto a farlo? Sono queste le domande a cui dobbiamo trovare una risposta ma devi essere lucido, devi essere pronto a tutto, anche alla verità più crudere perchè solo così potrai uscirne vincitore e più forte di prima> si ferma qualche attimo <Hai le qualità per essere un grande Jonin> nel dirlo allunga il braccio sinistro in sua direzione, teso e con la mano aperta pronta ad essere afferrata <Dimostramelo>. [Chk On][Stesso equip]

I ricordi riguardanti quelle mura sembrano non volersi arrestare. Anche se Saisashi si allontanasse da esse, ciò che riguarda quel portone è stato appena sbloccato. Forse, non gli resta che cominciare a camminare e sopportare, grazie all'aiuto di Raido, il peso di quei ricordi che, in un flusso inarrestabile, continuano a travolgerlo. Stavolta sono proprio le parole dell'Oboro a fargli tornare in mente il resto della soria. Cosa li ha fatti fallire? Perché non sono riusciti a distruggere Konoha? Ricorda se stesso fuggire da quel portone, verso i Monti Ardenti. La terza porta, durante la sua fuga, è attiva. Ma da chi o da cosa esattamente sta scappando? Ed ecco che la risposta arriverebbe in modo quasi repentino. Delle copie di Mekura lo stanno inseguendo. E ricorda. Ricorda perché lui sta fuggendo in quel modo e perché lei lo segue, senza sosta. La Hyuga aveva provato a farlo ragionare. Aveva provato a fargli ricordare. Ma quei ricordi si sono scontrati con quella voce demoniaca. Ed il risultato è stata una crisi. Una crisi che lo ha portato a creare un cratere di ben sette metri all'interno del villaggio. E lo ha spinto a scappare, da Mekura e forse anche da se stesso. E proprio in quel momento, la voce che è stata intrappolata nella sua testa con il sigillo del fuuinjutser, torna a ribellarsi. La scatola in cui è rinchiusa si muove violentemente, come se volesse suggerirgli che è proprio quella la strada giusta per lui: distruggere Konoha. Ecco, allora, che due pezzi del puzzle si collegherebbero tra loro: quella voce, quella presenza demoniaca si trova nella sua testa proprio per quel motivo. Per spingerlo a distruggere quel villaggio di traditori. Un altro particolare viene messo a fuoco da quella mente fragile. L'incontro con la copia di Mekura ai Monti Ardenti. Quel messaggio che viene lasciato ad essa: "Io distruggerò il villaggio di traditori". E, in condizioni critiche, scappa verso Kusa. Non c'è modo di fermare quei ricordi. Non c'è modo di poter tornare indietro e rimediare agli errori fatti. Rimane solo una cosa da fare: andare avanti e continuare a vivere. [Per qualsiasi cosa, chiedete pure <3]

[Cambio di ost <3]

15:46 Saisashi:
 Il flusso di ricordi continua repentino, fino a donargli qualche istante di tregua. Momento in cui il genin riuscirebbe a recuperare fiato, quanto basta per catapultarsi in chissà quale altro meandro del passato. Quindi era realmente rimasto in quei rapporti così disastrosi proprio con Mekura, la sua sensei, la sua prima cotta, la donna che gli ha donato un motivo per vivere ed un obiettivo, oltre che una dimora in cui vivere? Com'è possibile che tutto quel legame si fosse infranto? Beh l'ex corvino lo scoprirebbe presto. Riesce questa volta ad udire le parole di Raido, che non sembrano essere parole di rabbia o di giudizio, ma semplici fatti che dovrebbero indurlo a ragionare. Rivolge lo sguardo verso l'Oboro , nascosto dietro ai capelli, per poi esser spinto in un nuovo flusso di ricordi proprio in quello stesso istante. Perchè hanno fallito? Perchè il rapporto con Mekura è crollato? Beh nella sua visione ora chiara, può rivedere se stesso, con la terza porta attiva, privo di controllo, essere braccato da Mekura. La sua stessa sensei lo aveva scoperto durante la sua infilatrazione e non ci ha messo molto prima di tentare di fermarlo e farlo rinsavire. Ma proprio in quel tentativo, quella voce demoniaca lo spinse a fuggire , distruggere parte del centro ed iniziare una fuga senza sosta e senza meta. Stremato per l'utilizzo dell porte, si ritrova braccato dalle copie di Mekura, che riusciranno presto a trovarlo. Nei suoi ricordi riesce a sentire che in quegli istanti le parole della sua sensei sembravano avergli quasi fatto tornare la ragione, ma poi...un messaggio, chiaro e netto "Porta un messaggio a Mekura: distruggero quel villaggio di traditori", rivede se stesso a rallentatore, pronunciare quella sentenza, che in questo momento causerebbe una fitta istantanea allo stomaco <argh!> esclama, dolorante, un dolore tutt'altro che fisico di difficile spiegazione. Il demone sembra ribellarsi, in questo momento il sigillo traballa, come se dovesse cedere da un momento all'altro. Per fortuna ciò non avviene. Quindi quella presenza era nella sua testa con lo scopo di distruggere Konoha? O c'era dell'altro? E che fine ha fatto Saisashi allo stremo delle frze, dopo aver dato il suo messagio di distruzione alla Hyuga? Riuscirebbe finalmnete a rinsavire, poggiando lo sguardo sulla mano di Raido. Afferrerebbe con forza per poi aiutarsi a rialzarsi, lentamente con sguardo cupo. <Mekura. Ecco perchè abbiamo fallito> rivelerebbe allo spadaccino <non posso credere che il mio rapporto con la donna che mi ha dato tutto...fosse finito così...> ecco perchè quando l'ha rincontrata a Kiri, lei era preoccupata e scoppiò in lacrime nel rivederlo. E lui, che ha fatto? Nulla, non ricordava nemmeno chi fosse. <non so ancora rispondere a queste domande. Avevo quella voce demoniaca, di questo sono certo...eppure sento che io stesso ero spinto anche da mie idee nell'odio che provavo verso il villaggio...> il motivo è semplice, nessujno lo aiutò con Lind <non so se io abbia realmente le potenzialità che dici. Ma ciò di cui sono certo è che farò del mio meglio per non crollare. E se cadrò...sarà perchè sarò morto> direbbe più che mai convinto a Raido, intento a portare avanti quella battaglia [ch on]

15:59 Raido:
  [Esterno] Parla, parla tanto con il chiaro obiettivo di riportarlo in piedi, farlo reagire per renderlo quanto meno più protetto dinanzi a quello che li aspetta. Il modo di farlo rinsavire esiste ma è qualcosa di arduo e Saisashi, per quanto sia determinato, non riesce a staccarsi da tutto e da tutti, agisce sempre e costantemente spinto dalle sue sensazioni ed emozioni. Deve spingerlo a rinnegare ogni cosa e man mano che quel panico va avanti ne diviene sempre più convinto, sempre più certo. Deglutisce inghiottendo grumi interi di saliva nel vedere come l'altro si contorce, piegato a terra. Non passa molto prima di incrociarne il viso sentendo la mano del genin afferrare la propria. La stringe con forza e, sempre con forza lo tirerebbe in piedi, a fianco a se in attesa di sapere qualcosa di più. Parte delle risposte arrivano e corrispondono ad un unico nome, quello di Mekura. Lei è la causa del fallimento dell'attentato al villaggio, la Hyuga ha protetto Konoha ed ha mandato via il genin <Non so che rapporto avevi con Mekura ma non è finito. Hai agito senza esserne realmente consapevole e quando arriverà il momento, lei capirà> commenta cessando di guardarlo ma guardando la strada avanti a loro, fissando il fango e la pioggia che continua a cadere senza sosta alcuna. Un mezzo sorriso si va a creare sul viso del Jonin, un sorriso che può dire tutto e può dire niente <Ci sono persone, ninja, shinobi, esseri in grado di sfruttare le nostre emozioni per raggirarci e spingerci a fare ciò che non vogliamo. Avevi delle grande con Konoha e non hanno perso tempo a utilizzare quel momentaneo odio per rigirarlo a loro favore, farlo crescere, farlo diventare il tuo unico scopo e questa presenza demoniaca...> riflette, pensa ad alta voce <Sigillata non serve a niente, devi trovare il modo di combatterla, di imporre il tuo volere> commenta tornando a guardare il taijutser, serio in viso, lasciando che quel piccolo sorriso svanisca completamente dal volto. Inarca un sopracciglio all'altrui dire. Di nuovo il braccio si muove per poggiare la mano sulla spalla del ragazzo <Se crollerai, vuol dire che sono io ad essere morto. Fin quando mi rimarrà fiato in corpo, farò di tutto per farti tornare da tuo figlio e da Furaya> sorride mettendo fine a quel contatto. Sospira <Prima di arrivare ad Oto faremo una tappa a Kusa, voglio sottoporti ad un allenamento speciale. Se avrà successo, potrai affrontare ogni cosa> grandi piani ha in mente per lui, grandi piani per renderlo nuovamente forte. [Chk On][Stesso equip]

Il Taijutser cerca di riprendersi da quel carico che pesa sulle sue spalle, aiutato dalle parole del proprio sensei. Il flusso dei ricordi comincia, pian piano, a placarsi. Ma, prima di arrestarsi del tutto, un ultimo ricordo sembra attraversargli la mente. Un ricordo direttamente legato alla sua fuga verso Kusa. Ricorda di trovarsi in una locanda, ma non saprebbe dire come ci sia arrivato. E proprio in quel luogo, un'altra crisi lo coglie. La voce nella sua testa che sembra urlargli il suo compito. Che gli urla contro che lui è nato proprio per quel motivo. Per distruggere i traditori. Che lui è nato per la Caccia. La Caccia? Cos'è? Al momento, solo questo ricordo sembra ricondurlo alla Caccia. Ed essa rimane eterea, sospesa tra i ricordi. Per il momento, non ha proprio idea di cosa sia. E la voce, rinchiusa in quella scatola, torna ad agitarsi violentemente, a quella parola. Caccia. Nel pieno di quella crisi a Kusa, qualcuno cerca di calmarlo. Una donna, ricorda il suo nome. Si chiamava Kurona. Ricorda il suo bacio. Ricorda il successivo sonno profondo in cui è caduto. Ed è proprio qui che il flusso di ricordi si arresterebbe, dando tregua alla mente debole di Saisashi. Quel viaggio non sarà sicuramente semplice da affrontare. Si tratta di rivivere, come se fosse la prima volta, quei ricordi, pesanti da digerire. Riviverli e superarli, mettendoci una pietra sopra. Perché ogni passo in avanti compiuto, lo porterà più vicino alla verità. Più vicino ad Oto. Più vicino a se stesso. [Potete fare le vostre end <3]

16:36 Saisashi:
 I suoi ricordi sembrano man mano svanire, lasciargli un attimo di tregua, quanto basta per poter cominciare fisicamente il suo viaggio. Raido al suo fianco è sicuramente una presenza d'esperienza, che aiuterà molto il genin ad aumentare la fiducia in se stesso e nelle possibilità a sua disposizione di riuscire in questa missione personale. Dopo utto fare luce su Akuma ed ucciderlo, potrà sicuramente portare benefici anche a tante altre persone che fino ad oggi hanno dovuto subire lo stesso trattamento subito dal genin. <capirà...lo spero...ma dopo tutto non ne sono così sicuro...si è rifatta una vita...ho saputo che è anche incinta...> direbbe per quanto all'Oboro probabilmente non interessi questa cosa, ma è cme se fosse uno sfog personale <ed in tutto questo...io non c'ero..> direbbe con tono di rammarico. <hai ragione, che ci sia stato qualcosa di questo tipo è certo...tuttavia, rieco a ricordare l'odio che provavo ed è qualcosa di orribile...mi sono messo io stesso nelle condizioni di essere controllato...non hai pensato che potrebbe essere così?> e di fatto quindi la colpa sarebbe soltanto la sua per aver fatto tutto ciò che ha fatto e che ancora dovrà scoprire. <ho provato a combattere quella presenza ma è troppo forte...sono arrivato allo stremo da Furaya a chiedere il suo aiuto eprchè ho fallito nel tentativo> ci ha provato con tutto se stesso,arrivando sull'orlo della pazzia, fino a rivolgersi alla sua dolce metà, seppur in un primo momento non volesse farla preoccupare <Beh chissà...allora forse saremo in due a morire> direbbe il giovane con un sorrisetto ed un pò più di calma , nei confronti dello spadaccino <allenamento dici? Molto bene, questo si che mi piace. E spero sia realmente speciale, perchè sai che non mi accontento finchè non tiro l'ultimo respiro eheh> concluderebbe con tono deciso. E proprio ora, un ultimo ricordo a completare il tutto. Sentire nominato il villaggio di Kusa, riporterebbe a galla una visione di se stesso, ferito, in una locanda. Lì è stato baciato da una donna, che in qualche modo lo ha indotto in un sonno profondo.... E poi la voce demoniaca, che nomina qualcosa che sembrava ormai perduto negli anni: la caccia. NOn sa bene il motivo, ma questo nome, seppur non ancora riconducibile a niente, fa si che il suo corpo inizi a tremare. Non capisce se sia una sensazione gradevole o sgradevole ma sicuramente qualcosa di strano. <e va bene. Andiamo!> esclama senza dire nulla dell'ultima parte di ricordi, in quanto non ancora chiara. Così inizierebbe a muovere i suoi primi passi, verso quello che sarà il verdetto finale. Vivere o morire. In entrambi i casi potrà dichiararsi vincitore [end]grazie per l'ambietn <3

16:50 Raido:
 E la notizia su Mekura arriva velocemente ed in modo inaspettato <Anche Mekura è incinta? Ma è la stagione degli amori questa> sempre più sorpreso dalle novità per via della sua mancanza <Ripeto, non so che tipo di rapporto avevi ma il suo essersi rifatta una vita non le impedisce di capire cosa hai passato> convinto delle sue parole più che mai. Anche lui ci crede, anche lui si trova sulla stessa barca del taijutser, verso altre persone ovviamente ma navigano in acque burrascose entrambi ed entrambi devono navigare in quella barca al meglio delle loro possibilità <Neanche io ci sono stato per le persone a cui tenevo. Ho perso, probabilmente per sempre, mia figlia> una frase veloce che porta il Jonin ad inscurire il volto, reprimendo le lacrime per quel ricordo. La sua Kouki gli torna in mente, sua figlia, la sua bellissima figlia che ha lasciato a Kusa. Non sa come riconquistarla, non sa come riaverla con se, non sa neanche se vuole ancora saperne qualcosa di lui. La distruzione nel suo animo non è ancora finita, il lavoro è lungo. Per fortuna ci pensa il genin a distrarlo con le sue teorie improvvise, teorie che attirano l'attenzione dell'Oboro in modo totale <Saisashi, sei un imbecille ma non fino a questo punto. Non faresti mai niente per fare del male alle persone a cui tieni> insomma, mette le cose in chiaro. Ha capito come è fatto veramente il ragazzo e tanto gli basta per non far arrivare nella mente quel pensiero terribile ma inconsistente. Deglutisce distogliendo lo sguardo, ancora una volta portato verso la strada che conduce ad Oto, una strada ora tortuosa più che mai <Allora affronteremo anche questa presenza insieme> fiducioso di questo. Scuote il capo lasciandosi scappare una risata, divertita ma comunque contenuta, deve pur sempre mantenere una certa immagine ed un certo portamento, non è mica chissà chi <Forse ma non mi hanno ucciso mesi di prigionia..> interrompendo li quella frase, lasciando che l'altro immagini la sua fine. Inizia a camminare man mano che l'altro continua a parlare, sta lentamente ritrovando il suo spirito e la sua voglia di combattere <Oh fidati, ne resterai stremato alla fine> consapevole di cosa lo aspetta ma non dice niente ne anticipa altro. Non ha idea dei ricordi che sono venuti nuovamente in mente al ragazzo, non lo nota nemmeno e per questo motivo continua il proprio cammino al fianco del genin. Un viaggio che avrebbe visto i due affrontare un passato ben più pericoloso di quello che possa sembrare. [END][Grazie per l'ambient ^^]

Raido e Saisashi si ritrovano alle mura di Konoha, pronti a partire per quel viaggio che li condurrà da Akuma. Le mura, però, ricordano qualcosa a Saisashi: tutte quelle volte in cui è scappato e poi tornato.

L'ambient era inizialmente rivolta solamente a Saisashi, ma abbiamo concordato di far partecipare anche Raido, dato che lo accompagnerà in questo viaggio e, quindi, assisterà a quasi tutte le crisi di Saisashi. Ovviamente, non finisce qui!
A voi un piccolo premio <3