Droga x Puzzle
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Giocata del 11/10/2020 dalle 11:11 alle 14:43 nella chat "Bosco della Morte"
Grandi alberi la circondano. Le loro fronde non lasciano passare la luce solare. Vorrebbe permeare, quella luce, ma l'oscurità, in quel luogo, è più forte di essa. E' ciò che succede nel cuore della rosata. Quella luce che grazie a Mattyse era riuscita ad illuminare quell'oscurità, adesso fa fatica a splendere. Perché lei la sta combattendo. Perché lei sta combattendo i propri sentimenti. Forse basterebbe solamente scindere la propria vita e le proprie scelte dalle sue emozioni, lasciandole vivere. Ma pensa, ormai, che la via migliore è ucciderle del tutto. Se esse vivessero, le proprie decisioni ne sarebbero ancora influenzate. Ancora e ancora. Kimi le ha detto chiaramente che il legame con Onosuke va reciso uccidendolo. Ma come potrebbe ucciderlo adesso? Quell'amore che prova per lui è troppo forte. E non riesce a tenerlo sotto controllo. Eryk le aveva detto che per lui sarebbe meglio controllare le proprie emozioni, piuttosto che dimenticarsene. Piuttosto che diventare apatico. Ma la rosata non sa se quella è la scelta migliore per lei. I suoi sentimenti avevano sempre influenzato la sua vita, nel bene e nel male. E, forse, è giunto il momento di porre fine a tutto questo. Vivrebbe certamente meglio, senza rimorsi, senza ripensamenti. Le mani andrebbero a carezzare il legno sotto di sé. E' seduta ai piedi di un grande albero, su una parte di spessa radice che fuoriesce dal suolo. E' un po' il suo habitat naturale. Gli alberi sono ormai i suoi migliori amici e stare a contatto con essi le mette tranquillità. Le permette di pensare in modo lucido ed analizzare tutto quello che ha dentro. Il bosco della morte di Oto le ricorda Shukosato. Le ricorda quel periodo, circa qualche mese, trascorso all'interno di quel bosco. Forse è stato il periodo più felice della sua vita. Ha imparato a conoscere se stessa. Ha imparato a vivere da sola, a vivere per sé. Ha imparato a prendersi cura dei suoi bisogni, della sua persona. Ha imparato a volersi bene, ad amarsi quasi. Per questo motivo oggi si trova lì, nella semioscurità, circondata da quei grandi alberi. I lunghi capelli rosa sono raccolti in una coda di cavallo alta. Indossa un semplice top nero, a maniche lunghe, con un profondo scollo circolare che lascia scoperto parte del seno. Una gonna corta, a ruota, lascia intravedere le proprie cosce. Ai piedi porta delle semplici scarpe di tela nere, le solite scarpe che sembra non togliere mai. Il Chakra scorre prepotentemente all'interno del suo esile corpo. Senza pensarci, quasi in un riflesso, le mani verrebbero portate al petto, a formare il sigillo del Serpente. Immaginerebbe due sfere: una forte e dura, nei pressi del suo polso destro, che simboleggia il Doton, l'altra fluida e fresca, vicino al polso sinistro, che simboleggia il Suiton. Farebbe ruotare queste due sfere, spingendole con forza l'una verso l'altra. Non appena esse si toccherebbero, si unirebbero in un vortice veloce e creerebbero un nuovo elemento, fluido ma allo stesso tempo duro: il Mokuton. Se tutto fosse andato a buon fine, la sua innata sarebbe pronta a qualsiasi evenienza. Solo adesso scioglierebbe il sigillo del serpente. Perché l'ha attivata? Beh, vuole semplicemente entrare in perfetta connessione con la natura che la circonda. Le mani si abbasserebbero sulla radice, toccandola. E dagli tsubo delle proprie dita, farebbe fluire il proprio chakra mokuton proprio verso quell'albero su cui è seduta. Lo invaderebbe, indagandone ogni crepa, ogni cellula, ogni fibra. Si concentrerebbe su quella radice sulla quale è seduta. Vorrebbe smuoverne la parte all'interno del suolo, agitandola dapprima, per poi farla fuoriuscire dal suolo, in un movimento repentino. E la indirizzerebbe verso di sé, fermandola a qualche centimetro dal proprio volto. La destrorsa si solleverebbe e, semplicemente, si poggerebbe su quel legno, carezzandolo. [Chakra 59/60][2/4 attivazione innata - 2/4 spostamento radice] Se Tenshi si sta divertendo con i rametti e le radici, lui sta sbroccando, nervoso come non mai ed è tutta colpa della rosata che gli ha fottuto le sigarette e l’accendino. Voi direte: ma Eryk, perché non te ne sei comprate di nuovi? La risposta è semplice: a Oto non vendono il tabacco che fuma e non gli garba quello che hanno qui, capite bene che per ogni fumatore incallito come lui la marca del tabacco è importantissima. Aveva chiesto quindi a destra e a manca informazioni su Tenshi, infondo era facile averne, ragazzina minuta ma con ottime curve, spesso vestita di nero, capelli rosa e nuova di Oto. Qualche anima pia gli aveva indicato il bosco della morte, non si sa se per trollarlo o meno ma sta di fatto che si stava recando proprio lì in quel momento alla ricerca appunto della compagna e gazza ladra. Che poi perché gliele ha fregate, ogni volta che l’ha visto fumare non si è mai dimostrata interessata a esse! Esce quindi rapido da Oto e comincia a girovagare per cinque minuti anche se, lì in quella penombra, senza punti di riferimento, sembra tutto uguale e gli sembra di essere in giro da ore invece che miseri minuti. <” mo vedi se non me li ridà appena la becco.. Agghia fatt crocia nère”> e come spesso accade in questi momenti gli esce la sua anima di Kumo con quel dialetto che nessuno capisce ovviamente. Uno sgarbo che non si meritava da parte di Tenshi che dovrebbe ormai sapere quanto sono importanti le sigarette per il Doku. Veste in maniera molto semplice una maglia nera a maniche corte, così come i pantaloni lunghi e gli anfibi. Ai polsi un paio di elastici per i capelli di scorta mentre il solito che gli è stato regalato è utilizzato per legare quei capelli in quella coda di cavallo tipica del doku. Il chakra scorre veloce nel corpo e soprattutto nelle gambe, saettando tra i vari alberi fino a che non sente quel rumore derivato dall’innata Senjuu in lontananza, dirigendosi proprio verso la sorgente. [chk on] Sorriderebbe, davanti a quella radice di fronte a sé. Ormai riesce a controllare il legno in modo quasi impeccabile, seppur qualche fallimento a volte vi sia ugualmente. Ma sente che le proprie abilità migliorano di giorno in giorno. Per cui, sorride alla radice, ma sorride anche a se stessa. Sorride per non essere morta finora. Per essere riuscita a scappare dal villaggio nativo. Per essere stata accolta ad Oto senza grandi problemi, nonostante quel veleno di Kimi. Per essere lì, in quel momento, più libera di sempre. Adesso la destrorsa si abbasserebbe all'altezza del seno e si inserirebbe proprio all'interno della scollatura, tirando fuori il pacchetto di sigarette di Eryk ed il suo accendino. Non sa bene perché gliele abbia rubate, le andava semplicemente di fare così e fumarne qualcuna. D'altronde, non ne ha nemmeno fumate tantissime, solo tre. E adesso si appresta a tirare fuori la quarta, portarla alle labbra ed accenderla. La nicotina la fa stare stranamente bene. Forse perché è una cosa che non aveva mai fatto. Forse perché le fa andare in circolo una strana adrenalina nel provare a fare qualcosa che in passato non faceva. E forse perché la diverte un po' pensare al compagno in crisi d'astinenza. Inalerebbe, dunque, il fumo di quella sigaretta, che adesso verrebbe allontanata dalle labbra con indice e medio della destrorsa. La mancina andrebbe nuovamente a riporre il pacchetto di sigarette e l'accendino tra i seni. Un piccolo sbuffo di fumo verrebbe fuori dalle sue labbra rosee. E' proprio in quel momento che sentirebbe un rumore. Un rumore che si avvicina verso di lei, sempre più veloce, sempre più vicino. Lo sguardo si focalizzerebbe sull'ambiente attorno a lei, cercando di capire a chi appartenesse quel rumore. Il proprio Chakra mokuton fluirebbe nuovamente all'interno dell'albero, più in particolare concentrandosi nuovamente in quella radice. Stavolta, verrebbe puntata verso la fonte del rumore, pronta a difendersi in qualunque momento e da qualsiasi cosa. Quello è il suo habitat naturale ed è sicuramente avvantaggiata da ciò. [Chakra 56/60][2/4 spostamento radice] Come una bestia affamata che sente il profumo della carne, allo stesso modo potrebbe sentire l’odore del suo tabacco o forse la puzza delle solite scarpe di Tenshi che sembra non cambiare mai e così si fionda proprio verso quella sorgente e la avvisa <”TENSHIIIII! LE SIGARETTE!! “> annuncia il suo arrivo poco prima che da quella penombra la senjuu possa vedere quegli occhi ambrati sbucare dal nulla ad alta velocità verso di lei, come un giaguaro tra quegli alberi. Ha occhiaie importanti, i capelli sono leggermente disordinati e si nota benissimo come quei vestiti non siano lindi e ordinati. <”Pensavo fossimo amici!”> le dice mentre si avvicina a gran velocità, peccato che al vedere quella sigaretta accesa per poco non gli prende un colpo al cuore, è vero, quattro sono poche in un pacchetto da venti, il problema è che non sono reperibili a Oto, deve uscire e tornare a Kusa per comprarle o mettersi d’accordo con qualche tabaccaio a Oto, sempre che Kusa non tagli i rifornimenti verso il villaggio del suono o più in generale verso tutto il paese dell’aria. Non ce la può fare senza,non si vuole rassegnare al dover fumare qualcos’altro. Se Tenshi non dovesse fare qualcosa con quel ramo, dovrebbe arrivare di fronte a lei, poggiandole entrambi i palmi delle mani sulle spalle. Ha lo sguardo disperato di chi vorrebbe solo dormire con un principio di crisi, ha già litigato con cinque persone dal momento che non aveva le sue sigarette e per arrivarci al fatto che la senjuu sia stata quella che gliele ha fregate quella sera, ci è voluto un bel po' anche perché non se lo aspettava proprio da lei, ma vederla lì, con una delle sue sigarette accese in bocca, è la prova inconfutabile che è stata lei e solo lei a fargli quel torto che non si meritava davvero, abbastanza quasi da rescindere l’amicizia che ha con lei se non gli viene fornita una spiegazione valida o delle scuse! È come se le avesse rubato le mutandine preferite per trastullarsi e se le fosse tenute… neanche perché non è qualcosa che utilizza quotidianamente più volte al giorno… difficile descrivere una dipendenza a chi non ne ha![chk on] La radice è ancora puntata verso la fonte del suono. E, per inciso, i suoi piedi profumano di ciliegio. Provare per credere. Ecco, dunque, che una voce giungerebbe alle proprie orecchie. Una voce più che conosciuta, molto familiare. Una di quelle voci che sente quasi giornalmente e di cui non si stancherebbe mai. Eryk si trova lì, davanti a lei, con lo sguardo ambrato quasi perso, stralunato. Grandi occhiaie solcano il suo viso ed i capelli, solitamente in ordine, sono tutti scompigliati. < Che c'è? Hai appena visto un fantasma? > la domanda è quasi ironica, sa bene perché l'altro abbia quell'aspetto. L'espressione sul volto di lei diviene divertita. Le labbra che si allargherebbero in un sadico sorriso, gli occhi che luccicherebbero nella semioscurità. Lascerebbe che l'altro si avvicini, non muovendo quella radice, ma lasciandola sospesa per aria ancora un po'. < Certo che siamo amici, Eryk >. La destrorsa, che regge ancora la sigaretta, verrebbe portata alle labbra. Inalerebbe ancora quel fumo, per poi sbuffarlo proprio verso il volto del Doku. Sarà divertente stare a guardare la sua reazione. Una risata verrebbe fuori dalle labbra della Senjuu, mentre la destrorsa verrebbe abbassata nuovamente e le sue spalle verrebbero agitate quasi con violenza. Adesso vorrebbe far muovere di nuovo quella radice, non velocemente, ma lentamente, in direzione del kusano, grazie al proprio chakra mokuton. Con la punta di essa, vorrebbe semplicemente carezzargli una guancia, senza fargli del male e senza lasciargli, quindi, eventuali graffi o ferite. Dopo qualche secondo, solleverebbe nuovamente la destrorsa, avvicinando quella sigaretta alle labbra altrui, permettendo all'altro di tirare ed inalare quella nicotina di cui ha bisogno. Se volesse prendergliela dalle mani, glielo lascerebbe fare, anche se quel sadico gioco di privazione non le dispiace affatto. Piuttosto, quasi la eccita privarlo di qualcosa di così importante. La lingua leccherebbe le proprie labbra, superiori ed inferiori, lasciando intravedere quei canini appuntiti. Ha voglia di giocare. Ma, forse, sta giocando con il fuoco. Staremo a vedere. [Chakra 54/60][2/4 spostamento radice]
Giocata del 19/10/2020 dalle 22:01 alle 23:59 nella chat "Bosco della Morte"
Si sente accarezzato da quel ramo tutto d’un tratto, facendolo quasi saltare per aria non aspettandosi di certo quel contatto con legno freddo. Gli basterebbe un attimo per toccarlo, afferrarlo e spezzarlo in due a prescindere dal chakra infuso in esso, dopotutto è solo un rametto, non un tronco secolare, così come in generale le ossa minute della rosata che ha di fronte così gracile che ha di fronte a lei, o avvelenarla e lasciare che il suo veleno la faccia appassire come un arbusto estirpato e privato dei suoi nutrimenti. <”Fai pure la simpatica...brava brava…”> le dice con falsa ironia dopo che gli pone a se quella sigaretta che comunque afferra tra le sue labbra quando gliela pone giusto per quel senso di esigenza che ha di poter avere quella dose di nicotina con quell’aroma che tanto gli piace a differenza di quelle in commercio qui ad Oto, deve trovare una soluzione. Si riempie la bocca quanto può di quel fumo in quell’istante in cui gliela porge per poi essere rimossa forzatamente da quelle labbra. Sta al suo gioco, facendola apparire la solita predatrice che prova a fare con lui, peccato che non sarà di certo Oto a cambiare quella situazione, può cambiare lei, ma lui a fare il sottone proprio non ci sta. Di fatti, dal momento che la Senjuu gli rimuove la sigaretta dalle labbra, ecco che dovrebbe entrare in contatto con la parte del filtro inumidita dalla sua saliva, con la punta della lingua che era andata a toccare preventivamente il fondo del filtro, nel caso se non l’avesse presa dalla base, se la fosse infilata a sua volta in bocca, proprio per lasciare che quel veleno torni a fare il suo decorso nel corpo della Senjuu e che a quanto pare si è dimenticata che non tutta la natura è al suo comando e che quella rosa bruna dalle spine velenose, non risponde ai suoi comandi. Aspetterebbe giusto il momento che questo faccia effetto per potersi rimettere in posizione eretta e aprire la mano sinistra con il palmo disteso alla volta celeste. <”Ti lascio due opzioni: la prima mi ridai le sigarette e ti perdono. La seconda, che è quella che preferirei: usi la tua abilità per replicare il tabacco che fumo, e ne fai per entrambi così che non c’è più bisogno che me le rubi.”> beh dai, un approccio diplomatico tutto sommato considerando il fatto che comunque è in crisi da astinenza e che comunque oltre a quella emergenza ha in mente anche il quadro generale più grande: ad oto non le vendono! Aspetta quindi, guardandola con tutta la calma del mondo, una Tenshi probabilmente sempre meno lucida e con un'innata spossatezza nei suoi muscoli, rendendoli più pesanti e difficili da muovere, rallentandone tutti i processi e le movenze. [chk on][Shi no Chi lv 2 passivo] Quella sigaretta viene dunque porta all'altro. E, suo malgrado, neanche pensa al fatto che l'altro potrebbe avvelenarla. Anche perché era quasi sicura che l'avrebbe tenuta stretta tra le labbra, senza la possibilità di riprendersela. Insomma, stiamo parlando pur sempre di un uomo in astinenza da nicotina. Perché non dovrebbe riprenderla? E, invece, egli lascia che la rosata riprenda quella sigaretta. E la Senjuu sorride, quel sorriso sadico le si disegna sul volto, donandole una nuova luce. Gli occhi brillano nella semioscurità, mentre quel gioco di privazione continua. Ahimè, a quanto pare, però, la preda non è il Doku. Doveva aspettarselo, la chunin, dato che la preda è sempre stata lei. E quella sigaretta verrebbe nuovamente portata alle labbra, le proprie stavolta. Labbra che sono terreno fertile per il veleno allucinogeno dell'altro. Esso comincia a fluire all'interno del corpo della Senjuu, con violenza, invadendo ogni singola cellula. Di colpo sente le proprie forze venire meno. I muscoli più pesanti, i movimenti più lenti. Una vera e propria droga. La sigaretta verrebbe allontanata dalle labbra e ne fuoriuscirebbe un piccolo sbuffo di fumo. La spossatezza la porterebbe ad abbassarsi e sdraiarsi sulla radice, a pancia in su. < Beh, vuoi giocare, mh? >. Il proprio Chakra mokuton invaderebbe nuovamente quella radice. Dato che non può usare bene il proprio corpo, userà il legno. La radice verrebbe mossa nuovamente, abbassata verso il collo del Doku. A quell'altezza, vorrebbe stringere quella radice attorno alla sua gola. Non stringerebbe troppo, evitando di farlo soffocare. Ma stringerebbe al punto giusto da provocargli giusto un po' di dolore. < Dunque > sospirerebbe, guardando verso l'alto le fronde di quell'albero. < Ti lascio anch'io due opzioni > la mancina si solleverebbe per aria, formando con indice e medio il numero due. < Ti riprendi da solo le tue sigarette > la mancina si abbasserebbe, adesso, andando ad indicare il proprio seno < o mi procuri una pianta di tabacco >. Una pausa, per poi riprendere < Pensandoci, potremmo guadagnare un bel po' di soldi, vendendo tabacco > ovviamente, lei pensa subito agli affari. Farebbe spallucce, per poi cercare di incrociare lo sguardo altrui. [Chakra 52/60][2/4 spostamento radice] La avvelena senza troppi problemi ma effettivamente non ci pensa che Tenshi sta su un cazzo di ramoscello e che quindi fa le giostre e le tarantelle come peggio le pare e piace. <”MA CHE OOOOOH! Se non vieni ti tiro un pugno mega galattico che ti spedisco sulla luna rossa!”> e non scherza, alza la voce e forse è il caso pure di farle assaggiare le nocche a Tenshi. Alza le mani, avvicinandole entrambe al suo collo mentre queste si aggrappano a quel ramo, con le falangi che si avvolgono attorno a esse e i palmi premuti contro la superficie lignea di quel ramo non appena questo va a stringere di più della sua zona comfort. Fa defluire il sangue all’interno di quegli avambracci, stirando la camicia che aveva addosso con quei bicipiti che si gonfiano in maniera esponenziale. Lungo entrambi gli avambracci tatuati le vene pulsano e sono ora in vista mentre i polpastrelli si tingono di bianco data la pressione. Le mani e le braccia tirano entrambe quel ramo in due direzioni diametralmente opposte, applicando due forze di egual misura l’una opposta all’altra con l’intento sia di allontanarlo dalla propria gola, e sia di spezzarlo di netto, niente di così complicato da fare dato il germoglio che stava utilizzando. Se avesse infine sciolto quella presa dal proprio collo rivolgerebbe lo sguardo proprio alla base di quella radice che ha di fronte e che sta trasportando via Tenshi in questo momento. Potrebbe ricorrere al bisturi di chakra o a delle vere e proprie armi di vento per tagliare quella radice e puntare direttamente a lei, ma infondo non le vuole fare male, anche perché starà pure delirando per via del suo veleno. <”Se non scendi subito guarda che non ti porto più a letto eh…”> il tono è serio ma da quella frase si dovrebbe intuire un fare giocoso del chuunin anche perché se è vero che vuole quel tabacco indietro, avere una fonte più sostenibile di quelle sigarette sarebbe ideale e inoltre, come già è successo, spesso la tira in mezzo a business illeciti, come le droghe delle fertilità, messe in pausa fino a quando non avranno accesso ai laboratori di Oto e ora a quello delle sigarette per combattere il monopolio di stato(?) e immettere sul mercato un prodotto, almeno per i suoi gusti, qualitativamente migliore! Arretra la mano destra adesso affianco al proprio costato destro con la sinistra invece protesa in avanti con il palmo rivolto proprio verso la base di quella radice. Concentra il chakra proprio alla volta di quel pugno destro, coprendo le nocche con uno strato protettivo ed esplosivo di quell’energia mistica ninja. Aggiungete un verso all’esecuzione se più vi fa ricollegare il tutto, ed ecco che quel destro viene roteato alla volta del terreno, chinando le ginocchia mentre il braccio si distende in tutta quella potenza, impattando teoricamente contro la parte lignea e la parte del suolo nel tentativo di rompere quel ramo e creare attorno a se un minimo d’onda d’urto per l’impatto potente appena rilasciato contro il suolo. [Conoscenza combattimento senz’armi][chk 43/45]
Giocata dal 23/10/2020 20:02 al 24/10/2020 03:04 nella chat "Bosco della Morte"
Il veleno comincia a scorrere velocemente nel proprio corpo, invadendolo. Le forze verrebbero sempre meno. E lei non avrebbe di certo paura. Anzi, i propri occhi brillerebbero nel buio. Le pupille si dilaterebbero. Andrebbe a leccarsi le labbra, mostrando i candidi canini. Eryk è la sua droga. Si lascerebbe invadere da quella tenue e piacevole sensazione di spossatezza, abbandonandosi completamente su quella radice. La destrorsa verrebbe riportata alle labbra, mentre stringe quella sigaretta tra indice e medio. Un altro tiro, un'altra nuvoletta, mentre quel piacere aumenterebbe sempre di più. Un'altra nuvoletta di fumo verrebbe fuori dalle proprie labbra. E' sempre bello giocare con lui e gli ultimi avvenimenti non glielo avevano permesso. Aveva quasi dimenticato quanto fosse piacevole la sua compagnia. < Credi che abbia paura dei tuoi pugni? > direbbe, ironica. Del resto, si trova nel proprio habitat naturale. Avrebbe tantissimi modi diversi per bloccare un suo stupido pugno. Basti guardare quanti alberelli ci sono lì attorno! La radice, comunque, verrebbe da lui spezzata con facilità, senza pensarci due volte. Eppure, lei pensava che sarebbe stato divertente tenerlo al guinzaglio per un po'. Ma si sa, finisce sempre che tra i due è lei la preda. Non che le dispiaccia, in un certo senso. Probabilmente, il carattere di Eryk prevale su quello di lei e, quindi, è proprio lui il dominatore. < Dispiacerebbe anche a te non portarmi più a letto, ammettilo > sibilerebbe, con fare sensuale, con quel solito tono da gatta. Da parte sua, comunque, ammetterebbe che sì, le dispiacerebbe che lui non la portasse più a letto. Unpopular opinion: è una Senjuu, ma non ce l'ha di legno! Di colpo, l'altro afferrerebbe quella radice, bloccandola, per poi scagliare contro di essa un pugno. < Hey, non fare del male al mio amico alberello! > le parole sarebbero biascicate, segno del fatto che il veleno stia facendo il proprio dovere. Si abbandonerebbe al suo dolce destino, la chunin, scendendo finalmente da quella radice ed avvicinandosi al Doku, trascinandosi l'intero corpo con uno sforzo immane. Alzerebbe la destrorsa, andando ad avvicinarla alle labbra altrui, così da permettere all'altro di fare nuovamente rifornimento di nicotina. La mancina vorrebbe poggiarsi sul petto del kusano, per poi risalire verso il suo collo. Il palmo si aprirebbe, andando ad aderire perfettamente sulla sua pelle. Se le fosse permesso, le dita comincerebbero a stringere quella gola perfetta, seppur ella non ci metta abbastanza forza, dato che i suoi movimenti sono limitati dal veleno altrui. < Vedrò di ricreare questo tabacco allora > sibilerebbe verso l'altro. Andrebbe a leccarsi nuovamente le labbra, eccitata da quella nuova situazione di dominanza. [Chakra 50/60] <”Dovresti? Oppure vuoi che facciamo di nuovo il giochino che abbiamo fatto su quel letto a casa tua a Konoha?”> le chiede senza troppi giri di parole, magari non si è resa conto dei cambiamenti nel frattempo del Doku e il frutto di quei continui allenamenti che ogni giorno fa, dove la lasciava e tornava a casa a farsi una doccia, regalandole una visione afrodisiaca quasi. <”Dispiacerebbe? Sarei disperato! A Oto non mi pare di aver visto troppi posti dove poter andare a divertirmi. Forse dovrei chiedere il permesso per fare un salto al Tanzaku-gai di nuovo”> le commenta in maniera neanche troppo ironica dato che è serio sia all’essere disperato, o quanto meno dispiaciuto se non potesse più condividere la sua intimità con lei, a prescindere dall’assaporarne il corpo tenero che ormai conosce a memoria così come ogni suo punto debole, che sia della carne o del suo spirito e carattere, con il tempo che sono stati insieme infondo è normale che abbia imparato a conoscerla meglio di tutti. Ritrae quel pugno e va a dissipare la patina di chakra che lo ricopriva con quel legno scavato da quel destro poderoso utilizzato per la radice, la quale si dovrebbe muovere molto più lentamente dato gli ingenti danni causati ad essa. La lascia giocare come fa sempre, tanto quando la situazione si fa piccante di solito è lui a prendere in mano le redini del gioco. Vuole appunto giocarci, anche con quelle parole che le ha detto, vedere se comunque ci rimarrebbe un po' male al pensiero che andrebbe da altre persone o meno. Si fa mettere quella sigaretta in bocca, neanche fosse una pornodiva e lei il suo pappone. Riempie le guance di quel fumo, buttandone giù un po' nei polmoni e, non appena questa lo stringe dal collo, e si lecca le labbra, ecco che le labbra carnose del doku andrebbero a unirsi con quelle della Senjuu, tanto ormai era già avvelenata e non doveva porsi più freni a riguardo. La lingua, nella sua forma normale e non trasformata, se gli fosse stato consesso, avrebbe invaso la bocca altrui, condividendo quel fumo con lei insieme a quel bacio passionale ed erotico prima di staccarsi. <”Grazie, è importante per me. Per quanto invece riguarda le nostre ricerche?”> le chiede, cercando di calmare i bollenti spiriti che si stavano creando e impossessando del gigante. [stessi tag] Si rende conto, eccome, dei cambiamenti che l'altro ha fatto. Ma ha fiducia nelle proprie abilità ed ammetterà di essere più debole solo se lui dovesse vincere un ipotetico scontro contro di lei. Diciamo che le piace stare al centro dell'attenzione e considerarsi, fin quando può, migliore degli altri. < Mi piacciono i giochi > sibilerebbe alle prime parole di lui. Praticamente, al momento, è fattissima di veleno e le andrebbe volentieri di spogliarlo seduta stante, come le proprie parole ed i propri gesti rivelano. Le manca, comunque, averlo nella propria casa. Non sarebbe affatto male se potessero tornare a vivere insieme, in effetti. Si diverte molto con lui. Ma non è solo questo. La verità è che ha imparato a conoscerlo. Ad apprezzarlo. Non solo per il suo corpo, ma anche per il suo carattere. Lo ha sfruttato sotto ogni punto di vista, ma gli vuole bene. Lo ha abbandonato a se stesso sotto le mura di Oto, ma gli vuole bene. E' solo che quei due, il bene che si vogliono, lo dimostrano in modo diverso. < Mm, non ti basto? > sibilerebbe ancora, con tono tenue e sensuale. Le dita stringerebbero ancora la presa sul collo altrui. < Preferisci andare con una puttana, piuttosto che con me? > il proprio corpo si stringerebbe a quello del Doku, aderendo completamente al suo. Vorrebbe fare sentire all'altro le proprie forme premere contro il suo corpo. Sa di avere delle belle forme e, spesso, non le nasconde, anzi, le piace eccome mostrarle, soprattutto a lui. Insomma, adora stuzzicarlo in quel modo. Non è che le darebbe fastidio se l'altro andasse con altre donne. Il fatto è che lei vorrebbe essere l'unica ad avere quel potere su di lui. Quel potere particolare che ama usare, solo per sentirsi desiderata. L'altro, intanto, andrebbe ad inalare quel fumo, per poi baciarla. E no, non un bacio casto come quello di due bambini. Un bacio lussurioso che causa delle scariche di adrenalina lungo la spina dorsale della Senjuu. Schiuderebbe le labbra, permettendo che l'altro vi intrufoli la propria lingua. E lei ricambierebbe con la propria quel contatto erotico. Il proprio corpo premerebbe ancora su quello di lui, il quale, però, interrompe quel piacevole contatto. < Dovremmo chiedere l'accesso ai laboratori, credo > sussurrerebbe, senza fiato, presa completamente da quel momento. [Chakra 48/60] Oh lo sa benissimo che le piacciono i giochi, lo sa a proprie spese, eppure non può che tornare sempre su quei punti, su quel rapporto che nonostante colui che lei ama, o le vicende, non cambia tra di loro. Abbocca all’esca Tenshi, rispondendogli con quel ‘non ti basto?’ chiedendogli se addirittura preferisce andare con una prostituta invece che con lei. <”Ah beh, chissà, magari mi sanno prendere meglio o far provare altre esperienze…”>la continua a stuzzicare, tenendola sulle spine prima appunto di quel bacio che va a sigillare quelle labbra e che mette fine a quel girarci attorno. La rosata lo sa chi ha la priorità, eppure tenerla sulle spine è divertente, è una rivincita personale a tutti quei comportamenti sensuali che la rosata spesso ha nei suoi confronti. Dal momento che quel bacio avviene però si lascia trasportare dal momento, dalla passione che comunque tra i due c’è, che non sia amorosa o che non si possono impegnare è indifferente dato che comunque i due ormai sono collaudati insieme e funzionano così come sono adesso. La lascia parlare giusto per farle riprendere fiato dato che quel bacio l’aveva interrotta nel bel mezzo. Sente quelle curve sinuose contro il suo corpo, quella morbidezza che ormai l’ha rapito da tempo e non può far altro che camminare in avanti, costringendola a sua volta ad arretrare fino a farla interrompere, chiudendola tra il suo petto e il tronco dell’albero che in precedenza stava manipolando. La mano destra va a sbattere contro l’albero appunto, sentendo la corteccia venosa e lignea contro il palmo, tagliandole la via di fuga alla sua sinistra. Invece quella al suo lato destro è tagliata dalle labbra del Doku che ancora una volta si avvicina a quel viso, muovendosi invece verso il collo. Apre le labbra lasciando che quella lingua si porti a leccarle in un primo momento il collo esposto per poi andare in teoria a baciarla su quel punto bagnato dalla sua saliva tossica e assuefacente che tanto ama. LA mano mancina invece dovrebbe muoversi verso il suo fianco, a sollevarle quel top e muoversi contro la pelle rosa, morbida e così profumata. <”Ho in mente un paio di incontri… Non appena sono sicuro di rimanere qui, vieni a vivere con me.”> le dice, quasi fosse un ordine, senza neanche chiederglielo, un silenzioso ma allo stesso tempo sonoro ‘Mi manca passare tempo con te’ . [chk on] E' egoistico da parte sua voler essere l'unica per lui. D'altronde, non si trovano in una relazione, per cui entrambi potrebbero andare con chiunque. Eppure, lei vuole essere l'unica a toccare quel corpo perfetto. A baciare quelle labbra carnose. Vuole essere al centro del mondo. Vuole essere guardata, toccata, ammirata, come se fosse l'unica al mondo. < Vorresti dire io non ti so prendere bene? > gli occhi da cerbiatta continuerebbero a brillare nell'oscurità cercando quelli ambrati altrui, mentre quel corpo formoso si stringerebbe ancora verso quello dell'altro, facendogli ben capire cosa la rosata abbia in mente in quel momento. E lui non sembrerebbe da meno. Si lascia trasportare dai suoi movimenti, non opponendo resistenza. Farebbe qualche passo indietro, lasciando che l'altro la spinga contro la corteccia dell'albero. Vi aderisce, il corpo della chunin, a quella corteccia, facendosi trasportare, ancora e ancora, da quella passione che lega i due. Il loro rapporto non può essere definito a parole. I loro corpi si conoscono, si cercano. Le loro personalità si intersecano perfettamente l'una all'altra. Eppure, ciò che li lega non è amore. Si tratta, invece, di un sentimento strano, che li porta a mancarsi a vicenda. Le mancava il suo viso. Le mancavano quegli occhi ambrati. Quella voce rauca. Il calore del suo corpo. Quel suo modo di stuzzicarla. Cos'è che li lega? La Senjuu non saprebbe dirlo. Sa solo che le piace la sua compagnia. La mano destra dell'altro si piazzerebbe alla sinistra della rosata, impedendole di scivolare via. Non che lei volesse scappare da lui, d'altronde. Anzi, se ne starebbe lì, assaporando tutto ciò che l'altro le offre in quel momento. Le labbra del Doku si poggerebbero sul collo di lei. Collo che verrebbe scoperto, con un leggero movimento del capo verso sinistra. Sente la sua lingua, umida e sensuale. Poi un lungo bacio. I muscoli della chunin si contraggono a quel tocco, mentre la mancina si sposta verso la nuca altrui. Farebbe pressione, incollandolo ancora verso la propria gola. Il veleno, ancora in circolo, contribuisce a rendere l'atmosfera ancora più carica, ancora più passionale. La mancina del kusano, adesso, si muoverebbe verso il proprio fianco, sollevando quel top nero, per muoversi tra la sua pelle. E lei lo lascerebbe fare, completamente assuefatta dai suoi gesti, dai suoi baci, dal suo veleno. Sì, Eryk è la sua droga. Le dita di lei si insinuerebbero tra i capelli altrui, andando a stringere, tirando qualche ciocca. < Mi sei mancato, Eryk > sussurrerebbe contro il suo orecchio, dopo l'affermazione di lui. Seguirà quello che sembra essere un ordine. Ma non perché lui voglia così. Ma perché è proprio lei a volerlo. E l'affermazione di lei, quel 'mi sei mancato', è semplicemente una conferma. E' un 'sì, verrò a vivere con te'. [Chakra 46/60] Quel momento sembra durare un eternità da quell’ordine che le è stato dato a quando le orecchie del Doku captano quella risposta, più esplicita e ad alta voce a una frase che lui ha lasciato intendere con quell’ordine. Già, si erano mancati, perché è difficile entrare in sinergia così con una persona, condividere tutto con lei per mesi e poi prendere strade diverse anche se entrambe parallele, quasi sovrapposte. L’unica cosa che è cambiata è che Tenshi, al contrario di quello che avrebbe mai potuto pensare, è entrata dalla porta di ingresso, lui invece sta lavorando per entrare dalla porta posteriore, dato che Kimi è stata più che chiara con lui sbattendolo contro il muro con quella tecnicaì, anche se il lasciarlo in vita forse significa che da lì in avanti sarà dovere di Eryk riconquistarsi la fiducia del capo dei Doku, un qualcosa che sicuramente ha in agenda di fare ma a tempo debito, inondo Kimi non è la Yugure e avranno entrambi modo di chiarirsi o meglio il chuunin avrà modo col tempo di riprendersi quel posto nelle ‘grazie’ della jonin, anche perché il suo percorso di crescita è iniziato da lei e inesorabilmente passa da lei, un obiettivo da raggiungere e superare, dato che in questo momento l’obiettivo che si era posto, la rosata che ora ha tra le braccia, dovrebbe averlo raggiunto ormai, sicuro che se si dovesse ripetere una situazione come in quel vicolo a Konoha, illusione o meno, il copione andrà in modo diverso. Quelle quattro parole però hanno un significato particolare, cariche di emozioni dato che Oto poteva in qualche modo cambiare Tenshi, la visione della morte sua e di Onosuke che è stata costretta a vede e proprio essere lì a due passi da lui moribondo, potevano spingerla a separarsi da ogni tipo di contatto che poteva volere con lui proprio per evitare di soffrire, perché se è pur vero che è cresciuto, rispetto a gente come Kimi è ancora acerbo. Concentra quel chakra nella bocca, passando dalle ghiandole salivarie dove viene concepito il suo veleno ma la ricomposizione chimica di esso è totalmente il polo negativo, attribuendo a quel chakra e alla sua saliva l’effetto di antidoto invece che il classico di veleno. Alza lo sguardo e il volto da quel collo solo per darle un ultimo bacio, come il primo, passionale, intenso e, quando quelle due lingue si incontrano in quella danza a due la quale viene diretta con maestria dal gigante dalla pelle bronzea, alla Senjuu viene somministrato quell’antidoto. L’effetto è pressoché immediato, con gli effetti di lentezza, torpore e leggerezza di mente che vanno a sparire, lasciando i due in quello scambio di affetto, come a dirle appunto che è proprio lui la sua droga e non il veleno che lui secerne. <”Anche te Tenshi, è strano svegliarmi e non trovarti lì accanto, che sia il divano o il letto.”> una routine che venutagli a mancare vorrebbe riavere, quella presenza che da ingombrante all’inizio, un po' per casualità grazie alla luna rossa, ora è diventato quasi un punto fermo di quel cammino. Se lui è stato per lei quello che l’ha condotta lì dov’è ora, il suo punto cardine, lei allo stesso tempo è diventata una compagna che, se possibile, vorrebbe sempre al suo fianco, con tutti i pregi e i difetti che ha come la sua eterna insicurezza con la quale ha imparato a conviverci, e quegli impeti impulsivi che il carattere pacato e riflessivo del Doku, hanno imparato a mischiarsi in un equilibrio naturale e perfetto. [antidoto doku][chakra 38/45] Sta imparando a convivere con le proprie emozioni. Sta imparando a controllarle, proprio come le aveva detto lui. Per non farsi più controllare da loro. Non vuole più prendere decisioni affrettate. Non vuole più stare male a causa dei proprio sentimenti. Vuole trovare un equilibrio tra emozioni ed ideali. Non si lascerà più trasportare da nulla. Imparerà a prendere decisioni per sé, senza lasciarsi influenzare da ciò che ha dentro. Imparerà a riflettere razionalmente. Capirà cosa vuole davvero fare con Onosuke. Se ucciderlo o continuare ad amarlo. Ma, forse, la soluzione migliore sarebbe dimenticarlo per sempre. Anche se, per questo, ci vorrà del tempo. Non è ancora pronta per una scelta del genere. Ma lo sente. Lo sente. Un giorno sarà in grado di decidere. Sarà in grado di guardare in avanti, piuttosto che indietro. Ma in questo lungo viaggio sente anche di aver bisogno della figura del Doku per temperare la propria personalità. Per confidarsi con lui, che è l'unica persona di cui si fida. Per sfogarsi. Per parlare del più e del meno. Per andare avanti e rendere quel viaggio più piacevole e meno complicato. La visione della sua morte e di quella di Onosuke avevano costituito per lei qualcosa di pesante da digerire. Ci sono voluti giorni per accettare quelle immagini che continuavano a ripresentarsi nella sua mente. Ma lì ha capito quanto le sue emozioni influissero sulla propria vita. Lì ha capito che quelle emozioni vanno controllate, per evitare che siano esse a controllare la rosata. Per far sì che lei prenda scelte migliori per sé, senza mettere davanti a sé le persone più importanti della sua vita. Perché anche loro verranno dopo di lei. Prima dovrà proteggere se stessa. Le labbra si schiuderebbero ancora, lasciando che quel tocco la porti in un nuovo mondo. Le forze comincerebbero a tornare. La vista risulterebbe più nitida. L'adrenalina comincerebbe a scorrere velocemente nel proprio corpo. < Tu sei la mia droga > sussurrerebbe adesso, contro le sue labbra. Con un piccolo salto, vorrebbe portare le proprie gambe all'altezza della vita altrui e stringerle attorno al suo corpo, mentre entrambe le braccia si posizionerebbero attorno al suo collo. Annullerebbe, così, quella differenza d'altezza tra i due, lasciando poi che le proprie labbra cerchino nuovamente quelle del chunin, in un nuovo bacio lento e passionale, mentre le mani esplorerebbero i capelli, la nuca e la pelle nuda della sua schiena sotto la maglia. Come due pezzi di un enorme puzzle, i due sembrerebbero combaciare alla perfezione. [se END]
Giocata del 25/10/2020 dalle 00:22 alle 00:25 nella chat "Bosco della Morte"
Parole brevi, forse scontate ma che servono come conferma per quello che è l’evoluzione, se così vogliamo chiamarla, dei due, parole che forse aveva bisogno di sentirsi dire senza che sia quel suo veleno a parlare per lei. È difficile definirli, meglio non farlo, stanno semplicemente bene insieme e tutto d’un tratto ecco che quel dispetto che la Senjuu gli aveva recato, rubandogli quelle poche sigarette che gli erano rimaste, passa ad essere un qualcosa di più profondo e ricco di significato, tornano a essere quello che erano prima di Oto, quando si erano persi di vista per quei giorni, a conferma che se il loro percorso continuerà con la Yugure o meno, il loro rapporto comunque non sarà diverso. Un qualcosa di rasserenante, anche perché Yugure o no, Tenshi era stata già scelta come una compagna di quel viaggio che era stato già iniziato mesi fa ormai. Non appena Tenshi gli salta in braccio ovviamente abbassa quelle ampie e callose mani in maniera da sorreggerla, con i palmi che affondano inevitabilmente per la posizione, nelle morbide curve del lato posteriore della Senjuu, con la gravità che la spinge proprio contro quelle falangi spalancate a sorreggerla al meglio tra lui e quel tronco. Accoglie quelle labbra come sempre ha fatto e probabilmente sempre farà, con le mani della rosata che, non appena si infilano tra i capelli corvini e setosi del Doku, vanno a scompigliarne l’acconciatura, facendo cadere quell’elastico dei capelli che successivamente raccoglierà dato che è un memento di una persona a lui comunque cara: la sua sensei, un altro degli oggetti dalla quale non si vuole separare oltre quelle sigarette, anche se per motivi diversi. Finiscono così i due chuunin, passando probabilmente la notte lì all’aperto come due selvaggi dato che non hanno un posto dove poter condividere la loro intimità e la loro quotidianità come fu stato a Konoha quando diventò il suo nuovo coinquilino, e a Kusa quando la invitò alla magione. Lasciamo che quindi i due si sfoghino ancora una volta di tutto lo stress e la mancanza nei confronti dell’altro pezzo di quel puzzle, accumulata in questi iniziali giorni tumultuosi. [End]