Eryk entrando in quella fantastica magione potrà sentire un brusio di sottofondo praticamente senza pause, ogni volta che incontrerà qualcuno ci saranno risatine, voci e anche qualche fischio a commentare il suo ritorno. Chiaramente la voce si è sparsa dato che incontra sguardi di pena, di rabbia e anche ammirazione. In generale, comunque, ogni membro del clan incontrato vedrà bene dal farsi vedere troppo vicino a lui, non si sa mai. Che non fosse più ben visto gli era stato detto e questa ne è la riprova, comunque ormai tutto sanno quello che è successo, è stato osservato da membri di più clan e memorizzato molto bene, un monito per tutti i Doku che non avevano ancora compreso fin dove la loro capoclan si spinge, che pensavano che le parole pronunciate contro i traditori fossero solo esagerazioni ed estetismi. [dovevo rompere scusate-continuate pure ♥]
E' passato qualche giorno dall'incontro con Kimi, la scoperta d'appartenenza a tale Clan l'ha trascinata in uno stato di meditazione perenne, come se dovesse effettivamente ancora idealizzare che, nel proprio corpo, circoli lo stesso veleno paralizzante di quella sera a Kusa, lo stesso ad averla avvelenata sotto il cielo stellato rispecchiato su di un Lago. Sarà per questo che il timore è così radicato nella gente comune, un solo tocco e potrebbero abbracciar la morte senza neanche rendersene conto, tuttavia, quella sensazione se prima la nauseava, adesso le farebbe nascere un pallido sorriso sulle labbra ad accompagnarla durante ogni sua azione. Se ne infischia dei ninjia piazzati a seguirla giorno e notte, addirittura guardie dietro la porta dell'alloggio assegnatole, non si sente prigioniera, oh, ma una principessa scortata dai migliori uomini risiedenti nella Magione che per anni è stata anche la casa della sua famiglia. Leggere sono le carezze donate con le dita guantate sulle mura, eccetto per l'indice scoperto dal quale svetta l'unghia affilata e pittata di un nero lucente, sulla falange è impossibile non notare l'anello attorcigliato alla carne a forma di serpe, regalo tramandato ma che ha da sempre rifiutato per un dubbio, finalmente, dissipato. Lunga la cascata argentea rilegata in un'alta coda che, però, non riesce ad accorciar le punte ondeggianti a sfiorar le fosse di venere, qualche ciocca ricade invece sul viso sempre coperto dall'inseparabile bavaglio a nasconderne i connotati. Iridi cremisi accentuati da un leggero trucco che rende l'occhio più femminile, felino a tratti data la forma; epidermide chiara, diafana spezzata dal candore delle gote rosee e levigate, prive di imperfezioni. Corporatua esile, minuta, ma che possiede le curve giuste seppur maggiormente sviluppate sui glutei, peccato per il vestiaro castigato composto da un abito verdognolo abbottonato fin sotto la gola dove, un fiocco bianco, ricade morbido sul seno. Gli spacchi laterali della gonna permettono maggior fluidità ai movimenti, ma al di sotto son presenti pantaloncini aderenti a coprir l'intimo. Prosegue l'esplorazione, fin quando l'attenzione ricade su di una porta che inizialmente sorpassa per distrazione <...> trascina il piede destro indietro inclinando - nella stessa direzione - il busto ed il capo. Si, sta sbirciando, ma non di certo per i pettorali, bensì per aver riconosciuto l'uomo dalla lingua fin troppo lunga per i propri gusti. Permane in silenzio qualche minuto ancora, potrebbe essergli arrivato all'orecchio l'infamata? Vediamo! <Ma guarda chi si rivede...allora il detto dice la verità> rintocca la voce nella sala nel mentre, con flemma, varca la soglia senza mai accorciar le distanze a meno di 4 metri <l'erba cattiva non muore mai> sfarfalla le ciglia. Simpatica. <come te la passi, Eryk?> Non sente quei passi che si avvicinano anche perché con le voci di corridoio e i brusii vari sul suo riguardo, ci aveva ormai fatto il callo e una presenza in più o una in meno che lo approcciava poco cambiava. Già, la voce si era già sparsa per il clan, eppure è ancora lì per raccontarlo, non un qualcosa da tutti e se mai volessero passare ai fatti invece che alle parole, beh lui è lì ad allenarsi, sono ben accetti, magari quegli sguardi verranno cambiati in qualcos’altro. Continua con quei movimenti fluidi, con qualche goccia di sudore che viene lanciata via insieme a quegli arti che scattano, siano essi pugni diretti, ganci o montanti, o siano essi calcio rotati, dritti o laterali. Un ampio repertorio di combattimento con mosse imperfette prese dalla strada dato che lui è tutto tranne che uno che si è allenato in arti marziali per anni, rubando tecniche qua e la ma non seguendo appunto il modo di vivere di queste discipline nobili. Una voce lo chiama e forse quella è l’unica cosa che cattura la sua attenzione, abbassando il suo sguardo alla piccola Hoshiko che gli si avvicina a quattro metri, non sufficienti tuttavia per essere a sicuro da lui se solo fosse arrabbiato o avesse collera nei suoi confronti come questa pensa. <”Bene?”> le risponde abbastanza distaccato voltando le braccia e aprendo le mani con i palmi che sono rivolti verso il soffitto, guardandosi gli avambracci e il busto ormai guarito. Le iridi ambrate si spostano dal proprio corpo con la carnagione color caramello e si posano ora sul volto coperto di Hoshiko, la scruta eppure… <”Tu sei?”> non se la ricorda. Incontra tante persone ogni giorno, si prende a parole e quindi Hoshiko è semplicemente una di queste per lui, ha un che di familiare eppure non si ricorda dove l’ha vista o che ci ha fatto una missione insieme, tra l’altro di guardia dove ha guardato male mezzo centro di Kusa… niente al di fuori della sua quotidianità in sostanza! Il timbro vocale è piatto, con quella voce profonda e leggermente roca, virile come l’aspetto del Doku. Forse è meglio che non se la ricordi e di sicuro per lei è meglio che non abbia ancora visto Kasei o che Yukio non gli abbia detto che Hoshiko aveva provato a fare l’infame con lui, si vede che per lei Eryk è stato un incontro importante per ricordarsi di lui mentre non si può dire lo stesso al contrario. [chk on] Saranno solo le iridi cremisi a seguir i movimenti perpetui attuati dall'altro durante l'allenamento. I brusii, le risatine alle sue spalle, sono solo di sottofondo, confusi, e sinceramente, non di rilevante importanza quanto l'ammazzare il tempo in una serata fin troppo moscia. Eryk le porge quella domanda che farebbe ammutolire per qualche minuto la principessa, mancina sollevata per scostare qualche ciocca che solletica la gota scoperta, tempo sfruttato per decidere se rivelare l'identità - sempre che venga ricordata - oppure giocare ad indossare vesti differenti rispetto alle solite. Ma si, optiamo per la mascherata <Oh scusa, non mi sono presentata...che maleducata> schiaffeggia la fronte prima di riversare il braccio lungo il fianco, inerme <hai presente quando tutti parlano di una persona e, nel momento in cui la si incontra, gli si parla come se si conoscesse da sempre nonostante non sia cosi> la voce diviene squillante, si sforza per riprodurla, tanto da schiarir la gola una volta terminata la stronzata proferita <mi chiamo Nakano, da poco ho scoperto le mie capacità come Doku> ed ancora sbattono le ciglia da cerbiatto. Che attrice. Stringe le spalle e, i bicipiti, involontariamente gonfiano lateralmente il seno, lo ha visto fare parecchie volte ad alcune femmine, pare sia un gesto ambito dal mondo maschile. Mah. <non voglio assolutamente disturbarti..tuttavia, ho notato i tuoi esercizi, non ho nient'altro di meglio da fare perciò, che ne diresti se mi unisco a te?> falsa. Ipocrita. Si pente addirittura d'aver lasciato le carte bomba nell'alloggio, almeno sarebbe stato decisamente più scoppiettante. Smuove finalmente alcuni passi affinchè possa fronteggiarlo, questa volta, a 5 metri di distanza, palpebre calate affinchè aumenti la concentrazione che l'aiuta a visualizzare ed immaginare due sfere di energia, pura essenza risiedente in ogni creatura che attende solo d'esser risvegliata. Come lo Yin e lo Yang, esse viaggiano in due linee parallele certo, ma affiancate per viaggiare verso la stessa direzione fin quando verranno mescolate in un'unico agglomerato proprio al centro del petto dove, le mani guantante, andranno simular il simbolo della capra. Eleganti le dita, si aprono gli tsubo che vengono irrorati dal Chakra come un fiume in piena, dovrebbero divenir più sviluppati i sensi, fortificate le fibre muscolari, affinato l'udito e la vista. <ci son bastoni da queste parti? Il corpo a corpo non è molto il mio forte> ammette rigettando il capo a destra e a manca.[Chkr On] La osserva per il modo in cui è vestita, quella voce squillante quasi fastidiosa e infine quella frase sui bastoni. Fa spallucce in tutta onestà, non gli importa molto di chi lei sia per il momento e per quel che gli riguarda potrebbe benissimo essere una delle varie comparse di cui si dimentica. Questa si presenta come Nakano, come una neo Doku e soprattutto una houjutser di armi inastate. Sbuffa un attimo mentre la sinistra si porta proprio all’altezza della nuca a massaggiarsi il collo. <”Sei sicura di essere una Doku? Come pensi di avvelenare con un’arma inastata e con tutti quei vestiti addosso?”> le chiede schietto, diverso da ogni tipo di tattica che lui si possa immaginare ma chissà, magari Hoshiko possiede un veleno diverso dal suo che si può trasmettere tramite le armi e quello le da sicurezza… non è da troppo all’interno del clan a sua volta e di certo non ha passato tutto il tempo a studiarli. La osserva impastare il chakra e la lascia fare, non ha fretta e comunque le da quel vantaggio che lui stesso ha, avete i benefici del chakra in circolo. <”Perché non chiedi a quegli stoccafissi che ridono. Se sai delle voci sai anche che oggi è la prima volta che metto piede qua dentro.”> le ripete in tutta calma senza che si arrabbi, non gli toccano particolarmente quei commenti e quelle risatine, così come non gli da fastidio ciò che l’altra doku gli ha detto. Nel frattempo convoglia quel chakra in corpo all’interno delle ghiandole salivarie, quella mutazione che lo rende un membro di quel clan, attribuendo ai suoi liquidi corporei e al suo chakra per l’appunto, quell’elemento unico che solo loro possono vantale, il veleno. Nel caso di Eryk il veleno che quel corpo scolpito secerne è un veleno allucinogeno, per molti forse meno letale di quello tossico che ha avuto modo di provare su Kimi, eppure per lui è un veleno più duttile anche ai tipi di ricerche che lui stesso conduce, causando illusioni visive al contatto e soprattutto lentezza nei muscoli e riflessi, a volte sui soggetti più deboli, anche la paralisi totale, come Hoshiko stessa aveva avuto modo di provare sulla sua pelle quella sera a Kusa. Il chakra da quel colore azzurro cambia e si tinge di viola, colore di quel veleno e delle loro tecniche mentre aspetta che la giovane donna ritorni con un arma che le aggradi e che possa usare soprattutto, non importa se di legno o proprio con la lama. [chk 43/45][arte del veleno II] Annuisce flemmatica nel mentre s'avvicina ad una semplice scopa poggiata ad una delle colonne, ne accarezza il manico col l'unghia scoperta, nero pece è il colore, in netto contrasto con quella serpe attorcigliata alla falance, d'oro <dubiti del giudizio di Kimi?> afferma volgendogli solo il profilo prima di afferrar il legno, scosta il piede destro che andrà a comprimere la zona anteriore delle spazzole affinchè resti ferma, inizia semplicemente a svitare con entrambi gli arti superiori, lentamente, senza alcuna fretta <mi è bastato un morso per paralizzare una bestiola...ma ad ogni modo, presumo che sarà lei ad insegnarmi come sfruttar al meglio la dote del nostro clan> solleva le spalle con sufficenza terminando l'azione con un rotear del corpo che la riporta a fronteggiarlo. Iridi cremisi che fissano quelli ocra dell'uomo, ma davvero non ricorda? Quella lingua schifosa che l'avvolse, la sensazione di impotenza che ancora oggi le fa nascere un brivido nauseabondo dietro la schiena, ed in fine, il donar l'antidoto con prepotenza e poco garbo, aderendone le labbra, lasciando colar la saliva nella propria cavità orale. Schifo. <Corrono molte voci su di te, Eryk. Se dovessi ascoltarle tutti, mi annoierei a morte> risata sommessa che risale la gola <non è forse meglio scoprirle passo passo le persone e le loro azioni? Non amo uniformarmi alla massa, troppo presi dalle chiacchiere. Queste appannano il giudizio, lo modificano, lo conformano alla bugia collettiva ammazzando l'individualismo> mani guantate, entrambe sull'arma fittizia, che si distanziano l'una dall'altra, rivolge l'estremità anteriore verso il Doku rigettando quella posteriore alle proprie spalle. Gamba destra avanzata rispetto alla sinistra che, invece, punta di poco all'esterno per utilizzarla come perno, di conseguenza anche il resto della posa muta, a tre quarti il busto che trascina il lato dominante in direzione dell'avversario, flesse le ginocchia, pronte a scattare in qualsiasi momento <prima le signore> si colora di ironia il tono, ma la domanda vien spontanea <come mai è la prima volta che vieni qui?> [Chk On] È proprio donna oh, parla, parla e parla, inoltre quella voce squillante rende il tutto ancora più pesante da sopportare. Se ha paralizzato una bestiaccia probabilmente ha il suo stesso veleno, un veleno allucinogeno ed è proprio allora che si domanda tra se e se che ci faccia una con il suo stesso veleno delle armi quando loro stessi sono armi. <”Pensavo invece ci dessi retta dato che da quelle chiacchiere hai detto che sai come mi chiamo e chi sono.”> schiva quella domanda e tutto quel discorso che fa sul volersi distaccare dalla massa e anche sul come mai è lì per la prima volta dato che bastava guardare il colorito della sua carnagione o anche solo sapere chi lui sia per arrivarci al fatto che è un Doku solo perché ha il sangue all’interno del suo corpo e non di certo perché si uniforma a quello stile di vita o agli ordini, al punto da costargli quasi la vita anche se è stato un ordine che non ha mai ricevuto visto che quando Kimi fece recapitare l’ordine alla magione Doku di Kusa, lui stava a Konoha a fare affari. Tempo al tempo le vendette vanno sapute fatte maturare, coltivate e premeditate nel tempo, per una persona razionale e scrupolosa come lui non ci sarà niente di meglio da fare! Hoshiko continua a parlare e così la interrompe solo per dirle <”Se vuoi ci prendiamo dopo il thè per le chiacchiere, ora fatti avanti o riprendo ad allenarmi per conto mio.”> secco quasi stizzito da quella perdita di tempo di quella ragazzina che in tutta onestà, con il fatto che ha paralizzato una bestiaccia del bosco, sottovaluta o almeno, non si aspetta niente di che da lei, come se avesse davanti se stesso prima che Kimi lo avesse spinto a percorrere quel percorso ninja, iniziato con un motivo nobile che porta ancora avanti tutt’ora ma per i motivi sbagliati, così come Yukio stesso gli ha fatto vedere con quella copia dell’editto, copia sulla quale gli ha lasciato il sigillo della dislocazione dicendogli appunto di portarlo con se se gli servisse una mano, mettendolo in guardia dalle parole della Yugure, consiglio che però andrebbe fatto a persone non schive e sospettose come lo è la salamandra corvina. <”Fatti sotto.”> la esorta infine un ultima volta e, anche se la sottovaluta, assume una posa difensiva: la gamba sinistra si porta leggermente in avanti, molleggiandosi sulle punte dei piedi pronto a scattare anche con tutta la sua destrezza qualora fosse necessario. Le braccia solo leggermente allargate dal busto a metà altezza, pronto a intercettare quel bastone, con entrambi i palmi della mano aperti[chk 43/45][arte del veleno II] Schiocca la lingua biforcuta contro il palato, non che l'atteggiamento riservatole la tocchi più di tanto, tuttavia, la fa sorridere il modo arrogante con il quale si porge e, le voci che corrono, non possono che confermare una sola ed unica questione <Yukio aveva proprio ragione> non proferisce altro, tanto meno perderebbe tempo a spiegar tale affermazione che sembra più un pensiero espresso a voce che un voler terminare il discorso con quest'uomo, o forse, non è così ingenua come azione. Solleva le spalle con sufficenza <non aspettarti nulla, prendila come passatempo, niente di più> sa bene delle proprie capacità e paragonata ad uno di questi mostri, per ora, è all'inizio del suo cammino di crescita personale. In futuro, potrebbe essere una spina nel fianco, chi lo sa. Ad ogni modo, i due corpi al momento distanziano circa 4 metri l'uno dell'altra, a pochi centimetri, invece, risiedono le setole con la base in legno della fu ormai scopa. Senza mai abbandonare con le cremisi gli ocra di Eryk, sposta l'intero peso corporeo sulla gamba destra - avanzata - per poter distaccare la sinistra nelle retrovie, essa cercherebbe di spostarsi proprio verso l'oggetto, imprimendo forza in quel gesto che non solo crea un tonfo sordo sulla pavimentazione , ma per fisica, la punta della scuola, schiacciandone l'angolo, ne solleva l'intera massa per aria. Non per molto sia chiaro, per questo sfrutta quei pochi attimi, coadiuvia il bastone fatto scivolar in avanti affinchè, le mani, si posizionino entrambe sul lato posteriore dell'arma. Ruota il busto, s'alzando di poco le braccia nel mentre, tramite i polsi, traccia una curva indirizzata alle sue spalle e la punta, abbassandosi verso terra, cerca letteralmente di colpire le setole, mirando al viso del chunin manco stessero giocando a baseball. Se tutto andasse a buon termine, non rimarrebbe di certo ferma nel luogo di partenza, preferendo una corsa circolare che la sposta di 5 metri dalla base per ritrovarsi non più frontalmente, ma sul fianco sinistro del Doku. [Chk On] [Tenta mira + colpo bastone sulle setole] [Tenta di colpire viso con setole] [Tenta spostamento 5 metri] [3/4] Lo avvisa di non aspettarsi niente e anzi di prenderlo come un passatempo, confermandogli l’idea che si era fatto di Hoshiko. Le setole vengono colpite dall’asta e lanciate in sua direzione in quel colpo rettilineo che le fa volare proprio verso il viso ma che, data la scarsa forza della ragazza e i riflessi del chuunin, dovrebbe muoversi quasi a rilento per quegli occhi ambrati che dovrebbero vedere partire il colpo e di conseguenza si muove per far si che vada a vuoto. Sposta il peso del corpo sul piede destro, facendo perno su esso mentre il sinistro rotea all’indietro, spostando la postura del corpo di novanta gradi, portandosi in una postura da prima perpendicolare a quel colpo in arrivo, ora parallela, guardandolo passare davanti al proprio visto mentre gli occhi tornano sulla figura di Hoshiko. <”Buon diversivo, ma a quella distanza sei troppo distante anche con la portata maggiore rispetto alla mia con quell’asta.”> la guida come se le stesse insegnando adesso, avendo capito in realtà che quello scontro per lui non ha nessun valore o importanza anche perché potrebbe finirlo in mezzo istante dal momento che lei stessa ha ammesso di non aspettarsi nulla, e quindi, piuttosto che stare lì come un bersaglio, tanto vale darle qualche dritta per la propria crescita, almeno il tempo passa più in fretta. Quel colpo era una buona apertura che costringe l’avversario a sbilanciarsi da un lato appunto ma se non viene seguito da nulla rimane solo tale <” Stammi più vicina e soprattutto dopo che schivo, posizionati già in maniera tale da intercettarmi. Cerca di mantenere sempre la tua distanza ideale.”> che è fuori portata per un combattimento corpo a corpo per Eryk anche se quei miseri 5 metri che li separano ha modo di coprirli e di colpirla prima ancora che lei possa battere le ciglia, soprattutto con quel nuovo stile che ha sviluppato in sto periodo e che ha voglia di mettere in pratica in una situazione reale di combattimento, una tecnica particolare che fa affidamento proprio su quel flusso di chakra nei propri arti e che velocizza di molto l’ingaggio corpo a corpo, una variante di uno stile della quale a leggerlo si sorprenderebbe già dell’esistenza, il totsukegi, perfetto per chi come lui mena come un fabbro ma in maniera burbera e poco raffinata. <”Non temere, non ho intenzione di colpirti. “> la rassicura quasi, anche perché se dovesse colpirla che sia con un Jutsu o anche solo con uno di quei pugni ricoperti di chakra… beh Hoshiko diventerebbe più critica di come lo era lui domenica sera grazie a Kimi e a quella tecnica Fuuton di cui non sa neanche il nome! Si trova quindi voltato come prima, guardando Hoshiko con quegli occhi che la seguono in quel movimento circolare verso la propria sinistra, ruotando il capo di conseguenza. [stessi tag] Continua a correre e, nel mentre, lo sguardo mai abbandona l'altro proprio per comprendere il modo di reagire agli attacchi ricevuti. Ne ascolta le parole però, per quanto l'antipatia sia palpabile e reale tra i due, nulla toglie ad una semplice allieva di comprendere, carpire ed assimilare eventuali consigli <non mi conviene avvicinarmi ad un Doku, non credi?> che per quanto certi attacchi fisici possano essere fuori portata, evitare uno scontro dove si rischierebbe d'esser toccati da creature velenose è decisamente consigliabile, preferenze a parte. Tuttavia su una cosa deve dargli decisamente ragione, ossia, avrebbe dovuto proseguire con l'offensiva anzichè temporeggiare. Ruota il busto spostando dunque il peso sulla gamba destra, un cambio di direzione prende la sua marcia che, invece di circumnavigarlo, arrivata ad allinearsi con la spalla altrui, scatterebbe nell'avvicinarsi coadiuviando il bastone - tornato ad esser ghermito nel centro con le mani distanziate - puntato al terreno una volta raggiunta la distanza di 2 metri, vien utilizzato come sostegno per quel balzo che dovrebbe almeno sollevarla di un metro e mezzo dal suolo. Copre così le ultime briciole procedendo però a terminar il tutto con un fendente, il legno vien spostato sulla sua nuca, sollevate le braccia che rigettano il colpo dietro la schiena per caricarlo e mirarlo sul capo di Eryk. Ignara di ciò che pensa, di sottovalutazioni varie, di perdite di tempo, in fin dei conti, chi non reagirebbe così dinanzi ad una creatura fisicamente inferiore alle proprie capacità. Lei stessa probabilmente lo farebbe, in pochi comprendono quanto i giovani siano il futuro, che non rimarranno stazionari per sempre, ed il rancore, ahimè, rende l'anima marcia fin quando la vendetta verrò compiuta nel più brutale dei modi. Si è ciò che il passato ha insegnato, ma se così fosse, molti di noi sarebbero dei mostri, aguzzini senza pietà, e lei, diventerebbe un'animale pronta a sbranar la carne umana ogni qual volta le si presenti l'occasione. [Chk On] [Tenta spostamento 5 metri + balzo] [Tenta fendente sulla testa] [4/4] Dal momento che usa quel bastone come asta per librarsi in aria già gli sta telefonando il colpo che può essere un fendente o un affondo in base a come si muove e quelle braccia che si muovo dietro alla testa per caricare il colpo vanno proprio a suggerire al doku più esperto che si tratti di un fendente quello che Hoshiko sta per caricare . Flette dunque le gambe mentre la destra apre bene il palmo e le dita si estendono, muovendosi teoricamente verso l’alto in maniera tale da intercettare quel manico di scopa che perentorio stava acquisendo il moto discensionale verso la testa dell’uomo. Con quei riflessi ormai allenati, non appena la superficie lignea dovrebbe infrangersi contro il palmo, ecco che le dita dovrebbero chiudersi proprio contro quell’asta a bloccare il colpo sul nascere prima che la gravità impartisca ulteriore velocità a quel moto e che la forza da lei impressa possa svilupparsi in quel fendente. <”Vero, ma sei anche te una Doku.”> le risponde infine e soprattutto le armi se utilizzate male pongono l’utilizzatore in una situazione svantaggiosa dato che con la presa salda contro quel manico, la destra andrebbe a tirare verso di se per sbilanciarla e a tutti gli effetti proiettarla in avanti. Allo stesso tempo il moto opposto verrebbe eseguito, ovvero la sinistra fa un passo in avanti mentre la mano viene chiusa in un pugno. Il braccio viene esteso velocemente, proprio ad emulare un attacco a corpo a corpo, un semplice diretto di contrattacco che però nel suo caso non ha forza. Le nocche alla brutta andranno a impattare contro il decoltè della giovane doku, mirando alla base della gola per spezzare il fiato se fosse un vero combattimento. Non sente pressioni da un manico di scopa, per questo le aveva consigliato una delle armi di quegli arti doku, anche se non ce ne sono molti che applicano lo stile dell’arma bianca con il loro veleno. <”Kimi ti ha detto che veleno possiedi?”> le chiede, ricomponendosi in maniera eretta, lasciando la scopa. [2/4 parata – 2/4 contrattacco][stessi tag]