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con Ekazu, Kimi, Hanae, Tenshi, Sango, Eryk

15:06 Sango:
 Finalmente è giunta di nuovo li, l'aria del suono che soffia sul viso mentre torna di nuovo verso quel loco. Il patto è stato siglato, Oto sarà la propria casa per ancora molto tempo, tutto quel che serve per poter organizzarsi con il sannin nei confronti di Kusa. Sarebbe crollata, per mano propria e del jinchuriiki, eppure prima deve far ancora molto altro. Corre , il freddo che va a sfiorare il viso come lame taglienti, le iridi che rimangono ben aperte tra l'oscurità che le nuvole portano sui loro volti. Lei e le tre tigri corrono come un unica entità, passi selvaggi, leggeri eppure aggressivi, la donna che sembra quasi volersi unire a loro in quella corsa in cui solo i sensi si attivano per controllare che alla propria portata non vi sia alcun pericolo. Per loro, per le sue amate amiche, per quelle tigri che deve proteggere. Madre eppure spietata allo stesso tempo, un connubio che riesce a farsi strada dentro di lei e sempre . un battito di ali, il vento che soffia verso di lei in modo innaturale. Non ha necessità di alzare gli occhi per incontrare quella enorme, orribile, farfalla dalla faccia umana per comprendere a chi appartenga. < Kimi > un sussurro lieve, le labbra che si muovono in quel senso e li andrebbe solo ad aumentare la feracità della propria cavalcata, i passi che diventano meno umani per lasciarsi indietro le proprie amiche . Avanzare per prima è d'obbligo in quel caso. Le mura di Oto, anche se chiamarle in quel modo sono uno schiaffo alle vere mura, sono vicine. Percepisce delle presenze eppur ancora non si ferma. Le nuvole seguono il proprio corpo, nera cappa a coprirne il corpo morbido e formoso . Nuvole di sangue, circondate da quella linea bianca. Alba che sta per nascere ma il loco prestabilito non è quello, Oto ha già il suo tramonto alla quale assistere. Il corpo che immediatamente si ferma, le mura sono li ma ancor non esce da quella foresta nera, lento il passo incede infine, iridi a scrutare e il respiro basso. I lunghi capelli sbocciano come rose di sangue in quel verde scuro e tenebroso, macchia di vita e morte che infine sfugge alle tenebre per unirsi a quel mondo infame e dolorante. La fine di tutto sarebbe solo un sollievo eppure morire non è contemplato. Troppe cose ancora dovranno compiersi prima che esuli l'ultimo respiro dalle rosee gemelle. Il sannin non è con lei questo giorno, il riduko sennin sarà pronto anche per quel tempo, con quell'incontro che avrà con il kokketsu stesso. Il nervosismo viene tramutato in desiderio di vendetta, sadico e spietato. Strano come una semplice donna, un semplice incontro di troppo tempo prima abbia potuto cambiare anche l'immobilità dell'uomo, un dio ai loro occhi che combatte per se stesso eppure qualcosa si sta rinnovando. Lo stesso mondo vedrà una nuova luce bruciare i loro occhi. [chakra on][vesti akatsuki][evocazioni cuccioli di tigre]

15:37 Tenshi:
 Dopo un lungo viaggio, è finalmente arrivata ad Oto insieme ad Eryk. Si sente più vicina al proprio obiettivo, adesso. Si sente più vicina a ninja più simili a lei. Si sente più libera, in quel luogo. Certo, c'è da dire che non sa ancora come reagirà la Yugure alla sua presenza lì. Insomma, la Senjuu è una konohana, potrebbe rivelarsi una minaccia per la Yugure. Konoha è da sempre il paese della pace. Secondo la logica di tutti, un konohano non riesce ad andare contro la sua stessa patria. E, invece, lei sarà l'eccezione alla regola. Lei sarà quella kunoichi che una volta per tutte si rifiuterà agli ordini dell'Hokage. Si trova di fianco ad un albero, a pochi metri dalle mura. Ha fatto di testa sua ancora una volta, lasciandosi indietro il Doku, per avanzare da sola e scoprire, avida di curiosità, come sia quel luogo. Quel luogo per il quale sta bruciando tutto, ancora una volta. E non sa nemmeno se riuscirà ad entrarvi. Non sa nemmeno se l'accetteranno. Non sono dei salvatori, lo sa bene. Ma non ha paura, la rosata, fedele ai propri ideali. I lunghi capelli rosa sono legati in una coda di cavallo alta. Non indossa nessun coprifronte, da mesi ormai. Non è più fedele alla Foglia. Non sarà ancora la sua pedina. Un top nero, a maniche lunghe, mette in risalto la forma del seno. Una gonna a ruota corta e nera lascia intravedere le sue cosce. Ai piedi porta delle semplici scarpe di tela nere. Un fruscio, proveniente dall'alto, le farebbe distogliere lo sguardo dalle mura. Una farfalla, inquietante ma allo stesso tempo magnifica, sorvola il luogo. Ha già capito che Oto è strettamente controllata. Sarebbe da stupidi non controllare ogni angolo, d'altronde, data la situazione in cui la Yugure ed Oto stessa si trovano. Un altro rumore la porterebbe a voltare lo sguardo. A pochi metri da lei, vede correre una donna dalla chioma rossa, con degli abiti conosciuti. Akatsuki. Solo quando la donna si fermerebbe, la chunin esclamerebbe < Sango >. E' tutto ciò che si limiterebbe a dire. Non c'è bisogno d'aggiungere altro, in quel momento, mentre i ricordi del loro incontro riaffiorano veloci. E' venuta lì ad Oto per Sango. E' venuta lì ad Oto per Kimi. E' venuta lì ad Oto per Kioshi. E' venuta lì ad Oto per se stessa. [Chakra on]

15:53 Kimi:
 I cancelli si aprono, i Doku si limitano a rompere il sigillo e a farla passare, la sicurezza infondo non è da sottovalutare specie dopo le ultime minacce ricevute. Osserva i suoi clannati, coloro che con lei hanno ripreso il villaggio, guarda le loro uniformi e quei copri fronte con la nota tirati nuovamente fuori dagli armadi, osserva l’orgoglio con cui sono tornati a servire il loro paese, pronti a diventare un clan importante, a farsi valere come mai prima d’ora era stato loro permesso, relegati in una piccola porta della memoria, trattati come appestati ma mai davvero sfr5uttati in tutto il loro potenziale, ricambia fr4edda quegli sguardi consapevole quanto il rapporto tra loro sia labile e sottile, l’accettano per la forza che dimostra in ogni sua azione, la tollerano per l’abilità che ha avuto nel legarsi a figure per loro importanti, la rispettano più per il timore che la sua fama ha con sé ma soprattutto l’ammirano per la totale assenza di compassione che ha più volte dimostrato e questi sono, riassumendo, anche i motivi per cui la odiano profondamente e preferirebbero non averla in mezzo alle loro vite. Le passa andando a socchiudere la palpebra, semplicemente l’iride rosso va a nascondersi sotto la pelle così che la farfalla avvii quel collegamento mentale. Hisoka le mostra quel che vede dall’alto, Sango e una donna che le sembra familiare ma che certo non riconosce subito. Ha deciso di fidarsi della Ishiba ma questo non significa che ha abbassato la guardia nei suoi confronti ed è proprio per questo che continua ad osservare anche attraverso lo sguardo della farfalla. L’occhio azzurro è l’unico che le permette di camminare in linea retta e che ora si mostra al mondo, il passo è lento e freddo, si muove come se non avesse necessità di toccare il terreno, rigida però nella postura, schiena ben ritta e capello che ondeggiano mentre cammina. Pelle estremamente candida e magrezza che a tratti torna a farsi più preponderante, se qualcuno non la nutre non è lei a cercare sostentamento. Indossa una lunga gonna nera, le arriva fin sotto alle caviglie nascondendo in parte i piedi chiusi in un paio di sandali ninja scuri, per tutta la lunghezza delle sue gambe, ad entrambi i lati, uno spacco estremamente profondo le garantisce la più totale libertà nei movimenti, un piccolo portaoggetti è legato sul fianco destro, al suo interno le solite fiale di veleno e i soliti composti per recuperare chakra ed energie. La gonna è a vita bassa e le lascia completamente nuda la pancia, persino l’addome infatti sul petto solo un corsetto, definibile più che altro come reggiseno, in cuoio scuro e nero con uno scollo a v a lasciarle nudo parte del costato. Sulle spalle ricade morbido invece il bianco Haori della Yugure, una luna cremisi tra le sue spalle, le copre gran parte della schiena ma viene appena nascosta dai lunghi capelli neri lasciati sciolti. Frangetta appena risistemata sulla fronte chiara e a chiudere tutto due sottili labbra rosee. Osserva mentre continua ad avvicinarsi alle due, per quanto ora con entrambi gli occhi possa osservarle. Silente andrebbe a spostare il suo chakra verso le ghiandole salivari per bagnarlo nel veleno tossico così da permettersi di renderla pericolosa al semplice tocco, un‘azione che ormai compie spesso e che non le costa nemmeno troppa concentrazione, si limiterebbe a richiamare a sé la sua innata. Entrambe possono già scorgerla mentre Hisoka continua a volare su di loro, più utile per cogliere il labiale che per altro adesso [chk on][arte del veleno liv 4][Hisoka: occhi dell’ade]

16:04 Sango:
 I passi ormai si son fatti lenti, l'aria stessa si tende , corda di violino pronta a suonare la salvezza o la completa disfatta. L'aria umida si fa forza nelle narici, terra bagnata da quelle tempeste eppur adesso il sereno rende tutto ancor più inquietante. La tempesta sta per giungere, in attesa del momento propizio nella quale farsi strada. La voce la ode, prima di quella la presenza è stata notata dalla special, le cui iridi azzurre si portano veloci al volto della rosata. La riconosce, un tempo i loro cammini si sono uniti in un breve tempo prima che tutto venisse deciso. Il corpo si volta per lei , lento, elegante, flessuoso mentre s'accompagna con quelle nuvole < Yami Senjuu > porta onore a quel clan, la storia che freme per colui che un tempo venne definito il dio degli shinobi. Solo gli sciocchi non portano rispetto a coloro che modellarono quel mondo prima di loro, adesso la loro reggenza scorre nelle loro stesse vene. Sorpresa senza alcun dubbio di trovar la konohana in quelle vie, in quel viaggio che dista non poco da quel villaggio di sognatori da quattro soldi . La osserva con calma, il respiro lievemente trattenuto mentre le tre tigri si palesano infine alle proprie spalle. Enormi per esser solo dei cuccioli, raggiungendo i quasi 2 metri in altezza, la stazza stessa imponente, fiera ed orgogliosa in quegli occhi intelligenti. Eppur non parlano, poche saranno le parole rivolte a degli sconosciuti. Solo la femmina si avvicina alla rossa, il pelo che sfiora il proprio corpo mentre l'affianca alla destra. < ricordo il nostro ultimo incontro > un lieve sorriso si forma sulle morbide labbra rosee, il viso pulito, macchiato solo da qualche goccia di rugiada colta nel proprio cammino . Rimembra la ragazza, il suo essere, il suo legno che si inerpica sul corpo di un giovane sciagurato che s'è intromesso nella stessa pace della natura. Lenta la destra si solleva sul corpo della bestia al proprio fianco, il palmo che affonda nel pelo, le dita che si intersecano a quello stesso per qualche attimo: Protettiva. < cosa fa una Senjuu in queste terre? Credo tu sappia in che modo il tuo villaggio ci abbia marchiati > lo sguardo che non si discosta da ella. Traditori. Mukenin. Non ha bisogno certo di narrar all'altra quel che sia accaduto. Non sta a lei dunque fermarla, solo la curiosità s'accende nello stesso sguardo. Lo stesso che adesso s'allontana , la Doku in lontananza che s'avvicina verso il gruppo < Medusa > mormora quel nome, calda la voce, lievemente roca, in attesa di ella. Le iridi scorrono su quelle mura poco lontane, tranquilla nei suoi spostamenti. Le parole di Nemurimasen ancora rimbombano nel proprio corpo, ego che si gonfia lievemente < ormai Byakko sta nascendo. Manca solo un tassello. > un dire che non avrebbe senso, se non per se stessa e per le tigri, sempre ascoltatrici attente dei suoi incontri, ultimo quello che la porterà alla vittoria o alla rovina più totale. [chakra on][vesti akatsuki][evocazioni cuccioli di tigre]

16:16 Tenshi:
 Osserva per qualche altro secondo la donna dai capelli rossi. L'aveva incontrata al bosco di Shukosato qualche mese prima. Ricorda ogni cosa di quell'incontro. Ricorda come si fossero trovate in perfetta sintonia, quella volta, mostrando ognuna la propria arte e fondendola in un'unica grande opera. Difficile dimenticare le sensazioni che l'Ishiba aveva scatenato in lei quella volta. Aveva sentito di non esser sola. Aveva sentito che esistono anime affini alla propria. Anime nere, che farebbero di tutto per portare a termine i propri obiettivi. La donna si ricorda di lei, con grande stupore della chunin. Il che la porta a spalancare appena gli occhi. Occhi che brillano nella fioca luce. Essi vengono attratti poi da figure enormi. Animali. Tigri imponenti, che vanno ad affiancarsi alla rossa. Non si desta, però, la Senjuu. Non ha più paura di nulla, affronterà il proprio futuro con serenità, sicura delle proprie capacità e della propria volontà. < Come potrei dimenticare la nostra opera d'arte? > quel vortice di carta e radici che gira attorno allo sconosciuto che aveva intralciato il loro cammino. Una domanda, poi, mirata, diretta, arriva all'orecchio della rosata. Non si aspettava di certo che le venisse posta così, in modo repentino. Ma, di certo, è una domanda lecita. < Non posso più riporre fiducia nel mio villaggio. Ed io non sono Konoha. Il mio villaggio vi ha marchiati, ma non io > comincerebbe a spiegarsi, pian piano. Se altre domande le venissero poste, risponderebbe senza battere un ciglio. Deve farlo. Deve far sì che quella gente, che quei ninja che tanto ammira, possano fidarsi di lei. E lei non farà altro che dire la verità. La fiducia può essere guadagnata solo in quel modo. < Le tue tigri sono affascinanti > esclamerebbe solo infine, senza sapere, in realtà, che si tratti di evocazioni. Poi, lo sguardo ceruleo, freddo e profondo, verrebbe nuovamente distolto. Dei passi s'avvicinano alle due. Provengono dalle mura. Gli occhi si focalizzerebbero su quella figura femminile che avanza verso di loro. Una figura già vista, una figura che ricorda bene. Una figura che, senza volerlo, ha contribuito alla rinascita interiore della Senjuu. < Morte > sentenzierebbe, rivolta verso la Doku. Lei si è presentata in quel modo, quella volta all'Isola Nera. E per la rosata quel soprannome le si addice. Se lei vorrà, continuerà a chiamarla in quel modo. D'altronde, Kimi glielo aveva detto: la Senjuu sarebbe un'ottima compagna di morte. [Chakra on]

16:38 Kimi:
 Mentre le due iniziano a parlare lei ha ancora tutto il tempo per avvicinarsi, se lo prende senza farsi dominare dalla fretta o dall’ansia, sentimenti che potrebbero anche sorprenderla considerando la sua ancora non ottimale fiducia nei confronti di Sango, che è comunque risalita dopo lo spettacolino di Yukio sotto alle mura. La gonna ondeggia morbida mentre ad ogni passo le candide gambe si mostrano, sottili per quanto dotate di muscoli, affilate quasi nei punti di caviglia e ginocchio a causa di quella sua quasi eccessiva magrezza. Resta ancora in contatto con Hisoka potendo così seguire i discorsi almeno in parte, studiandole silenziosa mentre quell’evocazione vola in circolo sulle loro teste. Si salutano così che lei riesca poi anche a percepire il nome della rosata, parlano lentamente anche le due, una conversazione forse non amichevole che però a lei non da nemmeno l’impressione d’essere ostile, schieramento di tigri a parte, grazie a quella tecnica insieme alle voci trascinate dal vento che a spezzoni giungono alle sue orecchie è in grado di farsi un minuscolo quadro della situazione, di captare almeno in parte alcune informazioni, come il fatto che Yami è di Konoha, non che rappresenti ai suoi occhi una discriminante, nessuno sceglie dove nascere. Mentre si avvicina al loro incontro tutto diventa sempre più vivido e meno filtrato dagli occhi di una farfalla, lei stessa riesce a metterle a fuoco decentemente cosa che le permette di riportare alla sua memoria l’incontro con la Senju, i discorsi e soprattutto quel piacevole brivido provato in sua presenza. La consapevolezza di aver incontrato qualcuno in grado di seguirla su quel cammino di morte, qualcuno che non rappresenta semplicemente un allievo da seguire e proteggere, da educare e far crescere come Rio ma qualcuno di identico a lei, che non necessita delle sue conoscenze e che non deve condurre ma solo osservare mentre si esprime, il modo migliore per farla diventare Morte è solo permetterle di essere sé stessa e ricordarle di tanto in tanto quanto sia bello il Naraka. Nonostante le abbia fatto piacere incontrarla non sorride, non è il momento storico per farlo e poi non è che si lasci mai troppo andate, si limita ad aprire anche l’occhio dall’iride rossa liberandosi così del contatto con Hisoka, punta entrambe le iridi sulle donne, lascia che il gelo nei suoi occhi le raggiunga intenzionata forse a far calare l’inverno su tutto ciò che posa lo sguardo. Alterna spudoratamente la sua attenzione tra le due, fissandole quasi con insistenza ed analizzandole bene così da non farsi sfuggire nulla o forse solo per giocare con loro, intanto la farfalla a quel punto torna a fare il suo normale gire, instancabile vola e controlla Oto dopo le minacce ricevute. I metri si riducono, i centimetri anche per quanto lei voglia dominare il luogo e lo scorrere stesso dei secondi lasciandole in pace ancora per poco ed avanzando senza fretta alcuna <interrompo qualcosa?> gelide le parole ora possono giungere alle orecchie delle due, la voce è distaccata da ogni cosa persino quella realtà, sembra giungere da un luogo lontano come se avesse affrontato più strati prima di incanalarsi in quella bocca ed essere modellata da quelle labbra. Un paio di passi ancora vengono compiuti prima di arrestarsi e mettersi tra le due, al fianco di entrambe, il destro per Sango ed il sinistro per Tenshi, andando quasi a voler formare un triangolo, una distanza che le permette di non dare le spalle a nessuna delle due ed al contempo di osservare la situazione senza perdersi troppi dettagli. Silenzio segue il suo averle raggiunte, si intromette così nei discorsi delle donne.[chk on][arte del veleno liv 4][Hisoka: occhi dell’ade]

16:48 Sango:
 Oh che trio, tre donne, tutte legate in qualche modo l'una all'altra eppur la tensione non può che aumentare. Non sente il pericolo , sicura delle proprie abilità e delle proprie compagne, assapora quel gusto ferroso che scivola sulla punta della lingua . Il loro incontro, unione perfetta di quelle loro arti e dei loro animi, armonizzati dal perfetto equilibrio della stessa natura. < non potrei farlo > seppur tanto giovane , l'altra le ha dimostrato qualcosa in quel loro primo incontro, serpente a sussurrar nel suo animo già nero. La domanda viene posta, diretta seppur senza interesse, quel che abita non è altro che una terra sconosciuta alla quale non sente alcun legame . Ode quelle sue parole, quel villaggio che sta rinnegando eppur non se ne compiace, sul viso una smorfia di dolore si palesa. Qualche attimo ancora fin al sospiro che seguirà < verrai marchiata anche tu come tale > su questo ne è certa. Sulle loro teste svetta una taglia considerevole. Tutti i loro contatti sono costretti a divenire una scelta, e da quella lo stesso mondo verrà portato avanti < se è tuo desiderio fa pure, vorrei solo sapere il perchè di questa tua scelta > le iridi che la osservano, sfrontata senza abbassar lo sguardo , inutile dire che non riesce a comprenderla davvero ancora. Tutti coloro che si sono mossi, Yugure, Oto, e lei stessa, si son mossi per qualcosa che gli appartiene, una terra. Li dove i legami si fanno profondi, radici ferree alla quale legare se stessi per sempre. < sono le mie compagne > un mormorio per passare a lei, Teppuyona . La stessa che volge il proprio sguardo alla Senjuu "Mi piace quando portano il rispetto dovuto". Un ringhio basso, la voce lievemente femminea che si fa largo dalle stesse fauci, orgogliosa e venerabile , orima che la sua attenzione venga spostata a suo modo verso la stessa Doku. Tutte e due in attesa di ella, eppur sente quelle parole dell'altra, Morte. Un sopracciglio si inarca ad udirla eppur tace ancor , la Doku che s'avvicina portando il duo al silenzio momentaneo. Il corpo rimane rilassando, lunghe le braccia contro i fianchi stessi , il vento freddo che lambisce la pelle ,coltelli atti a irrigidirla eppur non cambia nulla, abituata al freddo umido e continuo di una perenne pioggia di sangue, quello non è altro che gentilezza al confronto. Sposta lievemente il corpo verso la nuova arrivata, la segue nei movimenti, non si fida nemmeno lei completamente, figlia di Yukio qual'è non può scordarlo , eppur non tutti scelgono bene il proprio parentado , ne posson farlo < sembra che vi conosciate già, non toccano a me le presentazioni > togliendosi quel fardello in qualche attimo lasciando che l'opera si compia . < mi interessano le tue motivazioni, Yami > non s'è dimenticata della domanda posta, più per curiosità che per vero interesse. Le danze son state aperte, le donne sono già al loro posto, la natura regala loro l'armonia stessa, tutto è perfetto in quell'attimo. [chakra on][vesti akatsuki][evocazione cuccioli di tigre]

17:02 Tenshi:
 E, dunque, il discorso con l'Ishiba continua. La donna si sofferma sull'essere mukenin. Anche la Senjuu, che si è spinta fino a quelle terre, proibite per l'Alleanza, verrà marchiata come tale. Ma ha davvero importanza adesso? Non ha paura del proprio villaggio. < Sono consapevole del rischio > si limiterebbe a dire per il momento. Le spiegazioni verranno date a tempo dovuto. Intanto, la tigre della kunoichi le ringhia qualcosa, osservando la chunin. Ha portato loro rispetto. Beh, lei non lo definirebbe molto rispetto, è una parola grossa. Per lo più, esso è fascino. Fascino per qualcosa di assolutamente mai visto. Qualcosa che può far paura, ma appare maestoso nella propria bellezza. D'altronde, dove sta la bellezza, se non proprio nella paura? E se non proprio nella morta stessa? Adesso la Doku giunge esattamente nel luogo in cui si trovano le due. Lo sguardo di lei è gelido, fisso su entrambe, quasi minaccioso nel suo fare. Ma non per questo la Senjuu si scompone. Nessuna ansia, nessuna paura percorrono il proprio corpo. Quelle emozioni sono state seppellite a Konoha, il giorno in cui ha deciso di lasciarla. Per questo motivo, lo sguardo ceruleo della Senjuu rimane fisso sugli occhi eterocromatici altrui. Non verrebbe abbassato, dunque, lo sguardo, a causa di quel gelo sul viso di Kimi. Anzi, sa di poter mantenere quel contatto ancora a lungo, perché non deve aver più paura di niente. Perché adesso deve solo mostrarsi per com'è. Adesso, deve solo mostrare se stessa. < Assolutamente no > reggerebbe ancora quello sguardo, non intenzionata ad abbassare il proprio. Ha già avuto modo di conoscere la Doku e conosce solo una piccola parte delle sue abilità. Ma non per questo vuole mostrarsi come una debole. Non per questo vuole mostrarsi come non alla sua altezza. Vuole esserlo, invece, nonostante non sappia della disparità di grado tra le due. Ma che importa dei gradi ninja, a questo punto? Loro non sono solo uno stupido grado. Loro sono grandi donne e grandi uomini che hanno deciso di ribellarsi a quello stupido mondo, fissato nella sua gerarchia anacronistica. Tornerebbe solo adesso a guardare Sango. < Non voglio più essere una stupida pedina. Voglio essere me stessa > il tono è deciso e la Senjuu si mostra di certo disponibile a rispondere ad ogni domanda che le venga posta. Ecco che, pian piano, le idee della rosata verrebbero messe nero su bianco. Spera davvero che possano fidarsi di quelle parole, che non sono altro che la semplice, nuda, verità. [Chakra on]

17:14 Kimi:
 Per quanto non entri effettivamente nel discorso oltre ad osservarle le ascolta anche con estrema attenzione, Sango l’ha vista combattere e ci ha già parlato, ha imparato a coglierne i principi ma è Tenshi quella che ora attira la sua attenzione, si è fatta attaccare, ha osservato la foga con cui le è saltata al collo, ha riconosciuto nei suoi occhi la stessa identica fame che ha lei, quella necessità di essere semplicemente ciò che si è davvero, senza maschere o doversi, senza sottomettersi o sorridere quando necessario per poter sopravvivere oggi e combattere domani. Le piace quell’aspetto, perché vede in sé stessa la stessa identica inclinazione. Ascolta le parole delle donne, dunque, le analizza nei contenuti e lascia che sia Sango a condurre quello che di fatti potrebbe anche apparire come interrogatorio <e cosa vuol dire Yami?> domanda alla fine quando la ragazza risponde. Gli occhi su fissano su di lei a questo punto <cosa significa essere te stessa?> la risposta a quella domanda lei già la possiede, quella mezzaluna tra le sue spalle, l’Haori bianco o ancora ogni suo singolo atteggiamento sono loro stessi una risposta alla domanda appena posta. Si fissa solo su una parte del discorso, su quella che ha scatenato il suo interesse, taglie e mukenin non sono più affari suoi da quando ha deciso di non aprire una nuova sede dei cacciatori di taglie che evitasse di provare a farla fuori persino mentre è al bagno. Si distacca ulteriormente da quella che potrebbe essere una conversazione forse più utile, come scoprire i motivi per cui una Konohana è giunta fino alle porte di Oto, non è così importante come al tempo stesso la protezione di quel villaggio le importa solo nella misura in cui le permette di non essere pronta ad un combattimento anche mentre dorme. Riprendendo però il filo del discorso ora ogni sua attenzione è concentrata sulla senju, non le importa di altro al momento se non della risposta di colei che potrebbe rivelarsi una nuova piacevole aggiunta, una piacevole sorpresa per quel mondo di incertezze ed insicurezze che meditano, quel mondo di libertà e guerra [chk on][arte del veleno liv 4][Hisoka: occhi dell’ade]

17:24 Eryk:
 Arriva più indeitro rispetto a Tenshi, in ritardo dato che quest’ultima si è messa a correre verso la meta dopo il bidone clamoroso ricevuto al tempio della cascata e quindi, fallito il piano A, han dovuto ripiegare sul piano B: andare direttamente ad Oto. Voglia di mettersi a correre per quel campo alla volta del villaggio nuovo non ne ha propria e quindi continua con il suo solito incedere pacato. Le mani in tasca mentre in bocca non ha una delle sue solite sigarette anche perché, a giudicare dalla faccia assonnata, come in questo momento, sta sbadigliando da parecchio tempo durante quel viaggio fino alla punta di quella regione. Indossa una camicia bianca abbottonata tranne gli ultimi due verso il colletto con nessuna cravatta a tenere i due lembi i quali sono lasciati aperti a lasciar intravedere l’inchiostro sul petto del Doku. Le maniche alla stessa maniera sono risvoltate a lasciare gli avambracci esposti con i relativi tatuaggi. I capelli corvini sono raccolti come sempre in quella coda di cavallo alta. LE gambe invece sono protette da un paio di pantaloni neri lunghi leggermente impolverati per via della tratta percorsa da qui al tempio. Tutto l’equipaggiamento l’ha lasciato nello zaino che ha in spalle e in tasca porta con se solo quel foglietto con le direttive di Kusa e le sigarette con l’accendino. Lo sguardo si alza inevitabilmente alla volta celeste quando scorge la presenza di Hisoka sorvolare il cielo, a indicare probabilmente la presenza di Kimi o comunque un suo ordine di sorvegliare l’ingresso. Presenza della sua capo clan confermata poco dopo dato che la vede li in quel triangolo composto da Tenshi e Sango, e infine Kimi. Non si pone troppe domande sul come mai ci sia Sango lì, se loro erano andati a Oto da Kusa e Konoha, probabilmente anche la rossa avrà affari da sbrigare qui al suono. La destra si sfila dalla tasca del pantalone e si solleva a mano aperta in segno di saluto alle altre due donne che stanno dialogando ora con Tenshi. Probabilmente sapendo il pensiero di Kimi sul suo comportamento e il ritardo nell’arrivare non avrebbe quell’atteggiamento rilassato, peccato che Eryk non se sappia nulla di essere considerato un traditore dei Doku dato che quando è arrivata quella missiva alla magione lui se ne stava a Konoha, così proprio come aveva detto a Yukio che sarebbe successo. Il chakra ovviamente è già in circolo dal momento in cui sono partiti, essendo appunto per strada non si può mai sapere che cosa potesse succedere ai due chuunin e quindi meglio essere preparato a dovere. Azzera quindi le distanze, avvicinandosi al trio in maniera tale però da non cambiare la disposizione triangolare, piazzandosi alla destra di Tenshi. <”C’era proprio bisogno di correre?”> chiede alla prima per poi voltare lo sguardo alle altre due interlocutrici <”Kimi, Sango!”>[chk on]

17:31 Sango:
 < rischio? No, non è quello che deve fermarti > sono ninja, sanno quante possibilità vi siano di morire ogni giorno, ogni attimo che respirano su quella terra < solo la mancanza di libertà > esser costretti a non poter respirare, a dover rimanere in certi confini, non potersi muovere realmente. Solo quello. Tutti loro hanno accettato il compromesso eppur per lei quella parte le riesce ancora difficile da vivere, vorrebbe solo muoversi e andare verso le proprie terre. Un atto sconsiderato per qualcuno che desidera null'altro che l'abbraccio freddo della morte . Giunge anche la Doku, il trio è completo eppur le tigri s'allontanano lievemente, i passi pesanti che vanno a ridursi, amano quella foresta che si erge dietro di loro . La Doku, di poche parole , continua quel piccolo interrogatorio, eppur da parte propria non v'è intenzione simile, solo apprendere da quella nuova anima cosa voglia essere, chi voglia essere . Ma la domanda rimane incompiuta, qualcun altro porrà lei quell'interrogativo, eppur il proprio corpo, il proprio fare rimane morbido, come un gatto quasi annoiato, interessato solo da come si muovono le iridi stesse tra l'una e l'altra < decidi bene cosa desiderare, poi non potrai tornare indietro > un piccolo suggerimento per lei. La via adesso è visibile, non vi sono più buchi neri, e il sogno si imprime a forza in lontananza. Sospira lievemente eppur la propria voce rimane morbida, calda , accogliente, materna < Proverò a comprenderti, Yami. Si nasce per caso, senza volerlo. Molti finiscono per trascorrere un’esistenza priva di significato… ma io non potrei sopportare un’esistenza simile. > quel che l'altra desidera compiere, lei la già fatto, così come innumerevoli altri prima di loro. Coloro che infine hanno saputo cosa fare delle proprie esistenze bieche e vuote. Ma qualcun altro giunge a loro, un fruscio che attira anche le stesse tigri. Tre gole che ringhiano basso , la terra che sembra tremare mentre l'ultimo arrivato fa la sua apparizione. < calme > un sibilo , un gesto della mano per acquietare gli animi feroci, mentre le sue stesse azzurre possano lambire il viso e il corpo del Doku. < Un altro doku > rimembra il loro incontro su quei monti, il paese del fuoco sotto i loro sandali ninja. Eppur adesso l'occhiata sarà proprio per Kimi, lei stessa partecipò al massacro del suo clan, e all'annientamento del suo ex capo clan. La situazione che lentamente prende pieghe inaspettate, diverse, e un lieve sorriso va a mostrarsi in trepida attesa. < Oto attira proprio tutti > nel bene e nel male che sia. [chakra on][Vesti Akatsuki][evocazione cuccioli di tigre]

17:39 Tenshi:
 Cosa significa essere se stessi? Significa vivere ogni giorno senza maschere. Significa vivere senza sentirsi giudicati per le proprie azioni. Significa assaporare ogni momento di quella vita. Combattere ogni tipo di battaglia per la propria sopravvivenza. Per migliorare se stessi, per allungare la propria vita. D'altronde, lo ha sempre detto: il mondo è una giostra infernale. Vige la legge del più forte. E lei vuole essere sempre più forte. Non vuole più essere debole. Non vuole più aver paura di dire qualcosa di sbagliato che possa portarla in una cella per tutta la vita. Perché non esistono giusto e sbagliato. Sono solo concetti creati dall'uomo per avere più potere sugli altri. Concetti creati ad hoc. Ciò che è sbagliato per uno, può essere giusto per un altro. Allora, che senso ha la giustizia se è essa stessa ingiusta? Lo sguardo ceruleo, distaccato ma profondo, tornerebbe su Kimi, che ha scatenato in lei, con quelle semplici domande, delle sensazioni piacevoli che corrono lungo ogni angolo del proprio corpo. Perché raramente le era stata posta una domanda del genere. Perché la sua strada le era sempre stata imposta. < Significa che voglio essere io stessa a creare il mio futuro > una pausa, seguita da un lungo respiro < Significa che non voglio che siano altri a scegliere la strada adatta a me. Non voglio più portare la maschera che ho indossato finora, quella maschera che solo davanti a te, Morte, ed a pochi altri, sono riuscita a togliere > inizierebbe, così, la propria spiegazione a quella domanda che l'ha tanto colpita. < Significa che non voglio paletti lungo il mio cammino. E semmai vi fossero, allora li supererei. Non importa come. Te l'ho detto già quella volta all'Isola: sarei disposta anche ad uccidere > concluderebbe, così, il discorso su ciò che significa essere se stessi. Altre parole e domande, però, giungerebbero dalle labbra dell'Ishiba. La lascerebbe parlare, fin quando le parole rivolte alla rosata non giungessero a conclusione. < E' proprio per questo motivo che sono qui. Non ho paura del rischio. Ho paura di rimanere in catene per sempre, senza poter neanche guardare verso la mia libertà. E non posso di certo starmene con le mani in mano. Quella libertà, voglio raggiungerla > il discorso è chiaro, fermo nelle proprie convinzioni. Ed è proprio in quel momento, comunque, che una quarta figura si aggiunge a quel trio femminile. Si tratta del Doku, lasciato indietro poco prima. < Eryk, sei arrivato > esclamerebbe, lasciando che si posizioni accanto a lei, senza aggiungere altro. [Chakra on]

17:51 Kimi:
 Il discorso continua e le due parlano, i discorsi vendono seguiti nel suo consueto silenzio, non ha mai reputato di aver bisogno di spiegarsi, esternare ciò che pensa o che è, scusarsi o fornire a qualcuno gli strumenti per comprenderla, usa solo le azioni e null’altro sta a chi ha intorno essere così furbi, o fortunati, per comprendere cosa dire o come comportarsi in sua presenza. Annuisce appena alle parole di Yami comprendendone il significato, le catene di cui parla sono le stesse che lei ha recentemente avuto la forza di spezzare definitivamente, quelle che la tenevano legata a Yukio, costretta ad una vita troppo stretta per lei, costretta a cercare di provare compassione e di comprendere gli altri quando invece è semplicemente nata per aumentare le file delle anime delle farfalle. Una gabbia quella in cui viveva, una bellissima cella che ha distrutto con le sue sole forzse lasciando morire Katsumi, accettando e scegliendo Nemurimasen, attaccando Oto e solo infine gettando quel pacchetto di sigarette <le catene si scelgono Yami> parla lentamente, fredda ma al contempo lascia trasparire quanto creda in quelle parole che sta pronunciando <così come si sceglie reciderle> spiega molto semplicemente. Lei aveva scelto di essere il mignolo destro, la figlia di Yukio, amante e compagna di Katsumi, aveva scelto e tollerato tutto questo, nessuno l’ha mai costretta, senza nemmeno rendersene conto aveva creduto che quella fosse la via corretta, che si trattasse di felicità, aveva deciso di lasciare che la speranza per sua figlia morisse insieme al vecchio capo clan <e tu hai ucciso ciò che eri?> domanda ancora, quasi la incalza per andare ad analizzarla. Le parole di lei la toccano nella misura in cui le riconosce come sue, appartenenti a sé stessa. Ascolta anche Sango ovviamente ma non ha nulla da aggiungere, in sua direzione solo qualche sguardo, soprattutto quando si rivolge alle tigri, qualsiasi cosa l’abbia allertata ora tocca anche lei, istintivamente andrebbe a cercare Hisoka, sarebbe già pronta se solo non sentisse il resto delle sue parole, quella specie di saluto ed infine Lui. Andrebbe quindi a flettere le gambe lei, semplicemente vorrebbe piegare le ginocchia con la destra che ora si va a far in avanti, il peso si sposta su di essa mentre il busto va a piegarsi nella direzione del Doku. Similmente il tallone del piede sinistro si alza, tutto questo solo per gonfiare i muscoli e permetterle uno scatto, al massimo della sua velocità per portarsi praticamente attaccata al volto di Eryk, almeno questo è ciò che vorrebbe fare <tu> seria ora, il tono è tutto tranne che amichevole, sembra aver perso persino quella freddezza tipica lasciando posto al risentimento <con che coraggio disobbedisci ai miei ordini e poi ti presenti qui?> la libertà è solo per chi se la merita e il ragazzo ora non è tra i fortunelli [chk on][arte del veleno liv 4][scatto verso Eryk]

18:07 Eryk:
 Le tigri lo accolgono in maniera ostile, ha quasi dei flashback di Konoha per la sfiga che gli si presenta, soprattutto poi con Kimi che gli si fionda addosso a muso duro e gli parla di disobbedire agli ordini. Dall’altro dei suoi 192 centimetri però Eryk non si tira di certo indietro, tant’è chi si china in avanti proprio per rispondere a Kimi, non spostandosi di mezzo centimetro <”Si io. Ma di che cazzo stai parlando, tu sei tutta psicopatica. Gli ultimi ordini che mi hai dato sono stati di andare a incontrare il capo clan alla magione e presentarmi a lui, di conseguenza che ordini dovrei prendere da te e soprattutto di che cosa stai parlando?”> il tono è a sua volta aggressivo, non ci sta a farsi mettere i piedi in testa da Kimi dopo che non la vede dall’ante guerra e soprattutto dopo che le sue ultime parole sono state ascoltate, incontrando quel buffone di Sosachi che era spalmato sul trono di Itawoshi. Inoltre non si ricorda di aver giurato fedeltà a lei o a qualcun altro, di conseguenza è libero di fare un po' quello che gli pare e piace senza dar resoconto di certo a lei o chissà a chi altri. Come disse a Sango, di certo non piega la testa davanti ad altri o nasconde le proprie zanne. <”Tu piuttosto, come cazzo ti salta in testa di far dichiarare tutto il clan traditore, e quelli che non c’erano? Cosa hai due anni che non sai agire senza pensare alle conseguenze?!”> se Kimi è arrabbiata con Eryk per motivi futili e assolutamente inesistenti, Eryk è nero per tutte quelle che ha dovuto passare per colpa della corvina smorta e ora soprattutto questo, come se fosse un soldatino che deve ubbidire agli ordini del suo dirimpettaio? Non ha capito proprio niente se pensa davvero che funzioni così con lui. <”Da quel che so non ho bisogno di un tuo permesso per presentarmi qua e le mie faccende, come ha detto Sosachi, a patto che non mettono in pericolo il vostro clan non sono affari vostri, non che si possa dire lo stesso delle tue azioni.”> Tira fuori pure la sinistra dalla tasca, serrandole entrambe le mani in due pugni pronti a librarsi se solo Kimi provi qualcosa di losco alla sua figura, a differenza di mesi fa la riesce a seguire con lo sguardo e, per quanto possa essere più veloce del chunin, a quella distanza schivarlo non è la cosa più facile da fare. Le parole ore vengono rivolte a Tenshi, tuttavia non smette di guardare Kimi proprio per tenerla d’occhio <”Vedi i grandi ideali della Yugure? Oto e la libertà, Beto-san che doveva essere al tempio della cascata e invece non c’era nessuno..”> un chiaro te l’avevo detto a Tenshi, motivo per il quale non voleva andare a Oto a capofitto senza averci capito di più su quella Yugure e su che aria tirasse lì da quelle parti. Ignora la parte del terzo grado che le stanno facendo anche perché Kimi ha rubato la scena con quel fare aggressivo. [chk on]

18:13 Sango:
 Ascolta la giovane donna, eppure il corpo si tende verso le amate lontane, lo sguardo che volteggia intorno senza preoccuparsi della pericolosità delle due presenti, ma di coloro che non riesce a percepire. Non ha bisogno nemmeno lei di aggiunger altro eppure carpisce le sue intenzioni, quelle catene tranciate , lei come Kimi, lontano da Yukio e da legami simili e diversi che li univano. E adesso anche Yami. < il vecchio mondo è destinato a sgretolarsi, non vi sono più le fondamenta dei vecchi imperi, mentre i nuovi iniziano a costruirsi > sospira tornando a Tenshi < nuove catene si formeranno, tante spezzate.. > così come il vecchio ordinamento, spazzato per far posto al nuovo . Tutto sta avvenendo in fretta, eppure le basi per quel cambiamento sono state sedimentate da molti prima di loro, pensiero dopo pensiero, idea dopo idea, per donar loro vita e istinto . Il nuovo giunge, il Doku che si mostra d'inannzi al trio femmineo. Un attimo di silenzio ed eccola la capo clan, farsi strada verso quel ragazzo, di problemi sembrano averne abbastanza . La rossa stessa si muove, silente ed elegante proprio verso la rosata vicina. Qualche passo per giungerle un poco vicino, sempre che l'altra glielo consenta. < sei rimasta la stessa che conobbi quel giorno? > un dire intimo, soffuso, un sibilo solo per lei < o anche tu ti sei evoluta? > il cambiamento è d'obbligo, nessuno che assista a momenti di quella storia può esser tanto arrogante da non mutare anche solo per un millesimo nel proprio animo. Il proprio che s'è fatto più duro, nera perfino nel proprio esser Ishiba , in un oscurità che ha accettato. < senza versare sangue, senza uccidere, senza guerra, non avrai mai nulla Yami. > un lieve sorriso accompagnerà il proprio dire, ripete le stesse identiche parole di Akendo < sii pronta a sacrificare tutto ciò che ti appartiene per il tuo sogno > un sogno che abita chiunque, che pompa la vita nelle loro stesse vene, che possa dargli la spinta e la scintilla per la rinascita , per l'evoluzione, da crisalide a farfalla infine < Un ninja non si affida mai al sogno di un altro… non accetta costrizioni da nessuno. Prosegue da solo lo scopo della propria vita… E se qualcuno disonorasse il suo sogno, per difenderlo combatterebbe dedicandovisi anima e corpo > le parole che si fanno più arse, il fuoco che sfocia dal proprio essere, natura che prende possesso di lei < Per me un ninja è così… penso che sia "un uomo uguale a me" > ma tace adesso, quando gli animi si infiammano per via del giovane. < acerbo > un titolo che si palesa nella propria mente per descriverlo in tutto il suo dire < mmh..meglio che ti allontani anche tu Yami..conosco Medusa abbastanza bene dal non voler essere avvelenata anche io > se l'altra acconsentisse andrebbe a scortarla giusto qualche metro più in la, ricorda nubi di veleno e piogge velenose < la libertà non è solo un ideale della Yugure giovane Doku, è l'ideale di chiunque abiti su questo mondo. Si sceglie solo da che parte stare > non v'è interesse nell'illuminarlo in qualcosa non propria, eppure anche lei porta le nuvole di Ame, sangue e libertà a costo della vita. [chakra on][Vesti akatsuki[][evocazione cuccioli di tigre]

18:30 Tenshi:
 In breve tempo, vengono fuori argomenti che la toccano particolarmente. Non vede quelle domande come un interrogatorio, quanto più come un'analisi interiore di se stessa. Le domande che le vengono poste, più volte lei se l'era fatte. Cosa significa essere se stessi? E' riuscita ad uccidere completamente se stessa? Vorrebbe poter dire di sì. Eppure, è rimasta una parte luminosa, all'interno di quell'oscurità. Onosuke ancora splende dentro di lei. Quel legame che non è mai riuscita a recidere, adesso le si palesa davanti agli occhi con violenza, come se potesse toccarlo. La speranza di poterlo riportare indietro è ancora grande dentro di lei. Non sa se la porterà dietro per tutta la vita oppure se svanirà con il tempo. L'amore è qualcosa di complicato da comprendere, difficile da spiegare. E quell'amore è sopravvissuto al cambiamento della rosata. E' un sentimento forte, forse impossibile da dimenticare e seppellire una volta per tutte. Sa bene quale sia la soluzione migliore a quell'amore tossico: uccidere l'Aburame. Ma lei, purtroppo, non riuscirebbe ancora a farlo. Ha prima bisogno di ampliare la propria visione della vita. Ha bisogno di prendere coscienza di sé, non come pedina del villaggio, ma come persona. < Ho seppellito ciò che ero in quella stessa isola in cui ci siamo incontrate > lo sguardo sarebbe fermo su Kimi. Quelle parole riflettono la verità, ma ne manca comunque una parte. E, di certo, non vuole mentire. Non ha bisogno di mentire, in quel momento. Deve dimostrare a se stessa di poter affrontare qualsiasi situazione. < Ho ucciso me stessa tempo fa ormai, spezzando ogni legame con il mio passato. O meglio, credevo di averlo fatto. C'è ancora un legame che non sono riuscita a recidere, ma per quello, mi ci vorrà del tempo. Il cambiamento non avviene dall'oggi al domani ed ho bisogno di capire prima quale sia la strada giusta da percorrere. Spero che tu possa comprendermi, ma lo accetterò anche nel caso in cui tu non lo faccia >. Adesso l'attenzione verrebbe rivolta alla rossa ed alle sue parole sibilanti, come fossero un oracolo. Un oracolo che nasconde tutta la realtà dei fatti. < Tutto è destinato a morire, per poi rinascere > sentenzierebbe, esprimendo il suo consenso a ciò che è stato appena detto dall'Ishiba. Poi, la Doku si muove, minacciosamente, verso il suo conclannato, come se i due avessero delle questioni in sospeso. Non si allontana, ancora, la rosata, stando ferma nel luogo in cui si trovava già prima. La rossa proprio in quel momento si avvicinerebbe a lei, per parlarle in modo più sincero e confidenziale. Lascia che le si avvicini, d'altronde sembrano avere molto da dirsi. < Continuo ad evolvermi, scoprendo giorno per giorno una nuova parte di me > a Kiri aveva scoperto Yami. A Shukosato aveva scoperto come fosse stare da soli, vivere per sé. Tornata a Konoha, aveva capito quanto fosse forte il suo sentimento nei confronti di Onosuke. < Non voglio più accettare una strada imposta da altri. I paletti che mi si pareranno davanti, verranno spazzati via >. Ascolterebbe poi le parole di Eryk, per poi prendere parola a sua volta. < Voglio sentire con le mie orecchie e vedere con i miei occhi ciò che è la Yugure. E la conversazione, finora, era stata abbastanza piacevole. Io voglio saperne di più, se tu non vuoi restare, sei libero di andare via > direbbe, quasi seccata delle parole dell'altro, che da sempre ha celato sospetti nei confronti della Yugure. Solo adesso tornerebbe nuovamente a Sango, spostandosi con lei e lasciando così che i due Doku sistemino da soli quella situazione. < La Yugure... la vedo come il punto massimo a cui aspirare. Mi sento affine a molti di voi, per questo ho deciso di raggiungervi. Voglio vedere con i miei stessi occhi di cosa siete capaci > esclamerebbe infine, alle ultime parole dell'Ishiba. [Chakra on]

18:36 Kimi:
 Niente con Eryk non può andare bene. Si avvicina e ci sta che non arretri, non è quello il motivo per cui ha scattato in contro a lui <uno> mormora lentamente, il tono che si abbassa, le parole che vengono quasi sillabate a contare, ancora però non lo tocca, si limita a stare lì <il futuro capo clan> lei ha ancora quel ruolo <due> ancora continua con quella voce quasi ridotta ad un flebile sussurro, lo obbliga quasi a tacere mentre parla, obbliga tutti coloro che vogliono ascoltarla a non controbattere e rispettare il silenzio mentre parla <l’unico traditore qui sei tu, non il clan> molto semplice no? Il punto è che secondo quei tiranni loro sono traditori ma non hanno fatto nulla di sbagliato, hanno ridato vita ad Oto, ai loro stessi clan e sono tornati semplicemente a casa <tre> il discorso sembra andare per le lunghe e di certo lo sguardo non lascia presagire una futura distensione della questione <il mio ordine era di tornare qui per essere> un profondo respiro mentre miracolosamente cerca di trattenersi dall’ucciderlo subito, forse i mille consigli di Nemurimasen e una vita passata a sentirsi dire che a volte non è così necessario ammazzare <P R O T E T T I> alza appena la voce, lascia che chiunque ora possa udire distintamente quella singola ed importante parola, perché sì il suo ordine aveva come unico obiettivo la protezione di un clan a cui non deve nulla e di cui le importa anche ben poco. Un passo indietro ora e la destra che si alza ad indicare le porte di Oto, semplicemente quello come gesto, in volto è furente <non ti serve il mio permesso? Prego. Libero di entrare> si vede bene dall’avvisarlo cosa lo aspetta alle porte ovviamente. Non gli ha perdonato nessuna parola, nemmeno un singolo vocabolo in quel discorso acerbo, lui non ha che una visione relativa e ha dimostrato non solo di non sapere cosa sia la fiducia ma nemmeno l’intelligenza di comprendere che il potere ottenuto da lei non è arrivato per caso, ogni singolo passo e rischio le hanno permesso di conoscere il mondo ma soprattutto di plasmarlo. Infine eccola andare a fare un passo di lato <la mia protezione nei tuoi confronti è finita> non lo uccide, non ha alcun bisogno di togliere questa gioia a qualsiasi altro Doku, un clan che ha finalmente rialzato la testa grazie a lei, che ha finalmente il proprio posto nel mondo, che si sente utile ed ha uno scopo nel villaggio, un clan non più sottovalutato, non vuole togliere la gioia di farla pagare al traditore, questo significa essere un buon capo no? Lasciare che i pesci piccoli vengano uccisi dal branco. La strada è libera e non sarà lei a macchiarsi le mani <Yami> si volta, sorride appena quando la sente distaccarsi e pensare con la sua stessa testa, rinnegando quella che per altri viene data come verità assodata senza prove, o che almeno a lei pare tale <Sango> annuisce quasi riconoscente per le parole usate da poco prima, le fa piacere che abbia compreso con chi ha a che fare <non vi avvelenerò per ora> mai dire mai comunque. Le rassicura appena per poi tornare verso la Senju <non aspirare alla Yugure aspira a te stessa, noi siamo il mezzo e non il fine> semplice no? <siamo più forte insiemi e abbiamo lo stesso scopo ma chiunque faccia parte del Crepuscolo è libero di seguire la sua strada, perché la libertà l’ha scelta e meritata> un fugace sguardo verso Eryk per sottolineare quando dovrebbe cogliere i sottointesi del discorso che sta facendo <parlami di quel legame> il tono non è dolce sia chiaro ma ci assomiglia parecchio, non può intuire quanto sia simile a quello che lei stessa ha reciso con più fatica ma può sicuramente comprendere le sue parole[chk on][arte del veleno liv 4]

18:52 Eryk:
 Ignora le parole di Sango anche perché la sua attenzione è catturata interamente da Kimi che comunque gli parla sopra mentre lui si sfoga e di certo non la fa parlare in silenzio, non tacendo a sua volta. <”E quando avresti impartito questo ordine esattamente? Sei forse venuta da me nel dirmi di tornare a Oto dopo che te ne sei andata, presumibilmente dati i fatti, qui per catturare il villaggio?”> le risponde in quello che si è fatta una discussione per ordini mai ricevuti da Kimi stessa. <”La tua protezione? Belle parole, dov’eri mentre attentavano alla mia vita a Konoha, che protezione esattamente mi avresti esteso, o siamo qui a vantarci di pregi vuoti Kimi? Mi spiace per te ma sono venuto qui per vederci meglio su che cosa ha da offrire Oto e la Yugure stessa, anche se l’inizio non è esattamente dei migliori…”> le lascia dire per poi spostarsi quando questa si rivolge alle altre due e soprattutto dare peso a quelle parole di Tenshi che, arrivata a destinazione, pensa di poter fare la stronza con lui così, mettendogli parole in bocca che non sono le sue. <”Ah, quindi anche Onosuke è una parte evoluta di te?”> gli chiede in maniera molto ironica e sarcastica, perché è giusto che Kimi e Sango sappiano appunto che se si prendono Tenshi, si prendono una persona che è fedele solo al suo desiderio e che alla prima occasione, come accaduto alle porte di Konoha, e come sta accadendo ora, è pronta a tradire la fiducia in lei riporta a quanto pare. Si sfila lo zaino dalle spalle, appoggiandolo a terra per poi incrociare le braccia e sedercisi sopra. Incrocia le braccia successivamente al petto.
Ascolta ovviamente il discorso di Kimi dato che era lì per quel motivo: valutare se la Yugure e Oto facciano per lui, se siano affini ai suoi ideali, eppure da quelle parole sembra che la libertà sia riservata solo ai membri di questa corporazione. <”Quindi, esclusa la libertà incondizionata dei membri della Yugure, che cambia dal governo totalitario e dittatoriale che ci sono nei villaggi?”> le pone questa domanda, sospirando, placando il tono adirato che tanto, lo sa, con Kimi è inutile parlarci dato che è più testona che altro al punto da avvelenarlo perché le voleva sistemare i vestiti. [chk on]

19:02 Sango:
 Le parole sfuggono, intime verso la rosata, quasi dolce nel vedere quella nuova nascitura iniziare a formarsi. Sono molti ancora i pezzi che devono unirsi per creare il suo quadro, sfumature che ancora devono esser dipinte nel suo animo, ma la via sembra esser presa ormai. Non starà a lei invitarla a desistere da quella via eppur sembra volerla mettere in guardia, non è una strada facile quella che hanno scelto di percorrere . Strade simili eppur fini diversi, tutti coloro che si ritrovano li sono per se stessi. Egoisti. Lo sono tutti a loro modo dopotutto. Nota il piccolo diverbio tra la nera e il ragazzone, ma non v'è motivo per cui mettersi in mezzo , portando l'altra ad allontanarsi un poco nel caso di uno scontro. Sarebbe stata a guardare, sedendosi per avere la miglior visuale di tutto , ma ancora non sembra esservi nulla di tangibile . Anche la rosata si distacca da quel discorso portato avanti < ognuno vede ciò che desidera vedere, ecco perchè non esiste la verità > mormora più a se stessa che ad altri in particolare. Al richiamo del proprio nome andrebbe solo a scostar lo sguardo verso la Doku. Entrambe si conoscono, molte le battaglie perpetuate dalla medesima parte, conosce quel suo veleno, ne ha visti gli effetti < ognuno di noi porta con se un vessillo, eppur non è quello che ci riconosce. Solo il modo in cui lo usiamo > lei stessa preso parte all'akatsuki infine non farebbe altro che portarla da tutt'altra parte. Vessillo di potenza e implacabilità , verso il proprio posto, verso quel che sarebbe dovuta esser fin dall'inizio. L'estensione della pioggia e il rinnovo del sangue sulla stessa terra < preferirei mi chiamaste..Byakko > tigre bianca, lo stesso nobile titolo che un tempo si legava con la propria antenata. Lo stesso nome dell'anello di Nemurimasen. Un anello che avrebbe preso per se, in poco tempo si spera . Un lieve cenno, contenta di non doversi avvelenare per l'ira scatenata da qualcun altro, che se lo meriti almeno! Ma l'attenzione si volge al ragazzo, al doku, a quelle parole piene di stizza quasi a voler rinfacciar loro quel che Tenshi sia o meno < i legami..son la cosa che è più difficile da tranciare .. lo comprendo bene. Eppure vi è la necessità di farlo per se stessi. Egoista. > lei stessa tranciò quel legame con l'hasukage per mano del possessore del rinnegan < Onosuke? > rimembra quel nome, eppure non comprende chi sia in realtà, che sia quel ragazzo a cui ha attentato molto, moltissimo tempo prima in effetti < non sarò io a metter bocca, Medusa , son affari del vostro essere > suo, di Nemurimasen, di chi ha preso quelle bianche vesti, eppure lo sguardo per ella sarà lievemente allarmato, una scintilla che potrà cogliere senza dubbio se solo la guarderà in viso direttamente < ma..non mi pare che la yugure sia alla ricerca di comprensione alcuna > come le nuvole rosse, solo chi è incline a quell'essere potrà comprenderle e farne la propria veste. Ma tace adesso, non tocca a lei narrare . [chakra on][vesti akatsuki][evocazione cuccioli di tigre]

19:13 Tenshi:
 Farebbe qualche passo con Sango, dunque, per lasciare che i due Doku possano risolvere i loro problemi... o forse no, dettagli. Solo quando sentirebbe pronunciare quel nome, Yami, che ormai le sue orecchie non erano più abituate a sentire, alzerebbe lo sguardo verso Kimi. Per troppo tempo si era celata dietro il nome di Tenshi, a Konoha. Non che rinneghi quel nome, anzi. Ha imparato a trovare il giusto equilibrio tra quei nomi così lontani, ma allo stesso tempo così vicini. Yami no Tenshi. L'Angelo dell'Oscurità. E' questo ciò che è diventata adesso. Lei è Yami, è oscurità. Ma lei è anche Tenshi, un angelo, che si porta dentro un amore straziante. Raggela, quando sente le parole di Eryk. Sa bene che non avrebbe potuto tenerlo nascosto. Ma la verità è che, a prescindere, non lo avrebbe fatto. E' disposta a dire tutta la verità, pur di raggiungere i suoi scopi. Lo sguardo, gelido, distaccato, viene poggiato sul Doku. Gli occhi ridotti in due fessure. < Sì, lo è > non aggiungerebbe nient'altro. Non ha bisogno d'aggiungere altro, per il momento. Forse, preferirebbe schiaffeggiarlo. Ma vuole mostrarsi superiore. Non vuole abbassarsi al suo livello. < Questo è proprio ciò che volevo sentire, Morte. Vi ho raggiunti per capirne di più. Per capire se anche voi mi aveste posto dei paletti. Ma ciò che mi dici, mi fa intendere il contrario. E allora sono soddisfatta di essermi spinta fino a tanto, pur di raggiungere la mia libertà > direbbe, voltando il proprio sguardo verso Kimi. E' tutto ciò che aveva bisogno di sentire. Quelle parole le danno ancora speranza. Speranza in un mondo libero, che può essere vissuto appieno, senza freni inibitori. Ed ecco che quella domanda, ovviamente viene posta. Guarderebbe nuovamente Eryk, probabilmente intrepido di sentire la risposta della rosata. < Parlare di quel legame non è semplice per me > e lo sguardo tornerebbe a focalizzarsi su Kimi. < Ma cercherò di spiegarlo come meglio posso. Sono innamorata di una persona. Onosuke, questo è il suo nome > un'altra fugace occhiata al Doku, come per chiedergli 'sei contento adesso?'. < E' un ninja di Konoha, che ha perso se stesso durante la guerra a Kiri. E' stato impossibile per me recidere questo legame. Ci ho provato, più volte, ma non ci sono mai riuscita > sospirerebbe, abbassando solo adesso lo sguardo. sa bene quanto quell'amore la renda debole. Sa bene che vorrebbe salvarlo dalla sua perdizione. Ma questo, spesso cozza con ciò che lei vorrebbe essere. Da un lato ci sono gli ideali di lei, dall'altro vi è Onosuke. E questa cosa la tormenta, da tempo. Ed Eryk, che la conosce, lo sa bene. Quello è il suo tasto dolente. [chakra on]

19:27 Kimi:
 Che nessuno osi dire che non è cresciuta e non ci ha provato. Eryk viene ascoltato e mentre parla lo sguardo va verso di lui mentre la destra si abbassa al fianco, insomma sembra volerlo ascoltare. Eppure nei suoi occhi si capire quanto poco stia apprezzando quelle parole, come se lei dovesse dare spiegazioni a qualcuno, soprattutto qualcuno che sa così poco e fa della sua ignoranza in materia la base su cui costruire un discorso che a lei suona solo come arrogante. La Yugure non deve dare spiegazioni, lei non deve dare spiegazioni, chi merita comprende gli altri possono semplicemente strisciare a terra. Sorride in sua direzione, lievemente gli angoli della sua bocca andrebbero ad innalzarsi. Nessuno dei presenti ha mai visto quel suo lato, ha ucciso per molto meno e senza alcuna motivazione e quel sorriso è esattamente quello della morte, pregusta il momento mentre gli sorride ironica. Perché solo il sarcasmo ora viene mostrato su quel volto mentre entrambe le mani vanno ad alzarsi. Il gesto è ben prevedibile e porterà ad un battito di mani, i palmi sono ben aperti e distesi. Come se volesse applaudire alle sue parole. Ciò che nessuno può vedere è quello che serba nella sua mente. Voltata verso di lui e anche ancora abbastanza vicina andrebbe solo a sorridergli mentre silenziosa e non più disposta a tollerare cercherebbe di concentrarsi sul suo stesso chakra, il flusso che vorrebbe ora venir deviato in direzione dei suoi palmi, eppure prima di spostarlo andrebbe a cercare in sé la potenza del vento, quell’elemento tagliente e soprattutto che da sempre sente così affine per la totale assenza di pietà. Colpisce tutti con la sua potenza senza distinzione alcuna, tutti uguali davanti alla potenza del fuuton, richiamerebbe a sé il venticello intorno a loro e poi passerebbe a collegarsi con le tormente, le tempeste e gli uragani, tutte queste immagini affollerebbero la sua mente mentre il chakra fuuton verrebbe richiamato in sé. Come tante volte prima di ora andrebbe a volersi legare a quell’elemento e si fosse riuscita andrebbe quindi a lasciare che i palmi delle mani vadano a riempirsi di quel particolare chakra, fin quasi a scoppiare, come se volesse gonfiarle come un palloncino fino al loro punto di tensione massima. Molto il chakra che vorrebbe incanalare sotto ai suoi palmi, farebbe ben attenzione in modo che il chakra venga distribuito in maniera omogenea e speculare in entrambe le mani. Se fosse riuscita, proprio come facevano presagire i suoi gesti andrebbe solo a battere la mani. Il busto e quindi anche le mani sono orientati verso Eryk ed è in quella direzione che vorrebbe liberare la potenza del suo attacco silenzioso quanto brutale e impietoso. Non merita di proseguire oltre. Se fosse riuscita quindi ora andrebbe a spostarsi e camminare velocemente verso le altre due così da raggiungerle e attaccarsi nuovamente ai discorsi, Sango ha detto il giusto: la Yugure non cerca comprensione. Se fosse riuscita quindi si limiterebbe appunto a raggiungerle e andare ad ascoltare la storia di Tenshi <posso capirti> spiega semplicemente <Katsumi era il legame che non potevo spezzare per questo l’abbiamo reciso> una spiegazione molto semplice e che lascia che l’altra intuisca cosa significhi <ti aiuterò ma devi essere disposta a scegliere una vita senza di lui> la scelta più difficile di tutto, pensa di poterla comprendere perché è questa la decisione più dura che abbia mai preso in vita sua [chk 65/95][arte del veleno liv 4][2/4 battimani di susanoo][2/4 avvicinamento a Tenshi e Sango]

19:53 Eryk:
 Alza le braccia e le spalle a quello sguardo torvo di Tenshi, come se non fosse necessario parlarne, anche perché lei è legata, più di quanto possa sembrare, proprio all’Aburame, spesso, come accaduto ai portoni, perdendo il lume della ragione o ogni briciolo di razionalità per la speranza. Già la speranza è ciò che ci spinge ad andare avanti, peccato che per aver quella speranza e renderla realtà, bisogna aver anche la forza per farlo, altrimenti si rimane solo dei sognatori<”Era giusto menzionarlo essendo lui una parte importante di te e del tuo futuro.”> Le risponde semplicemente con un tono molto calmo e placido. Di sicuro non sa dell’esistenza di quella tecnica che Kimi sta per usare e come unico indizio a sua disposizione ha quello sguardo che comunque non conosce e che non ha modo di sapere significhi quello, Kimi non l’ha mai vissuta e di certo non è stata una grande perdita a giudicare dal suo atteggiamento che gli sta imputando un tradimento in base a che cosa non lo sa ancora. La stava osservando apposta perché si aspettava un qualcosa proprio da come aveva iniziato quella discussione attaccandolo e mostrandogli ostilità, di certo non è un colpo che parte dal nulla dato il mood generale di quell’incontro che la Doku aveva attribuito a quell’incontro e a quanto pare, questa alle sua domande risponde con la violenza. Non ci sono sigilli a indicargli l’arrivo imminente di una tecnica alla sua persona e potrebbe eventualmente rendersene conto solo con quel suono di battito di mani e la corrente aumentare in sua direzione. Sposterebbe il chakra proprio nei muscoli inferiori di quelle gambe a caricarli a più non posso proprio per tratte a se la maggior esplosività che questi possano donargli e una volta percepito il chakra potenziare le fibre muscolari di polpacci e quadricipiti femorali, sposterebbe il peso del corpo proprio sulle punte dei piedi, sbilanciandosi verso il suo lato destro, essendo disposti a triangolo, libero da impedimenti alcuni. Il peso ssi trasferisce da prima sulla gamba destra proprio per darsi la spinta verso il proprio lato destro e, sfruttando appunto l’adrenalina dell’incombente morte, ormone rilasciato in maniera automatica da parte del corpo nelle situazioni di pericolo o di eccitamento, cercherebbe proprio di attuare quella tecnica che insegnano per prima, ovvero la tecnica della sostituzione, sfruttando appunto l’alta agilità da parte del Chuunin per spostarsi dalla traiettoria di quello che sono 10 metri, teoricamente levandosi da quel cannone d’aria tagliente che dovrebbe proseguire in linea retta o almeno così presuppone. Anche lui ha l’elemento del fuuton e ha una certa familiarità con le tecniche generate da essa, ma non ne sa nulla di tecniche senza sigillo e, se dovesse essere una tecnica che lo insegue… beh è fottuto dato che dovrebbe essere del tutto spossato da quella schivata che gli ha richiesto tutto se stesso. <”Così non si può avere neanche un dialogo?! Etichettato come traditore senza sapere il motivo.”> le dice infine, dovendosi trovare a 15 metri alla destra di Kimi prima che questa si sia spostata. [sostituzione tipo 2][chakra 41/45]

attendete qualche minuto per valutare le azioni!

Partiamo con una piccola nota negativa per Eryk. Non hai sbagliato la schivata, era certamente eccellente; tuttavia hai - certamente per innocenza - non considerato il fatto che il jutsu di Kimi è privo di sigilli in fase di preparazione e che non eravate già in una mentalità da scontro, ma bensì da dialogo. La sostituzione, perché istantanea, dovrebbe essere iniziata contemporaneamente a Kimi per poter essere efficace. Ma se ciò avvenisse il tuo personaggio avrebbe agito prima ancora di sapere dell'attaco in arrivo. Quel battito di mani si rivela all'ultimo una letale tecnica di fuuton, e la pressione generata dalla quantità di chakra condensata in quell'atto sarebbe sicuramente letale per un individuo qualsiasi. All'arrivo vieni lanciato in avanti dalla tecnica, fino all'impattare su una delle mura esterne che, crepandosi appena, arresterà il tuo moto. I danni sono più che critici, e se solo Kimi si fosse curata di più avresti sicuramente il corpo diviso in almeno due parti. Il battimani genera correnti letali ed affilate, che superano facilmente le tue vesti e tagliano la carne e buona parte delle ossa ovunque nella parte frontale del tuo corpo. [-55 danni]. Agli occhi di tutti inizierai a ricoprirti del tuo stesso sangue ovunque tranne che, fortunatamente, viso e collo. Senti dolore ovunque ed a causa dell'entità della ferita stai sanguinando copiosamente, con evidente necessità di ricevere almeno un primo soccorso. [6 danni da sanguinamento a turno]. L'attività di chakra ha certamente allertato chiunque sia disposto sul perimetro, ed alcuni ninja raggiungeranno in poco tempo la vostra posizione per verificare la situazione. Eryk, avendoti dato il sanguinamento copioso per i danni da taglio non hai effettivi malus a statistiche di movimento, ma qualora provassi a strafare - tutto considerato- potresti collassare.

20:24 Sango:
 Come s'è ritrovata in quel fuoco incrociato? Non saprebbe dirlo, ma trae un certo divertimento da quel che accade, dopotutto non sono affari che le competono. Rimembra anche quel dire , quel suo legame con le nuvole rosse da parte del jinchuriiki e un lieve sorriso sboccia nuovo e fresco sul viso . Un battito, un qualcosa che accade eppur non sente arrivare nulla sulla propria pelle o mente, sebbene sia allerta anche lei. Ma nessuno scontro sembra esser in atto, non ancora per lo meno. < dunque è questo quel che vorresti sapere Yami? > una domanda che non vuole una reale risposta, sa che quello sia il reale motivo eppure ancora non ha finito, sta per ricominciare, lasciando alla Doku il proprio dire, per poter concludere lei stessa. La osserverebbe in ogni suo movimento, in quegli occhi cerulei per provare ad avvicinarsi, non per sovrastarla, solo per poter porre quasi a zero le distanze . Voce nella propria mente, un eco lontano, sadico, lo stesso sorriso che andrà a mostrare a lei e quel sussurro che si fa intimo, basso, per lei stessa, solo per quelle orecchie. Serpente che si insinua <andresti contro ogni tuo pensiero coerente?> prima che ella possa rispondere continuerebbe vociando lentamente, sillabando quasi quelle parole, in un intima danza alla quale vuol far unire l'altra <riusciresti a sacrificare quel poco di buono che avresti potuto creare e che hai creato fino ad ora?> e ancora facendosi sempre più insistente , incalzante <se ti strappassi anche quel poco a cui ti sei legata per poter continuare a vivere cosa rimarrebbe di te? Cosa saresti?> le domanda < abbandonare ogni tuo legame affettivo, col tuo villaggio..ma con lui.. strapparti alle sue braccia e al suo ricordo per macchiarlo di un rosso di odio tanto intenso dal farti male > implacabile, non s'arresta di certo, padrona di quell'attimo, di quei momenti, di un passato che ritorna a vivere adesso attraverso il proprio essere < il desiderio perfino di distruggerlo per poter essere finalmente libera da quelle catene..annegare nel mare più oscuro per poi risorgerne ancora più potente di prima > un immagine che va a condire con il proprio essere, solo per lei <i tuoi desideri che ora tanto brami e aneli ne valgono la pena? Quanto valgono i desideri di Yami rispetto a tutto il resto?> quanto vali Yami rispetto a tutti, quanto vale il tuo brio, il tuo estro, quanto vale la tua vita rispetto allo stesso mondo che stai vivendo < vuoi brillare mia cara? Vuoi elevarti sopra molti altri per divenire unica stella del tuo cielo ?> domande che si susseguono, il dubbio, serpentino e malevolo, che cerca di morderle direttamente il cuore. < sai bene che potremmo offrire qualcosa di molto più grande di chiunque altro, molti sono i segreti che conosciamo, molte le arti..molta la forza e la potenza > quel legame ormai traballante deve esser reciso per permetterle di abbandonare le sue spoglie mortali per divenire qualcosa di più grande . Sta a lei decidere, sta a lei scegliere chi e cosa vuole essere . Lei sta solo tendendo la mano verso di lei per aiutarla a spezzare l'ultima cosa buona del proprio essere. Ed eccolo il demone tentatore, l’anima malvagia pronta a coglierne un’altra in procinto di una scelta che la cambierà drasticamente, eccolo tentare ma senza costringere, la scelta è sua e la rossa . Nulla di più disumano, sadico e perverso, vederla raccogliere un barlume di speranza ed ora cogliere l’occasione per ritrascinarla nel buio della sua coscienza, trascinarla nel proprio oblio, come prima di lei fece Akendo Seiun in persona, adesso farebbe lei, anima nera come quella del proprio amato. A Yami ora la scelta, seguire il demone tentatore o tornare a esser lei stessa, senza ancora una forma, acerba..toccherà a lei sceglier se sbocciare o meno. Oh, degli altri due per il momento non le interessa nulla, potrebbero prender fuoco e nemmeno se ne accorgerebbe. Adesso la propria attenzione è solo per lei, cosa sceglierai Yami? Adesso che qualcuno ti ha messo davanti al bivio, quale sarà la tua scelta? Ma qualcosa accade, un vento che s'alza, qualcosa che si muove, un corpo che si solleva per fracassarsi contro le mura esterne di Oto. Dobbiamo veramente costruirle queste mura o sono fatte solo per farci schiantare sopra corpi umani? Le iridi che si spostano lente, un sospiro sfugge alle morbide gemelle < è ancora vivo? > probabilmente è molto più che ammaccato, i suoi studi di medico le andrebbero in aiuto, ma chi è lei per salvare una vita? Lei coglie quelle anime, mietitrice, non vi è desiderio di salvarne una che non le appartiene. [chakra on][vesti akatsuki][evocazione cuccioli di tigre]

20:28 Ekazu:
 C’è vento di rinascita ad Oto! Tutti, chi più chi meno, sono coinvolti in ciò che è la nuova gestione del Clan e del Suono. Il potere è tornato a chi spettava di diritto e di sangue. L’ombra, o meglio il Crepuscolo della Yugure è onnipresente. Tutto sembra relativamente tranquillo, gli incarichi di guardia e gestione delle entrate nel villaggio sono già stati assegnati, le prime pratiche burocratiche già smaltite. Sembra essere un normale villaggio, uno dei tanti. Sembra. L’alone violaceo che si percepisce nell’aria si estende fino al Lago Nero, il Promontorio delle Vibrazioni al di sopra di esso, la Foresta della Morte ad isolarlo dal resto del mondo. Chi arriva lì è già fortunato ad esser vivo. Il covo del fu Orochimaru che si estende per kilometri quadrati, desolante e maledetto dal Mondo intero. E poi c’è Ekazu. Veste un maglioncino a collo alto nero, un paio di pantaloni cargo anch’essi neri, stretti alle caviglie da fasciature ninja bianche. Ai piedi, un paio di pesanti calzari ninja chiusi in punta. Poco di questo sarebbe visibile chiaramente. Il corpicino esile ma ben allenato è tremolante nel reggere una pila di scatoloni bianchi. Entrambe le braccia, con le mani arrossate dallo sforzo, ne reggono il peso da sotto. Il busto si sbilancia all’indietro, il peso delle scatole che si schiacciano sul viso, a fatica riuscirebbe a parlare. Cammina, o meglio tenta di camminare. Qualche km da fare a piedi, Laboratori – casa sua. A quanto pare, nessun mezzo di locomozione era disponibile. Complotto? Sta sudando, il viso pallido si arrossa sotto le goccioline trasparenti. Tutto sembrerebbe ovattato dalle sue bestemmie, quando proprio dinnanzi l’ingresso delle mura qualcosa, o meglio qualcuno, attira la sua attenzione. Passi tremolanti, decisamente poco sicuri causa ginocchia che di li a qualche minuto cederebbero malamente, lo portano a qualche metro dalla marmaglia. Darebbe il profilo a tutti, è l’unico modo per vederli con la coda degli occhi. < ciao > sbiascica a qualche metro dal gruppo, ben dietro Kimi. Il fato vuole che nell’esatto momento in cui avrebbe proferito parola, un battito di mani, Eryk che vola per aria finendo per crepare le pareti esterne di Oto. L’onda d’urto fa volare via gli scatoloni. All’impatto col terreno, rumore di vetro frantumato. Rimane lì, con le braccia ancora sospese a mezz’aria, il respiro affannato e il cuore pieno di tristezza. [ Chakra: ON ]

20:41 Tenshi:
 Il discorso continua, sempre più veloce, dritto al punto. Ecco avvicinarsi ancor di più Sango. Le sussurra delle parole provocanti all'orecchio, quasi come se fosse una sirena in mezzo al mare e volesse attirarla a sé. Lascerebbe che l'Ishiba le ponga tutte le domande che vuole, ascoltandole una per una. Vuole brillare? Sì. Vuole diventare più forte? Sì. Le provocazioni arrivano dritte al cuore della Senjuu. Eliminare del tutto la sua vita passata, per dedicarsi ad una vita completamente nuova. < Voglio diventare più forte e brillare. Ma non è semplice cancellare quel legame. Credo di non poter riuscirci da sola > non finisce il suo discorso, perché nota come Kimi sorrida ironica verso il Doku, per poi andare ad applaudirgli. Proprio in quel momento passa un ragazzo per lei sconosciuto, che regge alcuni scatoloni. < Ciao > si limiterebbe a ricambiare il saluto, per poi tornare su Eryk. Se lui è sempre stato quello più razionale della rosata, oggi sembra aver perso tutta la sua razionalità. E' come se non volesse sentir spiegazioni. Come se già sapesse cosa vuole e nessuno potesse contraddirlo. Anche con la chunin si sta comportando in modo strano. Eppure, non le sembrava di cattivo umore, prima di arrivare lì. Comincia a preoccuparsi un po' nel vederlo così. Non è proprio da lui reagire in quel modo. Purtroppo, la Senjuu neanche si accorge di quell'attacco sferrato dalla Doku ai danni del chunin. Le proprie abilità non le permettono di vederlo: è troppo veloce per lei. Per cui, la cosa neanche la tocca. Lei, però, ormai tiene al Doku, nonostante lui poco prima le abbia rivolto quella provocazione. Hanno fatto quel viaggio insieme, sono arrivati fin lì insieme. Le dispiacerebbe se gli capitasse qualcosa. Ma, per il momento, continua a non accorgersi di nulla. Se ne rende conto solo quando gli scatoloni di Ekazu crollerebbero al suolo, provocando un rumore di vetro rotto ed Eryk verrebbe catapultato contro le mura, da qualcosa che la rosata non ha potuto nemmeno vedere. Subito, comincerebbe a notare quel sangue che cola giù dal suo corpo e quei danni evidenti anche a degli occhi poco allenati. Gli occhi della Senjuu si spalancherebbero nell'osservarlo. Non sa che fare. Non sa se correre verso di lui e salvarlo oppure lasciarlo morire per ciò che aveva detto precedentemente. Si era meritato quella punizione, d'altronde. Non aveva voluto sentir ragioni. Kimi intanto si avvicina alle due, legandosi nuovamente ai loro discorsi. < Mi ci vorrà del tempo per accettarlo, per accettare una vita senza di lui. Non l'ho mai immaginata. E non riesco ad immaginarla adesso > sa che se ne dovrebbe liberare, una volta per tutte, ma non è semplice. Qui si parla di uccidere l'amore di una vita intera, quando lei, invece, vorrebbe solo salvarlo. E sì, vorrebbe anche liberarsi da quella stretta che le dilania il cuore, ma non è semplice. L'amore è cieco e ti fa agire a suo piacimento. < Credo che quindi tu possa capirmi meglio di chiunque altro > lei stessa, dunque, ha dovuto attraversare quel tragitto lungo la morte del proprio amato. Vorrebbe farle tante domande, ma crede che avrebbe bisogno di più tempo e di un luogo più confortevole per poterne parlare a fondo. E, soprattutto, non vorrebbe avere il proprio amico sanguinante di fronte agli occhi. Perché, in fondo, Eryk è proprio questo: un amico. Gli occhi si volterebbero nuovamente verso Kimi. < Sei stata tu ad infliggergli questa punizione ed io non ti biasimo. Ti chiedo una cosa, però. Io posso salvarlo. Vuoi che lo faccia? > non sta alla rosata decidere. La punizione non era stata inferta da lei. Ma le dita delle proprie mani tremano, intrepide. Vorrebbe correre a salvarlo, perché in fondo ci tiene. Perché, in fondo, è debole alle proprie emozioni. [Chakra on]

20:52 Kimi:
 Eryk è ormai un capitolo chiuso per quello che la riguarda, il suo attacco è stato più che esemplificativo delle parole che non ha detto, delle spiegazioni che non sente di dover dare. Non lo faceva quando non era che una semplice ed infima genin figurarsi se inizia ora che ha il potere, che è cresciuta e comprende meglio sé stessa e ciò che la circonda. La cosa certa è che nessun Doku si muoverà per aiutare il traditore del clan, la speranza è che nessuno di loro voglia infierire ulteriormente e finire il lavoro, tutto il clan ha comunque ancora una volta la conferma di chi hanno a capo, talmente onesta da aver rispettato fino alla fine le sue parole “vi cercherò personalmente”. Eryk viene abbandonato dopo che è stato colpito, lasciato a sé stesso e probabilmente solo a lui ma non è più affar suo, c’è stato un momento per parlare ed uno per tacere, non si sono spiegati bene nelle tempistiche ovviamente. Chiunque poi creda di valere qualcosa per lei finisce sempre così, pronta ad attaccare Yukio, ha scelto di lasciar morire Katsumi, non servono altre dimostrazioni per comprendere che nessuno è salvo. Il sorriso però che scorre sul volto è visibile a tutti, adrenalina e la consapevolezza d’aver fatto ciò per cui è venuta al mondo, d’essere sé stessa, l’adrenalina del momento, la potenza della tecnica che ha stupito anche lei, il tutto la fa quasi fremere per quanto si sforzi di restare il più possibile fredda, solo le labbra la tradiscono. Mentre comunque vorrebbe girarsi per tornare dalle ragazze si limiterebbe a beccarsi davanti Ekazu, lo osserva perplessa qualche attimo <serve una mano?> decide di replicare poi offrendo direttamente la mano destra in sua direzione. Come se nulla fosse appena successo quindi si limita a sorridere ad Ekazu, ha voglia di avvelenarlo nuovamente è c’è la brama nei suoi occhi, la stessa che sicuramente lui ha già letto in due differenti occasioni, per questo la mano resta tesa in sua direzione, insomma se proprio volesse toccarla non si offenderebbe, eppure è piacevole anche la stessa privazione. Ma dopo qualche istante si volta e torna a dedicare attenzioni a colei che per prima oggi le aveva catturate tornando a guardare le due donne che i suoi occhi di colore differente. Annuisce quindi alle parole della rosata <so cosa significhi> replica a quel primo discorso <ma non potrò recidere il legame per te, posso solo prepararti a quel momento, se vorrai> come anni di assenza avevano preparato lei, se solo avesse avuto ricordi della maledizione che l’aveva colpita uccidere Katsumi forse sarebbe stato più semplice. La ragazza continua e si riferisce ad Eryk, lei nemmeno si volta <la scelta è tua Yami, abituati> lei è morte ma se la donna volesse essere vita non la fermerà, non ha alcuna intenzione di interferire ha agito che ha creduto e se avesse voluto avrebbe anche potuto continuare, forse è questa la pietà? Nel dare la possibilità agli altri di salvarsi da soli.[chk 65/95][arte del veleno liv 4][2/4 battimani di susanoo][2/4 avvicinamento a Tenshi e Sango]

21:01 Eryk:
 Non fa in tempo a fare nulla che quella tecnica lo colpisce in pieno e lo spedisce proprio contro quelle mura esterne di oto, creando crepe contro di esse e arrivando alla fine della sua corsa, arrestato bruscamente. Non fa neanche in tempo a guardarsi la camicia bianca essere squarciata con il sangue caldo e velenoso che sgorga dalle membra. <”Cazzo…”> si lascia sfuggire mentre un rivolo di sangue gli esce dal lato destro della bocca, muovendosi giù verso il collo. Non è neanche in una situazione ideale dato che Kimi gli ha detto che per lei e per il clan è un traditore, e di sicuro ci sono altri Doku in giro per quelle mura anche se c’è da vedere se lo conoscono o se Kimi li ha avvisati di chi lui sia e di attaccarlo nel caso. Abbassa lo sguardo e cercherebbe appunto di portare quelle mani, se le ferite nella carne e nelle ossa glielo avessero permesso, verso quella fonte, quel taglio maggiore dalla quale stava perdendo sangue in maniera più copiosa. Appoggerebbe i palmi contro il proprio ventre e cercherebbe di andare a convogliare il chakra medico proprio all’interno di quelle mani, alla volta quindi di palesarlo con quel color turchese attorno a esse proprio per cercare di medicarsi e fermare quell’emorragia che lo stava privando della sua linfa vitale a ritmi allarmanti. Non si sogna minimamente di alzarsi e correre via, ha tagli ovunque , anche nelle ossa e se avesse mirato più in alto sarebbe morto, sta di fatto che con un movimento troppo avventato è possibile che si perfori qualche organo interno, perché se è pur vero che quella gabbia toracica ha protetto i suoi organi vitali, è anche vero che in quella situazione è pressoché immobilizzato fino a quando non riesce a ripristinare una situazione che non sia critica come lo è adesso. Gli rode il culo, non tanto perché Kimi lo ha blastato contro le mura ma perché ancora non capisce e letteralmente la corvina gli sta sbattendo la porta in faccia da prima ancora che sapesse che lei fosse nella Yugure, informazione appresa solo qualche settimana fa, ben dopo l’interesse mostrato verso questa corporazione. Sfortuna, probabilmente, nell’essere accolto in quelle circostante mentre lui si sa, non tiene mai la bocca chiusa e non abbassa la testa verso gli altri, anche chi, come Kimi, sa essere più forte di lui, gliel’aveva detto: preferiva morire che tornare a prendere ordini che non condivide. Continuerebbe ad applicare ovviamente quel trattamento d’emergenza fin quando non si sarà ripreso o fino a quando la sua riserva di chakra glielo consentirà. [4/4 mani terapeutiche][Chakra 31/45]

21:05 Sango:
 Il suono, il crack, un corpo che vola ma anche qualcos'altro. Un tizio mingherlino con la faccia mezza addormentata, e i suoi scatoloni che vengono spazzati via a quel suo "ciao". Un'altra anima che viene presa da Kimi, la situazione sta degenerando non poco in effetti. Lo osserva da lontano, starà bene anche lui? Ma chissene, dopotutto si trova a Oto, chi vuole morire, che muoia insomma in pace! Ma le parole per la ragazza sono state dette, quel dubbio che si insinua, può vederlo in lei, nella sua stessa mente, in quel che lei desidera essere a cui da voce. Un nuovo fiore eppure acerbo ancora, in quell'indecisione < se me lo chiederai, potrò aiutarti nel farlo..ma quello che reciderai non sarà solo quel legame ..credo che tu riesca a comprender le mie parole> non ha bisogno di dir altro, sarà la vita stessa di quel ragazzo ad esser strappata eppure lei non si sarebbe macchiata del suo sangue, l'avrebbe solo accompagnata, seguita, ma tutto ciò solo e quando sarà suo desiderio puro e intimo. A lei la scelta, sempre e comunque, deve decider lei se vuole sciogliere quel legame oppure continuare a trascinarselo dietro come un peso morto pronta ad affondarla nel peggiore dei momenti, in quell'unico attimo di debolezza che lei creerà. Un sospiro alle parole della doku, non le importa molto di quel che ha fatto eppure la osserva ancora, spostando lentamente i passi verso lei pur mantenendo un poco di distanza < tutti prima di poter nascere abbiamo dovuto tagliare un legame, il cordone, la catena che ci teneva uniti ad esso > un dire che entrambe potranno sentire, il vento che sfiora ancora quella pelle nivea, l'oscurità che ormai è divenuta parte del proprio essere oscurando un poco la vista, sebbene ancora il focolare delle mura sia acceso < mi aiutò Akendo a tranciare il mio, a divenire una traditrice ancor prima di Oto. > ferma il passo adesso < non me ne pento Yami > tutto è stato fatto per un fine ultimo, per quel sogno che si inerpica d'innanzi a se, sempre più vicino , sempre più luminoso pronto ad accecarla < a divenire ciò che sono adesso > braccata, forse temuta, eppure importante in quel mondo se il proprio nome sfiora le labbra di coloro che si credon potenti. < sembra che anche lui sappia usare l'arte medica > mormora verso il ragazzo, riconosce quelle mani, quei gesti . Lei non si sarebbe avvicinata oltre, non ha motivo per farlo, eppure quel ragazzo lungo e smilzo starebbe ancora la, senza più le proprie cose tra le mani < è interessante come tutto sia cambiato in un attimo, Medusa > un brusio basso il proprio, solo a prendere atto dell'altra, decisamente meno incline alle parole o spiegazioni. La Yugure dopotutto non ha tempo per darne, non s'è intromessa nel mondo per esser compresa come un qualsiasi ninja in cerca di attenzioni , accondiscendenze di vario genere, no, è li per tutt'altro. Questo l'ha ben compreso, accettato e un occhio di riguardo si pone verso essa. Il passo delle bestie che si fa risentire, quel rumore le riporta dietro di lei, quasi al limitare della foresta, le tre enormi evocazioni che osservano il tutto con attenzione. [chakra on][vesti akatsuki][evocazioni tigri]

21:24 Ekazu:
 Le porcellane, ricordi e acquisti fatti in giro per il mondo. Quegli scatoloni, marchiati da quel ‘’FRAGILE’’ così evidenziato che adesso sono bellamente morti a terra, mosci, meri sarcofaghi di tutto ciò che contenevano. La testolina si abbassa, in viso è come sempre di pietra, inscalfibile. Lo sguardo nascosto dalle palpebre calate a metà iridi. Una papabile disperazione soffocata dalla sua incapacità di mostrare esternamente ciò che prova. E si concederebbe qualche attimo a mirare a terra i rimasugli, per poi sollevare gli occhietti bicromi verso i presenti. Verso Eryk, poco più in la, in fin di vita quasi. Povera Ren, chissà come la prenderà. Poi verso Kimi, e la sua mano protesa. Ricorda quell’incontro sul Promontorio con Itsuki, e non gli pare il caso continuare in quel che sarebbe una situazione spiacevole per tutti. Osserva la mano, si ferma per qualche secondo, quasi incantato. Risolleva lo sguardo, ammantato dalla penombra delle occhiaie < .. no sono rotti oramai > sbiascica a malapena, iniziando a muovere quei pochi passi da permettergli di accorciare la distanza quel che basta. E si, ad ogni passo, non curante degli scatoloni a terra, il rumore dei vetri si fa più forte. I suoi stessi piedi a finir di maciullare ciò che rimane. I pugnetti si stringono quasi a tentar di rimanere calmo < ma io ti ho già visto > verso la rossa con le vesti di Akatsuki < eri alla riunione giusto > chiede seppur l a voce non lascerebbe intuire nessun accezione interrogativa < o forse non eri tu, uff non ricordo, era lei > ‘’chiede’’ a Kimi lì vicino per poi posar nuovamente lo sguardo verso Eryk lì a terra, che intanto cercherebbe di contenere le ferite < ahia.. > il sangue, i tagli, le ferite. Farà male. [ Chakra: ON ]

21:26 Tenshi:
 Le mani tremano ancora, mentre cerca di mantenere il più possibile la calma. I sentimenti sono ancora il suo lato più debole, ma forse quella è proprio una prova. Forse, deve proprio cominciare da lì, per iniziare una nuova vita. < Morte, Sango, voglio che mi prepariate a quel momento > direbbe, diretta, osservando ancora il Doku. < Per oggi, ho già preso la mia decisione >. Vorrebbe correre verso di lui, salvarlo. Ma ognuno si salva da solo. Può vedere come le sue mani si circondino di quel chakra verdastro. Le dita smetterebbero di tremare. Lei non aiuterà più nessuno. Lo osserverebbe ancora, ferma sul suo posto. La scelta è sua, solo sua. Stavolta ha deciso di essere egoista. Deve partire proprio da lì, da quel momento. Recidere addirittura quel legame che la lega al Doku, per poter rinascere. < Ogni azione ha una sua conseguenza > direbbe verso il Doku, anche se non sa se egli possa sentirla. Ancora non capisce perché si sia comportato in quel modo, proprio lui che più volte aveva salvato lei dall'impulsività. Ancora non capisce cosa l'abbia spinto a mostrare quasi odio nei confronti di quella donna, che adesso, invece, la Senjuu tanto ammira. Perché ci vuole coraggio a lasciarsi dietro tutto. Ci vuole coraggio a recidere il legame più importante che si ha avuto in vita. E la Doku quel coraggio lo ha avuto. E adesso, la chunin deve avere il coraggio di lasciarsi i sentimenti che prova per Eryk alle spalle. I muscoli si rilassano, quando comprende d'avere un peso in meno sulle spalle. Quando comprende che nessuno, in realtà, dipende da lei. Si era sempre sentita in debito con il Doku. Gli aveva continuato a chiedere 'Cosa posso fare per te?'. E, probabilmente, la cosa migliore che possa fare è lasciarlo vivere da solo. Non dipendere da lui, in ogni sua decisione. Non pensare più a come possa prenderla Eryk, semmai lei facesse qualcosa che a lui non garba. Vivrà per sé stessa. Sceglierà per sé stessa. E l'unica cosa che le manca da fare adesso è recidere una volta per tutte il legame con Onosuke. Avrà bisogno di tempo. Avrà bisogno di altre prove come quella di oggi. Ma crede in se stessa. Ci crede sin da Kiri. Ed ha capito che a volte l'egoismo è la scelta migliore. Ed adesso lo realizza nuovamente. Apre ancora una volta gli occhi davanti a quella scena. La guarda da un'altra prospettiva: lei non deve niente a nessuno. Ognuno si salva da solo. [Chakra on]

21:39 Kimi:
 Ormai non esiste altro se non quella conversazione e quel gruppo così strano e probabilmente male assortito che si è creato. Sango è la prima ad attirare la sua attenzione con le parole, un sorriso anche in sua direzione, divertita da tutto quello che sta accadendo <è proprio questo il punto> replica quindi a lei <tutto cambia, muta in poco tempo e senza che se ne possa avere il controllo> quello per lei è la Yugure, far riscoprire al mondo l’incertezza, la paura e la consapevolezza che nulla resta immutato nel tempo, un battito di mani e ci si può trovare morenti ed in fin di vita sulle mura di un villaggio mai visitato, qualche istante ed un figuro strano arrivano con i suoi vetri rotti, trascinandosi a fatica e probabilmente dando un’idea di debolezza, che lei ormai sa, non appartiene certo ad Ekazu. La mano resta tesa ancora in sua direzione, il palmo rivolto verso l’alto, il dito indice che si flette appena come a volerlo invogliare <se dovessi cambiare idea> chiude quindi le dita e lascia ricadere morbido il braccio lungo il suo fianco, un invito non tanto ad aiutarlo ma a farsi toccare a provare ancora la sensazione di quel giorno, lei alla fine si è divertita ed è inutile negare che le piacerebbe poterlo toccare ancora, osservarlo mentre il veleno fa effetto, si risparmierebbe solo il genjutsu. Annuisce infine a quella sua specie di domanda, conferma la presenza di Sango a quella riunione ma non aggiunge altro in merito. Torna ad osservare Tenshi infine, annuisce <anche ora> e con estrema calma tornerebbe a far appello al suo chakra questa volta con le mani che si congiungono e si uniscono a formare dei sigilli <fermami se non sei pronta> comprende che possa non essere il momento, quanto ci ha messo lei per capire? Quanto ci ha messo anche solo per realizzare d’essere pronta a lasciarlo andare per sempre, così come il tempo che le è servito per distaccarsi da Yukio, passo dopo passo. Pronta quindi ad interrompersi in ogni momento lei andrebbe a richiamare il suo chakra velenoso mentre le mani si piegano a formare il sigillo del serpente, del topo e della capra, fatto questo il palmo destro si volterebbe in alto, il sinistro di poco staccato a coprirlo, cerca di far fuoriuscire non atnto il chakra ma proprio il veleno che verrebbe concentrato per formare un piccolo aculeo, nulla di più Userebbe la conoscenza di quella tecnica e del proprio veleno per cercare di modificare la sua stessa essenza e tramutarlo così da far perdere la potenzialità tossica ma lasciare che rimanga solo l’illusione, o qualcosa di molto simile. Se fosse riuscita senza venir interrotta mostrerebbe solo quell’aculeo <pungiti> direbbe tendendolo a Tenshi, senza aggiungere altro [chk 49/95][arte del veleno liv 4][veleno dell’illusione]

21:57 Eryk:
 Prende quelle parole di Tenshi con filosofia o meglio con gioia come segno che finalmente la Senjuu sta crescendo, si sarebbe arrabbiato con lei se il suo ingresso nella Yugure fosse stato messo a repentaglio dal suo desiderio di salvarlo, come le ha sempre detto infondo i due si sono usati e sono arrivati alla fine di quel percorso che hanno condiviso e lui non ha di certo bisogno di Tenshi per salvarsi, anzi deve la sua vita alla grazia che gli ha concesso Kimi se così vogliamo dire e se dovesse morire quello sarebbe il suo limite. <”Scelta corretta Tenshi.”> le dice approvandola in pieno, d’altronde è come dice lei: sono amici e finalmente vederla crescere non fa che renderlo contento dei progressi che ha fatto, anche se questi sono arrivati a discapito della sua salute, infondo era destino che andasse così con Kimi infondo anche se nessuno gli leva quel pensiero fisso di chiarirsi con lei. Assiste dalla distanza a ciò che sta accadendo tra di loro, probabilmente il test di ingresso di Kimi per la Yugure a Tenshi, stesso test che fece a lui anche se non gli è dato saperlo, non le legge la mente e soprattutto ha ancora da preoccuparsi per la sua situazione perché, se è vero che l’emorragia migliora, continua comunque a uscire sangue e inoltre, se anche Tenshi fosse corsa in suo soccorso, il suo sangue è tossico, entrarci a contatto non sarebbe stato l’ideale per la rosata. Quelle mani continuano a medicare quelle ferite, applicandone il chakra curativo per ripristinare i tessuti e le piastrine mettendole al lavoro, insieme al calcio per risanare quelle ossa tranciate parzialmente da quel vento. <”Kimi…”> la chiama mentre ancora non si muove, rimane lì fermo, si avvicinerebbe pure ma, beh… se si muove da lì non si cura e muore, e dato che si sta aggrappando con i denti alla vita, le chiede il favore a lei <”…puoi venire?”> le chiede senza troppi scrupoli, che sia per finirlo o che sia per chiarirsi, è iniziato con lei la sua avventura ed è giusto che se debba finire, sia per mano sua nuovamente, certo da quel ristorante alle mura di oto, non è il massimo, però sempre meglio che morire servendo gli ordini altrui. [Mani terapeutiche][chakra 30/45][HP turno precedente -55 taglio, + 8 cure, - 6 sanguinamento][HP turno corrente +8 cure -5 sanguinamento . 50/100]

22:03 Sango:
 L'uchiha s'avvicina, ne sente le parole e solleva il sopracciglio < sono io senza dubbio > mormora < Sango Ishiba..chiamami.. Byakko > un nome che sembra indossare perfettamente, in simbiosi col proprio essere < tu eri alla riunione..Ekazu Uchiha > mormora quel nome che ha sentito, un tempo era un nome ripetuto, che s'è perso per qualche frangente prima di ritornare. E lei lo rimembra, quando vi è qualcuno di importante sebbene del passato. Lo adocchia, in quelle movenze quasi stanche, come se fosse uno zombie appena rinato in quello stesso momento < quando il momento giungerà, sarai pronta. O crollerai e a quel punto nessuno potrà aiutarti > la mano l'ha tesa, adesso tocca all'altra afferrarla davvero, credere in quella decisione e lasciare che il dolore possa invaderla come poche altre volte < oh questo clima non lo sentivo da tanti anni ormai > assapora l'aria, l'incertezza, il sapore di quella guerra che sta per arrivare. Nota le parole della Doku, quelle mani, allo stesso tempo anche il proprio corpo andrebbe a inclinarsi verso il basso, un attimo per caricar le gambe e provare a fare un salto nella direzione di Ekazu per allontanarsi per stargli giusto a qualche metro di distanza ma gli occhi non sono per lui, quanto per la stessa Doku , di certo non vuole darle le spalle, sa di cosa sia capace e non vuole entrare dentro un ninjutsu non desiderato. I piedi che impatterebbero sulla terra stessa, le punte per prime per rendere il tutto anche più aggraziato. Andrebbe invece ad attingere al proprio essere, alla ricerca di quella essenza intima che possiede, una pozza cristallina di puro potere alla quale intingerebbe il proprio chakra, e in quel momento sentirebbe il proprio potere venire alla luce. Arte nobile e bellissima anche solo al vedersi, e il corpo stesso andrebbe a disgregarsi per metà, la gambe che spariscono per divenire una piccola nube di origami neri che svolazzano a mezz'aria , come portata via dal vento stesso , eppure non toglie gli occhi dalla Doku in attesa di quel che deve fare. Le tigri in lontananza che s'agitano, i ringhi che incupiscono l'aria stessa, in attesa di quel che accadrà . Ha visto quei sigilli comporsi, che siano per lei? Che l'altra abbia perso la testa completamente dopo il Doku? Non saprebbe dirlo , il vento che muta le situazioni in un secondo, pronta si, ma non in attacco. Il sangue pompa, l'adrenalina scivola nelle vene, combattere potrebbe esser un buon modo per riempire il tempo che trascorre li nella terra del suono. Sente quella richiesta da parte del Doku, lontana, soffocata. [chakra on][vesti akatsuki][evocazioni cuccioli di tigre][2/4 tentativo salto verso Ekazu][2/4 tentativo Ishibaku III][chakra 87/90]

22:22 Ekazu:
 Osserva ancora con aria disfattista la mano protesa della Doku. E’ inutile. Quel contatto tra i due, se non è lui a volerlo, mai si concretizzerà. Ed infatti, lei stessa rimane protesa in aria per qualche secondo per poi lasciar che il braccio cada comodo lungo il fianco. < non serve, tranquilla.. > borbotta appena, lasciando che sia solo l’altra ad udire quelle parole. Il cenno con il capo attesta l’identità della rossa. La stessa, poco dopo, sembrerebbe confermare il tutto. La sua memoria è pessima, ma qualcosa sempre ricorda. < ciao byakko > se è così che vuole farsi chiamare, chi è lui per negarle questo suo desiderio. Il suo nome gli risuona familiare, ed è raro trovare Ishiba validi. La testolina si solleva, seguendo nei movimenti il balzo di lei. Il suo scomporsi in origami neri a mezz’aria. Le tigri che ringhiano in lontananza eccitate probabilmente dalla tecnica di Kimi. Una rapida occhiata alla Doku, poco più in là, al suo fianco. < non sto capendo > fissa il vuoto dinnanzi a lui, quasi sembra estraneo agli stimoli tutt’intorno. Il lamento soffocato di Eryk neanche sembrerebbe raggiungerlo. La testolina coperta dal crine nero pece che ruota lentamente a cercar di mettere a fuoco nuovamente la situazione. Vi è un Ishiba che si smaterializza in aria, delle tigri in lontananza che ringhiano verso di lui – male - , Kimi che ha fatto saltare in aria Eryk e poi chiedere ad un’altra di pungirsi con il suo stesso aculeo. < non farlo, possono succederti cosi brutte > proprio su Tenshi poserebbe adesso lo sguardo, mentre intanto inizierebbe a muovere qualche passo verso il centro di Oto, da dove era venuto. Di nuovo, non bada troppo ai frammenti di vetro, che oramai fanno da armonioso sottofondo alle vicende della gang. Torna a voltarsi verso la Senjuu < anzi no, che dico.. fallo > per poi spostar lo sguardo verso un malconcio Eryk < ti ho lasciato che eri a terra, e ti ritrovo che sei a terra. Benvenuto ad Oto > e di li a poco, scomparirebbe tra la nebbia violacea del Suono. [ END ]

22:28 Tenshi:
 Tutto intorno a lei apparirebbe come nuovo. Sta tornando a guardare il mondo in modo distaccato, apatico, come prima di tornare a Konoha. E quella sensazione la fa star bene. Le dà un senso di pace interiore, che finalmente dopo tempo è riuscita a raggiungere. Non ha più rimpianti. Non si sente più in obbligo verso qualcuno. Certo, Onosuke resta ancora un punto fermo nella propria mente. Ma sa che ci vorrà del tempo. Sa che non è così semplice dimenticare ciò che è successo. Dimenticare quel legame così forte che ancora oggi la distrugge. Dimenticare quell'amore tossico di cui quasi non può far a meno. Ma la sua presenza ad Oto, può cambiare nuovamente il corso della sua vita. Tutto cambia. Tutto muta. Tutto si trasforma. E da quei cambiamenti si deve uscire migliori. Rinnovati. Altrimenti, si è deboli. Altrimenti il futuro non può essere affrontato. Stavolta, ha agito bene. Ha agito per sé. E ciò viene confermato dalle parole del Doku. Scelta corretta. Un sorriso gli verrebbe rivolto, lieve e sincero. Forse l'ultimo. Finalmente, è riuscita a distaccarsi da ciò che la teneva legata. Finalmente, sta spezzando quelle catene. Ed è tutto merito suo. Solo suo e di nessun altro. < Farò del mio meglio > direbbe, in risposta delle parole di Sango. Quando il momento giungerà, farà del suo meglio. Se crollerà, allora sarà rimasta debole. E non avrà più motivo d'esistere. Perché i deboli sono destinati alla morte. I forti, invece, vincono. A quel punto, dunque, giunge la richiesta di Kimi. E' pronta? Qualsiasi cosa sia, qualsiasi cosa stia architettando la Doku, la Senjuu è pronta. E' pronta per un nuovo cammino, diverso dal precedente. E' pronta alla rinascita. Vedrebbe l'altra comporre quei sigilli e quel piccolo aculeo formarsi. Sango, intanto, sembrerebbe smaterializzarsi, mentre le sue tigri ringhiano minacciose. Verrebbe attirata dalle parole dell'Uchiha per qualche secondo, per poi concentrarsi nuovamente su quell'aculeo. < Non ho paura > direbbe, più a se stessa che ai presenti. Accoglierebbe l'invito dell'altra, decidendo di avvicinare l'indice destrorso al pungiglione. L'indice verrebbe impresso su di esso, ed un poco di sangue, rosso acceso, scivolerebbe giù. E' proprio in quel momento che la propria mente comincerebbe a vedere qualcosa. Prima Eryk. Ancora lì, con le spalle contro quel muro, in preda a brividi e spasmi muscolari. Qualche secondo ancora ed i suoi occhi si volterebbero verso l'alto, mentre esala l'ultimo respiro. Poi, ancora, Onosuke. E' sdraiato nel letto, di fianco a lei. Una schiuma biancastra fuoriesce dalle sue labbra, scoperte. Anche il suo corpo è in preda a spasmi muscolari. E lei non può fare nulla per evitarlo. Lo vedrebbe semplicemente morire. E poi ancora le scene si ripeterebbero, all'infinito. La nausea che non parrebbe arrestarsi in quegli attimi infiniti. Lo stomaco che non vorrebbe più tenersi dentro il proprio contenuto. Un conato di vomito risalirebbe lungo la gola della rosata. Acido e logorante, lo sente lungo quelle pareti che vengono corrose. E tutto ciò che aveva nello stomaco, verrebbe rigettato al suolo, più e più volte. La testa che gira. Il corpo che rabbrividisce frequentemente. E non riesce a fare nulla, se non stare a guardare quelle scene che si susseguono nella sua mente. [Chakra on]

22:41 Kimi:
 Ne le tigri ne Sango intuiscono le sue azioni, pur non essendosi mai rivolta a lei in quel frangente preferiscono reagire, apprezza comunque ciò che fa la rossa, comprendere che è un pericolo, non venir so0ttovalutata le piace. Ignora comunque i loro gesti se non per quella semplice presa di coscienza, si concentra interamente su Tenshi, sorride al consiglio di Ekazu, lui ha già capito parecchio. Un sorriso divertito e orgoglioso quasi per poi limitarsi ad attendere la ragazza. Sceglie di pungersi, sceglie di vedere i suoi cari morire davanti a lei, lascia che quindi quel veleno inizi ad abituarla al giorno in cui tutto questo accadrà davvero. Lo sguardo si sposterebbe quindi su Sango ora <sostienila tu> il contatto fisico, qualcosa che sceglie di non fornire, vuole evitare di aggiungere altro veleno a quello che sta già accadendo nella sua mente. Un passo indietro per allontanarsi quindi verso Eryk che ora la richiama a sé, non che obbedisca agli ordini ha solo avuto modo di abituarsi al suo modo di fare brusco abbastanza da cogliere in quelle parole una richiesta e non un ordine <Yami preparati, un giorno sarà sopportabile e sarai libera> ecco le sue parole pronunciate in modo che raggiungendo le orecchie della rosa, in modo che sovrastino ciò che sta vedendo e in qualche modo le forniscano supporto, starà solo a lei però il resto. Andrebbe quindi a voltarsi e percorrere qualche metro verso il Doku, sta ben attenta a non scendere sotto ai cinque metri di distanza, la fiducia in lui ora è al minimo, non solo non ha ascoltato il suo richiamo ma l’ha aggredita verbalmente, ha preteso spiegazioni che nessuno avrebbe mai avuto e ha parlato, troppo, per quello che la riguar5da. Non può fidarsi di lui, non ora e come ha già detto la sua protezione è finita, non è altro che un corpo, se riuscirà o meno a salvarsi dipende da lui. Si avvicina però e cammina verso di lui per poterlo osservare, dall’alto verso il basso per ora <hai altre sentenze da sputare?> fredda nei suoi confronti, se con Tenshi si stava rivelando quasi comprensiva, quasi amichevole e pronta a sostenerla in quel processo con lui scompaiono tutte le sfumature, la voce è gelida e non ha nulla di umano, sembra quasi volerlo congelare lì in quella posizione. Lo fissa da lontano e lo sguardo rende ben chiaro quanto non abbia intenzione di perdere altro tempo, eppure è lì. Certo lui rimane il primo reclutato da lei, la prima cosa fatta da capoclan qualcosa vale, non tanto certo ma abbastanza da non essere stato cancellato completamente, anche se non è certo disposta a dimenticare o passare sopra, ha smesso di mettersi al secondo posto per delle relazioni, più o meno importanti[chk 49/95][arte del veleno liv 4]

23:00 Eryk:
 Osserva quella scena con quei conati di vomito che si susseguono per Tenshi, ignorando ora cosa lei stia vedendo o provando dato che il veleno di Kimi è appunto un veleno che priva della vita non di certo che infligge quello status che ora Tenshi stava affrontando e anche il metodo di esecuzione è diverso rispetto a quello utilizzato nella sala del ristorante sulla guancia mancina del corvino mesi fa. Ekazu gli passa di fianco e lo percula malamente, già, l’ultima volta si era recato da lui a cercarlo per chiarire un malinteso venutosi a creare con Ren, subendone la giusta collera, emntre adesso è stato letteramente fatto a pezzi da Kimi, in entrambi i casi con gente nettamente superiore alla salamandra corvina. Infine arriva Kimi che gli concede quel favore di avvicinarglisi e di ascoltarlo forse. Scuote il capo in risposta per poi spostare le ambrate su Tenshi. <”non sono venuto qui solo per accompagnare lei.”> le risponde mentre non smette di far andare quelle mani, pian piano chiudendo quelle varie emorragie lungo il petto e il busto tatuato e allenato del doku che è in vista dato che la camicia è stata fatta a brandelli da quella tecnica che ha usato Kimi su di lui poco prima. <”A giudicare dalle tue parole non ho rispettato un ordine e me ne scuso, non penso di averlo ricevuto da chi di dovere, sono stato parecchio tempo a Konoha per crescere.”> le va a spiegare con un tono calmo e rassegnato , non cambia il fatto che le abbia sbottato contro per tutte le sciagure che gli sono capitate e che in un modo più o meno roccambolesco le ha ricollegate a lei, è stato impulsivo, proprio come ha sempre sgridato Tenshi per quel suo modo di fare, proprio lui che è razionale tranne quando si vede tappare le ali. <”Veniamo dalla cascata perché pensavamo di trovare beto, di trovare la Yugure.”> perché quello non doveva essere il loro ingresso se qualcuno fosse stato a quel tempio come scritto. <”è dall’uscita del Noctis che ho sentito la vostra chiamata.”> Quelle ferite intanto, sotto quella pelle ormai tinta di rosso, dovrebbero iniziare a richiudersi pian piano. [mani terapeutiche][Chakra 29/45][HP +8 -4sanguinamento. 54/100]

23:17 Sango:
 Il suo sguardo che rimane verso l'Uchiha arrivato , non può non ascoltarlo sebbene quel "ciao" così diretto la metta alquanto in imbarazzo. Non saprebbe cosa dire se non un lieve < ciao > sussurrato e un lieve rossore, quell'essere diretto la mette in soggezione, non poco . Ma adesos il proprio essere si pone nei confronti della donna dai capelli neri, verso l'aculeo creato. Veleno? Probabile, per pungersi non vi è dubbio che vi sia quello. Una decisione che deve prender l'altra eppure non approva adesso, ma chi è lei per intromettersi? Un sospiro profondo le sfugge dalle morbide gemelle, il corpo disgregato a mezz'aria rendendola mezza umana, mezza..nulla? Forse. Osserva gli effetti del veleno, spasmi, schiuma ad uscire fuori dalla bocca stessa, un tremore incontrollato. Non avrebbe nemmeno sentito il dire della doku a riguardo, il proprio corpo si sarebbe mosso in quella nera nuvola di carta verso di lei. Lo spostamento avverrebbe al massimo della propria velocità, e li una volta giunta nelle sue vicinanze, andrebbe a riprender possesso del proprio corpo, solo il petto , le braccia e infine il viso, sebbene per metà disgregata solo per recuperar la ragazza dalla schiena con un braccio e sotto le gambe dall'altra per adagiarla un poco a terra sorreggendola nel fisico < non serve provare la morte.. > mormora per lei < serve attaccarsi alla vita, ad ogni singolo pezzo di ella, devi volerla e non morire mai > un sospiro prima di sollevarsi di nuovo verso la Doku < quanto durerà l'effetto? > una domanda solo per la ragazza tra le proprie braccia che sorregge delicatamente . La vede allontanarsi verso il Doku a terra, guarda lei pure, eppur si volta un attimo alle tigri, un cenno per invitarle a seguirla. Sente le parole del Doku e un nome che giunge alle proprie orecchie < Beto san > di nuovo lei, quella figura che non ha visto in viso eppure ha avuto modo di vederle l'animo stesso. Un'altra che ha desiderato prenderla verso la Yugure stessa, e un lieve sorriso sfocia sulle labbra. [stessi tag]

23:25 Tenshi:
 Le immagini sembrerebbero arrestarsi. Ma le ricorda ancora, nella sua mente, non riesce a metterle da parte, non riesce a chiuderle e non vederle più. Si sente debole. Emotivamente e fisicamente. Vorrebbe salvare Onosuke, ma in quelle immagini non può fare nulla. Vorrebbe correre da lui adesso, a Konoha, stringerlo per un'ultima volta, ma non ne ha la forza. Non riesce ancora ad affrontare la sua morte. Non riesce a credere di doverlo uccidere, non ancora. Non è ancora pronta per questo. Ma Kimi afferma che un giorno sarà sopportabile. Che un giorno sarà libera. Per sempre. Libera dai legami. Le gambe sembrerebbero cedere. Non riescono più a reggere il peso del suo corpo. Il peso di quelle scene appena vissute come se fossero vedere. Le gambe tremano, fino a crollare al suolo. E' in quel momento che qualcuno arriva a sorreggerla. La rossa, che si era catapultata lì ad una tremenda velocità, pur di sorreggerla. Non avrebbe bisogno d'esser sorretta la rosata. Deve essere in grado di vivere da sola, di farcela da sola. Non può essere ancora debole. Eppure quel tocco, quell'adagiarla al suolo, la fa sentire bene. I conati s'arrestano, ma la mente è ancora annebbiata. Sango la sorregge ancora e lei non può che esserle grata. Ma stavolta non dovrà dare niente a nessuno. Non si tratta di equi scambi, lo ha capito. Si tratta di prendersi qualcosa degli altri, per migliorare se stessi. Ed in quel momento prende dalla rossa il suo supporto, per evitare di perdere il controllo della propria mente e svenire. < N- > cercherebbe di pronunciare qualche parola, ma, dopo essersi voltata di lato, gli occhi spalancati, altro liquido fuoriuscirebbe dalle proprie labbra, verso il terreno. < Non voglio morire > il respiro è affannoso, difficile. Il cuore martella dentro il suo petto. Ma è proprio grazie ad esso se può sentirsi ancora viva. Se non perde i sensi. Se non perde la ragione, dopo aver visto quelle scene. Il legame con Onosuke è ancora troppo forte per essere tranciato. Ma ha capito che se vuole vivere libera e senza pensieri, si dovrà abituare all'assenza dell'Aburame una volta per tutte. [Chakra on]

23:44 Kimi:
 Una lezione che per quanto dura sembra aver funzionato, non si è certo data una controllata e se lui fosse morto non avrebbe provato alcun rimpianto ma lui è lì e in parte sembra aver capito, essersi quasi calmato <poco> si volta a replicare a Sango, gli effetti finiranno presto, presto potrà capire che è successo, capire cos’ha visto ed agire di conseguenza, meglio iniziare ad abituarsi all’idea, la separazione non è mai facile ma a volte necessaria. Si volta quindi verso Eryk ora donando a lui tutta la sua attenzione, lo ascolta e lo osserva con attenzione mentre continua a curarsi, pare essere rimasta l’unica incapace di farlo sul proprio corpo, forse meglio sfruttarli meglio sti Goryo. Lo sguardo comunque non muta, resta fissa e decisa, gelida e distaccata da lui per quanto stia dando modo all’altro di spiegarsi <io non devo spiegazioni a nessuno> replica a lui <io non devo nulla a nessuno e men che meno a te> chiara, schietta e deciso. Eccola ora alzare le mani, esattamente come qualche secondo fa, andare ad aprirle mentre i palmi si rivolgono l’uno verso l’altro. Si9 muoverebbe calcolando i tempi, cercando di simulare la stessa velocità di prima per poi andare a far impattare le due mani l’unica contro l’altro. Un battito di mani esattamente come prima che però questa volta non porta con sé alcun effetto, non c’è chakra in quel gesto che di base resta solo tale. Lo osserverebbe durante quel processo con fredda intensità per misurarlo, per vedere fin dove ha compreso, quanto ha imparato da quel singolo attacco <né io né la Yugure.> puntualizza poi <hai della strada davanti a te ma un giorno forse ti dimostrerai nuovamente degno ai miei occhi> e con questo andrebbe solo a fare un cenno verso i Doku all’ingresso, loro che si occupano di aprire le porte <fatelo entrare> un atto di pietà? Forse la vera tortura per lui inizia da ora. Mentre loro vorrebbero avvicinarsi li si limiterebbe a tornare a guardare Eryk, fredda esattamente come prima <dovrai cavartela da solo poi> non basta parlarle, non basta comprendere gli errori per avere il suo perdono o qualsiasi cosa significhi quella parola, lui per non sarà più considerato un membro dei Do9ku per quanto eviterà di imporre su di lui un ordine di uccisione, non più un vero traditore ma solo un membro non gradito, libero comunque di raggiungere quella famiglia che lei non ha mai visto come tale, libero di conoscere Oto e imparare ciò che serve. Lo farebbe semplicemente portare via fino ad un ospedale in modo che possa essere curato ma poi null’altro, i rapporti si sono raffreddati per quanto di lui non si dimentichi, lo osse4rverà per un po’ ma solo quello, un giorno forse tornerà ad aiutarlo, tornerà a contare su di lui e permettere a lui di contare su di lei. Per la questione di Beto, beh ci penserà non serba rancore nei suoi co0nfronti per non averlo aiutato, avrà avuto le sue motivazioni[chk 49/95][arte del veleno liv 4][end?]

00:01 Eryk:
 La ascolta anche perché solo quello può fare e no, non le stava chiedendo spiegazioni a lei, anzi si stava spiegando lui a lei, dandole i motivi di quell’atteggiamento nei suoi confronti e quando questa va a mimare quei gesti nuovamente, come per finire il lavoro, non fa altro che chiudere gli occhi e rilassare la nuca contro quel muro crepato dall’impatto precedente, rassegnandosi alla sua fine che tanto forse era meglio così, sarebbe morto onesto ai suoi ideali e al suo stile di vita, non piegandosi a nessuno e soprattutto non dando retta a ordini che non condivide. Uno sguardo rassegnato il suo ma sereno in volto. Riapre gli occhi solo quando questa torna a parlargli nuovamente, dopo quel suono di un applauso che non è mai stato portato a termine o almeno una applauso privo di chakra e tale rimane, non infierendo fisicamente ma quasi mentalmente su quel trauma che tutt’ora è ancora impegnato a curarsi. Lo accoglie di nuovo nel clan a quanto pare, mentre i chuunin scendono e lo vanno a prendere proprio per portarlo presumibilmente all’ospedale. Lo zaino coi vestiti probabilmente rimarrà là insieme a Tenshi e Sango, forse la rosata lo porterà appresso con se dato che, a giudicare da quel vomito, è destinata anch’essa a finire all’ospedale o almeno per controllare che stia bene anche lei. Viene quindi sollevato dalle braccia, ormai curate per poi essere trasportato d’urgenza all’ospedale. [end]

00:02 Sango:
 La ragazza continua a tremare sotto le proprie braccia , i conati che si fermano al momento permettendole di respirare . La sostiene delicata eppure ancora non dice nulla , osserva la ragazza sotto di lei, il suo viso, le sue parole , quell'impeto di attaccamento alla vita che voleva vedere. Un atto che la pone al di sopra di altri inutili vite che scelgono il nulla stesso , l'inutilità della sola morte < vivi mia cara > un ultimo sussurro prima di rimettersi in piedi sostenendola tra le braccia stesse < andiamo > un sussurro alle stesse tigri che la seguiranno da lontano senza perderla di vista, per metà disgregata, per metà no, con quel corpo da portare in quella piccola casa che adesso la ospita. Solo per quella notte, deciderà l'altra se vuole andare via o meno, ignorando quasi il ragazzo a terra, sa curarsi da se, cosa importa dunque? La doku lo ha graziato sebbene non debba realmente alcuna spiegazione < è stata..una strana serata > molto strana, tutto ciò che è accaduto non avrebbe potuto prevederlo, eppure ha assistito a quella lenta morte e alla futura rinascita, un pensiero che la porta indietro nel tempo di un anno circa, quando nella bettola di Kiri incontro lui. Un sorriso prima di riprender il proprio fare , il cammino che non si farà troppo lungo, non quando provvederà a muoversi al massimo del proprio essere e velocità , una macchia scura a portar via quella donna. [end]

00:08 Tenshi:
 Le dita delle mani prenderebbero a formicolarle, segno che forse sta nuovamente prendendo coscienza del proprio corpo. La bocca è impastata, acida. La gola è logorata. La mente offuscata. Ma prenderebbe a muovere quelle dita, aprendo e chiudendo le mani più volte, favorendo la circolazione sanguigna. Le poggerebbe al suolo, poi, cercando di fare forza sulle proprie braccia. A quel punto cercherebbe di risollevare il proprio busto. La fatica è immane. Si sente quasi impotente. Impotente davanti a quelle scene, che deve imparare ad accettare, se vuole arrivare alla libertà. Ne sarà davvero capace? Al momento non crede. Ma ecco che proprio a quel punto Sango la sosterrebbe ancora una volta. Le darebbe quel sostegno di cui ha bisogno in quel momento. E lei lo prende, senza contestare. Si lascerebbe sollevare. Si lascerebbe trasportare all'interno di quel villaggio. All'interno di Oto. Quel villaggio che tanto aveva sognato di raggiungere. Finalmente vi sta entrando, anche se non nel modo migliore di sempre. I passi della rossa cullano la rosata, inerme tra le sue braccia. Da oggi ha inizio una nuova vita. Un nuovo cambiamento è alle porte. Una nuova strada da percorrere. Una rinascita. Osserverebbe il villaggio, seppur in modo distaccato. Ha voglia di vivere. Ha voglia di liberarsi. Per se stessa. [END]

Grande incontro presso le mura esterne del villaggio di Oto.

Eryk subisce una grave ferita da Kimi, che ha richiesto il mio intervento.

"tenshi vomita"


Tenshi viene portata via da Sango per riprendersi dopo il veleno dell'Illusione.

Kioshi riceverà di base un report su piccole crepe su una delle mura esterne del villaggio, causate da un attacco di Kimi ai danni di un Doku.