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con Furaya, Saisashi

14:41 Furaya:
 Il suo vestiario, in concomitanza con l'arrivo della stagione fredda, è formato da uno yukata nero con disegni floreali. Esso raggiunge la metà delle cosce, con lunghe maniche che s'allargano dal gomito in giù. I fiori rappresentati al di sopra del tessuto partono dal basso, raggiungendo sino l'altezza del seno sinistro. Tramite una chiusura a V, il tessuto è tenuto fermo in vita da una cintura la quale non stringe in maniera eccessiva per via del pancino in crescita. Sulle spalle, ha poggiato anche l'haori da Hokage in modo che stia coperta e non prenda freddo. In fondo, sta persino piovendo. Il bianco tessuto scende sin ad altezza delle ginocchia, superando l'orlo dell'abito nero precedentemente citato. Non ha con sé alcuna arma in particolare, se non un ombrello che tiene poggiato contro la spalla manca tramite l'ausilio della medesima mano. Ha preferito lasciare nella propria dimora sia le katane che qualunque altro attrezzo, che sia un tonico, un kunai, una carta bomba. Sa difendersi anche senza l'ausilio di simili oggetti e ha sempre dato dimostrazione di ciò. Possiede soltanto il coprifronte tra i rosei ciuffi, lasciati sciolti e liberi di scendere lungo le spalle e la schiena; il ciondolo col ventaglio Uchiha posto attorno al collo ed in bella mostra, con tanto di collana rossa, una sorta di fascia colorata attorno al medesimo. Ai piedi, calza un paio di sandali ninja neri con tanto di schinieri giungenti sin sotto il ginocchio, i quali non limitano in alcun modo la deambulazione. Poggiata contro uno degli alberi, scrutando con attenzione la pioggia che cade dal cielo plumbeo e nuvoloso, aspetta di trovare qualcosa o qualcuno d'interessante con cui scambiare qualche chiacchiera. Restare nell'ufficio stava diventando nauseante, quindi necessitava di prendere aria in qualunque modo, anche contravvenendo a Jushan-san che cerca di metterla in guardia. Specialmente adesso, è diventato apprensivo più d'una madre sulla salute del nascituro, prossimo erede di Konoha e dei Nara a detta sua; un principino da accudire. Il Chakra, come al solito, è attivo e scorre in ogni angolo del suo corpicino. [ Chakra ON ]

14:57 Saisashi:
 Quest'oggi il cielo lacrima, in un pianto che si fa disperato con il passare dei minuti. Pioggia e man mano qualche tuono che arriva con l'avanzare di nuvole nere e cupe. Qualcuno lassù sembra voler affiancare Saisashi, forse compatirlo nel suo stesso umore o magari piangere per il suo amico Lind. Non può esistere meteo migliore per poter nascondere le lacrime che silenti scendono con rabbia e paura dalle guance del genin, che in questo momento non è nient'altro che in piena crisi, in cerca di uno sfogo: l'allenamento. Ha da poco ritrovato Raido ed ottenuto il suo aiuto come maestro, ma prima di poter iniziare deve riprendere il massimo della sua forma fisica, oltre che cercare più possibile di ritrovare un equilibrio mentale, ormai incrinato da un trauma indelebile. L'ex corvino dai capelli cenere, si trova quindi da solo, nei campi d'addestramento. Il tempo fa si che nessuno abbia in mente di allenarsi con queste condizioni, regalandogli la solitudine che cerca. Solo il rumore della pioggia circonda il genin, che non indossa nient altro che il suo solito pantalone nero , slim, in tessuto lucido ed un paio di sandali neri ninja. E' pieno di fango, segno che si trovi li già da un pezzo. Sul petto nudo indossa la pettorina da 50 kg, mentre i bianchi capelli, zuppi di pioggia e fango, coprono a tratti la sua visuale. Tutto ciò che sta facendo ora, è recuperare il pieno controllo dei suoi movimenti. ORa ricorda i suoi passati allenamenti, ricorda il sacrificio che ha fatto per ottenenere la sua attuale forza, sa come l'ha potuta raggiungere e come poterla tirare nuovamente fuori in vista dell'allenmaento speciale di Raido. Osserva quindi i 3 ceppi di legno che si trovano di fronte a lui a distanza di qualche metro, per poi ripetere azioni semplice e concise: uno scatto fulmineo frontale, per poi giungere su di uno alla volta ed affondare con un colpo semplice nel legno: passerebbe da uno all'altro, mirando prima ad altezza viso, poi altezza vita ed infine ad altezza gambe. Questo è il suo allenamento di oggi. Ad ogni colpo, il suo grido che non è solo segno di forza impressa, ma di qualcosa che cerca di tiirare fuori da dentro, in modo straziante [ch on]

15:17 Furaya:
 Sente delle urla e dei colpi provenire dallo stesso campo in cui si trova lei. Sceglie di seguire quella voce che, a tratti, le sembra essere anche piuttosto familiare. Incuriosita, anche per via della pioggia che imperversa quest'oggi su Konoha, dal motivo per il quale qualcuno dovrebbe allenarsi sotto un tempaccio del genere, preferisce incamminarsi. Il passo è lento, stando attenta a dove poggia i piedi ed anche per evitare affaticamenti. Seppur sia soltanto all'inizio di quella lunga gravidanza, sta cercando di farci attenzione. Non riesce ancora a sentire un legame vero e proprio col nascituro, forse perché non lo reputa come un bambino in grado ancora di pensare o di tirare calcetti alla pancia. Sarà anche per via del continuo sbalzo d'umore al quale sta assistendo man mano, ogni santissimo giorno. Jushan-san le prepara più tisane di quelle che riesce a bere, soltanto per cercare di tranquillizzarla e fare in modo che non scoppi in lacrime (è successo) o che si arrabbi per la mancata zolletta di zucchero nel caffè, prendendosela di rimando col povero segretario, alias guardia del corpo a sua detta. Quando giunge nel punto in cui qualcuno si sta allenando, la fisionomia le suggerisce senza dubbio che sia Saisashi. Il colore dei capelli, per altro zuppi di pioggia, sporco com'è, invece, fanno sì che possa pensare ad un barbone. Non era conciato così anche quando si son rivisti la prima volta, del resto? <...> Grazie alla pioggia, forse, i suoi passi potrebbero non venir uditi, anche per via della sua concentrazione in ambito d'allenamento. <...Saisashi?> Cerca di chiamarlo e di attirare la sua attenzione, stranita e al tempo stesso dubbiosa sul nome pronunciato. Aggrotta persino le sopracciglia e si china da un lato con il capo. L'ombrello è ancor poggiato contro una spalla, coprendo gran parte del proprio corpo, in special modo spalle e capo onde evitare che si becchi un malanno. Ci mancherebbe soltanto quello in questo momento! Ne attende un risvolto, una risposta, qualunque essa sia purché le dia un minimo d'attenzione e non venga ignorata. In questo momento, potrebbe prenderla più male di qualunque altra cosa. [ Chakra ON ]

15:35 Saisashi:
 Procede senza prendere fiato, come se la sua fosse una lotta contro il tempo, un grido dietro l'altro, colpendo a rotazione quei poveri ceppi che alla fine dei conti non hanno fatto nulla di male. Il taijutser dai capelli cenere, si accorge in qualche modo che più procede con questi movimenti, più il suo corpo si fa leggero, scattante, più veloce e più forte di quello che la sua memoria gli consente di ricordare delle sue abilità. E' come se gli mancasse una parte di allenamenti o azioni con cui possa aver raggiunto questo livello: forse in questi 8 anni di vuoto di cui ora ricorda solo lo scienziato pazzo e quel laboratorio, è stato obbligto ad allenarsi? E' stato riempito di qualche cosa di strano? Potrebbe essere dabvero qualsiasi oscenità, avendo ricordato solo alcune delle cose di cui quel malato assassino è capace. Non si accorgerebbe ancora di Furaya, troppo intento a sfogare la sua ira in qualcosa di positivo. La pioggia incessante laverebbe man mano i capelli del giovane, che potrebbero mostrarsi alla donna nella sua forma bianca. Si fermerebbe di fronte al palo centrale, quasi senza fiato. <anf...anf....CREPA> direbbe con tono rotto dalla rabbia, colmo d'ira, intriso di furia omicida. In quel momento quel ceppo di fronte a lui non è nient'altro che il volto dello scienziato pazzo , Akuma, questa figura misteriosa. Lo fissa con disprezzo, con occhi fuori dalle orbite. <crepa...crepa...> continua come un pazzo , mentre dentro di se tornerebbe a parlargli quella strana figura apparsa nella suatesta solo pochi giorni prima: nient altro che una figura riconducibile a se stesso, ma con capelli blu, benda bianca ed abbiglamento/voce identici a quelli di Lind. Come se fosse Lind stesso incarnato nei suoi panni, a parlargli. Quanti danni può causare alla mente un trauma del genere. Lo scopriremo. "coraggio fuckin corvo. Colpiscilo. Vuoi vendicarmi o no? Te la fai sotto..? hihihi colpisci! Fuck colpisciiii!" lo inciterebbe, facendo si che il genin, scattasse come un molla, cominciando a scagliare pugni alternati e ripetuti a tutta forza contro quel palo, senza tecnica, solo pura ira contro quel legno che un colpo alla volta comincierebbe ad essere ditrutto <WAA! CREPA , CREPA, CREPA, STO VENENDO A PRENDERTI BRUTTO BASTARDO!> terminerebe una volta disintegrato il ceppo cercando di riprendere fiato. Solo ora si accorgerebbe di nn essere solo. <Fu...Furaya...ma che ci fai qui...anf..anf..> direbbe con il fiatone <non dovresti stare fuori con questo tempo, sai che ora non sei più solo tu..> a buon intenditore [ch on]

15:54 Furaya:
 Dovrebbe stupirsi del modo di fare di Saisashi, ma ultimamente non sembra stupirsi più di niente. La crudeltà umana cresce ogni giorno che passa, diventando sempre più grande e nefasta nei confronti dei suoi stessi simili. Anche lei, nell'ultimo periodo, ha pensato in maniera egoistica come l'è stato detto di fare, affacciandosi al menefreghismo e alla stessa crudeltà che tutti posseggono nel proprio profondo. E' difficile prenderne consapevolezza, ma poi diventa tutto più semplice e lineare, come se avesse sempre fatto parte di noi. Gli occhi azzurri della fanciulla restano rivolti su di questi, non lo interrompe durante tutte le movenze, seguendo passo passo ogni colpo che viene inferto al povero tronco di legno. E' strano non sia già caduto, valutando la violenza con cui lo sta colpendo. Irrigidisce la mascella, non sapendo bene come prendere una visione del genere, valutando anche il colore dei capelli altrui totalmente diverso da quando l'ha visto l'ultima volta. Sono abituati a restare lontani per qualche tempo, di solito, per via di molteplici fattori; inoltre, va considerata anche l'impulsività del ragazzo, dunque potrebbe trattarsi meramente d'una tinta e d'una sorpresa per lei. Non sarebbe la prima volta. Non riesce neppure a pensare a quel che ha dovuto passare il giovane taijutser. Come potrebbe? Quando ha terminato di lanciare i suoi colpi contro il finto nemico, opta per un approccio differente e tutt'al più ironico. <Deve averti fatto davvero arrabbiare.> Senza neppur immaginare di star rigirando il coltello nella piaga con simili parole; non è ovviamente volontario. <Con chi ce l'hai?> A proposito del fatto che stia andando a prenderlo, pronunciato poc'anzi durante la sequela dei colpi. Sistema meglio che può l'ombrello sul quale continua a cadere una serie di gocce d'acqua piovana, scivolando poi dabbasso e riunendosi sul terreno con le altre già cadute. <Vedo che ci sono delle novità.> Solleva l'arto destrorso per indicarsi i capelli, riferendosi ovviamente a quelli dell'altro per via della differenza di colore. <Potrei dirti la stessa cosa. Abbiamo bisogno di te.> E gli mostra un piccolo sorrisetto, avvicinandosi d'un passo in sua direzione, come se aspettasse il permesso di farlo, poiché intento ad allenarsi. Vorrebbe delle risposte alle sue domande, ma non insiste. Sembrava essere piuttosto preso dal suo esercizio, quindi non vuol mettersi in mezzo e attende. [ Chakra ON ]

16:18 Saisashi:
 Una volta recuperato il fiato, si volterebbe completamente in sua direzione, mentre la pioggia imbatte prepotente sul suo corpo, che in questo momento mostra le numerose cicatrici, inclusa quella sull occhio sijnistro di cui ancora oggi non ha spiegazione. Resta immobile qualche istante, come se cercasse di controllarsi per non mostrarsi troppo diverso dal solito con la dolce metà. <beh sai com'è. Si è messo in mezzo alla mia strada. Nessuno si oppone al suuuublime sottoscritto uscendone sano e salvo hihi> pronuncia questa volta in modo forzato, come se il suo fare non fosse naturale e trasparente come sempre. <Akuma> lancia subito la bomba a mano senza se e senza ma. E' Furaya dopo tutto no? A lei può e deve dire tutto. Si aspetta che ella non possa capire di che cosa si tratti, ma è certo che chiederà spiegazioni, quindi tanto vale attendere che faccia le sue domande. <uhm...novità dici? > capisce con il gestto della donna che stia intendendo i capelli, quei dannati capelli divenuti bianchi che per lui sono un segno di debolezza, che quasi fatica a guardare allo specchio. Cosa può fare? Mentire? Essere sincero? Potrebbe dire che si tratti di una tinta. Oppure dire la verità. Oppure lasciare che lei intenda ciò che vuole <aaah intendi questi...chissà, li ho trovati così> direbbe una mezza verità, facendo spallucce. Nel caso sarà lei ad intendere come vuole, ma ha troppa paura di farla preoccupare. Dopo tutto ultimamente è emotivamente instabile ed ha ujn bambino in grembo, è giusto dirle tutto rischiando di generare uno stress inutile? <certo, non ti preoccupare. Sai che puoi contare su di me no? Darò a nostro figlio tutto ciò che non ho potuto ricevere io hihih> sorride questa volta sincero, grattandosi la nuca con la mancina <che ci fai proprio da queste parti? Da quanto so dovresti essere piena di lavoro ultimamente, come mai gironzoli sotto la pioggia in un posto come questo...mmmm ammettilo, stai facendo taglia dagli impegni dando buca a tutta quella fottuta roba burocratica eeeeh? ehehehe> ridacchia divertito pensando a Furaya che sgattaiola via per fuggire dagli impegni <sai che se Jucoso se ne accorge , oltre a rompere le palle, se la prenderebbe con me perchè penserebbe che la colpa sia mia...? Uff...FUCK!>[ch on]

16:40 Furaya:
 Nessuno gli si oppone. Ha un grande senso! Sono le solite risposte che darebbe uno come Saisashi di fronte a delle domande come quelle che ha appena ricevuto. Caratterialmente, sembra essere sempre lo stesso di sempre, ad eccezione dei capelli che hanno assunto quella stramba tonalità. E' insolito, non riesce ancora ad inquadrarlo come vorrebbe. Le servirà sicuramente del tempo, ma adesso bisogna occuparsi delle risposte che riceve e alle quali deve dar un proprio commento. <C'è qualcosa che non va.> Lo riconosce dopo un po', fin da subito l'è sembrato che tutto fosse normale o, quasi sicuramente, s'è imposta che lo fosse. Ogni giorno, ne sbuca una diversa e non riesce a tollerare altre cattive notizie. C'è troppo in ballo di cui tenere conto, senza parlare della gravidanza che rischia di bloccarle qualunque movimento futuro. Or più che mai comprende che l'idea di Mekura non era certo così male. Non è però il momento per pensare a simili argomenti, deve concentrarsi sul ragazzo. <Akuma?> Ha conosciuto (o ne ha sentito parlare) di diversa gente con un nome simile, tra cui il Demone Rosso che, al momento, pare dimori nelle miniere poco distanti dal Paese del Fuoco. <Non prendermi in giro, Saisashi. E' successo qualcosa e voglio che me ne parli. Li hai trovati così significa che qualcuno t'ha fatto uno scherzo di cattivo gusto o ti è accaduto qualcosa.> Lo scruta con attenzione, assottigliando le palpebre e restando ben focalizzata sul viso altrui, specialmente sui lineamenti e sulle possibili emozioni emulate dal volto. <Non costringermi ad usare il sigillo dell'empatia per sentire le tue emozioni. Credo di sapere cosa troverò.> Ossia ansia, paura e probabilmente molta rabbia. Non vuol davvero comportarsi così con l'amato, ma se questo è l'unico modo che ha per estorcergli tutte le informazioni possibili, tanto di guadagnato. <Non è questo che mi preoccupa. Voglio che ci sia tu. Che poi non gli manchi niente me ne assicurerò anch'io, ma vorrei non gli mancassi neanche tu.> Storce appena le labbra, appropinquandosi a compiere qualche altro passo in sua direzione per avvicinarglisi, ammesso non si sposti ulteriormente. <A breve, non potrò più nasconderlo.> Lo avvisa, distogliendo per un attimo l'attenzione dai suoi occhi. Come deve fare per il ruolo che ricopre? La popolazione potrebbe esserne contenta, ma sente che c'è qualcosa che non va. Forse non si sente pronta o si tratta soltanto di sbalzi d'umore dovuti agli ormoni, altrettanto probabili. <In effetti, ho deciso che per oggi io e lui... o lei? Beh, ne avevamo abbastanza di lavorare. Ho costretto Jushan-san a sostituirmi, invero. E' l'unico che potrebbe ricoprire il mio ruolo in assenza. Non ha battuto ciglio.> Certo perché stavi per scoppiare in lacrime davanti a lui, asserendo che non ti ascoltava e che non ti dava aiuto quando ne avevi bisogno. Lo hai praticamente incastrato ed incatenato a quella scrivania finché non ti passa. [ Chakra ON ]

17:13 Saisashi:
 Purtroppo per il malcapitato capelli cenere, chi meglio di Furaya può conoscerlo e captare quando qualcosa non vada in lui? Infatti la sua scenetta viene smascherata in pochi istanti, senza che possa far nulla. Ma se lo aspettava dopo tutto, nel suo cervello dimora la scimmia battipiatti, ma quest ultima è scaltra, non è stupida. <tsk. Ma cheeee palle! Come hai fatto in così poco tempo!> sbuffa qualche istante, dando qualche parvenza di se stesso con aria buffa, seppur porti con se sempre questa sorta di aura triste, straziante. "ahaha stupido corvino, ti ha beccato subito, fuckin corvo!" lo prenderebbe in giro quella sorta di altra personalità sotto i panni di Lind con cui ormai può parlare nella sua testa. <si, Akuma. Proprio quel gran figlio di p*****a..> aggiungerebbe con sguardo irrorato di sangue <beh, sapevo che mi avresti scoperto, ma ci ho provato> fa spallucce socchiudendo gli occhi <NO FERMA.> intimerebbe di colpo, come di scatto portando la mancina di fronte a se in segno di negazione <non farlo.> pronuncia con sguardo serio, quasi spaventato alla sola idea che lei possa leggere quelle atrocità che ora ha dentro di se. Scoprirebbe tutte le schifose azioni che Saisashi ha commesso sotto il controllo di quel pazzo, potrebbe rimanerne delusa, shockata...o peggio ancora schifata. La sola idea lo terrorizza. Perderla significherebbe perdere quel'ultimo appiglio verso la luce, finendo nel baratro dell'oscurità che lo attanaglia <non devi farlo. Per nessun motivo. Non posso permetterlo> direbbe con tono stranamente autoritario e sguardo severo, più serio che mai, come non ci si aspetterebbe da lui <ti dirò tutto. Anche se ho paura che tu possa subirne conseguenze, e non voglio si possano ripercuotere sul bambino> su questo è realmente protettivo < ti ho detto una mezza verità. Me li sono ritrovati davvero così...ma il motivo...non è per niente piacevole> socchiude gli occhi spiegando l'accaduto <devo dirti la verità. Io...ho ricordato....solo dei piccoli frammenti, una minuscola percentuale di questi 8 anni...e ciò che ho visto...credimi non avrei mai voluto saperlo, per nulla al mondo. > aggiungerebbe guardandosi entrambe le mani che ora si farebbero tremanti <Furaya, non credo di essere ciò che pensavo...sono tutt'altro.. no hai idea di che cosa abbiano commesso queste mani...> le porterebbe entrambe a coprirsi il viso, distrutto da quello che ricorda di aver fatto, seppur in piccola parte <i capelli, sono mutati da soli...dopo che a casa tua, magione Nara, mi è stata consegnata una lettera. In quell'istante ho ricordato. Mi sono ritrovato immerso in qualcosa che non riesco nemmeno a definirti. Solo leggere il nome dle mittente e pronunciarlo mi suscita una paura inspiegabile, una paralisi delle gambe, un brivido alla schiena capace di lasciarmi senza fiato. Ho letto il contenuto...ho ricordato...hoprovato sensazioni che non pensavo potessero esistere...e poco dopo mi sono ritrovato in ginocchio, immerso nel mio stesso vomito, inerme....e con questi...> indica i suoi capelli bianchi. E non è tutto, anche la voce che lgi parla in testa, questa specie di Lind sotto i panni di Saisashi, qualcosa di poco chiaro che per ora non accenna < se tu vedessi o solo percepissi queste sensazioni disgusstose che sto provando...so per certo chw non mi vedresti allo stesso modo. E so anche che potrebbe ricadere sul bambino> afferma con sicurezza, non vuole <se può interessarti la lettera citava...""Dov'eri finito? Mi ci sono voluti mesi per ritrovarti. Ricordati perché esisti. -Akuma". ...> qualche minuto di silenzio <poi il contenuto...> la estrae dalla tasca <eccola...la riconosci'? E' la benda di Lind....> gliela porgerebbe in attesa che possa afferrarla <leggi il suo interno> e li potrebbe leggere la scritta ""Non dirmi che vuoi fare la sua stessa fine". <ecco, quella scritta è bastata a far scattare tutto il resto.> accenna con tono flebile per poi non aggiungere altro, almeno per ora. [ch on]

17:55 Furaya:
 Con riluttanza, Saisashi inizia a parlare a proposito di quanto gli è accaduto. Non solo, in primis si lamenta di come la Nara l'abbia smascherato in così poco tempo. Non ha bisogno neppure del sigillo dell'empatia, quando due persone sono legate a volte è necessario soltanto uno sguardo. <Perché ti conosco.> E' questa la spiegazione che dà al ragazzo, mostrando un pizzico di sorriso genuino nei suoi confronti, non essendo altro che la pura e semplice verità. <Mi è difficile comprendere chi sia Akuma, tesoro. Non credo tu ti riferisca al Demone Rosso, giusto?> E' sparito dai radar da troppo tempo, perché poi avrebbe dovuto prendersela con Saisashi che, probabilmente, neppure conosce? E' in dubbio, certo, ma è quasi sicura che non si stia riferendo a quest'ultimo. Soltanto lei e Yosai conoscevano il nome reale del ricercato. <Mh?> Resta sorpresa, costretta ad aprire un po' più gli occhi per via della reazione che scaturisce in lui il sigillo dell'empatia appena nominato dalla fanciulla. <Lo sai che non lo uso per controllarti, ma soltanto se è strettamente necessario.> Nei suoi confronti, perlomeno, ha sempre ragionato secondo quest'ottica, a differenza di Mattyse che viene invece controllato almeno ventiquattr'ore al giorno, mantenendo il sigillo perennemente attivo per captarne qualunque emozione contrastante, strana o fuori dai canoni che dovrebbero essere rispettati. <Non lo farò, ma spiegami cos'è successo. Lo sai che con me puoi parlare di tutto. Anzi, devi. Non voglio mi venga nascosto altro.> Lo ha aiutato sinora con quella voce che ha nella testa, per non parlare del suo imprigionamento grazie all'ex capo dei custodi. Gli è sempre rimasta di fianco, contro qualunque avversità. Quindi, reputa d'essere capace di riuscire a sopportare qualunque altra vicenda il destino abbia in serbo per loro. Non si discosta molto dalla posizione assunta in precedenza con lo sguardo rivolto verso l'altro. Compirebbe soltanto un ennesimo passo per ridurre al minimo la distanza tra loro due. Vuole stargli vicino, sì, ma in ogni senso. Anche il contatto fisico è un ottimo aiuto quando qualcuno non sta bene, che sia mentalmente o fisicamente. <Tesoro> Vuole rassicurarlo in qualche modo, tendendo la mano libera in sua direzione, sperando che quel gesto faccia la differenza in qualche modo. <ho sopportato di peggio> Le sevizie e le atrocità subite direttamente da suo padre sono senza dubbio al primo posto, tuttavia potrebbe non immaginarsi neppure lontanamente cosa sta per dirle. <sono sicura di poter tollerare qualunque altro argomento, allo stesso di> E' ancor dubbiosa sul sesso, ma si indica la pancia con un cenno del capo. <beh, qualunque sesso abbia, sono sicura che saprà tollerarlo.> Vuole confortarlo, sfruttando anche una piccola punta d'orgoglio (che mai l'è mancato) assieme all'ironia, ammesso possa servire a smorzare la situazione divenuta piuttosto pesante. <Vieni sotto l'ombrello, ti stai inzuppando.> E gli porge anche quest'ultimo, da brava bambina, preoccupata per l'incolumità altrui più che per la propria. A volte, simili abitudini non si dimenticano né si cambiano. <Quindi, hai ricordato qualcos'altro del tuo passato.> Il che le susciterebbe, di base, un atteggiamento felice, ma non sembra essere questo il caso. <Se si sono avvicinati al Quartiere Nara, sta pur certo che riuscirò a trovare chi è stato.> E' sorvegliato tanto quanto la Magione, non per suo volere ma per necessità, quindi è sicura che potrà trovare ciò che cerca. Può spingersi nuovamente più in là per aiutarlo con le proprie conoscenze. Allunga la mano verso la benda di Lind, leggendone l'interno e restando ben attenta al resto del discorso. <Qualsiasi cosa tu abbia fatto o ti abbiano costretto a fare> Perché non è da escludere. <ti resterò accanto comunque, ti resteremo, anzi.> Vuole essere rassicurato e lei lo fa senza remora alcuna. Lo trova più che giusto. Bisogna aiutarsi a vicenda e lui c'era quando aveva bisogno che fosse al suo fianco. <Dimmi tutto. E se servirà, andremo a caccia di questo Akuma assieme.> Come sempre. [ Chakra ON ]

23:22 Saisashi:
 Il povero ex Corvino, chinerebbe il capo in avanti lasciando che la pioggia continui a bagnarlo, compatendo le sue emozioni. Lo sguardo, nascosto dai capelli, come nel volersi nascondere, mostra tanta insicurezza, l'insicurezza di chi non è più convinto di chi davvero possa essere. Sorride leggermente nell'ascoltare l'affermazione del Kage. In effeti è vero, lei lo conosce bene. <non so chi sia questo Demone rosso di cui parli. MA questo è sicuramente un altro demone> un demone capace di cose crudeli, capace di strappare in qualche modo la personalità di Saisashi e manipolarlo. <si lo so. > direbbe consapevole del motivo per cui lei glielo ha impresso <dopo tutto hai già tempo da investire per controllare il criminale no?> frecciatina? semplice verità oggettiva? Dal tono di questo momento del Taijutser non è facile capirlo <e forse...potrebbe succedere che tu debba controllare anche un secondo criminale...potrei aver commesso atrocità ben peggiori di quel terrorista bombarolo> qui si parla di vite umane. Saisashi non ha ancora chiari i ricordi, ma potreebbe essere un vero e proprio assassino. Sorride nuovamente, come un leggero sprazzo di luce che apparirebbe in viso sentendo Furaya parlare del possibile sesso del loro futuro figlio. <beh, spero per lei non sia femmina...altrimenti dovrà rimanere single per sempre hihi> tenta di scherzare per non focalizzaarsi troppo sul resto e non rendere la situazione pesante er Furaya, anche se non è facile. Rifiuterebbe con il capo l'offerta generosa di Furaya <non ti preoccupare, dividendolo ti bagneresti anxche tu e non voglio che tu rischi nemmeno un raffreddore.. e poi ho sempre amato la pioggia...quando vivevo da solo per strada con Lind, passavamo ore in silenzio lasciando che ci bagnasse. Lo trovo rilassante> gli tornerebbero in mente proprio quei ricordi allo sbando, che seppur trasandati erano comunuqe felici. Non gli interessava nulla ai tempi, ne ricchezza o altro, aveva il suo amico, tutto ciò che gli serviva. <si. Ho ricordato solo alcuni elementi. E mi sono bastati. Furaya, ho fatto del male...tanto...ho davvero commesso gesti schifosi...io...io non so più chi sono...non mi riconosco...io NON SO CHI SONO!> direbbe ora lasciandosi andare ad uno sfogo liberatorio per la sua ennesima croce. Scoppierebbe in lacrime ma questo non può essere notato per viadell'incessante pioggia. Cerca di prendere un bel respiro e farsi forza. Le mani andrebbero ora a premere contro le tempie, come a cercare di donargli quell'appoggio per cercare di ricordare senza impazzire. <ho dei ricordi...mi trovavo in un laboratorio ad Oto... di fronte a me questo strano vecchio dai capelli bianchi, un tizio capace di mettere paura seppur dal suo aspetto non sembrasse minaccioso.. Ogni volta che la mia mente torna sul suo volto o sulla sua voce, il mio corpo si blocca...come paralizzato dalla paura...io ho chiaramente la sua espressione in testa, mentre lentamente sgozza Lind a freddo...vivo...di fronte a me, legato, impotente... questa visione è come se l'avessi ripetuta infinite volte. Ajncora adesso, mi torna in testa come se non potessi controllarla ed ogni volta mi mancano le forze, mi viene da vomitare...> ed è comprensibile, ti hanno sgozzato il migliore amico di fronte agli occhi <dopo questo, ho solo frammenti di ricordi in cui Akuma, in qualche modo mi impartiva ordini atroci per i suoi esperimenti...picchiare un ragazzino fino a renderlo in fin di vita per poi portarglielo per i suoi esperimenti...e chissà quante altre cose...ho paura a ricordare altro...> comunicherebbe affranto e privo di energie, come se la sua forza combattiva fossesparita tutta d'un tratto < ricordo che fui mandato a Kiri proprio da lui...voelva che gli portassi un membro di un qualche clan per qualche strano esperiment...non rcordo i dettagli...so solo che una volta entrato a Kiri, qualcosa dentro di me si è bloccato, eliminando tutta questa parte di ricordi> forse ha cercato da solo dopo anni di questa vita, a trovareuna via d'uscita creandosi una barriera ce gli impedisse di ricordare quelle atrocità? <io non cosa fare...non sono nemmeno certo di non essere pericoloso...e nostro figlio? Ho ridotto infin di vita un ragazzino senza batter ciglio...potrei fare lo stesso con lui...io...non posso farcela...> direbbe cadendo ora in ginocchio, stringendosi trale sue stesse braccia [ch on]

23:45 Furaya:
 Non sa se esserne contenta o meno. <Da un lato, sapere che non è lo stesso demone rosso di cui parlavo mi fa stare bene; ma dall'altro> Scuote il capo, lasciando decadere la frase ma permettendogli d'intuire che di buono non c'è poi molto comunque. Si tratta pur sempre d'un mostro e, ultimamente, sembrano essercene molti. Si sente ferire e colpire da quella frecciatina, seppur tale forse non voglia apparire. <Il sigillo è lo stesso, ma il motivo per cui ve l'ho impresso è differente. Non lo uso per sincerarmi delle sue condizioni fisiche> Anche se lui delle tue lo fa eccome, sta cercando di esserti amico, ma gli poni ancora un muro. Eccetto l'ultima volta, dove lo hai persino convinto ad andare a cena fuori per via del muso lungo che gli era preso quando gli hai parlato di Tenshi. <non lo uso per sapere come sta, a differenza tua. Non posso sciogliere i sigilli e non intendo farlo.> Vuole rassicurarlo da questo punto di vista, non riesce a tenersi tutto dentro come avrebbe fatto di solito pur di non ferirlo. C'è un motivo valido se prende delle scelte, ben ponderate e atte a ricavarne qualcosa. <Smettila di colpevolizzarti, non è così facendo che sistemeremo le cose.> Perché, con chiarezza e spontaneità, anche con un po' di prepotenza, pretende di restargli accanto e d'aiutarlo contro qualunque difficoltà, anche la peggiore. Lui l'è sempre stata accanto anche quando degli altri non le interessava più nulla, chiudendosi a riccio nel suo egoistico desiderio di riportare la pace ad ogni costo. <Sta pur tranquillo che la difenderei io dalla tua gelosia paterna!> Ride appena un po', sfiorando appena la pancia con una mano. Non è molto gonfia, non ancora, ma potrà esserlo ben presto. <Ci pensi qualche volta?> Piega appena la testa di lato, abbassando lo sguardo dabbasso. <Ad avere un figlio, dico. Mi sento ancora estranea a questo mondo, come se non stessi diventando madre io.> E' una considerazione che doveva fare a qualcuno, e chi meglio di Saisashi? <Non devi rischiarlo neanche tu il raffreddore. Ricorda che hai un dovere, adesso.> Crescere un figlio, fare in modo che abbia il padre che nessuno dei due ha avuto. Tuttavia, il tempo di parlare di quanto sarà bello essere genitori giunge al termine piuttosto in fretta. Presta attenzione ad ogni singola parola pronunciata dal taijutser, il quale finisce con l'inginocchiarsi a terra, dopo aver versato lacrime che si sono mischiate con la pioggia. <Vieni qui> Lo esorta, poggiando a sua volta le ginocchia al suolo, incurante di sporcarsi, di bagnarsi. Anche l'ombrello cade al suolo, aperto e sospinto dall'acqua che lo colpisce. Non le importa null'altro se non di Saisashi. Allungherebbe le braccia per cercare di circondarne il collo, poggiando una mano a palmo aperto sulla nuca e attirandolo a sé, contro il suo petto. L'altra mano giunge in aiuto, mentre si morde il labbro inferiore con forza. <Tu ce la farai perché sei l'uomo con più forza di volontà che conosca. Riuscirai a superare questo momento, riuscirai a crescere nostro figlio e riuscirai ad essere il padre che merita d'avere. Non gli farai alcun male, non farai mai più del male a nessuno. Tutti possono cambiare, tutti possono crescere e diventare qualcosa di meglio. Ciò che hai fatto, non muta ciò che sei adesso. Sei stato costretto, non era una tua volontà.> Gli mormora all'orecchio, poggiando altresì la testa contro la propria, delicatamente. Gli occhi, privi di qualsivoglia espressione, quanto più velati di tristezza e malinconia, fissano un punto indefinito. <Non sei così. Io so che tipo di persona sei.> E gli resta affianco, nonostante tutto quello che abbia sentito. [ Chakra ON ]

00:07 Saisashi:
 Furaya si rivela come sempre la persona giusta, il sublime non può che ritenersi fortunato ad averla ritrovata a Kiri, e forse proprio grazie al suo incontro ha potuto creare quella barriera con i suoi ricordi per cercare inconsciamente di ricominciare da zero. Questo potrebbe definirsi come il peggior momento mai affrontato fino ad oggi da Saisashi. E pensare che credeva di averle già passate tutte. Si ritrova li, inerme, ginocchia nel fango, come un bambino incapace di reagire. Ma...si c'è un ma.. questa volta ha qualcosa in più, una forza in più che consiste in qualcosa di davvero semplice: non deve affrontare tutto questo da solo. Ha Furaya, al suo fianco, ha scoperto cosa significa condividere e lasciare che i propri problemi possano essere sorretti anche da qualcun altro. Ed è proprio ciò che sta succedendo ora con l'hokage che dallasua alta carica, si sporca di fango pur di avvicinarsi al Taijutser. Rimarebbe in silenzio ad ascoltare la Nara, un silenzio che sembrerebbe essere quasi infinito. <Furaya...vuoi....vuoi vedere...?> forse solo in questo modo potrà realmente capire. Seppur poco prima voleva impedire tutto questo, i gesti del kage han fatto si che Saisashi potesse in qualche modo cedere alla sua generosità, condividendo le sue emozioni anche se queste potrebbero compromettere il pensiero che lei potrà avere su di lui. O almeno questo è ciò che crede. Lascerebbe quindi la sua testa poggiata comoda sul suo seno, mentre attenderebbe che lei possa indagare dentro di lui con il suo sigillo così che possa vivere insieme ilsuo terrore. Se lo avesse fatto,, allora continuerebbe <si...ci penso continuamente> sorride anche se non può essere visto <è qualcosa piombato all'improvviso...così tanto che ancora mi è difficile crederci...eppure...è come se tuto questo avesse un senso..se la mia vita lo avesse...io e te...noi...ed un figlio da crescere impedendo che possa ripetere i nostri errori> questo sarebbe l'unico obiettivo del 'ex corvino <il problema è che ho paura. Ma non una semplice paura..sono terrorizzato, capisci? Io, il sublime..così terrorizzato e traumatizzato.> e se avesse letto le emozioni ed i pensieri di Saisa potrebbe aver rivissuto la confusione e le sue azioni commesse, le sue paure, il suo terrore, il suo trauma. La voce di LInd per ora è silente <tu sai che persona sono..ed anche io credevo di saperlo..ma ora le carte in gioco cambiano. Non so se sia stato per trauma o quale altro mezzo, ma quel pazzo mi ha controllato per anni... ed ora , non mi spiego come, ma mi ha ritrovato. Sa che sono qui. Potrebbe fare una mossa in qulsiasi momento..tu saresti in pericolo...potrebbe persino riprendere il controllo su di me per quanto ne so io, magari ordinandomi di farti del mal...come posso convivere con tutto questo??!> domanderebbe con sincerità <io non ricordo tutto, ma fortunatamente so dv'è il laboratorio. Prima o poi i pezzi del puzzle torneranno ma devo risolvere tutto questo ed impedire che faccia del male ad altre persone. Voglio migliorare, diventare acora più forte e poi partire. Dovrò tenerele distanze da te per essere sicuro che non ci sia il rischio che ti faccia male. Ed ho intenzione anche di parlare con Mekura. Io credo che lei debba sapere di Lind....era suo allievo >[ch on]

00:29 Furaya:
 E pensare che questa generosità la riversa soltanto su di lui. Ha fatto sì che soltanto alcune persone possano avere il diritto di riceverne. Poche e prescelte. Scuote appena il capo in merito alla sua domanda. <Mi fido di te, ma voglio che tu impara a fidarti a tua volta di me. Quel che faccio, non lo faccio perché devo, ma perché voglio. Non lo faccio perché devo controllarti o chissà cos'altro. Stiamo assieme, giusto? Viviamo sotto lo stesso tetto e stai per diventare padre, pensaci.> Lo tiene ancora stretto a sé, carezzandone dolcemente la nuca con la mandritta e infilando le dita tra i capelli divenuti chiari. <Dobbiamo imparare a condividere il nostro dolore, le nostre paure e i nostri traumi. Se non lo facciamo, ogni volta finiremo a farci del male comunque con queste ammissioni.> Con lui che ha paura della sua reazione e con lei che, presuntuosamente, continua a rispondere con pazienza e arroganza allo stesso tempo, convincendolo che non cambierà mai opinione su di lui. Lascia fluire quindi il Chakra verso il sigillo dell'empatia che ha sempre con sé, facendo sì che reagisca quello che, contrariamente, Saisashi ha impresso sul petto. Ne avverte ogni singola sensazione, il tumulto che sta provando dentro di sé: rabbia, frustrazione, terrore di ciò che potrebbe fare, ansia, agitazione. <Già, nostro figlio non dovrà ripetere nessuno dei nostri errori.> Mormora ancora, le labbra a sfiorare la sommità del capo altrui. Gli occhi ancor fissi in un punto indefinito mentre si lascia cogliere da tutte quelle sensazioni negative e paurose con le quali Saisashi convive. <Ti prometto che torneremo a vivere vite normali. Ci sarà il lavoro, ci saranno le missioni, ma non ci sarà più tutto questo. Voglio tornare a vederti sorridere. Voglio che poi quel sorriso sia talmente contagioso da risvegliare anche il mio.> Come faceva una volta, com'è riuscito a fare da quand'è tornato ed è entrato di prepotenza nella vita della Nara. Il respiro resta regolare, ma il cuore batte più forte. <Inizieremo delle ricerche a partire dal Quartiere Nara e dalla Magione> Razionalizza, riprende a parlare come farebbe un Kage, un capo del paese, un'automa in tutto e per tutto. <per rintracciare chi ti abbia spedito quella lettera e da dove provenga. Una volta trovato lui, non dovremmo avere molta difficoltà per il resto.> Cerca di prendere la situazione per quella che è, ragionandoci come sempre e sfruttando a dovere il suo intelletto. <Perché credi che debba venire a prendere me? Perché credi anche soltanto per un momento che riesca a farmi del male? Sto combattendo per Oto, Saisashi. Sto organizzando un piano per distruggere quei dannati traditori> Si stacca da questi, iraconda per via del suo stolto pensiero di abbandonarla, di allontanarsi da lei. Di nuovo. E di nuovo ancora. <sto per scendere di nuovo in campo, vado in guerra! Lascia che venga ed io l'affronterò. Lascia che venga e ti giuro che non ne resterà che cenere, chiunque esso sia.> La fronte è rossa, il nervosismo e la rabbia crescono. <Non andartene di nuovo> Sentirebbe delle calde lacrime iniziare a scenderle dal volto assieme a delle fitte al basso ventre innaturali. E' ancora nel periodo di rischio, con un ingente incremento del lavoro, dello stress e della rabbia ultimamente. <non sparire di nuovo> Singhiozza, con una mano a reggersi il ventre, lamentandosi anche della fitta durante il pianto. <ho bisogno di te> Chiude gli occhi, sollevando le spalle nel seguire la linea del singhiozzo generato dalle lacrime. <altrimenti, tutto mi crollerà addosso.> Sta di nuovo tenendo tutto in piedi solo con le proprie spalle. Finisce sempre così. E avverte quel senso di abbandono derivato dal desiderio altrui di distaccarsi da lei per proteggerla, ma che non reputa corretto. [ Chakra ON ]

00:48 Saisashi:
 Ascolta con attenzione le parole di Furaya, recependole perfettamente e lasciandosi abbracciare dalla sua dolcezza. Il suo cuore sobbalza, capace di avvertire la sua presenza, la sua volontà di esserci in un momento di crollo totale. <io mi fido di te..altrimenti non ti avrei mai raccontato tutto questo> soprattutto per la sua paura di poterla perdere a causa delle sue brutte azioni <lo so. E lo sto capendo giorno dopo giorno. Per me non è facile, ma giuro che a piccoli passi ho lasciato che qualcosa dentro me si aprisse nuovamente, provando emozioni che avevo scordato...questo solo nei tuoi confronti. Posso sbagliare lo so, ma sto provando con tutte le mie forze in ogni occasione a non ragionare più come se fossi solo > e lo dice con tono di voce rotto, nella più totale sincerità. Fino a qualche mese prima, Saisashi scappava per risolvere da solo ogni avversità evitando a suo parere di pesaresulle spalle di Furaya, già piena di fardelli. Ora però non è così. Il taijutser sente fluire il chakra nel sigillo, comprendendo che Furaya sta analizzando ciò che sente e ciò che ha nella testa. Il cuore sembra fermarsi per un attimo, a causa della paura che questo possa cambiare le cose. <io so dove si trova. Non serve nient altro. Ho una terribile sensazione ogni voltache ci penso. So bene che andandolo a prendere, probabilmente ricorderò il resto di questi 8 lunghi anni. E non oso immaginare cosa mi aspetta...ma dopo tutto, sono il sublime no...?> direbbe accennado unsorriso, come di chi sta cercando come solito di reagire < se mi lascio sconfiggere me ne pentirò per sempre...e come potrò insegnare a nostro figlio come poter vincere, se io stesso mi lascio cadere come un perdente..no, non succederà> aggiunge con tono serio, questa sera una conversazione che non ha niente della solita giocosità di Saisashi, il che è molto strano ma allo stesso tempo assolutamente comprensibile <hai ....visto..?> intende con il sigillo <che cosa pensi..? Sinceramente> vuole saperlo, senza peli sulla lingua <perchè anche se noon ricordo i dettagli io riesco a ricordare benissimo che si tratta di qualcuno di infido, capace delle peggiori cose e di lavorare con le menti...ha sgozzato il mio migliore amico davanti ai miei occhi...capisci?? Cosa gli vieta di fare la stessa cosa con un'altra persona a me cara?? Io so bene quanto sei forte..sono il primo a riconoscere il tuo valore...ma allo stesso tempo sono l'unico a vederti e conoscerti anche nella tua fragilità...per quanto forte, anche tu non sei invicibile...e se solo ti succedesse qualcosa per colpa mia...e non solo a te...> intendnedo la vita che scorre dentro Furaya. Potreebbe notare la reazione del Kage, che proprio come una normale ragazza, crolla in tutta la sua fragilità, la stessa che Saisashi sa riconoscere e supportare <io non sparirò. Te lo prometto. Ma devi fidarti di me. Sono l'unicoa conoscere Akuma ijn qualche modo...e so per certo che sia forte e soprattutto un pazzo assassino.Io ti giuro che lo affronterò e che prima supererò ancora i miei limiti, perchè con le mie attuali abilità non sono stato in grado di salvare Lind..> batterebbe un pugno a terra, serrand i denti <ecco perchè mi sono messo alla ricerfca di Raido...sono sicuro tu possa ricordarti di lui e della sua forza...tornati i ricordi mi sono ricordato del torneo dei villaggi ed è stato proprio lui a sbloccare il mio potenziale una volta. L'ho pregato di farlo ancora ed ha accettato... inoltre sono certo che anche Mekura mi accompegnerebbe per vendicare il suo allievo. Tu però...non sono sicuro di potermi sentire tranquiillo al pensiero che ti esponi nelle tue condizioni. Non ora..per quanto ne so potrei anche essere ricercato in qualche paeseper ciò che ho fatto...ci hai pensato?> [ch on]

14:47 Furaya:
 Ed anche questo è vero. Non può negare che si fidi di lei dal momento che ha scelto di raccontarle tutto, seppur abbia dovuto forzare un po' le cose. Del resto, non era un argomento facile da affrontare e, per di più, rendersi conto delle cattiverie commesse per il ragazzo deve essere stato un duro colpo. <Lo so> E' consapevole che abbia lavorato tanto per aprirsi di nuovo, permettendole di penetrare le sue difese. Lo sa davvero. <so anche che non deve essere facile.> E' dovuta passarci pure lei a non fidarsi delle persone, cercare di ritrovare il senso e il significato della parola fiducia. Lo comprende, dunque, di certo non gli ha neanche mai messo fretta. <Hai tutto il diritto di recarti dove si trova questo posto, di parlare con il diretto interessato e di ucciderlo, se necessario, purché ti lasci finalmente andare.> Indirettamente, gli sta comunque porgendo la mano, un braccio intero se necessario, la sua stessa forza se soltanto gliela chiedesse. Non intende però ferire in nessun modo il suo orgoglio, dunque lo tiene per sé. <Ricordare è ciò per cui abbiamo iniziato a combattere assieme. Te lo devi, qualunque sia stato il tuo passato. Puoi ancora riuscire a cambiare il tuo futuro, quindi non devi lasciarti vincere.> Lo terrebbe ancora stretto a sé, ammesso egli non decida di spostarsi e di allontanarla, come detto poc'anzi a voce. <A me non interessa chi eri o cosa hai fatto. A me interessa chi sei adesso, da quando sei tornato fino da oggi che hai recuperato gran parte dei tuoi ricordi. Non m'importa il male che hai fatto, se ne hai fatto sul serio. Eri controllato, probabilmente non lo facevi neanche di tua volontà. Ti hanno fatto del male. Come ne hanno fatto a me.> In fondo, le cicatrici che ha sul corpo testimoniano un incontro non proprio "normale", tanto meno "corretto" con suo padre. Insomma, vedi il tuo genitore dopo che lo credi morto e la prima cosa che fa è cercare di ucciderti, usandoti come cavia. Ottimo lavoro. <Bisogna convivere col tuo passato, ma non è detto che tu debba farlo da solo.> Lei, da sola perché troppo orgogliosa per chiedere aiuto, ci ha impiegato anni ad uscire dal vincolo di suo padre. Tuttavia, ora non può che soffermarsi a pensare ad un unico particolare: non era forse meglio che Saisashi non ricordasse affatto? Non sarebbe stato meglio per tutti che riacquistasse soltanto una parte dei suoi ricordi e se ne facesse di nuovi? Certo, è egoistico al cento percento come ragionamento in sé, ma guardatelo adesso. <Io lo capisco che vuoi soltanto difendermi e proteggerci> Le lacrime continuano a scendere calde lungo le guance, mischiandosi all'acqua piovana che scende dal cielo. Incurante del freddo, resta inginocchiata a terra pur di stargli vicino. <ma non posso pensare che tu sia lì a lottare da solo. Dammi almeno modo di farti affiancare da qualcun altro. Dammi modo di sapere dove sei e poterti raggiungere in qualunque momento con un aiuto.> Nonostante tutto, vuole fidarsi di lui e del suo punto di vista, oltre che del piano che vorrebbe adottare e andare a prendere il nemico. Tuttavia, non può fare a meno di adottare delle contromisure per accertarsi che possa tornare da lei. <Raido potrebbe affiancarti anche per andare ad Oto, non trovi? E' un Jonin dell'Erba adesso, lo farebbe volentieri.> Ma è stato incaricato di seguire anche altre missioni, quindi dipenderebbe fondalmente dall'Oboro. <Mekura sta per partorire> Lo avvisa, tirando su col naso e stringendolo più forte contro di sé. Vorrebbe soltanto sentire un po' di calore, sapere che lui è lì con lei e che lo sarà sempre. <credo sia la meno indicata adesso. E se tu fossi ricercato, lo scopriremmo. Ne avremmo sentito parlare, no?> Inspira profondamente, cercando di mettere a posto tutti i tasselli della situazione venutasi a creare. <Non voglio che vai. So che sei forte e so che Raido lo è altrettanto, ma se non dovessi tornare?> Si morde il labbro inferiore, col cuore in perenne tumulto e le fitte al basso ventre che iniziano a preoccuparla. <Non intendo perderti.> Per nessuna ragione al mondo. [ Chakra ON ]

15:24 Saisashi:
 Questo momento può rivelarsi cruciale per i due ninja, capire come agire, che decisione prendere, cercando il meglio per entrambi ma allo stesso tempo evitando di ferire troppo l'altra parte. Tutto ciò non è facile, perchè da qualsiasi prospettiva si possa affontare il problema, ci sarà sempre qualcuno che non sarà pienamente d'accordo e dovrà accettare il pensiero dell'altro. Dopo tutto è questo che rende una coppia, realmente tale, giusto? Saisashi non ha intenzione di allontanarsi da Furaya, motivo per cui rimarrebbe li, lasciando che lei possa stringerlo, cercando in qualche modo in quell'abbraccio un pò di sicurezza. Non è facile sentirsi sempre sotto un macigno costante, è così sbagliato scaricare per una volta le proprie difficoltà su qualcun altro, lasciando che non pesino più solo su se stessi? <ucciderlo è l'unico tarlo che mi resta in testa tutto il giorno...non posso permettere di vivere in questa sensazione di terrore..non posso permettermi di avere paura. Devo affrontarlo. Hai ragione> direbbe deciso più che mai in risposta alle sue parole < tutto quello che dici è vero...ho proprio qui di fronte a me il mio futuro, e non so cosa farei ora se non vi avessi trovati..> direbbe con un lieve sorriso , poggiando la mancina sulla pancia di FUraya <però nonostante questo...il mio passato non cambia...e a quanto pare è un passato che forse sarebbe stato meglio per tutti se non avessi ricordato... un passato da persona orribile...vedere la mia immagine allo speccchio in questo momento mi fa schifo...> e detto dal sublime, che cerca sempre di mostrarsi pieno di se , coprendo lesue insicurezze cn tutte quele urla e quegli atteggiamenti da gorilla. <lo so che il mio è un comportamento egoista.. se tu ora non fossi incinta, avrei accettato subito, ti avrei voluta al mio fianco a combattere. Ma se qualcosa andasse storto? Se la mia sensazione di terrore dovuta al solo pensare a quel pazzo, fosse realmente veritiera, e tu lo stessi sottovalutando? Io non posso assicurarti che non mi possa succedere nulla...però ..> cala il silenzio, e la pioggia continua a fare da padrona <io sono sacrificabile...ma non nostro figlio...non voglio...non posso> in qualche modo cerca di far capire la sua apprensione. Vorrebbe davvero Furaya al suo fianco, ma se davvero ci fosse qualche lato oscuro di Akuma che non ricorda, che potrebbe metterla in pericolo? <e poi...come farebbe questo villaggio rimanendo per giorni senza la sua unica salvezza..?> solleverebbe ora il capo, mostrandole un sorriso incoraggiante. A questo punto la palla passa a lei, lui non vuole prendere una decisione da solo. Se non condivide il pensierodi Saisashi e vuole comunque affiancarlo in missione, a quel punto non la fermerebbe <se può aiutare, chiederò a Raido se vuole affiancarmi in questo viaggio, proprio durante gli allenamenti...dovremmo cominciare a breve. Anche se non capisco che motivo avrebbe di esporsi e mettersi a rischio per me.> in effetti, si conoscono, è stato il suo sensei, ma perchè rischiare di morire per Saisashi? Non avrebbe alcun reale motivo, o almeno così crede. <non posso promettere che non mi perderai. Ma posso giurare che farò il possibile per tornare di corsa ad abbracciarti. Abbiamo fatto una promessa no? Vivere una vita normale, un sogno banale che per noi vale più qualsiasi altra cosa. Ma come potremmo rincorrerlo insieeme se io mi trovo sempre a zoppicare e cadere ad ogni passo? Tutto questo è la mia croce...Sakura...Lind...è tutto così confuso, c'è da sempre stato qualcosa di nascosto dietro a tutto questo e non sono mai riuscito ad arrivare infondo. E' iniziato tutto da troppo tempo...credo di aver scoperto qualcosa di importante e quel qualcosa mi ha fatto sprofondare nel baratro. Se non chiudo questa faccenda una volta per tutte...non potrò mai andare avanti..e non sarò mai libero di vivere la mia vita con te, perchè troppo impegnato a farmi distruggere da questi fantasmi.> conclude con trasparenza e tono che is fa più acceso e deciso <che intendi fare quindi..? Io non mi opporrò alla tua decisione> solo dopo si accorge di ciò che ha appena sentito da Furaya <cos....cosa?? inc...incinta? Mekura?!?>[ch on]

16:04 Furaya:
 Giusto! Nessuno lo aveva ancora informato circa la gravidanza di Mekura e l'argomento è uscito fuori in un momento critico. Cerchiamo, però, d'andare per ordine. Smette di versare lacrime inutili, inspirando e cercando di riprendere la giusta compostezza che l'ha sempre contraddistinta. Ha bisogno di ragionare, pertanto condurrebbe la mandritta ad altezza del volto, scacciando via alcune lacrime rimaste assieme alla pioggia. Gli occhi bruciano, ma al momento resta focalizzata sul discorso principale. Bisogna che lui affronti le sue paure, altrimenti non ne uscirà mai fuori e si limita ad annuirvi. La mano ancor posata sui suoi capelli inizierebbe a muoversi piano. Ne accarezza il crine albino, cercando di sfruttare questo piccolo gesto per tranquillizzarlo il più possibile. Non intende staccarsi, non adesso e necessita di quella vicinanza il più possibile. Avverte il tocco del taijutser sul ventre, non riuscendo a trattenere un sorriso istintivo. <Torneremo ad apprezzare le piccole cose, anche te stesso. Tutto questo passerà.> Bisognerà soltanto avere pazienza e, in qualche modo, sconfiggere le paure e i timori che sono nati a causa del suo passato. Accettarlo è senza dubbio difficile, così come affrontarlo. Lo sa bene anche lei che, in un certo senso, si è trovata nella medesima situazione: peccato che l'antagonista non fosse proprio la qui presente, quanto più l'eroe della sua infanzia. Forse, continuare a paragonare ciò che ha passato lei con ciò che turba Saisashi non è la scelta migliore che si potesse fare. <No, hai ragione> Ragionando a mente fredda, annuisce un paio di volte. Ha annunciato che non potrà scendere in battaglia contro Oto nell'immediato, ma che metterà qualunque ninja a disposizione dell'Alleanza qualora dovesse servire. Ed ora vorrebbe andare comunque ad Oto per uno psicopatico? <sarei soltanto una distrazione ed un impiccio. Posso difendermi, posso combattere, ma rischierei comunque tanto. Mi preoccuperei più della difesa che dell'attacco, quindi non riuscirei a reggere. Se poi tu staresti sempre attento alla sottoscritta> Scuote il capo. <hai ragione, non posso.> Le dispiace, ma ragionandoci lucidamente non può che arrivare a questa conclusione, per quanto non le piaccia e nonostante non fosse d'accordo fino a poco fa. L'ha perlopiù spaventata l'idea che Saisashi debba partire senza di lei, vittima poi dell'abbandono. <Nessuno qui è sacrificabile. Non parlare così di te stesso. Non odiarti.> Torna a sussurrargli, ammorbidendo lo sguardo e l'espressione, pur non spostandosi neppur d'un millimetro. Potrebbe restare così fino alla fine dei tempi purché ci sia Saisashi. <Non usare il villaggio contro di me!> Si lascia sfuggire una mezza risata anche lei, cercando di ironizzare. Non può che fargli bene, no? Lo spera. <Perché è il tuo sensei. Per Izayoi, io lo farei, ad esempio.> Prendendo in esame appunto la sua allieva, l'unica rimasta dal momento che anche Rio ha preferito abbandonare Konoha per dirigersi chissà dove, ma sicuramente non a Kusa come le aveva detto. <Mi fido di te> Si distacca adesso, abbandonando l'abraccio e ponendoglisi di fronte. Gli occhi sarebbero puntati nei suoi, cercandone appunto l'attenzione. <e mi fido della promessa che ci siamo fatti, quindi tornerai. Ma ricorda che se hai bisogno di aiuto, ti basta chiedere. Non verrò io, ma saprò chi mandarti. Non sei da solo, non più.> Tenta di fargli comprendere anche questo concetto, per quanto strano e fuori luogo possa ancora sembrargli nonostante sia tornato al villaggio da qualche mese. <Ho deciso che mi fido di te e che non devo esserti d'intralcio, che posso aiutarti anche stando qui e lo farò se sarà necessario. Non devo ragionare come singolo, devo iniziare a ragionare come madre e non immagini quanto mi faccia strano dirlo.> Tenta ancora una volta di smorzare la tensione, allungandogli poi una mano sulla gamba più vicina. <...sì? E' una lunga storia. Te la racconterò strada facendo. Vieni a casa con me?> Almeno questa volta. [ END ]

16:28 Saisashi:
 Apprezzare le piccole cose è certamente qualcosa che Saisashi ha sempre fatto, non possedendo praticamente nulla di valore. Quest oggi, in quella che per altri potrebbe essere una giornata qualunque, per Saisashi è avventuo qualcosa di fondamentale: dopo qualche giorno di totale terrore e perdizione, oggi sono state gettate le basi per la sua rinascita...vivere o morire, questo è l'importante e scegliere come farlo è sicuramente fondamentale. Per il taijutser, come esposto, vivere immerso nella paura con questi fantasmi sarebbe come non vivere affatto.Ecco perchè se vuole realmente mantenere la sua promessa, deve trovare nuovamente la forza per rialzarsi, un'ultima volta e chiudere questa storia definitivamente, rischiando la morte. Sorride tirando un sospiro di sollievo sentendo le parole del Kage, che fortunatamente riflettendo a lucido è giunta alla sua stessa conclusione: sarebbe per entrambi difficile se lei partisse per questa missione. <fiuuu...per un attimo ho pensato che avresti comunque voluto partecipare, a quel punto mi sarei dovuto trovare chissa quale scusa hihih> sghignazza qualche secondo ritrovando un attimo di normalità. <E' impossibile per me non odiarmi in questo momento. Odio ciò che ho fatto ed odio me stesso per essere stato così debole da esser stato controllato. Anche se qulle azioni non fossero stato decise da me, ma da Akuma, la mia colpa è quella di non essere stato abbastanza forte per reggerlo. > direbbe, per poi sollevarsi in piedi, con i capelli albini che ancora bagnati dalla pioggia coprono per intero gli occhi. Scosta una ciocca con la mancina mostrando le sue verdi smeraldine per poi porgere la sua mano verso Furaya, per aiutarla a rialzarsi. Mantiene il contatto con il suo sguardo, come a volerla rassicurare <chiederò a Raido, promesso. So che non sono solo, non devi preoccuparti. > e questo lo ha capito < e poi seAkuma dovesse farti incazzare sarebbe un casino hihi> sorride ancora pensando alla forza rinchiusa in quel corpicino esile <quando diremo a tutti della nostra relazione, so già che mi prenderanno per il c**o dicendo che i pantaloni in casa li porti tu...ufff...che vita dura sarà> sbuffa gonfiando le guance, sembra essere tornato in parte in se < certo, ma ora dovrai raccontaermi tutto. Com'è che mi tieni nascoste tutte queste cose ultimanete eh!??> direbbe con sguardo buffo, attendnedo che lei afferri la mano per allontanarsi insieme , pretenenndo di sapere tutto del parto di Mekura < a proposito. Per quella squadra Kamikaze, attendo tuoi agigornamenti. IL fatto che io abbia questi problemi non significa che non voglia aiutarti...e seconda cosa, ancora più importante: se Raido dovesse chiederti, o ti ho richiesto di tornare ad essere un ninja del villaggio a tutti gli effetti, anch se non è vero..chiaro? Se no col c***o che mi aiuta > e così se lei lo volesse, si allontanerebbero insieme, sarà lui a tenere l'ombrello [end]

Li shippo troppo ç_ç Partiamo da questo presupposto.
Saisashi le racconta tutto ciò che ha scoperto sul suo passato, dicendole che vorrà recarsi ad Oto da Akuma per fronteggiarlo. In un primo momento, lei intende accompagnarlo e stargli affianco, ma lui le fa notare che nelle sue condizioni attuali è un rischio e che preferirebbe starle lontano per difenderla.

ç_ç io piango.