Laboratori Uchiha, un luogo di morte, un luogo di rinascita
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Giocata dal 30/09/2020 21:49 al 01/10/2020 00:34 nella chat "Laboratori"
[Ingresso cunicoli] Il profumo muschiato delle oscurità dei cunicoli di ciò che rimane dei Laboratori alle sue spalle. La cartina bianca della sigaretta, pallida come la morte, che arde e si consuma ad ogni respiro. Il fumo grigio che si fonde con la cappa e la nebbia del Suono. Alle sue spalle, qualche gradino sfumano nel buio dei cunicoli. La dura roccia che nel tempo si è inasprita, spigoli e scaglie che trovano spazio tra le poche mattonelle ancora presenti e accenni di intonaco qui e li. Un complesso di cunicoli bui, appena illuminati in profondità da un bagliore violastro ed arancio, solamente qualche lanterna. Un vero e proprio Labirinto testimone di ciò che è stato quel villaggio fin dalla sua nascita. Un altro respiro, la mente che inevitabilmente si rimanda a Lei, o a loro. Hanabi, Ren e Kunimitsu. Le donne della sua vita, nel bene e nel male. Le prime due mancano come l’ossigeno lì sotto, nell’ombra. L’ultima, è oramai un acre, amaro ricordo, vivo nella sua mente e nel suo corpo grazie al Marchio che, silente è osservatore di ogni cosa. Le dita affusolate, arrossite dalla temperatura più bassa del normale, scostano il filtro rigido dalle labbra. I rimasugli del bastoncino bianco muoiono a terra in effimere scintille rossastre. Il busto esile ma allenato si stringe in sé, freddoloso, coperto solamente da un maglioncino nero a collo alto. I pantaloni, anch’essi scuri come la morte, si stringono in delle fasciature bianche, unica nota di colore in quel totale nero. E rimane lì, quasi stesse supervisionando il lavoro di quei pochi addetti alla chiusura definitiva delle macerie. All’ingresso, illuminato appena da una fiammella viola, poggia la schiena sulla roccia nuda. Macchia il maglioncino, ma poco importa. Le mani intorpidite dal freddo ritornano nelle tasche, lo sguardo spezzato da quei due colori in netto contrasto ogni tanto si rimanda alla scala alle sue spalle, ansioso forse di tornare al caldo, o alla loro ricerca. [ Chakra: ON ]22:21
Utente anonimo:
Infine, anche questo giorno sta giungendo al termine in quel di Otogakure, dove il. giovane sembra darsi parecchio da fare per poter migliorare sia a livello di carattere, sia a livello personale che come Shinobi, cosa che risulta per lui essere difficile, sopratutto qui ad Oto, dove tutto è nuovo e molto più pericoloso. Prima di uscire, quando era ancora in casa il giovane, si è apprestato ad attivare il proprio chakra, nel classico modo di sempre: che lo vede andare a formare con entrambe le mani il sigillo della capra, va a visualizzare due puntini sul suo corpo: Il puntino rosso ed anche il puntino bianco, che risultano essere rispettivamente, quello bianco l'energia psichica e quello rosso l'energia fisica. Si concentra su quest'ultimo, andando a sentire i muscoli irrigidirsi, come se avesse dei campri, ma senza alcuna presenza di dolore. Quel pallino stava crescendo e stava diventando una sfera, e più cresceva più quella sensazione di contrattura dei muscoli cresceva, sempre di più sempre di più finoa quando una sensazione di rilascio muscolare, segno che la sfera rossa era compelta e poteva passare a quella bianca, che inzia a riempirsi facendogli scorrere inzialmente piano i ricordi e i pensieri che ha in mente, facendogli rivivere quelle sensazioni provate in quel momento, e più la sfera cresce, più la velocità aumenta andando come a creare un turbinio di emozioni, di pensieri di ricordi che gli avvolgono la mente, fino a quando tutto quanto non cesserà, alsciandogli come se nulla fosse una mente lucida, vuota da confusione, e con quei ricordi e quei pensieri che sono tornati pacati e ordinati. Pronte le due sfere, va poi a spostarle al centro del corpo, all'altezza della bocca dello stomaco, dove andranno prima a toccarsi, e piano piano ad unirsi le due sfere, ad amalgamarsi ed è qui che alcuni brividi sembrano inziare a pervade il corpo del giovane figlio del clan Uchiha. Come per le altre due sfere, quella sensazione aumenta, sempre di più, in liena con il miscelarsi e l'amalgamarsi di quelle due sfere che alla fine di questo progetto daranno vita ad un unica sfera, che farà si che il chakra scorra dentro il corpo del giovane, invadendolo come un uragano. Un unico e secco brivido gli va a percorrere la spina dorsale, segno che il processo se svolto correttamente sarebbe stato finito e il chakra attivato. Una volta che questo processo è finito, il giovane andrà a sciogliere il sigillo della capra, andando anche a riaprire gli occhi. Una volta fatto questo, è uscito dalla propria abitazione, in direzione dei laboratori, posto tanto spietato, quanto importate per la storia del loro clan. Un posto che Ekazu, un ragazzo che lui considera essere il suo sensei gli ha mostrato con dei Genjustu, e che ora ha la possibilità di vedere con i propri occhi dal vivo, il che da una parte lo rende eccittato, dall'altra un po di paura si fa sentire in fondo non sa cosa aspettarsi ed essere li da solo, sarà una buona sfida per lui. Si incammina tranquillo, percorre la strada che c'è da percorrere, senza fermarsi mai, andando a stringersi in quell'Haori per non sentire il freddo che sembra attanagliare quest'oggi Oto. Convinto di essere da solo si è portato tutto il suo equipaggiamento, che porta sempre dietro con se, senza dimenticarlo mai. Non sa che ekazu è davanti all'entrata, in effetti non pensava di trovarlo li, e quest'ultimo potrà vedere Shinuja presentarsi, con sguardo tranquillo e vestito nel modo più abitudinale di sempre:maglietta aderente di colore nero, pantaloni comodi e leggermente larghi per poter favorire i movimenti, e scarponcini altrettanto neri alti, che coprono anche los tinco, e che presentano un'apertura all'altezza delle dita dai piedi. Schinieri e vambracci sono indossati, come i guantini con al placca metallica sopra. Molto di questo però viene coperto dalla tunica bianca che il giovane indossa. Presente un collo alto e a "V", dove attorno a quest'ultime sono presenti delle Tomoe. A tenerla chiusa vi è una fascia nera attorno alla vita, nella quale vi è legato il coprifronte che reca il simbolo di Oto. e dietro alla scheina vi è attaccato anche la tasca porta oggetti, mentre il porta kunai è allacciato all'altezza della coscia destra. I capelli neri e lunghi, sono legati dietro la nuca a creare una coda bassa, con delle strisce di tessuto, mentre altri due ciuffi sono sempre tenuti legati a mo di coda, ad entrambi i lati della fronti, in modo che non possano infastidirlo. Si presenta così, e con gli occhietti neri che ora va a stringere, noterà senza alcun problema la figura di Ekazu, al quale si avvicina con fare tranquillo, andando a cercare i suoi occhi, che non sembrano avere attivo lo Sharingan, almeno per il momento, almeno che non fosse dentro ad un suo Genjustu, ma anche se fosse, dovrà superare la prova, ma non crede che sia così. <Ekazu, non mi aspettavo di trovarti qui> Afferma, con tono di voce non troppo alto, quasi sussurrate queste parole. <Ti andrebbe di accompagnarmi dentro i laboratori?> Domanda, visto che è li, volendo sfruttar eil sapere di Ekazu, ed anche un po della sua figuars per sentirsi un poco più tranquillo, in fondo avere il miglior Genjustur del clan al proprio fianco come compagnia e guida non è qualcosa che capita tutti i giorni, o meglio non è un privilegio per tutti e forse nemmeno per Shinuja, che però si ritrova molto spesso a interagire con l'Uchiha Anziano, tanto da farglielo vedere come un Sensei, anche se l'altro nons embra essere proprio daccordo, ma questi son dettagli direbbe qualcuno. [Se Chakra On}[Cha:40/40}[Vambracci: +4 res}[Schinieri: +6 Res}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Carta Bomba x2- Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1} [Ingresso cunicoli] Invece dei passi alle sue spalle, degli ultimi cloni rimasti ad assicurare ciò che è rimasto lì dentro, in lontananza, tra la penombra, vi è ben altro. Gli occhietti nascosti dal ciondolare scalato delle ciocche nere si serrano leggermente, le palpebre calano, così che l’eterocromicità del suo sguardo possa specchiarsi nel nero assoluto degli occhi di lui. Ed infondo, forse, è proprio il richiamo all’origine che li ha fatti incontrare. Seppur non è un clone, ma figlio di un parto, nelle sue vene scorre il sangue degli Uchiha. E persino il Genin ne risulta irrimediabilmente attratto, come una falena che vola libera ed ipnotizzata verso la luce. Ma è lì che però incontra la morte. Tra i due non vi è luce ad attirarli, ma l’oscurità di quei cunicoli. Una discesa ancor più giù nelle profondità di Oto. < ue > la testolina cala leggermente così da compensare la differenza di altezza tra i due. Rapidamente, di nuovo con la coda dell’occhio punta alle sue spalle, ma il nulla. < che ci fai qui.. > come sempre, il dire risulta privo di ogni sfumatura, ogni suono a malapena viene sbiascicato, le labbra quasi risultano immobili, un ventriloquo. In effetti, è proprio lì che si stava dirigendo. Non puo’ andarsene senza di loro, senza il materiale che gli altri hanno recuperato. Ed oramai, è troppo tempo che li aspetta. Si saranno persi, forse. Anzi, probabile. < .. stavo giusto scendendo > la schiena si stacca dalla pietra, qualche passo per voltarsi per poi iniziare la discesa verso l’ombra. Non si volta verso di lui, certo forse che l’altro lo seguirà. E di lì a poco, il rumore dei passi del Novizio a confermare o meno la sua ipotesi. E se proprio quei passi risulterebbero presenti, potranno percepire come l’aria man mano che si scende risulti sensibilmente più pesante, corrotta, stagnante. Un misto di muschio, muffa, e sangue. Il sapore ferroso della nebbiolina quasi si puo’ percepire sulla labbra. Qualche metro di scala, in totale oscurità, per poi raggiungere il primo livello di quei cunicoli. Ora, in piano. Stretti, abbastanza da render agevole il passaggio di tre persone affiancate, ma non di più. Ai loro lati, sotto i loro piedi e sopra la loro testa, la roccia nuda. Il buio si spezza grazie alla luce violastra ed arancio delle poche lanterne soffuse ancora funzionanti. Avanzerebbero in quella totale desolazione mista a degrado. Ogni tanto, lo sgretolarsi di pezzetti di muro risuona nel vuoto dei corridoi. Ciò che più è lontano dallo sfarzo del Dojo di Kusa. Quella è la loro casa. [ Chakra: ON ]22:55
Utente anonimo:
Una risposta che è positiva per il giovane, che con un gesto del capo delicato e rispettoso lascia andare avanti Ekazu che sa la strada, e lui lo seguirà per quelle scale in rigoroso silenzio, potendo ben sentire la pesantezza dell'aria cambiare, quell'odore di stantio, di muffa, di sangue che si mischiano assieme, e che pungenti finiscono nelle narici del giovane, lasciandolo a primo impatto un poco inorridito, ma non ci metterà molto a farci l'abitudine. Una volta finite le sclae si affiancherà al Sensei, che ora los ta guidando per quel posto, spostando los guardo verso quest'ultimo, sfruttando la luce soffusa di quelle poche lanterne, che rivelano quel psoto, in nuda roccia per quello che è, e che gli permettono di vedere il volto dell'altro anche se per pochi istanti <Pensavo di non trovare nessuno> Afferma verso l'altro, in tono basso, sussurrato come prima o forse leggermente ancora più basso, mentre i passi continuano a muoversi assieme a quelli di Ekazu. Si guarfda attorno, ancora non ha visto nulla, ma quell'odore, associato a quelle immagini che Ekazu stesso gli ha fatto vivere, gli ritornano in mente più vivide che mai, per qualche lungo istante, andando a far fare un respiro profondo al giovane che butta fuori con fatica. <Essere qui di persona, per me è una grande prova, sono fortunato che ci sei pure tu Ekazu> Sorride, leggermente <in verità si potrebbe definire anche ironico forse> Va a dire, continuando a guardare davanti a se <Tu mi hai portato qui con la forza dei tuoi occhi, ed ora siamo qui di persona, sempre io e te, forse era destino tutto ciò> Va a dire, un affermazione che vorrebbe dire ben poco, o forse vuol dire tanto, non lo sa nemmeno Shinuja a dire la verità, questo posto è stato il loro punto di partenza, o meglio l'argomento che li ha fatti conoscere, assieme all'argomento Madara Uchiha, insomma ancora una volta i laboratori si confermano essere un qualcosa di importante. <Nell'ipotesi che i laboratori vengano di nuovo messi in funzione, per te sarebbe una giusta scelta?> Domanda < Come erano prima questi laboratori?> Domanda di seguito...<Intendo erano operativi girono e notte? Quante persone vi lavoravano? Erano tutti del clan oppure gli scenziati e i dottori erano persone esterne?> Domande su domande, ma vuole capire, vuole conoscere..in fondo è anche questa la storia del proprio Clan.[Se Chakra On}[Cha:40/40}[Vambracci: +4 res}[Schinieri: +6 Res}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Carta Bomba x2- Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1} [Cunicoli] < abbiamo avuto parecchio da fare in questi giorni.. > si riferisce al trasferimento dei Laboratori. Noi, inteso come Clan. I passi continuano a portarli verso l’interno, lasciando che gli spifferi d’aria alle loro spalle, quelli provenienti dall’esterno, si affievoliscano fino a scomparire del tutto. Una calma stagnante ora li circonda. Una totale stasi dell’aria, calma piatta. < .. abbiamo quasi finito però, stavo giusto aspettando le ultime cose per poi andarcene.. > il visino pallido si solleva, colorandosi della stessa luce delle lanterne, senza tuttavia incresparne minimamente la totale atarassia, rispondendo al sorrisino del Genin con una semplice e fugace occhiata, dall’alto verso il basso. < si, è ironico.. ti ho fatto vedere ciò che ricordo dei Laboratori, di quando ancora funzionavano, ed ora passeggiamo sotto terra in dei corridoi morti.. > ignora il discorso destino, sa che non esiste, sa che è semplicemente una stronzata creata dall’uomo per giustificare i suoi di capricci. Ma poi, un piccolo lampo in quella testolina. Da solo ci arriva, a volte. Il destino, se così lo chiama, è semplicemente ciò che il gene ha tramandato dentro di loro. Ma niente, tutto dura troppo poco. In un batter di ciglia, il già offuscato stendardo del Clan stampato nella sua testa torna ad offuscarsi. Di nuovo, il nulla. < mi hai letteralmente chiesto tu di farti vedere i Laboratori al tempo, non è il destino.. > risponde per poi riammutolirsi, lasciando che sia l’altro a sparare una dopo l’altra quelle domande. Una profonda sete di conoscenza che, in un certo senso, li accomuna, o meglio, li accomunava. Un tempo era come lui, voleva sapere. Voleva conoscere. Il problema nacque però quando quella conoscenza portò ad altro. Quando la sete di sapere si piega al volere del potere. < certo, perché non dovrebbe essere una scelta giusta.. Ad Oto abbiamo il meglio.. > lo sguardo punta in avanti, mentre sbiascica le parole verso l’altro gli occhietti cercano di intercettare gli altri membri del Clan, per poi posarsi su un incrocio qualche metro più avanti, un punto in cui quattro corridoi sembrano confluire e dove varie stanze vuote iniziano a spezzare la monotonia della roccia delle pareti. < giorno e notte, vi era anche l’ospedale di Oto ma la nostra zona era.. > i passi si arrestano, l’incrocio si staglia davanti a loro. La testolina ruota ai lati, ma nulla. < .. era privata > e rimane lì. Si dividono? Ekazu ha la sua missione da portare a termine, Shinuja cosa vuol fare? [ Chakra: ON ]23:33
Utente anonimo:
Continuano quella lunga camminata lungo quei corridoio, in unapenobra farcita di ricordi per Ekazu, e di una conoscenza celata che vuole far propria il giovane Shinuja per poter crescere, per poter essere pronto a cammianre verso l'aumento del proprio potere, in modo più sicuro, più saldo, più tenace di come sta facendo ora. <Non ne sapevo nulla, stiamo spostando i laboratori?> Domanda, in fondo questa e l'unica cosa che gli viene in mente, l'unica altra disparata missione sarebbe quella della ricerca di qualcosa d'importante, ma non credo avrebbe avuto accesso in quel caso. Lascia comunque cadere questo pensiero per continuare ad ascoltare e camminare a fianco di Ekazu <Si ricordo di avertelo chiesto, e te ne sono grato di questo, in fondo a conoscenza mi serve per poter riuscire ad andare avanti in modo migliore, ed anche perchè consocere la nstra storia qui ad Oto è qualcosa che trovo essere un qualcosa di giusto ed anche una mia responsabilità> Conoscere il passato è importante, sopratutto per un futuro più forte e saldo, per non far accadere gli errori del passato ma apprendere da quest'ultimi. <che ad oto ci sia il meglio è fuori da ogni dubbio..Ci siamo noi gli Uchiha..> e qui l'orgoglio esce, è fiero di essere un Uchiha, lo si capisce dallos guardo e da come pronuncia quelle parole che l'essere Uchiha per lui qualcosa di grandioso, di importante, è tutto in un certo senso, anche senza la sfrontataggine e l'arroganza che prima mostrava e che ora non mostra più, o almeno non come prima. <Quindi i laboratori erano zone private, nessuno accedeva o usciva senza autorizzazione immagino> In fondo questo ès emplice da immaginare <e come potevate giustificare il fatto delle torture o dei lamenti dei "pazienti" se così vogliamo definirli.. Per favore Ekazu, racontami i laboratori..raccontami di quel tempo che fu, e come fu quel tempo, per te, per il clan..Voglio capire, voglio conoscere> Afferma, andando poi a fermarsi a quel bivio, andando a guardare l'altro <Ti seguo> Andrebbe solamenbte a dire, in risposta a quell'immonilità dell'altro, che doveva finire quella faccenda che ancora non sembrava essere conclusa..<Mi hai detto che devo imparare a sopravvivere ed evolvermi, questo è il punto di partenza..> i laboratori, da qui si può partire, anche se il vero punto di partenza è Oto stessa.. <Avresti mai detto che sarei riuscito a superare la presa di Oto?> Gli domanda, con tranquillità, con franchezza, volendo ricevere una rispostanta con altrettante schiettezza e franchezza da parte dell'altro.[Se Chakra On}[Cha:40/40}[Vambracci: +4 res}[Schinieri: +6 Res}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Carta Bomba x2- Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1} [Cunicoli] Su quell’incrocio a quattro, rimane lì, inerme per qualche secondo in attesa della mossa del giovane. Sotto la noia del concludere quel compito dettatogli semplicemente dal grado raggiunto nel Clan, il busto leggermente si piega, si incurva annoiato. Non più retto, fiero. Le spalle si chiudono, le braccia seguono annoiate e rilassate. < si, ne parleremo meglio tra di noi quando sarà il momento.. > ad una riunione di Clan probabilmente, o forse al discorso -se ci sarà- in pubblica piazza di Kioshi. Gli occhietti al di sotto del caschetto nero tagliano i lineamenti di Shinuja, scostandosi solamente quando gli avrebbe concesso quel ‘’Ti seguo’’. Verso destra, allora, il busto ruota accompagnato dal resto del corpo. Riprenderebbero a camminare seguendo questa volta un corridoio adornato da piccole stanze, sembrano quasi celle. Non vi sono porte, ne arredamenti. Solamente un buco rettangolare nella pietra, un ambiente di circa 25 metri quadrati per stanza, nessuna torcia ad illuminarle dall’interno. Una rapida occhiata proprio ad una di queste, e sembra rivedersi lì, seduto tremolante nell’angolino scuro, con un solo sacco addosso ed il corpicino debole, emaciato, viola e bianco dai lividi. Un se stesso che quasi si riflette nell’iride celeste, unico lascito rimastogli di quel Clone 404, senza nome, così lontano. < si.. > per ricollegarsi al discorso < in alcune aree, non potevi entrare.. > i freddi padiglioni delle sperimentazioni ancora li ricorda. < troppa roba, non mi va.. > totalmente onesto, e neanche gli va di sottolineare ciò che già disse riguardo lo ‘’studio’’. Da lui, dalla sua bocca, saprà poco e niente. < .. posso dirti però che sono molto diversi da ciò a cui sei, o forse siete.. abituati. Tutte queste celle prima erano piene di cloni.. > un rapido volgersi con gli occhietti di nuovo lì, ad una di esse, per poi ritornare a puntar davanti < .. era letteralmente un allevamento di Uchiha, non so se rendo l’idea.. > allevamento, trattati come bestiame al macello, la rendi perfettamente. < .. non so neanche se riprenderemo quest’idea di Laboratori, o rivoluzioneremo tutto.. boh, parlane con Kioshi, decide lui > se ne lava le mani < e no, non l’avrei mai detto, sei più forte si? > chiede, seppur da quella voce metallica non vi è l’intonazione interrogativa. [ Chakra: ON ]00:15
Utente anonimo:
Non si aspettava una risposta diversa da parte di Ekazu, che segue, prendendo anche lui il corridoio di destra, osservando quelle celle, scure senza nessun arredamente dentro..<Se ne parlerà chi losa, non so cosa aspettarmi ora che sono ad Oto> Afferma <Tutto questo non lo conosco, a differenza vostra he l'avete vissuto, ma so che tutto questo in qualunque modo mi stia rendendo più forte e mi darà modo di essere più forte> Convinto di questo, in fondo se voleva sopravvivere doveva essere il più forte, perchè il più forte vince, il più debole perde, o almeno è così che va di solito, e per quanto gli ès tato raccontato da Ekazu stesso, oto non è un posto dove si puòs tar tranquilli..<Non mi dirai molto, me lo hai già detto..> Dice guardandolo, con calma <Mi guadagnerò il tuo sapere come il tuo rispetto un pezzo alla volta> Non ha fretta, una cosa alla volta, non può porendersi sopra le spalle un peso enorme ora che è paragonabile ad una formica, ma quanto diventerà golem potrà farlo, è solo questione di tempo e di volontà. <Un allevamento di Uchiha, capisco..Cloni fatti sotto los tampo di Sasuke, cloni che potevanoe ssere selezionati, tenuti i migliori scartati i peggiori..> Riflette a voce alta, cerca di carpire qualcosa di più da un Ekazu che vede come un sensei, un punto di riferimento anche se l'altro fa di tutto per non esserlo, o almeno non gli interessa ora come ora, ma prima o poi riuscirà a guadagnarsi anche questo, tra le altre cose. <non condivido pienamente questa linea di pensiero, sono più per una riprodzione naturale da parto..> dice la sua <Per quanto poter fare cloni, assicuri una produzione di massi di membri del clan, trovo che il parto naturali possa essere migliore, in quanto naturale, e magari possa favorire delle abilità e degli sharingan diversi ed unici..> Ma questa è solo una sua linea di pensiero, un suo veder le cose diversamente magari da chi è un clone a tutti gli effetti. Lui figlio di un parto naturale, qualcosa di diverso, rispetto ad un clone, ce potrebbe anche schifare, ma non lo fa, non ne è in grado e sopratutto non ne trova il motivo. <Kioshi era irraggiungibile prima che era Capo Clan, ora lo sarà ancora di più visto che è diventato Kage, ma questo non ha importanza, lui ha i suoi doveri noi i nostri, ed io ho i miei punti di riferimento, almeno per ora, domani vedremo che succederà> Afferma, e non ci vorrà molto a capirlo che si riferisce a quell'inespressivo, svogliato quanto potente Genjuster che è Ekazu. Perchè per Shinuja è un punto di riferimento, che possa piacergli oppure no. <In qualche modo sono diventato più forte, ma non abbastanza, ancora c'è molta strada da fare, negli ultimi tempi ho raddrizzato il tiro, o capito quale sia la strada giusta da percorrere, per arrivare al mio obbiettivo.> Fa un bel respiro continuando a guardarsi attorno ancora per qualche istante, prima di tornare a guardare davanti a se <Per ora l'obbiettivo è diventare Chunin, poi si vedrà..Però sono contento, essere qui, dopoa ver preso Oto è un punto a mio favore, che sicuramente gioverà e maledirà la mia persona, come tutti coloro che ne hanno preso parte, l'importante è capire quanto pesino le due conseguenze per ogni persona..> Parole filosofiche, di un giovane che ha imparato a usare la testa, prima di tutto. <Hai più visto Hanabi? Come sta?> Domanda poi secco, cambiando discorso, muovendosi verso colei che è l'unica ad essere pura tra di loro, che è l'unica che oltre la sua fama, oltre i suoi comportamenti, Shin vorrebbe conoscere, nel vero senso della parola, oltre che ad Ekazu. Due persone, due membri del clan, pericolosi, molto più forti di lui, ma molto, dannatamente interessanti, e poi, deve cominciare a tessere la sua tela, con calma con tranquillità, deve aere alleati, non può essere da solo, non resisterebe un secondo da solo la fuori, e questo lo sa sin troppo bene.[Se Chakra On}[Cha:40/40}[Vambracci: +4 res}[Schinieri: +6 Res}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Carta Bomba x2- Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}
Giocata del 04/10/2020 dalle 16:38 alle 22:19 nella chat "Laboratori"
Gli scheletri delle prime celle vuote si stagliano oramai desolanti alle loro spalle. Ciò che segue sembrano essere ragionamenti, riflessioni tra sé e sé del Genin a cui però non darebbe più di tanto importanza. Capisce, se così possiamo dire, quanto sia particolare e strana la situazione per lui, figlio di parto naturale, in qualche modo ‘’ospitato’’ tra i corridoi dei Laboratori. Non mette bocca ne approfondisce. Continua ad avanzare di fianco all’altro, paradossalmente guidandolo in quel cunicolo rettilineo, dove la possibilità di perdersi è bassa. Ma lui sa quanto possono essere infami, ed intricati i laboratori una volta giunti nelle profondità. Era il Covo, il luogo di studio del Ninja che sconfisse la Morte, niente era lasciato al caso. Così come quell’acre e pungente odore di ferro, del sangue raggrumato sulle pareti delle stanze e della muffa tutt’intorno sono un chiaro monito di un passato ora silente. < puoi sempre chiedere un udienza formale, ora è Kage e dovrebbe ascoltare ciò che Oto ha da chiedere… > borbotta di striscio < dipende.. per ora dovresti essere abbastanza al sicuro tra le mura, bada solo bene a chi mostrerai i tuoi occhi, assicurati che lo Sharingan sia l’ultima cosa che vedranno > un mantra che chi è nato e cresciuto ad Oto, in particolar modo sotto il simbolo del ventaglio a due colori ha per natura dentro di se. Il Mondo è da sempre affamato di quei loro occhi, ora più che mai. Un’altra stanza alla loro destra, come quella di prima. Vuota, spoglia di ogni cosa. Qualche cianfrusaglia a terra coperta da fogli e pergamene ridotte in poltiglia dall’umidità. Questa volta entra. I passi lenti aderiscano sulla carta sparpagliata al suolo. Tonfi sordi ne attutiscono il suono. Le ginocchia che lentamente si piegano, seguite dal busto. Piegato, leggermente sporto in avanti, afferrerebbe uno di quei documenti con la punta delle dita. Non si legge nulla. Solamente un alone scuro, forse ombra di un testo riguardante il laboratorio, e uno sfocato simbolo del Clan al centro, in filigrana. Ritrovatosi così, al centro della stanza, li solleverebbe per qualche istante, lasciando che sia la cellulosa decomposta a sgretolarsi da sola. Frammenti e polvere, dalla destra sollevata a mezz’aria, tornano ad adagiarsi al pavimento. Sembra passata un’eternità. < .. hai il vantaggio di non essere ancora riconosciuto, sfruttalo bene > questo è un gran consiglio. Per quanto possa sembrar canonico quasi che un Uchiha debba esser dotato di grande fama, l’identità sconosciuta è uno dei più grandi vantaggi da sfruttare in un mondo sul piede di guerra. Portatore di morte senza volto. < non la vedo da un po', sono abbastanza preoccupato. > il guanto destro che abbraccia il sinistro, così da pulirsi dallo sporco, per poi tornare nelle tasche < Tu mica l’hai vista > chiede, voltando il capo verso di lui [ Chakra: ON ]17:20
Utente anonimo:
Rimane in silenzio, continuando a camminare al fianco di Ekazu, sfruttando la passeggiata per continuare a guardarsi attorno, vedendo continuamente la stessa cosa, un posto monotono uguale in questo momento dove il silenzio e l'incuria regna sovrana a guardia delle memorie e degli atti del passato che questo posto ha visto e vissuto e fatto vivere a tutti quei cloni che non erano adatti, e che non erano ritenuti funzionanti o perfetti. Una storia che lui conosce solo perchè il suo sensei gli e l'ha in aprte mostrata con lo sharingan e in parte gli e al sta facendo vivere in questo momento, dal vivo, guidandolo in questa serie di cuniculi che formano il laboratorio. <Chiedere udienza, servirà quando avrò qualcosa d'importante da riferire, per ora non ho bisogno di disturbare Kioshi..> Va a dire con tono tranquillo verso l'altro <Per ora va bene così..> per ora ci siete tu ed Hanabi, vorrebbe aggiungere ma non lo fa, rimane silente, girando il volto verso l'ennesima stanza, vedendo una scheletro, un clone sicuramente, lasciato li a morire, che conserva nella sua immagine, muta e silenziosa ed anche spettrale per alcuni, tutta la crudeltà e la difficoltà di essere un clone e di sopravvivere in quei tempi, dove la vita non dipendeva dal singolo ma dagli scenziati e dalla solo forza di volontà dell'individuo che era uscito da una provetta. Non potrà mai capirlo pienamente, non lui che è figlio di un parto naturale. <Capisco, non so se realmente sono al sicuro, ho il clan, ho le mura di Oto che mi fanno sentire psicologicamente al sicuro, ma se voglio davvero esserlo, dovrò imparare ad essere molto più forte, ed in breve tempo< Asserisce il giovane, o meglio spiega all'altro la sua visione, prendendo quel consiglio che gli viene dato dall'altro, un qualcosa che è prezioso e che luir eputa importante visto l'assenza di ogni accenno di emozione o di importanza che Ekazu gli mostra, non avendogli ancora dimostrato che può essere qualcuno che vale o degno d'importanza, ma in fondo lo sa che ci vorrà tempo per questo, e non ha intenzione di perderne, poichè anche in questo momento sta lavorando per raggiungere un obbiettivo importante. <Dovrò dimostrare al Clan e a questo posto che sono qualcuno che valgo e non una mezza calzetta, a quel punto potrò sentirmi davvero protetto, a quel punto saprò che potrò pienamente contare sul sosteghno del clan e di colore che ne fanno parte..> Asserisce lui, guardandolo per qualche sitante, facendo un sorrisetto, di quelli che hanno in serbo qualcosa, un piano, un qualcosa per il futuro che però per ora non è cosa da rivelare. Un sorrisetto che dura qualche istante, quasi fosse stato com un riuflesso automatico che però svanisce quando l'altro entra dentro quella stanza, osservandolo da fuori, lasciandolo fare, rimanendo in silenzio per tutto il tempo in cui alzerà quel foglio e lo vedrà sgretolarsi e posarsi di nuovo a terra. <Non l'ho più vista nemmeno io ad Hanabi, avrei voluto parlare con lei, ma non ho piùa vuto occasioni dopo Kusa. Potrebbe essere il caso di dare unos guardo per Oto Ekazu?> Domanda <Sicuramente tu la conosci meglio di me> Presuppone, in fondo Ekazu è da molto più tempo nel clan che di lui. <Potresti anche sapere dove guardare per trovarla..Non credi?> Domanda, in fondo di preoccupa un po, ma non lo da a vedere, non può permetterselo ora, anche se sa che Hanabi è Hanabi e nessuno si metterebbe mai contro la sorella del fu Kage e Capo Clan Sasuke Uchiha.[Chakra On}[Cha:40/40}[Vambracci: +4 res}[Schinieri: +6 Res}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Carta Bomba x2- Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1} Fa leva sulle ginocchia e si rialza. Di nuovo, i passi come prima risuonano ovattati al di sopra delle pergamene e dei fogli umidi a terra, per poi tornare ad illuminarsi del debole bagliore delle lanterne nei corridoi. Il visino che nel varcare l’uscio della stanza, si piega leggermente in direzione del Genin. Si ferma lì, a metà tra l’oscurità della stanza alle sue spalle e i cunicoli illuminati. Tagliato perfettamente a metà in quel chiaro scuro, il visino affilato sembrerebbe ancor di più contrastare nel celeste dell’occhio originale rimastogli. < ho già controllato in giro per Oto, non c’è.. > deve parlarne assolutamente con Kioshi. Deve capire se è necessario organizzare le forze del villaggio per il recupero di Hanabi. Non è un qualcosa che il Suono può permettersi di perdere, tantomeno lui.. Lei sa difendersi, sa come ritornare a casa sua. Eppure non puo’ far a meno di pensare al peggio. Rimane per qualche secondo intrappolato nei suoi pensieri, con lo sguardo bicrome che rimane fisso, morto e vuoto, in quello nero di Shinuja. Le labbra sottili illuminate dal bagliore violaceo si schiudono appena < fammi vedere lo Sharingan > dovere di Alto Grado di Clan il dover testare le giovani leve. Gli occhietti riprendono vita, affamati di specchiarsi nello scarlatto dello Sharingan. Deve diventare forte, e in breve tempo. Breve tempo quanto? Non possono più andare con calma, ed ora che il Dojo di Kusa con la sua burocrazia rimane solamente un brutto ricordo, è giunto che qualcosa cambi tra le fila del Clan. Non è sicuro del ritorno dei Laboratori, ma i non meritevoli devono semplicemente farsi da parte. Shinuja è uno di loro? < attiva lo Sharingan e fammi vedere a che punto sei > avrà il secondo tomoee attivo? Il busto accenna a sporgersi in avanti, le spalle si rilassano e le distanze tra i visini dei due si accorciano rapidamente. < avanti > scalpiccii lontani dovrebbero arrivare al suo orecchio, non percepibili dal Genin. Saranno probabilmente gli altri membri del Clan che stanno ritornando in superficie, ma poco importa ora. Per un attimo dirige lo sguardo verso di loro, per poi riportarsi quasi morbosamente nei neri di lui. [ Chraka: ON ]17:54
Utente anonimo:
Ad Oto non c'è, o lameno non è riuscito a trovarla e la cosa non è un bene ne per Ekazu, ne per Shinuja ne per il clan che non può permettersi di perdere una figura tanto importanto come quella della Pura. Anche per questo Shinuja vuole migliorare in breve tempo, anche per questo deve diventare più forte, non può permettersi di lasciare tutto al caso, anche le cose che per lui contano, se vuole davvero diventare qualcuno che conta dovrà cominciare a darsi da fare in qualche modo, e non è di certo rimanendo immobilo. <Hanabi non è impreparata, la sua fama la precede, ma da per quel che penso è una persona importante all'interno del clan, sia come donna, che come Shinobi, sia come simbolo, non possiamo permetterci che gli succeda qualcosa> Afferma, tornando a guardarsi attorno per qualche istante, concentrandosi poi a guardare gli occhi dell'altro <Se vogliamo andare a cercarla ti darò volentieri una mano Ekazu, se vuoi che ti dimostri qualcosa, che così sia, a te e al clan.> Perchè il clan viene prima di qualsiasi cosa, perchè il clan è come la vita che ha è come il sangue che ha detro non potrebbe mai farne a meno, in nessuna occasione, per nessuno al mondo, nemmeno per se stesso metterebbe in secondo piano il clan. Ma quelle richeista del sensei, lo lascia spiazzato, vuol vedere lo sharingan, era un po che non loa ttivava, non en ha piùa vuto motivo, tranne per le sessioni di allenamento, alle quali si sottoponeva. <non sono ancora riuscito ad attivare la seconda tomoee, per quanto ci ho provato ancora non basta.> Asserisce <è anche per questo che devo riuscire a diventare più forte in breve tempo, non posso permettermi di rimanre a questo stadio..> Asserisce <Io ambisco alla migliore forma dello sharingan, e per farlo devo ancora crescre e ancor anon basta..> Va a dire, non è arrogante, parla sinceramente senza alcun problema, ma mentre ridice per l'ennesima volta che ancora non basta il suo attuale livello, per un solo istante un moto di rabbia si sprigiona in lui, solo per quell'istante, va a tirare un pugno al muro, non così forte da farsi male, ma quanto basta perchè quel tonfo sordo riecheggi un minimo in quei cunicoli vuoti..Chiude gli occhi nelf rattempo uan reazione automatica e il chakra che è attivo viene spostato in una uantità perfetta, verso gli occhi, innondandoli di quest'ultimo, facendo si che la reazione tra il chakra e il gene Uchiha possa avvenire e quando li riapre, nona vrà più i suoi occhi neri, ma lo sharingan se tutto fosse andato bene sarà attivo, ma con una sola Tomoee attiva, e per quanto ora quell'ambiente si riveli lui come molto più nitido, sembra essersi calmato, andando a prendere qualche respiro daalla bocca, andando a trogliere la mano da muro, umido e macchiato di sangue...<Eccolo, questo è il mio Sharingan attuale, la prossima volta che lo vedri avrò due tomoee, te lo prometto> Shinuja è una promessa ad Ekau o è più una promessa a te stesso?[Chakra On}[Cha:40/40}[Vambracci: +4 res}[Schinieri: +6 Res}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Carta Bomba x2- Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}18:11
Utente anonimo:
[Se Innata attiva : Sharingan 1T} < nono, non è indubbiamente impreparata però sai.. > lascia morire lì l’argomento Hanabi, non vuole esporsi più del dovuto. Non è un qualcosa che vuole mostrare a chiunque, essendo il loro legame l’unica cosa probabilmente che può tenerlo sotto pugno. < ok, dovessi organizzare qualcosa con Kioshi sarai informato, tranquillo.. ma dovrai fare ben altro per dimostrarci qualcosa, non basta una caccia al tesoro.. > tempo di proferir parola che il pugno nel muro lo interrompe, le palpebre calano leggermente, ne fosse capace adesso le labbra si starebbero incurvando in un sorrisino appena accennato, gode nel vedere la fragilità mentale degli altri, nel vedere come la psiche che è tanto capace a controllare possa governare ogni minima azione di un individuo. Ma in volto, rimane come sempre una maschera di cera. Gli occhietti di lui si chiudono, e si riaprono vivi di un rosso sangue. Una sola gocciolina nera ruota timida attorno la pupilla. Passato qualche attimo ad immergere lo sguardo nello Sharingan acerbo dell’altro, tornerebbe dritto col corpo, ripristinando nuovamente le dovute distanze. Le labbra si increspano in un fievole sospiro. Il petto sussulta ad accompagnare, forse una delusione. Si aspettava di più? < ora che siamo qui, parlane con qualche Scienziato e vedi se possono .. > torna ad incamminarsi verso la fonte del suono di prima, probabilmente gli altri Uchiha < .. incoraggiare la crescita del tuo Sharingan. Con quello non ci servi, Shinuja > dimentichiamo forse che la loro patria è Oto, ed è probabilmente la capitale della genetica mondiale. I loro Scienziati e genetisti sono tra i più rinomati al mondo. Puo’ essere un suggerimento valido quello del 404? Se possibile, perché non sfruttare aiuti esterni nello sviluppo dell’innata? < dovrebbero essere qui, in zona.. > borbotta infine tra sé e sé, serrando lo sguardo in avanti. [ Chakra: ON ]18:34
Utente anonimo:
<So che non le è, ma so anche che non possiamo lascere che corra dei rischi inutili, va a parlare con Kioshi e organizza qualcosa, ci siamo ripresi Oto, saremo sotto gli occhi di tutti in questo momento, non dobbiamo lasciare nulla di intento> Va a dire, non suona come un ordine, ma come un coglio che lui da all'altro, in fondo è anche questo emttere al primo posto il clan, e Hanabi in qualche modo è il clan stesso, il suo significato più stretto, il simbolo, il sangue..insomma è la maledizione di essere la sorella di Sasuke Uchiha. <Ti ringrazio Ekazu, parteciperò molto volentieri> Asserisce guardandolo negli occhi, lasciando che lui guardi il suo Sharingan, ancora acerbo, ancora con una singola Tomoee, che solitaria e timida non può impaurire nessuno, ma che nel suo seno, culla e serba un grande, grandissimo potere, che deve solo essere risvegliato e questo Shinuja lo sa, e lo sa molto bene. <In questo momento, so che non posso fare molto..> Afferma tornando a dermarsi nel parlare facendo una pausa, continuando a fissare Ekazu, con calma, andando a seguire i suoi movimenti con il volto, andando poi a muovere il braccio andando se ci riuscirà ad afferrare quello di lui per polso con la sua mano, cercando di fermare il suo passo <Io sarò debole in questo preciso momento ai tuoi occhi, davanti al tuo sharingan, davanti ai tuoi Genjustu, nel quale sei un maestro, ma Ekazu..> e qui si ferma per un momento <Non ho nulla contro i cloni, ma non paragonarmi a quest'ultimi, non ho bisogno di uno scenziato per evolvere il mio Sharingan, non ho bisogno di essere torturato, ne di essere quasi ucciso> Afferma, continuand a tenere la mano nel polso di lui, se non farà nulla per scansarlo <Io diverrà un Uchiha degno, agli occhi di tutto il clan, formerò un trio, e cn quest'ultimo domineremo Oto sotto il nostro Kage, e faremo tremare il mondo degli Shinobi, con i nostri occhi rossi..> Nella sua voce non c'èa rroganza, c'è rispetto verso Ekazu, c'è voglia di fare, di essere, di diventare, c'è una sicntalla strana, una scintilla che potrebbe essere quella del successo, chi lo sa, tutto starà al tempo e ai fatti che dimostrerà <Quindi aiutami a diventare più forte per favore, aiutami a poter essere un Uchiha degno.> e dopo questa richiesta, andrà a lasciargli il braccio, continuando a proseguyire con lui se lo farà, o pronto a qualsiasi altra cosa avrà in mente l'altro..[Chakra On}[Cha:37/40}[Innata attiva : Sharingan 1T}[Vambracci: +4 res}[Schinieri: +6 Res}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Carta Bomba x2- Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1} E si, avrebbe continuato il suo andare lasciando di qualche passo indietro Shinuja, se non fosse per la mossa dell’altro. SI sente afferrare il braccio sinistro all’altezza del polso. Niente di troppo violento, solamente un attirare la sua attenzione. E dunque cessano i passi. Il busto ruota lentamente verso di lui, il crine nero pece che ne accompagna il movimento, spezzando nella penombra i suoi lineamenti pallidi. < oh.. > le labbra si schiudono mentre per qualche attimo lo sguardo si abbassa sulla presa al polso per poi ritornare nello Sharingan dell’altro < certamente, chi sono io per mettermi contro la natura delle cose.. > ruota completamente in sua direzione, fissandolo dall’alto verso il basso, non opponendo nessuna resistenza al tentativo di contatto. Ha ragione, un Ninja non ha bisogno di essere torturato o posto continuamente in fin di vita per migliorare le sue abilità, ma Ekazu è cresciuto in tutt’altro ambiente, la sua mente è pregna di altre convinzioni, deviate inevitabilmente da ciò che quelle stesse mura gli hanno inculcato. Poi quelle parole, ennesime belle parole che ancora poco convincono lo special jonin < .. trio? > sussulta divertito, le spalle scattano in un accenno di risata, strozzato da quella sua maschera di cera < in che modo posso aiutarti, Shinuja? Devo far fuori i tuoi nemici per te? > il polso lentamente, e con una delicatezza fino ad allora estranea ai due, verrebbe scostato dalla presa del genin, così che la mano possa tornar nuovamente nascosta nella tasca dei pantaloni < .. dimmi in che modo posso aiutarti. Neanche tu lo sai. Chiedi il mio aiuto, ma in cosa > aggiunge ancora < .. il Clan ti ha donato il mezzo, i tuoi occhi.. > riprende a camminare, notando che all’orizzonte il gruppetto formato da 4 Cloni reclama la sua attenzione, così da ritornare in superficie < ma a quanto Shinuja Uchiha non ha ancora capito come sfruttarli, o sbaglio..> nuovamente gli occhietti puntano Shinuja dietro di se < se è così, dici di non voler essere torturato o ridotto sul baratro della morte come qualsiasi Clone, ma non rimane molta scelta.. > [ Chakra: ON ]20:00
Utente anonimo:
Sorride per un istante <Sei Ekazu UCHIHA> sottolinea il cognome < sei questo per metterti contro la natura del mondo se solo volessi, ma il clan e i suoi membri sono intoccabili, sempre che siano degni ed io è questo che ti chiedo, aiutami a diventare degno> Afferma verso l'altro, lasciandogli andare il polso, e ritornando con il braccio lungo il corpo, andando ad ascoltare quello che gli viene detto <Un trio, ma non è casa per ora, se ne riparlerò in futuro..> sarebbe stato acerbo parlarne ora, intanto può solo applicarsi per far si che questa concatenazione di eventi si inneschi e si metta in moto. <Puoi aiutarmi e come, prendimi sotto la tua ala, sii mio mentore, plasmami come ritieni che sia meglio essere per poter diventare un Uchiha degno, dammi la tua protezione, il tuo sapere, ed io da evoto allievo ubbidirò e ti aiuterò...> Afferma <Un aiuto reciproco, il clan deve crescere forte, istruiscimi dai sii che io possa diventare forte, ed io farò altrettanto quando sarò pronto con chi ne sarà degno..> Non era solo per lui, none ra solo per Ekazu era per il clan, era per qualcosa di più <Se vogliamo tornare ai fasti di un tempo, dobbiamo aiutarc, dobbiamo collaborare, dobbiamo saper crescere assieme per poterci difendere sia singolarmente sia come gruppo e famiglia, sia come clan..> Un ragionamente che è mosso dall'amore e dalla straordinaria propenzione del giovane verso l'importanza del clan. <Io so cosa voglio, so a cosa aspireo e so cosa voglio essere e diventare, ti sto solo chiedendo di aiutarmi, offrendoti il mio aiuto, che ora vale come quello di un genin acerbo ma che con il tuo aiuto potrebbe diventare diventare ben presto quello di un chunin, o quello di uno special Jonin, o ancora meglio quello un degno appartenente al clan di Madara Uchiha.> Asserisce, andando a sorridere dpoa ver nominato quel nome <Non voglio essere debole, non più, voglio poter proteggere il clan, voglio poter far paura, voglio poter essere uno delle colonne portanti del clan al quale appartengo,a ssieme a te, Hanabi e Kioshi..> Si ferma nel parlare, riprendendo fiato..<Insomma, aiutando me, aiuterai il clan ad essere migliore, e sappiamo entrambi che il clan è qualcosa che va protetto con la il sangue e la vita, ma che va anche migliorato..Questo è l'aiuto che ti chiedo, nient'altro> e se accetterà, e solo se accetterà un primo passo sarebbe stato fatto, ma chi sà se verrà accolta oppure no la sua proposta, e mentre l'aspetta, continuerà a muoversi assieme al giovane Special jonin di casa Uchiha, raggruppandosi con gli altri quattro cloni, prima di tornare in superficie.[Chakra On}[Cha:36/40}[Innata attiva : Sharingan 1T}[Vambracci: +4 res}[Schinieri: +6 Res}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Carta Bomba x2- Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}[END} Ne ascolta le parole, mentre con un rapido gesto con la destra fa capire agli altri di iniziar a radunare le cose da portare su. Ogni parola farebbe da sottofondo, lo sguardo verrebbe riportato in avanti, senza mostrare apparente interesse alle sue parole. Apparente, almeno. Perché ciò che dice, per quanto secondo lui possa essere una cantilena, nasconde un fondo di verità. Aiutare lui vuol dire aiutare il clan. Ed il clan, in questo momenti, ha bisogno di validi componenti, nulla più. Dal nasino pallido, sbuffa non rassegnato, ma conscio probabilmente di ridurre la questione ad un semplice ‘’ aiutami ad essere più forte ‘’. In una giungla, il più debole non viene aiutato, viene divorato. Nei branchi più forti, solamente gli elementi ritenuti validi hanno diritti, e quel che gli si para davanti sembra una supplica per un potere all’altro ancora lontano. < da solo proprio non ce la fai eh > si limita ad aggiungere appena l’altro cede la parola < aiuterò te, come aiuto qualsiasi altro membro del Clan.. non aspettarti lezioncine private o trattamenti di favore > un allegro giro di parole per dire, nuovamente, ‘’ti aiuterò se solo sarò certo che il mio aiuto non sarà stato vano’’. < Parleremo un giorno di cosa sai fare, e di quali sono le tue specialità.. ora però andiamocene che ho fame > [ END ]