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con Kimi, Hanae, Rio

15:07 Kimi:
 Un giornata come le altre ad Oto, forse è quello che tutti vorrebbero pensare ma le urla di Yukio la notte non sono certo passate inosservate e le parole che le sono state riportate non le vanno a genio. Tanti i dettagli a lei riferiti da quelle difese formate da membri del clan Yakushi e Uchiha che l’hanno portata a spostarsi ed allontanarsi dal villaggio, deve sforzarsi di restare assolutamente razionale, deve sforzarsi di non muoversi in maniera stupida, di non farsi semplicemente comandare da quella voglia di andare a Kusa e distruggerla. Minacciarla così, minacciare tutto dopo quello che le ha detto, dopo la loro ultima conversazione, si è davvero messo contro di lei dunque? Quanto può tollerare ancora prima di partire all’attacco? La rabbia in lei monta al punto che i pugni sono stretti, sulla riva del lago nero lo sguardo è puntato verso l’Erba, le mezzelune rosse nei suoi palmi diventano pian piano piccole ferite e il sangue lentamente cola, una goccia lenta e poi un’altra dopo un interminabile lento scorrere di secondi. A terra le sue due innate lasciano che la poca. Il chakra va semplicemente a radunarsi verso la mano destra che per prima ha iniziato a sanguinare, proprio verso quelle piccole ferite si muove mentre lei andrebbe a comporre i sigilli di cane, capra, drago e serpente a questo punto andrebbe a chinarsi rilasciando quindi il sangue della mano misto a chakra sul terreno al suo fianco <Hisoka> la prima a convocare a sè stessa. Cerca di pensare, di utilizzare la testa così da poter effettivamente tramutare quella rabbia in qualcosa di utile <controlla Oto, vola sulle loro teste e non esitare a metterti in contatto se dovessi vedere qualcosa di strano> un ordine semplice quanto infinito, dal tempo indefinito ma importante per lei. Le farfalle e il suo agire davvero come parte di qualcosa. Lascia che l’alleata si alzi in volo e vada ad eseguire il suo compito mentre la rabbia continua a divorarla e la mani che si richiudono in due pugni. Se fosse vero quello che le è stato detto allora tutto cambierebbe, persino le attenzioni che le ha fatto percepire attraverso quella missiva <vieni a prendermi> soffia rabbiosa verso il lago nero e ancora verso Kusa, il pacchetto di sigarette è con lei, appeso al fianco di quella gonna lunga nera dai profondi spacchi, l’Haori bianco a coprile le spalle mentre il corsetto in cuoio nero la sorregge e copre per il minimo necessario. Capelli sciolti che si muovono con il venticello, furiosi almeno quanto lei [chk 85/95][chk on][Hisoka]

15:17 Rio:
 Primi passi in quel di Konoha, ultimi in quel di Oto. Quella distanza, percorsa così tante volte idealmente, quest'oggi viene colmata fisicamente. Il mondo dei sogni non s'avvicinerà mai e poi mai a quello reale. Idolatrare, idealizzare viaggi. La natuara umana ne è vittima dal giorno zero. Ma con uno come il Kyùketsuki si può parlare di genere umano ? Di quale razza possa far parte non lo sa neanche lui. Forse un angelo, caduto dal cielo poichè scagliato via dal mondo degli Shinigami, forse un semplice folle di un villaggio a cui la mancanza di una famiglia salda ha solo creato danni. Opterei però più per un angelo, seppur della morte. Ha creato, plasmato, delineato la sua personalità tramite gli incontri, giorno dopo giorno, giudicato, annaspato, aumentato le sue capacità.. ma molto più importante, lui ha scelto. Ha scelto di esser qui, oggi, ora, nei pressi di quel di Oto.. Il luogo la stessa Kimi lo ha richiamato. Un viaggio lungo, seppur durato così poco. In primis per la foga di poter raggiungere finalmente colei a cui ha giurato la sua eterna fedeltà, ed in secondo piano, grazie all'utilizzo del proprio costrutto come mezzo di trasporto. Minimo sforzo, massima resa. Questo, ormai, sfaldatosi non appena sopraggiunto in visione del Villaggio del Suono, nell'orizzonte. Si trova immerso, come suo solito, in una melma di vegetazione. In prossimità del Lago Nero. In quella folta zona ove i raggi solari faticano a penetrar, rendendo il fondale di quel lago oscuro e tenebro. Lo osserva, permaneando a pochi centimetri dall'acqua uggiosa. I sandali sono infatti ritmicamente bagnati da leggero muoversi del manto acquoso. Il capo è chino, con il mento in prossimità dello sterno. L'occhiale da vista punta, insieme agl'occhi verso il fondale non visibile. La maglia nera alberga sul busto, stropacciata e sporca di sangue. Diverse macchie frutto del suo cibarsi necessario durante il viaggio. La stessa bocca del Kokketsu è palesemente violacea. Di quel tono freddo di bande di sangue che poco prima erano rosse e limpide. Come gli eventuali possessori, prima di esserne privati brutalmente da parte del Kyùketsuki. La lingua gioca, al di fuori del palato, muovendosi circolarmente intorno ad ambedue le labbra e spalmando ulteriormente quel sangue sul volto. Ne gusta ancora il sapore, ricercandolo tramite l'apposito organo del gusto. I pantaloni, miracolosamente salvi da macchie di sangue, avvolgono in quel nero monotono le leve inferiori. Immobili. Lì, stese, nel mantenere la posizione eretta del Kokketsu. Ambedue le mani, gonfiano le tasche del pantalone, trovandosi al loro interno. Nessun equipaggiamento lo accompagna . Tutto il necessario, è infatti, dentro un canovaccio legato a mò di bagaglio e lasciato al suo fianco. Poco distante dall'acqua del Lago, sul terreno. Si nota, invece, un solo accessorio. Al collo, infatti, è ben visibile il noto ciondolo apparatenente a Kimi. Quello lasciatogli in quel di Kusa, nel loro ultimo incontro. Lo porta, fiero, come suo solito, lì nella zona più consona. " mh " mugugno, che accompagna il captar un vociare, come d'altronde quel comparire di Hisoka. Inevitabile, ora non poter notare la figura altri nell'altra sponda del Lago. Il cuore palpita, in una celere sequenza dietro lo sterno. Il respiro si blocca .. Portando, ora lo sguardo parallelamente al terreno .. Gli occhi si fessurizzano, dietro la montatura dell'occhiale. La visibilità non è ottima, ma esiste una sola persona in tutte le terre Ninja che potrebbe percepire, secondo leggi che van ben oltre la fisica ordinaria. Contro la Natura. Non può aver dubbi. Lei è lì. Finalmente a pochissima distanza da lui.. Inarca ambedue le sopracciglia " Medusa!! .. " secco, con un tono che traspare pura felicità. Nient'altro. La purezza di un sentimento. Felice, di esser lì, in quella situazione sognata e risognata " Finalmente .. " sibila, muovendo sta volta i piedi in direzione dell'altra. Lento, dirigendosi alla sua destra e cercando di muoversi nel percorso più lontano. Circomnavigando il Lago. Vuole godersi quell'attimo, prima di poter riposare a pieno le iridi castani su quei lineamenti visti e rivisti ogni sera ad occhi chiusi. Sul proprio letto. [Chakra: ON] x [Equip: OFF]

15:33 Kimi:
 Hisoka è stata evocata ed inizia così a volare verso il suo compito, una guardiana silenziosa e pronta a cominciare con la sua evocatrice, proprio quello il motivo per cui tra tutte l’ha scelta, la migliore per poter eseguire determinati compiti, la migliore per avvisarla in tempo. La mano destra andrebbe ora alla ricerca di quel pacchetto di sigarette su cui è stato inserito il sigillo. Gli occhi si fissano su di esso, con rabbia furente. Azzurro e rosso che per una volta possono apparire così similmente infuocati mentre ardono per quello che non è semplice dolore solo furia cieca, aveva chiesto solo una cosa: non ritrovarselo sulla strada. Lo aveva fratto per lui, per loro ed il loro rapporto sicura che avrebbe potuto recuperare tutto, ma ora non è più così, quelle minacce non l’hanno portato ad altro se non farla allontanare. Oh sì lui può prenderli quando vuole, ucciderli tutti, così convinto del suo potere da non essersi mai davvero scontrato con la morte <vieni> replica a basso voce fissando il pacchetto che ora regge nella mano destra, nel palmo, stretto nelle sue dita con qualche goccia di sangue che ne bagna il retro, simbolo di un rapporto che si sta deteriorando fin troppo velocemente, provocata ancora una volta dal padre, sottovalutata ancora da lui. Mentre la rabbia monta anche il chakra va a spostarsi lasciando che salga verso le ghiandole salivari lì dove andrebbe a concentrarlo così da renderlo tossico prima ancora di rimetterlo in circolo, attiva l’innata quasi inconsciamente lei, spinta solo da ciò che è. Una bomba a cui è appena stato messo un timer <Rio?< una voce a coglierla poi, lo riconosce e non potrebbe fare altrimenti, lui è uno di colori che si sono guadagnati in posto nella sua mente e tra i suoi pochi sentimenti, richiamato a sé ancor prima del clan Doku. Andrebbe solo ora a voltarsi verso chiunque l’abbia chiamata, lo sguardo che si addolcisce lievemente o meglio diventa più freddo, parte di quel furore che ribolle in lei andrebbe a svanire dal suo sguardo e la destra si abbassa lungo il fianco, il pacchetto di sigarette ancora in mano, stritolato ora dalle sue stesse dita. Lentamente muove i piedi in quei sandali ni9nja neri, la gonna che svolazza mostrando le cosce prima di tornare a coprirla, la gamba sinistra che si mostra mentre compie quel passo per voltarsi e puntare gli occhi sulla figura del Kokketsu, finalmente lui è arrivata, non dovrà più trattenersi ora che tutti coloro che contano per lei sono lì, ora che non deve preoccuparsi del resto del mondo, con lui ed Hanae al suo fianco potrà finalmente far risplendere le tenebre in quel mondo. Non sorride ma accenna un’espressione quasi di sollievo, non che sia davvero mai stata preoccupata per la sua salute ma adesso sa che non potrà essere usato come arma contro di lei[chk 85/95][arte del veleno liv 4]

15:54 Rio:
 Il conflitto dell'essere sè stessi, o mascherarlo. Con Kimi questo non è mai stato necessario. Fin dal loro primo incontro il Kyùketsuki si è mostrato esattamente per come è, e per la prima volta non è stato giudicato. Anzi, le è stato dato uno scopo. Un ruolo, un motivo in più di vivere. Ora, invece, il conflitto è diverso. Banale forse, ma esplicativo dello stato d'animo del Kokketsu. Il passo, s'alterna vistosamente tra l'accelerare ed il decelerare. Il motivo ? Beh, vorrebbe correrle incontro, mostrarle quanto prova per lei, quanto la reputi importante, ma quel briciolo di coscienze lo richiama a mantenere il controllo. Eccolo, dunque muoversi alternativamente ed esteticamente in modo strano. Quanto vorrebbe toccarla? Avvolgerla a sè, come in quei milioni di sogni fatti, ma deve rimanere lì, in un contegno necessarrio a dimostrarle in primis la proprio fedeltà giurata. In futuro si vedrà, ciò che scaturirà. Non ne può più però.. Le caviglie s'attivano in una movenza alimentata dall'inebriarsi del chakra già circolante. Ginocchio destro che si semiflette caricando, o almeno prova, il quadricipite. La coscia e l'intera muscolatura verrebbe tensionata così da spingere con la massima della forza contro il terreno tramite la contrapposizione e l'utilizzo dell'articolazione della caviglia. Eccolo spiccar il volo, qualora vi riuscisse, in un balzo, semplice, sussegguito celermente da un altro.. Due semplici movenze che dovrebbero portarlo a mangiare a pieno la distanza tra i due.. Un sibilo dovrebbe accompagnar l'ultimo atterraggio del Chunin al fronte della Doku. I sandali entrerebbero a contatto con il terreno ed eccolo che dovrebbe trovarsi esattamente al fronte dell'altra ad una distanza di due metri circa " Medusa, ho l'adrenalina a mille .. Finalmente è giunto il giorno . " Sibila secco, con la voce quasi tremolante. Non di ansia, non di paura. Ma di pura eccitazione.. Nel suo modo tipico di parlare.. Euforico. La squadra, con gli occhi spalancati a marcar proprio quello stato d'animo. Gli si muovono a squadrarla in ogni suo lineamento. Ed eccolo che, inerosabilmente noterebbe il sanguinar delle mani altrui " Ma stai sanguinando?? Tutto ok ? " Uno come lui come potrebbe non notar il sangue ? Non si cura di quel pacchetto di sigarette stretto nel palmo. Non ne dà importanza.. " Dimmi una sola cosa .. ora che sono qui, come potrò esserti utile ?? .. " diretto, quasi non attendendo il responso sulla domanda precedente. Euforico, insomma. Permane al fronte altrui, con la mandritta che si alza portandosi al petto. Indice e pollice che pinzano il cincolo al collo. Come a volerlo far notare all'altra. Lo distacca dal torace, afferrando quel lupo metallico " te lo ricordi, sì ? finalmente te lo posso restituire" .. sorride, mostrando a pieno la propria dentatura, stretta tra arcata superiore ed inferiore.. Le labbra si distaccano centralmente, orizzontalizzandosi nella loro massima estensione. Un sorriso, che va ben oltre i convenevoli. Il poterle restituire quel ciondolo raffigura l'essenza della felicità per il Kokketsu. Plasmatosi ora sul volto tramite quella smorfia. Ridarle il ciondolo, insomma, significa ufficialmente l'averla rivista . Qui, ora, oggi. [Chakra: ON] x [Equip: OFF]

16:08 Kimi:
 Lo osserva avvicinarsi ed attende senza aggiungere altro, il sangue perso cola lungo la mano ma non gli viene data davvero attenzione ora, nemmeno si è accorta d’essersi ferita, unico modo per fermarsi e provare ad esercitare almeno una parvenza di autocontrollo., Lo osserva da quella distanza senza ridurla e lo studia, nei suoi cambiamenti, nella sua euforia e con quella che lei legge solo come innocenza, innocentemente così felice d’essere sì e d’essere pronto a far parte di un piano più grande, un piano che prevede l’annientamento del mondo per come lo si conosce ora. Silente ascolta tutte le sue domande3, il susseguirsi di parole la frenesia nel tono dell’altro e lascia che la rabbia nel suo sguardo finisca per scemare completamente, il pacchetto ancora stretto in mani ma ormai quasi dimentica di quel dettaglio. Annuisce alla prima domanda, lei sta bene <dovrai abituarti al sangue su di me> replica soltanto in quel momento, infondo quante altre volte lungo quel tenebroso futuro lui finirà per vederla sporca di sangue sue e degli avversari? Quanto ancora si macchierà e porterà con semplicità il prezzo di quelle imprese? Continua comunque a non avvicinarsi, lo accarezzerebbe pure ma è conscia del veleno nella sua pelle e soprattutto consapevole di quanto questo finirebbe per distrarlo da quello che deve dirgli, infondo deve prepararlo <non sarà utilità Rio, sei libero ora> sorride appena, accenna quell’espressione feria e in un qualche modo persino dolce, gli sta concedendo qualcosa che forse non ha mai pensato di poter avere con loro <la Yugure è prima di tutto libertà, unendo a noi sarai nostro pari> non un capo, non una testa ma tanti insieme che daranno vita a quell’unico sogno <ad Oto ti darò la tua divisa> e la maschera se vorrà indossarla per proteggersi da quelle taglie che pendono ora sulle loro teste, esattamente come Beto che ha così protetto la sua vera identità <noi ci aiutiamo a vicenda, ci proteggiamo ma lasciamo sempre che il destino si compia> una visione malata del destino <vogliamo che il mondo si ricordi di cos’è davvero, niente più illusione di pace, di vita eterna che morte e paura tornino a regnare> il sorriso ora si allarga mentre illustra quel suo disegno di libertà, chiunque può morire quando non esistono freni, quando tutti saranno liberi di scegliere la loro strada non esisteranno più intoccabili o posti sicuri ed è questo che lei si assicurerà. Un discorso semplice che termina in quell’espressione <non ci saranno più Tiranni> si rabbuia nuovamente lo sguardo, il sorriso svanisce dal suo volto <padre despoti> aggiunge poco dopo quasi mormorando ed il pacchetto va a venir stretto ulteriormente, lo alza così da poterlo osservare meglio, la rabbia torna a dominare lo sguardo, il sentimento non si era affievolito solo era stato nascosto da altro, ma è davvero dura per lei starsene su quelle sponde. Gli occhi tornano a rivolgersi verso Kusa adesso, con fare di sfida[chk 85/95][arte del veleno liv 4]

16:30 Rio:
 La freddezza in persona. Questo impersona alla perfezione l'altra. Ma si diventa sempre il frutto delle esperienze. Medusa ne è la dimostrazione, seppur in Rio ha trovato una delle poche persone con cui confidarsi, a cui appoggiarsi. Non lo ammetterà mai, ma è l'essenza di quel rapporto. Quei due necessitano l'uno dell'altro. In modi diversi, però ugualmente pari. La Doku lascia cadere nel baratro quasi ogni parola proferita dal Chunin. Le lascia andare, oltre quel luogo ove sono, portate via dal leggero folare del vento. Quel sibilio continuo. Tralascia il ciondolo, perchè superfluo, ma si sofferma sul Sangue. Un brivido innalza la pelle dietro il collo del Kokketsu, all'udir quelle parole. Come potrebbe lasciarle andare ? Come potrebbe non reagire così ? Lui, il Cannibale, il bevitori di sangue altrui, il mangiatore di carne umana viene scosso, ora, dall'idea di dover abituarsi a vederla insanguinata. Spalanca gli occhi. Non lo aveva mai realizzato. Questo viaggio, questo capitolo lo porterà finalmente al fianco, fisicamente, della sua adorata Medusa. Ma a che prezzo ? Dovrà abituarsi alla visione del sangue su di lei. Lo destabilizza ciò, e parlando proprio del Kyùketsuki ciò rende perfettamente l'idea di quanto quell'immagine dovrebbe essere invece apatica. Lui di sangue vive, si ciba, si nutre .. ma perchè l'idea di vederla insaguinata lo tocca così tanto ? Beh, tutti noi sappiamo l'esatta risposta .. persino il Kokketsu .. Ed è ora conscio di dover avere fegato, di dover finalmente crescere. Questo è il punto .. " Hai ragione . " Da tutta l'analisi, queste sono le uniche parole che riesce a proferir. Freddo, apatico. Come a volerle mostrare come possa esser capace di variare il suo umore. Di metter da parte i propri sentimenti. Deglutisce, però, ingoiando quel grosso rospo. Quella nuova sfida a cui dovrà abituarsi. La segue, poi, in ogni suo dire, in quell'analisi sul significato della Yugure, sullo scheletro, la costituzione ed il modo di comportarsi " ho condiviso con me il mio dolore . Ora è tempo di condividerlo con il mondo intero. Sarò un angelo per questo mondo .. " quel volto serio, ora si mostra diverso. Palesando un ghigno, sadico, prima di continuare, concludendo la frase " Un angelo, della Morte!! " .. " HIHI " sopprime, immeditamente quell'acuta risata seppur mantenendo il ghigno sul volto. L'angolo destro della giunzione labbiale rimane alto, infatti. " sai bene quanto è quello che voglio per questo mondo falso .. Mostrare a tutti quanto l'oscurità sia celata da questa falsa società perbenista " .. risponde, secco. Con tono freddo, apatico. Gli occhi sono fissi sugl'occhi eterocromatici dell'altra .. " La mandritta si alza, staccandosi dal ciondolo. Si porta alla montatura dell'occhiale, ove in una minima movenza proverebbe a ristemarlo.[Chakra: ON] x [Equip: OFF]

19:34 Kimi:
 Parole di Rio le ricordano il motivo per cui ha deciso di portarlo con sé, la sua devozione al Caos e quella ferma convinzione le permettono di comprenderlo meglio, sicuramente meglio dei sensei che ha avuto fin ora <non ci fermeremo ad Oto> ancora una volta però le sue parole sembrano voler volare fino a Kusa, una minaccia non poco velata verso Yukio a seguito delle sue urla, aveva chiesto una cosa sola lei. Un passo ora verso il ragazzo, verso il Kokketsu mentre l’attenzione viene portata su di lui, lo fissa con attenzione <ricorda solo di non farti scoprire per ora> aggiunge lei <almeno fino a quando non sarai abbastanza forte> specifica, continua quel discorso. Il sole da qualche parte lascia il posto alla notte, non che lo si noti poi così tanto questo cambiamento, quanto ama quel luogo, così perfetto nel suo essere. Tanti i ricordi che l’assalgono, dal primo incontro con Katsumi a tutto il suo percorso, persino Yukio quel maledetto le viene portato alla mente ed ecco che quindi stringe ulteriormente quel pacchetto <io non limiterò mai la tua libertà> parla a Rio sì ma in qualche modo è una promessa che fa a sé stessa, non diventare come suo padre, non imporsi mai sui più deboli, non chiuderli dove non possano correre pericoli od essere sé stessi. Lo sguardo è fiammeggiante, deciso e soprattutto iroso, non riesce più a nasconderlo, una sorte di vendetta aleggia nel suo tono, nel suono della sua voce che sta giurando in questo momento di tagliare per sempre i ponti, lui potrà continuare a guardarla dall’aldilà. Un gesto poi deciso, repentino ed imprevedibile che la vede effettuare un lancio preciso verso il centro del lago, lì dove l’acqua è più profonda vorrebbe andare a far colare a picco il pacchetto di sigarette con il sigillo dell’Hirashin del Tessai, da oggi non potrà più raggiungerla solo volendolo, oggi taglia il loro ultimo contatto, il loro ultimo legame, un taglio definitivo e da cui non potrà tornare indietro <mostrami cosa sai fare> non guarda nemmeno il suo lancio, resta solo con il braccio sollevato e parallelo al terreno, similmente muove il gemello così da esporsi ed attendere, un invito fatto a Rio, una semplice richiesta e un’attesa ecco tutto. Il pacchetto intanto affonda portando con sé tutto il suo significato, non è più sua figlia da oggi, lei è solo un fantasma che solca la terra portando morte e distruzione, disperazione ed incertezza e quel fantasma adesso attente con i palmi sanguinanti che il suo allievo la colpisca <mostrami di non avere vincoli> e sorride, un sorriso forse sadico, di certo non solare, ha qualcosa in mente ed è chiaro, non teme quel confronto, sa di poter resistere infondo come il Kokketsu sa ha subito ben di peggio ed è sopravvissuta [chk 85/95][arte del veleno liv 4]

20:34 Rio:
 Visibilmente agitato, con quelle labbra assottigliate e tese nella massima distensione orizzontale. Denti a contatto tra le arcate, superiore ed inferiore e stretti a mantenere quella morsa, nel tentativo di mostrare un qualcosa di simile ad un sorriso. Animi simili, frutto d'esperienze nere, diverse che han creato lo stesso prodotto. Odio. Verso il prossimo nella singolarità e verso il mondo nella totalità. Gli stessi occhi brillano, lasciando un punto di luce nel loro centro, vivi, come non mai. Gli stessi occhiali faticano a contenere quell'ebrezza. Segue i movimenti delle labbra altrui con estrema concentrazione. Quando si suol dire, pendere dalle labbra. Mai modo di dire è mai stato più esatto "in questo periodo di lontananza, ho aumentato notevolmente le mie abilità .. mi sento pronto Medusa" secco. D'altronde ha guadagnato il grado di Chunin ed alimentato il controllo del sangue Kokketsu. Ha semplicemente adempito ai voleri della Doku.. avendole lei stessa già richiesto di migliorarsi . Lo ha fatto, con dedizione, voglia e foga. Spinto dal volerla raggiungere, con il solo obiettivo di essere al suo fianco. "fai ciò che tu creda sia meglio . Usami, gettami, fai di me quel che vuoi.. ma promettimi .. " forse la prima volta che fa una richiesta all'altra. Si sofferma, per un attimo, su quel concetto di libertà. Lei non vuole commettere l'errore fatto dal padre, ma non comprende quanto il solo esser al suo fianco significhi esser libero per il Kyùketsuki. La prigione era Konoha. Vivere quella maledetta monotonia con l'idea fissa in mente di esserle affianco, in ogni momento. Ad occhi chiusi, ad occhi aperti, in battaglia, nei momenti morti. E qui, ora, nell'essenza dell'oscurità del Lago che Rio si sente libero. Proprio perchè è nello stesso luogo con la Doku. Nell'ingenuità dei sentimenti che prova per lei .. " .. promettimi, di aumentare i miei poteri. Di insegnarmi ciò che mi hai promesso a Kusa " una richiesta banale, forse. Quella sua foga di voler raggiungere ogni singola abilità demoniaca di questo mondo Ninja .. Ingenuo , sì, ma ben focalizzato sui propri obiettivi. Sui mezzi necessari a raggiungerli. La segue adesso in quel lancio così futile agl'occhi del Kokketsu. Non può comprendere cosa sia quell'oggetto, come rappresenti .. Quel gesto di lancio che è poi l'abbandono dei legami. Abbandona un Kokketsu per abbracciarne un altro ? Taglia un legame, proprio nel momento in cui consolidano il loro ? Domande, gesti, ma soprattutto... richieste !! Spalanca gli occhi all'udirla. Gelato, nel sangue, ancor più di quanto lo sia già. Si ferma per un attimo la circolazione, come il respiro che rimane in gola. L'epiglottide s'innalza ed un sonoro rumore smorza il silenzio celato dopo le ultime parole di Kimi. Deglutisce, sonoramente, cercando di riumidificarla. Vuole vedere fino a dove è pronto ad andare il Kyùketsuk, se oltre le parole sia in grado di arrivare anche ai fatti. E non basta dirle che potrà vederla insanguinata. La mente è vuota. O forse pensa, fin troppo. Analizza il da farsi. Davvero la richiesta è quella ? Ma come potrebbe farlo ? Colpirla significherebbe farsi del male. Non fisico, ma psicologico. Lui che della sofferenza altrui fa energia vitale ? Però, con la Doku tutto cambia. Tutto va all'inverso. Non riesce a trovar modo di spingersi oltre. Non riesce a capire come possa tirarsi fuori da questa situazione senza adempire alla richiesta altrui. Ecco dunque le mani che si porterebbero al fronte del petto. Gomiti larghi e mani unite nel compiere il sigillo del topo, subito seguito da quello della capra. Lento, nell'esecuzione. Con quella incertezza e flemma di chi si trova costretto a doverlo fare. Il proprio chakra verrebbe mescolato alla propria abilità elementale primaria. Il chakra si umidificherebbe all'interno del proprio sistema circolatorio visualizzando quella stessa acqua di fronte a sè. Non attinge alla propria abilità innata, bensì al semplice elementarità. Umidicherebbe il chakra, facendolo prima condensare in minuscole bollicine che ben presto diverebbero liquide, abbastanza da abbandonare il corpo del Kokketsu. Prenderebbero forma nell'esiguo spazio che or separa i due. Una sorta di lama, di venti centimetri di pura acqua. Sottile, abbastanza da garantire oltre ad un danno di impatto anche il conficcarsi nella cute. Ecco dunque che con l'impulso quell'aggrovigliato di Suiton verrebbe scagliato addosso alla Doku. Proprio sul costato sinistro. Nella porzione più bassa e delle ultime coste. Un primo impatto che dovrebbe conficcare con decisione quella piccola creazione anche oltre i primi strati della pelle, causandole la fuoriuscista di un primo rivolo di sangue. " Medusa . Solamente, per te " sibila, quasi sussurrando, quasi chiedendole di dirgli stop.. Socchiude gli occhi, andando a spingerlo ancor più in profondità, sta volta con decisione in un ultimo colpo secco.. Con il cervello spento e le palpebre calate. [SE Chakra 54/60] x [Manipolazione del Suiton]

21:20 Kimi:
 Lui replica, ascolta e impara in un certo senso, si avvicina sempre più a comprenderla. Così mentre il ragazzo si mostra pronto andando ad effettuare quel sigillo lei decide di non esporsi comunque troppo, si concentrerebbe alla ricerca del veleno nel suo chakra mentre le mani ora si riunirebbero a comporre i sigilli di capra, serpente e drago. Lo osserva mentre si muove veloce, chiarame4nte più esperto di un tempo. Mentre quindi lui andrebbe a creare la sua tecnica lei vorrebbe far fuoriuscire il chakra velenoso dal suo corpo, andando a ricoprirla interamente, fatto questo si limiterebbe a lasciare che il veleno vada a distaccarsi dalla sua stessa energia, appiccicandosi al corpo e creando quindi un secondo strato di pelle, duro e resistente. Il colore è scuro, un verdone che in quel posto è difficile distinguere ma che la vedrebbe coperta interamente con il pallore che andrebbe quindi a svanire. Dovrebbe concludere giusto in tempo mentre quella lama si alza davanti a lei, creandosi e venendo manipolata nel Suiton. Altra somiglianza con Nemurimasen ma è meglio se la sua mente evita di cogliere il dettaglio. Ad ogni modo dovrebbe aver appena finito di creare quella seconda pelle e il colpo giungerebbe su di lei, su quel corpo reso più duro e resistente. La pelle della salamandra verrebbe semplicemente frantumata a causa di quell’attacco, in quel punto, sul costato. Quei venti centimetri di lama andrebbero quindi ad oltrepassare la sua tecnica e formarle una lieve ferita a sinistra, della lunghezza di quella lama d’acqua, un colpo lieve e che non accusa particolarmente ma la sua pelle si arrossa, mostra l’abilità di lui. Sorride lei limitandosi a non nascondere il piacere provato, seppur infimo rispetto a quello che sarebbe stato se fosse rimasta esposta. Un profondo respiro per godersi quel singolo0 momento mentre continua a fissarlo, non c’è dolore sul suo volto anzi, tutt’altro per quanto risulti semplicemente appena accennato. La tecnica così come era stata richiamata ora andrebbe a scemare ed abbandonare il suo corpo così da mostrarla nuovamente libera da scaglie scure e pustolose. Silente ora senza aggiungere altro andrebbe ancora a concentrarsi sul chakra nel suo corpo, il veleno che scorre in lei con la solita forza ora verrebbe fatto fuoriuscire, questa volta però non cercherebbe di farselo seccare sulla pelle ma anzi andrebbe solo a lasciarlo nel chakra così che venga reso vapore, una nebbia pungente andrebbe quindi a formarsi silenziosa intorno a lei, cinque metri di raggio a partire da lei, l’epicentro di quella che si rivela essere una nebbia bassa, asfissiante e compatta, oscura la vista di chi sta fuori ma soprattutto avvelena chiunque sia all’interno, continua a sorridere lei. Se fosse riuscita ad evocare quella seconda tecnica si limiterebbe a guardare Rio, ormai vicino senza mai smettere di sorridere, è stata colpita e ha capito cosa sa fare ma ora è tempo di capire quanto possa reggere e soprattutto come si comporterà davanti ad una simile manifestazione. Veleno tossico quello che verrebbe rilasciato nell’aria e che in grandi quantità la circonderebbe ora, non parla lei, solo si gusta il momento, la ferita rossa sul suo costato che ha trapassato persino il vestiario, un graffio arrossato ma un buco nel corsetto, mentre si sforza una piccola rigola color sangue si forma lì seppur non coli, solamente si fa vedere [chk 61/95][arte del veleno liv 4][pelle della salamandra][nube tossica]

21:46 Rio:
 Non una parola. Ad occhi chiusi la colpisce, ma lei si fa forte della sua abilità superiore. Il Chunin attiva l'udito al massimo delle possibilità, vorrebbe sentirla bloccarlo ma il colpo la colpisce proprio nel costato, seppur protetto. Socchiude l'occhio destro andando a notar quella nebbia farsi più fitta. La reazione sarebbe istintiva. Gli occhi si spalancano. Maledetta Doku !! " uhm ?" le palpebre scendono e risalgono rapidamente per poi fissarsi nella zona a loro adibita. Capterebbe un qualche pericolo ma probabilmente troppo tardi dal salvarsi da eventuali danni. Ciò che proverebbe a far non sarebbe altro che adempiere alle proprie capacità motorie. Le leve inferiori si semifletterebbero portando le ginicchia a spingersi in avanti. Le caviglie caricherebbero tutto il peso del Kokketsu sul terreno fino ad arrivare al massimo tensionamento della muscolatura intrinseca . Un colpo di reni, dovrebbe azionare la movenza, concludendola con la piena spinta contro il terriccio sotto i sandali. Ad ogni azione una reazione uguale e contraria, ed è per questo principio che dovrebbe spiccare il volo in un balzo di circa sei metri. Il massimo consentitogli, spingendosi alle proprie spalle, ed allontanandosi quanto prima possibile dal sopraggiungere di quella maledetta nube tossica. Inevitabile, probabilmente, già qualche escoriazione " Maledizione .. " s'attiva il lato suo più recondito.. Non può starsene lì a guardare .. L'adrenalina inizierebbe a circolare quanto più attiva che mai nel proprio corpo mentre il Kokketsu atterrerebbe a quei sei metri desiderati. Non appena i sandali toccherebbero terra eccolo portare di nuovo le mani al petto nel formalare una rapida seguenza di sigilli. Drago, cinghiale, lepre. Sta volta con estrema decisione, alla massima della velocità consentitagli. Il proprio chakra elementale sta volta non verrebbe plasmato dal proprio corpo ma cercherebbe di sfruttare l'esistenza di quel lago. DI quella stessa acqua. Da lì, con la propria abilità di plasmare oggetti, darebbe il comando ad una piccola quantità di acqua di fondersi in una strutturazione simil a quella di un singolo shuriken. Rapido, in un attimo questo dovrebbe partire dal centro del Lago, dirigendosi in piena frontalità verso la Doku. Cercando di colpirla nella zona ombelicale. Contrattacca, non per farle del male ma come semplice impulso di risposta. Lui che è cacciatore, per una volta si sta sentendo preda .. " Mi fai sentire vivo così, Sensei .. HIHIHI " esterna a pieno la sua euforia. Istintivo, come un animale, poco elaborato come sempre. Anima persa che vive di sensazioni come queste. D'altronde è quando si è vicini alla morte che ci si sente vivi .. [SE Chakra 48/60] x [2/4 Salto 6 metri indietro | 2/4 Shuriken liquido x1] x [Nin 125 | Agi 60]

Piccolo intervento da TM dato che ve le state dando! Appena Kimi riceve l'attacco di Rio, sarà notabile per entrambi come al costato di lei giunga un sonoro suono di qualcosa che si rompe. Non sono le costole, fortunatamente, ma la pelle della salamandra, che viene rapidamente rilasciata dopo aver esaurito la sua utilità. [-3 danni da impatto a Kimi, gg a Rio che usa la manipolazione del Suiton]. Segue una piccola analisi OFF! Rio, la nebbia spunta senza sigilli e senza preavviso, in ogni caso nella seconda parte del turno di Kimi. Buona la schivata, ma in uno scontro più serio saresti stato penalizzato per aver schivato troppo in anticipo! So che è in completa innocenza, ma iniziare a schivare un attacco che arriva a fine turno può essere un elemento confondibile per metaplay, a causa dei turni contemporanei! In ogni caso, ottime descrizione entrambi. Il tuo scatto è istintivo e riesce, ma forse per la tensione, forse per il tuo sentirti per la prima volta preda, copri soltanto tre metri, ritrovandoti improvvisamente avvolto da una nube scura che entrando a contatto con la tua pelle e poi il tuo apparato respiratorio ti farà sentire una fortissima sensazione di bruciore. Esteticamente i tuoi muscoli si contrarranno in maniera evidente mentre all'interno del tuo corpo ti sembrerebbe quasi di aver respirato fuoco. [-46 danni]. Sei inoltre avvelenato, a partire da questo turno, per i prossimi tre, subirai al termine di ognuno 10 danni da veleno. Avendo mente minore del ninjutsu di Kimi, non riuscirai a vederla più nella fitta nebbia. Considerato però che subisci danni contemporaneamente all'esecuzione della tua tecnica, riesci a sparare in direzione di Kimi la tecnica degli Shuriken Liquidi. Ti auguro di ricevere un antidoto...buona fortuna. [Kimi, 1/4 di difesa. Potete autogestire il risultato o richiamarmi se volete!]

22:17 Kimi:
 I sigilli, quelli lei riesce a vederli ed è consapevole della nebbia che la copre, della potenzia della stessa per questo andrebbe semplicemente ad alzare la gamba destra, tenendo intorno a sé quella nebbia solo il tempo necessario. Infatti andrebbe ad alzare la gamba mentre la sinistra vorrebbe flettersi ulteriormente, il bacino che andrebbe ad aprirsi così da permetterle di puntare la gamba destra verso quel lato, mentre tornerebbe quindi ad avvicinarsi con quel piede a terra il sinistro si darebbe la spinta, effettuando così un piccolo balzo che ha solo l’obiettivo di spostarla di un metro, le gambe che quindi andrebbero a ricongiungersi facendola quindi apparire ad un metro di distanza verso destra rispetto alla posizione di partenza. La nebbia verrebbe quindi interrotta tornando a renderla visibile <lasciati curare> le uniche parole che andrebbe lei a pronuncia andando ad avvicinarsi a lui con uno scatto questa volta. Le gambe che ancora una volta si flettono, il busto che va a piegarsi in avanti così da spostare il baricentro, i talloni che si alzano e poi via quello scatto, quel piccolo scatto, che ha l’0obettivo di portarla il più velocemente possibile davanti a lui, a meno di un centimetro di distanza. Se fosse riuscita dunque ora andrebbe semplicemente a concentrarsi sul suo chakra, ancora una volta senza comporre alcun sigillo lei andrebbe a spostare il suo flusso verso le ghiandole salivari, qui cercherebbe di usare il chakra in modo da creare una patina per filtrare il veleno che poi verrebbe fatto risalire verso di essa, si dovrebbe quindi purificare, andando così a sintetizzare il suo stesso antidoto che ora verrebbe portato verso la lingua. Senza esitare ulteriormente andrebbe a sporgere il suo busto in avanti una seconda volta, sperando che intanto il ragazzo sia rimasto fermo lei andrebbe quindi ad allungarsi così da permettere alle sue labbra di incontrare quelle di Rio. La destra che vorrebbe portarsi verso il ragazzo, verso la sua spalla sinistra così da stringerlo ed avvicinarlo a sé, evitando che abbia voglia di scapparle. Se fosse riuscita quindi si limiterebbe a socchiudere la bocca così da andare a somministrare il veleno, soffierebbe regalando a lui solo il liquido amaro ma che potrebbe salvargli la vita. Se fosse riuscita quindi si staccherebbe, un bacio che di romant6ico da parte sua avrebbe ben poco, casto e senza passione, dato solamente come passaggio diretto per quella tecnica <deglutisci> andrebbe a sussurrare, per non ferirgli le orecchie urlando, una volta essersi distaccata quel poco che è necessario <ora torniamo ad Oto, ti consegnerò la tua divisa e avviserò i Doku agli ingressi> per farlo passare serve il permesso di Kioshi o anche il suo essendo di sua competenza il clan, vuole proprio vederlo un Doku, oltre Eryk, che osa disobbedirle [chk 57/95][arte del veleno liv 4][1/4 spostamento 1 mt laterale][1/4 avvicinamento rio][2/4 antidoto doku]

22:33 Rio:
 Non è la prima volta che viene a contatto con il veleno Doku. Ma rispetto all'ultima volta questa non è paragonabile. I muscoli entrano in tensione in uno spasmo sincrono che lo farebbe cadere a terra, in un tonfo rigido. L'aria inspirata avrebbe il sapore e il calore del fuoco. Dandogli piena percezione di ogni sua struttura interna. Dalla trache ai polmoni, attivando ogni recettore del dolore che entri in contatto con il veleno. Il calore dilanierebbe e darebbe una percezione di bruciore fin sotto lo sterno andandosi ad allargare verso tutto il torace. Per un attimo il Chunin riuscirebbe ad avere la percezione fisica della posizione e grandezza dei suoi polmoni, sentendoli bruciare in ogni alveolo. In ogni loro singola porzione .. " .. " apre bocca, come a voler far uscire quel calore proprio da dove è entrato. Delle parole, proverebbe a proferire, ma inutilmente. Le giugulari e carotidi si gonfierebbero in gola .. Il vociare giungerebbe ben presto nell'apparato uditivo del Kokketsu, notando i lineamenti della Doku ben vicini a lui. Vicini, sì, ed in realtà sempre di più . Poi quel momento. Le labbra si toccano ed il chunin si sofferma quanto basta su quella sensazione. Una qualche sostanza ora gli riempe la bocca ed in un riflesso di salvezza non farebbe altro che deglutire. Un sapore caldo, amaro, ma con la capacità di diminuire la propria sensazione dolora ad ogni suo passaggio nelle strutture organiche interne .. Non realizza, come si siano baciati.. ma state tranquilli ci ripenserà eccome se ci ripenserà.. Non appena sentirebbe placarsi la sensazione, il fiato tornerebbe meno corto rispetto a prima.. Gli occhi si posano su quelli eterocromatici della Doku " Porca tr*ia che figura di m*erda!!HIHIHIHIHIHIHI" scoppierebbe in quella acuta risata dando sfogo al primo pensiero che gli viene in mente. In quel cervello bacato (?) .. In un colpo la mandritta si porterebbe al petto mantendo il toraca in un riflesso protettivo. D'altronde l'antidoto è stato ingerito ma i danni subiti dovrebbero essere lì ancor presenti e fastidiosissimmi per il Kokketsu.. La stessa risata verrebbe stroncata, prima di folgorare i timpani alla Jonin vista la vicinanza .. Un piccolo movimento, prima di spingersi con le mani così da alzarsi con estrema lentezza .. " va bene, ti seguo " bofonchia.

22:54 Kimi:
 Lei non da la stessa importanza di Rio a quel bacio ma forse un giorno se ne accorgerà, forse. Ad ogni modo a quella prima frase, di imbarazzo forse o semplicemente a causa della presa di coscienza di quella sconfitta lei andrebbe solo ad usare la destra così da spostarla dalla spalla del ragazzo fino al suo mento, una carezza poi quella che vorrebbe dargli, un gesto delicato pieno di veleno certo ma a cui lui al momento è immune, per la prossima giornata non dovrà temere un contatto fisico con lei <hai perforato la mia pelle> andrebbe solo ad abbassare lo sguardo verso il corsetto comunque strappato nel punto in cui l’ha attaccato, un punto che ora mostrerebbe danni ben più gravi se non fosse stato per la sua solita necessità d’essere paranoica che l’ha portata a proteggersi <nessun prima ci era riuscito> ammette semplicemente, la pelle a cui si riferisce è la tecnica usata poco prima <sei migliorato molto> si ferma mentre lui si issa, lo osserva con estrema attenzione, lo analizza e riflette su di lui <Chiko> lo chiama così, il nome di uno Yokai. Una volpe in crescita, un demone sì ma che ancora deve mo0strare tutto il suo valore ed è questo che lei rivede in lui, il potenziale del ragazzo è cresciuto ma sa per certo che non si è ancora completamente espresso <così ti conosceranno> lo battezza in un certo senso, come forse è giusto che sia visto che ha deciso di mostrargli la strada <Chiko> ripete quella parola <e Yurei> sorride appena andando quindi a voltarsi e interrompendo quel contatto fisico, voltandosi solo adesso verso Oto <sì mi piace> lascia che lui grazie alle varie leggende che si raccontano ai bambini comprenda da solo il significato, forse ne troverà un altro ma questo è ciò che lei ha deciso per lui. Dovrà scrivere a Nemurimasen, se lo appunta mentalmente sperando che poi finisca davvero con il farlo. Andrebbe quindi a muovere dei lenti passi verso l’ingresso del villaggio prima di fermarsi nuovamente e voltarsi verso di lui <forse è giunto il momento che io ti insegni qualcosa> ammette lasciando che un nuovo sorriso si abbozzi sul suo volto <ognuno di noi ha un simbolo, ci preannunciamo e firmiamo le nostre azioni senza nasconderci> ed eccola tornare a concentrarsi sulle sue riserve di chakra. Andrebbe quindi a spostarlo verso il suo stesso Haori, verso quello che è il simbole di ciò che sono ora. Se fosse riuscita quindi a partire da quell’effige andrebbe a liberare il cielo il chakra così che sopra alle loro teste appaia scuro ma comunque visibile il simbolo di quella mezza lunga <la Yugure> dichiara lei. Un grossa mezzaluna scura apparirebbe quindi in cielo e dovrebbe essere visibile persino da Oto per quanto la notte stia calando persino lì. Oltre alla mezza luna si potrebbe notare il suo segno distintivo davanti al pianeta, una farfalla una grossa farfalla dalle ali colanti come di sangue, snella nelle forme eppure come se stesse perdendo la sua essenza stessa, corpo magro e che come le ali cola. Dietro al posto dove dovrebbe stare la testa della creatura la mezzaluna. Un simbolo, un segno ed un marchio nel cielo del suo passaggio. Lo mostra quindi <quando metterai il tuo Haori ti basterà concentrarti e lasciare che il chakra vada ad infondersi nella mezzaluna, pensa poi a ciò che sei così che al nostro simbolo si unisca anche il tuo> una spiegazione semplice, forse riduttiva ma che per lei è più che abbastanza[chk 49/95][arte del veleno liv 4][2/4 marchio]

23:13 Rio:
 Ovviamente lei non da lo stesso peso a quelle labbra. Ma perchè quella carezza ?? Era così necessaria ?? Quanto male gli fa ?? Non si rende conto di quanto metta il dito nella piaga con quel gesto. Di quanto aumenti quei sentimenti per lei .. Un gioco ed anche alquanto pericoloso. Si scosta d'istinto con la guancia prima di comprendere come ora sia immune al veleno Doku. Sorride dunque " la prossima volta non esiterò, sappilo.. HIHI " una promessa, sghignazzata ma con un fondo di verità .. Le leve inferiori nel mentre s'azionerebbero dopo aver acquisito precedentemente la posizione eretta. Si muovono verso Oto, mentre la Doku lo battezza ufficialmente in quel modo .. " mi piace, Chiko e Yurei .. " sibila, confermando quanto detto da lei.. Tentennante avanza, mentre ambedue le mani afferrano l'occhiale. Viene tolto dal fronte del viso, portandolo in vicinanza della maglia nera. Qui pinzandola tra indice e pollice inizierebbe un minuziosa pulizia delle lenti, necessaria dopo la breve battaglia svolta. Movimenti circolari dei polpastrelli che farebbero strofinare il tessuto della maglia contro le lenti trasparenti. " mmm " mugugna, poi riportandoli al fronte degl'occhi e riposizionandoli tra orecchie e naso. Alza lo sguardo verso il cielo, osservando ed ascoltando attentamente ciò che ha da insegnargli. La prima cosa che fa sua, il primo insegnamento da sensei.. " capisco .. " bofonchia annuendo vistosamente alle parole altrui " e ci sarà a breve un'occasione per utilizzarlo ?? Hai già qualche compito per me ?? " replica, curioso, mentre gli occhi si distaccano per un attimo da quel marchio alto in cielo tornando a posarzi sui tanto amati lineamenti della Jonin .. Vi si sofferma, fissandola quasi. Non si cura di quanto possa sembrare invadente. Le è stato così lontano a lungo, così tanto tempo che adesso non desidera altro che ripassare quei lineamenti. Rifissarli in mente, scorrerli con gli occhi, guardandola con quello sguardo tipico di chi va oltre a dei banali doveri, sfociando nei sentimenti.

23:28 Kimi:
 Lascia che il maschio ora svanisca dal cielo e riprende semplicemente a camminare verso Oto, lo ascolta e annuisce semplicemente alla prima parte della frase, non lo sta più osservando in realtà ora è puntata verso il villaggio. Non si accorge dunque di quello sguardo addosso invadente, lo sente certo ma non riesce che a scambiarlo per ammirazione verso il sensei, alla fine sa oggi di avergli mostrato molto, forse però dovrebbe svegliarsi <vorrei che tu incontrassi Kioshi ed Hanae> replica a sua volta <con o senza di me> non è un vero compito, non è una vera missione ancora non sa quale sarà la sua prossima mossa, attaccare Kusa è un’idea che in quella giornata l’ha cattu8rata sempre di più ma sa di non poterlo decidere da sola e soprattutto così alla leggere <se poi vorrai anche gli altri membri della Yugure, uno penso che tu già lo conosca> ammette, Itsuki. Unico che in realtà per ora ha provato ad avvertirla dei sentimenti del ragazzo, non che abbia colto comunque. Non aggiunge alto lei che si limiterebbe a condurlo verso il villaggio, uno sguardo al Doku di guardia come a volergli suggerire di sciogliere il sigillo per farli entrare e poi null’altro, una semplice camminata verso il quartiere del clan, lì dove ha riservato una stanza a Rio, stanza nella quale troverà il rotolo contenente tutto il necessario. Non un ninja di Konoha, non un ninja di Oto, da oggi è ufficialmente libero dal villaggio e dai vincoli che contiene, ospite certo nel suono e per questo alleato ma non membro. Così come lui si è liberato dei suoi vincoli anche lei da oggi è lontana da Yukio, ha definitivamente chiuso gettando quel pacchetto di sigarette[end ho sonno sorry]

Allora un sacco di roba. Piccolo fatino di Tia TM per aiutarci in un esisto.
Prima di tutto: Kimi evoca Hisoka a cui ordina di pattugliare Oto dall'alto (grazie Yukio per le tue minacce)
Seconda cosa: Rio arriva ad Oto (yeee)
Terza cosa: Kimi incazzata nera (grazie Yukio pt 2) butta il suo pacchetto di sigarette e decide di tagliare i legami con il padre
Quarta cosa Kimi e Rio si pestano come allievo e sensei
Quinta cosa Rio entra nella Yugure (yeeee)
Ho sonno ma dovrei aver detto tutto