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Akatsuki

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con Kioku, Sango

22:43 Kioku:
  [Lago Nero] Notte buia, Il Rinnegan del Rikudo Sennin osserva la splendente luna ridestarsi nel cielo per poter vivere ancora una notte assieme alle sue stelle ed illuminare il sentiero. A pochi metri dalla sua figura stagliarsi il famoso lago nero di Oto, un tempo luogo di addestramento delle nuove leve Otiane, ora più un luogo dove potersi rilassare, almeno per lo stesso Rikudo Sennin, pensare che anni orsono lo stesso Akendo, molto più giovane, lanciava kunai e shuriken per poter affrontare l’esame genin rende il tutto ancora più nostalgico, quel lago, quel loco è stato teatro di innumerevoli incontri e ricordi, ancora oggi, in questa notte egli ancor rivede i fantasmi, gli echi del suo passato, rivive con quelle stesse iridi violacee ogni avvenimento che abbia avuto luogo in quel posto e nella sua memoria, come fosse li presente, il tempo è mutevole, molto forse troppo ne è passato per il possessore del Rinnegan, i cui pensieri e la sua mente sono ormai annebbiati e offuscati da oscuri presagi, sete di potere e tutto ciò che concerne il Rinnegan, con vantaggi e svantaggi stessi. Un anello posto sul pollice è ormai l’unico segno identificativo di quella che in passato era l’organizzazione più temuta e devastante, in futuro sotto al guida di Akendo divenne un simbolo di speranza seppur lo stesso Sannin covava ben altro nella sua mente, ciononostante l’Akatsuki divenne ciò che serviva all’alleanza e agli shinobi in quell’oscuro periodo, ma ora… non vi è più nulla, le stesse vesti dalle nuvole rosso cremisi hanno abbandonato le carni dell’uomo, lui stesso che per così tanti anni ha custodito gelosamente quelle vesti, da quando è tornato, da quando ha visto coi propri occhi ciò che è diventato questo mondo, il retaggio dell’Akatsuki con ogni suo abbandono e perdita, non ci ha messo molto a lasciare anche quello, vagando ormai come anima errante ed annoiata in un modo a lui privo di interesse e colore. Un colore in realtà c’è, rosso come quell’alba cremisi, accesso come una fiamma che divampa, carico come il carattere di chi porta tale colore, aspetta in quel loco dopo la sua recente avventura tra le mura di Oto, e dopo aver lasciato Hanabi nel covo si è diretto nuovamente nel paese del Suono, li in quel posto a loro familiare, al lunga chioma nera e le semplici vesti che ignorando fresco o tempo che sia, semplice quanto il contrario della sua mente e natura, contorta e distorta, è lì, nella speranza di rincontrala, di incontrare nuovamente Sango, il tempo non è stato magnanimo con loro e per un po’ non sono riusciti a vedersi, chissà anche incontrare nuovamente Kioshi, dopo tutto ciò che è accaduto potrebbe essere utile, ma il suo sguardo volge alla luna, sperando di udire infine, in lontananza la di lei voce. [Chakra ON] [Rinnegan OFF]

23:06 Sango:
 Il movimento procede, i passi si susseguono con quella patina azzurra a lambire gli stivali ninja che porta. Un'altra notte li, sempre alla ricerca di qualcosa, di qualcuno in realtà. Il crine rosso che incede indietro tirato da mani di vento , lo stesso che lambisce il viso ormai freddo, quasi spietato. Quel che ha compiuto è stato il passo ultimo per poter cadere da quel filo che la teneva sospesa, atta a cadere adesso in quel turbinio oscuro che la tira a se e nella quale si lascia cullare. Animo rosso come il sangue, di quella stessa essenza di cui è impregnata , lo stesso avanzare sembra essere una necessità, vuole muoversi in avanti, lasciare che una parte di ciò che era possa infine annegare per risorgere come la stessa alba, bellissima e tramortente. Le stesse nuvole rosse svettano invece sul morbido corpo, graziato dalla madre terra , in quel limbo che ama possedere a coprirle non solo il corpo, l'animo stesso che risorge dalle cenere della fu Konan, del fu Pain..e infine Nagato, occhi che ricerca adesso su un'altro viso. Essere lei stessa akatsuki sebbene non ne faccia parte, ma ormai quelle vesti sono la propria pelle, il proprio animo che si rinnova di un passato tanto antico quanto glorioso, sebbene la caduta sia pronta ad accogliere le proprie menbra, stanche e prive di vita. Sarebbe vissuta per poco e glorificandosi in quell'ultimo atto, o lei come Akendo, come Nemurimasen, sarebbe vissuta abbastanza a lungo dal spegnere la propria fiamma in un perpetuo nulla? I kami tessono il loro intreccio, le fila che vengono tirate per giungere infine nel posto ultimo e primo di quel loro incontro, ove anima e corpo infine non son diventate che un tutt'uno. Lo vede, distante, e li ferma il passo sorreggendosi in quell'alta chioma di albero che la sorregge, a lasciar che solo gli occhi azzurri e tempestosi possan andare a sondare quel viso antico e pregno di cicatrici, rughe che posson raccontare molto di più di quanto la stessa storia possa narrare nei libri. Tace ancora, il battito che aumenta, cavalli che adesso galoppano, sente il sangue pompare veloce e un lieve afflusso alle gote gelide e umide della nebbiolina che ha attraversato. Non indossa che la propria pelle candida e trasparente, nessun trucco a insozzar il proprio viso per potersi mostrare nuda in quel che è. Quelle vesti le appartengono, per nascita e per scelta, e li un lieve sorriso va a formarsi sulle morbide gemelle. Questa notte il cielo attende, non piange ancora, molto deve esser detto, nessuna parola pesata per lei, sa chi è , sa quel che l'altro sa < Riduko Sennin > lo chiama con quel nome con cui tutti lo conoscono, ferma immobile con le nuvole a muoversi adesso sul proprio corpo col vento che porta il ciuffo indietro. Tigre bianca. Un nome che le si confà non poco, un nome che si rivede nel luccichio delle proprie iridi che riflettono il proprio essere interiore < ti stavo cercando da tempo ormai > un tempo infinito, quanti mesi son passati senza veder quel viso di nuovo, eppure adesso lascia che il corpo possa indugiare ancora avanti, altri metri da smaltire, di cui cibarsi per potersi portare non più a mezza dozzina di metri dall'altro. < i kami mi hanno graziato di nuovo > un piccolo eco e rimando a quel che fu il loro primo incontro, in quella guerra di Kiri, lontana , ove perse tutto per rinascere e iniziare a sbocciare. E' prossima ormai, manca poco, e l'altro potrà notarlo. La maturità che inizia a donar segni sulla pelle di ella , nello sguardo stesso, ormai il corpo non sembra esser percorso di spasmi violenti, ma controllati. [chakra on][vesti akatsuki][rilascio del chakra avanzato]

23:32 Kioku:
  [Lago Nero] Il tempo è incerto e soprattutto volubile ad ogni azione, muta in un moto continuo che è difficile da arrestare, folle chi anche solo potrebbe pensare di ingannarlo o sconfiggerlo, presto o tardi l’orologio compirà il suo giro completo per ognuno di loro. In quello sguardo fisso tra stelle e luna la tanto agognata voce che sperava di sentire lo raggiunge infine, ed un’aria quasi rilassata lo coglie in pieno petto, come una brezza, un vento autunnale i cui odori della boscaglia e del di lei odore ne riempiono le narici. Una mezza rotazione del proprio corpo portando così il proprio viso e sguardo in direzione d’ella, uno sguardo stanco, quasi spento da quel potere che di solito lo circonda, un volto consumato da quel potere, uno sguardo che volge verso di lei <mi sei mancato mio piccolo origami> è stanco, si sente anche se non vorrebbe darlo troppo a vedere, ma vi sono giorni, giorni cui a nessuno è concesso vedere cosa implica possedere un potere del genere, come ti consuma da dentro e da fuori costantemente, il sacrificio che richiede <i Kami hanno graziato anche a me ordunque> tono flebile, senza sforzarsi più di tanto, un cenno della destrosa spostatasi dal proprio fianco per invitarla al suo fianco, vicino a lui, al suo fianco, dove vuole che sia, sempre. Del tempo è passato, non abbastanza per dimenticarsi, né troppo poco per non provare quel sentimento di mancanza e bisogno nel rivedere quei rossi colori accendersi d’innanzi a lui, la sua luce divampare e riscaldarlo, come se il suo bisogno primario fosse divorare quella stessa fiamma che con tanta avidità vuole che cresca, per illuminare di conseguenza anche sé stesso forse. Non sa bene cos’altro dire, vorrebbe più che altro ascoltare ciò che lei ha fatto, d’altronde lui oltre qualche piccola avventura in quelle mura di Oto non ah fatto altro se non osservare i movimenti di tutti e ciò che accadeva ad Oto stessa, ma vuole udire da lei ciò che è stato fatto e ciò che ha compiuto, come è cresciuta da quando è avvenuto il loro primo incontro. Attenderebbe dunque di averla al proprio fianco, per poter, con la propria mano destra andare a sfiorare con il proprio indice le gote d’ella, percepirla sotto il proprio tatto, percepire quella fredda sensazione ed il cuore che batte e con essa la fiamma che divampa, una volta riportato il proprio arto lungo il fianco, sospirerebbe, riportando il proprio sguardo un ultima volta verso la Luna <oggi è più splendente che mai, come se qualcosa fosse cambiato> infine nuovamente capo e sguardo volgersi verso la giovane shinobi <noto delle similitudine tra te e questa luna, qualcosa è cambiato, lo percepisco, lo posso vedere attraverso questi occhi, il tuo sguardo, il tuo respiro> il tono è molto calmo quasi dolce, come se le sue parole dovessero avvolgerla e coccolarla nella mente. Attenderebbe dunque che un fiume di parole lo circondi e si lasci annegare da quei racconti d’ella. [Chakra ON] [Rinnegan OFF]

00:40 Sango:
 Lo agogna, li d'innanzi a lei , visibile in quel crine oscuro che si staglia nella notte, in quella pozza nera vicina ove ha lasciato le proprie vesti di Pierrot per poter rinascere, con lui, davanti a lui. Un acqua che ha visto tanto, che impregna il proprio essere , che annega il proprio essere . Sente anche la sua voce, calda, umana, roca e da uomo , un brivido che scende lungo la colonna vertebrale per fermarsi nel basso ventre a scaldarla < anche tu mi sei mancato > sussurra, lei che lo guarda , le iridi che s'assottigliano non di sospetto, ma di altro, qualcosa di molto diverso e molto vicino ad un amore. Puro? Per nulla. Qualcosa che lega sangue e anima stessa . Avanza lentamente, senza fermarsi per raggiungerlo al suo fianco, eppure quel suono stanco giunge al proprio essere. La mente vola verso i lidi meno dolci, alla ricerca di qualche verità che ancor non chiede, troppo presto per poter spezzare quel silenzio con tali blasfemie. Solleva il volto una volta giunta a lui, calma e regale, un felino che sa chi sia, a trovar piacere in quel dolce tocco che scuote le proprie membra infiammandole. Troppo tempo è trascorso per non provar quel senso d'appartenenza unico che riferisce alla propria casa, quel posto che desidera avere al suo fianco come donna, come shinobi, perfino come mukenin. Tante sono le cose da dire, troppe le cose da raccontare eppure troppe parole disperdono la concentrazione . La propria sinistra che sale, lenta, le dita che poggerebbero sulle sue gote per poterne sentire la consistenza di una pelle che ha vissuto molto, per portarsi sotto gli occhi stanchi, verso quelle occhiaie perenni e presenti più che mai adesso . Il viso si inclina lievemente per poter poggiare le labbra a quel mento alto , un dolce bacio di benvenuto che gli dona . Le parole giungono al proprio udito, la mente che elabora, la lingua che si frena per concedersi un sorriso < molto sta cambiando , Akendo > sussurra quel nome , intimo nella voce, solo per lei, unica detentrice della nobiltà stessa di poterlo pronunciare < Oto ormai è stata presa, è giunta alla mia attenzione che anche tu sei entrato in campo > non chiede il perchè, il motivo, il solo sapere che si sia mosso d'innanzi a molti la fa tremare di eccitazione < ho compreso tanto in questa guerra che sta nascendo > e li andrebbe a scostare il viso, verso il basso lentamente per osservar le torbide acque vicine < avevi ragione. Non si ottiene nulla senza versare sangue > una verità che s'è annidata nel proprio petto, infima come serpente < l'ho fatto. Quello di innocenti, di ninja, solo per il mio desiderio > che sia giusto o sbagliato poco importa, non adesso. Molte cose ha da dire e da narrare < ho incontrato il Jinchuriki di Oto.. l'ho visto coi miei occhi. Possessore dei serpenti per giunta.. > tace un attimo prendendo respiro < colui che condivide con te il suo sangue . Nemurimasen. > tace adesso, la notizia è stata donata ma qualcosa ancora deve esser messa al proprio posto, tutto a suo tempo, tutto avrà modo di esser svelato . [chakra on][vesti akatsuki][rilascio chakra avanzato]

01:32 Kioku:
  [Lago Nero] [Lago Nero] Osserva le movenze della donna che vuole ora al suo fianco, ne osserva i lineamenti ed i movimenti sinuosi quasi felini, a quanto pare la progressione anche con le sue evocazioni giunge sempre più al suo compimento ultimo, ma ci sarà tempo anche per indottrinarla a dovere sull’argomento del Senjutsu e tutto ciò che ne deriva, dai poteri alle mutazioni stesse. La osserva con quelle violacee iridi ed una volta giunta al suo fianco ecco il tocco tanto ricercato da entrambi, si sono mancati, molto vi è da dire in questa lunga notte ancora nascitura e per tanto tempo gli è concesso a loro due per poter stare insieme. Come desiderava così si avvera, parola di lei che cominciano a fluire come un piccolo torrente, raggiungerlo alla fonte del proprio pensiero, la propria mente ove si annidano i più oscuri pensieri e idee, ascolta come ogni cosa stia cambiando, lo stesso Akendo in ogni caso ne avrebbe percepito il cambiamento ma già dal suo ritorno dopo 5 anni in queste lande ormai a lui sconosciute, ma più di ogni altra cosa chi sta cambiando è proprio Sango, come lo stesso Rikudo Sennin pronosticava per lei e per se stesso, presto o tardi quella luce avrebbe brillanto, più forte che mai e quella fiamma avrebbe arso vivo ogni ostacolo, umano e non, poco importa, soddisfatto quasi dalle parole che ora gli vengono recapitate, si intrometterebbe unicamente per aggiungere con un certo colorito la discussione su ciò che la guerra impone, porta e concerne < il sangue è necessario affinché al compimento di tutto, il giorno seguente si possa lavare e costruire sopra, il cambiamento giunge unicamente con la fine di qualcosa, questo è il cerchio che deve essere rispettato> per poter far nascere o cambiare qualcosa bisogna prima far sì che la precedente cada, poco importa come avvenga ma l’uomo, lo shinobi e la storia conoscono un'unica lingua universale…il sangue. Ciò che forse lo coglierebbe un po’ più di sorpresa, sarebbe le parole successive d’ella che sposterebbe l‘attenzione della conversazione verso un nuovo individuo, una nuova figura, addirittura un Jinchuriki di Oto stessa, il primo pensiero subito rievocherebbe il Nibi, forza portante da sempre detenuta ad Oto, ma l’unico potrebbe forse essere Eiji? Ancora non ah scordato il bizzarro incontro con quel ragazzino che parlava tanto di cose che non gli appartenevano e si riferiva ad Eiji come unicamente lui faceva, ma non è possibile, poiché sarebbe stato avvisato da chi di dovere se si fosse mai ripresentato, e l’unico modo sarebbe tramite la resurrezione impura, impossibile data la conoscenza di tale tecnica unicamente nelle proprie mani e quelle di Yukio, poi quel nome Nemurimasen, qualcosa viene rievocato nei suoi ricordi, qualcosa di antico, tempo lontano, infine quelle parole <condivide con me il sangue…> andrebbe a ripetere quasi sussurrandolo. Lo sguardo diverrebbe serio, più preoccupato che di una serietà glaciale come suo solito fare, come se vi fosse della preoccupazione verso un individuo in particolare, la voce si distoglierebbe dai soliti toni solenni e imperiosi come suo solito fare <dimmi di più Sango, senza tralasciare nulla, che aspetto aveva? Da dove viene? Come lo hai incontrato o è stato lui a venire da te?> Molte le domande, quel nome non gli è nuovo e più ci pensa più la sua mente scava nei ricordi, scava nelle memorie di persone a lui legate ormai perdute, persone che ha dovuto abbandonare per il loro bene, nonostante la sofferenza si è staccato da loro divenendo un ombra delle loro vite, per un attimo un fremito, una vibrazione, un brivido salire lungo la schiena, ha paura…non per lui…ma per qualcun altro. [Chakra ON] [Rinnegan OFF]

01:42 Sango:
 Le pelli si toccano, lievi come carta dolce a lenire le loro carni, un tocco amato e desiderato eppur solo apice di quel che sarà, il nuovo mondo sta per giungere sopra loro come spasmotiche fiamme a volerli incendiare eppur accendendo i loro fuochi. Il proprio ormai è ben alimentato, fuoco novizio eppur intenso di desiderio, di anima, di mente a voler quel che per se è giusto volere. Il sangue è necessario, lo sentono entrambi allo stesso modo, come animali a volerne sentire l'aroma solo per potersi muovere e divenire quel che desiderano < dal sangue stesso sorgerà una nuova alba > un sussurro, un lento ed intimo dire per quell'uomo, quel kami che si trova d'innanzi. Ingorda di lui e della sua stessa essenza intima < Akendo, donami quel che merito. Konan prima di noi, tu, adesso io> seria in quel che narra, lo sguardo fisso, serio e la voce bassa e roca < l'alba non è morta , dopo il tramonto ci sarà sempre quella subito dopo a illuminar la via > quella cappa che indossa con orgoglio come se fosse pelle < donami la via stessa per poter essere quel che Konan, Pain, Nagato stesso vollero essere . Come loro discendente, portatrice del loro credo, del loro stesso sangue..della stessa Ame che condividiamo > il tempo che si ferma, lenta la natura sembra assopirsi, fermarsi completamente, come quella bolla che si crea tra loro e il mondo stesso. Lo desidera, non solo come veste dell'altro, ma come nome, come invocazione agli shinobi che vennero prima di loro . Orgogliosa in quel che pronuncia, tigre bianca in quel che è adesso. Le parole scorrono lente eppure pesanti, ognuna di loro avrà loro importanza, una nuova forza portante in quelle lande desolate e tristi che si erge vicina a loro, lei stessa ha conosciuto tale individuo , eppure non parla ancora, osserva il cambiamento su quel volto , l'indurirsi come pietra fredda . < lui, lo conosci bene. Portava il nome di Katsumi Uchiha , colui con cui mi battei sotto la stessa veste dell'alba, colui che porta con se l'anello della tigre bianca > non vi è dubbio su chi sia, non per se stessa ne per l'altro < sebbene adesso il suo corpo sia cambiato. Nuove vesti, nuovo nome, perfino nuovo corpo..eppure è lui, ne sono certa > su questo non può sbagliare, non quando l'altro le ha donato il segreto più intimo del proprio essere < colui che porta con se ancora la tigre bianca e adesso un demone dentro se stesso > inutile negar quello che molti hanno visto, quello che si narra in giro, quella potenza sovrumana atta a sovrastare molti altri < Hanae, Nemurimasen, un ragazzino adesso, un nuovo corpo che s'è preso. Non so come, eppure non posso dire che le sue parole siano fasulle > non vi è ombra di dubbio nel proprio dire , in quel che ha condiviso con lo stesso portatore di demone < sono andata a cercarlo io > confessa con un fremito lungo il corpo, una piacevole scossa che si interseca nel proprio essere < ho avuto modo di parlare con lui, del suo tramonto in atto, la Yugure che sta per seppellire la stessa terra > non ne ha paura. Non ancora, troppo simili adesso per intenzioni < una nuova era è pronta a sorgere adesso, l'unico nemico che ci rimane è lui, Yukio > pronuncia quel nome, consapevole che l'altro un tempo vi fosse amico, confidente, o chissà cos'altro < lui deve morire. Per mano mia. > la sentenza che cala adesso insieme al proprio dire. Manca solo un pezzo in quella scacchiera < mi aiuterai? > non certa di quel che l'altro voglia o meno, di quel che l'altro possa voler nei confronti del Kokketsu. Ma adesso tace, in trepida attesa. [chakra on][vesti akatsuki]

23:56 Kioku:
  [Lago Nero] Mai si sarebbe aspettato una simile discussione, o meglio mai si sarebbe immaginato che quell’inusuale incontro sfociato infine in quella bettola di Kiri avrebbe portato entrambi in quel preciso istante, quel momento, indelebile nelle loro menti, Solo ripensando a cosa e chi era Sango Ishiba prima di conoscere il Rikudo Sennin, molti potrebbero rabbrividire pensando o ipotizzando cosa le abbia fatto, ma a conti fatti nessuno sa la verità, Sango ora è cresciuta, liberata dalle catene mentali che la tenevano ad un livello infimo, un livello che non le si addiceva ed ora invece eccola lì, come fenice rialzarsi da quelle ceneri, più forte di prima, diversa, cambiata, rigenerata e più potente che mai. Quella domanda infine giungerebbe eccome se giungerebbe all’attenzione di Akendo, richiamato proprio dalla giovane rossa <ciò che meriti?> una piccola smorfia più di approvazione che apprensione, le si avvicinerebbe lentamente, lasciando che il proprio odore la investa, punga il suo olfatto e l’avvolga come solo il suo tono di voce sa fare <dovrai essere qualcosa di più> esclamerebbe sibilando quasi, per poi ritrarsi e tornare nella posizione originaria, poco distante da lei <dovrai essere più di Konan e Nagato, dovrai andare oltre se vuoi veramente cambiare le cose, raccogli il loro lascito ma non permettere mai che quel retaggio vanifichi i tuoi tentativi o ti guidi, sono storia e tale devono rimanere <una promessa che mi feci a me stesso quando presi io stesso l’alba cremisi < non farò gli stessi errori, diventerò qualcosa di ben più grande> quasi ripensando tra se e se che parlando direttamente con Sango. Un respiro, lo sguardo rimbalzare tra il cielo stellato ed il volto d’ella <se credi che sia questo tutto ciò che meriti allora torna da me con l’anello della regina Ishiba e d’innanzi a te si apriranno innumerevoli porte> facendo ovvio riferimento ai vari covi sparsi in tutte le terre ninja conosciute, solo così potrà mostrarle come accedere tramite l’anello. La questione dell’organizzazione verrebbe completamente eclissata dalla rivelazione del nome di tale figura ora addirittura possessore di un demone codato, un Jinchuriki, gli occhi sgranerebbero, lo sguardo si perderebbe nel volto della giovane Ishiba, spento, perso nel vuoto più totale, le labbra schiudersi <no> comincerebbe in maniera fievole a sussurrare <no…non è possibile> visibilmente scosso continuerebbe come in una trance <io ho fatto si che egli dormisse per sempre, ho eliminato il male per far si che tutto ciò che c’era di buono vivesse libero e spensierato> non se ne capacità, non ci vuole credere, ma più ci pensa e più si chiederebbe chi mai potrebbe conoscere questa storia e perché raccontarla, a meno che non fosse proprio la verità <un nuovo corpo?> esclamerebbe riacquisendo una voce ben più corposa, la sua mente volerebbe immediatamente all’antica tecnica dello scambio di corpi, resa celebre dall’ormai defunto ed estinto Orochimaru, Sannin di Konohagakure, ricorda bene i testi letti così come la tecnica stessa contenuta nel rotolo, una tecnica tanto potente quanto oscura, proprio come Nemurimasen del resto. La destrosa si leverebbe dal fianco, portando il proprio palmo aperto sul volto, coprendo quasi interamente il proprio occhio destro <doveva vivere una vita libero da tutto questo e invece> un altro fallimento abbattersi sul Rikudo Sennin, nonostante quel giorno, cosciente che quello sarebbe stato un addio, spezzo il proprio cuore per far si che l’altro potesse vivere, avere una seconda occasione, quell’occasione che non fu data ad Akendo da parte della vita stessa eppure, dopo tutto quello che è stato sacrificato, scoprire ora che a nulla è valso, nulla è servito di fronte al fato giudicatore, destino infausto. Tutto ciò non è altro che l’ennesimo fallimento di quello che ormai non è che un’ombra errante, tanto grande il suo potere come le azioni che non hanno avuto il successo sperato, di molte nemmeno se ne importa realmente ma di questa, dopo tutto quello a cui ha dovuto rinunciare, non voleva proprio sentirlo o saperlo, non ora, forse mai. Non proferirebbe alcuna parola, portando il proprio sguardo verso Sango, uno sguardo distrutto, stanco, lontano, il nome di Yukio attraversarlo e con esso la sua decisione di ucciderlo, proverebbe a ricomporsi come meglio può, riassumendo una postura ben più sicura e retta <uccidere Yukio dici?> andrebbe ad esclamare, lasciando che quei pensieri che ormai affollano al sua m ente e la annegano vaghino ancora per un po’, se non altro ora avrò ben altro a cui pensare per potersi distrare dalla notizia di Katsumi <mio caro piccolo origami, posso aiutarti in tante cose, ma ciò che chiedi forse va ben oltre la tua portata> soprattutto per la disparità di potere, per quanto Sango sia cambiata, cresciuta e divenuta temibile, andare a sfidare direttamente un ninja leggendario del calibro dello stesso Akendo Seiun, non una facile impresa <troverò il modo di aiutarti, recentemente proprio mi è stato chiesto di incontrarlo> nulla di più, troppe parole ha speso, troppi i pensieri ora e ancora tanto da dire, da pensare ed infine quest’ultima notizia lanciata così di petto, l’Akatsuki, Nemurimasen, Yukio adesso…il mondo sta cambiando. [Chakra ON] [Rinnegan OFF]