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con Kimi, Hanae

18:16 Hanae:
 L'uomo è ritornato ragazzo dopo aver fatto disperdere l'energia demoniaca; L'opera gigantesca è ormai là compiuta, ed il nuovo rappresentante del Suono è finalmente in mezzo agli uomini del suo popolo. Il giovane corpo del Jinchuuriki è adesso seduto al bordo di una delle maggiori vette delle Montagne delle Serpi, con la gamba sinistra accavallata sulla gemella ed i piedi che di tanto in tanto oscillano avanti e indietro nell'aria, affacciandosi al grande baratro che condurrebbe, cadendo, al centro stesso del famoso Lago Nero. La giacca bianca riportante il simbolo della Luna crescente è poggiata sulle spalle, resa ondeggiante dalla forza del vento che libero da ogni ostacolo soffia sulla cima. I capelli corvini cadono ordinati sulla fronte e di tanto in tanto sfiorano un orecchino da cui cadono quattro sottili fili d'argento, che sfiorandosi producono un suono sottile tipico d'una campanella. Aderenti al corpo, seppur invisibili, son presenti una serie di sigilli in cui racchiude i tesori più preziosi posseduti, e all'altezza della vita è presente una piccola sacca grigia contenente diversi tonici per il chakra e coagulanti. "Grazie per avermi accompagnato, Erede. " Il palmo si tende alla propria sinistra, poggiandosi e percependo le fredde scaglie della Serpe Gigante, cui figura è ben più visibile di quella del Jinchuuriki. "Perché non visiti le diverse cavità presenti? Da qualche parte qua sotto c'è anche Hanako." Un invito implicito a dargli modo di godere da solo di questo paesaggio che con tanti occhi prima d'ora ha già osservato. Quelli di Katsumi, Akendo, Hanae, e adesso anche Kunimitsu. E' divertente pensare che all'inizio, sarebbe probabilmente 'impazzito' sotto la forza della personalità della Kokukage. I ricordi e le emozioni sarebbero stati capaci di disintegrare la personalità di un giovane Katsumi, su questo non c'è dubbio. Ma adesso? Il mente viene sorretto dal palmo destro e la punta del medio sfiora le labbra, mentre queste ultime s'allungano nel formare per ironia quel sorriso sbieco che tanto attribuisce alla Serpe Viola. Le dita seguono il piegarsi delle labbra, ed intanto gli occhi si abbassano al proprio fianco sinistro, su una pietra che tiene ancorati a terra diversi fogli e missive, tra le quali spiccano le taglie dei responsabili di questo attentato. La Yugure è vera. E le azioni portate avanti sono la prova inconfondibile che ogni scelta fino ad ora è stata corretta. Attende qualcuno, silenziosamente. Qualcuno che ha reso possibile ogni cosa, qualcuno che nel peggio è sempre stato presente e che ora si erge come proprio pari nel mondo. Arriverà? { Chakra on } { yan e Hanako in giro }

18:19 Kimi:
 Non ha fatto nemmeno in tempo a cambiarsi lei, darsi una rinfrescata o congedare la farfalla, ciò che ha avuto il tempo di fare è stato leggere il messaggio da parte di Yukio e l’urgenza l’ha portata a muoversi nuovamente alla ricerca prima di Hane e poi del loro nuovo Kokukage, ma il primo che le preme incontrare è proprio Nemurimasen, lui è il confidente, lui ha diritto di conoscere tutto per primo, nonostante il loro rapporto lievemente in crisi, la sua solita sindrome dell’abbandono, nonostante tutto. L’ha capito quando ha visto quel simbolo in cielo, l’ha riconosciuto e in qualche modo parte della tensione è svanita, sapere che c’è riuscito e che stava bene è bastato a farle dimenticare momentaneamente la rabbia nei suoi confronti. Eccola quindi che proprio come dal ritorno dalle prigioni ora lei è in volo, le mani che reggono saldamente le zampe della farfalla ferita e ormai allo stremo delle forze, proprio come la sua evocatrice. Indossa ancora quella nera gonna dai profondi spacchi laterali che ora per lo svolazzamento mostrano tutto, su di essa legato in vita il vestiario della Yugure, il simbolo in bella mostra sulle sue natiche, il petto invece è appena coperto da un corsetto in cuoio dal profondo scollo a v, nessuna spallina presente ad aiutare il sostegno. I capelli sono sciolti, spettinati e sporchi di veleno a causa delle nuvole attraversate, il corpo stesso ne è bagnato ma alla fine con l’innata ancora in circolo nel suo corpo non cambia molto. La stanchezza si vede su quel viso pallido, scavato e con le occhiaie ben presenti, non al massimo della sua bellezza ma sicuramente più inquietante del solito, occhi freddi e di due colori differenti, una piccola ferita le ha fatto sanguinare la mano destra e quindi il rivolo si è ormai seccato sul polso ma non c’è altro. Ha avuto solo il tempo di poggiare in suo portaoggetti. Dovrebbe giungere proprio ora sulla cima di quel promontorio dal quale si può vedere il loro amato lago nero, un luogo che porta con sé tanti ricordi e una sorta di ciclicità. I capelli si muovono liberi dietro alle sue spalle, la frangetta invece le sbatte sulla fronte in maniera quasi compulsiva, Masumi rallenta il battito delle ali avvicinandosi al luogo destinato all’incontro e lei quando ormai è vicina effettua un piccolo ed agile balzo, atterra flettendo appena le gambe e senza scomporsi troppo <grazie> osserva la farfalla ferita per la battaglia conclusa da poco, le sorride dolcemente e piena di rispetto <ora riposati pure> e con queste parole la congeda, al ritorno troverà un altro modo per cavarsela, non ha intenzione di sfinirla oltre al necessario. Appena tocca terra i passi la portano a muoversi in sua direzione, nella gonna tra la sua pelle e il tessuto è custodita la pergamena di suo padre, spunta appena dal fianco destro <Nemurimasen> il volto pare rilassarsi mentre osserva quei tratti infantili, un sospiro quasi il suo, la stanchezza è evidente [chk 45/95][arte del veleno liv 4]

18:41 Hanae:
 Quando gli occhi riescono a incrociare nella distanza l'enorme figura di Masumi la reazione è uno spontaneo battersi delle ciglia, quasi incredulo di fronte ad una visione a cui prima d'ora non ha mai assistito in prima persona. E tutti i pensieri, vorticanti, si ritrovano improvvisamente ad esser devastati da una sola onda enorme e informe, che, unita al vortice del pensiero, lo solleva per un momento in turbine, per poi cadere e far diventare ogni cosa un piatto oceano: vede la figura di Kimi. Una forma carica di straordinaria bellezza e di una purezza unica. Vive con una felicità appena sostenibile quel momento, concentrandosi nella propria mente per non deviare la propria espressione. E poi, incrocia lo sguardo. Un attimo sublime senza possibilità di ritorno. Scintillano gli occhi dell'Insonne mentre il soffio vorace del vento copre il suono dei propri passi, compiuti nell'atto di sollevarsi in piedi. L'aura del mattino è ancora umida e tiepida ma l'arrivo della Doku modifica ogni colore, agli occhi del Jinchuuriki. Il mento viene sollevato appena ed in pochi istanti analizza ognuna delle caratteristiche di quel corpo riempito dalla testa ai piedi di veleno, ed anche se in minor parte: di sangue. Il sorriso precedentemente sottile e quasi indecifrabile s'allunga, mostrando i denti. "Ottimo lavoro." Quelle parole così telegrafiche e fredde sono comprensibili nelle loro calde sfumature soltanto da chi davvero conosce Nemurimasen. E nel proprio subconscio, chiede un frammento di chakra a Rokubi, che già ha utilizzato parecchie energie all'introduzione della Yugure. Ma ormai, quel rapporto è tanto solido che c'è quasi disinvoltura nel muoversi del Seimei verso Kimi, mentre una sottile patina di chakra rosso andrebbe a circondarsi alla sua pelle e contemporaneamente nasconderlo per poco più di un istante, durante il quale avviene la metamorfosi alla forma dello spirito. Non più bambino. Non una forma avanzata del chakra demoniaco, ma quanto basta dall'emanare sopra i palmi della propria mano larghe quantità di chakra rosso, che verrebbero plasmati sotto gli occhi di entrambi in due piccole lumache a sei code, letteralmente dei cloni del sei-code. "Prendila, ti aiuterà a recuperare le energie." Uno dei cloni striscia rapidamente lungo il braccio dell'Insonne per poggiarsi su una spalla. Il secondo viene offerto in direzione della Doku. "..Il veleno ti dona.." gli occhi si puntano visibilmente sui capelli sciolti, seguendoli fino alle loro punte per poi passare alla carne esposta altrui ed infine risalire allo sguardo. { Chakra on } {manto chakra} { Clone di lumache; +4 chakra/Hp ogni 2/4 }

19:00 Kimi:
 Mentre si avvicinano lui assume la forma del vero sé stesso, impossibile nascondere lo stupore e quanto ammiri quel singolo istante, quel corpo ora mutato con quel chakra che vortica introno alla sua mano, lo osserva attentamente studiando ogni singolo movimento con quei suoi occhi che cedono lievemente il passo ad un sentimento di calore familiare, ha davvero importanza l’essere stata lasciata sola con il clan? Adesso tutto perde di significato, davanti a quello spettacolo non c’è più briciola di rancore o rabbia in lei, il mondo si chiude intorno a lui ed è questo che importa, solo ed esclusivamente Nemurimasen. Pochi i passi da compiere per raggiungerlo e a quelle sue prime telegrafiche parole un sorriso ed un semplice chinare il capo <non esiste più una prigione> puntualizza con il suo solito modo gelido, non le importa molto del resto e si potrebbe quasi dire che giustizia è stata fatta, Oto ora è un paese nuovo, diverso. Ora destra si allunga dunque verso la lumaca appena formata, attenta a toccarla evitando il contatto con lui, sangue rappreso e veleno non sono una buona combinazione con cui scambiarsi effusioni. Eccola tornare a rispettare quella religiosa distanza, quel guardarsi e desiderare senza cedere al fisico, limitando sé stessa ed imponendosi la distanza, un modo di procurarsi sofferenza diverso dal solito ma che comunque riesce a darle piacere, la lumaca verrebbe quindi retta con delicatezza dal palmo della mano destra ora lasciando che la ristori proprio come le è stato detto. Il chakra in lei inizia così a rigenerarsi, ristorarsi fornendole una forza maggiore, annullando parte di quella stanchezza <grazie> replica infine al commento, sa di essere veleno, sa di essere nel suo elemento naturale e di mostrare la vera sé stessa, sempre più consapevole della sua bellezza ora si sente risplendere, non teme di mostrarsi così, come sempre dopo un combattimento <alla fine continui a curarmi tu> una battuta, il sorriso che si mostra divertito appena, anche con il cambio corpo quello sembra rimasto immutato, lei torna sporca di sangue e ferita dalle battaglie e lui se ne prende cura, la dolcezza è nel gesto in sé non in come viene fatto, ai suoi occhi questa è la manifestazione dell’amore che lui prova ed il suo accettare di mostrarsi debole è la manifestazione di quello che lei stessa sente nel suo cuore. La mano libera ora corre verso il rotolo attaccato al fianco destro, lo osserva per assicurarsi che non sia stato macchiato con il veleno e solo a quel punto andrebbe ad allungarlo in sua direzione, quel controllo è l’unico momento in cui i suoi occhi si sono distolti dal viso e dal corpo di Nemurimasen, è riuscita a staccarsi solo per il tempo necessario prima di tornare a lui <questa è di Yukio> sa perfettamente quanto quell’argomento possa essere delicato tra loro, ha giurato di staccarsi dal padre eppure adesso si ritrova ad utilizzare delle informazioni raccolte da lui <devi assolutamente leggerla> e con questo attende solo di sentire il peso aumentare su quel rotolo prima id lasciarlo, lo fissa e lo fisserà finchè le sarà concesso [chk 53/95][arte del veleno liv 4]

19:29 Hanae:
 Dal profondo, gli viene quel torbido ardore, un primitivo richiamo all'istinto e alla libidine. C'è qualcosa di unico, in momenti come questi. Forse li attende, sperando che al termine di un lungo viaggio lei sia sporca e ferita per avere una valida scusa per avvicinarsi di più. Ed i capelli sciolti e sporchi sembrano turbarlo, perché fanno da testimoni alla piena potenza che ha strappato alle prigioni di Keimusho la loro integrità. Annuisce soddisfatto al dire altrui, mentre con gli occhi indica appena i fogli sparsi in terra e sorretti da sassolini, tra i quali è presente la taglia attuale della Doku. E' un modo per farle capire che sa, ed intanto gli occhi tornano su di lei leggermente più nascosti dalle palpebre, attribuendogli una malizia e furbizia che suggeriscono che tutto questo era perfettamente aspettato. La riuscita di lei, per prima. Il clone di Saiken intanto colma la mancanza di energie mentali e chiude quella piccola ferita presente alla mano sinistra, utilizzata per evocare il giovane Yan. L'uniforme della Yugure precedente poggiata sulle spalle vien fatta scivolare fino ad esser afferrata dai palmi, ed in un istante soltanto viene indossata, riempendo le proprie forme adulte dell'effige del suo ruolo. L'anello da medio destro dell'Akatsuki è nascosto, perché non più necessario a rappresentare il proprio status. Il mondo conoscerà d'ora in poi il marchio e le vesti come i rappresentanti di una rivoluzione che supera le frontiere del Suono per raggiungere il mondo intero. Ribilanciando gli aghi del potere prenderanno forma d'acqua che scorre, pronta a scavare persino attraverso una montagna con il solo e quieto moto. Prima o poi sarà un processo inarrestabile, che verterà al crearsi nuovamente della loro Era ninja ideale. Sentendo il ringraziamento altrui, l'Insonne arrovescia appena il capo nell'ombra, in un gesto teatrale d'abbattimento. Tra le palpebre che muoiono e le labbra che vengon a tratti strette tra i denti, il bianco dei suoi denti brilla per qualche ultimo istante prima d'essere celato da un'espressione maggiormente affranta. Poi, rapidamente, risolleva la testa, quasi resuscitando. Il passo in avanti è violento e poco caratteristico, irruente ancora una volta cerca da lei dolore e piacere, cercandone con le proprie labbra le sue. Tenta d'imprimersi su di lei, come cera a sigillare una missiva. Ebbro del desiderio di sentire il proprio corpo divenir rumoroso sotto la presenza del veleno che soltanto lei ha mai avuto il diritto di attribuirgli. E se riuscisse, soltanto allora, la mancina verrebbe tesa appena il necessario per afferrar la missiva offerta. Vedendo quell'oggetto, torna lucido. Solo gli occhi si muovono, di riga in riga, fino al completarsi di quella breve lettura. "Io, te e Yukio. Mi riporta alla scorsa guerra di Oto. Ti manca?" Pone la domanda sollevando le iridi che paion quasi cremisi sotto forte luce. La mente s'inoltra ai ricordi rubati alla Kokukage, li ripercorre facendo calare per quei brevi secondi le palpebre. "Comunque, devo parlarti anche io. Sembra che Kunimitsu fosse pronta all'attacco, ed ha preparato un piano di riserva. " Esita a proseguire, cercando prima lo sguardo di lei per analizzarlo. "..Un clone. Mi ha chiesto di crescerlo, vuole usarlo come recipiente per i propri ricordi." Implicitamente, chiede un parere. Non deve più decidere tutto da sè. { chakra on } { yan e hanako in giro } { manto del demone on } { clone di lumache }

20:01 Kimi:
 Lo vede avvicinarsi e non rifiuta quel contatto, una sensazione di calore che viene aumentata anche grazie al chakra della lumaca che gli permette di rivelarsi per quel che è. Si abbandona a quel bacio, completamente, imprimendo nella sua memoria ogni singolo istante, ogni singolo contatto ma senza osare stringerlo a sé stessa, colta di sorpresa da quello slancio non fa altro che affidare alle sue labbra, alla bocca, le emozioni mentre le braccia e il resto del corpo restano semplicemente lì dove erano. Lo ama e lo ama davvero senza limite che in quei momenti pare quasi perdere tutta l’aria nel corpo ma poter ugualmente sopravvivere solo perché ha lui. Non importa quanto provi ad affermarsi, quanto cerchi il distacco o si offenda quella è una sensazione che non vuole mutare. Le sue spalle si rivolgono al lago nero e ancora una volta lei torna ad essere la stessa ragazzina malata che riesce a controllarsi solo in sua presenza, perché sin dal principio è stato lui alla fin fine. Nel momento del distacco un lieve sospiro esce da quelle labbra che restano semi aperte mentre gli occhi si riaprono lentamente, gioia e dolore al tempo stesso, felice di quel contatto ma insieme triste che sia già finito. Si pensa che la perfezione sia una sola, un tetto massimo da raggiungere eppure stando al suo fianco sempre più riscopre come la perfezione esista solo se contemplata come divenire, perché lui si mostra sempre più perfetto ai suoi occhi, cresce sempre di più e continua a stupirla facendola innamorare ogni maledetta volta, riuscendo a farsi perdonare praticamente ogni cosa <no> replica quindi dopo aver sbattuto le palpebre ancora una volta, osservarlo leggere è qualcosa di mistico per lei, osservarlo e comprenderlo davvero sono qualcosa a cui non si abituerà mai <ma sono fiera di avergli dimostrato qualcosa> è onesta e non mente, è sempre stata più tipo da omettere i dettagli e mai modificarli ma con Nemurimasen si svela completamente, lasciando che lui possa nutrirsi di quei suoi lai più umani, meno da mostro e soprattutto possa vedere le sue debolezze, si espone completamente e senza paura convinta dalla loro ultima grossa discussione che tutto è cambiato e non verrà più ferita <avrei preferito averlo dalla nostra parte ma come ho già detto anche a lui se dovesse mettersi sul mio cammino lo annienterò> Yukio, difficile definire quello che provi per lui, sicuramente è preoccupata nel saperlo lontano e non poterlo controllare, sicuramente l’affetto che la lega a lui non è mai svanito, lo ama come una figlia ama il padre eroe ma al contempo sente il bisogno di confrontarsi con lui, di lasciarselo alle spalle e batterlo, le riempie il cuore sapere che la sta osservando e stimando ma non è questo che le autodetermina più, non sarà lui a farle credere o meno nella sue azioni, ormai cammina da sola <cosa farai con il clone?> non chiede perché, non si scontra con quell’idea sa già che lui ha deciso, lo conosce abbastanza da immaginare che la stia avvisando non usando come consigliera e per questo, insieme all’immensa fiducia che ha nei suoi confronti, si limita a chiedere cosa l’aspetterà <viste le parole di Yukio su Sango, che sia stata lei ad avvisare Kunimitsu?> si fida del padre? Sì, non crede la stia prendendo in giro, non verrà mai meno quell’idea in lei, si limita a sommare le informazioni in suo possesso[chk 53/95][arte del veleno liv 4]

20:33 Hanae:
 I suoi occhi mostrano avidità quando si separa da quel contatto fisico, la fissa di sbieco mentre legge come se stesse cercando in quello sguardo un segno di perdizione. Quel bacio di carne e anima che da sempre lo brucia e calma, un ossimoro di piacere e dolore che crea il paradosso che si è rivelata essere Doku Kimi. Non potendo tollerare a lungo sè stesso, fa un singolo e apparentemente disinvolto passo indietro, dando voce nella propria testa alle parole scritte dal capo dell'Erba. Dall'alto del suo trono, non ha potuto vedere lei, perduta. Lei che ha vissuto ancora, disfatta, umiliata e ferita, calpestata senza pietà. E lui, senza voce in una prigione per otto lunghi anni. Loro, che vivono ancora e ancora vedono l'alba levarsi, facendo ricominciare i giorni. Sono pensieri che lo tangono senza mai coinvolgerlo particolarmente. Non prova ira, quel sentimento giace immobile e non è più possibile causare un risveglio di soprassalto. Annuisce gentilmente quando ascolta la risposta altrui, mostrandosi compiaciuto. Lei, non ha più bisogno di niente. E' un pensiero che lampa nel proprio sguardo, per un momento portatore di una imprecisa malinconia. "L'attrito familiare è un potente catalizzatore per la crescita, sono contento che tu lo stia sfruttando." Non è più succube di alcun rapporto ma sa cosa più le giova da ognuno. E' una qualità spaventosa, specialmente considerando che in questo preciso momento del tempo sembra che stiano entrambi diventando ogni giorno un po' più forti. L'enorme farfalla dell'Ade evocata è una grande prova a testimonianza di ciò. Passano i secondi, e nel silenzio che segue il loro contatto fisico un'osservazione rivela nel suo sguardo una nota di timidezza, minima ma esistente. "Vorrei poterti offrire qualcosa. Ma davvero non so cosa vorresti.." Un'ammissione di colpa, alla quale cerca risposta nelle labbra di lei, ancora adesso sotto il proprio sguardo. La discussione si porta avanti, un traditore ed un clone. "Penso che sarebbe scortese non esaudire il suo ultimo desiderio. Le darò un luogo in cui stare ad Oto sotto copertura e la allenerò occasionalmente." Questo è il minimo che pianifica di fare, così da rispettare un accordo fatto in realtà con sè stesso: la bellezza che precede la sofferenza. Il mondo ninja potrebbe un giorno aver bisogno di questa entità. "Quindi il Rikudo segue Sango...questo spiega le vesti dell'Akatsuki. Non è la traditrice, sicuramente, ma è una Ishiba; probabilmente le interessa davvero Ame." Nella lettera di Yukio non sono presenti soltanto accuse, forse. "Yukio ha parlato con Kunimitsu. Sembra che un membro della sua famiglia gli abbia rivelato del piano." Conclude, lentamente. "Stabilizziamoci, per ora. Hai affari irrisolti fuori dal Suono?" { stessi tag }

20:53 Kimi:
 A quella prima domanda non può che sorridere, predatrice nuovamente, un passo il suo che va ad avvicinarsi mentre il fianco destro anzi alza appena, insieme alla gamba che viene sollevata, la coscia che si mostra quasi interamente ed è un lieve ondeggiare quello che compie riportandosi vicino a lui <penso tu sappia cosa voglio> ammette maliziosa, davvero per la prima volta in vita sua, mentre ricorda a sé stessa il proprio corpo e cosa può fare, finalmente così vicina al mondo da poterne riconoscere i piaceri e provare anche a prenderseli non solo aspettare che le cadano addosso <ma non vorrei che ti stancassi troppo> ammette abbassando appena lo sguardo verso i suoi stessi piedi, uno sguardo sottomesso che dura ben poco dato che di sottecchi ora tornerebbe a fissarlo, dal basso verso l’alto <o forse voglio?> maggiormente consapevole di sé, scherza ricordando d’essere altro oltre alla morte, ricordando di meritare anche qualcosa di diverso dalle briciole che lui le lascia, ricordando che per quanto succube ed innamorata ha denti e unghie abbastanza affilati da poter attaccare, da potersi prendere ciò che più desidera al momento, peccato che quei ragionamenti siano del tutto inconsci, spinti più dalla brama del dolore che si muove in piacere che dalla consapevolezza stessa, quella la guadagnerà passo dopo passo. Scherza con lui, flirta in un certo senso nonostante la situazione, nonostante gli argomenti di cui stanno trattando e sbuffa poi appena sente nominare Akendo, la sua insofferenza diventa sempre più intolleranza <Basta avermi accanto per evitare che lui si presenti di nuovo> c’è una sorte di sottile rancore nelle sue parole, offesa per il trattamento che le ha riservato, gelosa forse che una semplice ragazza come Sango sia stata riconosciuta più di lei, come se non valesse nulla, come se tutta quella morte e quel veleno non fossero che piccole formiche al proprio servizio, come se lei non potesse ribellarsi e ciò che più la ferisce è non essere stata considerata nemmeno quando ha platealmente abbandonato l’Akatsuki,, nemmeno quando gli ha volutamente mancato di rispetto, non c’è desiderio di rivalsa nei confronti di qualcuno che non ha mai mostrato nulla solo diffidente rassegnazione. Il discorso della copia di Kunimitsu viene quindi messo da parte nel suo cervello, registrato e lasciato stare, si confronterà con lei se sarà necessario e solo se si mostrerà in forme adulte, potrebbe avere problemi altrimenti <dubito siano stati i suoi figli> replica quindi ora in merito al tradimento <forse intendeva in senso più ampio? Collaboratori? Clan?> si limita a riflettere ad alta voce, ancora non ha collegato il maledetto rosso e forse manco lo farà dato che cerca con tutta sé stessa di non pensare a quel bruttissimo muso da spaccare. Il tempo passa e corrono anche i loro discorsi, terrà d’occhio Sango e ne parlerà anche a Kioshi ma non approfondisce oltre <uh sì> qui si stava dimenticando di Rio <ho un allievo> arrossisce mentre ne parla, la imbarazza ammettere una cosa simile, la imbarazza il fatto che lui possa giudicarla magari anche incapace di adempiere ad un simile compito <Rio Kokketsu> non collega comunque ancora il fatto che a conti fatti anche lui è familiare di Yukio <ci raggiungerà presto> taglia corto mentre ora va a fare un passo indietro, più insicura non tanto nelle sue abilità ma in come questo la disegni agli occhi dell’unico che ama al punto da perdere sé stessa: Nemurimasen[chk 61/95][arte del veleno liv 4]

21:25 Hanae:
 Abbraccia tutta la persona della Doku con il proprio sguardo colmo d'un calore che non deriva semplicemente dal manto che lo circonda. Si trattiene un poco dal fissare unicamente lei: la linea delle spalle, i fianchi forti, quel pallido viso appassionato e la bocca diventata fonte d'arsura ed eloquenza. Di tanto in tanto, lascia spazio al cielo dalla loro posizione tanto vicina. Lo fissa ma senza la stessa passione. Ha compreso il peso dei desideri e del potere. Ha compreso forse troppo, e non soltanto grazie a sè stesso. I ricordi si accavallano tra loro quando pensa a qualcosa. Pensare alla guerra non ricorda solo le proprie, ma quelle di altri. Così come l'amore ed ogni altro sentimento. Ma il pensiero diventa inutile ed irrazionale di fronte alla richiesta che implicitamente viene portata avanti. Inizialmente il mento s'inarca come se qualcosa avesse catturato la sua curiosità, ma successivamente si riabbassa ed istintivamente la mano sinistra sale, coprendo la parte inferiore del suo viso e rivelando soltanto gli occhi che, come fosse stato colto in flagrante durante un crimine, si spostano tentando di non inquadrare lei. Imbarazzato, forse. Perché quell'estetica di fronte a sè, ed il dolore che ancora si propaga a partire dalle sue labbra, son tra di loro combinazione fatale. "d'accordo.." affilando lo sguardo risponde con quel solo consenso. Breve e lungo tempo contemporaneamente, prima che gli occhi si fissino nuovamente certi su di lei, assieme al calar della mano che prima velava la piega presa dalle labbra. Gli occhi fissano intenti, ma il discorso sta venendo portato avanti ed è ancora troppo vincolato dai suoi modi e dal suo interesse per abbandonarsi completamente alla sua bramosia. "Non pensiamoci. E' quasi un decennio ormai che l'Alba è sparita. Chi non è morto è certamente un'altra persona." Questo vuol dire che, alla fine di tutto, non ci sono più membri dell'Akatsuki in giro. Eppure il pensiero lo incuriosisce: cosa fanno adesso, gli altri? Rimarranno impassibili alla notizia della comparsa di Kimi? "Se alcuni membri della Yugure vorranno ricercare il traditore ci penseremo a fondo. A proposito, penso finanzierò una ferrovia che passi sotto-terra in ogni punto del paese del Suono. E' più sicuro un covo in movimento, e..più bello." Parlando del traditore: le idee, ovviamente, le ha. Ma non ha fretta nè è ebbro di sangue in questo momento. Al contrario, gli occhi quasi si spalancano all'udire delle ultime parole della Doku. Non sono sorprendenti per il Jinchuuriki, ben peggio. Logicamente, si affila lo sguardo dopo averne udito il cognome. E se fosse stato lui, a parlare? Ma fissare l'insicurezza di lei, il suo sguardo.. Non è differente dai sentimenti che ha provato quando Kunimitsu ha espresso un ultimo desiderio. Un passo in avanti, incalzando l'incertezza altrui. "Sono sicuro che sia un ottimo ninja." Mentre pronuncia queste parole la mano sinistra si nasconde nella manica della gemella, estraendo un fuuda che tenta di poggiare irruentemente nelle mani di lei, prendendosi probabilmente del veleno extra. Non gli dispiace, in ogni caso. "Contiene l'effige e vesti della Yugure. Fai ciò che credi." Spassionato le offre le vesti in simbolo di totale fiducia. Lo incontrerà sicuramente, con un grande interesse; ma prima ancora di farlo è pronto ad accettare le scelte della persona che indubbiamente quanto lui vive e respira il Crepuscolo: Kimi.

21:39 Kimi:
 Lo osserva lei che non riesce a distogliere lo sguardo, lei che ora raddrizza il capo, sorride di una felicità che non ci si aspetterebbe mai uscire dal suo volto, spont6anea, naturale e tremendamente innamorata di ogni sguardo e di ogni gesto, a vederlo così imbarazzato non riesce a contenersi e senza nemmeno accorgersi va a mordersi il labbro superiore, lato sinistro, piega la bocca senza averne davvero il controllo e lascia che quella scena le entri non solo nel cuore e lì si fissi per sempre. Tutto da lui si aspetta ma non quello, non potrebbe mai dimenticarselo o non farsi cogliere di sorpresa da un simile atteggiamento, il suo imbarazzo passa velocemente alle parole di lui quasi alla stessa velocità con cui si ricompone Nemurimasen, ma nella sua mente davanti a lei c’è ancora quel viso appena coperto, quel consenso quasi sussurrato, quell’innocenza quasi che nessuno oltre a lei crede abbia mai potuto scorgere sul volto di lui. Quanto può mostrarsi magnifico? Prima o poi ai suoi occhi smetterà d’essere sempre più bello? Inizia davvero a credere che ciò non avverrà mai, che finirà per innamorarsene di nuovo e sempre di più durante ogni loro singolo incontro. Ancora le si avvicina e il suo cuore sobbalza, il labbro viene rilasciato mentre parla e sbatte un paio di volte quasi incredula delle fiducia che viene riposta ora nelle sue scelte <è così imprevedibile> spiega semplicemente <ma ha deciso di dedicarmi la sua fedeltà> questo ormai l’ha compreso, solo questo però <ed è così votato al caos, così naturalmente propenso all’incertezza> lo elogia sì, ma resta comunque fredda, appena sognante il tono, evita accuratamente di fare paragoni che nella sua mente però si creano, se solo non inseguisse il potere potrebbe dire di essersi ritrovata in un nuovo corpo. Accetta quindi il rotolo per poi tornare alla questione che più le preme: un eventuale traditore <se dovessi dubitare della fiducia di qualcuno non gli darò l’opportunità di parlare> eloquenti le sue parole quanto reali, lui lo sa e non ha bisogno di spiegarsi oltre, non è intenzionata a diventare il danno collaterale di qualcuno, non ha intenzione passare nuovamente l’oblio e le torture <di quel rotolo> e con lo sguardo ora scende ad indicare quello di Yukio <ne parlerò a Kioshi, immagino debba sapere in quando Kokukage> sorride fiera, hanno compiuto un’impresa magari impossibile per altri, si sono presi quello che volevano [chk 61/95][arte del veleno liv 4]

22:12 Hanae:
 La grandezza stessa della concezione che ha sviluppato nei confronti della realtà attorno a lui lo sbigottisce. E tra le concezioni più elevate, c'è quella della Doku. Uno spirito non soltanto forte ma ultimamente rinnovato. Mantiene i sapori introvabili di un passato distrutto e contemporaneamente par quasi interrogarlo con il solo sguardo, spingendolo oggi oltre la sua normale figura composta. Quell'azione di lei è stata come una piccola sorgente da cui è poi nata una greggia di fiumi, un seme che ha generato una corona di foreste o una scintilla che ha causato immensi incendi; per certi versi una forza inarrestabile. Nella propria coscienza, sente Rokubi ridere del loro viso che appare tanto ingenuo. C'è un'analogia profonda tra la spontanea formazione di un mito e il suo bisogno istintivo di animare ogni cosa che da lei cade sotto i propri sensi. Fa fatica a non notare quel labbro, vedere la carne contrarsi sotto la forza della dentatura della Doku; ed in quei secondi che precedono il loro quasi forzato ricomporsi non fa altro che vedere lei e sentire intanto il suono del proprio petto. E' leggero. Del resto, non è certamente difficile al loro calibro e controllo regolarizzare un battito. Ma perché si ci concentra tanto, se non è importante? Ignora la domanda e prosegue, ascoltando la descrizione dell'attualmente sconosciuto Rio Kokketsu. A meno che non sia in qualche memoria di Kurona, ma concentrarsi troppo adesso sulla propria mente non è importante. " Se ci saranno difficoltà nella transizione, informami. Uno degli obiettivi è certamente capire come spostarci più agilmente.." Ed il pensiero balena ovviamente alla tecnica della dislocazione. Conosce la tecnica, ma non è certo di poterla semplicemente replicare con l'attuale competenza. "Ah. Potresti farmi un favore? Vorrei che Kioshi creasse pubblicamente un consiglio, formato da alcuni della Yugure. Se ne hai l'occasione, accennalo." Probabilmente la Doku avrà l'occasione di parlarci per prima. "Ah. E dagli questa, è per la ferrovia.." Muove qualche passo e si china a terra, afferrando una missiva sigillata e appena gonfia. Contiene un progetto e anche dei fondi che potrebbero essere necessari. Improvvisamente, muove qualche passo a vuoto. Di tanto in tanto punta lo sguardo su di lei, poi si gira completamente e abbassa gli occhi sulle missive a terra. Rimanendo girando, d'un tratto, le parla. "Se vuoi..stasera.." Rimane girato, fissando il grande baratro che s'affaccia al lago nero. Censuriamo la descrizione del viso. { stessi tag, i cloni di lumaca spariranno quando Kimi sarà completamente rigenerata }

22:31 Kimi:
 Vive quel momento, quella discussione con lo stesso stupore e lo stesso trasporto dei primi tempi, rinnovata ora nella convinzione di avere davanti qualcuno che mai la ferirà e sparirà alla sua vita, consapevole anche d’essersi affidata a qualcuno che sotto certi aspetti potremmo definire volubile, presente quanto assente, capace di dare sicurezze e poi svanire quando più serve ma è anche per questo che ogni istante passato in sua compagnia la rapisce in quel modo, forse ad averlo sempre e costantemente accanto si sarebbe già abituata, invece lui c’è inspiegabilmente quando è necessario, non esiste ricordo della sua vita in cui lui non sia stato presente, solo durante il patto con le farfalle ma per altro? Dimentica i momenti di solitudine e sofferenza in favore invece di quelli in cui ha gioito e gustato la sua compagnia <ti piacciono proprio i treni> replica lei che ora torna a rivivere quel momento di viaggio con lui, i discorsi e il loro modo di guardarsi, da lontano in un certo senso quasi sconosciuti che avevano bisogno di tornare a presentarsi, di scoprire con chi davvero hanno a che fare, bisognosi di denudare l’anima altrui strato dopo strato prima di poter anche solo concedersi il livello di intimità che invece ha regnato in tutta questa conversazione <lo farò>. Per quanto riguarda invece quella prima proposta sorvola, non chiederà aiuto testardo com’è, Rio viene considerato in qualche modo come una sua proprietà e se la caverà da sola senza dipendere da nessuno, non vuole commettere gli stessi errori del passato, posarsi troppo sulle sue spalle per non ritrovarsi a doversene separare di forza pur di poter affermare e riaffermare sé stessa, come con Yukio, si è affidata così tanto a lui che alla fine è svanita nella sua ombra e questo non avverrà nuovamente, soprattutto non con lui che rappresenta insieme Ossigeno e Anidride carbonica per lei, Gioia e Dolore. Lo osserva silente e immobile mentre se ne va, si gode quella scena e se ne nutre, lo sogna ad occhi aperti, annuisce solo lievemente a quell’ultima proposta, che lui la guardi o meno, <ti raggiungo> replica infine, finalmente sarà suo, avrà ciò che da tanto aspetta ma che lei stessa aveva rimandato in nome di altro, di un progetto, di una necessità, qualcosa che ad un certo punto aveva creduto di non meritare, che a volte si era privata come mezzo per sentire ancora qualcosa di profondo0 e potente in lei ed ora finalmente andrà a prenderselo ed è importante ricordare come questa volta, proprio per via del tempo passato, tutto non potrà che apparirle ancora più lucente e bello. Ma meglio nona approfondire oltre i pensieri che la sfiorano ora, resterà lì ancora il tempo necessario prima di chiedere aiuto alla madre, non più alla regina e dileguarsi, giusto il tempo necessario per prepararsi in maniera adeguata all’incontro con Nemurimasen [chk 65/95][arte del veleno liv 4]


Nemurimasen e Kimi parlano di quanto appena avvenuto e di piani immediatamente futuri.

Condito con un kg di ship

kimi l'ho sbvucciata personalmente io ieri sera