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con Yukio, Sango, Kasei

21:14 Kasei:
  [Colline] Passo lento e cadenzato che smuove la figura dello spilungone lungo un percorso non definito, passeggia a circa una ventina di metri dalla strada, sotto alcuni alberi. La visibilità questa sera non è esattamente delle migliori, mezzaluna calante sorveglia alta nel cielo Kusagakure e il giovane Genin che prosegue in quel suo moto lento ma inesorabile. Maglietta nera a coprire la parte superiore del busto, scollo a V che scopre la parte centrale dei pettorali, pantaloni neri con falda larga all'altezza dei polpacci e sandali in cuoio ai piedi, di buona fattura ma evidentemente usurati dal tempo. Gli avambracci, a partire dai polsi, sono fasciati per metà della loro lunghezza da fasce di tessuto bianco, sotto il tessuto, sulla mancina, scorre lungo l'avambraccio il filo di nylon arrotolato, un semplice cappio assicura un'estremità alla base del pollice della manca. Due Fuuda sono riposti lungo il fianco sinistro, ben arrotolati ed assicurati ad una semplice cinta in tessuto nero, lungo il fianco destro sporge invece il manico di un coltello. Lungo il capo, la fronte è fasciata da una semplice benda bianca legata dietro alla testa, alcune macchie rosse sono presenti qui e là. I capelli, ormai palesemente più lunghi, sono sistemati all'indietro lasciando la fronte ben visibile. I neri occhi del giovane scorrono lungo il percorso che sta facendo, guizzano di tanto in tanto verso i due lati, evidentemente alla ricerca di qualcosa che però per il momento non sembra rientrare nella prospettiva del ragazzo che si ferma giusto qualche istante di tanto in tanto.[Chk:on][2x fuuda,filo nylon,coltello]

21:26 Sango:
 Oh di nuovo li, in quelle colline morbide, le forme della terra che accolgono i corpi che vadano a muoversi su quelle stesse. Avanza anche lei, la rossa stessa, che muove i passi di nuovo calzati da quei sandali in legno, niente vestiari da ninja per lei, cosa se ne farebbe se può divenire ciò che desidera in qualsiasi momento? Ma il corpo questa notte non presenta altro che oscurità, sangue e speranza, luce perfino, le vesti dell'akatsuki che la accolgono, morbide e dolci nelle forme quasi celate eppure quella veste rimane aperta a mostrar quei pantaloncini neri, a segnar le gambe stesse, la maglia a maniche corte nera allo stesso tempo con solo in bianco il simbolo del proprio clan sul proprio petto, a sinistra, li dove sosta il cuore stesso. Non è seguita da alcuna tigre, in giro quelle bestie a far quel che desiderano eppure abbastanza vicine da poterle raggiungere in brevissimo tempo solo se lo volesse. Lei avanza, quasi cammina, quasi danza, per quegli stessi alberi, andando da un ramo all'altro con agilità e con silenzio, solo il fruscio delle stesse foglie che calano un poco verso il basso stesso , qualcuna di queste che cade e li sotto, proprio quasi sotto i propri azzurri occhi come il cielo terso , che vede quella figura alta, molto alta eppur lo conosce, sa benissimo chi sia. Andrebbe ad avanzare silente verso di lui, al massimo della propria velocità saltando su quei rami stessi, e li sopra di lui andrebbe a fermarsi, così che alcune foglie possan cadere su di lui carezzandolo sulla testa < passeggiare così di notte, non è molto saggio > vocia tranquilla, in piedi adesso a svettare su di lui, con la propria ombra che s'allunga coprendo quella delicata luce lunare, come una predatrice , nel corpo, nei movimento e nello stesso sguardo < non lo è per tutti > sorride adesso, stronza forse in quel che fa, ma che ci si vuol fare? [chakra on][vesti akatsuki]

21:40 Kasei:
  [Colline] L'andatura del ragazzo non cambia minimamente, prosegue lungo il proprio percorso smuovendo leggermente il passo verso sinistra sotto alcune chiome. L'enorme mole del giovane va ad arrestarsi solo nel momento in cui alcune foglie raggiungono il proprio capo, immediatamente il chakra viene convogliato nei propri bulbi oculari in maniera del tutto istintiva va ancora una volta non accade nulla. Da quella sera non è più riuscito ad accedere a quello sguardo scarlatto, la destra scatta al manico del coltello che sporge leggermente lungo la schiena, le nere iridi vanno a sollevarsi lentamente e quel riflesso blu notte sembra balugginare vivo e pulsante nell'iride, le palpebre si assottigliano appena alla ricerca della figura femminile. < Sango> Sibila appena a denti stretti, la destra abbandona il manico del coltello ma la muscolatura resta tesa in maniera particolarmente evidente ora, anche il passo riprende ma leggermente più meccanico del solito. Le nere iridi tornano per terra e dopo un paio di passi il giovane arresta nuovamente la propria mole, il ginocchio destro cede lentamente e il genin prende posizione chinata. La mancina va a sfiorare leggera il terreno poi le labbra tornano a dischiudersi e la voce bassa e vagamente roca abbandona la gola del ragazzo. <Purtroppo ormai lo so bene, ma non posso esimermi visto che al villaggio nessuno sa nulla di quel vecchio cane bastardo.> Ammette digrignando leggermente i denti per poi proseguire. < E visto e considerato che nessuno è riuscito a vederlo devo pensarci da me.> Termina in favore della donna senza voltarsi in sua direzione. [Chk:on][2x Fuuda/coltello/filo Nylon]

21:51 Sango:
 Lo osserva dall'alto, imponente dalla sua altezza, tre metri sopra il terreno sottostante, ad assaporar la notte e quel profumo maschile che giunge alle proprie narici , così come la terra stessa che impregna l'aria umida della sera , quella che circonda tutte le aree più libere e selvagge, sebbene quelle colline siano troppo vicine a Kusa stessa. Lo sente sibilare il proprio nome, ma ancora tace , lo osserva rimanendo ferma, calma ed elegante, con quell'aria che porta indietro la lunga e nera veste di cui solo le nuvole sono visibili dato il colore sgargiante. Solleva un sopracciglio lentamente, la voce altrui ad impregnar quello stesso spazio e lei cosa fa? Si lascia cadere in avanti, per atterrare in piedi davanti a lui, piegando le ginocchia stesse per assorbire quell'impatto con la punta dei piedi stessi < vecchio cane? > non andrebbe a ripeter di certo quella parolaccia, è come se fosse una nobile in quel mondo, lo stesso clan lo è, andarlo ad infagar con quelle inutili parole scurrili non è nel suo stesso sangue. Lenta andrebbe a voltarsi, per osservar l'altro, ancora sovrastandolo per la posizione assunta dall'altro. Non sente eccitazione, non vi è nulla nello sguardo se non un bieco interesse verso l'altro, verso le sue stesse parole < o prima che tu ci riesca finirai per onorare questa terra col tuo stesso sangue. Impregnandola per i futuri giovani che s'avventurano verso queste stesse zone > non solleva nemmeno un sorriso, solleva solo il mento verso le fronde dell'albero stesso, attraverso quelle foglie che svettano su di loro che coprono in parte il cielo stellato e luminoso di quella notte < ma morire non è contemplato..spero > un sussurro prima di un lieve sospiro, portando il collo verso di lui nuovamente. Forse distoglier lo sguardo da quel che possa esser un nemico è stupido, ma sa bene cosa possa e non possa l'altro, almeno dal loro ultimo incontro avvenuto proprio in quella foresta, dove ha distrutto parecchi alberi e bruciato la natura, non permettendole di crescer ancora come prima . [chakra on][ vesti Akatsuki]

22:05 Kasei:
  [Colline] La mancina rapida passa un paio di volte su quel fogliame, ne solleva una porzione per poi portarla lentamente al naso, inspira lentamente e poi va a riporre quel fogliame per terra con un gesto che non nasconde una punta di stizza. <Non era qui...> Sibila appena a denti stretti per poi sollevare nuovamente lo sguardo sulla figura femminile, la inquadra con attenzione da capo a piedi ora e viceversa, senza troppa discrezione, si sofferma giusto qualche attimo su queelle nuvole rosse per poi tornare al volta della donna. Riprende posizione eretta e solo ora le labbra vanno a dischiudersi nuovamente lasciando uscire il solito tono basso e vagamente roco. < Non in questo caso> Ammette completamente serio per lasciar passare qualche breve attimo di silenzio prima di riprendere il proprio discorso. < Non cadrò due volte nello stesso identico giochino, è uno stramaledetto vecchio, storpio, senza una gamba e con mezza mano sinistra mancante. Non ho nessuna intenzione di sottovalutarlo ma questa volta non mi lascerò cogliere impreparato.> E d'istinto la destra va a sfiorare la bendatura sulla fronte, il sapore del sangue altrui sembra tornare per brevi istanti al palato riaccendendo quella idescrivibile furia e quel maledetto dolore. < Lo torturerò, gli lascerò un bel ricordo del nostro incontro esattamente come lui ha fatto a me, mi farò raccontare quello che ora mi preme sapere e poi gli spezzerò l'altra gamba.> Completamente serio, freddo e senza alcuna inflessione particolare, esclama quelle parole quasi come stesse parlando del tempo che ha fatto durante la giornata. Il passo torna a smuovere la figura del ragazzo lungo la linea retta che stava percorrendo, ancora una volta l'enorme mole viene rimessa in moto da quell'andatura lenta e cadenzata, gli occhi tornano al terreno. < Credevo di riuscire a ritrovare il posto ma la nebbia mi ha giocato un brutto tiro, ho vagato fin troppo, senza considerare il giochino del vecchio.> In un semplice sussurro, forse più per se che per la donna ora.

22:17 Sango:
 Lo osserva ancora, indecisa se muover ancora quelle morbide labbra per insozzar l'aria notturna con la propria calda e roca voce, melodiosa forse eppure così austera alle volte. Ne osserva ancora i movimenti, come se stesse cacciando anche lui in effetti, ma qui la preda sembra esser solo un vecchio, storpio e mancante di qualche arto qua e la < non comprendo di chi tu stia parlando > in effetti l'altro non ha accennato ad altro, se non quelle parole stesse, come tortura e tutto il resto. Sospira di nuovo < quanto potete essere patetici alle volte, tortura, vendetta... poi di un vecchio senza gamba e mano > lo occhieggia ancora, giudicatrice del fare altrui, di quel che dice in quel momento < ti ha già colto impreparato..? > tira ad indovinare, dato che l'altro se lo lascia pure sfuggire da quelle gemelle < una vendetta dovrebbe portare in alto, la tua sembra solo sete di sangue > non sa quale sia il motivo, anche quella fasciatura che l'altro si porta < comunque sia, uno storpio senza dubbio sarà molto più lento, molto più facile come preda per poterlo raggiungere > senza dubbio lo è . Andrebbe a muoversi adesso, verso l'oscurità stessa, lentamente per assaporar l'etere , per potersi nutrire di quella pace prima della stessa tempesta , quella che li raggiungerà e anche quel Kasei in persona, Uchiha nel suo animo, gli stessi che riprendono Oto nelle loro singolari pupille < nebbia? Non ho visto niente di tale > in effetti nonostante abbia un pò vagato per quelle lande, non ha avuto modo di veder quella nebbia dall'altro annunciata < sicuro non fosse un genjutsu? > un brivido le corre lungo la stessa schiena, a rimembrarle cosa si prova ad esser genjutsati a dovere. Ricorda la paura, il dolore, il terrore stesso ..quel sangue nero e un teschio. Scuote la testa velocemente per qualche attimo, smuovendo quella cascata rossa come sangue . Avrebbe dovuto allenare la mente, renderla più forte, renderla inattaccabile da quei maledetti giochetti dannati < lo senti? > piuttosto ora sussurra < senti l'odore della pioggia e del sangue che sta per abbattersi su questa terra > un dolce rammento per quella veste che indossa, che la distingue infine dagli inutili e comuni ninja, da quel che muove con quei fili, burattinaia anche lei a modo suo, per raggiunger quel re su quella scacchiera dopo averlo reso solo e unico. Yukio Kokketsu. Il prossimo a morire sarebbe stato lui. [chakra on][vesti Akatsuki]

22:32 Kasei:
  [Colline] Arresta nuovamente quel passo portando il capo in direzione della figura femminile che sembra addentrarsi nuovamente nell'oscurità, lascia cadere il silenzio per un tempo che sembra interminabile per poi dischiudere nuovamente le labbra. <No... Patetico è il fatto che mi sia fatto fregare e ferire da un vecchio storpio per chi sa quale vendetta personale nei confronnti della mia famiglia.> Ammette non celando minimamente quel risentimento e quell'ira che zampilla in quel tono quasi disgustato. < Sicuramente ero finito in un Genjutsu, il problema è che non sono riuscito a comprenderlo se non quando ormai era troppo tardi. Sto cercando di comprendere se ho effettivamente vagato lungo le colline o se ero immobile già da tempo alla completa mercee di quel cane.> Concede in favore della donna prendendosi nuovamente del tempo prima di proseguire con il proprio dire. < Ho sete di sangue?> ... <Si ma non solo, ha informazioni su mia madre, si è lasciato sfuggire che ha un conto in sospeso con mia madre, madre che io credevo morta e sepolta dopo il parto.. Ma a quanto pare mio padre adora mentire.> Lasciandosi sfuggire un amaro sorriso ora tornando a fissare la figura femminile alle sue ultime parole < E' già da un paio di giorni che ho questa brutta sensazione, credevo che sarebbe terminata con quanto accaduto con il vecchio ma sembra proprio che io mi sbagli> e nuovamente quel barlume blu notte nell'iride sembra riaffiorare vivo e pulsante. < Da quale lato della barricata sarai Sango?> Domanda ora schietto e dritto al punto senza troppo tergiversare. . [Chk:on][2x Fuuda/coltello/filo Nylon]

22:48 Sango:
 Cammina anche lei, silente , in quella nera cappa che la segue come un tanfo di morte a far morire la terra sotto i propri piedi e lasciando il nulla dietro di se . Eppure non è ancora giunto il momento di distruggere definitivamente quella stessa terra, di distruggere e far crollare quelle mura per non lasciarci crescere mai più nulla, monito per altri della potenza che scenderà e si abbatterà li. < i genjutser sono esseri infami. Non si basano sulla bellezza, sulla forza, solo sulla debolezza altrui, cercando di colpire quella che più li rende nudi e deboli. > stringe i denti lievemente, eppure ancora non ha rivissuto nulla del proprio passato, nulla che non possa vedere ogni notte in quello stesso cielo, quando la solitudine prende il sopravvento nel proprio essere per lasciare che possa cadere nelle acque nere di un passato che ancora brucia, duole, divora il suo stesso animo < mmh > sente quel dire sulla madre stessa e li può solo osservarlo < quel che ci conduce vicino alla pazzia è proprio l'amore Kasei > in ogni attimo in quel dire non pronuncia altro che verità < è quel che rafforza ma che distrugge. Sta a noi cercar d'esser tanto forti per non annegare completamente nella follia e poter risorgere più forti > lei stessa stava crollando, si stava piegando a quel passato di orrori, ove le urla rimbombano disperate, ove il sangue stesso macchia una terra e nemmeno la pioggia riesce a lavarlo via . Solo una mano , dopo averla afferrata, ha fatto in modo che lei si potesse sollevare, al di la di molti altri, al di la di tutti quanti, per poter divenire quello che molti desiderano , un angelo vendicatore di nome Akendo Seiun. Ricorda quella nome come se fosse passato poco tempo, eppure quasi un anno è passato da quell'incontro in quella bettola di Kiri < brutta? No, è eccitante, la senti, la paura di molti , di quelli che sanno che vi sia qualcosa ma non sanno ancora cosa. Di palpitazioni come l'aria stessa che trema e vibra , la terra che si risveglia e il cielo che urla > sorride di nuovo a quell'ennesima domanda eppure non ha bisogno nemmeno di dire altro, allargando le braccia con la cappa che si mostra ancor di più, quelle nuvole rosse a muoversi come fossero vive < dalla mia parte Kasei, così è stato, così sempre sarà > egoista senza alcun dubbio < le nuvole di Ame ricopriranno questo mondo, e il sangue tornerà a bagnare queste terre, così come fu molto tempo fa, adesso sta per rinascere > lo sente, come un battito sempre più potente, quel richiamo intimo che la risveglia. Il momento sta giungendo, manca pochissimo perchè si realizzi infine. < tu piuttosto , dove starai? Dalla parte dei morti, o dalla parte dei vivi? > per lei non vi sono altre parti da prender se non quelli, e i vivi l'altro potrà vederli in quegli occhi che si ricoprono di una fiamma interiore che brucia tutto, incandescenti in quell'ardore che fuoriesce. [chakra on][vesti akatsuki]

23:06 Kasei:
  [Colline] L'enorme mole del giovane viene smossa nuovamente per un breve passo poi quando la donna riprende a parlare l'andatura viene arrestata nuovamente. Il capo va a chinarsi leggermente di lato per osservarla nuovamente con attenzione, torna a fissarne il volto dopo aver lasciato vagare lo sguardo nuovamente da capo a piedi e viceversa. < Non so, temo che sia semplicemente un'opzione. Per quanto io detesti che venga fatto a me, sopratutto in un modo talmente becero come dal vecchio ma trovo che i genjutsu in realtà siano una forma d'arte sopraffina.> Ammette scuotendo leggermente il capo con un sorriso sulle labbra < Bisogna comprendere esattamente il terrore altrui e a quel punto dipingere un quadro perfetto che prenda forma lentamente, una ragnatela che avvolge la preda.> Un basso mormorio abbandona le labbra del genin che poi tornano a dischiudersi < Punti di vista> Concede molto semplicemente ammiccando in maniera giocosa verso la donna per poi ascoltare le ultime parole di lei in completo silenzio. Questa volta per qualche breve istante l'espressione del Genin sembra tornare quella strafottente e divertita che la Kunoichi ha visto più volte. < Dalla Mia Sango, come è sempre stato e sempre sarà>...< Dovresti ben sapere il mio fine ultimo. Cerco la guerra, bramo il sangue e forse il Caos stesso. Lotterò per chi in quel momento avrà i miei stessi ideali, non ho più nessuno da difendere. Sono un semplice predatore a caccia e terminata questa pioggia di fiamme e sangue inseguirò la prossima forse> Ammette ancora una volta completamente schietto in direzione della donna. < Forse saremo alleati o forse saremo su fronti opposti... O forse sarò semplicemente solo su quel campo di battaglia> Concede verso la donna lasciando allargare quel sorriso sghembo sul proprio volto. <Forse dovresti uccidermi qui ed ora o un giorno potrei essere un problema> Non c'è malizia ne sottintesi in quelle parole che pronuncia verso la Ishiba. [Chk:on][2x Fuuda/coltello/filo Nylon]

23:20 Sango:
 Le parole scorrono eppure questa notte sono veramente poche, tutte colme di una verità ormai vista, provata sulla propria pelle che brucia e fa male, ma molto ha insegnato alla special. Le parole acerbe dell'altro che giungono al proprio essere ma non sembra abbia qualche consiglio per l'altro, ormai non è più tempo quelli, è tempo di agire, di prendersi ciò che appartiene loro, il mondo stesso se dovesse esser necessario < li trovo alquanto privi di eleganza, solo coloro che non hanno forza posson usare quelli, e ne conosco diversi > come lo stesso Kioshi in effetti, suo alleato in quella caccia alla strega viola per decider da che parte far muovere il potere che impregna le stesse terre < preferisco il potere che si lega alla natura stessa > come quelle evocazioni, amiche ed essere al di sopra di tutti loro, a cui solo pochi eletti riescono ad accedere . Osserva di bieco il sorriso altrui eppur non ricambia affatto, lascia che le sue parole possan scorrere come acque torbide < la guerra. Quella uccide. Tu stesso ucciderai > osserva con naturalezza, chi come lei ha tolto molte vite sa come quelle peseranno sul proprio essere ad ogni corpo in più, ad ogni anno in più in quella stessa terra hai mai ucciso? hai mai visto la vita uscire fuori da un corpo morto? Nemico, forse molto semplice, eppure anche tu avrai un giorno a chi tenere, e lui potrebbe morirti accanto e lasciarti nuovamente solo > ecco cosa porta la guerra, dona molto si, ma toglie altrettanto, se non di più di quanto forse ne valga la pena < caos > sussurra, la lingua che va ad inumidire le morbide labbra, con un gesto elegante, suadente, solo perchè è abituata a farlo in quel modo < il caos non porta a nulla. Solo alla distruzione. Per un nuovo mondo, bisogna crearlo, non distruggerlo completamente > scocca un occhiata all'altro, qualcosa che dura qualche attimo prima di tornar a quella passeggiata < se sarai mio nemico, non avrò alcuna remora ad ucciderti , senza alcun dubbio . Gli ideali sono forti tanto è più grande lui stesso. Più è in alto, più ti attacchi alla vita con ogni singola forza, unghia perfino, pur di non morire e non lasciar morire lo stesso sogno > un tema a lei caro, quello che ne permea la personalità forte e debole allo stesso tempo < la guerra porta alla fine > quello sarà forse l'ultimo atto del proprio essere, eppure non lo cercherà di sua volontà,tranne un unico essere. Lui. < mh?> lo osserva di nuovo e una risata sfugge da lei < non avrebbe senso, sei solo un ragazzino per adesso, non avrebbe la stessa soddisfazione che farlo un domani. E li, non mi risparmierò, specialmente se sarai contro di me > e con quella risata che scema lentamente non potrebbe aggiungere altro, non ancora, sarà lui a dover stuzzicare la propria mente e il proprio essere. [chakra on][vesti akatsuki]

Un gracchio alto nei cieli rimbomberebbe in quella zona delle colline, la notte ormai è inoltrata e l'oscurità regna sovrana. Gli occhi cremisi di quel maestoso corvo brillano con il riflesso della luna, un ennesimo gracchio possente nel momento in cui svolazza sopra le vostre teste, niente più, una planata attorno al duo, un ricordo, un solo monito di quel maledetto corvo che si fa rivedere e chissà quali ricordi potrà portare a qualchuno in quel posto. Lui è qui. Ed è molto vicino. Un altro giro attorno al duo, sollevandosi nuovamente in aria, sopra le nuvole, un'ultima occhiata al duo con i suoi occhi cremisi per poi confondere il proprio piumaggio perlaceo con le nuvole.

23:42 Kasei:
  [Colline] Ascolta ogni singola parola della Ishiba prestando la massima attenzione senza mai andare ad interromperla, solo dopo alcuni istanti di silenzio va a dischiudere le proprie labbra per replicare al dire altrui. <Anche questo è un tuo punto di vista, per me invece il Caos stesso è creazione, dopotutto, come già ribadito in precedenza, non credo esista un fato designato ne divinità che non siano state create da noi stessi> Ammette scuotendo leggermente il capo per poi proseguire o meglio accenna a proseguire visto che le parole vengono meno nel momento in cui quel corvo gracchia. Il Genin va a sollevare lo sguardo in direzione del cielo giusto qualche breve attimo per scrutare la figura che li sovrasta per poi tornare con lo sguardo su Sango. < Sembra che una delle guardie stia facendo il suo lavoro questa sera, peccato non sia passato due o tre sere fa> Ammette verso la donna scoppiando a ridere < per il resto tutto dipende dalla visione di Caos che uno propone, per me il Caos stesso è creatore, creatore di occasioni, creatore di potere e creatore di una nuova terra.> Commenta verso la ragazza scoppiando poi nuovamete a ridere alle sue ultime parole, inpiega qualche secondo per ricomporsi nuovamente e ancora una volta le labbra vanno a dischiudersi.La voce abbandona la bocca del giovane, bassa e vagamente roca ma il tono resta giocoso in un certo modo. < Sango Ishiba, quando accadrà il peggio... Ricordati che io questa possibilità te l'avevo data. Forse non sarà questo campo di battaglia e magari neanche il prossimo ma quando ci ritroveremo su fronti opposti>...< Brucerai fra le mie fiamme come tutti gli altri.> E lo asserisce con una tranquillità spiazzante quasi, completamente serio ma senza alcuna minaccia nel tono. Cede alla Kunoichi la propria, semplice, opinione ancora una volta.

23:46 Sango:
 < credi davvero? Chi ha creato l'unica divinità scesa in terra? Chi ha donato lui quel che porta in quegli occhi? Il rinnegan stesso. > sorride a quel dire < sai ancora poco di questo mondo > giudice in quel che dice, come sempre dopotutto .Oh bene, come se non bastasse quel gracchiare lo sente, sopra le loro teste, e sa a chi appartengono < e diamine > ringhia come una tigre, spaventata di certo da quel che sa possa arrivare, chi possa arrivare. Sa che sia li vicino, e può sentire la paura stessa annodarle lo stomaco, il viso madido di sudore ad impregnar la stessa fronte. Nulla da fare. Andrebbe a concentrarsi, proprio verso quell'uccellaccio del malaugurio, sollevando inoltre le mani stesse al proprio plesso solare per formar quei sigilli. Ma prima andrebbe li , a sentir quel che sta dentro di lei, quello che si alberga da quando è ninja, lo stesso Katon. Li andrebbe a smuoverlo provando a portarlo verso il chraka stesso per poterlo mutare, cambiare in forma e potenza, come un drago che si prepara a quel che deve fare . Formerebbe ora quel sigillo unico per mantenerlo, il drago stesso. Li proverebbe a portar al suo corpo stesso , verso i polmoni, tutto il chakra katon che potrebbe per riempire lo stesso con quella fiammata. Se tutto fosse andato di dovere allora andrebbe a voltarsi verso il gracchiare stesso, verso quell'ombra nera a oscurar la luna, per provare a gettare con tutte le sue forze l'alito del drago per abbatterlo. Spera perennemente, ma sa come funzionino le evocazioni. Spera anche che quelle vengano attaccate senza che yukio sappia nulla. E quel pensiero la fa divenire quasi ilare. La stessa fiammata verrebbe dunque rilasciata per tutta la sua portata, 31 metri e poco più. Non direbbe nulla, solo li andando di nuovo a concentrarsi sul proprio essere, su quella pozza intima ed elegante che è la sua stessa natura, per intingervi il chakra con delicatezza, così da poter ella stessa divenire un Ishiba in tutto e per tutto. < Kasei, è stato un piacere, ma la notte ora mi chiama . E stai certo, che se volessi, potrei prendermi la tua vita in qualsiasi attimo, ma non uccido per il puro piacere di farlo > e anche qualcos'altro, ma sa che deve allontanarsi da li il più presto possibile. In quel momento, se la propria innata fosse stata richiamata, allora proverebbe a disgregarsi in migliaia di origami neri come la notte per fuggire lontano il più velocemente da Kusa stessa, da quel corvo se ancora vivo, e da Yukio . Sempre che sia veramente lui. Lasciando da solo il nuovo Uchiha. [se alito del drago 2/4 + 2/4 tentativo richiamo innata][chakra 73/90][end]

23:54 Kasei:
  [Colline] Torna Nel proprio silenzio giusto qualche breve attimo per andare a porre ultima replica alle parole altrui < Altra opinione> Si limita ad asserire alle prime parole della donna scansandosi appena quando la vede comporre i sigilli che ormai conosce, lascia che l'altra dia nuovamente prova del proprio potere per poi dischiudere nuovamente le labbra < Temo che oggi tu possa farlo, domani chi sà... Forse domani potrei già essere una piccola spina nel tuo fianco, dopodomani un ramo tra i piedi e un giorno una possente quercia che non riuscirai a spazzare via.> Ammette sorridendo verso la donna riprendendo il proprio passo ora. < Goditi la notte Sango, alla prossima> Conclude alzando appena la mancina in favore della figura femminile che si sta lasciando alle spalle.[End]

Incontro e quattro chiacchiere tra Kasei e Sango ishiba, con annessa sorveglianza corvina da parte di Yukio