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[D] Guardia del corpo

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Missione di Livello D

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con Hoshiko, Eryk

22:13 Eryk:
 Eccolo qui di nuovo a prestare il servizio per il villaggio per due spiccioli, già perché Tenshi mangia come una cinghiala e costa sfamarla, si vede che la metterà da qualche parte di comodo dato che ha un corpo snello ma sinuoso. I capelli sono legati come sempre in quella coda di cavallo alta con qualche ciocca che puntualmente sfugge dalla presa e ricade sul volto del doku a dargli quel tocco tipico con la quale si presenta, anche perché con i capelli sciolti è particolarmente selvaggio. Indossa una camicia bianca di cotone con le maniche risvoltate fino al gomito e qualche bottone lasciato slacciato per il caldo. Dato il modo di vestire i tatuaggi sulle maniche e sul petto sono visibili, soprattutto al mercante che già è lì con lui e che per un momento lo scambia per uno di quegli infami dalla quale lo devono proteggere. Si presenta come Eryk a risposta del servizio di Kusa data la richiesta particolare e la sua conoscenza del tanzaku e delle zone del quarto e quinto cerchio che sono spesso malfamate. A coprire le gambe toniche c’è un paio di jeans e delle scarpe di tela nere.Tra le labbra è presente quella sigaretta accesa poco fa mentre aspettava l’arrivo della seconda partecipante alla missione di oggi. L’orario era più o meno questo e qualche minuti di ritardo comunque è accettabile, tant’è che neanche si sta lamentando anzi, ne approfitta per richiamare il chakra dato che non può essere sicuro che non succeda nulla. Le mani vanno a muoversi all’altezza del plesso solare e a formare il sigillo della capra, l’immaginazione si proietta sulle energie interne appunto e a quell’unione che ne scaturisce tra fisica e mentale, quei due fluidi che si ricompongono in uno unico e che viene propagato verso gli tsubo del suo corpo. Sente il calore del chakra all’interno del corpo e di conseguenza riapre gli occhi con le ambrate che si posano direttamente sulla figura di Hoshiko che dovrebbe muoversi verso la loro direzione. [Tentativo richiamo chakra]

22:36 Hoshiko:
 Dicono che gli occhi sono lo specchio dello spirito, ma in realtà, essi possono essere bugiardi tanto quanto la bocca poichè, la mente umana, riesce a celar dietro la semplice estetica i pensieri, mutando le espressioni. E cosa accadrebbe se, ad un volto, si nascondessero alcuni tratti peculiari alla vista del prossimo, impossibilitando l'interlocutore a comprendere gli stati d'animo che vengono esternati durante un discorso, ve lo dico io. Confusione. E questo, le piace da impazzire. Fase lunare che porta l'Astro a dividersi in una dolce fetta, nascosta tra le nuvole che oscurano il cielo stellato al quale, però, non è solita donar attenzione. E' lei, attorno al quale, il mondo gira, a suo piacimento, perciò, perchè mai dovrebbe sollevar il naso per ammirar qualcosa di nettamente inferiore rispetto la sua rispettabile persona? Sfuggita a causa degli scontri avvenuti nel Villaggio natale, s'è rifugiata proprio a Kusa, cercandone asilo giusto per non vagar senza una meta al di fuori di mura resistenti e sicure. Approfittatrice, viziata, devota alle comodità più lussuose, specie se offerte gratuitamente tramite raggirazioni psicologiche <Konnichiwaaaa!> dovrebbe raggiungere le orecchie del gruppo la vocina stridula con il quale s'appresta a salutare, gli corre incontro, in ritardo, eppure non parrebbe minimamente preoccupata di questa negligenza verso una missione che seppur leggera, dovrebbe essere presa con serietà. Nel mentre macina la distanza che li divide, si potrà ammirare - più o meno - il vestiaro scelto per l'occasione: pantaloni neri aderenti che scoprono la gamba dal ginocchio in giù, classici stivaletti da ninja ma rigorosamente chiusi, t-shirt a mezze maniche scura sormontata da un gilet verde militare, mani coperte fino al gomito da dei guanti, stesso tessuto dell'indumento inferiorie, traspirante, che non lascia accusar troppo il caldo che ancora attanaglia il mese autunnale. Ultimi spruzzi d'estate in procinto di abbandonarli fino l'anno successivo. Epidermide chiara, pallida, vien accentuata dal lungo crine platino rilegato in una treccia che lascia però libere alcune ciocche ricadute sulle gote. Non sarà possibile conoscerne i connotati, un bavaglio è riposto dal naso in giù, stretto, affinchè l'unico tratto visibile siano solo le iridi cremisi con sfumature castane, contornati da un fine make up. Minuta la statura, non troppo in realtà, tuttavia risulta essere snella, con le natiche più carnose del seno, tuttavia, è captabile la giovane età posseduta. <Allora, direi che siamo pronti a partire signori> arresta il passo, non invade lo spazio personale, anzi, parrebbe misurar anche i centimetri, come se puzzassero. Arti superiori sollevati sul petto, eleganza in quelle dita che formano il simbolo della capra per richiamare il Chakra negli tsubo. Unione tra corpo e mente, equilibrio perfetto che riuscirebbe a potenziarne le capacità, i sensi, e renderli a tratti animaleschi. Freschezza è quella percepita nelle vene, benessere ed adrenalina, sperando, sia decisamente divertente e non una noia mortale. [Tenta richiamo Chakra][Chakra 10/10]

22:51 Eryk:
 All’arrivo di quella ragazzina che corre verso di loro e li saluta con quel fare da scolaresca rotea le ambrate all’interno delle orbite oculari, si è beccato una svitata come compagna di missione a quanto pare. Magari però è una svitata simpatica, come lo era Junpei o Jikan, quei due maschi di età diverse e caratteristiche così diverse tra di loro. Anche Hoshiko porta con se una maschera a coprire i tratti del viso, chissà, magari anche lei è un pierrot o magari ha il viso deturpato lì dove lo copre, come a nascondere un imperfezione in quell’equilibrio del corpo e del viso che ha. La guarda dalla testa ai piedi, osservandone i tratti somatici visibili come i capelli platino e le iride rossastre, il vestiario, il seno, scendendo poi sulle braccia, le mani coperte, i fianchi e infine gambe e stivaletti chiusi. Ha sicuramente un idea di fashion tutta sua e non sta a lui sindacare, lui molto più casual e chiaramente mai vestito da ninja, dopotutto quelle uniforme sono brutte come la morte e di sicuro non lo vedremo mai con vestiti orientali dato che non è il suo stile, preferisce qualcosa di più semplice da vestire. La destra si muove dal quel sigillo ad afferrare tra indice e medio la sigaretta, poggiando il palmo sulle labbra e sul mento, afferrando il filtro alla base delle due dita, spostandola da quelle labbra carnose per poi espellere quel fumo grigio in alto verso il cielo che, neanche lui, si caga troppo, la luna rossa gli aveva dato troppe rotture di scatole per diventare un astrologo o uno che ammira gli astri. <”Andiamo.”> Risponde solamente questo alla ragazzina e al mercante che probabilmente già si stava squadrando Hoshiko e quel corpicino, probabilmente le farà pure piacere? Sbuffa un attimo, già stanco di essere lì a fare quella missione mentre comincia a camminare ai fianchi di quel mercante con quello zaino pieno di merce preziosa. Li segue tranquillamente senza pensarci troppo, infondo ormai è abbastanza conosciuto tra quei quartieri dove vive e anche se non lo dovessero riconoscere è abbastanza spaventoso a vederlo, centonovantadue centimetri di altezza e novantacinque chili di muscoli intravisibili su come ricade quella camicia di cotone bianco, abbracciandone la muscolatura sviluppata e allenata con rigore. Il chakra viene rediretto dal flusso normale verso le ghiandole salivarie, concentrandolo lì in quel punto proprio a dargli un nuovo attributo, quello velenoso che lo caratterizza, che lo rende diverso da qualsiasi altra persona all’interno del mondo ninja, infondo ogni veleno è diverso anche tra loro Doku e per ora è l’unico che conosce con quel tipo di veleno particolare, non che abbia conosciuto molti del suo ‘clan’ a dirla tutta, abbastanza snobbato per pensare alle proprie faccende. [Arte del veleno lv 1 – chakra 24/25]

23:15 Hoshiko:
 E se Eryk la squadra da capo a piedi, lei par non essere da meno, per questo i cremisi si dilettano a contraccambiare seguendo ogni linea dell'altrui corpo, ma con sufficenza, lo si denota dal sopracciglio che, durante il moto ascenzionale, inizia ad inarcarsi coadiuviando il capo flesso verso il lato destro <Non sapevo m'avessero affianchato una serpe> rimbecca non appena l'uomo pronuncia quel secco invito. Mai fermarsi alle apparenze, tuttavia, che venga osservata dal mercante, o meno, non le suscita interesse quanto lo zaino portato sulle spalle del vecchio. Chissà cosa vi sarà nascosto all'interno, se bracciali, gioielli, oppure pietre preziose, o ancor meglio, prodotti di bellezza per i regnanti. Le fa gola, tanto da desiderarlo, bramarlo, se lo mangia con gli occhi, incessanti gli sguardi riversati su tale oggetto spingendola dunque a piazzarsi alle sue spalle trattenendo una distanza di almeno due metri dal gruppo. Taciturna, una bambola le cui movenze appaiono sensuali, si smuovono le anche in una danza ipnotica seppur non vi sia alcun pezzo di pelle esternato se non per mezzo viso e le gambe <Ne serviva uno solo comunque, in fin dei conti è solo una borsetta> sbatte le palpebre, fanciullesca, maledettamente finta se si vuol approdondire lo studio sull'atteggiamento dimostrato <potremmo almeno sapere che cosa stiamo proteggendo? E' lecito, anche solo per far due chiacchiere, altrimenti sai che palle> non vi son filtri tra il pensiero e la bocca, perchè mai dovrebbe metterli? In fondo, sta solo raccimolando qualche spiccio oltre ad evitare di rimaner rinchiusa nella sua piccola stanza in affitto. Scaccia via l'aria dalle narici per sfociar in un tacito sbuffo, ispeziona i d'intorni, nuovamente le mani guantate si solleverebbero per produrre i seguenti simboli in successione: Bue, cane, drago e cinghiale. Veloce, furtiva, quasi parrebbe volerlo nascondere per quanto strette al petto siano posizionati gli arti superiori. Tsubo che sospingono all'esterno il chakra sottoforma di vapore sparso nell'etere, concentrazione è quella richiamata affinchè queste nuvole prendano le proprie sembianze fino a creare DUE copie identiche: crine platino, iridi rosse, viso coperto, forme accattivante, vestiario castigato. <Ei, tizio serio e poco socievole, il tuo nome sarebbe?> Giustamente. [Chackra On] [Tenta Moltiplicazione del corpo] [Copie 2] [6/10]

23:31 Eryk:
 A quel commento ride di sbieco, solo per risponderle <”Oh, non hai neanche idea. Attenta altrimenti ti mordo e ti faccio provare il mio veleno.”> il tono tuttavia è serio, così come lo sguardo che quelle ambrate hanno fisso su Hoshiko a fissarla nelle rosse. Ma chi si crede di essere sta ragazzina esattamente? Arriva in ritardo e fa pure commenti acidi, proprio una zitella vera, non il tipo di donna con la quale ci va d’accordo. La voce esce come sempre roca e profonda, con quel timbro virile che ha Eryk, che se la si sente viene da pensare che raschia nella gola e non sarebbe così strano dato che è un fumatore. Riporta la sigaretta alla bocca a prenderne un'altra boccata, riempiendosi le guance e i polmoni per poi espellerla dalle narici con tutta calma. La osserva e nota quegli sguardi alla borsa che precedono appunto quel commento. <”Già, mi chiedo come mai abbiano mandato una ragazzina in una missione di sorveglianza come guardia del corpo. Al massimo provano a farsi la refurtiva e si fanno pure te.” > continua a parlarle ma non si ferma, anche quando questa si muove alle spalle di loro e fa per moltiplicarsi, non la segue con lo sguardo, più intenzionato a stare alla destra del mercante a neanche cinquanta centimetri da lui e leggermente arretrato, in maniera da avere nella periferica del suo sguardo l’interezza di ciò che cade, come quel cameriere che si avvicina per invitarli a bere qualcosa il quale è intercettato dal doku e da quel secco e minaccioso <”Smamma.”> Infila le mani in tasca, lasciando la sigaretta tra le labbra . Non gli interessa il contenuto della borsetta e saperlo non cambia la sua situazione, è lì infondo e deve scortare quel mercante fino alla destinazione, non ha senso per lui farsi domande inutili della quale effettivamente non gli frega nulla. Certo rapinarlo sarebbe un attimo e probabilmente potrebbe far fuori pure Hoshiko o venderne gli organi tramite Ryuuma, il laboratorio e la Yakuza, o farla assumere come prostituta al bordello della yakuza proprio in quel cerchio, tuttavia è registrato il fatto che la missione è stata assegnata a lui e per una piccola truffa è capace che si fregherebbe possibilità di lavorare in futuro o anzi che lo arrestino pure. <”Non ho un nome con la S altrimenti te lo avrei sibilato dato che sono una ‘serpe’. Eryk. Tu invece, chi sei, da dove sei uscita?”> le chiede di risposta, così, per far passare il tempo mentre passano tra quelle vie. [Chk 24/25]

23:58 Hoshiko:
 Affermazione che non appena accarezza le piccole tempie, causa l'arresto totale dell'esaminazione per rigettar le cremisi su quelle ambrate altrui. Parrebbero gli occhi di una bestia affamata, come se stesse immaginando quanto sarebbe meraviglioso assagiar la sua carne, affondar le fauci nella sua pelle calda dopo averne dilaniato ogni connotato, strappar via la sua pelle con le unghie affinchè il cadavere venga deturpato per l'eternità con i propri segni. Idilliaco, eccitante, ed allora perchè lo sbatter delle palpebre spezzano immaginazioni che rincuorano una follia perpetua <Non credo ti convenga> parrebbe più un sussurro, muta la voce, un cambio di personalità fugace che abbandona l'età giovanile per lasciar spazio ad una parvenza adulta più profonda, maniacale, soffocata da una maschera indossata per indubbia convenienza. Ancora prosegue permanendo alle spalle del mercante, ruota il cranio con flemma per tornare a fissare la sacca contenente il bottino prelibato <Per proteggere una persona, non serve solo la mera forza fisica. Mi hanno affiancata a te perchè, evidentemente, non spicchi d'intelligenza> acida, ancora una volta, punge il ninja che ha osato squadrarla alludendo a toni più minacciosi. Vengono stretti i pugni in una morsa che farebbe tremare la muscolatura, impeto di nervosismo ingiustificato, o forse, brama il potere per poter, in futuro, schiacciare coloro che anche solo credono di poterla piegare al loro volere. Scompare quella parentesi con una folata di vento, torna la fanciulla spensierata che, pochi minuti prima, gli ha salutati energicamente, umore tipico di una dolce scolaretta in procinto di solleval la gonnellina al primo che incontra <...cos'è, un'interrogatorio?> roteano le orbite per aria, ma decide di elargire alcune piccole informazioni, basilarmente, di dominio pubblico <sono Hoshiko Hotaka, vengo da Hoto, troppo caos negli ultimi tempi> sbuffa, seccata <mia madre ha deciso di farmi allontanare nonostante l'imminente iniziazione nel clan Doku. Più sicuro per la mia incolumità> snocciola con sufficenza il discorso, in fin dei conti, non le importa cosa potrebbe o meno succedere. La sua vita non le interessa se, tra le mani, vi è ancora il nulla <e tu Eryk, da dove sei uscito fuori?> [Chk On]

00:32 Eryk:
 A quel sussurro, con i due talmente vicini e lui con una percezione talmente elevata da esser udita, ha solo una scrollata di spalle come risposta. Continua sulla falsa linea di prenderlo in giro a quanto pare, dandogli dello stereotipo di tutto muscoli e niente cervello, peccato che non è esattamente così, dato che ha una delle menti più brillanti del villaggio, tanto è che è un ricercatore. <”O magari ti hanno affiancata a me per farti imparare qualcosa. Ti stai guardando attorno da possibili attacchi oppure stai solo adocchiando la borsetta con i valori?”> le chiede, tuttavia guarda il mercante, come a indicargli che fin quando c’è lui lì nessuno lo può attaccare, come da lì a breve gli dimostrerà. Già perché Hoshiko stesso si va a presentare con quel cognome che non gli dice niente ma è la parte successiva che è interessante, soprattutto per lui che è un suo consanguineo, o meglio che anche nel suo sangue scorre il veleno e quella mutazione che li rende unici. Vediamo dunque di che cosa è capace quella presunta Doku proveniente da un paese sconosciuto. Sapeva di Oto grazie a quella illusione nel vicolo a Konoha, ma Hoto non l’aveva mai sentita prima d’ora. Si volta proprio verso di lei, forse anche a darle un consiglio di vita e forse ecco perché l’hanno messa in missione insieme a lui che è a tutti gli effetti uno dei pochissimi se non l’unico esponente di quel clan maledetto ancora tra le porte di Kusa. Inoltre non dimentichiamoci che Eryk è ancora inseguito da tipo tutta la Yakuza di Kumo che sanno chi è e da dove proviene. Si distinguono con un tatuaggio che ha ancora impresso al collo e Hoshiko ce l’ha coperto insieme a bocca e naso, rendendola potenzialmente una loro sicaria. <”Ferma un attimo qui”> gli direbbe al mercante per poi voltarsi al volo verso Hoshiko e cominciare a reindirizzare il proprio chakra dalle ghiandole salivarie direttamente alla lingua, andando a cambiarne le proprietà fisiche, rivestendola di quel chakra particolare in maniera da trasformarla in qualcosa di più simile alla natura di quella maledizione rispetto alle spoglie umane con la quale vanno in giro. Le mani tornano al petto a formare rapidamente i sigilli del serpente e del drago per poi aprire le labbra. La sigaretta cade per terra inesorabilmente così come quella lingua esce rapida come quella di un rettile, estendendosi ben oltre quei due metri che separano Eryk da Hoshiko. L’intento appunto è quello di avvinghiarsi attorno a tutte e tre le figure della ragazza, dato che aveva usato la moltiplicazione del corpo, facendo così esplodere le due copie al contatto, per poi appunto stringere il corpo reale. Se fosse riuscito il veleno del Doku dovrebbe già propagarsi all’interno del corpo della ragazza dai capelli platino. Se l’avesse afferrata, l’avrebbe sollevata da terra con quella lingua, bloccandone gli arti per far si che non si possa né muovere né fare jutsu. Accorcerebbe le distanze per arrivarle praticamente faccia a faccia e dirle secco e soprattutto minaccioso, sia nel tono che in quello sguardo, se lei con quegli occhi rossi era affamata di lui, quegli ambrati erano gli occhi di qualcuno che come lei ha già ucciso e sa cosa si prova, guardandola esattamente come guarderebbe un uomo che sta per assassinare. <”Ascolta uno scemo, tutto muscoli e niente cervello come dici te. Non andare in giro a presentarti come Doku. Non siamo ben accetti sono invischiati con gente con la quale non ci vuoi avere niente a che fare. “> la mette in guardia, poi ovviamente è libera di fare ciò che vuole. La appoggerebbe di nuovo a terra, andandola a sorreggere nel caso non si reggesse in piedi per via del suo veleno che rimarrà in circolo nel suo corpo per parecchio tempo ancora. <”Da Kumo, ascolta tua madre, probabilmente mi avrebbe detto lo stesso se non fossi stato venduto dal clan alla Yakuza. È cambiato la testa ma è meglio se comunque non ti fidi.”> le spiega ora più calmo, come se ricordare che Itawoshi sia stato ucciso da Kimi lo renda un attimo più tranquillo, che chi è stato la causa di tutto abbia già pagato, purtroppo non per mano sua. [Lingua della salamandra][Chakra 19/25][2/4 tecnica – 2/4 avvicinamento e rilascio][nin 45]

01:08 Hoshiko:
 Sbattono le palpebre nel continuare ad altalenare lo sguardo tra Eryk e quello zaino, la curva delle gote che lascia rigonfiar parzialmente gli zigomi, farebbe presupporre un sorriso al di sotto di quel velo che nasconde mezzo volto, tuttavia, non vi è certezza <Potrebbe essere anche questa un'opzione, tuttavia, ammetto che recuperare un souvenir per anticipare vari pagamenti, è un'idea che mi alletta parecchio> o meglio, semplicemente l'attrae tutto ciò che è bello, costoso, prezioso, per usarlo e gettarlo via una volta stufata. Superficiale, capricciosa, prosegue con arroganza la camminata nel mentre quasi glissa il controllar le strade per evitar possibili attacchi esterni <non sanno delle copie, perciò, le probabilità che ci sia un'imboscata mostrando un numero superiore di guardie, è nettamente inferiore, non credi? E poi parliamoci chiaro..fai venire i brividi> saetta altrove l'attenzione, concentrandosi sulla strada. I pensieri vagano nel mentre cala attorno a loro il silenzio, interrotto da qualche voce lontana o versi di animali impegnati a rovistar nella spazzatura. L'ordine del superiore viene imposto al protetto, si inarca un sopracciglio, ignara di ciò che da li a poco sta per accadere. Lei non ama il contatto fisico, lo evita come fosse peste nera poichè scatena dei traumi vissuti durante la tenera età, per questo nell'avvertir la lingua da serpe attorcigliarsi per avvolgerle il corpo, come spire di una vipera desiderosa di divorarti, lampa nelle membra il fuoco ardente sul quale venne spinta. Ardono le pietre sull'epidermide per solcarla irrimediabilmente fino a raggiunger l'osso, è li, di nuovo, come ogni notte, in incubi che fanno piangere il cuole. Aumenta il batito cardiaco, la sudorazione cosparge di perle la fronte, le manca il respiro nel mentre i cremisi, rispecchiati con forza in quelle ambrate fin troppo vicine, parrebbero entrati in un'altra dimensione, lontana dalla realtà, in un mondo colmo di terrore e disperazione che vuol riversare sul prossimo come una cascata di lava bollente <...> nulla vien proferito, almeno fin quando la morsa scompare per tornar a toccare la suola con gli stivaletti. Tremano le gambe e cedono irrimediabilmente per capitombolare sul terreno, velenoso quel fluido che vien risucchiato dai tessuti fino a raggiunger l'epidermide pallida. Ancora troppo debole per sopportare ciò che i Doku tramandano di padre in figlio, per questo la vista inizia ad offuscarsi, ma la caparbietà dimostrata nel volersi rialzare - fallendo - lascia denotare alcuni tratti del carattere <devi ringraziare che ti hanno venduto, Eryk> biascica, un'alcolizzata che non riflette, si irrigidiscono gli arti, ora, non è più padrona del proprio corpo nonostante i tentavi vani di assumere una posa più elegante. Capo ripiegato in avanti, sedere formoso innalzato al cielo, schiena incurvata date le spalle a dar da sostegno e braccia distese a raggiunger le ginocchia a far da perni portanti <io..mio padre...me lo son dovuto mangiare> risata isterica, nervosa, con una punta di pazzia.

01:31 Eryk:
 Fa venire i brividi? Forse è meglio così, di certo non è un tipo con la quale, vedendolo la prima volta, ci si vuole andare a prendere un gelato o chissà che altro. Ha la faccia da villain, da cattivo ragazzo e infondo lo è dato il suo passato. Il suo veleno fa effetto e anche più del previsto al punto da far collassare per terra Hoshiko dal momento che la rilascia con quella lingua. Era migliorato nelle arti ninja da quando lo aveva sbloccato, così come Ren ed Ekazu lo avevano esortato a fare, eppure non si aspettava che questo elargisse un effetto del genere su una persona che comunque è già avviata nel percorso accademico e che potrebbe essere per quello che ne sa, un genin come lui. Si china di fronte a lei ad ascoltarla in quello che dice, se ha la forza di parlare ancora vuol dire che sta ancora bene e che appunto il veleno non ha ancora raggiunto il cuore… ma che cosa succederebbe se questo cominciasse a viaggiare proprio verso il motore di tutto il sistema circolatorio della piccola Hoshiko? Comincia a biascicare e parlare più lentamente questa infatti. Appoggia il ginocchio destro a terra mentre le mani si avviano verso il polso sinistro della giovane Doku a sentirne la pressione nell’arteria radiale, la principale appunto dell’avambraccio. Il battito accelerato non era un buon segno, con una circolazione maggiore il suo veleno entra prima in circolo dato il maggiore flusso e questo è proprio quello che non doveva fare, anche se difficile non reagire così quando da un momento all’altro ci si ritrova come lei, avvolti e paralizzati. Ci era passato anche lui, la capisce benissimo. Preoccupato per le condizioni della giovane ragazza ecco che sposta la sinistra attorno alla schiena, spingendola dietro in maniera da adagiarla sul suo avambraccio e bicipite mancino. La destra si muove sotto le gambe della giovane donna, passando sotto le ginocchia per poi far forza sul ginocchio destro e irrigidire il busto in maniera da alzarsi e con se alzare Hoshiko con agevolezza, come se quel peso esile non lo tangesse minimamente data la alta forza fisica di Eryk rispetto a una persona normale. <”Possiamo andare”> direbbe al commerciante, raggiungendolo mentre le ambrate si posano su Hoshiko, alternandosi con eventuali sguardi di terzi ma per la maggior parte del tempo la guarda. <” Mi dispiace, ti capisco, ho visto figli costretti a uccidere il padre per la Yakuza dove sono stato venduto e dove son sopravvissuto per vent’anni. Non te lo restituirà ma Itawoshi è stato ucciso.”> le spiega, portandola con se come una piccola principessina, così leggera e minuscola tra quelle braccia e quel fisico da armadio che ha. <”Anche se la situazione in questo momento nel clan non è delle migliori, Kimi, colei che ha ucciso il vecchio capo, è scomparsa da circa due mesi, il presunto nuovo capo, mi sembra un poco di buono, e la magione in città è stata praticamente abbandonata.”> le spiega mentre la ragazzina rimbalza tra le sue braccia. Continua a parlarle anche per vedere la sua reazione e se soprattutto è ancora reattiva o se quel veleno le sta causando danni particolari che richiedono il suo antidoto particolare. [Chakra 19/25]

01:56 Hoshiko:
 Quindi, sarebbe questa la sensazione che prova una farfalla impigliata in una fitta ragnatela. Sbattolo le ali, ma non importa quanta forza si immetta nel voler tornare a librarsi nell'etere, in libertà, fin quando la Vedova Nera s'avvicina, avvolgendo la sua tela attorno al corpo, neanche la speranza riuscirà a tener viva la fiamma della vita nel petto, finendo irrimediabilmente mangiata, divorata, digerita dai suoi succhi gastrici, ed infine, sparire come se non si fosse mai vissuti tra queste terre. Soli. Deboli. Esser prede è una dannazione eterna nel quale il suo animo disturbato continua a dimenarsi, soffrendo. Lo sente, ma non lo ascolta affondo, sarebbe così scontato che, Itawoshi e la sua morte, possano rincuorare una perdita del quale non s'avverte neanche la mancanza? Come potrebbe capire una creatura che ha preferito paralizzare ogni singola particella del suo fragile corpo, per dimostrare una superiorità già dall'inizio palese, ostentata tramite velate offensive verbali, ma che non sarebbero mai riuscite a sfociar in violenza poichè consapevole di uno svantaggio presentato in partenza. Ecco, ancora una volta vien compiuto un gesto indesiderato, quel calore naturale che incontra il proprio. Che schifo. E le braccia non possono che penzolar lungo i fianchi, le proprie gambe trattenute in quell'abbraccio che la vedrebbe come una bambola trasportata dal burattinaio. Non vi è differenza tra lei e lo zaino che sormonta la schiena del mercante, la rabbia scaturita continua a far battere il suo cuore in un moto che accellera il diramarsi di quel veleno che anestetizza i tessuti. Potrebbe rispondergli, rimbeccare come fatto fin ora, tuttavia, si sente umiliata, colpita nell'orgoglio a tal punto da evitarne lo sguardo. Sclera divenuta lucida, una culla diviene la palpebra inferiore per accogliere su di se quella lacrima scivolata sulla gota nel chiudere definitivamente i cremisi al mondo esterno. No, non sta dormendo, nonostante il respiro divenuto più lento. No, non è svenuta, nonostante il polso sempre più debole. No, non è morta, ma in questo momento, lo preferirebbe.

02:17 Eryk:
 Arrivano a destinazione in maniera del tutto tranquilla se non fosse che l’unico brivido sia appunto scaturito da quella situazione lì e da qualche altro manigoldo che è stato guardato male dal Doku. Si congeda dal commerciante senza troppi fronzoli, non gliene fregava molto di lui anzi, se finito il tragitto per la quale era pagato, lo avessero derubato, non avrebbe mosso mezzo muscolo per come è fatto Eryk, il discorso tuttavia è un altro con Hoshiko che ha anche lei un trascorso tragico simile al suo e soprattutto un futuro ancora più cupo rispetto a quello per la quale la salamandra corvina si sta dimenando, proprio dentro quella ragnatela che lei stessa sente, e se questa sente la sua, quella dalla quale lui si sta dimenando è chiamata destino e il mondo intero con quel sistema vecchio, obsoleto, sbagliato. La ragazzina non parla affatto e, abbassando il viso la vede e soprattutto quella lacrima bagnarle la palpebra inferiore e le ciglia. Fa male, scontrarsi con la realtà, non importa come accade: se avvelenando chi ti ha ospitato in quel bagliore di normalità per sei anni, o venir paralizzata da qualcun altro. Lui non risentiva di tutto ciò, lo aveva capito, aveva inquadrato Kimi per quello che aveva fatto e a conti fatti le è sempre grato per avergli fatto aprire gli occhi. Gli aveva mostrato che come era non sarebbe andato da nessuna parte e quel sogno, un po' per evoluzione propria e un po' per puro egoismo per espiare ciò che comunque ha fatto, non lo avrebbe mai raggiunto. Magari Hoshiko un giorno lo capirà a sua volta. La sinistra che era a sorreggerle la schiena, si avvia verso il volto della ragazzina, mentre l’indice dovrebbe abbassarle la mascherina, ciò che basta a esporle la bocca. Il chakra viene mescolato di nuovo all’interno delle proprie ghiandole salivarie, creando l’opposto a quello che le ha somministrato poco fa e che era ancora in circolo. Avvicinerebbe la bocca a quella della ragazza proprio per sigillarle insieme, infilando teoricamente la propria lingua all’interno della bocca altrui, spingendo quel mix tra saliva e chakra in maniera tale da darle quell’antidoto esattamente come Kimi lo diede a lui ai tempi. Non muove la lingua, non era un bacio infondo anche se forse è la cosa più tenera che i Doku possono fare tra di loro pensandoci bene. Finito di darle l’antidoto al proprio veleno, tornerebbe eretto col busto, allontanandosi da Hoshiko e soprattutto poggiandola a terra. L’effetto dell’antidoto dovrebbe fare effetto in maniera progressiva e, non appena questa è almeno stabile sulle proprie piante dei piedi, ecco che il Doku le andrebbe a parlare. <”Ho le mie circostanze come avrai intuito. Il consiglio è tutt’ora valido, non presentarti come Doku, non lo faccio neanche io come vedi. Se dovessi invece volerne sapere di più e usare questa maledizione, come loro hanno usato voi, allora passa a trovarmi pure alla magione. Come ti dicevo è vuota tanto.”> si congeda dunque anche da Hoshiko, sia che lei lo segua, sia che non gli risponda proprio, era lì per la missione infondo, non per reclutare nuova gente anzi, lui è il primo che li spinge via da quel clan se possono! [Antidoto Doku ¾ Movimento 1/4][Chakra 14/25][End]

02:42 Hoshiko:
 Calano le palpebre per nascondersi dal mondo esterno, vuole allontanarsi, esser una di quelle stelle celate dietro le nubi nere che ne occultano la vista. Per quale motivo, le persone, si ostinano a distruggere quei muri che negli anni ci si è impegnati a costruire, ad invadere gli spazi personali a tal punto da umiliare chi, di un contatto, non ne aveva necessità, bisogno, o addirittura, richiesta. Non è forse mancanza di rispetto? E se tu, Eryk, dici di aver provato cosa significhi sottostare ai potenti, come ti senti a svolgere lo stesso ruolo verso una ragazzina che non potrebbe - al momento - mai contrastare la forza con il quale ti sei imposto? Molte sono le domande che si susseguono nella mente, ed ancora quella lacrima solca la gota fino ad incontrar il telo, lo stesso abbassato in un gesto che conclude l'estrema situazione nel quale si ritrova. Viso, adesso, scoperto, connotati ben chiari, limpidi e che dimostrano l'età giovanile posseduta con tratti morbidi, gradevoli seppur usurpati da cicatrici simili a venatura che si diramano lungo tutto il lato sinistro, fino a raggiungere il collo. Bruciature che arrossano l'epidermide pallida, portano ancora il ricordo della mano Matrigna che ne pressa il capo sulle fiaccole ardenti. "Sta lontano" questa è l'unica frase che divene come un mantra nelle sue membra, ma nulla possono le sue labbra paralizzate che vengono unite a quelle di Eryk per permettere all'altrui lingua di intrufolarsi a sfiorar la propria, rilasciando l'antidoto. Disgusto. Stuprato l'orgoglio, massacrato, calpestato nel fango affinchè da bianco perla divenga d'un grigio cupo, sordo, sul quale nessuna luce riesce più a riflettere. E se prima era mera caparbietà quella di studiare per divenire uno dei Ninja migliori della propria stirpe, adesso è pura esigenza. Aimi, cosa aspettavi ad insegnarmi e sviluppar le doti che tu stessa hai lasciato nelle mie vene? Li, al suolo, ci vorranno un paio di minuti per riprendere una parziale mobilita, i muscoli sono intorbiditi, si massaggia i polsi ignorando dunque di sana pianta l'ennesimo consiglio impartitole. La voce le muore in gola, l'espressione è apatica, senza sentimento alcuno se non fosse per gli angoli rivolti verso il basso di quei boccioli assaggiati per la prima volta. Esatto, mai prima d'ora s'era approcciata ad un uomo, specie in modo così intimo <non è come descritto sui libri..> criptica la frase sussurrata a fil di voce. Sarebbe questo ciò che si prova a baciar qualcuno? Mancina sollevata affinchè possa coprir nuovamente gli orrendi segni, coadiuviata alla decisione di voler conoscere le origini che le son sempre state nascoste <Io non la chiamerei maledizione, ma dono> puntualizza arrancando nel tornar alla posizione eretta. Infine lo segue, tenendolo a debita distanza, dov'è l'arroganza, Hoshiko? <portami con te in questa magione. Ma non osare mai più toccarmi, rispetta il mio volere> un cenno di saluto al mercante, distratto, per poi, proseguire tacitura fino a destinazione [exit]

RECAP: Eryk e Hoshiko si incontrano per fare da bodyguard a un mercante che deve trasportare della presunta merce preziosa. I due non vanno esattamente d'accordo ma è tutto regolare fin quando Hoshiko non si lascia sfuggire che deve essere iniziata ai Doku. A quel punto Eryk prova ad allontanarla dal clan, arrivando a paralizzarla con il suo veleno e scortando pure la giovane neo Doku insieme al mercante. Dato che però Hoshiko non accetta il consiglio di evitarli peggio della peste e di non pronunciarsi come Doku con tanta leggerezza, Eryk decide di utilizzare lo stesso metodo che Kimi utilizzò con lui per fargli aprire gli occhi.