La nebbia è calata pesante su quel luogo, riducendo di molto la visibilità e nascondendo gli arbusti più sottoli alla vista, i rumori stessi diventano ridondanti, difficile capire da dove stia cinguettando l’uccellino o anche solo se esista insomma. Man mano che il passo del ragazzo prosegue il sole cala, va a nascondersi mentre l’oscurità prende possesso del territorio. Cala lentamente mentre ci si addentra all’interno di quella foschia sempre più pressante che pare quasi togliere il respiro. I rumori si fanno sempre più tetri con il calare della luce, il cinguettio che si trasforma in un gracchiare ed infine i sassolini che rimbalzano da qualche parte intorno, ogni singolo suono colpisce da più direzioni lasciando chiunque nell’impossibilità di comprendere cosa si trovi tutt’intorno. Un rumore di passi pesanti poi si fa strada, una corsa poderosa e al contempo lontana come se non si stesse davvero muovendo ma esercitando in un solo punto restando fermo. Ombre tutt’intorno che si muovono nella nebbia, ondeggiando come se seguissero quella corsa ancora lontana ma non per questo meno minacciosa, ad ogni passo compiuto dal Genin chiunque stia producendo quel rumore sembra più vicino, unico dettaglio che possa in qualche modo suggerire una direzione. Il senso dell’orientamento è stato ormai perso completamente, dove sia l’est o il nord è ormai assolutamente impossibile da stabilire con precisione, camminando Kasei ha incontrato massi o banchi di nebbia ancora più spessi che lo hanno costretto a svoltare prima a destra e poi a sinistra, o forse era il contrario? Ad ogni modo avanzando in quella situazione dopo pochissimo tempo è stato abbastanza chiaro che si è perso. Cosa fare ora? L’unica direzione che puoi identificare con sicurezza è quella che giù stai seguendo e solo perché ti pare che quella corsa, quello step sul posto si faccia sempre più potente, più vicino [se vuoi richiama pure il chakra][quest chiusa]
All’inizio sembra che tutto rimanga pressoché immutato, ad ogni passo del ragazzo corrisponde un aumento del suono ma è stabilmente legato ai suoi di movimenti, o entrambi vi state avvicinando alla stessa identica velocità o è proprio così che va, l’altro è semplicemente fermo, come se fosse il punto a cui giungere. Arriva successivamente il richiamo del chakra che viene eseguito correttamente dal neo diplomato, mostra grandi abilità in quel singolo frangente, una promessa lucente e splendente. Qualcosa però rompe quell’equilibrio, forse ha varcato una linea invisibile, forse il chakra richiamato l’ha reso visibile a chiunque stia producendo quel rumore, una sola cosa è certa adesso un’ombra si formerà davanti agli occhi di Kasei. Un’ombra che si muove nella nebbia, umanoide ma dai contorni indefiniti, il passo aumenta, la cadenza di quel picchiare a terra si modifica, ora sta correndo e non solo ciò che è chiaro è che stia correndo in sua direzione, verso il giovane genin che potrà solo osservare come i contorni dello sconosciuto vadano a farsi sempre più netti seppur senza riuscire a visualizzarne davvero il volto a causa della densa nebbia che li circonda. Pocho9 i secondi quelli che passano tra il capire che il rumore è aumentato e che si sta facendo sempre più vicini, pochi gli istanti in cui osservare quella figura avvicinarsi ad una velocità talmente tanto alta da impedire davvero qualsiasi reazione, il cervello immagazzina le informazioni ma non è in grado di processarle in tempo, di dare l’allarme e far muovere quel corpo. Prima ancora che ci si possa davvero rendere conto di ciò che accade a Kasei viene sferrato un poderoso pugno dritto sulla bocca dello stomaco, sente fratturarsi distintamente ogni osso, ogni singola costa e persino la spina dorsale ne risente, andando ad assorbire il colpo spezzandosi in più punti. Il dolore è immenso ciò che vedrà non sarà alto che nero, i neuroni incapaci di restituirgli la vista. Il cuore che aumenta il suo battito, sfarfallando e cercando di pompare sangue per reagire, per sistemare quel danno, per curarsi andando a spingersi ben oltre alle sue possibilità, soprattutto perché quel colpo è arrivato anche a lui, fermandolo per una frazione di secondo e per questo rendendolo debole e aritmico. Se non bastasse basterà portarsi le mani verso dove si è stati colpiti per rendersi conto che c’è qualcosa di umido, viscido. Il pensiero potrà correre ma il dolore aumenterà, oltre all’impatto anche la lacerazione ora viene percepita e il corpo brucia, brucia così maledettamente forte. Un fischio che andrà a coprire ogni altro rumore, l’ultimo suono che lui potrà sentire in vita sua probabilmente[quest chiusa]
All’improvviso il silenzio, l’assenza di dolore. Riaprendo gli occhi, sbattendo le palpebre sarà possibile notare come ai propri piedi giaccia un corpo ormai esanime, morto con il sangue che ha smetto di zampillare dal petto ma che ora, per effetto della gravità, sta andando pian piano a fluire verso il terreno. La posizione della caduta è scomposta, l’espressione contorta in un vano boccheggiare alla ricerca di un ultimo respiro. Osservando la faccia si potrà notare come quello è proprio Kasei eppure è il suo corpo che giace ai piedi della propria anima? Non c’è più presenza fisica, non sarà più possibile toccare nulla, solo osservare ed ascoltare. Cosa si prova ad osservare il proprio corpo morto? Ultimi spasmi dei muscoli che si rilassano e anche pipi che fluisce dall’inguine il corpo tutto rilassandosi lascia fuoriuscire qualsiasi liquido, o solido, contenuto all’i9nterno macchiando terra e pantaloni. Non ci soffermeremo oltre nel descrivere l’odore, che il Kasei anima può percepire, o i rumori dovuti all’aria che pian piano abbandona ciò che non è altro che un vestito distrutto, ormai inadatto a contenere qualsiasi cosa, persino la vita. Come un vecchio oggetto è morto lì, solo e abbandonato ma senza nemmeno una spiegazione. Se l’anima riuscirà a staccare lo sguardo dal proprio corpo, operazione comprensibilmente difficile, allora potrà cercare il proprio assassino, colui che senza rispetto o attenzione ha deciso di mettere fine alla giovane vita. La figura che si troverà davanti è la stessa che giace a terra, identico in ogni minimo dettaglio a parte per il fatto che non è morto e non ha strani traumi sull’addome <debole> sorride lui, sorride e insulta tutto soddisfatto <sei sempre stato quello più debole> le parole che escono dalla sua bocca, dalla bocca di Kasei, insomma dalla bocca di colui che è ancora vivo [quest chiusa]
La rabbia fluisce nel ragazzo, la confusione e la paura lo alimentano mentre invano cerca di dare un senso a tutto ciò che sta vedendo e non più vivendo. Intanto il suo assassino si permette di alzare un piede, il destro per la precisione, flettere il ginocchio e caricare per poi sferrare sul fianco sinistro di quel cadavere un bel calcio, un colpo che quindi fa rotolare quell’ammasso di carne presto in decomposizione <che fallito> spiega così il suo gesto. Lo osserva dal punto in cui è, senza nemmeno raggiungerlo ormai completamente inerme e per questo non più un vero combattimento <speravo che almeno riuscissi a resistere al primo colpo ma il genin si vede che lo regalano a tutti i perdenti> non cambia nulla ormai, non è che queste parole possano motivare l’anima, o forse sì? Ad ogni modo resta l’ l’assassino ad osservare ciò che ha compiuto e scuote le spalle <tanto già lo sapevo che saresti morto> sorride di nuovo, torna quell’espressione compiaciuta sul volto <sei sempre stato troppo debole per resistermi> si fa tutto un discorso da solo, si loda <persino nostra madre lo sapeva per questo ti ha abbandonato> ridacchia appena dopo questa frase, una risata che però ha il sapore del dolore e dell’abbandono <non era per proteggerti, quella è tutta una stupida balla è che non ti voleva> da sommessa che era la risata ora diventa fragorosa, potente mentre la nebbia la fa rimbombare tutt'intorno, disperdendola e rendendola ancora più presente come se potesse schiacciare l’anima ferita[quest chiusa]
La rabbia del ragazzo produce i suoi frutti, il chakra prende a vorticare con più forza fino a far risvegliare quella singola tomoe negli occhi del ragazzo, un primo passo. Il risveglio di quell’innata porta con sé due consapevolezze la prima è che sicuramente non è morto, altrimenti ben poco potrebbe fare la seconda è che invece ora l’illusione si scioglie davanti ai suoi stessi occhi <lo sapevo!> esclama il tuo avversario ma ora che il gioco è concluso la realtà si mostra nella sua agghiacciante verità. A terra, sdraiato con il petto in alto ed effettivamente con una profonda ferita alla bocca dello stomaco, la consapevolezza del dolore a colpirti con la sua nuda realtà, nulla più di una profonda stanchezza e di un bruciore lì dove sei stato ferito, a parte il sangue perso però non sembra che sia stato compromesso altro, certo non ci sono le forze per muoversi o anche solo per ribellarsi a ciò che vede. Infatti davanti a lui ora c’è un vecchio, gli manca una gamba tanto che si regge con la destra ad un bastone per sostenersi mentre alla mano sinistra mancano la maggior parte delle dita, le sue abilità sono compromesse ma è evidente che non lo sia anche la sua mente <lo sapevo> replica come preso da un furore, gli occhi sgranati e quasi accecati dalla cataratta <alla fine ho trovato un’uchiha> te lo rivela così, senza grossa considerazione dei tuoi sentimenti <se solo tua madre> si mangia le parole. Quella donna che fuggendo per l’ennesima volta gli ha impedito di continuare nei suoi esperimenti <ma alla fine l’ho trovato> lui vecchio genetista che da sempre ha voluto clonare un Uchiha pur essendo esterno al clan, dopo chissà quanti anni ha trovato il materiale perfetto, eppure non può farci nulla, gli occhi si riempiono di cieca (quasi letteralmente) rabbia <soffrirai per questo!> soffrirai per essere un membro di quel clan, soffrirai per essere arrivato tardi, soffrirai per le colpe di tua madre che lui evidentemente conosce fin troppo bene. La mano sinistra appare bruciata in più punti, soprattutto lì dove mancano indice, medio e mignolo. Ed è a queste parole che lui va semplicemente a tirare fuori un coltellino, mormora qualcosa e la lama va a scaldarsi rapidamente, diventa incandescente e poi con molta fatica si getta a terra sul suo unico ginocchio così da essere vicino al volto, alla fronte, di Kasei, un ghigno malvagio e sadico sul volto [quest chiusa]
La rabbia vincola il chakra a quegli occhi permettono solo di vedere attraverso la nebbia e di percepire il chakra di quell’uomo che scorre nel corpo e fluisce verso la lama incandescente. Non c’è abbastanza forza nel corpo ormai al limite di sopportazione per fare altro, anche solo tenere quello sguardo attivo costa più di quanto si potrebbe immaginare. Tutto intono si muove a rallentatore grazie all’uso di quell’innata, fotogramma per fotogramma si possono cogliere i dettagli, la sporcizia che circonda quell’uomo e che ha sotto le unghie non curate, la bava ai lati della bocca piegata in quel maligno ghigno. Tutto questo permette al nostro povero Kasei di poter osservare con più accuratezza quello che sta per accadere, quello che tra poco sentirà nella sua stessa pelle. Mentre il coltello si avvicina il calore aumenta, lo può percepire distintamente, persino la puzza di quel metallo portato ad eccessiva temperatura, quasi a fusione <ricordati che è solo colpa dei tuoi genitori> le parole calano con la stessa decisione della lama sulla sua fronte, il primo simbolo viene inciso al centro, lentamente una croce va a disegnarsi, piccola ed in mezzo alla fronte lì dove i suoi capelli raccolti non possono andare a nasconderla, all’odore del metallo si unisce quello della carne bruciata. Si muove con precisione e lentamente incidendo dei solchi profondi e che vengono subito cicatrizzati, la reazione del corpo è istantanea, bolle di liquido che si formano intorno a quel simbolo nel tentativo di spegnere l’incendio che avvampa nelle cellule vicine al taglio, rossore diffuso e dolore, un dolore he nemmeno possiamo immaginare e che il fato non è in grado di descrivere. Procede poi il vecchio verso destra, una piccola croce dopo l’altra, un piccolo marchio dopo l’altro senza alcuna fretta. Che il ragazzo urli o meno finita metà fronte il vecchio si accorge di alcuni passi in avvicinamento, molti passi a dirla tutti sono almeno quattro persone e per questo ora il terrore e il panico prendono il sopravvento, la quantità di chakra in quel corpo ormai prossimo alla morte non è così alta da far ben sperare in un nuovo scontro. Si appresta quindi9 a finire la sua opera sulla fronte, ora passa al lato sinistra così da andare a disegnare una corona di piccole croci sul volto del ragazzo, si muove più veloce e con meno precisione perdendosi il gusto di quella tortura ma decidendo comunque di completare la sua opera. Nella nebbia chi può vederli? Quando dovrebbe essere sfortunato? Per questo motivo la destra va a premere sul volto del genin, sulla sua bocca come a voler soffocare eventuali grida di aiuto, la forza però non è la sua specialità[quest chiusa]
Il ragazzo sopporta tutta la tortura in silenzio, il dolore che va ad incidersi nella sua carne senza fiatare solo cercando di far ricorso alle sue forze per sopravvivere. Ecco che quindi subito comprende come sfruttare le sue abilità e mentre il vecchio cerca di imporre il silenzio il dito indice viene morso, ci manca solo quella. La forza del giovane Uchiha non è però abbastanza per far fuori completamente quell’osso che per quanto decadente resiste bene al corpo. Il manico del coltello come risposta va a piombare sul naso di Kasei andando a togliergli la vista quei secondi a lui necessari per divincolarsi e fatica, riprendendo il bastone, rialzandosi e poi zoppicando via. Intanto però l’urlo arrabbiato di Kasei arriva all’orecchio di chi si trovava a camminare per caso in quei luoghi e temendo il peggio si mettono a correre. Non vedranno il vecchio svanire e non lo vedrà nemmeno il giovane genin che verrà trovato svenuto, marchiato a fuoco e con un coltello ancora caldo abbandonato accanto al suo corpo. Si risveglierà in ospedale, ferita guarita e sangue ripristinato così come le energie ma per quanto riguarda la testa non c’è nulla da fare, ormai si è cicatrizzato. I cari salvatori avranno anche la premura di condurti in ospedale con quel maledetto coltello che tutti identificheranno come tuo e per questo ti verrà donato. Intanto una piccola indagine è partita per via di come è stato ritrovato il genin, infatti basandosi solo sul corpo e sulle parole urlate i testimoni non sono stati capaci di dedurre un attacco e per questo si sono rivolti alle autorità che dovranno ricostruire quanto accaduto [end]