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Entrata in clan- Kasei

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con Kimi, Kasei

14:59 Kasei:
  [Colline] Solito passo lento e cadenzato che smuove la figura del giovane Genin lungo il percorso che sta compiendo, circa una ventina di metri lo separano dalla strada principale che percorre le colline antistanti Kusagakure. Indossa una semplice maglia nera a maniche corte, scollo a V che scopre vagamente la parte centrale dei pettorali, pantaloni neri a falda larga all'altezza dei polpacci, sandali in cuoio, di buona fattura anche se ormai evidentemente consumati. Entrambe le braccia sono fasciate per metà della lunghezza degli avambracci partendo dal polso, sotto la fasciatura della mancina scorre arrotolato il filo di Nylon, un semplice cappio assicura la cima al pollice della mano stessa. Lungo il fianco destro, all'altezza della vita, sono assicurati e ben riposti i Fuuda in cui vi è sigillato il tronco necessario per una delle proprie tecniche. Capelli anche oggi leggermente più lunghi del solito, legati in un semplice codino alto. Le nere iridi vanno a scorrere lungo il terreno, di tanto in tanto impervio, che sta percorrendo verso le colline, mani che permangono all'interno delle tasche dei pantaloni. Lo sguardo va a sollevarsi in direzione delle piante non distanti dalla strada che sta percorrendo, qualche breve attimo che poi cede nuovamente l'attenzione in direzione del terreno. Avanza con attenzione a causa della nebbia che ha deciso lentamente di coprire l'intera zona ormai, un'espressione di disappunto sembra marcare il volto del giovane giusto qualche breve attimo poi l'espressione torna neutra.[2xFuuda/Filo Nylon]

La nebbia è calata pesante su quel luogo, riducendo di molto la visibilità e nascondendo gli arbusti più sottoli alla vista, i rumori stessi diventano ridondanti, difficile capire da dove stia cinguettando l’uccellino o anche solo se esista insomma. Man mano che il passo del ragazzo prosegue il sole cala, va a nascondersi mentre l’oscurità prende possesso del territorio. Cala lentamente mentre ci si addentra all’interno di quella foschia sempre più pressante che pare quasi togliere il respiro. I rumori si fanno sempre più tetri con il calare della luce, il cinguettio che si trasforma in un gracchiare ed infine i sassolini che rimbalzano da qualche parte intorno, ogni singolo suono colpisce da più direzioni lasciando chiunque nell’impossibilità di comprendere cosa si trovi tutt’intorno. Un rumore di passi pesanti poi si fa strada, una corsa poderosa e al contempo lontana come se non si stesse davvero muovendo ma esercitando in un solo punto restando fermo. Ombre tutt’intorno che si muovono nella nebbia, ondeggiando come se seguissero quella corsa ancora lontana ma non per questo meno minacciosa, ad ogni passo compiuto dal Genin chiunque stia producendo quel rumore sembra più vicino, unico dettaglio che possa in qualche modo suggerire una direzione. Il senso dell’orientamento è stato ormai perso completamente, dove sia l’est o il nord è ormai assolutamente impossibile da stabilire con precisione, camminando Kasei ha incontrato massi o banchi di nebbia ancora più spessi che lo hanno costretto a svoltare prima a destra e poi a sinistra, o forse era il contrario? Ad ogni modo avanzando in quella situazione dopo pochissimo tempo è stato abbastanza chiaro che si è perso. Cosa fare ora? L’unica direzione che puoi identificare con sicurezza è quella che giù stai seguendo e solo perché ti pare che quella corsa, quello step sul posto si faccia sempre più potente, più vicino [se vuoi richiama pure il chakra][quest chiusa]

15:30 Kasei:
  [Colline] Continua ad avanzare nella fitta nebbia che ha ormai saturato completamente la propria via, un basso mormorio abbandona le labbra del giovane. Lentamente le spalle vanno ad aprirsi e la schiena torna completamente eretta, le mani abbandonano le tasche del pantalone,ogni movimento sembra lento e vagamente meccanico quasi preparatorio. <Ormai dovrei aver raggiunto la strada da un bel po'> Sibila appena cercando di ricordare le svolte effettuate ma ormai non sembra esattamente riuscire a comprendere la direzione intrapresa, in realtà concentrandosi meglio si rende ben presto conto che è d un bel po' che non ha certezza della direzione che sta percorrendo. Quel passo pesante continua ad avvicinarsi oppure è lui ad avvicinarsi ad esso, tutto sembra ridondante e al tempo stesso singolare, ogni rumore è ovattato eppure amplificato, il tutto sembra disperdersi in quella nebbia. Permane nel proprio silenzio ora andando semplicemente a serrare le palpebre per qualche breve attimo, l'inquietudine lo scuote con pesantezza e si ritrova a fare in maniera meccanica quanto fatto molte volte ormai. Una rossa sfera, pulsante di vita, va a posizionarsi all'altezza della fronte, una Nera sfera più materiale e fisica rispetto all'altra va a crearsi all'altezza del bacino, una linea bianca va a dividere a metà il proprio corpo. Gli occhi restano serrati e le mani vanno ad unirsi all'altezza del petto andando a creare il sigillo della CAPRA. Nella propria mente quelle due sfere vanno rapidamente a roteare procedendo poi con una rapida discesa lungo quell'asse immaginario, arrivano al petto e rapidamente i confini diventano sempre più labili lasciando che le due energie vadano a fondersi. Tenta di richiamare il proprio chakra liberando ancora una volta quel potere singolare, la sua NERA FIAMMA, che dovrebbe divampare di li a pochi istanti irradiando lingue ardenti ,da un nero cuore pulsante, in tutto il corpo. [Tentativo richiamo Chakra][25/25][2xFuuda/Filo nylon]

All’inizio sembra che tutto rimanga pressoché immutato, ad ogni passo del ragazzo corrisponde un aumento del suono ma è stabilmente legato ai suoi di movimenti, o entrambi vi state avvicinando alla stessa identica velocità o è proprio così che va, l’altro è semplicemente fermo, come se fosse il punto a cui giungere. Arriva successivamente il richiamo del chakra che viene eseguito correttamente dal neo diplomato, mostra grandi abilità in quel singolo frangente, una promessa lucente e splendente. Qualcosa però rompe quell’equilibrio, forse ha varcato una linea invisibile, forse il chakra richiamato l’ha reso visibile a chiunque stia producendo quel rumore, una sola cosa è certa adesso un’ombra si formerà davanti agli occhi di Kasei. Un’ombra che si muove nella nebbia, umanoide ma dai contorni indefiniti, il passo aumenta, la cadenza di quel picchiare a terra si modifica, ora sta correndo e non solo ciò che è chiaro è che stia correndo in sua direzione, verso il giovane genin che potrà solo osservare come i contorni dello sconosciuto vadano a farsi sempre più netti seppur senza riuscire a visualizzarne davvero il volto a causa della densa nebbia che li circonda. Pocho9 i secondi quelli che passano tra il capire che il rumore è aumentato e che si sta facendo sempre più vicini, pochi gli istanti in cui osservare quella figura avvicinarsi ad una velocità talmente tanto alta da impedire davvero qualsiasi reazione, il cervello immagazzina le informazioni ma non è in grado di processarle in tempo, di dare l’allarme e far muovere quel corpo. Prima ancora che ci si possa davvero rendere conto di ciò che accade a Kasei viene sferrato un poderoso pugno dritto sulla bocca dello stomaco, sente fratturarsi distintamente ogni osso, ogni singola costa e persino la spina dorsale ne risente, andando ad assorbire il colpo spezzandosi in più punti. Il dolore è immenso ciò che vedrà non sarà alto che nero, i neuroni incapaci di restituirgli la vista. Il cuore che aumenta il suo battito, sfarfallando e cercando di pompare sangue per reagire, per sistemare quel danno, per curarsi andando a spingersi ben oltre alle sue possibilità, soprattutto perché quel colpo è arrivato anche a lui, fermandolo per una frazione di secondo e per questo rendendolo debole e aritmico. Se non bastasse basterà portarsi le mani verso dove si è stati colpiti per rendersi conto che c’è qualcosa di umido, viscido. Il pensiero potrà correre ma il dolore aumenterà, oltre all’impatto anche la lacerazione ora viene percepita e il corpo brucia, brucia così maledettamente forte. Un fischio che andrà a coprire ogni altro rumore, l’ultimo suono che lui potrà sentire in vita sua probabilmente[quest chiusa]

16:10 Kasei:
  [Colline] Quell'energia, ormai cosi fondamentale, va a formarsi al centro del proprio petto donandogli ancora una volta vigore e forza a cui non potrebbe mai ispirare senza tale richiamo. Sente quella fiamma divampare dentro di se ma a quanto pare in pochi istanti qualcun'altro avverte quel nero cuore pulsante, il rumore diventa una corsa, una corsa che rimbomba giusto qualche semplice attimo per poi lasciar disegnare nella nebbia un nero alone dalle sembianze umanoidi. Gli occhi vanno a sgranarsi, la mancina sta già correndo lungo il fianco ma nulla può contro quella velocità sovrumana. Un singolo colpo lo raggiunge, un colpo di una potenza inaudita che lo scuote da capo a piedi, affonda dritto all'altezza della bocca dello stomaco. Il genin avverte i piedi staccarsi da terra a causa del violento impatto, una scossa percorre la spina dorsale da capo a piedi e la visuale nitida come non mai per qualche breve istante va ad oscurarsi completamente. Il dolore sembra pervadere e al tempo stesso paralizzare completamente il ragazzo che cade semplicemente in ginocchio, entrambe le mani corrono al ventre colpito andando a tingersi di quella sostanza vischiosa e calda. La testa rimbomba come se fosse stato colpito da un enorme macigno, un sibilo acuto lascia fischiare le orecchie. Il Panico sembra prendere completo e totale sopravvento sul ragazzo che cerca di immettere più aria possibile all'interno dei polmoni, o quanto meno ci prova visto che ha smesso di respirare dal momento dell'impatto. Il cuore riprende a battere in maniera sconclusionata e sembra pulsare fino alle tempie, sta tentando di riorganizzare le proprie idee oltre al proprio corpo. Le palpebre vanno a serrarsi, ormai vista e udito sembrano completamente inutilizzabili, e una singola domanda continua a frullargli nel cervello, nessuna possibilità! Ancora una volta quel senso di impotenza lo investe con potenza assurda e la mente torna a quella sera con Yukio, una rabbia immensa attanaglia il cuore del giovane che lentamente sprofonda in quel buco nero pieno di liquami viscosi che lo tirano verso il basso. Sabbie mobili che lo trascinano verso una fine che sembra ormai certa.[Chakra:ON][25/25][2xFuuda/Filo nylon]

All’improvviso il silenzio, l’assenza di dolore. Riaprendo gli occhi, sbattendo le palpebre sarà possibile notare come ai propri piedi giaccia un corpo ormai esanime, morto con il sangue che ha smetto di zampillare dal petto ma che ora, per effetto della gravità, sta andando pian piano a fluire verso il terreno. La posizione della caduta è scomposta, l’espressione contorta in un vano boccheggiare alla ricerca di un ultimo respiro. Osservando la faccia si potrà notare come quello è proprio Kasei eppure è il suo corpo che giace ai piedi della propria anima? Non c’è più presenza fisica, non sarà più possibile toccare nulla, solo osservare ed ascoltare. Cosa si prova ad osservare il proprio corpo morto? Ultimi spasmi dei muscoli che si rilassano e anche pipi che fluisce dall’inguine il corpo tutto rilassandosi lascia fuoriuscire qualsiasi liquido, o solido, contenuto all’i9nterno macchiando terra e pantaloni. Non ci soffermeremo oltre nel descrivere l’odore, che il Kasei anima può percepire, o i rumori dovuti all’aria che pian piano abbandona ciò che non è altro che un vestito distrutto, ormai inadatto a contenere qualsiasi cosa, persino la vita. Come un vecchio oggetto è morto lì, solo e abbandonato ma senza nemmeno una spiegazione. Se l’anima riuscirà a staccare lo sguardo dal proprio corpo, operazione comprensibilmente difficile, allora potrà cercare il proprio assassino, colui che senza rispetto o attenzione ha deciso di mettere fine alla giovane vita. La figura che si troverà davanti è la stessa che giace a terra, identico in ogni minimo dettaglio a parte per il fatto che non è morto e non ha strani traumi sull’addome <debole> sorride lui, sorride e insulta tutto soddisfatto <sei sempre stato quello più debole> le parole che escono dalla sua bocca, dalla bocca di Kasei, insomma dalla bocca di colui che è ancora vivo [quest chiusa]

16:41 Kasei:
  [Colline] Quel nero miscuglio lo inghiotte completamente lasciandolo navigare nell'oscurità solo qualche breve istante ma che al ragazzo sembra essere un'eternità. Ogni emozione, perfino quella furia animalesca, sembra lentamente svanire e lasciar spazio ... Al nulla, Apatia più totale e un amaro sorriso che tinge il volto del ragazzo poi... Quella nera melma risputa il giovane in un semplice istante, come accaduto in precedenza, gli occhi vanno a riaprirsi e davanti al proprio sguardo il suo stesso corpo. Gli occhi vanno a sgranarsi, sorpresa e disgusto al tempo stesso tingono l'espressione del Genin che immobilizzato da catene invisibili non riesce più a muovere nessun muscolo, per quanto ormai non ne abbia realmente. Il vuoto più totale colpisce nuovamente la sua mente, non riesce proprio a realizzare quanto accaduto, quella carcassa ai suoi piedi non può essere la propria, non riesce a giustificare una fine tanto inutile. Lentamente qualcosa sembra cambiare nell'espressione del ninja, i sentimenti sembrano riaffiorare lentamente e con un semplice scatto la mascella va a serrarsi con forza e se avesse corpo fisico i denti striderebbero ora sotto la forte pressione. Quello spettacolo macabro gli riempie la testa ancora per qualche istante poi quella fiamma cupa,ardente di rabbia e dolore sembra colmarlo completamente, i denti vengono snudati e il giovane ringhia quasi come una bestia selvatica. Si volta di scatto alla ricerca del proprio assassino e davanti a se un'altra figura identica a se stesso, ancora una volta la paralisi sembra coglierlo completamente. <N-Non può essere> Balbetta appena ascoltando quelle semplici parole pronunciate con la propria stessa voce. < D-Deve essere una tecnica, un qualcosa per forza> Ragionamenti scollegati e frastagliati continuano a volteggiare vorticosamente in maniera sconclusionata all'interno della testa del ragazzo. Passa in rassegna in maniera sommaria e spedita tutto ciò che conosce, innate, clan, Tecniche particolari alla ricerca ora di qualcosa a cui ancorarsi disperatamente. [Chk:25/25]

La rabbia fluisce nel ragazzo, la confusione e la paura lo alimentano mentre invano cerca di dare un senso a tutto ciò che sta vedendo e non più vivendo. Intanto il suo assassino si permette di alzare un piede, il destro per la precisione, flettere il ginocchio e caricare per poi sferrare sul fianco sinistro di quel cadavere un bel calcio, un colpo che quindi fa rotolare quell’ammasso di carne presto in decomposizione <che fallito> spiega così il suo gesto. Lo osserva dal punto in cui è, senza nemmeno raggiungerlo ormai completamente inerme e per questo non più un vero combattimento <speravo che almeno riuscissi a resistere al primo colpo ma il genin si vede che lo regalano a tutti i perdenti> non cambia nulla ormai, non è che queste parole possano motivare l’anima, o forse sì? Ad ogni modo resta l’ l’assassino ad osservare ciò che ha compiuto e scuote le spalle <tanto già lo sapevo che saresti morto> sorride di nuovo, torna quell’espressione compiaciuta sul volto <sei sempre stato troppo debole per resistermi> si fa tutto un discorso da solo, si loda <persino nostra madre lo sapeva per questo ti ha abbandonato> ridacchia appena dopo questa frase, una risata che però ha il sapore del dolore e dell’abbandono <non era per proteggerti, quella è tutta una stupida balla è che non ti voleva> da sommessa che era la risata ora diventa fragorosa, potente mentre la nebbia la fa rimbombare tutt'intorno, disperdendola e rendendola ancora più presente come se potesse schiacciare l’anima ferita[quest chiusa]

17:16 Kasei:
  [Colline] Quel misto di emozioni continua a turbinare all'interno dell'anima del ragazzo che osserva l'altro se stesso ora non solo prendersi gioco di lui ma infierire senza riserva alcuna. I denti del genin restano snudati, ancora una volta con forza viene impressa pressione dalle mascelle, ogni parola pronunciato dall'altro sembra lasciarlo sprofondare sempre più in quel pozzo ricolmo di rabbia e dolore. Lo sguardo torna lentamente a posarsi su quella carcassa, su quello scempio, i pugni dell'anima vanno a serrarsi e se avesse nuovamente corpo fisico ogni fibra muscolare scatterebbe all'unisono in una contrazione quasi spasmodica. <Ti ucciderò..> Sibila appena lo spirito a denti stretti mentre dal centro del petto lentamente quel ringhio coincia a risuonare sempre più cupo e ferale a suo modo. Completa concomitanza con la risata della sua stessa copia che comincia a tuonare e rimbombare a gran voce in quel luogo. <No,no,no maledetto stronzo non andrà tutto cosi liscio... Non...Non io e te abbiamo ancora...> Ancora una volta la Bestia va a riaffacciarsi, furia incontrollata e quel senso amaro di disperazione pervadono l'anima del ragazzo, le fauci della bestia vanno a spalancarsi e i polmoni a svuotarsi completamente in un getto, un urlo. <FINITO!!> La mente annebbiata da quel turbinio di emozioni lascia il posto come al solito a qualcosa di più primitivo eppure al tempo stesso fondamentale per il ragazzo. Tenta di riaccendere quella nera fiamma al centro del proprio petto, va ad alimentarla con tutta la disperazione e la rabbia di quel momento, vuole lasciarla esplodere e divampare come non mai. In un gesto dettato completamente dall'istinto stesso l'anima tenterebbe di convogliare il proprio chakra adesso, la propria energia all'interno dei bulbi oculari. < A costo di venir divorato a mia volta dall'oscurità> ... <Io...Non...Perderò!> [Tentativo richiamo Sharingan][Chk:24/25]

La rabbia del ragazzo produce i suoi frutti, il chakra prende a vorticare con più forza fino a far risvegliare quella singola tomoe negli occhi del ragazzo, un primo passo. Il risveglio di quell’innata porta con sé due consapevolezze la prima è che sicuramente non è morto, altrimenti ben poco potrebbe fare la seconda è che invece ora l’illusione si scioglie davanti ai suoi stessi occhi <lo sapevo!> esclama il tuo avversario ma ora che il gioco è concluso la realtà si mostra nella sua agghiacciante verità. A terra, sdraiato con il petto in alto ed effettivamente con una profonda ferita alla bocca dello stomaco, la consapevolezza del dolore a colpirti con la sua nuda realtà, nulla più di una profonda stanchezza e di un bruciore lì dove sei stato ferito, a parte il sangue perso però non sembra che sia stato compromesso altro, certo non ci sono le forze per muoversi o anche solo per ribellarsi a ciò che vede. Infatti davanti a lui ora c’è un vecchio, gli manca una gamba tanto che si regge con la destra ad un bastone per sostenersi mentre alla mano sinistra mancano la maggior parte delle dita, le sue abilità sono compromesse ma è evidente che non lo sia anche la sua mente <lo sapevo> replica come preso da un furore, gli occhi sgranati e quasi accecati dalla cataratta <alla fine ho trovato un’uchiha> te lo rivela così, senza grossa considerazione dei tuoi sentimenti <se solo tua madre> si mangia le parole. Quella donna che fuggendo per l’ennesima volta gli ha impedito di continuare nei suoi esperimenti <ma alla fine l’ho trovato> lui vecchio genetista che da sempre ha voluto clonare un Uchiha pur essendo esterno al clan, dopo chissà quanti anni ha trovato il materiale perfetto, eppure non può farci nulla, gli occhi si riempiono di cieca (quasi letteralmente) rabbia <soffrirai per questo!> soffrirai per essere un membro di quel clan, soffrirai per essere arrivato tardi, soffrirai per le colpe di tua madre che lui evidentemente conosce fin troppo bene. La mano sinistra appare bruciata in più punti, soprattutto lì dove mancano indice, medio e mignolo. Ed è a queste parole che lui va semplicemente a tirare fuori un coltellino, mormora qualcosa e la lama va a scaldarsi rapidamente, diventa incandescente e poi con molta fatica si getta a terra sul suo unico ginocchio così da essere vicino al volto, alla fronte, di Kasei, un ghigno malvagio e sadico sul volto [quest chiusa]

15:34 Kasei:
 Le palpebre tornano a riaprirsi di scatto, da quello strano mondo pieno di nebbia si è riportato indietro ben due cose. Occhi nuovi, con iride rosso scarlatto e un Tomoe vicino alla pupilla, che ora fissano quello strano vecchio e un'ira tremenda che continua a pervadergli mente e corpo inondandolo come nera marea. Lo sguardo scorre con attenzione sulla figura del vecchio ed esattamente come in precedenza ogni singola parola che abbandona le labbra altrui non fa altro che alimentare la fiamma del Genin. Non riesce ancora a muoversi come vorrebbe, forse ha sprecato gran parte delle proprie energie o forse non è ancora riuscito ad uscire completamente dal Genjutsu. Non riesce a trovare le risposte che cerca, l'unica cosa che vede è la figura di quel vecchio storpio massacrato e torturato in mezzo ad indicibili torture e quel sentimento è palese nello sguardo che gli rivolge. Lo vede chinarsi su quel singolo ginocchio per accostarsi al proprio volto e snuda completamente i denti, un ringhio di rabbia ne macchia con prepotenza l'espressione. Tenta di cominciare almeno a muovere le dita delle mani e dei piedi, cerca di spingere al massimo il proprio fisico lasciando scorrere ,in maniera incontrollata quasi, il proprio chakra all'interno del proprio corpo lasciando un singolo punto ora intoccato. Gli occhi. Prova a spingersi ben oltre le proprie forze e di riacquistare almeno un minimo di mobilità.

La rabbia vincola il chakra a quegli occhi permettono solo di vedere attraverso la nebbia e di percepire il chakra di quell’uomo che scorre nel corpo e fluisce verso la lama incandescente. Non c’è abbastanza forza nel corpo ormai al limite di sopportazione per fare altro, anche solo tenere quello sguardo attivo costa più di quanto si potrebbe immaginare. Tutto intono si muove a rallentatore grazie all’uso di quell’innata, fotogramma per fotogramma si possono cogliere i dettagli, la sporcizia che circonda quell’uomo e che ha sotto le unghie non curate, la bava ai lati della bocca piegata in quel maligno ghigno. Tutto questo permette al nostro povero Kasei di poter osservare con più accuratezza quello che sta per accadere, quello che tra poco sentirà nella sua stessa pelle. Mentre il coltello si avvicina il calore aumenta, lo può percepire distintamente, persino la puzza di quel metallo portato ad eccessiva temperatura, quasi a fusione <ricordati che è solo colpa dei tuoi genitori> le parole calano con la stessa decisione della lama sulla sua fronte, il primo simbolo viene inciso al centro, lentamente una croce va a disegnarsi, piccola ed in mezzo alla fronte lì dove i suoi capelli raccolti non possono andare a nasconderla, all’odore del metallo si unisce quello della carne bruciata. Si muove con precisione e lentamente incidendo dei solchi profondi e che vengono subito cicatrizzati, la reazione del corpo è istantanea, bolle di liquido che si formano intorno a quel simbolo nel tentativo di spegnere l’incendio che avvampa nelle cellule vicine al taglio, rossore diffuso e dolore, un dolore he nemmeno possiamo immaginare e che il fato non è in grado di descrivere. Procede poi il vecchio verso destra, una piccola croce dopo l’altra, un piccolo marchio dopo l’altro senza alcuna fretta. Che il ragazzo urli o meno finita metà fronte il vecchio si accorge di alcuni passi in avvicinamento, molti passi a dirla tutti sono almeno quattro persone e per questo ora il terrore e il panico prendono il sopravvento, la quantità di chakra in quel corpo ormai prossimo alla morte non è così alta da far ben sperare in un nuovo scontro. Si appresta quindi9 a finire la sua opera sulla fronte, ora passa al lato sinistra così da andare a disegnare una corona di piccole croci sul volto del ragazzo, si muove più veloce e con meno precisione perdendosi il gusto di quella tortura ma decidendo comunque di completare la sua opera. Nella nebbia chi può vederli? Quando dovrebbe essere sfortunato? Per questo motivo la destra va a premere sul volto del genin, sulla sua bocca come a voler soffocare eventuali grida di aiuto, la forza però non è la sua specialità[quest chiusa]

16:08 Kasei:
 Il giovane permane immobile mantenendo semplicemente quello sguardo vermiglio posato sul vecchio che ormai ha raggiunto la sua fronte, Sente l'odore del metallo che ribolle a breve distanza ormai dalla propria pelle ma quella rabbia non sembra cessare neanche in quel momento. Quando la lama incandescente comincia ad incidere la propria fronte un urlo abbandona fragorosamente le labbra del giovane ma dura giusto qualche istante poiché viene naturalmente strozzato dall'assenza d'aria nei polmoni. Le croci si susseguono lentamente per metà della fronte e ormai una singola parola continua ad orbitare nella mente del ragazzo, Uccidi, a caratteri cubitali, impresso a fuoco e ripetuta all'infinito. Quando l'altro si ferma lascia vagare lo sguardo nella nebbia alla ricerca dei passi che si stanno comunque avvicinando alla loro posizione, ancora una volta passa rapidamente in rassegna la situazione cercando una via di uscita da quella situazione. L'arco di croci viene rapidamente completato e questa volta in maniera anche abbastanza frettolosa, l'odore di carne bruciata va a mescolarsi all'aria e il dolore è assurdo, il corpo vorrebbe contrarsi completamente, il giovane vorrebbe strillare con tutta la forza che ha in corpo ma ben poco può attualmente. La destra del vecchio va a porsi proprio sulla propria bocca ed arriva proprio il momento a cui si stava preparando il Genin. Osserva con attenzione quella mano , che a rallentatore quasi, si avvia verso la propria bocca e cercando di coordinarsi con quella nuova vista e quella dote spalanca le fauci. La bestia, assetata di sangue, va ad aprire le mascelle cercando di serrare ,con tutta la forza rimasta nel proprio corpo, i denti dritti sull'indice della mano destra altrui. Compie quel gesto imponendosi di restare vivo, deciso a lasciargli un ricordo a sua volta, cerca di mozzare e trinciare quel dito tra canini e molari. Dovrebbe essere l'altro ad urlare ed avvisare cosi chi sta arrivando ma se questo non bastasse il morso gli dovrebbe comunque concedere il tempo di urlare sfruttando tutte le ultime energie a disposizione. < CREPA CANE!>

Il ragazzo sopporta tutta la tortura in silenzio, il dolore che va ad incidersi nella sua carne senza fiatare solo cercando di far ricorso alle sue forze per sopravvivere. Ecco che quindi subito comprende come sfruttare le sue abilità e mentre il vecchio cerca di imporre il silenzio il dito indice viene morso, ci manca solo quella. La forza del giovane Uchiha non è però abbastanza per far fuori completamente quell’osso che per quanto decadente resiste bene al corpo. Il manico del coltello come risposta va a piombare sul naso di Kasei andando a togliergli la vista quei secondi a lui necessari per divincolarsi e fatica, riprendendo il bastone, rialzandosi e poi zoppicando via. Intanto però l’urlo arrabbiato di Kasei arriva all’orecchio di chi si trovava a camminare per caso in quei luoghi e temendo il peggio si mettono a correre. Non vedranno il vecchio svanire e non lo vedrà nemmeno il giovane genin che verrà trovato svenuto, marchiato a fuoco e con un coltello ancora caldo abbandonato accanto al suo corpo. Si risveglierà in ospedale, ferita guarita e sangue ripristinato così come le energie ma per quanto riguarda la testa non c’è nulla da fare, ormai si è cicatrizzato. I cari salvatori avranno anche la premura di condurti in ospedale con quel maledetto coltello che tutti identificheranno come tuo e per questo ti verrà donato. Intanto una piccola indagine è partita per via di come è stato ritrovato il genin, infatti basandosi solo sul corpo e sulle parole urlate i testimoni non sono stati capaci di dedurre un attacco e per questo si sono rivolti alle autorità che dovranno ricostruire quanto accaduto [end]

16:33 Kasei:
 Riesce ad agguantare nelle proprie fauci l'indice della mano dell'uomo, purtroppo non riesce a mozzarlo definitivamente, ma sicuramente grazie alla irregolarità dei molari dovrebbe essere riuscito comunque nell'intento di lasciargli un ricordo. Il manico del coltello cala con forza sul naso e la vista si annebbia nuovamente, nuovamente tutto si oscura per qualche istantee ma fortunatamente riesce a gridare e ad attirare l'attenzione di chi stava vagando lungo le colline. Le palpebre si riaprono, non riesce a mettere a fuoco questa volta, lascia uscire il sangue dalla bocca cercando di sputarlo fuori e lasciarlo colare per terra. < Maledetto figlio di P- > Scuote il capo lentamente un paio di volte cercando di comprendere la posizione dell'uomo ma il dolore ormai ha oltrepassato ogni soglia consentita e per quanto il giovane stia cercando di spingersi oltre i suoi limiti fisici, ormai il limite è passato da parecchio. Quella frase viene mozzata cosi e il capo torna a posare per terra, sviene definitivamente.

Entrata in clan Uchiha.
No xp perchè il premio è il clan, lascio il responso Kioshi


Spero ti sia piaciuto il regalano ♥