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Visita al bosco dei ciliegi

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con Yakiko

10:42 Yakiko:
 La notte è trascorsa serenamente, una notte che ha portato riposo e ristoro per un corpo giovane e tonico ma una mente sempre più spesso malinconica. Non è tanto il pensiero di ciò che è stato quanto più ciò che sarà che sembra essere paragonabile ad un tormento anche agli occhi di quella che non è altro se non una ragazzina di quindici anni. Ad ogni modo ha giusto avuto il tempo di prepararsi lavandosi e vestendosi prima di poter fare un salto in quello che è in assoluto uno dei suoi luoghi preferiti di tutta la zona limitrofa a Kusa. E' il tepore che il luogo riesce a trasmettere che tranquillizza la mente e la conduce a generare pensieri positivi. Prima di scendere da casa ha ovviamente ben pensato di preparare un thermos di té verde, due fette di pane con burro e marmellata di fragole ed una pesca, in questo modo ha anche la colazione pronta e di certo fare colazione stesa sotto un albero, su un prato, con una leggera brezza e tanta tranquillità è molte volte meglio che farla a casa seduta sulla solita sedia, al solito tavolo. Ci sono ben poche persone che possono contestarle una giornata di riposo dedicata a se stessa e trattandosi proprio dell'ultimo giorno della settimana allora potrà stare tranquilla. Perché è così: durante la settimana è sempre piuttosto indaffarata anche con faccende domestiche, sopratutto ora che i suoi zii l'hanno anche costretta ad iscriversi in Accademia, per cui l'unico giorno che davvero può prendere tutto per sé è l'ultimo della settimana.

10:49 Yakiko:
 Ad ogni modo è giunta proprio da alcuni minuti al bosco di ciliegi. La strada non è proprio poca considerando che si sposta sempre a piedi non avendo di fatto altri mezzi di trasporto a disposizione. Ha sempre adorato il parco e la freschissima aria che si respira anche solo in prossimità di esso. Oramai i bei fiori rosa stanno cadendo, non conservando più l'incredibile bellezza giunta al massimo nei mesi precedenti. Ci si avvicina di fatto alla stagione che prepara al freddo invernale e quindi i fiori cadono, le foglie seccano e gli alberi si spogliano. Ma ancora è presto. Molti alberi sono ancora in fiore e seppur sotto di loro abbiano un tappeto rosa e secco, lo spettacolo è bello comunque. Man mano che avanza si appresa a superare il cancello in ferro nero, perennemente aperto, che rappresenta proprio l'ingresso al parco, cinto da mura che lo contornano, come a volerlo proteggere, anche se un cancello sempre aperto non è mai sinonimo di protezione. Dal cancello comunque parte il viale principale, una strada battuta ed ammattonata e ben delineata larga circa due metri che parte e taglia tutto il bosco. Non possiede grandi diramazioni, è solo lui il viale centrale, quello che, girando e contorcendosi su se stesso, consente una visita completa al parco. La bellezza del luogo sta anche nelle collinette a destra e a sinistra, piccoli spazi che ospitano maestosi alberi. Anche le panchine ai lati del viale rappresentano una piacevole sosta per alleviare stanchezze.

10:59 Yakiko:
 Varcato il cancello d'ingresso inizia dunque a percorrere il viale con un passo lento e cadente. Indossa una camicia bianca le cui estremità inferiori sono infilate all'interno dei pantaloni. Le maniche sono state svoltate tre volte così che, dal gomito in giù, il braccio risulti scoperto. I lunghi pantaloni neri, stretti alle caviglie, terminano in delle scarpe semplici chiuse, di colore nero. Un abbigliamento semplice per una giornata altrettanto semplice. Alla spalla destra è poi appesa la borsa a tracolla che porta sempre con sé e che giusto oggi è di fondamentale importanza poiché ospita al suo interno la colazione, insieme ad un taccuino, una penna ed una bottiglietta d'acqua. Insomma, tutto quello che le può servire per trascorrere un paio d'ore in totale serenità. Forse comunque sarebbe stato meglio arrivare un po' prima al parco. Sa bene infatti che è una meta ambita da tanta gente, proprio per la bellezza che la caratterizza e la sua idea di farci un salto in mattinata non è stata affatto originale, a dirla tutta. Se fosse arrivata almeno un paio di ore prima certamente si sarebbe potuta godere la tranquillità del luogo come se fosse un piacere esclusivo, giunti però in piena mattinata è quasi impossibile cercare solitudine e silenzio. Nel viale che percorre, infatti, sono già presenti altre persone, chi procede nel suo stesso senso e chi in senso opposto. Non fa troppo caso a chi le sta attorno, le basti sapere che non è da sola e che dovrà condividere i suoi spazi con qualcun altro, se non si sbriga a trovare un angolino tutto per sé.

11:08 Yakiko:
 Solleva la testa, prima tenuta bassa in un incedere poco certo, come se il desiderio potesse essere quello di sparire alla vista di chi le sta attorno. Ma questo non è proprio un problema, non è una che si fa notare facilmente. Una tra tante, per di più silenziosa e schiva. E' come un fantasma. Passa tra le strade ma nessuno pare realmente accorgersi della sua presenza. La gente parla da un lato all'altro della strada ma se lei passa in mezzo non se ne avvedono e continuano la conversazione. Se entra in qualche bottega e subito dopo entra qualcun altro, è verso il qualcun altro che il proprietario volge il suo saluto. Un ombra di notte così come di giorno. Ma questo non è sempre uno svantaggio, passare inosservata è il giusto contorno ad una vita triste. Ma non è sempre così, ci sono delle occasioni in cui viene notata ma la reazione è sempre la stessa: sorpresa ed inadeguatezza. E' anche questo uno dei motivi per cui ha tardato così tanto l'iscrizione in accademia che forse, più verosimilmente, avrebbe dovuto fare già da un paio di anni. Anche questo contribuisce ad inserirla in un contesto di ineguatezza poiché si ritrova in un ambiente sconosciuto insieme a ragazzini più piccoli che, forse proprio per questo motivo, la additeranno per motivi che a stento lei riuscirebbe a capire. O forse sono solo le sue inutili paure che alimentano questi sciocchi pensieri. Ma tutte queste paranoie riescono a svanire nel momento in cui raggiunge il parco, è un luogo magico, l'unico che realmente riesce a sollevarla da terra e farla librare in volo, condotta da un dolce vento che lascia a terra qualsiasi pensiero.

11:18 Yakiko:
 Lo sguardo inizia ora a vagare a destra e a sinistra, riuscendo in poco tempo a scorgere, a destra, una collinetta con in cima un albero e sotto una distesa di fiori oramai secchi. Non vede nessuno da quelle parti, né attorno né sotto l'albero che ha già adocchiato. Nonostante sia una abituale frequentatrice del parco comunque non ha mai scelto un singolo posto in cui posizionarsi, come la sua collinetta o la sua panchina o il suo prato, le piace piuttosto cambiare, non avere timore nel sperimentare novità, anche se, in questo caso, si tratta molto semplicemente di un posto dove accomodarsi. Devia dunque il passo da quel viale principale che si ritrova a percorrere oramai da diverso tempo. Le scarpe affondano sull'erba, premendo sulla terra dura fino a che non raggiungerà il punto desiderato, in cima a quella piccola collinetta sovrastata proprio da un ciliegio. Giunta sotto di esso ogni passo diviene più rumoroso proprio a causa del continuo calpestare fiori oramai secchi. E' un suono che adora. Ecco, se dovesse fare una classifica di quello che più le piace fare, calpestare i fiori o le foglie secche guadagnerebbe forse anche la prima posizione. Ma una classifica del genere è troppo azzardata e poco ragionata. Ad ogni modo piega le ginocchia fino a che non arriverà a poggiarle per terra, girandosi infine così da potersi sedere. Sarebbe forse stato saggio portare con sé una tovaglia da mettere sotto ma è simpatico, una volta distesi, alzarsi poi con i fiori incastrati nei capelli. Ma ancora non è tempo di stendersi, è piuttosto tempo di fare colazione visto che un prepotente languorino inizia a farsi udibile.

11:31 Yakiko:
 Una volta accomodatasi per bene farà scivolare la tracolla della borsa giù per terra, trascinando poi la sacca tra le gambe incrociate, così da avere tutto a portata di mano. La mano destra non perde di certo tempo e si insinua all'interno della borsa, cercando avidamente quel thermos di té verde e quell'involucro di carta che contiene le fette di pane bianco che rappresentano la sua colazione. Tira fuori tutto lasciando ancora dentro solamente la pesca che sarebbe dovuto essere il suo spuntino di metà mattinata se non fosse arrivata così tardi al parco. Prima di iniziare quel solitario banchetto mattutino si assicurerà di avere il tronco dell'albero dietro la schiena così da potersi comodamente appoggiare. Sarà solamente a quel punto che la sua vera giornata di distacco dal mondo potrà avere inizio. Il settimo giorno della settimana per lei è così, è quello che più va aspettando, le è di fondamentale aiuto per cercare di non sentire il peso di una malinconia che a quindici anni sembra solamente falsa e priva di ogni fondamento logico. Eppure, forse a causa di esperienze pregresse, è così che un animo così giovane si ritrova invece in un continuo interno logorìo insensato. Ma una tiepida giornata di sole, un parco, alberi colorati, una brezza leggera ed una buona colazione sono ciò che davvero bastano per trascinarla via dalla mondanità dei restanti giorni della settimana. E così resterà lì, comodamente distesa, pensando a com'è lieve il cinguettìo degli uccelli e quanto è morbida la carezza del vento. Probabilmente tornerà a casa entro tre orette ma il tempo che trascorrerà tra i ciliegi, seppur breve, vale il peso di tutte le ore settimanali.

Spunto iniziale di gioco. Visione introspettiva del personaggio, psicologia da sperimentare e delimitare. Una serena visita al boschetto dei ciliegi poco fuori Kusa è ciò che può alleviare un giovane animo contorto e inadatto a ciò che circonda Yakiko.