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FARAT

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con Rasetsu, Afarit

10:55 Rasetsu:
 Sei di nuovo voluto uscire col caldo ad un orario prettamente mattiniero? Tu, Demone, che dovresti girare soltanto di notte? Bravo, gran bell'idea. Ci si aspetta, quindi, che tu possa lamentarti del caldo nuovamente? Anche perché il cielo è piuttosto sereno, totalmente privo di nuvole che possano anche solo mascherare un po' i suoi raggi. La camicia nera -rigorosamente, ha abbandonato quelle bianche che avrebbe indossato una volta- è sbottonata circa sino all'altezza della bocca dello stomaco. Le maniche sono state piegate alla bell'e meglio sui gomiti, cercando di far traspirare un po' d'aria con evidente difficoltà. Di sotto, troviamo un paio di pantaloni scuri, lunghi sino alle caviglie e sorretti da un cinturone di cuoio. Non sembra avere chissà quale arma con sé, anche perché non saprebbe utilizzarne, quindi trova anche solo inutile tentare d'averne una dietro. Nelle tasche dei pantaloni, che siano anteriori o posteriori, vi sono soltanto delle bustine che contengono pasticche di diverso genere: almeno tutt'e tre le tipologie di Sbrilluccica ch'è solito sia assumere che vendere. Non possiede tonici coagulanti o di recupero Chakra, in verità non s'è portato quasi nulla se non le pillole e gli occhialini nuovi che un cliente è riuscito a raccattargli da qualche mercatino dell'usato in giro per Kusa. Passeggia con le mani nelle tasche, giocherellando probabilmente con qualche bustina citata in precedenza. La schiena è lievemente incurvata in avanti, mentre gli occhi verdognoli scandagliano la zona in cerca di qualche altro possibile acquirente, magari, ma anche gente che la pensa come lui in qualche modo renderebbe la giornata meno noiosa e più intrigante. [ Chakra ON ]

11:08 Afarit:
 Se ne va in giro per il centro di Kusa più o meno come un redivivo, segnale che deve essersi svegliato decisamente da poco e che non avesse poi tutta questa voglia di uscire per le vie della città sotto il sole di -quasi- mezzogiorno come un coglione qualsiasi. Però deve, perché ha deciso di non diventare un ninja e campare dei quattro spicci che gli tirano a dietro per dare una mano in una delle sartorie del villaggio: compito di oggi, consegnare a domicilio un pacco per una qualche signorotta tutta tronfia. Indossa una maglietta nera con le maniche arrotolate a mo’ di canotta, infilata dentro un paio di pantaloni dello stesso colore con due tasconi laterali; ai piedi un paio di tabi in pelle perché si sa che fanno tendenza ormai, e all’apparenza neanche l’ombra di un’arma o di qualsiasi altro strumento atto a cercare di salvarsi la vita in caso di bisogno. Insomma lui è la donzella che dev’essere salvata dalla torre che va a fuoco, non di certo il principe azzurro. La destra è infilata in tasca e nell’incavo del braccio ha appoggiato un pacco con tanto di fiocco, che probabilmente è l’oggetto della consegna, mentre la mancina regge tra l’indice e il medio una sigaretta accesa che di tanto in tanto fa la spola verso le labbra. Occhi scuri contornati da un bel paio di occhiaie che si guardano intorno pigri, attenti però a non incrociare la sguardo di nessuno per evitare così il rischio di sentirsi attaccar bottone, mentre i capelli neri e lunghi sono raccolti alla bell’e meglio sulla nuca, in uno chignon che probabilmente passo dopo passo deve essere scivolato sempre più in basso ed essersi lentamente disfatto. Il che è un po’ la rappresentazione anche dell’animo del Seimei in questo momento: disfatto.

11:32 Rasetsu:
 I passi del Rosso proseguono inesorabilmente lenti, incapace d'accelerare il passo sotto il sole cocente mattutino. <Sarò stronzo io> E su questo non ci piove, inutile mettere una possibile condizione. <ma continua a fare troppo caldo.> E noi qui diremo un grazie al cazzo collettivo. Si sventola la mancina innanzi al volto cercando un modo per ovviare a questa problematica, anche se la camicia è perlopiù aperta che abbottonata, mostrando il petto glabro e pallido, sul quale a momenti potreste mettervi a contare anche le costole, una ad una. Che altro può fare, quindi, se non continuare a camminare per le viuzze fino a raggiungere l'ospedale o il locale Kukoku? Di mattina, è assurdamente noioso, per questo preferisce recarsi in ospedale dove la movida non finisce mai. Spesso e volentieri, gli arrivano cadaveri che fanno proprio al caso suo. Ne estrapola gli organi, li tiene da parte per delle future vendite al mercato nero e passa così la propria mattinata. Oggi, invece, s'è svegliato stranamente tardi e con la necessità di non recarvisi, come se tutto gli facesse schifo al momento. Vuole preoccuparsi della vendita diretta, anche se Yukio ha espressamente detto che all'esterno del locale tutto è illegale. A lui che gliene frega? E' il capo della mafia. E vede un qualcuno di non meglio identificato camminare non molto distante da sé con un modo di fare ben più trasandato del proprio. <Ehi, tu> Cerca di attirarne l'attenzione in qualche modo, piegando il capo da un lato senza arrestare il passo. <non vorresti fare una pausa?> Caffè e sigaretta? Ah no? Beh, sicuramente non offre tabacco e non è una macchinetta del caffè. Ci prova, comunque, potrebbe anche trattarsi di qualcuno che la mattinata gliela fa passare in maniera divertente. Mostra un sorrisone tutto denti che va da orecchio ad orecchio, sghignazzando appena, come sempre. [ Chakra ON ]

11:43 Afarit:
 Afarit Baal è l’esempio lampante dell’insofferenza più totale verso la pressoché totalità delle persone che possano entrare in contatto con lui nell’arco di una giornata media: evita attentamente di incrociare gli sguardi, cammina concentrando per lo più l’attenzione sui suoi piedi o sulla sigaretta che stringe tra le dita, e anche se qualcuno -per sua totale sfortuna- dovesse -sfortunatamente- riconoscerlo come lo -sfortunato- fratello di Rika Seimei, beh, il massimo a cui si può spingere è un cordiale ma sbrigativo cenno del capo nel tentativo di congedare chiunque sia, e procedere. Ecco spiegato piuttosto superficialmente perché Ryuuma non otterrà l’entusiasmo che probabilmente avrebbe sperato, anzi. Il Seimei alza lo sguardo dalla strada con estrema lentezza, dopo essersi fermato sul posto, per cercare di individuare la fonte di quella voce sconosciuta così da potergli rifilare, letteralmente, l’occhiataccia più infastidita di cui sia attualmente capace. Schiude la labbra solo per due motivi: uno, sbuffare una boccata di fumo sfiorando letteralmente il viso del rosso malcapitato; due: < e tu chi cazzo saresti? > buongiorno, piacere di conoscerti, no grazie, non sono contemplati. Intanto si prende giusto la briga di squadrarlo da testa a piedi, muovendo giusto le iridi scure senza scomodare però il capo, che rimarrebbe fermo nella propria posizione. Che possa risultare invadente o maleducato non gli interessa proprio, a quanto pare: tanto più che è stato appena fermato per strada da uno sconosciuto che gira quasi quasi a petto nudo, insomma.

12:00 Rasetsu:
 Sì, tra tutti e due non si capisce chi sarà l'attaccabrighe di turno. O chi il più fastidioso dei due. Potrebbero anche unirsi e formare il duo più rompipalle della storia, tra Rasetsu che cerca di vendere roba illegale e Afarit che gli si rivolge in maniera del tutto sgarbata. Una vena inizia a pulsare sulla fronte del Rosso, il quale lo scruta dalla testa ai piedi con fastidio che aumenta. La fronte si imperla di sudore e si tinge di rosso come l'attaccatura dei capelli. <Con chi pensi di avere a che fare?> Te lo ha appena chiesto, difatti, è inutile che tu gli serva su un piatto d'argento un'altra risposta piccata. <Posso essere chiunque tu voglia che sia> E detto così potrebbe sembrare qualcosa d'assurdamente sconcio anche per il Rosso. <assassino su commissione, proprietario di un nightclub, spacciatore> Solleva man mano le dita per tenere il conto di tutte queste sue mirabolanti mansioni. <scienziato> Soprattutto, eh. Si vanta spesso e volentieri dei suoi doveri, fiero, pomposo, tanto da gonfiare il petto. <spacciatore l'ho già detto?> Si fa pensieroso, in maniera talmente finta da non sembrare neanche serio. Beh, in effetti, affermare che Rasetsu sia serio è un po' fuori dagli schemi. <Ti ho fatto un'altra domanda però. Non si risponde con un altro quesito, nz nz!> Facendo schioccare persino la lingua sotto al palato ed agitando l'indice manco da destra a sinistra e ritorno. Un vero rompipalle. Gli resta comunque frontale, nient'affatto intimorito dalla sua presenza ed in attesa di possibile risposte, questa volta, e non d'altre domande. Il sole continua a picchiare piuttosto violentemente, sarà mica il caso di trovare un posto appartato? EHM, all'ombra, all'ombra. [ Chakra ON ]

12:11 Afarit:
 osserva la fronte del suo nuovo interlocutore improvvisato imperlarsi di sudore e la faccia farsi rossa, il tutto avvolto in un sudario di apatia più totale, come se non gliene potesse importare di meno di rischiare di far incazzare uno sconosciuto per strada. E infatti non gli importa. E infatti non fa altro che andare ad inarcare un sopracciglio e assumere un’espressione enigmatica, più per evitare di ridergli in faccia che altro. < non lo so, ma dovresti calmarti o rischi che ti esploda quella vena lì > e dopo essersi assicurato la sigaretta tra le labbra tenterebbe di allungare l’indice della mancina ora libera verso la fronte del rosso, per indicare -e toccare- un punto a caso. < dunque vediamo... > visto che l’altro sostiene di poter essere chiunque lui voglia, si mette a rimuginare un po’ su chi possa volere, ovviamente il tutto con tanto di indice che picchietta sulla fronte e espressione pensierosa, così da giustificare anche visivamente il perché non stia minimamente prestando attenzione all’elenco che invece lo stesso Ryuuma gli sta offrendo, elenco di cui oltretutto pare anche piuttosto orgoglioso. Che poi effettivamente recepisca la serie di mestieri illegali che sta sfornando e l’effettivo peso che possa dargli, è tutto un altro paio di maniche. < ....potresti essere quello che se ne va lasciandomi finire quello che devo fare > potrebbe essere più scurrile ma, a quanto pare, si trattiene. < tutto ciò che mi serve al momento è un cazzo di maestro che non mi rompa le palle, ma non mi pare tu l’abbia inserito nelle tue occupazioni. > si stringe nelle spalle, come a voler chiudere lì le possibilità che la presenza del rosso possa effettivamente interessargli: o si rivela essere un maestro che non rompe le palle, o lo lascia in pace -insomma. Quindi inclina il capo e lo scruta di nuovo con fare insistente quando incalza con la prima domanda. < dunque dovrei modificare la mia, suppongo. > no, lui non intendeva proprio quello, ma ok. < e tu che cazzo vuoi? > che in gergo tipicamente suo personale sarebbe un modo alternativo per chiedergli di spiegarsi meglio, ecco.

13:46 Rasetsu:
 Male che va, cendodigiotto e lo portiamo in ospedale. Tanto, non pagherebbe nulla per le cure anche se gli esplodesse proprio quella vena lì. O magari, finalmente, facciamo contento più di qualcuno e lo lasciamo svenuto, semimorto in mezzo alla strada. Sono delle varianti piuttosto lecite, d'altronde sta antipatico a più di qualcuno. Come biasimarli! <Tsk.> Si allontana di getto quando Afarit tenta d'avvicinarglisi per toccare o sfiorare che sia la fronte altrui. <Giù quelle manacce luride.> Che ne sai? Potrebbero anche essere le più pulite dell'universo. Non serve insultare a casaccio. Giusto? Ovviamente no. Lui continuerà imperterrito. <Io vado dove voglio, bastava dire di no.> Si stringe nelle spalle, restando frontale all'interlocutore. Poggia le mani sui rispettivi fianchi, alzando persino il mento in segno di superiorità. Che si creda al di sopra persino della legge è cosa risaputa, ma che si creda migliore di chiunque abbia davanti è qualcosa di nuovo. Deve fare lo stronzo in qualche modo e sta imparando dai migliori in questo campo. <Maestro per cosa?> Si ritiene interessato, al momento, anche perché per lui TUTTO è guadagno. Non si sa mai cosa ne possa ricavare, ma facendo favori riesce sempre ad ottenere ciò che chiede o qualcosa d'interessante. Soltanto l'ultima volta, ma a ragion veduta, non è riuscito ad ottenere un bel nulla, mandando anche a donnine allegre l'incarico che aveva ricevuto o che, comunque, l'altra voleva facesse. Assottiglia le palpebre prendendo la sua nuova domanda come una presa per il culo, piuttosto che per altro. <Sto cercando qualcosa o qualcuno d'interessante, anche se stavo tornando semplicemente ai miei affari. Pensavo di riuscire a scucirti qualche ryo con una vendita interessante, ma piuttosto ti ficcherei un kunai in gola.> Sincero, fa nuovamente schioccare la lingua contro il palato, schioccandogli un'occhiataccia in tralice che non farebbe paura neppure ad una mosca, in realtà. [ Chakra ON ]

14:12 Afarit:
 non pare per niente deluso dal fatto che il rosso si sposti quando cerca di indicargli con estrema precisione la vena che rischia di far scoppiare, anzi; è esattamente quello che avrebbe fatto anche lui, per cui nulla di cui stupirsi, semplicemente torna a recuperare la sigaretta che aveva assicurato tra le labbra e sbuffa una boccata di fumo con tutta calma. < mh > mugugna qualcosa subito dopo le -manacce luride-, ma non commenta o risponde niente. Piuttosto si gode la posizione assunta dall’altro, registra quell’aria di superiorità che sta cercando di assumere, la metabolizza e, beh, se ne infischia altamente, per poi sospirare rumorosamente. < pensavo che avere questa faccia bastasse a tenere lontano la gente > si insomma, di solito funziona, e anche bene bisogna dire: è bravissimo, un maestro quasi, nell’arte di risultare antipatico a prima vista. E anche alla seconda. < per quelle stronzate da ninja > diciamolo pure: deve davvero sperare di non star parlando effettivamente con un maestro dell’accademia o con un qualsiasi altro ninja di quelli con la puzza sotto il naso, perché altrimenti si potrebbe ritrovare con la faccia livida nel giro di pochi secondi. Ma in fondo, ripetiamolo, il rosso si è presentato solamente come un criminale per ora, no? < il richiamo, le tecniche, hai presente no? > prova a sondare il terreno per capire se quello che ha davanti ne sappia un po’ più di lui o meno. Anche se, a giudicare dallo sguardo e dal tono di voce, non sta assolutamente facendo alcun affidamento su Ryuuma, anzi: diciamo che si è limitato, per una volta, a rispondere ad una sua domanda. Gentile no? < Oh no mi spiace > risponde appena prima di soffiare via l’ultima boccata di fumo grigiastro per poi gettare il mozzicone per terra e pestarlo. < sono una persona piuttosto noiosa io. > breve pausa necessaria per osservare l’occhiata che l’altro gli rivolge. < che fa cose noiose. > e farebbe quindi rimbalzare appena il pacco che regge nell’altra mano, come ad indicare che proprio in quel momento era nel mezzo di -una cosa noiosa-

11:47 Rasetsu:
 Solitamente, esattamente come vorrebbe il Rosso, la gente sta lontana da lui proprio per via della brutta faccia che ha. In tempi passati, lo trattavano allo stregua d'un mostro, affibbiandogli spesso soprannomi del genere. Fa schioccare la lingua sul palato, spostando lo sguardo in tutt'altra direzione con evidente fastidio causato proprio da Afarit. Siamo sicuri che, qualora vi fosse portato dietro dei gatti, Rasetsu sarebbe stato il loro migliore amico. Ha un ascendente particolare con gli animali; l'ultimo ha cercato di caricargli la gamba con delle ipotetiche corna inesistenti. E' giustissimo infischiarsene, comunque. E' la cosa migliore da fare di fronte a Rasetsu. No, non è vero. Lui è come una stella, anzi LA stella più luminosa del firmamento. Ha necessità di essere considerato da chiunque. <Beh, non si può dire che tu sia bellissimo a vedersi.> Ammette privo di peli sulla lingua, facendo spallucce e mostrando la lunga fila di denti taglienti. <NYAHAHAHAH!> S'esibisce anche nella sua fantastica risata, quella che solitamente crea fastidi ad ogni possibile apparato uditivo. Qualcuno in mezzo alla strada, come sempre, si volta a guardarlo in cagnesco. Tuttavia, è lui adesso a fregarsene perché ragiona in maniera differente e crede d'essere al di sopra della massa, adesso che ha ricevuto un ruolo non indifferente all'interno della Yakuza. <Ah, quella roba noiosa.> Sì, di noiosa era noiosa anche quando lui frequentava l'Accademia. Si trova d'accordo sull'affermazione altrui, dunque. <Non dirmi che non sai richiamare neanche il Chakra perché non ci credo.> Lo sta deliberatamente prendendo in giro soltanto perché non è in grado di fare qualcosa. Quanta maturità che dimostri, sommo maestro. <Che fossi noioso, l'avevo capito.> Sghignazza, or rivolgendogli di nuovo un'occhiata che palesa dell'ironia e del sarcasmo, atte soltanto a cercare di infastidirlo come farebbe di solito. Niente di nuovo, in fin dei conti. Si diverte discretamente con poco, come tutti i bulletti. [ Chakra ON ]

12:02 Afarit:
 l’incontro tra i due potrebbe benissimo ridursi ad una barzelletta, considerando l’impegno che il rosso ci st mettendo per cercare di infastidirlo, offenderlo, sminuirlo o chissà quale altro trucchetto utile a ingigantire, invece, il suo ego e, di rimando, l’assoluta apatia che è in grado di dimostrare il Seimei anche davanti a personaggi del genere. < poco male, non era di certo il mio obbiettivo > quello di essere bellissimo a vedersi, per l’appunto: anzi, qualsiasi cosa nella figura dell’apprendista tessitore sembra gridare letteralmente all’anonimato. < ma che caz.. > non pare apprezzare particolarmente il tentativo dell’altro di mandare in frantumi i timpani dei presenti, tanto da incrinare i lembi delle labbra verso il basso e arricciare il naso in una sorta di smorfia, beh...schifata si può dire? < quella > almeno sulla roba noiosa si intendono a quanto pare. Quindi va a schiudere appena le labbra e, dopo qualche istante, schioccare un < no. > secco e lapidario, a confermare quanto inteso da Ryuuma: non sa richiamare neanche il chakra. < è una storia lunga, e noiosa ovviamente > si stringe nelle spalle. < non penso ti possa interessare e non avrei comunque intenzione di raccontartela. > il sarcasmo che giunge dall’altro lato non lo tange, ma ormai non ci dovrebbero essere dubbi a riguardo. < perché tu saresti un grande ninja? > chiede quindi inclinando appena il capo, evidentemente confuso. < voglio dire, non per qualche motivo in particolare, ma... > e niente, si cuce la bocca a metà della frase, in un maldestro tentativo di evitare una magra figura.

10:20 Rasetsu:
 Una barzelletta che farebbe spalmare la mano in faccia a gran parte di coloro che la leggerà. <Meno male.> Riferendosi al fatto che esser bello non era affatto un suo obiettivo. Sì, come al solito, tenta di infastidirlo perché non ha altro di meglio da fare in questo momento. Si stringe nelle spalle, continuando a sostargli innanzi. Non sembra neanche avere voglia di andarsene, non ha niente di meglio da fare evidentemente. <Cosa mi dai in cambio se ti insegno a richiamare il Chakra?> Eccoci qui, amichetti del sole. Come al solito, lui segue una semplicissima regola: se sai fare qualcosa, non farla mai gratis. La prende talmente alla lettera che non si fa mai scappare l'opportunità d'avere in cambio qualsiasi cosa. Non necessariamente dei ryo, siamo onesti. Il sorrisone riprende ad estendersi da orecchio ad orecchio, mostrando sì un menefreghismo sconfinato la stragrande maggioranza dei casi, ma anche la sua solita arroganza. Quella stessa arroganza che lo fa apparire antipatico a gran parte delle persone che incontra. <Non credo mi interessasse comunque ascoltare la storia di uno sfigato che fa le consegne a domicilio.> Però, tutto sommato, pensaci un attimo, Rosso. Consegnare a domicilio la droga! Facendoti pagare persino una spesa extra per via del trasporto. Diamine, ogni giorno ne troviamo una nuova e diversa per ampliare il nostro giro di affari, oltre ad aggiudicarci altri soldi in più. <Ehi, cos'hai da dire? Non sarò il migliore nel campo dei Ninja, ma io almeno al Jonin> E qui si blocca, ragionandoci un attimo su, apparendo per altro confuso. <o era Chunin? No no, il Chunin l'ho superato anni fa, credo> E questo già vi fa capire quanto gli interessa la carriera ninja ad uno come lui. <che cosa c'è dopo il Chunin?> Gli chiede, ancor titubante in merito. E lui sarebbe quello che voleva insegnargli a richiamare il Chakra? Beh, magari lo sa anche fare, altrimenti molte cose non potrebbe attuarle: come il mero richiamo dell'innata. <Ah sì, sono Jonin.> Ce lo siamo ricordati? Grandioso! Vuol dire che quel cervello invaso dai fumi della droga sotto sotto funziona ancora quando lo vuole. Non ti sei ancora bruciato tutti i neuroni. <Tsk!> E fa schioccare, per ultimo, nuovamente la lingua contro il palato, infastidito dal suo atteggiamento. Nulla di nuovo! [ Chakra ON ]

10:38 Afarit:
 lo osserva per un attimo, come a voler capire se quella proposta sia effettivamente seria o piuttosto una delle tante prese per il culo di cui il rosso si è ormai dimostrato un fan sfegatato, al punto che si potrebbe persino pensare che stia valutando la possibilità di contrattare, fino al momento in cui < niente. > secco, stronca sul nascere le aspettative di guadagno di Ryuuma. < perché dovrei pagarti per insegnarmi qualcosa che l’accademia insegnano gratis, mh? > e glielo chiede con una naturalezza e una serietà tale da farla sembrare la domanda più ovvia del mondo, davanti invece alla proposta insensata dell’altro. Insomma il concetto è un po quello del -pensi di parlare con un coglione?-, ecco. < no infatti, le storie prive di grandi ninja, avventure epiche e battaglie sanguinose non sono per nulla interessanti > assolutamente, squisitamente, totalmente ironico, perché se non si fosse ancora capito abbastanza chiaramente, non gli interessa particolarmente nessuna delle cose poc’anzi elencate. Il rosso poi prende ad arrancare nel tentativo piuttosto banale di ricordare il proprio grado, tant’è che preso da un per niente comune moto di pietà, andrebbe a cercare di sillabare. < Jonin, è il Jonin > con tono ormai estenuato da quella discussione. Lo dice, cercando di aiutarlo a ricordare, ma poi finisce con l’inarcare di nuovo un sopracciglio e piantare gli occhi scuri dritti su di lui: sì, sta dubitando tacitamente di quanto ha appena sostenuto.

10:50 Rasetsu:
 Un altro affare andato in fumo, vero Rasetsu? Anche questa volta non ottieni il risultato sperato, tanto da indurti a sbuffare. Fa roteare anche gli occhi verso l'alto, non comprendendo il motivo di così tanta reticenza e sfiga assieme. <Non necessariamente ryo> Ammette, stringendosi nelle spalle, ma comprendendo già di suo che è molto probabile fermarsi. Non ha senso proseguire lungo questa linea di pensiero. Non riuscirà a concludere nessun affare quest'oggi, che si metta l'anima in pace! <dipende sempre da cos'hai da offrirmi. Comprendo che l'accademia lo faccia gratuitamente, ma io sono migliore di loro.> Portando la mancina sul petto con far austero, fiero, convinto persino che sia vera la frase appena pronunciata. Lui ci prova, comunque, mandando a quel paese anche la propria reputazione. <Tutte le storie ninja riguardano grandi imprese o guerre. E sono talmente vecchie da non sortire più lo stesso interesse. Forse, soltanto i bambini credono ancora che sia una favola, ma per noi adulti è diverso. La storia devi scriverla tu, con il sudore e il sangue, ma io sono il meno indicato per qualcosa del genere> Affila il ghigno, mostrando le lunghe arcate dentarie, affilate come rasoi. <fosse per me, i restanti villaggi potrebbero crollare assieme al tempio.> Quello esterno al villaggio che lui ha fatto crollare una volta e che, al momento, dovrebbe essere in fase di ricostruzione. <Sì, Jonin, che vuoi che me ne freghi a me del grado.> Si stringe nelle spalle, anche perché non sa neppure come diamine sia riuscito ad arrivarci con le sue sole forze. Ha una resistenza tale che se lo prende a sberle un deshi, gli fa saltare come minimo un dente. <Insomma, non vuoi apprendere il richiamo. Va bene, ci stai perdendo tu, mica io!> Fa il finto offeso, tanto troverà qualche altro affare della giornata in giro per il villaggio. Afarit è soltanto un sassolino in mezzo ad una strada di ciottoli! [ Chakra ON ]

11:01 Afarit:
 evidentemente i due sono destinati a collidere a prescindere: può provarci finché vuole a convincerlo a sborsare qualcosa -non necessariamente ryo- per ottenere un favore o un servizio, ma probabilmente dovrebbe lavorarselo per molto più tempo e con molto più impegno. < non credo ci siano molti modi differenti di richiamare il chakra > ammette semplicemente, come a voler suggerire che maestro migliore o peggiore, la solfa è sempre la stessa. < ma se dovesse passarti tra le mani qualche tecnica in grado di evitarmi la morte, potremmo riparlarne. > ci piazza pure in conclusione una risata a stemperare l’ambiguità di una battuta del genere, ma di fondo il tono della voce e lo sguardo hanno un velo di serietà piuttosto inquietante a riguardo, tali da rendere -forse- possibile dubitare dell’ironia della frase appena pronunciata. < scrivere la storia, bla, bla, bla > gli fa letteralmente il verso, o meglio fa il verso a tutti quei ninja esaltati che sostengono la possibilità appena enunciata dal rosso. < dovremmo smetterla di credere a questa stronzata che ognuno è in grado di scrivere il proprio destino con le sole proprie forze e la volontà d’animo. > oh dio, sembra qualcosa di simile a quello che direbbero in un cartone televisivo per riassumere il messaggio di fondo positivo da trasmettere ai dodicenni imbambolati a guardarlo. < c’è gente che nasce per farsi scolpire la propria faccia vecchia e rugosa su una montagna > la tocca piano. < e gente che nasce per lavorare in una sartoria. Basterebbe accettarlo per evitare delusioni inutili. > e lui sarebbe quello destinato a ospitare lo spirito di una guerriera implacabile come sua sorella, sì. Immaginatevelo. Tutto sommato comunque qualcosa in comune devono averlo quei due: un generale rifiuto del canonico bacino di valori dell’universo ninja? Forse eh. < in realtà sei tu quello che voleva qualcosa in cambio... > suggerisce a mezzavoce, un po’ come se stesse borbottando tra sé e sé.

11:15 Rasetsu:
 <Infatti esiste soltanto un modo per richiamare il Chakra, ma dato che non hai niente da offrirmi in cambio, non c'è bisogno che io te lo dica.> Fa spallucce, piegando poi le braccia al petto come se si fosse davvero offeso. D'altronde, non ha concluso un affare e per lui è dannatamente importante portare la pagnotta a casa. Troverà altri modi per oggi. <Ne conosco parecchie, come ad esempio la mia innata, ma ripropongo che senza un prezzo io non dico o faccio nulla.> Deve pur sempre ottenere qualcosa in cambio, non fa nulla gratuitamente. Sia mai, il denaro è vita. Deve morire sommerso da banconote, pasticche di Sbrilluccica e prostitute- no, queste ultime no, altrimenti Kouki lo sventra facendogli entrare un serpente dal retto. <Ripeto, questa è la teoria comune. Un comune ninja che vuole scrivere una comune storia. Per quanto mi riguarda, tutto potrebbe svanire anche domani e a me non cambierebbe assolutamente niente.> D'altro canto, Rasetsu non ha mai fatto nulla di eclatante per essere acclamato come ninja, anzi. E' a malapena riconosciuto nel proprio villaggio, preoccupandosi maggiormente del locale e dei suoi sporchi affari illeciti. <Oh, per carità, quello lo fanno soltanto a Konoha!> Tra l'altro, sul Monte dei Volti manca proprio una faccia, fatta esplodere di recente, ma questo è un altro discorso. <E' normale chiedere qualcosa in cambio, non bisogna mai fare nulla gratuitamente!> Gli sta concedendo persino un insegnamento, badate bene! Non lo sta minacciando, probabilmente è di buon umore oggi e non ha ancora ingerito pasticca alcuna. <Senti, io me ne vado. Ho altro da fare che perdere tempo con chi non vuole fare affari.> Come non detto. Lo supera rapidamente, infilandosi le mani nelle tasche e tirando fuori una bustina contenente almeno due pillole che, in breve, finiscono tra le sue fauci. Insieme, sì. E sparisce, infine, lungo la via che stava percorrendo in precedenza, diretto ora chissà dove. [ END ]

11:26 Afarit:
 < ma me l’hai.... > sta per dirgli un’ovvietà, ma si interrompe e finisce con il sospirare rumorosamente, sconsolato e sfiancato da quello scambio di battute, ma soprattutto ormai evidentemente rassegnato al tentativo di trovare un canale di comunicazione comune con quel tizio. O è stupido lui, è o stupido il rosso, ma è più probabile la seconda a questo punto. < e cosa dovrei farmene della tua innata? > non lo capisce davvero, perché le innate, sono appunto innate. In ogni caso l'insistere dell’altro sulla necessità di un pagamento non pare comunque smuoverlo di una virgola: è tirchio, a quanto pare. < mh... > mugugna semplicemente a proposito della comune storia del comune ninja mentre è intento, piuttosto, a estrarre una sigaretta dal proprio pacchetto per poi andarsela ad assicurare tra le labbra, così che la mano di nuovo libera possa recuperare l’accendino e farlo scattare. < poco cambia > commenta mentre soffia via il fumo della prima boccata. < che ci siano o meno delle facce sulle montagne rimangono sempre degli esaltati > e no, decisamente diventare Kage non è la sua massima aspirazione, o per meglio dirla, diventare un ninja non è la sua massima aspirazione. A quanto pare vive benissimo attorniato da gomitoli e gatti. < che eri fissato con gli affari e le ricompense l’avevo capito > borbotta quando Ryuuma torna a battere lo stesso ferro di, beh, sempre? < buon divertimento! > gli augurerebbe quindi con tanto di saluto con la mano prima di ridacchiare sommessamente e tornare a camminare in direzione dell’indirizzo a cui è destinata la consegna. [exit]

Sì, da oggi ti chiamerai Farat.
Si incontrano, si spulciano, Rasetsu offre favori e Afarit li rifiuta e lo asfalta, letteralmente. Diventeranno sicuramente amici!