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con Mekura, Mattyse

Stanza Creata: Casa Kanishiro.

21:40 Mattyse:
 La sera passa tranquilla, o almeno così pare iniziare. Mat sarebbe seduto sulla porta aperta che da al giardino sul retro. Gli occhi ambrati osservano i piccoli cinghiali, tra quelli che dormono e quelli si prendono a testare per noia... E' da qualche giorno che il padre è assente, permettendo così al bianco di fare un po' quello che gli pare: partendo dall'ingresso principale, la casa mostra un piccolo salotto, con al centro un divano verde oliva che ha davanti un tavolino circolare in legno, sopra di questo vi è l'equipaggiamento base da ANBU con tanto di maschera. Quella splendida e stupidissima maschera da pulcino che ha scelto personalmente. Dalla sala è visibile la cucina, da cui è separata solamente da una penisola, affianco a questa le scale per il piano di sopra. Non è proprio una casa enorme o spaziosa, è piccola, adatta per quello che sarebbe una famiglia composta da appena due persone. Mat indossa un paio di pantaloni di una tuta bianchi, la pelle scoperta è priva ancora di segni ed illuminata dalle prime luci di quella luna che si sta alzando in cielo. I pensieri sono tanti, non ha aggiornamenti da Mekura e un poco è preoccupato... Avrà parlato con il marito? Avrà risolto? Come staranno lei e il piccolo? Sono le domande che si pone, senza sapere cosa sia successo... Il gomito destro andrebbe a posarsi sopra il ginocchio della medesima gamba, ponendo l'avambraccio in verticale così da poter posare il mento sul palmo di questo, così da alleviare il collo dal suo arduo lavoro di sostenere una testa pesante a causa dei capelli e dei pensieri che lo stanno attanagliando da qualche giorno. Non ha avuto modo di gioire o condividere con la Hyuga l'informazione del suo ingresso nei reparti speciali, come non ha ancora avuto modo di festeggiare con lei per il suo nuovo incarico da consigliera...

21:53 Mekura:
 La situazione è dura, dura, durissima e non è riuscita a fare altro che peggiorare le cose. Non solo adesso avrà Orochi in piena guerra, ma Mattyse? come cazzo dovrebbe capire la situazione del cazzo nella quale si è infilata Mekura. Scelte coraggiose hanno bisogno di azioni rampanti? non è stata Rampante, non è stata abbastanza. Non doveva dare una scelta, doveva dire "le cose vanno così e basta". Faceva un torto a lui al clan interno ma almeno non a Mattyse. Invece adesso sono tutti offesi e con dei giusti motivi. La colpa di tutto e solo di Mekura: non doveva lasciarsi andare, non doveva farsi convincere da qualcosa che le mancava, doveva semplicemente RICERCARE quello che ha cercato insieme al suo alleato, invece stava per buttare tutto nel pozzo per la ricerca della felicità portata da quello che alla fine è un adolescente. Una possibilità, non una certezza, ha fatto una azione stupida e sconsiderata, eppure non può dire di no. AL momento sarebbe sotto copertura, infatti sotto l'effetto della trasformazione la donna apparirebbe come una donna qualunque, una persona della quale sarebbe semplice dimenticarsene per quanto sia "basica". Capelli bruni, occhi neri, di mezza età e kimono nero tipico delle donne sposate. Sotto la copertura della trasformazione, Indosso la donna porta porta un paio di pantaloni neri elastici ed una maglia bianca con le maniche a pipistretto che scende fino ai fianchi in modo da nascondere il ventre per evitare domande dirette da parte di qualcuno. Stivali alti, neri, lucidi. Sta camminando verso la casa Kanshiro, sospira e si ferma mentre sente gli occhi lucidi. Gira su se stessa e cerca un angolo dove potersi sfogare in pace e lasciare andare quelle lacrime da coccodrillo assolutamente inutili e dettate dagli ormoni <idiota, idiota maledetta> porta le mani agli occhi per coprirli mentre questi lacrimano. <Idiota maledetta e maledetti i tuoi traumi> sussulta e continua ad ansimare per quel attacco di panico <maledetta, maledetta, maledetta..sigh maledetta inetta sgualdrina> si prende un'altro momento e si rilasssa andando a prendere profondi respiri ed asciugarsi gli occhi. <bene, adesso hai finito di fare le lacrime da coccodrillo. Hai scelto di tenerlo? ora pensa alle conseguenze, smettila di fare la debole> prende un lungo sospiro, imbraccia il suo coraggio verso delle brutte notizie. Si avvicina di nuovo alla entrata frontale e andrebbe a battere con le nocche sul portone. [trasformazione][ch on]

22:04 Mattyse:
 Il rumore delle nocche della donna raggiungerebbe rapidamente le orecchie del bianco, che drizzerebbe il capo e volterebbe appena lo sguardo, voltando i propri occhi ambrati in favore della porta presente dall'altro lato della sala... Se solo sapesse cosa sta per ricevere, forse non sarebbe tanto tranquillo, anzi... La rabbia che la donna prova per se stessa non la capirà mai, la trova sbagliata e immotivata, anzi, la spiegazione che riceve tutte le volte non ha fatto che far nascere odio nei confronti di un clan antico come quello Hyuga e ogni giorno lo alimenterebbe sempre di più... E' giovane, è un ragazzino, ma si considera lui stesso più maturo di molte altre persone. Ma è anche consapevole di quello che è. Sa di potersi permettere determinate uscite di testa, sa di poter prendere decisioni impulsive e di staccare la spina al cervello quando le cose si fanno troppo... problematiche. Ma se ancora è rimasto lì, con le mani in mano, è perché crede fino all'ultimo in quello che la donna gli ha detto. Mat si alzerebbe senza alcun problema, avanzando verso la sala prima di chiudere la porta alle proprie spalle. Camminando nella casa adocchierebbe la divisa da Anbu e la maschera, non dovrebbero essere visibili dalla porta, ma non ne ha la completa sicurezza. La mano mancina andrebbe a girare così la maniglia, mentre la porta verrebbe tirata in avanti di giusto una decina di centimetri. Il busto del ragazzo si metterebbe in mezzo per coprire l'intero spiraglio mentre il piede sinistro andrebbe a puntare la porta per impedire uno sfondamento da parte di chiunque vi sia oltre. Non aspetta visite, o almeno non da 'amici e conoscenti'. Gli occhi ambrati del giovane trovarono la figura della donna camuffata, senza aver però modo di riconoscerla se non dagli stivali alti... Saranno visibili i segni del pianto? Se così fosse la frase inizierebbe con un "Tutto bene?", ma qual si voglia sia la risposta, continuerebbe, o inizierebbe, con un "Come posso aiutarla?"

22:15 Mekura:
 <sono Mekura> le esce fuori come un fiume in piena, come se volesse dire di più di solo una presentazione. Lo guarda ansiosa e Mattyse potrebbe riconoscere lo sguardo, non dagli occhi ma come corruga il volto, questo potrebbe identificarlo se non la voce. <Mattyse, posso entrare? sei...da solo?> chiede la donna per assicurarsi che fosse libero di parlare con lei. Si stringe con le spalle con le mani che riposano attorno ai fianchi. Solleva il mento e si morde il labbro inferiore. Si sentre la gola stringersi mentre lo fissa con gli occhi che non mostrano il vero rossore, questo perché è un vantaggio e uno svantaggio della trasformazione, non può modificare quello che stato preventivamente pensato, è una copertura, e una maschera non può piangere, solo chi c'è sotto. Lo guarda con una ansia crescente mentre, se le fosse dato il permesso la donna si infilerebbe all'interno sospirando come una bestia che ha appena trovato un rifugio. Se così fosse rilascerebbe la copertura in modo da mostrare la sua figura. <ciao> ha una voce sottile. [ch on][trasformazione off]

22:24 Mattyse:
 Può entrare? Il bianco neanche le darebbe il tempo di chiederlo. Già alle prime due parole, il piede sinistro si leverebbe mentre la mano mancina andrebbe a lanciare la porta per spalancarla, non appena questa prenderebbe il moto, Mat allungherebbe il braccio destro per afferrare la donna dagli indumenti e tirarla dentro, per quanto la sua forza possa effettivamente favorirgli quel movimento. "Anche se non fossi da solo non vi sarebbero problemi." E' un po' che è in guerra con il padre, quindi un motivo in più o in meno per litigarci non gli cambia, anzi, se quel motivo fosse Mekura, sarebbe più che una valida ragione. Non appena la donna è dentro, la mano sinistra recupererebbe la porta per poi chiuderla rapidamente. "Sai vero che attiri più l'attenzione se vieni con la trasformazione? Sono i tuoi stessi Hyuga a vigilare." E' una sorta di ramanzina, stupida, fatta con ingenuità, ancora distratto poiché troppo preso a chiudere quella porta a chiave e... Non appena Mat si volterebbe, con un ampio sorriso stampato sul volto, questo andrebbe a congelarsi osservando il reale aspetto di Mekura... Cosa è successo? Due cento opzioni, due cento possibilità... Ma quel ragazzo si sta facendo le peggiori paranoie. "Hey... tutto bene?" Chiederebbe facendo un paio di passi verso di lei, allungando la mano destra verso quella che sarebbe la schiena della donna mentre la mancina andrebbe a cercare una sua mano libera per stringerla... Si, quella casa, quanto Mat, per lei dovrebbe poter essere un rifugio, un luogo ove star bene e riposare... Ma chi vuole rimanere un luogo da usare quando ne si ha bisogno?

22:41 Mekura:
 RImane li, sentendosi afferrare dal giovane. Non si ritrae e stringe lentamente la mano del ragazzo cercando il contatto con la fronte di questo per riposare un attimo. <vero, ma preferisco proteggermi dagli occhi degli altri, quelli Hyuga li conosco e so come evitarli, di questo non dovresti preoccupare più di tanto a dire il vero> sospira la donna con la gola stretta. Tiene gli occhi chiusi, rimanendo in silenzio per un minuto abbondante, solo dopo si staccherebbe per guardarlo in faccia. <ormoni, mi fanno reagire con troppa emotività> spiega questa, con una stanchezza mentale notevole. <perché...non mi fai vedere la casa? avrei bisogno di bere anche dell'acqua> chiede verso questo mentre la donna si guarda attorno mentre con una mano si regge il ventre. <andrò a Kusa, presto, perché voglio continuare con l'idea di tenere...> nostro figlio <il bambino in un luogo sicuro, meno stressante, sopratutto protetto da qualsiasi dramma personale che io posso avere, sono davvero stanca di questo> li lascia andare in uno sfogo tra se e se più che con il ragazzo, un amaro sfogo. <...non ho avuto neanche il tempo di fantasticare come potrebbe essere, magari è femmina> sorride <se è così allora è chiaramente una tradizione che le figlie femmine della famiglia nascano sotto una stella caotica...me ne dispiaccio profondamente> accarezza il ventre, ancora pensierosa prendendo un lungo sospiro. <ho avuto modo di parlare anche con mio marito> ed ecco la nota dolente. <vorrei parlarne da seduta però> chiede questa aspettando che lui le faccia strada verso la cucina o verso la seduta più vicina disponibile. [ch on]

22:54 Mattyse:
 Rimane molto volentieri contro la sua fronte, trovando pace un attimo da quei pensieri che lo hanno colpito con non poca irruenza. Ormoni... vero, è possibile, ma se la fanno reagire con TROPPA emotività, vuol dire che comunque qualcosa è successo. "Qualcosa deve essere accaduto comunque..." Puntiglioso come pochi, le permetterebbe di allontanarsi, facendo qualche passo di lato. Vedere la casa? Il primo piano va bene, ma in camera sua sono presenti più di duecento carte bomba, una vestaglia nera e la maschera di legno... No, pessima idea. "Te la porto subito" prenderebbe così a camminare in direzione della penisola che divide sala e cucina, superandolo poi per andare a recuperare un bicchiere e la bottiglia d'acqua. "Davvero? Che coincidenza..." Davvero, una grande coincidenza, anche lui deve andare a Kusa, ma per incontrare Itsuki e Ren. "Devo andare anche io, ho un incontro per delle informazioni" Puttanata, enorme. Ma non può dirle la verità no? E se chiedesse troppe informazioni avrebbe la scusa dei reparti speciali e simili. "Io invece ne ho avuto anche troppo... Impazzirei se fosse femmina, ne sarei più che entusiasta" Ecco una rivelazione particolare, la preferenza tra il sesso. Mat riempirebbe il bicchiere nel mentre di quelle risposte, andando a riempirlo di 3/4 prima di drizzare la bottiglia e posarla sulla penisola mentre la mancina avrebbe afferrato il bicchiere. "Davvero?" Ecco, lui partirebbe anche entusiasta pure su quell'argomento, essendo rimasto che le cose sarebbero dovute cambiare in meglio per loro... Poverino lui che ancora della vita ha capito tutto e un cazzo allo stesso tempo. "Siediti sul divano..." La inviterebbe così allungando il braccio destro in direzione del divano, andando nel mentre a portarle il bicchiere d'acqua. Mat si sederebbe accanto a lei, reggendole il contenitore di vetro per poi porgerglielo, attendendo che questa lo prenda e che inizi a parlare

23:17 Mekura:
 Corruga la fronte guardandolo mentre piega la testa di lato per qualche secondo prima di dirigersi verso il divano che lui stesso le ha indicato. <che genere di informazioni?> chiede la donna incuriosita dai motivi, sempre ammesso che fosse tutta una scusa per seguirla, cosa che potrebbe anche immaginare. Si mette a sedere e con la fronte corrugata si piega in avanti appoggiando le mani alle ginochia prima di accorgersi che lui è già li con il bicchiere d'acqua in mano e una fin troppa soddisfazione nella voce. Guarda il bicchiere, lo beve e lo tiene tra le dita mentre ripensa a quello che è successo. <non è andata bene> non è andata bene per niente <pensavo di avere più possibilità di divorziare da lui. Può capitare, anche nelle famiglie modello e questo ci avrebbe permesso di essere più liberi di realizzare i nostri progetti, idnividuali e non, non ci sarebbe stato nulla di straordinario o scandaloso, magari qualcuno avrebbe anche parteggiato per Orochi a suo favore> come se non avessero comunque parteggiato per Orochi considerando come stanno andando le cose. SI massaggia con una mano le tempie e si prende un'altra pausa aspettandosi un'altra strigliata manco fosse una ragazzina, beh se lo merita se si comporta come tale. <ma, non l'ha vista in questo modo: è terrorizzato che tutto quello per la quale abbiamo lavorato vada in frantumi. Non sono ancora nella completa fiducia degli Hyuga come capo clan e ora come ora le apparenze sono necessarie. Non gli importa se io o lui abbiamo altri compagni fuori da questo accordo matrimoniale, come era prevedibile come risposta> si ricorda la rabbia giusta e motivata di Orochi e da un'altro profondo sospiro mentre pensa a come Kurako era terrorizzato. <ma, non devono entrare in conflitto con la realtà attuale> sospira <non è andata come doveva, per ora, posso solo far funzionare l'ultima cosa che potrei far funzionare: se riuscirò a trovare una incubatrice e tenere il bambino al sicuro per un po' anche lui si tranquillizzerà e potrò stipulare un accordo migliore> la sua vita è una campagna politica è una vita basata sulla assenza di amore se non verso i figli e ora? ora non sa neppure come gestire questa relazione con il Senju e la sta rovinando. Non lo guarda neppure consapevole di questo e vergognandosene. [ch on]

23:30 Mattyse:
 "Ho una mezza pista per il ponte Naruto. Voglio togliermi dei dubbi e farlo in completa autonomia, magari riesco a stupire i piani alti." parla con naturalezza, dimenticandosi di non aver effettivamente detto alla donna del suo traguardo. Il bianco attenderebbe così il dire della capo clan Hyuga, o almeno attenderebbe la prima pausa... Lei si aspetterebbe una strigliata, ma quello che invece il bianco ha da offrirle è una carezza: la mano più vicina a lei andrebbe sul primo ginocchio libero, prendendo poi ad accarezzarlo con il passaggio lento e delicato del pollice. "Bhe, può capitare che il divorzio non sia consensuale ambo i lati... Sei diventata la consigliera dell'hokage no? Magari il decimo può aiutare in qualche modo." E lui proverebbe così a consolarla, partendo dal presupposto che la cosa sia andata male per un rifiuto di lui, non per una sua proposta sbagliata... Ma che ne può sapere? Avanzerebbe così con l'intento di rassicurarla, farsi sentire vicino e comprensivo in quello che per il suo punto di vista non è colpa della donna... Però in effetti, qualcosa puzza la giovane, forse la carenza di dettagli... Quando si riceve una negazione simile ci si innervosisce... No, deve essere solo un suo presentimento, in fondo la donna è solita mantenere la calma, se solo non fosse per la mezza verità che gli sta dicendo! "Bhe... dipende sempre che intendi con 'tenere il bambino al sicuro per un po''" In effetti è una frase particolare... Per quanto ne sa Mat potrebbe essere semplicemente per evitare rischi inutili, come uscite strane di capo che potrebbero compromettere, anche fisicamente, la salute del piccolo... Se invece si trattasse di dopo... già potrebbe assumere atteggiamenti più aggressivi. No, Mat non favorevole a quel suo modo politico di agire, vista da fuori è semplice comprendere che la donna non sta affrontando i problemi, li sta aggirando, sta aspettando che questi crescano troppo... Ma si parla di un jounin della yakuza e di un genin terrorista. Nel migliore dei casi vi sarebbe la peggior rissa da strada... Nel peggiore, una guerra tra Anbu e yakuza che porterebbe ben più disonore al clan Hyuga di quanto possa credere di star facendo lei nel suo voler essere felice

00:07 Mekura:
 Appoggia il bicchiere da una parte e per la prima volta si sente a disagio a sentire il tocco di Mattyse, non lo merita.<Mattyse, no> chiede cercando di poggiare una mano sopra la sua per non farlo continuare <io non sono venuta qui per essere compresa, quando finiremo qui probabilmente avrai una pessima opinione di me ed avresti anche ragione> cerca di fermarlo subito e continuare scuotendo con forza la testa <no per carità ci manca solo che il decimo sappia che io sono incinta di un minorenne e che sto mandando allo sfascio la mia credibilità ad ogni passo che faccio> sospira notando come abbia mal usato le sue parole <è solo colpa mia Mattyse, l'ha presa male perché ho fatto una proposta sbagliata> rivela la donna continuando poi il racconto <ero andata li con l'idea di divorziare, ognuno per la sua strada, lui avrebbe mantenuto i diritti sui nostri figli e tutto il benessere che ricercava, forse di più> era anche pronta a farsi ricattare per questo. <ho proposto due possibilità a Orochi: la prima è che questo bambino verrà cresciuto all'interno di quella macchina.> riguardo al perché <lo voglio tenere lontano da uno scandalo, prima di tutto, poi devo tornare a fare il mio lavoro da ninja e un bambino in pancia non è proprio la scelta migliore di combattere. Quando sarà il momento di nascere lo prenderò e lo adotterò così le origini non saranno un problema> ma è una scelta che non voleva fare. Questo è suo figlio, sangue del suo sangue non adottato <non è quello che volevo, io volevo divorziare e zittire chiunque avesse da ridire con il fatto di essere la capo clan> è stizzita. Non è neppure libera di prendere delle decisioni che non siano secondarie al clan. Ognuno ha sempre avuto il diritto di farsi i cazzi propri, anche Kaori l'ha fatto, se ne è andata e come viene ricordata? CON l'affetto, non come una che li ha abbandonati a loro stessi. <io ho un accordo con lui, un accordo politico, siamo soci in affari piuttosto che marito e moglie e entrambi abbiamo deciso per la prima proposta> per salvare la faccia <per salvaguardare l'immagine della figura del capo clan e quello che dovrebbe rappresentare> la fottuta stabilità. Eppure, questo non è una risoluzione al problema. Si alza in piedi dal divano e si prepara ad uscire. Rimane bloccata perché attualmente sarebbe uguale a scappare: Mattyse sei stato relegato ad amante, ma chissà magari? la fa incazzare pure a lei questo pensiero. Ma a questo punto cosa deve fare? il suo posto, quello che ha cercato per tutta una vita che sfuma, esplode in una bolla di sapone, o Mattyse? un sentimento non ancora del tutto concreto e il figlio che aspetta, con il rischio di perdere anche i suoi due figli che ha già? cosa dovrebbe scegliere? ha provato ad averli entrambi e già si vede quanto stringe la corda tra le sue dita, non lo può gestire. [ch on]

00:34 Mattyse:
 No? Inizialmente non capisce cosa intenda la donna, in fondo per come l'ha raccontata non merita un premio, ma nemmeno una punizione, stava apparendo come quella che ha tentato e sta valutando altre opzioni... Ma forse ha capito di essersi spiegata male, o forse quel gioco le è stato stretto e ha avuto a che fare con i sensi di colpa.. Ed ecco che ora la donna prende a dire le cose come stanno, la storia delle due opzioni, la prima che vede una differenza praticamente inesistente e la seconda che vede la soluzione del problema... "Aspetta, quindi..." con lo sguardo si perderebbe, cercando di star dietro alle mole di informazioni che la donna sta riversando con tanta fretta... Il bianco si bloccherebbe, andrebbe a nascondere gli occhi ambrati per poi fare un profondo respiro per poi riaprire i primi. Facciamo chiarezza. "Quindi, tu hai offerto due possibilità a tuo marito: il divorzio, o rimanere nella stessa condizione di ora, solo che 'adotterai' il figlio che porti in grembo." Ecco, magari Mekura non può sentirlo, ma nella mente del bianco vi è un più che chiaro 'clak', come il rumore di un cavo che si stacca improvvisamente... ma hey, ancora riuscirebbe a mantenere una calma apparente. "Quindi rispetto a prima non è cambiato un cazzo, hai solo avvisato che vi sarà un figlio non suo..." Calma apparente, comprensibile già dalla differenza di termini usati... Mek ha escluso l'assistenza esterna per poi... rifiutare di far qualcosa da interna? "Che ufficialmente sarà adottato... Quindi tutto il discorso del 'l'importante è il contesto famigliare in cui cresce' è andato a puttane? Fammi capire, dovrà capire quando chiamare papà uno meno che l'altro, o mi stai bellamente chiedendo di rinunciare alla paternità?" Ed ecco, che ad ogni parola che dice prende sempre più consapevolezza di cosa possa essere veramente accaduto e, come un motore che si scalda secondo dopo secondo, va a perdere le staffe. "Non ti chiedo se hai un'idea di cosa tu mi stia chiedendo, perché lo sai bene." Vorrebbe chiederle a cosa avesse pensato nel mentre, ma glie è già stato detto... Mekura, hai solo scelto che sia un altro a risolvere quei problemi. "Mek hai solo aggirato un problema che in meno di due giorni diventerà più grosso di quello che era. Perché l'accordo che hai trovato con lui, o che non hai trovato ma hai scelto di rispettare, non può andare a genio a me. Un bambino che volevi rimanesse esterno a uno scandalo, un clan che doveva solo farsi i cazzi suoi e una separazione che non aveva dell'impossibile... No Mekura, non permetterò a tuo marito di vantarsi di aver adottato mio figlio." Hey piccolo bianco, sai cosa rischi vero? Si? Ma che bravo! "Come non permetterò al clan Hyuga di aver da ridire." E' qua che il bianco prenderebbe a sollevare, anche solo di un poco, la tonalità di voce, volgendo i propri occhi ambrati nella sua direzione. "Come per quanto io abbia bisogno di te a tal punto da poterti fare da scudo..." Citando una delle loro prime conversazioni "...Questo non vuol dire che ti permetterò di prendere decisioni di tale spessore per me. Dimmi che hai qualcosa in mente di diverso che ti stai rifiutando di dire Mekura. Perché se non fosse così significa che non hai mezza idea di come si affrontino i problemi della vita nonostante una grande esperienza. E piuttosto che dover correre dietro a problemi divenuti giganteschi per paura altrui, preferisco farmeli scoppiare in faccia io." E questo è un ottimo messaggio: i problemi sono di entrambi, per quanto riguardino lei, coinvolge e modifica non solo la loro storia, ma anche la loro vita... Questo vede Mat obbligato a prendere la sua decisione per risolvere quei stessi problemi. "Ancora con questa immagine del capo clan..." Ora il tono si sarebbe abbassato notevolmente, quasi più in un pensiero per se stesso... "Sai qual'è il problema? Che hai perso così tanto tempo dietro alle persone che non hai avuto modo di pensare a te. E non hai una vaga idea di come comportarti. Non hai un idea di come risolvere i tuoi problemi, non sai come comportarti nella vita privata e con quella del clan. Ed ora che un ragazzo non vuole starti accanto per benefici ma perché ti ama..." Ahia Mat, non puoi farti scappare i pensieri che Eiji ti ha messo in testa. Stai più attento la prossima volta! "...Non sai come muoverti e cerchi di far meno male a tutti. Ma non è così che va la vita, così non risolvi il problema ne con tuo marito ne con me, anzi. Hai sgonfiato quello con lui solo per far ingrandire il secondo. La vita è fatta di scelte e mi hai praticamente detto che non vuoi scegliere ma nel caso sei più in là..." La mano destra andrebbe a stringersi in un pugno per pochi secondi, quanto possano bastare per lasciare nel palmo impresso i segni delle unghie. La mente spenta, ora, e finalmente, prenderebbe a lavorare come quella di un ragazzo della sua età. Testa calda, privo di paura di quelle che sono le conseguenze. L'amante in media muore da solo, e lui non prenderà una pugnalata per qualcuno che non sa scegliere. A costo di rivoluzionare il villaggio.

01:07 Mekura:
 E questo, questo è il motivo perché l'aborto è sempre una scelta coscienziosa. Tutto questo casino non sarebbe saltato fuori con tanta ferocia se non fosse perché lei aveva così tanta paura di rivivere un dramma da causarne uno peggiore. E lo sapeva anche lui che quello che ha scelto è la cosa sbagliata, che in pratica non sa come cazzo comportarsi con la vita, è sempre stato più facile affrontare la morte per lei. Non ha mai capito nulla della vita, si è fatta trascinare dagli eventi per quanto volesse controllarli. <come vorresti anche solo provare a risolverlo? non posso semplicemente eliminare il problema, puff, morto, sepolto, si presume che io DIFENDA gli Hyuga> questo è ineluttabile <e sempre ammesso, come vorresti impedire al clan di avere da ridire? chi saresti tu nei miei confronti per permetterti di dire una cosa del genere?> davvero lei non sa nulla, ma a questo punto vuole sentire anche qualcun'altro che abbia una idea migliore, perché francamente non la trova a parte un divorzio che Orochi non vuole. <cosa devo fare? organizzare un grande raduno di tutto il villaggio, Hokage e tutti gli altri clan, presentare mio figlio in una lattina di metallo e dire "comunque, questo è mio figlio e non è di mio marito, lo lascerò dopo averlo sputtanato di fronte a tutti con la conseguente perdita dei miei figli, perché mi verranno portati via e di un golpe per rovesciare il mio comando aiutati da mio zio probabilmente"? > sta cancolando anche queste paure. QUando sente l'ultima critica Mekura questa volta si arrabbia, visibilmente <SI! ho perso MOLTO, non solo il tempo, ma la sanità mentale e fisica, il mio onore, la mia prole, il mio posto come capo clan, strappato via da una che è semplicemente entrata dentro una stanza, ha accusato mio zio Juusan di non riuscire a reggere il clan e questo che semplicemente ha detto "ok! è tuo". Mi sono stancata di perdere, mi sono stancata di dover stare dietro ai desideri di tutti. MA QUESTO è QUELLO CHE DEVO FARE non quello che vorrei, non mi posso permettere di volere qualcosa che non sia secondario agli altri> Si sta stancando e questo le causa anche delle fitte. <ngh..> poi lo sente, quel "ti ama" <cosa?> le esce quasi come un sussulto strozzato. La amava? amava lei? <ma ti rendi conto di quello che hai appena detto vero? mi ami? lo hai detto tu stesso che io non so decidere della mia stessa vita e tu vorresti amare una persona di questo tipo? così mancante di fiducia?> forse è sempre questo il problema: lei ha sempre cercato di essere una Kunoichi, una capo clan, ma non è mai stata una kunoichi o una capo clan, lei non è...cosa dovrebbe essere lei? <tu cosa hai da perdere se questi problemi di scoppieranno in faccia? sentiamo. Perché sono altrettanto stanca di chi ha la vita facile a dirmi cosa ho sbagliato e quanto, l'ho già detto cosa rischio di perdere ed è ben più della mia stessa vita, TU cosa hai da perdere a farti scoppiare i problemi in faccia?> [ch on]

01:38 Mattyse:
 Per lo meno, anche se in maniera poco pacifica e razionale, ora si è intavolato un dialogo, che in un modo o in un altro porterà a qualcosa. Mat prenderebbe ora un respiro, il silenzio avrebbe alimentato quella sua rabbia poiché la avrebbe vista come segno di resa e ammissione di colpa, come rifiuto di voler trovare una soluzione, mentre quelle risposte, per quanto per le rime, mostrano la volontà di volerci provare. Come risolvere il problema? Affrontandolo, in più punti ove necessario, o almeno così deve fare lui per farlo capire alla donna. Se così non funzionasse, rimane la carta perdente. "Non devi aggredire il tuo clan, vuoi essere un capo clan degno di essere ricordato? Guarda dove sono i problemi e rimediali. Il clan Hyuga non permette ai propri membri di star sempre con la persona che si ama? Per il concetto degli Hyuga puri? Ricordagli che il byakugan è una cazzo di arma, come il Mokuton, lo sharingan e quant'altro. Che se la forza del clan Hyuga sta nell'abilità oculare allora c'è qualche problema di fondo." Si, la voce è appena più pacata, tesa, decisa, ma già diversa da un rimprovero o una tonalità usata per un litigio, sarebbe più adatto per una discussione vivace ma pacifica. "Pensa se i tuoi figli dovessero innamorarsi di un membro di un altro clan. Avresti mai il coraggio di dirgli che non possono perché devono generare degli Hyuga puri?" Ecco, una supposizione che potrebbe anche essere alquanto interessante. "E questo perché non riesci a dividere vita privata da vita pubblica? Sei il capo clan. Sei te a decidere e a fare le veci degli Hyuga. E non sei sola." Ecco, quell'ultimo dettaglio nella frase sarebbe quasi ringhiato. La presenza di un genin è pressoché inutile, ma dei sovversivi che non rispettano la gerarchia interna del clan non possono essere visti di buon occhio nemmeno dal resto del villaggio... Ok, un respiro. "Uno, nessuno ti obbliga a sputtanarlo davanti a tutti. Chiedere assistenza a una figura come l'hokage significa semplicemente che sia lei a giustificare in qualche modo il divorzio unilaterale. Due, come pensi possa sottrarti i figli? Non vi sono motivi per cui possa farlo legalmente no? E siamo di nuovo lì, pensi di essere così sola e debole da non fare nulla?" Una piccola e rapida domanda retorica, si parla sempre di un jounin ma che spesso pare aver meno fiducia di quanta ne abbia Mat... Il discorso della donna avanza, toccando diversi tasti. Deve stare dietro ai desideri di tutti? No Hyuga, dai sempre la prova di aver perso così tanto tempo dietro agli altri da non aver mai preso in considerazione se stessa. "Quello che DEVI fare è fermarti a pensare. E non a cosa devi fare per il clan. Non te lo devi dimenticare, ma questo non significa dimenticarti di te stessa. Se ti dimentichi di te stessa ti dimentichi dei tuoi figli, di tutti." Sottolineerebbe il tutti per lasciar intendere che nel discorso non ha mai dimenticato che vi sono in ballo altri bambini, diversi da quello che ancora deve nascere. "Perché se ti concentri sugli altri non potrai mai concentrarti su di loro. Sei il capo clan, devi prendere decisioni per il clan, scegliere come muoverti e che linee guida devono essere seguite dagli Hyuga. Ma questo non significa che te devi fare quello che vogliono loro, è l'esatto opposto. Sta solo nel valutare quanto andargli in contro. O finirai per essere un capo clan che di capo ha solo il nome." Possibile come sia riuscito a ricollegare tutto il discorso? Dal non dimenticarsi del suo ruolo a quello che ha perso? Al fatto che secondo lei non può pensare a se ma deve stare dietro agli altri? Quel cosa lo blocca per un istante, si era accorto dell'errore ma sperava non se ne fosse accorta tra la mole di parole... "Manchi di fiducia solo verso te stessa. Fiducia che io ho nei tuoi confronti. E si, non sai decidere della tua stessa vita perché la dedichi troppo agli altri. Ma quest non significa ne che tu non possa cambiare questa cosa, ne che qualcun'altro possa invece dedicarsi a te." Ecco, l'ultima domanda, quella che per se ha la risposta più semplice... "Cos'ho da perdere? Parli con un genin che non ha paura di gridare in faccia a un jounin, che non ha timore di affrontarne un altro a viso aperto. Non tempo di fare una brutta fine, non tempo di uscire in missione e non tornare. Però ho paura di perdere te. Di perdere te fino a poco tempo fa, ora di perdere voi." Quasi un ammissione, mentre il ragazzo prenderebbe a fare qualche passo verso di lei. "Mettiti giù, già sta situazione non ti fa bene." Sarebbe un invito, mentre lui si alzerebbe dal divano per fare qualche passo verso quella stessa cucina da cui aveva preso l'acqua. "L'unico motivo per cui non mi sono ancora fatto esplodere il problema in faccia, è perché farlo potrebbe allontanarti da me. E si Mekura, tanto ormai mi è partito, a sto punto lo dico per bene. Ti amo. E se ancora non sono partito in spedizioni strane, se non mi sono buttato alla ricerca del traditore della foglia, è perché voglio tornare a casa vivo per vederti ed essere quel demente di cui hai bisogno, che si prenda cura di te." Superata la penisola, Mat allungherebbe ancora la mano destra in direzione della bottiglia d'acqua, prenderebbe un secondo bicchiere per poi dirigersi in direzione del divano.

02:16 Mekura:
 SIamo sempre li eh? sei sempre tu che non riesci ad avere fiducia verso te stessa e questo lo vivi isolandoti dagli altri, credendo di essere sempre da sola di non vedere i veri alleati che ti sono attorno. Si rimette a sedere portando le mani alle tempie ascoltandolo e rispondendo <vorrei farti notare che lo sharingan non è l'esempio migliore da mettere in confronto come "sano rapporto con una arma"..e comunque no non è solo una arma> sospira appesantita <difendere il clan Hyuga significa difendere un antichissimo retaggio storico, significa proteggere qualcosa di divino, qualcosa che se andasse perduto significherebbe perdere la nostra storia come villaggio e come ninja> quindi è questa l'importanza che Mekura da a questo clan, c'è orgoglio in quelle parole. <ma no, non me la sentirei è proprio per questo motivo che mi sto adoperando per questo progetto. Io non voglio calcificare il clan in una immutata visione delle cose, io lo voglio potenziare e per fare questo è necessario nuovo sangue> ma chissà suo marito cosa ne pensa al riguardo. Si è preoccupato di chiederle se lo avesse fatto almeno con un'altro Hyuga. Le domande successive la fanno sorridere per l'innocenza con la quale vengono poste. <L'hokage non si immischia con i problemi interni degli altri clan, è una figura neutrale, sopratutto se si parla di queste cose e...per quanto riguarda la seconda domanda, mi è già successo> si rilassa sulla poltrona toccandosi di nuovo il ventre <Ken...Ken era il figlio dell'uomo che amavo tanto tempo fa, Azrael Nara, credo che tutti lo conoscano> probabilmente lui lo conoscerà anche con il suo nome da Anbu. <non era mio, lo ha avuto da...un'altra relazione, ma quando lui è scomparso ho voluto adottare questo bambino perché era l'ultima cosa che mi rimaneva di lui di concreto. Lo aveva lasciato in un orfanotrofio di Suna. Quando è tornato, così, dal nulla, io ero andata avanti e gli ho raccontato di Ken. Lui voleva ritornare ad essere il padre che non era stato e io consentì di avere il suo tempo con quello che infondo era suo figlio. Andava bene no? separati ma nessuno si è fatto male. Ad un certo punto io ho avuto un attacco suicida provocato dalle parole di Azrael durante uno scontro. A causa di questo, del fatto che fossi instabile e pericolosa per il bambino mi hanno impedito di vederlo se non sotto osservazione diretta da parte di terzi. Un figlio, che ho visto crescere, protetto e che adesso sono costretta a vederlo come se fossi una criminale. Mi ha tolto la maternità e...ormai lo sento solo con le lettere che ogni tanto gli scrivo> è angosciata quando ne parla. <quindi, direi che ha tutti gli strumenti per mettermi contro le persone necessarie per tenermi lontana da loro, anzi, basterebbe solo che convincesse i miei figli per perderli e ...> lo guarda: si, si sente sola e debole, si è sempre sentita così. < mi sento impotente, si> Finire di essere una capo clan che di capo ha solo il nome, si è orrificata anche da questa possibilità. Poi sente la rivelazione, la scottante rivelazione di quello che ha appena detto: la ama, ha paura di perderli e se non ha fatto brutte scelte è per questo motivo. <...> rimane in silenzio, arrossendo tra l'altro mentre l'angoscia sale. <Mattyse> non sa che dire, vorrebbe dire qualcosa ma tutto quello che le verrebbe in mente sminuirebbe quello che ha appena esternato il bianco e più questo va avanti più questo peggiora. <mi ami?> perché la ama? lo vuole sapere, perchè. <perchè? IO voglio sentirtelo dire, voglio sentirti dire perché mi ami. Ho avuto un sacco di gente che ho amato e che mi hanno "amato" e non mi hanno mai spiegato il motivo, un valido motivo. Poi sono sparite dalla mia vita, quindi voglio sapere perché> ne ha bisogno <perché dovresti amare una come me?> e lo dice con tutto l'autodisprezzo possibile [ch on]

21:31 Mattyse:
 Uscito dalla cucina si avvicinerebbe ancora al divano, mentre la donna prenderebbe a rispondere. Quasi è stupefacente la velocità con cui quell'ira da parte del bianco è andata a diminuire, svanire, tramutandosi in un discorso che pian piano è sempre più pacifico... E se per Mat questo non è considerabile come segno di affinità, allora non saprebbe più cosa potrebbe esserlo. "La storia e il retaggio culturale non lo fa un abilità ma le persone che vanno avanti impedendo che gli antenati vengano dimenticati. Il Byakugan deve rimanere uno strumento del clan Hyuga, ma non per questo deve esserne motivo di vita. Il clan senjuu ha ben pochi membri con il Mokuton, e per Konoha credo sia più che sensato affermare che non può essere secondo al vostro." Non parlerebbe con superiorità, quando con coscienza. Si parla di due dei più grandi clan di Konoha, tra quelli che lo hanno difeso e quelli che lo hanno creato, insieme al clan Uchiha. "E seguendo il tuo ragionamento, non penso sarebbe una cosa tanto sbagliata far legare proprio i due più antichi clan della foglia." E quel bambino che Mekura porta in grembo potrebbe anche esserne una valida opzione. Figlio degli Hyuga e dei Senjuu. Mat andrebbe sul divano, a sedersi su una estremità. Si, vorrebbe avvicinarsi a Mekura, allungare ancora una mano nella sua direzione e farsi sentire accanto a lei, nonostante la piega che la discussione aveva preso inizialmente ma... Bhe, un poco di orgoglio lo ha anche lui. Il bianco così rimarrebbe ad un estremità di quel divano e solleverebbe il proprio bicchiere per portarlo contro le proprie labbra, sorseggiando un po' di quell'acqua. "L'hokage è la massima giurisdizione all'interno di Konoha. E' lei a firmare i permessi e le carte per il divorzio. Sarebbe lei a consentire o meno a tuo marito di portarti via i bambini. E tu sei la nuova consigliera no? Non penso non ti aiuterebbe." Non sa esattamente quanta amicizia vi sia tra le due, ma è consapevole che non tutte le decisioni di Furaya sono di dominio pubblico... "A proposito..." Ecco, ora il bianco alzerebbe il bicchiere come a brindare con la donna "Complimenti per il tuo nuovo incarico!" Forzerebbe appena un sorriso, tornando poi a bere, congratulandosi, forse nella peggiore delle maniere, per quel traguardo. "Ti senti impotente e continui a pensare di fare le cose da sola... Io mi sento invincibile proprio perché sono consapevole che da solo non posso fare nulla." Sono due lati estremi, una che si sente debole perché non accetta la sua debolezza, e lui che invece la conosce e tenta in ogni modo di coprirla, nasconderla e valorizzare i suoi tratti di forza. "Perché ti amo? Difficile a dirsi. Proviamo a capire come mi sono innamorato e vediamo se troviamo delle conclusioni: Incontro una bellissima jounin che, senza nemmeno conoscermi, si preoccupa di prendermi e dirmi che il mio atteggiamento non stava andando bene, che ero un aggressivo passivo avvolto nei miei pensieri. Questa si preoccupa di distrarmi, si offre per correggermi e starmi dietro, accetta anche di prendermi comme suo allievo. La donna mi tiene compagnia, mi parla della sua famiglia, della sua vita, sa di essere superiore a me... Ma le manca qualcosa, qualcosa che riesco a cogliere, che non mi fa sentire un peso per lei, che mi fa sentire diverso dalla massa, dagli altri allievi della mia età. Il fatto che lei abbia dato la vita per gli altri, prendendo pugnalate. L'ho visto e ho sorriso. Una jounin tanto importante e superiore, che non sa pensare a se stessa. Non mi ha fatto pena, ma tenerezza. E' stata la prova che anche i gradi alti hanno dei difetti, che tutti possono sbagliare... Ed io più stavo con quella jounin meno mi sentivo genin. Più stavo con quella donna e meno mi sentivo ragazzino. Più sto con quella donna e più prendo consapevolezza di chi sono io. Mi sono innamorato della tua maturità, della tua volontà di aiutare tutti, ma della tua pecca di non aiutare mai te stessa. Del fatto che non mi hai trattato come un pazzo o un bambino quando ti ho detto che sarò io a prendermi una pugnalata al posto tuo, ma hai riso... E cazzo, quella risata non avrei mai dovuto vederla. " Si, forse è un pelo sdolcinato, un po' da ragazzini, ma sui volti era stata la stessa Mekura a comportarsi come tale no? "Quindi, perché ti amo? Perché con te mi sento speciale. Perché puoi insegnarmi tanto sulla vita come a quanto pare posso fare io con te. Perché ove io cado in fisico riesci a compensare tu, mentre la tua parte emotiva ti piega con i sensi di colpa e le paranoie e la mia cerca di prenderti a braccetto e ripagarti con la stessa moneta. Quindi non lo so perché dovrei amare una come te. Direi che ho una mezza idea di perché amo te." E' un gioco di parole l'ultimo fatto, quello di sostituire, anzi, ripudiare, i termini 'una come me', troppo generici e che andrebbero a indicare altri esseri, come il tempo verbale 'dovrei'. Tutto sostituito da un tempo presente e un soggetto ben definito. "Perché ti dedichi troppo agli altri e vederti sorridere perché sono io a dedicarmi a te, mi fa sentire meglio di quando ho associato mia madre a un clan. Perché quando mi hai invitato a casa tua, mi sono sentito in pace con me stesso. Basta libri, basta letture per sopperire alla noia. Se ci sei te tutto può andare bene. E se le cose non vanno bene, ho la forza per farcele andare. Perché voglio vadano con te."

21:37 Mekura:
 C'è una cosa che la preme più di tutti al momento ed è sentire quella domanda: nessuno ha mai risposto a quella domanda ed adesso è una di quelle cose che la portano a compiere delle decisioni. RImane basita a guardarlo e ascoltarlo senza neppure perdersi una parola. SI scopre in apnea ad un certo punto mentre parla...e quanto parla. Si tratta comunque di un diciasettenne che forse questo amore lo vede in una sorta di platinica avvicinanza con una madre lontana e che ha trovato in Mekura una forma affettuosa che possa sostituirla. Forse, ma più parla più le cose sembrano differenti da quella singola risposta del perché. Lui non lo sa, lo ammette, ma allo stesso tempo prova a spiegare qualcosa di inspiegabile che sinteticamente significa <io ti piaccio nonstante i miei difetti> neanche ad Orochi importavano i suoi difetti, non l'amava ma guardava alla sua forza, stranamente fino ad ora lo Yakuza è stata la relazione più sana che abbia avuto riguardandosi indietro. Fino ad ora. Azzarda un leggero sorriso, un ringraziamento silenzioso verso il bianco mentre si accorgerebbe di un dettagli particolare <hai capito a quale clan appartiene tua madre? quale?> non glielo aveva detto è incuriosita ora. <gran consigliere? ah...> sorride <si, grazie, ho diverse proposte importanti da fare e devo finire di scriverle tutte> in quel momento si ricorderebbe dei cinghiali <Mattyse, perché tu hai dei cinghiali?> e sopratutto, dove sono ora? [ch on]

21:56 Mattyse:
 "No" E' una risposta secca a quella sua prima affermazione, mentre il volto del bianco si volterebbe rapidamente in direzione della donna. Non è la definizione corretta. "Ti amo perché hai i tuoi difetti." Perché non è perfetta, non si tratta di una bellissima donna intelligente e di buona famiglia, si tratta di un essere umano, qualcuno che sbaglia, cresce, migliora e porco kai CAMBIA PENSIERO COME TUTTI GLI ESSERI VIVENTI E LO FA SECONDO LA SUA TESTA. Mat farebbe un profondo respiro, allargando poi i piedi, distanziando maggiormente le proprie ginocchia. Chinerebbe in avanti il busto, andando a posare entrambi i gomiti sulle levi inferiori. "Quale?" Pensava fosse palese... "A quanto pare potrei avere i capelli del secondo Hokage" Ecco, una risposta che dovrebbe lasciare poco spazio all'immaginazione. I capelli bianchi andrebbero a ricadere, per lo meno con qualche ciuffo, davanti agli occhi, nascondendone qualche parte mentre Mat andrebbe a chiudere le palpebre. "Porti in grembo un mezzo Hyuga e un mezzo Senjuu, non esisterà konohano più puro di lui." Ecco, una piccola frecciatina per quella sua storia degli Hyuga puri, in grado però di avanzare, quasi evolversi con quel suo solito tono ironico. Ed ecco, forse è riuscito a far intendere qualcosa... forse. Dopo l'ingresso di quella giornata le speranze sono più... pacate. "Bhe..." Ecco, Mat non rimarrebbe così spiazzato con quella domanda... "Perché volevo portarli al villaggio di Shinji per far apaprire Konoha intenzionata a riappacificare i rapporti, ma oltre a due cinghiali utili c'erano anche cinque cuccioli. E direi che questi cinque vorrei tenerli" Ecco, una piccola ammissione dei propri piani. Il bianco si alzerebbe in piedi, prendendo a camminare nella sala in direzione della porta opposta a quella dell'ingresso della casa, ove poserebbe il palmo destro per aprirla e mostrare un piccolo giardino, ove si troverebbero i due cinghiali adulti con i cinque cuccioli.

17:30 Mekura:
 Lo guarda di nuovo sull'attenti, come un cervo che ode il predatore nella foresta. Quel ti amo perché hai i tuoi difetti la scioglie e non dovrebbe essere così: una jounin che si comporta come una ragazzetta senza una asse di equilibrio. Ma la cosa ancora più interessante è che Mattyse afferma quel commento riguardo ai capelli bianchi. I capelli bianchi del secondo Hokage. <un Senjuu> è sorpresa e simbolicamente questo bambino potrebbe avere qualcosa di speciale, forse ci sono motivi più alti del perché ha deciso di tenere il bambino? è una esagerazione ma il pensiero vale comunque la candela. Si solleva in piedi, con calma andando a camminare verso la porta che è rivolta verso il giardino e stravolta osserva come Mattyse ha deciso di tenere quei cinghiali in cattività- Ha un sacco di domande al riguardo una più delirante dell'altra ma per il momento rimane a fissare i suini selvatici con circospezione, non fidandosi della loro tranquillità. <i...i cuccioli sono bellini> non sa davvero cosa dire ma rimane sulla soglia, non va oltre. <ok, hanno dei nomi?> sceglie di stare al gioco e di chiedere una delle domande più stupide che le siano venuta in mente, mentre inizierebbe a ridacchiare a bassavoce sentendo la tensione scendere. [ch on]

17:54 Mattyse:
 Mat annuirebbe al dire della Hyuga, inerente al suo clan. Che quel figlio possa essere qualcosa di molto più significativo, a livello metaforico, ci ha pensato pure lui e l'idea lo ha fatto ridere alquanto, quasi lo ha risollevato da quella conversazione. I cinghiali, facciamo scendere un poco la tensione prima di dover lanciare nuovamente la bomba: non sono giunti a una conclusione, hanno solo sviato discorso in uno più piacevole... "I nomi?" non se la sarebbe mai aspettata quella domanda... E' solo la volontà di non ricadere in quella conversazione tanto delicata quanto... difficile. La mano destra si solleverebbe, andando a indicare il gruppo di cinghialini "Al Rieza, Al Bazu, Al Kiere, Al Futari... E qull'unico demente sveglio che ci corre in contro è Ahrai." Ecco, non saprebbe esattamente indicarli, essendo tutti alquanto simili e differenti solo caratterialmente. Il bianco riuscirebbe a indicare con precisione solo l'ultimo, l'unico che avrebbe preso a corrergli in contro. No Mat, resisti, non tirare ora fuori quel discorso, non rifare quella domanda nel tentativo di giungere a una conclusione. "I due grandi onestamente non mi interessano. Li porterò al villaggio uno di questi giorni. Giusto il tempo di poterli allontanare dai cinque." Ecco la rivelazione mistica del suo piano

18:14 Mekura:
 strani nomi, si domanda che nome sarebbe in grado di dare al figlio se ne avesse la possibilità, la cosa la spaventa un po'. Rimane in sielnzio guardando il cinghiale correre verso questo. <ah, capisco> scese così un silenzio tombale e ora? la parentesi è chiusa, hanno parlato dei cinghiali e ancora devono concludere cosa deve fare lei per lottare per la paternità di Mattyse <mi ha chiesto che cosa sei tu per me, se sei una botta e via, se sapevi questa cosa> si umetta le labbra mugugnando appena <non ti vuole uccidere ma non ho idea di cosa ha davvero intenzione di fare> sospira appoggiandosi al muro con la schiena tornando per un po' in silenzio. <pensa che ho fatto un discorso simile a Furaya quando l'ho vista. L'ho intimata a non fare tutto da sola, sarebbe ora che iniziassi a seguire i miei stessi consigli> incrocia le braccia tra loro sospirando pesantemente <lo so che ho peggiorato tutto, non so se posso ancora rimediare senza versare sangue in giro, ma se voglio farlo voglio prima assicurarmi che non ci siano delle manovre strane da parte di Orochi contro di me o te. Sono il suo investimento alla fine, se non gli do quello che vuole perché dovrebbe tenermi?> vede già le ombre di una golpe all'interno del clan che scansati cesare le aspettano 24 rotazioni supreme non pugnalate. Continua a rimanere in silenzio, guardando verso il ventre in un angosciante silenzio. <ma forse la domanda è un'altra: perché dovrei tenerlo io hum?> bhe è pur sempre il padre di Hiashi e Kurako. Non lo ama ma entrambi hanno una certa dose di rispetto, minata da questa situazione certo, ma comunque erano accordi tranquilli e non voleva togliere la figura paterna ai suoi figli come lei è stata strappata come figura materna da Ken. Sta entropizzando, purtroppo con la situazione. [ch on]

18:57 Mattyse:
 Già, crollerebbe rapidamente il silenzio. Mat vedendo Ahrai corrergli in contro si piegherebbe sulle ginocchia per abbassarsi e allungare entrambe le mani in favore del cucciolo per tentare di prenderlo e sollevarlo, portandolo verso il proprio petto. Nel mentre la Hyuga ha preso a parlare, ha avuto lei il coraggio che lui non è riuscito a trovare... Gli occhi ambrati andrebbero sul viso della compagna, mentre l'avambraccio destro si posava sotto alla pancia del cucciolo per poterlo reggere senza alcuna difficoltà, mentre la mancina sarebbe scivolata verso la schiena per prendere a dargli quelle carezze, delicate come piacevano a lui. Le parole della Hyuga sono intelligenti, lasciano spazio a quella che è una sua risposta e una sua opinione. Non ha molto da controbattere, quanto però ha da aggiungere lui. "Non mi ucciderà, non ho mai visto un jounin rinunciare a tutta la sua vita per la vita di un genin." E' sicuro che uno shinobi con un po' di cognizione non faccia tali pazzie, non sa che si tratta di uno Yakuza. E se lo sapesse, sarebbe Jackpot. "Per evitare del sangue non lo so, anche se penso di si..." Sempre seguendo il ragionamento precedente. Ora gli occhi ambrati andrebbero a posarsi sul ventre della donna, la mente sta lavorando... E 'ding'. "Te vai a Kusa. Sei un bersaglio fin quando lo terrai nel ventre... Io mi inventerò qualcosa coi reparti speciali per non rischiare di essere aggredito in tua assenza. Qualcosa che non ti comprometta come capo clan." E' una stronzata per metà. Non pensa che le paranoie di Mekura siano fondate riguardo alla possibilità di un colpo di stato all'interno del clan Hyuga, ma perché correre il rischio? Far cadere la consigliera ufficiale dell'hokage non può essere un opzione tanto gradevole nemmeno per la Judai, il bianco è convinto di poter ottenere il permesso di scorta e osservazione, o magari che una squadra più adatta abbia questo incarico. "Se è intelligente di terrà sempre per la protezione che puoi garantirgli." Ecco una risposta che non gli va tanto a genio dare... Ma la domanda successiva è già migliore. "Non so proprio perché dovresti..." Risponderebbe accennando ad un lieve sorriso, in fondo non vuole che i suoi figli non vedano il padre, ovvio, ma per questo sarebbe meglio che la cosa finisca in maniera pacifica, cosa che in quel momento risulta impossibile agli occhi del bianco. "..soprattutto quando puoi avere un falegname incallito in casa" Ecco un momento di ironia, un po' per sdrammatizzare, autoelogiarsi con una palese nota ironica.

19:14 Mekura:
 Mattyse le da tranquillità, le permette di avere una conversazione che non sia lei stessa con le sue paranoie. Guarda il giovane e il cucciolo di cinghialotto: è davvero carino e lo tiene su così bene. Sorride amabilmente senza toccare la creaturina fissando poi Mattyse <squadre speciali?> lo sguardo le si illumina <sei un anbu?> poi torna improvvisamente seria <non dovresti dirlo così apertamente anche se sono io> una mezza ramanzina per quello che è una informazione che lui si è lasciato sfuggire dal punto di vista della Hyuga. <con i se e con i ma non si fa nulla, sono abituata a vedere la peggiore situazione e non pretendo che le persone si comportino logicamente, non lo faccio io, non la fa nessuno, non lo fa neanche il più grande stratega. C'è sempre un momento di follia e stupidità, quello che possiamo solo domandarci è la percentuale in cui questa stupidità e follia muove le nostre azioni...e devo dire che> arrossisce visibilmente guardando altrove <...che io mi sono comportata in modo folle e stupido molte volte> sentendo la frase ironica Mekura ridacchia a bassa voce, labbra strette andando ad incrociare le braccia. <bhe ci sono sempre le mensole da riparare al dojo Hyuga.> risponde con altrettanta ironia guardando Mattyse con gli occhi fissi su questo. Non li abbassa, non li distoglie, rimane a guardarlo stanca ma pacata come se infondo quella conversazione le avesse fatto bene. <Mattyse, puoi dirmelo ancora?> chiede a bassa voce continuando a guardarlo. <vorrei sentirtelo dire ancora prima che esca da qui> [ch on]

19:26 Mattyse:
 E' vero, non dovrebbe dirlo così apertamente ma... La Hyuga si era persa qualcosa in quella serata a quanto pare. "Potevo capirlo da come mi sono parato davanti alla porta. O dalla maschera e l'attrezzatura che hai avuto davanti agli occhi fino ad ora." Indicherebbe ora il tavolino con un gesto rapido del mento. "Sei stata a te a dire che mi ci volevi dentro. E poi ti stilo rapporti da settimane, prima o poi ti saresti chiesta il perché avresti ricevuto rapporti di missioni non ufficiali o di carattere pubblico." E' quella la sua risposta alla ramanzina, che ritiene pressoché inutile. Mat è da inizio serata che non nasconde alla donna la sua ammissione a quelli che sono gli anbu, forse è meglio non dire che ha tenuto testa al generale flertandoci... Anche se quella tecnica era l'unico modo per reggere il confronto psicologico. "Bene, lascia a me la preparazione. Se avrà un momento di ira o di follia, sarò pronto a intervenire." Sarebbe il continuo quindi di quella sua autocandidatura per la protezione della sua figura. "Possiamo sempre prepararci per quegli attimi di follia. In questo sono bravo" Il bianco accennerebbe una risata per la risposta della Hyuga, per fortuna è stata un ottima idea quella di sdrammatizzare in quel modo. Chinato in avanti, entrambe le braccia andrebbero a portare il cucciolo a terra, mentre una lieve pacca sul sedere dovrebbe invitarlo ad allontanarsi, tornare dai suoi fratelli e sorelle... Dovrebbe. Drizzato ancora il busto, il braccio sinistro inviterebbe la donna ad entrare nuovamente in salotto per potersi permettere di chiudere quella porta. "Mekura, puoi inventarti qualcosa e rimanere qui?" Chiederebbe lui d'altro canto. La mano destra andrebbe a cercare un contatto, anche leggero, con una di quelle della donna, mentre un piccolo sorriso regnerebbe sul suo volto, felice per quella domanda e speranzoso per una risposta positiva. "Vorrei ripetertelo più volte prima di lasciarti andare da qui"

20:17 Mekura:
 Si, diciamo che è così sconvolta che non ha voluto neppure guardarci all'interno della casa, per davvero, era troppo presa da questi problemi personali si era dimenticata anche dei rapporti missioni per quanto è così al momento concentrata su altre cose. <si, diciamo che sono venuta qui pensando a te non su questo aspetto> ma guarda altrove sospirando pesantemente. <ah sei bravo in questo?> chiede sogghignando ma è un sorriso che le muore sul volto quando questo le chiede di rimanere. Le piacerebbe, ma si è preso la Milf e la milf ha dei figli. <non senza preavviso, Kurako e Hiashi mi aspettano a casa, ho lasciato una copia con loro ma devo stare li fisicamente, credo che tu possa capirmi> piega la testa dispiaciuta mentre lo guarda, ma se anche lui ha dimostrato una insofferenza al fatto che venga a trovarlo attraverso le copie, allora dovrebbe capire che per i figli potrebbe essere peggio. La mano destra a sua volta cerca quella di Mattyse, con un certo bisogno aggiungendo al gesto un piccolo cenno con la testa per farlo avvicinare e appoggiare la sua fronte contro quella del bianco. <Mattyse...> sussurra il suo nome mentre si avvicinerebbe ancora. <tu mi piaci per quello che sei, per la persona che sei, che mi hai dimostrato di essere. Hai ragione, sono, molto fallibile e per vergogna tendo a fare tutto da sola, per dimostrare di esserne capace perché non voglio disturbare> piega la testa e continua <ho sempre vissuto in un mondo in cui se non sei in grado di farcela da sola non sei meritevole, se hai un problema tu sei un problema> a quel punto cercherebbe di poggiare le labbra sulle sue <tu...mi piaci, mi piaci così tanto che è stato naturale per me baciarti sotto quella tenda. Mattyse, mi hai dato così tanto più di quello che pensi, più di quello che posso darti io> darebbe quel bacio dolce, se permesso e sorridendo lo guarda di nuovo <ti amo> non si muove dal li, rimane ferma ancora un po', ancora qualche minuto prima di prepararsi ad uscire. <ti prego, dirmelo ancora> [end]

20:31 Mattyse:
 Le speranze in una risposta affermativa vanno a svanire rapidamente, come il sorriso sul volto della donna, ma su quello di lui non sparirebbe, prenderebbe solo una nota dispiaciuta, ma comprenderebbe quello che la donna intende. Mat annuirebbe appena, per poi stringere lievemente la mano offertagli con le dita. Al suo invito, si avvicinerebbe, andandole in contro per posare la fronte. Sentendo nominare il proprio nome, solleverebbe di qualche millimetro il viso per portare i propri occhi rivolti verso quelli della Hyuga, che prenderebbe con quelle parole che lo lasciano sbigottito, ignaro di come rispondere inizialmente, è anche per questo il il motivo per cui la donna riuscirebbe a terminare quel suo discorso senza le solite interruzioni di lui. Eccolo, finalmente un bacio, da quanto tempo non ne riceveva uno? E... ecco un altro risvolto che il bianco non si aspettava. "Mekura..." Risponderebbe inizialmente, cercando di riconnettere quei neuroni da bombarolo che si sono dispersi. Prima un sorriso, un ampio sorriso. "Ti amo Mekura. E prometto che un giorno ti darò le armi per affrontare i problemi da sola, ma permettimi di rimandare quel giorno, poiché poi non avrai più bisogno di me." Il bianco si avvicinerebbe nuovamente per cercare di sfiorarle le labbra con le proprie, sviando poi per darle un piccolo bacio sulla punta del naso, accennando in fine ad una piccola risata. "E se ti troverò a Kusa, non mi nasconderò come faccio per Konoha." Quella è una promessa. Il bianco la terrebbe tutto il tempo che lei gli voglia concedere, poi la accompagnerebbe con particolare calma verso la porta, intenzionato a rubarle quanto più tempo possibile... Eppure quella serata era iniziata in maniera a dir poco tragica...

20:31 Mattyse:
 [End]

Mekura raggiunge l'abitazione di Mat con l'intenzione di aggiornarlo quanto riguarda il loro futuro prossimo.
La Hyuga rivela il suo "fallimento" nel separarsi da Orochi e l'accordo che ha preso con questo, ma il bianco non ci sta. Non permetterà a nessuno di farsi chiamare "papà" da suo figlio.

Il dibattito acceso cade rapidamente quando Mattyse si lascia sfuggire il risultato dei giorni passati a rimuginare sulle parole di Eiji e, quando viene ripreso, si traggono nuove conclusioni:

Mekura andrà a Kusa per far incubare il piccolo nascituro, dandosi così il privilegio di non aver paura, mentre Mat troverà come sfruttare gli ANBU per poter tenere sotto osservazione Orochi ed il clan Hyuga.

#TuttacolpadiEiji