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con Kimi, Eryk

18:52 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] Un altra giornata lavorativa volgeva al termine per la classe operaia, satura delle 8 ore canoniche che la maggiorparte dei lavori prevedono, tuttavia questo non è il caso per il nostro Eryk. Lavorando nella ristorazione, e considerando ormai la veneranda età del benefattore che lo ha accolto anni orsono ormai, è l'unica persona a seguire quel piccolo ristorante in uno dei molteplici vicoli che si diramano dalla strada principale di Kusagakure, dove lo sfarzo e le luci abbaglianti vengono meno e il livello torna più spartano. In queste prime giornate estive il sole non li sta lasciando particolarmente tranquilli, tuttavi aoggi qualche nuvola ha deciso di coprire a sprazzi quei raggi che non scemano in temperatura nonostante si avvicina l'orario di cena e con esso, anche il secondo turno del cuoco immigrato. [Stai attento alle verdure sul fuoco e controlla che non si siano attaccate alla vaporiera] ordina all'anziano in pianta stabile all'interno del negozio mentre l'imponente figura maschile si ritrova con una scopa dal manico di bamboo e paglia a spazzare il piazzale davanti all'ingresso del ristorante, ora che nessuno si avvicina. Da le spalle alla strada principale e, di sicuro, non è facile non notarlo con quella sua stazza imponente ben oltre il metro e novanta centimetri. Veste come spesso un pantalone marrone scuro, tenuto su da una cinta di cuoio li dove la vita si stringe. A coprire il busto muscoloso invece una maglia a maniche corte monotinta color grigio chiaro, niente di sfarzoso. All'occhio più attento risalterà all'attenzione il nastro nero che regge il grembiule legato in grembo. Accumula la sporcizia in una piccola duna, la quale poi viene prontamente buttata nel cestino al di sotto del posacenere, in quelle tipici torrette a doppia funzione. Si gira, appoggiandosi al muretto affianco all'ingresso, appena oltre i finti fiori e rampicanti e, frugando nelle tasche, tira fuori una sigaretta e l'accendino, portandosi la prima alla bocca per accenderla e fumarsene una prima dell'inizio del turno.

18:59 Kimi:
 Solo lavoro, solo maledetti impegni per il clan e lei che ha fatto tutto quello per essere più libera, a tornare indietro di qualche mese probabilmente uccidere Kioshi solo per averle chiesto di prendere il controllo dei Doku. Ma non è questo il momento di recriminare errori propri, tra i vari documenti segreti del vecchio capoclan ha trovato qualche informazione interessante, soprattutto se consideriamo la guerra che stanno andando ad affrontare e il numero di morti tra le loro fila, non potrà lasciare a Sosachi un clan praticamente svuotato quindi eccola camminare verso un ristorante, non proprio uno a caso. Secondo le informazioni raccolte dal biondino lì dovrebbe starci un ragazzo nato da Doku, qualcuno che quasi sicuramente possiede la loro innata considerando che è sopravvissuto al parto, ma queste sono solo ipotesi, c’è un solo modo per assicurarsene ed è proprio andare da lui e scoprirlo, provare il suo sangue. Mentre la sera si fa strada e il crepuscolo avanza lei cammina con il suo solito passo lento e glaciale per le strade del centro di Kusa, si destreggia ormai esperta tra quei cerchi, tanto il tempo che è passato dall’ultima volta che si è concessa una simile passeggiata, prima la morte stessa minacciasse di prenderla. Avanza quindi con il chakra già richiamato e che scorre nel suo corpo, gli abiti sono i soliti ormai: una lunga gonna nera tenuta insieme in vita da un semplice obi dello stesso colore, fianchi e addome esposti così come le gambe visto i due profondi spacchi laterali. Un top in cuoio sul petto, le copre giusto il seno e presenta una profonda scollatura a v, anch’erro nero, non ci sono spalline visto che non ha molto da sostenere. Per il resto mostra la carnagione estremamente pallida, cadaverica quasi, scoperta e per questo libera d’essere toccata da qualsiasi stolto. Il volto è una neutrale maschera di assenza, non ci sono sentimenti leggibile in quelle labbra rosa e abbastanza sottoli, non ci sono intenzioni da intravedere nei suoi occhi ghiaccio, il destro almeno resta di quel colore mentre il sinistro sono anni ormai che è diventato rosso. Capelli lunghi neri lasciati sciolti, le ricadono lungo la schiena e sulle spalle, frangetta fino alle sopracciglia. Si avvicina a quel locale, osservando con attenzione quasi maniacale il ragazzone all’esterno. Lo fissa senza insistenza, il mondo è ai suoi piedi e in qualche modo il modo stesso di guardare tutto dall’alto in basso lo vuole lasciare intendere. Nella sua mente scorre le scritte del maledetto Itawooshi, cerca di capire se la descrizione possa adattarsi proprio a quello sconosciuto mentre continua a camminare, ormai praticamente prossima all’ingresso, rallenta il passo fino a fermarlo continuando ad osservare il ragazzo. Non c’è speranza nella sue iridi, non c’è nemmeno interesse per quanto in realtà lo stia cercando [chakra on]

19:11 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] Sbanfa un paio di tiri, sempre fisso sul cielo mentre le tinte cerulee si trasformano in maniera naturale in colori più caldi come il rosso e l'arancione, con il sole che pian piano sparisce oltre a dietro quelle nubi bianche anche dietro ai palazzi più alti di Kusagakure. Abbassa lo sguardo e quelle iride ambrate si posano prima sulla sigaretta, con meno della metà rimasta da fumare, dopotutto ha polmoni da vendere con tutta l'attività fisica che fa, cardio inclusa, e finisce una sigaretta , se di fretta come ora, in tre, quattri tiri al massimo. La spegne sulla graticola in cima al cestino insieme a tante altre gemelle che hanno fatto la stessa medesima fine, fumate per la maggior parte dal ventiseienne. Con un colpo di reni si spinge ad alzarsi da quel muretto ed è lì che la sua attenzione viene catturata dalla strana figura che si palesa di fronte al negozio. Quegli occhi vigili la scannerizzano dalla cima dei capelli fino alla punta dei piedi. Ignorando il vestiario della donna la carnagione e quello sguardo sono parecchio allarmanti, l'unica cosa che li accomuna sarebbero quei lunghi capelli corvini, raccolti nel maschio da quel cipollotto tenuto su da un elastico per capelli che si mimetizza con l'acconciatura. "[Hai la faccia di una persona alla quale potrebbe far comodo un piatto di spaghetti."] la saluta così, torreggiando sulla sua figura ma mantenendo la distanza per non sembrare nè invasivo, nè minaccioso. I toni inoltre non sono dei più cordiali e amichevolevi, con il suo timbro di voce molto profondo e leggermente rauco, ma non la dovrebbe sorprendere dato che sà da chi e come è stato cresciuto. "[Non è di certo un ristorante stellato, ma ti assicuro che nessuno si è mai lamentato. Abbiamo appena aperto per le cene tra l'altro, siediti pure dove preferisci."] E con quello si volta, dandole per un paio di secondi le spalle mentre va ad aprire la porta di vetro, aspettando un attimo nel caso lo seguisse all'interno per tenerle la porta aperta.

19:23 Kimi:
 Un saluto particolare da sentirsi rivolgere, l’ennesima riprova che la gente sta vivendo una pace e tranquillità da troppo tempo, se solo il Caos regnasse davvero, se solo si potesse manifestare più spesso chiunque avrebbe timore per la sua stessa vita, tanto da non invitare una creatura come lei ad entrare, tanto da memorizzare bene i volti dei ninja più pericolosi. Ormai però non reagisce più, quella è una situazione che sistemerà ma per farlo deve prima dichiararsi al mondo ed eccoci quindi tornare alla ragione per cui si è spinta fino a lì <nessuno?> domanda, monocorde, fredda e distaccata <non hai mai sanguinato in qualche piatto?> sempre simpatica. Ad ogni modo mentre parla andrebbe lei a concentrarsi proprio sul flusso del suo chakra, andrebbe a prenderne il controllo quel poco che le serve per deviarne il corso ed andare a farlo passare attraverso le sue ghiandole salivari, sede di produzione del veleno tossico, come se si trattasse di andare a colorare un filo nella china lei ora lo lascerebbe scorrere così da lasciare che le proprietà tossiche vengano assorbite prima di rimetterlo in circolo, questo dovrebbe quindi permetterle di rendersi pericolosa al solo contatto fisico. Lo sguardo viene ora spostato verso il locale, l’ingresso per precisione, qualche attimo e poi semplicemente accoglie l’invito andando a fare il necessario per guadagnarsi l’entrata, un primo passo seguito poi da un secondo fino al tavolo più vicino al bancone, non si guarda troppo intorno non è il locale in sé ad interessarle, non si è spinta fin lì solo per mangiare. Andrebbe quindi a voltarsi appena, nel caso in cui abbia lasciato l’altro alle sue spalle, arresta il passo prima di fermarsi, lascia che gli occhi puntino nuovamente su di lui <o parlo con il gigante sbagliato?> aggiunge poco dopo, non si rivela lei, solo studia la sua prede senza emettere una parola più del necessario[chakra 91/95][arte del veleno liv 4-Tossico]

19:37 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] Rimane un attimo sorpreso dalla domanda in questione da parte della ragazza sua coetania a giudicare dall'aspetto. Fosse una persona attena alla vita del villaggio sicuramente l'avrebbe riconosciuta, tuttavia per lui Kusa è solo un nascondiglio e di certo gli eroi non gli interessano tanto quanto i criminali, dopotutto non sono gli eroi che ti rapiscono da un orfanotrofio, ti privano della volontà proria, del libero arbitrio e della adolescenza, regalandoti solo violenza e un futuro da sicario o guardia della malavita. ["Sanguinato?"] riflette a voce alta, portando la mano destra al volto con il pollice che si regge il sottomento mentre la falangina dell'indice picchietta sul sottolabbro, riflettendo se magari qualcuno all'inizio della sua carriera da cuoco, quando era ancora alle prime armi, si fosse mai fatto male o avrebbe vomitato sangue mangiando sue pietanze. [" .. no, magari sono rimasti di sasso e volevano morire quando sperimentavo pietanze, ma nessuno ha mai sanguinato. Che c'è, hai disturbi alimentari?"] domanda più che legittima considerando quanto è secca e pallida la ragazza. ["Oi, nonno, fammi una porzione di spagh..."] si interrompe di colpo alla seconda domanda, chiaramente non era lì per mangiare e chiaramente era alla ricerca di una persona. Vivendo perennemente in fuga è preparato all'idea che possa essere scoperto, tuttavia ha vissuto la sua vita proprio cercando di non dover scappare nuovamente alla ricerca di un nuovo rifugio, sopratutto dopo che è stato accolto al ristorante dal proprietario come se fosse il suo vero nipote, insegnandogli il mestiere senza mai chiedere delle circostanze del bruto. Si volta di nuovo verso Kimi e se prima lo sguardo ambrato era più o meno cordiale, dato che poteva essere una cliente, ora le folte sopracciglia sono aggrottate, scuro in volto mentre quegl'occhi diventano gelidi. ["Chi mi sta cercando, chi ti manda?"] Non ci gira troppo attorno, se era lì per lui di sicuro poteva essere solo che della yakuza dalla quale stava scappando, dopotutto un cane non può essere libero troppo a lungo prima che venga abbattuto. La postura del corpo si pone in maniera più aggressiva, facendo valere quegli svariati centimetri che differenziano la donna dal bruno e sopratutto quella muscolatura importante allenata diligentemente e quotidianamente. Gli avambracci si gonfiano così come il petto, con il sangue che affluisce più rapidamente a dar vita al potenziale esplosivo atletico del maschio, ovviamente ignorando il fatto che è del tutto inutile considerando il calibro di persona che si trova davanti.

20:12 Kimi:
 Lo precede e resta in piedi, non si accomoda così come non pare voler smettere di osservarlo nemmeno per un secondo, fredda e gelida scuote appena le spalle <o sputato> replica al suo primo pensiero, a quella riflessione ad alta voce. Disturbi alimentari? Sorride appena a quella domanda lei, beh effettivamente si potrebbe anche definire così quel suo strano atteggiamento con il cibo, visto solo ed esclusivamente come mezzo di sussistenza tranquillamente ignorabile. Non replica lei alle sue parole però e velocemente quell’espressione divertita svanisce sul suo volto, è nata e morta nel giro di brevissimi istanti mentre osservava l’altro. Il veleno in circolo le dona se possibile ancora più sicurezza, lei è la morte e non riesce a non trovare divertente quando qualcuno le parla di mangiare come se fosse una cosa di cui ha bisogno. Lo osserva successivamente reagire a quella sua domanda, probabilmente se lo sarebbe anche dovuta aspettare ma non si è presa la briga di leggere a fondo quel dossier su di lui, ha preso giusto le informazioni necessarie e a lei utile prima di riportale nuovamente nella stanza del vecchio capoclan, rimasta esattamente come quando lui era ancora in vita, non è una con manie da prima donna lei, il torno lo lascia chi lo vuole lei non ne ha certo bisogno. Ma ora i suoi occhi sono presi ad osservare il corpo dell’altro che si gonfia, i muscoli che si tendono come un animale braccato, lo fissa e appena la lingua esce dalle sue labbra, la passa sulle labbra lentamente come a sfidarlo, pregustando quel momento, oh se solo l’avesse davvero voluto morto ora sarebbe stato quasi poetico mettere fine alla sua vita <credi davvero che io possa prendere ordini da qualcuno?> domanda appena senza smettere di guardarlo con insistenza, lei a differenza del ragazzo non modifica la sua postura, persino la lingua torna semplicemente nella bocca, risulta gelida sì ma comunque rilassata, non è spaventata. Sa da quei fogli che lui ancora non è in grado di manipolare il chakra, lo reputa inferiore a lei, la sua forza non è una cosa in grado di intimorirla, specie considerando che solo due sere prima stava commettendo una strage nei quartieri più poveri per poi devastare un cadavere e dargli fuoco, non è proprio tipo da scomporsi, per quanto la paranoia in lei l’abbia spinta ad attivare la sua più forte arma di difesa sin da subito: l’innata <sono qui per mio interesse personale> circa. Solo ora va a prendere posto su una delle sedie esterne del tavolo, continuando ad osservalo piega le gambe e si accomoda, schiena ben dritta verso lo schienale <risparmiati la vita e parliamo> non è che sia, come dire, molto accondiscendente o convincente, lo sta minacciando di morte ma se solo la conoscesse si renderebbe conto di quanto sia terribilmente normale per lei [chakra 91/95][arte del veleno liv 4-Tossico]

20:25 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] Se c’è una cosa che la sua educazione, piena di violenza e dolore è che mostrare paura è la cosa peggiore da fare. Dall’atteggiamento della donna si è chiaramente reso conto di non essere di fronte a uno sgherro qualsiasi e per quello che ne sa, dato che è finito in un villaggio di ninja, la persona che ha difronte potrebbe benissimo essere un doppio agente che è sulle sue tracce. [“Ma per favore, quelli come te fanno sempre capo a qualcuno.”] risponde in maniera placida mentre le iridi ambrate non si distolgono neanche per mezzo secondo dalla figura esile e letale della donna che ha di fronte. La osserva sedersi e probabilmente questo, insieme al fatto che è qui per ‘motivi personali’ lo mettono più a suo agio. Nella mente dell’uomo scorrono rapidamente le memorie di anni alla corte della yakuza locale in quel paesino appena fuori Kumo, alla ricerca di qualche ricordo dove era presente la donna che si trova ora di fronte a lui. Si trova in una situazione troppo svantaggiosa, non ha informazioni sufficienti a processare il pericolo che lo precede e in questa situazione fare la prima mossa non è nient’altro che una condanna. Espira in maniera sonora mentre rilassa i muscoli e la postura. Porta quelle braccia a cingere il petto, attorcigliando gli avambracci tatuati tra di loro. “[Come mi avete trovato? Sono abbastanza sicuro di aver tenuto un profilo sufficientemente basso per sfuggire dalle vostre ricerche.]” Continua a commettere lo stesso errore per l’ignoranza di chi ha di fronte. Lui, orfano, cresciuto dalla mala al di fuori di qualsiasi registro non può neanche immaginare che Kimi non sia parte dell’organizzazione e che in realtà sia lì per altri motivi e per quel che sa, i suoi motivi personali possono essere sempre legati al lavoro, magari per un organizzazione rivale, dopotutto ne ha conciati diversi e si era fatto una certa reputazione nel mondo della piccola criminalità organizzata

20:42 Kimi:
 Lo attende seduta e per la prima volta una vera espressione nasce e passa sul suo volto, le sopracciglia si piegano, la bocca viene tirata, disappunto quello che sta mostrando mentre gli occhi si assottigliano. Non è proprio una bella cosa iniziare dandole della sottoposta, specie quando sta facendo di tutto per dichiararsi come unico capo di sé stessa, quando sta andando contro e tutti e tutti solo per la sua stessa libertà. Ora potrebbe andare all’attacco e dover, con ogni probabilità, fare l’ennesima strage in quel locale per poi darsi alla macchia e non farsi beccare da Yukio o calmarsi. Sappiamo tutti però che non lo farà. Silente e senza ribattere andrebbe ora ad andare a spostare il proprio chakra velenoso verso gli tsubo della mano destra, concentrandosi attentamente, senza però perderlo di vista. Senza smettere di fissarlo e anche in maniera plateale andrebbe poi a comporre i sigilli di serpente, topo e capra. Il chakra andrebbe a veicolare all’esterno il veleno che però verrebbe precedentemente manipolato, le richiede concentrazione e particolare fatica ma andrebbe a modificare la componente stessa del suo veleno tramutandolo in allucinogeno, una tecnica che mai ha usato in combattimento. Modificata la natura stessa della sua innata quindi fuori dalla sua mano destra, qualche centimetro sopra l’indice, mentre il palmo è rivolto verso il tavolo, andrebbe a lasciare che il nuovo veleno si condensi, che vada a compattarsi formando di fatto un piccolo ago di pochi centimetri, uno solo che una volta compattato andrebbe a venir lanciato e direzionato verso il ragazzo. Che per tutta onestà non vedrà nemmeno il colpo arrivare, giusto i sigilli saranno percepibili ai suoi occhi, un movimento delle dita nulla di più. Comunque sia non essendo completamente intenzionata ad ucciderlo ora lei avrebbe mirato alla guancia destra del ragazzo, vorrebbe colpirlo sì ma procurargli giusto un graffio, non le interessa trafiggerlo, per questo avrebbe accuratamente preso la mira in modo da graffiarlo e lasciare che il veleno e quella tecnica abbiamo effetto. Ciò che dovrebbe vedere e sentire il ragazzo adesso è solo un tonfo, intorno a loro tutti moriranno per effetto di un veleno, la bava alla bocca, il sangue che viene sputato mentre si tengono la gola <la morte non ha superiori> dichiara solo a questo punto, lasciando che la sua tecnica dia valore a quelle parole. Non ha altro da aggiungere al momento, sarebbe solo interessata a guardarlo, godersi lo spettacolo e starsene lì, semplicemente ferma, Un turno di quell’illusione potentissima specie vista la disparità tra i due, una tecnica del clan Doku, qualcosa che se solo le darà il tempo di provarlo anche lui un giorno potrà usare. Ma chissà al momento la vera domanda è solo se lo ucciderà o meno[chakra 85/95][arte del veleno liv 4-Tossico][3/4 veleno dell’illusione][l’attacco supera di troppo la tua mente, quindi non puoi vederlo arrivare]

20:57 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] è colto alla sprovvista da parte di Kimi che con tutta la disinvoltura del mondo va a formare i sigilli per una tecnica ma che agl'occhi dell'uomo sembra solo una persona con particolare cura per l'igiene personale attenta a lavarsi le mani con del disinfettante per via di un virus contagioso. Le direbbe pure che è stato sanificato per bene il ristorante ma non fa in tempo a dire nulla che sente solo quel tonfo e il bruciore del taglio sulla guancia con il relativo sangue che comincia a solcargli il viso, macchiando la carnagione olivastra con quel cremisi intenso. Non capisce che è successo e ciò è palese dallo sguardo perso che c'è nei suoi occhi, non tanto per via dell'illusione, più che altro ancora non si sta capacitando di che cosa l'ha colpito, di che cosa è successo. La confidenza nelle proprie doti fisiche cominciano a lasciare la mente spavalda dell'uomo così come i tempi di reazione. Si guarda attorno e l'unica persona nel locale oltre a loro, il proprietario, tonfa a terra. <MA che cazzo, OH nonno, che hai?> con due falcate azzera le distanze con il cadavere ai suoi piedi. Si china su di esso mentre lo afferra dalle spalle e lo scuote vigorosamente, affondando le dita nella pelle decrepita dell'anziano, probabilmente facendogli pure male ai muscoli e alle fragili ossa. Non c'è risposta, solo sangue e bava dalla bocca. Lo appoggia giù nuovamente, non pensa neanche che ciò che sta vivendo sia una finzione, per l'appunto un illusione causato da Kimi, non può fare altro che accettare una realtà che è pronto da accettare da parecchio. Non ci sono lacrime che cadono dagl'occhi e che solcano il viso, lo sguardo freddo così come il timbro vocale<Così è qui che ci separiamo..grazie per avermi dato un porto sicuro.>

21:08 Kimi:
 L’effetto dell’illusione svanisce semplicemente, lasciando però il ragazzo incapace di muoversi per ora, come sotto effetto di qualche droga, quasi avesse bevuto fin troppo alcool per il suo corpo. Non riuscirà a muoversi se non consideriamo lo strisciare a terra, ma questo è l’effetto più che normale di quel veleno allucinogeno, veleno per cui sfortunatamente non ha l’antidoto non appartenendole naturalmente. Silente attende solo qualche istante, vuole vedere cosa farà e come andrà a comportarsi <oh sia chiaro> poco dopo puntualizza <se volessi potrei realizzare ciò che hai appena visto> è terribilmente seria lei che ora torna a fare una piccola pausa, melodrammatica. Non si sposta minimante lei, vuole dimostrare di avere la situazione completamente in pugno, certo ora forse il ragazzo che striscia potrebbe essere un problema ma la speranza è che quel famoso “nonno” sia un po’ più informato su chi è entrato nel suo locale e veda bene di non disturbare, sarebbe terribile iniziare con il piede così tanto sbagliato <io sono Medusa Doku> si presenta alla fine, chiarito chi è che non viene comandato può anche farlo <capoclan Doku> replica ancora. Fa persino fatica a pronunciarlo, non è certo abituata ad un simile ruolo, non lo sente come parte di lei e se non fosse terribilmente necessario farlo possiamo stare anche sicuri che avrebbe già mandato tutto in malora. Ma eccola qui persino a cercare nuove future leve dopo che Oto sarà presa, dopo che saranno finalmente riusciti a tornare a casa con gli Uchiha, lì dove per forza di cose dovrà trascinare anche questo ragazzo semisconosciuto <e ho motivo di credere che tu sia uno di noi> conclude così il discorso. Ormai ha smesso di guardarlo, smesso di prestargli attenzione, l’unica cosa tesa sono le sue orecchie pronta a cogliere un segnale qualsiasi e persino una risposta mal mugugnata dal ragazzo a terra. A giudicare dall’aspetto fisico sono quasi coetanei, se la vita fosse stata diversa forse quella a terra ora sarebbe lei, invece il male ha deciso di crearla, è nata contro gli auguri di tutti, ha continua a vivere nonostante i tentavi intorno a lei e nel male ha anche prosperato per anni, non saprebbe nemmeno più dire un numero di anime spedite all’altro mondo, non sarebbe nemmeno in grado di riconoscerne i volti o i parenti e se le si imputasse un omicidio non suo, beh non lo saprebbe mai, ormai sono troppi gli anni passati a macchiarsi di sangue [chakra 85/95][arte del veleno liv 4-Tossico][3/4 veleno dell’illusione][l’attacco supera di troppo la tua mente, quindi non puoi vederlo arrivare]

21:25 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] Quell'illusione sparisce di colpo e si ritrova a terra, immobilizzato come dopo la peggiore delle sbronze, almeno sto giro non sguazza nel vomito. <E se anche volessi non potrei fermarti dal farlo.> le risponde proprio schiettamente, diretto come sempre, senza peli sulla lingua. Era ovviamente chiaro che non era neanche minimamente in grado di tenere anche solo lontanamente testa a Kimi, probabilmente anche senza effetto del veleno non sarebbe riuscito a scappare da lei e tutto ciò non fa nient'altro che farlo incazzare ulteriormente, non con lei ma con se stesso. Quante persone forti come lei o addirittura più forte di lei ci sono nel suo passato, non è minimamente in grado di difendersi e, tralasciando il non legare con nessuno per essere pronto a fuggire in qualsiasi istante, ora pure la capacità di sfuggire gli è stata levata, proprio come a un uccello alla quale sono state amputate entrambe le ali e che è lasciato a morire, inerme in attesa che la falce prenda la sua testa. Non sa neanche se riesce a parlare in maniera corretta con voce abbastanza alta da essere udito da Kimi. I muscoli spasmano leggermente mentre cerca disperatamente di riguadagnarne il controllo per alzarsi o almeno sedersi invece che strisciare a terra come un fottutissimo invertebrato. Ascolta la presentazione della donna ma non si presenta, non ha motivo di farlo dato che lei già sa chi è, anzi, lei lo sa più di lui a quanto pare. Esala un sospiro quasi di sollievo. <Adesso mi comincio a spiegare parecchie cose.> Non è sorpreso di quella vaga possibilità, orfano che non ha memorie dei genitori morti da ormai un quarto di secolo, facile da plasmare a proprio piacimento, sopratutto se consci di cosa il suo sangue porti con sè. Si spiegano quegli insegnamenti di violenza e quelle missioni assegnategli, tutto in ottica futura quando chissà, magari sarebbe diventato tossico come la medusa di fronte. I tasselli del puzzle cominciano a ricomporsi ed ecco che il quadro generale si fa per la prima volta nella sua vita, più nitido di quanto sia mai stato prima. <Dimmi chi sono, per favore> le chiede onestamente mentre ogni ostilità nel timbro vocale e nello sguardo cessano nei confronti della donna

21:35 Kimi:
 Capisce subito il ragazzo e questo le permette di calmarsi quel che basta per evitare di colpirlo ancora. Non lo guarda mentre striscia, non si volta a cercarlo ma appena entra nel suo campo visivo lascia che la sua attenzione cada proprio su di lui che a fatica prova ad alzarsi e con la stessa fatica si mette a sedere, davanti a lei. Gli occhi di colore differente non raccontano nessuna storia a chi non l’ha vissuta ma per lei rimangono un chiaro segno del suo maledetto passato, così come forse anche il segno sulla guancia del ragazzo potrebbe restare, dipende tutto da come deciderà di curarlo <esiste un rotolo su di te al dojo> ammette senza peli sulla lingua, lei a differenza del precedente capoclan non trama alle spalle dei consanguinei, certo non li risparmia se deve ma non si mette a tenere traccia di loro solo per prepararsi ad usarli come maldette pedine <non l’ho letto tutto> continua, come voleva dimostrare la sua attenzione è stata rotta molto velocemente durante quella scoperta, ha preso dei nomi e ora sta cercando i più vicini giusto per aumentare il numero di ninja su cui poter contare <il tuo sangue è l’unica prova> continua poco dopo mentre andrebbe a sporgersi oltre il tavolo. Flette il busto lei andando semplicemente a distendere le gambe quel tanto che le basta per poggiarsi qualche centimetro più avanti, a questo punto lentamente andrebbe ad allungare la mano sinistra, aperta con l’indice appena più disteso del resto delle dita, si avvicina ma ancora non lo tocca <il problema è che su di me non avrebbe effetto mentre io ti ucciderei solo toccandoti> ed ecco spiegato il perché di quella vicinanza, una tensione e un continuare a sfidare sé stessa, sarebbe così facile mettere fine a tutto ora, così semplice <testalo pure su qualche cliente o chiunque tu voglia, una singola goccia non dovrebbe rivelarsi mortale> solo ora ritira il braccio, si allontanerebbe da quel possibile contatto <oppure diventa un ninja, segui l’accademia e solo quando avrai imparato a controllare davvero il chakra vieni da me> lo invita andando a tornare seduta come poco prima su quella sedia, braccia che tornano distese lungo i suoi fianchi <ti insegnerò come legare quest’innata alla tua stessa pelle e un giorno forse potrai risultare letale almeno quanto me> aggiunge quindi, certo non sta a spiegargli che lo vuole solo per mandarlo, probabilmente, al macello nella guerra contro Oto, persino lei riesce a capire che potrebbe essere controproducente[chakra 85/95][arte del veleno liv 4-Tossico][3/4 veleno dell’illusione][l’attacco supera di troppo la tua mente, quindi non puoi vederlo arrivare]

21:53 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] La ascolta in tutto e per tutto senza interromperla, dopotutto è la persona che sa di più su di lui e che può dargli informazioni. A quanto pare i due sono appartenenti allo stesso clan e per qualche oscuro motivo il precedente leader teneva traccia di lui e di chissà quanti altri come lui. Appoggia l'avambraccio destro sul ginoccio mentre con la schiena si sorregge a una delle gambe del tavolo di fronte a quello dove Kimi sta seduta. La proposta che gli ha presentato è chiara, e in realtà provare o meno che è un Doku non gli cambia di sicuro la vita in questo momento, almeno non gliela cambierà di più che di fargli realizzare, come ha già ampiamente fatto, quanto in realtà lui sia inerme contro il proprio fato. Fanculo al sollevamento pesi, al saltare la corda per un ora ogni giorno per rimanere in forma. C'è un divario troppo enorme affinchè lo possa colmare solo con l'esercizio fisico e questo è chiaro. <Beh, penso che segnerò il record per gli anni fuori corso..> profela con un tono leggermente ironico per non dire autocommiserante, 26 anni e andare a scuola per la prima volta con probabilmente figli di altri ninja dell'età più consona all'apprendimento. Rilassa la testa sul collo e fissa il soffitto, non ha molta scelta, questo Kimi gliel'ha fatto capire in maniera chiara <Quindi le mie opzioni sono smettere di uccidere per commissione e diventare talmente potente da poter uccidere a piacimento per mantenere la mia liberà?> le domanda in maniera retorica, abbassando solo allora lo sguardo su di lei e su quelle peculiari iridi bicromatiche. Prova a rialzarsi in piedi anche perchè stare seduto per terra non è meglio che strisciare come un verme. Il respiro è più affannato, chiaramente si sta sforzando molto di più per controllare i muscoli, anche in quell'azione che è di una semplicità tale che pure un infante può compiere in maniera inconscia. <Ascolta, Medusa, non mi frega molto di chi ero, chi erano i miei genitori, se ho fratelli o sorelle.. non l'ho saputo per ventisei anni e di certo non farò finta che mi interessa adesso. Se devo seguire le lezioni e cambiare vita inoltre non posso stare qua più a lungo e inoltre non saprei neanche da dove iniziare a cercarti, prima di oggi non ti ho mai vista.> le spiega, ha un ottima memoria con le persone e di sicuro una persona dall'aspetto unico come Kimi se la sarebbe ricordata, sopratutto considerando il fatto che è un fuggitivo e ha vissuto sul chi va là per gli ultimi cinque anni da quando è scappato. <hai una camera vacante?> le domanda senza troppi giri di parole, inoltre non ci sarebbe posto più sicuro per alloggiare e coltivare la propria crescita

22:04 Kimi:
 Non si fa toccare troppo dal tono del ragazzo e di certo non sta lì a consolarlo, mica è sua madre insomma. Resta silente osservando gli effetti di quel veleno che ora pian piano spariscono dato a lui nuovamente la libertà di muoversi come meglio crede, forse però è meglio evitare scatti. Ad ogni modo il discorso va avanti, scuote appena il capo a quell’ultima domanda <il clan è per i membri ed io non so se lo sei> ammette semplicemente, non farà mai la carità a qualcuno, non è certo tipo da provare pietà o empatia, basta guardarla in faccia. Il braccio sinistro torna ad alzarsi parallelo al terreno con l’indice della mano che punta alle sue spalle <dimostramelo> lo invita semplicemente ad avvelenare quel vecchio. L’unico modo per dimostrarle d’essere uno di loro. Nuovamente va a muovere il braccio così da andare ad indicare ora l’uscita davanti a lei e quindi anche la strada che li aspetta <o dimostramelo> è chiaro cosa voglia, decisamente e dannatamente chiaro <o torna a scappare per non uccidere su commissione> usa le sue stesse parole <ti sto offrendo la possibilità di diventare chi dovresti essere e la forza per decidere se uccidere o meno> scelta che comunque trova alquanto falsa e scontata, ovvio che si debba uccidere è sicuramente la soluzione migliore in qualsiasi caso della vita, persino adesso si toglierebbe un problema da davanti andando ad ucciderlo <dimostra che nel tuo sangue scorre il veleno e ti accoglierò e addestrerò come Doku, oppure scappa per il resto della tua vita> continua a porre a lui domande praticamente retoriche nella sua mente, la fuga è sempre una buona soluzione in assenza di possibilità di uccidere, lo dovrebbe sapere chiunque. Resta con il braccio puntato, silente ad osservare con intensità la ferita del ragazzo, il sangue che scende lungo la sua guancia attratta da quella stessa essenza, forse un giorno comprenderà il potere di cosa gli scorre tra le vene, il potere stesso della sua saliva o del suo sudore, per ora quell’euforia data dal veleno può provarla solo lei, sentirsi potenti ed invincibili, sapere che chiunque proverà a farti del male finirà per condannarsi a morte da solo, essere pura morte è come una droga, un clan da sempre considerato un insulto, da evitare e scacciare, mai davvero amanti, mai davvero apprezzati e consapevoli di potersi capire solo tra di loro, pur non potendo evitare di avvelenarsi in continuo, per chi vive di dolore e sofferenza come lei tutto questo è semplicemente magnifico. [chakra 85/95][arte del veleno liv 4-Tossico][3/4 veleno dell’illusione][l’attacco supera di troppo la tua mente, quindi non puoi vederlo arrivare]

22:17 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] la ascolta e le opzioni sono fin troppo chiare, a differenza delle incognite che nascondono e che lei, molto furbamente ha deciso di omettere nel suo discorso dalla quale dipenderà il prossimo futuro dell'uomo. Guardagna finalmente di nuovo il controllo sul proprio corpo e lo dimostra andandosi a sgranchire le spalle e il collo con dei notevoli e rumorosi scricchiolii dati dalla cartillagine. <non mi fa differenza su chi testare il mio sangue. Da quanto capisco te saresti immune e io ovviamente non posso essere avvelenato dal mio stesso sangue altrimenti sarei morto tempo fa.> Analizza a voce alta la situazione più che porle delle domande, se poi lei si sentirà di dargli delle risposte allora meglio così, tuttavia è una persona riflessiva, ha smesso di seguire ciecamente ordini tempo fa nonostante le sue mani non hanno mai smesso di essere macchiate, non c'è sapone che ripulisce da ciò che sia lui e sia Kimi hanno fatto e probabilmente una cosa che li accomuna è che non cercano perdono in tutto questo. La donna ha un agenda personale da seguire mentre Eryk ha solamente voglia di essere libero di decidere per se stesso e quella può essere l'occasione di cui ha bisogno. Non è contro all'omicidio, come sicuramente concorderanno, tutti prima o poi dobbiamo morire, ciò che non stomaca è farlo per mano di altri, senza sapere perchè è lui il boia, per una persona diretta come lui non è tollerabile. <dimmi solo una cosa, partendo dal presupposto che il mio sangue non sia così tossico e letale come sarà il tuo, hai modo di creare un antidoto nell'evenienza che mi sbagli?> lo sguardo è fisso, risoluto e questo lo può vedere chiaramente anche Kimi. La sua decisione l'ha già compiuta a prescindere dalla risposta che lei gli darà. Non è la prima volta che il suo sangue finisce sulla pelle di qualcuno, la cute sulle nocche delle mani ormai è temprata ma agli inizi non era così, tuttavia gode di una prestanza fisica tale che spesso le persone erano già ko prima che possa vedere applicati gli effetti del suo sangue su di esse.

22:27 Kimi:
 Riabbassa il braccio, facendolo semplicemente tornare lungo il suo fianco mentre lo ascolta e torna a fissarlo con attenzione reale. Annuisce appena a quel suo primo ragionamento, andando a confermare quello che per lei può essere l’ovvio ma che non è detto sia così per tutti <il tuo sangue non so che effetto potrà avere> ammette, nessuno di loro può saperlo davvero prima di testare, certo per affinità genetica possono fare dei calcoli di probabilità ma alla fine lo si scopre solo testandolo <ma non sei al mio livello> replica ancora <il veleno cresce con le nostre abilità, con un solo tocco non ucciderai nessuno per ora> aggiunge ancora, lapidaria nei commenti, va al punto e non si perde in inutili giri di parole, non ama perdere tempo con questioni più o meno noiose, persino con le sue prede evita di giocare, li uccide e va al sodo senza fare stupidi giochini <l’antidoto lo possiedi solo tu, ma dovrai prima imparare a controllare il tuo chakra e tramite quello anche il veleno. Non ti darò altre informazioni> ammette lei andando ora ad alzarsi <se tu non fossi uno di noi dovrei ucciderti e non ho voglia questa sera> semplice e diretta come sempre. Con queste parole andrebbe quindi a fare qualche passo verso l’uscita per quanto in realtà si fermi prima del varco finale, un’ultima possibilità per lui di mostrarle cos’è in grado di fare <se è come penso ti daremo tutte le risposte> ecco giusto non lei, non ha mai fatto domande nella sua vita, semplicemente si è mossa sospinta da quella che da sempre ritiene e considera la sua stessa natura. Volta il busto in sua direzione, torna a fissarlo con i suoi occhi, con il gelo e il fuoco che ardono in lei e su di lei, attende che faccia qualcosa che mostri il suo potenziale ma non fa altro. Non c’è altro da fare effettivamente per ora. Pronta comunque ad andarsene senza ancora aver dato indizi su come ritrovarla, su dove cercare il dojo ed eventualmente la stanza libera [chakra 85/95][arte del veleno liv 4-Tossico][3/4 veleno dell’illusione][l’attacco supera di troppo la tua mente, quindi non puoi vederlo arrivare]

22:40 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] <Grazie?> le risponde con ironia quando fa per risparmiarlo qualora non fosse un portatore del sangue del clan a cui Medusa fa a capo. Si scosta dal tavolo con un semplice colpo di reni ora che l'effetto del veleno allucinogeno è svanito. Si volta verso il tavolo mentre smuove la destra, afferrando un bicchiere dal tavolo apparecchiato per poi lasciarlo cadere per terra, frantumandolo rumorosamente. Non passa troppo tempo che l'anziano si palesa in sala con scopa e paletta per raccogliere i cocci, preoccupato che qualche cliente si possa tagliare ma, come spesso succede, clienti veri neanche l'ombra in quel locale. Se è vero che ogni sangue è diverso ha bisogno che lei sia lì per vedere gli effetti possibili che possono derivare dal suo veleno, solo lei sa quindi discernere se effettivamente è uno di loro o meno e sopratutto che tipo di reazione aspettarsi con quello che dovrebbe essere considerato il livello 0. Appena si avvicina il nonno a lui, porta le mani a slegarsi il grembiule dalla vita, appoggiandolo sul tavolo, ripiegato in maniera ordinata. La sinistra poi va a raccogliere quella goccia di sangue dalla guancia, ripercorrendo completamente il percorso da lei fatto fino alla sorgente, quel taglio orizzontale che si staza iniziando a chiudere, lavoro come sempre eccellente del suo sistema immunitario essendo un uomo in salute. Porta la sinistra col palmo aperto sulla guancia dell'anziano, mettendolo chiaramente in contatto con la propria linfa vitale. <è arrivato il momento di separarci. Grazie per avermi dato una casa per cinque anni.> profela all'anziano così nella stessa maniera come lo salutò nell'illusione di prima, solo che allora lo aveva morente tra le sue braccia. Ritrae il braccio ed estrae dalla tasca un altra sigaretta con l'accendino, infiammandone la fine immediatamente per poi espellere il relativo fumo dovuto alla combustione della carta. Si volta verso Kimi guardandola, lasciando che sia lei a valutare se il suo sangue abbia avuto l'effetto che lei sta cercando o meno, in attesa che la verità sulla sua identità si palesi nella maniera peggiore: come azione nociva nei confronti di altri. Non ci sono rimpianti tuttavia, è una decisione che ha preso di propria volontà

22:54 Kimi:
 Alla fine lui decide di agire e con le stesse parole pronunciate a causa della sua tecnica va ad avvelenare l’uomo. Osserva la scena stando in piedi davanti all’uscita, voltata appena con il busto e con il volto. Guardandolo andare a prendere il sangue si gira completamente, muovendo anche i piedi così da rivolgersi a lui completamente. L’anziano ovviamente non può capire ma proprio come era stato per il ragazzo prima ora è come se gli effetti di un abuso di alcool iniziassero a farsi sentire. Nulla di paragonabile alla tecnica utilizzata da lei, semplicemente un palese ritardo nel movimento, come se fosse scoordinato. Attende gli effetti prima di andare a voltarsi nuovamente e aprire la porta <benvenuto Eryk> direbbe lei senza guardarlo adesso solo tenendo aperta la porta, invitandolo quindi ad uscire, accompagnarla. Se lui avesse deciso di assecondare questo suo gesto mentre le passa accanto potrebbe sussurrare così che solo loro conoscano la risposta <allucinogeno> ed ecco il veleno del ragazzo. Silenzio che cala quindi fino a quando non esce, solo una volta fuori andrebbe a fargli cenno di seguirla iniziando a camminare lentamente, ancora una volta si muove in quei vicoli ora più bui come se stesse dominando il mondo, come se fosse semplicemente suo. Un gesto che può sembrare davvero altezzoso se solo non fosse giustificato da quel suo considerarsi la Morte stessa, un essere di un mondo differente qui solo per portare disperazione e tristezza <ti iscriveremo in accademia> lo farà qualcuno al posto suo ma non è così importante andare a dirlo ora come ora <e per sicurezza almeno all’inizio evita il contatto fisico con chiunque, sarebbe un peccato se morissi per sbaglio> un clan particolare, solo lei crede a quelle morti per errore, nessuno infondo è così idiota da toccare un compagno o evitare poi di rimediare producendo l’antidoto: nessuno tranne lei quantomeno. Non rivela però i piani futuri, non può contare sulla sua fiducia per ora e soprattutto non è ancora pronto per andare in guerra, infondo non resta che addestrarlo nell’uso del chakra quel poco che basta[chakra 85/95][arte del veleno liv 4-Tossico][non avevo tolto i tag zorry][end]

23:07 Eryk:
  [Ristorante Inurashi] Nota le reazioni dell'anziano simile a quelle avute in precedenza dovute alla tecnica eseguita da parte di Kimi su di lui, tuttavia non c'è neanche minimamente paragone tra la potenza del veleno tra i due. Al suo 'Benvenuto' risponde con un cenno di intesa in maniera educata per poi avvicinarsi alla porta e passare oltre, ascoltando ciò che ha da dirgli in quel flebile sussurro, tanto da fargli capire quanto questo debba esser tenuto nascosto, dopotutto chi è che rivela le proprie carte prima del dovuto?! Non ha avuto modo neanche di vedere il potere di Kimi da vicino di che cosa si tratta e dalla maniera criptica con la quale questa parla non è in grado di capire se il veleno che lei possiede sia della sua stessa natura o altro, dopotutto in quei secondi è stato vulnerabile mai come prima in vita sua e poteva ucciderlo come meglio riteneva opportuno. Non è tuttavia così sciocco o stolto da escludere la possibilità che lei sia tossica in una maniera totalmente diversa a lui, dopotutto ha chiaramente detto che non sapeva che effetto potrebbe avere il suo sangue, proprio ad indicare diverse opzioni e non un unica strada tracciata e predefinita. "Hai ragione, sapendo ciò che so, non fossi stato dei vostri, avresti fatto bene a uccidermi. Io non ci avrei pensato due volte." le risponde dopo aver scoperto la natura del suo veleno per poi incamminarsi insieme a lei attraverso quei vicoli, seguendola e annuendo a ciò che dice. Ovviamente non si fida di lei ma quel rotolo di sicuro, insieme al renderlo più sicuro della propria sopravvivenza, sono motivi più che validi per seguire la morettina dovunque lei lo stia portando. Non si preoccupa di ritirare il proprio bagaglio con i vestiti, può passare benissimo in un secondo momento, dopo che Kimi gli avrà mostrato dove stare. Comincia un nuovo capitolo della vita di Eryk e probabilmente ancora non lo sa ma sicuramente sarò un punto di svolta sia nel bene che ne male, uno di quei tanti se e ma che tormentano le menti nei momenti di debolezza con incertezze. Butta a terra la sigaretta ancora accesa e, nel vicolo, rimane solo quel mozzicone con il fumo che pian piano si dirada fino alla fine del combustibile. [End]

Kimi si reca a colpo sicuro, o quasi,
Itawooshi ha lasciato qualche rotolo con segnate le ubicazioni di probabili membri Doku.
Testato il sangue di Erik lo accompagna al dojo .

Aspetterà che sia genin prima di ammetterlo ufficialmente nel clan e insegnargli ad usare correttamente l'innata