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con Hanabi, Kimi

10:34 Hanabi:
  [Sentiero > Porte] Ronde. Fottutissime e stramaledettissime ronde. Pensava di scamparle; era convinta che tra ignorare gli ordini diretti, farsi i beneamati fatti propri e sparire al momento opportuno si sarebbe risparmiata quegli inutili giri a vuoto in compagnia nella maggior parte dei casi di totali incompetenti – alias chiunque non sia Ekazu o Furaya - . Ma poi è sorta una leggerissima complicazione di nome Kioshi; complicazione che a quanto pare ha colto fin troppo presto quanto con la Pura si possa tranquillamente saltare il passaggio “convincerla con le buone”. Non staremo quindi qui a raccontare i come e i perché, racconteremo piuttosto quello stato in cui attualmente si trova la Uchiha, riassumibile in “rientro dal turno di notte”. Se già di suo la Pura non brilli di espressioni radiose, oggi su quei lineamenti gemelli a Sasuke vi è il più totale e sprezzante disappunto: profonde occhiaie a scurirle il viso, oscurandole il sottile sguardo grigio di una luce paradossalmente affascinante in quel richiamare il fascino maledetto di suo Fratello. Le ciocche corvine, disordinate come di consueto, ricadono scalate e irregolari sui pallidi zigomi tagliandone la carnagione fatta eccezione per quelle poche ciocche sfuggite al taglio tramite kunai, che sarebbero invece raggruppate malamente in una corta coda bassa, provata dalla nottata. Indosso un giubbotto da special jounin è portato aperto e vagamente sversato, lasciando intravedere al di sotto la classica maglietta aderente nera con scollo a V riempito da trama in rete. Al di sotto i consueti pantaloni da allenamento infilati in anfibi, entrambi neri, tasche porta oggetti su entrambi i fianchi contenenti i soliti ninnoli tra bombe luce e carte bomba e porta kunai e shuriken su entrambe le cosce. Dovrebbe avere anche un coprifronte. Dovrebbe, ma è stato malamente riposto in tasca in quanto considerato “fastidioso”, come del resto ogni cosa in questo momento, ma purtroppo una tecnica che le consenta di “riporre in tasca” l’intera popolazione, ancora non è stata scoperta. Sbuffa, le labbra sottili appena schiuse a lasciar intravedere i dentini bianchi e acuminati, l’espressione insofferente nonostante il portamento trasudi un’innata regalità persino nei più accidentali movimenti. Il passo fluido e vagamente ciondolante che andrebbe a condurla in direzione delle porte di Kusa. {Chakra ON}

10:41 Kimi:
 Nonostante tutto, gli intoppi e le decisioni finalmente ci è riuscita, ha più o meno bruciacchiato tutto quello che serviva e tolto i denti, giusto un pezzo di carne è stato salvato dalla sua falsa furia ed appartiene proprio ad Itsuki. Per questo legato alla mano ha un piccolo fagottino, sangue rappreso sul bordo inferiore a causa del sangue che è uscito da quei resti e ha macchiato anche parte della strada che l’ha portata fin qui dal tanzaku, ora lei non è minimamente stata attenta a non farsi vedere o lasciare tracce, anzi ha fatto il contrario, che tutti la vedano camminare con quella taglia. Lo sguardo è il solito: freddo e gelido un occhio azzurro ed uno rosso e forse già questo dovrebbe bastarle per non essere stupidamente fermata da chi non ne ha il potere, per questo cammina. Capelli sciolti, ondeggiano alle sue spalle ad ogni passo, cammina dannatamente lenta come se il tempo stesso dovesse scorrere al suo preciso comando e non prima o dopo. Per ogni sicurezza quando è partita dal tanzaku ha deciso di prepararsi al peggio motivo per cui ha richiamato Hisoka, in un angolino buio è andata a staccarsi la crosticina sul pollice, si è concentrata per andare a mischiare al sangue il suo chakra e concentrandosi sul suo rapporto con l’ade è andata a comporre i sigilli di cane, capra, drago e serpente e poi ad imprimere e rilasciare quella tecnica sul terreno. Questo il motivo per cui ora sopra la sua testa a circa dieci metri da lei vola la farfalla Hisoka, nera e a macchie gialla, abbastanza grande da apparire chiaramente come evocazione, sempre pronta a richiedere un contatto mentale, controlla solo che la strada non sia costellata di pericoli o trappole, non è il momento di perdere tempo con inutili scivoloni. La Morte quindi avanza sicura, con le spalle coperte dalle evocazioni i vestiti di oggi sono appena differenti: una lunga camicia bianca chiaramente non sua a coprirle il petto, enorme e decisamente larga, i primi bottini sono slacciati tanto da mostrare parte di quel corpo magro e chiaro, sulle gambe invece un paio di pantaloni elastici, neri ed aderenti, arrivano da un passato ormai lontano. Tipici calzari ninja scuri ai piedi. Si avvicina ad una figura lontana ed è proprio Hisoka a darle una piccola informazione “Uchiha” l’evocazione si limita a dirglielo abbassandosi di quota quel che basta perché lei possa udirlo prima di rialzarsi e tornare a volare intorno a lei, vola anche sulla testa di Hanabi ed è solo per la sua somiglianza a Sasuke che viene identificata come tale. L’informazione viene comunque recepita e accolta con uno scuotere delle spalle, sono state due giornate molto lunghe. [Hisoka][fagottino con cadavere]

11:03 Hanabi:
  [Porte] Potrebbe finire male. Malissimo. Oppure potremmo trovarci davanti all’inizio di un’amicizia… “particolare”; nel senso che non finisce male per loro ma per l’universo circostante. Ma lasciamolo decidere ai Kami. Per il momento la Pura non si avvede dell’avvicinarsi di Kimi, in tutta la sua glaciale e surreale bellezza; al momento, raggiunte le porte starebbe semplicemente per varcarle quando una delle tante guardie non andrebbe a tentare con un tono che vorrebbe essere autoritario, ma che considerata la fama della Uchiha apparirà leggermente tremante, di richiamarne l’attenzione <{ Alt! H-Hanabi-sama, dobbiamo controllare la sua identità. Le nuove procedure parlano chiaro }> facendo per avvicinarsi alla special. Hanabi rallenta, lo sguardo già di per se insofferente che senza voltare il capo andrebbe a posarsi di sbieco sul suo interlocutore, inchiodandolo sul posto < .. Chi cazzo vuoi che sono > un tono basso e vellutato, glaciale. Le altre guardie parrebbero irrigidirsi, tentate di arretrare, mentre quello intento a fermare Hanabi sembrerebbe solamente molto, MOLTO interdetto <{ E’- è solo per assicurarci che qualcuno non abbia preso le vostre s-sembianze. Abbiamo ordine di pungere chiunque varchi le po-porte.}> eppure non si avvicina. La pura socchiude gli occhi, rovesciandoli per qualche secondo in una palese stizza < E secondo voi, se qualcuno volesse entrare sotto trasformazion- > all’improvviso, un ombra. Un’enorme ombra, come un’insolita nuvola, andrebbe ad oscurare il sole interrompendo la pura. C’è un sole accecante, cosa diavolo ci fa una nuvola ora. Lentamente, con un che di comico, ecco che gli occhi della Uchiha vanno a sollevarsi verso il cielo insieme alla testolina, incontrando all’improvviso la presenza di una farfalla leggermente “fuori scala” che sembra sorvolare placidamente il cielo < …? > uno, due secondi. La farfalla rientra verso una figura che sinuosa e senza fretta starebbe muovendosi in loro direzione. Urla di panico? Sbiancamenti? Irrequietudine? < .. mh. > Le sopracciglia della Pura si sollevano, lievemente incuriosite per quanto mai si scomponga in quell’espressione di una raggelante somiglianza con suo Fratello. E tanti cari saluti all’attenzione riservata alla guardia – chissà che non stia continuando a parlarle - . Ora, la sua totale attenzione è verso Kimi; non si muove, tantomeno esplicita il proprio interesse nei confronti della ragazza. Detesta quando lo fanno con lei, figuriamoci se lo farà a qualcun altro. Tuttavia la studia, implicitamente interessata: quella camicia fuori taglia, quegli occhi bicromi familiari. Dove l’ha già vista? Assottiglia lo sguardo schiudendo appena le labbra sottili, il busto a tre quarti verso la ragazza. Poca importanza sembra dare al sacchettino con sangue rappreso e alla scia di morte che sembra portarsi appresso Kimi; macabro a dirsi, ma la Pura sembra trovare molto più interessante la di lei figura, per quanto mai si scomponga a mostrarlo.{Chakra ON}

11:17 Kimi:
 Le porte sono sempre più vicine ed il passo successivo è avvicinarsi ad esse. Non può capire cosa stia accadendo tra le guardie e l’Uchiha per ora ma probabilmente anche se lo sapesse nulla si modificherebbe nel suo modo di fare. Ciondola il fagottino e le ossa sbattono tra loro, un rumore en difficilmente riconoscibile se non si ha mai ucciso qualcosa ma facilmente intuibile visto il sangue rappreso. Ad ogni modo la cosa non pare preoccuparla più di tanto, ha solo fatto il suo stramaledetto lavoro, lei è un’Assassina dei cacciatori di taglie, certo non si aspetta una lavata di capo ora che ha finalmente trovato un modo per uccidere senza dover poi subire qualche ramanzina. Tra queste considerazioni si avvicina alla porta principale, camminando osserva ovviamente la ragazza così come gli occhi puntano su tutto ciò che è schierato all’ingresso, le risulta alquanto facile così come difficile riconoscerla, si sono viste una volta sola ma lei è così uguale a Sasuke, e a molti dei suoi cloni, da renderle fin troppo semplice la vita in quel frangente. La farfalla continua in quell’ora infastidendo non poco i corvi di Yukio <Hisoka, grazie> replica lei andando semplicemente a liberarla da quel patto e lasciarla andare, non ha proprio voglia di infastidire il Kage, non che lo tema. Non teme nemmeno d’essere riconosciuta ora mentre si avvicina, passando accanto ad Hanabi e senza ancora però darle troppe attenzioni <Kimi Doku> sicuramente Yukio sa che lei è ancora a Kusa, non si è mai illusa di fargliela sotto al naso, lo conosce abbastanza bene ormai <Capoclan Doku e Assassino cacciatore> mostra appena il fagottino flettendo il gomito così da alzarlo appena, sorride soddisfatta lei, anche abbastanza divertita seppur senza perdere quel cipiglio freddo e mortalmente distaccato. Attende che qualche guardia abbia il coraggio di avvicinarsi al suo fianco, andando solo ora a voltarsi verso Hanabi, che dovrebbe nel frattempo aver affiancato <mi ricordo di te> ammette semplicemente <quell’insulto Uchiha che parla a sproposito è ancora viva?> chiede appena. Oh di quella giornata ricorda perfettamente la negazione del piacere di uccidere, la donna che ora ha accanto si era alzata, anch’essa proposta per sistemare la situazione ed è anche questo che le ha permesso di ricordarsela. Parla del più o del meno lei, la voce distaccata, rimane volutamente criptica per evitare di dare dettagli pericolosi a quelle piccole maledette spie di Yukio, meglio evitare che lui sappia, non ha voglia di scontrarsi con lui ora. Gli occhi si posano ora sulla figura della pura, il braccio nuovamente allungato accanto al corpo e non più piegato a mostrare il bottino, i suoi occhi non si focalizzano sul corpo di lei, solo negli occhi, non teme il loro potere forse stupidamente o forse per semplice abitudine, ne osserva la reazione, semplicemente cerca di leggere in lei con la stessa semplicità con cui fisserebbe una panchina per spiegarci, non c’è curiosità nel suo volto e nemmeno interesse, come se lei fosse la rappresentazione dell’assenza di emozioni[Hisoka][fagottino con cadavere]

11:42 Hanabi:
  [Porte] Kimi si avvicina, e Hanabi non sembra intenzionata a muoversi; non la fissa con fare provocatorio, tantomeno con insistenza. Il proprio, forse come quello di Kimi, è semplice interesse verso un qualcosa che per una volta non considera noioso di primo impatto. Insomma, quegli occhi, quel modo di fare, una farfalla gigante che sembra rispondere al suo volere, e si, un sacchetto poco rassicurante appresso, ma quello è il meno. Le guardie che prima erano su Hanabi andrebbero ora a fissare la Doku e il suo sacchetto. Qualcuno esitante si avvicina a controllare, qualcuno bisbiglia, qualcuno probabilmente tenterà lo stesso approccio di pungerla per assicurarsi della sua identità – nuove procedure obbligatorie del Kage – ma Hanabi di tutto questo non si cura. Approfitta di quella vicinanza per studiarla meglio, seguendone i movimenti, il fisico, il volto che probabilmente ora le darebbe il profilo, avendola affiancata. Le iridi grigie andrebbero a posarsi pigramente su quel sacchetto dai rumori sinistri quasi non mettendolo a fuoco; non è interessata a quello. Kimi si presenta, con tanto di carica. Quel nome non le è certo nuovo considerata la sua fama, peccato che Hanabi non si sia mai interessata alla figure di rilievo. Piuttosto, si concentrerebbe sulla familiarità di quel volto: quegli occhi, quell’inespressività. Quel modo di fare glaciale forse quanto il proprio. “mi ricordo di te” la voce atona di lei a raggiungerla. La Pura solleva le sopracciglia, ruotando del tutto il busto in sua direzione. Lo sguardo è sottile, concentrato per quanto sempre pregno di distaccata e involontaria superbia “quell’insulto Uchiha che parla a sproposito è ancora viva?” i punti a connettersi. La riunione. Il tavolo con Kioshi. La ragazza che affiancava quei due insoliti bambini. Lo sguardo a illuminarsi di passiva consapevolezza, seppur mai si scomponga. Il ricordo di Usagi, il ricordo della reazione di Kimi. Quelle parole ora pronunciate. Dovrebbe alterarsi per l’offesa a un membro del suo clan? … Tutt’altro. < … Purtroppo. > un velato ed infastidito rammarico in quella conferma di vitalità di Usagi < ... E non dovrebbe esserlo. > aggiunge con quel timbro vellutato ed altezzoso, sollevando leggermente le sopracciglia con sufficienza. Quasi la vita del soggetto in questione non avesse che la stessa valenza di un cestino da spedire o meno. Una pausa, lo sguardo che per qualche secondo si distoglierebbe dalla Doku < .. Hanabi Uchiha > si presenta senza aprire cerimonie buttando li il proprio nome, così. Torna quindi su di lei, posando per un momento lo sguardo sul sacchetto incrostato, per poi tornare a guardarla < … Si è macchiata la stoffa > un commento privo di vitalità, un semplice dato di fatto. Hanabi, quello è sangue. SANGUE. Potresti preoccuparti di cosa ci sia dentro quel coso, e invece no. Tu pensi alla stoffa. {Chakra ON}

11:56 Kimi:
 Chi è la prima guardia che si farà avanti? Non è facile stabilirlo specie perché la sua fama comunque parla per lei, pungerla potrebbe non essere la decisione migliore, quando mai si è sottomessa a delle regole infondo? Ma loro devono fare il loro dovere, il punto cruciale che ora potrebbe colpire le guardie è solo chi temono di più tra la Doku e il Kokketsu e sfortunatamente non è lei la creatura più spaventosa a Kusa. Lei non è che, a conti fatti, la figlia del demone ancora il suo nome non arriva ad essere paragonato a quello del Tessai, per ora quindi le tocca accettare la situazione consapevole che prima o poi arriveranno a chiederle di controllarla, ovvio bisogna anche ammettere che avvicinarsi al suo sangue sia pericoloso esattamente quanto provocarla. Quindi mentre le guardie nella loro indecisione sono impegnate a scaricarsi le responsabilità lei continua a fissare Hanabi, la osserva e cerca di coglierne le reazioni, a quelle parole scuote appena le spalle <immagino non per molto> le labbra si muovono appena, una deduzione più che sensata dal suo punto di vista dato che con ogni probabilità ci penserà lei stessa appena ne avrà l’occasione. Non ora comunque. Non aggiunge altro in merito, quella frase le è bastata per assicurarsi di aver riconosciuto la persona corretta e non c’è altro che meriti Usagi, una perdita di tempo come essere vivente e anche come argomento di conversazione. Mentre le guardie continuano a parlottare lei resta fissa su Hanabi, attende una reazione da parte loro ma non ha tutta questa fretta, certo ha un cadavere bruciato e dilaniato in mano ma così come ha trascinato il corpo per strada prima di dargli fuoco allo stesso modo non dimostra rispetto ora che lo ha sistemato per lo scopo. Se manifestasse insistenza risulterebbe, per una paranoica come lei, decisamente sospetta, proprio lei che non si è mai fatta scrupoli e non ha mai accelerato il posto per una simile ragione, devo comportarsi come se Itsuki fosse veramente in quel fagottino. Le parole della ragazza la portano poi ad abbassare appena lo sguardo su ciò che ha in mano, andrebbe a guardare quelle gocce di sangue sul terreno sotto alla borsa e la macchia più scura sulla stoffa <oh sì> ammette lei <capita> continua con estrema noncuranza, non è certo un dettaglio che la scomponga <detesto quando rimane della carne> ammette con estrema convinzione <ma per riscuotere la taglia servono prove> sospira appena <una vera fregatura dal mio punto di vista> ammette ancora, che tutti la sentano mentre ne parla, che nulla possa sembrare sospetto o diverso dal solito, non può permettersi che l’idea di una fregatura si faccia avanti[fagottino con cadavere]

12:20 Hanabi:
  [Porte] Ed effettivamente, povere guardie. Da un lato la figlia del Demone, Kimi Doku e la sua nomea per quanto riguarda sangue e circostanze legate ad esso con tanto di sacchetto sgocciolante sangue in mano. Dall’altro Hanabi Uchiha, la sorella di Sasuke, ben conosciuta per le sua fama nell’attaccare briga tra un respiro e l’altro. Chi pungere per prima? A quanto pare è la stessa cosa che si stanno chiedendo un po’ tutte le guardie attorno a quelle due. Due che dal canto loro sembrerebbero interessate a tutto fuorché al contesto circostante. “Immagino non per molto” un angolo delle labbra della Pura va ad arcuarsi leggermente in quello che potrebbe essere un vago sorrisino soddisfatto, impercettibile in quella stasi delle labbra. Per una volta non sembra avere davanti un qualcuno da sopportare; per una volta sembra trovarsi davanti ad un essere senziente, in grado di fare ragionamenti condivisibili < Immagini bene > non sa delle di lei intenzioni di provvedere alla vita di Usagi, tantomeno si preoccupa di immaginarlo. Dal canto suo, ha gli stessi obbiettivi della Doku in merito, ed è forse per quello che concorda con lei, lasciando dunque cadere il discorso. Lo sguardo torna sul fagottino, velatamente interessata al commento di Kimi più che al contenuto del sacchetto, che per la Pura continua a restare in un disinteressato secondo piano. Annuisce appena alle di lei parole, vagamente assorta, quasi due casalinghe che stiano discutendo di quale ammorbidente sia più idoneo al bucato. Peccato stiamo parlando di carne maciullata e cadaveri < … Che rottura di cazzo > commenta concordando con lei, elegante come sempre in quella spontaneità che la contraddistingue, annuendo leggermente < Di solito carbonizzando ti risparmi questo casino > aggiunge, quasi fosse un consiglio < … peccato che poi riconoscerli diventa complicato > un leggero sospiro, gli occhi che tornando su Kimi <… Spero che almeno paghino bene > non è curiosa, il suo è un puro e malsano comprendere la frustrazione della Doku come se fosse una cosa normale lamentarsi di dover riportare cadaveri riconoscibili a casa. Nel frattempo, dopo vari battibecchi sussurrati attorno alle due, delle guardie di farebbero avanti: una verso Hanabi, una verso Kimi. Una delle due va a schiarirsi la voce <{Do- dovremmo procedere}> lo sguardo di Hanabi è ancora in quello bicromo di Kimi a quelle parole. Gli occhi si socchiudono appena, mal celando insofferenza senza nemmeno degnarli di uno sguardo < … Fate e levatevi dal cazzo > il tono glaciale si tinge a tingersi di stizza mentre allungherebbe bruscamente il braccio verso la propria guardia, mentre quella si appresterebbe a tirare fuori un piccolo ago. Nemmeno li guarda. {Chakra ON}

12:36 Kimi:
 Continuano in quella loro conversazione tanto leggera quanto inquietante se ascoltata per bene, parlano di cadaveri e sbattimenti legati alle macchie di sangue, non certo di come cuocere al meglio una torta. Ascolta il discorso di lei e si ritrova ad annuire su più punti, concordando con quello che dice <normalmente non perdono sangue le mie vittime> ammette <se sono abbastanza deboli mi basta toccarli> e sia mai che le manchi di tirare un’occhiata verso il bisbiglio delle guardie, come a voler ricordare per bene di cosa sia capace e del perché dovrebbero munirsi di tuta anti contagio pungendo lei <ma a volte oppongono resistenza e mi tocca essere più diretta> continua il discorso osservando Hanabi, riportando su di lei lo sguardo, la minaccia era rivolta semplicemente alle guardie <penso paghino bene ma non sono i soldi ad interessarmi, lo trovo solo divertente> lo ammette in maniera quasi candida come una bambina che mostra la sua bambola preferita all’amichetta, parlando di vestitini e di scelte del taglio di capelli, ma ancora una volta il modo di affrontare il discorso contrasta ampiamente con l’argomento trattato. Fortuna, chiamiamola così, che le guardie decidono di interromperle, si sposta quindi, volta appena il busto per tornare ad osservare loro e tende la mano sinistra <fossi in te farei attenzione, non mi reputo colpevole se ti ammazzi da solo> ammette sorridendo appena, un sorriso che non ha nulla di corretto, sia perché stride su quel volto estremamente freddo che continua a non mostrare emozioni sia perché a giudicare dal tono sembra quasi che un po’ ci speri. Attende quindi in silenzio qualche istante che venga punta così da dimostrare che è proprio lei e non qualche pazzo che osa rubarle l’identità, almeno per oggi niente Miki in giro. Ad ogni modo non si volta più verso la pura guarda davanti a sé <se ti interessa sto andando nella sede dei Cacciatori di Taglie a consegnare il pacco> mo pure pacco viene definito quel cadavere <non sono il capo ma potrebbero trovarti interessante, così magari giochiamo un giorno> ecco gioco. Alla fine sì il lavoro di cacciatrice per lei altro non è che un semplice divertimento, un passatempo ed un modo per non pensare ai suoi stessi problemi[fagottino con cadavere]

13:00 Hanabi:
  [Porte > Ingresso Kusa] Le guardie rimaste indietro a rabbrividire alla frase di Kimi, cercando comunque di mantenere un minimo contegno. Quella di Hanabi invece, andrebbe a completare la procedura pungendola, per poi allontanarsi velocemente con un bisbigliato <{G-grazie potete andare}>. Lo guardo di Hanabi si sposta sulla guardia, di sbieco. “Potete andare” ? Una punturina nell’orgoglio; come se qualcuno potesse dirle cosa può o non può fare. Qualche secondo in cui manterrebbe lo sguardo sulla figura in allontanamento, quasi stesse pericolosamente valutando qualcosa. Qualcosa che per fortuna viene scartato. Torna su Kimi dunque, ascoltandone le parole con passivo interesse; del resto per lei è l’equivalente di mettere il sale prima o dopo che bolla la pasta. Annuisce più volte, facendosi più interessata al “mi basta toccarli” <… Figo > un commento spontaneo e sincero, senza tuttavia chissà quale entusiasmo < Se non altro ti risparmi il problema del coinvolgimento civili. Una gran rottura di cazzo… > esperienza diretta? Meglio non indagare < Di solito preferisco sbrigarmi > solleva appena le spalle < esplosione unica, nessun superstite, insomma una cosa rapida > lo sguardo che si abbassa sulla propria mano che verrebbe articolata davanti agli occhi, come se si stesse guardando le unghie – in realtà controlla solamente la zona dove è stata punta - < Detesto le perdite di tempo > aggiunge, tornando poi a guardarla giusto in tempo per cogliere il suo ultimo commento. “Lo trovo solo divertente”. Avete presente le musichette fatate, il cono di luce sbrilluccicoso di quando trovi la best friend in un campo di fiori? Circa. Nessun fiorellino, sbrilluccichino a cono di luce, solo un leggero sbuffetto dal naso, un misto tra il sorpreso e il divertito < Ahn? > un versetto di interrogativa approvazione. Insomma ha la sua attenzione. Sogghigna appena al “non mi reputo colpevole se ti ammazzi da solo”, approvando celatamente quei modi. Ragazzi, tremate, temo che Kimi le piaccia. Ed ecco quel suggerimento, quell’invito implicito. Cacciatori di Taglie. Farebbe per seguirla senza troppa fretta, un incedere altezzoso e involontariamente superbo, restandole accanto appena più indietro < Cacciatori di taglie… Non so > commenta senza tuttavia rifiutarsi, quasi stesse valutando <… Non credo sarei la persona più adatta a seguire degli ordini > commenta, ignara di quanto la Doku stessa abbia probabilmente il suo stesso problema < Non so quanto possano accettare le mie condizioni > un leggero sorrisino beffardo a scoprirle i canini appuntiti, un sorrisino tagliente e bastardo, il classico che non promette nulla di buono <… Ci lascerebbero divertire? > il viso a cercare il profilo di Kimi senza necessariamente bisogno del contatto visivo, solo un effimero interesse nel guardarla. Si sono appena conosciute, anzi, probabilmente nemmeno si conoscono in realtà, eppure una parla di andare a giocare l’altra di uscire a divertirsi come se fosse la cosa più normale del mondo. Va bene cosi. {Chakra ON}

13:28 Kimi:
 Finalmente passano i controlli e iniziano a camminare all’interno delle mura di Kusa, lei è diretta verso la sede dei cacciatori, in uno dei cerchi principali. Libera quindi dalla presenza delle guardie ma sfortunatamente non da quella dei corvi liberati per tutta la città, maledetti. Il passo riprende quindi lento, non mostra di avere fretta, regge con la destra il fagotto, quel peso che per fortuna è stato ridotto dall’aver dato fuoco al cadavere, sennò sarebbe bella che distesa a terra da tempo visto il peso del barbone <ugualmente funzionale direi> replica subito alle parole di lei. Non che le interessi particolarmente salvaguardare i cosiddetti innocenti e la semi strage che ha compiuto solo qualche notte fa è esattamente la riprova di quelle parole <non ho mai ricevuto ordini> ammette lei, che invece magari ne ha anche avuti solo che li ha sempre presi come consigli ritenendosi libera di fare quello che voleva, potrebbe anche aver semplicemente ignorato chiunque ci stesse provando, diciamo che fa di testa sua sempre ma raramente è una vera e propria presa di posizione, lei non se ne accorge semplicemente. Ondeggia appena camminando, capelli che ondeggiano alle sue spalle, non rallenta più di quanto già non sia per aspettare la Pura o farsi raggiungere, il suo passo non viene modificato in base a quello di lei. Incede fredda e letale, ogni suo passo sembra voler ricordare a chiunque che si può morire, i suoi occhi due spietati pozzi di ghiaccio, non c’è sentimento per quanto in un certo senso ne stia parlando, passa del tempo piacevole in quella compagnia ma certo non si azzarda a mostrare qualcosa per ora <prendo una taglia, porto il cadavere e mi danno i soldi> spiega la questione facendola estremamente riduttiva lei. Certo ci sono delle regole da seguire di solito, come non stare a far casini in giro, non uccidere più del dovuto e ad esempio non falsificare i cadaveri, ma tanto finchè nessuno la becca o va ad affrontarla non ci sono problemi ed anche nel secondo caso non si scompone a far fuori un compagno di lavoro, non si scomporrebbe a far fuori chiunque quindi il problema possiamo tranquillamente sostenere che non sussista <oh a loro non importa in quanto ci mettiamo a riscuotere la stessa taglia, la cosa importante è farlo> replica infine. Intanto il sole inizia ad alzarsi, il tempo è passato ed è sicura che a questo punto Yukio già sappia e sia conscio del suo ritorno con cadavere al seguito, figurarsi se le maledette guardie non han già fatto la spia [fagottino con cadavere]

13:48 Hanabi:
  [Interno] La Pura non ha idea di chi dovrebbe esserci dentro il sacchetto, tantomeno della finta identità che la Doku vorrebbe attribuire al Barbone carbonizzato. Chissà come la prenderebbe nel sapere che uno dei suoi problemi maggiori giace in pezzi dentro quel sacchetto di cui si preoccupava tanto. Chissà come affronterebbe la consapevolezza che quell’uomo che ha amato, che ha dovuto uccidere e che tanto sta faticando ad accettare sia tornato, sia morto di nuovo senza averle dato alcuna possibilità di reazione, né nel bene né nel male. Sarebbe sollevata? … Impossibile dirlo. Impossibile anche immaginarlo in realtà. E per fortuna, attualmente non dovrà porsi il problema. Kimi incede, disinteressata alla propria persona accanto; dovrebbe esserne infastidita? Affatto. Nemmeno ci fa caso in realtà, lei che la sta seguendo invece senza correrle dietro, semplicemente intenta ad ascoltare le sue parole fin quando sarà necessario. Non pende dalle sue labbra, non ne è affascinata. E’ molto peggio: è puramente interessata per fini egoistici. E in quei fini, Kimi Doku è rientrata nelle sue simpatie, per quanto sia molto lontana dall’ammetterlo a se stessa, figuriamoci alla sua interlocutrice. “Non ho mai ricevuto ordin” < … Mh, bene > commenta con una nota di approvazione mai sbilanciata, lo sguardo grigio che distaccatamente osserva i presenti senza realmente metterli a fuoco – in senso figurato, suvvia - < Il fine giustifa i mezzi dunque. > chiede conferma senza toni interrogativi. Non si stava giusto lamentando qualche giorno addietro di non avere modo di sfogarsi? “Prendo una taglia, porto il cadavere e mi danno i soldi”. Breve coincisa e chiara. Le parlassero tutti così, a quest’ora sarebbe nettamente meno stressata < Sembra interessante. > commenta mordicchiandosi il labbro inferiore < … Hanno un'unica sede qui a Kusa? > inizia ad informarsi, apprestandosi a seguirla in quel rimanere leggermente indietro. E no, non ha idea dei corvi di Yukio, tantomeno di quello che comporta il Crepuscolo. Non sa niente la Pura, e per il momento non può nemmeno immaginarlo. {Chakra ON}

14:09 Kimi:
 Non è avvezza ai modi di rie quindi non è comprenda davvero la ragazza quando si esprime, non ha idea di cosa voglia dire giustificarsi ma questo è un altro problema. Continua quella camminata con calma, scuote appena il capo lasciando che la frangetta danzi come un’onda a quel suo movimento <ne hanno molte credo> non è certa e lo mostra <ho sempre consegnato a Kusa e a Suna, non sono certa degli altri villaggi> continua con quella semplice spiegazione, passano attraverso i vari cerchi, li attraversano con estrema calma, lei si muove consapevole dei passi che compie, sa perfettamente dove sta andando, non c’è esitazione in quel suo incedere, non alza lo sguardo ai corvi, o alle guardie anbu, li ignora come sempre avrebbe fatto fingendosi completamente cieca alla loro presenza, non vuole destare sospetti e per quanto provi in realtà a farci attenzione e appuntarsi mentalmente il cambio di maschera e le loro posizioni comunque evita di andare a fissarli o guardarsi troppo intorno, lo sguardo resta fisso davanti a lei, cerca semplicemente di utilizzare la visione periferica, concentrata su di essa al cogliere qualche movimento, quale indizio che possa esserle in qualche modo utile <in ogni taverna o bar trovi il bingo book, una bacheca con inserite le taglie accettate> ammette semplicemente. Si lascia seguire senza troppi problemi. Dovrebbero infine essere giunte davanti ad un edificio su due piani in legno, la porta è di quelle a spinta, tenuta da due perni laterali che permettono di entrare e uscire senza doverla aprire completamente o richiuderla, come molle scatteranno indietro tendendo poi all’entropia e tornando alle normali posizioni <se ti interessa> lascia in sospeso quella frase qualche secondo voltandosi verso di lei. Attende quindi che la donna dia segni di aver preso una decisione prima di allungare la mano sinistra e spingere così da fare effettivamente il suo ingresso. L’interno è il tipico bar mal frequentato: tavolini in legno e sgabelli ovunque, un bancone vuoto ed una scala laterale sulla destra che sale curvandosi fino a sparire dietro ad una balconata che da proprio sul bancone. Si volta ad osservarla ancora, per controllare che lei sia entrata e poi va a dare uno sguardo al bancone, un semplice segnale e per ora le strade sembrano volersi separare, perché lei andrà proprio a prendere quelle scale. Il fagottino sanguinante in mano, ossa che sbatacchiano ed ovviamente tutti i cacciatori che comprendono, la domanda è solo chi è che è stato preso tra le taglie esposte? Sul muro a sinistra Hanabi può notare una grossa bacheca in cui sono segnati i ricercati, i loro obiettivi. Al passaggio di Kimi solo un mormorio, non solo le solite spoglie con cui si presenta lì ed è infatti mentre i dubbi su quella donna mora iniziano a vagare lei camminando sulle scale andrebbe a concentrarsi così da spostare il chakra verso il solco centrale, andrebbe a romperne gli argini come un fiume richiamando così l’innata Goryo. Mentre cammina i capelli mutano in bianchi, gli occhi diventano rossi con sclere nere, le labbra nere ed infine la cicatrice visibile per la camicia sbottonata: il simbolo dei cacciatori di taglie marchiato a fuoco sotto al suo collo[fagottino con cadavere][miasma 4 stadio][-4pv]

15:03 Hanabi:
  [Sede Cacciatori di Taglie] Kimi avanza, i suoi capelli a smuoversi ipnotici in quell’andamento sicuro e per nulla clemente verso alcuno. Hanabi dietro di lei, regale ed altezzosa nonostante il contrasto tra abbigliamento e portamento. Tanto Kimi sarebbe fluente e bella, tanto Hanabi trasuderebbe un fascino oscuro e nonostante l’aspetto poco curato. Proseguono lungo la strada, e se Kimi tenterebbe di tenere la situazione sotto controllo sfruttando la visione periferica, la Pura nemmeno prenderebbe in considerazione il guardarsi attorno, tantomeno il prestare attenzione a qualsiasi altra cosa non sia Kimi in questo momento; del resto lei non ha nulla da nascondere, a differenza della Doku < Mh-> mugugna a confermare di aver compreso il discorso sulle varie sedi. Il discorso prosegue, la Capoclan espone quel poco che c’è da sapere. Hanabi ascolta, quelle informazioni che vengono fatte proprie dalla sveglia mente < Bingo book… > ripete quel nome, assaporandolo < mpf- che cazzo di nome > un commento pregno di ironia, le sopracciglia a sollevarsi per qualche secondo, velatamente scettiche. Non verso Kimi, sia chiaro, anzi. Quella ragazza con poche parole è riuscita non solo a superare la sottostima di routine di Hanabi, ma ad andarle anche simpatica. Del resto, sono praticamente uguali: insolenti, disobbedienti, impulsive, egoiste. Ma magari questo non diciamoglielo ancora. Continua il suo incedere seguendo la Doku quando ecco all’improvviso spuntare l’edificio a due piani con le porte a sospensione. Il passo rallenta appena, il musino a sollevarsi in quella distaccata contemplazione del luogo. Possibili trappole? Mpff, troppo orgogliosa anche solo per ipotizzarlo. Kimi si volta, Hanabi riabbassa lo sguardo su di lei in quel breve contatto visivo con i di lei occhi bicolori < … Lo scopriremo > risponde con un che di sarcastico, facendo per seguirla e varcare la soglia al suo seguito, le porte a cigolare alle loro spalle, assestandosi nella chiusura. Resterebbe per qualche secondo sulla porta, immobile, studiando l’ambiente. Imbarazzata? Impacciata? Spaventata? Tutt’altro. Uno sguardo di pura sufficienza è quello che andrebbe a regalare ai presenti, studiando il perimetro della sala con sguardo affilato. Il mento è alto, il capo leggermente inclinato in un’innata strafottenza. Una mano nella tasca del giubotto da Special, l’altra a ciondolare lungo il fianco. Kimi fa per muoversi, voltandosi un’ultima volta verso di lei indicandole il bancone con lo sguardo. Hanabi andrebbe a restituirle un secco cenno di assenso con il capo, seguendola poi con lo sguardo in quel suo salire le scale. Ma ecco che i capelli della Doku cambiano colore: una contrazione dello stomaco, una sensazione di vuoto. La stessa mutazione che quel ragazzino dai capelli neri ha compiuto prima di rivelare la presenza di Eiji. Schiude le labbra, gli occhietti a farsi sottili. Cosa significa? Cos’è quella ragazza? Oh.. non ha idea dell’innata Goryo. Ma non è il momento di distrarsi. Un impercettibile scrollata di capo, quasi a riprendersi o a rimandare quei ragionamenti, dunque seguendo le indicazioni di Kimi farebbe per muoversi in direzione del bancone senza alcuna fretta o timidezza. Un passo sussegue l’altro, gli occhi grigi che ignorerebbero completamente eventuali sguardi dei presenti come se questi non meritassero la propria attenzione. Una volta raggiunto il bancone farebbe per poggiarvi un avambraccio senza sedersi, guardandosi attorno alla ricerca di qualcuno idoneo alla conversazione, o qualsiasi cosa che le riveli implicitamente il da farsi. Perché si, Kimi le ha solo indicato la direzione senza particolari dettagli, ma per la Pura va bene così. Non ha mai avuto bisogno di guide e cavarsela da sola è alla base della sua discutibile personalità < … Hoy > la voce vellutata che tenterebbe di richiamare l’attenzione di qualcuno. I soliti modi sfacciati e irriverenti, grezzi seppur quell’innata superbia corregga quell’atteggiamento in fascino < … con chi dovrei parlare > sarcastica di nuovo, quasi volesse sottolineare che non è li a voler perdere tempo. {Chakra ON}

15:20 Kimi:
 La sua innata è stata richiamata correttamente, si rivela per Yuurei Doku il cacciatore che si è fatto una certa fame nell’ambiente, specie a causa di quel suo insolito aspetto, specialmente gli occhi. Ad ogni modo lei ora andrebbe a salire le scale, sicura e decisa conosce perfettamente il suo ruolo in quell’organizzazione e non sta a farsi troppi problemi. Un’altra porta si mette tra lei e alcuni dei capi di quell’organizzazione, ovviamente anche due guardie ai lati dell’ingresso hanno lo stesso identico compito. Non che serva parlare il fagotto dovrebbe bastare da solo visto il fetore che ora si può iniziare a sentire e il rumore di ossa sballottolate <spero sia riconoscibile questo> scherza una delle due guardie osando prenderla in giro. Yuurei è silenziosa, mortalmente silenziosa e senza uscire dal personaggio resta esattamente in silenzio, sorride infastidita in risposta ma nulla di più. Attende che qualcuno si degni di aprirle quella dannata porta. Ma intanto anche al piano di sotto dovrebbe accadere qualcosa: infatti al richiamo dolce e delicato, proprio, di Hanabi una donna si alza da un tavolo, capelli rossi e occhi verdi, sfregiata sull’occhio destro, una grossa cicatrice, pugnali intorno alla sua vita e corsetto in pelle nera a cingerle il seno ben sviluppato <mi chiedo come mai ti abbia fatta entrare> ammette semplicemente la donna. Non le è sfuggito chi è stato ad aprirle la porta, non le sono sfuggiti gli sguardi quindi è ovvio che l’Uchiha parta decisamente avvantaggiata in quel processo di selezione, senza contare che Hanabi conta su una fama abbastanza interessante, figurarsi se quegli assetati di taglie non l’abbiano già sentita nominare. Suadente e sensuale la donna cammina fino a giungere dietro al bancone e butta un occhio alle taglie, trapassa Hanabi così da farsi seguire <mi chiedo chi si sia aggiudicata oggi> commenta appena, invidia nel tono? Sì la si sente decisamente e non viene nascosta, a quella dannata mezza Goryo spetta tutto il divertimento mentre a lei solo la burocrazia ormai. Mentre questa conversazione continua finalmente le porte si aprono davanti alla cacciatrice di taglie, può finalmente entrare ed è ciò che effettivamente va a fare. Passi sicuri e decisi verso la scrivania, un uomo con un sigaro in bocca davanti a lei, grasso, brutto, panzuto e pure pelato ma con cipiglio da vero marinaio. Insomma, ecco un altro dei burocrati <Itsuki Goryo> le parole che escono dalla sua bocca mentre andrebbe a lasciare cadere, con la solita gentilezza, il fagotto insanguinato sulla scrivania dell’odioso fumatore. Rumore chiaro di ossa e labbra di lui che si storcono <e io come lo so?> domanda quindi. Non che non si fidi ovviamente ma comunque ora si precipita ad aprire quel dono. Intanto si torna al piano di sotto, alla donna che come fare altezzoso può quasi concorrere con Hanabi <perché sei qui?> domanda infine, diretta e senza perdere troppo tempo o troppi giri di parole, è curiosa di capire quale taglia verrà presto rimossa[fagottino con cadavere][miasma 4 stadio][-4pv]

15:44 Hanabi:
  [Sede Cacciatori di Taglie] Kimi sembra godere di una certa fama in quel luogo; tra brusii e commenti delle guardie al piano di sopra, che purtroppo Hanabi non potrà comprendere visto la distanza tra le due, questa consapevolezza inizia ad instaurarsi nella Pura. Invidia? Ammirazione? No. Una semplice presa di consapevolezza che chi ha seguito si conferma non essere una idiota. E diciamo che quel tipo di rispetto di cui gode Kimi, è il minimo sindacale per poter essere considerati “degni” da Hanabi. Un veloce sollevare gli occhi verso la figura della mezza Goryo, un confermare la sua posizione con lo sguardo per non perderla del tutto di vista, quando ecco che un movimento laterale non la porta a voltarsi placidamente verso quella donna dai capelli rossi di una bellezza sorprendente. Non si volta del tutto la pura, resterebbe con quell’avambraccio sul bancone ed il viso rivolto in direzione della ragazza. “Mi chiedo come mai ti abbia fatto entrare” solleva le sopracciglia a quelle parole, le labbra a piegarsi in un misto tra un sorriso e una smorfia < … Possiamo scoprirlo > risponde cinica in quel tono cupo e vellutato, seguendola con lo sguardo in quel suo avvicinarsi e superarla fino ad oltre il bancone. Percepisce la di lei invidia verso la Doku, limitandosi ad un’alzata di spalle a quella domanda retorica di lei, seguendola. Ma ecco quella domanda: secca, diretta, altezzosa nei modi quasi quanto lei. Hanno entrambe trovato pane per i loro denti. Tace per qualche secondo a quella domanda, puntando i propri occhi grigi in quelli smeraldo della donna. Ne sosterrebbe lo sguardo, orgogliosa e superba, puro fuoco celato dietro quei lineamenti freddi < … Mettiamola così > apre il discorso senza troppi giri di parole. L’altro avambraccio raggiungerebbe il gemello sul bancone, il busto proteso in avanti in un che di strafottente, quasi nonostante sia l’ultima arrivata credesse già di avere il controllo della situazione < … Io ho voglia di divertirmi > assapora le proprie parole, qualche ciocca corvina a tagliarle lo sguardo < … e voi potreste trarne dei vantaggi > le labbra sottili a muoversi sotto le vellutate note di quel timbro oscuro. Manterrebbe lo sguardo sulla donna, ferma e determinata. Non ha intenzione di convincerla, tantomeno di supplicarla. Anzi. Dal punto di vista della Pura le sta solo facendo un favore a prestare le proprie forze a quella corporazione, quasi dovessero ringraziarla anche solo per essersi mostrata in quel luogo. E nel frattempo Kimi, al di fuori del suo campo visivo, fronteggia la sua pericolosa situazione. {Chakra ON}

15:59 Kimi:
 Aperto, il sacco rivelerà solamente un mucchio di ossa incenerite, probabilmente manca anche qualche pezzo ma va bene così, almeno per i suoi scopi. Una sola occhiataccia dal pelato e il suo conseguente scuotere le spalle. Non è che abbia intenzione di giustificarsi, non sarà nemmeno la prima volta che porta un corpo in quelle condizioni <QUINDI?> alza appena il tono di voce l’arcigno burocrate e lei non pare comunque scomporsi molto <se cerchi dovrei aver salvato un dito, è saltato via prima di prendere fuoco> e poi saranno i più esperti medici a comprenderne le dinamiche, l’indice destro ancora più o meno conservato a differenza di parte della testa, un taglio netto effettuato durante un combattimento, l’impossibilità di eseguire i sigilli. L’attenzione messa nel sezionare il finto cadavere per rendere quella l’ipotesi più sensata e che soprattutto sarà coerente con le sue parole <non che abbia combattuto molto> ammette ancora una volta lei. Due attacchi concatenati, questo per lei basta e avanza come spiegazione, per lei almeno <NO> sbuffa invece l’altro mentre con assoluta noncuranza inizia a rovistare tra i resti alla ricerca del famoso dito. Quindi mentre aspetta un verdetto sta in silenzio. Al paino di sotto Hanabi invece replica a tono alla donna, che si limita ad ascoltarla mentre va ad estrarre due bottiglie di birra dal lavandino con acqua fredda, un ambiente molto rustico non c’è che dire. La sfida è chiara nell’aria., la si può quasi percepire e così la rossa le sorride, un gesto altezzoso, che trasuda la superiorità <immagino che se ti ha portata fin qui avrà visto qualcosa> illusa. Non è che la cacciatrice verso cui prova tutta questa invidia e anche sicurezza abbia mai fatto qualcosa per altruismo, semplicemente si è ritrovata in una piacevole compagnia di cui ha voluto godere fino a quell’incontro <sai che taglia ha preso?> il sangue colato sul pavimento e il rumore di ossa avevano già chiarito bene cosa stava portando con sé. Tralasciando la decisione di non usare un rotolo per farlo, ma anche questa non sarà certo una novità. Se ne sta silente anche lei ora, in attesa di una qualche risposta mentre stappa entrambe le birre, bottiglie di vetro e nessun bicchiere per loro. I tappi saltano via con un gesto deciso portato attraverso il manico di uno dei suoi pugnali da caccia e semplicemente tende una delle due bottiglie alla pura, la poggia sul bancone davanti a lei e si mette a bere, un sorso <chiariamo subito che noi siamo gli intermediari, se ti ficchi nei casini non abbiamo responsabilità> secca aggiunge solo ora dopo un primo sorso di birra. La fissa e non abbassa lo sguardo, sicura quanto basta per resistere all’Uchiha. Intanto al piano di sopra è stato finalmente trovato quel dito, reciso di netto. Sbuffa ancora l’uomo bruttissimo <consegneremo e spero per te che i genetisti ti diano ragione> replica nei confronti della ragazza <quindi vedrai i soldi solo dopo> un piccolo intoppo in quel piano apparentemente perfetto che la porta a storcere la bocca e mordicchiarsi il labbro <non sono la tua serva> acida la replica <sai che ho ragione e dammi quei soldi> non che le interessi dei soldi in sé, ma figurarsi se si fa trattare così da un pezzente qualunque, pezzente che è suo superiore in quella corporazione ma poco le importa, come sempre d’altronde [fagottino con cadavere][miasma 4 stadio][-4pv]

16:28 Hanabi:
  [Sede Cacciatori di Taglie] Non ha idea di quel che stia avvenendo al piano di sopra; probabilmente sarebbe prossima allo scoppiare a ridere di fronte all’atteggiamento della Goryo in mezzo a quel cadavere sbruciacchiato e questa storia del dito. Ma purtroppo è al piano di sotto, a fronteggiare quella donna dal rosso crine decisamente alla propria altezza quanto a orgoglio. La tensione è palese nell’aria, ma non certo sul volto della Pura; ostenta una sicurezza insopportabile lei, quasi il mondo fosse suo ed i suoi abitanti non dovessero far altro che prenderne consapevolezza. Segue la donna armeggiare con le birre ascoltandone il dire. Scuote lentamente il capo a quella sua prima domanda < … Non ne ho idea, ma perdeva. > un lieve far spallucce in quel tono di sufficienza, quasi fosse realmente più importante quel dettaglio dello sgocciolame che il povero malcapitato all’interno del sacchetto. Una bottiglia scorre verso di lei, e la Pura andrebbe ad afferrarla mantenendo tuttavia il contatto visivo con la donna. Non beve, non ancora. Si focalizza piuttosto sul suo dire, su quell’iniziale chiarimento. Un sollevare le sopracciglia scettico, la lingua a schioccare sul palato < … Per chi mi hai preso > commenta vagamente incredula nonostante mai si scomponga, quasi il dover chiarire una cosa del genere fosse un affronto alla sua persona tanto che sarebbe ovvio < … Vale anche il discorso inverso. Io decido chi. Io agisco… > un dito a scivolare sul bordo della bottiglia < … Io rispondo delle mie azioni. Voi ne state fuori > chiarisce a sua volta in quel suo fare anarchico e indipendente. Indomita, disobbediente, testarda, ingestibile. Ma come il fuoco, nonostante possa apparire indomabile tutto il mondo è ben conscio della sua potenza distruttiva; e quell’indomabilità, è un prezzo che si può pagare < Non posso garantirvi che andrà sempre come volete > non farebbe meglio a tacere e fare poi come Kimi? No. Orgogliosa come suo fratello, non ha paura di rivelare la sua natura indomita nemmeno davanti a chi probabilmente potrebbe annichilirla facilmente < … Ma posso garantirvi il lavoro compiuto. > un debole sorrisino beffardo ad aprirsi sulle labbra sottili, strafottente e orgogliosa < … Rapidamente. > aggiunge, inclinando leggermente la testolina verso destra. La bottiglia che verrebbe portata alle labbra con fare maschile, per poi venir riabbassata con un sospiro < … Sempre che quel lavoro mi interessi. > chiarisce infine tornando ora a guardare la donna in attesa di una qualsiasi reazione. Non si rende conto di quanto sia sfrontata e irriverente la Pura, non si rende conto di quanto quei modi possano non essere adatti a tutte le circostanze. Ma da quanto in qua Hanabi si è mai premurata del mondo circostante? {Chakra ON}

16:51 Kimi:
 La contrattazione non sembra andare a buon fine, ma alla fine non le interessa molto dei soldi. Non riceve risposta solo il fagotto che viene chiuso nuovamente e le guardie richiamate <quando dimostrerete che è lui mi date anche la vostra parte> e con questo finisce il tutto. Sarà ora ai cacciatori muoversi come di dovere, lei è libera di uscire da quella stanza e far entrare le guardie che vengono solo guardate male. Al piano di sotto invece si discute di affari davanti ad una birra <quelli in bacheca sono i nostri obiettivi, non paghiamo e non rispondiamo per il resto> placida replica, non è che la stia incoraggiando a compiere altri omicidi sia chiaro ma semplicemente ci tiene a togliersi ogni possibile responsabilità <scegli tu tra gli avvisi, se lavori vieni pagata altrimenti nulla> secca e diretta anche la rossa mentre si beve un altro sorso di birra <vivo o morto non importa, basta che siano riconoscibili o non verrai pagata> puntualizza ancora, infondo a quei mercenari è questo che importa: i soldi <queste sono le condizioni> e andando semplicemente ad allungare la mano sotto al balcone velocemente tira fuori un ciondolo a forma di testa di lupo, il simbolo dei cacciatori di taglie <questo ti garantisce l’accesso alle sedi> continua <accetti?> e si limiterà ad attendere che l’Uchiha decida di prendere quel dannato oggetto. Intanto invece Kimi ha lasciato l’ufficio e si sta semplicemente premurando di scendere le scale. Si avvicinerebbe quindi poi a quella bacheca, un cenno del capo verso Hanabi come un saluto ufficiale questa volta, un mezzo sorriso in quelle sue spoglie differenti <chiamami Yuurei qui> solo un sussurro in sua direzione, come a volerle far conoscere anche quella sua seconda identità, quel suo essere differente come cacciatrice, eppure non si presenta come una persona differente, le chiede solo di cambiare modo di rivolgersi a lei ma lascia che si chiaro come abbia ricordi e consapevolezza di chi è davvero. Senza più osservare la pura ora lei andrebbe appunto alla bacheca così da strappare via la taglia di Itsuki. Un gesto semplice quanto eclatante. Non chiaro ovviamente ma molti potranno ben capire che ha appena consegnato quel corpo, o almeno quello che sta spacciando per il suo corpo. Con questo gesto poi se ne andrebbe lei, guadagnandosi l’uscita e sopendo in sé l’innata Goryo così da tornare alla normale forma [fagottino con cadavere][miasma 4 stadio][-4pv]

Kimi e Hanabi si incontrano per caso. Parlano del più e del meno (ovvero del fastidio del sangue che sgocciola dai cadaveri) e infine si recano nella sede di Kusa dei cacciatori di taglie.
Kimi per consegnare il corpo bruciato e maciullato di Itsuki mentre Hanabi entra a far parte dei cacciatori