Sembrava una semplice giornata come le altre, ma dopotutto quando si vuole una cosa, quando si ha un forte desiderio è normale che quella stessa volontà giunga a reclamarti, a vedere se sei degno di desiderare e di provare dei dati sentimenti, delle aspirazioni. Fà relativamente freddo, nonostante si è nella stagione calda, in quel luogo angusto e che pare dimenticato da qualsiasi Kami regna sovrano un fresco relativamente pungente, piacevole probabilmente dopo qualche ora trascorsa sotto un'eventuale cocente, ma scomodo invece qual'ora ci si trovasse costretti in tale luogo per più di quanto ci si voglia stare. Sarà appunto il freddo vagamente fastidioso a farsi percepire per primo, tra le svariate sensazioni, la Yoton potrà concedersi quel brivido lungo la schiena percorrerla salendo dall'osso sacro, per poi terminare all'altezza della nuca, nuca che duole in maniera abbastanza intensa ma non insopportabile. Si sà, d'altronde, che gli Anbu sono pratici del corpo umano e sanno dove colpire in maniera netta e precisa, costringendo la vittima a cader loro preda senza troppi giri di parole, ed a proposito di parole, assieme al freddo del pavimento logoro ed al dolore pulsante, saranno proprio della parole a solleticare l'udito della Genin, parole che di certo non suonano confortanti nonostante siano le prime che sente dopo circa una dozzina di ore nelle quali è indubbiamente svenuta < Sveglia, sputalava da quattro soldi. > la voce è quasi metallica, distorta da un modificatore che giace dietro ad una maschera a forma di volpe, piuttosto classica, che avrai modo di mettere a fuoco tra qualche istante, scoprendo che appartiene ad una figura relativamente minuta, vestita in maniera marziale e piuttosto maschile, anonima così come quella maschera che ha un tutto e niente da rivelare, mentre un clangore metallico di un tanto che cozza in maniera progressiva sulle sbarre di quella che pare una cella, risuona fastidioso nelle tue orecchie. Una figura altrettanto minuta ed esile, ma delle sembianze decisamente più femminile con indosso un corto kimono da battaglia, nero ed impreziosito da tocchi di rosso ed oro, decisamente più scosciata e libera rispetto alla collega, starebbe appunto dedicandosi a far sì che quel clangore possa risultare più fastidioso possibile, dei lunghi capelli rosa ondeggiano dietro di lei ma la maschera nera da volpe dai tratti affilati, impreziositi anch'essi d'oro, non lascia intravedere altro che uno scorcio del mento e nulla di più < Sì è svegliata, Boryoku, dovrei forse smetterla? Ci stavo quasi prendendo gusto. > anche la sua voce è modificata ma in tutto ciò, chissà dove avrà imparato quel gesto? Nonostante comunque il suo dover arrecare fastidio, la donna seduta a terra a gambe incrociate solleverebbe la mano destra indicandogli di smettere alla colleg, la ragazza dai capelli rosa, la quale si porterebbe al fianco della più grande, rimanendo in piedi, impeccabilmente composta < Dunque, moretta, hai idea di dove ti trovi..? Ah ma chi se ne importa... A volte mi stufo in fretta dei convenevoli.. Vogliamo giungere al dunque, Murakumo? > domanderebbe volgendo appena il capo in direzione della ragazza in piedi al suo fianco, senza degnare più di tanto Stumure di una vera e propria attenzione, trattandola prima da protagonista per poi accantonarla come se fosse di contorno. { Entrata Anbu Stumure | No tempo }
Ovviamente, potrà cercare quanto vuole le proprie armi ed il proprio equipaggiamento ma quella Volpe non propriamente simpatica è oramai esperta e navigata di situazioni simili e si diverte praticamente nel lasciare inermi chiunque poi venga gettato su quel pavimento consunto e macchiato qua e là, ne pulito ne sporco, segnato dal tempo e da chiunque altro ci si sia accasciato sopra, prima di provare a rialzarsi a fatica. Un sospiro annoiato appunto, quello della maschera più grande, la quale porterebbe il proprio viso coperto ad appoggiarsi sulla mancina che vien stretta pigramente a pugno, accogliendo il lato sinistro ella mandibola della così detta Boryoku, la quale osserva annoiata da dietro a quelle fessure che sarebbero gli occhi della maschera, gli piacerebbe vedere una reazione diversa ogni tanto ma non può di certo pretendere molto date le metodologie degli Anbu con le quali svolgono i propri reclutamenti < Questo non importa, domande inutili che non servono ne a noi, ne a te.. > direbbe per poi scrollare le spalle e lasciare la possibilità all'altra ragazza di rincarare la dose, fondamentalmente più buona la maschera nera ma allo stesso tempo capace di calarsi nei panni elitari di un'Anbu, quando indossa quei vestiti e quella copertura a nasconderle il viso. La mancina viene portata davanti al viso mentre la destra regge ancora il tanto, vorrebbe come andar a coprire una risata armoniosa ma che suona schernente e viziata, un truculento ma allo stesso dolce sfottere la spaesata ragazza dietro alle sbarre < E tu chiami armi quei coltellini spuntati? Patetica. > ed è un recitare solo per metà, considerando il fatto che la vera arma di quella maschera scura sia di tutt'altro calibro, ma oggi indossa le vesti di Murakumo e quella lama non è certo presente, si accontenta del tanto imitando Kiku come quel preciso giorno, utilizzando le sue parole in maniera ben più affilata e tagliente. Ridacchia la volpe bianca seduta a terra a gambe incrociate < Non ti facendo così infida, Murakumo. > direbbe scostando lo sguardo dalla figura in piedi che torna con le braccia lungo i fianchi , per poi continuare a sua volta in direzione di Stumure, sulla quale riporta l'attenzione < Vediamo.. Potremmo essere nemici travestiti da forse speciali o dei veri e proprio Anbu? A te il compito di scoprirlo... Ci dovrebbe essere qualcosa che dovresti chiedermi per accertartene.. > vorrebbe aggiungere di non fare come qualcuno di sua conoscenza che ha sbagliato, quel qualcuno non troppo distante da lei che presa dalla situazione si era palesemente confusa, ma non è di quella figura che ci interessa ora, dato che l'attenzione di entrambe quelle figure è puntata sulla Yoton oltre le sbarre. La parola d'ordine, quella impartita dalla Kage che i cittadini dovrebbero rivolgere ad un qualsiasi Anbu per accertarsi della sua identità, nulla di troppo complicato, è persino esploso recentemente a casa di due figure non proprio raccomandabili. Ma non è la mora a doverla dire, quanto piuttosto a dover domandare per poi vedere se la risposta delle Anbu corrisponda a quel che dovrebbe appunto sapere. { Entrata Anbu | NO tempo }
Chiaramente, un'animale in gabbia non potrebbe far altro che soffiare e ringhiare pur di mantenere alto il proprio orgoglio. Eppure, non è di certo spavalderia e sagacità quella che cercano le due maschere volpine, tutt'altro, anche se a quanto pare le due caratteristiche sovracitate non mancano alla Yoton davanti a loro, che per prima riceverebbe in risposta un rinnovato ridere da parte di Murakumo, quella in piedi, che ride ora con più gusto in maniera spassionata rispetto a prima, pur essendoci sempre dello scherno di sottofondo < Hahaha.. Divertente, che ne dici se gli taglio qualcosa Boryoku? Una mano.. Un orecchio.. O perchè non la lingua? > domanda con una voce fondamentalmente dolce ma che non ha nulla di positivo, quasi fosse stata infastidita da quello sfidarla, prendendola in maniera orgogliosa e personale, seppur quella seduta a terra, la bianca superiore, pare contraria alla cosa, scuote appena la testa e le risponde < No, Murakumo, sarebbe divertente ma non ho voglia di far pulire il pavimento.. È per questo che lasciano a me il lavoro sporco.. > e la Yoton non può vederlo ma sotto quella maschera un ghigno sadico e perverso si dipinge, l'unica cosa che potrà percepire è un vago gorgoglio di una risata bassa e quasi gutturale, nulla di positivo insomma, per quanto tutto ciò sia atto a mettere alla prova la mora. Interessante il modo di rispondere di lei, la lascia discorrere riguardo la questione degli Yoton ed in tutta risposta la donna seduta a gambe incrociate andrebbe a sollevare il viso dalla mano per poi volgere i palmi verso il cielo e sollevare appena le spalle < Tutti commettono delle sviste e c'è sempre tempo per riparare.. > quindi non sentirti così al sicuro, giovane utilizzatrice della lava, potrebbe effettivamente costarti caro quell'essere presuntuosa, soprattutto davanti ad una donna che non è propriamente incline al consentire risposte al di fuori di quello che ha domandato, che vanno oltre a quello che vuole sapere. Eppure, tutt'ora gli concede la possibilità di parlare, la lascia discorrere portando nuovamente la mano a regger la testa, le spalle che lentamente sembrano andare ad esprimere l'annoiarsi al sentire quelle parole, tutti ragionamenti assennati ed abbastanza logici che comunque non vanno nella direzione della questione posta da parte della volpe bianca, che si frappone solo per un'istante nei confronti di quell'unico modo che secondo Stumure sarebbe lo scontrarsi, ridendo ora in maniera sprezzante e sfacciata, il petto che si smuove in quella posa appena china in avanti, le spalle a seguire quella risata più distorta di quella diabolicamente angelica di Murakumo < È ironico come pensi di poter anche solo alzare un dito sulla sottoscritta. > forse presa nell'orgoglio anche lei, seppur capace di non abbandonarsi come la più giovane collega, continuando poi poco dopo < Ragionamenti brillanti e degni di nota ma purtroppo.. > direbbe sollevando la mano destra, quella che non gli regge il capo poggiato sopra la gemella con noia, agitando appena l'indice della manca a destra ed a sinistra un paio di volte < Non è quello che ti ho chiesto. Ed io odio chi non risponde a quello che gli chiedo. > ed a quel punto, tutto l'edificio ruoterebbe, uno stravolgersi di centottanta gradi che porterebbe le pareti a ruotare, una sensazione di cedimento e di mancanza di equilibrio sarebbe quella che coglierebbe la Genin, quel ruotare su se stesso del posto và spostando anche le due figure fuori dalla cella verso il soffitto ed in pochi istanti tutto apparirebbe sottosopra, roba da poco, se non fosse che la già provata testa della Yoton non sia più suscettibile ad un cambio di realtà, dato il frastornamento che seppur di sottofondo, permane nella sua testa < Non mi ripeterò un'altra volta, devi domandarci se sappiamo la parola d'ordine e potrai scoprire la verità.. Fedeli Anbu o nemici sin troppo informati? Forse neanche in quel caso potresti stare tranquilla ma devi imparare a seguire gli ordini, se vuoi continuare a respirare.. > e come se non bastasse, dal soffitto che prima era il pavimento, inizierebbero a colare delle gocce sempre più spesse e pesanti di lava, una lava che brucia e scotta come poche ed è ben peggio di quella che un'iniziata del suo Clan possa concedersi, la temperatura nella stanza si alzerebbe lentamente ad ogni goccia ed il bruciare del sudiciume sul soffitto che era che ora è invece il pavimento solleva un'odore acre < Non vorrai scoprire cosa è in grado di fare veramente la lava.. vero? > e detto ciò, attenderebbe una risposta, la sta mettendo alla prova e dopo di quel classico divertirsi con la vittima di turo, giungerà il domandare il perchè di quel volersi dedicare ai corpi speciali. MA un passo alla volta. {Entrata Anbu | No tempo}
Il dubbio è lecito nella mente della Genin ma di certo non gli spiegheranno nulla per aiutarla, anzi. Entrambe le due figure, ora capovolte sottosopra al cospetto della Genin, ridacchiano lievemente alla di le presunta minaccia, lasciando che lo sgomento e l'incomprensione colgano la mente della Yoton che finirebbe per andare finalmente a porre quella fatidica domanda, portando le due figure a guardarsi per un'istante soltanto, maschere di volpi a trovarsi e poi dopo un lievissimo annuire d'assenso, tornando con l'attenzione sulla prigioniera attestando le seguenti parole, all'unisono < Ponte Naruto. > quello che è appunto esploso recentemente, ma dopotutto è solo una parola d'ordine che il Kage ha imposto ai cittadini della Foglia di domandare onde evitare di ritrovarsi il nemico sotto mentite spoglie dei corpi speciali. Ovviamente, starà alla Mora dietro le sbarre dover essere al corrente di quale sia la corretta parola d'ordine, non sono così infide da pronunciarne una sbagliata, le due maschere, potrebbe complicare le cose ben più del dovuto ed oramai sono quasi alle battute finali, se non fosse per le ultime parole, quel periodo di certezza che la Yoton rifila ad una Boryoku che sogghigna di gusto, senza trattenere un ridacchiare crudele e spassionatamente divertito, gelido < Tu dici? Sai, è quando si crede di essere nel proprio elemento, che si vien fregati più facilmente... > ed il suo scopo è quello, quello di far abbassare la guardia alla prigioniera in quell'effettivo riproporgli qualcosa che non la preoccuperebbe, qualcosa di familiare che non potrebbe far altro che farla sentire al sicuro, per poi piegare il tutto alla propria volontà, visto che sono nel mondo da lei gestito e tutto ciò è una finzione sin troppo reale che può piegare al proprio volere < Sei terribile, Boryoku. > direbbe l'altra maschera nera con un tono che risulta però divertito dalla cosa, mentre sempre più gocce di lava cadono andando oramai a creare piccole pozze nel pavimento che lentamente vanno come convogliandosi, strisciando piano, verso il centro, ed il centro sarebbe proprio Stumure stessa. Il punto è che ora, cadrebbe una goccia ben più pesante e spessa dal soffitto e finirebbe proprio sulla spalla sinistra della Genin, ed è lì che tutto potrebbe sembrare più conturbante nella mente dell'esaminanda visto che potrebbe sentire le carni bruciare e vedere i vedere ed i vestiti bucarsi, la lava entrerebbe nella pelle ed andrebbe a colare sui muscoli arrecandole un dolore lancinante ma tutto sommato sopportabile con un pò di concentrazione < Vedi? Posso distruggerti anche con la cosa a te più affine, ma ora basta, voglio sentire qualcosa di serio.. Perchè vuoi essere parte degli assassini della Foglia? Cosa credi di poter dare in più che tu non possa già dare essendo una Kunoichi? > e sono le ultime domande, le battute finali di un reclutamento che come al solito non è nulla di così leggero. Certo, ora potrà capire più semplicemente che è vittima di un'illusione, ma stare ad impastare il chakra per evitare un pò di dolore forse richiede più fatica che effettivamente sopportar e rispondere in maniera assennata. { Entrata ANbu | No tempo }
Nonostante la cosa non fosse ben chiara fin da subito, la mora si accorge del fatto che tutto ciò è un'illusione, ed allo stesso tempo andrebbe ad elogiare la maschera bianca che annuisce, anche quello era un metterla alla prova e si può dire che l'acume della Yoton, nonostante fosse una prova moderatamente complessa, è sufficiente per riuscire a soddisfare la donna vestita in maniera marziale, la quale risponde inizialmente < Siamo Anbu e devo dire che per essere l'ultima della tua stirpe, non sei così male... Ma non crogiolarti su queste parole. > rari i complimenti da parte di lei, atti perlopiù a far sì che il tutto possa giungere verso un finale, un lieve smorzare dell situazione che poi volge in direzione di quelle parole di orgoglio e determinazione, parole che vengono colte da parte di entrambe le figure che tutt'ora giacciono sottosopra, nonostante la lava nel frattempo abbia smesso di colare e le ultime parole di quella maschera bianca basterebbero per indicare che di lì a poco l'illusione si scioglierà < Così può bastare, hai pronunciato parole altisonanti, spero che sarai in grado di valorizzarle con le tue gesta, detesto chi fà la voce grossa... Murakumo, apri pure. > direbbe lei mentre all'improvviso la stanza sottosopra svanirebbe con un'evanescenza verso l'alto, sparendo come se fosse una sovrapposizione della prigione normale, probabile un lieve giramento di testa per la vittima ma intanto non vi sarebbe più ne il buco nella carne ne il dolore lungo il braccio. La ragazza dai capelli rosa vedrebbe di andare ad avvicinarsi alla porta della cella per inserire una chiave e dunque girarla un paio di volte nel chiavistello per permettere a quella porta in ferro di aprirsi < Benvenuta. > direbbe semplicemente mente la collega si alzerebbe svanendo un'attimo più in fondo nel corridoio, tornando con una maschera che lancerà ai piedi della Yoton, sempre perlopiù scostante nei modi e non propriamente delicata, andando poi ad indicargli l'uscita da quelle che sarebbero le prigioni della Foglia dicendogli < Le tue cose sono su uno scaffale, comunicaci il tuo nome e sarai libera di andare... A presto. > direbbe per poi congedarsi assieme a Murakumo stessa, in un voltarsi e lasciare che le loro figure ondeggino lungo il corridoio in penombra, svanendo nella direzione opposta in quella nella quale si sarebbe diretta la Yoton, ora parte effettiva degli Anbu. { End }