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con Sakir, Katsu

15:56 Katsu:
 Le mani ancora dolenti, l’umore ancora basso, si è preoccupato di notificare ai ninja di Yukio dove stava andando e si è mosso dal villaggio alle prime luci dell’alba e verso il confine tra Kusa e Konoha. E’ ai piedi di una delle colline, dove gli abeti cominciano ad infoltire, che si trova. E’ sempre il solito figuro alto un metro e ottanta abbondante, i lineamenti affilati, il fisico tonico e longilineo, i colori bianchi dell’albinismo che si riflettono sia sulla carnagione di un candido bianco, sia sui capelli di un biondo platino. Gli occhi sono color del cielo terso. Ciò che indossa è semplicemente un paio di sandali ninja, seguiti dal solito paio di pantaloni neri da ninja, elastici ed adatti al moto. La t-shirt, anch’essa nera, copre le leve inferiori. Sopra a tutto ciò vi è un mantello pesante che copre le intere fattezze del Seiun, il cappuccio tirato sul volto che lo rende virtualmente irriconoscibile e ben pochi sono coloro che conoscono chi c’è sotto a quel figuro nero che si aggira sovente per il villaggio di Kusa. Il coprifronte è sulla testa e il portaoggetti è legato al fianco sinistro, così come il portakunai, con relativi equipaggiamenti militari e medici. Le mani hanno pesanti fasciature bianche. E se è andato fuori dal villaggio di parecchi chilometri per allenarsi, la sensazione di dolore alle mani lo mette in allarme. Digrigna i denti e va a concentrarsi brevemente. Va ad intrecciare le mani a formare il sigillo della capra. Va quindi a figurarsi nella mente le due sfere, la fisica all’altezza del ventre e la spirituale all’altezza della fronte, al centro. Con un moto ferreo della volontà va a tentar di metterle in moto entrambe, comandando loro di virare sul proprio asse con velocità sempre crescente. Una volta che le due sfere girano a massima velocità focalizza la propria volontà perché queste muovano lungo due percorsi. Alla sfera fisica sarebbe comandato di muovere verso l’alto, attraverso il proprio ventre e lungo lo sterno, fino a riversarsi al centro del petto. Alla spirituale sarebbe comandato un moto discendente lungo gli occhi e lungo il naso e la bocca, fino a riversarsi nella gola e nello sterno, lungo il quale vorrebbe scendere per incontrare la controparte fisica. A questo punto va a comandare alle sfere di virar con più vigore, di mescolarsi e dar vita a quella forza a cui è abituato, al proprio chakra. Più per precauzione ed abitudine, per il fatto di non esser stato nell’immediato in grado di evocarlo, lo fa, vista la virtuale inutilità delle proprie mani allo stato attuale. Va a sedere sotto un abete e a tirar giù per qualche attimo il cappuccio del mantello, senza mancar di guardarsi intorno. Poi porta la mancina alla bocca e tira via il nodo della fasciatura. E’ così che essa si scioglie e rivela la mano nera e gonfia. Porta anche la destra alla bocca ed effettua la medesima operazione. Lascia che le fasciature cadano per terra, libera le mani violacee, il dolore che lo costringe a digrignare i denti. [Attivazione chakra]

16:05 Sakir:
 Pochi giorni sono passati da quando hanno fallito quella missione super importante. Lui è stato in Ospedale ma ha deciso di andare a Kusa. Ha un incontro con Yukio che lo aspetta in questi giorni. Si è messo in viaggio, in completo silenzio e senza avvertire nessuno. Non gli interessa della reazione di Furaya, non adesso almeno ma è in piede di guerra e sa quale è il suo obiettivo: eliminare coloro che non hanno ascoltato bene gli ordini. Oggi indossa un pantalone blu elettrico, una maglietta bianca e le sue scarpette chiuse. Come equipaggiamento ha il suo portakunai e shuriken, legato ne fianco destro, dove al suo interno vi sono sei shuriken e tre kunai mentre nel portaoggetti, legato nel fianco sinistro, tiene tre fuuda con i tronchetti da sostituzione, tre fuuda vuoti, un filo di nylon, un set di fumogeni, cinque carte bomba, due tonici di recupero chakra e due tonici curativi. Con sè ha anche vambracci, schinieri e guanti per protezione. Ovviamente indossa il giubbotto verde, ottenuto con la sua promozione, che lo identifica minimo con il grado Chuunin. Il suo coprifronte è legato nel braccio sinistro, con un nastro di colore verde scuro. Si presenta come un ragazzino alto e magro, con i capelli lunghi, mossi, rossi ed un ciuffo bianco e gli occhi grandi e arancioni. Importante dire che ha disegnato sulle guance delle zanne di colore rosso, segno di appartenenza al Clan Inuzuka a tutti gli effetti. Ha pure la faccia piena di cicatrici: un taglio obliquo che attraversa il volto dall'alto verso il basso da destra verso sinistra, che intacca: la fronte, il sopracciglio destro, setto nasale, passa sotto l'occhio sinistro, attraversa la guancia fino al mento e un taglio verticale che parte da sotto l'occhio destro e taglia la guancia fino al mento. Ha il sigillo dell'Hirashin nelle scapole, impresso dal suo Sensei Yukio, ma ben nascosto da un tatuaggio, grazie alle mani della sua Kage, Furaya. Il suo compagno animale, AISU, è cresciuto ed un cane di razza Husky con gli occhi color ghiaccio, un manto bianco e grigio e le orecchie tese. Ha già il chakra impastato e cammina lentamente lungo le Colline, luogo di confine fra i due Paesi. Si guarda intorno, analizzando perfettamente ogni singolo dettaglio, in quanto potrebbe essere seguito dai colleghi o dagli Anbu ma sembra essere tutto tranquillo, confermato anche dal suo compagno animale al suo fianco. [Chakra On]x[Equipaggiamento: 6 shuriken, 3 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 3 fuuda vuoti, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra, 2 tonici curativi e trasmettitore]

16:19 Katsu:
 Il dolore provoca uno sbuffo sonoro. Ninja, abituato a quelle sensazioni, abituato a farle proprie quando cura qualcuno in ospedale. Un sospiro, dunque, mentre l’occhio va agli arti, ma con un interesse scarso, sebbene il senso accademico di medico lo metta in guardia e gli comandi di approfondire. E poi c’è qualcuno che gli si materializza davanti, a distanza, certo. Ma ancor prima di riconoscerlo c’è qualcos’altro che lo avvisa che sì, è certamente lui, Sakir: un pugno allo stomaco. Arriva con la violenza di una palla di fuoco e digrigna e gli mozza il respiro in due. Deve far focus per non interrompere il riguadagnato flusso di chakra appena evocato da dentro. Ed c’è un breve momento in cui gli occhi si spalancano vedendo il compagno avvicinarsi. Un breve momento dove lo guarda e non riesce a respirare, mentre mille domande si diapanano nella mente e che gli si dipingono sul volto come i colori su una tela. Come guardarlo in faccia? Come chiamarlo ancora fratello? Ed eccolo, infatti, che quel senso di disperazione gli si dipinge nel cervello, gli entra dentro come una patina oscura, come veleno. La salivazione manca, ma è ben presto che si costringe a farsi più pratico. Si costringe a farsi più pragmatico e concentrato verso l’obiettivo. Muove un paio di passi e le mani si costringono ad essere coperte dal mantello e a ficcarsi nelle tasche dei pantaloni senza troppi complimenti e tra mille bestemmie recitate solo nella propria mente. <Sakir!> lo richiama da lontano, alza leggermente la voce contro ogni prudenza per la copertura che porta per la propria famiglia e contro quel demone rosso che incombe come una spada di damocle sulla testa. Tira un sospiro e il senso di disagio si acuisce col ridurre quella distanza. Eppure la faccia torna ad essere neutra, torna alla propria naturalità e i pensieri, così come erano apparsi, scompaiono con un “puff”. Aspetta che il ragazzo Inuzuka lo noti, si avvicini. [Chk On]

16:33 Sakir:
 Cammina. Ha un appuntamento con Yukio-Sama e non vuole farlo aspettare molto. Lui sa già cosa è successo, visto che gli ha mandato un piccione e ha pure risposto. Fa un lungo sospiro, gettando aria dalle narici mentre continua con quella camminata lungo le colline, dando delle occhiate a destra e a sinistra, vedendo un uccellino svolazzare sopra la sua testa prima di posarsi su un ramo di un albero. Fa spallucce dicendo ad Aisu <Bello, raggiungeremo il nostro obiettivo. Potremo anche diventare dei Mukenin ma pagheranno> ovviamente si riferisce ai due componenti del team tattico che non hanno rispettato gli ordini e quindi dovranno essere puniti, anche con la loro morte stessa <Non so cosa potrà pensare Yukio-Sama ma so già che dovremmo giocarci bene le nostre carte con Furaya. Abbiamo nascosto la nostra identità e la nostra appartenenza alla Famiglia> si riferisce alla Yakuza, visto che lui è uno spaccino professionista oramai. La distanza fra lui e il Seiun è ancora molta e ancora non lo vede ma dopo qualche minuto focalizza la sua figura e ne sente il dire <Tzk, ecco il primo> fa un ghigno mostrando i denti canini appuntiti, tipici dei membri del suo Clan. Aisu alza le orecchie ed il pelo, facendo un ringhio in sua direzione. Non è felice di vederlo e non scondizola o non gli va incontro per ricevere la sua dose di coccole <Katsu> lo chiama solamente, fermandosi a circa quattro metri da lui, osservandolo dalla testa ai piedi. [Chakra On]x[Equipaggiamento: 6 shuriken, 3 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 3 fuuda vuoti, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra, 2 tonici curativi e trasmettitore]

16:52 Katsu:
 Sakir e Aisu sono ancora troppo lontani. Troppo lontani perché lui possa udire ciò che si dicono in totale confidenza. Semplicemente lui muove dei passi, bestemmiando internamente per le mani dolenti eppure rimanendo stoico nel volto. Lascia le mani nelle tasche e lascia che la distanza tra loro si riduca fino a rimanere di quei cinque metri scarsi. Non traspare nulla dal suolo volto, nemmeno nel venire classificato come “il primo”. Lo sguardo si focalizza su Aisu. Lo stesso Aisu che tempo prima ha salvato e verso il quale adesso si focalizza. <Ciao, Aisu> non si scompone a quei ringhi e non si scompone neanche quando l’Inuzuka gli mostra i canini. E tutto questo accende un campanello d’allarme. Un campanello d’allarme che lo rimanda a pensieri non buoni, che tuttavia scioglie in un sospiro. Inutile dire che qualche attacco alla propria vita se l’era aspettato, ma mai da Sakir. Eppure è stoico, in una maniera persino fastidiosa. Quella situazione, l’essere praticamente morto dinanzi a quei due che solo giorni prima erano fratelli è una sensazione che quasi gli fracassa il petto. Stringe leggermente gli occhi. <Posso parlare prima che voi due mi saltiate addosso?> li guarda entrambi, eppure non aspetta neanche l’autorizzazione, perché dopo una breve pausa continua comunque. <Inutile dire che mi aspettavo qualche tipo di ritorsione nei miei confronti. Ma mai da te e da Aisu. Lo stesso Aisu che ho guarito, lo stesso Sakir che io chiamo ancora fratello> esordisce. Non è duro nel parlare, ma lo sguardo passa dal cane al padrone e viceversa. <Io ho fatto un errore. Un errore che per poco ci condanna tutti ad un destino orribile, fatto… di nulla> esordisce. Per quanto si sforzi di restar duro e serio, ora, la voce a tratti gli si rompe e l’umiliazione gli brucia nel petto. <… Sono stato stupido, inetto, affrettato e deconcentrato e coloro che hanno dato la vita quel giorno, sono morte inutilmente a causa mia> ancora uno sbuffo, lo sguardo che si inumidisce, ma tiene duro. <… E mi sento un fallito, per questo. Ed è per questo che io voglio ricominciare e rimediare a ciò che ho fatto. Avrei potuto scappare come un codardo ed invece sono qui, di fronte a te…> si costringe a tirar fuori le mani dalla tasca e a mostrargliele. <… Senza potermi difendere. Senza *volermi* difendere, a chiedere una possibilità, Sakir e Aisu. E se pensate che ciò sia sbagliato…> degludisce, sospira, bestemmia internamente, ricacciando via le lacrime che minacciano e sono alla soglia. <… Se pensate che il nome di tutto ciò che siamo, che rappresentiamo io meriti di morire…> va a fare un passo verso di loro, mentre la mano mancina affonda nella coscia. <AAARGH..> digrigna i denti, le lacrime di dolore escono ddagli occhi, ma lui il Kunai lo tira fuori uguale e va a gettarlo ai piedi di Sakir. <… Fai pure, così sia. Mi rimetto al vostro giudizio, così come a quello di tutti coloro che per causa mia sono morti. Io chiedo solo di poter rimediare, poiché ci tengo a riconquistarmi la vostra fiducia> non dice altro. Non si ribella. Non si sottrarrà. [Chk On]

17:19 Sakir:
 Il duo Inuzuka si è fermato a quei quattro o cinque metri scarsi dalla figura del Seiun. Sono in completo silenzio. Le braccia sono incrociate a petto mentre le mani sono strette a pugni. Sul viso vi è un'espressione nervosa, come se stesse per scoppiare ma ascolta ogni singola parola pronunciata dall'altro. Si prende qualche altro minuto prima di dire in modo secco e serio <Sai che ad ogni azione corrisponde ad una reazione> fa un nuovo passo il Genin <Tu hai guarito Aisu e io e te saremo sempre fratelli ma hai fallito e hai fatto fallire l'intera missione> che ricordiamo missione super importante <Un errore?> fa un nuovo ghigno prima di scoppiare a ridere in maniera folle <AHAHAHAHAH> scuote anche la testa <No. Tu non sei degno di chiamarti un ninja. Sei un cazzo di povero illuso che volevi cambiare il mondo. Volevi crescere, migliorare o quel che è ma hai condannato tutti a morire> fa l'ennesimo ghigno <Abbiamo affrontato delle ricerche, passando ore e ore nelle biblioteche. Abbiamo affrontato diverse missioni, abbiamo affrontato diversi nemici> elenca anche se l'altro sa benissimo di cosa sta parlando <Il bastardo si è alleato con il Demone Rosso e il Mizukage. E' un complice della morte della madre di Yosai e inoltre pensa a coloro che hanno affrontato la missione per recuperare l'amuleto> che per altro è Yukio uno dei membri ma dettagli. Lo sguardo è sprezzante <Si. Sei un fallimento e non me ne fotte un cazzo che vuoi recuperare, rimediare o ricominciare da zero> accumula della saliva nella bocca prima di sputarla a terra. Aisu, nel frattempo che il tredicenne parla,cercherebbe di girare intorno a Katsu per provare a controllare che non sia una trappola o che non abbia carte bombe addosso. Un kamikaze, visto che tutto è possibile. <Non avrai mai la mia fiducia. Non più. Eri un fratello per me. Dovevi aspettare il nostro ordine> visto che lui era il secondo in grado, dopo Mekura che era il capo squadra <Sai già come andrà a finire> non è stupido, almeno crede e con questa frase gli cede parola. [Chakra On]x[Equipaggiamento: 6 shuriken, 3 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 3 fuuda vuoti, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra, 2 tonici curativi e trasmettitore]

17:42 Katsu:
 Silente, lascia che il destino faccia il suo corso. Le mani son passate in secondo piano, ora perché Sakir prende la parola. Sono parole affilate, le sue che tagliano, graffiano e mordono. E’ costretto a digrignare i denti, ma niente di ciò che dice Sakir è niente che non si sia già detto da solo. Sono parole comunque che sbattono sulla faccia come tante badilate cariche materia inorganica marrone, ma lui le prende volentieri, non le scansa e si sforza di mantenere quella lucidità residua che ogni buon ninja dovrebbe avere. Non dice niente, lo ascolta e lascia che Aisu gli giri intorno. Ciò che il cane dell’Inuzuka potrà notare è… niente. Sentirà l’odore di Katsu e nient’altro, sentirà l’odore del sangue raggrumato proveniente dalle mani. Niente carte bomba, niente di niente. Nudo di fronte ai due. <Sakir, sei incazzato nero. Appena un momento prima hai detto che saremo sempre fratelli, il momento dopo che non lo siamo più. Respira, per favore> è la prima cosa che dice al tredicenne. Ed è lui il primo a respirare, a tirare il fiato dopo la prima frase. <Quel bastardo di merda può ancora essere sconfitto. Si è quasi portato via la mia vita alla mia prima missione. Pensi davvero che io sia meno motivato di te a trovarlo ed ammazzarlo? Perché pensi che non mi sono lasciato morire sui Monti Ardenti? Perché pensi che abbia scritto a Yukio-Sama che mi rimettevo al suo giudizio? Perché credi che sia qui davanti a te, adesso?> domande poste a raffica, parole che si arrovellano, l’aria che sembra trattenere il respiro a quel confronto. <Perché sono ancora in grado di dimostrare a me stesso e a tutti che sono un ninja, ancora. Il demone rosso dà la caccia alla mia famiglia. Sono costretto a girare così, in incognito per il *mio* villaggio, controllando che mia madre, mio padre e mia sorella stiano bene> parole dure, queste, occhi che si assottigliano, concentrati. <Io ho tanto desiderio di farli fuori quanto te, Sakir. Non considerarmi più, non parlarmi più, uccidimi, se devi. Ma prima facciamo fuori questo bastardo. Insieme, divisi, come vuoi. Per me sarai sempre mio fratello, perché un legame come il nostro non si cancella. Ti resta addosso…> digrigna i denti e ora cerca lo sguardo del ragazzo di fronte a lui. <… ma ammazziamo questo bastardo. Lasciami almeno morire con onore. Lasciami lavare via l’onta che grava sul mio nome> una richiesta, ora. Il tono è dritto, di chi no, non ha paura. [Chk On]

18:01 Sakir:
 Parole. Tante parole vengono pronunciate in quel posto. Entrambi si confrontano di ciò che è successo pochi giorni addietro. Sakir ed Aisu stanno ancora studiando ogni singolo movimento di Katsu che parla. Ogni singolo vocabolo che esce dalle sue labbra vengono ascoltate con estrema attenzione dal Chuunin che risponde con tono sprezzante <Il nostro legame finisce qui. Ora. Subito. Immediatamente> si lecca le labbra con la punta della lingua mentre fa un lungo sospiro gettando dell'aria dalle narici che si trasforma in una nuvoletta di vapore <Può essere sconfitto è vero ma non combatterò più al tuo fianco, se non è proprio necessario e quindi se non ci sono ordini dai superiori> qualsiasi esso siano, sia da Kusa che da Konoha che dall'Alleanza stessa, sempre se esiste ancora un'Alleanza. Fa una nuova risata dicendo <Perché il coglione> si indica con un cenno della mano destra <Vi ha salvato il culo. Mekura vi ha portato da me che vi ha controllato e vi ha curato prima di svenire per lo sforzo. Poi voi vi siete svegliati e ve ne siete andati> ecco perché non si è lasciato morire sui Monti Ardenti. Non si interessa molto che il Demone Rosso dia la caccia alla sua famiglia e di ciò che sta facendo per salvarli <Solo perché Yukio-Sama è anche il tuo Sensei stavolta non ti farò fuori e mi rimetterò nelle sue mani ma non per questo dovrai essere punito> dice ancora una volta, sputando ancora della salita a terra <In ogni caso non voglio perdere ulteriore tempo con te. Ho un appuntamento e non voglio fare tardi> dice secco lasciando che Aisu si avvicina a lui prima di accomodarsi su di esso, cavalcandolo e diventando un tutt'uno come era un cucciolo che stava sopra la sua di testa <Addio Katsu Seiun> non è proprio un addio visto che si potranno rincontrare presto ma per lui è morto. Non esiste più. E' un fallimento che deve essere cancellato da queste terre. Poco dopo si allontana, lasciandolo solo a meditare o a fare ciò che vuole. [END]

Sakir incazzato a bestia. Katsu mortificato che ha rischiato di morire.
Sono dimagrito di almeno tutti i chili presi durante la quarantena.
Non ho più niente da dire.
Cià.