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Risveglio Traumatico

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con Onosuke, Tenshi

21:01 Tenshi:
 Dolore. Buio. Le piacerebbero normalmente, quando è cosciente. Ma adesso che i suoi occhi sono chiusi e la sua mente è immersa nel nulla, quel dolore e quel buio proprio non li sopporta. Immagini che si succedono tra i suoi pensieri. L'ultima cosa che ricorda è stata sentirsi morire. Poi, il nulla. Adesso, è morta? Certo, i deboli muoiono. Lei lo è sempre stata. Anche quando credeva di poter essere forte. Fallire una missione per poi morire è segno di debolezza. Eppure, lo sente il suo cuore che batte, lento, costante. Come una musica di sottofondo lontana. Lo sente il suo respiro, il suo petto che si alza e si abbassa. Lo sente quel dolore. Quel dolore che brucia e consuma la pelle della sua mano destra. Un attimo. Un respiro. Ed il mondo appare davanti ai suoi occhi. È sveglia. E tutto ciò che vede adesso è solo una persona, posta di fronte a lei, ancora incosciente. Onosuke. Strano come le casualità del mondo abbiano portato i due di nuovo insieme. Oggi, dopo mesi, si sono ritrovati a combattere sullo stesso campo di battaglia. Strano come la prima persona che lei vede dopo il risveglio, sia proprio lui. E lo osserva. Scruta il suo viso, quella mascherina. Il busto si solleverebbe, sporgendosi verso l'Aburame. E quella scena le torna in modo prepotente, con violenza, in testa. Lui, disteso sulla spiaggia, senza forze. È come quella volta. Perché questi pensieri, Yami? Ti sei ricordata della tua debolezza? Forse è proprio lui la tua debolezza. Forse dovresti scappare via. O forse ucciderlo, per non rivederlo mai più. Eppure, ti sembrava proprio di averlo dimenticato. Perché adesso vorresti quasi piangere? Perché adesso vorresti controllare le sue ferite ed aiutarlo a risvegliarsi? Perché senti questo strano bisogno di abbracciarlo e non lasciarlo mai più? Yami, dove ti sei persa? Il volto scatterebbe verso il lato opposto, distogliendo lo sguardo dal ragazzo. Nella sua testa, un'altra battaglia. Perché ha fallito una missione. Perché ha appena trovato il suo punto debole. Perché vorrebbe scappare e, invece, resta lì. È come sempre: lei e le sue lotte interiori. Era davvero cambiata, in fondo? È davvero diversa rispetto a prima? Certo, ha imparato ad amarsi. Ha imparato a non darsi colpe. Ha imparato che anche lei può essere forte. Eppure, adesso, si sente terribilmente debole. E sola. È come se non avesse fallito solo in una missione. È come se avesse fallito nella sua intera vita.

21:08 Onosuke:
 Che frastuono. La testa gira. La vista è confusa. I colori non sono chiari. Tutto è sulla tonalità del nero e del bianco. Si trova a terra. La luce del sole è bassa e per questo non da fastidio agli occhi che, appena aperti, stanno soffrendo. Il riflesso spontaneo di mettersi la mano davanti agli occhi per poter coprirseli è immediato. O almeno questo è quello che pensa Tsuki. I suoi movimenti sono lenti. Le forze sono quasi nulle. Vede una cosa però. Questa è abrasa, come se si fosse scottato. Non fa male, ma si vede bene il segno. < Agh.. >. Un piccolo rumore prima di cominciare a tossire. La polvere respirata gratta quasi la gola e la mascherina non è riuscita a bloccarla del tutto. Alza la testa, stando ancora disteso. Davanti a lui lo scenario di poco, almeno pensa, prima. Stavano svolgendo la missione. Tutti erano al loro posto. Che cosa è successo? Il piano non prevedeva questo. Una volta messi i sigilli doveva essere intrappolato il Dio. Come mai si trova disteso per terra? Una domanda tira l'altra mentre vede i suoi compagni stesi. Non si trovavano tutti insieme prima. Qualcuno deve averlo spostato. Da supino si gira prono aiutandosi con le leve superiori. Mettendo forza su queste, poi, si alzerebbe. A stento, ma si alzerebbe. Le gambe tengono quasi per miracolo. Guarda l'orizzonte dando le spalle ai suoi compagni inerti. Il campo di battaglia è completamente distrutto. Capire che la missione non è andata a buon fine è semplice, istantaneo. < Cosa è successo? > dice piano tra sè e sè. In questo momento non si preoccupa della incolumità degli altri. La missione è fallita, quindi il Dio probabilmente è ancora in giro e se lui si trova qua vuol dire che qualcuno lo deve aver portato. Qualcuno tra quelli presenti là probabilmente. O forse no. Questo non può saperlo. Si gira, per poter capire meglio la situazione, per contare bene i presenti e vedere se tutti sono stati portati in quel luogo. Una persona, però, si è svegliata con lui. L'unica persona che non vorrebbe vedere il quel momento: Tenshi. Lei sta guardando lui e lui sta guardando lei. In quel momento, con quello che è successo che non aiuta, dei flashback cominciano a comparirgli davanti agli occhi. Uno dopo l'altro i ricordi belli con lei cominciano a scorrere come se fosse un film. Si mette le mani davanti agli occhi e si piega usando come perno l'articolazione delle anche. Ecco quello che non doveva succedere. Ecco il motivo per cui non si sarebbero dovuti vedere. Qualche ora prima, con la lucidità, questo non è successo. Ecco cosa deve ritrovare Tsuki. La lucidità deve ritornare padrona della situazione.

22:04 Tenshi:
 È tutta questione di sguardi. Perché uno sguardo può comunicare più di mille parole. E cosa stanno comunicando adesso quei due? Cosa stanno cercando di dirsi? Cos'è che non riescono a dirsi a parole? Che si sono persi? Che Tenshi ed Onosuke non esistono più e che stanno, però,cercando di tornare a galla? Perché, si sa, quei due sono legati. Eppure ci hanno provato. Hanno provato a bruciare ciò che li legava. Ma ci sono davvero riusciti? E mentre tutto va nel modo sbagliato, la conseguenza è proprio quella: Tenshi e Yami stanno lottando, per accaparrarsi quel corpo dai capelli rosa e gli occhi cerulei. Adesso, abbasserebbe lo sguardo verso l'abrasione sulla mano. Non è una ferita importante, probabilmente guarirà tra qualche giorno. Ma fa male. Perché non riesce a sopportare quel dolore? Perché nonn riesce a pensare a mente lucida? Perché di fianco a lei c'era Onosuke? Solo adesso, si rende conto che anche tutti gli altri sono lì. E, casualmente, solo loro due sono ancora svegli. Il fallimento inonda i suoi pensieri. Non ci sono dubbi, qualcosa è andato storto. Vorrebbe urlare a tutti che sono degli idioti buoni a nulla, per poi girare i tacchi ed andarsene. Ma, stavolta, non ci riesce. Fissa ancora quella mano, mentre altri ricordi le tornano in mente. Ovvio, in un momento di debolezza, tutto il suo passato torna a galla. Vorrebbe scacciare quei pensieri. Vorrebbe non pensare a quando ha visto per la prima volta Onosuke. Vorrebbe non pensare quando, alla cascata dell'epilogo, lui le ha confessato i suoi sentimenti. Vorrebbe non pensare ai loro corpi che si stringono e alle sue unghie che penetrano la carne di lui. Ma non ci riesce. È bloccata, davanti a quella mano. È bloccata, davanti a lui. Ed a lui torna lo sguardo, incredula di poter pensare ancora a certe cose. Perché non le aveva più pensate, prima d'ora. Perché sembrava essersene liberata, senza problemi. E, invece, erano ancora lì. Come è lì anche il suo buio. Una lotta tra luce ed ombra. Una lotta tra Tenshi e Yami. In un momento in cui la sua lucidità viene meno, quello è la cosa peggiore che poteva succedere. Incontrare lui, in quel momento, non doveva accadere. < Onosuke > è tutto ciò che riuscirebbe a dire. Eppure lui potrà già sentire il cambiamento nel tono di voce di lei: un tono deciso, che non lascia spazio all'insicurezza. E poi, facendo leva sulle gambe, cercherebbe di alzarsi, per poterlo guardare dritto negli occhi. Con il respiro affannoso, dunque, si rialzerebbe, sfinita per la mancanza di forze. Yami, cosa stai facendo?

22:20 Onosuke:
 Una pellicola di un film infinito sta passando per la mente di Tsuki. Infatti ha chiuso gli occhi pensando di poter interrompere la visione di quelle scene per lui patetiche. Ma per qualcun'altro non lo sono e quel qualcun'altro sta cercando di riprendere uno po' di quella luce persa. Onosuke sembra essersi svegliato e in quel momento sta combattendo con Tsuki. Il ragazzo apre gli occhi. Rimane piegato su se stesso. Le mani vanno a stringere i capelli neri pieni di polvere. < No no no no. > direbbe un paio di volte mentre lo sguardo punta i suoi piedi e qualche metro oltre. Una lotta che non doveva mai iniziare secondo Tsuki. Ma lui lo sapeva. Sapeva che vedere la ragazza avrebbe messo in serio pericolo la sua esistenza. La sua capacità di tenere il controllo su quel corpo. C'era riuscito e se tutto fosse andato come i piani, se la missione fosse finita come doveva finire non si sarebbero più visti. Lui sarebbe andato da tutt'altra parte per evitare di incontrarla nuovamente. Una vera e propria disgrazia. Sa di aver preso in giro Onosuke dicendogli di volerlo aiutare quindi sa di non riuscire più a venire fuori nel caso risprofondasse nell'oblio dell'oscurità che si trova dentro di sè. Poi sente la voce di Tenshi. Una voce decisa, diversa da quella di sempre. Questo non cambia nulla. Infatti le scene ricominciano come fosse una vecchia pellicola rovinata. Vanno e vengono. < No no, lasciami stare! Vai via! > direbbe con voce tremolante va il tono alto. Le mani, che prima avevano allentato un attimo la presa, riprendono a stringere i capelli. < Vai via! > ripeterebbe molto più deciso. Se potesse scapperebbe subito, correndo come mai fatto prima. Ma non ce la fa. In quel momento sta combattendo una lotta contro l'altro lui e può pensare solo a questo. < Sei debolee. > dice tra sè e sè. come se stesse veramente parlando con se stesso. Cade in ginocchio mettendosi in posizione fetale. Il Sole sta calando e la Luna sta prendendo il controllo del cielo. Sulla Terra, invece, la Luna sta perdendo il controllo. Una cosa non da lei, dato che si ritene la più forte.

22:43 Tenshi:
 Una lotta dentro la Senjuu, una dentro l'Aburame. Perché vivere è così difficile? Perché gli umani sono così deboli? Forse, farebbero meglio ad estinguersi. Eppure, lei la sente quella voglia di continuare a vivere. Non vuole morire. Né Tenshi, né Yami vogliono morire. Due personalità in contrasto, che si sfidano, senza trovare un punto di incontro. Qual è quel punto di incontro di cui hanno bisogno? Kioshi? No, lui fa parte di Yami. Kawaakari? No, anche lui fa parte di Yami. Ed è lì che capisce che il loro punto di incontro è proprio Onosuke. Perché lui è sempre stata la sua debolezza. Era la debolezza di Tenshi. Per lui avrebbe fatto di tutto. Per lui sarebbe persino morta. E, adesso, è la debolezza di Yami. Perché tutto ciò che sente in quel momento è affetto per la persona che ha davanti. Aveva dimenticato cosa significasse avere affetto. Ma quel cuore, le si stringe in petto. E gli occhi brillano, mentre l'ultimo scorcio di luce viene travolto dall'oscurità della notte. Lo osserva, come se lo stesse facendo per la prima volta nella sua vita, mentre le scene del loro passato si susseguono veloci. Con occhi nuovi, guarda quel legame che, forse, non è mai stato bruciato. Era stato solamente nascosto, con cura, e non averlo tagliato con precisione era stato un grosso sbaglio. Non vuole perdere se stessa. Non vuole perdere Yami. Non vuole tornare quella di un tempo. Una cosa, però, è sicura: lei, in quel momento, sta soffrendo. Così come lui. Lo vede dimenarsi. Lo vede prendersi la testa tra le mani. Lo vede accasciarsi al suolo come un bambino. Ed il cuore di lei perde un battito. Perché non sopporta proprio di vederlo in quello stato. Perché si sono ridotti in quel modo? Perché si stanno facendo del male? Lei è convinta che sia ancora colpa del villaggio. Perché il villaggio le aveva portato via tutto. E vorrebbe distruggerlo. Ma tutto ciò che può fare adesso è avvicinarsi all'Aburame. Qualche passo verso di lui, in preda ad una lotta interiore senza fine. Poi, si accascerebbe al suolo anche lei, a qualche centimetro da lui. La mancina si allungherebbe verso il viso dell'altro. Se egli glielo permettesse, vorrebbe semplicemente accarezzarlo. E, nel farlo, un brivido le attraverserebbe la spina dorsale. Non ha ancora trovato la propria lucidità. Ma, forse, ha appena ritrovato il punto focale della sua vita. Forse, Tenshi non esisterà più. Eppure, quei sentimenti sono ancora lì, dentro il suo cuore. < Onosuke > lo chiamerebbe, ancora una volta, cercando di capire cosa si provi nel tornare a pronunciare nuovamente quel nome. La sua sicurezza non è scivolata via. La sua personalità è ancora forte. Essa tende verso Yami. Ma tende anche verso Tenshi. Ed il punto di incontro di entrambe è Onosuke Aburame. Forse, è solo la stanchezza. Forse è solo il fallimento che la porta ad agire in quel modo. Eppure, vuole ancora sentire viva la persona che l'ha accompagnata in tutti quegli anni.

22:58 Onosuke:
 Che scena imbarazzante. Si trova a terra privo di autocontrollo. Non riesce a tornare alla normalità di questi mesi. Quella normalità rimasta intatta fino a questo momento. Vorrebbe scappare, ma per farlo deve smettere di pensare a tutti quei bei momenti passati insieme. Come fare? La lucidità che lo contraddistingue non c'è ora. Questo lo porta a non trovare una soluzione a questo suo enorme problema. Non vuole ricostruire il legame che c'era con Tenshi perchè un legame tra loro due non c'era. Il legame apparteneva a Onosuke e alla rosata. Lui deve stare lontano da quei sentimenti. Lui non vuole provare quei sentimenti. Lui vuole stare nella sua oscurità mentre la Senjuu porterebbe solo luce. < Basta basta basta. > direbbe a bassa voce chiudendo gli occhi. I denti sono serrati e fanno pressione. solo le labbra con il loro movimento permettono di far uscire quella parola ripetuta. I gomiti e gli avambracci vengono appoggiati a terra mentre le mani continuano a stringere i capelli. Non sa che la rosata si sta avvicinando. Lo scopre solo quando si sente toccare i capelli e sente ancora in nome di Onosuke uscire dalla bocca di lei. Con uno scatto apre gli occhi e con la mano destra caccia via quella che lo ha toccato. < Non capisci? Ti ho detto di andare via! Ora! > alza il tono. Si capisce che in questo momento è fuori di sè. Non si può non considerare che possa essere pericoloso. < Onosuke niente! Vattene! Non voglio ripetertelo un'altra volta. > ridirebbe chiudendo gli occhi. Non si alza. I film continuano. Non vuole incrociare di nuovo gli sguardi con lei e per questo non si alza. Rimane là, a terra. Nessuno lo avrebbe mai detto. Nessuno ci avrebbe mai creduto che questi due ragazzi si sarebbero ritrovati in questa situazione. Loro che si amavano così tanto. Loro che dovevano sposarsi. Ma il problema è uno solo: Onosuke, ora, non c'è. Si trova in caduta libera in un pozzo senza fondo. Sta cercando di uscire, ma non è una cosa semplice. Sicuramente Tsuki non glielo lascerà fare, ma ha appena detto una cosa che, probabilmente, doveva tenersi dentro.

23:41 Tenshi:
 Chi non ha mai lottato contro se stesso, non potrebbe capire cosa stanno provando quei due. Così fragili sotto l'influsso l'una dell'altro. Rivedersi, dopo mesi, in una situazione del genere, non è proprio la cosa migliore che poteva capitare loro. Forse, se avessero portato a termine con successo quella missione, non sarebbe successo niente. Ognuno sarebbe andato per la propria strada, probabilmente senza degnarsi di uno sguardo. Eppure, adesso quello sguardo c'è stato. Sarà stata la stanchezza. Sarà stata la poca lucidità. Sarà stato il fallimento. Fallimento che lei non riesce proprio ad accettare. Perché la fa sentire debole. Perché solo i deboli perdono le battaglie. È così che la pensa lei. Loro oggi sono stati deboli. Lei è stata inutile, proprio come aveva detto Fenrir. Vorrebbe urlare e scappare via. E vorrebbe anche stringere a sé il corpo dell'altro. Sentimenti contrastanti, che la portano semplicemente ad allontanare la mancina dal viso di lui. Lui che sembra non volerla più al suo fianco. Lo ha capito, lei è una fallita. D'un tratto, la sua sicurezza viene meno. Il peso del fallimento è troppo pesante da trasportare. Eppure, deve farlo. Per il proprio bene. Ed entrambi vanno lentamente perdendo se stessi, lungo un labirinto buio di pensieri che si susseguono. L'Aburame si contorce su se stesso, urlando contro di lei. Si stanno distruggendo a vicenda, lei lo ha capito. Ma non può più mostrare la propria debolezza. È per questo che deve allontanarsi. È per questo che deve ascoltare quelle parole, che la invitano ad andarsene. Perché adesso sta solo a loro stessi ritrovarsi. Non possono più aiutarsi a vicenda, perché Tenshi ed Onosuke non ci sono più. Può vederlo come l'altro non sia più quello di un tempo. Così come lei. È ovvio che se il destino ha fatto incrociare nuovamente le loro strade, ci sarà un motivo. Ma ancora lei non sa qual è. Forse aveva solo bisogno di capire che Tenshi è ancora viva. Forse aveva solo bisogno di capire che esiste un punto di incontro tra quelle due personalità così contrastanti. Sicuramente, lei penserà ancora a questo incontro. Mediterà. Ma adesso non è il momento adatto per farlo. Perché tutto potrebbe essere dettato dalla stanchezza. < Va bene, me ne vado > direbbe, infine, accogliendo l'invito dell'altro. Hanno bisogno di tempo. E stare insieme, di certo, non li aiuta a pensare in modo lucido. Perché quei ricordi sono ancora vivi. Quei ricordi non sono mai stati bruciati. E si rialzerebbe. Si allontanerebbe, lasciandolo lì, da solo. E tornerebbe anche lei nella propria solitudine, abbracciando il proprio manto oscuro. [END]

23:57 Onosuke:
 Due storie simili, ma non uguali. Da una parte una ragazza che ha voluto solo non soffrire più, mettendo da parte i sentimenti che la renderebbero debole così da poter andare oltre gli ostacoli che la vita le mette in mezzo alla strada. Dall'altra un ragazzo che, per non soffrire più, ha deciso di farsi aiutare da il suo alter ego rimanendo poi fregato. Ecco le differenze tra di loro. Lui non è quello di un tempo. Se si parla con lui non si parla con Onosuke. La cosa che avevano in comune era, però, di non voler più soffrire. Ora entrambi soffrono. Lui soffre tantissimo. Vuole lasciare all'interno Onosuke in modo tale da poter continuare a vivere. Se c'è uno non c'è l'altro. Ecco il problema principale. E lui soffre a causa di lei. A causa della sua presenza. Per questo l'ha inviata ad andarsene, anche se invitata non è la parola giusta. E lei, in guerra con i sentimenti, ha deciso di andarsene. Una boccata d'aria per Tsuki che non vedeva l'ora di questa cosa. Le ultime parole di lei vengono seguite dal silenzio. Solo i passi di lei che si allontana possono essere uditi. Lui apre gli occhi qualche minuto dopo. Spera che si sia allontanata definitivamente. E così è. Infatti alzando la testa vederebbe solo i suoi compagni stesi. Della ragazza nessuna traccia. I film si interrompono e il controllo ritorna capo della situazione. La vista è ancora offuscata mentre si alza. Probabilmente è il caldo. Sa che deve andarsene, ma non vuole lasciare i suoi compagni in quel posto. In più Sakir è un medico e questo potrebbe aiutare. Forse, però, la cosa giusta da fare è andare in cerca di qualcuno. Non sa cosa fare. Dopo qualche minuto per riprendersi e pensare, decide di avviarsi verso il villaggio sperando di trovare qualcuno che possa aiutarlo e che possa aiutare i suoi compagni. Deve tornare a casa e farsi una doccia. E soprattutto deve capire che cosa è successo alla missione. Come mai è fallita? Ecco cosa si chiede il ragazzo mentre cammina. [END]

Onosuke e Tenshi si svegliano nel posto in cui si è svolta la missione contro il Dio dopo aver perso conoscenza. Per loro il vedersi dopo tanto tempo non è stata una cosa positiva e reagiscono in modo diverso.