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La resa dei conti

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con Mekura, Sakir

11:46 Mekura:
 Ed è l'abisso. I desideri, le volontà, le speranze, i dolori ricordi, le piacevole sensazioni tutto dentro l'abisso dell'incoscienza. Non esiste Mekura Hyuga in quell'abisso, non è mai esistita, la sua psiche, il suo corpo, è il nulla nel suo essere non essere. Non si può dire che galleggia, perché è nel nulla e nel nulla fa parte, non si più dire che è distesa, o in piedi o esserci. Proprio il concetto di essere in un posto manca, eppure è li, lei sa che è li. E se lei sa, lei pensa, se lei pensa, lei esiste. COn questa consapevolezza rinata la donna inizierebbe a riprendere coscienza e così anche i suoi ricordi che si manifestano nella mente a tratti, sbiaditi e stravolti dal proprio punto di vista ed emozioni. Paura, delusione personale, il fallimento, la consapevolezza che sarebbero morti. Poi quelle figure misteriose, quelle immagini che non riesce a ricordare per bene, come se avesse "censurato" i loro volti nella propria testa. L'albero sradicato e ...l'orrore. Ricorda di aver gridato quando ha visto il chakra uscire via, lo ha visto con il byakugan. Le ha dato l'impressione che la sua stessa vita venisse risucchiata fino, appunto all'oblio. Poi apre gli occhi. Il terreno per terra è polveroso, è accaldata, assetata, e sente la polvere negli occhi, nella gola, nel naso, ovunque. Tossisce ferocemente quando si riavvede mentre davanti a lei si ripercorrono ancora le scene della guerra. Si lamenta, alzandosi a fatica con la schiena, per mettersi in ginocchio e valutare la condizione fisica attuale: è disidratata, forse ha una insolazione, le gira la testa e le mancano le forze. Facendo attenzione a come si muove prende dei respiri calmi e solleva la schiena tenendosi in appoggio con le mani. Poi, va a togliere pezzi di armatura e abbigliamento inutili, si accorgerebbe che ha ancora stretta nella mano l'amuleto. La sensazione di fallimento e sconforto ritorna forte ma ancora più importante la considerazione che, non era da sola. Si guarda la mano e nota le strane abrasioni. Le bruciature le fanno impressione a causa dei suoi trascorsi e di certo, adesso ha qualcosa di nuovo su cui berci su. Si gira immediatamente a cercare il ninja più vicino a lei: Sakir. Si assicurerebbe che fosse ancora li. Si toglierebbe poi quella sopragonna rimanendo solo con i pantaloni a coprire la parte bassa del corpo per portarlo sulle spalle mentre si assicurerebbe che il chiunin sia vivo . <Sakir mi senti?> lo chiama ad altavoce. divrà pensare poi agli altri, li dovrà prendere uno per uno. [ch off]

11:46 Sakir:
 Il tempo scorre velocemente. Non sono stati bravi e coordinati come dovevano. C'è chi ha iniziato prima e quindi hanno fallito in quella missione. Si sente responsabile. Lui è il secondo più alto in grado in quel team, dopo Mekura, la donna che lo ha trasportato a spalle. Confusione, ricordi vaghi, il chakra risucchiato. Ha dei flash davanti a sè: quattro persone ed un albero sradicato. Ha perso il suo chakra, è stato tutto risucchiato ma come è possibile? Non hanno combattutto in prima linea. Non ci sono state nemmeno delle copie del nemico o trappole evidenti e allora perché il chakra è stato consumato del tutto?Si trova a terra, nel terreno polveroso, in quel luogo caldo con dei vulcani ancora attivi. Ha sentito il guaito di Aisu. Che sia ferito anche lui? No. Non può essere. Non deve esserlo. Tossisce riaprendo debolmente gli occhi. Sente la voce di Mekura che lo chiama e le dice <Mekura, io sto bene e tu?> ha gli occhi lucidi. Piange come un bambino dicendo poco dopo <Aisu> si vuol accertare che anche il suo compagno animale stia bene <Mi sento debole> dice secco vedendo l'abrasione sul dorso della mano destra ma non dice nulla a riguardo. [Chakra off]

11:57 Utente anonimo:
  [Viaggio dentro la propria mente] Quell'ultimo grido, aveva capito male, si era dimenticato forse? Qualcosa comunque non era andato, la situazione si fa subito precipitevole, non fa nemmeno in tempo a dire qualcosa in verità, quel chakra che aveva nel corpo, viene risucchiato, più velocemente di prima, e tutto diventa nero, l'oblio l'avvolge, nero come i suoi occhi, che ora non hanno più lo Sharingan, che si è disattivato. Cade a terra a faccia avanti, la guancia destra è a contatto con quel terrenno troppo caldo, le veste bianca si sporca, ma tutto questo non ha più alcun siginificato per il giovane. In quel momento però quando la testa del giovane ha picchiato per terra, qualcosa si è messo in moto, qualcosa che già si era insidiato nella sua mente. Una crepa che già si era formata in passato, un pagamento di un prezzo per poter sapere, per vedere quei laboratori, ed era solamente all'inizio di quel viaggio. Fatto sta che quella crepa si anche minima, ora si allarga, ora si espande, e un qualche processo va in funzione, un precesso strano del quale neanche il giovane potrebbe spiegare come alla fine abbia fatto ad avvenire. In tutto quel buio, dove le ore, i giorno i minuti ed i secondi non valgono nulla, come se il tempo non avesse alcuna predominanza su di lui o sul mondo. {<Visto? hai fallito>} Questa oce, risuona chiara e lontana nella mente del giovane, in qualche modo lo ridesta, ma non lo fa con lo Shinuja reale, ma con un immagine riflessa nela sua mente. {<d-dove sono?>} Domanderà d'istinto, facendo si che la sua voce rimbombi, dentro quell'oscurità, in cui si è ritrovato.. {<Sei alla resa dei conti...>} E davanti a lui, quell'oscurità inierà a dissiparsi, quello che lascia intravedere è qualcosa che il giovane non si aspettava, non in quel modo, non adesso. Il tutto però si svolge nella sua mente, il vero Shin è ancora rivolto a terra, un rivolo di bava gli esce dalla bocca. {<Resa dei cont..} Non riesce nemmeno a finire di dire quella frase, non stava capendo, ancora una volta. Per l'ennesima occasione, si ritrovava con quel senso di fastidioso vuoto, ma tutto questo viene spazzato via, quando si ritrova a rivivere un Genjustsu da lui subito. L'ambiente è sterile, mura bianche con una righa viola, macchie di sangue ovunque, e lui, i, in un angolo oscuro, in quei laboratori, con indosso non più le sue vesti di tessuto pregiato, non più con le sue convinzioni, con i suoi obbiettivi, con la sua arroganza, ma con un sacco di patate indossato a coprire quel corpicino che non è più tonico e leggermente muscoloso, ma secco, si potrebbero contare le costarelle. {<Cosa ci faccio qui? questo sono io?>} Si domanda, guardandosi le mani, scheletriche quasi, mentre va a spostarsi un pco quel sacco delle patate, che è tenuto come abito. Ma quella visione viene allontanata e il giovane si ritrova immerso di nuovo nell'oscurità, passato e presente si mescolano con quei frammenti di Genjustu che ha subito, rendendo per il momento tutto quanto un unico grande presente, e qui, signori miei, inzia un percorso per cui la mente del giovane Shin, colui che doveva diventare il nuovo Madara Uchiha, va pian piano sgretolandosi, in qualche maniera.

11:57 Mekura:
 Vede gli occhi lucidi, bene è messo meglio di lei: Mekura forse per il fatto che è Hyuga e che ha un tipo di pelle più chiara e anche fragile all'apparenza dimostra vari segni della insolazione. Le labbra sono screpolate e secche, gli occhi sono arrossati e la stessa pelle chiara presenta delle parti "bruciate" dai raggi del sole, poi le abrasioni nella mano destra e la voce secca per mancanza di idratazione. <lo troveremo> afferma Mekura seriamente mettendogli una mano sulla spalla <ma adesso ho bisogno di te Sakir, non posso farcela da sola> cerca di portarlo alla ragione e farlo reagire mentre gli spiega che cosa bisogna fare: se stanno li a piangere è davvero finita, reagire e lottare significa anche questo. <tu hai delle competenze mediche, se ci sono dei feriti tu sei indispensabile, come è indispensabile ora tenerti al riparo dal sole, trovare gli altri e trovare dell'acqua.> Mekura si guarda in giro, in particolare ci sarebbe ancora la dunetta che ha creato durante lo scontro la quale offre un poco di riparo all'ombra, non sa per quanto vista la posizione del sole. Ed è quello che guarderebbe adesso: la posizione del Sole, cercando di capire da quanto sono svenuti li sotto. è una giornata calda, sarebbero potuti morire per cause "naturali" in un ambiente del genere come i monti ardenti, ma per ora deve assicurarsi che non siano gli unici vivi. <mettiti all'ombra> spiega per poi usare la "gonna" per arrotolarla sopra la testa e fare una sorta di turbante per coprire il capo. S'appoggia a terra di colpo quando le viene un giramento di testa e si prende un momento: ha solo alzato le braccia per qualche secondo e questo le ha tolto le energie, Sakir non è l'unico a sentirsi male, ha l'idea che attivare il chakra con un controllo così pessimo del corpo sia fuori discussione. <si...non ci pensare> ansima per qualche secondo poi si rimetterebbe in piedi andando a prendere un tonico del chakra. Lo porta alla bocca e lo morderebbe quanto meno nella speranza di riprendere un minimo di energie. <vado a prendere gli altri, rimani qui, tieniti all'ombra, ok?> e con questo inizierebbe ad avviarsi con calma verso Tenshi. Per un valido motivo tra l'altro, la ragazza aveva già il chakra agli sgoccioli, questa cosa poteva averle dato una mazzata peggiore di Mekura e Sakir e loro, ricordiamolo sono di grado superiore, allenati e con una tempra differente, non osa immaginare come stiano gli altri se lei sta così male. [1/4 tonico chakra + 3/4 tentativo di raggiungere tenshi]

12:10 Sakir:
 Sta ancora accanto ad Aisu e Mekura. Ne ascolta le parole dopo aver controllato che anche il suo compagno animale stia bene. Non sembra essere ferito. Si prende qualche altro minuto di tempo. Respira a pieni polmoni facendo cambiare l'aria dentro di sè e provando a rilassarsi con il corpo e la mente, diminuendo anche i battiti cardiaci <Mekura> parla alla Jonin <Lo prenderemo nuovamente. Non può finire in questo modo ma ci saranno delle conseguenze> dice ancora debolmente <Si. Ho delle competenze mediche e spero che nessun si sia ferito> anche perché deve fare il buono davanti a lei ma sa chi sono i responsabili e avranno delle conseguenze da parte dell'Inuzuka. Non hanno sentito gli ordini e dovranno essere puniti <mi metto al riparo. Tu vai a recuperare gli altri> fa su e giù con la capoccia, alzandosi da terra con movimenti lenti prima di fare qualche passo e cadere a terra <Cazzo!> sbotta stringendo le mani a pugno ma non si arrende e si trascina con le gambe, braccia e l'intero corpo al riparo da quel sole cercando di mettersi all'ombra <Aisu, vieni anche tu qui> dice mentre il quadrupede zompettando debolmente si avvicina al padrone <Prendiamo dei tonici> per fortuna ne ha una due ed ecco che ne prende uno lui e uno lo da al cane. [Turni Sakir: 1/4 di osservazione, 1/4 di avvicinamento per mettersi al riparo e all'ombra e 2/4 per tonici chakra: uno a lui ed uno ad Aisu]x[Turni Aisu: 1/4 per osservare, 1/4 per avvicinarsi a Sakir e 1/4 per inghiottire tonico]

Sakir usa 2 Tonico Recupero Chakra Speciale!

12:14 Utente anonimo:
  [Viaggio dentro la propria mente] {<Perchè questa visioni?>} Domanda, urla questa frase, quasi con arroganza, in mezzo a quel buio, che non sembra preoccuparlo adesso. Arrogante si, come lo è sempre stato, in modo fine magari, ma lo è sempre stato. {<Dove sono? RISPONDIMI!>} Ordina, eppure quella visione, quella che ha appena vissuto, non sembra voler far vedere un lui che possa avere la situazione in mano, anzi, tutt'altro. {Non essere arrogante, hai appena fatto fallire una missione, per colpa tua c'è un Dio che potrebbe distruggere tutto..Per colpa tua} Questa parole, risuonano ancora, in quell'oscurità, lontane, ma chiare, come un gesso che fischia sulla parete di una lavagna, infastidendolo, mettendolo davanti a dei fatti, che non vuole e non può sopportare, ma ora nessuno potrà salvarlo da se stesso, da quella resa dei conti, da quella mente che piano piano, inconsapevolmente sta già rompendosi. {<Non è fallito, gli altri avranno sicuramente sauto come fare..io..io..>} Ma a zittirlo, non sarà quella voce, ma un altra visione, la visione di quando in quella missione, ha poggiato il sigillo a terra, la voce di mekura che arriva qualche sitante dopo, e poi il buio, come a volergli sbattere nel muso, che se hanno fallito è solo colpa sua, e lo rivede ancora e ancora..{<Io..un Uchiha...ho fallito?>} Si domanda, e quell'arroganza, anche se non vuole mostrarlo si sta pin piano crepando, quelle convinzioni inziano a creparsi, come uno specchio. Da quel punto rotto dove si diramano a ragnatela quelle spaccature, anche lui stava facendo quella fine..{<Sei un soggetto inutile, saresti dovuto morire moto tempo fa>} Ancora quella voce di nuovo, inzia ad insinuarsi dentro al propria testa,, si porta le mani ai capelli, a coprirsi gli orecchi, ma nons erve a nulla, quella visione di se stesso è impotente a tutti quello che sta succedendo. {<Io non posso aver fallito, io non posso aver condannato tutti...Io sono sonod estinato a qualcosa di più grande, io non posso...>} Eppure ora, la voce trema, inconsapevole di ciò, sis tupisce, una risata in quel buio si palesa chiara e forte, {<Ini a capire..inizi a piegarti..>} Non capisce, quella raffigurazione mentale, sta pian piano realizzando qualcosa, ma cosa? {<Non può essere, io devo capire, devo uscire di qui...>} Come se potesse realmente farlo, urla, si incazza, cerca una reazione, in qualche modo deve reagire..Passa da urla che siano ancora una volta arroganti, di chi, nonsotante tutto vuole ostentare qulcosa, {< è tutto inutile, giovane figlio del Clan Uchiha, è tutto inutile, da qui non puoi fuggire>} Lo rende edotto in questo, quella stessa voce, che immersa nell'oscurità sembra essere ancor più forte, sembra avere lei il potere in questa occasione, e forse c el'ha sempre avuto..{<Qui i tuoi giochetti non valgono nulla, la tua arroganza, al tua innocenza, la tua stupidità ed inutilità, non ti salveranno..Nessuno qui avrà pietà per te, e per i tuoi fallimenti, qui nessunoa vrà pietà, per un Uchiha che ha fallito..>} Una risata accomapgna queste parole, dette duramente, con severità, con superiorità, ed anche con disprezzo. {<Stai zitto! Porca pu****a, basta..BASTAAAA!>} Urla a sua volta Shin, ma a nulla serve tutto questo, inzia a disperarsi, inzia ad averepaura, e la cosa brutta è che non può nasconderlo, questa volta non può.

Mekura usa Tonico recupero chakra!

12:26 Mekura:
 Al momento il Dio è l'ultimo dei suoi problemi. Non ci deve pensare e non vuole farlo. Perché è vero, ci saranno delle conseguenze e non sarà più nulla come prima. L'epoca d'oro, di pace, della incoscienza è finita. Ora? ora è come svegliarsi dal sogno della pace o meglio della inevia. Tenshi non sarebbe troppo lontano. SI piega, la prende, la afferra per le braccia per poi caricarsela sulla schiena a malapena con le forze necessarie per fare questo [forza 15] Ritorna indietro con la ragazza dai capelli rosa, che a dire il vero conoscerebbe già per infamia, ma non ci pensa per il momento. La appoggerebbe all'ombra controllando che nel frattempo anche Aisu sarebbe tornato <Hei bellone> lo saluta confortata che il cane sia salvo, anche lui <sta bene?> chiedere a questo per poi guardare la ragazzina <controlla anche lei> ne mancano altri tre. Sta per andare verso Onosuke. Continuerebbe così, in questo modo. Va prende, torna, va prende torna e ci metterebbe diverso tempo e sempre con maggiore fatica, dovuta principalmente al fatto che è stanca, assetata e che a malapena si reggerebbe in piedi. Arriverebbe poi a prendere anche Shinuja. Ma questa volta andrebbe più lenta quasi cadendo in ginocchio mentre farebbe questi sforzi per riprendere i compagni di missione. E alla fine, se fosse riuscita a fare tutto, senza dire nulla lascia Shinuja sgarbatamente, non per volontà ma perché non riesce più a controllare il suo corpo e si farebbe cadere in una parte all'ombra della dunetta, chiudendo gli occhi con il respiro affannato mentre perderebbe di nuovo coscienza [ch off ]

12:35 Sakir:
 Il Dio sembra essere sfuggito ma sembra che il grande albero che "proteggeva" è stato eliminato. Dovrà fare delle ricerche ancora più approfondite e soprattutto dovrà parlare con Yukio-Sensei il prima possibile. Vede la Jonin partire per andare a prendere Tenshi e portarla nella sua postazione. Lui da bravo medico inizia a controllarla, verificare che non si sia fatta male, che respiri soprattutto <Mekura, Aisu sta bene. Anche lui è stato prosciugato dal chakra ma gli ho dato un tonico così da iniziare a recuperare le energie> degluisce la saliva facendo ancora dei lunghi respiri e ogni volta che la donna porta un nuovo membro, lui da bravo Praticante Medico li controlla, verifica il respiro, i battiti cardiaci, le funzioni vitali e anche le abrasioni <Ognuno di noi ha queste abrasioni> si lecca le labbra con la punta della lingua. Un tic o un vizio nervoso? Non è dato saperlo <In ogni caso stanno bene. Sono solo svenuti e hanno perso il chakra anche loro. Purtroppo ho finito la mia scorta ma li controllerò meglio in Ospedale, dopo avermi ripreso anche io. Sono sotto la mia custodia> annuisce vedendo poi Shinuja. Colui che per primo a posizionato il sigillo, facendo fallire la missione. Un Uchiha che fallisce? Davvero? Sembra strano ma è così. <Li portiamo tutti a Konoha e poi saranno liberi di ritornare dove stanno?> domanda alla donna che sembra perdere nuovamente conoscenza <No, cazzo, no> sbotta andando a verificare adesso le sue funzioni vitali e dopo aver capito che sta bene, la stanchezza lo avvolge e chiude nuovamente gli occhi. [Chakra off]x[Se END]

13:09 Utente anonimo:
  [Viaggio dentro la propria mente] Viene trascinato da Mekura, non se ne rende conto, non si rende conto neppure delle parole di Sakir, ormai lui è in quel viaggio dentro la propria mente, che poi chiamarlo viaggio sarbbe anche troppo di lusso. Ormai le sue convinzioni sembrano inziare a cedere, come lui stesso. {< Non puoi nasconderti qui, te l'ho detto, io avverto la tua paura, ioa vverto al tua fragilità..sei solo un perdente, sei un solo ed insignificante essere, che si meriterebbe questo..>} e quando quella voce, smette di parlare, Shin, ancora con le mani sopra i suoi orecchi, nella speranza di non sentire, speranza vana, che poi viene del tutto distrutto da quella visione, che racconta un altro spezzone di un Genjutsu, sempre los tesso di prima ma il proseguo. Un lettino di ferro, coperto olo da un materassino fino e scomodo, dove il giovane viene portato, senza alcun tipo di resistenza, viene messo li sopra, gli scienziati sono attorno a quel lettino e fanno spazio a lui in modo che chi di dovere possa metterlo li sopra e posizionarlo per l'operazione {<No, ancora no..vi prego..io..>} Nessuno ascolta le sue parole, ma il tutti viene svolto in modo più che efficente, gli vengono stretti polsi e cavaglie in modo che non possa muoversi, e lo scenziato, che ora si affaccia sotto quelle luci, ha in mano un bisturi, dove nella lama c'è dell'altro sangue, secco, non proprio la cosa piùs terile di questo mondo. {<Queste sono le conseguenze, per colore che falliscono, per coloro che non sono perfetti...>} Una risata ancora, mentre quel bisturi si avvicina, mentre sente il tocco di una mano guantata, allargargli l'occhio destro, {<Io posso migliore, io non fallirò più..io dovevo essere..non può finire così..non può..Ascoltat..>} Le parole dette oltre che non venir ascoltate, sono interrotte dal dolor che gli provoca quella lama che ora si poggia fredda e che taglia in profondità la care sotto all'occhio, un dolore indicibile, una sensazione che lo pervade, di inutilità. Non può far nulla, ci sta provando vorrebbe smettere di vedere tutto questo, di farsi sbattere in faccia il suo fallimento e quali saranno le sue conseguenze, ma non può, non riesce a farlo a farlo. Il dolore aumenta, ancora e ancora, me è solamente un dolore mentale, in realtà non gli sta succedendo nulla, ma tanto basta ora. a far crollare a terra quella copia mentale di lui, in quell'oscurità, dove la visione finisce, e solamente una risata soddisfatta e sinistra riecheggia..{<Le tue lacrime, non ti salveranno..Quel dolore non è nulla in confronto a quella che ti aspetta..Hai deluso tutti..sarai solo, sarai ripudiato..potresti perdere anche il Clan, per la tua sciocca disattenzione...Perchè è risaputo che nel clan Uchiha odiamo chi non è perfetto>} Piange il giovane, un pianto nervoso, un pianto isterico, di chi sis ta rendendo conto che potrebbe perdere tutto..La testa gli brucia, in questo momento avverte anche questo dolore, dato probabilmente dal sole cocente e dall'alta temperatura al quale il vero Shin è sottoposto, anche se ora ès tato messo all'omnbra da Mekura. {<Io, non posso perdere il mio Clan, è l'unica cosa che ho..Non posso permettermelo>} Arranca mentre dice queste parole, mentre cerca di aggrapparsi ad una delle speranze che ancora si sono gli rimaste, ma che come cera al fuoco si stanno sciogliendo tutte quante, ricadendo davanti a lui, con una sola consapevolezza..

13:25 Utente anonimo:
  [Viaggio dentro la propria mente] Ancora una risata, quasi mistofelica qesta volta, quella che ascolta nella sua disperazione, in quel suo prendere atto, sempre di più che il suo fallimento è stato un gran fallimento. Personale, sociale, insomma che da questo momento non sarà più come prima e luis tesso non sarà più come prima. {<Vedo che te ne stai rendendo conto, allora non sei proprio stupido come credevo..>} Quella voce tuona ancora una volta, nella sua mente, arrogantemente..{<Chi sei?...perchè sei qui?>} Trova ancora la forza di porre delle domande, di voler sapere, consocere e capire, anche in uan situazione come questa..{<Chi sono mi domandi..eppure dovresti conoscermi bene...io sono Shinuja Uchiha..>} le parole seguono una visione, ma non è un Gengutsu, è solo la trasposizione del suo subcoscio, della sua mente che sta per rompersi definitivamente, e si mostra a lui, nella sua forma più sgargiante e migliore. Si rivede, davanti a lui ha se stesso, che si innalza, stoico e crudele, con unos guardo profondo, con gli occhi rossi, ha lo sharingan..{<Non può essere, non puoi esistere...>} Gli urla in faccia, lui che è li in ginocchio distrutto, non può accettare ciò, è difficle, è tutto troppo complicato..è tutto troppo. {<Eppure sono qui, davanti a te, a ricordati di essere un perdente, ed ora non ti rimane altro da fare, che espiare e ricominciare..se ti sarà concesso..>} Espiare e ricominciare, parole che suonano come una speranza,a ncora una, l'unica forse presente in quella situazione, ma che viene resa volubile, impossibile al tocco, quanto possibile alla vista con quel 'se ti sarà concesso', che rigira la piaga nel cortello..La testa gli scoppia, gli fa male, il dolore mentale per quel taglio della visione èp ancora presente si acutizza ancora e ancora, il dolore inzia ad essere insopportabile per il giovane, ce vorrebbe solo lasciarsi andarse, vorrebbe solo che tutto questo svanisse, finisse in qualche maniera. {<Questo è il prezzo da pagare, per i tuoi fallimenti..sorri però..>} non capisce, ma lo guarda, guarda se stesso, con volto provato, sofferente, arreso, si guarda in maniera sconfitta..{<Non sei un clone..e i laboratori non ci sono più>} Afferma, quasi confortante come cosa, se fosse detta in maniera giusta, cosa che però non avviene, cosa che però non deve succedere e questo l'altro lo sa..Si gira e fa per andarsene...{<Ora dovrai ricominciare, pagando il prezzo che per te ès tato scelto..ora va...e chi lo sa magari ci ritroveremo qui, ogni volta che morirai dentro, ogni volta che fallirai..Ogni volta che non sarai in grado di essere degno..>} Un altra risata ancora, fa da cornice a quel dolore assurdo, e poi tutto si fa buio anche dentro la mente di Shinuja. Dove tutto non è più come prima, ora è veramente rotto, ora deve capire..ora deve ricomiciare..ora deve ripartire..ora è zero...che sia questa una grazia, o unapena che lo accompagnerà per sempre, anche senza che se ne occarga, travestita da aiuto? Non saprebbe dirlo, e chi potrebbe?. Fatto sta che ora rimane li svenuto ancora, e quando si svegliarà, con fatica e con dolore, se ne andrà da li, tornerà a casa...dove il suo viaggio se così vogliamo chaimarlo, dovrà ricominciare, perchè e come, lo si vedrà...[END]

Mekura e Sakir, dopo essere svenuti, si riprendono,radunano tutti gli altri, all'ombra controllando che stiano bene, anche se svenuti e poi di nuovo perdono conoscienza.

In tutto questo il giovane Shinuja, fa un viaggio interiore nella propria mente, dove paga lo scotto di quei Gengutsu richiesti ad Ekazu, che lo portano a parlare con se stesso,del fallimento della missione, e quindi del fallimento personale come Uchiha,e di quali sarebbero potute essere le conseguenze se fosse un clone, rivivendo spezzoni di quelle visioni, e raggiungendo uno stato di colpa e annullamente personale, che lo portano ad azzerrarsi nei suoi obbiettivi, e nel suo modo di essere, arrogante. In tutto questo, capisce di dover ricominciare da zero, una presa di coscenza si potrebbe dire, aggrappandosi all'unica speranza che è appunto rappresentata da quella possibilità di ricominciare, se gli sarà concesso(da se stesso).