Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

[Butterfly effect]

Free

0
0
con Kioku, Sango

20:45 Sango:
 Non ha dormito. Come avrebbe potuto in quel momento potersi abbandonare al sogno, rischiare di guardarsi dentro e vedere quello che teme di più, dover guardare quel fiore tanto bello quanto orribile. Una semplice rosa nera con delle spine che è fiorita li dove una volta non vi era nulla. Un fiore che non esiste se non dentro il proprio animo , nessuna tigre adesso scalpita non graffia né tenta di uscire dal suo antro; il rosso del proprio animo che s'è spento, sfiorito in un miliardo di petali oscuri e ne ha paura, sta solo scappando adesso da quello che era , quello che credeva di essere o sta correndo incontro alla propria fine, non saprebbe dirlo, due pensieri che trova quasi identici seppur non lo siano. Sempre così orgogliosa nel dolore e nella rabbia provata solo verso se stessa, l'ossimoro della propria vita, una vita vissuta con l'ombra del passato sempre a trattenerla in quell'antico legame che rimembra solo attraverso piccoli ricordi e una parte del proprio cuore. Eppure qualcosa s'è spezzato, quella catena che infine ha deciso di abbandonarla e di lasciarla alla deriva, confusa, arrabbiata, impaurita, una piccola anima in quel vasto mondo senza avere una terra ne una missione. Non è come quello specchio in cui s'è sempre identificata, rotto in mille pezzi , schegge del proprio essere che sarebbero cadute una ad una fino a rompere il proprio disegno fino a lasciarle nient'altro che un profondo e triste vuoto, il nulla più assoluto. E' un disegno di cui non ne comprendeva forme e colori, una parte di esso sempre nascosto da lei stessa, non voler saperlo, non voler comprenderlo semplicemente fu un atto di gentilezza nei propri confronti. Attaccata alla vita ad inseguirla, quel sogno che l'ha salvata dal cadere preda di quell'ombra che pulsa viva adesso nelle vene, la sente muoversi nella sua essenza più profonda e oscura. Vorrebbe abbandonarsi adesso , annegare dentro la coltre oscura e poco visibile , scendere fino al livello più basso e coricarvisi, dormire eternamente, non dover lottare ancora, potersi liberare da quei sentimenti che non bruciano ma sgretolano. Ha camminato così tanto in uno stato di trance con la vaga consapevolezza di star raggiungendo il solo loco in cui potrebbe vivere per l'eternità e non sentire nulla. Oblio. Vi è caduta infine non potendone fare a meno, cancellare momentaneamente quel dolore , poter respirare, la consapevolezza di ciò che è accaduto non la scalfisce , impossibile dire perfino per quanto tempo ha camminato, tutta la notte, tutta la vita, un cammino di cui non s'è mai stancata. Passo dopo passo solo per poter raggiungere quel desiderato oblio momentaneo, neppure l'ipotesi della guerra la desta, nè dolore, nè sangue, delle urla che un tempo graffiavano armonicamente il proprio essere sono ammutolite da una consapevolezza. Le iridi che non guardano il mondo, guardano dentro di sé con paura, terrore nel poter scoprire cosa vi si possa celare davvero, quel sentimento che non s'è fermato e quella che un tempo era energia di fuoco, incandescente, vitale è sfiorita insieme a lei. Le mani che si alzano lievemente sul proprio volto vedendo come non siano altro che nere, non vi è sangue su di esse, vi è la morte stessa. Quando ha attivato l'innata? O non l'ha mai richiamata? Ma cosa importa poi se quella sia viva in lei, che sia con lei tutto il tempo a rammentarle che qualcosa s'è rotto. Lentamente senza nemmeno esser conscia di volerlo quei piccoli esseri neri vanno a portarle le mani bianche e candide di nuovo insieme, ma una cosa rotta non può ripararsi per mera volontà e lei non ne possiede alcuna, lasciandosi cullare in balia di tutta quella che fu la sua vita, convinzioni, disgregatisi anche loro. Potrebbe sparire in quel turbine nero e riunirsi alla terra stessa, calare a terra e non farsi trovare, potersi abbandonare, eppure perchè continua a camminare in quel modo? Perchè costringersi a mettere un piede davanti l'altro solo per raggiungere una vecchia casa? Morire li sarebbe stato giusto. Chiudere gli occhi e affrontare un lungo sonno di nulla. Ma sarebbe stato troppo facile e i kami non gliel'avrebbero permesso. La veste bianca si palesa a quegli occhi, un bianco candido ,puro e sacrale, riesce a vedere qualcos'altro - delle maniche di un kimono da cerimonia e del rosso sopra, quello che era la sua essenza. Ricorda Sango, cosa hai fatto quella notte? Dove ti hanno portato i tuoi passi? Frammenti di uno specchio, una veste da cerimonia bianca che viene indossata su quella morbida pelle delicata, priva di cicatrici..eppure perchè ne vede così tante macchiarla? Profonde e orrende nel mostrare quello che vuol solo nascondere, soffocare e seppellire. Perchè non riescono a cancellarsi? Le dita che lente muovono i filamenti rossi, ciocche che cadono giù , un fiore che sboccia li d'innanzi a se, un fiore bianco di carta, lo appunta alla destra del capo e raccoglie il resto dei capelli con estrema lentezza. Indossa adesso un altra veste rossa a coprire il tutto, perfino la cintola bianca e oro viene nascosta . Qualcos'altro viene preso, una maschera, un mantello, un fuuda..e non vi è niente più, se non quel piccolo drappo nero che porta legato al braccio sinistro. Una lunga cerimonia che termina con quelle labbra rosse e scure, in quegli occhi, come se stesse camminando per un funerale..il proprio. Il luogo è stato stabilito , un lago oscuro ove il proprio animo librò per uno dei suoi momenti più lievi e leggeri, felice a tratti nel ricordo di un volto, ed è su quella sponda che adesso si ritrova a fissar l'acqua scura e il proprio riflesso distorto, no è perfetto in quel suo cambiamento, in quella consapevolezza che la muta e la fa morire, la annega rendendola fumo alla propria vista. [chakra on][Ishibaku III - utilizzo da bg][ Fuuda - maschera e mantello Akatsuki ][ https://imgur.com/a/stXpwi6 ]

21:37 Kioku:
  [--->Lago Nero] Tardo pomeriggio accompagna i passi del Rikudo Sennin, il cielo è si nuvolosa, ma non par minacciare pioggia, quasi ironico se sapesse che aldilà di quella boscaglia vi è lei, la sua Ishiba, il suo piccolo origami, la quale ha percorso simili passi prima di giungere sulle rive di quel lago nero. Rimasto ad Oto per motivi personali, tra i quali anche Kioshi, avrebbe usato quella casa come punto d’appoggio per tutto il tempo necessario, recandosi ogni giorno verso la stessa ora al lago nero, ove poter meditare e pensare. Un luogo come tanti seppur denso di ricordi ormai antichi, appartenenti ad un Akendo Seiun che più non esiste, forse è anche questo il motivo per cui non ha voluto spostarsi da quel loco e del perché ogni giorno vi faccia ritorno, inconsciamente o meno. Ciò che ignora invece è proprio la reale locazione di Sango, lasciata partire per posti ignoti e altre faccende per lei importanti, non è che stesse attendendo propriamente il di lei ritorno in quella casa, conscio che se avessero voluto trovarsi subito l’avrebbero fatto senza problemi, quando più favorito dagli eventi e dalle coincidenze che gli hanno permesso quindi di rimanere li. Nessuna mantella nera a coprirlo, nessun cappuccio ad oscurare i propri lineamenti o occhi, un semplice tessuto senza maniche di cotone a coprirgli il busto, il colore è di un violaceo scuro, una retina si potrebbe intravedere spuntare fuori verso il collo, un po’ le spalle ed avambraccio, per gli arti inferiori solita combinazione attua più a coprirsi che proteggersi, nulla di più, se non al suo fianco le due katane, un modo come un altro per entrare in contatto con esse e la natura stessa. Passi continuerebbero a muovere il proprio corpo in direzione di quel lago, la destrosa di tanto in tanto farsi largo nella boscaglia, spostando i diversi arbusti e fogliame d’innanzi a sé e alla sua vista, infine sbucare nello spiazzo che precede l’acqua stessa, li, poiché non così distante, coglierebbe la presenza di una figura, la vista allenata, il vestiario ma soprattutto la capigliatura ne darebbero conferma…è lei. Non si sarebbe aspettato di incontrarla nuovamente, senza una loro reale intenzione e non li soprattutto, rincuorato dunque nel vederla viva e completamente intera, muoverebbe novelli passi la cui intenzione è quella di ridurre la distanza così da poterla affiancare, ad ogni passo però percepirebbe qualcosa, nell’aria, nel luogo, vibrazioni opposte a qualcosa di calmo o positivo, provenire proprio dalla ragazza, più una sensazione ecco, ultimi passi prima di raggiungerla e poter quindi palesare la propria presenza e volgere il proprio sguardo verso il di lei viso. Violacei occhi scatterebbero subito sui bellissimi lineamenti della ragazza, infine sullo sguardo si Sango, non servirebbe altro ad Akendo per comprendere che qualcosa non va, questo è poco ma sicuro, ma sapere con certezza non gli è di certo possibile < mio piccolo origami> esclamerebbe quasi con un tono preoccupato <sei tornata eppure non mi sembri la stessa che ha lasciato quella casa non molte lune fa> chiaro segnale di come il di lei corpo, sguardo ed espressione mal celino il malessere che la circonda <cosa turna il tuo animo e la tua mente> nonostante le parole come sempre criptiche lo sguardo del Seiun mostrerebbe più un espressione crucciata che apatica e fredda come sempre, tutt’altro che disinteressato dalla cosa, muoverebbe novelli passi in sua direzione, così da poterle essere completamente davanti, il braccio destro levarsi verso ella, la destrosa tentar di accarezzare la gote sinistra della Kunoichi <qualcosa dentro di è accaduto, lo posso percepire> ora più che mistici poteri ignoti, ciò che il Rikudo Sennin metterebbe in campo sarebbe l’esperienza, le miriadi di situazioni vissute, le miriadi di persone incontrate, di ognuna di queste egli ne ha fatto padrone e tesoro, affidando i propri sensi e la propria mente, non immagina nemmeno tutto il tumultuoso caos che ora alberga dentro Sango. [Izanami & Izanagi] [Chakra on]

22:01 Sango:
 Quel lago silente, la tenue luce di un tramonto avvolge la sua figura candida e lieve in quel piccolo spiazzo, uno spirito che ha perso le sue convinzioni, quella che per lei è la verità è affondata , cosa credere adesso? Eppure ha dato tutto se stessa, ha scambiato quanto di più importante avesse per avere la possibilità di andare avanti e non macchiarsi mai più di un sangue non suo, di potersi muovere tra i corpi senza mai toccarli veramente con le iridi puntate verso quel ch'è il proprio sogno. Non è svanito, è sempre li, su quella vetta irraggiungibile e lontana, una mistica apparizione di quello che desidera. Non vi è riuscita , quello che accade da un piccolo movimento è arrivato fino a lei , onda che l'ha travolta cancellando anni di convinzione. Spaesata nel non comprendersi più, eppure era così sicura di poterci riuscire, e cosa ha ottenuto? Un mezzo clan, un mezzo patto tradito dall'altra parte da quella figura che un tempo era un amico, una guida forse, una gabbia per costringerla a rimanere per l'eternità confinata sotto quelle catene di sangue nero. Ha ottenuto il versare altro sangue del proprio clan quello che avrebbe dovuto difendere. Le iridi perdute nel profondo del lago alla ricerca di quell'oscurità, eppure è così stanca da volervisi abbandonare, affogare lentamente e cadere.. che senso ha avuto tutto quello? Rinunciare a parti di se per avere il nulla in cambio? Una verità che infine l'ha colpita proprio come aveva pronunciato il riduko sennin, suo compagno, la sua casa, una verità che lentamente ha fatto breccia in quella notte. I rumori, il respiro, i passi altrui che vengono percepiti, riesce a distinguere quell'odore forte dell'uomo, il calore stesso che vibra sulla pallida pelle fredda. Lenta alza lo sguardo su di lui, vicino, non se l'aspettava ma nessuna sorpresa si tinge sul volto scarno e vuoto nonostante quel tocco che sa di lava, bollente in confronto alla fredda pelle, cosa sta provando realmente? < non è servito a nulla alla fine > mormora a fatica, come se non pronunciasse parole da troppo tempo e le costa molto anche se di fronte ha l'unico uomo che possa mai realmente amare < che senso ha avuto dare tutto Akendo? > le palpebre lievi calano di nuovo su quelle mani morte , ne osserva le venature, il sangue della vita che scorre lento, fiume della vita a trascinarla avanti < volevo soltanto non dovermi macchiare più sangue, ripulire la mia anima, potermi un giorno perdonare > potersi togliere quelle catene ed esserne libera, catene imposte da lei stessa a cui si sono aggiunte le catene delle proprie convinzioni, delle certezze, della fiducia insita in lei < e invece guarda..sono appassite anche le rose, il tempo di credere è finito..e non so cosa mi resta se non il vuoto > vuoto e nessun'altra verità permea in lei, se non un piccolo lieve sussurro che lento striscia , sale fino alle labbra, serpente ingannatore affonda le zanne in quella gola e quanto fa male pronunciarle < avevi ragione Akendo, non avrei mai dovuto sperare di non macchiarmi mai più > tace adesso, impossibilitata a dire altra parola, come si torna a vivere , come si torna a credere in qualcosa, può solo credere in quel tocco momentaneo tanto profondo e dolce in quel mar nero e impenetrabile. Lenta porta quelle iridi su quel volto , su quelle iridi di potere, su quegli anni che gli gravano addosso così come i racconti e le leggende ad infonder in lui un ancora quasi. < è morta la passione , è morto il mio rosso > confessa infine non riuscendo a dire nulla di più lasciando che il silenzio possa di nuovo calare su di loro , figure umane e di passaggio in un luogo di terrore e ombre che s'allungano verso di lei mentre quella luce svanisce lasciando il suo posto alla notte più profonda. [chakra on][Ishibaku III - utilizzo da bg][ Fuuda - maschera e mantello Akatsuki ][ https://imgur.com/a/stXpwi6 ]

23:23 Kioku:
  [Lago Nero] Ora d’innanzi a lei, può scorgere quel viso, quello sguardo spento, non ha idea di cosa sia successo e difficilmente, questa volta, il proprio intelletto saprà prendere il sopravvento e comprendere cosa effettivamente abbia creato tale scompiglio nell’animo della Ishiba, la sua Ishiba. Le violacee iridi scorrere lineamenti ed espressioni, veloci analizzano, volte a carpire ogni singolo spasmo muscolare, percezione dell’odore e dell’umore stesso, vuole comprendere ma non si avvarrà del proprio dominio per imporre le sue volontà, ciò che ha portato qui una Sango diversa è stato sicuramente importante e darà a lei il modo di spiegarsi, porsi e sfogarsi se necessario, imporre i propri desideri per quanto possa essere facile non è qualcosa che il Rikudo questa notte farà. La osserva, lo sguardo assottigliarsi di tanto in tanto, la destrosa continuare a solcare quella gote con il proprio indice, un lento movimento che accompagna il di lei respiro, infine quelle parole si ma non dolci come di consueto, parole tristi, vuote, di un anima in pensa, arsa dai dubbi e dal tormento stesso, il contatto dunque infrangersi, il proprio braccio riportarsi al fianco ed con estrema attenzione ascoltare, ogni sillaba, ogni movimento della morbide labbra di Sango, nulla sfuggirebbe ai propri occhi. Nonostante vorrebbe prender parola, ribattere, parlare e rispondere ad ogni affermazione d’ella, si arresterebbe, riconoscendo in cuor suo che più di una sana discussione filosofica o meno, ad ella serva sfogarsi, comprendere, farsi capace di ciò che è accaduto…accettare probabilmente ciò che è accaduto, dunque attendere che ogni parola venga spesa, che ogni singolo fremito vocale infine svanisca, lasciando così al silenzio il dovuto merito. Un ultimo passo così che i loro corpi non siano più così distanti, l’uno di fronte l’altra, lo sguardo penetrare quello della ragazza, volendo cogliere ogni sfumatura di quel tormento che ora perseguitare la giovane Kunoichi <ciò che hai dato lo hai fatto per il tuo clan Sango> esclamerebbe prendendo finalmente ed infine parola <nulla di tutto questo è sbagliato> d’altronde le intenzioni che c’erano e che tutt’ora ci sono da parte di Sango le fanno in qualche modo onore, almeno secondo la sua mentalità, i suoi desideri e ciò che vuole per il clan valgono ogni suo sforzo e goccia di sangue <quindi non pensare che tutto ciò che hai fatto e quanto hai dato svaniscano, poiché tali azioni ti hanno portato dove sei ora> volente o nolente ora ella è a capo del clan Ishiba, seppur non ancora in maniera ufficiale, quello stesso clan che anni orsono la ripudiò, quel clan che da sempre la marchiata come un demone dalla rossa criniera ed ora invece sperano di esser difesi dalla stessa Sango tanto disprezzata <ciò di cui puoi realmente incolparti, seppur in minima parte> breve pausa, le labbra inumidirsi, un lento respiro accompagnare il proseguo <è stato aver sperato di poter evitare la via del sangue, ma come ti dissi a suo tempo, il sangue è nato per scorrere e questo non si può evitare> potrebbe sembrare a tratti rude ma vuole che Sango comprenda bene che non vi è stato nulla di male nel cercare una via alternativa, agli occhi dello stesso Akendo per quanto, secondo proprie convinzioni, fosse un inutile spreco di energia era comunque lodevole come intenzione, non per fare la parte del “me l’aspettavo” ma i tanti anni ormai passati, le guerre, le rivolte ed i conflitti hanno infine plasmato il pensiero del Rikudo Sennin o per meglio dire hanno fatto si che egli perdesse ogni speranza e fiducia nei ninja, nei loro valori ormai fittizi e corrotti e dei finti ideali, parole che un tempo forse avevano rilevanza ma che ormai non sono altro che scuse, dietro cui ripararsi e al momento opportuno calpestare. La destrosa ancora una volta ricercar quella gote, questa volta però, il proprio palmo avvolgere quel lato sinistro del viso d’ella, se gliene fosse concessa l’occasione, come a volerla proteggere in parte, una nuvola di condensa, lentamente si volatilizzerebbe nel cielo ormai sempre più profondo e scuro, le labbra sigillate ancora una volta schiudersi, lente le sue parole, comprende i sentimenti della ragazza ma sa bene che in qualche modo deve intervenire, non per salvarla ma per farle comprendere che tutto ciò è una normale evoluzione del proprio pensiero <avevo ragione solamente perché io non ripongo più fiducia e speranza in nulla, ne nei ninja che popolano questa landa ormai corrotta ne nei loro Nindo e credenze, futili parole nelle loro bocche> esclamerebbe con una certa fermezza ma soprattutto un retrogusto di disprezzamento verso tutti loro <ciò in cui credi o credevi, ciò in cui speravi sono cosa rara e l’unico motivo per cui non ti ho mai fermato è perché speravo> marcherebbe quella parola poiché è un qualcosa che riguarda loro, che parte da Akendo verso Sango, una sua speranza, dopo tanto tempo <speravo che i tuoi ideali potessero andare oltre questa barriera, volevo e vorrei credere in ciò che tu credi> ma sa bene che la realtà infine porta con se solamente altre conseguenze e nulla di più…odio, rancore, conflitti, sangue ed infine morte, un infinito cerchio che non si può arrestare. La destrosa ora scenderebbe verso la di lei spalla, poggiatasi con l’intero palmo, la spingerebbe a se, con calma senza troppa forza, affinché il di lei corpo possa poggiarsi sul proprio, privo di armature, privo di strane tuniche, solamente quella in cotone e nulla più, così che i loro respiri possano incontrarsi, potrebbe sembrare un abbraccio ed è quello che in effetti si forma come idea nella mente del Seiun, in pratica forse un pelo diverso ma ciò che vuole trasmetterle ora è calma, sicurezza, tranquillità <potrà morire la tua passione forse> brevi attimi di pausa prima di concludere <ma non morire mai il tuo rosso> ovviamente parola che si discosterebbe dal colore dei capelli o altro, volgendo invece verso quella fiamma ardente che ha sempre contraddistinto l’Ishiba da tutti gli altri ninja, quella forte fonte di luce, l’unica che il Sannin riconoscerebbe tra tutte. [Izanami & Izanagi] [Chakra on]

23:55 Sango:
 Adesso quel silenzio la fa riflettere sulle parole appena pronunziate, verità che forse infine viene a galla, che la prende a schiaffi con poco tatto lasciandola in balia di una decisione che non avrebbe mai preso con coscienza, sempre li a rendersi pulita , a lavar via quel sangue secco che pesa sulla propria anima e quel rosso che l'ha sempre circondata come un aura svanire lentamente per lasciarvi niente. Tutto che viene portato via in un attimo, uno schiocco di dita da parte di qualche kami che la osserva da lassù, un invito a mostrarle quel baratro nero che non è altro che la casa in cui vive. Quel sogno di purezza, di candore che non è mai esistito, una vana follia di una stupida in cui ancor speranza viveva , aggrappandosi alla minima parte di essa, a resistere per scalare quella montagna eppure adesso non vede altro che corpi morti a comporre la scala per raggiungerlo. Ogni corpo sarebbe stato colui che l'avrebbe portata più in alto. La voce che freme, oscura e soffocante pregando di uscire e potersi manifestare, eppure adesso son altre le parole a riempire quel loco. Il movimento altrui che la porta a sollevare il volto, a guardarlo come mai ha fatto, ascoltare quelle parole che affondano come stiletti, come ha fatto a non accorgersene prima? Come ha fatto a mentire a se stessa in quell'atto di estrema innocenza, quel candore che porta indosso non ha alcun valore ormai, una cerimonia per bruciare il tutto alla fine. Silenzio ancora, la mano calda che le dona un lieve conforto , fu lui a cercare di donarle la verità, cieca s'era fidata di quella piccola sensazione nel suo profondo e adesso si ritrova poggiata semplicemente a lui, il capo sulla sua spalla. < credevo scioccamente di poterlo fare, di poter raggiungere il mio sogno senza versare sangue..eppure adesso non vedo altro che corpi morti a creare la scala che mi ci porterà ..tutti coloro che ucciderò per farlo mi stanno guardando con le loro orbite vuote > sussurra senza dolore < tutto quello in cui ho creduto se n'è andato Akendo, che senso ha avuto se altro non ho avuto che un mezzo clan e rimanere ancora prigioniera? > quella grande gabbia che è kusa stessa < perfino coloro che devo proteggere vengono portati via da Yukio stesso, da quei suoi anbu non permettendole nemmeno di potersi allontanare > il capo che si solleva di nuovo allontanandosi lievemente per poterlo osservare negli occhi violacei < tutto quello che ho fatto è stato per raggiungere la libertà eppure ancora non l'ho avuta..avevi ragione Akendo > ripete quelle parole, non ha importanza che lui pensi che quello che ha fatto è stato giusto < ho solo perso tempo invece che rendermi conto di come tutto questo faccia pena > le braccia che lentamente si aprono < il sangue di quelli che devo proteggere scorre di nuovo per colpa mia.. e lui Akendo..è tornato > come spiegargli adesso che c'è qualcuno di importante tanto quanto lui, più del clan, più di Ame stessa < il sangue del mio sangue Akendo..ho sempre creduto che mia madre fosse morta ad Ame eppure diede al mondo qualcun altro > le iridi che si intristiscono mostrando infine lo scorcio della paura che prova < se dovesse uccider- > non può lasciarsi andare a quel pensiero, non può mostrarsi debole di fronte al sannin, non vuole farlo < non posso perdere un fratello di nuovo e Yukio non mi permetterà mai di esser libera veramente, le sue catene si stringono su di me, le sento > il capo che lievemente si sposta verso quel lago ad osservarlo allontanando quello sguardo dal riduko < lo odio . Odio il fatto che abbia tanto potere su di noi. Odio il fatto di provar paura. Odio il sentirmi così debole di fronte a lui e odio che per quanto io abbia provato a dare tutta me stessa questo non sia valso a nulla > le mani che si stringono, l'odio, il rancore, il desiderio di vendetta che sorgono infine, sbocciano di nuovo prepotenti e se ne alimenta. Le mani stesse in quei pugni chiusi vanno lente a sciogliersi in tanti piccoli esseri ..neri. < non sono mai stata candida come konan, non ne avrei la forza di esserlo > la carta stessa che scioglie il proprio corpo , una massa nera e scura che mai aveva avuto, sempre distinta da quel rosso violento che l'ha caratterizzata < Akendo, perfino questo è cambiato, le mie mani non hanno più sangue ma solo morte > quella sua innata che si mostra ancor di più, violenta, senza alcun disegno, un miscuglio di oscurità che l'ha presa, lo sguardo che torna su di lui, quasi furente, annebbiato dal dolore e dalla rabbia stessa < voglio uccidere Yukio con le mie stesse mani > una dichiarazione che non lascia spazio a dubbio alcuno < e inizierò con l'uccidere tutti gli anbu di kusa > qualcosa è appena cambiato nella donna, vittima dell'effetto farfalla che ha avuto inizio per mano di qualcun altro che le ha aperto gli occhi. Non scosta lo sguardo, il desiderio di vendetta che arde adesso, che la rende meno umana < non gli darò modo di averci di nuovo sotto di se > non lo avrebbe permesso, ma la richiesta muta la si legge negli occhi, una richiesta di esserle accanto anche in quella follia. Non ha bisogno di pronunciar parole adesso. [chakra on][Ishibaku III - utilizzo da bg][ Fuuda - maschera e mantello Akatsuki ][ https://imgur.com/a/stXpwi6 ]

00:58 Kioku:
  [Lago Nero] Nonostante le sue parole abbiano raggiunto l’Ishiba, queste sembrano infrangersi, come mare sugli scogli vorrebbe continuare a parlare ma non avrebbe senso ora come, come già ha avuto premura di riflettere questa sera egli non è nelle vesti di un semplice Sannin con cui filosofeggiare del bene o del male e di tutte le regole che caratterizzano questo mondo ninja, non questa sera e non più, almeno con lei. Ascolterà e osserverà quella che per Sango, conscia o meno è una evoluzione, del suo carattere del suo pensiero, agli occhi del Rikudo Sennin quel piccolo origami sta crescendo, anche solo ricordando il loro primo incontro a Kusa o del loro incontro a Kiri, patto sugellato tra i due, sono passati diversi mesi, molti a dir il vero e anche in quella occasione era una diversa Sango a presentarsi per la prima volta d’innanzi a lui, una Kunoichi con determinati ideali e pensieri, ancora troppo pura nonostante il suo passato turbolento. Ad oggi, in questa notte, una trasformazione seppur metaforica, si sta compiendo d’innanzi alle violacee iridi del Seiun, ascolta ogni singola parola da lei proferite, l’accoglie un po’ come in quell’abbraccio, ma non risponde, non proferisce parola, spettatore degli eventi che accadono, ne sarebbe ora l’unico di ciò che sta accadendo dentro Sango, della sua mutazione, le di lei labbra fremono, le parole come tempesta si abbattono su questa terra, la voce vibra e leggiadra raggiunge la mente di Akendo, lo sguardo si assottiglierebbe di tanto in tanto, più curioso da ogni sua reazione che dal momento stesso, catturato da quelle parole, uno sfogo quasi, un liberare tutto ciò che si è creato e covava, il suo vero io che par quasi rinascere e con forza farsi strada, aprirsi un varco ed uscire…manifestarsi. Nonostante ella ripeta quelle parole, nessun movimento percettibile potrebbe essere visto, ormai divisi da quel loro contatto, porterebbe le braccia conserte al suo petto, continuando ad ascoltare, fino a quella strana rivelazione, alla quale ovviamente non potrebbe esimersi dal controbattere, sorpreso ed incuriosito più che altro <il sangue del tuo sangue?> se non fosse per le parole successive, avrebbe pensato realmente al ritorno del fratello ormai morto, pur non spiegandosi in un primo momento come fosse possibile, ma la “spiegazione” arriva e con essa nuovi dubbi, ancora più incuriosito <dunque non era morta ad Ame> un affermazione che nasconderebbe più una domanda, non potendo conoscere appieno la storia se non Sango stessa ma non proferirebbe altro, non volendo spezzare quel suo flusso catalizzatore di odio, rancore, del sangue e delle morti di cui si macchierà, flusso incontrastato di pensieri e sentimenti che urlano e sgomitano per farsi strada in quell’anima ormai in preda ad un vortice. Un sospiro, prima di sgranare gli occhi, il nero della morte palesarsi tra loro no anzi, su di lei, su quella carta un tempo rosso ardente ora divenire cenere, nera alla percezione oculare, nera come la morte e infine a quell’ultima rivelazione, quella sua intenzione, quel suo volere, un Tessai morto e non uno qualunque…bensì Yukio, ma con ordine e metodicità, partendo da quelle che sono le fondamenta del suo potere, gli Anbu, un sorriso malizioso e quasi perverso farsi strada sul volto del Rikudo Sennin, anche il solo udire parole del genere, uscire dalla bocca della Ishiba, non se lo sarebbe mai aspettato e mai avrebbe potuto anche solo prevedere uno scenario del genere, tra i tanti questo è quello più improbabile…eppure. Quasi estasiato da cotanta liberazione e dimostrazione di “potere” un potere diverso da quello che tutti conoscono, un potere ben più insito, nascosto, un potere che nasce dalle carni, dall’oblio della propria anima ed ora che si è fatto largo dentro di lei, straripa e muta ogni cosa, compreso il colore della carta <se qualcuno ti ostacolerà, io farò in modo che torni alla terra, nutrendola come cadavere> un modo tutto suo per dirle che qualsiasi cosa deciderà di fare, se qualcuno, chiunque oserà anche solo fronteggiarla, non avrà il tempo di muovere un dito contro di lei. Pochi passi, con la volontà di avvicinarsi a lei, nonostante sia in preda a quella latente esplosività, quello straripante potere che, una volta avvicinatosi, li circonderebbe <sai Sango> esclamerebbe <potrai non avere il bianco candido di Konan> marcando quel nome, d’altronde come promessole in uno dei tanti loro incontri, le raccontò, seppur a grandi linee come conobbe Konan stessa <eppure vedendoti così, in questo modo, come mai prima d’ora ti avevo vista> breve pausa, aria condensa liberarsi dal proprio corpo <sei terribilmente simile a lei, bella ma spietata, contro chiunque avesse anche solo toccato il proprio clan> perché si, questo era Konan, una matriarca, una regina del suo clan ma era spietata tanto quanto elegante e leggiadra, quelle sinuose movenze nascondevano una spietatezza inaudita al termine di queste parole, cercherebbe con la propria destrosa, se gli fosse possibile, di toccare o anche solo sfiorare una di quelle nere carte <carte nere, di un nero così profondo da perdervisi > le violacee iridi saettare nello sguardo della Ishiba <il perfetto contrasto per ciò che sei> riferendosi ancora una volta a quel candido colore puro che aveva Konan, lei è il perfetto contrasto, mai amata dal clan, ripudiata eppure ora è lei a capo di tutto, pronta a versare il sangue altrui pur di mantenere intatto il proprio clan. [Izanami & Izanagi] [Chakra on]

01:31 Sango:
 L'unico che possa veramente capire quel suo sguardo lo ha davanti, uno che non si sarebbe fermato solo per farle cambiare idea, per dirle che quello che desidera fare è errato, che ci può essere sicuramente un altra via. E' quella l'altra via, è l'unica di cui vale la pena perdervisi, in un cerchio infinito di morte che non ha fine, ma solo un eterno continuo, conscia che quando comincerà non avrà modo di fermarsi ne il desiderio, sangue che chiama sangue. Un eterno patto che deve essere suggellato con un altro cadavere sacrificato all'altare del desiderio. Sente che s'è spezzata lasciando fuoriuscire qualcosa che nemmeno sapeva di possedere, un'infinità di odio e rancore che si palesa d'innanzi al portatore del rinnegan. Qualcosa deve spiegargli, lasciare comprendere l'altro che qualcosa da proteggere vi è ancora < morì poco dopo , non prima di aver dato alla luce un bambino e lasciarlo alla povertà > ella che m'hai ha sofferto la fame, che m'hai ha dormito per strada , qualcosa infondo le era sempre rimasto, un ricordo, una speranza < Non posso permettere che adesso viva segregato e imprigionato a Kusa , è solo un ragazzino > la preoccupazione che le sfiora le morbide labbra, ha parlato così tanto con quell'uomo, non ha bisogno di spiegare perchè non può. Se solo dovesse perderlo allora morirebbe anche lei. Le proprie parole che condiscono il tutto, non sente necessità di spiegare quel suo desiderio, di spiegare come si senta, conscia che l'altro possa comprenderla anche meglio di se stessa. Uccidere gli anbu, mozzare il potere di Yukio e renderlo debole a chiunque, anche a lei stessa. Portargli via pezzi del suo essere, essere fautrice del suo decadimento. Non è un tradimento il suo se mai dall'altra parte v'è stata intenzione di mantener la parola donata a questo punto, solo combatterlo e distruggerlo dall'interno . La sua muta richiesta avviene, lo sguardo che direbbe molto di più delle parole, mentre lenta la pioggia inizia a calare su di loro, i volti che si bagnano , le vesti che assorbono l'acqua < guarda..Ame mi sta ascoltando > il volto stesso che si solleva per incontrar ancor di più quella fine pioggia , che sia quella la strada che i kami le abbiano posto d'innanzi? Non le resta che percorrerla cedendo forse la parte migliore di se . Il capo che viene tirato giù per osservarne i lineamenti, quel macabro sorriso che per la prima volta durante quella notte le dona una scintilla, le labbra che si muovono strane, un sorriso diverso che s'accentua a quelle parole. Non ha bisogno di chiedere altro, le motivazioni, il perchè mettersi anche lui contro l'hasukage stesso , perchè distruggere un intero villaggio. Insieme avrebbero colpito kusa dalle fondamenta stesse, avrebbe iniziato dalla guardia < gli anbu..i pierrot li voglio sotto le mie fila..Kusa cadrà alla fine e Yukio con lei > tassello dopo tassello quel castello di carte sarebbe venuto giù . Gode di quel pensiero, desiderio insito in lei che le piace, la aggrada, non è miele per il proprio animo ma incendio in quel fuoco nero che brucia la carne stessa, la consuma lentamente . Adesso sono le labbra altrui a muoversi, a condividerle quei pensieri stessi, i corpi che si fanno vicini e quel movimento di oscura carta li circonda ormai, una piccola forma che andrebbe a posizionarsi sulla mano dell'uomo, una forma strana e indefinita che ancora non ha scelto cosa esser, riflesso del proprio animo . Il silenzio proviene da quelle labbra morbide e rosse, nell'osservarlo in quell'incontro che altro non è che una cerimonia per se stessa. Il corpo che andrebbe ad avvicinarsi, le labbra a toccare quelle del Seiun per un momento, assaporare quel sigillo di promessa, prima di scostarsi nuovamente. Non ha nemmeno bisogno di utilizzare le mani che un fuuda si solleva d'innanzi a loro, diverso dal resto del corpo, bianco e candido, contenente qualcosa . La destra che lo prende tra l'indice e il medio per infondervi il giusto quantitativo di chakra necessario provando a liberarne il contenuto. E questo si palesa d'innanzi a loro. Una maschera che l'altro ha già visto , un demone volpe, una Kitsune,e infine il mantello nero dell'akatsuki, lo stesso che apparteneva ad Akendo. Non fa nulla adesso, non dice nulla, solo si muove donandogli il mantello stesso e la maschera e la carta andrebbe a smuoversi togliendole la veste rossa, lasciandola scivolare dal suo corpo, il tessuto bello che carezza la pelle candida coperta da una lieve vesta bianca . Questa prima di toccar terra viene recuperata da quella carta insieme alla maschera . Il tutto senza distogliere lo sguardo dal ninja leggendario , una cerimonia è in atto adesso ed Ame che assiste a tutto quello..alla stessa rinascita della donna. [chakra on][Ishibaku III - utilizzo da bg][ Fuuda - maschera e mantello Akatsuki ][ https://imgur.com/a/stXpwi6 ]

02:33 Kioku:
  [Lago Nero] Questa notte è di Sango, lui semplice spettatore, ascolta nuovamente la spiegazione d’ella, riguardante questa nuova vita da poco riscoperta, un fratello di cui non si aveva conoscenza a quanto pare, la cosa lo sorprende, a tratti però gli pone un dubbio, ma non è quella la notte in cui verranno poste domande simili. Lascia che ella parli, le parole continuerebbero a fluire e con esse tutti i sentimenti annessi, questo Akendo può comprenderlo per quanto in cuor suo sappia benissimo che l’odio, l’ira e la vendetta sono potenti strumenti si ma fini a se stessi, non portano realmente a nulla e questo difatti è un sentiero arduo, quello intrapreso ora da Sango, dovrà stare molto attenta a come si muoverà da questa notte in poi, passata ad un gioco ben più pericoloso di quello precedente, le stesse autorità sentendo simili parole non ci metterebbero molto a dichiararla una Mukenin, ciò nonostante sono soli e nessuno può udire quelle parole eccetto lui. Seguirebbe con lo sguardo le movenze della Kunoichi di Kusagakure, portando le proprie iridi al cielo per un attimo, saggiando quella poca pioggia che ora adornerebbe le loro vesti, certamente non l’abbigliamento migliore, non che gli importi qualcosa del resto poco gli tange se la propria pelle venga scolpita dalle lacrime del cielo. Novelle parole raggiungerlo alle quali semplicemente risponderebbe con poche parole <ricordati sempre però che tutto ciò sono le fondamenta del potere istituzionale di Yukio, il suo reale potere è di ben altra portata> più un monito che altro, d’altronde è pur sempre un ninja leggendario, come fama e non solo, per quanto mai si sono ritrovati l’uno contro l’altro, questa potrebbe anche essere la prima volta e nonostante questo, sarebbe anche divertente vedere come andrebbe a finire, quale sarebbe l’epilogo. Uno scontro del genere probabilmente potrebbe arrivare alle leggende che narrano del fu Madara Uchiha contro Hashirama Senjuu, ere ed ere fa, probabilmente non allo stesso livello ma le dimensioni dello scontro sicuramente coinvolgerebbero gran parte del mondo ninja, lui stesso dentro di se si interrogherebbe in quegli istanti, su cosa farebbe, come si muoverebbe se si dovesse trovare contro lo stesso Yukio Kokketsu, un tempo suo sensei, maestro di spada, araldo della luce, per quanto possa sembrare ambiguo come pensiero prova un certo eccitamento e quasi brama un potersi confrontare alla fine di tutto, al momento dell’epilogo, come in quelle opere raccontate dai romanzi e dai teatri scenici, i due uomini sull’altura combattere, senza un motivo preciso. Pensieri che però si dileguerebbero subito dopo, d’altronde ben altro è in atto adesso e di certo non distoglierebbe l’attenzione, non per futili pensieri e desideri che troveranno risposta solo nel futuro. Non direbbe nulla di più, dopo quelle parole semplice nuvola condensata diramarsi nell’aria e scompattarsi sotto la timida pioggia, continuando a seguire e assecondare le di lei movenze, accogliendo con brama quell’incontro tra le loro labbra seppur fugace, così come la loro prima notte in quella bettola di Kiri, ove tutto cominciò, proprio da quel bacio che sugellò così il patto tra i due e non solo, da li in poi un lungo percorso intrapreso che ha portato Sango ad essere quello che è, lo stesso Akendo ne è compiaciuto di come lei stessa sia cresciuta e anche in poco tempo relativamente, infine quel fuuda sciogliere il propri legame con il chakra, rivelando così una maschera da kitsune a lui nota e poi ovviamente il suo mantello dell’Akatsuki, una punta di nostalgia accarezzare le proprie membra, era da un bel po’ che non lo vedeva ciò nonostante è anche conscio del perché l’abbia lasciato a lei, più un simbolo di promessa che altro ma in ogni caso va bene così, come disse quel giorno nel bosco di Kiri, se mai gli servirà saprà dove cercarlo. Carico dunque di questi avere, si gusterebbe la scene mentre ella lentamente abbonderebbe la veste rossa, rivelandone una molto più semplice veste bianca e candida, osserva i di lei lineamenti, le forme, quella schiena che tante volte ha tastato con le proprie mani, rimarrebbe lì, fermo ad osservarla e in caso serva accompagnare con i movimenti verso di lei il manto stesso dell’Akatsuki, intuendo in maniera ovvia ciò che sta avvenendo, una mutazione a breve dir compiuta per Sango Ishiba, il suo piccolo fiore d’origami nero pronto a sbocciare. [Izanami & Izanagi] [Chakra on]

03:01 Sango:
 Non sarebbe stata in grado di rimanere così ferma e calma , accogliendo quel cambiamento se solo si fosse trovata in solitudine senza quel demone che vi si trova d'innanzi. Si studiano a vicenda, parole che s'accompagnano in quella visione sempre più precisa e simile a quella dell'uomo stesso. Nessuna decisione è stata presa questa notte, solo conseguenze di quel che si chiama vivere come una shinobi, in quel marasma di ideali, poteri, visioni che possono intaccarli ad ogni minimo passo. Per quanto i desideri possan rimanere immutati, la persona in se non potrebbe mai rimanere un fossile, un ombra del proprio Io passato. Quello sarebbe semplicemente la morte stessa, peggio ancora in verità. In balia del cosmo intero avviene quella sua intima e complessa trasformazione, uno sbocciare di una rosa che si tinge di nero, bella pur sospirando di morte stessa. Distaccarsi da quegli ideali, da quelle idee, i kami soltanto avrebbero potuto prevedere qualcosa di simile, ella stessa troppo cieca nel convincersi di altro eppure è accaduto, sta accadendo in questo istante. < il suo potere personale..troverò un modo per raggiungerlo , ma sarà da solo. Nessun villaggio andrà in suo aiuto > perchè non vi sarà più un villaggio a cui chiederne. Le mani di un kami particolarmente generoso muovono oggi le file in tutto il mondo ninja, forze che si risvegliano da un torpore a lungo provato, atti che lentamente avrebbero riportato quel mondo nel baratro dell'oscurità e lei vi avrebbe danzato nel farlo, in un mondo che sarebbe stato capovolto e mai più riconosciuto come il vecchio che stanno ancor vivendo < tutto seguirà il suo percorso > sicura in quel che dice, non vi è spazio per dubbi e domande, avrebbe agito di conseguenza alla ricerca e alla caccia di coloro che hanno dato inizio a tutto. La cerimonia che comincia con eleganza , tetra, una cerimonia di un sacrificio ad un kami che si fonde con le tenebre e l'odio stesso. Le iridi che non si spostano dal viso bello e macabro dell'uomo , dai suoi occhi ricolmi di potere e che le fanno desiderare per la prima volta di averne uno simile solo per non doversi piegare a nessuno. Quelle farfalle che recuperano la rossa veste, e anche quella maschera portandoli di fronte al proprio petto, il suo simbolo nei Pierrot, quello che ancor la lega a quella banda di assurdi individui che lavorano solo per Yukio. Avrebbe sterminato anche loro, o almeno coloro che si fossero rifiutati di seguirla. Il corpo che si muove verso quel lago nero, le farfalle che portano seco quei doni per lasciarli scivolare nell'acqua scura, che li annega nelle proprie spire e lentamente farla scivolare giù nel fondo di qualcosa che nessuno mai avrebbe trovato, unici testimoni delle sua morte il sennin ed Ame stessa. Scioglie quel nodo dal braccio, il drappo nero ma quello non annegherà col resto, verrà solo portato più in alto dalla propria innata e lasciato al vento. E' morta. Quel rosso di cui s'è liberata anche dal proprio animo che annega e mai più tornerà. Si volta con lentezza tornando a lui, a quell'uomo, vestita di quel bianco pallido e candido, ma non è quello che desidera, non è lei quella. La carta che va a muoversi di nuovo verso di lui, verso quel mantello precisamente, e ne vestirebbe il corpo coprendo completamente quel bianco, annegandolo nel nero scuro della morte ove il rosso sarà solo il sangue che lei stessa verserà. Non avrà più paura ad indossare quella veste di fronte ad occhi estranei, non avrà motivo di temere, non più. La destra che si ricompone in quella mano delicata, proprio sul viso altrui, sulla guancia sinistra se fosse permesso dall'altro, per potergli parlare ancora < so già da dove iniziare > chiara in quel che dice, il proprio obiettivo che sa come raggiungerlo, quel covo non nascosto alla sua clannata. Oh beh, ormai il clan è suo, di quel che se ne dica , anche se tornasse Kimamura l'avrebbe uccisa sul posto immediatamente senza esitazione alcuna. Il corpo che si farebbe più vicino, provando a poggiarsi su di lui, il morbido petto ad impattare contro il suo , il viso che cerca il suo, iridi nelle sue prima di celarsi per potersi concedere finalmente quel bacio tanto atteso. Le morbide che provano a modellarsi sulle altrui, lente e decise, e in quell'attimo che quel fiore che sorregge i capelli andrebbe a sfaldarsi petalo dopo petalo cadendo a terra a mostrar che la sua morte è giunta prima del tempo donatole. [chakra on][Ishibaku III - utilizzo da bg][ Fuuda - maschera e mantello Akatsuki ][ https://imgur.com/a/stXpwi6 ]

18:19 Kioku:
  [Lago Nero] Una magnifica visione quella d’innanzi gli occhi del Rikudo Sennin, poter assistere a quella metamorfosi non solo interiori ma anche esteriore è qualcosa di raro, sotto alcuni aspetti gli ricorda molto la propria metamorfosi, nonostante le cause siano diverse sia le convinzioni che gli ideali, gli ricorderebbero sotto certi aspetti quando dovette scontrarsi contro la dura realtà della vita ninja, dei continui conflitti e del sangue che scorre e scorrerà sempre a fiumi, arrestare questa infinita ruota è impossibile, ci provarono i suoi predecessori e lui stesso sotto certi versi si ritrovò a pensare cosa servisse, arrivando all’ineluttabile verità che nulla di tutto ciò è arrestabile, fu li che i precedenti possessori del Rinnegan sbagliarono, caddero e infine divennero storia. Ora come allora qualcosa di simile sta accadendo nell’animo di Sango, qualcosa è scattato e senza che nemmeno il Rikudo Sennin dovesse portarla sul sentiero tracciato, ciò nonostante ora osserverebbe ogni sua movenza, l’avvicinarsi verso il lago, ascolta le di lei parole ma non risponde, intento a godersi tale momento affinché il silenzio riempia codesto scenario e le sue movenze riempiano la scena, è tutta sua, in questa notte le cui lacrime dei Kami toccano la loro pelle, la pioggia di Ame che batte come i cuori all’unisono. Infine la vedrebbe girarsi verso di se, annegato il proprio passato e pronta ad avanzare verso un futuro sicuramente più insidioso ma che lei ha ben compreso e scelto di perseguire così come i suoi nuovi ideali e certezze, ambedue le braccia si porgerebbero verso la sua figura, atte ad avvicinarle il manto nero dai motivi rossi, nera come la notte e la morte, rosso come il sangue dei nemici, quasi gioioso di cotale scena, un pensiero volerebbe proprio alla sua idea di Akatsuki, quando tantissimi anni fa, quasi 10 ormai, ricreo sotto sua immagine e pensiero quell’organizzazione che per tanto tempo fu governata in errata maniera ma anche egli alla fine fallì. Un pensiero che ella sarebbe potuta essere un componente perfetto, non potrebbe che scuotergli le membra, soprattutto ora che ne vedrebbe i drappi proprio sul di lei corpo, ammantata dalle nuvole cremisi e dal vello della morte a cingerla, solo a quel punto proferirebbe parola <solo il tempo ed il futuro ci potranno svelare le azioni e le volontà che tu vorrai perpetrare> non tornerebbe a ripetere quanto sarà difficile perché ormai neanche gli interessa più, come un Kami ora se ne godrebbe di tale vista ed ambizione, ora più che mai interessato ed incuriosito da questa metamorfosi e soprattutto dove tutto ciò condurrà il suo piccolo origami nero, il futuro oramai è nelle sue mani, il fato da essa verrà plasmato e con loro anche il suo clan e le persone attorno, non a caso le vorrebbe rimanere affianco, non solo per i sentimenti reciproci o ideali condivisi, spettatore di una nuova storia che sta nascendo. Per quanto le proprie violacee iridi siano piene di libidine a tale vista, non potrebbe che incalzare nella sua incessante curiosità, ponendole unicamente una domanda, alla quale la ragazza avrà modo di risponderle con calma, si avvicinerebbe di qualche altro passo a lei, ma prima che possa dire nulla, ella gli verrebbe incontro e finalmente quel bacio dapprima interrotto, tornerebbe prepotente, le labbra ricercarsi e la saliva mescolarsi, un patto invisibile quello dei due, le gemelle lingue ricercarsi ed unirsi come in una danza sotto la leggera pioggia. Qualora si dovessero staccare, il suo sguardo ricercherebbe quello di Sango, pronto infine a schiudere quelle labbra, nuovamente ma non per toccar le di lei labbra quanto più porle la fatidica domanda <e dunque da dove vorresti cominciare?> d’altronde la stessa Ishiba non è che gli abbia spiegato granché, salvo qualche sporadica informazioni sul fratello ritrovato e l’essere imprigionati a Kusa, dunque attende, desideroso di comprendere meglio cosa abbia portato a questa metamorfosi in Sango e come si vorrà muovere ora. [Izanami & Izanagi] [Chakra on]

18:41 Sango:
 La trasformazione che infine ha inizio, svestendosi di quello che fu il proprio passato per lasciarlo annegare senza mai dimenticarsene veramente. Riesce alla fine a staccarsi da quelle antiche catene che si è costretta a portar dietro, lasciando che le inutili cose e pensieri possano infine annegare, ma quel volto del fratello sempre d'innanzi a se. Non avrebbe di certo dimenticato lui, non volontariamente. Il corpo che si veste di nuovo di un'altrettanto antica tunica, nera e rossa, la sua mente che viene solleticata da quel pensiero, sarebbe stata adatta a quel ruolo? Quello di un membro dell'Akatsuki? Probabilmente si, adesso che i propri passi l'hanno portata alla fine nella strada del sangue, lastricata dei corpi che le permetteranno di avanzare sempre di più verso il proprio sogno. Le braccia che si allargano adesso mostrando quelle nuvole rosse di sangue < l'Akatsuki..mai avrei immaginato di indossarne le vesti e sentirmi tanto vicina ad essa > per quanto abbia potuto portar sulle proprie spalle quel manto, solo adesso sentirebbe che una parte di se la chiama verso quel punto, verso quel patto. Le iridi che tornando all'uomo ponendo mute domande, lui che ne è il capo, colui che ha la forza di poterli guidare, eppure sembra quasi averla abbandonata quando si distaccò proprio da quel mantello . Perchè quel sogno è finito Akendo? Non ha bisogno di pronunciar altro, le anime che adesso si ritrovano ad esser più vicine . Lei che doveva esser la luce altrui s'è trasformata in tenebra, accogliendo ciò che si nasconde nel cuore del suo uomo. Il corpo che s'avvicina senza timore, fremendo per trovare quel contatto intimo , le labbra che sugellano altri patti, altre parole, il patto di potergli stare ormai sempre più vicino. Le palpebre tremano, iridi che si celano al mondo e mani che toccano il suo corpo e il suo viso apprezzandone ogni minimo centimetro, ogni ruga, ogni minimo particolare di quel suo amante . Lento quel bacio finisce, lasciandola sempre li, vicina per poterlo toccare e apprezzare . Da dove vorrebbe cominciare? Il sorriso che si pone sul proprio volto, sadico, malato, di qualcuno che non desidera altro che poter spargere altro sangue a terra, potersi liberare di quelle catene e avrebbe goduto nel versare sangue e morte. < Tamaki ricorda quello che pare essere uno dei covi degli anbu di kusa. Probabilmente non sarà l'unico, non vedo però il motivo per cui non farli parlare.. ci andrò ovviamente > eccome se li avrebbe fatti parlare, li avrebbe torturati in cambio della loro vita, e quando avrebbero parlato li avrebbe uccisi comunque. Terribile anche solo l'idea e un tempo la sua mente non l'avrebbe mai partorita, ma adesso quello che le serve non è il cuore < troverò tutti gli altri anbu.. e poi colpirò Kusa anche nell'economia. Niente e nessuno riuscirà più a portare prodotti a kusa e nessun altro riuscirà a lasciare il villaggio dell'erba > avrebbe iniziato così a mozzare le gambe allo stesso Yukio, avrebbe fatto in modo che tutti gli fossero andati contro, anche gli stessi Pierrot e alla fine sarebbe arrivata anche a loro, ad ucciderli tutti probabilmente. Non che gli importi qualcosa dopotutto. Le iridi che culminano sempre con il Seiun, ormai suo amante e anche colui che avrebbe permesso la riuscita di tutto quello < studierò bene kusa e l'attaccherò da diverse parti..Yukio dovrà poi uscire allo scoperto.. ma dovrò trovare anche un modo per mettere al sicuro il clan > .[chakra on][Ishibaku III - utilizzo da bg][ Fuuda - maschera e mantello Akatsuki ][ https://imgur.com/a/stXpwi6 ]

19:44 Kioku:
  [Lago Nero] Silente ora si godrebbe quel lungo bacio prima di distaccarsene e porre quella domanda, domanda alla quale non vede l’ora di ricevere risposta anche solo per poter comprendere meglio tutta la situazione, ma ancora non è tempo di distaccarsi da quel loro silente patto che molte lune fa li unì in un qualcosa che li ha portati ad essere dove sono ora, in cuor suo Akendo sa bene di essersi volutamente lasciato trascinare dagli eventi, un po’ per noia, un po’ per gioco, forse è li il pericolo più grande quando si tratta di Akendo. Non importa cosa avvenga o cosa accada per lui è tutto un passatempo utile unicamente a distrarlo e fargli vivere quella vita nella maniera meno noiosa, non importa se questo cambierà il futuro di villaggi interi o dei ninja, non gli importa di cosa abbia realmente portato a tutto questo, ormai egli è divenuto un po’ come i tanto odiati Kami che gli hanno fatto dono di quel potere, spettatore delle vite altrui e qualora servisse, interverrebbe, unicamente per dare una svolta drastica a quello che per lui altro non è che una storia da leggere. La stessa Sango probabilmente prima o poi dovrà scendere a patti con questa realtà, Per quanto i sentimenti li uniscano, la mente del Rikudo Sennin è così ampia e così celata agli occhi di chiunque che è complicato definirlo con esattezza o comprendere esattamente perché dovrebbe agire in un modo o nell’altro, forse nemmeno lo stesso Akendo ha idea di ciò, ma una cosa è certa, la sua noncuranza per qualsiasi altra vita eccetto quella della sua Ishiba è una verità assoluta, lo stesso clan Ishiba se dovesse essere spazzato via, poco gli importerebbe in fin dei conti se non dell’incolumità della Kunoichi che fiancheggia e le cui labbra si uniscono ritrovandosi nuovamente…forse è questo il pericolo più grande, qualsiasi sia la situazione egli non permetterà a nessuno di cogliere la vita d’ella ma è un qualcosa di unico e solo per lei, quand’anche le altre persone vicine o meno a Sango, dovessero divenir un pericolo per la di lei incolumità verrebbero trattate come le altre, esseri miseri atti al sacrificio di loro stessi. Fortuna vuole che nulla di tutto ciò dovrebbe avvenire, conoscendo bene anche il soggetto in questione, l’Hasukage Yukio sa bene come reagirà e non a caso ha voluto spalleggiare la stessa Ishiba, nella sua mente aldilà del punire dei semplici Anbu, la volontà di mandare un messaggio al suo vecchio sensei, ricordandogli che gli sbagli a volte si pagano, non necessariamente con la vita, questo è certo, ma si pagano. Lascia dunque che quel contatto termini, rimanendo comunque vicino alla Kunoichi di Kusa, ascoltando ogni sua singola parola, incuriosito dai suoi piani e dai suoi pensieri sul da farsi, da come voglia minare prima il potenziale bellico di Yukio, Anbu e Pierrot ed infine indebolire anche le finanze stesse, smorzando così il potenziale economico del Tessai, la cosa nel profondo del suo animo lo diverte e non solo in maniera sadica o meno, pensando al sangue nemico, lo diverte per come questa ragazza metterà in difficoltà un personaggio come il Kokketsu stesso, non se lo perderà di certo, il tutto anche con una certa punta di orgoglio. Terminate le parole, riempirebbe di aria i propri polmoni, nella sua mente già il discorso prendere forma, domande essenziali ma mirate sempre a far comprendere qualcosa alla sua Ishiba, qualcosa che fosse non ha ancora contemplato o ragionato in questi termini, le labbra umidirsi, le parole come vento fluire verso di lei <per quanto riguarda il clan non ci dovrebbero essere troppi problemi, basterà allontanarli quando sarà il momento> un suggerimento più il suo, starà a lei ovviamente in qualità di capoclan decidere come meglio muoversi <ma non hai pensato al villaggio di Kusa? Ai suoi abitanti? Sono innocenti eppure ciò che vuoi fare li danneggerà e terribilmente> anche solo dal punto di vista economico questo porterà a crisi, povertà, tra i vari quartieri rabbia e guerre interne, le parole possono sembrare dure ma vuole che Sango scelga con cura ogni sua decisione e soprattutto sia completamente a conoscenza di cosa comporti tutto questo <non sarebbe poi così diverso da quello che hanno fatto con Ame, metterla in ginocchio, te stessa seppur bambina hai vissuto quei momenti, saresti dunque capace di farli provare anche agli innocenti di Kusa?> marcando quella parola, riferendosi più ai bambini che alle persone, per quanto contemplate già nel suo discorso. La sua volontà non è certo quella traumatizzarla ma farle comprendere in maniera brutale tanto quanto lo è la vita che tutto ciò porterà inevitabilmente a questo, magari tra queste persone potrebbero anche esserci quelle del suo clan, per questo ad inizio discussione disse, non sarà di certo un percorso facile, a Sango dunque la scelta, non tanto nella risposta ma per se stessa, comprendere cosa vuol fare realmente, se colpire un unico uomo o affondare i propri artigli anche sugli innocenti. [Izanami & Izanagi] [Chakra on]

20:09 Sango:
 Gli argomenti che si uniscono, quelle menti che lavorano, eppure sa che potrà contare su di lui, che la sua vita abbia un significato per quell'uomo che l'avrebbe protetta, una notizia senz'altro incoraggiante ma anche se non fosse stato così avrebbe agito comunque secondo i propri piani, forse più lentamente ma certo prima o poi sarebbe arrivato il tutto, avrebbe mosso le sue pedine, avrebbe fatto si che lentamente ed inesorabilmente il potere di Yukio stesso decada. Le parole che l'uomo pronuncia arrivano, n'eppure una singola smorfia si forma su quel volto giovane, bello e tetro. < il clan varrà spostato al momento giusto, sono sicura che Oto dopo questa rivoluzione sarà un valido punto d'appoggio momentaneo > spostare il proprio clan proprio nella terra del suono sarebbe stato ottimale, di certo dopo quella presa di potere l'alleanza avrebbe mosso le proprie forze per contrastarle, e lei avrebbe posizionato il clan lontano dalle mani di Yukio stesso. Ascolta le ulteriori domande, rivedere quello che fu un tempo Ame stessa, quando venne distrutta , portando la povertà e l'isolare un intero villaggio per i propri scopi < si > la labbra che nemmeno tremano, non prova nulla se non vendetta, il desiderio che arde oscuro in lei, ne annega la mente e l'animo stesso < sarò terribile Akendo, ma tutto ciò si renderà necessario. Yukio perderà forza e consensi stessi, nessuno lo vorrà più hasukage dell'erba..e sarà li che potrò infine prendere per me ame e chissà, assorbire anche Kusa un giorno, farla divenire una parte di Ame stessa. > cancellare completamente quel villaggio ed esser lei ad assorbire infine kusa stessa < ma non è mio desiderio prender Kusa, voglio solo Ame, voglio che rinasca e Yukio tenga le sue mire lontano da essa.> le iridi che non si spostano da quel volto, non cede un millimetro nella propria convinzione, e se yukio fosse semplicemente morto allora sarebbe stato tutto ancora più facile < tutte quelle vite peseranno sul mio animo, e un giorno me li troverò faccia a faccia e dovrò pagare per quello che ho fatto. Sarà orribile ne sono consapevole > consapevole che tutto quello la porterà alla più dolorosa punizione, eppure avrebbe fatto di tutto per realizzare quel sogno ormai sempre più vicino , tanto da poterlo sfiorare se solo allungasse la propria mano verso di lui. < se Yukio dopo la morte degli anbu e dei pierrot decidesse di farsi da parte, lasciando Ame a se stessa, non avrei motivo di togliere a questo mondo tante vite innocenti..ma è una possibilità che non posso non considerare Akendo. Tu stesso mi dicesti che la via che ho scelto sarà fatta di sangue, innocenti o meno saranno utili per il bene superiore . Peseranno sul mio stesso animo e sulla mia coscienza, corpi che mi permetteranno di raggiungere il mio sogno più in fretta..> lente le iridi si abbassano lievemente, il sospiro che lascia la sua bocca, la pioggia che continua a bagnare i loro visi, le loro membra < sono pronta adesso a pagare il prezzo più alto. Basta accordi e alleanze inutili, basta credere di poter riuscire a portare tutto come prima senza spargere del sangue..basta essere tanto sciocchi > quelle iridi che adesso si riportano sul Seiun, più dolci, stanchi, ma decisi a proseguire quella strada che le si è posta finalmente d'innanzi. [[chakra on][Ishibaku III - utilizzo da bg][ Fuuda - maschera e mantello Akatsuki ][ https://imgur.com/a/stXpwi6 ]

22:52 Kioku:
  [Lago Nero] La domanda ora posta dallo stesso Rikudo Sennin pone volutamente la ragazza nella presa di coscienza diretta di ciò che vuole fare, delle conseguenze che scaturiranno dalle sue azioni e da tutto ciò, quello che si abbatterà sulla popolazione stessa di Kusa, il suo intento non è certo quello di paragonare l’Ishiba a coloro che distrussero Ame, non ne avrebbe ne motivo ne interesse, bensì a farle capire che tali azioni avrebbero comunque un risultato simile e di come possa conviverci una volta fatto, sapendo che li ha condannati ad un destino uguale a quello di Ame. Infine le di lei parole arrivano, giungono come soffio di vento alle sue membra, le accoglie e ciò che ode gli piace, aldilà di dove vorrà o meno spostare il clan, la sua attenzione totale verrebbe catturata dalle parole seguenti, l’intenzione di togliere il potere partendo da quello militare , il desiderio di vedere un Ame libera proprio come il suo clan, dalle grinfie di Yukio e infine quell’impercettibile verità, solamente se fosse costretta allora agirebbe di conseguenza, non potendosi più permettere di pensare solamente ad una via pacifica e diplomatica. Queste erano le parole che voleva sentire, questi erano i pensieri di Sango che prendono forma a cui voleva assistere, questa è la sua convinzione ora, mutata sotto ogni aspetto, agli occhi del Rikudo Sennin anche più matura come logica, oltre che simile sotto certi aspetti alla propria <il percorso che hai scelto di intraprendere indubbiamente è irto di morte e arduo da percorrere> breve pausa prima di continuare <ma starà a te decidere se i corpi sparsi lungo esso saranno morti essenziali o anche innocenti…indistintamente> marcando profondamente quell’ultima parola, starà a lei decidere se fare terra bruciata o salvare le cose più pure di questo mondo ormai logoro e da quanto ella ha appena proferite sembra essere la seconda sfumatura quella più affine all’Ishiba. Il volto si porterebbe per qualche istante verso il cielo, accogliendo quelle gocce di pioggia, morbide quasi all’impatto con il proprio volto, lasciando che lo abbraccino, scivolino lungo i propri lineamenti ed infine ricalchino la sua figura, il volto lentamente riportarsi verso la Kunoichi, lo sguardo violaceo accompagnare il movimento ma novelli passi verrebbero fatti, nella sua direzione, nonostante al vicinanza e difatti, ciò lo porterebbe a superarla di qualche centimetro, portandosi ora al suo fianco, spalla a spalla seppur con i loro sguardi opposti. Lento il respiro, accompagnando il rumore della pioggia sul lago, le labbra ormai umide si schiuderebbe ancora una volta, non l’ultima, parole scivolerebbero, acqua si ruscello, scorrere e attraversare quelle terre, giungendo alla special jonin <Sango> esclamerebbe il di lei nome <cosa è un ninja secondo te?> andrebbe a domandare, ma il tono sequenziale andrebbe a far supporre che non è di certo finita qui <e di un villaggio? Perché i ninja, i loro nindo sono così legati ad esso da ere ed ere?> nulla di più, sigillerebbe quelle labbra, rimanendo fermo ed impassibile come statua antica, cercherebbe di rimanere in quella posizione, potendo così rimanere al fianco della Ishiba seppur non potendola vedere in viso, non è adesso il momento, ciò che vuole cogliere non sono le sue espressioni o il suo viso ma la sua mente e le sfaccettature di essa. [Izanami & Izanagi] [Chakra on]

23:09 Sango:
 Comprendere cosa significa prendere delle decisioni, cosa porteranno le proprie a molte vite, infinite per tenerle pure a mente e le loro anime avrebbero pesato sulla propria come un macigno. Sa già cosa significa prender delle decisioni per altri, cercare di fare il meglio anche non potendo aiutare tutti quanti, le vicissitudini del clan le mettono in mano quel tipo di responsabilità eppure non è che per quello stesso clan che vuole metter fine alla tirannia di Yukio stesso. Per farlo avrebbe usato la sua stessa forza contro il ramo militare del paese, coloro che sorreggono sulle proprie spalle un intero villaggio e gli permettono di avere un modo per andare avanti. Lei vuole solo eliminare quelli, così che Yukio si veda costretto alla fine a retrocedere nei suoi passi, a rendersi conto di quello che farebbe un Kage . Lei stessa al contrario avrebbe mosso passi indietro per il bene del proprio villaggio, ma lei non è Yukio, lei non assoggetta altri villaggi solo per aumentare il proprio controllo. Pensieri quelli che sono stati già espressi, sa che l'uomo che ha d'innanzi non ha bisogno di ulteriori parole, come sa che il proprio essere lentamente sta vertendo sempre più verso di lui, verso quell'oscurità che le ha mostrato in passato. < l'ho previsto > ha previsto quanto più possibile, e soprattutto quanti possibili innocenti in quel momento ignari possano morire. La spada di democle che oscilla sul loro capo e sarà lei a decidere da che parte cadrà. Lo osserva, forse stanca di dover lottare senza aver avuto nulla, occhi stanchi, il cuore stesso pesante ma non si pente di nulla in quella notte di rinascita. Lo osserva mentre si sposta, ma appena sente il proprio nome allora semplicemente porta il viso di fronte a se, ignorando adesso il pulsante invito a toccarlo, a prendergli la mano, a sentire quel calore in mezzo a quella pioggia. E le domande vengono poste, quelle più difficili a cui dare una risposta. Il capo che si volta verso l'alto, sospira lievemente con quella nuvola di calore che adesso abbandona la propria bocca < un ninja..> sussurra senza aver fretta, cos'è davvero un ninja? Cos'è un villaggio? < non ti darò altro che la mia personale visione Akendo > la voce che si riduce ad un sussurro, chiara che non avrebbe risposto come risponderebbero altri probabilmente < un ninja.. non è altro che la forza portante di un intero villaggio. Macchina di vita e morte che causa pace o guerra per altri..eppure altri non esisterebbero senza di lui, è un cerchio che si fonda dal basso stesso > ovvio che si riferisca a quelle alte cariche che governano quel mondo, coloro che tirano le fila senza mai esserne materiali esecutori . Ma a quell'ultima domanda il capo di ella si volta verso di lui per osservarlo in quel suo profilo perfetto < speranza > sussurra semplicemente adesso, quello che vale per lei, che la tiene in vita e la spinge ad andare avanti < è la speranza che ci muove Akendo. Quello di avere una casa, un qualcosa da proteggere, una vita sotto questo cielo..ecco cosa ci resta alla fine nonostante la distruzione e il dolore, qualcosa che non possiamo mai estirpare del tutto > una speranza che mai sarebbe morta, non v'è nemmeno speranza giusta o sbagliata, solo quel motore che non le permette di abbandonare mai quel sogno . < perchè mi poni queste domande? > sussurra lievemente, curiosa di saperne il reale motivo. [Chakra on][Ishibaku III]

00:03 Kioku:
  [Lago Nero] La pioggia accompagnerebbe quel loro discutere, quelle domande e le risposte di conseguenza che si susseguono senza una reale fine, come se potessero andare avanti per l’eternità, la pioggia stessa prima o poi si stancherebbe di scendere eppure loro sarebbero ancora li. Bagnato ormai dalla testa ai piedi, per quanto non vi sia tantissima pioggia, non che gli dia fastidio anzi, le di lei movenze ne catturerebbero una sua prima attenzione, lasciando poi spazio e ruolo protagonista alle parole proferite su domande tanto ostiche quanto strane, è conscio di aver posto domande tanto vaghe quanto profonde, due domande sulle quali la loro stessa esistenza e quella di qualsiasi altro uomo si basano, ciononostante le ha poste per un motivo preciso che verrà svelato alla sua domanda oppure no non le è ancora dato saperlo. Ascolterebbe le novelle parole, una ad una, ciò che per lei ha senso, seppur con quella postilla iniziale, scontata ovviamente per il Rikudo che difatti altro non voleva che la personale opinione di Sango alle domande poste, di certo non si sarebbe aspettato una risposta vicina o coerente alla “verità” d’altronde ognuno vivo a modo proprio questi concetti e su questi che sono nati clan e villaggi di differenti ideologie e filosofie. Una parola in particolare andrebbe a provocargli mutazioni sul proprio viso, sgranando per qualche attimo i propri occhi, ma nessuna parola verrebbe proferite, attendendo che ella finisca di esporre il pensiero sui ninja e il villaggio, rimanendo quasi sorpresa dall’utilizzo di quella parola riferita proprio ai villaggi…speranza, una casa, un luogo ove poter fare ritorno, tutte parole che ad Akendo stesso pesano percepire e con cui non riesce più ad empatizzare, proprio come quella giornata nella vecchia casa vicino a tale loco, ove le disse che casa sarebbe diventata il luogo dove poterla trovare, non un villaggio…non più ormai. Parole scelte dalla ragazza molto interessanti, compresa la domanda stessa alla quale però darebbe secondaria priorità, potendosi ora divincolare dalle catene del dialogo e agire <l’hai previsto?> tuonerebbe nei suoi confronti, che abbia o meno l’Ishiba d’innanzi a se poco importerebbe, cercando di portarsi immediatamente verso di lei, faccia a faccia, l’uno dinnanzi l’altra <non dire parole così arroganti, solo perché le emozioni hanno preso il sopravvento Sango!> il suo tono è freddo, quasi come se la stesse rimproverando, con estrema agilità porterebbe la destrosa verso la katana posta sul fianco sinistro, estraendola dal fodero ancor prima ch’ella possa accorgersene <prova ad immaginare se io volessi fermarti, pensando che tutto ciò possa essere sbagliato o una scelleratezza> vocerebbe con forza e vigore <se io fossi il nemico> la katana, con un difficile quanto leggiadro gioco di polso, ruoterebbe portando ora l’elsa nelle mani della ragazza, costringendola quasi ad impugnarla, la punta a filo della nera Izanagi toccare il petto di Akendo. Un sospiro, nuvola di condensa librarsi nel cielo, la destrosa, ormai libera afferrerebbe la lama stessa, scostando un lembo di tessuto, spostando secondo sua volontà, affinché la punta impatti sulla pelle libera dalla stoffa e precisamente ove si trova il cuore, la stessa Ishiba potrebbe quasi percepirne le vibrazioni dei battiti riecheggiare dal filo d i Izanagi fino all’elsa stessa <saresti in grado di cogliere la mia vita?> l’avresti previsto questo Sango Ishiba? <non ti è dato sapere cosa il futuro e i Kami hanno in serbo per te, ad ogni tua azione, dovrai vivere nell’ansia, nella paranoia e nel…cinismo> lo sguardo è glaciale, penetrante violaceo cercare le iridi di lei <potresti prevedere anche questo Sango?!> tuonerebbe nuovamente mentre compirebbe un passo in avanti, verso di lei e a causa di questo la pressione generata andrebbe a ferirlo su quel pettorale, rivolo di sangue scendere come rugiada da una pianta, come linfa di un albero secolare quanto potente <spingi dunque con tutta la tua forza se credi veramente in ciò che hai detto> se pensi realmente di poter prevedere quanto il tuo percorso sarà disseminato di cadaveri e morte, come detto poc’anzi più andrai avanti e più l’ansia, la paranoia ed il cinismo ti divoreranno, è un processo al quale non è possibile sottrarsi, ogni passo sempre più in profondità, maggiore sarà il tanfo di morte con cui convivere maggiori i pericoli, sacrificare così tanto per poi perdere tutto? No e allora è li che perdi sempre più coscienza di te stesso, questo il Rikudo Sennin lo sa bene <abbraccia le tue emozioni, sfruttale ma non farti controllare da esse> il tono tornerebbe normale, quasi preoccupato <non voglio perderti e non voglio dover seppellire un altro pezzo del mio cuore> esclamerebbe con un certo affanno quasi, un tono triste il suo, sussurrando infine <non ne è rimasto molto> non oserebbe nemmeno immaginare nella propria mente cosa vorrebbe dire perderla. In quelle sue parole un’altra verità, oculata la scelta di non accumunare il significato di perderla alla morte, le due cose sono scisse, perderla non vorrebbe dire necessariamente vederla morire, lei stessa nelle sue scelte da qui in avanti dovrà essere in grado ogni volta di ritrovarsi. In base a cosa Sango Ishiba deciderebbe di fare, se ancora vivo, riporrebbe la Katana nel suo fodero e a quel punto cercare con la propria destrosa di afferrarle il capo e portarla al proprio pettorale destro, privo di ferite o sangue, un abbraccio, uno dei suoi <ti pongo queste domande poiché devo comprendere chi un giorno chiamerà Kage di Amegakure no?> il suo tono tornerebbe allo stato originale, quasi rincuorante, come se la volesse cullare. [Izanami & Izanagi] [Chakra on]

00:41 Sango:
 Di certo non si aspetterebbe quella mossa da parte del sannin, quelle parole, non in quel tono gelido e freddo , non in quel suo essere tagliente come poche altre volta ha avuto modo di vedere. Non sente la paura, ne è solo spaesata completamente, non comprende quel suo accanimento, ma forse è giunto il momento che qualcuno la prendi di petto e la metta veramente in guardia . Il corpo che fa un mezzo passo indietro a quel suo esser tanto violento nella reazione e no, non ha nemmeno la forza di rispondere adesso, non quando è così debole e quel suo gridare le arriva come tempesta addosso. Non s'accorge nemmeno del movimento, della lama scintillante nella notte che va a mostrarsi trovandosi con una katana per le mani tremanti, e non solo perchè una lieve paura la prende, ma anche perchè non ha mai imparato ad impugnare delle armi..probabilmente ferendosi in qualche modo le mani tanto che ballano su quella lama con nessuna pratica e facendo solo eccessivi danni, ma non è quello che la colpisce di più adesso . Se lui fosse il nemico. Le iridi che tornano su di lui, su quegli occhi violacei non capendo veramente la domanda, no non avrebbe mai potuto vederlo come un nemico, tanto meno la possibilità di ucciderlo . La lama che punta dunque al petto dell'uomo, li dove il cuore sosta, la punta che preme su quella carne priva di alcuna armatura < n-no > per la prima volta balbetta nei confronti dell'uomo, per la prima volta ha paura di perdere quel legame che a fatica hanno costruito col tempo < non che non potrei ..non lo farei mai > conscia di quella sua grande debolezza. Forse Akendo avrebbe preso un giorno la sua vita, l'avrebbe strappata a quella terra stessa, ma lei non avrebbe perso volontariamente qualcun altro di così importante, nemmeno se avesse dovuto sacrificare il suo sogno < non potrei prevederlo > arrogante? Si , lo è stata eppure quello a cui riesce a pensare e solo quella lama affilata che penetra nel corpo dell'uomo. Le mani che provano a trattenere l'elsa stessa, a tirarla via per non farla affondare, un tentativo forse inutile adesso per la sua forza inesistente, le mani che non si fanno problemi a toccare quella lama per tirarla via , non importa se vi siano o meno tagli in quelle mani. Iridi che si riportano al seiun, da quegli stessi occhi dove calde lacrime adesso fuoriescono impetuose unendosi con la pioggia. Non emette nessun rumore , nessun suono nemmeno a quel suo dire , non ancora, nemmeno vi riesce < non potrei mai farlo > nemmeno se lui stesso le avesse donato un occasione, non vi sarebbe riuscita < nemmeno se credessi in ciò che ho detto > ammette debole, si lo è. E' debole nel farsi quegli scrupoli, nel voler a tutti i costi stringere quel legame al di sopra di tutto il resto . Comprende quelle parole, comprende il suo dire, il non volerla perdere, non volerla vedere impazzire totalmente, eppure quelle calde lacrime non fermano il loro corso. Si, ha tanto su cui riflettere, pensare, agire < non mi perderò > sussurra ancora < non con te > avrebbe sempre trovato un modo per tornare li, in quel momento, in quel loco, mentre i fiumi di rabbia si infrangono su di se facendole male..con l'uomo che le mette la sua vita nelle mani. La lama che lascia quelle insanguinate della donna per esser riposta nel suo fodero, e il capo che viene afferrato per cozzare dolcemente su di lui, ma le iridi non possono non guardare quella ferita che si è aperta su quel cuore. Le braccia lente che stringono il suo corpo affondandovi il viso, quel calore che mal si sposa a quel freddo gelo che ha sentito prima di fronte a quell'uomo, per la prima volta non provando ad ucciderla ma a donargli la sua stessa vita . Non risponde a quell'ultima domanda, lasciando solo che la pioggia possa bagnarli e lavar via il sangue e le ferite < non mi perderò..non morirò > parole che sanno di promessa le sue, lo avrebbe fatto anche per lui. [chakra on][Ishibaku III]

02:31 Kioku:
  [Lago Nero-->Casa] Il momento è dunque giunto, concio o meno del pericolo in cui incorrerebbe, a quella distanza e senza possibili difese persino un potente ninja come il Rikudo Sennin sarebbe morto, non ci sono scusanti ne altro, ciò che ha fatto lo ha fatto per insegnarle che così come la vita ci impone ogni giorno con forza, nulla è prevedibile, maggior ragione un percorso come da lei intrapreso, ogni morto varrà sempre di più proprio perché non era previsto e solo quando la fatica comincerà a giungere e con essa il coraggio di guardarsi indietro che arriverò l’orrore di ogni azione intrapresa e con essa una strada disseminata di morte di cui ne aleggia il tanfo. La lama ad un passo dal cuore, ne nota l’ironia, lui e solamente il Seiun potrebbe, del resto quel giorno di tanti anni fa, gli fu mostrata la sua morte, proprio per mano di una lama, quella nera, certo era un altro loco, seppur non gli è chiaro ancora quale sia. La cosa potrebbe anche spaventarlo sotto certi aspetti se non fosse che è Sango, il suo piccolo origami. Sente quelle sue prime parole, sorpreso quasi nel vederla lottare contro la sua stessa forza per evitare che la lama possa trafiggerlo, le di lei mani ferirsi, qualche graffio nulla di più infine le lacrime. Pioggia si ma da quelle iridi così chiare come il cielo stesso, impossibile non notare quella loro uguaglianza, quelle parole, strozzate per via del pianto giungono ad Akendo, per quanto sentirla e vederla crollare così le faccia anche del male sotto certi aspetti, non può che impartirle questa dura realtà, ma eviterà di continuare, quelle lacrime sono la sua unica ragione ora, quel volto ora cosparso di “pioggia” ne sente gli spasmi del capo sul suo petto, quelle parole accompagnerebbero le lente carezze la cui destra ora porterebbe sul di lei capo, vuole confortarla e come le sue stesse parole appena proferite dalla Ishiba recitano, non si perderà e lui non permetterà che ella si possa perdere. Il tempo delle lacrime però è giunto al suo termine <non ti perderai Sango e non mi perderai> le sussurrerebbe con un tono totalmente diverso da quello usato in precedenza < questa notte starai con me finché sarà necessario> breve pausa prima di concludere <piccolo origami nero> facendole intendere molto bene che per tutto il tempo necessario sarebbero stati insieme, il tempo delle parole poi sarebbe tornato ma ora come ora, muoverebbe piccoli passo in direzione opposta al lago, verso quella fitta boscaglia, ove in una piccola radura vi sarebbe al casetta dove per adesso Akendo sta usando come posto temporaneo, attendendo ch’ella lo segua, si avvierebbe con lei verso al destinazione prefissata, che le lacrime e la pioggia si uniscano ma diventino ricordo fertile per un terreno futuro. [END]

02:45 Sango:
 Detesta sentirsi così debole, mostrarsi nella sua fragile essenza a quell'uomo bello e terribile allo stesso tempo, in grado di spezzarla con così tanta facilità. Non gli basta che qualche parola solo per romperla. S'aggrappa adesso a quella figura, la stringe e nasconde quel volto che non vuole si mostri in quel modo, lacrime di uno sfogo che alla fine è giunto. Troppe emozioni che vuole opprimere, altrettante altre che la investono rendendola preda di quel maremoto che si agita in lei . Assapora quel suo odore misto alla pioggia stessa, la destra che lenta andrebbe a coprire la ferita su quel petto , asciugando quel che resta delle lacrime sul suo petto. Poco importa adesso, l'ha vista in quel modo, potrebbe perfino allontanarla in quanto debole..ma com'è un cuore forte? Avrà molto tempo per pensarci , per comprendere meglio quelle parole e sentire il peso scendere sulle proprie spalle. No, non si sarebbe persa, non dopo aver sentito quelle parole quella notte, parole che le si imprimono nella memoria come fossero fatte di fuoco a ricordarle chi è in realtà. < si > sussurra semplicemente sentendolo staccarsi dal proprio corpo, le braccia lente scendono infine accanto ai fianchi ,molle mentre solleva il volto a ripulire il volto da quelle lacrime per potersi bagnare di quelle del mondo stesso. Sarebbe rimasta con lui per diverso tempo, per tutto quello in cui avrebbe egoisticamente richiesto la sua presenza, per poterlo affiancare senza dover parlare. Le iridi lente e stanche che si mostrano a quel mondo adesso nuovo, diverso nella propria visione , per seguirlo lentamente verso una destinazione che entrambi conoscono . [end]

Sango parte alla ricerca di Akendo, sapendo che l'avrebbe probabilmente trovato nella vecchia casa condivisa. Reduce e colpita in pieno dall'effetto farfalla di Mattyse , prende coscienza di come funzioni veramente quel mondo, venendo a patti con se stessa e annullando quello con Yukio, obiettivo adesso del proprio volere insieme al villaggio di Kusa. Abbandona gli abiti rossi e la maschera da Pierrot per unirsi con il manto dell'akatsuki con un Akendo dapprima solo osservatore, ma colui che la metterà in guardia sul proprio volere e agire, e sul non perdersi in quella tortuosa strada. Convince anche Akendo ad aiutarla nel suo piano contro l'hasukage.


Role molto importante per il cambiamento di Sango, e per la futura caduta di kusa <3