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La Forma di un Tassello.

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con Koichi

22:09 Koichi:
  [Tenda.] Passi lenti, un paio e non oltre, nell'atto di muoversi all'interno di quel minuscolo perimetro, in quell'area della propria tenda, in cui potrebbe rilassarsi maggiormente, poter schiacciare maggiormente l'idea del contatto esterno per potersi dedicare totalmente a se stesso, facendo il possibile per procurarsi uno specchio rettangolare, che possa ritagliare un'estensione di media grandezza. Lo poggerebbe dunque su un cuscino, morbido, mentre le gambe verrebbero ripiegate su se stesse, nell'intenzione di accomodarsi vicino a quel tavolo ligneo, basso. Si accomoda, facendo sì che il gluteo possa protrarsi sui propri polpacci, permettendo ad un semplice pantalone nero di avvolgere quelle gambe maschili; il tosto invece è totalmente nudo, privo di qualsiasi indumento, potendo presentare quel corpo non particolarmente grosso, ma comunque tonico nella sua magrezza, capace di sopportare un discreto quantitativo di stanchezza, di contrastare ad un eventuale spossamento. <Mh.> Un mugugno debole, mentre cercherebbe di porre quello spazio riflettente sul proprio viso, dondolando appena il cranio verso destra e sinistra, per potersi ammirare, con un debole tono dubbioso, come se stesse silenziosamente riflettendo su molteplici punti. Il chakra è stato già richiamato, mediante la combustione delle energie fisiche e psichiche, per condurle verso il plesso solare e farle scivolare, l'una contro l'altra, in un unico recipiente. Un impasto dolce e morbido, che dovrebbe irradiare l'organismo di una nuova vitalità, di una nuova forza che possa permettere al Chuunin di potersi destreggiare adeguatamente, soprattutto ora che la propria cinta lungo il bacino risulti essere poco distante da lì, così come la sacca che includono varie armi da lancio e la placca metallica, ripiegata in maniera composta. Si studierebbe, analizzerebbe, quei dettagli che lasciano scoprire i suoi lineamenti facciali, i dettagli di quel volto apparentemente rilassato e quieto. [Chakra On]

22:29 Koichi:
  [Tenda.] Il cranio che andrebbe dunque a ripiegarsi a destra ed a sinistra, con quelle ciocche azzurre che decadono docilmente ad incorniciare il viso maschile, a fornire una carezza gentile e leggiadra, capaci di strofinarsi lungo la schiena nivea, data l'estensione di quella cascata di ciuffi ribelli, che si adagiano comodamente dietro di sé. <Forse...> Una piccola smorfia che andrebbe a dipingersi sui propri lineamenti, come se fosse bloccato, inibito a concedersi quel tocco in più. <è giunto il momento...> Non enuncia neanche con troppa chiarezza, in un sussurro delicato, mentre il cranio viene ripiegato anche in alto ed in basso, con la dovuta risposta della chioma maschile a seguire l'andamento della nuca, in ogni suo misero spostamento. <...di smettere d'essere uno spettro.> Lo aveva già enunciato al consanguineo dopotutto e la missiva ricevuta ultimamente dalla Seimei è la testimonianza che qualcuno lo reclama a varcare nuovamente la soglia dei vivi, a prendere parte di quel progetto potenzialmente dimenticato nella propria memoria. Così la mano destra andrebbe ad esser attinta, contratta quanto basta, per potersi innalzare e far sì che possa raggiungere una porzione limitata dei propri ciuffi, quelli che si esternano attorno all'orecchio sinistro, per poterli raccogliere e far sì che questi discendano lungo il torace di lui. <Diamine.> Borbotterebbe, con un tocco di debole stizza. <Quante volte ho perso la matita della mia vita e ho lasciato che il tempo decidesse per me.> Infastidito da quella somma dei punti fino ad ora, mentre le dita si imprigionano in quei capelli, filtrando con i polpastrelli nell'atto di accarezzarli appena, strofinare quei fili tra le proprie dita, nel saggiare la compattezza. <Mekura-san aveva detto che la forza del singolo è nei propri capelli.> Un respiro leggero: <Chissà cosa ci avrebbe fatto se gliene avessi concesso tre di questi.> E con un gesto rapido ed improvviso, tenterebbe di sfruttare le dita come una pinza e tirare, affinché un solo filo possa essere strappato, decaduto, con quel fremito di dolore che lo avvolgerebbe per un solo istante; nulla di pericoloso od eccessivo, invero. [Chakra On]

22:38 Koichi:
  [Tenda.] Le iridi ambrate che andrebbero a riscuotere la propria attenzione su quel filo sottile, su quel potenziale indizio del proprio codice genetico, traslando la propria ottica a riguardo, da umano a genetista e tornando solo in un secondo momento nella prima veste. <E poi c'è la nostra Oto, che potrebbe risorgere.> La mano chiusa che andrebbe ad avvicinarsi alle labbra e, con un debole soffio, andrebbe a schiudere la presa e far sì che quel capello, unico e singolo, possa volare via nel decadere al di sopra di quel tavolino, su cui sembrerebbe adagiarsi con la propria postazione e specchio che ancora lo inquadra, come uno spettatore silenzioso che asseconderebbe ogni suo movimento, che funzionerebbe per dar maggior spessore alla propria essenza. <Sembra che, nonostante il tempo trascorso in quell'incubo, c'è ancora qualcosa qui per noi.> Un debole cenno del cranio, permettendosi quell'enunciare che risuonerebbe come un monologo, se non vi fosse un'entità che dentro di sé, da dietro quelle sbarre, potrebbe percepire chiaramente, come un eco che facilmente lo riempirebbe di quelle riflessioni. <Sai, Chikage...> Schiuderebbe il nocciolo, con sensibilità. <Forse hai ragione.> Non è neanche sicuro della cosa, assolutamente no, potenzialmente spinto dal proprio orgoglio, in risposta a quel sorrisetto divertito dell'albino dentro sé. <Dovremo passare meno tempo a pensare, a riflettere, ed agire con maggior trasporto.> Questo che non significherebbe essere incauti e cadere alla prima trappola presente. <Dopotutto abbiamo dei risvolti interessanti, tra una donna che sembra ambire alla sapienza ed un...> Una pausa, minima ma essenziale. <Un fratello.> Qualcosa che sembrerebbe includere l'altrui personalità, la stessa che condivide non solo il sangue maledetto. <Con cui abbiamo siglato un patto.> Le spalle inizierebbero a muoversi, a scrollare, come se stesse riprendendo attività, seppur lentamente. <Dovremo dare un taglio al passato.> Incalzerebbe inizialmente, mentre le labbra si allungano, pericolosamente, in qualcosa che verrebbe concordato dall'altro, in una sintonia che può risultare pericolosa. [Chakra On]

23:37 Koichi:
  [Tenda.] Qualche secondo di assoluto silenzio, come se stesse contemplando l'idea di quel taglio, deciso ed indissolubile, per potersi volgere verso una nuova direzione, verso una nuova dimensione da assaggiare. <Però...> Ecco la problematica che sorgerebbe, d'un tratto. <Non dobbiamo neanche trascurare totalmente il nostro passato, perché è quello che ci ha resi ciò che siamo in questo momento.> Anche quella personalità dentro sé sembrerebbe concedere ragione su quel punto di vista. <Qui si tratta di evolversi, non di regredire o rifiutare ciò che vi è stato.> Dunque tornerebbe nuovamente su quello specchio, su quel riquadro che raffigura la propria presenza. <Mekura-san aveva espresso che secondo una leggenda la forza venga dai capelli, vero?> Non sembrerebbe effettivamente una domanda, in quanto non attenderebbe una ricca risposta, soprattutto perché non ci siano altre presenze all'interno di quel perimetro personale, permettendosi il lusso di poter verificare debolmente qualche idea, che sembrerebbe sovvenire in quel momento. <Cosa ne pensi se potessimo cambiare un poco?> Quale soluzione sarebbe meglio quello di verificare praticamente l'idea? Infatti, proporrebbe lo specchio in obliquo affinché possa essere sempre intravisto, senza doverlo mantenere obbligatoriamente con le mani, per poi riunire le mani dinanzi al petto, nell'atto di formulare il sigillo della [Capra]. Il chakra dovrebbe essere già ben convogliato dentro di sé, permettendo a quella linfa di esternarsi dai pori, affinché la mente maschile possa plasmare, modellarla come una statua in cera, e renderla secondo i dettati del proprio cervello. Una tecnica semplice ed elementare, in cui vorrebbe cambiare i propri connotati estetici: infatti dopo la piccola nube biancastra, si potrà notare quella lunga chioma di un ricco biondo, che discende comodamente, raccogliendo una smorfia non contenta. <Orribile così.> Esprimerebbe, a primo impatto. Si impegnerebbe nel scuotere appena il cranio, notando come anche i propri occhi sembrano cozzare maledettamente con quella nuova tinta. Dunque rilascerebbe la tecnica, come ovvio che sia. [Chakra On][Tecnica della Trasformazione: Biondo. | -2 Chakra]

23:47 Koichi:
  [Tenda.] Appena ritorna nelle proprie sembianze, potrebbe ripiegare un paio di volte la testa a destra ed a sinistra, nell'atto di consegnare un vivo esito negativo a quella prima sperimentazione: <Perché tentare il biondo?> Quasi si stupirebbe di quella scelta, così distaccata dalla tonalità attualmente presente. <Era davvero orribile.> Arriccia il naso, provando a dedicarsi con maggior impegno, volendo sfruttare quell'artificio, per avere una dimostrazione prettamente pratica di quello che potrebbe fare, prima di immergersi in una sperimentazione maggiormente efficiente, più definito. <Forse, oltre ai capelli, dovrei cambiare anche il colore degli occhi, altrimenti potrebbe stonare.> Come è accaduto ora, permettendosi la possibilità di socchiudere brevemente le palpebre, nell'intenzione di individuare nella mente una nuova presenza, una nuova figura a cui aggrapparsi, permettendosi di far sfiorare eventuali profili all'interno del proprio cervello, prima di riaprire nuovamente quei bulbi oculari. Guardarsi attorno, nascondersi in quella miriade di elementi presenti nella propria tenda: non cercherebbe dopotutto oggetti, ma colori. Sfumature di cui appropinquarsi, rubare, come se quella scelta non possa risultare considerata con bassa efficienza. Deve valutare, far sì che l'apparenza possa colpirlo in maniera insindacabile, qualcosa che lo attraverserebbe nell'animo. <Capelli...> E li sfiora con la mano destra, debolmente. <Rossi?> Ci proverebbe, almeno, provando ad aggrapparsi ad una tonalità non troppo accesa e viva. <E gli occhi verdi?> Sono colori principali, impronte nette e potenzialmente combinabili. Dunque le mani si avvicinerebbero nuovamente dinanzi al petto, per formulare il sigillo [Capra] e far sì che il chakra possa fuoriuscire nuovamente, per accontentare e soddisfare i desideri del singolo, presentando un'altra cortina di fumo. <Mh.> Mugugnerebbe appena, come se l'effetto fosse interessante, ma forse ancora distante dal ritenersi propriamente soddisfatto. Sbufferebbe, leggermente, mentre tornerebbe nelle proprie fattezze. [Chakra On][Tecnica della Trasformazione: Rosso. | -2 Chakra]

00:52 Koichi:
  [Tenda.] La sera sembrerebbe continuare in quel continuo susseguirsi di tentativi, di sperimentazioni e raffinatezze, ma sembra che stia procedendo per il punto giusto, provando ad intercettare qualcosa che possa corrispondere alla propria capacità di adattabilità a questo nuovo mondo. Ne è nato con esso, ma nel corso dell'ultimo tempo, si è distaccato a causa di quel sonno profondo, lo stesso che potrebbe avergli permesso un distacco maggiore con tutto ciò che gli circondava. E ha tentato di risollevarsi, di impregnare la propria volontà e perseguire ancora una volta, facendosi carico non soltanto della propria vita, ma iniziando ad interagire con l'esterno, aprendosi a quelle poche ma essenziali persone che possono portare sbalzi di una nuova tinta da assaporare. Ne coglie dunque le fattezze: <Sai, mi dispiace non aver completato totalmente quel percorso.> Esprimerebbe, in riferimento alla figura in cui si è addentrato all'interno di quel forzato riposo, lasciando che un'idea improvvisa possa giungere in riferimento stretto alle fattezze estetiche di costui. <E se ...> Null'altro esprimerebbe, verbalmente, permettendo alle mani di incastrarsi ancora una volta, in quel sigillo capace di dar vita ad un nuovo processo, ad un nuovo atto di trasformazione. Il sigillo della [pecora] viene svolto correttamente, raccogliendo un'altra mole di chakra e far sì che questa fuoriesca dai punti di fuga, funzionando come una seconda pelle. Ne crea la struttura principale, prima di poter collegare gli altri fattori direttamente con la propria memoria. Cercherebbe nel passato e non più nella sua fantasia, esordendo un nuovo percorso, qualcosa che comunque dia pur sempre una traccia di ciò che ha vissuto, un dettaglio che altri non potranno ricondurre, ma lui si. Cercherebbe i colori di quel pupazzo mentale, di quell'indefinita creatura di cui ha preso possesso, per un progetto più grande e dispensioso. Un altro approccio di concentrazione verrebbe riversato, pronto a far defluire quel fumo, che compare e velerebbe le nuove fattezze. <Oh.> Solo ciò andrebbe ad esprimersi, appena il tutto andrebbe a dissolversi, lasciando che lo specchio possa catturare eventualmente una scena nuova, una maschera che potrebbe risultare definitiva o soltanto un percorso di una metamorfosi più concreta, che slitta dal contenuto alla forma, dall'interno fino all'esterno. [Chakra On][Tecnica della Trasformazione: ???. | -2 Chakra][Exit]

Giocata in solitaria, in cui Koichi s'appresta in un tentativo per poter formare un nuovo passo della sua evoluzione.
Dopo aver appreso i primi rudimenti per tornare sulla scacchiera, si occupa del suo lato estetico.

Giocata con Spunti On-Game, per la richiesta inoltrata alla Gestione.