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con Ekazu

22:06 Utente anonimo:
 Un altro giorno era passato, o almeno stava per giungere al termine. Ed anche il giovane figlio del clan,Shinuja Uchiha, come il processo di nascita e morte del sole, stava cambiando e mutando poco alla volta, ed ora è arrivato ad un punto di svolta, se così la si può chiamare, forse è più adatto chiamare questo evento una piega naturale degli eventi, che hanno confluito in Shinuja, rendendolo più maturo e più deciso sulle scelte da lui fatti e sugli obbiettivi che deve raggiungere. Ormai è da un po che c sta pensando e riflettendo, ed ora ha deciso di abbandonare quell'aria sbarazzina se così vogliamo definirla e poco credibile, che fino ad ora aveva mostrato, con i suoi capelli rossi, con quegli occhi rossi anche se non aveva lo sharingan, quei modi di fare forse un poco leggeri, per mostrare i suoi tratti di appartenenza al clan uchiha. I capelli hanno perso quel colore rosso dato dalla tinta che sua madre sempre gli faceva, ritornando ad essere del classico colore nero scuro che contradistingue gli Uchiha, e non solo quello perchè sono anche cresciuti, si sono allungati, ed anche di parecchio, arrivandogli a metà schiena. Oggi li porta sciolti, dovrà comprare qualcosa per poterseli sistemare anche se così sono ben in ordine, mentre gli occhi sono diventati neri, perdendo quel rossore iniziale, grazie all'attivazione dello sharingan, che li ha riportati come dovevano essere. Quel gene Uchiha, che sembrava non aver funzionato del tutto su di lui, che oltretutto non era un clone, ma un figlio di parto naturale, si era in fine manifestato, donandogli un aspetto che più si addiceva al suo clan, e che poteva ben sfruttare ora per diventare ancor più simole all'idolo che con ogni sua fibra vuole raggiungere, il Dio tra gli Shinobi, Il più grande e il più potente Uchiha di tutti i tempi, colui che rese il clan immenso davanti a tutti gli altri, si potrebbe dire anche solo con la sua unica presenza..Madara Uchiha. Oltre però ai capelli e agli occhi neri, ha cambiato anche modo di vestire, una tunica bianca fuori e nera dentro, avvolge il suo corpo, ha il collo alto e una grande "V" come apertura che mostra l'inizo dei pettorali, ma nulla di più, sotto a questa vi sono cinque tomoe di colore nere con al centro un cerchio bianco, le maniche sono corte, ma le braccia sono coperte da una maglietta molto aderente a maniche lunghe nere. Lo stesso vale per i pantaloni che sono leggermente larghi per favorire i movimenti e sono di colore neri, sovrastati sino a sotto il ginocchio da questa tunica bianca, che lascia vedere solamente un pezzo di quest'ultimi e gli scarponcini ninja, di colore neri che sono aperti solamente all'altezza delle dita dei piedi e che si alzano inglobando i pantaloni sino agli stinchi. Alla vita ha una fascia nera a tener chiusa la tunica bianca. questo il suo nuoo vestiaro e il suo nuovo modo di presentarsi e prendersi cura di se. Appare molto più ordinato, molto più ligio al clan anche se lo è sempre stato e sicuramente ora passerà per un membro degli Uchiha senza troppi problemi, facendo levare a tutti quei pregiudizi che avevano su di lui. <Finalmente ci siamo> Dice tra se e se, dentro al propria tenda nell'accampamento del clan, che è distaccato da quello unificato. Non ha ancora attivato il chakra, e non intende farlo per il momento poichè, nonc rede uscira dall'accampamento, almeno questa sera. Scosta le tende che erano all'entrata della sua tenda, uscendo fuori e muovendo i propri passi, all'interno di quell'accampameno, senza un reale posto dove andare, per ora, si limita a passeggiare in modo tranquillo, andando a sistemarsi il coprifronte sulla fascia che ha in vita, tenendolo li con un nodo, mentre si va anche a legare il porta kunai all'altezza della coscia destra, mentre la tasca porta oggetti era giàs tata fissata prima dietro la schiena, legata sempre a quella fascia nera. [Chakra off} [inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}

22:24 Ekazu:
 Attorno a lui il vociare lentamente scema. Il calare della sera rende tutto molto più tranquillo, seppur la guerra e il dispiegamento delle truppe a Kiri non sono ancora ricordi del passato. In cielo, la Luna illumina i pendii delle tende scure. Cloni che passeggiano, chi più chi meno simili a ciò che sono i tratti originali degli Uchiha. Un qualcosa a cui non è ancora abituato, seppur in quel suo volto completamente piatto, per genetica incapace di mostrare ed esprimere ogni emozione umana, il segno dei primi incroci, fallimenti della genetica sono ben visibili. L’occhio celeste, insieme a quello nero, sono puntati su di un foglio. Un documento del Clan. Prassi, semplice e stupida burocrazia a cui un Clone Esperto deve sottostare. E lì, in piedi, di fronte ad una tenda che sarebbe a pochi metri da quella di Shinuja, in una zona piuttosto periferica del circolo di tende in quel Quartiere ricreato ad hoc. L’Armatura a coprirne il fisico minuto, ma ben allenato. Al di sotto di essa, un completo nero. Le manine, delicate e sottili, che stringono una penna elegante. Le dita che si muovono, lasciando che la punta affilata macchiata d’inchiostro nero scarabocchi qualcosa sul documento. Una firma, un autorizzazione, qualcosa del genere. < puoi andare > gli occhietti che dal foglio si riportano in quelli del Clone impiegato. L’altro che, immediatamente, gli metterebbe un altro documento, si spera l’ultimo, davanti. Una carta logora, antica, o forse semplicemente trattata male. Ancora una volta, una rapida firma a far cessare il tutto quanto prima. Un appena accennato inchino dell’altro Clone, a saluto e a rispetto della posizione di rilievo. La penna che, delicatamente va posarsi sul tavolo arrangiato per l’occasione. Un rapido congedarsi da ciò che più lo ha annoiato. Pratiche inutili, estranee al potere a cui tanto aspira. Le tasche che si riempiono delle sue mani, guantate. Il visino che, lento, spazia su quel sentiero sterrato che collega le varie zone. A specchiarsi nelle iridi bicrome, diverse tra loro, i volti del Clan. Un rapido scambio di sguardi che, probabilmente, i cloni più giovani gli dedicherebbero. Sguardi che, non per niente, verrebbero completamente ignorati. Il mento si solleva appena. Il bagliore lunare ne bacia i lineamenti pallidi, affilati. Si è fatto tardi, deve ritornare in tenda. I primi passi, lenti, ma regolari si alternano, spostandolo in direzione proprio del giovane Shinuja. Il ticchettio dell’Armatura ad accompagnarne l’avanzata. Sembra una serata tranquilla. [ Chakra: on ] [ Ama Mabushi ]

22:39 Utente anonimo:
 Nei suoi passi si può notare la calma e la stanchezza che ha nel corpo il giovane, come la sua espressione che anche se maturata, è ancora acerba per molte cose, che però dovranno arrivare con il tempo e con l'esperienza, il tutto è ben contornato da un'aura stanca e dalla luce della luna, che per quanto delicata, riesce a sfondare queio banchi di nebbia, ed accarezzare la sua pelle rosea i suoi nuovi vestiti ed i uoi nuovi capelli, e forse anche quel suo nuovo essere, che è stato realizzato dentro di lui da se stesso, nel tempo, e con il tempo. Ad ogni passo una leggere nuvoletta di polvere si laza un poco da terra, lo sguardo vaga altrove, attorno a lui, osservando quei cloni che erano alla riunione di clan, li saluta con un cenno delicato del capo, quanto semplice, mentre le braccia ritornano parallele al corpo, con le mani che vanno ad aggrapparsi sulla facia che ha in vita, senza però sfilarla. Ekazu non viene notato subito, o per lo meno prima di essere visto, è stato annunciato dal rumore metallico prodotto dalla Ama Mubashi, armatura che fu del suo idolo, ovviemente quella dell'altro è un replica, ma che anche lui vorrà avere più in avanti. <Ekazu Uchiha> Sibila in un sussurro, incrociando il suo sguardo con i suoi occhi ormai diventati neri come la pece e profondi come un pozzo senza alcuna fine, e manterrà los guardo su di lui per alcuni istanti, giusto il tempo di procedere per almeno una decina di metri, il giusto tempo per avvicinarsi a lui con cautela e con calma, andando a porgergli il proprio saluto, con un delicato e piccolo gesto del capo <Ekazu Uchiha, buonasera> queste le sue parole, detto con tono leggermente basso e con educazione e pacatezza, che da sempre lo contraddistinguevano <complimenti per L'Ama Mabushi, è stata realizzato in maniera eccelsa> Almeno questo è quanto dice, senza troppo sdolcinerie o senza troppi giri, era innegabie che quella replica in ricordo al suo idolo, a colui che aveva annunciato di assomigliare e di essere gli piacesse davvero molto, come tutto ciò che è stato di madara e che lo riguarda personalmente. <Come va?> Gli domanda sempre con cortesia, tornando a guardarlo negli occhi, avendo finito di osservare o meglio analizzare quell'armatura, che tanto desiderava avere, sopratutto in questo momento, che la ha davanti, come fosse un segno mandatogli dall'alto, proprio da Madara.[Chakra off} [inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}

22:53 Ekazu:
 Lo scalpiccio delle suole di quei pesanti calzari ninja neri, chiusi in punta, ne accompagnano il passo cadenzato. Il girovagare dei cloni attorno a lui sembra appartenere ad un mondo in cui, per ora, è lui l’estraneo. La testolina è appena calata mentre procede, così che parte del visino risulti nascosto dal ciondolare del crine corvino, rasato ai lati. Un Clan che, a dire di Kioshi, dovrebbe ritornare ai tempi che furono. Ma da che ha memoria, gli Uchiha mai hanno brillato di luce propria. Ne ammira le intenzioni, e i Kami solo sanno quanto sangue sarà versato per questa causa, ma non ne comprende pienamente le parole. Cosa farà per donare a loro il potere che tanto esigono, bramano? Questi sono i pensieri in una mente ora forse tranquilla e pacata come poche volte in vita sua. Ma all’improvviso lei, loro. Hanabi e Ren. Piccoli flash, rapidi ed involontari, ad abbagliarne ogni riflessione. Un saluto ovattato dall’esterno. Lo sguardo, contornato da profonde seppur meno calcate occhiaie, ad incrociare il viso di Shinuja. I bicromi affondano nei neri pece di lui. Qualche secondo di silenzio. Non lo riconosce immediatamente. Le parole di lui riguardo l’Armatura, oramai compagna di vita. < tu sei.. > il busto che leggermente si flette in avanti, le mani ancora in tasca. Le palpebre calano appena, spezzandone lo sguardo. Ancora qualche attimo a puntarne il visino cambiato, per poi spostarsi sui capelli. < .. Shinuja, giusto > una domanda che, nella sua totale capacità di intonare il parlato, non suonerebbe come tale. Potrebbe suonargli strano, al giovane Uchiha, ma se il Destino vorrà imparerà a conoscerlo. < si, è un piccolo gioiello.. > la destra che, lenta e goffa, andrebbe a battersi col pugno sul petto < .. tutto bene, tu che hai combinato > chiede, schietto, mentre ancora con gli occhietti andrebbe a scorrere sulla figura di lui, da capo a piedi. [ Stessi tag ]

23:07 Utente anonimo:
 Come ekazu, anche per il giovane vale los tesso scherzo, che la sua mente gli fa ogni volta che ne è possibile. Rapito sempre dai suoi pensieri, dalle sue riflessioni, dai suoi obbiettivi che a volte perde la cognizione del tempo, passando ora a pensare e riflettere, una condizione che è necessario o almeno queste ripete a se stesso per poter cercare quella chiave di svolta, che sembra aver trovato, almeno in parte per ora, poichè il resto è formato da conoscenza ed esperienza, due cose che verranno con il tempo per ilg ivoane e bramoso Uchiha, forse potremmo definirlo anche antico in un certo senso. <Shinuja Uchiha> Completa il suo nome, <Ma chiamami pure Grigio, se vuoi> Il suo soprannome, un altro tassello di quella tela, partorito dalla sua mente, e dalle sue decisioni e prese di posizioni, per poter arrivare a compimento di quelli che sono i suoi obbiettivi. <Veramente molto bella, ne vado fiero per te> Afferma, con tranquillità e schiettezza, in fondo dopo quello che ha dichiarato, non poteva essere diversamente, e in quelle parole {Io sono Shinuja Uchiha, e sarò colui che diventerà il nuovo Madara Uchiha} vi è un significato molto più esteso e molto più profondo, che però non a tutti è visibile, forse a nessuno in effetti, sempre ce non vogliano approfondire la sua conoscenza, ma anche allora sarebbe difficili vedere dietro quella frase, dove il giovane ha riposto tutte le sue sperenze, tutto il suo essere, tutti i suoi obbiettivi e tutta la sua vita, in una maniera scheitta, decisa, precisa, quasi maniacale a tal punta da poter far paura quasi, a se stesso anche. <Non posso lamentarmi, anche e questa calma piatta, mi sta facendo domandare perchè ancora stiamo restando in questo posto, quando avremo ben altro da fare> Asserisce, non che muoia dalla volta di andare a prendere Oto, non perchè non lo senta di appartenenza del clan, in fondo è nato e vissuto li, ma perchè nonc rede sia quello il posto giusto per il clan Uchiha, che invece si dovrebbe trovare a Konoha, nel vecchio quartiere Uchiha, dove tutto è cominciato. <Facciamo due passi, che ne dici?> Domanda all'altro aspettando di vedere cosa scelga di fare e quali siano le sue reazioni <Sono stato molto colpito dalle tue abilità oculari..> Inzia il discorso con questa frase, per poi lasciarla in sospeso per qualche istante, tornando a guardarsi attorno con calma, prima di lasciare los guardo fermo davanti a lui <Non hai paura che qualcuno possa rubarti gli occhi?> Pone questa domanda all'altro, con un preciso scopo, sapendo esattamente dove far virare il discorso, cercando un aiuto o un consenso. Un modo come un altro, per cominciare, si per cominciare da qui.[Chakra off} [inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}

23:24 Ekazu:
 Shinuja Uchiha. Il ricalcare il cognome, segno d’appartenenza al Clan. L’orgoglio e la fierezza dei membri segnati e corrotti da quell’innata sono palesi nell’essere, e nelle sue parole. E le ricorda bene. Il voler diventare il nuovo Madara Uchiha. Un desiderio che persino il 404 covava da giovane, e che in parte cova tutt’ora. < come vuoi.. > gli risponde, lasciando che quel soprannome gli scivoli addosso. Sarà sicuramente uno dei tanti che faranno una brutta fine. Un Clone che, come carne da macello, si spegnerà sul campo vittima del suo orgoglio e dei suoi occhi. Questo è ciò che pensa. E questo era ciò che era, lui per primo. E proprio questa è forse la debolezza principale, se non l’unica, di quel Clan. La considerazione di loro stessi. Se un’idea si instilla nella mente, se una convinzione ne domina completamente il fare e l’istinto, tutto puo’ accadere. E il vero potere arriverà solamente quando tutto questo, è ben governato. Quando in mano hai il Potere, e non quando cedi allo stesso. < grazie.. > sbiascica appena alle parole di lui, iniziando a muovere i primi passi lasciando così che l’altro lo segua. Ne ascolta il dire. Un sorrisino quasi si incresperebbe sulle labbra, che però rimangono ferme, incapaci di reagire. Già l’hanno fatto. Gli occhi erano entrambi celesti, anni fa. < cosa hai capito delle mie abilità oculari.. > aggiunge, tornando a chinare il capo verso il basso. Solo rapide occhiate di lato, al di sotto dei ciuffetti scalati neri, vengono rivolte verso Shinuja, mentre l’altro parla. < onestamente no > no, non ha paura. Puo’ capitare, ma la paura non porterebbe a niente. Se mai dovesse succedere, solamente l’Odio, il Potere puo’ portarlo a riavere ciò che gli appartiene. < perché lo chiedi, non hai uno Sharingan > gli occhietti che fissano quelli di lui, appena al di sopra dei suoi. [ Stessi tag ]

23:37 Utente anonimo:
 In fondo non si aspettava una risposta diversa da parte dell'altro, che essendo più anziano di lui all'interno del clan, gli è anche superiore, almeno per ora, almeno in questo momento, poichè aveva promesso disorpassare tutti, chiunque con i suoi occhi e non solo con quelli. <Ti ho posto questa domanda, perchè ci stavo ragionando da un po di tempo> Asserisce verso l'altro <Parlando con un ragazzo, mi ha fatto riflettere quanto ipoteticamente possano valere i nsotri occhi sul mercato nero, e questa cosa non mi è andata giù proprio per nulla> Afferma, prendendo a camminare <Lo Sharingan è nostro, e solo nostro, non può essere di nessun'altro, chiunque voglia i nsotri occhi deve morire, ed è per questo che ho pensato all'idea di porre un sigillo su di questi, se esiste, per far si che non ci vengano più rubati> spiega, in maniera breve all'altro <Ripeto non so se possa esistere, e non so se si possa creare, ma voglio interessarmi a questa cosa del sigillo, non solo per me, ma per l'intero clan> In fondo aveva a cuore l'intero clan, anche se era solamente un Genin, il suo modo di pensare, il suo modo di fare, era pensato a coinvolgere tuto quanto il clan, da sempre, ed ogni volta si raffroza sempre di più questa convinzione <Non siamo carne da macello, noi siamo coloro che dovranno risultare i più grandi di tutti i clan Shinobi del mondo, dobbiamo brillare di luce propria> Spiega <Una luce che proviene da ogni sinolo membro del clan, e per far ciò dobbiamo cominciare con il proteggere quella che per noi è una parte del corpo importante, i nostri occhi> Finisce qui il suo dire in questo argomento, ne avrebbe ancora molte da dire, ma aspetta che l'altro gli dica qualcosa in proposito, nel mentre va a rispondere a quelle che sono domanda ma che l'altro sembra divertirsi a formulare come affermazioni <Sicuramente hai abilità oculari più avanzate delle mie, e analizzando quel clone colpito da un genjustu, penso che tu sia molto pericoloso> è andato di deduzione, nessuno impazzisce in quella maniera, se non per un Genjustsu fatto ad opera d'arte <mi volevo solamente complimentae con te, tutto qui, e chiederti, cosa ne pensi di questa missione per riprenderci Oto> Altro non aggiunge, si limita al silenzio il giovane in questo momento, volendo ascoltare quello che l'altro gli dirà, volendo vedere quelle che di Ekau sono le reazione e le idee se le tirerà fuori almeno un minimo.[Chakra off} [inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}

23:56 Ekazu:
 E’ una visione che ammira quella del Clone. Pensa al bene del Clan, a tutela forse dei membri più deboli ma anche a tutela di chi, con l’inganno, riesce a venir privato della vista dello Sharingan. Considerazioni che non fanno una piega, ma che agli occhi di Ekazu risultano fini a se stesse. Lo lascia concludere, mentre intanto ancora attorno ad essi il via vai del Cloni indaffarati li circonda. < mmh.. > le labbra si schiudono appena, pensose. < ne vale la pena > chiede < .. un Uchiha che non è stato in grado di difendere il suo Potere, di riacquisirlo e di schiacciare il proprio nemico.. > la testolina che ruota verso di lui, mostrandogli ora il pieno volto < .. vale la pena sprecare così tante risorse per un Uchiha del genere > ancora, chiede senza intonare nulla per propria incapacità. Per quanto gli riguarda, un Uchiha che non riesce a riconquistare gli occhi che ha perduto, merita la privazione del potere. Quegli occhi sono troppo preziosi, sicuramente non verranno distrutti. E se nella forza bruta, non riuscirebbe a riconquistarli, allora con l’ingegno, con l’inganno, dovrà provvedere ad ogni cosa. < ci troviamo in tempi pigri, tempi pigri formano uomini deboli.. se questi uomini deboli sono destinati a perire, così che i forti sopravvivano.. ci metto la firma > conclude, per ora, parte di quel discorso, catturato dalle successive parole dell’altro <bingo.. > sussurra, analisi corretta. E’ un utilizzatore di Arti Illusorie. Il viso, ancora ruotato verso di lui, appena sollevato. Gli occhietti lo fissano. < Oto è sempre stata nostra.. > ne è convinto. Anche quando era nelle mani di Kunimitsu, quando era solamente l’Arma che una volta doveva accorciare il conflitto che incombeva sul Suono, ne era fermamente convinto. Oto è del Clan. Del Suo, del Loro Clan. < .. ci sono solamente ospiti indesiderati.. > il marchio sul collo tace, fortunatamente. Lei non esiste più. < .. che vanno cacciati quanto prima.. > sbiascica quasi, mentre su quel vialetto sterrato, ancora lo stesso Clone di prima sembrerebbe seguirli con ancora un documento in mano da firmare, nascosto tra le braccia strette al petto. < che seccatura… > sbiascica.

00:09 Utente anonimo:
 Ascolta quella risposta che racchiude una visione individuale che per quanto è stata inculcata a Shinuja sin da bambino, non condivide, non completamente almeno. Crede che essere un clan voglia dire essere un collettivo pronto ad aiutarsi in qualsiasi momento, altrimenti non si è un clan, si è un ammasso di gente pronti a fare di se stessi un premio per una gara che nona vrà mai una fine e un reale vincitore. <La legge del più forte può e deve essere applicata all'infuori del clan> Asserisce <All'interno del clan, deve esserci coesione, bisogna essere disposti ad aiutarsi, altrimenti questo individualismo ci porterà sempre ad un maggior rischio di sgetolarci sia come individi che come clan> Asserisce, questa è la sua idea <Credi forse che Madara Uchiha, condividesse tutto questo individualismo e questa elgge del taglione allinterno del clan?> Una domanda secca, una domanda che pensa smuova un ragionamento nell'altro. <Noi dobbiamo essere pronti a difendere i nsotri occhi questo è vero, dobbiamo saperli difendere, ma proprio perchè dobbiamo difenderli, voglio trovare o far creare se possibile quel marchio, anche perchè voglio andare oltre all'ipnotico..> Asserisce lui, con calma e tranquillità, con risolutezza di chi ha le idee ben chaire in mente..<Ekazu, i tempi sono duri, tu hai vissuto più vicessitudini di me, sai più di me, e per questo ti domanda, secondo te, come può il nostro clan, tornare ad essere il clan più forte e più rispettato del mondo Shinobi?> Una domanda che pone con il preciso scopo di poter riflettere sulla risposta che gli verrà data, di testare un terreno ancora troppo arduo, ma che può lentamente cominciare a preparare per la semina, in sordina, senza essere troppo notato, portando avanti quelle idee e quegli ideali contornati dai suoi obbiettivi, con i quali vuole raggiungere sia per se stesso sia per il clan, perchè il clan alla fine è anche lui. <Pensi sarà uan cosa breve o dovremo fare una guerra di media lunga durata?> Un altra domanda ancora, ma non può farne a meno, quella sete di conoscenza, quella sete di conoscere gli altri memebri del clan, anche i più anziani, di capire come guardano il mondo e con quali pensieri è troppo forte, epoi a dirla tutto, è un passo necessario per preparare quel terreno, ad essere fertile, una volta che sarà giunto il momento della semina.[Chakra off} [inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}

00:46 Ekazu:
 Il tutto sta prendendo una piega sempre più interessante. Gli argomenti trattati sono un eccezione per quel che sono le tematiche trattate dai Genin, e questo sicuramente lo incuriosisce. E’ strano vedere un Ninja così agli inizi della carriera, con le idee già chiare. Se gestite bene, sicuramente lo porteranno lontano. E proprio quest’interesse, quel suo ascoltarne le parole in silenzio, quasi catturato, fanno desistere il Clone impiegato all’avvicinarsi. Una rapida occhiata verso quest’ultimo. Un leggero cenno col capo, e torna a mischiarsi nel via vai degli altri membri. < ooh.. Madara dici > ribatte < dovresti informarti prima di parlare.. > un invito, più che altro. Il Dio degli Uchiha, e colui secondo, forse, solamente ad Hashirama era molto peggio. Il Clan non divenne grande per puro caso. Solamente gli elementi più validi, quelli che pienamente avevano governato il Potere dell’Innata si salvarono in quella caccia che poi gli donò il Mangekyou Sharingan. Sangue versato. Sangue a lui caro. Ma sono sacrifici che vanno accettati. Tasselli che, uno dopo l’altro, ergono la colonna su cui si fonda il vero Potere di quegli occhi Cremisi. < ai tempi di Madara, probabilmente.. gran parte delle facce che vedi sarebbero finite sottoterra.. > pura verità. < Fai come vuoi.. > aggiunge, per quanto riguarda quel marchio, sigillo. Discorso ad Ekazu molto caro. Lui stesso padrone del Marchio di Oto. Fonte di Potere esterna. < capirai da solo che non ne varrà la pena.. > quello è il suo pensiero, non una verità assoluta. Difficilmente potrà convincerlo del contrario, se non portandogli prove tangibili di quel che ha in mente di fare. I passi che, alle parole di lui, si arrestano. Il busto, finora leggermente piegato in avanti, pigro, che ruota verso il Novizio. < dimmi.. > chiede, sollevando il mento su di lui < tu cosa pensi di loro.. > il capo che svaria attorno ai due, ad indicare gli altri membri, e più in generale il Clan. < il nome del Clan che porti, nel mondo, ancora porta terrore.. > torna su di lui, lasciando qualche attimo di silenzio a spezzarne le parole. < vuoi diventare il nuovo Madara no > chiede, senza tuttavia attendere che l’altro risponda. Un domandargli retorico di cui già conosce risposta < .. ti do un consiglio se vuoi > un passettino ad abbreviare le distanze tra i due. Il busto che tornerebbe a piegarsi in avanti, così che i visi quasi arrivino a sfiorarsi, seppur laterali tra loro. < impara ad odiare, Shinuja > il chakra che improvvisamente verrebbe reindirizzato verso i bulbi oculari. Le iridi bicrome che in un vortice di sangue muterebbero nello Sharingan a Tre Tomoee. Ruotano, furiose, per qualche attimo. Di taglio, lo osservano. < un Uchiha che non odia è come un’aquila senza ali.. > nuovamente, semplice e pura verità. L’Odio, la sofferenza, è alla base di quel Potere. < le guerre, i morti.. > sussurra, data la vicinanza tra i due < vi è una lunga guerra che non finirà mai.. ci sarà sempre qualcuno pronto a morire per ottenere il nostro potere. > [ Attivazione: Sharingan III Tomoee ]

01:01 Utente anonimo:
 Più quella discussione andava avanti, più diventava interessante e stimolante per il giovane Novizio Uchiha, che si ritrova ora ad ascoltare il dire dell'altro, dell'Uchiha anziano, con attenzione, per poterne trarne il maggiore insegnamento e il amggior numero di informazioni possibili, anche se è solo il primo incontro, e non può essere sufficente, ma d'altra parte, bisognava che shijuna cominciasse da qualche parte, e questo è un inzio. <Madara è un esempio per tutti noi, studierò, capirò, e ne riparleremo Ekazu, perchè quell'armatura me la voglio meritare> Riferendosi chiamarmente alla Hama Mabushi, ma poi si ferma, arresta il passo e osserva avvicinarlo, ascoltando quelle parole dette con fermezza dell'altro, come un consiglio, che mostra la già consapevole maledizione che avvolge coloro che sono appartenenti al Clan Uchiha. <Io diventerò il nuovo Madara, io vi mostrerò qualcosa di nuvo, che sia nell'odio o nell'amore, nella guerra o nella pace, nel bene o nel male> risponde lui, a quella risposta di imparare ad odiare, in qualche modo avrebbe fatta, lui ha il suo modo, ma se non funzionasse, sarebbe disposto a tutto per rendere reali i suoi obbiettivi <Non è una lunga guerra Ekazu> Va a dire, andando a notare lo Sharingan perfetto <è solo la nostra maledizione, una maledizone che ci ha sempre contraddistinto rispetto a tutti e che ci ha dato la forza di andare avanti, ma questa da sola non basta, l'odio da solo non basta, credo ci voglia molto di più, per riportare ai vecchi fasti il clan di cui orgogliosamente facciamo parte> Spiega <E per quanto tu e tutti glia ltri possiate non crederci, io raggiungerò l'ipnotico e lo supererò, non solo per me, ma anche per te, e per chiunque altro nel clan, ed anche per il clan stesso> altro non dice, qui si zittisce, queste parole sono parole con una certa rilevanza, sono idee, sono obbiettivi, sono speranza. Sono quella speranza di rivedere quel clan ancora in piedi, camminare lungo una via adatta, lungo una via che nel tempo si è persa, almeno questo secondo il Novizio. <Tu, sai amare?> domanda poi, in modo schietto e a brucia pelo verso l'altro, volendo ora ascoltare quella risposta, o meglio quelle risposte, che si aspetta da lui, continuando a guardare quello sharingan perfetto con la coda dell'occhio>[Chakra off} [inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}

01:26 Ekazu:
 Arriverà un momento in cui sarà in grado di verificare le parole, pesanti ma sempre decise, dette da Shinuja. Per ora gli suonano inevitabilmente incredibili, letteralmente. Ne ha vista di acqua passare sotto i ponti, di sangue versato ad irrigare i campi del mondo Ninja. Tutto dipende da lui. < è qui che ti aspetta.. > aggiungere al primo dire di lui lasciando poi che quella nuova dichiarazione dell’essere il nuovo Madara scemi. Ricorda bene il suo primo incontro alla riunione del Clan, e persino quel suo proclamarsi erede del Dio. < fai tutto ciò che ritieni opportuno.. > gli sussurra, mentre lo Sharingan quasi sembrerebbe stimolato da quel Potere tangibile nell’aria < .. diventa forte, e ne riparleremo. Se è l’Odio che alimenta tutto, abbraccialo, dominalo.. > il Chakra ribolle nel Keirakukei < .. se è l’Amore > si ricollega alle sue ultime parole < .. governalo, non farti schiacciare. E’ pericoloso.. > il busto lentamente torna dritto, la distanza sociale tra i due si ripristina, ma lo Sharingan cremisi è ancora presente < .. tutti gli esseri umani sanno amare > risponde, in modo altrettanto schietto. < .. non tutti però, sanno distinguere l’Amore dall’Odio > lui per primo < Entrambi portano alla Sofferenza. L’Amore porta alla sofferenza, se tradito. L’Odio, porta alla Sofferenza se alimentato. La differenza tra i due è molto più sottile di quel che sembra, ed è facile perdersi.. > una apparente confusione mentale la sua che, seppur ben sostenuta dalle esperienze passate, è diretto frutto di quel che lo Sharingan gli ha donato. Il potere di manipolare le menti. E la sua di mente, come quelle delle sue vittime, non sembra esserne immune. < mi mostri i tuoi occhi > conclude, lasciando che i suoi di occhi rossi facciano il resto. [ Sharingan III Tomoee ] [ Ama Mabushi ] [ Chk: on ]

01:46 Utente anonimo:
 <L'amore è intrinsecon in noi, lo sviluppiamo e ci coccoliamo in lui, e da questo deriva l'odio, con il quale possiamo evolvere i nostri occhi, ma anche con il dolore, con i trumi, sono esperienze che dobbiamo fare se vogliamo proseguire, questo non lo metto in dubbio> e già sa il giovane Uchiha che di sofferenza, che di traumi, che di dolore ne dovrà provare a iosa, per raggiungere quello che vuole raggiungere, dovrà farsi carico di più sofferenza degli altri, dovrà e vorrà come deve e vuole farsi carica di tutte le sofferenze di questo clan, di quella maledizione, per poter far si che possa ancora ergersi sul mondo come il miglio clan, come un clan che cammina nella luce e non nell'oscurità, un clan a cui serve odio, ma che sa anche amare. <Il confine è lebile è vero, è invisibile quasi, ma nulla è impossibile, con i nostri occhi, con lo sharingan nulla è impossibile o quasi> si, quasi, perchè c'è una forma che anela a raggiungere, una forma che solamente in pochi eletti hanno saputo raggiungere e che è difficile <Lo Sharingan ipnotico eterno, con quegli occhi nulla è impossibile> ed ora lo guarda negli occhi, i suoi neri si riflettono in quelli rossi dell'altro, in quello sharingan a tre tomoe, il perfetto come viene soprannominato, e per ora, sarà l'ultima cosa che vedrà perchè andrà a chiudere gli occhi, con calma, e a formare il sigillo della capra, richiamando il suo chakra, andando a predisporre le due sfere: quella bianca che rappresenta l'energia mentale e quella rossa che rappresenta l'energia fisica.si concentra sull'energia fisica, andando a far rispondere tutti i muscoli del corpo, per poter immagazzinare enrgia e far riempire quella sfera sino alla sua massima grandezza ed una volta che l'avrà fatto passerà alla sfera bianca, andando a riempirla di energia, grazie alle sue emozioni, ai suoi pensieri, ai suoi ricordi, e tutto quello che nella mente è riposto. Una volta che avrà le due sfere pronte andrà a farle unire, spostandole al centro del corpo e più esattamente all'altezza della bocca dello stomaco, dove mescolandosi e amalgamandosi andranno a formare un'unica sfera che farà sfociare il chakra e lo manderà a tutto il corpo, facendogli sentire una sensazione di forza e di benessere che ogni volta apprezza sempre di più. Scioglie il sigillo fatto con una mano sola e non riapre ancora gli occhi, rimanendo con quest'ultimi chiusi, per qualche altro istanti, andando a riaprirli poi <Scusami, sono ancor aun genin dopo tutto, tra poco ti mostrerò il mio sharingan> Asserisce, non ha paura di ammettere quello che è, un semplice Genin, almeno per ora. <Perchè vuoi vedere i miei occhi?> Domanda poi verso di lui, rimanendo in silenzio, guardandolo negli occhi, almeno per quando risponderà alle sue domande, poi passerà ad attivare lo sharingan. [Tentativo Attivazione Chakra}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}

02:12 Ekazu:
 Il confine è di una fragilità disarmante. Ed è vero. Non esiste cosa che il Loro Sharingan non puo’ fare. E lui lo sa bene. Nei Genjutsu, è praticamente il fautore del destino della vittima. Un potere che ancora difficilmente riesce a comprendere bene. Un Arte quella così astratta, del tutto eterea ma che riesce poi a rendersi tangibile nella Sofferenza. < vedo che hai studiato però.. > risponde all’altro riguardo l’Ipnotico Eterno. Una leggenda, un traguardo così lontano ed irraggiungibile che quasi viene considerato un Tabù. Ne osserva il sigillo descriversi all’altezza dello sterno di lui. Non dice nulla. Ricorda ancora quell’acerba capacità di impastare il Chakra. < figurati.. > aggiunge, attendo che l’Energia fluisca pronta e poderosa nei canali di Lui e quindi attendendo che l’Innata si manifesti. < mi piace specchiarmi nello Sharingan.. mi ricorda i bei tempi dei Laboratori.. > il chakra, subdolo, inizia a riscaldarsi nel corpicino. Una prima lezione starà per essere appresa. Le spalle si rilassano. Gli occhietti, macchiati del Rosso, si posano in quelli neri di lui in attesa del manifestarsi del Tomoee. <.. Non li hai mai visti i Laboratori vero? > chiede, quasi reimmergendosi coi pensieri anni fa, dove Wooaki governava il Clan e dove il conflitto Yakushi e Uchiha per poco non portava Oto a terra. Periodo in cui, paradossalmente, l’animo Uchiha era più pulsante che mai, seppur ridotto in provetta.

02:24 Utente anonimo:
 <Uno Sharingan che riflette un altro Sharingan, può dar solamente un immagine riassuntiva del nsotro clan, del nsotro potere e di quanto si possa soffrire per riuscire ad evolverlo.> spiega <Noi siamo i fautori del destino degli altri> e qui si interrompe ancora una volta, prendendo fiato e andando a chiudere gli occhi, per poter concentrare il flusso di chakra e spostarlo dalla bocca dello stomaco ai bulbi oculari, facendo in modo che quest'ultimo reagisca al gene uchiha, e si vada a formare lo Sharingan, di fatti da quegli occhi neri, diventeranno rossi sangue, con un cerchio attorno alla pupilla, e una virgola, una sola tomoe ad abbellire quel cerchio, questo potrà vedere l'altro quando Shinuja riaprirà i suoi occhi, potendo vedere il flusso di chakra scorrere dentro Ekazu, e sicuramente potrà vedere molto meglio nei punti più bui. <Noi dobbiamo imparare ad essere come clan, prima di avere, solamente in questo modo, torneremo ad essere grandi come un tempo, ad essere il clan migliore e più temuto> Un insegnamento che ha fatto suo e che ha trasversalmente rivolto anche sul clan, poichè crede che sia cosa buona e giusta. <No, non ho mai visitato i laboratori, per quanto mi interessebbe vederli e sapere le storie che li dentro si sono svolte> Asserisce, tornando in silenzio per qualche istante <Cosa puoi dirmi sui laboratori?> Sfrutta l'attimo per chiedere un poco di conoscenza all'altra, un'altra volta ancora, in fondo non può farsi sfuggire tali opportunità, forse in questo preciso istante non avrebbero conseguenze, ma in futuro si, ne avrebbere ed anche pesanti, o almeno per lui, almeno per quello che il suo pensiero.[Chakra On}[Chakra 39/40}[Innata attiva: Sharingan 1T}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}

02:53 Ekazu:
 Certo che è interessato ai Laboratori. Il richiamo di quel Luogo è come luce per gli insetti. Ne sono attratti. Seppur, una volta vicini, la morte è lì ad attenderli. Veri e proprio campi di concentramento in cui, provetta su provetta, esemplare dopo esemplare le pareti di pietra nuda non grondavano di Sangue del Clan. E proprio a quel suo desiderio, quasi in un atto di bonaria follia, lo accontenterebbe. < te li mostro direttamente.. > ancora con le mani in tasca, il flusso di Chakra folle colpirebbe la mente dell’altro, intaccandone i sensi della vista, del tatto, della propria percezione di se stesso, e dell’udito. Lo Sharingan rotea, perso in quello a Un Tomoee di Shinuja. E proprio lui, potrà iniziar a vedere quello che erano i corridoi dove lui, insieme ad Hanabi, Katsumi e molti altri hanno visto il crescere e il perire del Clan. Nel Genjutsu, sentirà le urla. Vedrà davanti a se scienziati, vecchi e ingobbiti, che trascinando malamente Cloni destinati a test crudeli o a morte certa. E non comandato dai suoi sensi, avanza nell’illusione. Ai suoi lati, in quel lungo cunicolo di pietra nuda viola macchiata dalla tinta rossa del sangue, pareti in vetro appannato lo separano da ampie e spoglie stanze. Dei Cloni, più o meno tutti uguali tra loro e vagamente rassomiglianti al Puro, sono ammassati. Impauriti. Deboli nel fisico e nella mente. Semplici bambini ai suoi occhi, ma per questo non degni di quel gene a loro iniettato da embrioni. Sofferenza, ancora urla lontane. Terrore macchiato da potere, corruzione. Ecco cos’erano i Laboratori. Uno degli scienziati lo afferrerebbe. Non potrà fare nulla. Il suo corpo sembrebbe quasi non rispondere. Lo strascina, lo afferra per il colletto, mentre tra le stanze sulle mura intravede sale operatorie, fredde e scure. Una perenne luce violastra, mista all’arancio, a posarsi sui volti di quei pochi Uchiha capaci del risveglio dello Sharingan. Bendati, lividi, tumefatti in ogni dove. A stento si sorreggono al muro, tremolanti e deboli. Tutto dura qualche secondo. Qualche secondo che nella mente di Shinuja durerebbe ben più. Ritornerebbero in un’ipotetica realtà, resa tale solamente dalla non trascendenza di alcun dettaglio. E’ tutto come prima, seppur nel Genjutsu. La visione dei Laboratori scompare nella sua mente, ma è ancora tutto governato dall’Illusione. Qualche secondo. Lo Sharingan negli occhi di lui ancora impazza, furioso. < hai visto no? > un passo, rapido. Quasi l’altro lo vedrebbe sparire per poi ricomparire lì, ad una distanza tremendamente ravvicinata. La destra, guantata di nero, si uncina con le tre dita. Pollice, indice e medio che andrebbero a far pressione sull’occhio destro di Shinuja. Le dita premono, scavano. Il bulbo, ancora irrorato dell’Innata, strappato dalla radice e cavato dalle orbite. Lui potrà sentirne il dolore, seppur solo mentale. Ogni singolo attimo sembra realtà. Fino a quando, probabilmente nel mezzo del dolore totale, tutto cesserebbe. L’Ekazu, in piedi, l’occhio in mano sfumerebbe in quello reale, immobile, a circa mezzo metro di distanza. < e non ti ho fatto vedere tutto.. > e inizierebbe a muovere i suoi passi, verso la tenda condivisa abusivamente con Hanabi. < ciao Shinuja, ci vediamo ad Oto.. > direbbe, lasciandolo lì. [ Genjutsu: 125] [ Illusione dei 4 sensi: attivazione ] [ Sharingan III Tomoee ] // END

03:24 Utente anonimo:
 Il suo sharingan, ad una tomoe che si specchia in quello perfetto di Ekazu, che solamente di riflesso andrebbe a completare e rendere perfetto quello di shinuja, diventando quel riflesso un esempio materiale anche se allos tesso tempo illusorio di tutta quella forza, di tutta quell'esperienza e di quel dolore e traumi che vi è tra i due. Uno Shinuja che non sa, non ancora almeno cosa siginifichi realmente far accrescere quell'innata, mentre ekazu che sa, e che potrebbe renderlo partecipe di questo sapere, o almeno in parte, di un piccolo pezzo, di un tassello al quanti minusco di quel puzzle, e di fatti così avviene. <Com..> non riesce nemmeno a finire quella parole, un respiro, una folata di vento che gli accarezza morbida e dolce il volto e gli muove i lunghi capelli, e non si trova più nel mezzo dell'accampamento, quell'aria fresca, quella luna piena scompaiono, l'odore del sangue, di stantio, un ambiente con poca illuminazione, con le mura viola tinte di sangue, anziani con un camice bianco che svolgono le loro attività, così si mostrano ai suoi occhi quei laboratori, così si mostra la conoscenza, in quel viaggio che sembra infinito, in quei suoni, in quel'aria, in quella realtà, in quel potere che lui ancora non possiede e che non può far altro che soccombere ad essere e farsi pervadere. Non dice una parola, in silenzio la paura nasce dentro di se, come una ciotola messa sotto una costante fonte d'acqua che la riempie goccia dopo giocca, incontrollabile, infermabile, ineluttabile. Vede i cloni trascinati ed usati come cavie, altri ridotti tra la vita e la morte, appoggiati ad un muro, quella sensazione di paura, lo assale, si fa sempre più forte, l'ansia subentra, il controllo si perderebbe, se solo lo avesso, perchp non può far nulla, quella realtà continua ad esistere dentro la sua mente, continua a scorrere come un ricordo, un pensiero che sfugge però alla presa della sua mente. <q-questi...cloni> tutti uguali, nati da una provetta, se la paura lo pervadeva di fianco ad esse vi era compassione, vi era tristezza nel vedere il clan ridotto a doversi rimpolpare dentro a delle provette. Sale la rabbia ma è solo un istante, quella paura che era predominante, sembra che sia soverchiante, lo domina completamente, una paura di essere li? di quello che sta vedendo? una paura incoscia, una paura che dovrà spronarlo che dovrà farlo riflette, una paura che gli concederà il potere, ed un unica scelta, forse, perchè da queste visioni, può solo scegliere una via. Il respiro si fa affannoso, in questi laboratori dove la sua paura lo domina il respiro è faticoso, e gli sembra che sia in debito di ossigeno, ma tutto questo svanisce, e si ritrova li, con Ekazu, davanti a lui, la paura svanisce, tutto gli sembra essere tornato alla normalità, ora può respirare, ora può riflette, domandare, ma qualcosa ancora una volta non va. il movimento di lui, non riesce ad evitarlo, non ha ancora il controllo, non capisce, perchè è ancora immobile, ma adesso non è la paura, adesso subentra il dolore, subentra uno dei suoi incubi, capisce che Ekazu sta per torglirgli un occhio, ma non può far nulla, quella sensazione di immobilità, accoppiata alla paura che ritorna in auge dentro di lui, sembrano smuoverlo in qualche modo <Gli occhi no..GLI OCCHI NO!> sbotta verso l'altro, ma è del tutto inutile, prova a dimensarsi, ma non ce la fa, ormai le dita gli toccano i bolbi oculari, il dolore arriva inesorabile, il sangue cola da quest'ultimi <Io ti ucciderò> tre parole, solamente tre parole quelle che riesce a dire verso l'altro, non ha paura di dirle, perchè è proprio quest'ultima che riesce a smuoverlo, è l'odio che lo fa parlare, quell'odio che ha provato, quando Kioshi gli ha fatto attivare lo sharingan. <Tu, non sei degno di questo clan..TU NON SEI UN UCHIHA, SEI UN INFEDELE..> Gli urla in faccia, sfrutta quell'odio, quel dolore, quella paura per urlare, per dire quello che sentiva <IO DIVENTERO' MADARA UCHIHA> urla <IO SARO' COLUI CHE FERMERA TUTTO QUESTO> ancora una volta, con rabbia, con odio, con desiderio, con un pizzico di follia, fino a quando tutto finisce, ma finisce per davvero, ritornano alla realtà. L'aria gli accarezza il volto sudato, la mente sembra essere svuotata, lo sforzo è stato tale, che inevitabilmente cade in ginocchio, con la mano destra poggiata nell'occhio destro, non per sincerarsi che ci sia ancora ma come a proteggerlo, un istinto potremmo definirlo. <io voglio vedere tutto> Dice con una flebile voce, prima di collare inesorabilmente con la faccia sul terreno, con un tonfo secco e gli occhi chiusi <Ma-da-ra-> sibila, sull'orlo dello svenimento <U-Chi-Ha> e più nulla, l'oscurità più totale lo avvolge, ha perso i sensi, ma ha appreso qualcosa, ha realizzato, quanto possa costare la conoscenza, quanto possa essere doloroso perdere un occhio, quanto possa essere dolorosa quella maledizione, che ès tata perpetrata ancora e ancora, nei tempi passati e che sta venendo perpetrata ancora oggi, anche in questo momento. La verità ha un prezzo, la conoscenza ne ha uno supplementare, ma Shinuja dovrà pagarne tanti di questi prezzi, ma se vuole essere, dovrà imparare, dovrà convivere, dovrà diventare lui stesso, la Maledizione degli Uchiha, prima ancora di diventare L'Uchiha.[Chakra On}[Chakra 38/40}[Innata attiva: Sharingan 1T}[inventario: Fuuda con tronchetto+ cartabomba x4 - Bomba Luce x3 - kunai x3 - Tonico Curativo x2 - Tonico recupero Chakra x2 - Fuuda vuoti x4 - fumogeni x5 - Veleno inibente x1 - fuuda con respiratore sigillato x1}[END}

Shinuja ed Ekazu si incontrano nei quartieri Uchiha, all'inizio parlano, ma poi Ekazu forse per interesse, forse per accontentare shinuja, gli fa vedere i vecchi laboratori Uchiha, gli fa provare il dolore di quando un occhio viene rubato, shinuja ha appreso il dolore, shinuja ha appreso un piccola conoscenza, ma allos tesos tempo grande.