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questione di fortuna

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con Mekura, Koichi

21:42 Mekura:
 [prima della missione ] Si stava preparando per partire, la missione l'avrebbe bloccata per la serata quindi aveva già cenato e si era già armata di tutto punto. Indosso porta una armatura nera e composta da una pettorina che copre lo sterno ed il petto sparendo sopra una gonna blu scura tenuta alta e legata sotto il seno da una cintura Haori bianca con al centro il simbolo della casata Hyuga a dimostrare il suo grado interno circondato sullo sfondo da una serpe bianco che percorre tutta la cintura. La schiena è lasciata scoperta ove si vede l'incrocio a x della pettorina e al di sotto di questo la maglia aderente nerache copre il collo, le spalle e le braccia interamente. La gonna ha un largo spacco sulle gambe, uno per lato sul davanti e uno centrale ove si può intravvedere i pantaloni di pelle nera e gli schinieri protettivi. GLi avambracci sono coperti da un paio di vambracci protettivi. Stivali lunghi e neri con la punta chiusa. una ricetrasmittente è legata al collo. Sulla schiena tiene una tasca porta oggetti, con all'interno inserite in modo ordinato porta: due tonici coagulanti e due tonici per il recupero del chakra, 2 fumogeni, un rocchetto di filo di Nylon conduttore e 3 fuuda nel quale all'interno vi sono 3 tronchetti per la sostituzione, un kunai collegato ad una bomba luce, ed infine una boccetta di veleno composito. Alla gamba destra è legato un cosciale con all'interno 3 kunai collegati con un filo di Nylon a 3 carte bomba uno per arma. Mentre un Kunai sarebbe nascosto all'interno dello stivale sinistro. Al petto porta un sigillo potenziante per il ninjutsu speciale. Ora se ne stava li, davanti alla riva a prepararsi spiritualmente mentre con un braccio sollevato riene sussurro, il suo gufo <bella ragazza, dovrai fare un viaggio> parla sottovoce alla creatura mentre questa la guarda con gli occhi che scintillano nel riflesso di una luna coperta dalla nebbia. <stai attenta> le da un grattino con la mano libera ed il gufo piega la testa per farsi coccolare meglio mentre la Hyuga pensa a quella lettera "Oroki, fammi sapere come stanno i bambini, andate a Konoha, vi raggiungerò appena posso per il trasloco" [equip | armatura leggera - vambracci -schinieri | tasca porta oggetti schiena: 2 tonici curativi - 2 tonici recupero chakra - bomba luce legato ad un Kunai - veleno composito - rocchetto Nylon conduttivo - fumogeni (x2) - fuuda (x3) -ricetrasmittente | tasca porta kunai 3 kunai legati a tre carte bomba]

21:44 Koichi:
  [Spiaggia] Una cappa totalmente nera che avvolgerebbe la figura esile del Chuunin, il quale non dispone di un eccessivo apparato muscolare; lo nasconde egregiamente al di sotto di quel soprabito, dentro cui si evidenzia anche il proprio equipaggiamento: due tasche che si legano alla cinta ed una lungo la gamba destra, munita di armi varie, strumenti di lancio. Il vestiario? L’unica cosa si può notare è il pantalone grigio chiaro che si mostrano, prima che questi conducono ai calzari scuri mediante alcuni bendaggi candidi. Il colletto alto ne ostacola anche la vista della sorte inferiore del proprio viso, con quella pelle nivea, diafana, che viene incorniciato dal crine azzurro, quella cascata di ciocche ribelli che comodamente andrebbero ad appoggiarsi lungo la schiena maschile. <Uh.> Un respiro poco più accentuato, con quel torace che si riduce nel suo volume, mentre i lineamenti facciali andrebbero a rilassarsi maggiormente, come se stesse cercando di liberare la propria mente, da futili pensieri. Un fremito di concentrazione, una scintilla di ricca volontà nel voler richiamare quelle due sfere energetiche: fisiche e psichiche che convergono verso il plesso solare, in un movimento rotatorio e concentrico, il cui fine è quello di fare dapprima sfiorare e poi confluire un composto nell’altro, in un recipiente unico. Un impasto semplice, senza utilizzo di sigillo alcuno, tanto che sia oramai abituato a tale operazione. Un processo che dovrebbe comunque donare un debole tepore, un calore tenue che schiude e si irradia all’interno dell’organismo, in ogni sua fibra e molecola. Un composto che dovrebbe risvegliare le proprie capacità motorie, quella pelle pronta ad inspessirsi in caso di eventuali attacchi subiti. Perché nonostante tutto, rimane attento ad ogni particolare, decisamente guardingo dell’intero ambiente, seppur esterno ormai al plesso cittadino, a quel dominio dell’uomo da cui tenderebbe a distanziarsi, passo dopo passo, orma che si susseguono in una traiettoria isolata ed abbandonata a se stessa. Una marcia che non sembrerebbe includere altro che una semplice e pura passeggiata, arrivando in prossimità della spiaggia, ignorando la presenza della Hyuga poco distante, verso cui muoverebbe il proprio moto, silenziosamente. [Chakra On][Equip. Scheda]

22:00 Mekura:
 Chiude gli occhi, mentre tiene la sua sussurro sul braccio destro, Le mette nell'anello della zampa destra il messaggio breve e sussurra tra se e se <mi mancate così tanto, vorrei baciarvi e abbracciarvi> si lascia andare ad un sospiro profondo mentre parla tra se e se con il suo gufo, per poi ritirare il braccio e dare lo slancio in modo che il suo gufo potesse partire <vai>. Non si sente neppure sbattere le ali: le piume di sussurro appoggiano sull'aria spostando la nebbia sparendo velocemente verso l'alto di fronte a se mentre sente la risacca del mare coprire anche solo quel lievissimo suono. Rimane in silenzio a guardare di fronte a se fissa il mare lasciandosi cullare da quel suono che le penetra nella pelle come l'aria fresca nei polmoni e la fa tremare dall'interno. Rimane con gli occhi chiusi inalando l'aria e piegando la testa indietro prima di girarsi su se stessa per tornare indietro. Dovrebbe percepire anche i suoni sulla sabbia, passi che si avvicinerebbero alla sua direzione e si fermerebbe corrugando la fronte. Non vuole usare il chakra, non sente il bisogno di sfruttare il byakugan in questo momento: se qualcuno volesse in qualche modo assalirla cercherebbe di nascondere i suoi suoni, ma così non è. Tuttavia, rimarrebbe guardinga guardando come può verso la direzione del suono [ch on]

22:17 Koichi:
  [Spiaggia.] Non potrà avvedersi di quel gufo a cui viene lasciato un messaggio, librandosi poco dopo in aria, per permettere di recapitare quanto trascritto dalla sua proprietaria, ma verso quest'ultima potrà notare una sagoma umanoide, a primo impatto, esordendo con altri intenti, con quelle piccole e debole falcate, prima di poter accarezzare nuovamente la figura opposta, trovandola [dinanzi] al proprio busto e soffermandosi solo una volta che si è a [tre metri] da costei, a meno che non voglia cambiare quel distacco cortese e, per giudizio maschile, adeguato, per poter accarezzare i lineamenti facciali mediante le proprie iridi ambrate. <Tu sei la stessa che l'altra volta allenava Amaya-san.> Ricorderebbe vagamente quell'incontro, seppur non abbia proferito parola al proprio cospetto. <Ricordi del mio nome?> Sembrerebbe quasi preoccupato per la memoria altrui, dato che l'ultima volta è stata così inflessibile nell'esporsi, totalmente dedita al seguire con attenzione la sessione intensa della propria studentessa. Per poi lasciare che l'attenzione visiva decada sul vestiario, su quell'armatura che terrebbe ingaggiata l'altrui presenza: <Stai partendo?> Inclinerebbe appena la nuca verso destra, di una decina di gradi, come se volesse inquadrare l'avversa da un'altra angolazione, da una sfumatura decisamente differente; non si preoccuperebbe di qualche ciocca di cappelli che possa ricadere verso quella direzione, data la torsione minima, ma presente, del collo. Solo qualche secondo, prima di raddrizzare nuovamente il cranio, per erigersi totalmente retto in piedi, con quella postura perfettamente perpendicolare al terreno. <Hai un viso familiare.> Sosterrebbe infine, come se la fama della Hyuga l'avesse preceduta, ma senza conferire una scia determinante, una sicurezza dentro cui l'altro può avventurarsi, dato il suo distacco con la realtà circostante. In silenzio ora, in attesa di riscontrare le prime tracce di quella donna fin troppo esente di fonemi. Si spera non ancora. [Chakra On][Equip.Scheda]

22:35 Mekura:
 Corruga la fronte quando l'individuo di fronte a lei non riconoscendolo, eppure c'è qualcosa di familiare. Poi gli fa una domanda alla quale difficilmente può rispondere positiviamente. Poi rocorda il faro, quando si è allenata con Amaya o meglio quando quel ragazzo si è allenato con Amaya <Ahhhh tu> annuisce <mi ricordo di te si, sei quel ragazzo> sospira <grazie per aver aiutato ad ogni modo> commenta la donna portando le mani sui fianchi guardando meglio il giovane. Non ha avuto modo di vederlo per bene, era più concentrata sulla allora allieva da accademia, piega la testa e s'avvicina in modo da portarsi di fronte a lui e lo saluterebbe con concordia <non mi sono presentata: sono Mekura Hyuga, no, mi dispiace> sorride <non ricordo il tuo nome e no...> si gira in direzione del mare <solo il mio gufo> bellissimo, bellissimo gufo. <la mia salvezza per quanto riguarda dei messaggi importanti> prende un lungo respiro e porta le mani dietro la schiena riportando l'attenzione su Koichi. [ch on]

22:48 Koichi:
  [Spiaggia.] Fortunatamente l'altra si è ricordata di quel particolare, potenzialmente aiutata dalle parole maschili che hanno fatto resuscitare alcuni dei fotogrammi, quelli inerenti all'allenamento della Deshi. <Nessun problema.> Oltremodo, l'avversa sembrerebbe anche possedere una voce, piuttosto femminile, con cui andrebbe a presentarsi, lasciando che le palpebre s'allargano debolmente, alla scoperta di quel nome: <Ora capisco perché il tuo volto non mi era affatto sconosciuto.> Dopotutto l'altra è stata sia eletta consigliera di Konoha e sia considerata la detentrice della propria casata, impartendo ai piccoli giunti le linee guida. Dunque andrà a ripiegare di poco il cranio in avanti, in segno di rispetto per l'opposta presenza: <Il mio nome è Koichi.> Si presenterebbe, senza alcuna difficoltà nell'esprimere il vero nome, lo stesso con cui spera di intraprendere una più vivida fama. <Dunque credo che tu possa conoscere ipoteticamente un ragazzo di nome Ichirou?> Dato che appartengono allo stesso clan, potrebbe averlo intravisto, e la cosa non può che risultare piacevole per le proprie orecchie. <Gufo.> Ripeterebbe il nome di quell'animale, osservando ipoteticamente la direzione che l'animale ha preso quota, verso il mare lì vicino. <Sicuramente i volatili sono la miglior specie per poter consegnare messaggi.> Esprimerebbe, con semplicità, marcando una piccola nota positiva. <E sei riuscita ad addestrarlo così bene da educarlo in questo ruolo?> Sembrerebbe spingersi appena in quest'argomentazione, provando a studiare decisamente meglio l'altra persona. <E sorprendimi..> D'un tratto, all'improvviso. <Una figura come te, cosa potrebbe insegnare ai vari Deshi che ogni giorno incontro per le vie cittadine?> Una richiesta pericolosa, che può risultare un ottimo punto di vista per elargire un messaggio, un significato che il genetista potrebbe condividere o meno con sé, probabilmente trasformarlo per i suoi fini. [Chakra On][Equip.Scheda]

23:04 Mekura:
 <molto piacere Koichi> afferma la donna incrociando le braccia piegando la testa di lato mentre allarga le gambe mantenendo maggiore stabilità con il corpo sulla sabbia. Il suo sopracciglio si solleva verso l'alto guardandolo in un certo modo. Non tanto allarmata, ma più che altro quasi annoiata dal fatto che Koichi possa dirle qualcosa si assolutamente surreale riguardo a questo personaggio come è successo ultimamente. <dimmi, cosa ha fatto questa volta? ti ha per caso accusato di essere un cotechino?> non riesce a non reprimere un sogghigno riguardo a quella storia con Meijii. <in realtà è addestrata, è una signorina> sospira ripensando al suo compagno caduto <e poi no, non l'ho addestrata io, mi sono affidata ad un professionista di Konoha, un bravissimo professionista> che non c'è più, i suoi animali dati in affidamento ad altri addestratori. Le viene un groppo alla gola quando si rende conto che una volta che Sussurro e Andoss moriranno, morirà con loro anche il lascito di Hiashi. Lo sguardo si rabbuia mentre sente quella strana richiesta, quella che sembra quasi una accusa verso la sua persona se visto in modo malevolo. Solleva il mento e lo fissa direttamente poi schicca le labbra parlando con estrema tranquillità e leggerezza <ah bhe, insegno cose normali, cose che ogni insegnante insegna ai propri denshi sopratutto se li deve trasformare in soldati nel bel mezzo della guerra: gli da gli strumenti per uccidere e non farsi ammazzare> si zittisce e lo guarda con intensità rimanendo in silenzio. [ch on]

23:13 Koichi:
  [Spiaggia.] Sembra che quel nome lo conosce decisamente bene, probabilmente non è la prima volta che alla capoclan si riversa quel nome e si ripercuote, dinanzi ad avventure non affatto piacevoli, per quello che potrebbe udire dalla controparte. <No, questa volta credo che sia innocente da ogni oltraggio.> Sembrerebbe porre metaforicamente le mani innanzi. <L'ho incontrato solo una volta e mi ha espresso che vuole aiutare il prossimo e divenire un Ninja Medico.> Nulla di irreparabile, nulla che possa in qualche modo guastare la notorietà del Clan, fortunatamente. <Un cotechino?> Andrebbe a raccogliere, dal punto di vista interrogativo, quell'aneddoto che ignora totalmente, ma sembrerebbe percepire quel picco di curiosità per far intuire all'altra che abbia il desiderio di ascoltare questa fantomatica storia. Si rilasserebbe appena, ascoltando le parole avverse. <Oh, scusami.> Riguardo al sesso sbagliato dell'animale, non potendo affatto immaginare che sia un'esemplare femmina di volatile, la quale sembra aver raccolto l'addestramento da uno dei migliori nel settore, a Konoha. <Ah capisco.> Ammetterebbe: <So che ci sono creature simili, che possono essere evocate mediante una tecnica particolare, ma credo che quelli appartengono ad una classe superiore e non si possono definire propriamente animali da compagnia.> Assemblerebbe vari tasselli nella propria mente, quando l'altra sembrerebbe non captare affatto il pizzico di interesse nel comprendere dove volesse raggiungere se stesso. <Nulla di anormale.> Comprenderebbe indi dalla risposta avversa. <Ma ero curioso di capire cosa abbia fatto la differenza tra te e chiunque altro.> Sicuramente il nome dell'altra è risaputo sulle labbra di molti e lui sembra quasi chiederle il segreto dietro quel successo. <Voglio non pensare che sia stato semplicemente un gioco di sopravvivenza, in cui più tempo rimani in vita e maggiore risulta essere la tua fama.> Vuole sentire parlare di aspirazioni, di determinazione, di quella spinta che hanno permesso di spingere e tirare la realtà circostante. <Ti andrebbe di passeggiare sulla riva?> Dunque ostenterebbe il braccio sinistro, per offrirle quel fianco, quella direzione a cui sarebbe pronto a muoversi, solo in compagnia dell'altra. [Chakra On][Equip.Scheda]

23:34 Mekura:
 Bhe per lo meno, a quanto pare non c'era nulla di strano questa volta. Sospira. <nulla, lascia perdere> commenta cercando di eliminare la curiosità di Koichi per parlare d'altro. <ah> stava parlando delle evocazioni. ultimamente sono argomenti sulla bocca di tutti, probabilmente perché la guerra ha dato la possibilità di mostrare di più la loro presenza in combattimento. <se è per questo definirli animali da compagnia è assolutamente irrispettoso nel loro caso, alcuni di questi potrebbero attaccarti per aver detto queste parole> intanto questo continua a parlare spiegandosi ed in un certo modo farsi capire cosa volesse. Annuisce e inizia a passeggiare sulla riva lentamente precedendolo in modo che questo potesse raggiungerla <è sempre un gioco di soppravvivenza e di fortuna Koichi> commenta la donna senza guardarlo <la vita è questo: sopravvivere un giorno dopo l'altro, le idee ed i concetti ti permettono di dare un senso a questa vita ma alla fine, la sintesi è che a prescindere dal tuo credo e dalle tue convinzioni, alla fine puoi anche essere la persona più motivata di questo mondo, puoi avere le migliori intenzioni, puoi sentirti nella giusta causa, ma la preparazione è tutto, alla fine della serata uno è morto e uno è vivo e tu devi assicurarti di essere quello vivo> [ch on]

23:43 Koichi:
  [Spiaggia.] Sembra che la storia tanto ambita e ricercata dal maschio venga comodamente rifiutata nel suo esporsi, nel suo raccontarsi, lasciando che la curiosità di lui possa nascere e soccombere poco dopo, senza aver possibilità di essere colmata; fortunatamente non era un'informazione pressoché importante e fondamentale, dunque non avrebbe problema alcuno ad andare oltre, a far scivolare innocentemente. <Ma non fraintendermi.> Si correggerebbe subito dopo, per rinforzare ciò che aveva già espresso. Intanto ambedue le mani si rialzano dinanzi, con i palmi aperti, rivolti verso l'altrui presenza, in segno quasi arrendevole. <Ho espresso che qualcuno potrebbe definirli tali, ma io son sicuro che non sono così.> Sfiora con le proprie labbra: <Mi piacerebbe però sapere di più su quanti tipi ci siano, su quanti animali possono essere evocati, in modo tale da iniziare a perseguire il mio cammino.> Non sarà semplice, ne risulterà decisamente convinto, ma non per questo arrendevole. Dunque inizierebbe a slittare verso la direzione offerta, accompagnando il moto femminile con il proprio, in modo tale che la loro distanza possa risultare sempre uguale, costante, nonostante tutto. Ed intanto ne ascolterebbe i fonemi, quelle parole che risuonerebbero così dure e decise. <Sembrano parole di una persona che ha sofferto molto.> Esprimerebbe, in un soffio d'aria. <Che ha dovuto compiere tanti sacrifici, pur di essere dalla parte della vita.> Una piccola smorfia che si dipinge sul proprio viso, come se un pensiero avesse leso la propria mente. <Eppure sei qui.> Non una tristezza, in ciò, ma una reale constatazione. <Secondo te, cosa sbilancia la scelta di vivere o di morire?> Perché se non è la motivazione o l'intraprendenza, servirà qualcosa che possa sprigionare il vero potenziale, quello su cui basare lo scontro con la signora fredda e glaciale, armata di falce. [Chakra On][Equip.Scheda]

00:21 Mekura:
 Solleva le spalle: effettivamente è una domanda valida, ma lei ha ricercato solo una evocazione nella sua vita. COnosce altre evocazioni, ma dire che le ha viste tutte? improbabile da dire. <bhe, quantitativamente non ho idea di quanti animali ci siano effettivamente> lo guarda di sfuggita prima di riportare l'attenzione verso il mare. <ma immagino che effettivamente vi sia potenzialmente un rappresentante per ogni animale del mondo, potresti incontrare un evocatore di scorpioni, non mi stupirebbe: ci sono evocatori di lupi, serpenti, tigri, corvi, farfalle..in pratica ogni persona che ti dice che evoca animali potrebbe stupirti con mirabolanti bestie senzienti...ed inoltre> sospira <in realtà non è che tu scegli al contrario> afferma la donna fermandosi un attimo per guardarlo <potrebbero passare anni, potrebbe non arrivare mai quel momento, ma sono sempre loro a decidere di avvicinarsi a qualcuno> corruga la fronte e porta le mani dietro la schiena. Ancora una volta si fa il commento riguardo a quello che traspare, Mekura sorride cordialmente seppure con un sorriso sottile, da un leggero sbuffo e scuote il capo <sono solo obbiettiva> abbassa lo sguardo mentre questo continua, sul perché è qui...magari ci si aspetta qualche senso oppure un volere superiore, chissà. Ma la verità è che per Mekura è stata solo fortuna, fortuna e tigna da parte della ragazza di aggrapparsi alla vita oppure tigna di aggrapparsi ad un briciolo di sanità mentale. Un'altra domanda, con un senso, lo guarda seria in volto e dopo una leggera smorfia risponde <quanto sei disposto a sacrificare. Quanto sei disposto a cedere della tua umanità, quanto sei disposto a perdere per guadagnare qualcosa...o ancora più obbiettivamente penso che ciò che sbilancia la scelta tra vivere o morire è la fortuna> Sorride serenamente mentre continua <non voglio...sminuire il credo di nessuno: avere uno scopo è sempre importante, ti da la forza di andare avanti, di motivarti a prescindere delle missioni e della carriera ninja, ti definisce come sei come persona, ed è un bene> breve pausa, si umetta le labbra e continua <ma quando la fortuna si mette di traverso puoi avere anche un piano di riserva, ma se deve andare male andrà male. Credimi, l'unico modo per vincere le guerre e le battaglie è non iniziarle. Quella si che è una vittoria, ma senza la guerra non saremmo qui a filosofeggiare> quindi, viva la morte, viva la guerra, viva il sacro mercenario. [ch on]

00:28 Koichi:
  [Spiaggia.] La nebbia è ancora presente, come un banco che renderebbe più ostica la vista, il poter affondare nell'oscurità della notte, la quale si dimostra essere già un vivo limite per le capacità umane, totalmente ignaro invece delle potenzialità altrui, mediante quei bulbi oculare capaci di fendere ogni cosa. Gambe che continuano a muoversi lentamente, come se stesse davvero assaporando il piacere di quella passeggiata, quell'intercedere che permetterebbe al ragazzo di potersi concentrare sulla conversazione, di poter accogliere il verbo proferito dalla controparte e renderlo proprio, sotto forma di informazioni, piccoli dati, che verranno poi spediti all'interno della propria memoria. Non sembrerebbe fiatare, evocare parola, lasciando all'altra il peso di quell'argomentazione, fortunatamente decisamente vago da permettere un miscuglio che non appesantisce l'aria, non rende una tensione palpabile. Potrebbe sembrare ipoteticamente qualcuno che sta iniziando da poco ad avventurarsi in quel percorso militare, in quel sentiero intriso di difficoltà, in quanto la placca metallica è riportata lungo il collo, come una collana, se non fosse che ben occupata e nascosto all'occhio esterno. Si lascerebbe così camuffare, come un fantasma che proverebbe ad interfacciarsi con il panorama che si estenderebbe da lì a poco distante. <Forse dovrei continuare le mie ricerche in biblioteca.> Armonizzerebbe appena, senza chiedere nel dettaglio se l'altra sia detentrice di qualche contratto; se non l'ha espresso volutamente, sarà un motivo. <Non è uno scegliersi a vicenda?> Domanderebbe. <Anche se m'aspetto che bisogna affrontare una prova.> Ipotizzerebbe soltanto, prima di terminare d'ascoltare l'altra. <Fortuna, eh?> Dunque la mano destra andrebbe nella tasca della cappa e proverebbe ad estrarre una moneta: <Giochiamo.> Coglie, mostrando i due volti: [Pari: Testa – Dispari: Croce]. <Scegli tra Testa e Croce.> Mentre la monetina verrebbe lanciata in aria, con molteplici rotazioni su se stesse, nell'attesa di esser raccolta e posta sul dorso della mano destra, con la mancina mano a coprire. [Chakra On][Equip.Scheda]

00:39 Mekura:
 La nebbia offre un confortante riparo o uno spettrale compagno dipende da come si prende, è sia l'uno che l'altro. Ed il mare canta la sua placida melodia in sottofondo. <non proprio> commenta la donna spiegando il dettaglio <è vero c'è un patto, ma già il fatto che ti mettono alla prova loro è un chiaro supporto a quello che sto dicendo io: sono loro che per primi ti scelgono e ti riconoscono, il tuo rispetto è dovuto> Quando vede questo sollevare la mano con la monetina la Hyuga ha un grigno sul volto, scuote la testa divertita e la solleva verso l'alto <dipende cosa vogliamo giocarci: croce> la scelta è netta. è un gioco 50% di possibilità sia per Koichi sia per Mekura (a meno che la moneta non sia truccata) e curiosamente la donna vuole vedere dove vuole andare a parare Koichi. Lo ascolta e guarda la moneta, fermandosi in attesa che si riveli la faccia che il destino ha scelto per loro...ma prima <vediamo, cosa vuoi scommettere?> commenta la donna <sono seria, prima di sollevare la mano cosa vorresti scommettere? io se esce croce...vorrei...> mugugna, non sapendo cosa volere dal ragazzo, non che volesse veramente qualcosa a dire il vero, l'unica cosa che il ragazzo poteva avere materialmente di interessante e suo erano i suoi capelli <ci sono, se esce croce mi darai tre capelli, solo tre semplici fili, i più lunghi del tuo capo> [ch on]

Mekura tira un D10 e fa 8

00:56 Koichi:
  [Spiaggia.] La moneta volteggia allegramente, numerose volte, scivola nell'aria, prima di trovare conforto nella mano maschile, immediatamente velata dall'altra, affinché nessuno dei due possa scorgere. <Capelli?> Domanderebbe con un tono leggermente sorpreso, non attendendosi quella richiesta. <Lì si contengono tracce della mia linea genetica.> Quasi geloso di quel pezzo di sé, di quel crine così ben trattato. <Dunque io prenderò testa.> A totale esclusione della risposta altrui, che ha optato per la croce. E sarà la voce dell'altra a sancire una scommessa prima che venga rivelato il risultato. <Davvero vorresti?> Non si sarebbe atteso affatto quella ripiega, mugugnando appena per poter rifletterci appena, qualche secondo: <Un favore.> Alzerebbe le spalle, in un fremito leggero, incassando la nuca in esse. <Al momento non ne ho bisogno, ma può essere che un giorno per rimanere in vita, per avere la fortuna dalla mia parte, possa aver necessità di un favore.> Sicuramente è la soluzione migliore al momento, collezionare quel credito nei confronti di una personalità così importante. <Questo implica il segreto di questa scommessa e che non puoi morire fin quando non assolvi alla mia richiesta.> Un modo contorto, decisamente enigmatico, per esprimere il proprio augurio che l'altra non possa morire con facilità, preferendo poterla incontrare altre volte, mentre la mancina mano viene svelata gradualmente, evidenziando il risultato, quel decreto vincitore. <Sembra assurdo, ma questa volta sembra aver vinto.> Lo esprime con un tono decisamente spiazzato, per chi non ha mai creduto in queste cose, che non si sarebbe mai atteso il buon vento a proprio favore. <Prova ad aver fiducia in me, non aver timore.> Di quello che potrebbe richiedere, anche perché non lo deciderà ora, ma quando l'avversità si presenterà alle sue spalle, per coglierlo impreparato. <Rientriamo, ora?> Domanderebbe, cortese e gentile, con un sorrisetto appena soddisfatto, quasi infantile. [Chakra On][Equip.Scheda]

01:16 Mekura:
 <capelli> conferma la donna seriamente e annuendo lentamente in modo che ribadisca con chiarezza <no, non è per questo> spiega questa motivando la sua intenzione <i capelli nelle leggende sono importanti: sono il sinonimo della forza di un essere umano, tre capelli sono i tre aspetti dell'essere umani. Il corpo, la mente e lo spirito, ti avrei preso un memento> insomma per quanto strano ha un senso. Annuisce anche alla scommessa <alla fortuna bisogna cedere un tributo, è la cassa che guadagna sempre. Ed inoltre se perdessi adesso non mi dispiacerebbe più di tanto> lo guarda sogghignando <se accumulo la fortuna adesso, in battaglia ne potrò usufruire> è solo una diceria, una visione del mondo attraverso i presagi e le fortune, non ci crede neppure lei, ma è una di quelle cose simpatiche che, infondo, ti sanno consolare. Quando vede che ha perso comunque un "ah" sconsolato viene fuori, una competizione nata per una stupidaggine ma comunque sentita. Ad ogni modo non si contraddice: è soddisfatta. <un favore allora, mi sembra una valida richiesta...> sorride guardando questo annuendo di nuovo. <no, tu puoi andare> afferma la donna aumentando il passo <io devo andare altrove, ho una missione che inizierà a breve> sorride, rigirandosi sul posto camminando a gambero per un paio di metri <è stata una interessante chiacchierata, passa una buona notte..> e lei deve vedere se avrà fortuna questa sera [end]

01:38 Koichi:
  [Spiaggia] Ascolterebbe la spiegazione altri, comprendendo il motivo per cui l'altra aveva compiuto quella richiesta così inaspettata, del tutto nuova per le proprie orecchie; errore nel corso della propria vita ne ha potuto ascoltare di informazioni e leggende varie, ma nulla che potesse ricondursi a quel particolare. Un cenno del capo che viene donato alla presenza opposta, cercando di seguire il ragionamento d'ella, soprattutto perché ignaro della missione che dovrà affrontare a breve. <Son contento che tu abbia accettato.> Esprimerebbe semplicemente in quanto non si aspettava che l'area per sottostare così facilmente a qualcosa di così astratto e vago, eppure ci ê riuscito. <Missione?> Comprenderebbe il valore reale di quel gioco di parole sull’accumulare quanta più dose possibile di quel potere capace di ripiegare gli eventi. Se non gli fosse impedito, tenterebbe di avvicinarsi ulteriormente all'altrui identità, per ridurre drasticamente le distanze e permettersi il lusso di avanzare quel braccio destro, con il palmo che si apre docilmente, le dita separate fra loro, per provare a compiere un movimento innaturale, imbattuto sicuramente da molteplici motivi che rimangono sottintesi, in quel silenzio che precede la propria intenzione: difatti cercherebbe di porre il palmo sul cuoio capelluto opposto e strofinarlo appena percettibile, come se volesse volutamente ignorare la differenza sul campo gerarchico, pretendo invece un tocco maggiormente confidenziale, probabilmente troppo. Minuscole carezze che si pongono, quasi nell'atto di scompigliare il crine, un paio di volte, prima di ritrarre la mano e fare tornare il braccio lungo il corrispettivo fianco. < , Mekura-san.> Una richiesta, un invito, un ordine, una garanzia silente che si incontreranno nuovamente. E poi l'altra non può morire se prima lui non riscatta il suo favore, compreso fato? Cosi si dissolve poco dopo, nell'oscurità della notte, senza voltarsi nuovamente indietro. [Chakra On][Equip. Scheda][Exit]

Chiacchierata in spiaggia sulla fortuna e sulle evocazioni.
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